il nostro impegno quotidiano per arrivare a zero

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IL NOSTRO IMPEGNO QUOTIDIANO BUONE NOTIZIE Negli ultimi 50 anni la mortalità infantile si è sensibilmente ridotta: nel 1960 morivano 20 milioni di bambini tra 0 e 5 anni, nel 1990 12,5 milioni e oggi le morti sono scese al di sotto degli 8 milioni. I progressi sono stati accelerati durante gli anni Novanta, soprattutto grazie alle campagne di vaccinazione di massa sostenute dall’UNICEF contro i “6 baby killers”: morbillo, polio, tetano, pertosse, difterite e TBC. Negli ultimi vent’anni le vaccinazioni hanno salvato oltre 20 milioni di bambini. Dal 2000 la mortalità causata da morbillo è calata globalmente del 78%; anche la diffusione della polio è straordinariamente scesa dal 1990; oggi sono rimasti solo quattro Paesi al mondo dove è endemica: Afghanistan, India, Nigeria e Pakistan. La copertura vaccinale contro la febbre gialla, l’epatite B e l’hemophilus influenzae di tipo B, che può causare la meningite, è aumentata costantemente dal 1990, e oggi più di 160 Paesi prevedono tali vaccini di routine. La sfida dell’UNICEF è di non limitarci a considerare gli innegabili successi su scala globale ma di intensificare l’impegno per quei Paesi che, a causa di conflitti, catastrofi naturali o problemi politici, rischiano di rimanere sempre più indietro nella corsa per la vita. (numero morti in migliaia) Numero di bambini che muoiono ogni giorno, 1991-2010 *L'Obiettivo di SViluppo del Millennio n. 4 prevede di ridurre di due terzi, tra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità infantile 0-5 anni 1991 0 25 30 35 1991 1991 1991 1991 2015* 2010 Comitato Italiano per l'UNICEF Onlus Via Palestro, 68 - 00185 Roma tel. 06 478091 - fax 06 47809270 www.unicef.it - [email protected] Fotografa il codice QR con il tuo smartphone per guardare il video Vogliamo zero. Ogni giorno muoiono 22.000 bambini per cause prevenibili. Vogliamo arrivare a zero. ©UNICEF HQ07 1351 Giacomo Pirozzi ©UNICEF NYHQ2005 2168 Giacomo Pirozzi La piccola A., qui a fianco, è nata senza conoscere la sua mamma, che è morta di parto. È tra le braccia della nonna che l’ha portata in un centro nutrizionale di un campo per sfollati nel Nord Darfur, in Sudan. Molte delle morti per parto potrebbero essere evitate se le donne fossero assistite durante la gravidanza e al momento della nascita del loro bimbo, se fossero ben nutrite e ricevessero integratori di ferro e folati durante la gestazione. E se fossero informate e istruite sarebbero madri in grado di provvedere alla sana crescita dei figli e potrebbero scegliere il momento più opportuno per affrontare la gravidanza che, se troppo precoce, mette a rischio la loro vita. I più importanti risultati nella lotta alla mortalità infantile registrati dall’UNICEF dimostrano infatti l’efficacia di una strategia integrata che inizia dalle visite prenatali regolari (con somministrazione di antimalarici e integratori anti anemia) e dall’assistenza al parto, per proseguire con le vaccinazioni, la diffusione di sale iodato, la somministrazione di vitamina A e di integratori contro l’anemia e la distribuzione di zanzariere trattate con insetticida, oltre alla formazione del personale sanitario e volontario. Il continuum di cure a partire dalla gestazione e la necessità di raggiungere i bambini più poveri tra i poveri sono le sfide che rinnoviamo ogni giorno in oltre 150 Paesi del mondo. Progetto grafico: Zowart Stampa: Primaprint srl, Viterbo NC110017

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Brochure di approfondimento sui progetti UNICEF di lotta alla mortalità infantile

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Page 1: Il nostro impegno quotidiano per arrivare a ZERO

IL NOSTROIMPEGNO

QUOTIDIANO

BUONE NOTIZIENegli ultimi 50 anni la mortalità infantile si è

sensibilmente ridotta: nel 1960 morivano 20

milioni di bambini tra 0 e 5 anni, nel 1990 12,5

milioni e oggi le morti sono scese al di sotto degli

8 milioni. I progressi sono stati accelerati durante

gli anni Novanta, soprattutto grazie alle

campagne di vaccinazione di massa sostenute

dall’UNICEF contro i “6 baby killers”: morbillo,

polio, tetano, pertosse, difterite e TBC. Negli

ultimi vent’anni le vaccinazioni hanno salvato

oltre 20 milioni di bambini.

Dal 2000 la mortalità causata da morbillo è calata

globalmente del 78%; anche la diffusione della

polio è straordinariamente scesa dal 1990; oggi

sono rimasti solo quattro Paesi al mondo dove è

endemica: Afghanistan, India, Nigeria e Pakistan.

La copertura vaccinale contro la febbre gialla,

l’epatite B e l’hemophilus influenzae di tipo B,

che può causare la meningite, è aumentata

costantemente dal 1990, e oggi più di 160 Paesi

prevedono tali vaccini di routine.

La sfida dell’UNICEF è di non limitarci a

considerare gli innegabili successi su scala

globale ma di intensificare l’impegno per quei

Paesi che, a causa di conflitti, catastrofi naturali

o problemi politici, rischiano di rimanere sempre

più indietro nella corsa per la vita.

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Numero di bambini che muoiono ogni giorno, 1991-2010

*L'Obiettivo di SViluppo del Millennio n. 4 prevede di ridurre di due terzi, tra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità infantile 0-5 anni

19910

25

30

35

1991 1991 1991 1991 2015*2010

Comitato Italiano per l'UNICEF Onlus Via Palestro, 68 - 00185 Roma tel. 06 478091 - fax 06 47809270 www.unicef.it - [email protected]

Fotografa il codice QRcon il tuo smartphoneper guardare il video

Vogliamo zero.

Ogni giornomuoiono22.000bambiniper causeprevenibili.

Vogliamo arrivare a zero.

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La piccola A., qui a fianco, è nata senza conoscere la

sua mamma, che è morta di parto. È tra le braccia

della nonna che l’ha portata in un centro nutrizionale

di un campo per sfollati nel Nord Darfur, in Sudan.

Molte delle morti per parto potrebbero essere evitate

se le donne fossero assistite durante la gravidanza e

al momento della nascita del loro bimbo, se fossero

ben nutrite e ricevessero integratori di ferro e folati

durante la gestazione. E se fossero informate e istruite

sarebbero madri in grado di provvedere alla sana

crescita dei figli e potrebbero scegliere il momento più

opportuno per affrontare la gravidanza che, se troppo

precoce, mette a rischio la loro vita.

I più importanti risultati nella lotta alla mortalità

infantile registrati dall’UNICEF dimostrano infatti

l’efficacia di una strategia integrata che inizia dalle

visite prenatali regolari (con somministrazione di

antimalarici e integratori anti anemia) e dall’assistenza

al parto, per proseguire con le vaccinazioni, la

diffusione di sale iodato, la somministrazione di

vitamina A e di integratori contro l’anemia e la

distribuzione di zanzariere trattate con insetticida,

oltre alla formazione del personale sanitario e

volontario. Il continuum di cure a partire dalla

gestazione e la necessità di raggiungere i bambini più

poveri tra i poveri sono le sfide che rinnoviamo ogni

giorno in oltre 150 Paesi del mondo. Progetto grafico:Zowart

Stampa:Primaprint srl, Viterbo

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Page 2: Il nostro impegno quotidiano per arrivare a ZERO

MORTALITÀ NEONATALE: PARTI ASSISTITI E CURE IN GRAVIDANZA

Ogni anno circa 4 milioni di neonati muoiono entro i primi 28 giorni di vitaper diverse cause, spesso combinate tra loro. Un neonato di un Paesemeno sviluppato ha quasi 14 volte più probabilità di morire di un bambinonato in un Paese industrializzato e per ogni bambino che muore, altri 20subiscono traumi da parto, complicazioni dovute al parto pre-termine oaltre patologie neonatali.I rischi durante la gravidanza possono essere notevolmente ridotti seuna donna è sana, ben nutrita e riceve integratori di ferro e folati durantei nove mesi, viene assistita regolarmente da un operatore sanitarioqualificato durante la gravidanza e al momento del parto e se dopo lanascita lei e il suo bambino vengono monitorati nelle prime 24 ore.

POLMONITE: VACCINI E IGIENE

La polmonite è la prima causa diretta di mortalità infantile sotto i 5 anni,seguita subito dopo dalla diarrea. Nel mondo, circa 2 milioni di bambinimuoiono di polmonite ogni anno. Questa infezione dei polmoni uccidepiù bambini di AIDS, malaria e morbillo messi insieme.Ogni bambino deve completare - come protocollo di prevenzione - unaserie consigliata di vaccinazioni nei primi 2 anni di vita per essereprotetto da morbillo, pertosse, tubercolosi e altre malattie respiratorie,che possono portare alla polmonite.La prevenzione è molto importante anche attraverso altre semplicimisure, come quella di lavarsi le mani per evitare infezioni che possonodegenerare in polmonite.

MORBILLO:UN VACCINO PER OGNI BAMBINO

Il morbillo è un’infezione virale respiratoria che attacca il sistemaimmunitario. Essendo estremamente contagioso, i bambini non vaccinativengono facilmente colpiti dalla malattia quando esposti al contagio,soprattutto se hanno meno di 5 anni. Il morbillo provoca circa 170.000morti ogni anno, soprattutto fra i bambini sotto i 5 anni, generalmenteper complicazioni come polmonite, diarrea e malnutrizione.Chi sopravvive al morbillo rimane spesso con disabilità permanenti, comececità, sordità o danni cerebrali. È possibile prevenire gran parte dellemorti causate dal morbillo attraverso un vaccino che ha un costo di 17centesimi di euro per ogni bambino. Grazie alla vaccinazione, i decessilegati al morbillo sono scesi del 78%, passando da 733.000 nel 2000 a164.000 nel 2008.

MALARIA:DORMIRE SOTTO UNA ZANZARIERA

La malaria si diffonde attraverso le punture della zanzara anofele. È laterza causa di mortalità infantile a livello globale e uccide un bambinoogni 45 secondi. La gran parte delle morti si verifica nell’Africasubsahariana e i più esposti sono i bambini sotto i 5 anni perché hannouna bassissima immunità. Durante la gravidanza la malaria provocaquasi il 20% delle nascite sottopeso nelle aree endemiche, oltre adanemia, morte intrauterina e decesso materno. Il numero di casi dimalaria si può ridurre sostenendo azioni preventive, come dormire sottozanzariere trattate con insetticida di lunga durata per evitare le punturedell’insetto. Tra il 2004 e il 2010 l’UNICEF ha distribuito più di 400 milionidi zanzariere e ha rafforzato la distribuzione di test rapidi per la diagnosie cure a base di artemisina.

DIARREA:LATTE MATERNO E ACQUA PULITA

La diarrea è causata da batteri, virus e parassiti che vengono ingeriti,veicolati da mancanza di acqua potabile sicura, assenza di servizi igieniciadeguati, scarsa conoscenza di norme igieniche di base ed effettidebilitanti della malnutrizione. I circa 4 miliardi di casi di diarrea che siverificano ogni anno nei Paesi in via di sviluppo tra i bambini sotto i 5anni causano oltre 1,5 milioni di morti. I bambini che vengono allattati esclusivamente al seno nei loro primi 6mesi e che ricevono tutte le vaccinazioni necessarie in tempo hannomeno probabilità di contrarre la diarrea. Per prevenire la diarrea èfondamentale bere acqua potabile sicura, lavarsi le mani con il saponedopo le deiezioni e smaltire le feci in una latrina, nel WC o sotto terra.La terapia più corretta nei casi di diarrea è somministrare tanti liquidi, isali per la reidratazione orale (ORS+) addizionati di zinco e una buonaalimentazione durante la convalescenza.

HIV/AIDS: FARMACI CONTRO LA TRASMISSIONE MADRE-FIGLIO

L'HIV è il virus che causa l'AIDS. L’HIV colpisce la vita dei bambini e dellefamiglie in tutti i Paesi del mondo. Senza le cure, circa la metà dei bambini sieropositivi muore prima delsecondo anno di età. Per questo si è resa urgente una campagna globaleper la diagnosi tempestiva tra i neonati. L’eliminazione della trasmissioneda madre a figlio dell’HIV richiederebbe che tutti coloro che ne hannobisogno avessero accesso a farmaci antiretrovirali più efficaci.Nei Paesi a basso e medio reddito, il 53% delle donne in gravidanzasieropositive ha ricevuto nel 2009 farmaci antiretrovirali per prevenire latrasmissione del virus da madre a figlio, rispetto al 45% del 2008.Nonostante alcuni Paesi stiano ancora lottando per raggiungerel’accesso universale alle cure, a giugno 2011 si è registrato che 22 Paesihanno raggiunto l’obiettivo dell’accesso universale ai servizi per laprevenzione della trasmissione dell’HIV da madre a figlio.

MALNUTRIZIONE: ALLATTAMENTO AL SENO, ACQUA PULITA, E MICRONUTRIENTI

La malnutrizione è una concausa della mortalità infantile e contribuisceper un terzo alle morti dei bambini sotto i 5 anni. Non è dovuta solo allamancanza di alimenti ma può essere anche l’effetto di una dieta o di usiculturali scorretti. Circa 200 milioni di bambini sotto i 5 anni nei Paesi invia di sviluppo (quasi 1 su 3) soffrono di malnutrizione. La buona nutrizioneinizia alla nascita: si stima che un corretto allattamento al seno (esclusivonei primi 6 mesi di vita del bambino, integrato con alimenti nei 18 mesisuccessivi) potrebbe ridurre di circa il 20% la mortalità infantile nei Paesiin via di sviluppo. L'UNICEF promuove programmi di monitoraggio sullasalute e sullo stato nutrizionale delle donne incinte, la diffusione dimicronutrienti (acido folico, zinco, iodio, vitamina A, ecc.) tanto alle madriquanto ai loro figli e il controllo degli indicatori nutrizionali dei bambiniper prevenire o curare tempestivamente l'insorgenza della malnutrizione.L’UNICEF provvede anche alla fornitura regolare di alimenti terapeuticipronti all’uso (RUTF) e la formazione degli operatori.

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COME PREVENIRE LE CAUSE DI MORTALITÀIl 40% dei bambini muore per varie complicazionineonatali, mentre le principali cause “dirette” di mortedei bambini nei primi 5 anni di vita sono: polmonite e altreinfezioni respiratorie acute (18%); diarrea (15%); malaria(7%); morbillo (4%); incidenti e ferite (4%); AIDS (2%),oltre a diverse altre cause (10%). Oltre un terzo dellemorti infantili hanno come causa concomitante lamalnutrizione materna e infantile.

PERCHÉ MUOIONOI BAMBINI?

Ogni giorno nel mondo

muoiono 22.000 bambini sotto

i 5 anni per cause che possono

essere facilmente prevenute.

L'UNICEF lavora per porre fine

a queste morti inaccettabili,

perché non c’è tragedia più

grande della morte di un bambino. Soprattutto se pensiamo che, nell’assoluta

maggioranza dei casi, a spezzare una vita appena iniziata non sono mali incurabili o

incidenti imprevedibili, ma banalissime malattie che si possono prevenire o curare

con pochi centesimi.

Nel 2000 al Vertice del Millennio la comunità internazionale aveva stabilito di ridurre

la mortalità infantile - rispetto ai livelli del 1990 - di due terzi entro il 2015 (Obiettivo di

Sviluppo del Millennio 4). Molti progressi sono stati compiuti ma nessuna cifra è

accettabile in termini di morti infantili. La mortalità infantile è figlia diretta della

povertà; la gran parte dei bambini che muoiono ogni giorno vive infatti nelle zone più

povere dei Paesi più poveri. Un bimbo nato in Africa ha una probabilità di morire entro

i 5 anni circa 20 volte superiore a uno nato in Europa. Ma il livello di mortalità infantile

riflette anche e soprattutto le scelte politiche ed economiche che i governi attuano per

il benessere delle nuove generazioni.

Salvare le vite dei bambini è anche una questione di volontà.

SALVARELE VITEÈ POSSIBILE

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