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Il modello distrettuale e servizi sociosanitari del Distretto 15 febbraio 2014, San Donà di Piave, relatore, f.benvegnù

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Page 1: Il modello distrettuale e servizi sociosanitari del Distretto 15 febbraio 2014, San Donà di Piave, relatore, f.benvegnù

Il modello distrettuale e servizi sociosanitari del Distretto

15 febbraio 2014, San Donà di Piave, relatore, f.benvegnù

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Il programmatore, la RegioneVediamo cosa ha deciso per il

cambiamento nel territorio, cioè fuori dell’ospedale.

Ma le due “unità produttive” sono veramente distinte?

esauriscono la domanda di salute ? realizzano la salute come condizione a

prescindere dalla domanda?No,

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Senza sapere quale salute, come si produce e si tutela?Un approccio globale considera la salute

individuale e collettiva come un unicum, un bene della comunità, che viene prodotto da tutto il contesto: politico, sociale ed economico, che a sua volta incide sui determinanti classici: il biotipo e gli stili di vita. I risultati sono le malattie-infortuni e la salute percepita, che vanno a costituire la domanda, ma :

non sono ancora la risposta ai bisogni rilevabili,né la salute come condizione ottimale ( bio-psico-

sociale?) dei singoli e delle comunità in realzione alle risorse materiali e immateriali a disposizione.

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Cosa sono e cosa fanno i Servizi del Territorio

Producono salute interagendo con gli utenti, ma anche con tutti i soggetti istituzionali e sociali, quindi con la comunità nel suo insieme o con i suoi gruppi omogenei.

Nel territorio non si produce salute senza audit civico.

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IL distretto sanitario della RiformaBisogno individuale

Lo sportello di accesso del cittadino al sistema salute, la domanda manifesta

Bisogni collettivi o della comunitàIl luogo dell’osservazione dei bisogniIl territorio di una comunità cui offrire

attivamente un bene del paniere saluteL’unità di base per la valutazione dello

stato di salute della comunità e dei risultati dei servizi

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I percorsi dei bisogni percepiti, nel DSSB si ferma:

la domanda di base = assistenza primaria MMG e Cure domiciliari, domani AFT e

Medicina di gruppo integrata La presa in carico di bisogni integrati col

sociale, a bassa e alta integrazioneLe residenze sanitarie “intermedie”:

ospedale di comunitàLe residenze sanitarie o socio-sanitarie

speciali e i centri diurni: CSA, CTRP, Comunità alloggio, Hospice, CEOD

Servizi socio-sanitari specialistici

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I LEA, livelli essenziali di assistenza, sono i bisogni riconosciuti dal SSN

Quindi i diritti esigibili presso i servizi :

l’elenco delle prestazioni erogabili

ola presa in carico complessiva con programmi personalizzati ( malattie croniche, disabili, soggetti che hanno bisogno di un progetto di cura )

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Tipologia assistenza territorialeAssistenza primaria ( MMG, PLS , CA : future

MGI )Ass. farmaceuticaAss. specialistica territorialeAss. protesicaAss. infermieristicaAss. socialeRiabilitazioneAss. consultorialeAss. neurospichiatrica ( x età evolutiva )Cure palliative

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altre assistenze-LEA del territorio

Ass. residenziale anziani NAS ( CSA )Ass. semi e residenziale disabilità,

dipendenze, salute mentale, età evolutiva

Ass. scolastica Inserimento lavorativo disabiliAss . dipendenze patologicheAss. psichiatrica

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I servizi ( le strutture erogatrici) specialistici socio-sanitari del territorio

I SerD, deputati a prevenzione e cura delle dipendenze

Centri di Salute Mentale-CSM, percorso territoriale delle cure per la salute mentale

L’UOC per l’infanzia, l’adolescenza e la famiglia

L’UOC per la psicopatologia dello sviluppo ( ex NPI )

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Uos sociosanitarie

Attività specialistica ( odontoiatrica per disabili e medicina sportiva )

Cure palliative e attività antalgicaDisturbi del Comportamento alimentareConsultorio familiareDisabilità e SILRiabilitazione territoriale

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La medicina di gruppo IntegrataPer capirsi può essere considerata la evoluzione dei piccoli distretti originari ( vi ricordate che ce n’era uno a Fossalta di Piave come uno a Cinto Cao

Mggiore?), indotta dalla necessità di governare i costi e favorita dall’era digitale: nascita e sviluppo della telemdicina e della gestione informatica di tutte le attività, sia sanitarie che amministrative. Precursori della MdGI sono state la medicina di gruppo e le UTAP.

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Assistenza primaria nelle 24 oreDove:Oggi MMG singoli o in gruppo, UTAPDomani: AFT e Medicina di gruppo integrata

Chi:MMG, PLS medici di CA. Infermieri , terapisti R. e

amministrativi. Altro personale del DSSB.

Che cosa: accettazione domanda non urgente, sportello diagnostico terapeutico, attivazione livello specialistico. Attivazione prese in carico integrate UVMD, ICD ecc.. Accesso al servizio informativo ( cartella digitale ? ).

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Assistenza h 24, di COT e infermieriBENE :

1. per la continuità della cure2. per un ruolo rinnovato degli infermieri,

ormai dei laureati capaci di ruoli dirigenziali ( case manger, ospedale di comunità, apicalità nei servizi )

Attenzione: 1.per la presenza su 24 ore e 7 gg. I numeri si

alzano, saranno dipendenti o forniti da cooperative?

2. si pensa che possano ancora essere pagati così ? Oppure che l’orario di lavoro aumenti?

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Centrale operativa territorialeCoordinamento operativo dell’integrazione con

l’ospedale e fra strutture territoriali, per la gestione unitaria del paziente nella la rete assistenziale:

Scopo principale far funzionare le dimissioni protette : quando il paziente non ha concluso le cure ma, senza rompere la continuità delle stesse, viene affidato ad altro servizio o residenza idonea a completare il trattamento, a medio o lungo termine. Per tornare infine al MMG o PLS, come guarito o stabilizzato per il domicilio o il reinserimento sociale. Per la salute mentale il percorso è codificato fin dal progetto nazionale.

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Punti di rischio assistenzialeLa filiera organizzativa non è limpida =

confusione di ruoli e nelle prestazioni ( ritardi errori ecc..) ?

Le unità-servizio sono sempre uniche nel DSSB ( una sola UOC, una sola UOS per funzione): 1.quale grado di diffusione territoriale delle responsabilità? 2. abbandono degli operatori professionali a sé stessi? 3. le UOC sono in realtà dei dipartimenti strutturali, che coordinano le unità erogatrici dislocate nel territorio ( MdGI ).

Troppa distanza fra i cittadini e i responsabili tecnici, scarsa trasparenza e partecipazione?

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Le questioni essenziali restano:Quale salute?Aderenza ai bisogni Chiarezza organizzativa e dei ruoliQualità delle dirigenzeSistema di valutazione di risultati e servizi

Trasparenza e partecipazione

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Proposta per il futurorifondare il comitato di partecipazione del distretto?

e/o gruppi integrati di operatori professionali del Servizio e cittadini per l’audit civico periodico?

= in questa fase di cambiamento radicale certamente SI’, e anche dopo…