il nostro saluto per un futuro migliore a torlaschi e...

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Pavia Numero 2 Aprile 2011 Registrazione Tribunale di Milano n. 75 del 27/01/1999. Spedizione in abb post. 45% comma 2 art. 20b legge 662/96 Filiale di Milano - Euro 2,00 Direttore responsabile Erica Ardenti www.signoreesignori.it A difesa della scuola pubblica A pagina 2 Quando la pensione si sostituisce allo Stato A pagina 2 Festa della donna: libere d’incontrarsi A pagina 2 Amministrative votare è importante A pagina 4 Referendum: unica occasione per decidere noi A pagina 4 Difendere la Costituzione L’articolo 45 A pagina 7 Negoziazione coi Comuni Il convegno Spi A pagina 7 Incontro con Nicolò Piccolomo, segretario della lega Spi di Vigevano centro A pagina 8 Il 6 maggio insieme per un futuro migliore Il nostro saluto a Torlaschi e Massa Si è aperta, nella nostra provincia, in quest’ultimo mese una grande mobilitazione del sindacato pensionati, dalla nostre sedi sindacali siamo andati nelle piazze delle città e paesi, per spiegare le ragioni del nostro dissenso rispetto la politica di questo governo, inadeguata ad affrontare una crisi che non è ancora finita. Le famiglie, gli anziani, hanno subito un ul- teriore impoverimento, lo abbiamo verificato parlando con la gente anche nel nostro territorio, il taglio del fondo sulla non autosufficienza – le cui risorse sono andate a favore del pagamento della multa sulle quote latte – avrà non poche ri- cadute anche per quanto riguarda l’assistenza domiciliare non solo di anziani, ma anche di giovani in particolare condizioni, il cui peso in termini economici e non solo ricadrà ulterior- mente su famiglie già provate dagli effetti di una politica a favore delle fasce più ricche. Il 65% dei pensionati è costretto a vivere con meno di 750 euro al mese, una rivalutazione quest’anno delle pensioni solo del 1,4%, pochi spiccioli mangiati dalla pressione fiscale. Cosa chiediamo? Non soluzioni inadeguate e che hanno la logica della carità e non del diritto, quali la social card, ma interventi duraturi per assicurare una futura pensione ai gio- vani e un reddito dignitosi agli anziani, chiediamo solo il giu- sto, in un’ottica per la quale una riforma fiscale equa preve- da che chi guadagna di più debba pagare di più rispetto a chi ha un reddito più basso. Per questo il 6 maggio in occasione dello sciopero generale proclamato dalla Cgil, saremo presenti nelle varie manife- stazioni, che verranno decise a livello territoriale, per de- nunciare e chiedere maggiore considerazione e rispetto non solo formale per una parte della popolazione, quella anzia- na, che ha dato e darà sempre un grande contributo. Salutiamo Giovanni Torlaschi che, negli ultimi otto anni, ha ricoperto la carica di segretario generale dello Spi di Pavia. Gio- vanni ha caratterizzato la sua presenza con piglio e lucidità di analisi e di proposte. Ha favorito la crescita di nuovi dirigen- ti sindacali e consolidato l’insieme della categoria in provincia. L’impulso dato alla contrattazione con i Comuni porta la sua firma. Il Comitato direttivo e la segreteria provinciale lo salu- tano con affetto e gli augurano nuovi importanti traguardi. Al momento in cui andiamo in stampa non si è ancora te- nuta la riunione del Comitato direttivo che eleggerà il fu- turo segretario generale, la proposta che verrà avanzata è quella di Anna Fratta, su cui converge un ampio consenso. Umberto Massa, lascia la segreteria dello Spi di Pavia, dopo otto anni di intenso lavoro come responsabile organizzativo. L’impegno profuso ha permesso una maggiore presenza del sindacato pensionati sul territorio pavese, l’apertura di nuove permanenze, anche in piccoli paesi della nostra pro- vincia, per permettere una più puntuale risposta ai bisogni dei nostri anziani. Le compagne e i compagni dello Spi di Pa- via, inviandogli un caloroso saluto e un sincero augurio per il nuovo incarico, lo ringraziano per il prezioso e generoso contributo dato in questi anni. Il 6 maggio i pensionati saranno in tutte le piazze d’Italia insieme a lavoratori, giovani, disoccupati in occasione dello sciopero generale proclamato dalla Cgil. Pensionati e anziani ricordano a tutti come questo governo, “il governo del fare”, abbia ridotto le pensioni, aumentato le tasse, ridotto le tutele cancellando anche il fondo nazionale per la non autosufficienza oltre a quelli dedicati alle politiche sociali. Tutto questo mentre l’evasione fiscale e la corruzione hanno raggiunto livelli mai visti prima. A pagina 3

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Pavia

Numero 2Aprile 2011

Registrazione Tribunale di Milanon. 75 del 27/01/1999.

Spedizione in abb post. 45%comma 2 art. 20b legge 662/96

Filiale di Milano - Euro 2,00

Direttore responsabile Erica Ardenti

www.signoreesignori.it

A difesa della scuola pubblica

A pagina 2

Quando la pensione si sostituisceallo Stato

A pagina 2

Festa della donna: libere d’incontrarsi

A pagina 2

Amministrativevotare è importante

A pagina 4

Referendum: unica occasione per decidere noi

A pagina 4

Difenderela CostituzioneL’articolo 45

A pagina 7

Negoziazionecoi ComuniIl convegno Spi

A pagina 7

Incontro conNicolò Piccolomo, segretariodella lega Spidi Vigevano centro

A pagina 8

Il 6 maggio insiemeper un futuro migliore

Il nostro salutoa Torlaschi e Massa

Si è aperta, nella nostra provincia, in quest’ultimo mese unagrande mobilitazione del sindacato pensionati, dalla nostresedi sindacali siamo andati nelle piazze delle città e paesi, perspiegare le ragioni del nostro dissenso rispetto la politica diquesto governo, inadeguata ad affrontare una crisi che nonè ancora finita. Le famiglie, gli anziani, hanno subito un ul-teriore impoverimento, lo abbiamo verificato parlando conla gente anche nel nostro territorio, il taglio del fondo sullanon autosufficienza – le cui risorse sono andate a favore delpagamento della multa sulle quote latte – avrà non poche ri-cadute anche per quanto riguarda l’assistenza domiciliare nonsolo di anziani, ma anche di giovani in particolare condizioni,il cui peso in termini economici e non solo ricadrà ulterior-mente su famiglie già provate dagli effetti di una politica afavore delle fasce più ricche.Il 65% dei pensionati è costretto a vivere con meno di 750 euroal mese, una rivalutazione quest’anno delle pensioni solo del1,4%, pochi spiccioli mangiati dalla pressione fiscale.Cosa chiediamo? Non soluzioni inadeguate e che hanno lalogica della carità e non del diritto, quali la social card, mainterventi duraturi per assicurare una futura pensione ai gio-vani e un reddito dignitosi agli anziani, chiediamo solo il giu-sto, in un’ottica per la quale una riforma fiscale equa preve-da che chi guadagna di più debba pagare di più rispetto a chiha un reddito più basso.Per questo il 6 maggio in occasione dello sciopero generaleproclamato dalla Cgil, saremo presenti nelle varie manife-stazioni, che verranno decise a livello territoriale, per de-nunciare e chiedere maggiore considerazione e rispetto nonsolo formale per una parte della popolazione, quella anzia-na, che ha dato e darà sempre un grande contributo. ■

Salutiamo Giovanni Torlaschi che, negli ultimi otto anni, haricoperto la carica di segretario generale dello Spi di Pavia. Gio-vanni ha caratterizzato la sua presenza con piglio e lucidità dianalisi e di proposte. Ha favorito la crescita di nuovi dirigen-ti sindacali e consolidato l’insieme della categoria in provincia.L’impulso dato alla contrattazione con i Comuni porta la suafirma. Il Comitato direttivo e la segreteria provinciale lo salu-tano con affetto e gli augurano nuovi importanti traguardi.Al momento in cui andiamo in stampa non si è ancora te-

nuta la riunione del Comitato direttivo che eleggerà il fu-

turo segretario generale, la proposta che verrà avanzata è

quella di Anna Fratta, su cui converge un ampio consenso.

Umberto Massa, lascia la segreteria dello Spi di Pavia, dopootto anni di intenso lavoro come responsabile organizzativo.L’impegno profuso ha permesso una maggiore presenza delsindacato pensionati sul territorio pavese, l’apertura dinuove permanenze, anche in piccoli paesi della nostra pro-vincia, per permettere una più puntuale risposta ai bisognidei nostri anziani. Le compagne e i compagni dello Spi di Pa-via, inviandogli un caloroso saluto e un sincero augurio peril nuovo incarico, lo ringraziano per il prezioso e generosocontributo dato in questi anni. ■

Il 6 maggioi pensionati sarannoin tutte le piazzed’Italia insiemea lavoratori, giovani,disoccupatiin occasionedello sciopero generaleproclamato dalla Cgil.Pensionati e anzianiricordano a tutticome questo governo,“il governo del fare”,abbia ridottole pensioni,aumentato le tasse,ridotto le tutelecancellando ancheil fondo nazionaleper la nonautosufficienzaoltre a quelli dedicatialle politiche sociali.Tutto questo mentrel’evasione fiscalee la corruzione hannoraggiunto livellimai visti prima.A pagina 3

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“Facciamo l’ipotesi, cosìastrattamente, che ci sia unpartito al potere, un partitodominante, il quale però for-malmente vuole rispettarela Costituzione, non la vuoleviolare in sostanza. Non vuo-le fare la marcia su Roma etrasformare l’aula in allog-giamento per i manipoli; mavuol istituire, senza parere,una larvata dittatura. Allora,che cosa fare per impadro-nirsi delle scuole e per tra-sformare le scuole di Stato inscuole di partito? Si accorgeche le scuole di Stato hannodifetto di essere imparziali.

C’è una certa resistenza; inquelle scuole c’è sempre,perfino sotto il fascismo c’èstata. Allora il partito domi-nante segue un’altra strada (ètutta un’ipotesi teorica, in-tendiamoci). Comincia a tra-scurare le scuole pubbliche,a screditarle, ad impoverirle.Lascia che si anemizzino ecomincia a favorire le scuo-le private. Non tutte le scuo-le private. Le scuole del suopartito, di quel partito. Ed al-lora tutte le cure comincianoad andare a queste scuole pri-vate. Cure di denaro e di pri-vilegi. Si comincia persino a

A difesa della scuola pubblicaDopo il violento attacco del capo del governo contro la scuola pubblica

e i suoi insegnanti ricordiamo ciò che disse Piero Calamandreiun padre della Costituzione italiana

consigliare i ragazzi ad an-dare a queste scuole , perchéin fondo sono migliori si dicedi quelle di Stato. E magari sidanno dei premi, come ora vidirò, o si propone di dare deipremi a quei cittadini chesaranno disposti a mandarei loro figlioli invece che allescuole pubbliche alle scuoleprivate. A quelle scuole pri-vate. Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce me-glio. Così la scuola privata di-venta una scuola privilegiata.Il partito dominante, non po-tendo trasformare aperta-mente le scuole di Stato in

Casalinga, coniugata, il marito attualmente disoccupato e trefigli di cui uno invalido, indennità riconosciuta, 260 euro men-sili. Come tirare avanti se non ci fosse la mamma, E.M. 70 an-ni pensionata, valore della pensione 744 euro al mese? Que-sta paga le bollette del gas e della luce, consegna ai nipotinitutte le mattine un euro prima di andare a scuola, così che nonsi sentano inferiori agli altri. L’aiuto del Comune (LomellinaPavese) si sostanzia nel trasporto e la mensa scolastica gra-tuita, poi tutto si ferma. E.M. non si gode la pensione, è costretta dalla situazione a pic-coli lavori per arrotondare e arrivare a stento alla fine del me-se. Questa è una delle tante situazioni presenti nel mondo deipensionati e degli anziani che affrontano la crisi insieme aipropri figli e in questo caso anche ai nipoti. Lo Stato in que-sto caso è assente e a quanto pare ancora per molto. Bisognache qualcuno ricordi questa situazione al giornalista Porro cheha detto: “i pensionati sono la rovina dell’Italia”. ■

Con questo slogan abbiamo vo-luto caratterizzare la giornatainternazionale della donna, il16 marzo ci siamo ritrovarecon le compagne pensionatedella provincia di Pavia e delTicino Olona, con le compagnedella Cgil e alcune lavoratricidel nostro territorio, è stato unprimo passo che abbiamo con-venuto debba avere assoluta-mente un seguito.La relazione della responsa-bile del nostro coordina-mento donne Angela Chi-

nosi – che ha ricordato lastoria, le conquiste delle don-ne in questi anni, l’attuale dif-ficile situazione – e, soprat-tutto, la potenza delle im-magini (la proiezione del do-cumentario della Zanardo Ilcorpo delle donne e il pezzoteatrale scritto da CristinaComencini Libere), hannoscatenato un dibattito ap-

passionato che ha sottoli-neato con quanta fatica dob-biamo lottare per non farcirapinare delle tante conquisteottenute e della necessità diconfrontarci tra donne di di-verse generazioni perché nes-suna si senta sola a dover af-frontare i tanti problemi. Quest’anno ci impegneremoin un lavoro complesso, no-nostante i tanti impegni sin-dacali a cui siamo chiamate:

scuole di partito, manda inmalora le scuole di Stato perdare prevalenza alle scuoleprivate. Attenzione, amici,in questo convegno questo èil punto che bisogna discu-tere. Attenzione, questa è laricetta. Bisogna tener d’oc-chio i cuochi di questa bassacucina. L’operazione si fa intre modi, ve l’ho già detto, ro-vinare le scuole di Stato. La-sciare che vadano in malora.Impoverire i loro bilanci.Ignorare i loro bisogni. Atte-nuare la sorveglianza e ilcontrollo sulle scuole priva-te. Non controllarne la se-

Se la pensionesi sostituisceallo Stato...

Dalla Lomellina una storia vera

Libere di incontrarsi

Fisco: una Robin Hood taxper sostenere la ripresa economica

raccoglieremo la storia dellenostre compagne pensionateimpegnate a suo tempo comelavoratrici e delegate nelleaziende della provincia perpoi confrontarle con i rac-conti delle donne attual-mente impegnate al lavoro.Siamo convinte che per me-glio conoscersi, e avere unamaggiore capacità d’ascol-to, il metodo migliore sia “ilraccontarsi”. ■

rietà. Lasciare che vi inse-gnino insegnanti che nonhanno i titoli minimi per in-segnare. Lasciare che gli esa-mi siano burlette. Dare allescuole private denaro pub-blico. Questo è il punto. Darealle scuole private denaropubblico.” ■Piero Calamandrei, mem-

bro della assemblea che de-

liberò la Costituzione ita-

liana

(Discorso pronunciato da Pie-ro Calamandrei al III con-gresso dell’Associazione a Di-fesa della Scuola Nazionale, aRoma l’11 febbraio 1950)

La Cgil sostiene la campagna mondiale, lanciata dal sindacato internazionale, per unatassa sulle transazioni finanziarie e chiede al Governo di appoggiare la proposta: “voltaa recuperare risorse a sostegno della ripresa economica senza gravare sui servizi e suiredditi dei lavoratori dipendenti e pensionati”. “È meglio tassare le cose cattive, come l’inquinamento e il settore finanziario che nonle cose buone come il lavoro”. È questo uno dei fondamenti della cosiddetta Tobin tax,la tassa sulle transazioni finanziarie, ben espresso dal premio Nobel per l’Economia Jo-seph Stiglitz e che è stata al centro della conferenza organizzata dalla Cgil, di presenta-zione della campagna mondiale per la Ttf lanciata dal sindacato internazionale Ituc Csi.La Cgil sostiene la campagna mondiale, lanciata dal sindacato internazionale, per unatassa sulle transazioni finanziarie e chiede al Governo di appoggiare la proposta: “voltaa recuperare risorse a sostegno della ripresa economica senza gravare sui servizi e suiredditi dei lavoratori dipendenti e pensionati”. “È meglio tassare le cose cattive, come l’inquinamento e il settore finanziario che non lecose buone come il lavoro”. È questo uno dei fondamenti della cosiddetta Tobin tax, latassa sulle transazioni finanziarie, ben espresso dal premio Nobel per l’Economia JosephStiglitz e che è stata al centro della conferenza organizzata dalla Cgil, di presentazionedella campagna mondiale per la Ttf lanciata dal sindacato internazionale Ituc Csi. ■

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Dopo i tanti incontri, iniziati-ve, testimonianze e confron-ti promossi dalle donne delloSpi, in occasione della gior-nata internazionale della don-na, per riaffermare i diritti, ivalori e la dignità delle donnenella nostra società, ora l’im-pegno di tutto il sindacatopensionati della Lombardia

continua sino alla giornata dello sciopero generale, indetto dal-la Cgil il prossimo 6 maggio. L’adeguamento economico del-le pensioni, un fisco più giusto, lo stanziamento di adegua-te risorse per gli anziani non autosufficienti, un welfare ba-sato su uguaglianza e giustizia sociale sono le richieste conle quali organizzeremo e parteciperemo allo sciopero generale. Con uno sforzo straordinario stiamo facendo conoscere a cen-tinaia di migliaia di anziani della Lombardia le ragioni dellenostre richieste. Sì, perché il disagio degli anziani cresce inmaniera sempre più marcata. Più del sessanta per cento dipensionati Lombardi vivono con una pensione al di sotto dei700 euro al mese, il loro potere d’acquisto da ormai più di quin-dici anni è inferiore all’aumento reale del costo della vita, lapressione fiscale non accenna a diminuire nonostante le tan-te promesse del governo. La crisi ha fatto sentire le sue con-seguenze sulle famiglie perché ormai sono gli anziani a dareuna mano ai figli che perdono il posto di lavoro e ai nipoti,che il posto non lo trovano. I tagli ai Comuni finiscono perdiventare tagli ai servizi sociali già scarsi nella nostra regio-ne e per finire sono state tagliate le risorse già stanziate delfondo sulla non autosufficienza. Per tutte queste ragioni chiediamo al Governo e alla sua mag-gioranza parlamentare di cambiare rotta, di occuparsi dei pro-blemi veri del paese e non di quelli del Presidente del Con-siglio. Chiediamo di essere ascoltati, perché la priorità delnostro paese è quella di far ripartire l’economia. Serve unareale manovra di sostegno alle famiglie a reddito fisso at-traverso la diminuzione della pressione fiscale sulle pensio-ni e sui salari, in modo particolare per le fasce medio basse.Lotta all’evasione fiscale e alla corruzione per recuperare ri-sorse e destinarle a chi vive del proprio lavoro e della pen-sione, pagando sino all’ultimo centesimo il fisco. Va introdottaun’indicizzazione delle pensioni che tenga conto del reale co-sto della vita. Vanno garantiti servizi alla popolazione più fra-gile e va tutelata la condizione di non autosufficienza. Sare-mo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori nei luoghi di la-voro per dimostrare la nostra solidarietà in un tempo in cuila grave crisi economica ha colpito migliaia di famiglie, an-che, nella ricca e prosperosa Lombardia. Insieme ai giovani,ai lavoratori e a tutti i cittadini che hanno a cuore il bene delnostro paese, vogliamo essere protagonisti di una stagionein cui si possa sperare in un domani migliore, dove i dirittipossano rendere i cittadini più uguali, dove il lavoro possa ri-diventare un valore per l’intera società, dove l’unità del pae-se sia l’occasione per nuovi traguardi di benessere e solida-rietà, dove la dignità delle persone anziane sia un bene di tut-ta la comunità. ■ *Segretario generale Spi Lombardia

Anziani:il disagio crescePerché saremo in piazza

il 6 maggiodi Anna Bonanomi*

L’Italia “è una”e fondata sulla Costituzione

Le parole del Presidente Napolitanoper i 150 dell’Unità

di Erica Ardenti

Social card: vecchio paternalismo che non aiuta chi ha bisognoIl decreto mille proroghe approvato lo scorso 16 febbraio è tornato a parlare di social card. Due le novità introdotte: una soglia di reddito massima per ri-chiederla che non sarà più quella dei 6235 euro richiesti precedentemente e la sua gestione, che non sarà più affidata al governo, ma agli enti caritativi, so-prattutto quelli che si occupano delle mense dei poveri e quelli che sostengono i senza fissa dimora. Questo nei comuni che superano i 250mila abitanti.A parte queste due notizie generiche si è ancora in attesa di un nuovo decreto che sveli le precise condizioni per richiedere la social card e le altrettantoprecise modalità di gestione. La decisione del governo si commenta da sola. Sembra un ritorno all’Ottocento, dove gli enti caritativi si occupavano dei po-veri, che nega ogni idea che dare sostegno ai poveri sia un obbligo civico di solidarietà e riceverlo un diritto. Del resto anche la Caritas non condivide que-sto tipo di approccio. Il suo vice direttore Francesco Marisco ha infatti sottolineato come “la Caritas non ha mai chiesto una modifica di questo tipo”. Enon l’ha chiesto perché nemmeno loro condividono questo strumento. “Il problema della social card è che esclude una larga fetta di famiglie povere e lasperimentazione decisa dal governo non risolve questa criticità di fondo. Anzi ne aggiunge degli altri. Perché pone il problema del rispetto del principiocostituzionale di equità sia per ciò che riguarda i soggetti destinatari, sia sul versante dei soggetti erogatori”. ■

Orgoglio e fiducia; coscienzacritica dei problemi rimasti ir-risolti e delle nuove sfide daaffrontare; senso della mis-sione e dell’unità nazionale.In tutto ciò sta lo spirito concui sono state concepite lecelebrazioni del Centocin-quantenario dell’Unità d’Ita-lia. A chiarirlo è stato lo stes-so Presidente della Re-

pubblica, Giorgio Napoli-

tano, nel discorso tenutodurante la seduta comunedel Parlamento lo scorso 17marzo.Napolitano ha fatto un’asciut-ta rievocazione storico-isti-tuzionale delle vicende chehanno portato all’Unità sot-tolineando come “l’unifica-zione italiana ha rappresen-tato un’impresa storica stra-ordinaria, per le condizioni incui si svolse, per i caratteri ela portata che assunse e peril successo che la coronò”.“Un’opera ciclopica di unifi-cazione” resa possibile “sot-to l’egida della dinastia sa-bauda e della classe politicamoderata del Piemonte, im-personata da Cavour”. Non è un discorso tutto ri-volto al passato quello del

Presidente, è soprattutto unosguardo sul domani, sulle in-cognite che abbiamo davan-ti. In un fermo ancoraggio aivalori espressi nella Costitu-zione, Napolitano fa risalirela bussola cui riferirsi, quel-la stessa Costituzione cheprevede il passaggio verso ilfederalismo, ma solo se que-sto “potrà garantire autono-mia e responsabilità alle isti-tuzioni regionali e locali rin-novando e rafforzando lebasi dell’unità nazionale. Ètale rafforzamento, e non ilsuo contrario, l’autentico fineda perseguire”. Senza ap-profondire il divario Nord-Sud. La storica questionemeridionale è affrontata conun richiamo ad un serio “esa-

me di coscienza collettivo.Un esame cui in nessunaparte del paese si può sot-trarre, e a cui è essenziale ilcontributo di una severa ri-flessione sui propri compor-tamenti da parte delle classidirigenti e dei cittadini dellostesso Mezzogiorno”.Napolitano individua proprionel sentimento di identitànazionale il cemento unitarioche ha permesso all’Italia di

superare i periodi bui dellostragismo e del terrorismo, edecenni prima di combatterecontro il fascismo. Un pa-triottismo sano che nullacede al bieco nazionalismo,anzi che attinge a quei “fattorideterminanti di questa nostraidentità italiana che sono lalingua e la cultura, il patri-monio storico-artistico e sto-rico-naturale: bisognerebbenon dimenticarsene mai”. Unnazionalismo a cui nulla puòtogliere “la nostra colloca-zione convinta, senza riserve,assertiva e propulsiva nel-l’Europa unita” che “resta lachance più grande di cui di-sponiamo per portarci all’al-tezza delle sfide, delle op-portunità e delle problema-ticità della globalizzazione”.Napolitano ha chiuso il di-scorso con un monito chenon dovremo dimenticare:“Reggeremo alle prove che ciattendono (…) ma ci riusci-remo ad una condizione: cheoperi nuovamente un fortecemento nazionale unitario,non eroso e dissolto da cie-che partigianerie, da perditediffuse del senso del limite edella responsabilità”. ■

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Nucleare? No, grazieMeglio le energie rinnovabiliMeglio le energie rinnovabiliNon vorremmo essere pigno-li, ma ci piace ricordare che ilgoverno Berlusconi ha impo-sto il ritorno al nucleare fa-cendo ricorso al voto di fidu-cia mostrando un sovrano di-sprezzo della volontà dei cit-tadini che col referendum del1987 si era pronunciata – conpercentuali che raggiungeva-no l’80 per cento – contro il nu-cleare. Ma il nucleare va bloc-cato. Va bloccato perché è

dannoso e pericoloso per lasalute di tutti, oggi e nel futu-ro. Lo smaltimento delle ri-sorse radioattive non è stato ri-solto in nessun paese al mon-do e ci sono scorie che rila-sceranno radiazioni per deci-ne di migliaia di anni, alcuneper centinaia di migliaia. Va

bloccato perché è costoso.Nel 2009 Enel sosteneva cheper una nuova centrale oc-correvano tre miliardi di euro,il costo reale attuale è di ottomiliardi. Se il governo stan-ziasse oltre trenta miliardi nelnucleare per le prime quattrocentrali questo vorrebbe direbloccare del tutto gli investi-menti nel risparmio energeti-

co e nelle energie rinnovabili.Che per l’Italia vorrebbe anchedire mancare gli obiettivi eu-ropei di risparmio energeticoe, quindi, pagare pesanti san-zioni.Sull’onda della paura suscitada quanto avvenuto in Giap-pone il governo ha per orabloccato tutto, rimandato ognidecisione. Ma è una mossa fi-nalizzata a non perdere votinelle prossime elezioni am-ministrative, non è un ripen-samento. Andranno avanti.E mentre nel mondo si dif-fonde il ricorso e la gradualesostituzione con le energiepulite, noi rimarremo il solitofanalino di cosa, un paese ar-retrato, incapace di innova-zione e di sviluppo. La Cina è diventata sul finiredel 2010 il primo produttoremondiale di energia eoli-

ca,superando gli Stati Uniti,l’Inghilterra sta installandoturbine a vento al largo del-le sue coste, i paesi del NordEuropa da decenni si stannodando da fare. La Germaniadal 2007 al 2009 ha quasiraddoppiato gli investimentinelle energie rinnovabili pas-sando da 11,4 a 20,4 miliardidi euro. Il fatturato del com-parto è cresciuto in tre annidel 40 per cento. L’energiaprodotta dal nucleare dal1991 ad oggi è scesa dal 27,3per cento al 20% mentre quel-la delle rinnovabili è salita dal3,2 per cento al 17 per cento.Non solo, un dato importan-te riguarda l’occupazione:mentre il comparto nuclearedà lavoro a circa 30mila per-sone, quello delle rinnovabi-li attualmente ne occupa340mila (erano 277mila nel

2007). Dunque cambiare sipuò, ma occorre la volontàpolitica di farlo.L’acqua un beneche deve rimanere pubblicoOltre un milione e quattro-centomila – in Lombardia ol-tre duecentotrentamila – don-ne e uomini hanno sottoscrit-to i referendum affinché l’ac-qua rimanga un bene comunesui cui il mercato e i suoi attorinon possano speculare.Come Cgil e Spi abbiamoavuto un ruolo importante sianella raccolta delle firme chenel far capire come sia im-portante che l’acqua e, in ge-nerale, tutti i servizi pubbliciessenziali locali non venganoprivatizzati anche al fine diimpedire aumenti delle tariffelegate solo a logiche di pro-fitto con un peggioramentodella qualità e dell’estensio-

ne del servizio.Ora, compito di tutti, è con-cretizzare, tramite il voto re-ferendario, il principio chel’acqua è un bene comune, undiritto universale, che va ge-stito in forma pubblica e par-tecipativa.È utile ricordare ancora che,laddove si è realizzata la ge-stione privata, questa si è tra-dotta in aumenti delle tariffe,riduzione degli investimentisulla modernizzazione e sullamanutenzione degli acque-dotti, delle reti fognarie e de-gli impianti di depurazione.Abbiamo esempi recenti an-che all’estero: a Berlino il re-ferendum del febbraio scorsoha cancellato la privatizza-zione che in dieci anni avevaportato ad un aumento del35% delle tariffe. A Berlino unmetro cubo di acqua costa5,21 euro, a Colonia 3,26.Da oggi fino al giorno del re-ferendum dovremo impe-gnarci per sensibilizzare sem-pre più i cittadini e favorire lapartecipazione e, quindi, il rag-giungimento del quorum deivotanti (50% più uno) affinchéil referendum e il conseguen-te esito abbiano validità. ■Erica Ardenti e Domenico Bonometti

4Lombardia

Referendum: l’unica possibilità lasciataciper decidere della nostra vita

Perché a giugno dovremo esserci e votare SÌ

Scandalo “affittopoli”: a chi giova?A pagare non dovranno essere gli anziani

di Domenico Bonometti*

Amministrative:votare è

importanteIn molti comuni lombardi il 15

e 16 maggio si terranno le

elezioni amministrative.Partecipate al voto perchénon si tratta solo un atto de-mocratico, ma significa giu-dicare l’operato di un ammi-nistratore e scegliere sullabase delle cose fatte.Lo Spi, insieme a Fnp e Uilp,ha sottoposto a molte ammi-nistrazioni la possibile solu-zione a problemi che interes-sano in modo particolare glianziani, dall’aumentare e qua-lificare i servizi alla persona altassare tutti per pagare menotasse e così via. Generalmen-te le amministrazioni di cen-trosinistra ci hanno ricono-sciuto un ruolo e con loro ab-biamo condiviso la scelta diprivilegiare gli interessi dellepersone che vivono della loropensione e del loro stipendio.Sono amministrazioni chehanno lavorato per il benecomune e che non hanno maianteposto gli interessi perso-nali a quelli dei cittadini cheamministrano. ■

Diciannove anni dopo tangentopoli il Pio Albergo Trivulzio (Pat),la Baggina per i milanesi, fa tremare ancora Milano. Questa vol-ta per le case in affitto che l’ente di “Istituto benefico” dovreb-be dare come tetto ai meno abbienti e che, invece, sono finitianche a molti ricchi e potenti, personaggi della politica, dellosport o dello spettacolo. Ma di questo avrete letto nelle crona-che dei quotidiani. La gestione poco limpida riguarda anche al-tri enti benefici e aziende partecipate del Comune di Milano comeil Policlinico e le Stelline o come la gestione Aler. Come sindacato dei pensionati, che cerca in tutti i modi di di-fendere e dare risposte alle persone anziane e non solo, abbia-mo ben presenti alcuni dati di fatto:1. a Milano ci sono 35mila persone in lista per una casa popo-lare e ogni anno ne vengono messe a disposizione solo mille; men-tre 12mila abitazioni sono sotto sfratto (più del 50 per cento permorosità). L’impossibilità per molti di accedere a un mutuo sta generando una domanda di case in affitto con un conseguenteaumento dei canoni;2. i sindacati degli inquilini (Sunia e altri) hanno sottoscritto, all’inizio dell’anno, con il Pat un accordo relativo ai milleduecen-to appartamenti degli enti da affittare metà a canone concordato con prezzi minimi e massimi a secondo delle zone, l’altra metàa canone libero tramite asta. Ovviamente i sindacati degli inquilini non agiscono in nome di singoli, né hanno liste di inquilini odecidono sui criteri di assegnazione;3. in Italia 120mila case restano invendute, il settore è in crisi eppure il Piano generale del territorio (Pgt) del sindaco Moratti spia-na la strada agli interessi degli immobiliaristi che possono costruire grattacieli e appartamenti solo per le fasce alte di reddito;4. il federalismo fiscale – decretato recentemente dal governo – con la cedolare secca sugli affitti causerà allo Stato una perditadi 500 milioni a vantaggio dei grossi proprietari di immobili.Il rischio è che di fronte a questo scandalo qualcuno pensi che, vista la cattiva gestione del patrimonio abitativo e, avendo il PioAlbero Trivulzio un passivo di un dieci milioni di euro, questo patrimonio vada fatto fruttare e di conseguenza si metta in ven-dita a tutto vantaggio degli immobiliaristi con canoni assoggettati al mercato. Una tale logica sarebbe per noi inaccettabile. Gliabusi compiuti da chi gestisce il patrimonio pubblico non possono tradursi in liste di prescrizione per chi ha diritto ad avere unacasa ad affitto calmierato e si trova fra le fasce deboli della popolazione, come gli anziani. Questo sarebbe il vero scandalo del-le case a Milano. ■ *Segreteria Spi Lombardia

I referendum come si sa non piacciono molto a questo governo tanto che ha deciso che è

meglio spendere trecento milioni di euro in più – indicendoli in giugno, il giorno con cer-

tezza ancora non si sa – pur di evitarne il successo tenendoli negli stessi giorni delle ele-

zioni amministrative. Per cui se vogliamo evitare di ritrovarci con nuove centrali nu-

cleari in casa e con l’acqua privatizzata, se vogliamo esprimere la nostra opinione sul

legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei ministri a comparire

in udienza penale dovremo andare a votare in giugno. È l’unica possibilità che abbiamo

per poter scegliere della nostra vita e non potremo astenerci dall’esserci.

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5Lombardia

Dichiarazioniinvalidi

civiliReversibilità e invalidità

importi aggiornatiPer le altre prestazioni bisognerà attendere gennaio 2012

Revisioni invalidità civili

Un aiuto controil “caro dentista”Per gli iscritti Spi una convenzionecon DentalcoopIn Lombardia tutti gli iscritti al sindacato dei pensionati potranno

curare i propri denti a prezzi agevolati grazie alla convenzione che

lo Spi Lombardia ha firmato con la Dentalcoop.

Dentalcoppo è il marchio con cui opera la cooperativa di utenti, lavoratorie dentisti La Fenice.Vediamo in sintesi quali sono i vantaggi offerti dalla convenzione:1. tutti gli iscritti Spi Cgil Lombardia, possono rivolgersi alla società coo-perativa La Fenice, divenendo “soci convenzionati” a titolo gratuito;2. la prima visita, per la diagnosi e comprensiva dell’eventuale radiografiaendorale – che serve per visualizzare in specifico tre, quattro denti – conla consegna del preventivo scritto del piano cure, è gratuita;3. anche le famiglie dei soci convenzionati che hanno figli o nipoti nel-la fascia di età da 6 a 14 anni, possono far visitare gratuitamente i pic-coli, almeno ogni otto dodici mesi, al fine di educare, adulti e bambini,alla prevenzione e con eventuali piccoli interventi, evitare il degenera-re di carie o difetti della crescita dei denti in tenera età, che comporte-rebbero in seguito interventi più invasivi e costosi;4. ai soci convenzionati iscritti Spi Cgil Lombardia saranno praticate del-le condizioni agevolate, con le massime garanzie di qualità dei materia-li e del lavoro; 5. per il pagamento, oltre alla possibilità di usufruire del finanziamentoa tasso zero in ventiquattro mesi offerto dalla cooperativa, si convieneche i pagamenti possano essere fatti in tre tranches: all’inizio, a metà edal termine delle cure;6. al termine delle cure la società rilascerà garanzia scritta del lavoro edei materiali utilizzati e la documentazione fisica, nonché relativa fatturadei vari pagamenti effettuati. Per avere informazioni più dettagliate sulle sedi e sulle tariffe applicaterivolgetevi alla sede Spi più vicina a voi o direttamente a Dentalcoop. ■

Diversamente dagli anni pre-cedenti agli invalidi civili ti-tolari di indennità di accom-pagnamento, di indennità difrequenza o di assegno men-sile di assistenza, l’Inps nonha inserito, nella busta delrinnovo delle pensioni, il mo-dello di dichiarazione dei ri-coveri o dello svolgimento diattività lavorativa, da com-pilare e restituire. L’istituto ha, invece, allegatouna nota di spiegazione edei codici a barre indicandodi rivolgersi ai Caf per la tra-smissione telematica dei datiutili per il mantenimento deldiritto alle prestazioni eco-nomiche.Invitiamo, quindi, a veri-

ficare se nella busta c’è la

comunicazione e in tal

caso a rivolgersi ai Caf –

Cgil per la dichiarazione e

loro trasmissione all’Inps.

Sono interessati alla dichia-razione di eventuali ricoveri,con le stesse modalità degliinvalidi civili, anche i titola-ri di assegno sociale. ■

LE PENSIONI NEL 2011

Assegno di Invalidità

Pensione di reversibilità

Importo intero:

con reddito annuo fino a Euro 24.354,20Importo compreso tra Euro 24.354,21 e 30.442,75:avrà una riduzione del 25%Importo superiore a Euro 30.442,75:la riduzione è del 50%Gli assegni in godimento precedentemente alla legge 335sono fatti salvi con riassorbimento sui futuri aumenti.

Reddito annuo % riduzione

Fino a Euro 18.265,65 interoDa Euro 18.265,66 a Euro 24.354,20 25%Da Euro 24.354,21 a Euro 30.442,75 40%Oltre Euro 30.442,75 50%Le riduzioni non si applicano ai beneficiari nei casi di presenzanel nucleo familiare di figli minori e inabili. I trattamentiesistenti prima della legge 335 sono fatti salvi conriassorbimenti futuri.

Sul numero di febbraio ab-biamo pubblicato le tabelle ag-giornate delle pensione 2011. Il tasso di inflazione, rilevatoprovvisoriamente a novem-bre, su cui erano stati fatti icalcoli era pari all’1,4%.La rilevazione definitiva a di-cembre ha evidenziato, inve-ce, un tasso di inflazione subase annua pari all’1,6%. Le tabelle relative alla ri-

duzione delle prestazioni

di reversibilità e dell’asse-

Le campagne di revisione delle invalidità civili attuate dal-l’Inps in Lombardia nel 2009 e 2010 hanno interessato ri-spettivamente 11.568 e 11.808 soggetti. Le percentuali direvoche delle prestazioni è stata pari rispettivamente al7,05% nel 2009 e al 4,58% nel 2010, evidenziando come ilfenomeno dei cosiddetti falsi invalidi nella nostra regio-ne sia molto marginale. Questi risultati hanno l’obiettivodi creare una banca dati che permetta di attuare le miglioripolitiche a sostegno dei diritti delle persone disabili. ■

gno di invalidità, in pre-

senza di redditi assogget-

tabili Irpef o da lavoro,

vengono aggiornate imme-

diatamente.

L’aggiornamento di tutti glialtri importi relativi al 2011, siadelle prestazioni che dei limi-ti di reddito, verranno effet-tuati a gennaio 2012. Ne con-seguirà il ricalcolo delle pre-stazioni spettanti e il conteg-gio degli arretrati derivantidal differenziale dello 0,2%. ■

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6Lombardia

Le proposte“Viaggi della Mongolfiera”2011

Agenzia e sedeC.so Porta Vittoria, 4620122 MilanoTel. 025456148 - Fax [email protected]

Filiale di LegnanoVia Venegoni, 13 - 20025 LegnanoTel. 0331599664 - Fax [email protected]

Filiale di ComoVia Italia Libera 21 - 22100 ComoTel. 031267679 - Fax [email protected]

Filiale di BresciaVia F.lli Folonari, 18 - 25126 BresciaTel. 0303729258 - Fax [email protected]

Agenzia Viaggi e Turismo BergamoVia del Nastro Azzurro 1/A-24122 BergamoTel. 035218325 - Fax 035248062

Val.fra.daz.srlVia Besonda, 11 - 23900 LeccoTel. 0341488250/204 - Fax 0341286109

Terralta Viaggi e TurismoVal.fra.daz.srlVia Roma, 135 Bormio (So)Tel. 0342.911689Fax 0342.919700

Via Petrini, 14 - SondrioTel. 0342210091 - Fax 0342541313

Etli Viaggi Varese srlVia Nino Bixio, 37 - VareseTel. 0332813172 - Fax 0332817147

Se vuoi notizie più dettagliate sui Viaggi della Mongolfierapuoi chiederle direttamente a:Spi Cgil Lombardiavia dei Transiti, 2120127 MilanoOppure, puoi contattare direttamente:Sara - Tel. 02.28858336O inviare una mail a:[email protected]

*Le quote indicate sono individuali e in camera doppia.

I Viaggi della Mongolfiera sono promossi con l’organizzazione tecnica di:

Violenzacontro

le donne:fermiamolaLe donne pensionate lom-barde si sono riunite lo scor-so 28 marzo per affrontare iltema della violenza contro ledonne, cercando, soprattutto,di capire come sia possibilevoltare pagina, come agire,quali politiche mettere in cam-po. Al convegno, organizzatodal Coordinamento DonneSpi Lombardia, hanno parte-cipato Sonia Stefanizzi, Uni-versità Milano Bicocca, Mar-

co Ghezzi, già pm della Pro-cura di Milano, Alessio Mi-

celi, presidente Maschile Plu-rale, e Pina Madami, presi-dente Pari e dispari, oltre aGabriella Fanzaga e Anna

Bonanomi, rispettivamenteresponsabile del Coordina-mento e segretario generaleSpi Lombardia. È stato unappuntamento molto impor-tante che fa seguito ad un pe-riodo di forte impegno delledonne pensionate. Torneremosul convegno nel prossimonumero di Spi Insieme. ■

Al via la terza edizione dellapedalata ecologica. L’appun-tamento è per domenica 8maggio a Cittiglio. La Peda-

lAuserSpi è inserita nell’am-bito del progetto di coesionesociale, promosso dallo SpiLombardia e Varese, e volto acoinvolgere anziani delle Rsa,dei centri anziani e i pensio-nati presenti nel distretto diCittiglio con iniziative, giochi

e gare. Quest’anno il proget-to, consolidatosi grazie al-l’esperienza dell’anno prece-dente, è riuscito a coinvolge-re ben dodici comuni. La manifestazione si svolgeràsul lago di Varese, sulle stra-de del famoso Alfredo Binda,e si avvale dell’organizzazio-ne tecnica della Cycling SportPromotion, la società pro-motrice della coppa del mon-

do di ciclismo femminile. Il percorso si svolge in duefasi: percorso rosso e per-

corso verde. Il primo partee arriva a Cittiglio, percor-rendo tutto il periplo del Lagodi Varese, è lungo 41 chilo-metri, tutti pianeggianti, men-tre il percorso verde per cor-ridori più esperti, proseguirà– una volta percorsa la primafase pianeggiante – da Citti-glio in direzione Rancio Val-cuvia, dove inizierà la miticasalita che porta al paese diBrinzio, da qui il gruppo si di-rigerà nuovamente verso Cit-tiglio passando per Gemo-

PedalAuserSpi,pronti per la terza edizione

La pedalata ecologica domenica 8 maggio

IschiaHotel ParcoTeresa****Dal 15 al 29 maggio Euro 770*

Porec (Croazia)Hotel Parentium***Dall’1 al 15 giugno Euro 920*

Redazioni locali:Romano Bonifacci, Fausta Clerici,Simona Cremonini, Lilia Domenighini,Lorenzo Gaini, Osvaldo Galli,Mariangela Gerletti, Elena Lah,Grazia Longhi Meazzi, Pierluigi Zenoni.Direttore responsabile

Erica Ardenti

Editore:Mimosa srl uninominalePresidente Carlo PoggiVia dei Transiti 21 - 20127 Milano

Registrazione Tribunale di Milanon. 75 del 27/01/1999.

Sped. in abb. post. 45%comma 2 art. 20b legge 662/96Filiale di Milano

Euro 2,00Abbonamento annuale euro 10,32Abbonamenti tel. 022885831

Progetto grafico e impaginazione:

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Prestampa digitale, stampa, confezione:

GreenPrinting® A.G. Bellavite srl - Missaglia (Lc)Questo periodico è stato stampatosecondo la filosofia GreenPrinting®

volta alla salvaguardia dell’ambiente.

Tour Parigie NormandiaDal 18 al 24 giugnoEuro 1095*

SpagnaTour e soggiornomareDal 4 al 18 settembreEuro 1390*

Opatija (Croazia)Hotel Imperial***Vamos a bailarTutti i pomeriggiscuola di balloe serate danzanticon orchestradi musica dal vivoDal 16 al 23 ottobreEuro 430*

Tour della CinaDal 2 al 12 settembre

Euro 1870*

+ tasse aeroportuali e visto

nio. Lungo i percorsi sonoprevisti dei punti di ristoroper i corridori.A tutti i partecipanti verrà ri-lasciato il diploma di parte-cipazione e verranno asse-gnati alcuni premi come, adesempio, quello al corridorepiù anziano e alla coppiaLui/Lei più anziana.L’8 maggio, quindi, chiunqueabbia voglia passare una gior-nata all’insegna della festa edello sport in compagnia è at-teso alla partenza della Pe-

dalAuserSpi. Per informazioni o iscrizionitelefonare allo 02.28858342. ■

Programmaore 8.00 iscrizioni presso i gazebo posti nella piazza dellastazione di Cittiglio,ore 9.00 partenza per tutti i corridoriore 11.00 arrivo percorso rosso (1a fase)ore 12.00 arrivo percorso verde (2a fase)

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7Pavia

Art. 45 La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione pri-

vata. La legge ne promuove e favorisce l’incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere

e le finalità. La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell’artigianato.

L’articolo 45 della Costituzione si occupa di due particolari forme di esercizio dell’attività economica: la cooperazione e l’artigianato. Nel de-

finirne lo “statuto costituzionale” (e cioè nello stabilire i principi generali che riguardano sia l’una che l’altro) i Costituenti hanno inteso pro-

teggere (pur con modalità differenti e pur riconoscendo solo alla cooperazione una “funzione sociale”) queste due forme di impresa, con l’obiet-

tivo, innanzitutto, di riservare un trattamento di favore nei confronti di posizioni economicamente deboli; secondariamente, perché l’artico-

lazione e «diffusione» del potere economico che esse consentono (traducendo sul terreno dell’economia i principi di democrazia, libertà, ugua-glianza e solidarietà) meritavano tutela e incoraggiamento.

La cooperazione in particolare si caratterizza, infatti, come forma di gestione dell’attività economica sostanzialmente intermedia tra quella

privata e quella pubblica; la sua intrinseca natura favorisce certamente la maggiore diffusione e più equa distribuzione della ricchezza (che

la forma cooperativa è maggiormente in grado di realizzare rispetto a quella capitalistica) mentre la sua struttura, intrinsecamente demo-

cratica, è garantita dalla pariteticità degli aderenti alla cooperativa nella formazione della volontà collettiva.

E così la seconda parte del I comma dell’articolo affida alla legge ordinaria il compito di promuovere e favorire con i mezzi più idonei l’in-

cremento della cooperazione, creando, da una parte, le condizioni per farla sorgere o per farla sviluppare. Dall’altra, incentivandola rispetto

ad altre forme d’imprese (e le tipologie d’incentivazione possono essere le più varie: fiscali, creditizie, lavoristiche etc.), col solo limite rap-

presentato dal fatto che si tratti di incentivi «in una chiave effettivamente propulsiva e non meramente assistenziale» [Nigro].

L’art. 45 limita, peraltro, la tutela normativa alle sole forme di cooperazione che abbiano “carattere di mutualità” e siano “senza fini di spe-

culazione privata”: il primo consiste, secondo la definizione tradizionale, nel fornire beni (cooperative di consumo) od occasioni di lavoro

(cooperative di produzione e lavoro) direttamente ai membri dell’organizzazione a condizioni più vantaggiose di quelle che otterrebbero sul

mercato. L’assenza di fini di speculazione privata è invece una condizione da riferire, secondo opinione prevalente ma non univoca, ai par-

tecipanti all’ente cooperativo e non all’ente stesso, che sarebbe legittimato a svolgere un’attività con terzi produttiva di utili, essendo connatu-

rato all’impresa il fatto di essere gestita secondo criteri di economicità.

Peraltro, e nonostante che le società cooperative siano sottoposte, nel nostro ordinamento, ad un sistema di controlli «complesso e penetrante»

[Bin], è noto che il fenomeno cooperativo ha conosciuto uno sviluppo che ha finito per attenuare i connotati distintivi delle imprese coopera-

tive «riproducendo al loro interno la maggior parte delle deviazioni e delle distorsioni tipiche delle imprese capitalistiche» [Bin].

In particolare, il moltiplicarsi degli interventi legislativi, sia statali che regionali, ha condotto ad un sistema normativo della cooperazione

piuttosto disordinato, che ha favorito l’abuso dello strumento cooperativo, nel tentativo di fruire del sistema di incentivi e agevolazioni previ-

sto dalla legge.

Il settore è stato peraltro organicamente riformato nel 2003 con un provvedimento che ha lasciato sostanzialmente inalterata la complessa le-

gislazione speciale ma che ha inciso in modo significativo sulla disciplina generale, introducendo, tra l’altro, la distinzione, ignota al Codice

Civile del 1942, fra società cooperative a mutualità prevalente (che godono di tutte le agevolazioni previste per le società cooperative) e società

a mutualità non prevalente (che non godono delle agevolazioni di natura fiscale, pur continuando a godere delle altre agevolazioni).

Grazie a questo decreto legislativo di riordino è stato così introdotto, sia a livello concettuale che normativo, un doppio modello di coopera-

zione, con l’intento di correggere le storture verificatesi in un settore così importante e nobile della struttura economica del nostro Paese. ■

La CostituzionePer difenderla occorre conoscerla

Presso la sala di Santa MariaGualtieri di Pavia, si è svoltal’11 marzo scorso l’importan-te iniziativa. La ricerca realiz-zata dall’Ires e presentato daFrancesco Montemurro,aveva al suo centro l’analisi deiBilanci comunali. Analisi dacui si può evincere uno spac-cato importante della societàpavese e della realtà sindaca-le sviluppatasi nel tempo, chepermette di analizzare situa-zioni sociali e tendenze deglienti locali, ma, anche, di mi-surare il grado di solidarietà trae nei nostri comuni e paesi. Piùla popolazione invecchia, piùc’è bisogno di politiche di so-stegno agli anziani e più risorseeconomiche bisogna destina-re a loro. Sostegni momenta-nei ma anche strutture e serviziin grado di sostenere il passocon le necessità evidenziate.Il convegno, aperto dall’inter-vento di Giovanni Torlaschi

segretario generale dello Spipavese, ha registrato una foltapartecipazione di sindaci e di

personalità impegnate nelleamministrazioni locali. Torla-schi ha voluto nella sua intro-duzione ricordare lo sforzo dimolti attivisti che, insieme alsindacato pensionati, hannoin questi anni dato vita a unacontrattazione sui bilanci co-munali, impegnando le ammi-nistrazioni comunali nella de-finizione di una “tutela dellostato sociale in favore delle fa-sce deboli della società pave-se”. Una società, si può legge-re nella ricerca, che sempre piùdeve fare i conti, da un lato conla ristrettezza delle risorse eco-

Comuni: autonomie, poteri e responsabilitàverso politiche sociali eque

La ricerca presentata al convegno Spi di Pavia dall’Ires Lucia Morosininomiche e dall'altro, con l’au-mento in quantità e velocitàdelle necessità, che l’aumentodella popolazione anziana e lacrisi economica pone di fron-te a noi quotidianamente.Questi concetti sono stati ri-chiamati anche da Anna Bo-

nanomi, segretario generaleSpi Lombardia, che, in parti-colare, ha sottolineato comebisogna assolutamente di-ventare protagonisti di unafase rilevante che riguarda iComuni e le amministrazionilocali in generale.Pierangelo Lombardi, sin-

daco di Stradella, ritiene ne-cessario il confronto con il sin-dacato che permette di cono-scere le reali esigenze di fasceimportanti i cittadini, per-mettendo di interpretare i lorobisogni. Al contempo, pensache sia giunto il momento, inun ottica di soddisfazione deibisogni locali, di provare a ca-povolgere le modalità di fi-nanziamento delle comunità:anziché dal centro alla peri-feria, partire dalla periferiaper arrivare al centro.Ha fatto seguito la proposta delsindaco di Arena Po, Valeria

Morganti: lavorare per losnellimento della burocrazia.Sarebbe, infatti, giunto il mo-mento di operare approfondi-menti sulla titolarità delle coseda fare, partendo dalle neces-sità che la comunità ha.Il forte intervento sulla spesaa favore delle necessità socialiè stato evidenziato dal sinda-co di Siziano, Massimiliano

Brambilla, che ha reso evi-dente l'importanza che assume

la contrattazione con i Comu-ni e l’assoluta importanza chequesta continui nel tempo.L’impegno a non aumentare icosti delle rette e delle tariffeè stato sottolineato sia da Fa-

bio Farina, assessore al Bi-lancio al Comune di Mortara,che da Cristina Niutta, as-sessore al Comune di Pavia, adimostrazione che la contrat-tazione è importante e porta ri-sultati ai cittadini e in parti-colare a chi la crisi crea mag-giore difficoltà.Il convegno si è chiuso conl’intervento del segretario del-la Cgil di Pavia, Renato Lo-

sio. La necessità di allargarela contrattazione all’insiemedelle categorie sindacali per-mette di meglio affrontare leproblematiche cittadine e diessere attori delle scelte chel’ente locale compie sul terri-torio. Questo, insieme allapresenza del sindacato pen-sionati, determina sul territo-rio un valore aggiunto che bi-sogna riconoscere. ■

SpiInsieme02.2011Pavia 03-24-11:Layout 1 26-03-2011 14:26 Pagina 5

8Pavia

Migliaia di iscritti rendono importante lo SpiIncontro con Niccolò Piccolomo, segretario lega Vigevano Centro

Incontriamo nel suo ufficiopresso la Camera del Lavoro,il segretario della lega Spi

di Vigevano centro Nicolò

Piccolomo. Una realtà di-ventata, nel tempo, fonda-mentale in questa importan-te città. Moltissimi lavorato-ri vi sono passati, per svariateragioni, moltissimi pensio-nati tutti i giorni frequentanola Cgil e gli attivisti e i vo-lontari presenti nella lega.Nicolò Piccolomo ne coor-dina il lavoro e valorizza l’im-pegno di tutti loro.Come vivi questo particolaremomento politico sindacale?La crisi economica, i rincaridella benzina insieme agliaumenti delle bollette dellaluce e del gas stanno falci-diando le pensioni. Questeche sono ferme da anni, de-vono assolutamente aumen-tare altrimenti il loro potered'acquisto viene meno. È perquesto che, come sindacato

pensionati, intendiamo apri-re una vertenza nazionaleper affrontare i problemi checi riguardano in prima per-sona. In particolare, pensia-mo a un nuovo metodo di cal-colo delle pensioni e del ri-conoscimento, ogni anno,del loro valore. Anche a li-vello locale contrasteremo gliaumenti decisi dal Comune

di Vigevano sulle rette dellacasa di riposo De Rodolfi,sulla tassa rifiuti solidi urbanie l’abolizione delle esenzionialla compartecipazione dellaspesa sui servizi alla persona,che riguardavano le fascedeboli della società, decisio-ne, quest’ultima, assoluta-mente inaccettabile per l’ini-quità che crea. Sono provve-

dimenti che contrasteremo,prima facendoli conoscerealla opinione pubblica e poie chiedendo profondi e giusticambiamenti.Quali sono le iniziative cheavete in calendario? Proprio per contrastare lescelte, sia del Governo cen-trale sia del Comune di Vi-gevano, informiamo la citta-dinanza attraverso i nostri ga-zebo installati in città, a Gam-bolò e a Cassolnovo. Parte-ciperemo numerosi alla ma-nifestazione regionale pro-grammata per il prossimo 6maggio, portando la nostraconvinta adesione alle ri-chieste della Cgil. Un altra oc-casione è offerta dalla con-segna manuale delle tessereai nostri iscritti, che ci per-mette di conoscere necessi-tà e situazione degli anzianiin città. I problemi maggioriche riscontriamo più fre-quentemente sono quelli le-

Aderire alla Cgil, nella cultu-ra del mondo del lavoro ita-liano, ha da sempre significa-to far parte di una organizza-zione di lavoratori che ha,come fondamento della suaesistenza, la solidarietà, la di-fesa dei diritti, l’affermazionedella dignità della persona e labattaglia sociale per il miglio-ramento delle condizioni divita e di lavoro. La crisi in que-sta fase viene utilizzata permettere sotto tiro le conquistee i diritti dei lavoratori e deipensionati. L’azione di que-sto Governo – incapace didare risposte giuste e eque,che persegue la divisione delsindacato, come strategia perridurre i diritti e abbassare i li-velli di protezione sociale – va

zazione, ma per rispondere eoffrire qualche spunto di ri-flessione alla domanda chespesso ci viene rivolta sulla at-tualità e sulla utilità di essereiscritti alla Cgil. Essere iscrit-ti alla Cgil, anche oggi, signi-fica difendere i più deboli, si-gnifica lottare contro le pre-potenze dei potenti, significabattersi per la giustizia sociale,significa lottare per afferma-re il diritto al lavoro, significadifendere i diritti nel lavoro enella società, significa affer-mare il diritto alla tutela perle persone non autosufficienti,significa difendere il diritto al-l’istruzione, alla formazione eallo studio; significa battersiper la tutela dell’ambiente edella salute; significa riven-

dicare un fisco equo e giustoe tutelare il potere di acquistodelle pensioni e dei salari, si-gnifica lottare per conquista-re più avanzate condizioni diuguaglianza, significa impe-gnarsi per più avanzate con-dizioni di libertà individuali ecollettive.Essere iscritto alla Cgil è unascelta di civiltà, è una sceltadi impegno, è una scelta chenon finisce con la stagione dellavoro, è una scelta che dàvoce ai diritti anche nellastagione della pensione, èuna scelta di libertà, è unascelta di uguaglianza, è unascelta giustizia, è una scelta diprogresso che, anche oggi,mantiene invariato tutto ilsuo significato. ■

contrastata. La Cgil deve es-sere accanto ai cittadini piùfragili, deve altresì contrasta-re le scelte che fanno cresce-re la disoccupazione tra i gio-vani e che costringono le mi-gliori risorse umane a cerca-re all’estero risposte alle loroaspettative. Vanno affossate lescelte che peggiorano conti-nuamente le condizioni eco-nomiche di milioni di pensio-nati e fanno aumentare le po-vertà. Vanno combattute quel-le scelte che allargano la pre-carietà e le ingiustizie e chefanno pagare ai più i deboliprivilegi a favore di pochi.Lungi dal pensare che questisemplici richiami possano es-sere considerati esaustivi del-la storia della nostra organiz-

La Cgil: il sindacato che tutelai diritti e la dignità delle persone

Il significato e il valore di una tessera

Ricordodi Fagnani

gati al la solitudine, ai servi-zi alla persona, alla sanità, al-l’assistenza domiciliare e alvalore della pensione.Il sindacato a Vigevano èsempre stata impegnato nelfornire servizi ai lavoratori,voi della lega Spi cosa fateper aiutare i pensionati?Nel merito abbiamo pro-grammato una maggiore pre-senza nei Comuni di Cassol-novo in particolare con l’Au-ser, una nuova presenza pres-so la frazione Piccolini di Vi-gevano e presso il Cento so-ciale anziani di Vigevano.Mentre presso Camera del la-voro di Vigevano la nostrapresenza viene assicuratadal lunedì al venerdì. Siamoinoltre impegnati a parteci-pare a corsi di formazionesulle norme previdenziali,ciò permette poi di affronta-re le problematiche relativealle pensioni e all’assistenzasociale. ■

La crisi spinge le donneverso mestieri tradizionalmente maschiliÈ l’effetto della crisi a spingere sempre più donne verso mestieri tradizionalmente maschili. I numeri evidenziano la cre-scita delle artigiane con un lavoro da uomo – camioniste, elettriciste, tappezziere, fabbri, meccaniche, idrauliche. Oggi inItalia ci sono: 1.800 donne camioniste – sono il 3,1% del totale degli autotrasportatori; 400 donne fanno le elettriciste parial 3,2% del totale; oltre 1.100 le donne tappezzieri o restauratrici di mobili – il 14,5% del totale; sempre di più le calzolaie, ol-tre 300, l'8% del totale; i falegnami donne più di 300 addette pari all’1,6%; le donne idraulico sono lo 0.3% del totale; oltre 700invece le donne meccanico o carrozziere – l’1,4% del totale nazionale; infine oltre 2.300 le donne fabbro – il 5,1% del totale.In questo momento, riteniamo fondamentale la ripresa anche attraverso la valorizzazione di saper pensare unito al saperfare. Sappiamo che le piccolissime imprese rappresentano un valore economico sia per il territorio che per la ricchezza el’occupazione che generano e non ultimo perché contribuiscono alla tenuta e alla coesione del tessuto sociale. ■

Il 21 gennaio scorso è manca-to il compagno Alberto Fa-

gnani; attivista presso la legadi Vigevano centro. La suavita sindacale inizia nel 1980con l’adesione al sindacatodella Funzione pubblica. An-dato in pensione inizia prestol’attività di volontariato pres-so la lega Spi Cgil di VigevanoCentro. Di atteggiamento se-reno, riusciva a far sentire acasa propria chiunque si ri-volgesse, per qualsiasi motivoal nostro sindacato. Per circadieci anni ha ricoperto il ruo-lo di componente della segre-teria di lega con la responsa-bilità dell’organizzazione e concompiti amministrativi, dimo-strando capacità, serietà eprecisione. Siamo vicini alla fa-miglia sia per i valori che Al-berto esprimeva sia per la per-dita di un importante punto diriferimento del nostro sinda-cato. Il suo ricordo vivrà persempre nel cuore e nella men-te di tutti i compagni e amiciche hanno avuto la fortuna diconoscerlo. ■

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