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Un concorso dedicato a San- ta Bernadee riservato ai giovani e alle giovani del- le scuole medie superio- ri astigiane. In occasione del 175esimo anno del- la sua morte e in prepa- razione alla venerazione delle sue reliquie presen- ti ad Asti dal 27 al 30 lu- glio 2019, la soosezione di Asti dell’Unitalsi indice un concorso riservato a tui i giovani delle scuole medie su- periori residenti o iscrii alle scuo- le del territorio astigiano. E’ possibile partecipare al concorso presentando alla soosezione Unitalsi di Asti un elaborato leerario o musi- cale o artistico dedicato a Santa Berna- dee. Possono essere presentate opere di: prosa, poesia, musica, arti figurative cioè piura, disegno, grafica, architet- tura, scultura, altre arti plastiche, ecc. La partecipazione è assolutamente gratuita e rivolta a tui i giovani di età compresa tra i 14 ed i 20 anni iscrii alle scuole superiori, residenti o iscrit- ti alle scuole del territorio astigiano. E’ possibile aderire al concorso presen- tando esclusivamente opere individua- li. Ogni autore potrà concorrere con un unico elaborato, che dovrà essere ine- dito, quindi mai pubblicato su internet, premiato o segnalato in altri concorsi. Ogni candidato deve allegare all’ela- borato una dichiarazione firmata in cui aesta che l’opera inviata è di esclusi- va produzione personale ed al- legare l’autorizzazione alla pubblicazione dell’opera. Gli elaborati dovranno re- care il titolo dell’opera ed essere inviate con racco- mandata A/R, dentro un plico, all’esterno del quale andrà riportata la dicitura: “Concorso Santa Berna- dee 2019” o consegnate a mano previo appuntamen- to. Le opere devono perveni- re entro e non oltre il 30 apri- le 2019 (farà fede il timbro posta- le) all’indirizzo: Unitalsi soosez. Asti, Via Carducci, 48 – 14100 Asti (AT). Oltre all’opera, all’interno del plico, dovrà essere inserita una busta sigilla- ta contenente una scheda recante i se- guenti dati: a) nome e cognome; b) in- dirizzo postale completo, recapiti tele- fonici, eventuale indirizzo di posta elet- tronica; c) dichiarazione firmata ae- stante che l’opera inviata è di esclusi- va produzione personale, inedita, mai premiata né segnalata in altri concor- si; d) autorizzazione alla pubblicazione e/o riproduzione dell’opera senza nulla pretendere alla segreteria del concorso. I premiati, avvisati telefonicamente, dovranno ritirare personalmente i pre- mi durante la cerimonia di premiazio- ne (dando conferma della loro presen- za entro il 10 giugno 2019), che sarà presieduta da Mons. Marco Prasta- ro, vescovo di Asti e si terrà a San Da- miano d’Asti nell’ambito della Giorna- ta Diocesana degli Oratori del 20 giu- gno 2019. Tui i partecipanti al con- corso saranno invitati alla cerimonia di premiazione. La Giuria del concorso è composta da critici e membri del con- siglio di soosezione, i cui nomi ver- ranno resi noti in occasione della ceri- monia di premiazione. Al primo classificato sarà assegnato come premio un pellegrinaggio Unital- si a Lourdes (non cedibile ad altri sog- gei) da effeuarsi nel 2019, offerto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, mentre al secondo classifica- to sarà assegnato un tablet. Al terzo in gara andrà invece un telefono cellulare. Per chi volesse approfondire la storia e la persona di Santa Bernadee, viene consigliata la leura di uno dei seguen- ti testi: don Gianni Toni, Bernadet- te: Uno di Noi (Ed. Shalom); Luciano Nervi, Bernadee Portavoce dell’Im- macolata (Ed. Elledici); Viorio Mes- sori, Bernadee non ci ha inganna- ti (Ed. Mondadori); René Laurentin, Lourdes, Cronaca di un mistero (Ed. Mondadori). Per maggiori informazioni o curiosi- tà: don Bruno Roggero, assistente Uni- talsi (366/9838655 o roggero.bruno@ gmail.com), Maldonese Giovanni, pre- sidente Unitalsi (333/5062955), Gi- berti Raffaele, segretario Unital- si (328/2110579 o raffaelegiberti@ gmail.com), Soosezione Unitalsi, via Carducci, 48 Asti (0141/595291 il mercoledì dalle 10 alle 12). > Stefano Vergano 16 __________________________________________ INFORMAZIONE RELIGIOSA _______________ 8 febbraio 2019 | Gazzetta d’Asti Il papa per la Giornata Mondiale del Malato Messa all’ospedale alle 16 di sabato con il vescovo Marco. Molti modelli nella Chiesa del farsi dono per il malato “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” “Viaggio intorno alla bioetica e ai cinque sensi - Leura e narrazione multi e interdisciplinare tra arte etica medicina scienza. Lo sguardo e la vista: l’aprirsi dell’anima al mondo” è il tema che sarà traato venerdì 8 febbraio, all’UniAstiss Polo Universitario Rita Levi-Montalcini, tra le 9 e le 13. Dopo l’accoglienza, saluti di benvenuto delle autorità e introduzione degli organizzatori, sessione I, Lo sguardo e la vista, modera Giangiacomo Cal- vi, docente Accademia di Belle Arti: 9-9.45: Vedere l’invisibile: il volto e lo sguardo nell’arte figurativa, Oavio Coffano, scenografo, già docente di leeratura e filosofia del teatro; 9.45- 10.30: L’impao dello sguardo sul- la persona: quale spazio occupa la vi- sta nella cura?, Salvatore Giambrone, oculista Asl AT. Sessione II, L’aprirsi dell’anima al mondo, modera Tiziana Stobbione, Asl AT e Università di Torino:10.45- 11.30: Quando la disabilità sensoria- le diventa una risorsa, Renata Sorba, coordinatrice A.P.R.I. Onlus di Asti (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti); 11.30-12.30: Dal vedere all’essere visti. Chi sono io? Il mio cor- po o la mia immagine? Riflessioni bio- etiche, Pietro Grassi, docente Pon- tificia Università Lateranense e Isti- tuto Superiore di Scienze Religiose all’Apollinare di Roma; 12.30-13 di- baito con il pubblico. Conclusioni a cura di mons. Marco Prastaro, vesco- vo di Asti. Oggi all’Astiss lettura e narrazione Viaggio intorno alla bioetica Sono medico, anatomopatologa, ho studiato a Roma all’Uni- versità Sapienza. Dal giorno in cui mi sono laureata ho sempre portato con me il fondamento della medicina ippocratica, quel- la medicina che nasce dall’unione del ragionamento logico, che analizza l’esperienza, la memorizza, l’utilizza e la trasmette at- traverso l’insegnamento. Ma Ippocrate, soprattutto sul rappor- to medico-paziente, ci ha trasmesso anche due insegnamen- ti fondamentali, due pilastri portanti: la philia, cioè l‘amicizia e l’agàpe, l’affetto per il malato. Requisito indispensabile del buon medico, perciò, non può essere solamente la tecnofilia, l’amore per l’arte medica, ma anche la filantropia, l’amore per l’uomo in quanto essere unico e irripetibile: se non si amano gli uomini, non si può essere medici. Con questa ferrea ideologia acquisita durante i miei studi ho cercato di essere il più vicino possibile ai malati e alle loro fa- miglie. Mi sono occupata per parecchi anni di trapianti di tes- suti osteoarticolari. Il mio rapporto era sia con il donatore che con il ricevente, e sia con le famiglie dei donatori che con le fa- miglie dei riceventi...assistevo alla morte e vedevo una vita che migliorava grazie a chi ci stava lasciando. Amavo moltissimo il mio lavoro perché amavo e amo essere accanto a chi ha biso- gno di aiuto; lavoravo giorno e notte ...non avevo molto tem- po per fermarmi a pregare il mio Dio, e a volte nemmeno a pen- sare a lui.. E poi un giorno... alcuni anni fa... di colpo... qualcuno, nel ten- tativo di derubarmi, mi ha ridotta in fin di vita. Sono sopravvissuta, dopo un lunghissimo periodo di ricovero: da medico, anch’io sono diventata malata! Ora ho grandi diffi- coltà a camminare, ho perso l’uso della voce e il dolore croni- co accompagna ogni giorno della mia esistenza. Ho pensato di impazzire... improvvisamente la mia vita così ricca, così piena, in cui il tempo non bastava mai si è trasformata in un’esistenza vuota, piena di sofferenza e di solitudine. Dove erano finite le mille persone che mi cercavano, che mi telefonavano? Non esi- stevano più, erano svanite nel nulla... era forse perché io non riuscivo più a parlare, perché non riuscivo più a camminare? I giorni e le notti non passavano più... e al dolore fisico si ag- giungeva anche quello psicologico: ho sperimentato la debo- lezza e la disperazione. Ed è proprio allora, quando mi sembrava che la mia vita non avesse più senso, che ho ritrovato LUI. Lentamente, anche se con fatica, la mia sofferenza si è ricoperta di speranza, in una intensità mistica unica, incredibile... alla quale non sarei mai potuta arrivare se avessi continuato a lavorare no stop. Ho po- tuto assaporare la gioia di pregare al risveglio, di salutare il Si- gnore misericordioso a mezzogiorno e di affidare a Dio la mia notte, prima di addormentarmi... Ho riscoperto il dono di Dio nel ricevere l’Eucarestia e sono grata a chi mi accompagna, quasi tutti i giorni, a Messa. Oggi sono malata io... capisco ancora di più le sofferenze e le rinunce giornaliere e costanti... le frustrazioni... il non esse- re capiti perché tu non puoi come gli altri, i “SANI”, parlare... vedere... sentire... camminare... ma, proprio quando tutto mi sembrava non avere più senso, ho appreso anche che non sei incompreso se lasci che il Signore entri nel tuo cuore e conso- li qualsiasi tua pena. Oggi, da medico malato, posso, infatti, affermare che soffri- re fisicamente e psicologicamente ti avvicina ancora di più a Gesù e alla Madonna perché consciamente ti fai partecipe del- le sofferenze immense che loro hanno scelto di vivere per por- tare noi alla salvezza. LA TESTIMONIANZA di Monica Da medico a malato... riscoprirsi inferma per unirsi a Dio TEMA: Tutti noi abbiamo “un sogno nel cassetto”, cioè un desiderio che vorrem- mo si realizzasse. Confida il tuo sogno al tuo diario. Caro diario, ho tanti sogni nel cassetto ma quello che vorrei che si realizzasse è la gua- rigione del mio papà. Da tre anni mio padre ha una brutta malat- tia al pancreas. Noi ora questa malattia la stiamo vivendo con felicità. Quando mio padre ha scoperto che ave- va una malattia, io e mio fratello ci siamo messi a piangere, perché da papà forte è diventato un papà debole. Nel 2016 siamo andati a Lourdes con i no- stri zii e c’erano anche dei nostri amici ca- talani. Abbiamo visitato la grotta con la Ma- donnina di Lourdes e fatto tutti il bagno. Mio padre con noi ha fatto il bagno nelle “piscine”, dove c’era dell’acqua fredda che arrivava dalla sorgente. L’anno dopo ci siamo ritornati, ma prima siamo andati a Nevers dove c’è la tomba di Bernardette. Siamo poi arrivati a Lourdes, dove questa volta abbiamo svolto attività di volontariato. Abbiamo rifatto il bagno nelle “piscine” e di sera ci ritrovavamo con tutti gli amici in un posto chiamato “Foyer”. Nel 2017 mio padre ha fatto la maratona di New York con un risultato di 5 ore e 15 mi- nuti. Quando siamo tornati a Asti, mio papà il giorno dopo ha fatto la terapia. Quella notte ho sognato la Madonnina. Siamo tornati a Lourdes anche nel 2018 e ci ritorneremo ancora. Da poco tempo mio papà ha fatto anche la maratona di Pisa e ha migliorato il suo tempo di un’ora e 10 minuti, perché ha cor- so in 4 ore e 5 minuti. Tengo molto a una calamita che ho regala- to a mio padre “Ho sempre desiderato ve- stirmi da eroe, ma i vestiti di papà mi stan- no larghi!”. LA TESTIMONIANZA di Edoardo 2ªA Un sogno nel cassetto e una calamita sul tavolino Francesco in riferimento alla Giornata Mondiale del Malato 2019 richiama im- mediatamente alla mente, in questo così burrascoso pa- norama mondiale, gli innu- merevoli episodi di non ri- speo dei principi cardine di una società civile, qua- li l’equità e la solidarietà. E’ indubbio che il Pontefice ha, da sempre, manifestato la propria aenzione ai pro- blemi dei più fragili, degli emarginati, degli scarti uma- ni. Con la proposta evangeli- ca di Maeo, che trae fonda- mento dal cosiddeo discor- so missionario, ognuno di noi è ulteriormente invitato a soffermarsi, con aenzione, anche sul significato del ter- mine “gratuitamente”. Gratuitamente trae origi- ne dal termine greco dorean, forma avverbiale di doreá, e si può tradurre in “dono, re- galo”. Un dono? Un regalo? Ma per chi? Per tui o solo per qualcuno? E poi siamo pro- prio sicuri che sia gratuito, che non si trai di un ingan- no? Gesù, dopo aver conferito gratuitamente ai suoi disce- poli il potere di guarire gli infermi, di sanare i lebbrosi e di cacciare i demoni, li invita a operare per alleviare le sof- ferenze degli uomini, rido- nando ciò che era stato loro dato. E tanto più grande è il dono che il Signore fa a ogni uomo, tanto maggiore deve essere l’impegno di ognuno di noi nel farsi dono per gli altri. Nella storia della Chiesa sono innumerevoli gli esem- pi di chi ha accolto e reso concreto l’invito ricevuto. San Camillo de Lellis, San Giovanni di Dio, San Giu- seppe Moscati, Santa Teresa di Calcua sono soltanto un minuscolo modello di tut- ti coloro che, nella quotidia- nità eroica del dolore, han- no saputo rispondere, sino a donare tuo di sé, all’im- perativo evangelico di Gesù: “Gratuitamente avete ricevu- to, gratuitamente date”. Nelle residenze per anzia- ni, negli hospice, negli ospe- dali o sul territorio, sul pia- neroolo di casa o sui gra- dini freddi di una stazio- ne, giorno e noe, miglia- ia di persone aendono un gesto gratuito da ognuno di noi, aendono un dono: non importa se sarà una pa- rola di conforto o un’ora del nostro tempo per scambia- re ancora alcuni pensieri, se saremo chiamati a prender- ci cura di un malato o a so- stenere il passo di chi non ne ha più la forza… l’unico ele- mento che farà la differen- za sarà nell’avere deo Si, nell’aver saputo trasformare quanto ricevuto in un gratui- to gesto d’amore, illuminato dalla Fede. Malaia e sofferenza non hanno età, non scelgono classi sociali e non fanno sconti: le due testimonian- ze autobiografiche che se- guiranno ne sono un chiaro esempio... Dalle parole di un medico che sperimenta che cosa si- gnifica quotidianamente es- sere ammalata o di un ragaz- zino che racconta della ma- laia del proprio papà, però, nasce anche un messaggio di speranza. La gratuità di Dio non ha limiti: il Suo amore infinito ci sorprende anco- ra una volta, anche quando sembra che la vita sia finita, che tuo sia perso, che pos- sa vincere la morte. > Tiziana Stobbione Lavanda dei piedi, Chiesa della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo - Snagov (Romania), © Centro Aletti Per studenti delle superiori. Sarà premiato alla Giornata degli Oratori il 20 giugno a San Damiano Concorso dedicato a Santa Bernadette

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Un concorso dedicato a San-ta Bernadett e riservato ai giovani e alle giovani del-le scuole medie superio-ri astigiane. In occasione del 175esimo anno del-la sua morte e in prepa-razione alla venerazione delle sue reliquie presen-ti ad Asti dal 27 al 30 lu-glio 2019, la sott osezione di Asti dell’Unitalsi indice un concorso riservato a tutt i i giovani delle scuole medie su-periori residenti o iscritt i alle scuo-le del territorio astigiano.

E’ possibile partecipare al concorso presentando alla sott osezione Unitalsi di Asti un elaborato lett erario o musi-cale o artistico dedicato a Santa Berna-dett e. Possono essere presentate opere di: prosa, poesia, musica, arti fi gurative cioè pitt ura, disegno, grafi ca, architet-tura, scultura, altre arti plastiche, ecc.

La partecipazione è assolutamente gratuita e rivolta a tutt i i giovani di età compresa tra i 14 ed i 20 anni iscritt i alle scuole superiori, residenti o iscrit-ti alle scuole del territorio astigiano. E’ possibile aderire al concorso presen-tando esclusivamente opere individua-li. Ogni autore potrà concorrere con un unico elaborato, che dovrà essere ine-dito, quindi mai pubblicato su internet, premiato o segnalato in altri concorsi.

Ogni candidato deve allegare all’ela-borato una dichiarazione fi rmata in cui att esta che l’opera inviata è di esclusi-

va produzione personale ed al-legare l’autorizzazione alla

pubblicazione dell’opera. Gli elaborati dovranno re-care il titolo dell’opera ed essere inviate con racco-mandata A/R, dentro un plico, all’esterno del quale andrà riportata la dicitura: “Concorso Santa Berna-

dett e 2019” o consegnate a mano previo appuntamen-

to. Le opere devono perveni-re entro e non oltre il 30 apri-

le 2019 (farà fede il timbro posta-le) all’indirizzo: Unitalsi sott osez. Asti, Via Carducci, 48 – 14100 Asti (AT).

Oltre all’opera, all’interno del plico, dovrà essere inserita una busta sigilla-ta contenente una scheda recante i se-guenti dati: a) nome e cognome; b) in-dirizzo postale completo, recapiti tele-fonici, eventuale indirizzo di posta elet-tronica; c) dichiarazione fi rmata att e-stante che l’opera inviata è di esclusi-va produzione personale, inedita, mai premiata né segnalata in altri concor-si; d) autorizzazione alla pubblicazione e/o riproduzione dell’opera senza nulla pretendere alla segreteria del concorso.

I premiati, avvisati telefonicamente, dovranno ritirare personalmente i pre-mi durante la cerimonia di premiazio-ne (dando conferma della loro presen-za entro il 10 giugno 2019), che sarà presieduta da Mons. Marco Prasta-ro, vescovo di Asti e si terrà a San Da-miano d’Asti nell’ambito della Giorna-

ta Diocesana degli Oratori del 20 giu-gno 2019. Tutt i i partecipanti al con-corso saranno invitati alla cerimonia di premiazione. La Giuria del concorso è composta da critici e membri del con-siglio di sott osezione, i cui nomi ver-ranno resi noti in occasione della ceri-monia di premiazione.

Al primo classifi cato sarà assegnato come premio un pellegrinaggio Unital-si a Lourdes (non cedibile ad altri sog-gett i) da eff ett uarsi nel 2019, off erto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, mentre al secondo classifi ca-to sarà assegnato un tablet. Al terzo in gara andrà invece un telefono cellulare.

Per chi volesse approfondire la storia e la persona di Santa Bernadett e, viene consigliata la lett ura di uno dei seguen-ti testi: don Gianni Toni, Bernadet-te: Uno di Noi (Ed. Shalom); Luciano Nervi, Bernadett e Portavoce dell’Im-macolata (Ed. Elledici); Vitt orio Mes-sori, Bernadett e non ci ha inganna-ti (Ed. Mondadori); René Laurentin, Lourdes, Cronaca di un mistero (Ed. Mondadori).

Per maggiori informazioni o curiosi-tà: don Bruno Roggero, assistente Uni-talsi (366/9838655 o [email protected]), Maldonese Giovanni, pre-sidente Unitalsi (333/5062955), Gi-berti Raff aele, segretario Unital-si (328/2110579 o raff [email protected]), Sott osezione Unitalsi, via Carducci, 48 Asti (0141/595291 il mercoledì dalle 10 alle 12).

> Stefano Vergano

16 __________________________________________ INFORMAZIONE RELIGIOSA _______________ 8 febbraio 2019 | Gazzetta d’Asti

Il papa per la Giornata Mondiale del Malato

Messa all’ospedale alle 16 di sabato con il vescovo Marco. Molti modelli nella Chiesa del farsi dono per il malato

“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”“Viaggio intorno alla bioetica e ai cinque sensi - Lett ura

e narrazione multi e interdisciplinare tra arte etica medicina scienza. Lo sguardo e la vista: l’aprirsi dell’anima al mondo” è il tema che sarà tratt ato venerdì 8 febbraio, all’UniAstiss Polo Universitario Rita Levi-Montalcini, tra le 9 e le 13.

Dopo l’accoglienza, saluti di benvenuto delle autorità e introduzione degli organizzatori, sessione I, Lo sguardo e

la vista, modera Giangiacomo Cal-vi, docente Accademia di Belle Arti: 9-9.45: Vedere l’invisibile: il volto e lo sguardo nell’arte fi gurativa, Ott avio Coff ano, scenografo, già docente di lett eratura e fi losofi a del teatro; 9.45-10.30: L’impatt o dello sguardo sul-la persona: quale spazio occupa la vi-sta nella cura?, Salvatore Giambrone, oculista Asl AT.

Sessione II, L’aprirsi dell’anima al mondo, modera Tiziana Stobbione, Asl AT e Università di Torino:10.45-11.30: Quando la disabilità sensoria-le diventa una risorsa, Renata Sorba, coordinatrice A.P.R.I. Onlus di Asti (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti); 11.30-12.30: Dal vedere all’essere visti. Chi sono io? Il mio cor-po o la mia immagine? Rifl essioni bio-etiche, Pietro Grassi, docente Pon-tifi cia Università Lateranense e Isti-tuto Superiore di Scienze Religiose all’Apollinare di Roma; 12.30-13 di-batt ito con il pubblico. Conclusioni a cura di mons. Marco Prastaro, vesco-vo di Asti.

Oggi all’Astiss lettura e narrazione

Viaggio intornoalla bioetica

Sono medico, anatomopatologa, ho studiato a Roma all’Uni-versità Sapienza. Dal giorno in cui mi sono laureata ho sempre portato con me il fondamento della medicina ippocratica, quel-la medicina che nasce dall’unione del ragionamento logico, che analizza l’esperienza, la memorizza, l’utilizza e la trasmette at-traverso l’insegnamento. Ma Ippocrate, soprattutto sul rappor-to medico-paziente, ci ha trasmesso anche due insegnamen-ti fondamentali, due pilastri portanti: la philia, cioè l‘amicizia e l’agàpe, l’affetto per il malato. Requisito indispensabile del buon medico, perciò, non può essere solamente la tecnofilia, l’amore per l’arte medica, ma anche la filantropia, l’amore per l’uomo in quanto essere unico e irripetibile: se non si amano gli uomini, non si può essere medici. Con questa ferrea ideologia acquisita durante i miei studi ho cercato di essere il più vicino possibile ai malati e alle loro fa-miglie. Mi sono occupata per parecchi anni di trapianti di tes-suti osteoarticolari. Il mio rapporto era sia con il donatore che con il ricevente, e sia con le famiglie dei donatori che con le fa-miglie dei riceventi...assistevo alla morte e vedevo una vita che migliorava grazie a chi ci stava lasciando. Amavo moltissimo il mio lavoro perché amavo e amo essere accanto a chi ha biso-gno di aiuto; lavoravo giorno e notte ...non avevo molto tem-po per fermarmi a pregare il mio Dio, e a volte nemmeno a pen-sare a lui..E poi un giorno... alcuni anni fa... di colpo... qualcuno, nel ten-tativo di derubarmi, mi ha ridotta in fin di vita.Sono sopravvissuta, dopo un lunghissimo periodo di ricovero: da medico, anch’io sono diventata malata! Ora ho grandi diffi-coltà a camminare, ho perso l’uso della voce e il dolore croni-co accompagna ogni giorno della mia esistenza. Ho pensato di impazzire... improvvisamente la mia vita così ricca, così piena, in cui il tempo non bastava mai si è trasformata in un’esistenza vuota, piena di sofferenza e di solitudine. Dove erano finite le mille persone che mi cercavano, che mi telefonavano? Non esi-stevano più, erano svanite nel nulla... era forse perché io non riuscivo più a parlare, perché non riuscivo più a camminare?I giorni e le notti non passavano più... e al dolore fisico si ag-giungeva anche quello psicologico: ho sperimentato la debo-lezza e la disperazione. Ed è proprio allora, quando mi sembrava che la mia vita non avesse più senso, che ho ritrovato LUI. Lentamente, anche se con fatica, la mia sofferenza si è ricoperta di speranza, in una intensità mistica unica, incredibile... alla quale non sarei mai potuta arrivare se avessi continuato a lavorare no stop. Ho po-tuto assaporare la gioia di pregare al risveglio, di salutare il Si-gnore misericordioso a mezzogiorno e di affidare a Dio la mia notte, prima di addormentarmi... Ho riscoperto il dono di Dio nel ricevere l’Eucarestia e sono grata a chi mi accompagna, quasi tutti i giorni, a Messa.Oggi sono malata io... capisco ancora di più le sofferenze e le rinunce giornaliere e costanti... le frustrazioni... il non esse-re capiti perché tu non puoi come gli altri, i “SANI”, parlare... vedere... sentire... camminare... ma, proprio quando tutto mi sembrava non avere più senso, ho appreso anche che non sei incompreso se lasci che il Signore entri nel tuo cuore e conso-li qualsiasi tua pena.Oggi, da medico malato, posso, infatti, affermare che soffri-re fisicamente e psicologicamente ti avvicina ancora di più a Gesù e alla Madonna perché consciamente ti fai partecipe del-le sofferenze immense che loro hanno scelto di vivere per por-tare noi alla salvezza.

■ LA TESTIMONIANZA di Monica

Da medico a malato...riscoprirsi inferma per unirsi a Dio

TEMA: Tutti noi abbiamo “un sogno nel cassetto”, cioè un desiderio che vorrem-mo si realizzasse. Confi da il tuo sogno al tuo diario.

Caro diario, ho tanti sogni nel cassetto ma quello che vorrei che si realizzasse è la gua-rigione del mio papà.Da tre anni mio padre ha una brutta malat-tia al pancreas.Noi ora questa malattia la stiamo vivendo con felicità.Quando mio padre ha scoperto che ave-va una malattia, io e mio fratello ci siamo messi a piangere, perché da papà forte è

diventato un papà debole.Nel 2016 siamo andati a Lourdes con i no-stri zii e c’erano anche dei nostri amici ca-talani. Abbiamo visitato la grotta con la Ma-donnina di Lourdes e fatto tutti il bagno. Mio padre con noi ha fatto il bagno nelle “piscine”, dove c’era dell’acqua fredda che arrivava dalla sorgente.L’anno dopo ci siamo ritornati, ma prima siamo andati a Nevers dove c’è la tomba di Bernardette. Siamo poi arrivati a Lourdes, dove questa volta abbiamo svolto attività di volontariato. Abbiamo rifatto il bagno nelle “piscine” e di sera ci ritrovavamo con tutti gli amici in un posto chiamato “Foyer”.

Nel 2017 mio padre ha fatto la maratona di New York con un risultato di 5 ore e 15 mi-nuti. Quando siamo tornati a Asti, mio papà il giorno dopo ha fatto la terapia. Quella notte ho sognato la Madonnina.Siamo tornati a Lourdes anche nel 2018 e ci ritorneremo ancora.Da poco tempo mio papà ha fatto anche la maratona di Pisa e ha migliorato il suo tempo di un’ora e 10 minuti, perché ha cor-so in 4 ore e 5 minuti.Tengo molto a una calamita che ho regala-to a mio padre “Ho sempre desiderato ve-stirmi da eroe, ma i vestiti di papà mi stan-no larghi!”.

■ LA TESTIMONIANZA di Edoardo 2ªA

Un sogno nel cassetto e una calamita sul tavolino

Francesco in riferimento alla Giornata Mondiale del Malato 2019 richiama im-mediatamente alla mente, in questo così burrascoso pa-norama mondiale, gli innu-merevoli episodi di non ri-spett o dei principi cardine di una società civile, qua-li l’equità e la solidarietà. E’ indubbio che il Pontefi ce ha, da sempre, manifestato la propria att enzione ai pro-blemi dei più fragili, degli emarginati, degli scarti uma-ni. Con la proposta evangeli-ca di Matt eo, che trae fonda-mento dal cosiddett o discor-so missionario, ognuno di noi è ulteriormente invitato a soff ermarsi, con att enzione, anche sul signifi cato del ter-mine “gratuitamente”.

Gratuitamente trae origi-ne dal termine greco dorean, forma avverbiale di doreá, e si può tradurre in “dono, re-galo”.

Un dono? Un regalo? Ma per chi? Per tutt i o solo per qualcuno? E poi siamo pro-prio sicuri che sia gratuito, che non si tratt i di un ingan-no?

Gesù, dopo aver conferito gratuitamente ai suoi disce-poli il potere di guarire gli infermi, di sanare i lebbrosi e di cacciare i demoni, li invita a operare per alleviare le sof-ferenze degli uomini, rido-nando ciò che era stato loro dato. E tanto più grande è il dono che il Signore fa a ogni uomo, tanto maggiore deve essere l’impegno di ognuno di noi nel farsi dono per gli altri.

Nella storia della Chiesa sono innumerevoli gli esem-pi di chi ha accolto e reso concreto l’invito ricevuto. San Camillo de Lellis, San Giovanni di Dio, San Giu-seppe Moscati, Santa Teresa di Calcutt a sono soltanto un minuscolo modello di tut-ti coloro che, nella quotidia-nità eroica del dolore, han-no saputo rispondere, sino a donare tutt o di sé, all’im-perativo evangelico di Gesù: “Gratuitamente avete ricevu-to, gratuitamente date”.

Nelle residenze per anzia-ni, negli hospice, negli ospe-dali o sul territorio, sul pia-nerott olo di casa o sui gra-

dini freddi di una stazio-ne, giorno e nott e, miglia-ia di persone att endono un gesto gratuito da ognuno di noi, att endono un dono: non importa se sarà una pa-rola di conforto o un’ora del nostro tempo per scambia-re ancora alcuni pensieri, se saremo chiamati a prender-ci cura di un malato o a so-stenere il passo di chi non ne ha più la forza… l’unico ele-mento che farà la diff eren-za sarà nell’avere dett o Si, nell’aver saputo trasformare quanto ricevuto in un gratui-to gesto d’amore, illuminato dalla Fede.

Malatt ia e soff erenza non hanno età, non scelgono classi sociali e non fanno sconti: le due testimonian-ze autobiografi che che se-guiranno ne sono un chiaro esempio...

Dalle parole di un medico che sperimenta che cosa si-gnifi ca quotidianamente es-sere ammalata o di un ragaz-zino che racconta della ma-latt ia del proprio papà, però, nasce anche un messaggio di speranza. La gratuità di Dio

non ha limiti: il Suo amore infi nito ci sorprende anco-ra una volta, anche quando sembra che la vita sia fi nita, che tutt o sia perso, che pos-sa vincere la morte.

> Tiziana Stobbione

Lavanda dei piedi, Chiesa della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo - Snagov (Romania), © Centro Aletti

Per studenti delle superiori. Sarà premiato alla Giornata degli Oratori il 20 giugno a San Damiano

Concorso dedicato a Santa Bernadette