il notiziario agricolo n.11/2011

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Anno 60° Periodico della Federazione Provinciale COLDIRETTI ASTI COLDIRETTI Spedizione in abbonamento postale -45% Poste Italiane Spa – Spedizione in A.P. D.L. 353/03 (Conv. 27/02/04 L. 46) Art. 1 comma 1, DCB Asti. Numero 11- Anno 2011. In caso di mancato recapito rinviare all'Ufficio P.T. 14100 Asti CPO detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il relativo importo 11 numero 22 agosto 2011

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Il Notiziario Agricolo N.11/2011

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Direzione, Redazione, Amministrazione: 14100 ASTI Corso Felice Cavallotti, 41 Tel. 0141.380.400 Fax 0141.355.138 E-mail: [email protected] ufficiale Coldiretti Anno 60° numero 11 - 22 agosto 2011*Realizzazione grafica e stampaRiflesso – S.r.l. F.lli Scaravaglio & C.Reg. Trib. di Asti n.44 del 20-4-1949 Direttore Resp.: Antonio Ciotta Vice Direttore: Stefano ZuninoPubblicità: Impresa Verde Asti srl – Riflesso scarl Tel. 0141.380.400 – 0141.590425Abbonamento annuale: Euro 20,00*Data di chiusura del giornale

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

a r g o m e n t i i n e v i d e n z a

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Som

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Crisi suini e ortofrutta

14/17

La Crescita del Paesepassa dal

Made in Italy

4-5

I prezzidi Moscatoe Brachetto

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Come cambiail PSR

100 PuntiCampagna Amica

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Speciale Vendemmia

2011

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22/25

CREIAMO E STAMPIAMO LA TUA COMUNICAZIONE

l’informazione quotidiana

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Le forze sociali al Governo:“La crescita del Paese passa dal made in Italy”

A ttuare politiche incisive volte alla promozione e difesa del made in Italy

di qualità quale leva competitiva del Paese in grado di valorizzare il lavoro, il capitale e il territorio italiano, sfruttando il potenziale di penetrazione commerciale all’estero delle imprese italia-ne.E’ una delle richieste avanza-te dalle parti sociali nel corso dell’incontro col Governo al quale ha preso parte il presidente di Coldiretti, Sergio Marini, assie-me ai rappresentanti delle altre forze sociali ed economiche, da Confindustria all’Abi, dalla Cgil a Reteimprese Italia (artigiani e commercianti), dalla Cisl al mondo del la cooperazione. Un’iniziativa assunta con l’obiet-tivo di rilanciare l’economia del Paese attraverso una serie di proposte.“La tempesta che stiamo attra-versando è connessa a fragilità intrinseche di un’Unione Euro-pea che è ancora carente sotto il profilo politico e degli assetti istituzionali – si legge nel docu-mento presentato al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi nel corso del summit a Palazzo Chigi -. L’accordo raggiunto il 21 luglio scorso dal Consiglio euro-peo non è sufficiente. I mercati ci hanno detto che non basta. Comprendiamo che è difficile convincere gli altri Paesi a fare di più, ma riteniamo che questo sia assolutamente necessario”.Secondo le parti sociali occorre, pertanto, promuovere da parte del Governo italiano “un’imme-diata azione verso i governi e le istituzioni europee affinché

l’Unione riprenda vigore e capa-cità d’iniziativa. Questo contri-buirebbe a ridurre la pressione sui titoli italiani”.“Il momento è grave – denuncia-no i rappresentanti del mondo economico -. Va affrontato con la massima determinazione sen-za cercare scuse o scappatoie. Sappiamo tutti che la crisi ha in ampia misura origini internazio-nali. Ma spetta a noi e solo a noi italiani fare tutto il possibile per il nostro Paese. La politica di bilancio resta il cuore dei nostri problemi. Le turbolenze di questi giorni dimostrano senza alcun dubbio che i mercati non hanno fiducia nell’impegno dell’Italia a conseguire il pareggio di bilancio nel 2014. Evidentemente occorre fare di più”. L’eliminazione di ogni dubbio circa la solidità di lungo periodo dei nostri conti pubblici è un obbligo ineludibile per le parti sociali ma la solidità dei conti pubblici “va accompagnata e rafforzata con misure per la crescita dell’economia. Sono anni che tutti noi chiediamo mi-sure per la crescita. Sono anni che chiediamo meccanismi per sbloccare gli investimenti pub-blici e privati. Sono anni che

chiediamo di modernizzare la pubblica amministrazione per lasciare più spazio all’iniziativa imprenditoriale e al mercato e di ridurre i confini dello Stato. Sono anni che chiediamo misure vere di liberalizzazione per eliminare posizioni di rendita e restituire efficienza ai servizi”.“Ora siamo a un bivio – si legge ancora nel documento -,. Oc-corre un drastico programma per rilanciare la crescita. Un programma da attuare subito. Per parte nostra, siamo pronti ad assumerci tutte le responsabilità che la situazione richiede. Ma è il governo che deve prendere in mano il timone della politica economica e assumersi l’onere e la responsabilità di farci uscire da questa situazione”.“Occorre – spiegano ancora le parti sociali - un confronto conti-nuo e serrato con le parti sociali e anche con l’opposizione. Nei passaggi decisivi, come quelli che attraversiamo, le grandi scelte devono essere sostenute dalla larga corresponsabilità e condivisione delle forze politi-che e sociali. Tali scelte devono consentire di imprimere all’Italia un nuovo slancio per l’orizzonte di più legislature. La gravità del

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momento non consente pause. Noi siamo a disposizione nei prossimi giorni e nelle prossi-me settimane. Riteniamo che il Consiglio dei Ministri debba assumere decisioni rapidamente e sottoporle al Parlamento senza soluzioni di continuità. Non pos-siamo permetterci di rimanere fermi e in balia de mercati fino a settembre. Il confronto non può esaurirsi in un incontro. Ma l’in-contro di oggi non può esaurirsi in un avvio. Sei i punti indicati come priori-tari per far ripartire la crescita. Innanzitutto il pareggio di bilancio nel 2014. “A questo obiettivo occorre dare credibilità – recita il documento -. È questa una condizione essenziale per il ri-torno alla normalità nei mercati finanziari. Pareggio di bilancio come obbligo costituzionale. Era questo peraltro uno degli impegni assunti dal Governo nel PNR. Che fine ha fatto? Per quanto riguarda la proposta di azzera-mento del fabbisogno nell’ultima parte del 2011 osserviamo che questa rischia di scaricare mag-giori oneri sul 2012. Noi, invece, riteniamo che si debbano pren-dere provvedimenti strutturali capaci di incidere sulle tendenze di fondo della spesa pubblica. Guardando alla struttura della spesa pubblica è evidente che non si può prescindere da in-terventi per aumentare la pro-duttività del pubblico impiego e per modernizzare il sistema di welfare”.Ancora, è essenziale metter mano ai costi della Politica. “Non è possibile chiedere sacrifici agli italiani senza contemporanea-mente procedere a tagli effettivi e credibili a tali costi. Anticipare da subito le riduzioni contenute nella manovra. Non c’è bisogno di fare una Commissione per valutare i tagli da fare in relazio-ne agli standard europei. Fare

una commissione significa solo rinviare.Ridurre i costi delle assemblee elettive e degli organi dello Stato. Abolire le Provincie.Accorpare o consorziare i piccoli comuni”.Sul nodo delle liberalizzazioni e privatizzazioni, occorre un grande piano da avviare subito. “Affrontare con decisione i temi essenziali della regolazione e dell’apertura dei mercati. Inter-venire nell’immediato su alcune delle situazioni critiche segnalate dall’Antitrust e procedere alla liberalizzazione delle professioni. Avviare la dismissione e la valo-rizzazione del patrimonio pubbli-co, con un piano articolato negli anni. Incentivare gli enti locali a dismettere patrimoni immobiliari e società di servizi consentendo loro di utilizzarne i proventi per spese d’investimento superando gli attuali vincoli del Patto di Stabilità”.Serve poi sbloccare gli investi-menti. “Sbloccare con misure eccezionali le opere già finanziate con risorse pubbliche e private. Rimuovere gli ostacoli normativi alla realizzazione delle opere con particolare riguardo alla logisti-ca e all’energia. Utilizzare, con il necessario cofinanziamento nazionale, i fondi europei per il Mezzogiorno a partire da quel-li dell’anno in corso. Perdere questi fondi sarebbe inaccetta-bile. Modificare il titolo V della Costituzione per recuperare a livelli appropriati la strategia delle grandi reti ed evitare sovrappo-sizioni di competenze”.Sul fronte della semplificazione, serve approvare rapidamente i provvedimenti all’esame del Par-lamento. “Non è più rinviabile la riforma strutturale della Pubblica Amministrazione che permetta un recupero di produttività e consenta di risolvere situazioni di crisi utilizzando strumenti ana-

loghi a quelli del settore privato. Accelerare l’utilizzo di nuove tecnologie nella PA, per accre-scere la produttività e contrastare l’evasione anche potenziando la fatturazione elettronica e ridu-cendo l’uso contante. Al tempo stesso vanno evitate misure di vera e propria oppressione fiscale nei confronti dei contribuenti.Infine, alla luce delle gravi dif-ficoltà del Paese le parti sociali proseguiranno l’impegno per modernizzare le relazioni sin-dacali sul mercato del lavoro. “Vorremmo ricordare che, pur in una situazione difficilissima, le imprese e le banche italiane stanno dando un grande con-tributo all’economia del Pae-se. Sappiamo che le imprese devono crescere e recuperare produttività. Attuare un piano straordinario di lotta all’evasione fiscale e contributiva utilizzando i proventi per ridurre la pressione fiscale sulle imprese e sul lavo-ro. Detassare in via strutturale i premi di risultato.Incentivare la crescita dimen-sionale e la patrimonializzazione (ACE). Avviare un piano di ridu-zione progressiva dei pagamenti ritardati alle imprese in vista dell’applicazione della direttiva comunitaria. Attuare politiche incisive volte alla promozione e difesa del made in Italy di qua-lità quale leva competitiva del Paese in grado di valorizzare il lavoro, il capitale e il territorio italiano, sfruttando il potenziale di penetrazione commerciale all’estero delle imprese italiane. Definire un piano energetico per la green economy con una visione al 2020, operando princi-palmente attraverso la fissazione di standard. Sostenere i processi di ricerca e innovazione delle imprese cominciando con il ren-dere immediatamente operativo il credito d’imposta previsto dal DL Sviluppo”.

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Gli accordi Moscato e BrachettoSiglati il 10 e 11 agosto i contratti di filiera

Moscato Docg prezzo 100 € al quintale e resa 115 quintali ad ettaro.

Dopo molti giorni di trattative, nella serata di mercoledì 10 agosto è stato siglato l’accordo sul Moscato da parte della Com-missione Paritetica, composta da una parte industriale e da una parte agricola con la mediazio-ne dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura.

ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVAai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013

Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

Notizie Coldiretti sempre aggiornateRichiedete l’invio delle notizie tramite e-mail o SMS

da ritagliare e spedire a: ColdiREtti ASti - C.So CAvAllotti 41 - 14100 ASti

Io sottoscritto_____________________________________________________________

Indirizzo__________________________________________________________________

Settore produttivo di interesse_______________________________________________desidero ricevere l’invio delle informazioni divulgate da Coldiretti Asti inerenti i vari argomenti di interesse per la propria impresa agricola, tramite:

e-mail all’indirizzo: _______________________________________

SMS al telefono di cellulare: _______________________________

Coldiretti Asti, nell’ambito dell’Azione 111-1B del PSR, ha predisposto un nuovo servizio per la diffusione delle notizie in tempi rapidi e puntuali. Per essere sempre informati sugli adempimenti, le scadenze, le opportuità inerenti l’attività delle imprese agricole, Coldiretti divulgherà le noti-zie tramite e-mail e/o SMS telefonici. Si tratta di un’opportunità per essere sempre aggiornati e tenere sotto controllo la propria azienda, dal punto di vista tecnico, burocratico ed economico.Per aderire all’iniziativa e ricevere quindi le notizie è sufficiente compilare e restituire il presen-te modello agli uffici Coldiretti.

Autorizzo Coldiretti Asti ad inserire i miei dati nelle liste per la gestione dell’invio dei comunicati in-formativi. In qualsiasi momento in base all’Art. 13 della legge 675/96 potrò chiedere la modifica o la cancellazione, oppure negare il consenso al loro utilizzo scrivendo a Coldiretti C.so F. Cavallotti 41 – 14100 Asti.

Luogo ____________________________________Data__________________________Firma_____________________________

Moscato:11.500 €/ha di DOCG,circa 1.370,00 € ad ettaro in più rispetto al 2010

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Le due componenti hanno trovato un punto di incontro durante l’ul-tima riunione, andata avanti per oltre 9 ore. L’accordo prevede per il 2011 una resa di 115 quintali per ettaro, con un compenso di 100,00 € al quintale.E’ stato confermato il sistema per la determinazione delle rese negli anni successivi introdotto nel 2010, che prevede un ran-ge di giacenze compreso tra i 200mila ed i 240mila ettolitri al 31 agosto di ogni anno, con resa

di 100 quintali all’ettaro con una giacenza all’interno della forchetta indicata, minore di 100 quintali con giacenza superiore ai 240mila ettolitri, e maggiore di 100 quintali con giacenza inferiore ai 200mila ettolitri.Nell’accordo è inoltre previsto un ulteriore contributo di 0,40 €/quintale per il fondo di parte agri-cola costituito nel 2010, che sarà versato dalle industrie, insieme ad una quota aggiuntiva pari a 0,30 €/quintale a carico della Regione Piemonte. Inoltre, la parte indu-striale si è impegnata a versare entro il 31 agosto 2011 il saldo dovuto per l’accordo 2010.

BRACHETTOBrachetto Docg resa 45 quin-tali ad ettaro, più 5 di blocage-deblocageL’11 agosto la commissione pa-ritetica per l’accordo di filiera del Brachetto d’Acqui e Piemonte

Brachetto ha raggiunto l’intesa sulla resa ad ettaro e sul prez-zo delle uve per la campagna 2011.Le parti hanno convenuto sul raggiungimento di una resa di 45 quintali a ettaro di DOCG di Bra-chetto d’Acqui “Spumante”, con la possibilità di applicazione del meccanismo blocage-deblocage per ulteriori 5 quintali.Per il Piemonte Brachetto “Spu-mante” la resa è pari resa di 51,75 quintali a ettaro.Per le tipologie Piemonte e Acqui “tappo raso” è stata condivisa la scelta di produrre 53 quintali a ettaro di DO, con l’applicazione, anche in questo caso, di altri 5 quintali di blocage-deblocage.I prezzi delle uve a denominazione

sono rimasti invariati rispetto al 2010, mentre è aumentato note-volmente il compenso per i pro-dotti esclusi dalla rivendicazione a DO, passando da 0,2250 Euro al Kg del 2010 a 0,3350 Euro di quest’anno.Nel complesso, il reddito a ettaro dei viticoltori si aggirerà per il 2011 intorno ai 7.700 Euro al lordo delle trattenute del Consorzio di Tutela, con un incremento medio pari a poco meno di 400 Euro rispetto al 2010.

Il presidente Coldiretti Asti, Maurizio Soave, delegato dalla Federezione Regionale per il comparto vitivinicolo ha seguito in prima perso-na le trattative per gli accordi interprofessionali sulle uve Moscato e Brachetto

Nell’accordo Moscato viene introdotto l’impegno ad individuare entro il 31 maggio 2012 un sistema premiante di qualità per supportare i viticoltori che operano in aree difficili da coltivare

Brachetto:quasi 400 Euro in più ad ettaro rispetto allascorsa vendemmia

I prezzi delle uve Brachettoa denominazione sono ri-masti invariati, aumenta il non rivendicato passando da 0,2250 Euro al Kg del 2010 a 0,3350 Euro

L’Assessore regionale all’agricoltura, Claudio Sacchetto, ha mediato le posizioni delle parti agricole ed industriali affinchè si raggiungessero accordi condivisi sui prezzi e sulle rese produtti-ve delle uve Brachetto e Moscato

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Tabella per il trasporto delle uveTutte le casistiche utili nel periodo della vendemmia

DESTINAZIONE DELLE UVE MODALITA' DEL TRASPORTO DOCUMENTI NECESSARI PER IL TRASPORTO UVE

PRODUTTORE IN PRODUTTORE CONTABILITA' IVA ESONERATO IVA

t ENTRO LO STESSO PRODUTTORE NESSUN DOC NESSUN DOC CANTINA DELLO 40 KM VETTORE / CONTO TERZISTA SCHEDA DI TRASPORTO O DDT INTEGRATO DATI SCHEDA STESSO PRODUTTORE OTRE LO STESSO PRODUTTORE DA DA

40 KM VETTORE / CONTO TERZISTA DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

LO STESSO PRODUTTORE NESSUN DOC NESSUN DOC ENTRO VETTORE / CONTO TERZISTA 40 KM PAGATO DAL PRODUTTORE SCHEDA DI TRASPORTO O DDT INTEGRATO DATI SCHEDA

CANTINA VETTORE / CONTO TERZISTA PAGATO DALLA CANTINA SOC DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

SOCIALELO STESSO PRODUTTORE DA DA

OLTRE VETTORE / CONTO TERZISTA 40 KM PAGATO DAL PRODUTTORE DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA+ SCHEDA

VETTORE / CONTO TERZISTA PAGATO DALLA CANTINA SOC DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

LO STESSO PRODUTTORE DDT O IN PARTENZA O ALL'ARRIVO NESSUN DOCUMENTO ENTRO VETTORE / CONTO TERZISTA 40 KM PAGATO DAL PRODUTTORE SCHEDA DI TRASPORTO O DDT INTEGRATO DATI SCHEDA

ACQUIRENTE VETTORE / CONTO TERZISTA VINIFICATORE PAGATO DALL'ACQUIRENTE DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

LO STESSO PRODUTTORE DA DAOLTRE VETTORE / CONTO TERZISTA 40 KM PAGATO DAL PRODUTTORE DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

VETTORE / CONTO TERZISTA PAGATO DALLA CANTINA SOC DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

TRASPORTO SENZA NESSUNPRIVATO NESSUN VETTORE IN PROPRIO DA DACONSUMATORE ESONERO

IN KM TRASPORTO A CURADI UN VETTORE DA INTEGRATO DEI DATI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

TRASPORTO SENZA NESSUNCENTRI DI NESSUN VETTORE IN PRORIO DA DAINTERMEDIAZIONE ESONERO

IN KM TRASPORTO A CURADI UN VETTORE DA INTEGRATO DEI DETI SCHEDA OPPURE DA + SCHEDA

SI PRECISA CHE LE AZIENDE AGRICOLE CHE COME ATTIVITA' ANNESSA EFFETTUANO IL TRASPORTO DI UVE OCCASIONALMENTE PER CONTO TERZI NON SONO TENUTE AD ISCRIVERSI ALL'ALBO DEI TRASPORTATORI QUINDI L'INDICAZIONE DEL SUDDETTO NUMEROSULLA SCHEDA DI TRASPORTO INTERESSA SOLO GLI AUTOTRASPORTATORI.

SI PRECISA CHE LE AZIENDE AGRICOLE CHE COME ATTIVITÀ ANNESSA EFFETTUANOIL TRASPORTO DI UVE OCCASIONALMENTE PER CONTO DI TERZI NON SONO TENUTE AD

ISCRIVERSI ALL’ALBO DEI TRASPORTATORI. QUINDI L’INDICAZIONE DEL SUDDETTONUMERO SULLA SCHEDA DI TRASPORTO INTERESSA SOLO AGLI AUTOTRASPORTATORI.

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i l maltempo e le abbondanti precipitazioni hanno segna-to la prima parte dell’estate

scongiurando il rischio genera-lizzato di siccità. Il grande caldo della seconda metà di agosto ha usufruito delle abbondanti risorse idriche accumulate.La maturazione delle uve è stata dunque ottimale e la vendemmia si preannuncia abbondante e di buona qualità.La raccolta parte dunque antici-patamente rispetto ad un’annata normale, soprattutto per l’uva Moscato. L’inizio vendemmia è previsto fra il 22 ed il 25 agosto, prima si staccheranno le uve Chardonnay, poi le Moscato e via via tutte le altre. Anche in molte aree viticole ita-liane, sempre il particolare anda-mento climatico, la vendemmia 2011 è anticipata. Anche a livello nazionale si prevede una raccolta buona sia dal punto di vista qua-litativo che quantitativo.Ci sono dunque tutte le condizioni per l’Italia di conservare il primato produttivo mondiale conquistato lo scorso anno nei confronti della Francia con una produzione di 49,6 milioni di ettolitri per l’Italia superiore ai 46,2 milioni di etto-litri realizzata dalla Francia, su un totale comunitario di 157,2 milioni di ettolitri nel 2010.Le condizioni delle uve sono in generale molto buone anche per effetto di una primavera più calda rispetto alla media e di un’estate che ha garantito un’ideale alter-nanza fra temperature calde du-rante il giorno e fresche durante la notte. Purtroppo la caduta della grandine a giugno e luglio in al-cune zone vitivinicole del Paese

hanno influenzato negativamente la resa.Con l’inizio della vendemmia in Italia si mette in moto un settore che offre opportunità di lavoro in Italia a 1,2 milioni di persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in at-tività connesse e di servizio. Si stima che il 60 per cento della produzione nazionale sia desti-nata a vini di qualità con ben 511 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (332 vini Doc,

60 Docg e 119 Igt). Un risultato incoraggiante arriva anche sul lato delle esportazioni che sono aumentate in valore del 14 per cento nel primo quadrimestre del 2011, per effetto di un aumento record del 24 per cento negli Stati Uniti e dell’8 per cento nell’Unio-ne Europea che rappresentano i due principali mercati di sbocco della produzione Made in Italy.Se il trend sarà confermato per la prima volta il fatturato comples-sivo realizzato dal vino italiano raggiungerà gli 8 miliardi di euro, dei quali ben 4 miliardi di euro realizzati all’ estero.

Una vendemmia da 8 miliardi di fatturatoLe previsione di un settore che offre 1,2 milioni di posti di lavoro

Paesi 2010 2011 Differenza %

Stati Uniti 242,3 300,2 +24

Unione europea 625,3 674,0 +8

TOTALE 1.137,3 1.293,3 +14

EXPORT ITALIANO DI VINO (in milioni di euro)

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Vacanze: tirano gli acquisti in cantinaIn estate il 15% del fatturato del settore enologico

La crisi non spegne la voglia di brindareAumenta del 26% l’export di spumante italiano

i l maltempo e le abbondanti precipitazioni hanno segna-to la prima parte dell’estate

scongiurando il rischio genera-lizzato di siccità. Il grande caldo della seconda metà di agosto ha usufruito delle abbondanti risorse idriche accumulate.La maturazione delle uve è stata dunque ottimale e la vendemmia si preannuncia abbondante e di buona qualità.La raccolta parte dunque antici-patamente rispetto ad un’annata normale, soprattutto per l’uva Moscato. L’inizio vendemmia è previsto fra il 22 ed il 25 agosto, prima si staccheranno le uve Chardonnay, poi le Moscato e via via tutte le altre. Anche in molte aree viticole ita-liane, sempre il particolare anda-mento climatico, la vendemmia 2011 è anticipata. Anche a livello nazionale si prevede una raccolta buona sia dal punto di vista qua-litativo che quantitativo.

Ci sono dunque tutte le condizioni per l’Italia di conservare il primato produttivo mondiale conquistato lo scorso anno nei confronti della Francia con una produzione di 49,6 milioni di ettolitri per l’Italia superiore ai 46,2 milioni di etto-litri realizzata dalla Francia, su un totale comunitario di 157,2 milioni di ettolitri nel 2010.Le condizioni delle uve sono in generale molto buone anche per effetto di una primavera più calda rispetto alla media e di un’estate che ha garantito un’ideale alter-nanza fra temperature calde du-rante il giorno e fresche durante la notte. Purtroppo la caduta della grandine a giugno e luglio in al-cune zone vitivinicole del Paese hanno influenzato negativamente la resa.Con l’inizio della vendemmia in Italia si mette in moto un settore che offre opportunità di lavoro in Italia a 1,2 milioni di persone impegnate direttamente in vigne,

cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in at-tività connesse e di servizio. Si stima che il 60 per cento della produzione nazionale sia desti-nata a vini di qualità con ben 511 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (332 vini Doc, 60 Docg e 119 Igt). Un risultato incoraggiante arriva anche sul lato delle esportazioni che sono aumentate in valore del 14 per cento nel primo quadrimestre del 2011, per effetto di un aumento record del 24 per cento negli Stati Uniti e dell’8 per cento nell’Unio-ne Europea che rappresentano i due principali mercati di sbocco della produzione Made in Italy.Se il trend sarà confermato per la prima volta il fatturato comples-sivo realizzato dal vino italiano raggiungerà gli 8 miliardi di euro, dei quali ben 4 miliardi di euro realizzati all’ estero.

La crisi non spegne la voglia di brindisi nel mondo dove aumenta addirittura del 26 per cento il valore delle esportazioni di spu-mante italiano. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su-gli effetti della crisi nei consumi globali dalla quale si evidenzia peraltro che la domanda di bol-licine Made in Italy è cresciuta di ben dieci volte in Cina, che nell’ultimo anno è diventata un importante mercato di sbocco,

sulla base delle elaborazioni su dati Istat relativi al primo quadri-mestre del 2011.La metà del valore delle esporta-zioni viene comunque nei Paesi dell’Unione Europea dove l’ au-mento è stato contenuto al 10 per cento mentre negli Stati Uniti c’è stato un balzo record del 50 per cento per lo spumante italiano. Si tratta di ottime premesse per la vendemmia appena iniziata con la raccolta delle uve.

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Danni da selvatici, qualcosa si muoveSarà rivisto il sistema di prelievo degli ungulati

in seguito alle sollecitazioni di Coldiretti Asti, l’assessore provinciale all’Agricoltura,

Fulvio Brusa, ha convocato una riunione per affrontare il problema dei danni provocati dagli animali selvatici.A preoccupare ed incidere eco-nomicamente sui bilanci delle imprese agricole sono soprattutto le scorribande e i saccheggi di cinghiali e caprioli.L’Assessore ha fatto appello ai cacciatori affinchè attivino con convinzione prelievi straordinari. In particolare saranno riviste le zone e le squadre di cacciatori impegnate nella caccia agli ungulati.Nel frattempo, la XIII Commissione permanente Agricoltura della Ca-mera dei Deputati, a conclusione di un’indagine conoscitiva sul fenomeno dei danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole e zootecniche, ha redatto un rapporto.Prendendo atto della “dimensione allarmante” che assume il feno-meno, la relazione riproduce le principali osservazioni presentate da Coldiretti ed apre una possibilità più concreta di tradurre in proposta di legge alcune richieste. In particolare si evidenzia ora la consapevolezza di riorganizzare l’intera filiera delle informazioni sui danni e di sviluppare la collabora-zione con gli agricoltori. Per la prima volta si parla di firmare

accordi e convenzioni con le im-prese agricole per l’attuazione di interventi legati al controllo ed alla prevenzione dei danni, secondo la disciplina della legge di orien-tamento. Si sente la necessità di istituire zone cuscinetto intorno ai parchi, insieme alla possibilità di svolgere azioni di contenimento e di cattura, rivedendo il sistema di accertamento e risarcimento dei danni.Di qualche interesse sono, infine, alcune indicazioni sulle modalità di reperimento delle risorse finan-ziarie necessarie per gli interventi a sostegno delle imprese agricole. Il rapporto dedica un’attenzione specifica ai danni provocati dai cinghiali con riferimento anche alle aree protette ed alle aree contigue

ed ai danni da specie protette con particolare riferimento al lupo.L’auspicio è che ora, avendo infor-mazioni puntuali sulle problema-tiche che affliggono il settore, le istituzioni competenti adottino le misure più opportune per rispon-dere efficacemente ad un problema che interessa gran parte delle aree rurali italiane.

Via C. Botta, 4 - 14015San Damiano d’Asti

Tel. & Fax 0141.975146cell. 336.253369

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Sei italiani su dieci non per-dono l’occasione durante l’estate 2011 per partecipare

a sagre, fiere e mercati di paese dedicate a ricorrenze storiche, religiose, ma soprattutto a pro-dotti tipici dell’enogastronomia. E’ quanto è emerso da un sondaggio effettuato dal sito www.coldiretti.it su uno degli svaghi preferiti dai turisti.Una vera e propria riscoperta frutto dell’esigenza di ristabilire un rapporto più diretto con il cibo, la cultura e le tradizioni territoriali, soprattutto nel momento delle vacanze estive quando si moltipli-cano le iniziative di valorizzazione dei prodotti locali con feste orga-nizzate in tutta Italia. Spettacoli, giochi e rievocazioni storiche sono gli ingredienti principali delle feste nei piccoli e grandi centri, dove però a fare la parte del leone sono sempre i prodotti tipici e stagionali, preparati secondo le usanze e le tradizioni del territorio. Secondo il sondaggio Coldiretti la maggioran-za (50%) dei frequentatori di sagre o feste di paese spende nell’occa-

sione, in acquisti o degustazioni di prodotti dell’enogastronomia locale, un importo superiore a 10 euro a persona. Il 37 per cento non spende più di 10 euro mentre il 13% si limita a curiosare senza spendere nulla.Sono valori che contribuiscono ad alimentare il motore della vacanza enogastronomica che, con 5 miliar-di di fatturato stimato per il 2011, è l’unico segmento in costante e continua crescita nel panorama dell’offerta turistica nazionale Il successo di sagre, feste e mer-cati di paese, nei confronti delle famiglie, ma anche di gruppi di giovani, è favorito dalla tendenza a privilegiare vacanze ripetute, ma più brevi, dalla voglia di spezzare le vacanze al mare, dalla ricerca

di mete alternative spesso più convenienti e dalla preferenza accordata ai soggiorni in Italia rispetto all’estero.LE SAGRE, FESTE E MERCATINI IN CIFRE NELL’ESTATE 2011Sono frequentate da sei italiani su dieci. Sono legate soprattutto a prodotti dell’enogastronomia locale e a ricorrenze religiose e storiche. Si trovano principalmente nei pic-coli centri delle aree interne. Sono frequentate soprattutto da famiglie, ma cresce la presenza di giovani. La metà dei frequentatori spende più di dieci euro, il 37 per cento non piu’ di 10 euro e il 13 per cento si limita a curiosare. Contribuiscono al turismo enoga-stronomico che vale 5 miliardi.

l ’acquisto dell’acqua mine-rale, con 19,71 euro mensili per famiglia, è diventato la

prima voce di spesa del bilancio familiare per le bevande. Pra-ticamente la metà della spesa complessiva di 41,06 euro tra analcolici ed alcolici, viene im-piegata per le minerali. In pratica da un’elaborazione effettuata da Coldiretti sui dati Istat, emerge

l’avvenuto sorpasso dell’acqua nei confronti del vino che nella spesa media familiare mensile si ferma a 12 euro. Parallelamente all’aumento della spesa per la minerale, negli ultimi 30 anni in Italia si è praticamente dimezzato il consumo procapite di vino, che è sceso a circa 40 litri a persona, per un totale di circa 20 milioni di ettolitri”.

Il forte calo nelle quantità di vino acquistate dagli italiani, che ha avuto un’accelerazione negli ul-timi dieci anni, si aggiunge alle difficoltà di ordine burocratico che si trova a dover affrontare il comparto. Coldiretti Piemonte ha consegnato un decalogo alla Regione Piemonte per sollevare le imprese dall’asfissiante buro-crazia.

Indice di gradimento per le vacanzeSondaggio Coldiretti: vincono sagre e fiere di paese

Spesa: l’acqua sorpassa il vinoGli italiani spendono di più per la minerale

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i n considerazione della grave crisi di mercato che sta attra-versando il settore ortofrutti-

colo, con particolare riferimento alle pesche e alle nettarine, Col-diretti e le altre organizzazioni agricole hanno predisposto un documento comune con il quale si sollecitano interventi urgenti per salvare le imprese. “Le organizzazioni agricole – si legge nel testo - hanno con-diviso che la crisi è dovuta ad una componente congiunturale e soprattutto a fattori strutturali in quanto si sono dimostrate inefficaci le misure relative alla programmazione, commercializ-zazione e promozione che hanno favorito prevalentemente, ancor-chè indirettamente, il sistema della distribuzione. Pertanto, secondo le organizzazio-ni, “è necessario intervenire con un piano di ristrutturazione del settore che preveda un adegua-mento della strategia nazionale dell’attuazione dell’organizzazione di mercato dell’ortofrutta, che tenga conto in particolare della prevalenza delle risorse destinate alle fasi di produzione agricola”. Occorrono, inoltre, “l’attivazione di

un fondo mutualistico per affron-tare le crisi, lo sviluppo di polizze multirischio, una riconversione varietale, la ristrutturazione delle attività commerciali delle organiz-zazioni dei produttori per evitare conflitti e concorrenza, rivedendo la normativa nazionale per la loro costituzione unicamente su base agricola, una migliore trasparenza della filiera commerciale, la ra-zionalizzazione delle modalità di confezionamento, la definizione di un soggetto nazionale che in trasparenza asseveri le previsioni produttive, di mercato e di con-sumo, misure il contrasto alla concorrenza sleale e il sostegno nei confronti di Bruxelles dell’au-mento dell’indennità di ritiro”.Le organizzazioni agricole riten-

gono urgentissimo un autorevole intervento del Ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali nei confronti della Grande Distribuzione Organizzata (Gdo) finalizzato a sottoscrivere l’ac-cordo interprofessionale pesche e nettarine, a regolamentare l’uso del sottocosto e della scontistica e a ridurre i tempi di pagamento sui prodotti deperibili. Inoltre è necessario che il Mini-stero per le Politiche agricole, alimentari e forestali, con il coin-volgimento delle Regioni, attivi tutti i meccanismi previsti dalla regolamentazione comunitaria per le crisi di mercato. Nella difficile situazione di crisi vanno peraltro agevolati gli interventi sul credito a favore delle aziende agricole.

Anche in seguito alle recenti manifestazioni dei frutticoltori Coldiretti, il 28 luglio, dal Co-mitato di gestione di Bruxelles, è giunto l’annuncio di un aiuto ai produttori. Sarà proposta ed elaborata una proposta legisla-tiva finalizzata all’aumento dei

massimali per i ritiri di pesche e nettarine in esubero (26,9 cen-tesimi al chilo, il 50% dei quali a carico dell’UE). Il regolamento sarà ratificato solo a settembre ma dovrebbe presentare effetto retroattivo dal 19 luglio.

Crisi ortofrutta, ecco il piano di salvataggio Stilato un documento comune fra tutte le organizzazioni

Crisi pesche: primo segnale dall’UE Da settembre aumenteranno i massimali per i ritiri

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200 mila giovani per la raccolta Frutta e vendemmia aiutano l’occupazione

durante l’estate 2011 sono almeno duecentomila i giovani impegnati nelle

campagne di raccolta di frutta, ver-dura e nella vendemmia. E’ quanto stima la Coldiretti, in occasione della divulgazione ei dati Istat a giugno, nel sottolineare che dal primo giugno i giovani lavoratori dai 16 ai 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi possono essere remunerati con voucher, i buoni lavoro che comprendono già la copertura assicurativa e previdenziale e non sono soggetti a ritenute fiscali.L’estate coincide con il periodo di maggior impiego di lavoro nelle campagne dove sono in corso le attività di raccolta di verdura e frutta come ciliegie, albicocche o pesche durante l’estate fino alla vendemmia che si concentra nel mese di settembre. Quest’anno alcune difficoltà si sono verifica-te a causa del crollo dei prezzi pagati ai produttori per la frutta, dalle pesche fino alle angurie che molti produttori non hanno potuto neanche raccogliere.I prezzi della frutta estiva sono crollati alla produzione con cali che vanno dal 47 per cento dei cocomeri al 22 per cento per le pesche nella terza settimana di luglio rispetto allo scorso anno,

secondo le analisi Coldiretti su dati Ismea, anche se l’Istat ha rilevato al consumo un incredibile ulteriore aumento del prezzo medio della frutta dell’1,6 per cento su base annua.Per gli studenti lavorare nei cam-pi significa, oltre che prendere contatto con il mondo del lavoro, anche fare una esperienza diretta a contatto con la natura, i suoi prodotti ed una cultura che ha fatto dell’Italia un Paese da primato a livello internazionale nell’offerta di alimenti e vini di qualità. Una occa-sione per conoscere la genuinità e le caratteristiche dei veri prodotti del Made in Italy per impararli a distinguere da quelli importatati spacciati come nazionali anche su-gli scaffali dei mercati al momento di fare la spesa.Lo strumento dei voucher, intro-

dotto per la prima volta proprio in occasione della vendemmia 2008, è da allora sono stati oltre 3,3 mi-lioni i quelli dal valore di 10 euro staccati per remunerare il lavoro in campagna.L’agricoltura è il settore che ha maggiormente utilizzato questa opportunità con circa il 27 per cento dei voucher totali seguita a distanza dalle manifestazioni sportive, culturali o di solidarie-tà e dal commercio. I “voucher” rappresentano uno strumento che offre interessanti opportunità di reddito e occupazione a categorie particolarmente deboli e risponde coerentemente alle richieste di semplificazione del lavoro nei cam-pi che può così meglio esprimere le proprie potenzialità in un momento di crisi, senza con ciò destrutturare il mercato del lavoro agricolo.

SPORTELLI INFORMATIVI COLDIRETTI ASTI

INFORMAZIONI SULL’ATTIVITA’ AGRICOLA:

- PSR 2007-2013;

- produzioni ecocompatibili,difesa fitosanitaria;

- Condizionalità, agricoltura biologica;

- sicurezza alimentare;

- gestione dell’impresa;

- mercato, filiere,multifunzionalità;

- ricerca;

- aggiornamenti normativi;

- risorse naturali;

- cooperazione

AstiC. so F. Cavallotti, 41

CanelliV. Cassinasco 11/13

Castelnuovo D.B.V. Aldo Viglione 18

MoncalvoP.zza Carlo Alberto 25

Nizza Monf.toC. so Acqui, 42/44

San Damiano d’AstiV. Roma 23

Zona di VesimeP.zza V. Emanuele II, 3

Zona di VillanovaV. Oddone Blandino 19

Per informazioni: 0141.380.427

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la riduzione congiunturale del valore aggiunto dell’agricol-tura è dovuta in buona parte

al crollo di mercato della frutta e verdura che viene sottopagata agli imprenditori agricoli. Si è ormai molto lontani per raggiungere il pareggio con i costi di produzione. E’ quanto afferma Coldiretti nel commentare i dati sull’andamento del Pil elaborati dall’Istat che evi-denziano nel secondo trimestre un calo congiunturale dell’agricoltura per la prima volta registrato dal terzo trimestre del 2010.Coldiretti è impegnata in una mobi-litazione “scaccia crisi” per denun-ciare lo scandaloso aumento della forbice dei prezzi tra produzione e consumo nell’estate della crisi che danneggia imprese agricole e cittadini.Per la prima volta alla mobilitazio-ne di Coldiretti i coltivatori con lo slogan “Meglio regalare che sven-derla!” hanno offerto gratuitamente decine di quintali di pesche.Fra tutte le organizzazioni agricole è stato stilato un piano di ristrut-turazione del settore. Di seguito vengono riassunti in 10 punti le richieste del mondo agricolo. PIANO DI RISTRUTTURAZIONE DEL SETTORE FRUTTICOLO Premesso che il ripetersi di conti-nue crisi nel settore ortofrutticolo, in particolare nell’ambito delle pesce e nettarine, ha evidenziato che gli attuali strumenti di governo del settore non sono in grado di interrompere il trend negativo.In particolare, si sono manifestate palesemente inefficaci le misure relative alla programmazione, commercializzazione, promozione favorendo prevalentemente, ancor-ché indirettamente, il sistema della distribuzione, si ritiene urgente e

necessario:1. migliorare la “Strategia nazio-nali” di attuazione della OCM or-tofrutta, sostenendo all’interno del Piano Operativo misure specifiche che prevedano la prevalenza delle risorse destinate alle fasi di produ-zione agricola – al fine di evitare il perpetuarsi di attività formalmen-te ascrivibili alla filiera agricola, oggi a vantaggio dei soggetti del commercio e della Distribuzione Organizzata;2. attivare un fondo mutualisti-co alimentato anche con misure specifiche del Piano Operativo sul modello “misure di prevenzione e gestione delle crisi” da poter uti-lizzare in caso di crisi;3. sviluppare e sostenere po-lizze multi - rischio compatibili nei costi, efficaci nella tutela e nelle garanzie;4. avviare, attraverso i piani ope-rativi e con finanziamento naziona-le, un piano di ristrutturazione del comparto, con una riconversione varietale che privilegi gli obiettivi di vocazionalità e stagionalità, in coerenza con l’evoluzione dei consumi, così da consentire una presenza continuativa del prodotto per l’intera stagione, al fine di evi-tare importazioni di prodotti poco qualificati che come ampiamente verificato creano disaffezione sul consumo;5. ristrutturare le attività com-merciali, dei sistemi organizzativi governati dagli agricoltori, per evitare conflitti e concorrenza e attivare una maggiore trasparenza e capacità di programmazione verso il mercato e verso la produzione;6. rafforzare metodiche finaliz-zate alla trasparenza della filiera commerciale, anche con riferimento alla data di raccolta, al contenuto di gradi brix, e/a i costi di produzione specifici all’agricoltore;

7. individuare modalità di con-fezionamento del prodotto, che standardizzino in poche tipologie compatibili economicamente, il contenitore del prodotto, al fine di sovvertire l’imposizione che sino ad oggi la GDO ha voluto, scari-cando propri oneri sul mondo della produzione;8. superare l’attuale sistema di informazione, sulle produzioni e sui mercati e sostenere la predispo-sizione di un soggetto nazionale che in trasparenza asseveri: le previsioni produttive, di mercato, di consumo, i costi di produzione e li certifichi;10. rivedere la normativa nazionale per sostenere la costituzioni di OP unicamente a base agricola, in particolare in quelle aree del Paese deficitarie di soggetti aggregati;11. sostenere nei confronti di Bru-xelles l’aumento delle indennità di ritiro e l’aumento della quota ritira-bile, con modalità che disincentivi-no la pianificazione produttiva che va oltre al necessario ritiro;12. evitare misure di concorrenza sleale (dumping commerciale) con particolare riferimento ai costi di manodopera, energia, mezzi tec-nici, trasporti e aiuti di Stato.

Il crack ortofrutta decapita il Pil Ha inciso sostanzialmente sul valore aggiunto dell’agricoltura

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La tragica estate della fruttaDalle speculazioni, al maltempo, al batterio killer

iprezzi della frutta estiva sono crollati alla produzione con cali che vanno dal 47 per

cento dei cocomeri al 22 per cento per le pesche nella terza settimana di luglio rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti in oc-casione della diffusione dei dati Istat sull’inflazione a luglio che evidenziano però al consumo un incredibile ulteriore aumento del prezzo medio della frutta dell’1,6 per cento su base annua. Mentre i prezzi della frutta riconosciuti al produttore in campagna crollano per i consumatori sugli scaffali del supermercato aumentano. Si tratta del risultato delle distorsioni e delle speculazioni che si veri-ficano nel passaggio della frutta dal campo alla tavola.A causa delle inefficienze e delle eccessive intermediazioni nel passaggio della frutta dall’azienda agricola al carrello della spesa i prezzi almeno triplicano, ma pos-sono aumentare anche di 5 o 6 volte. Quest’estate si è allargata senza giustificazioni la forbice dei prezzi della frutta fresca tra produzione e consumo. Una situa-zione che danneggia gli agricoltori costretti a lavorare in perdita ma anche i consumatori che potreb-bero acquistare maggiori quantità e a condizioni piu’ vantaggiose. Gli esempi non mancano secondo le elaborazioni Coldiretti su dati del servizio Sms consumatori del Ministero delle Politiche Agricole. Le pesche gialle vengono pagate agli agricoltori 35 centesimi al chilo, ma ai consumatori costano in media 1,9 euro al chilo con un ricarico del 413 per cento (più di cinque volte), i cocomeri passano da 0,12 euro al chilo in campo a 0,6 euro al chilo sulla tavola con un aumento del 400 per cento

(cinque volte ) e i meloni da 0,39 euro al chilo a 1,3 euro con un ricarico del 233 per cento (tripli-cano).Una situazione insostenibile nei confronti della quale si sono mobilitati gli agricoltori della Coldiretti dall’Emilia Romagna al Piemonte, dalla Puglia al Metapontino in Basilicata con campagne di informazione ai consumatori e distribuzione dei prodotti dell’estate, ma anche con le “ronde gialle” all’interno dei supermercati della grande di-stribuzione. A determinare la crisi hanno concorso numerosi fattori di carattere congiunturale, ma soprattutto strutturale. A pesare è stato senza dubbio l’andamento meteorologico che ha provocato la maturazione contemporanea di produzioni diverse, ma non va dimenticata l’emergenza Esche-richia Coli, il “batterio killer”, e la conseguente psicosi che hanno portato a un contenimento dei consumi.Ma sotto accusa ci sono so-prattutto l’inadeguatezza delle normative comunitarie per la prevenzione e la gestione delle crisi di mercato e la distribuzione commerciale. Al di la dei fattori congiunturali, “occorre intervenire sulle strozzature e distorsioni che si verificano nel passaggio dell’or-tofrutta dal campo alla tavola che

sottopagano il nostro prodotto su valori insostenibili al di sotto dei costi di produzione e rendono troppo onerosi gli acquisti per i consumatori che spesso sono costretti a rinunciare ad alimenti indispensabili per la salute gli ac-quisti”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “ci vuole una as-sunzione di responsabilità dell’in-tera filiera che segue il prodotto da quando esce dall’azienda fino a quando arriva sul banco dei su-permercati” perché nella forbice dei prezzi dal campo alla tavola c’è sufficiente spazio per garantire reddito ai produttori e consentire acquisti al giusto prezzo per i consumatori.

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Paesi Prezzi al produttore

Prezzi al consumatore

Ricarico %

Anguria 0,12 0,6 400 %

Meloni 0,39 1,3 233 %

Pesche nettarine 0,38 1,95 413 %

Pesche gialle 0,35 1,9 443 %

I RICARICHI DAL CAMPO ALLA TAVOLA – in euro/kg

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Piano suinicolo: si faccia prestoSi punta all’origine in etichetta anche dei trasformati

Maggiori controlli all’im-portazione e l’appro-vazione dei decret i

applicativi della legge nazionale sull’etichettatura che consenta di rendere riconoscibile al con-sumatore italiano non soltanto la provenienza della carne fresca di maiale, ma anche quella dei trasformati che rappresentano il 70 per cento della produzione suinicola del nostro Paese. E’ quanto ha richiesto la Coldiretti in occasione del tavolo suinicolo promosso dal ministro per le Po-litiche agricole Saverio Romano, nel corso del quale sono state illustrate le linee del piano di set-tore che a metà settembre dovrà essere valutato dalla Conferenza Stato-Regioni.E’ indispensabile partire con

un piano di ristrutturazione che preveda, tra l’altro, disposizioni per il congelamento, per due anni, della situazione debitoria delle imprese di allevamento, misure per evitare azioni specu-lative sulle materie prime anche in relazione all’utilizzazione del mais nella produzione di biogas, l’attivazione di un piano per la produzione di suini leggeri allevati in Italia e contratti per la fornitura di suini all’industria prevedendo prezzi che tengano conto dei costi di produzione.Infine occorre alzare i livelli di controllo alle frontiere delle car-ni di maiale di provenienza non solo extracomunitaria, ma anche comunitaria in modo da evitare i ricorrenti, e più volte denunciati, fenomeni di agropirateria.

Biologico: nel 2010 calano i produttoriMa è boom per la zootecnia, i dati pubblicati da Sinab

d iminuiscono i produttori ma cresce la zootecnia. E’ la fotografia del bio-

logico in Italia scattata dal Si-stema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura biologica (Sinab) che ha pubblicato i dati relativi al settore per l’anno 2010.Il numero di operatori biologici è in diminuzione, essendo passati da 48.509 nel 2009 a 47.663. Di questi 38.679 sono imprenditori agricoli, anch’essi in flessione rispetto all’anno precedente (40. 462). Su tale andamento ha inciso la fuoruscita dal sistema biologi-co di produttori della Basilicata dove il numero di imprese bio si è ridotto di quasi due terzi.Anche in Puglia si registra un calo

di aziende, con la perdita di circa un migliaio di produttori.Di contro, sono aumentati gli importatori che effettuano attività di produzione e trasformazione, passati da 204 nel 2009 a 220. Il dato è preoccupante in quanto evidenzia una fragilità del sistema di produzione che apre le porte alle importazioni, mettendo a rischio il biologico made in Italy. La superficie investita a biologico è, invece, in leggero incremento: nel 2010 si registrano 1.113.742 ettari contro i 1.106.684 dell’anno precedente, con un aumento dello 0,6%. Un vero exploit si registra, invece, per la zootecnia biologica, nell’ambito della quale il numero di capi è aumentato per tutte le

specie allevate ad eccezione dei caprini. Il trend è, quindi, posi-tivo perché la filiera zootecnica è molto importante in termini di reddito per il sistema biologico italiano e rende il nostro paese meno dipendente dall’importa-zione di carni e prodotti lattiero caseari.I dati pubblicati dal Sinab dovreb-bero costituire motivo di riflessio-ne per le Regioni che dovrebbero valutare l’efficacia delle misure di sostegno all’agricoltura biologica contenute nei Piani di Sviluppo Rurale, anche in prospettiva del periodo di programmazione finan-ziaria post- 2013. E’ qui, infatti, che si gioca il futuro della filiera italiana del bio.

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Con l’operazione denomi-nata “Buone vacanze” i Carabinieri dei Nas hanno

scoperto in uno stabilimento di macellazione del Cremonese 700 suinetti congelati importati dall’Olanda. Erano venduti ed etichettati come “nati e allevati in Italia”, confermando l’allarme lanciato da Coldiretti anche da-vanti alla Borsa di Milano.Troppi speculatori del falso Made in Italy danneggiano i produttori italiani e ingannano i consumatori. Le importazioni di maialini dalla Ue, in particolare dall’Olanda e dalla Danimarca, nel 2010 hanno raggiunto il mezzo milione di capi, con un aumento del 40%. Per questi motivi serve un’etichetta che indichi in modo chiaro l’origine della carne.

700 SUINETTI FALSI MADE IN ITALY

Scoperti nel Cremonese

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Con il crollo delle borse le quotazioni del mais sono praticamente raddoppiate

in un anno ed hanno raggiunto valori da record al pari di quanto è avvenuto per l’oro e per gli altri beni rifugio. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti dalla quale si evidenzia con la chiusura settimanale delle quotazioni al Chicago Board of Trade il mais per consegna a dicembre ha superato il valore di 7 dollari per bushel (18 centesimi di euro al chilo). Si tratta della borsa merci più importante del mondo dove vengono trattate le materie pri-me agricole, dal mais al grano fino alla soia e all’orzo, al pari di quanto avviene per i titoli di borsa o le monete sui mercati finanziari e valutari.Dall’inizio dell’anno la corsa dei prezzi del mais è stata ininter-rotta con valori che nei mesi estivi hanno oscillato attorno al massimo storico di sempre. L’andamento delle quotazioni dei prodotti agricoli è infatti sempre più fortemente condizionato dai movimenti di capitale che si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli dei metalli pre-ziosi come l’oro fino alle materie prime come il mais.Un prodotto che rappresenta una importante fonte per l’ali-mentazione degli animali negli allevamenti dove per effetto dell’aumento delle quotazioni sono schizzati alle stelle i costi di produzione di carne e latte nelle stalle. Il costo dei mangimi è aumentato a giugno del 18 per

cento rispetto allo scorso anno. Per effetto delle manovre finan-ziarie sul cibo si è verificata una grande volatilità impedendo la programmazione e mettendo a rischio le coltivazioni e l’alleva-mento in molti Paesi. Nelle estati del 2009 e del 2010 il mais era infatti quotato su valori dimezzati rispetto a quelli attuali, al di sotto dei costi di produzione. La globalizzazione dei mercati, a cui non ha fatto seguito quel-la della politica, ha portato ad un deficit di responsabilità, di onestà e di trasparenza che ha generato la crisi internazionale ed ha drammaticamente legitti-mato la derubricazione del tema cibo fino a farlo considerare una merce qualsiasi, come fosse un aspirapolvere o un frigorifero.Le quotazioni influenzano l’an-damento delle produzioni per le quali in Italia l’Istat stima al

momento un aumento del 6 per cento delle superfici coltivate, anche se le previsioni dovranno essere confermate a fine settem-bre in un incontro al Ministero delle Politiche Agricole.Al momento le prime stime del Ministero delle Politiche agricole si limitano alla previsione di un calo di superfici e raccolto per il grano e l’avanzata dell’orzo. Il grano duro fa segnare il sei per cento in meno rispetto allo scorso. Identico il discorso per il grano tenero, atteso a quota 2,8 milioni di tonnellate. L’orzo, che supera il “muro” del milione di tonnellate (+9 per cento sul 2010). Per le oleaginose si prevede un incremento consistente nel com-parto della soia, sia in termini di superficie, che di produzione. In calo, invece, il raccolto di girasole.

Crisi: il mais come l’oroCon il crollo delle borse il valore è raddoppiato

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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d iminuisce la produzione di grano, aumenta quella di orzo. Le prime stime del

Ministero delle Politiche agricole, divulgate nel corso di un incontro con la Coldiretti, confermano per ora le previsioni di inizio cam-pagna, con il calo di superfici e raccolto di frumento e l’avanzata di altre colture.Per il grano duro la produzione 2011 dovrebbe attestarsi sui 3,6 milioni di tonnellate, il sei per cento in meno rispetto allo scorso anno, “grazie” ai 128mila ettari persi a inizio campagna e alle ondate di maltempo che hanno

condizionato a più riprese le semi-ne annuali. Identico il discorso per il frumento tenero, atteso a quota 2,8 milioni di tonnellate. Qui gli ettari seminati in meno sono stati 27mila, anche se il calo produttivo dovrebbe essere più contenuto (-1%). Ad avvantaggiarsi del mi-nore appeal del frumento (ma ora i prezzi rispetto allo scorso anno sono risaliti) è stato sicuramente l’orzo, che supera il “muro” del milione di tonnellate (+9% sul 2010), visto anche l’aumento delle superfici coltivate da 272mila a 288mila ettari.Nel settore delle oleaginose si

prevede un incremento consisten-te nel comparto della soia, sia in termini di superficie, in aumento di circa 70mila ettari, sia di pro-duzione, con 850mila tonnellate attese, quasi il doppio rispetto allo scorso anno. Dovrebbe, invece, diminuire il raccolto di girasole. Si prevedono circa 250mila tonnella-te, contro le 280mila del 2010. Per fine settembre è previsto un nuovo incontro per verificare a consuntivo le produzioni effettive e le prime stime ufficiali sul mais. Per il momento l’Istat indica le superfici coltivate in aumento del sei per cento.

dal 1° gennaio 2012 le gab-bie “non modificate” per le ovaiole saranno messe

al bando. La novità è legata al decreto legislativo 267/2003 e, in vista dell’ormai imminente sca-denza, il Ministero della Salute ha emesso una nota con la quale invita i Servizi Veterinari regionali ad entrare in azione per aumentare i controlli.In caso di riscontro di “non con-formità alla normativa vigente” saranno emesse sanzioni “col massimo rigore”. Uguale indirizzo sarà assunto nel caso “si prefiguri la condizione di maltrattamento animale”.Per il Ministero è inoltre necessario “informare gli allevatori che devo-no programmare gli accasamenti

delle galline ovaiole che, alla data del 1 gennaio 2012, dovrà essere assolutamente rispettata la pre-visione normativa che garantisce una spazio utilizzabile di almeno 750 cm2 per animale”.“In tal senso – conclude la nota

-, è indispensabile che le Asl competenti per il territorio, che ricevono, da parte degli allevatori, richieste di accasamento di animali facciano presente tale necessità e intervengano in caso di istanze non conformi a quanto riportato”.

Campagna cerealicola nazionaleCala la produzione di grano, aumenta l’orzo

Controlli sulle gabbie delle ovaioleDal 1° gennaio 2012 fuorilegge le “non modificate”

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Bilancio Pac post 2013L’Italia chiede di mantenere il budget

Perplessità sulla riduzione delle risorse per la Pac post 2013. Le ha espresse il mi-

nistro degli Esteri, Franco Frattini, nel corso dell’audizione parla-mentare sul quadro finanziario dell’Unione europea 2014-2020. La conclusione dei negoziati è prevista alla fine del 2012, dopo di che saranno presentate le pro-poste legislative.Sulla futura Politica agricola co-mune il ministro ha spiegato che il Governo italiano nutre “perples-sità sulla riduzione globale della spesa agricola” ed è assoluta-mente contrario al criterio della superficie per la ridistribuzione degli aiuti diretti. “La necessità di garantire un adeguato bilancio agricolo dell’Unione Europea e di riequilibrare il contributo finanzia-rio dell’Italia sono obiettivi giusti e condivisibili, che vanno sostenuti con forza e collegialmente in sede comunitaria – ha commentato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, esprimendo apprezzamen-to per la posizione del Ministro -. Sono necessarie risorse finanzia-rie adeguate per consentire alla politica agricola europea (Pac) di far fronte alle sfide della sicurezza alimentare, della tutela dell’am-biente, del cambiamento clima-tico e dell’equilibrio territoriale in un’Unione europea allargata”. Difesa del budget, filiera corta, più efficaci strumenti di merca-to, assicurazione al reddito, ed ancora centralità del lavoro e contrasto alla rendita fondiaria alcuni degli importanti obiettivi che l’Italia deve perseguire sulla base del documento elaborato da tutte le organizzazioni agricole e cooperative.

Cambia l’articolo 68 del-la Pac. La Conferenza Stato-Regioni ha recen-

temente sancito l’intesa sullo schema di provvedimento che modifica alcuni dei sostegni previsti dal decreto ministeriale 29 luglio 2009.Si tratta del sostegno specifico per il miglioramento della quali-tà dello zucchero (che prevede, dalla domanda 2012, l’utilizzo di semente certificata, confettata e caratterizzata) e del sostegno specifico per razze bovine a duplice attitudine iscritte ai registri anagrafici (a partire

dalla domanda 2012, vengono inserite le razze Pustertaler e Sarda). Inoltre, dalla domanda 2013 viene inserito l’obbligo di uti-lizzo di semente certificata per il frumento duro, in relazione al sostegno di specifiche attività agricole che comportano bene-fici agroambientali aggiuntivi; non sono soggetti a quest’obbli-go gli agricoltori che coltivano frumento duro biologico.La misura della semente cer-tificata è soggetta ad appro-vazione da parte dell’Unione europea.

CAMBIA L’ARTICOLO 68Novità della Pac su grano, bovini e zucchero

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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E’ tempo di investireDa settembre via agli insediamenti giovani, health check e “Piani Verdi”

Rifiuti non pericolosiApprovata una semplificazioni per il trasporto

il bando della misura 112 per il sostegno all’insediamento di giovani agricoltori prevede uno

stanziamento di 6,5 milioni di euro. La misura ha anche come obiettivo l’adeguamento e l’ammodernamen-to strutturale delle aziende una volta avvenuto l’insediamento. La misura 121 riguarda anche le nuove sfide Health Check individua-te dalla Ue, con le seguenti azioni: “Sostegno agli investimenti conces-so alla produzione lattiero casearia” (finanziamenti in conto interessi); “Adattamento ai cambiamenti climatici di mitigazione dei relativi effetti” e “Gestione delle risorse idriche” (finanziamenti in conto capitale). Per il risparmio energe-tico sono stanziati dalla Regione 3 milioni di euro (spesa massima per Azienda 40 mila euro), per la sistemazione dei terreni contro gli smottamenti e le erosioni è stato stanziato 1 milione (S.M.A. 50 mila euro); 2 milioni per gli invasi e altre

opere di accumulo acqua (S.M.A. 40 mila euro), 4 milioni predisposti per interventi di razionalizzazione sistemi irrigui finalizzati a ridurre le dispersioni e le perdite (S.M.A. 40 mila euro). Restano infine 3 milioni per sistemi di irrigazione a basso utilizzo di acqua (S.M.A. 100 mila euro) e altri 3 milioni per azioni di miglioramento della qualità dell’ac-qua (S.M.A. 100 mila euro).PIANI VERDICon la concessione di contributi ne-gli interessi su prestiti denominato “Piani Verdi” è possibile finanziare la realizzazione di investimenti materiali in agricoltura (fondiari: strutture, impianti e macchinari fissi; agrari: macchine e attrezzature agricole) e, a partire dal 2012, per la conduzione aziendale. Il prov-vedimento prevede un sistema di finanziamento per le piccole e medie imprese agricole aventi sede in Regione Piemonte per investi-menti fondiari, investimenti agrari

e prestiti di conduzione aziendale. I “Piani Verdi” voluti dalla Regione Piemonte prevedono una copertura finanziaria per una somma pari a oltre 2 milioni di euro per attivare investimenti materiali per circa 20 milioni di euro. Il finanziamento a favore delle imprese agricole è in conto interessi al 3% in pianura e al 3,5% in montagna. L’azienda che riceverà l’aiuto devrà avere una dimensione minima in termini di numero di giornate lavorative convenzionali pari ad almeno 130 in montagna, 180 in collina e 210 in pianura. La spesa minima e massi-ma richiesta per ciascuna domanda è da 20.000,00 a 300.000,00 Euro per gli investimenti fondiari e da 5.000,00 a 150.000,00 Euro per quelli agrari. Tutti questi bandi si aprono il 5 settembre 2011; per i Piani Verdi la scadenza è prevista al 31 dicembre, per insediamento e Health Check al 10 gennaio 2012.

il Consiglio dei Ministri ha ap-provato, lo scorso 7 luglio, lo schema di decreto di recepi-

mento della direttiva comunitaria sui reati ambientali che, oltre all’in-troduzione di nuove fattispecie di reato in materia, ha espressamente previsto l’esonero dalla tenuta dei registri di carico e scarico per le imprese agricole che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi e per le imprese che trasportano in conto proprio rifiuti

derivanti dalle attività di demolizio-ne, costruzione e di scavo.L’entrata in vigore della norma che disponeva l’obbligo di tenuta dei registri di carico e scarico per i trasporti non professionali di rifiuti non pericolosi era prevista per settembre prossimo. La norma cor-rettiva, quindi - che giunge all’esito delle molteplici segnalazioni ed istanze formulate da Coldiretti nelle competenti sedi istituzionali e che attua l’impegno assunto dal

Governo davanti alla Camera dei deputati nel corso della votazione della fiducia al Decreto Sviluppo - va nella direzione di assicurare la semplificazione amministrativa nel settore degli adempimenti in materia di rifiuti, eliminando un onere che, non essendo previsto come obbligatorio a livello comu-nitario, rappresentava soltanto un appesantimento burocratico inutile, non risultando funzionale alla tutela dell’ambiente.

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ATTIVITA' INFORMATIVA E DIVULGATIVA

ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Sviluppo rurale: ecco come cambiaCon la normativa comunitaria, saranno adeguati i piani regionali

Con le modifiche alla normati-va comunitaria sullo svilup-po rurale (reg. 679/2011),

entrate in vigore nelle settimane scorse, i Piani di sviluppo rurale delle regioni dovranno adeguarsi. Tra le novità, di grande importanza per gli agricoltori è l’estensione fino alla fine dell’attuale program-mazione dell’innalzamento al 50% dell’anticipo sulle misure ad inve-stimento dei Psr. L’innalzamento dal 20% al 50%, operativo nel 2009 e 2010 era sca-duto a fine 2010, e per questo la norma avrà effetto retroattivo dal primo gennaio 2011. Per essere liquidati agli agricoltori gli anticipi devono essere subordinati alla co-stituzione di una garanzia bancaria o di una garanzia equivalente pari al 110% dell’importo anticipato, garanzia che con la nuova norma comunitaria potrà essere prestata anche da un’autorità pubblica. Altre modifiche riguardano: la produzione di energia termica, elettrica o di biocarburanti; il prolungamento degli impegni agroambientali, benessere animale o silvoambientali; l’adozione delle decisione di selezione dei progetti nei Gal e anticipo; la definizione di mutamento non rilevante; la clausola di revisione per i nuovi impegni agroambientali, benessere animale e silvoambientali a par-tire dal 2011/2012; le operazioni di ingegneria finanziaria; i costi standard nel settore forestale; i contributi in natura non solo per le operazioni d’investimento; l’inammissibilità dei diritti all’aiuto e ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali; lo svincolo delle garanzie

sugli anticipi.Vediamo punto per punto cosa prevede il nuovo regolamento.

PRODUZIONE DI ENERGIA TERMICA, ELETTRICA O DI BIOCARBURANTISi prevede l’inserimento dell’art.16 bis all’interno del regolamento 1974/2006, che stabilisce le con-dizioni per l’ammissibilità al soste-gno degli investimenti, attraverso la misura 121 ”Ammodernamento delle aziende agricole”: per la realizzazione di impianti per la produzione di energia termica e/o elettrica da fonti rinnovabili, la capacità produttiva di tali impianti non deve superare il consumo medio annuo combinato di energia termica ed elettrica dell’azienda agricola, compreso quello della famiglia agricola; per la realizzazio-ne di impianti per la produzione di biocarburanti, la capacità produt-tiva non deve superare il consumo medio annuo di carburante per il

trasporto dell’azienda. La realizzazione di impianti le cui capacità produttive siano superiori a quelle indicate da tale articolo, può trovare sostegno attraverso la misura 311.

PROLUNGAMENTO DEGLI IM-PEGNI AGROAMBIENTALI, BE-NESSERE ANIMALE O SILVO-AMBIENTALIL’articolo 27, paragrafo 12, del regolamento (CE) n. 1974/2006 dispone che l’adeguamento degli impegni agroambientali o di be-nessere animale possa consistere nel prolungamento della durata dell’impegno. Al fine di evitare sovrapposizioni con il periodo di programmazione successivo, tale adeguamento è limitato al termi-ne del periodo di erogazione del premio cui si riferisce la domanda di pagamento per il 2013 (sino al termine della programmazione sviluppo rurale 2007/2013). Inoltre, l’articolo 47 del regolamen-

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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to (CE) n. 1698/2005 stipula che di norma la durata degli impegni silvoambientali è compresa tra cinque e sette anni. Per evitare sovrapposizioni degli impegni pro-rogati con il periodo di program-mazione successivo, è stabilito, come nel caso precedente, che gli Stati membri possano consentire di prorogare tali impegni fino alla fine del periodo di erogazione del premio cui si riferisce la doman-da di pagamento per il 2013. Tali norme sono realizzate per evitare la sovrapposizione con le nuove regole della programmazione dello sviluppo rurale 2014-2020.

ADOZIONE DELLE DECISIONE DI SELEZIONE DEI PROGETTI NEI GAL E ANTICIPOE’ aggiunto un paragrafo all’art. 37 del reg. 1974/2006, che inte-ressa l’attuazione dell’approccio leader, in particolare le procedure di selezione dei progetti da parte dell’organismo decisore, che sono adottate mediante votazione, nella quale i partner socio-economici locali e gli altri rappresentanti della società civile devono rap-presentare almeno il 50% dei voti. A tal proposito si segnala che la Commissione Europea, appositamente interpellata dalla delegazione italiana del Mipaaf, ha confermato che le procedure di votazione scritte e/o telematiche possono prevedere il meccanismo del “silenzio/assenso” che implica una espressione di voto, purché il meccanismo stesso sia stato chiaramente e preventivamente condiviso con tutti i membri dei GAL aventi diritto al voto. Sem-pre di interesse dell’approccio leader, la modifica del paragrafo 2 dell’art.38, in base alla quale gli Stati membri, su richiesta, possono erogare un anticipo ai GAL, nei limiti del 20% dell’aiuto pubblico, a fronte dei costi per l’acquisizione di competenze e l’animazione sul

territorio.

DEFINIZIONE DI MUTAMENTO NON RILEVANTEL’articolo 44, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1974/2006 consente agli Stati membri di adot-tare misure specifiche per evitare, qualora la situazione dell’azienda subisca mutamenti non rilevanti si producano risultati inadeguati rispetto all’impegno assunto, con riferimento all’obbligo del bene-ficiario di rimborsare il sostegno ricevuto qualora la parte che rileva parzialmente l’azienda non subentri nell’impegno assunto dal beneficiario. Ai fini della certezza del diritto è adottata una definizio-ne di mutamento non rilevante per i casi in cui la superficie dell’azienda agricola sia ridotta. Si considera mutamento non rilevante una ridu-zione della superficie dell’azienda agricola fino al 10 % della super-ficie oggetto di impegno.

CLAUSOLA DI REVISIONE PER I NUOVI IMPEGNI AGROAMBIEN-TALI, BENESSERE ANIMALE E SILVOAMBIENTALI A PARTIRE DAL 2011/2012L’articolo 46 del regolamento (CE) n. 1974/2006 stabilisce già

una clausola di revisione in caso di modifica dei pertinenti criteri obbligatori di talune disposizioni e nel caso in cui tale adeguamento non è accettato dal beneficiario, l’impegno cessa senza obbligo di rimborso per l’effettiva durata di validità dell’impegno stesso. Con il nuovo regolamento in oggetto si introduce una clausola di revisione anche per i casi in cui la durata dei nuovi impegni silvoambienta-li, agroambientali o di benessere animale assunti per un periodo compreso fra cinque e sette anni sia superiore al termine del periodo di programmazione in corso, al fine di evitare incoerenze con il quadro di riferimento giuridico e politico relativo al successivo periodo di programmazione. La clausola di re-visione ha decorrenza dal 2012, ma gli Stati membri possono tuttavia decidere di introdurre tale clausola di revisione già nel 2011.

OPERAZIONI DI INGEGNERIA FINANZIARIAAl fine di chiarire l’applicazione dell’articolo 52, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1974/2006 è fissata la base alla quale si applica il tasso di cofinanziamento nei casi di ingegneria finanziaria.

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Per quanto attiene ai fondi di ga-ranzia nell’ambito dell’ingegneria finanziaria di cui al capo IV, sezione 1, sottosezione 3, del regolamento (CE) n. 1974/2006, sono richieste informazioni supplementari ri-guardo al metodo di calcolo delle spese ammissibili dell’operazione afferente a tali interventi, garanten-do così un uso più efficiente delle risorse unionali. Pur riconoscendo le specificità dello sviluppo rurale, principal-mente riconducibili alla scala ridotta delle operazioni finan-ziate, per massimizzare l’effetto incrementale dello strumento di ingegneria finanziaria sono chia-rite le modalità per riutilizzare le risorse restituite all’operazione di ingegneria finanziaria durante il periodo di programmazione, oltre a distinguere fra tale riutilizzo e il riutilizzo successivo alla scadenza del periodo di ammissibilità del programma di sviluppo rurale.

COSTI STANDARD NEL SETTO-RE FORESTALETenendo in considerazione la natura di taluni investimenti nel settore forestale e il fatto che in alcuni casi i pagamenti possono essere collegati alla superficie, si rende possibile avvalersi di calcoli di costi standard quale alternativa al sistema basato sulle fatture, onde determinare il livello di fi-nanziamento della misura di cui all’articolo 27 (Accrescimento del valore economico delle foreste) del regolamento (CE) n. 1698/2005. Pertanto è adeguato l’articolo 53, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1974/2006 con la possibilità per gli Stati membri di fissare l’entità del sostegno per l’accrescimento del valore economico delle foreste, sulla base di costi standard.

CONTRIBUTI IN NATURA NON SOLO PER LE OPERAZIONI D’INVESTIMENTO

L’articolo 54, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1974/2006 stabilisce le condizioni alle quali i contributi in natura possono essere considerati spese ammissibili. Nel-la sua forma attuale, l’articolo 54, paragrafo 1, considera ammissibili i contributi in natura solo per le operazioni di investimento.Vista l’esperienza che ha di-mostrato che tale condizione è eccessivamente restrittiva ai fini di un’attuazione efficiente delle misure è estesa l’ammissibilità dei contributi in natura per tutti i tipi di operazioni.

INAMMISSIBILITÀ DIRITTI ALL’AIUTO E RIPRISTINO DEL POTENZIALE PRODUTTIVO AGRICOLO DANNEGGIATO DA CALAMITÀ NATURALIL’articolo 55 del regolamento (CE) n. 1974/2006 stabilisce un insieme di norme volte a definire le spese ammissibili per le operazioni d’in-vestimento. Al fine di apportare maggiore chiarezza all’attuazione di tale articolo, l’acquisizione di diritti di pagamento (diritti all’aiu-to) sono esplicitamente esclu-si dall’ammissibilità. E’ inoltre chiarito che, considerata la loro natura, gli investimenti sostitutivi

del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali costituiscono una spesa ammissi-bile. Per questo in caso di ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali a norma dell’articolo 20, lettera b), punto vi), del regolamento (CE) n. 1698/2005, possono essere considerate spese ammissibili le spese per l’acquisto di animali e gli investimenti di sostituzione.

ANTICIPI AD AUTORITÀ REGIO-NALI ED ESTENSIONE SINO A FINE PROGRAMMAZIONE DEL 50%Per una maggiore incidenza degli anticipi nel contesto dell’attua-le crisi finanziaria e tenendo in debita considerazione il ruolo specifico delle autorità regionali nell’attuazione della politica di sviluppo rurale, è stato conside-rato opportuno concedere anche a dette autorità la possibilità di beneficiare di anticipi a norma dell’articolo 56 del regolamento (CE) n. 1974/2006. Nella vecchia formulazione erano previsti solo per i comuni e per le associazio-ni di comuni, nonché agli enti di diritto pubblico, mentre ora sono presenti anche le autorità regionali.

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ai sensi del Regolamento (CE) 1698/2005 – Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Misura 111 Azione 1 Sottoazione B): informazione nel settore agricolo

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Anche per tali soggetti l’importo è elevato al 50% dell’aiuto pubblico all’investimento.Per agevolare l’attuazione dei progetti di investimento nel con-testo dell’attuale crisi economica e finanziaria già nel 2009 e 2010 si era elevata al 50% la percentuale di anticipo sull’aiuto pubblico per gli investimenti . Per tenere in considerazione i persistenti effetti negativi della crisi economica e finanziaria, tale nuovo massimale è mantenuto fino alla fine del periodo di programmazione. Onde garan-tire la continuità dell’attuazione dei programmi di sviluppo rurale fra la fine del 2010 e l’entrata in vigore del presente regolamento, si dispone che l’innalzamento si applica retroattivamente a partire dal 1° gennaio 2011.GARANZIE IN FORMA SCRITTA DA PARTE DELLE AUTORITÀ PUBBLICHE PER GLI ANTICIPITenendo conto delle dimensioni

relativamente modeste dei progetti di sviluppo rurale e dell’inerente difficoltà a ottenere garanzie ban-carie per gli anticipi, si è ritenuto opportuno adottare misure volte a consentire che dette garanzie siano sostituite da garanzie in for-ma scritta da parte delle autorità pubbliche.L’articolo 56 del regolamento 1974/2006 dispone che “l’importo degli anticipi è limitato al 50 % dell’aiuto pubblico all’investimento e la sua liquidazione è subordinata alla costituzione di una garanzia bancaria o di una garanzia equi-valente pari al 110 % dell’importo anticipato”.La nuova norma dispone che lo strumento fornito quale garanzia da una pubblica autorità è ritenuto equivalente alla garanzia di cui al primo comma (vedi sopra), purché tale autorità s’impegni a versare l’importo coperto dalla garanzia nel caso in cui il diritto all’importo

anticipato non sia stato stabilito. La nuova norma apre perciò la possibilità di prestare garanzie da parte delle autorità pubbliche.SVINCOLO DELLE GARANZIE SUGLI ANTICIPIAl fine di massimizzare l’impiego degli anticipi, spetta all’ente pa-gatore competente definire i tempi di svincolo delle garanzie, per tale motivo la nuova formulazione del terzo paragrafo dell’articolo 56 del regolamento 1974/2005 stabilisce che “La garanzia può essere svincolata una volta che l’organismo pagatore competente abbia accertato che l’importo delle spese effettivamente sostenute corrispondenti all’aiuto pubblico per l’investimento supera l’importo dell’anticipo”.Le modifiche sono entrate in vigore il 18 luglio 2011. L’innalzamento al 50% dell’anticipo si applica con effetto retroattivo dal primo gennaio 2011.

L’applicazione delle Azioni Agroambientali del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, prevede che le imprese agricole beneficiarie dei contributi rispettino molteplici impegni minimi (condizionalità) e impegni specifici (disciplinari di produzione). Inoltre, nel caso dell’Azione 214.1 “Applicazione delle tecniche di produzione integrata”,

è previsto che l’impresa agricola beneficiaria utilizzi un servizio di assistenza tecnica qualificato per il rispetto dei disciplinari produttivi. A tale riguardo la Coldiretti tramite la propria società di servizi, Impresa Verde Asti, mette a disposizione presso ogni Ufficio Zona un Servizio Tecnico a cui gli associati possono rivolgersi:

Uffici di zonaAstiSan DamianoVillanova d’AstiCastelnuovo D.B.MoncalvoNizza M.toCanelliValle Bormida

Telefono0141.380.4280141.97.10000141-946639011.987.68.630141.91.61.000141.72.11.170141.82.35.900144.85.98.01

Tecnici di riferimentoRaviola Monica, Frandino DavideTrinchero ChristianMarzano SimonettaCasalegno Emiliana, Torchio ClaudioBosso GiampieroMirandola Raffaella, Leone Lorena, Giacoppo SalvatoreBosca Pietro, Poggio MatteoMazzolo Sara, Mo Diego, Riva Marco

ASSISTENZA TECNICA AGROAMBIENTALEPer una giusta applicazione della “condizionalità” e dei disciplinari

Infine, per problematiche specifiche è possibile rivolgersi ai seguenti tecnici: Settore viticolo: Pietro Bosca, cell. 335-7502078; Settore frutticolo e corilicolo: Daniele Di Matteo, cell. 335-7502081; Settore Seminativi: Adriano Cavallito, cell. 335-6579172; Claudio Torchio, cell. 335-471016. Il gruppo di tecnici si avvale anche del sup-porto specialistico di esperti esterni ed è coordinato a livello provinciale da Antonio Bagnulo (Tel. 0141.380.427; Cell. 335.750.20.61) al quale ci si può rivolgere per ogni ulteriore chiarimento o problematica.

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La nuova mappa della tipicità Sono 4606 le “bandiere” del gusto delle regioni

Sono quattromilaseicentosei (4606) i prodotti agroalimen-tari italiani ottenuti secondo

tradizioni antiche tramandate nel tempo censiti dalle Regioni nel 2011, che rappresentano il mo-tore del turismo enogastronomico che in Italia vale 5 miliardi. E’ quanto emerge dall’indagine della Coldiretti sull’Elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali delle Regioni pubblicato con decreto nella Gazzetta Ufficiale. Una ric-chezza nazionale che comprende i prodotti ottenuti secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni e metodiche praticate sul territorio in modo omogeneo.Un lavoro finalizzato a proteggere dalle falsificazioni e a conservare anche in futuro nella sua origina-lità il patrimonio regionale delle tipicità ma anche per disegnare la mappa enogastornomica del territorio per le vacanze 2011. Per più di un italiano su tre (35 per cento) infatti dipende dal cibo il successo della vacanza che per essere perfetta non deve mai far mancare la degustazione delle specialità enogastronomiche locali, secondo l’indagine Swg.Nella mappa delle regioni che con piu’ bandiere del gusto si classifica al primo posto la To-scana con 462 specialità seguita sul podio da Lazio (374) e Vene-to (368) tallonato dal Piemonte (363), ma ottimi posizionamenti si riscontrano per Campania (354). A seguire ci sono Liguria (295), Calabria (271), Emilia-Romagna (257), Lombardia (242) che con 33 nuove denominazioni ha stabilito il record di incremento quest’anno, Sicilia (233), Puglia (226), Sardegna (174), Molise

(159), Friuli-Venezia Giulia (151), Marche (151), Abruzzo (147), Trento (109), Bolzano (92), Ba-silicata (77) Umbria (69) e Val d’Aosta (32).A prevalere tra le specialità “salvate dall’estinzione” sono i 1.387 diversi tipi di pane, pa-sta e biscotti, seguiti da 1.285 verdure fresche e lavorate, 765 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 472 formaggi, 158 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, 151 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.) e 146 preparazioni di pesci,

molluschi, crostacei, ecc.In undici anni, rispetto al luglio 2000 quando è iniziato il lavoro di

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Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l’elenco deiprodotti agroalimentaritradizionali

Il Piemonte è quarto, sul podio dell’enogastronomia locale Toscana, Lazio e Veneto

Un cesto con alcuni dei 4606 prodotti tradizionali delle diverse regioni italiane

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catalogazione a livello regionale, i prodotti censiti dalle regioni sono più che raddoppiati grazie all’impegno degli imprenditori agricoli nel recupero delle tradi-zioni. Nell’ultimo anno l’elenco è cresciuto complessivamente di 95 prodotti e sono stati messi “sotto tutela” tra gli altri la cipolla bianca di Fara filiorum petri (cipolla bian-ca, piatta e arrotondata abruzze-se, tipicamente estiva, dal gusto morbido e dall’aroma delicato), il rappascione di Viggianello (zuppa lucana di cereali e legumi), il ta-baccante di Casalbuono (fagiolo nano bianco campano utilizzato per la semina su terreno sodo cioè per la semina ’nda ristoc-cia”), la mariola (salame di grossa pezzatura tradizionale della Bas-sa Parmense e del Piacentino), l’oliva cellina di Nardò in concia tradizionale (oliva impiegata nelle ricette salentine per completare la “puccia” o messe dentro il tipico pane “pizzo” con aggiunta di pomodoro e cipolla), il furmag de segia (formaggio caprino molto particolare della tradizione ca-searia della montagna varesina) e la micòoula (pane di segala valdostano che si differenzia dal normale pane nero per la presen-za di castagne, noci, fichi secchi, uva passa, e, talvolta, anche scaglie di cioccolato). Ci sono anche regioni che hanno invece visto ridursi il patrimonio dal mo-mento che alcuni prodotti sono usciti dall’elenco essendo stati riconosciuti a livello comunitario come Dop o Igp. Ad esempio, la Patata della Sila Igp (Calabria), la Farina di Neccio della Garfa-gnana Dop (Toscana), il Farro di Monteleone di Spoleto Dop (Umbria), il Piacentinu ennese o la Vastedda della Valle del Belice Dop (Sicilia).L’Italia puà contare sul record comunitario con ben 228 denomi-nazioni di origine riconosciute a livello europeo, mentre sono 509 i vini a denominazione di origine.

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iaPaesi 2010 2011 Differenza

Lombardia 209 242 +33

Emilia-Romagna 233 257 +24

Campania 333 354 +21

Lazio 367 374 +7

Marche 147 151 +4

Puglia 222 226 +4

Abruzzo 143 147 +4

Basilicata 73 77 +4

Sardegna 172 174 +2

Val d’Aosta 31 32 +1

Veneto 367 368 +1

Friuli-V.Giulia 151 151 0

Liguria 295 295 0

Molise 159 159 0

Bolzano 92 92 0

Trento 109 109 0

Calabria 272 271 -1

Toscana 463 462 -1

Umbria 70 69 -1

Piemonte 365 363 -2

Sicilia 238 233 -5

TOTALE 4511 4606 +95

I PRODOTTI AGROALIMENTARI TRADIZIONALI:CHI SCENDE E CHI SALE

PRODOTTI TRADIZIONALI AGROALIMENTARI REGIONALI NEL 2011

1.387 Paste fresche e prodotti di panetteria, biscotteria, pasticce-ria, confetteria 1.285 Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati 765 Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione 472 Formaggi 159 Piatti composti o prodotti della gastronomia 158 Bevande analcoliche,

distillati e liquori 151 Prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso burro) 146 Preparazioni di pesci, cro-stacei, ecc. e tecniche particolari di allevamento 47 Grassi (burro, margarina, oli) 36 Condimenti 4.606 TOTALE

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“Ci hanno messo la faccia ed anche la firma”.Possiamo riassumere così,

il grande impegno delle migliori imprese agricole nel rinnovato rap-porto con i consumatori instaurato da Coldiretti con il progetto di una filiera agricola tutta italiana. Su tutto il territorio nazionale i punti vendita Campagna Amica hanno superato abbondantemente le mille unità, nell’Astigiano è stato raggiun-to agevolmente il traguardo di 100 imprese agricole accreditate.L’elenco completo si trova nel sito www.campagnamica.it. Ogni azienda espone ed offre prodotti agricoli e trasformati di alta qualità ad un prezzo equo che tuteli l’am-biente ed i consumatori. Rispetto al servizio SMS consumatori per i prodotti generici e confrontabili il risparmio garantito è del 30%. L’ultimo Punto vendita Campagna Amica nato nell’Astigiano di chiama “Dalla Terra, alla Tavola”. E’ stato inaugurato in frazione San Desiderio a Monastero B.da, per iniziativa della famiglia Merlo, Franco il pa-triarca, la moglie Maria Rosa, i figli Elio e Piero, le nuore ed i nipoti già impegnati in azienda.Realizzato rigorosamente in pietra di Langa, non è un semplice spaccio agricolo, neppure un punto vendita tradizionale, ma rappresenta il me-glio della trasformazione agricola.Su 200 mq. quadrati propone una panetteria, un laboratorio per le conserve, un agrimacelleria, frutta, formaggi, ortaggi, vino e latte.Insomma il meglio dell’agroali-mentare rigorosamente a Km0 con i prodotti ottenuti dall’azienda agricola.“Dalla Terra alla Tavola” è un esempio destinato a riscrivere completamente il manuale della perfetta azienda agricola a con-

duzione familiare. L’allevamento ad esempio è il miglior prototipo di multifunzionalità dell’impresa agricola. Su 26 ettari di superficie aziendale fra le alte colline della Langa astigiana, trovano posto: 165 capi di razza Piemontese, più il toro Isidoro che garantisce continuità all’allevamento; 50 capi suini; un salumificio per ottenere insaccati tipici piemontesi; un macello con il bollo Cee dove si lavorano 25/30 capi a settimana anche di altri al-levatori; lo storico agriturismo; un maneggio con cavalli, asini e pony; una fattoria didattica; un impianto a biogas per lo smaltimento dei liquami e la produzione di energia; alcune casette rustiche con tutti i confort per i soggiorni prolungati dei clienti ed ora anche un grande forno per fare il pane e il laboratorio per le conserve. “Quando Franco Merlo viene da me in Comune – ha detto pubblicamen-te il giovane Sindaco di Monastero Bormida, Luigi Gallareto – so già che dobbiamo fare qualcosa di nuovo. Franco esordisce sempre

così: dobbiamo fare questa cosa e dobbiamo farla subito. All’inizio è stata dura spiegare a Franco come i tempi della pubblica amministra-zione siano talvolta un po’ lunghi e tortuosi, ma poi il suo entusiasmo è servito a tutti per darsi da fare e realizzare insieme nuovi servizi per la collettività”.In effetti “Dalla Terra, alla Tavola” è un qualcosa di estremamente innovativo.

Più di 100 Punti vendita Campagna AmicaL’ultimo nato dell’Astigiano si trova a Monastero Bormida

Vino 41%Ortofrutta 21%Formaggi e latte 14%Carne e derivati 8%Olio 5%Piante e fiori 5%Altro (miele,cosmetici, ecc.) 6%

I prodotti più acquistati in campagnaProdotti spesa %sul totale

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o ltre 2 milioni di pre-senze ad agosto negli agriturismi italiani che

si confermano una meta molto gettonata in alternativa alle più tradizionali vacanze al mare o in montagna.E’ quanto stima la Coldiretti sulla base dei dati dell’associazione agrituristica Terranostra, nel sot-tolineare che anche la vacanza verde è favorita nel 2011 dalla preferenza accordata ai soggiorni in Italia rispetto all’estero. A essere preferiti sono gli agri-turismi localizzati in prossimità delle località turistiche di mare, montagna, lago e anche quelli vicini alle città d’arte perché consentono di conciliare esigen-ze familiari diverse. A spingere i turisti nel verde c’è sicuramente la volontà di allontanarsi dal caos quotidiano delle città e di trascorrere il tempo libero all’aria aperta, ma anche la voglia di gustare i sapori del territorio negli agriturismi dove sono più radicate le tradizioni alimentari ed e’ ancora possibile gustare autentiche specialità regionali realizzate con ingredienti genuini e ricette uniche del territorio. L’enogastronomia è uno degli elementi principali di attrazione per i turisti e l’Italia è l’unico paese al mondo che può contare anche sulla leadership europea nella produzione biologica e nell’offerta di prodotti tipici con ben 229 denominazioni di origine riconosciute a livello comunita-rio e 4606 specialità tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 509 vini a denominazione di ori-gine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione

geografica tipica (331 vini Doc, 59 Docg e 119 Igt).La tendenza di crescita per la va-canza verde è spinta dai percorsi turistici legati all’enogastronomia con circa 140 strade dei vini e dei sapori lungo le quali assaporare le molteplici tipicità del territo-rio, ma in Italia sono “aperti al pubblico” per acquistare prodotti enogastronomici 63mila fran-toi, cantine, malghe e cascine ed anche 800 di mercati degli agricoltori di Campagna amica localizzati spesso in prossimità delle località turistiche. Se la buona tavola è una delle ragioni principali per scegliere l’agriturismo, sono sempre più spesso offerti programmi ricre-ativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking, il rafting mentre in quasi la metà ma non mancano attività culturali come la visita di percorsi archeologici o

naturalistici. Quasi la metà degli agriturismi inoltre viene incontro anche alle esigenze di chi ama portare con sè gli animali in va-canza.Su un totale di 19.019 aziende agrituristiche, 15.681 offrono al-loggio, 9.335 ristorazione, 3.400 degustazioni e ben 10.583 altre attività tra le quali prevalgono quelle escursionistiche, quelle sportive, corsi di degustazione, centri benessere, osservazioni naturalistiche, equitazione trek-king e mountain bike.La scelta della destinazione av-viene attraverso le guide come Agriturismo 2011, con cd inte-rattivo con atlante stradale e esercizi localizzati ed in misura crescente utilizzando il web dove è attivo il sito www.terranostra.it che offre la possibilità di valutare sulla base della località, servizi offerti e costi.

2 milioni di presenze in agriturismoLe vacanze scelte dagli italiani nel solo mese di agosto

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