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IL SONDAGGIO L’ASSOCIAZIONE C’è la «piccola» illegalità del commerciante che sistema le borse in vendita sull’impal- catura del palazzo, sfruttando- ne la migliore esposizione ri- spetto alla vetrina, e ci sono le immagini del consueto degrado am- bientale, del centro co- me della periferia, solo erronemante cataloga- to alla voce «emergenza rifiuti», vista la persi- stenza del problema. Ac- canto, poi, altri «scatti» di quotidiana violazio- ne delle regole, pratica- ta dai cittadini e spesso, sotto forma di omissio- ne, dalle istituzioni stes- se, registrata dai nostri lettori lungo le strade della città. Da qualche giorno queste foto, rea- lizzate dagli utenti del si- to www.osservatorioca- morra.org e inviate al- l’indirizzo mail osservatorio@corriered elmezzogiorno.it, sono visibili on-line all’inter- no della rubrica «La cit- tà illegale», creata per arricchire l’offerta di in- formazioni e testimo- nianze delle nostre pagi- ne web. L’obiettivo è quello di stimolare chi segue le attività e le pubblicazio- ni dell’Osservatorio sul- la camorra e sull’illegali- a una esplorazione sempre più critica, nel senso neutro del termi- ne, della realtà circo- stante, «arruolandoli» come spie delle illegali- tà, ordinarie o eccezio- nali sotto il profilo della loro gravità, rilevate per le strade di Napoli e della sua provincia, in una sorta di ideale af- fiancamento ai nostri occhi e alle nostre foto- camere. Sarebbe oppor- tuno però, che chi invia le foto segnalasse anche la data in cui sono state scattate: è evidente, infatti, che ad alcune delle situazioni segnalate potrebbe essere già stato posto rimedio al momen- to della pubblicazione delle immagini sul sito. Circostan- za, tra l’altro auspicabile, che non intacca però il valore sim- bolico, in negativo, di immagi- ni alle quali speriamo di non abituarci mai. Napoli, scatti di piccole e grandi illegalità Le vostre foto dal sito dell’Osservatorio Dalunedì parte sul sito www.osservatoriocamorra.org un nuovo sondaggio on line per verificare l’opinione dei cittadini napoletani. Il quesito proposto è «Negli ultimi mesi, a seguito delle iniziative istituzionali adottate per contrastare l’emergenza criminalità, avvertite una sensazione di maggiore sicurezza?». L’obiettivo è capire se il «piano per la sicurezza» siglato dal ministro dell’Interno e dai vertici delle istituzioni locali e le altre iniziative promosse o annunciate abbiamo convinto, o quanto meno rassucurato i nostri lettori. Presidente Giorgio Fiore Vicepresidente Marco Demarco Direttore scientifico Domenico Pizzuti Segretario Vito Faenza Inserto a cura di Chiara Marasca Tel/Fax 0817602207/0815802779 www.osservatoriocamorra.org DI CHIARA MARASCA D OSSIER È «cronaca di vita vera» quella raccontata dalla giornalista-scrittrice Do- natella Gallone nel suo «Per amore delle bionde. Uno scugnizzo a spasso con i boss», edito da Suk Libri. In scena la carriera nel mondo dell’illegalità di Ciro, scugnizzo della Sanità. Dai primi passi nei vicoli della Napoli del dopoguerra, dove la fero- cia della fame suona co- me autoassoluzione, ai primi furti, percorrendo una carriera criminale che lo avvicina al mondo del racket e del contrab- bando. Ciro inizia così l’andirivieni da Poggiore- ale, poi il tentato omici- dio e la latitanza. Sullo sfondo cinquant’anni di vita politica e criminale di Napoli, ricostruita con precisione storica. In primo piano si muovo- no i personaggi di un mondo al limite, dove si fa fatica a distinguere il lecito dall’illecito, il giu- sto dallo sbagliato. Em- blema è il padre di Ciro, uomo che «si arrangia nel porto» col contrab- bando di sigarette, le bionde, e che disegna per il figlio una vita diver- sa. Eppure non gli fa mai mancare soldi facili e, di fronte al primo affare fiu- tato dal figlio, non esita a spronarlo ad andare a ve- dere di che si tratta. Ciro respira aria di illegalità fin da bambino e il con- trabbando ce l’ha nel san- gue. E poi truffe e racket sulle case da gioco dove, appena arriva, già sanno di che si tratta: bisogna dare i soldi "se vogliono stare quieti". E ai soldi si aggiunge dunque la fa- ma, il rispetto e l’orgo- glio di frequentare i boss, in una città dove l'ostrica e lo scoglio non sono mai sembrati così vicini. E quando scopre il sapore dei soldi e il gusto della bella vita, il gioco è ormai fatto. Non c’è condanna dell’autrice che in prima persona fa raccontare a Ciro la sua carriera crimi- nale e lascia a chi legge il compito di formulare un giudizio. Il lettore viene invitato a tenere sempre alta l’attenzione su un mondo non facile da in- quadrare, dove si può vi- vere una vita di contin- genza alla camorra, an- dando «a spasso coi boss» anche senza esse- re però parte integrante del Sistema. Mondo dal volto umano e delinquen- ziale insieme. A. M. DI ANTONELLA MIGLIACCIO notizie dal web 2 9 Lo scugnizzo e il suo amore per le «bionde» 1 Potete inviate le vostre immagini all’indirizzo email [email protected] Il gergo dei clan campani e due delitti irrisolti 3 4 5 6 7 8 IL LIBRO Il gergo della camorra come chiave di lettura del- l’organizzazione criminale. È stato questo il tema centrale della tesi finale sostenuta, per il Master di II livello in «Teoria e Metodi nell’Investigazione crimi- nale » dell’Università «La Sapienza» di Roma, da Veronica Turiello che, nell’ambito di questo corso, è stata stagista presso l’Osservatorio sulla camorra del Corriere. «Paradigma C», il titolo del lavoro, tal- mente ben strutturato da indurre, a termine di una discussione di circa 40 minuti, i componenti della commissione, commissione esaminatrice, dal giudi- ce Rosario Priore, al maggiore Giorgio Stefano Manzi del Racis, alla docente di diritto penale Buo- ninconti, all’avvocato Picci a chiedere una copia del- la tesi. «Paradigma C» esamina le espressioni gerga- li della malavita, la loro evoluzione, i soprannomi dei clan, le abitudini e attitudini «letterarie» dei boss. Un capitolo è dedicato al rapporto della ca- morra con la madre (il capoclan è il «mammasantis- sima» ) e con la religione (la camorra è «vangelo»). Una parte, invece, si sofferma sulle poesie scritte dai boss Raffaele Cutolo e Vincenzo Lubrano, per le quali il secondo ha addirittura vinto alcuni premi. Infine nell’appendice, che contiene i soprannomi dei vari boss, non manca un’analisi sullo stile delle abitazioni dei vari capiclan e sugli strumenti comuni- cativi utilizzati dal clan dei casalesi e dal boss Fran- cesco «Sandokan» Schiavone. Un lavoro particolar- mente originale nella sua veste grafica e nella riparti- zione tematica degli argomenti (relatore della tesi è stato il segretario dell’Osservatorio Vito Faenza) premiato dalla commissione con il massimo del pun- teggio. Claudio Caffé, l’altro stagista dell’Osservatorio — anche quest’anno partner del Master Te.m.in.cri. organizzato da «La Sapienza» — ha ottenuto 110. Il suo lavoro conclusivo esaminava due casi di omicidi consumati sul territorio campano e rimasti irrisolti: quello del «decapitato di Pompei» e quello di Romi- na Del Gaudio. In entrambi i delitti Claudio Caffè ha esaminato i possibili moventi, le carenze nelle in- dagini, gli articoli pubblicati dai quotidiani sulle due vicende, lavorando essenzialmente sulle crona- che del Corriere del Mezzogiorno e quelle de Il Matti- no. Caffè ha anche visionato i filmati e il lavoro del- la trasmissione «Chi l’ha visto?» che ad entrambi i casi ha dedicato molto spazio anche dopo il ritrova- mento del corpo di Romina Del Gaudio. Un filo rosso collegava i due omicidi: i corpi delle vittime sono stati ritrovati entrambi nel Casertano, quello di Cirillo allo svincolo di Frignano della superstra- da per Marcianise-Caserta, quello di Romina nei pressi del casino di caccia borbonico di Carditello. Una circostanza che poteva indurre a classificare i due casi come delitti della camorra di Terra di Lavo- ro: di qui l’ipotesi dell’evidente tentativo di depistag- gio sostenuta nel lavoro di Caffé. L’iniziativa Al master della «Sapienza» di Roma le tesi dei due stagisti dell’Osservatorio 2) Nella foto, scattata alcuni mesi fa da Ernesto Calatrava, un negozio del centro utilizza le impalcature del palazzo come espositore per le borse. 3) In uno scatto di Alfonso Russo, una fila di auto in divieto di sosta a Via San Pasquale e un marciapiede occupato da un motorino. 8) Gerardo Bozzetti segnala un furgoncino del Comune di Napoli che, parcheggiato a piazza Vittoria in divieto di sosta, blocca un autobus dell’Anm 9) Atom 1 invece scrive: «Passeggiando in Corso Garibaldi ho notato che una vettura parcheggiata in seconda fila bloccava il passaggio del tram Sirio sulle rotaie» . 7) Nella foto scattata di Nicola Ricci una fila di auto in seconda fila, a via Bernardo Cavallino, occupa quasi un’intera corsia costringendo il motorino a camminare controsenso sulla corsia preferenziale accanto. L’immagine risale al periodo estivo ma chi l’ha spedita definisce lo scenario "consueto". 4) Nella foto spedita da Pasquale Pugliese, rifiuti lungo la strada che collega Cercola a Ponticelli. 5) Sempre dal quartiere alla periferia est della città, il diciannove gennaio Iolanda Napolitano fotografa i rifiuti e il materiale di risulta accumulati davanti all’ingresso della Circumvesuviana di via Madonnelle, chiedendosi «Possibile che nessuno se ne accorga?». 6) La foto inviata la settimana scorsa da gfelix, invece, testimonia un caso di illegalità consumato in pieno centro: «Vasi posizionati sulle strisce blu per rendere "privata" l’area antistante uno dei bar di Piazza Municipio, a pochi metri dall’entrata di Palazzo San Giacomo» Auto in seconda fila, motorini sui marciapiedi e strisce blu occupate da ambulanti: il codice della strada negato 1) Nella foto di Luca Piscopo, una montagna di rifiuti abbandonati dai venditori ambulanti di fronte al mercato di frutta di Gianturco. Misure anti-crimine: vi sentite più sicuri? 14 C ORRIERE DEL M EZZOGIORNO U S ABATO 27 G ENNAIO 2007 NA

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IL SONDAGGIO

L’ASSOCIAZIONE

C’è la «piccola» illegalitàdel commerciante che sistemale borse in vendita sull’impal-catura del palazzo, sfruttando-ne la migliore esposizione ri-spetto alla vetrina, e cisono le immagini delconsueto degrado am-bientale, del centro co-me della periferia, soloerronemante cataloga-to alla voce «emergenzarifiuti», vista la persi-stenza del problema. Ac-canto, poi, altri «scatti»di quotidiana violazio-ne delle regole, pratica-ta dai cittadini e spesso,sotto forma di omissio-ne, dalle istituzioni stes-se, registrata dai nostrilettori lungo le stradedella città. Da qualchegiorno queste foto, rea-lizzate dagli utenti del si-to www.osservatorioca-morra.org e inviate al-l ’ i n d i r i z z o m a i [email protected], sonovisibili on-line all’inter-no della rubrica «La cit-tà illegale», creata perarricchire l’offerta di in-formazioni e testimo-nianze delle nostre pagi-ne web.

L’obiettivo è quellodi stimolare chi segue leattività e le pubblicazio-ni dell’Osservatorio sul-la camorra e sull’illegali-tà a una esplorazionesempre più critica, nelsenso neutro del termi-ne, della realtà circo-stante, «arruolandoli»come spie delle illegali-tà, ordinarie o eccezio-nali sotto il profilo dellaloro gravità, rilevateper le strade di Napoli edella sua provincia, inuna sorta di ideale af-fiancamento ai nostriocchi e alle nostre foto-camere. Sarebbe oppor-tuno però, che chi inviale foto segnalasse anchela data in cui sono statescattate: è evidente, infatti,che ad alcune delle situazionisegnalate potrebbe essere giàstato posto rimedio al momen-to della pubblicazione delleimmagini sul sito. Circostan-za, tra l’altro auspicabile, chenon intacca però il valore sim-bolico, in negativo, di immagi-ni alle quali speriamo di nonabituarci mai.

Napoli, scatti di piccole e grandi illegalitàLe vostre foto dal sito dell’Osservatorio

Dalunedì parte sul sitowww.osservatoriocamorra.org unnuovo sondaggio on line per verificarel’opinione dei cittadini napoletani.Il quesito proposto è «Negli ultimimesi, a seguito delle iniziativeistituzionali adottate per contrastarel’emergenza criminalità, avvertite una

sensazione di maggiore sicurezza?».L’obiettivo è capire se il «piano per lasicurezza» siglato dal ministrodell’Interno e dai vertici delleistituzioni locali e le altre iniziativepromosse o annunciate abbiamoconvinto, o quanto meno rassucurato inostri lettori.

PresidenteGiorgio Fiore

VicepresidenteMarco Demarco

Direttore scientificoDomenico Pizzuti

SegretarioVito Faenza

Inserto a cura diChiara Marasca

Tel/Fax0817602207/0815802779

www.osservatoriocamorra.org

DI CHIARA MARASCA

DOSSIER

È «cronaca di vita vera»quella raccontata dallagiornalista-scrittrice Do-natella Gallone nel suo«Per amore delle bionde.Uno scugnizzo a spassocon i boss», edito da SukLibri. In scena la carrieranel mondo dell’illegalitàdi Ciro, scugnizzo dellaSanità. Dai primi passinei vicoli della Napoli deldopoguerra, dove la fero-cia della fame suona co-me autoassoluzione, aiprimi furti, percorrendouna carriera criminaleche lo avvicina al mondodel racket e del contrab-bando. Ciro inizia cosìl’andirivieni da Poggiore-ale, poi il tentato omici-dio e la latitanza. Sullosfondo cinquant’anni divita politica e criminaledi Napoli, ricostruita conprecisione storica.In primo piano si muovo-no i personaggi di unmondo al limite, dove sifa fatica a distinguere illecito dall’illecito, il giu-sto dallo sbagliato. Em-blema è il padre di Ciro,uomo che «si arrangianel porto» col contrab-bando di sigarette, lebionde, e che disegnaper il figlio una vita diver-sa. Eppure non gli fa maimancare soldi facili e, difronte al primo affare fiu-tato dal figlio, non esita aspronarlo ad andare a ve-dere di che si tratta. Cirorespira aria di illegalitàfin da bambino e il con-trabbando ce l’hanel san-gue. E poi truffe e racketsulle case da gioco dove,appena arriva, già sannodi che si tratta: bisognadare i soldi "se voglionostare quieti". E ai soldi siaggiunge dunque la fa-ma, il rispetto e l’orgo-glio di frequentare i boss,in una città dove l'ostricae lo scoglio non sono maisembrati così vicini. Equando scopre il saporedei soldi e il gusto dellabella vita, il gioco è ormaifatto. Non c’è condannadell’autrice che in primapersona fa raccontare aCiro la sua carriera crimi-nale e lascia a chi legge ilcompito di formulare ungiudizio. Il lettore vieneinvitato a tenere semprealta l’attenzione su unmondo non facile da in-quadrare, dove si può vi-vere una vita di contin-genza alla camorra, an-dando «a spasso coiboss» anche senza esse-re però parte integrantedel Sistema. Mondo dalvoltoumano edelinquen-ziale insieme.

A. M.

DI ANTONELLA MIGLIACCIO

notizie dal web

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Lo scugnizzoe il suo amoreper le «bionde»

1

Potete inviate le vostre immaginiall’indirizzo [email protected]

Il gergo dei clan campani e due delitti irrisolti

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I L L I B R O

Il gergo della camorra come chiave di lettura del-l’organizzazione criminale. È stato questo il temacentrale della tesi finale sostenuta, per il Master di IIlivello in «Teoria e Metodi nell’Investigazione crimi-nale » dell’Università «La Sapienza» di Roma, daVeronica Turiello che, nell’ambito di questo corso,è stata stagista presso l’Osservatorio sulla camorradel Corriere. «Paradigma C», il titolo del lavoro, tal-mente ben strutturato da indurre, a termine di unadiscussione di circa 40 minuti, i componenti dellacommissione, commissione esaminatrice, dal giudi-ce Rosario Priore, al maggiore Giorgio StefanoManzi del Racis, alla docente di diritto penale Buo-ninconti, all’avvocato Picci a chiedere una copia del-la tesi. «Paradigma C» esamina le espressioni gerga-li della malavita, la loro evoluzione, i soprannomidei clan, le abitudini e attitudini «letterarie» deiboss. Un capitolo è dedicato al rapporto della ca-morra con la madre (il capoclan è il «mammasantis-

sima» ) e con la religione (la camorra è «vangelo»).Una parte, invece, si sofferma sulle poesie scritte daiboss Raffaele Cutolo e Vincenzo Lubrano, per lequali il secondo ha addirittura vinto alcuni premi.Infine nell’appendice, che contiene i soprannomidei vari boss, non manca un’analisi sullo stile delleabitazioni dei vari capiclan e sugli strumenti comuni-cativi utilizzati dal clan dei casalesi e dal boss Fran-

cesco «Sandokan» Schiavone. Un lavoro particolar-mente originale nella sua veste grafica e nella riparti-zione tematica degli argomenti (relatore della tesi èstato il segretario dell’Osservatorio Vito Faenza)premiato dalla commissione con il massimo del pun-teggio.

Claudio Caffé, l’altro stagista dell’Osservatorio— anche quest’anno partner del Master Te.m.in.cri.

organizzato da «La Sapienza» — ha ottenuto 110. Ilsuo lavoro conclusivo esaminava due casi di omicidiconsumati sul territorio campano e rimasti irrisolti:quello del «decapitato di Pompei» e quello di Romi-na Del Gaudio. In entrambi i delitti Claudio Caffèha esaminato i possibili moventi, le carenze nelle in-dagini, gli articoli pubblicati dai quotidiani sulledue vicende, lavorando essenzialmente sulle crona-che del Corriere del Mezzogiorno e quelle de Il Matti-no. Caffè ha anche visionato i filmati e il lavoro del-la trasmissione «Chi l’ha visto?» che ad entrambi icasi ha dedicato molto spazio anche dopo il ritrova-mento del corpo di Romina Del Gaudio. Un filorosso collegava i due omicidi: i corpi delle vittimesono stati ritrovati entrambi nel Casertano, quellodi Cirillo allo svincolo di Frignano della superstra-da per Marcianise-Caserta, quello di Romina neipressi del casino di caccia borbonico di Carditello.Una circostanza che poteva indurre a classificare idue casi come delitti della camorra di Terra di Lavo-ro: di qui l’ipotesi dell’evidente tentativo di depistag-gio sostenuta nel lavoro di Caffé.

L’iniziativa

Al master della «Sapienza» di Roma le tesi dei due stagisti dell’Osservatorio

2) Nella foto, scattata alcunimesi fa da Ernesto Calatrava,un negozio del centro utilizza leimpalcature del palazzo comeespositore per le borse.3) In uno scatto di AlfonsoRusso, una fila di auto in divietodi sosta a Via San Pasquale eun marciapiede occupato da unmotorino.

8) Gerardo Bozzetti segnala un furgoncino delComune di Napoli che, parcheggiato a piazza Vittoriain divieto di sosta, blocca un autobus dell’Anm9) Atom 1 invece scrive: «Passeggiando in CorsoGaribaldi ho notato che una vettura parcheggiatain seconda fila bloccava il passaggiodel tram Sirio sulle rotaie» .

7) Nella foto scattata di Nicola Ricci una fila diauto in seconda fila, a via Bernardo Cavallino,occupa quasi un’intera corsia costringendoil motorino a camminare controsenso sulla corsiapreferenziale accanto. L’immagine risale al periodoestivo ma chi l’ha spedita definisce lo scenario"consueto".

4) Nella foto spedita da Pasquale Pugliese,rifiuti lungo la strada che collega Cercola aPonticelli. 5) Sempre dal quartiere alla periferia estdella città,il diciannove gennaio Iolanda Napolitano fotografa irifiuti e il materiale di risulta accumulati davantiall’ingresso della Circumvesuviana di via Madonnelle,chiedendosi «Possibile che nessuno se ne accorga?».6) La foto inviata la settimana scorsa da gfelix,invece, testimonia un caso di illegalità consumato inpieno centro: «Vasi posizionati sulle strisce blu perrendere "privata" l’area antistante uno dei bar diPiazza Municipio, a pochi metri dall’entrata diPalazzo San Giacomo»

Auto in seconda fila, motorini sui marciapiedi e strisce blu occupate da ambulanti: il codice della strada negato

1) Nella foto di Luca Piscopo, unamontagna di rifiuti abbandonati daivenditori ambulanti di fronte almercato di frutta di Gianturco.

Misureanti-crimine:vi sentitepiù sicuri?

14 CORRIERE DEL M EZZOGIORNO U SABATO 27 G ENNAIO 2007NA