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NUMERO 1 Marzo 2010 ANNO XIV Aut. del Tribunale di Brescia n. 34 del 23.9.1993 Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia PROVINCIA DI BRESCIA COMUNE DI BRESCIA FONDAZIONE BANCA SAN PAOLO FONDAZIONE DOMINATO LEONENSE fondazione civiltà bresciana onlus ELVIRA CASSETTI PASINI N ella festa dei santi patro- ni appuntamento ormai consolidato alla Fonda- zione Civiltà Bresciana per la settima edizione del “Pre- mio San Faustino e Giovita” e per la presentazione del bilancio delle attività dell’anno 2009 e del pro- gramma per l’anno 2010. Nelle parole del Vice Presidente, prof. Alfredo Bonomi, non manca una nota d’orgoglio nel rimarcare la vitalità della Fondazione che, “in uno scenario economico preoccu- pante”, nonostante “la diminuzio- ne dei mezzi a disposizione”, ha portato a termine le attività pre- viste, muovendosi su molti ver- santi e scavando nella cultura del territorio bresciano per portare alla luce “esperienze storiche ed umane significative”, secondo il progetto culturale del fondatore, mons. Antonio Fappani. Un riconoscimento è stato espres- so dal Vice Presidente al Comune, alla Provincia, alla Fondazione ASM e alla Fondazione Banca San Paolo, che con il loro sostegno economico hanno consentito di raggiungere i traguardi prestabili- ti, permettendo alla Fondazione di essere lo “specchio culturale della città” e del grande territorio bresciano. Non è mancato l’ap- prezzamento per il lavoro costan- te dei volontari e collaboratori che con professionalità e grande ge- nerosità hanno consentito la rea- lizzazione delle varie iniziative. “Proprio questa dotazione umana, in questa operosità libera, spesso non retribuita”, sta — secondo Bo- nomi — la vera forza della Fonda- zione, che si distingue da altre esperienze culturali. Un anno denso di attività il 2009, che ha registrato 12 pubblicazioni e 27 incontri culturali (convegni, mostre, conferenze). Tra questi il Vice Presidente ha citato la pre- sentazione del Centro Aleni per i rapporti Cina-Europa; il convegno su Berardo Maggi, principe della Chiesa al crepuscolo del Medioe- vo; la presentazione del Progetto sul censimento delle cascine; la presentazione del Centro San Martino per la storia dell’agricol- tura e del paesaggio con la sua grande Storia dell’agricoltura bresciana in tre volumi. Per il 2010 gli appuntamenti sono molti e significativi. Alcuni si in- nestano su progettualità plurien- nali come quelli che riguardano il Codice diplomatico, l’Atlante de- mologico lombardo (è ormai in stampa quello relativo al territorio Una sede definitiva per la FCB? Se c’era bisogno di una dimostrazione dell’inadeguatezza dei locali in cui opera la Fondazione Civiltà Bresciana, quella dimostrazione l’hanno avuta tutti coloro che erano presenti alla cerimonia per il conferimento dei premi Ss. Faustino e Giovita. Il salone Mario Piazza era infatti gremito di persone, molte delle quali in piedi, ma altrettante, forse in numero maggiore, sostavano nell’atrio del salone ed hanno finito poi col rinunciare alla cerimonia e tor- nare sui loro passi. Dalle colonne di questo giornale più volte si accennato al problema della sede, divisi fra speranze e delusioni cremonese), l’Atlante lessicale bresciano, gli Statuti Comunali. Altri sviluppano nuove tematiche o concludono un percorso prece- dente, come la pubblicazione de- gli Atti del Congresso celebrativo del VII centenario della morte del vescovo di Brescia Berardo Maggi e l’edizione della biografia del Ric- ci, scritta da Giulio Aleni. Un convegno nazionale sulla “Sto- ria della scuola a Brescia dall’età tardo-antica all’unità nazionale”, vedrà molti studiosi a confronto su una tematica assai significativa CONTINUA A PAGINA 2 CONTINUA A PAGINA 2 PRESENTAZIONE Musica e liturgie nel Medioevo bresciano A pagina 3 CONVENZIONI Fondazione e Archivio di Stato insieme Alle pagine 4-5 CONVEGNI L’educazione a Brescia dall’età romana all’unità d’Italia A pagina 8 NOVITÀ LIBRARIE La vita di Matteo Ricci scritta da Giulio Aleni A pagina 8 Bilancio 2009, programma 2010 La Fondazione, nonostante la diminuzione dei mezzi a disposizione, ha portato a termine le attività previste, muovendosi su molti versanti e scavando nella cultura del territorio bresciano Il passato e il futuro della Fondazione

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  • NUMERO 1Marzo 2010ANNO XIV

    Aut. del Tribunale di Brescia n. 34 del 23.9.1993Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post.D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 2, DCB Brescia

    PROVINCIADI BRESCIA

    COMUNEDI BRESCIA

    FONDAZIONEBANCA SAN PAOLO

    FONDAZIONEDOMINATO LEONENSE

    fondazione civiltà brescianaonlus

    ELVIRA CASSETTI PASINI

    Nella festa dei santi patro-ni appuntamento ormaiconsolidato alla Fonda-zione Civiltà Bresciana

    per la settima edizione del “Pre-mio San Faustino e Giovita” e perla presentazione del bilancio delleattività dell’anno 2009 e del pro-gramma per l’anno 2010. Nelleparole del Vice Presidente, prof.Alfredo Bonomi, non manca unanota d’orgoglio nel rimarcare lavitalità della Fondazione che, “inuno scenario economico preoccu-pante”, nonostante “la diminuzio-ne dei mezzi a disposizione”, haportato a termine le attività pre-viste, muovendosi su molti ver-santi e scavando nella cultura delterritorio bresciano per portarealla luce “esperienze storiche edumane significative”, secondo ilprogetto culturale del fondatore,mons. Antonio Fappani. Un riconoscimento è stato espres-so dal Vice Presidente al Comune,alla Provincia, alla FondazioneASM e alla Fondazione Banca SanPaolo, che con il loro sostegnoeconomico hanno consentito diraggiungere i traguardi prestabili-ti, permettendo alla Fondazionedi essere lo “specchio culturaledella città” e del grande territoriobresciano. Non è mancato l’ap-prezzamento per il lavoro costan-te dei volontari e collaboratori checon professionalità e grande ge-nerosità hanno consentito la rea-lizzazione delle varie iniziative.“Proprio questa dotazione umana,in questa operosità libera, spessonon retribuita”, sta — secondo Bo-nomi — la vera forza della Fonda-zione, che si distingue da altreesperienze culturali. Un anno denso di attività il 2009,che ha registrato 12 pubblicazionie 27 incontri culturali (convegni,mostre, conferenze). Tra questi ilVice Presidente ha citato la pre-sentazione del Centro Aleni per i

    rapporti Cina-Europa; il convegnosu Berardo Maggi, principe dellaChiesa al crepuscolo del Medioe-vo; la presentazione del Progettosul censimento delle cascine; lapresentazione del Centro SanMartino per la storia dell’agricol-tura e del paesaggio con la suagrande Storia dell’agricolturabresciana in tre volumi.Per il 2010 gli appuntamenti sonomolti e significativi. Alcuni si in-nestano su progettualità plurien-nali come quelli che riguardano ilCodice diplomatico, l’Atlante de-mologico lombardo (è ormai instampa quello relativo al territorio

    Una sede definitiva per la FCB?

    Se c’era bisogno di una dimostrazione dell’inadeguatezza dei localiin cui opera la Fondazione Civiltà Bresciana, quella dimostrazionel’hanno avuta tutti coloro che erano presenti alla cerimonia per ilconferimento dei premi Ss. Faustino e Giovita. Il salone MarioPiazza era infatti gremito di persone, molte delle quali in piedi,ma altrettante, forse in numero maggiore, sostavano nell’atriodel salone ed hanno finito poi col rinunciare alla cerimonia e tor-nare sui loro passi. Dalle colonne di questo giornale più volte siaccennato al problema della sede, divisi fra speranze e delusioni

    cremonese), l’Atlante lessicalebresciano, gli Statuti Comunali.Altri sviluppano nuove tematicheo concludono un percorso prece-dente, come la pubblicazione de-gli Atti del Congresso celebrativodel VII centenario della morte delvescovo di Brescia Berardo Maggie l’edizione della biografia del Ric-ci, scritta da Giulio Aleni. Un convegno nazionale sulla “Sto-ria della scuola a Brescia dall’etàtardo-antica all’unità nazionale”,vedrà molti studiosi a confrontosu una tematica assai significativa

    CONTINUA A PAGINA 2CONTINUA A PAGINA 2

    PRESENTAZIONEMusica e liturgie nel Medioevobresciano

    A pagina 3

    CONVENZIONIFondazione e Archiviodi StatoinsiemeAlle pagine 4-5

    CONVEGNIL’educazionea Bresciadall’età romanaall’unità d’Italia

    A pagina 8

    NOVITÀ LIBRARIELa vita di Matteo Ricciscritta daGiulio AleniA pagina 8

    Bilancio 2009, programma 2010 La Fondazione, nonostante la diminuzione dei mezzi a disposizione, ha portato a termine le attivitàpreviste, muovendosi su molti versanti e scavando nella cultura del territorio bresciano

    Il passato e il futurodella Fondazione

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    per la nostra città. Continueran-no inoltre le ricerche sul territo-rio nella collana “Archeologia &Storia”, con I Longobardi nelBresciano, il Borgo S. Vitale ed ivolumi su Barbariga e Quinzano... Gli incontri sui protagonisti dellavita civile, sociale-culturale, eco-nomica di Brescia getterannonuova luce su personaggi signifi-cativi della nostra società.A conclusione del suo discorso ilprof. Bonomi ha sottolineato co-me la Fondazione cresca ancheper la generosità di lasciti impor-tanti. Quello Caprioli è venuto adarricchire la dotazione libraria dipreziose cinquecentine e di altritesti che coniugano la storia diuna famiglia prestigiosa con quel-la culturale della Fondazione.

    di fronte alle promesse degli am-ministratori che negli anni si so-no succeduti alla guida del no-stro Comune e della nostra Pro-vincia. Fanno sperare ancora unavolta le parole del vice sindacoFabio Rolfi che, portando il suosaluto ed augurio in occasionedel conferimento dei premi edesprimendo, ancora una volta, lapropria “stima, vicinanza e ami-cizia alla FCB”, ha sostenuto che,pur nel momento economico dif-ficile, la “sfida per la soluzionedel problema della sede” è statapienamente accettata dall’Ammi-nistrazione Comunale. Parolecondivise anche dall’Amministra-zione provinciale, come ha volu-to rimarcare il presidente Danie-le Molgora — raggiunto telefoni-camente — che tornano ad ali-mentare la speranza nella grandefamiglia della FCB.

    Una sede definitiva per la FCB?

    Il passato e il futurodellaFondazione

    Articolato in quattro sezioni — poesiain dialetto e in italiano, giornalismoe pittura —, la settima edizione del“Premio Ss. Faustino e Giovita” ha

    visto la partecipazione di ben 121 autori che sisono cimentati sul tema La civiltà dell’amorein memoria di Paolo VI; una sorta di corollarioalle importanti manifestazioni in onore delgrande pontefice bresciano (che certamentea tutti appartiene ma che sentiamo particolar-mente nostro) in occasione della visita a Bre-scia di Benedetto XVI. E non è mancato, nelcorso della cerimonia di premiazione, un rife-rimento all’attesa, silente ma condivisa, di unmonumento a Paolo VI al centro della piazza alui dedicata. Il 15 febbraio, festa dei Santi Patroni, il saloneMario Piazza non è riuscito a contenere il fol-tissimo pubblico intervenuto. Erano presentiil vescovo di Brescia, mons. Luciano Monari, ilvicesindaco Fabio Rolfi, il vicepresidente dellaProvincia on. Giuseppe Romele, il presidentedella Circoscrizione Centro Flavio Bonardi, ilpresidente dell’Ateneo Francesco Lechi, il se-gretario della Fondazione Martino Dolci Gio-vanni Marchina, la signora Urbinati, oltre a nu-merosi esponenti della cultura bresciana fra iquali Pietro Gibellini e Giannetto Valzelli de-cano della Giuria.Dopo il benvenuto di mons. Antonio Fappani,il vicepresidente della Fondazione Civiltà Bre-sciana, prof. Alfredo Bonomi, ha illustrato leattività della Fondazione programmate per il2010, aggiungendo un esplicito invito a donAntonio a pubblicare la storia del suo paesenatale, la Storia di Quinzano, da tempo ulti-mata. Con il decoro musicale di Jacopo Dutti,danese di origine ma bresciano di adozione,docente di chitarra presso l’Accademia direttadal maestro Giulio Tampalini, si è quindi svoltala cerimonia di premiazione. Dopo la letturadel verbale della Giuria (composta da L. Anelli,M. Bernardelli Curuz, G. Bonfadini, E. Bonomi,C. Gatta, P. Gibellini, V. Soregaroli e G. Valzel-li), Vittorio Soregaroli, nella veste di portavocee presentatore, ha proclamato i vincitori. Premi Speciali della Giuria: il premio ‘Leonar-do Urbinati’ per la poesia dialettale è andatoalla composizione Tère di Maria Rosa Bertellinidi Brescia; il premio di giornalismo ‘GiorgioSbaraini’ è stato assegnato all’opera Un merlocon la voce di tortora di Antonio Alessi diDarfo Boario Terme; il premio ‘Terenzio For-menti’ è stato conferito ad Alceo Gianani diSarnico per la poesia in italiano Alzheimer; ilpremio di pittura ‘Martino Dolci’ è andato al-l’opera Espressione d’amore di Andrea Da-nieli di Brescia.Premi d’onore ex-aequo: il premio della Par-rocchia dei Ss. Faustino e Giovita è andato al-l’opera pittorica di Livia Giovanna Marpicati di

    Ghedi nella quale “dietro il garbo del tenue evelato equilibrio cromatico, si coglie, in sug-gestiva sintesi, il magistero e la sofferenza delpontificato di Paolo VI”; il premio della Circo-scrizione Centro è stato attribuito a Maria Al-borghetti di Brescia per il dipinto, contrasse-gnato da un passo della Populorum progres-sio, nel quale “è raffigurata in modo suggestivoe cromaticamente efficace una sofferta e di-

    gnitosa povertà che interpella il mondo del-l’opulenza”; la Medaglia d’argento dell’Ate-neo di Brescia è stata assegnata al dipintoRivoli d’amore di Lorenzo Fontana di Ve-rolanuova, un’opera che si distingue “peril messaggio diretto e la semplice ma inci-siva ed efficace linearità esecutiva”.Vincitori assoluti ex-aequo: la Medagliad’oro del Presidente della Provincia è stata

    ELVIRA CASSETTI PASINI

    Per tener vivo il ricordo diLeonardo Urbinati, re-centemente scomparso,la Fondazione Civiltà Bre-

    sciana ha voluto istituire un pre-mio di poesia dialettale a lui inti-tolato. Il premio conferito alla poe-sia “Tère” di Maria Rosa Bertelliniè un doveroso omaggio a questoprezioso amico e collaboratoredella Fondazione fin dalla sua co-stituzione. Cultore del dialetto e fine poetadialettale, usava di preferenza perquesta sua produzione lo pseudo-nimo Merlin Magù, nel giocosodoppio senso tra mago celtico(Cenomane) e magù, cioè cruc-cio, preoccupazione. E nell’allu-sione ai “magoni” che in certe oc-casioni davvero lo tormentavano,ma che mai trasparivano dalla suapoesia (dai versi non si vede),sta tutta la saggezza malinconicae distaccata di un uomo che non

    amava parlare di sé, della sua par-te più profonda, quella che riser-vava al mondo intimo e sacro degliaffetti domestici. Zöc de parole è

    infatti il titolo delle poesie che, alungo sollecitato dagli amici, ha vo-luto tardivamente pubblicare. Gio-chi della mente, versi ironici, sati-

    rici o umoristici, in cui si rifugiava,in alternativa ai suoi studi umani-stici, la vera patria della sua ani-ma.Se per Petrarca le produzionipoetiche in volgare erano nugae,inezie, anche per Urbinati le poe-sie dialettali erano zöc, giochi, neiquali — come egli scrive nella suaauto introduzione — non vi eraombra di intimità, non un bri-ciolo di riflessione, solo rara-mente qualche accenno di me-ditazione pensosa, per lo piùfinta, per puro vezzo letterario.Affermava infatti di non crederenel valore della sua opera poetica,alla quale attribuiva solo un va-lore culturale e storico, ma nonquello immortale e genuino del-la poesia. Eppure i suoi versihanno ben presto riscosso unostraordinario successo di pubbli-co e di critica e vivono nelle com-posizioni musicali di FrancescoBraghini e di Charlie Cinelli, cherecentemente ha presentato un

    È giunto felicemente al traguardo, con la cerimonia di premiazione

    Premio Santi Faustinoe Giovita Suggestivo l’auspicio di un monumento a Paolo VI in piazza Duomo

    Latinista, epigrafista, filologo, cultore di storia delle religioni con studi sulle divinità bresciane del mondoceltico e romanizzato

    Ricordo di LeonardoUrbinati

    Dalla Fondazione

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  • Lunedì 29 marzo, ore 17 | Brescia, chiesa di San Giorgiovia Gasparo da Salò

    presentazione del volume

    Musica e liturgienel medioevo bresciano (secoli XI-XV)a cura di Maria Teresa Rosa Barezzani e Rodobaldo Tibaldi

    Atti dell’incontro nazionale di studio(Brescia, 3-4 aprile 2008)

    saluti introduttivi

    Daniele MolgoraPresidente della Provincia di Brescia

    Andrea ArcaiAssessore alla Cultura del Comune di Brescia

    Antonio FappaniPresidente della Fondazione Civiltà Bresciana

    Armando NolliParroco della chiesa dei Santi Faustino e Giovita in Brescia

    relazione

    F. Alberto GalloUniversità degli Studi di Bologna

    Graduale dei Santi Faustino e Giovita (sec. XI)eseguito da

    don Giuseppe Fusari

    3NOTIZIEDICULTURA

    NUMERO 1MARZO 2010

    attribuita a Gigi Dainesi di San Po-lo per la poesia dialettale Róndena‘namuràda nella quale “in un dia-

    letto autentico, incontaminato, èaffidato al volo di una rondine

    l’amore fra terra e cielo”; la VittoriaAlata del Sindaco di Brescia è stataassegnata al dipinto di Sergio Bene-

    dettini di Quinzano, “opera pregevoleper l’equilibrio cromatico e suggestivaper l’originale intuizione creativa: nel le-

    game fra le croci del mondo e dellastoria, nel dolore condiviso, si sno-da, dietro le quinte, il pellegrinag-

    gio dei popoli verso una nuova dimensione”; il pre-mio del Vescovo di Brescia è stato conferito a Stefa-nia Baiguera, originaria di Pralboino, autrice del sag-gio Paolo VI e la civiltà dell’amore, opera merite-vole per “la perfetta aderenza al tema proposto, lepuntuali citazioni, lo stile letterario e l’efficacia co-municativa”.Possiamo anticipare che la prossima edizione del“Premio Ss. Faustino e Giovita” comprenderà ancheuna sezione dedicata alla scultura. Sarà proposta larealizzazione di un bozzetto, in bronzo o in marmo,raffigurante il papa bresciano; un contributo di ideeall’auspicabile realizzazione di un monumento a Pao-lo VI nella piazza che porta il suo nome.

    ALESSANDRA MAZZINI

    Aseguito dell’incontro na-zionale di studio tenuto-si a Brescia il 3 e il 4aprile 2008, vengono ora

    pubblicati gli Atti del convegno daltitolo Musica e liturgie nel Medioe-vo bresciano (secoli XI-XV). I datiraccolti rappresentano la puntapiù avanzata di una ricerca con-dotta da studiosi e specialisti suidocumenti conservati negli archivisia bresciani che italiani ed euro-pei. Tale straordinaria messe difonti ha fatto emergere un quadroculturale inedito e dai contenutirilevanti, che è stato rivelato alpubblico del convegno attraversocollegamenti storico-agiografico-musicali. Lo sforzo era dunquequello di dare al Medioevo brescia-no una prospettiva nuova, median-te lo spostamento dello sguardo suargomenti inediti. Anche il volu-me, già nelle sue dimensioni, mo-stra come i lineamenti tracciatidalle relazioni abbiano avuto nonsolo un regolare svolgimento, maanche una decisa amplificazione

    dettata da impreviste relazioni cul-turali, curiosità e approfondimentiteorici. Il libro, pur nella sua conti-nuità, può essere idealmente orga-nizzato attraverso tre direttiveprincipali: il repertorio liturgico-musicale dall’XI al tardo XV secolo,la polifonia sacra e profana delQuattrocento vista nel suo conte-sto storico e teorico e l’iconografiaespressione di arte applicata al di-segno di strumenti musicali o all’il-lustrazione di momenti cultuali. Iltesto testimonia pertanto, ancorauna volta, la fecondità del nostroterritorio e l’impegno pregiato del-la Fondazione nel tentativo di farlaemergere. Una raccolta di studi po-derosa che aggiunge un ineditoquanto prezioso tassello alla cono-scenza del nostro passato, ma è an-che punto d’avvio per compierenuovi approfondimenti. Il volumeverrà presentato il 29 marzo e saràun attento studioso e apprezzatomusicolo, come il prof. AlbertoGallo dell’Università di Bologna, aguidarci nelle affascinanti melodiemedievali e rinascimentali brescia-ne.

    Lunedì 29 marzo, ore 17chiesa di San Giorgio, presentazione del volume

    Musica e liturgienel Medioevo bresciano

    nuovo album con brani ancorauna volta tratti da Zöc de parole.Una poesia la sua, che, anchequando nasceva da un’impressio-ne momentanea, veniva coltivatae meditata nella fase di “gestazio-ne” con una concentrazione pro-fonda, che lo isolava e lo estra-niava dalle piccole miserie quoti-diane. E in questa sua capacità divedere le cose da un punto di vi-sta più alto e più lontano stavaanche il suo atteggiamento diprofessore affascinato dai “suoi”autori e comprensivo verso le de-bolezze dei suoi allievi. Egli inse-guiva spesso con la mente metriclassici, assonanze o allitterazioniproprie di qualche autore stranie-ro, quasi in una sfida con se stes-so, e, raggiunto il risultato di tra-sferire o adattare quei metri oquei suoni nel natio dialetto, fini-va poi con l’abbandonare nellemani degli amici (fidati!) i vari fo-glietti su cui aveva fissato la suacomposizione. Il materiale del-

    l’opera di Urbinati è infatti intrisodi cultura, anche quando è spec-chio di un mondo popolare e pri-mitivo, che viene tuttavia rivissu-to e proposto con una ironia cheha le sue basi nella classicità. L’ambiguità del suo atteggiamen-to nasce dalla sua preparazione fi-lologica e letteraria, per un attac-camento alla cultura classica, cheera un mondo vivo dal quale eglisapeva trarre, come scrive MinoMorandini: “il senso e il suono deisecoli perduti”. Lo stesso Urbinatid’altra parte precisava di teneredi più ai suoi studi storico-filo-logici, nei quali era seriamenteoccupato e nei quali pensava dipoter dire qualcosa di nuovo edi originale. Latinista (con una predilezioneper Catullo e Virgilio), epigrafista,filologo, cultore di storia delle re-ligioni con studi sulle divinità bre-sciane del mondo celtico e roma-nizzato, pubblicò durante il corsodegli anni scritti indimenticabili

    per la vasta e profonda erudizio-ne, per la finezza delle intuizionie per la vivacità delle sue rievoca-zioni. Socio dell’Ateneo di Bresciae dell’Accademia Catulliana di Ve-rona, dell’Associazione per la sto-ria della Chiesa bresciana, colla-boratore di numerosi giornali frai quali la “Rassegna artistico-let-teraria dell’ASLAI”, la rivista “Mi-sinta dei Bibliofili bresciano”, larivista della Fondazione CiviltàBresciana, ha ottenuto il PremioBrescianità Santi Faustino e Gio-vita nel 2009, poco prima dellasua scomparsa. Non si può tacere, infine, la sere-nità del suo carattere, la modestiadel suo porsi, la saggezza del suocomportamento in ogni circostan-za: anche queste doti sono compo-nenti importanti della grandezza. “Era un uomo di grande bontà”,dice di lui l’amico e sodale Fran-cesco Braghini. E anche per que-sto gli amici lo ricordano con rim-pianto.

    La settima edizione del “Premio Ss. Faustino eGiovita” ha visto la partecipazione di ben 121autori che si sono cimentati sul tema La civiltàdell’amore in memoria di Paolo VI; una sorta dicorollario alle importanti manifestazioni in onoredel grande pontefice bresciano

    notizie di cultura_marzo 2009_Layout 1 17/03/2010 16.43 Pagina 3

  • 4 Convenzione FCB - Archivio di Stato

    ALESSANDRA MAZZINI

    Una stretta di mano ed una firmahanno finalmente coronato il de-siderio, da anni esistente, di unaconvenzione tra la Fondazione Ci-

    viltà Bresciana e l’Archivio di Stato di Bre-scia. L’evento si è tenuto venerdì 12 marzonella sede della Fondazione, nell’ambito diuna conferenza stampa che ha visto prota-gonisti mons. Antonio Fappani, presidentedella Fondazione Civiltà Bresciana, il dott.Graziano Tonelli, direttore dell’Archivio diStato di Brescia, il dott. Fabio Rolfi, vicesindaco del Comune di Brescia, il dott. Cor-nelio Coppini, direttore generale degli Spe-dali Civili di Brescia e il prof. Gabriele Ar-chetti, coordinatore culturale della Fonda-zione Civiltà Bresciana. L’idea di questa convenzione è il risultato diun dialogo che da circa tre decenni la Fon-dazione ha instaurato con i diversi enti pre-senti nel nostro territorio. Tra gli ideali chela ispirano, infatti, vi è sempre stato il prin-cipio di cooperazione con le varie istituzionilocali, in quanto esso rappresenta il puntodi partenza per una compiuta valorizzazionedella città e del territorio. “Questo tipo dicollaborazioni — come ha affermato mons.Fappani — sono necessarie, perché sono laspina dorsale della cultura bresciana: senzadi esse, tante scoperte straordinarie reste-rebbero celate alla comunità”.È dunque per queste ragioni che l’accordotra la Fondazione e l’Archivio di Stato è unevento di grande peso sociale, oltre checulturale. Gli attori di questo accordo rico-noscono come obiettivo comune la tutelae la valorizzazione del patrimonio culturale,nello specifico quello archivistico, qualebene da salvaguardare ed auspicano so-prattutto “un incremento dello studio edella consultazione delle carte d’archivio,fondamentali tanto per la ricerca storica,quanto per la formazione didattica” comeha sottolineato Graziano Tonelli, direttoredell’Archivio di Stato di Brescia; il quale hapoi evidenziato la straordinaria opportunitàdi ua convenzione, che prevede la tuteladella documentazione storica attraverso in-terventi di riordino e di restauro conserva-tivo del materiale al fine di renderlo fruibileal pubblico.

    “L’Archivio di Brescia comprende un patri-monio di circa 25 km di carte conservate,che vanno dall’840 al 1960: una vera e pro-pria ricchezza per questa città, in cui è mol-to forte il desiderio di conoscere e studiareil proprio passato”, ha affermato ancora To-nelli che ha sostenuto con forza il ruolo fon-damentale dell’Archivio di Stato nella co-struzione dell’identità cittadina. Il senso diuna convenzione come quella siglata è per-tanto di promuovere la conoscenza dellefonti dell’Archivio e del loro corretto utiliz-zo nell’ambito della ricerca storica, nellosforzo di conservare una memoria collettivache altrimenti andrebbe perduta. I due soggetti daranno così inizio a progettispecifici che vedranno di volta in volta lainventariazione dei documenti, la loro ca-talogazione e la divulgazione dei risultati,per un continuo perfezionamento della ri-cerca. Queste iniziative sinergiche sarannodunque mirate a rendere sempre più frut-tifera la vita culturale della nostra città e aoffrirle strumenti di documentazione al-l’avanguardia. “Si tratta — come ha detto ilprof. Archetti — di un’importante rispostaai fruitori dell’Archivio di Stato, soprattuttostudenti universitari e studiosi, che potran-no così accedere alle fonti in maniera sem-pre più dinamica”.

    Con la firma della convenzione è stato an-che presentato il primo prodotto di questacollaborazione: si tratta dell’avvio graduale— prima conoscitivo e poi sistematico del-l’ordinamento del fondo storico dell’archi-vio degli Spedali Civili di Brescia. L’attivitàassistenziale dell’Ospedale Grande di Bre-scia prese avvio nell’agosto del 1452 e sca-turì dalla volontà di riformare e rendere piùefficiente quella pluralità di antichi hospi-talia cittadini, che erano in mano alle isti-tuzioni ecclesiastiche e che non erano piùin grado di affrontare le emergenze socialidalla metà del XIV secolo. Si rese necessaria una trasformazione or-ganizzativa ed istituzionale che non potevanon richiedere l’intervento dell’autoritàpubblica. Con l’accorpamento delle proprie-

    FCB, Archivio di Stato, Spedali Civiliinsieme in un grande progetto

    Il fondo antico dell’Ospedale Maggiore di Brescia

    L’episcopatodi mons. GiacintoTredici A capo della nostra diocesi negli anni tem-pestosi del fascismo, scomparso poco primadell’era inaugurata dal Vaticano II: in unmondo che va veloce il rischio era per il ve-scovo Giacinto Tredici (1880-1964) di finirein una teca, sicuramente bella, destinata acoprirsi però di polvere. Maurilio Lovatti, do-cente di filosofia in un liceo cittadino e col-laboratore della Cattolica di Brescia, con ilsuo ponderoso volume [Maurilio Lovatti,Giacinto Tredici, vescovo di Brescia in an-ni difficili, Fondazione Civiltà Bresciana,

    Fondamenta, Brescia 2009, pp. 454, ill.] hasicuramente messo un punto fermo per ri-pensare in maniera approfondita in tutta lasua complessità questa figura di presule. In454 pagine, il testo che si fregia di una pre-fazione di Luciano Monari, attuale vescovodi Brescia, si snoda geometrico e approfon-dito sulla vita, le vicende ecclesiastiche ed ilpensiero filosofico e teologico di Tredici. Mi-lanese, ordinato sacerdote nel 1902, pro-fondo cultore di filosofia e teologia, avrebbealternato la sua attività nella metropoli me-neghina tra l’arcivescovato e Santa Mariadel Suffragio, allora parrocchia di frontiera.Nel 1934 divenne vescovo di Brescia, riba-dendo ancora una volta il rapporto filiale trala nostra diocesi e quella milanese. Tredicisarebbe stato l’ultimo vescovo a fregiarsi di

    un titolo come quello di conte di Valcamo-nica, e tra i primi a doversi confrontare conla modernità a tutto tondo. In particolarearrivò a Brescia al termine di una soffertanomina. Succedeva infatti a Giacinto Gag-gia, unico vescovo italiano a non parteciparealle elezioni indette dal regime nel 1929.Tra l’altro a Brescia pare aspirasse anche talAngelo Roncalli, il futuro pontefice. La vit-toria di Tredici fu interpretata come un suc-cesso del regime, dato che il futuro vescovoera stato inviato dal cardinal Schuster adinaugurare la stazione centrale di Milano nel1931. Merito di Lovatti aver dimostrato laprofondità dei rapporti tra partito fascista evicariato: dialogo nella fermezza fu in so-stanza la linea che guidò l’agire di Tredici,tanto a Milano dove fu ascoltato collabora-

    tore di Schuster e poi a Brescia. Elogiò i pattilateranensi ma difese a spada tratta i sacer-doti della diocesi dalla pressioni del partito.Pubblicò poi con grande rilievo i pronuncia-menti di Schuster contro le leggi razziali del1938. Tredici dimostrò indipendenza ancherispetto ad una questione che all’epoca sol-levò non pochi imbarazzi: i funerali di Ga-briele D’Annunzio eroe nazionale ma di si-curo non uno stinco di santo. In questa oc-casione le strade di Tredici si intrecciarono,come sarebbe accaduto molte volte negli an-ni successivi, con quelle di Montini. Fu du-rante la Seconda guerra mondiale, in parti-colare negli ultimi due anni particolarmenteconvulsi, che il palazzo di via Trieste divenneluogo di mediazione tra le diverse fazionil’una contro l’altra armata. Nei giorni caotici

    Brescia, 19-25 aprile 2010

    Settimana della cultura

    Anche la Fondazione Civiltà Bresciana è coinvolta nella nonaedizione della Settimana della cultura, che si terrà dal 16 al 25aprile. Una settimana in cui al centro sarà la formulazione e

    circolazione di proposte culturali, con lapromozione del patrimonio culturale,l’organizzazione di eventi e l’aperturagratuita di tutti i luoghi statali. Scopo fondamentale dell’iniziativa èquello di favorire la conoscenza dellacultura e di trasmettere l’amore per l’artead una sempre più ampia platea dicittadini che per nove giorni potranno

    scegliere tra mostre, convegni, laboratori, visite guidate,concerti, spettacoli, proiezioni cinematografiche e aperturestraordinarie in tutte le regioni d’Italia. Nella nostra Provincial’evento è promosso dall’Archivio di Stato Brescia, in

    PUBBLICAZIONI DELLA FONDAZIONE CIVILTÀ BRESCIANA

    notizie di cultura_marzo 2009_Layout 1 17/03/2010 16.43 Pagina 4

  • 5NOTIZIEDICULTURA

    NUMERO 1MARZO 2010

    Urge salvare un prezioso archivio fonicoProgetto di recupero del materiale sonoro registratoda Giuseppe Gandellini negli anni 1939-1984

    ERALDA CATTANEO

    Fu la passione per le apparec-chiature radiofoniche, estesapoi agli apparecchi TV che por-tò Giovanni Gandellini, ragazzo

    del ’99, attivo dagli anni ’30 a Verola-nuova, a captare e registrare voci e suo-ni, legati alla vita e alla storia di anni ca-richi di vicende. Nel suo prezioso museofonico rimangono incise le uniche dizio-ni del poeta Angelo Canossi pochi mesiprima della morte, le prediche e i di-scorsi del cardinale G. Battista Montini,dei padri Giulio Bevilacqua e OttorinoMarcolini, di don Primo Mazzolari e delprof. Bruno Boni, oltre alla registrazionedi concerti di bande musicali, di raduninazionali di arma, di convegni di studioe altro ancora.Su dischi 78 giri di alluminio risuonanopure i rintocchi di concerti di campane,prima che queste venissero tolte e fuseper essere destinate a materiale bellico ele voci di genitori e parenti che, via radio,venivano trasmesse ai figli e ai congiuntilontani, al fronte, durante il secondo con-flitto mondiale. Le conoscenze tecnichedi Gandellini via via si affinarono, seguen-do i progressi della tecnica: dalle matricimetalliche alle bobine magnetiche, ai na-stri e alle audio cassette. Il museo fonicoche la Fondazione Civiltà Bresciana haacquisito negli anni ’90 comprende 1506musicassette, 20 maggio 1939 - 20 maggio1989, che racchiudono quasi mezzo se-colo di storia bresciana.Si tratta ora di conservare un materialeunico e irripetibile, indispensabile ad il-lustrare la storia bresciana nei più variaspetti e manifestazioni degli ultimi annidi guerra e dei primi decenni della rico-struzione del Paese. Dato che il mate-riale registrato su cassette rischia di es-sere perduto completamente a causadella smagnetizzazione, si è procedutoa riversare gradualmente tutto il sonorosu CD, avvalendosi dell’opera di tecnicispecializzati, come pure ad archiviare imateriali salvati e restaurati su nuovisupporti per renderli immediatamentee meglio fruibili da parte di tutti.

    tà dei piccoli ospizi, le donazioni, i lasciti ele offerte nacque attorno all’hospitale Ma-gnum un imponente patrimonio finanziarioe terriero che oggi sopravvive accompagna-to da un archivio di straordinario valore do-cumentario. Di questo archivio, composto da circa 390metri lineari di carte, manca tuttavia un in-ventario preciso e puntuale che possa farsistrumento adeguato per la consultazione.Per questo la Fondazione e l’Archivio diStato si impegnano in un processo di ordi-namento di questo fondo nel tentativo direnderlo fruibile in vista delle più diverseesigenze di studio. “È proprio il fine didattico e divulgativo arendere questa iniziativa affascinante edimportante — afferma il dott. Fabio Rolfi, vi-

    ce sindaco del Comune di Brescia — perchésono operazioni come queste che permet-tono alla ricerca, soprattutto universitaria,di crescere e alla popolazione di conoscerela propria storia”. Tra gli attori principali di questo progettoc’è il dott. Cornelio Coppini, che in rappre-sentanza degli stessi Spedali Civili ha riba-dito che “poter ricostruire la storia del no-stro ospedale è fondamentale per com-prendere la storia della nostra città e perfar sì che il ricordo degli artefici e dei do-natori del passato sia un incentivo per uncontinuo miglioramento del presente”.Un’occasione anche “per valorizzare un pa-trimonio documentario tra i più significatividel territorio bresciano ma la cui valenzava molto al di là dei suoi confini geografici”,

    ha ricordato ancora Coppini. Gli SpedaliCivili, infatti, hanno messo a disposizioneuna borsa di studio con cui ricercatori epersonale dell’Archivio di Stato potrannodare avvio a questa operazione culturale diricognizione e sistemazione del materialearchivistico. Altri fondi saranno trattati allo stesso modocon apposite risorse reperite mediante ap-posite domande ai bandi regionali e pro-vinciali.Un’operazione, dunque, estremamente no-tevole, attraverso cui si potrà finalmenterestituire alla città una delle sue tantissimericchezze e, come auspica il Dott. Rolfi, sipotrà far conoscere una parte della nostrastoria locale su cui si fonda la nostra stessaidentità.

    della Liberazione il vescovo si trovò ad essereuna voce di riferimento forte per tutti i bre-sciani che seguì anche negli anni della Rico-struzione. Significativa la fotografia che lo ri-trae con Bruno Boni, monsignor G.BattistaMontini e padre Ottorino Marcolini all’inau-gurazione del villaggio Violino. In quegli annidunque Giacinto Tredici si trovò ad accom-pagnare il passaggio delle nostra chiesa allamodernità, alle soglie del Vaticano II. Uomo di mediazione ma anche filosofo, vi-cino al neotomismo ed autore di un volumedi una storia della filosofia, capace di posi-zioni autorevoli e controcorrente. Nel 1950fu tra quei 6 vescovi, su 1681, che espres-sero parere contrario al dogma dell’Assunta.Fu anche un attento osservatore di fenome-ni di religiosità popolare come quella Pierina

    Gilli di Montichiari. Su tutto e tutti un atten-zione profonda alle cose vere che, comeamava ripetere “sono poche poche” e allepersone, dato che amava definirsi “il vesco-vo di tutti […] per me nessuno finisce maiai margini della diocesi”. Vittorio Nichilo

    Laura Bianchini in un libroIl premio “Città di Brescia-Laura Bianchini”che ha compiuto 20 anni, si pone comeobiettivo di far conoscere la presenza re-sponsabile e l’operato generoso delle don-ne bresciane profusi in ogni campo. Grazieall’interessamento di Doralice Vivetti, co-

    ordinatrice del Gruppo Promozione Donna,e di Tina Leonzi, presidente del comitatoper il premio “Città di Brescia - Laura Bian-chini”, è stata pubblicata la tesi di laureadi Giorgio Moretti, giovane ricercatore pre-maturamente scomparso, su Laura Bian-chini, testimone per più di un quaranten-nio, della militanza femminile nel campodelle politiche sociali del cattolicesimo ri-formatore bresciano [G. Moretti, LauraBianchini, a cura di E. Selmi e C. Celiker,Fondazione Civiltà bresciana, Brescia 2009(Cattolici e società. Documenti memorie edimmagini, 11), pp. 114].Carismatica figura, intellettuale ed educa-trice appassionata, giornalista coraggiosanel momento più tragico della storia nazio-nale, quello della Resistenza, Laura Bianchi-

    ni, profuse il suo lungo impegno nell’arcodi tempo che va dalla dittatura fascista, allalotta resistenziale, al dopoguerra come de-putato alla Costituente e come parlamentareper tre legislature. La tesi, riveduta da Eli-sabetta Selmi e Chiara Celiker, costituisceuno spaccato del cattolicesimo bresciano trele due guerre, in cui si distingue la passioneeducativa della Bianchini rivolta alla respon-sabilità personale e sociale dell’uomo. Lasolidità del pensiero di Laura Bianchini, an-corato a saldi i principi morali, ma semprerispettoso della pluralità delle idee, può es-sere indirizzato anche oggi a richiamare avalori autentici e intramontabili di libertà,di giustizia, di solidarietà e di civile convi-venza per essere autentici “costruttori del-l’avvenire”. Anna Fausti Prati

    collaborazione con la Soprintendenza Archivistica per laLombardia, l’Amministrazione Provinciale, la Fondazione LuigiMicheletti, la Fondazione Negri, la sede di Bresciadell’Università Cattolica e ovviamente la Fondazione CiviltàBresciana.In particolare nella giornata di lunedì 19 si terrà una giornatadi studio dedicata alle fonti archivistiche contemporanee, allaloro natura, conservazione ed utilizzo. Il convegno, dal titolo «Dal quotidiano alla storia, le fontiarchivistiche e la storia contemporanea», avrà luogo nel saloneS. Agostino di palazzo Broletto. A nome della Fondazione saràpresente il presidente, mons. Antonio Fappani, il quale parleràdegli archivi per la storia contemporanea (u. sc.).

    notizie di cultura_marzo 2009_Layout 1 17/03/2010 16.43 Pagina 5

  • Una potente famiglia bresciana nel contesto politico-diplomatico italiano ed europeo

    in età Rinascimentale e Barocca

    È dal 2005 che l’Associazione è impegnata nell’approfondimentosui Gambara. Da allora iniziò ad inserire nei tradizionali itinerariguidati, che rappresentano uno degli aspetti più originali dellaventennale vita associativa, anche mete specificatamente “gam-baresche”. Le abbiamo individuate principalmente in dodici pro-vince italiane comprese in sei regioni centro-settentrionali.L’esperienza delle visite guidate in tutti i luoghi descritti nellapubblicazione ha favorito il contatto con studiosi locali assai ap-prezzati che hanno aperto scenari più ampi di quanto nel bre-sciano si conosceva sui fatti e sulle personalità operanti nei con-testi esterni all’ambito d’origine dei Gambara. Tutto ciò ha con-sentito uno scambio fra ricercatori incaricati ed il gruppo di par-tecipanti alle escursioni. Questo nostro modo di operare ha pro-babilmente contribuito ad una stesura finale dei testi con un pa-thos più coinvolgente rispetto ad una qualsiasi scrittura redattanel chiuso dello studiolo di ogni singolo autore.Oltre alla pubblicazione, auspichiamo che nel corso dell’iterintrapreso possano nascere gemellaggi culturali fra i centri in-teressati dagli itinerari gambareschi, in particolare tra i comunidi Gambara, Pralboino, Verolanuova, Brescia, Correggio, Torto-na, Bene Vagienna e Viterbo, quelli cioé in cui abbiamo riscon-trato un maggior interesse nel legame con i Gambara.In concomitanza della presentazione della pubblicazione, oltread un importante convegno in ambito bresciano, proporremorepliche anche nelle altre realtà provinciali.

    Il volume composto da 304 pagine, si presenteràcon un formato e con una veste grafica adeguataal prestigio raggiunto dalla potente famiglia bre-sciana che in età rinascimentale-barocca si trovòpienamente inserita negli eventi politico-diplo-matici con ruoli di vertice e di autentico prota-gonismo.

    I testi, corredati da numerose e significativeillustrazioni, documentano le bellissime opere daloro realizzate o fatte eseguire nello svolgimento deinumerosi incarichi. Sfogliando le pagine, si apri-ranno squarci inediti sui rapporti anche familiarifra i Gambara ed i grandi del tempo, iniziando dallacorte madrilena che conferì loro numerosi privilegi.L’imperatore Massimiliano fu ospitato nel castellodi Pralboino: nell’occasione tenne a battesimo unGambara a cui fu dato il suo nome. Ancora più in-tensi e fruttiferi i rapporti con Carlo V, grande am-miratore di Veronica Gambara. Il più grande sovra-

    no che ebbe l’Europa fu ospitato ben due volte daVeronica nel suo ruolo di Gran Signora del Princi-pato di Correggio. Suo fratello Brunoro visse peranni alla corte di Madrid e, unitamente all’altro fra-tello Uberto (cardinale dal 1539), composero quelformidabile trio che consentì ai Gambara di tenererapporti familiari e di stima fra Impero e Papato,da cui si crearono le premesse per giungere all’apicenei “Fasti bolognesi” del febbraio 1530. Almeno trei Papi con cui ebbero dimestichezza, in particolarecon Paolo III. Per la famiglia dei Farnese svolseroun ruolo fondamentale per far assegnare loro ilDucato di Parma e Piacenza, oltre all’unione ma-trimoniale fra Brunoro Gambara e Virginia Pallavi-cino, vedova del figlio naturale di PaoloIII. Ebbero rapporti di parentela an-che con i Borromeo per il matrimo-nio fra Taddea dal Verme (vedovadi Lucrezio Gambara) con Gilberto,padre di San Carlo. Anche l’araldica, non solo “gambare-sca”, avrà un suo specifico capitolo nelvolume. La lettura consentiràdi conoscere altre personalitàdi straordinario profilo, comeil cardinale Giovanni France-sco, committente del capola-voro rinascimentale di Ba-gnaia (Vt), e la beata Paola,

    ancor oggi assai venerata in alcuni paesi della Bassabresciana, ma ancor più a Bene Vagienna (Cn), do-ve visse per ventinove anni a seguito del matrimoniocon il conte Lodovico Costa. Veronica, pur già notaal grande pubblico, emergerà per i ruoli che la im-pegnarono in gran parte della sua esistenza, ovverodonna di Governo che seppe reggere con fermezzaper ben 32 anni il Principato di Correggio, tenen-dolo lontano da ogni turbolenza. Emerge il profilodi una gentildonna fra le più colte dell’epoca, abilee capace di tessere rapporti politico-diplomatici dialtissimo livello non solo con i sovrani del suo tem-po, ma con intellettuali come Pietro Bembo e Lu-dovico Ariosto cui fece avere una pensione vitalizia

    per i suoi meriti letterari.

    Gli autori

    Ricerca interdisciplinare coordinata da Dezio Paoletti con testi di:

    Sandro Guerrini; Giuseppe Adani; Mario Marubbi;Gabriele Fabbrici; Stefano Perini; Angelo Locatelli.

    Fotografie degli studi Rapuzzi e Gilberti

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    ione Modalità di adesione

    Pubblicazione prevista per fine giugno. Se prenotata entro il 15 aprile 2010potrà essere acquistata al costo di stampadi € 26,50 (incidenza calcolata su una tiratura di 2000 volumi).

    Info e chiarimenti: Fondazione Civiltà Brescianavicolo San Giuseppe 5, 25122 Brescia (dal lunedì al venerdì, 9-12 - 14,30-17,30)tel. 0303757267; fax 0303774365; mail: [email protected]

    I residenti di Gambara, Pralboino, Verolanuova potranno ricevere informazioni presso le rispettive sedi comunali.

    Un sentito ringraziamento alla Provincia diBrescia, ai comuni di Gambara, Pralboino,Verolanuova e al gruppo d’imprese Lazza-roni di Berlingo-Rudiano per la preziosacollaborazione.

    Antonio Allegri, detto Il Correggio,Ritratto di Gentildonna. Ermitage di S. Pietroburgo. Alcuni esperti asserisconosia Veronica Gambara

    Alessandro Bonvicino, detto il MorettoRitratto del cardinale Uberto GambaraNational Gallery di Londra

    La mensa all’aperto del cardinale Giovanni Francesco Gambara e la fontana dei Lumini nella villa di Bagnaia (Viterbo)

    L’ingresso di Palazzo Gambara a Verolanuova (Brescia)

    ASSOCIAZIONE AMICI FONDAZIONE CIVILTÀ BRESCIANA DELLA BASSA E PARCO DELL’OGLIO a cura di Dezio Paoletti

    Il castello-palazzo dei Gambara a Pralboino (Brescia)

    Stemma nella chiave di volta

    sul portaledella cascina Palazzo

    a Gambara

    Il reliquiario del cardinale Uberto Gambara.Museo Diocesano di Brescia

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    7Dalla Fondazione NOTIZIEDICULTURANUMERO 1MARZO 2010 FRANCESCA PODETTA ALESSANDRA MAZZINI

    “Se la pubblicazionedi un libro di storiaè sempre un’occa-sione felice per ri-

    flettere su se stessi, perchéconsente di guardare alle no-stre spalle la strada che ha por-tato fino a noi, questi saggi cioffrono lo spunto per analizza-re la storia del nostro vissuto”.Queste le parole del Presidentedella Fondazione Civiltà Bre-sciana, Mons. Antonio Fappani,che hanno dato il via alla pre-sentazione del volume “PerticaAlta. Lo studio il lavoro e l’in-ventiva” tenutasi venerdì 26febbraio presso la sede dellaFondazione nel Salone MarioPiazza. Davanti a una sala gre-mita il Sindaco del comune diPertica Alta, Giovanmaria Floc-chini, ha ribadito il valore deltesto sottolineando come essoconduca il lettore attraversoun’affascinante viaggio alla ri-cerca delle origini e dei perso-naggi che hanno contribuito al-la crescita di un comune vivoche pensa al futuro. L’opera si presenta al fruitorein un’edizione semplice, maelegante, suddivisa in tre saggiraccolti in un cofanetto, checostituiscono tre strade signi-ficative di ricerca: “Personaggisignificativi di Pertica Alta” acura di Alfredo Bonomi, che ol-tre a essere vice presidentedella nostra Fondazione è an-che Assessore alla Cultura del-la Comunità montana della Val-le Sabbia, “Un viaggio nel pic-colo universo artistico di Perti-ca Alta” a cura di Giuseppe Bia-ti, “Il forno fusorio di Livemmo”a cura di Giancarlo Marchesi.Il primo volumetto tratteggiapersonaggi che hanno dato lu-stro al comune della Valle Sab-bia nel corso degli ultimi cin-que secoli. Maria Rosa Rai-mondi, dirigente dell’UfficioScolastico provinciale, interve-nuta all’evento, ha presentatolo scritto come un “viaggioumano” condotto con affettooltre che con professionalità,teso a descrivere il ruolo dellascuola e dei suoi educatori.L’istruzione non è solo il tas-sello di una storia più profon-da, ma un elemento decisivo eun motore di vivacità per con-figurare una società. Gli uomi-ni di scuola che hanno lasciatoun segno vivo nel percorso cul-turale della Valle del Chiese ri-specchiano la concezione mo-derna di istruzione. È così chei maestri delle famiglie Zani eBallini diventano veri e proprieducatori. Altri personaggi significativi diPertica Alta hanno legato la lo-ro storia a quella del paese, di-stinguendosi per intrapren-

    denza e versatilità economica,intellettuale e religiosa: sacer-doti, amministratori pubblici,notai, imprenditori siderurgici,proprietari terrieri. Il secondo volumetto conducepoi attraverso un piccolo, mainteressante percorso nel pa-trimonio artistico della zona. Sitratta di una vera e propriaguida, che va dai luoghi religio-si, passando per le chiese e leloro ricchezze, fino ad arrivareall’arte più popolare delle ar-chitetture rurali.Il territorio descritto è una ter-za parte delle Valli bresciane egli eventi sono esposti soprat-tutto a partire dal 1400. Dal1427 al 1797 nella Val Sabbiaintercorrono ben 370 anni divenezianità: sono anni decisividal punto di vista politico e so-ciale. Economia e arte eranostrettamente legate alle fami-glie facoltose della zona. Essetra 1200 e 1600, hanno avutoun ruolo determinante non solosul piano industriale e commer-

    ciale, ma anche per una funzio-ne di mecenatismo artistico.Con i primi anni del 1500 sistrutturarono le parrocchieche ampliarono i diversi edificireligiosi dei paesi. È così chel’arte entrò in modo massiccioin questi templi. Legami stilistici provenientidel Nord della penisola, dallaToscana, da Milano e dal Vene-to trovarono qui una sintesipositiva incentivata dalla fede,dalle tradizioni e dalla travol-gente opera di predicazionedei missionari. In particolareprese soprattutto sviluppo unaprofonda devozione alla Vergi-ne, testimoniata dalla moltipli-cazione delle santelle e delleimmagini mariane sulle case eagli angoli delle strade.Il testo continua con la spiega-zione, corredata da piacevoliimmagini, di alcuni dei più im-portanti luoghi d’arte del terri-torio, descrivendone decorazio-ni ed affreschi. Si passa cosìdalla Chiesa di San Bernardo e

    dal Santuario dei Morti di Bar-baine, situati a Belprato, allaparrocchiale di San MarcoEvangelista di Livemmo, tran-sitando per il “fiero borgo” diOdeno, fino a Lavino, Navono eNoffo. Questi ultimi sono i treantichi borghi, che separati delpasso del Termine, fanno da na-turale cerniera tra la Valle Sab-bia e la Valle Trompia. Il volumeè infine completato da due in-teressanti inserti sul carnevaledelle Pertiche e le sue masche-re tradizionali e sulla descrizio-ne delle santelle della zona.La terza e ultima parte del-l’opera “Il forno fusorio di Li-vemmo” a cura di GiancarloMarchesi, con l’introduzione diGian Pietro Brogiolo e un ap-profondimento sulle indaginiarcheologiche curato da LucaMura si presenta come un per-corso stimolante e denso di ri-chiami all’attività metallurgica,elemento trainante dell’econo-mia delle Valli bresciane, pre-sumibilmente fin dalla preisto-

    ria, e alla storia dei forni e delleficine nella Valle Sabbia dal1500 alla fine del 1800. Un territorio che, sotto il pro-filo agrario si presentava steri-le, trova nello sfruttamentodelle miniere del ferro e nellalavorazione del metallo un ele-mento di sviluppo e benessereper la comunità. Vengono quidocumentati i vari periodi sto-rici, le varie dominazioni, le pe-stilenze e le calamità naturalima soprattutto i mutamenti ele più disparate strategie teseall’incremento e alla salvaguar-dia dell’attività metallurgicadelle valli bresciane Sabbia,Trompia e Camonica.In questo volumetto vengonoriportate inoltre le fasi salientiche hanno portato GiancarloMarchesi e altri archeologici al-la riscoperta nei primi mesi del2000 del Forno fusorio di Li-vemmo, presso la località Gra-nolze di Pertica Alta, in disusodal 1848 e dei successivi sforzidel Comune e dei vari enti di

    competenza per riportare allaluce almeno una parte dei restidell’impianto fusorio ormai di-menticato. Il Forno, elementoportante dell’economia locale,portò notevole benessere allacomunità delle Pertiche e nefavorì lo sviluppo.Questo sforzo editoriale, linea-re e di facile lettura, teso acomprendere meglio l’identitàdella comunità montana dellepertiche è stato realizzato at-traverso lo studio dei docu-menti presenti nell’Archivio diStato; la presenza di questo en-te sul nostro territorio, definitodal Direttore dell’Archivio diStato di Brescia Graziano To-nelli, intervenuto alla presen-tazione del volume, “tempiodella cultura bresciana” è stataed è tuttora decisiva per risco-prirsi nei propri antenati. Infat-ti una comunità non può pro-gettare il proprio futuro senzaconoscere il proprio passato ele vicende legate all’agire quo-tidiano della sua gente.

    L’opera è suddivisa in tre saggi che costituiscono tre strade significative di ricerca: “Personaggi significativi di Pertica Alta” a cura di Alfredo Bonomi; “Un viaggio nel piccolo universo artisticodi Pertica Alta” a cura di Giuseppe Biati; “Il forno fusorio di Livemmo” a cura di Giancarlo Marchesi

    La Valle Sabbia tra passato e presente

    Pertica Alta: lo studio, il lavoro e l’inventiva

    ASSOCIAZIONE AMICI DELLA FONDAZIONE CIVILTÀ BRESCIANA a cura di Nicola Vairano

    Tempo di bilanci del 2009 e programmazione del 2010 per l’AssociazioneAmici della Fondazione Civiltà Bresciana, gruppo di Brescia. Così il presidenteNicola Vairano ne ha convocato l’assemblea annuale nei giorni scorsi. Dopoun ricordo sentito e affettuoso di due soci scomparsi, il prof. Leonardo Urbinatie l’avv. Rubens Carceri, il presidente mons. Antonio Fappani ha esposto leprincipali realizzazioni della Fondazione e gli orientamenti per il 2010. Ladott.sa Maria Teresa Piazza ha rivolto un saluto all’assemblea. Il presidenteVairano ha quindi relazionato sulla iniziative messe in atto nel 2009, nonchésulle motivazioni che hanno determinato le diverse scelte. Il segretario PietroFuni ha poi illustrato la situazione del corpo sociale che, nel 2009, è stato inaumento rispetto all’anno precedente. Il tesoriere Baxiu, invece, ha relazionatosul bilancio che consente oggi, a conti fatti, di realizzare alcuni interventi miratia favore della Fondazione. Una votazione unanime dell’Assemblea ha espressoparere favorevole al bilancio preventivo per l’anno in corso e le relative lineeprogrammatiche. Sono in fase di elaborazione per una decisione definitivaalcuni obiettivi come la visita alla mostra sugli Inca, la visita al nuovo palazzo

    di Giustizia per rendersi conto della ratio di quest’opera che pone Brescia al-l’avanguardia tra le città italiane nell’ambito delle strutture giudiziarie. E an-cora la visita al nuovo centro dedicato alla memoria di Paolo VI di Concesio;la visita all’Archivio Diocesano da poco restaurato e ammodernato. Alcunemete portano in Val Camonica in primavera per il museo camuno a Breno eal complesso della Dea Minerva, a Carzano di Monte Isola ove il 12 settem-bre si terrà la quinquennale Festa della S. Croce, di antica tradizione popo-lare, ed in Valle Sabbia per la giornata evento “Sulle Orme di San Domenicoin Valle Sabbia”, promossa dalla Associazione Amici di San Giacomo. Nonverrà trascurata la pianura che presenta attrazioni storiche, artistiche e diusi e costumi di notevole rilievo.

    ISCRIZIONI ALL’ASSOCIAZIONE AMICI DELLA FONDAZIONE

    Sono iniziate le iscrizioni all’Associazione per l’anno 2010. Le quote, rimasteinvariate rispetto allo scorso anno, sono le seguenti:

    socio effettivo: € 28,00; con abbonamento alla rivista della FondazioneCiviltà Bresciana € 40,00;

    socio studente: € 10,00; socio sostenitore: (comprensivo di abbonamento alla rivista della Fon-

    dazione) € 80,00; Enti (Associazioni, Fondazioni, Comuni, Aziende, ecc. comprensivo di

    abbonamento alla rivista) € 105,00.

    Tutti i soci ricevono gratuitamente il periodico Notizie di cultura bresciana edito dallaFondazione. Il versamento può essere fatto presso la Segreteria della Fondazione op-pure, tramite bonifico bancario, presso il Banco di Brescia, sede di Brescia, via Trieste8 (piazza Paolo VI). Nel caso di bonifico è necessario che sia chiaramente indicato ilbeneficiario cioè: “Associazione Amici della Fondazione Civiltà Bresciana e non la ge-nerica dizione Fondazione Civiltà Bresciana”. Le coordinate bancarie sono: IBAN IT57 Y 03500 11210 000000084502

    Il consiglio intende adottare l’invio delle comunicazioni per posta elettronica. Pertantosi pregano tutti i soci di comunicare il loro indirizzo a [email protected]

    notizie di cultura_marzo 2009_Layout 1 17/03/2010 16.44 Pagina 7

  • 8 Dalla Fondazione NOTIZIEDICULTURANUMERO 1MARZO 2010Dalla Fondazione

    fondazione civiltà brescianaonlus

    NOTIZIARIO DELLA FONDAZIONECIVILTÀ BRESCIANANUMERO 1 - MARZO 2010 - ANNO XIVDIRETTORE RESPONSABILE: ANTONIO FAPPANI

    Direzione, Redazione e Amministrazione25122 BRESCIAChiostri Vicolo S. Giuseppe 5tel. 0303757267 - fax 0303774365

    www.civiltabresciana.ite-mail: [email protected]

    Redazione:Gabriele Archetti, Alfredo Bonomi,Elvira Cassetti Pasini, Eralda Cattaneo,Anna Maria Fausti Prati,Licia Gorlani Gardoni,Fiorenza Marchesani, Diana Motta,Vittorio Nichilo, Dezio Paoletti,Umberto Scotuzzi, Nicola Vairano

    Autorizzazione del Tribunale di Brescian. 34 del 23.9.1993

    Poste Italiane S.p.A.Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia

    Stampa: Tipografia Squassina, Brescia

    A I U T A C I A D I F F O N D E R E « N O T I Z I E D I C U L T U R A B R E S C I A N A » : S E G N A L A A L L A R E D A Z I O N E L ’ I N D I R I Z Z O D I U N A M I C O

    Vita di Xitai, il Signor Ricci del Grande Occidente, raccontata dal gesuita Giulio Aleni dell’Estremo Occidente

    大西西泰利先生行蹟西極耶穌會士艾儒略述

    La traduzione in italiano è a cura di Stanislaus Lee, SavioHon e Gianni Criveller. L’introduzione, il commento, le notee la presentazione di ciascun personaggio nominato nellabiografia sono di Gianni Criveller.

    Il volume è pubblicato da Fondazione Civiltà Bresciananell’ambito del progetto dell’opera omnia di Giulio Aleni.

    Disponibile da giugno 2010 presso la Fondazione Civiltà Bresciana

    Fondazione Civiltà Bresciana OnlusVicolo S. Giuseppe, 5 - 25122 Bresciatel.: 030/3757267 - fax: 030/[email protected]

    www.centroaleni.it - [email protected]

    Aula Magna Giuseppe Tovini Lunedì 22 marzo, ore 9.30

    Convegno nazionale Brescia, 22-23-24 marzo 2010Università Cattolica del Sacro CuoreVia Trieste, 17

    L’educazione a Bresciadall’età romana all’unità d’Italia

    Presiede: Alfredo BonomiVice Presidente della Fondazione Civiltà Bresciana

    Scuola e formazione tra storia e storiografia recenteCarla Frova La Sapienza, Università di Roma

    Scholè come archetipo formativodell’Occidente Maria Pia Pattoni Università Cattolica del Sacro Cuore, Brescia

    Scuola e formazione in età romanae tardo anticaGabriella Amiotti Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano

    Le scuole cristiane siriache: uno sguardo d’insiemeVittorio Berti Università degli Studi di Padova

    Pausa

    ore 15.30 ripresa dei lavori Presiede: Alfio Cortonesi Preside della Facoltà di Beni Culturali (Università degli Studi della Tuscia, Viterbo)

    La formazione nei regni romano-barbariciClaudio Azzara Università degli Studi di Salerno

    Scuole, libri e biblioteche nel MedioevoSimona Gavinelli Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano

    Sub virga magistri. L’educazione nei monasteri Gabriele Archetti Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano

    Scuola e formazione nelle leggi della ChiesaRoberto Bellini Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano

    Maestri e scuole in età comunaleAngelo BaronioUniversità Cattolica del Sacro Cuore, Brescia

    Le scuole notariliEzio BarbieriUniversità degli Studi di Pavia

    Aula Magna Giuseppe Tovini Martedì 23 marzo, ore 9.00

    Presiede: Robertino GhiringhelliDirettore del Dipartimento di Storia moderna e contemporanea (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano)

    L’organizzazione degli «studia» conventualiNicolangelo D’AcuntoUniversità Cattolica del Sacro Cuore, Brescia

    Le scuole nelle corti principeschedel tardo MedioevoPaolo RossoUniversità degli Studi di Torino

    Maestri e stampatori nel XV secoloSimone Signaroli Università Cattolica del Sacro Cuore, Brescia

    L’insegnamento della teoria musicale presso i francescani di Brescia (secc. XV-XVI)Maria Teresa Rosa Barezzani Università degli Studi di Pavia

    La catechesi come alfabetizzazioneGiovanna GambaUniversità Cattolica del Sacro Cuore, Brescia

    La formazione del clero e il Seminario Angelo MaffeisFacoltà Teologica dell’Italia Settentrionale

    Pausa

    ore 15.00 ripresa dei lavoriPresiede:Giuseppe BertagnaDirettore del Centro di Ateneo per la Qualità dell'Insegnamento e dell'Apprendimento(Università degli Studi di Bergamo)

    Il collegio dei GesuitiSimona NegruzzoUniversità Cattolica del Sacro Cuore, Brescia

    La formazione della nobiltà bresciana fuori BresciaSergio OngerUniversità degli Studi di Brescia

    Il modello di Angela Merici e l’educazione femminilein età modernaFrancesca Terraccia Archivio Storico Diocesano, Milano

    Scuole e collegi tra rivoluzione e restaurazioneXenio ToscaniUniversità Cattolica del Sacro Cuore, Brescia

    Scuola e formazione in area alpinaOliviero Franzoni Fondazione Camunitas, Breno (Bs)

    Il liceo napoleonicoEmanuele PaganoUniversità Cattolica del Sacro Cuore, Milano

    La nascita dell’istruzione obbligatoriaFabio Pruneri Università degli Studi di Sassari

    Aula Magna Giuseppe Tovini Mercoledì 24 marzo, ore 9.00

    Presiede: Mario TaccoliniDirettore del Dipartimento di Scienze Storiche e Filologiche (Università Cattolica del Sacro Cuore, Brescia)

    Il movimento oratorianoGiovanni GregoriniUniversità Cattolica del Sacro Cuore, Brescia

    La formazione agrariaPaolo TedeschiUniversità degli Studi, Milano Bicocca

    La formazione professionaleValerio VariniUniversità degli Studi, Milano Bicocca

    Il contributo de “La Scuola” e delle editrici cattolicheLuciano CaimiUniversità Cattolica del Sacro Cuore, Brescia

    L’eccellenza pedagogica italiana:l’educazione infantileFulvio De Giorgi Università degli Studi di Reggio Emilia

    Conclusione dei lavori:Luciano PazzagliaUniversità Cattolica del Sacro Cuore, Milano

    fondazione civiltà bresciana onlus

    Sede di Brescia

    Che Brescia sia stato un luogo dove l’educazioneha sempre avuto un ruolo preminente è un datoassodato e riconosciuto da più parti. Ma comestoricamente l’educazione è andata formandosilungo i secoli nella nostra città? A questo interro-gativo cercherà da dare risposte la tre giorni diconvegno nazionale «L’educazione a Brescia dal-l’età romana all’unità d’Italia». Un arco temporalemolto ampio, ma soprattutto variegato e ricco diesperienze al suo interno che abbracciano diversicampi e luoghi di formazione. L’appuntamento èper le giornate di lunedì, martedì e mercoledìnell’Aula Magna dell’Università Cattolica in viaTrieste. L’appuntamento è promosso dalla Fon-dazione Civiltà Bresciana e dallo stesso Ateneo.Il simposio si aprirà lunedì 22 alle 9 con i salutidelle Autorità. A seguire per l’intera giornata gliinterventi riguarderanno il campo storiografico e,in particolare modo, l’età romana, le scuole cri-stiane siriache, i regni romano-barbarici, l’età me-dievale, specialmente i monasteri, i Comuni, lescuole notarili e la legislazione ecclesiastica inmateria. Nella seconda giornata, invece, il discor-so approfondirà il periodo tardo Medio Evo attra-verso le scuole di corte, la catechesi come formadi educazione, i Seminari e la scuole dei Gesuiti,il carisma di Sant’Angela. E ancora: il liceo napo-leonico, la formazione in area alpina, la nascitadell’istruzione obbligatoria. Infine, nella mattinatadi mercoledì, si darà spazio all’età contempora-nea, con l’analisi del movimento oratoriano, dellaformazione agraria, di quella professionale, delcontributo dato dalla casa editrice "La Scuola" edell’educazione infantile. UMBERTO SCOTUZZI

    Una novità libraria assolutanel quarto centenario di Matteo Ricci

    La vita di Matteo Ricciscritta da Giulio AleniA cura di Gianni Criveller

    Nel 1630 il missio-nario brescianoGiulio Aleni pub-blicò nel Fujian

    (Cina) la prima biografiascritta in cinese del confra-tello gesuita Matteo Ricci.L’opera di Aleni, di circa8500 caratteri, è partico-larmente importante perla storia della ricezione delcristianesimo in Cina per-ché permette di identifica-re circa sessanta letterati efunzionari cinesi con cuiRicci venne in contatto.Aleni inoltre riporta alcuniparticolari inediti: ad esem-pio l’informazione che Ric-ci teneva un diario perso-nale dove annotava rifles-sioni spirituali. La biografiadi Ricci scritta da Aleni èseguita dalla postfazione diLi Jubiao, letterato cristia-no importante collaborato-

    re di Aleni, e da due me-moriali relativi alla conces-sione imperiale di un ter-reno di sepoltura per Ric-ci. Il testo cinese è statotrascritto e suddiviso inparagrafi con traduzione afronte. Il testo originaleviene riprodotto in formaanastatica.

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