il mestiere del iornalista · il mestiere del giornalista ... trova a scrivere di diverse...

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Direttore: Prof.ssa Elena Falcone, Caporedattore: Prof.ssa Giovina Carlucci Redazione: Argena Paola, Ballerini Ruggero, DAncona Laura, Di Battista Alberto, Giannini Giada, Gridelli Giulia, Guglielmi Camilla, Lucido Francesca, Di Menna Martina, Mercante Giulia Carol, Orsini Giorgia Ida, Paolini Denise, Spada Francesca, Stanziale Francesco, Tatasciore Giorgia, Tursini Beatrice. SOMMARIO Il mesere del giornalista ........... 1 I pericoli della rete ...................... .2 La parola allesperto…………………..2 Macinews cosmopolita……………...3 Masciolino .................................. 4 Oroscopo .................................... 5 Effeo Masci............................... 5 Universo di pensieri…………………..6 NOTIZIE DI RILIEVO Il web e noi CLIL, chi è questo sconosciuto? Lo scaffale della Masci I nostri pensieri La parola alla Redazione IL MESTIERE DEL GIORNALISTA Questanno abbiamo voluto rifleere sulla figura del giornalista, una professione tanto difficile quanto affascinante e ricca di responsabilità. Per fare questo abbiamo invitato in redazione il Do. Luigi Spa- daccini, un giornalista professionista che scrive in Abruzzo. Marna: Quando e come ha deciso di diventare giornalista? Do. Spadaccini: In verità quando ero piccolo volevo fare un altro mesere, ma la vita volle per me un desno diverso. Infa la mia prima esperienza è stata quando il direore di una testata locale mi ha invitato a scrivere sul suo giornale e da allora è iniziato tuo. Marna: Da quan anni svolge questo lavoro? Do. Spadaccini: Dal 2002, sono sedici anni. Beatrice: Quali sono le principali difficoltà in cui si è imbauto in ques anni di carriera? Do. Spadaccini: Le difficoltà si trovano in tue le carriere. Una di queste è il rapporto con le persone, infa il giornalista deve creare una rete intorno a sé. Unaltra è sicuramente quella di trovare spazio, di trovare unoccasione per poter iniziare a scrivere. Giorgia: Che po di percorso di studio consiglierebbe a chi decidesse di intraprendere questa strada? Do. Spadaccini: Dovrei consigliargli di fare studi umanisci. Oggi, però, limportante è studiare, qua- lunque scuola si scelga di frequentare litaliano deve essere la materia principale e colvare la passione per la leura di qualsiasi genere è sicuramente essenziale, per poter imparare a scrivere. Beatrice: Quali sono state le tappe più significave della sua carriera fino ad oggi? Do. Spadaccini: Le tappe importan sono state tante, perché ogni esperienza è fondamentale. Le più significave sono state la fondazione di un periodico; riuscire ad avere una mente aperta e conoscere tante persone, per crearsi la rete di cui parlavamo prima. Giorgia: Quali opportunità le ha concesso questo lavoro? Do. Spadaccini: Se hai la mente aperta puoi avere innumerevoli possibilità. Le maggiori soddisfazioni sono essere conosciuto ed essere riconosciu come persona competente. Beatrice: Che cambiamen ha notato personalmente nel modo di fare giornalismo dal cartaceo al gior- nale on-line? Do. Spadaccini: Secondo me, possono esistere entrambe le modalità di informazione, ma nessuna delle due deve sopraffare laltra. I cambiamen sono eviden, gli aggiornamen sono veloci e la diffu- sione di nozie sia vere che false è sempre più rapida, quindi il giornale on-line è sicuramente molto versale, senza considerare che ha anche un vantaggio importante: abbassare i cos e risultare eco- nomico. Questa modalità ha cambiato anche la figura del giornalista, che nelle testate on-line spesso si trova a scrivere di diverse temache. La stessa grafica delle versioni on-line risulta essere sempre più adoata dai giornali cartacei. Giorgia: È difficile restare obievi in tue le circostanze? E soprauo mantenere le proprie convinzio- ni? Do. Spadaccini: In genere si cerca di mantenere le proprie convinzioni,ma alcune volte si incontrano difficoltà con leditore, che alcune volte ha un interesse diverso da quello della pura e oggeva in- formazione. Ruggero: Si sente soddisfao del suo lavoro? Do. Spadaccini: Mi sento soddisfao di quello che ho fao in ques anni e di come questo abbia con- tribuito alla mia crescita, ma credo di poter fare meglio e sono sicuro che lo farò in futuro. A nome di tua la redazione del MasciNews la ringraziamo, do. Spadaccini, per averci dedicato parte del suo tempo e averci fao rifleere sul delicato e importante mesere del giornalista. Ruggero Ballerini, Marna Di Menna, Giorgia Tatasciore, Beatrice Tursini Aprile 2018 Volume 1, Numero 2

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Page 1: IL MESTIERE DEL IORNALISTA · Il mestiere del giornalista ... trova a scrivere di diverse tematiche. La stessa grafica delle versioni online risulta essere sempre più

Direttore: Prof.ssa Elena Falcone, Caporedattore: Prof.ssa Giovina Carlucci

Redazione: Argena Paola, Ballerini Ruggero, D’Ancona Laura, Di Battista Alberto, Giannini Giada, Gridelli Giulia, Guglielmi Camilla, Lucido Francesca,

Di Menna Martina, Mercante Giulia Carol, Orsini Giorgia Ida, Paolini Denise, Spada Francesca, Stanziale Francesco, Tatasciore Giorgia, Tursini Beatrice.

SOMMARIO

Il mestiere del giornalista ........... 1

I pericoli della rete ...................... .2

La parola all’esperto…………………..2

Macinews cosmopolita……………...3

Masciolino .................................. 4

Oroscopo .................................... 5

Effetto Masci ............................... 5

Universo di pensieri…………………..6

NOTIZIE DI RILIEVO

Il web e noi

CLIL, chi è questo sconosciuto?

Lo scaffale della Masci

I nostri pensieri

La parola alla Redazione

IL MESTIERE DEL GIORNALISTA Quest’anno abbiamo voluto riflettere sulla figura del giornalista, una professione tanto difficile quanto

affascinante e ricca di responsabilità. Per fare questo abbiamo invitato in redazione il Dott. Luigi Spa-

daccini, un giornalista professionista che scrive in Abruzzo.

Martina: Quando e come ha deciso di diventare giornalista?

Dott. Spadaccini: In verità quando ero piccolo volevo fare un altro mestiere, ma la vita volle per me un

destino diverso. Infatti la mia prima esperienza è stata quando il direttore di una testata locale mi ha

invitato a scrivere sul suo giornale e da allora è iniziato tutto.

Martina: Da quanti anni svolge questo lavoro?

Dott. Spadaccini: Dal 2002, sono sedici anni.

Beatrice: Quali sono le principali difficoltà in cui si è imbattuto in questi anni di carriera?

Dott. Spadaccini: Le difficoltà si trovano in tutte le carriere. Una di queste è il rapporto con le persone,

infatti il giornalista deve creare una rete intorno a sé. Un’altra è sicuramente quella di trovare spazio, di

trovare un’occasione per poter iniziare a scrivere.

Giorgia: Che tipo di percorso di studio consiglierebbe a chi decidesse di intraprendere questa strada?

Dott. Spadaccini: Dovrei consigliargli di fare studi umanistici. Oggi, però, l’importante è studiare, qua-

lunque scuola si scelga di frequentare l’italiano deve essere la materia principale e coltivare la passione

per la lettura di qualsiasi genere è sicuramente essenziale, per poter imparare a scrivere.

Beatrice: Quali sono state le tappe più significative della sua carriera fino ad oggi?

Dott. Spadaccini: Le tappe importanti sono state tante, perché ogni esperienza è fondamentale. Le più

significative sono state la fondazione di un periodico; riuscire ad avere una mente aperta e conoscere

tante persone, per crearsi la rete di cui parlavamo prima.

Giorgia: Quali opportunità le ha concesso questo lavoro?

Dott. Spadaccini: Se hai la mente aperta puoi avere innumerevoli possibilità. Le maggiori soddisfazioni

sono essere conosciuto ed essere riconosciuti come persona competente.

Beatrice: Che cambiamenti ha notato personalmente nel modo di fare giornalismo dal cartaceo al gior-

nale on-line?

Dott. Spadaccini: Secondo me, possono esistere entrambe le modalità di informazione, ma nessuna

delle due deve sopraffare l’altra. I cambiamenti sono evidenti, gli aggiornamenti sono veloci e la diffu-

sione di notizie sia vere che false è sempre più rapida, quindi il giornale on-line è sicuramente molto

versatile, senza considerare che ha anche un vantaggio importante: abbassare i costi e risultare eco-

nomico. Questa modalità ha cambiato anche la figura del giornalista, che nelle testate on-line spesso si

trova a scrivere di diverse tematiche. La stessa grafica delle versioni on-line risulta essere sempre più

adottata dai giornali cartacei.

Giorgia: È difficile restare obiettivi in tutte le circostanze? E soprattutto mantenere le proprie convinzio-

ni?

Dott. Spadaccini: In genere si cerca di mantenere le proprie convinzioni,ma alcune volte si incontrano

difficoltà con l’editore, che alcune volte ha un interesse diverso da quello della pura e oggettiva in-

formazione.

Ruggero: Si sente soddisfatto del suo lavoro?

Dott. Spadaccini: Mi sento soddisfatto di quello che ho fatto in questi anni e di come questo abbia con-

tribuito alla mia crescita, ma credo di poter fare meglio e sono sicuro che lo farò in futuro.

A nome di tutta la redazione del MasciNews la ringraziamo, dott. Spadaccini, per averci dedicato parte

del suo tempo e averci fatto riflettere sul delicato e importante mestiere del giornalista.

Ruggero Ballerini, Martina Di Menna, Giorgia Tatasciore, Beatrice Tursini

Aprile 2018

Volume 1, Numero 2

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Le abitudini degli studenti

I pericoli del web

La parola all’esperto, il Dottor Antonio Ciancarelli

Il mondo d’oggi è molto influenzato dal web e soprattutto gli adolescenti sono attratti dalla

vita virtuale e dallo schermo di un dispositivo elettronico. Si pensa di conoscerlo alla perfe-

zione, però, la gran parte di esso rimane occulto ai nostri occhi. La rete, nel vero senso della

parola, può far cadere nelle sue maglie tante menti giovani e fragili. Nella società odierna

Internet occupa un ruolo importante, in quanto strumento di comunicazione e di informa-

zione; un uso eccessivo può portare alla dipendenza. Nella nostra scuola è stato affrontato

questo tema con un progetto patrocinato dalla Fater, che ha organizzato degli incontri al

fine di rendere i ragazzi consapevoli dei pericoli nell’uso delle nuove tecnologie. Le indica-

zioni fornite sono state rese ancor più chiare da una piattaforma digitale, alla quale gli

studenti hanno potuto accedere tramite password dedicata. Noi ragazzi abbiamo potuto

così facilmente venire a conoscenza dei vantaggi e degli svantaggi del web, tramite una

modalità ludica e accattivante. La nostra scuola per affrontare alcuni di questi problemi ha

indicato due referenti per il Bullismo e il Cyberbullismo, la Professoressa Martina Di Miero e

il Professor Maurizio Corvelli. Dal sondaggio effettuato dalla nostra redazione, sull’uso che

noi ragazzi facciamo della rete, è risultato che la maggior parte degli alunni della scuola

Masci si dedica alla navigazione in Internet dalle due alle cinque ore giornaliere, mentre la

risposta più frequente, relativa alla domanda sui contatti con gli sconosciuti, è stata quella

in cui si afferma che molto spesso i ragazzi divulgano le loro informazioni personali sul web,

senza alcuna protezione. Dati questi molto preoccupanti, perché mettono a rischio la sicu-

rezza e la serenità delle nostre vite. In conclusione, quest’esperienza ci ha consentito di

guardare con occhio critico gli aspetti positivi e negativi del mondo digitale e di prendere

coscienza delle tante problematiche che possono emergere dall’uso superficiale del web.

2

Laura D’Ancona, Giorgia Ida Orsini

Abbiamo dedicato una pagina del nostro giornalino all’utilizzo degli oggetti tecnologici, computer e della rete internet. Dal nostro sondaggio è emerso un uso prolungato del web, fino a 4 o 5 ore al giorno. Dottor Ciancarelli non le sembra troppo? Sicuramente sono troppe, propongo però un altro ragionamento, per un verso l’utilizzo di oggetti tecnologici può essere un modo per ampliare la conoscenza, la “connessione” alla vita. Ad esempio attraverso il computer web si possono scoprire nuovi mondi, possibilità e aperture. Invece per un altro verso, questa tendenza rischia di diventare un sostituto della vita, della vita che ti fa parlare con familiari, che ti fa uscire di casa per incontrare amici, della vita che ti fa “crescere”. Dunque non possiamo ridurre questo discorso ad una questione di tempo, quando parliamo di adolescenti sempre costretti a considerare entrambi questi aspetti. Come si può riconoscere un utilizzo “sano” del web? Per rispondervi devo fare prima due considerazioni. La prima è che l’adolescenza è il tempo della ‘separazione’, in questa fase della vita si è chiamati ad avere un proprio desiderio, un proprio modo di stare al mondo, diverso da quello degli Altri, da quello che vuole l’Altro. La seconda è che i ragazzi di oggi fanno fatica a separarsi e ad acquisire un proprio desiderio. Sebbene adesso non posso entrare nel merito di queste importanti premesse, esse ci consentono lo stesso di capire che la differenza di utilizzo di questi oggetti, in modo benefico o da evitare, dipende se essi sono utilizzati per separarsi dall’Altro, dunque per scoprire nuovi mondi, oppure vengono usati per riempire, rendere non avvenuto, ciò che la separazione introduce. Nella clinica psicoanalitica è sempre del singolare che si tratta, quindi bisogna capire bene cosa succede. Perché c’è questa difficoltà degli adolescenti di oggi a separarsi, ad avere un proprio desiderio? Credo che questa difficoltà dipenda soprattutto dalla famiglia, ma potrei aggiungere anche dalla scuola. Ognuno di noi è il frutto del proprio padre, madre, insegnante... Evidentemente non sto parlando di una forma di determinismo, ma in effetti noi dipendiamo dagli incontri che abbiamo avuto nella nostra vita. Diciamo che la difficoltà a separarsi dei ragazzi, ad avere un desiderio, dipende dalla crisi della funzione educativa, della funzione che in psicoanalisi chiamiamo “paterna”, intendo per questa non il padre reale. Quando in casa il genitore fatica ad inserire un limite al ‘”godimento” del proprio figlio, il figlio avrà difficoltà a separarsi da lui. Il desiderio, che è la cosa più importante che ognuno di noi ha, nasce proprio dal limite, dai ‘no’. Faccio un esempio: da molti anni ho la fortuna di lavorare nella scuola e quello che ho visto è che i ragazzi maggiormente viziati, i ragazzi che hanno tutto, sono anche quelli più addormentati, svogliati, proprio perché il desiderio nasce dall’introdu-zione del limite, dall’introduzione dei “no”. Per usare le parole di Recalcati, oggi i ragazzi sono come Telemaco che aspetta il proprio padre tornare dal viaggio, per ristabilire la legge nella sua casa. D’altra parte c’è la responsabilità dei figli, il loro com-pito, che è quello di riconoscere il debito che hanno nei confronti dei genitori, dovrebbero ascoltarli di più. Anche qui la storia di Telemaco sembra illuminante: Telemaco, non solo aspetta Ulisse, ma è lui stesso che riprende e conclude il viaggio del padre. Un’ultima domanda. Cosa si può fare per aiutare un ragazzo a staccarsi dalla vita virtuale? Rispondo con un altro esempio, forse estremo. Diventa superfluo, mandare via il figlio dal computer, per prendere il suo posto nei giochi, come accade a molti genitori di oggi, oppure vietare di usare il cellulare quando è il genitore stesso a farlo. Questo per dire che non si tratta di vietare qualcosa in modo impersonale e autoritario, ma bensì dare al figlio ‘testimonianza’ di come si possa vivere la vita all’interno di certe regole con coerenza. Una madre che ho seguito diverso tempo fa mi ha molto colpito quando alla mia domanda di dirmi un bel ricordo della sua infanzia, mi ha così risposto: “Vedere mio padre e mia madre abbracciati!” Ecco questo fa bene ai ragazzi, li tiene lontani dagli oggetti (non solo tecnologici), vedere i propri genitori amarsi e vedere il proprio genitore amare la vita.

1. NON postare mai le tue informazioni personali.

2. NON incontrare realmente persone conosciute

online.

3. NON divulgare le tue password.

4. NON condividere informazioni o foto altrui senza

averne il permesso.

5. ATTIVA le impostazioni per difendere la tua privacy

sui social.

CONSIGLI PER UN USO CONSAPEVOLE

DEL WEB

Alberto Di Battista, Giulia Gridelli, Camilla Guglielmi

1. Al furto d’identità

2. Alla violazione della privacy

3. Agli insulti sul web

4. Alla distinzione tra vita reale e

vita online

5. Agli sconosciuti e alle loro

richieste

FAI SEMPRE ATTENZIONE

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Mascinews Cosmopolita

CLIL, chi è questo sconosciuto?

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Paola Argena, Camilla Guglielmi, Martina Di Menna, Denise Paolini, Beatrice Tursini

Quest’anno la redazione ha deciso di approfondire il tema dell’insegnamento delle lingue straniere a scuola. Per fare questo abbiamo deciso di intervistare la Prof.ssa Barbara

Soldano i farci spiegare cos’è il CLIL.

Denise: Professoressa può darci delle informazioni sul CLIL?

Prof.ssa Soldano: questa sigla sta per Content and Language Integrated Learning, ossia apprendimento integrato di contenuti e lingua. Consist e nell’insegnare una materia

scolastica in lingua straniera, soprattutto in inglese, il suo scopo principale è di far diventare la lingua straniera un mezzo e non un fine della conoscenza .

Denise: Da quanto tempo questo progetto è presente nelle scuole italiane?

Prof.ssa Soldano: dall’ A.S. 2012/2013 il CLIL è presente nei licei linguistici, dove per poterlo attuare gli insegnati curriculari devono avere una conoscenza della lingua straniera

di livello B2 certificato. Poi arriva anche negli altri licei e negli istituti tecnici, fino alle scuole medie. Qui sono due i docenti che collaborano per la realizzazione del progetto: uno

per la disciplina e l’altro per la lingua straniera. Nell’ A. S. 2016/2017 è arrivato anche nella nostra scuola, in modo specifico nella classe 2° D. Il progetto era intitolato “My pla-

net, my home”, perché il tema trattato era l’ambiente. I professori che lo hanno realizzato siamo stati io e il Professor Carulli.

Camilla: Pensa che questo tipo di insegnamento sia un’esperienza costruttiva?

Prof.ssa Soldano: sì, sicuramente lo è, perché si ricorre ad un approccio diverso all ’apprendimento e all’insegnamento. Gli strumenti digitali, tra cui la LIM, si sono rivelati fonda-

mentali per la costruzione di mappe e aerogrammi .Nel CLIL si cerca di far dialogare l’alunno in Inglese , senza tener conto dei possibili errori grammaticali. Inoltre si sono svolti

dei lavori insieme, in gruppo e in coppia.

Denise: Sappiamo che lei, insegnante di sostegno e di lingue straniere e rappresentante del progetto KA1 per la nostra scuola, ha trascorso alcuni giorni a Lione, come è stata

questa esperienza?

Prof.ssa Soldano: questa esperienza, vissuta tra fine novembre e inizio dicembre, per un corso di formazione di lingua francese, è stata bell issima. Nella scuola dove mi sono

recata, mi sono immersa in una realtà cosmopolita. Ho avuto la possibilità di confrontarmi con altre professionalità, di degustare i tipici formaggi della zona e di visitare i quartie-

ri di Lione ricchi di storia e significato.

Una delle differenze che ho potuto notare tra la scuola italiana e quella francese è che gli alunni al cambio dell’ora devono spo-

starsi in un’altra aula per seguire la lezione successiva, perché le aule sono ricche di materiali specifici e dedicati alle diverse

materie.

Camilla: Questa esperienza, oltre agli arricchimenti professionali, quali emozioni dal punto di vista persona le ha lasciato?

Prof.ssa Soldano: questo viaggio è stato fantastico, mi sono organizzata da sola e ho affittato un appartamento per vivere

come una lionese. Ho camminato lungo le strade della città e ho avuto la possibilità di confrontarmi con un’altra cultura.

Un consiglio che voglio dare a tutti è quello di viaggiare molto, per conoscere nuove persone e allargare i propri orizzonti.

Benissimo Professoressa, la nostra intervista finisce qui. La ringraziamo ancora per la sua disponibilità e ci auguriamo che in

futuro possa continuare ad aiutarci con il MasciNews.

UN BAILE ESPECIAL : EL TANGO

El tango es un baile y un genere musical Argentino que nace en un

periodo que encomienca en el 1880 y se termina en el 1920. En

este periodo nace esta nueva forma de baile que permite un contacto entre los

dos bailerinos que ve protagonista muchos estrumentos como el bandoneon , la

guitara , el piano , el violin y el contrabajo. El principio del tango se confermo en

Buenos Aires y despues paso en un lugar no muy distante , Montevideo despues

de esto llego a ser un baile de fama mundial.E ste baile se podia bailar tambien

por la calle con los artitas de calle porque era muy difuso y famosa y los argenti-

nos los consideravan algo que hacia parte de la loro radices. El cantante mejor y

el primero de la musica por el tango fue Gardel.Este baile se trasformò en el

patrimonio cultural de el Unesco.Este baile hace da siempre parte de las radices

argentinas y por siempre serà

THE STORY OF DISNEY The “Walt Disney Company” dates back to 16 October 1923; it was founded by Walt Disney and his brother Roy Oliver Disney. It has one im-

portant head office: Burbank, in California. In 2012 it was the first group of the world in the animation sector, considering the media, television

shows and sagas, animated short films, tourism sector (Disneyland and Walt Disney World Resort) and entertainment. But…who was really Walt

Disney?

Walt Disney was born on 5 December 1901 in Chicago; his father was Elias Disney and his mother Flora Call. Walt was one of five children, four

boys and one girl.

In 1925 Walt married Lillian Bounds and they had two daughters: Diana and Sharon. In 1932 Disney received a special Academy Award for the

creation of Mickey Mouse. He is a funny animal cartoon character and the mascot of the Walt Disney Company.

In 1978 Mickey became the first cartoon character to have a star on the Hollywood walk of fame. It appears with his girlfriend Minnie, his pet dog Pluto, his friends Donald

Duck and Goofy. In 1938 Disney released the old mill, the first subject to utilize the multi-phone camera technique.

Paola Argena, Alberto Di Battista

Ruggero Ballerini, Giulia Carol Mercante

FONDUE BOURGUIGNONNE Qui n'a jamais entendu parler de la Fondue Bourguignonne? C'est l'un des plats typi-

ques de la cuisine française. Pour goûter ce plat, il suffit d’une fourchette avec un long

manche en bois et un "caquelon", un récipient alimenté par un petit poêle. Cette

spécialité est savoureuse et amusante! Chaque dîneur se fait cuire des petits mor-

ceaux de viande dans de l'huile bouillante et les accompagne de nombreux types de

sauces pour tous les goûts. Mais ça ne s'est pas terminé ici! La particularité de cette

préparation est la convivialité car l'attente de cuisson de la viande stimule la commu-

nication entre les convives et crée une intimité pour que vous puissiez même trouver

une âme soeur!

Je vous recommande, venez en France pour goûter cette

délicieuse délicatesse!

Giada Giannini, Martina Di Menna

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IL PROFESSOR GARGOYLE

È il primo volume di un ciclo narrativo

horror/young adult, pubblicato in Italia

da Salani Editore nel 2015, scritto da

Charles Gilman, pseudonimo di Jason

Rekulak, editor di professione che vive

nella città di Philadephia.

Il libro, composto da 160 pagine circa,

permette una lettura veloce e dalle

prime pagine fa assaporare qualcosa di

ben costruito. Ha un lessico semplice,

strutturato in accurate descrizioni e

numerosi dialoghi. Racconta della Scuo-

la Media Lovecraft, dove nulla è come

nelle altre scuole, persino gli insegnan-

ti... Robert, il giovane protagonista, ha

il compito di indagare su un terribile

segreto, che si nasconde tra le mura

dell’istituto e tra i personaggi strani che

lo popolano.

Rappresentato da una copertina ac-

cattivante, la quale permette di scopri-

re entrambi i volti del perfido professor

Gargoyle. Molto bello davvero, un'otti-

ma trappola per sognatori, invoglia il

lettore ad acquistare gli altri libri della

serie.

Buona lettura.

Francesco Stanziale

LO SCAFFALE DELLA MASCI

Il coraggio della lealtà

Per questo mi chiamo Giovanni è un romanzo per ragazzi di Luigi Garlando. Sebbene

affrontate in modo leggero, il libro tratta molteplici tematiche complesse, quali la

legalità, la lotta alla mafia e la giustizia, intesa come strumento di liberazione dalla

corruzione, dai soprusi e dall’oppressione. La storia è ambientata a Palermo e il prota-

gonista si rivela essere un giovincello al pari del lettore a cui prevalentemente si rivol-

ge, con gli stessi problemi e le medesime difficoltà. Per il suo decimo compleanno il padre Luigi, pro-

prietario di un negozio di giocattoli, decide di regalare a Giovanni una giornata da trascorrere insieme,

girando per la città e visitando i luoghi da loro preferiti. Durante la passeggiata il ragazzo racconta al

genitore le violenze di Tonio, suo compagno di classe e ripetente per la terza volta la quinta elementa-

re. Egli, rivela Giovanni, sopraffà i più deboli, ma per vigliaccheria non si avvicina a coloro che si fanno

rispettare. Allora Luigi, prendendo spunto dalla sua esperienza personale, sceglie di parlare al figlio di

mafia, spiegandogli anche il perché si chiami Giovanni. Da questo momento cruciale della storia il padre

ripercorrerà la vita di Giovanni Falcone e farà capire al ragazzo i valori del coraggio, del sacrificio e della

lealtà, indispensabili per affrontare la vita di tutti i giorni e la realtà anche dei bulli.

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MASCIOLINO… SUPERATTIVO di Giada Giannini e Giulia Carol Mercante

LE PAROLE DEL CORPO LIBERA CONTRO LE MAFIE NESSUN PARLI

ON THE ROAD ESSERE O NON ESSERE…

MASCIOLINO MASCIOLINUM

Alberto Di Battista

La porta chiusa

La porta chiusa è un romanzo di Ellery Queen, scritto nel 1937, che sebbene un po ’ datato

conserva ancora il suo fascino. Il libro narra del caso di Karen Leith, una nota scrittrice di origi-

ni giapponesi e fidanzata di con un medico in carriera, che viene trovata morta

in circostanze misteriose. Tutte le prove sono a carico di Eva MacClure, figlia del

compagno della vittima, la quale, dichiarandosi innocente, per sfuggire alla poli-

zia si rifugia a casa del romanziere Ellery Queen. Lo scrittore crede alla sua inno-

cenza, ma non riesce a trovarne le prove. Quando l ’ ispettore Queen, padre di

Ellery, sta per arrestare la ragazza, il figlio svela a tutti la soluzione del mistero

dopo aver trovato fortunosamente una lettera con la verità sui fatti. Si era trat-

tato di un omicidio-suicidio, in quanto la donna si era tolta la vita, perché con-

vinta di avere un cancro, falsamente diagnosticatole dal fidanzato dottore.

Martina Di Menna

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L’OROSCOPO GOLIARDICO

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EFFETTO MASCI di Ruggero Ballerini e Francesco Stanziale

Ariete Tu sei un segno assai deciso,

dona a tutti il tuo sorriso.

Toro Smetti di inseguire il telo rosso

e rincorri i tuoi sogni a più non

posso.

Gemelli Si sa che siete perspicaci e a

volte, forse, un po’ troppo

audaci.

Cancro Tieni a bada le chele e spiega

le tue vele.

Leone Se il coraggio sai mostrare,

tutti di te si posson fidare.

Vergine Hai due grandi qualità:

precisione e affidabilità.

Bilancia Nessuno come te porge

spesso l’altra guancia, per

tener in equilibrio la

bilancia.

Scorpione È noto a tutti che sei

passionale, ma a lungo

andare anche letale

Sagittario Saggio ed istintivo in ogni

situazione, scocca la tua

freccia con determinazione.

Capricorno In te sono presenti

contemporaneamente la

vanità e l’agire responsa-

bilmente.

Acquario Quando sei innamorato,

non vuoi esser rifiutato.

Pesci Silenzioso ma letale, con

tutti sempre leale.

Laura D’Ancona, Giulia Gridelli, Francesca Lucido

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Universo di pensieri

I nostri saluti

Giada Giannini

Cielo

C’è un mondo lassù,

forse un mare per me,

azzurro è il suo colore

scintillante come gli occhi di un bambino

che riflettono l ’ infinita innocenza.

Strane figure lo attraversano,

talora candide e leggiadre,

talora scure e minacciose.

È il cielo sopra di me

che riflette

l’ infinito

mutevole

cielo dentro di me.

Giorgia Tatasciore

Sorridi lieto tra piante aromatiche, ameni panorami, alberi

rigogliosi, sconfinati prati…

Oh natura, la tua bellezza ammaliante celebra ogni vita!

Alberto Di Battista

Le parole sono importanti:

come spade possono ferire,

come fiori possono lenire.

Camilla Guglielmi

La redazione ringrazia tutti voi per aver letto il secondo numero del Mascinews, che è stato possibile realizzare grazie alle Professoresse Elena Falcone e Giovina

Carlucci, a cui va un pensiero speciale. Un ringraziamento va anche alle Professoresse di inglese e francese: M. T. Lelli, R. Di Pardo, che ci hanno aiutato a com-

porre gli articoli in lingua. Un sentito grazie ancora al Dottor L. Spadaccini, alla Professoressa B. Soldano e al Dottor A. Ciancarelli, che ci hanno gentilmente

permesso di intervistarli e alla Prof.ssa Gemma La Porta per la sua disponibilità. Speriamo che questo progetto, nei prossimi anni, possa continuare a crescere e

possa essere apprezzato da un numero sempre più ampio di lettori.

Argena Paola, Ballerini Ruggero, D’Ancona Laura, Di Battista Alberto, Giannini Giada, Gridelli Giulia, Guglielmi Camilla, Lucido Francesca,

Di Menna Martina, Mercante Giulia Carol, Orsini Giorgia Ida, Paolini Denise, Spada Francesca, Stanziale Francesco, Tatasciore Giorgia, Tursini Beatrice

Io penso che la mente

sia l’arma migliore.

Rambo II

Giorgia Ida Orsini

Nessuno muore

veramente,

se rimane nel cuore

di chi ama

Sirius Black, Harry Potter

Giulia Carol Mercante

Se non sei te stesso, allora non sei nessuno.

Roberto Giusti

Ruggero Ballerini

PENSA, CREDI,

SOGNA E OSA.

Walt Disney

Giulia Gridelli

Comunque vada, anche se sarà finita,

sarai sempre la colonna sonora della mia vita.

Mr Rain

Beatrice Tursini

Il piacere che mi davano i libri

era prima di tutto fisico… La

gioia dello spirito si sommava alla

felicità di tenere nelle mie mani

delle forme e dei pesi adorati.

Jean Giono

Denise Paolini

Abbiamo tutti le nostre

macchine del tempo.

Alcune ci riportano

indietro e altre si

chiamano ricordi.

Alcune ci portano

avanti e si chiamano

sogni.

Jeremy Irons

Francesca Lucido

Francesco Stanziale