il metodo clinico per pediatra di famiglia · • deve essere indagata per la bassa statura? ... m...
TRANSCRIPT
Il Metodo clinico per
pediatra di famiglia
Bari 10 marzo 2018
Giuseppe Magazzu’
Universita’ degli Studi di Messina
Ci siamo detti
• La sola formazione che possiamo
permetterci è quella che modifica i
comportamenti degli operatori
• I progetti passano dalla presa di
coscienza della entità dei problemi di
salute e del possibile ruolo degli
operatori per risolverli
• Dobbiamo misurare la ricaduta della
formazione in termini di benefici per le
persone con malattie e per il SSN
Dove eravamo rimasti?
-Comparare l’appropriatezza e la costo
efficacia dei comportamenti nei prossimi
12 mesi con
-Gruppo controllo di pediatri non
partecipanti al corso o
-Verso le vostre prescrizioni negli ultimi 12
mesi
Di cosa parleremo
• La sola formazione che possiamo
permetterci è quella che modifica i
comportamenti degli operatori
• I progetti passano dalla presa di
coscienza della entità dei problemi di
salute e del possibile ruolo degli
operatori per risolverli
• Dobbiamo misurare la ricaduta della
formazione in termini di benefici per le
persone con malattie e per il SSN
I costi diagnostici per:
-problemi frequenti per i quali un solo
esame (o nessun esame) basterebbe ma
se ne fanno 7-8 volte di più
-problemi non riconosciuti
I costi terapeutici per :
- PPI in Sicilia sono il doppio dei
costosissimi farmaci per la FC
I costi diagnostici per:
-problemi frequenti per i quali un solo
esame (o nessun esame) basterebbe ma
se ne fanno 7-8 volte di più
-problemi non riconosciuti
I costi terapeutici per :
- PPI in Sicilia sono il doppio dei
costosissimi farmaci per la FC
F DI 28 MESI
Al 7° mese di vita plurimi episodi di vomito ed ipotensione
in seguito all’assunzione di pappa lattea e derivati del latte
(formaggino).
SPT negativi; diagnosi di “allergia non IgE mediata alle
proteine del latte vaccino- FPIES”.
Da allora dieta senza latte vaccino, allattata al seno con
madre a dieta libera
A 13 mesi crescita “non soddisfacente”, sierologia per
celiachia nella norma.
All’età di 23 mesi, per la persistenza della scarsa crescita
sia ponderale, dal 25-50* centile al 5° centile e lunghezza,
dal 50° a < 5°centile (bersaglio genetico al 10° centile)
TGA-A 1.1 x N, TGA- IgG 1.85 x N con EMA negativi
F DI 28 MESI
Ripetuti TGA-A 1.9 x N, IgG antigliadina 1.86 x N, EMA
presenti (1/10) prima occasione e successivamente TGA-
A 1.85 xN, IgG antigliadina 2,69xN, EMA IgA presenti.
Eseguito studio dell’HLA, che ha evidenziato presenza di
assetto DQB1*02:02, DQA1*02:01, DRB1*07 (DQ2);
DQB1*03:01, DQA1*05:05, DRB1*11 (DQ7).
Suggerita esecuzione di EGDS con biopsie rifiutata
In data 12/02 eseguita presso il nostro centro
determinazione TGA-A e DGP-IgG, risultate entrambe >
100.
Quesiti
• Si poteva evitare qualche esame?
• Deve essere eseguita EGD con biopsie
duodenali per porre diagnosi di malattia
celiaca?
• Deve essere indagata per la bassa
statura?
• Deve essere riesposta alle proteine del
latte e prima sottoposta a test diagnostici?
M 22 MESI
• Madre celiaca per cui a 18 mesi, per screening
determinata tTG IgA = 3 x N. Hb 9.6 ferritina 3.
• Dopo 4 mesi tTG IgA e DGP IgG > 10 x N
• Vomito sporadico. Alvo stitico
Quesiti
• Si può porre diagnosi di malattia celiaca
senza effettuare biopsie duodenali?
• Se sì, deve essere riesposta
successivamente al glutine per
confermare la diagnosi?
M di 3 anni e 1/2
A Gennaio 2017 tTG IgA >100, determinate in un laboratorio
esterno nel contesto di un prelievo per altri motivi dopo un fatto
acuto febbrile.
A giugno 2017, in assenza di sintomi, in ambulatorio al
Centro tTG IgA 4,7xN. Consigliato maggiore carico di glutine in
vista di verifica istologica dopo 3 mesi.
A Settembre 2017 sottoposto a esame endoscopico con
biopsie duodenali: atrofia lieve dei villi con IEL > 25/100
enterociti. Tipo 3a sec Oberhuber. In questa occasione tTg IgA
1,23 x N con DGP IgG nella norma.
Quesiti
E’ una diagnosi definitiva?
E’ opportuno ricontrollare lo stato della mucosa
duodenale a dieta senza glutine?
E’ opportuno riesporlo al glutine?
“In children and adolescents with signs or symptoms of CD and high anti-TG2 (or anti-DGP) titers with levels > 10x ULN, the likelihood for villous atrophy (Marsh 3) is high”
“Histological assessment may be omitted in symptomatic patients (see list in Who to Test) who have high IgA anti-TG2 levels (10 times above ULN), verified by EMA positivity, and are HLA-DQ2 and/or HLA-DQ8 heterodimer positive”
Requisiti dei test diagnostici
• Il test diagnostico deve modificare la probabilità di malattia pre-test di una persona
• Il valore predittivo di malattia di un test dipende dalla prevalenza della malattia nella popolazione alla quale si applica
Definizione di Likelihood Ratio (LR)
• La probabilita’ di un risultato atteso di un test in un paziente con la malattia comparata con la probabilita’ dello stesso risultato atteso in un paziente senza la malattia
• LR pos. = sensibilita’/(1 – specificita’)
• LR neg = (1 – sensibilita’)/ specificita’
• LR +: accetabile > 5; buono > 10; alto > 20
19 mesi di eta’
Da 4 mesi diminuzione dell’appetito, perdita di peso, feci sfatte
tTG > 10 x N; EMA presenti
Ha le stesse probabilità di essere celiaca di una bambina di 6 anni che ha gli stessi valori di tTG ma che ha solo dolori addominali e anemia?
Conclusions: Children can be accurately diagnosed with celiac
disease without biopsy analysis. Diagnosis based on level of
TGA-IgA 10-fold or more the ULN, positive results from the
EMA tests of 2 blood samples, and the presence of 1
symptom, could avoid risks and costs of endoscopy for more
than half the children with celiac disease worldwide.
HLA analysis is not required for accurate diagnosis.
A positive EMA result as obligatory criterion for the non-biopsy
approach is still debated. EMA is more specific than TGA and
DGP testing but immunofluorescence requires an experienced
examiner.
Further simplification of the new ESPGHAN guidelines might
be made according to what preliminarily the present results
suggest if confirmed by new prospective studies
EMA, which is not easily performed in all countries, does not
add diagnostic accuracy to tTG
In 3 cases of our study, in whom EMA were negative, histology
showed a picture that allowed us to make the diagnosis of CD
It is better to repeat a second test for tTG according also to
what is suggested by the Joint BSPGHAN and Coeliac UK
guidelines
The ESPGHAN criteria also request the presence of
symptoms for the non-biopsy approach
A recent population based screening study in Swedish
schoolchildren suggested that the non-biopsy approach is also
safe to diagnose CD in the absence of symptoms
F di 10 mesi
• Allattata con formula, a due mesi di vita alvo diarroico,
feci acquose 6-7 volte/die per cui veniva ricoverata
presso un primo ospedale: reidratazione e latte di riso.
Alvo irregolare. Ricovero in altro Ospedale. Non
modificata la dieta se non dopo la dimissione per
presenza di RAST positivi per PLV
• Idrolisato finora
• Riferita assunzione di panna e torta ben tollerati
M di 22 mesi
• PN 2,750 Kg. Allattamento materno. Screening
neonatale positivo con test del sudore normale
• Svezzamento avviato al V mese di vita, dal VI mese di
vita riferite evacuazioni di feci ipocoliche (8-10
evacuazioni/die), abbondanti, associati a irritabilità,
gonfiore addominale, manifestazioni cutanee puntiformi
in concomitanza di assunzione di alimenti contenenti
glutine (pastina).
• Curva di crescita lungo il 5° per il peso e intorno al 50°
per la lunghezza
M di 22 mesi
• HLA di classe II, DQ2 neg, DQ8 neg, negativi AGA
deamidati IgA e IgG, tTG IgA e IgG, EMA, calprest,
ricerca sangue occulto, esame parassitologico delle feci,
coprocoltura, ecografia addome, esame urine
• Avviata dieta senza glutine con diminuzione della
frequenza evacuativa (1-2 evacuazioni/die) di “feci
cremose, giallastre, non associato dolore addominale”
• Curva di crescita dopo avvio della dieta senza glutine
non mostra alcun miglioramento
• Riferiti sintomi respiratori in coincidenza di assunzione di
alimenti quali arachidi.
Quesiti
• Esami eseguiti tutti necessari?
• Celiachia con sierologia negativa o
intolleranza/allergia non celiaca?
• Come e quando riesporla in base al rischio
di avere un’allergia con reazione severa?
• E’ opportuno eseguire un prick o un
RAST?
M di 3 anni e 2/12
• Nel primo anno di vita riferiti 2 episodi di vomito a
distanza di 2-3 ore dall’assunzione di uovo semi-cotto
(alla coque); non vomito se l’uovo viene assunto cotto
insieme ad altri alimenti
• A gennaio 2018 gastroenterite febbrile. Durante la
degenza eseguita ecografia addome nella norma.
Eseguiti esami ematochimici che hanno documentato
IgE tot 3.649 U/ml e RAST positivi per albume, tuorlo,
alfa-lattoalbumina, caseina, carne di bue, glutine, grano,
lenticchia, nocciole, pomodoro, tolti dalla dieta e
reintrodotti dopo pochi giorni senza alcuna reazione
• Viene richiesta riesposizione all’uovo
M di 12 anniA 18 mesi di vita, per disturbi del sonno, determinati tra gli
altri IgE totali e RAST alimenti: diagnosi di allergia a latte,
uovo e cioccolato (alimenti già assunti in precedenza senza
reazioni avverse).
Dieta rigorosa di esclusione, senza beneficio, fino all’età di
5 anni
Da 3 anni dolori addominali, in media ogni 10-15 giorni,
talvolta nelle ore notturne, spesso associati a senso di
costrizione toracica, difficoltà respiratoria ed in alcuni casi a
cefalea e/o artralgie: Ai PS vengono eseguiti: consulenza
chirurgica, ecografia addome ed esami ematochimici, due
valutazioni cardiologiche con ECG ed ecocardiogramma,
valutazione NPI, Rx torace,visita ORL
2 mesi (M)Giunge in Ospedale per rettorragia importante, comparsa da un mese.
Nato a termine da TC con PN 3365 gr. Per infezione alla nascita sottoposto a terapia antibiotica e dimesso in terapia con ferro per os.
Allattamento materno e sporadiche poppate aggiuntive di formula nelle prime settimane, in atto LM esclusivo.
EO: Cute roseo-pallida . Restanti reperti obiettivi nella norma.
Emocromo :HB 8,6, GB 19000 mmc, E 19,6 %, PLT 588 000. Coagulazione nella norma; Coprocoltura , Rotavirus ed Adenovirus su feci , esame urine , RAST: negativi; Rx addome: negativo. Ecografia addome : nella norma
Consulenza: probabile proctocolite eosinofila. No indagini. Dieta ristretta alla madre….ma eventualmente libera.
Dopo una settimana ….. Il bimbo è cresciuto, HB 8 gr/dl, leucocitosi . Riprende terapia con ferro per os ed acido folico. Dopo due settimane …. HB in altro laboratorio 7,4 gr/dl >> RicoveroHB reale 9,5 gr/l, PLT 780.000, GB 23.000.
RETTOSIGMOIDOSCOPIA: no erosioni, “quadro di iperplasia nodulare linfoide”
Sospesa la terapia con ferro La mamma (che mangia molti latticini) nota una regressione delle striature di sangue con “alimentazione leggera o in bianco e priva di formaggi e derivati”
2 mesi e ½ (F) unicogenita a 37 settimane con Peso Kg 2,290 allattata al seno finora.
Un mese fa circa presenza di muco e sangue nelle feci “molli da latte materno, fluttuante nei vari giorni”, indipendente dalle restrizioni dietetiche della madre (latte e derivati), che, pertanto, in atto pratica dieta libera.Viene perche’ il sangue e’ presente ogni giorno, inviata per indagini ed esplorazione endoscopica e la scelta di un idrolisato al posto del latte materno
Crescita oltre 1 Kg al mese
Conclusioni
Quesiti
• Dobbiamo eseguire indagini per documentare una proctite o avviare trattamento empirico?
• Dobbiamo empiricamente eliminare allergeni nella dieta della madre o dobbiamo eseguire dei test?
• Dobbiamo veramente eliminare possibili allergeni dalla dieta della madre che allatta?
• E’ possibile che a una patologia apparentemente indotta da un alimento naturale non corrisponda un meccanismo di compenso naturale finalistico?
Conclusioni scritte in relazioneNon c’è dubbio che siano allergeni che passano nel latte materno che inducono la proctite verosimilmente eosinofila.
L’assunzione, tuttavia, degli allergeni con una conformazione modificata dal passaggio nel latte materno comporta l’acquisizione della tolleranza anche per il futuro.
L’esplorazione endoscopica in atto non sembra opportuna perché non aiuterebbe a prendere decisioni cliniche.
L’opportunità di un emocromo per paura di una anemizzazione potrà essere valutata magari successivamente.
Non c’è alcuna controindicazione alle vaccinazioni e a uno svezzamento dopo i 4 mesi con cibi preparati in base alla tradizione familiare
TABLE. Clinical manifestations in 95 exclusively breast-fed infants with food-induced eosinophilic proctitis
Copyright © 2017 by European Society for Pediatric Gastroenterology, Hepatology, and Nutrition and North
American Society for Pediatric Gastroenterology, Hepatology, and Nutrition52
Food-Induced Eosinophilic Proctocolitis
Lake, Alan M. Journal of Pediatric Gastroenterology and Nutrition30(1):S58-S60, January 2000.
Table 2
53
Food-Induced Eosinophilic
Proctocolitis
Lake, Alan M.
Journal of Pediatric Gastroenterology
and Nutrition30(1):S58-S60, January
2000.
doi:
Ten of the 11 infants in whom no specific maternal dietary protein could
be identified continued to breast-feed, even with intermittent persistent
bleeding.
Eleven other mothers could not maintain a strict diet, and thus their
infants intermittently bled.
These 21 infants were observed for more than 6 months and had
persistent symptomatic proctitis.
Six became mildly anemic despite routine iron supplements. None
progressed to increased symptoms of concern, and serial biopsies
therefore were not performed.
All were weaned to a normal diet after 1 year with no concerns. All
breast-fed infants with dietary protein eosinophilic proctitis tolerated a
normal diet after 1 year of age.
What is the risk of continued nursing in the infant with eosinophilic proctocolitis who continues bleeding?
Twenty of these 21 mothers continued to nurse for longer than 4 months despite the infants' persistent intermittent bleeding. Six of the infants became mildly anemic despite iron supplementation; none became malnourished.
What is the long-term prognosis of these infants?
David Hill reported no long-term intestinal problems in 13 infants followed for 10 years. I have now followed 74 breastfed infants with proctocolitis for more than 10 years and have found no documented intestinal disease (unpublished data).
Lake A. JPGN 2005;41:14-15
The low endogenous levels of TGF-beta in the neonatal intestine and the high amounts of TGF-beta found in breast milk illustrate nicely how maternal milk can compensate for neonates physiological deficiency
Rat fed milk formula devoid of TGF-beta displayed intestinal inflammation and developed an allergic response to bovine beta-lactoglobulin when on a susceptible background
Human studies support the role of milk TGF-beta in the protection from allergic diseases. Thus, TGF-beta content in milk was shown to correlate inversely with the risk of allergy development in breast-fed children
TGF-beta was not required when the antigen was associated to specific IgG in milk
Milk from antigen-exposed sensitized mothers contained antigen-immunoglobulin (Ig) G immune complexes that were transferred to the newborn through the neonatal Fc receptor resulting in the induction of antigen-specific FoxP3 + CD25 + regulatory T cells.
The induction of oral tolerance by milk immune complexes did not require the presence of transforming growth factor- in milk in contrast to tolerance induced by milk-borne free antigen.
This study provides new insights on the mechanisms of tolerance induction in neonates and highlights that IgG immune complexes found in breast milk are potent inducers of oral tolerance.
…we believe that because the results of this trial are so compelling, and the problem of the increasing prevalence of peanut allergy so alarming, new guidelines should be forthcoming very soon.
In the meantime, we suggest that any infant between 4 months and 8 months of age believed to be at risk for peanut allergy should undergo skin-prick testing for peanut. If the test results are negative, the child should be started on a diet that includes 2 g of peanut protein three times a week for at least 3 years……
Di cosa parleremo
• I costi diagnostici per:
• problemi frequenti per i quali un solo esame (o nessun esame) basterebbe ma se ne fanno 7-8 volte di più
• problemi non riconosciuti
• I costi terapeutici per :
• - PPI in Sicilia sono il doppio dei costosissimi farmaci per la FC
F di 7 anni e 3/12
• Viene per vomito cronico
• Rigurgiti nelle prime settimane di vita: no latte materno >> Nidina Balance
• Stipsi dai 3 ai 5 anni trattata al bisogno con macrogol e lattulosio
• Il 15 gennaio “influenza familiare” e dopo 2 giorni 3-4 episodi di vomito e da allora ogni giorno vomito di “secrezione gastrica che si verificano la mattina al risveglio e sono associati a meteorismo e dolore addominale con dolori periombelicali durante il giorno
• Avviati Gastruss e Lucen per 15 giorni senza
miglioramento clinico
F di 7 anni e 3/12
• Eseguita ricerca di H. pylori e esame parassitologico su feci risultati negativi. Eseguito inoltre esame della secrezione gastrica rigurgitata positivo per S. Aureus e sangue occulto.
• In data 26/02/18 eseguito esame del fondo oculare risultato nella norma
• Accesso al PS dove sono stati eseguiti: Visita NPI (nella norma), colloquio psicologico, visita gastroenterologica Consigliati: terapia con Lucen, sierologia per celiachia e ricerca di H Pylori su feci, emocromo LDH, elettroliti sierici, glicemia, azotemia, PCR, funzionalità epatica, amilasi e lipasi, ecografia addome.
• Evacua 2 volte al giorno con emissione di feci morbide e notevole flatulenza.
3 anni (F). Unicogenita da TC. Peso alla nascita 2,740 Kg. Allattamento al seno per un mese. Svezzamento avviato a 4 mesi circa.
Fin dai primi mesi di vita riferito alvo alterno ( a volte a palline a volte liquide), motivo per cui ha cambiato più formule lattee, sia senza lattosio che senza proteine del latte vaccino senza beneficio.
A luglio ’16 indagata sierologia per celiachia ( tTG IgA e IgG, AGA IgA e IgG, EMA) con esito nella norma.
In data 23/09/17 eseguiti esame chimico-fisico delle feci, ricerca Rotavirus nelle feci e copro coltura con esito negativo e/o nella norma.La bambina presenta dolori addominali crampiformi quotidiani che si risolvono dopo l’evacuazione. Inoltre ogni giorno sporca le mutandine in maniera involontaria. Non assume latte per questa sintomatologia.Peso14,600 Kg, Altezza 97 cm
Dalla stipsi alla diarrea…andata e ritorno
Inizio a scrivere in relazione: La diarrea che Giuseppe presenta, 2 evacuazioni al giorno, resistente a trattamento con Normix e in assenza di perdita di peso e con stato nutrizionale normale, ha le caratteristiche di un disturbo non dovuto a infiammazione che comporta esagerati movimenti del colon, come il colon irritabile.
Poi chiedo: ma ha l’impressione che a volte il bambino trattenga l’evacuazione?
La madre riferisce che Giuseppe ha richiesto sempre il pannolino per evacuare in piedi e che diversi mesi fa in colonia aveva presentato stipsi
Viene somministrato macrogol dopo aver ripetuto sierologia per celiachia: risoluzione della diarrea
F di 9 anni
• Viene per “diarrea talmente importante che non riesce a
trattenere le feci”
• Quasi quotidianamente con notevole disagio per la
bambina
• Sottoposta a numerose indagini ematochimiche e
strumentali in regime di DSA a novembre 2017:
documentato un quadro di importante coprostasi sia
all’RX dell’addome che all’ecografia addominale.
Negativi e/o nella norma: emocromo, funzionalità epato-
renale, sierologia per celiachia, esame parassitologico
delle feci.
Come riconoscerlaLe 3 domande:-Stipsi nei primi anni di vita-Evacuazione di feci a palline o dure con difficoltà alternate a feci molli-La presenza inavvertita di feci nelle mutandine.
+I due segni:-Resistenza o presenza di masserelle fecali lungo il decorso del colon- Posizione dell’ano
NO PRICK O RAST ALIMENTI
Come trattarla
• Macrogol al dosaggio di 1.5 g per chilo per 4-6 gg settimana, da sciogliere in acqua o bibita gradita
• Far bere un bicchiere ogni 15 minuti.
• Dose di mantenimento 0.5-0.7 g per chilo per ……mesi necessari
Da ricordare
• Le 3 domande da porre
• Non eseguire test “per allergia”
• Trattamento per la stipsi ma prolungato
Di cosa parleremo
• I costi diagnostici per:
• problemi frequenti per i quali un solo esame (o nessun esame) basterebbe ma se ne fanno 7-8 volte di più
• problemi non riconosciuti
• I costi terapeutici per :
• - PPI in Sicilia sono il doppio dei costosissimi farmaci per la FC
F di 6 mesi
Crescita ponderale regolare fino al secondo mese di vita,
modesta deflessione dal 2° mese al 4° mese di vita con
successiva ripresa.
Crescita in lunghezza regolare fino al 4° mese, quando si
evidenzia modesta deflessione con perdita di 2 classi di
centili.
Sin dal primo mese di vita riferiti frequenti episodi di rigurgito
con latte materno “integrato con formula perché sembrava
che non si saziasse”.
Dal secondo mese di vita, per l’incremento degli episodi,
rifiuto dell’alimentazione e comparsa di irritabilità, pianto al
biberon e talora episodi di vomito, veniva modificata più
volte la formula con progressiva perdita del latte materno >>
formula antirigurgito e Refluxsan sciroppo, senza beneficio
F di 6 mesi (2)
Al PS esami ematochimici, esame urine, urinocoltura
nella norma: ricovero:
Avviata alimentazione con formula a base di riso, senza
modifiche del quadro clinico ed in quarta giornata avviata
terapia ev con ranitidina, con ripresa delle assunzioni e
scomparsa degli episodi di vomito per 3 giorni, sostituita
con esomeprazolo per os, con ripresa dei sintomi
sopraelencati.
Durante la degenza venivano altresì eseguite ecografia
addome, visita cardiologica ed ECG (nella norma).
Dimessa con indicazione a proseguire terapia con
esomeprazolo, che veniva praticata per 3 giorni, senza
beneficio.
F di 6 mesi (3)Nuova visita pediatrica, che suggeriva per la persistenza di
rigurgiti avvio di terapia con Ranidil e Gastrotuss.
Da allora benessere clinico per circa un mese, poi
ricomparsa di irritabilità e rifiuto degli alimenti liquidi (la
madre riferisce che la piccola assume regolarmente
alimenti semisolidi).
Per tale motivo veniva nuovamente sostituita formula
lattea, passando a Novalac reflux, ed incrementata la
posologia della ranitidina (adeguandola al peso corporeo),
con modesta riduzione dei sintomi, che da allora si
presentano con frequenza ridotta (circa 4 giorni su 10),
con riferito scarso incremento ponderale nelle ultime 3
settimane (circa 250 grammi in 19 giorni).
Negli ultimi giorni lascia il latte nonostante la ranitidina.
Molto attratta dagli alimenti solidi che vede sulla tavola
Quesiti?
• Quanti presenti lo scorso anno?
• Quanti hanno prescritto alginato in questa
sala nell’ultimo anno?
• Quanti formula antireflusso
• Quanti hanno prescritto Ranitidina
• Quanti PPI?
• Quanti di quelli presenti lo scorso anno
PEDIATRICS 2009;123: 779-783 Campanozzi A, et al.
Prevalence and Natural History of Gastroesophageal Reflux:
Pediatric Prospective Survey
A total of 313 children (12%; 147 girls) received the diagnosis of
infant regurgitation. Vomiting was present in 34 of 313 patients.
Follow-up visits were conducted to the end in 210 of 313 subjects.
Regurgitation had disappeared in 56 of 210 infants by the first 6
months of age, in 128 by the first 12 months, in 23 at 18 months, and
in 3 patients by the first 24 months.
At follow-up, 1 of 210 patients had developed a gastroesophageal
reflux disease
Nessuna differenza tra farmaco e placebo per
Pianto
Sospesione del pasto
Rifiuto del pasto
Inarcamento all’indietro
Tosse
Wheezing
Raucedine
G. Presenta una familiarita’ per MRGE: il padre e 3 fratelli sono stati sottoposti a Fundoplicatio
Ematemesi 10 mesi: esofagite erosiva
Resistente a trattamento con PPI
L. Ha un ritardo mentale ricoverata piu’ volte per polmoniti d’aspirazione, regrediti dopo Fundoplicatio
F. Ha presentato un’esofagite erosiva dall’eta’ di 18 mesi, trattato per anni con PPI. All’ultimo controllo: esofago di Barrett
Rigurgiti o vomito nel I anno
Valorizzare:
Crescita
Segni di esofagite (ematemesi o anemia
inspiegabile)
Polmoniti da aspirazione
Tutti assenti: RGE no indagini, no trattamento
In bambini con ritardo psicomotorio alto rischio di
MRGE
Journal of Pediatric Gastroenterology and Nutrition 2018 Pediatric
Gastroesophageal Reflux Clinical Practice Guidelines:
ESPGHAN&NASPGHAN Joint Recommendations
La decisione clinica in terapia
• La differenza tra un farmaco e il placebo
intermini di incremento della FEV1 e’
significativa e varia tra 4.3 e 6.7%
(P<0.001)
• Quale il significato del “p”?
• Quanto e’ rilevante per la persona con
malattia?
• Quanto e’ rilevante in assoluto?
Prove della scarsa considerazione in cui e’ tenuta l’applicabilita’ o validita’ esterna da RS e RCT
In RS e RCT la Valdita’ Esterna (VE) e’ raramente menzionata
La good clinical practice per RCT non comprende la VE
Le agenzie che autorizzano l’uso dei farmaci (FDA, EMA, AIFA) non richiedono un trial in una popolazione rappresentiva della routinaria pratica clinica
Le guide delle agenzie governative o dei comitati etici che finanziano e autorizzano gli RCT non richiedono che nel disegno e nella effettuazione del trial si consideri la VE
Le LG su come esprimere i risultati degli RCT non hanno focalizzato l’attenzione sulla VE e la letteratura secondaria dedica pochissimo spazio alla VE
Nessuno degli score per giudicare la qualita’ dei RCT ha considerato la VE e non ci sono state LG per farlo
Quesito Efficacia – l’intervento
funziona?
Efficacia reale - l’intervento
funziona nella pratica
normale?
Setting Con molte risorse, “ideale” Pratica normale
Partecipanti Altamente selezionati, i
non aderenti e quelli che
potrebbero diluire l’effetto
sono spesso esclusi
Minima o nessuna selezione
a parte l’indicazione clinica
oggetto dello studio
Intervento Obbligato e strettamente
monitorato
Flessibile come nella pratica
normale
Outcome Spesso surrogati a breve
termine o misure di
processo
Direttamente rilevanti per
partecipanti, comunita’
finanziatrice,operatori sanitari
Rilevanza Indiretta – poco o nessuno
sforzo per soddisfare i
bisogni per la decisione
clinica e di chi deve
ricevere l’intervento
Diretta – trial disegnati per
soddisfare I bisogni per la
decisione clinica e di chi deve
ricevere l’intervento
Cosa offre un RCT Cosa vorrei da un RCT
Quesito Efficacia – l’intervento
funziona?
Efficacia reale - l’intervento
funziona nella pratica
normale?
Setting Con molte risorse, “ideale” Pratica normale
Partecipanti Altamente selezionati, i
non aderenti e quelli che
potrebbero diluire l’effetto
sono spesso esclusi
Minima o nessuna selezione
a parte l’indicazione clinica
oggetto dello studio
Intervento Obbligato e strettamente
monitorato
Flessibile come nella pratica
normale
Outcome Spesso surrogati a breve
termine o misure di
processo
Direttamente rilevanti per
partecipanti, comunita’
finanziatrice,operatori sanitari
Rilevanza Indiretta – poco o nessuno
sforzo per soddisfare i
bisogni per la decisione
clinica e di chi deve
ricevere l’intervento
Diretta – trial disegnati per
soddisfare I bisogni per la
decisione clinica e di chi deve
ricevere l’intervento
Cosa offre un RCT Cosa vorrei da un RCT RCT chiarificatore RCT pragmatico
Quanto e’ rilevante in assoluto?
• Costo del farmaco
• Quante persone devo trattare per avere un
beneficio?
NNT
Come calcolo l’NNT
• Devo conoscere la percentuale di persone
che hanno avuto un beneficio prestabilito
come importante sia nel gruppo trattato
che nel gruppo controllo
• Dove li trovo questi risultati?
• Dovrebbero stare nell’articolo
• Li trovo in appendice
I risultati per farmi i conti
• Patients with ≥5% relative improvement in percent predicted FEV1
• 22 % nel gruppo placebo
• 46.2% nel gruppo trattato con una dose
• 39.0% nel gruppo trattato con un’altra dose
• Calcolo del beneficio assoluto (o riduzione del rischio assoluto)
• 0,46-0,22 = 0,24
• NNT = 1/beneficio assoluto = 1/0,24 = 4
• 0,39 – 0,22 = 17
• NNT = 1/beneficio assoluto = 1/0,17 = 6
• Costo annuo del farmaco 250.000 Euro
• Costo che devo sostenere: 1 milione-1.5 milioni/anno/persona
I recommend that we first close gaps in the evidence base across the continuum of care.
Biopharmaceutical companies are committed to actively collaborating with government, academia, payers, physicians, and patients to fill these gaps (our participation in the Patient-Centered Out-comes Research Institute is just one example).
The health care system can empower physicians and patients with the best available evidence through shared decision making, well-designed care pathways, and decision-support tools.
Di cosa parleremo
• La sola formazione che possiamo
permetterci è quella che modifica i
comportamenti degli operatori
• I progetti passano dalla presa di
coscienza della entità dei problemi di
salute e del possibile ruolo degli
operatori per risolverli
• Dobbiamo misurare la ricaduta della
formazione in termini di benefici per le
persone con malattie e per il SSN
N Engl J Med 1983;308:1457-63
Formazione incompleta e mancato aggiornamento
Scarso effetto dei corsi di aggiornamento
Piccoli scostamenti nella qualita’ e nell’economia delle decisioni
cliniche quotidiane, se moltiplicati per milioni di pazienti ogni
giorno, determinano grandi morbilita’ e costi, per la gran parte
prevenibili
The physician is the final common pathway for nearly all
professional decisions about the use of health resources
Cause di prescrizioni terapeutiche
non corrette• Difficolta’ a stare al passo con le continue novita’
farmacologiche
• Case farmaceutiche che colmano rapidamente il gap formativo– Una media di 5000$ annui investiti per medico
– Uso esperto di efficaci strumenti disponibili per generare cambiamenti del comportamento
– Contatti personali con i medici da parte di “venditori” (“detailers”) con ampia conoscenza delle tecniche di vendita (brochure, gadget, frequenti ripetizioni di messaggi con pochi concetti di base
– In contrasto con la “piatta e noiosa letteratura scientifica”
• Fattori non commerciali:– Aspettative e richieste dei pazienti (dis)informati dai media
– Scelta dell’ultimo (e piu’ costoso) farmaco come prova dell’aggiornamento del medico
243 bambini (4-18 anni): 122 Pain Predominant-FGID
Tutti sottoposti a indagini:
92% esami lab; 38.5% Rx addome; 23% Ecografia; 7% CT
33.6% EGDS; 17% colonscopia
Costi totali: 744726 dollari
Costo per paziente: 6104 dollari