il motto dell’industria è «coopetition» · 2017-11-22 · alberto ciavoli cortelli,...

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Space Economy 9. 7-20maggio2007 pag.quattro Il motto dell’industria è «coopetition» Scenario. Ciavoli, Asas: «La politica stimoli le imprese che sviluppano applicazioni» C risi dell’industria spa- ziale? C’è che dice no - e l’impegno europeo per lo sviluppo di Galileo lo dimostrerebbe - c’è chi dice sì, perché lo stesso progetto Galileo si è arenato in pastoie burocratiche e mancati accordi internazionali che lo metterebbero a rischio. In questo scenario di potenziale crisi l’Italia cerca di ridefinire la sua strategia nella politica e nell’indu- stria dello spazio, soprattutto per favorire lo sviluppo della Pmi come produttrici di tecnologie abilitanti per le applicazioni e, quindi, di servizi. “Servizi al cittadino, servizi alla Pubblica amministrazione, alle imprese. Deve essere que- sto il fulcro del futuro impegno del nostro paese”, spiega Luigi Alberto Ciavoli Cortelli, presi- dente dell’Asas, l’associazione che riunisce le maggiori imprese di applicazioni It per lo spazio. “Da sempre l’Asas ha auspicato un’armonizzazione nel processo produttivo che parta dalla ricerca e arrivi all’utente, sia esso il cit- tadino, la Pa o le imprese stesse. In questa prospettiva è importante ricordare che l’industria spaziale si trova già al secondo stadio del suo sviluppo, quello cioè dove si studiano le applicazioni delle infrastrutture satellitari che coin- volgono soprattutto le piccole e medie imprese”. Se, infatti, è stato necessario investire, convogliare risorse e cervelli nella grande industria, quella più in grado di sviluppare materialmente sistemi satellitari e stazioni a terra, è ora arrivato il momento di guardare all’indotto produttivo, che pro- prio per la sua caratteristica di produzione di “servizi” garanti- sce ritorni economici e strategici a breve termine. “Investire sui servizi innovativi significa inve- stire principalmente sulla ricerca. E fin qui nulla di nuovo, si investe in primiis in ricerca anche nella infrastrutture satellitari”, pun- tualizza Ciavoli. “La novità sta, però, nell’obbiettivo: creare un circolo virtuoso che riscopra il valore strategico della Pmi come ‘creatrici’ di tecnologie abilitan- ti per le applicazioni che, poi, rimbalzi anche nella produzione della grande industria spaziale. Ricostruire un tessuto industriale per lo spazio di “coopetion” tra imprese, per dirla con gli ameri- cani. Collaborare per competere in un mercato non certamente “selvaggio”, ma regolamentato da norme chiare”. Diventa così fondamentale il ruolo delle istituzioni nella defi- nizione di una politica nazionale che collochi l’Italia nel panorama europeo nel lancio di Galileo. “Ma non solo per questo”, ci tiene a sottolineare il presidente Asas. “Chiarire quale ruolo il nostro paese deve giocare sullo scenario internazionale, significa soprattutto riconoscere l’impegno dell’industria italiana che andreb- be supportata e stimolata. In que- sto senso i governi italiani si sono rivelati abbastanza timidi nei fatti, anche se a parole nessuno ha mai negato questa necessità. Ma forse oggi qualcosa si sta muovendo: dopo la fusione di Alenia Spazio con la francese Alcatel, da più parti sono stati espressi timori di un possibile predominio francese anche nello sviluppo delle appli- cazioni satellitari che sono, inve- ce, fiore all’occhiello delle Pmi italiane. Perché, si sa, in Francia il tessuto industriale spaziale fun- ziona, e anche bene”. Le imprese italiane chiedono da tempo per bocca dell’Asas la creazione di un tavolo di cooperazione rafforzata con il Governo dove collaborare per definire una nuova politica. “Una sede dove siano presenti tutti gli attori coinvolti e che non faccia capo né a un ministero, né ad un’authority - chiosa Ciavoli -, ma solo alla Presidenza del Con- siglio che garantirebbe tutti gli interessi. Perché lo spazio non è solo ricerca, mercato, investimenti e servizi, bensì questi aspetti messi insieme nell’ambito di un quadro normativo e politico che identifi- chi obbiettivi e strategie”. FEDERICAMETA Dopo la fusione Alcatel-Alenia timori di un predominio francese sul mercato LUIGI ALBERTO CIAVOLI CORTELLI presidente Asas LʼAgenzia Spaziale Italiana (Asi) e Telespazio hanno lanciato in orbita il satellite Agile (Astro- rivelatore Gamma ad Immagini Leggero) per lo studio delle sorgenti cosmiche e di fenomeni scientifici spaziali. Toccherà a Telespazio, la società Finmecca- nica-Thales, la gestione del Centro di Controllo del Satellite (Scc) del Centro di Controllo di Missione (Mcc), installati presso il Centro Spaziale del Fucino. “Agile è stato lanciato dal Satish Dhawan Space Centre di Sriharikota, in India”, spiega Giuseppe Veredice, Ceo di Telespazio. “Per il progetto abbia- mo adeguato la Stazione di Tele- metria e Telecomando dell’Asi di Malindi, in Kenya, nonché poten- ziato AsiNet, l’infrastruttura di co- municazione di proprietà Asi che assicura la connettività tra i tre siti del Ground Segment: il Centro di Controllo del Satellite al Fucino, la stazione kenyota e il Centro Dati Scientifici di Roma”. Nella prima fase della missione - Leop (Launch Early Orbit Phase) - verranno effettuate tutte le attività di gestione per la configurazione finale del satellite, mentre nella se- conda - Commissioning - si teste- ranno in orbita la piattaforma e la strumentazione scientifica, per poi approdare alla fase operativa vera e propria che avrà durata biennale. Insieme ad Asi e Telespazio colla- borano al progetto ricercatori del Carlo Gavazzi Space, di Oerlikon Contraves, di Ass-I e del Principal Investigator Agile. Made in Italy in orbita con Agile MONITORARE IL TERRITORIO e, quindi, salva- guardare la vita umana in caso di calamità natu- rali. È questo l’obbiettivo di Monitor, il progetto di Alcatel Alenia Space per lo sviluppo di appli- cazioni nell’ambito della sicurezza ambientale. Grazie all’uso di sistemi satellitari Gnss, Monitor permetterà il controllo remoto in tempo reale di movimenti del terreno e di spostamenti di struttu- re ed edifici, contribuendo a rendere più efficace non solo il lavoro della Protezione civile in casi di emergenza, ma anche quello di costruttori ed enti locali alle prese con l’edificazione su terreni potenzialmente problematici. Ambiente sotto Monitor

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Page 1: Il motto dell’industria è «coopetition» · 2017-11-22 · Alberto Ciavoli Cortelli, presi-dente dell’Asas, l’associazione che riunisce le maggiori imprese di applicazioni

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Space Economy N°9. 7-20maggio2007pag.quattro

Il motto dell’industria è «coopetition»Scenario. Ciavoli, Asas: «La politica stimoli le imprese che sviluppano applicazioni»

Crisi dell’industria spa-ziale? C’è che dice no - e l’impegno europeo

per lo sviluppo di Galileo lo dimostrerebbe - c’è chi dice sì, perché lo stesso progetto Galileo si è arenato in pastoie burocratiche e mancati accordi internazionali che lo metterebbero a rischio. In questo scenario di potenziale crisi l’Italia cerca di ridefinire la sua strategia nella politica e nell’indu-stria dello spazio, soprattutto per favorire lo sviluppo della Pmi come produttrici di tecnologie abilitanti per le applicazioni e, quindi, di servizi.

“Servizi al cittadino, servizi alla Pubblica amministrazione, alle imprese. Deve essere que-sto il fulcro del futuro impegno del nostro paese”, spiega Luigi Alberto Ciavoli Cortelli, presi-dente dell’Asas, l’associazione che riunisce le maggiori imprese di applicazioni It per lo spazio. “Da sempre l’Asas ha auspicato un’armonizzazione nel processo produttivo che parta dalla ricerca e arrivi all’utente, sia esso il cit-tadino, la Pa o le imprese stesse. In questa prospettiva è importante ricordare che l’industria spaziale si trova già al secondo stadio del suo sviluppo, quello cioè dove si studiano le applicazioni delle infrastrutture satellitari che coin-volgono soprattutto le piccole e medie imprese”. Se, infatti, è stato necessario investire, convogliare risorse e cervelli nella grande

industria, quella più in grado di sviluppare materialmente sistemi satellitari e stazioni a terra, è ora arrivato il momento di guardare all’indotto produttivo, che pro-prio per la sua caratteristica di produzione di “servizi” garanti-sce ritorni economici e strategici a breve termine. “Investire sui servizi innovativi significa inve-stire principalmente sulla ricerca. E fin qui nulla di nuovo, si investe in primiis in ricerca anche nella infrastrutture satellitari”, pun-tualizza Ciavoli. “La novità sta, però, nell’obbiettivo: creare un circolo virtuoso che riscopra il valore strategico della Pmi come ‘creatrici’ di tecnologie abilitan-

ti per le applicazioni che, poi, rimbalzi anche nella produzione della grande industria spaziale. Ricostruire un tessuto industriale per lo spazio di “coopetion” tra imprese, per dirla con gli ameri-cani. Collaborare per competere in un mercato non certamente “selvaggio”, ma regolamentato da norme chiare”.

Diventa così fondamentale il ruolo delle istituzioni nella defi-nizione di una politica nazionale che collochi l’Italia nel panorama europeo nel lancio di Galileo.

“Ma non solo per questo”, ci tiene a sottolineare il presidente Asas. “Chiarire quale ruolo il

nostro paese deve giocare sullo scenario internazionale, significa soprattutto riconoscere l’impegno dell’industria italiana che andreb-be supportata e stimolata. In que-sto senso i governi italiani si sono rivelati abbastanza timidi nei fatti, anche se a parole nessuno ha mai negato questa necessità. Ma forse oggi qualcosa si sta muovendo: dopo la fusione di Alenia Spazio con la francese Alcatel, da più parti sono stati espressi timori di un possibile predominio francese anche nello sviluppo delle appli-cazioni satellitari che sono, inve-ce, fiore all’occhiello delle Pmi italiane. Perché, si sa, in Francia il tessuto industriale spaziale fun-

ziona, e anche bene”. Le imprese italiane chiedono da tempo per bocca dell’Asas la creazione di un tavolo di cooperazione rafforzata con il Governo dove collaborare per definire una nuova politica. “Una sede dove siano presenti tutti gli attori coinvolti e che non faccia capo né a un ministero, né ad un’authority - chiosa Ciavoli -, ma solo alla Presidenza del Con-siglio che garantirebbe tutti gli interessi. Perché lo spazio non è solo ricerca, mercato, investimenti e servizi, bensì questi aspetti messi insieme nell’ambito di un quadro normativo e politico che identifi-chi obbiettivi e strategie”.

FEDERICAMETA

Dopo la fusione Alcatel-Alenia timori di un predominio francese sul mercato

LUIGI ALBERTO CIAVOLI CORTELLI presidente Asas

LʼAgenzia Spaziale Italiana (Asi) e Telespazio hanno lanciato in orbita il satellite Agile (Astro-rivelatore Gamma ad Immagini Leggero) per lo studio delle sorgenti cosmiche e di fenomeni scientifici spaziali. Toccherà a Telespazio, la società Finmecca-nica-Thales, la gestione del Centro di Controllo del Satellite (Scc) del Centro di Controllo di Missione (Mcc), installati presso il Centro Spaziale del Fucino. “Agile è stato lanciato dal Satish Dhawan Space Centre di Sriharikota, in India”, spiega Giuseppe Veredice, Ceo di Telespazio. “Per il progetto abbia-mo adeguato la Stazione di Tele-metria e Telecomando dell’Asi di Malindi, in Kenya, nonché poten-ziato AsiNet, l’infrastruttura di co-municazione di proprietà Asi che assicura la connettività tra i tre siti del Ground Segment: il Centro di Controllo del Satellite al Fucino, la stazione kenyota e il Centro Dati Scientifici di Roma”.

Nella prima fase della missione - Leop (Launch Early Orbit Phase) - verranno effettuate tutte le attività di gestione per la configurazione finale del satellite, mentre nella se-conda - Commissioning - si teste-ranno in orbita la piattaforma e la strumentazione scientifica, per poi approdare alla fase operativa vera e propria che avrà durata biennale. Insieme ad Asi e Telespazio colla-borano al progetto ricercatori del Carlo Gavazzi Space, di Oerlikon Contraves, di Ass-I e del Principal Investigator Agile.

Made in Italyin orbitacon Agile

MONITORARE IL TERRITORIO e, quindi, salva-guardare la vita umana in caso di calamità natu-rali. È questo l’obbiettivo di Monitor, il progetto di Alcatel Alenia Space per lo sviluppo di appli-cazioni nell’ambito della sicurezza ambientale. Grazie all’uso di sistemi satellitari Gnss, Monitor permetterà il controllo remoto in tempo reale di movimenti del terreno e di spostamenti di struttu-re ed edifici, contribuendo a rendere più efficace non solo il lavoro della Protezione civile in casi di emergenza, ma anche quello di costruttori ed enti locali alle prese con l’edificazione su terreni potenzialmente problematici.

Ambiente sotto Monitor