il leuca 1

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? ll lungomare Colombo, più di una semplice infra- struttura, rappresenta per Leuca una vetrina. Da tempo, però, sfigurato da sfregi e incuria, è un pes- simo biglietto da visita per il turista. Vogliamo aprire il nume- ro 1 con i ringraziamenti a tutti coloro che hanno cre- duto in noi, anche con il sem- plice gesto di sfogliare il Leuca. Questo ci ha dato, e ci dà tutt’ora la forza, il corag- gio per continuare a lavora- re e aumenta la nostra moti- vazione a seguire i nostri ideali... Con la speranza di cresce- re sempre più, ci proponia- mo di portare a fondo il nostro impegno con capar- bietà. Continueremo a par- lare di Leuca… Pensiamo che questo sia il modo migliore, forse il più vero per dirvi GRAZIE! Attraverso indagini, ricer- che, interviste, pensieri e opi- nioni, ci sforzeremo di ri- costruire la nostra realtà per capire e comprendere una terra che , anche se alle volte in silenzio, ci parla sempre. La redazione rivolge un sentito ringraziamento ai bambini della scuola ele- mentare “Aristide Gabelli” di Leuca e ai loro insegnanti che hanno accolto con entu- siasmo l’idea di collaborare attivamente con il Leuca. Ci auguriamo che la pagi- na dedicata alla Scuola non solo offra stimoli didattici per la conoscenza del mondo circostante, ma diventi un’opportunità di interazione significativa con il territorio. La Redazione L’avventura continua È tempo di… cambiare! Intervista a Fabio e Mingo All’interno… All’interno… Nasce il “gruppo giovani” pag. 2 Un prestito d’onore per sentirsi “salentini” pag. 6 SPECIALE SCUOLA Elementarmente pag. 7 Leuca tra Oriente e Occidente pag. 3 Punta Meliso: un diritto negato pag. 5 [email protected] Periodico indipendente in attesa di registrazione • Anno I N. 1 • FEBBRAIO - APRILE 2004 distribuzione gratuita …voci ai confini! A PAG. 4 A PAG. 8 A PAG. 7 …e non solo! test Che leuchese sei

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Periodico d'informazione e promozione del Salento e del Capo di Leuca

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Page 1: il Leuca 1

?

ll lungomare Colombo, più di una semplice infra-struttura, rappresenta per Leuca una vetrina. Datempo, però, sfigurato da sfregi e incuria, è un pes-simo biglietto da visita per il turista.

Vogliamo aprire il nume-

ro 1 con i ringraziamenti a

tutti coloro che hanno cre-

duto in noi, anche con il sem-

plice gesto di sfogliare il

Leuca. Questo ci ha dato, e ci

dà tutt’ora la forza, il corag-

gio per continuare a lavora-

re e aumenta la nostra moti-

vazione a seguire i nostri

ideali...

Con la speranza di cresce-

re sempre più, ci proponia-

mo di portare a fondo il

nostro impegno con capar-

bietà. Continueremo a par-

lare di Leuca…

Pensiamo che questo sia il

modo migliore, forse il più

vero per dirvi GRAZIE!

Attraverso indagini, ricer-

che, interviste, pensieri e opi-

nioni, ci sforzeremo di ri-

costruire la nostra realtà per

capire e comprendere una

terra che , anche se alle volte

in silenzio, ci parla sempre.

La redazione rivolge un

sentito ringraziamento ai

bambini della scuola ele-

mentare “Aristide Gabelli” di

Leuca e ai loro insegnanti

che hanno accolto con entu-

siasmo l’idea di collaborare

attivamente con il Leuca.

Ci auguriamo che la pagi-

na dedicata alla Scuola non

solo offra stimoli didattici

per la conoscenza del

mondo circostante, ma

diventi un’opportunità di

interazione significativa con

il territorio.

La Redazione

L’avventura

continua

È tempo di… cambiare!

Intervista a Fabio e Mingo

All’interno…All’interno…

Nasce il “gruppo giovani”pag. 2

Un prestito d’onore

per sentirsi “salentini”pag. 6

SPECIALE SCUOLA

Elementarmente

pag. 7

Leuca tra Oriente e Occidentepag. 3

Punta Meliso:

un diritto negatopag. 5

[email protected] Periodico indipendente in attesa di registrazione • Anno I N. 1 • FEBBRAIO - APRILE 2004 distribuzione gratuita

…voci ai confini!

A PAG. 4

A PAG. 8

A PAG. 7

…e non solo! testChe

leuchese

sei

Page 2: il Leuca 1

FEBBRAIO / APRILE 20042

Leuca non puòdimenticare le sue

vittime del mare.È un desiderio forte,

coltivato da diversianni, quello di realizzare

un’opera con cui onorarequanti, conterranei e non, sul

mare hanno servito finoall’estremo sacrificio la Marina eil Paese.

Già in un passato più o menoremoto, un noto ed illustre per-sonaggio, ing. Cacciadominioni ,progettò un’opera monumentalededicata ai caduti del mare. Permotivi tecnico-burocratici, l’ope-ra non fu mai realizzata e quelprogetto fu accantonato, lascian-do ancora una volta un senso divuoto nei cuori di chi ne avevaauspicato la realizzazione.

Il gruppo A.N.M.I., neo-costituito, ha ritenuto inevitabileporre tra i suoi obiettivi la realiz-zazione di un’opera per ricordaregli eroi del mare. Così nell’agosto2000 è stata definita l’esatta ubi-cazione dell’opera: zona PuntaRistola. Tale ubicazione si è resapossibile, dopo lunghe trattative,grazie alla gentile offerta di dona-zione del suolo da parte dei legit-timi proprietari, dott. Massimo eprof. Francesco Cantoro.

A cura dello scultore prof.Antonio Pizzolante e dell’ing.Pierluigi Ferraro, è stato redattoil progetto definitivo dell’opera,poi approvato dalla Commissio-ne Edilizia nell’Aprile 2003.

Ora inizia la fase più difficile:reperire i fondi. L’AssociazioneNazionale Marinai d’Italia, persua natura priva di risorse pro-prie, confida nelle istituzioni pub-bliche e nella sensibilità di tantisoggetti privati (banche, imprese,operatori di vario genere,…) perla realizzazione di questo benepubblico.

Il gruppo si impegna ad attiva-re opportune forme di divulga-zione e di raccolta fondi, che ren-dano partecipe la cittadinanza.

Il Consiglio Direttivo ANMI

Da tempo èattivo nel nostroterritorio un gruppo di ragazzi dai 14 ai18 anni, che nel loropiccolo si impegnano a romperequella monotonia che spesso col-pisce i giovani, per la mancanzadi diversivi.

Sono guidati da una personastupenda, la signora CosiminaPassaseo, che con duro impegnoe costanza si è proposto di aiu-tarli, coinvolgendoli attivamentein varie iniziative.

Il loro lavoro, purtroppo, èintralciato dalla mancanza di unasede, ideale per l’organizzazionedi attività ricreative. Le richiestesono state inoltrate, ma con esitonegativo.

Il gruppo non si ferma,continua a crescere,

ma una sede, come puntodi riferimento, sarebbe un

valido aiuto.I ragazzi sono costretti ad un

peregrinare tra le sale retrostantiChiesa Cristo Re e la sala gentil-mente messa a disposizione dal-l’ANMI, associazione che non hamai voltato le spalle ai giovani eche colgo l’occasione di ringra-ziare a nome dei ragazzi.

Sono piccole azioni, piccoligesti che mostrano una Leuca,più unita che mai, dove i grandie i piccoli costruiscono insiemeil loro presente e il loro futuro.

Giuseppe De Carlo

Un monumento

ai caduti del mare

Il ‘neonato’ Gruppo Giovani

(Pierpaolo Vallo, Silvia Schirinzi, Federica Carletta,

Katia Panesi, Veronica e Stefano Petracca, Giulia Selmi,

Tania Zecca, Giorgia Vallo, Giacomo Bianco)

Nasce il Gruppo Giovani a Leuca

via G

. Tom

a

bronzo

bitta in bronzo

faretto

faretto

pietra di Apricena

memoriale con nomi dei caduti

marcia

piede

baso

lato

in p

ietra

calc

area

Castrignano del Capo

Page 3: il Leuca 1

L’Italia è entrata in Europa dapoco, Leuca in Europa è dasempre.

Non c’è angolo di questopaese che non regali spunti diun’integrazione culturale forte-mente radicata. I nostri “vec-chi” raccontano storie di solda-ti stranieri, ospitati e nascosticome figli; i nostri monumentitestimoniano da secoli presenzediverse, difese e, alle volte,ricercate.

Nella società del XXI secolo iltermine villaggio globale èormai divenuto di uso comune.Quel mondo pluralista, comples-so e multiculturale dove politi-ca, economia e cultura sonostrettamente interdipendenti,Leuca lo conosce da sempre.

L’uomo contemporaneo siattribuisce il merito della risco-perta del valore delle cultureattraverso il confronto, ma lacomplessa integrazione tra civil-tà, nella nostra terra e non solo,ha una storia molto più lunga.

A S. Maria di Leuca fin dallaremota antichità ogni popolo haavuto il proprio spazio nel con-testo locale. La sua posizionestrategica ha favorito l’apprododi Fenici, Cretesi, Arabi, chesostavano qui dopo un lungocammino, per rifornirsi di acquae di viveri.

Le diverse culture hannosegnato profondamente lastoria di questa

terra, di cui non mancano letracce.

Il simbolo per eccellenza nonsolo della coesistenza di unmondo occidentale e di unoorientale, ma della loro perfettaintegrazione sono le fantastichee suggestive ville, raffinate abi-tazioni di villeggiatura per nobi-li, che raccolgono in sé gli stilipiù vari e sofisticati.

Alcune di essesono di gustoclassico

(La Meridiana), altre in stilefrancese dell’800 (villa Sangio-vanni), altre in stile gotico (villaMellacqua), altre ancora in stilepompeiano (villa Fuortes).Sono presenti ville in stile more-sco con elementi spagnoleg-gianti tipici della dominazionearaba (villa Daniele) ed altreaddirittura progettate sullo

schema delle pagode cinesi(villa Episcopo).

Direi proprio un vero bazardi stili, come è stato battezzato

lo splendido eclettismo archi-tettonico di quest’estrema

punta d’Italia.La presenza di queste son-

tuose dimore, testimonianza diun’armonica convivenza delle

differenze, hainciso profon-

damentesullo svi-luppo

incampo

turistico, ma ha anche e, soprat-tutto, arricchito il sostratosocio-culturale degli abitanti.

Ancora oggi immerse nelverde e difese dal mare, le villericordano al passante, che sisofferma per ammirarle, l’incre-dibile connubio tra Italia edEuropa, tra Occidente edOriente e continuano ad inse-gnare, attraverso i loro diversicolori e i diversi stili architetto-nici, la cultura del diverso, inquesta terra che, da sempre, èpatria di tutti i popoli delmondo.

Maria Ermelinda De Carlo

FEBBFRAIO / APRILE 2004 3

Leuca: “bazar di stili”… e di culture

ANNO 1, N.1in corso di registrazione

[email protected]

INFO: 349 0945280

DIRETTORE RESPONSABILE

Antonio Corrado Morciano

DIRETTORE

Giuseppe De Carlo

COORDINATRICE DI REDAZIONE

Maria Ermelinda De Carlo

REDAZIONE

Francesco De Nuccio,

Luca Donnicola, Marco Vallo

HANNO COLLABORATO:Tina De Carlo, Vito Vallo,

Nande, Giuseppe Greco

GRAFICA

Stefano Trane-Protopapa

Un ringraziamento particolareal dott. Flavio De Veglia

per il generoso contributo

La direzione declina ogni re-sponsabilità inerente al contenu-to degli articoli firmati, poiché essisono diretta espressione del pen-siero degli autori.

La direzione si riserva di rifiu-tare qualsiasi collaborazione oinserzione di cui non approviil contenuto.

Foto e manoscritti, anche senon pubblicati, non verrannorestituiti. La collaborazione a que-sto giornale è a titolo gratuito.

Stampa: PRINTLEADER - Tricase

Villa De Francesco-Licci; in basso, Villa Mellacqua

Page 4: il Leuca 1

Il 7 febbraio Striscia la Notiziaè a Leuca per un servizio sullaviolazione della privacy (cartellecliniche, documenti personaliincustoditi e accessibili a chiun-que) dei ragazzi ospiti in passatodella Colonia Scarciglia.

A il Leuca non poteva certosfuggire un simile evento:ecco qui di seguito l’intervistaESCLUSIVA rilasciata al nostrogiornale da Fabio e Mingo.

– Ciao Fabio, ciao Mingo, qual-che domanda per voi. Che im-pressione vi ha fatto Leuca?

Mingo: Rispondo io per primo.(Mingo è quello “che parla”della coppia). L’impressione èottima. Anche se è scontata, inquanto conosco bene Leuca,vengo spesso d’estate, e qual-che anno fa addirittura sonostato in vacanza. Mi piace mol-tissimo Leuca.

– E per te Fabio?

Fabio: Si inizia già alle elemen-tari e poi alle medie a fare leprime gite a Leuca. Credo chesia uno dei posti più conosciutidella Puglia, bella in tutto e pertutto.

– E cosa vi ha colpito maggior-mente di questo bellissimoposto?

Mingo: Io ricordo che quandosono venuto in vacanza con lamia, all’epoca, fidanzata, sonorimasto incantato innanzituttodal mare. Qui il mare è mera-viglioso! Mi piace fare i tuffi! Epoi mi piace proprio il paesino,come si mangia, la gente, iragazzi; insomma tutto è moltopositivo nei miei ricordi. Cisono stato anche quest’estatedi passaggio. Ogni estate fac-cio una “capatina” qui…anche quest’anno verrò!

– Allora ti aspettiamo… e a teFabio, cosa piace di Leuca?

Fabio: io… preferisco evitare ildiscorso dei tuffi, perché natu-ralmente non è proprio per me.Quello che mi ha colpito di piùè stato il mare, poi naturalmen-te come si mangia! Si mangia inmaniera divina in questa zona!Devo ritornarci più spesso!

– Immaginate di essere due im-prenditori, la Fabio & MingoCorporation, cosa farestein questa terra, cosa modifi-chereste?

Mingo: Non credo chemodificherei niente, per-ché la natura ha già fattodel suo meglio.Il turismo c’è. D’estatec’è tantissima gente, cheviene da tutta Italia. Hodiversi amici romani, mi-lanesi, che vengono quiogni anno e secondo mec’è sempre più affluenza. Cosa ci dovrebbe esse-re?… beh, se fossi unimprenditore, metterei più al-berghi, più posti per i villaggi,per accogliere più persone pos-sibili. Anche un centro per faredegli spettacoli, non sarebbemale. Poi io non so se qui c’è unqualcosa del genere…

– Al momento, purtroppo, no…

Mingo: …Ecco allora forsefarei questo.Fabio: …potrebbe essere tipoun anfiteatro!

– Quindi non solo turismo maanche cultura!

Fabio: cultura e spettacolo,certo, vanno secondo me pro-prio a braccetto. Il turismodeve essere insieme culturae spettacolo per coloro che

vengono qui.

– Un’ ultima cosa… un votoda 1 a 10 a questa perla delSalento…

Mingo: è ovviamente 10, nonc’è dubbio. Leuca è uno deipaesi che mi piace più di tuttala PugliaFabio: Io aggiungerei anche lalode!Fabio e Mingo: 10 e lode!!!

– Grazie tante e vi aspettiamo aLeuca!

Giuseppe De Carlo

FEBBRAIO / APRILE 20044

Pierdonato Grecuccio e Anto-nio Gargasole, due cittadini diCastrignano del Capo, attual-mente, si trovano a Nassiriya,impegnati nell’operazione AnticaBabilonia.

Essi con il loro operato, cerca-no di restituire dignità e condi-zioni di vita accettabili a popola-zioni schiacciate per troppotempo dalla dittatura e dalla vio-lenza.

Anche se è finita ufficialmentel’azione militare della coalizioneanglo-americana, sono enormi irischi per la popolazione locale,

per la salute pubblica, per l’eco-nomia e per l’intero assetto geo-strategico dell’area medio orien-tale. Ecco il senso vero dellapartecipazione italiana all’azionedella comunità internazionale.Con l’approvazione delle NazioniUnite, il Governo ha deciso l’in-vio di un contingente inserito inun contesto integrato e coordi-nato di mutuo sostegno, sia perassicurare alla popolazione ira-chena gli aiuti umanitari necessa-ri, sia per realizzare le opereimmediate e urgenti di ripristinodella funzionalità delle infrastrut-

ture e di queiservizi, che ser-vono ad as-sicurare agliIracheni condi-zioni di vitaaccettabili. Unaltro nostroconterraneo,Andrea Micali,ha da poco ter-minato la suamissione ed è

rientrato in patria, portando consé i ricordi di quei giorni duri, lesofferenze e i dolori di uomini,donne e bambini, vittime di undestino crudele, colpevoli solo diessere nati in una terra devastatadalla guerra.

Per i nostri soldati l’impatto deiprimi giorni è stato molto duro.Le loro famiglie restano in attesadi rare telefonate e seguono conapprensione le notizie dai media.

I genitori di questi giovanivalorosi sono preoccupati, malasciano trapelare dai loro sguar-di un sentimento di orgoglio, tipi-co di chi è consapevole che il pro-prio caro sta svolgendo un’operameritoria, in grande umiltà.

Sentiamo il dovere di segnalarel’impegno assiduo, carico di re-sponsabilità e di altissimo valoreche i nostri militari stanno dimo-strando nel territorio iracheno,esposti a continui rischi, lontanidalle loro case, armati per difen-dere una terra travagliata, dovela pace sembra essere ancora unosfocato traguardo.

Un augurio va a loro e a tuttoil contingente italiano, con la cer-tezza che i cittadini salentini nonlasceranno cadere nel dimentica-toio e nell’indifferenza il loroimpegno nobile, di valore quasiassoluto, quale la tutela dellapace e dei diritti sacrosanti del-l’umanità.

Vito Vallo

Castrignano a Nassiriya

Fabio e Mingo: “Leuca è meravigliosa”

Bar TRATTORIA

Muccio PasqualeCOSTRUZIONI AERONAVALI

339 7264798WWW.MUCCIO.ORG

Page 5: il Leuca 1

Simu salentinidellu munnu citta-dini, recita il ritor-nello di una famosacanzone di un grup-po locale.

Cittadini del mon-do, ma “non” del Salento. Comemolti nostri genitori, anche i gio-vani del nuovo millennio, finito ilpercorso di studi, non trovanoaltra infelice soluzione che emi-grare nelle regioni del Nord oall’estero convinti di trovare unaposizione lavorativa più dignito-sa. Il lavoro c’è anche da noi,quello che però ancora fa faticaa svilupparsi è un sano spiritoimprenditoriale.

Il nostro territorio offre unaminiera di risorse alternative:dalle enormi distese di terra,fonte tradizionale di ricchezza,al turismo e all’artigianato, setto-ri tipici dell’economia salentina.La CEE ormai da anni, nell’ambi-to di un programma di coesioneeconomica e sociale di tuttal’Unione, emana leggi per l’ac-cesso a misure di finanziamentoagevolato, finalizzate ad incenti-vare e promuovere la nascita e losviluppo di nuove attività impren-ditoriali in tutto il Meridione.

In particolare, per quello cheriguarda il Salento, Sviluppo Ita-lia, la società che si occupa dellagestione dei fondi comunitari nelnostro Paese, ha aperto un nuovobando del Decreto n.295/2001,attuativo della Legge n.185/2000, che al Capo II prevededelle misure agevolative in favo-re del lavoro autonomo. Destina-tari delle agevolazioni sono i gio-vani con una “fattibile” ideaimprenditoriale. Alla data di pre-sentazione della domanda, essidevono possedere come requisiti:la maggiore età, la residenza inuno dei “territori agevolati” eduno stato di disoccupazione daalmeno sei mesi. L’iniziativa com-prende tutti i settori, ma gli inve-stimenti non devono essere supe-riori ad € 25.823. L’iter di

concessione del prestito, rimbor-sabile solo per il 50% del totale,ad un mutuo agevolato, è statonel tempo molto snellito e giàdopo circa un mese dalla presen-tazione della domanda, si puòavere un anticipo pari al 40% delcontributo complessivo. Inoltre,nella fase di avvio dell’iniziativa èprevisto un servizio gratuito diassistenza tecnica, servizio garan-tito da diversi istituti locali, comeil GAL Capo S. Maria di Leuca,che ha istituito, nella sua sede diTricase, un punto di assistenzaproprio per i giovani imprenditoriinteressati alla creazione o al con-solidamento della propria azien-da, attraverso i finanziamenticomunitari. Tali finanziamentipotrebbero favorire nella nostramarina l’apertura di nuove attivi-

tà turistiche e artigianali, che seintegrate con un più ampio pro-getto di riqualificazione urbana,porterebbero ad un potenzia-mento dell’economia internaoltre che alla promozione dell’im-magine non solo di Leuca, ma ditutto il Salento. In questo modola nostra terra, “tacco d’Italia”,potrà finalmente riappropriarsi diquella dignitàautentica di cuilo storico diva-rio Nord-Sudper secoli inparte l’ha pri-vata.

Luca

Donnicola

Capita spesso, soprattuttonelle ore pomeridiane, di faredue passi nella nostra caraLeuca, partendo da Punta Risto-la, attraversando il lungomare,fino a raggiungere “l’altro estre-mo”: Punta Meliso, per benefi-ciare della brezza del mare, delvento, dello splendido scenarioche si presenta.

Giunti ai piedi della cascatamonumentale la rilassante pas-seggiata, però, potrebbe finiredi fronte a quel reticolo arancio-ne che da più di un mese chiu-de il passaggio, quel passaggiopreziosissimo, tante volte con-

teso dai Leuchesi e ottenuto afatica solo tre anni fa.

Oggi il tragitto percorso gior-nalmente da decine e decine dipescatori, turisti e Leuchesi è dinuovo un ricordo.

I più temerari (e sono tanti!)che non si arrendono all’idea dinon poter più raggiungere quelsuggestivo estremo lembo d’Ita-lia e che magari non sannorinunciare ad una pesca in que-sta zona, rischiano ogni voltache la loro avventura degeneriin tragedia.

Si può, infatti, raggiungerePunta Meliso “alternativamen-te” solo costeggiando il confinemurario, dell’ex Colonia Scarci-glia, in uno spazio largo appena50 centimetri, con uno strapiom-bo a destra e con cespugli ederbacce, bottiglie di vetro, vetrie ogni genere di spazzatura. Solocon un’opportuna attrezzaturada alpinista, forse si può speraredi arrivare…sani e salvi a goder-

si il meraviglioso paesaggio.È possibile che per pescare,

per passeggiare, per godere diquesto stupendo luogo, bisognamettere a repentaglio la propriavita?

Accettiamo solo per poco lachiusura del passaggio e nel frat-tempo, sperando che nessuno sifaccia male (non dimentichiamol’incidente di circa cinquant’anni

fa), ci auguriamo che prestovenga riaperta al pubblico.

Punta Meliso è una risorsa perLeuca e sarebbe un vero delittoprima verso i Leuchesi e poiverso i Turisti, priva…rla di vita.

Giuseppe De Carlo

FEBBFRAIO / APRILE 2004 5

Punta Meliso: un diritto negato

Un prestito d’onore per sentirsi salentini

Corso Italia, 31 - MORCIANO

tel. 0833 744171

Page 6: il Leuca 1

UNA PROPOSTA DI RIQUALIFICAZIONE

FEBBRAIO / APRILE 20046

La proposta di riqualificazionedel Lungomare, anche per neces-sario adeguamento funzionale etecnologico, ha scelto la via del“consolidamento figurale” deiluoghi nell'immagine esistente,restaurando le tracce delle archi-tetture storiche, mantenendo le“caratteristiche naturali” tipichee ri-fondando le “architettureartificiali” di servizio.

I temi di progetto principali delLungomare (la vivibilità pedona-le, l'accessibilità veicolare e i par-cheggi, l'adeguamento funziona-le dei servizi turistici) hannoindotto alla ridefinizione morfo-logica del Lungomare nel rappor-to con il mare, i lidi, il porto turi-stico, gli alberghi e le emergenzemonumentali pubbliche e priva-te, nel quadro in una miglioreintegrazione ambientale dell'usopubblico dell'area e sono stati svi-luppati come spunti per la rivisi-tazione dello stato dei luoghi,recuperandone l'identità caratte-ristica.

La pedonalizzazione (tempora-nea o stagionale) del Lungomarecostituisce un'irrinunciabile puntodi partenza per la ri-progettazio-ne dei luoghi. La compatibilità fral'uso veicolare e pedonale deglispazi pubblici è stata risolta conun nuovo schema di accessibilitàal Lungomare ed al Porto che sibasa sulla presenza di nuovi par-

cheggi esterni collocati lungo levie di accesso serviti da bus-navetta e da nuovi parcheggiinterni a servizio esclusivo deiresidenti, del porto e delle attrez-zature alberghiere site sul Lungo-mare.

Il Progetto del Lungomare sipropone di rafforzare la soliditàdella “linea della pietra” esisten-te costituita dal muro-balaustrafronte mare, attraverso unanuova pavimentazione ed arredifissi in pietra, completandola condue belvedere – edifici terminali.La riqualificazione del Lungoma-re per essere efficace e paesaggi-sticamente accettabile, devenecessariamente passare attra-verso la demolizione di tutti ivolumi incongrui o precari postisulla costa fra il muro di confineed il mare, le cui attività commer-ciali potranno spostarsi in nuovispazi incassati sotto il Lungoma-re dotati di una bella vista e diidonei standard funzionali.

Sul fronte mare, la separazionedel percorso pedonale da trafficoveicolare è sancita dal leggerorialzo rispetto alla quota esisten-te, lungo il quale sono posiziona-te nuove palme dentro cilindri inpietra, alternate a panche fisse inpietra massello. La pavimentazio-ne del Lungomare, è prevista intradizionale basolato di pietra cal-carea pugliese. La balaustra in

pietra viene restaurata ed inte-grata da nuovi lampioni. Al latomare, si accede tramite percorsitrasversali in pietra che ricalcanogli antichi accessi al mare fra leVille terminando in piccoli belve-dere aggettanti sul muro, comescavi ipogei. Il lato terra del Lun-gomare che lambisce le Ville e leattrezzature ricettive e commer-ciali è caratterizzato da un mar-ciapiede in basolato di pietra ana-logo al lato mare. Anche la stradacentrale, in previsione di una pro-gressiva pedonalizzazione,soprattutto estiva, potrebbe esse-re pavimentata in pietra.

Alla “linea della pietra” siaffianca la leggerezza della “lineadel legno”, poggiata sulle roccee la spiaggia che caratterizza ilmateriale reversibile delle attrez-zature esterne adiacenti al Lun-gomare (pergolati, percorsi pedo-nali, accessi al mare) pensate conun disegno compatibile con lavalorizzazione degli elementi sto-rici di arredo da restaurare (lebagnarole, le vasche, il molo).L'assetto vegetazionale dominan-te delle pendici palme-colonneassicura un ordine regolaresovrapposto all'impianto urbanotardottocentesco.

Ad integrazione di un'omoge-nea rivisitazione paesaggisticasono stati individuati altri spuntiprogettuali relativi al collegamen-

to Lungomare – Porto – Santua-rio - Faro: un percorso pedonalein legno di prolungamento delLungomare sopra le rocce, la rot-tura di un braccio non utile del-l'Acquedotto non utilizzato delPorto per la realizzazione di un'attrattiva turistico - culturale, adesempio un Acquario – Museodel Mare, il restauro della colon-na dell'Acquedotto e relativa sca-linata.

Le attività commerciali presentisul Lungomare dovrebbero trarreun notevole beneficio economicoda una nuova sistemazione razio-nale che valorizza l'immaginepaesaggistica e culturale di Leucae saranno stimolate ad adeguarsial nuovo livello di finitura attra-verso nuove regole di “decorourbano”. Il primo impatto daOvest con il Lungomare avvieneincontrando un terrazzo – belve-dere sotto la Torre dell'OmoMorto, su cui si prevede un'ope-ra artistica dello scultore MauroLovi, composta da un muro inpietra inciso da una fendituraattraverso cui si può guardare lanascita del sole dal punto più adEst di Italia.

PROGETTISTIMauro Saito (Capogruppo),

Riccardo Calvano, AlessandroDelia, Leopoldo Gigliobianco,Leonida Maggio, Antonio Stra-gapede CONSULENTI

Monica A. Mellace (Progetta-zione e grafica), Mauro Lovi(Opere d'Arte), Carlo GiuseppeFranco (Storia)

dal sito ufficiale del Comune

di Castrignano del Capo

www.comune.castrignanodelcapo.

le.it

Opinioni a confronto

www.lidoazzurro.net

Specialità a base di pesce frescoe cucina casereccia

Aragoste - Pesce Spada

FEDELERISTORANTE DA

Al PortoMARINA DI LEUCA

Page 7: il Leuca 1

FEBBFRAIO / APRILE 2004 7

Intervenire sul tessuto urbanodi Leuca non è semplice. Urgeormai, un intervento strutturale,non di puro maquillage, che ridi-segni il ruolo strategico di quelloche attualmente altro non è cheuna via con un marciapiede piùlargo del solito.

Ben venga, come previsto nelprogetto di riqualificazione, lapredisposizione di un centro com-merciale “diffuso” ricavato “nelventre” della struttura; luoghi discambio alternati a luoghi diristoro. Un lungomare deve poteroffrire, anche al vacanziere menoimpegnato, momenti leggeri disano relax, squisitamente ludici.Tuttavia oltre al complesso archi-tettonico di tutto rilievo, esistonoelementi paesaggistici che rendo-no, potenzialmente, questo “chi-lometro” una delle più belle pas-seggiate d’Italia.

Dico potenzialmente. Il fascinoabbaglia, ma non distrae, purtrop-po, lo sguardo dalla ruggine, dallelamiere sconce, dai tuguri, dall’er-baccia ecc. Esse sono brutture chemal si coniugano con l’istanzasempre più attuale di un’offerta diqualità. È evidente, poi, l’inade-guatezza di opere pubbliche rea-lizzate per la gran parte in econo-mia (la pavimentazione dellungomare ad esempio), che nonsono all’altezza del valore esteticodelle ville che, in assenza di unnucleo antico medievale, costitui-scono l’area urbana storicamentepiù rilevante.

Molto di quanto realizzato inpassato ha deturpato quel profi-lo, che ha reso Leuca una locali-tà esclusiva per la singolarità dellesue linee architettoniche. Si èassistito ad un progressivo dete-rioramento dovuto alla qualitàdiscutibile dei materiali, associataalla scarsa manutenzione ordina-ria delle strutture.

Si impone un intervento orga-nico di sistemazione o totalerimozione di alcuni elementi, nonsolo di arredo.

Penso alla segnaletica, il cuiimpianto dovrebbe essere rivistoin base a criteri di uniformità ebuon gusto, oltre che di efficien-za. E ancora, l’interramento deicavi penduli e, conseguentemen-te, la sostituzione di pali e corpiilluminanti sul lato ville. Quelliattuali sono grezzi, troppo “ar-rangiati” per un fronte mare.Vanno poi affrontate problemati-che di tipo più strutturale. Esisto-no due punti critici ma, in pro-spettiva, strategici. In primoluogo, l’area compresa tra riva elungomare: una serie di interven-ti estemporanei ha occultato lepotenzialità di una striscia diterra, che ben può divenire unasorta di contro-lungomare, conzone verdi attrezzate ed un’areaservizi per eventi.

Altrettanto importante l’areaex-terrazze. Ciò che attualmenteè un “non luogo” deve riappro-priarsi di un’identità della quale,giustamente o no, è stato priva-to. Si è prospettata l’ipotesi di unparcheggio. Idea poco felice poi-ché, da un lato non risolverebbeil problema annoso della sosta(per cui occorrono progetti piùambiziosi e più…in periferia) edall’altro farebbe venir meno l’op-

portunità di creare un momentodi aggregazione “centrale”; chepoi sia una piazza, piuttosto cheun parco o una sorta di “nuoveTerrazze” è indifferente. A ognimodo, sarebbe auspicabileun’opera che metta in risalto uncentro-città che oggi non esiste.

Leuca non è dotata, evidente-mente, di un centro storico-com-merciale; né di piazze (quellaantistante Cristo Re è un croce-via, uno slargo). Va da sé lanecessità di concentrare sul fron-te mare una serie di attivitàumane che conferiscano a quest’area “longitudinale” la connota-zione di centro cittadino.

In questo quadro, il degradodella Torre “Omo Morto” non puòperdurare. Per dare compiutezzaal restauro del fronte mare, varecuperata quella che, di fatto,costituisce una monumentale“porta d’ingresso” al centro perchi proviene dalla litoranea ionica.

Resta un dubbio sul tipo di illu-minazione da installare sul latomare. Sono proprio necessarie lelampade “Martini”? Non sareb-be più opportuno, oltre che dibuon gusto, riprendere le lineesemplici e “squadrate” dei vec-chi lampioni? Uno stile che hacontraddistinto per anni il nostrolungomare. Non è una visioneestremamente conservatrice: unaristrutturazione complessiva non

implica la sostituzione di tutto atutti i costi. La scelta di quei corpiilluminanti che - vagamente –richiamano la forma di un remo,sarebbe quanto mai discutibile.È evidente che si ispirano a lineetroppo moderniste. Riproporre leforme sobrie e austere dei vecchilampioni (in positivo contrastocon le eclettiche dimore) dareb-be forse più risalto alla ristruttu-razione delle altre componenti.Una ristrutturazione massicciache, per il resto, si svolge in coe-renza con il recupero urbano dialtri centri salentini e che daràvita a un impianto sostanzialmen-te tradizionale, prevedendo unbasolato, delle panchine in pie-tra, un recupero della attualebalaustra e degli elementi di arre-do urbano in ghisa. Complessiva-mente un progetto ambizioso,per il quale è auspicabile unimpegno da parte di enti quali laRegione o l’UE data l’importanzaeconomica di un intervento didubbia sostenibilità per il nostropiccolo Comune.

È importante che un passoavanti sia stato fatto, e che sem-pre più soggetti pubblici e privatisi spendano per portare a compi-mento questa grande opera:un fronte mare accogliente, fun-zionale e raffinato, segno tangibi-le di un concreto rilancio di Leuca.

Francesco De Nuccio

LUNGOMARE

È TEMPO DI…CAMBIARE!

a confronto

via Tommaso Fuortes, LEUCA - tel. 0833 788048

CAFFETTERIA - GELATERIA - PASTICCERIA

Page 8: il Leuca 1

FEBBRAIO / APRILE 20048

Quest’anno il nostro lungomare,non ha visto il Carnevale:è deluso e sconsolato, anche il mare si è agitato;ora è verde per la rabbia,

fa volare anche la sabbia.Degli anni passati abbiamo nostalgia,quando di maschere ce n’era una scia

quando sembrava essere in agostoe per sedersi non c’era posto;

quando Leuca, silenziosa, diveniva gaia e festosa.

Or riviviamo quell’allegriaguardando una vecchia fotografia…

Elementarmentea cura di Maria Ermelinda De Carlo

(classe II)

Leuca è un piccolo paese di mare...

Ha origini antichissime ed è famosa perché è l’estrema punta

a sud dell’Italia… Per i geografi, la punta che divide il mar Ionio

dal mar Adriatico è punta Meliso, ma per i pescatori, invece, è

punta Ristola. È un vero enigma!

Il mare azzurro che bagna Leuca è uno spettacolo e a volte ti

ci rispecchi dentro… la sera, quando c’è la luna piena, sembra

che tutte le lucciole attaccate al cielo scendono per immergersi

in esso.

Sulle coste dello Ionio si estendono tante grotte…

La grotta del diavolo è una delle più conosciute…si chia-

ma così perché si dice che si sentivano delle strane voci… non

è molto grande, ma è pericolosa, perché si scivola! Ma vi do

un consiglio, andate con le scarpe da ginnastica e senza la

suola di gomma.

Dalla punta Ristola è possibile avere la visione di tutta la

cittadina e del suo spettacolare mare. Se fosse per me andrei

ogni giorno a guardare. Andate anche voi!

Si può visitare, inoltre, il famoso Santuario… dedicato alla

Madonna di Leuca, incendiato molte volte dai Turchi, perché

non erano cristiani. Si dice che prima di andare in Paradiso

si debba pregare in questo luogo almeno una volta.

Dalla panoramica che passa dietro alla Basilica quando è

sereno è possibile vedere la Grecia e l’Albania …a controllare

Leuca dall’alto c’è il faro.

Possiamo dire che Leuca è una delle sette meraviglie del

mondo!

Questa pagina è stata scritta dai bambinidella scuola elementare di Leuca.

Come nella favola del “Re Nudo”, siamo convinti che gli occhi deibambini riescono a vedere più degli altri la verità nelle cose.

Affidiamo così alla loro semplicità, alle loro emozioni,ai loro pensieri ancora liberi, ai loro sogni, il compito

di far tornare bambinianche i “grandi”.

Una delle sette meraviglie del mondo

(classe IV)

(classi IV e V)

Carnevale

a Leuca

Page 9: il Leuca 1

Da 0 a 1

Leuca??? What??? Do you speakItalian? IL LEUCA CONSIGLIA: sul lungomare,se sei fortunato, potrai trovare un dizio-nario della lingua italiana a soli 3 €

Da 2 a 4

Stai leggendo questo giornale per laprima volta, ma non hai nemmenol’idea di cosa sia Leuca e tanto menodove si trovi. IL LEUCA CONSIGLIA: che ne dici diuna cartina geografica o un naviga-tore satellitare in auto?

Da 5 a 7

Ti sei trasferito da poco in questopaese… giusto??? Dai non preoc-cuparti arriverà anche per te ilmomento di gloria! IL LEUCA CONSIGLIA: dopoPasqua potrai beneficiare delle“bellezze in bicicletta” che timostreranno i tesori di Leuca!

Da 8 a 10

Sarai anche di Leuca ma qualcosa inte ancora non mi convince… dovrestiuscire un po’ di più e magari passan-do di fronte alle bellezze di Leuca chie-derti anche un po’ della loro storia.IL LEUCA CONSIGLIA: leggiti La Spinade Rizzu, potresti fare progressi!

Da 11 a 13

Leuchese fai da te??? Comunquecomplimenti hai una buona media…forse dovresti applicarti un po’ di più.IL LEUCA CONSIGLIA: continua così manon fidarti ti tutto quello che leggi oti dicono!!!

Da 14 a 15

Un ottimo punteggio, Leuca per tenon ha segreti, mi raccomando cam-mina a testa alta perché conosci allaperfezione quest’incantevole luogo… IL LEUCA CONSIGLIA: NON CAMBIA-RE MAI!!!

16 su 16

Hai una grave malattia, il “mal diLeuca”, una malattia che contagiatutti i veri amanti “dell’anticamera delParadiso”, colpisce il cuore e invadela mente, nulla potrà curarti…IL LEUCA SI DOMANDA: Se non seiPadre Corrado… chi sei?

FEBBFRAIO / APRILE 2004 9

1. a

2. b

3. c

4. c

5. a

6. a

7. b

8. b

9. a

10. d

11. d

12. a

13. b

14. b

15. a

16. d

Rispondi alle seguenti domande,poi confronta le rispostecon le soluzioni in basso

e scopri il tuo profilo.test1. Le origini del termine Leuca

derivano:

a) Dal greco Leucosb) Dal latino Leucosc) Dal greco Leucasiad) Dal latino Leucasia

2. Nel 1857 venne costruitaa Leuca la prima villa.Di quale si trattava?

a) Villa Arditib) Villa Romasic) Villa Danieled) Villa Episcopo

3. Il primo arrivo dei profughia Leuca risale al:

a) 1925b) 1990c) 1944d) 1968

4. Il 13 Aprile il Santuario dellaMadonna “de Finibus Terrae”è meta di pellegrinaggio pernumerosi fedeli; cosa si ricor-da in questo giorno?

a) L’inizio dei lavori di costru-zione della Basilica

b) L’arrivo di S. Pietro a Leucac) La liberazione della cittadi-

na da un maremoto peropera della Madonna

d) La liberazione della cittadinadalle incursioni dei Turchi

5. La Torre dell’Omo Morto è co-nosciuta anche con il nome di:

a) Torre Vecchiab) Torre Vedettac) Erma Anticad) Torre Antica

6. Dove si trovala “Grotta Fredda”?

a) Punta Ristolab) Punta Melisoc) Tra le Tre Porte e la Grotta

del Preseped) Dopo Torre Marchello

7. Quale grotta è detta anche“degli innamorati”?

a) Grotta del Presepeb) Grotta del Morigioc) Grotta del Fiumed) Grotta Titti

8. Nella scorsa estate il giornale“La Spina de Rizzu” hafesteggiato un anniversarioun po’ particolare, infatti eragiunto alla sua:

a) 25° edizioneb) 30° edizionec) 40° edizioned) 50° edizione

9. Il 1932 è un anno importan-tissimo per Leuca perché:

a) Venne allacciata la correnteelettrica

b) La Madonnina viene collo-cata sulla statua seicentesca

c) Avvenne la consacrazionedella Chiesa Cristo Re

d) Venne rifatto il campaniledella Chiesa Cristo Re

10.La maggior parte delle villedi Leuca sono in stile:

a) Goticob) Baroccoc) Italicod) Liberty

11. Il nostro promontorio èdenominato:

a) Grecob) Japigolo c) “de Finibus Terrae”d) Japigio

12. Quanto è alto il Faro diLeuca dal livello del mare?

a) 102 mb) 47 mc) 161 md) 86 m

13. La funzione della Torre diCarico era di contenere acquapotabile per:

a) Il paeseb) La Colonia Scarcigliac) Le campagned) La scuola elementare

14. Verranno impiantate 15 sta-zioni della Via Crucis nellapineta antistante la BasilicaSanta Maria de Finibus Terrae,in che materiale sono staterealizzate?

a) Legnob) Bronzoc) Terracottad) Marmo

15. A quale divinità era dedicataGrotta Porcinara?

a) Dio Bathosb) Dea Minervac) Dea Leucasiad) Dio Nettuno

16. Con quale città italiana, traqueste, è gemellata Leuca?

a) Ischiab) Cerviac) Caprid) Porto Cervo

SOLUZIONI

Che

leuchese

sei?

Page 10: il Leuca 1

FEBBRAIO / APRILE 200410

To’ francate

To’ francate te pasta

To’ francate te luna

To’ francate te celu

pe’ tie

ca cusi scusi sciurnate

‘mpise a llu jaggiu

comu sira ‘llucisciuta a lle stelle

to’ francate te luce

intr’a luce t’u scuru

intr’i culori t’u core

intr’a mmare ogni giurnu

to’ francate t’amore.

Giuseppe Greco

(10.2. 2002 h. 00.16)

Prima di ini-ziare a parlaredel nuovo pro-tagonista cheha attirato la

mia attenzioneper questo secondo appunta-mento con voi, colgo l’occasio-ne per ringraziare quanti misostengono in questa “impre-sa”, ricordando il personale dellevarie biblioteche, archivi e ufficipubblici di Lecce e i docenti uni-versitari che mi hanno aiutato araccogliere quante più notiziepossibili sul personaggio in que-stione e sul quadro storico in cuiè vissuto.

Di Vitantonio Pizzolante sipossono reperire pochi dati;eppure nel necrologio, fonteprincipale da cui ho attinto lamaggior parte delle notizie bio-grafiche, viene descritto comeuno dei più grandi personaggi

del Risorgimento Salentino.Benché fosse una persona

dotata di spiccate doti di elo-quenza e di intelligenza, dicarattere riflessivo, di ardenteanimo patriottico, veniva ricor-dato al momento della mortesoprattutto per la sua modestia,colpevole, forse di averlo fattoscivolare nell’oblio col passaredegli anni. L’autore del necrolo-gio, infatti, precisa quanto que-sti tenesse a farsi chiamare Pro-fessore, pur avendo raggiuntonella sua vita cariche ben piùalte. Nato a Ruffano, il 3novembre 1825 da famiglia diantichi gentiluomini salignanesi,fu iniziato ad una severissimadisciplina da parte dei genitoriche, però, venendo a mancaregiovanissimi, lo lasciarono allecure, inizialmente dello ziopaterno, poi dell’Istituto deiPadri Gesuiti di Lecce. Correva-

no allora gli anni del Pontificatodi Pio IX, papa che stava susci-tando clamore per le sue ideeliberali, che tanto ispiraronol’animo del giovane Vitantonio.A testimonianza di questo perio-do, egli compose un’ode enco-miastica al Pontefice. Seguironogli anni dell’Università a Napolie poi quelli dell’insegnamento aLecce, anni in cui i suoi discorsipatriottici apparivano, agli occhidell’aristocrazia filoborbonica econservatrice, un’arma ben piùpericolosa dei fucili dell’esercito.Nonostante minacce e diffide, ilsuo operato continuò assidua-mente, finché non giunse il1860, finché non fu rivoluzione.Nei cinque anni successivi sidedicò all’insegnamento priva-to, lontano dalla vita politicafino a quando i principali organidella magistratura decisero diaffidargli l’incarico di giudice dei

tribunali di Taranto e di Lecce.Lasciata la toga per misteriosimotivi, venne comunque ringra-ziato dallo Stato, che lo insignìdel titolo di Cavaliere. Sotto laforte incitazione dei patrioti delSalento, nel 1874 si candidò perben due volte alla carica diDeputato ricoprendo il ruolo didifensore dei diritti del popolodurante le legislature XI e XII.Purtroppo però, i lutti familiarie le pressioni dal mondo politi-co debilitarono non poco il suoanimo e la sua salute; le presen-ze in Parlamento divennerosempre più passive e, seppurecircondato da amici e sostenito-ri, vide la fine dei suoi giorni il12 dicembre del 1877 all’età di52 anni.

Marco Vallo

’Nc’era na vota na famìa, lusire, la mamma e do’ fii. Ogni‘mmane lu sire, prima ancora cuesse lu sule, scia alla camera delettu de li fii e li discitava.

Ogni ‘mmane, ogni ‘mmane,ogni ‘mmane.

Allora sti do’ fii dissera fra deiddhi: “Ma come è ca stu sirenosciu ogni ‘mmane no ‘llu piamai lu sonnu, se sveglia e vene ‘nechiama nui cu sciamu ‘faticamu?”.

E cuminciara a pensare comumai stu sire tutte le ‘mmani sesvegliava.

Capira ca era perché c'era nugallu intru lu sciardinu ca canta-va prima cu esse lu sule e pensa-ra: “Ah, lu gallu è ca discita lutata e poi vene e ne discita purunui. Sa ci facimu? Nu giurnu calu tata nu ‘nc’è, lu ‘ccidimu lugallu, cusì la ‘mmane ne ‘llassacu durmimu”.

E cusì ficiara. Nu giurnu ca lusire nunc'era, piarene stu gallu,lu ‘ccisera e lu precara antru lusciardinu.

Ma lu giurnu dopu alla stessaura, attorna lu sire li discitò e lugiurnu dopu attorna.

Lu sire era capitu ca li fii l’era-ne fattu nu scherzu, ca erane‘ccisu lu gallu, pensando ca ‘cci-dennu lu gallu non li discitavachiu alla ‘mmane.

Allora li chiamò e lidisse:”Fii sentiti quai. Sapiti na cosa, ca cu lu galloo senza gallo face sempregiurnu e poi voiu ve dicuanche n’atra cosa: m’hannu‘mparatu ca lu covutu de licisciuni nu face fervire l’ac-qua ’ntra la padella, perciò ogni‘mmane ne ‘zzamu, sciamu ‘fati-camu e cusì guadagnamu li sordie l’acqua pote fervire e quannuturnamu truvamu cu manciamu”.

a cura di Tina De Carlo

Lu covutu de li cisciuni…

versi liberi in dialetto di Parabita,oggetto di menzione speciale

tra i componimenti“in lingue minoritarie e idiomi”

nel XVIII Premio International 2002

per gentile concessione del poeta

VITANTONIO PIZZOLANTE,UN GRANDE DEL RISORGIMENTO

Page 11: il Leuca 1

Il lungomare di Santa Maria diLeuca è diventato per la secondavolta palcoscenico del SimposioInternazionale di Scultura in "Pie-tra Leccese".

L’evento, giunto alla sua terzaedizione, è stato curato dall’As-sessorato al Turismo, alla Culturaed allo Sport del Comune diCastrignano del Capo e dallaRegione Puglia, con il patrociniodell’Ordine degli Architetti, Pia-nificatori, Paesaggisti e Conser-vatori della Provincia di Lecce econ la preziosa collaborazione diCONFARTIGIANATO.

L’evento quest’anno si è pro-

posto al pubblico con obiettivi emire ancora più concreti.

Il tema del simposio "MEDI-TERRANEO" si è posto nell’otti-ca di una prospettiva europea,con lo scopo di valorizzare le real-tà locali e promuovere le diffe-renze.

Artisti, provenienti dalla Germa-nia, dall’Italia, dalla RepubblicaCeca, dalla Spagna, dall’Austria edalla Francia, hanno realizzato leloro performances su blocchi inpietra leccese delle Cave Pitardi,portando con sé culture, leggen-de, lingue e tradizioni.

Il simposio si è svolto dal 23

marzo all’8aprile; leopere realiz-zate sonostate dedica-te ai paesidell’allarga-mento del-l ’ U n i o n eE u r o p e a :Cipro, Repubblica Ceca,Estonia, Lettonia, Lituania, Malta,Polonia, Slovacchia, Slovenia,Ungheria. Con i comuni di que-ste nazioni il Comune di Castri-gnano del Capo attiverà deigemellaggi nell’ambito dei rap-

porti cooperazio-ne dell’ AICCRE Associazione Ita-liana per il Consiglio dei Comunie delle Regioni d’Europa.

Maria Ermelinda De Carlo

Il 12 marzo 2004, l’Ass. Naz.Marinai del Capo di Leuca haorganizzato, in collaborazionecon la Regione Puglia, la Comu-nità Europea e l’Aprol-Lecce, unincontro tecnico sul tema: quali-tà nutrizionali e salutistiche del-l’olio extra vergine d’oliva.

La dott.ssa Mariagrazia Vagliodi Galatone, specialista in Gastro-enterologia, ha evidenziato, l’im-portanza della corretta alimenta-zione, presente soprattutto nelladieta mediterranea.

Forti critiche ha rivolto, giusta-mente, verso i cibi pronti nei qualiè quasi sempre presente l’olio dicocco, molto dannoso alla nostrasalute.

Ciò ha portato all’esaltazionedell’olio extra vergine d’oliva,considerato quasi come unapanacea per molti mali, grandestabilizzatore di equilibrio enecessariamente immancabilesulle nostre tavole.

La dottoressa ha fatto quindiun’analisi tecnica, ma nello stes-so tempo semplice e chiara.

Incontri di questo livello

dovrebbero costituire un appun-tamento fisso. Ideale sarebbe ilcoinvolgimento delle scolareschee dei giovani.

Giuseppe De Carlo

Si allontana in punta di piedi,così silenziosamente come èvenuta a Leuca 10 anni fa, suorIrene Lungay, direttrice del coroS. Egidio Maria da Taranto dellaParrocchia Cristo Re. A salutar-la, la sera prima dell’inaspetta-ta e improvvisa partenza perGrottolella (AV), i suoi bambinicon le loro mamme e i loropapà, gli amici, il coro, il parro-co don Giuseppe. Tanta com-mozione per tutti nel ricordarei momenti di serenità e confor-to che questa suora, la suoradel sorriso, come la chiamanotutti scherzosamente, ha rega-lato alla nostra comunità.La porteremo nel cuore insiemea tutte le suore della nostracomunità, le figlie di SantaMaria di leuca, che hannolasciato i loro affetti, le loroterre per seguire Gesù e per

rendere migliore il nostromondo. Attive, solerti nellanostra parrocchia, anche se nonsotto i riflettori, esse vivono nelsociale. Dall’alba fino a seralavorano instancabilmenteaccudendo i più deboli, bambi-ni, ragazze madri, anziani, conamore e dedizione, insegnandoloro ad amare la vita e ad accet-tare le differenze.

e.d.c.

FEBBFRAIO / APRILE 2004 11

Arrivederci, suor Irene

eventi

Olio extravergine d’oliva:

un incontro per capire

GIORNALISTI PER AMOREDELLA PROPRIA TERRA

Se volete far sentire la vostravoce, gridare i vostri sogni,e abbassare il rumore del vostrosilenzio per sentirvi cittadini attivicollaborate con il Leuca. La nostraredazione è pronta ad accoglierei vostri articoli, le vostre voci,le vostre storie.

Inviare gli articolia [email protected]

Ci scusiamo con i gentili lettori

ma per vari motivi la presenta-

zione ufficiale de “il Leuca”

è stata rinviata a data da desti-

narsi

III Simposio Internazionale

di Scultura in “Pietra Leccese”

Due momenti della relazione della dott.ssa Vaglio all’ANMI

Page 12: il Leuca 1

FEBBRAIO / APRILE 200412

“Nei miei tempi gloriosi, erodifesa di questa cittadina, lagente mi ammirava in tutta lamia maestosità, ero indispensa-bile e ora…?

Ormai sono stata dimenticata,nessuno si prende cura di me,sono stata abbandonata tra leimmondizie e le erbacce!

Non un cartello che riveli chisono, né un’ insegna che raccon-ti a cosa servivo e quali furonole mie imprese…

Vivo tristemente pensando almio terribile destino.

La sera, però, anche se immer-sa nelle tenebre, continuo adominare ugualmente Leuca,osservando i suoi colori, le sueluci e… chiedo a Dio, quandotoccherà anche a me il “vellod’oro”!

Riuscirò un giorno anch’ioad esser visitata dai turisti,ammirata con un gioco di luci,che si posa sulle mie mura,che un tempo difesero Leuca,

la ‘mia’ Leuca?Chi ignora me, ignora

la storia, storia di popolie di genti, giunte da lon-tano e protette dal mioalto sguardo.

Tutta questa insensibili-tà fa meditare su quantol’uomo preferisca la vitamondana… alle sue radici.

Fate, fate pure, non vi ho maivoltato le spalle…e voi? … delresto non c’era da aspettarsialtro.”

Una torre disillusa

Uno yacht fuori dall’acqua

Soles occidere et redire possunt;

nobis cum semel occidit brevis lux

nox est perpetua una dormienda.

Catullo

I soli possono tramontare e poi rinascere;per noi, caduta questa breve luce,

c’è una sola notte eterna da dormire.

Sssh… silenzio:

Torre Omo Morto parla!

AV V I S O

A TUTTI GLI ABITANTI DEL PRINCIPATODI LEUCA CHE POSSEGGONO O CON-TANO DI ACQUISTARE UNO YACHT.

Misurate la lunghezza del vostro yacht,potrebbe crearvi spiacevoli inconve-nienti nel tentativo di raggiungere ilporto turistico; potrebbe rimanereincastrato all’imbocco del lungomare.Solo due ore di manovra, un bravoautista, l’arrivo dei vigili e la collabo-razione dei passanti potrebbero risol-vere l’incresciosa situazione e consen-tire alla vostra imbarcazione diprendere il largo.Fantascienza???... No, sono solo coseche accadono a Leuca.

sabato 20 marzo 2004, ore 16,20-18,50

“ ”

Castrignano del Capo (LE) - Via S. Francesco, 13tel/fax 0833 530608

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