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Il paziente pediatrico nella maxiemergenza

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Il paziente pediatrico nella maxiemergenza

“…ci sono ragazzi, sopravvissuti al disastro e diventati uomini di grandissimo carattere…che, giunti alla maturità, confesseranno come, da quella notte del 28 dicembre, non abbiano più chiuso gli occhi per addormentarsi senza rivivere, saldate assieme, gli attimi della distruzione e l’immagine lancinante delle persote amate e perdute…,

“La Sicilia – 19 gennaio 1909

…anche se, talvolta, la naturale propensione “a fantasticare” dei bambini ha attenuato terribili traumi psichici…

Gli orfani di Messina raccolti sotto la tutela del patronato furono:

2317

1165 maschi 1152 femmine

419  di condizione civile 628 di condizione operaia 118 di condizioni agricole

380 di condizione civile 653 di condizione operaia 119 di condizioni agricole

da “Messina città rediviva” – P. Longo 1933

Per un terremoto del 7° grado R., su circa 140.000 abitanti (circa 80.000 morti) abbiamo avuto 2300 orfani.

Facciamo le dovute differenze

•  Definizione di catastrofe: evento dannoso per la collettività che lo subisce con sconvolgimento dell’ordine delle cose; avvenimento in seguito al quale si realizza una inadeguatezza brutale tra i bisogni delle persone coinvolte ed i mezzi di soccorso prontamente disponibili.

Morra e coll. Reg. Piemonte 2000

EVENTO MAGGIORE

Evento straordinario, che NON comporta la distruzione di aree territoriali;

•  Esclude il coinvolgimento delle strutture di

controllo e comando, mantenendo integre le strutture sanitarie territoriali;

•  “Ridotto” numero di vittime, gestibili in tempi

limitati (12 h) es. crollo palazzo, maxi-tamponamento, esplosione

abitazione…

Antonio Masetti MD 2011

•  Un alta percentuale della popolazione richiede cure pediatriche

•  Un alta percentuale della popolazione è anziana

•  Un alta percentuale soffre di malattie croniche

•  Un alta percentuale conduce esistenze “fragili”, ma in equilibrio, finché l’assetto sociale non viene sconvolto

Come organizzare un’assistenza pediatrica nelle grandi emergenze sanitarie?

È pensabile un’assistenza esclusivamente pediatrica?

Marco Esposito

LA STORIA:

“PEDIATRIA PER LE MAXIEMERGENZE” (Gruppo di Lavoro tra Società Scientifiche ed Associazioni Pediatriche di Categoria)

Società Italiana Medicina Emergenza Urgenza Pediatrica

(fin dal 2003 inizia ad occuparsi di assistenza pediatrica in occasione di Grandi Emergenze Sanitarie)

Una particolarità dell’assistenza pediatrica nella catastrofi

BAMBINO

FAMIGLIA

COMUNITA’ Il bambino, sebbene possa apparire il più esposto, potrebbe godere della risorsa genitori a patto che l’ambiente familiare resti stabile ??!!

Quale famiglia?

Deve avere, anche per i bambini, “percorsi di formazione” per affrontare le

maxiemergenze

•  Attività scolastiche mirate •  Attività extrascolastiche mirate •  Sensibilizzazione delle famiglie

Anche per il bambino esistono 3 tipologie di vittime:

•  Il bambino con trauma fisico •  Il bambino con trauma psichico •  Il bambino con trauma fisico e psichico

Una terra abituata alle catastrofi

Esercitazione 19-24 Aprile 2010 - Messina - Piano Comunale di Protezione Civile -

Antonio Masetti MD 2011

“PEDIATRIA PER L’EMERGENZA” Ass.ne ONLUS Volontariato di Protezione Civile

POSTO MEDICO AVANZATO

«PEDIATRA EMERGENZISTA»: - specifico percorso formativo - esperienza sul campo

Decentramento delle funzioni di P.C. su base regionale: le colonne mobili

Il decreto legislativo n. 112 del 31 marzo 1998, art.108 attribuisce alle Regioni le funzioni relative "agli interventi per l'organizzazione e l'utilizzo del volontariato".

L'obbiettivo principale è quello di costituire delle forze di pronto impiego in ogni regione composto da organizzazioni di Volontariato, compresi i Gruppi Comunali di protezione civile.

La composizione delle colonne mobili va posta in relazione alla tipologia degli scenari nei singoli territori regionali degli eventi massimi attesi.

NON PIU’ :

« QUALSIASI COSA BASTA CHE SI PORTI SOCCORSO …… »

MA INVECE:

« LE VITTIME DI CATASTROFI HANNO UGUALE , O ADDIRITTURA MAGGIORE, DIRITTO AD UNA ASSISTENZA TEMPESTIVA E QUALIFICATA »

Ultime indicazioni da parte del

Dip. Naz. Protezione Civile :

« ……. indifferibile realizzare strutture sanitarie

campali da inserire nei Moduli Sanitari delle Colonne

R e g i o n a l i , v o c a t e a l l ’ a s s i s t e n z a s a n i t a r i a

“poliambulatoriale” ed in queste è prioritaria la

presenza di un Medico Pediatra »

Antonio Masetti MD 2011

POSTO MEDICO AVANZATO

PRIMO LIVELLO: operativo in poche ore durata d’azione: 24 – 72 ore PRESTO – MEGLIO POSSIBILE – AI CRITICI

emergentisti rianimatori (118) chirurghi d’urgenza traumatologi

SECONDO LIVELLO: operativo in 6 - 12 ore durata d’azione: max. 7 gg PRESTO – BENE – A TUTTI

chirurgia d’urgenza traumatologia medicina d’urgenza pediatria …… « d’urgenza »

Nel primo approccio al bambino vittima:

Il triage pediatrico JUMP START è utile perché: •  Minimizza la componente emozionale del triage pediatrico •  Consente un corretto inquadramento del paziente pediatrico

•  Basato sul sistema Respiration Pulse Mental status che, in base ai dati raccolti (FC; FR; AVPU), determina la suddivisione per colore (Verde; Giallo; Rosso; Nero);

•  Applicabile anche a bambini con meno di 1 anno, disabili, con ritardo mentale.

Nel Bambino L’arresto respiratorio precede generalmente

quello cardiaco. L’apnea può insorgere in tempi relativamente

brevi. Può passare del tempo tra l’inizio dell’apnea e

la compromissione cardiaca, in questa finestra una corretta gestione delle vie aeree è essenziale

La frequenza respiratoria, così come quella cardiaca è età dipendente.

Non è possibile valutare lo stato di coscienza di un bambino in funzione della sua risposta a stimoli verbali.

•  Differenze con il sistema START: 1. Nei bambini in apnea viene rapidamente valutata la

funzione circolatoria; 2. In caso di apnea con circolazione presente viene

eseguito un breve trattamento ventilatorio (5 ventilazioni in circa 15”)

3. Parametri vitali adattati in base alla fisiologia pediatrica;

4. Perfusione capillare sostituita dalla valutazione del circolo periferico;

5. Stato di coscienza valutato tramite il metodo Alert Vocal Pain Unresponsive (AVPU)

Antonio Masetti MD 2011

DOPO 48 – 72 ORE DALL’EVENTO CATASTROFICO LE NECESSITA’ E LE RICHIESTE DI SOCCORSO DELLA POPOLAZIONE COLPITA CAMBIANO : IL P.M.A. HA ESAURITO IL SUO COMPITO

POSTO MEDICO AVANZATO

Gli sfollati e le tendopoli

Necessità di organizzare: •  L’accoglienza •  L’istruzione •  Il gioco •  L’assistenza sanitaria ordinaria (comprese emergenze) •  L’assistenza sanitaria nella prevenzione (ciclo dell’acqua, degli alimenti e dei rifiuti, vaccinazioni, prevenzione incidenti)

Tendopoli – L’Aquila 2009

Obiettivi principali • Assistenza pediatrica • Prevenzione • Supporto ed integrazione con il personale del luogo

•  Attenta analisi delle problematiche emergenti nelle varie tendopoli attrverso riunioni di verifica e pianificazione alla ricerca di soluzioni condivise ai tanti problemi

•  Definizione del nostro “ruolo”:chi siamo e perché siamo qui?

•  Pediatria ambulatoriale nelle tendopoli; •  Servizio attivo H24 nell’ospedale da campo:

prescrizioni, consulenze, stabilizzazione, trasferimenti;

•  Programmi di prevenzione

Assistenza Pediatrica…

Antonio Masetti MD 2011

“PEDIATRIA PER L’EMERGENZA” Ass.ne ONLUS Volontariato di Protezione Civile

•  si propongono come strutture campali tipo “poliambulatoriale”

•  che offrono assistenza sanitaria NON urgentistica e NON ospedaliera

Seconda fase dei soccorsi sanitari in emergenza:

P.A.S.S. ( Posti di Assistenza Socio Sanitaria )

Composizione dei PASS

Medico di base Infermiere di territorio

Psicologo Assistente Sociale

Pediatra Farmacia

Specialisti ambulatoriali…..

Medici Pediatri nei P.A.S.S.

- Esperienza di «Medicina di Comunità»

- Predisposizione ad affrontare «problematiche familiari» (anche non prettamente sanitarie)

- Capacità di gestione della « urgenza ambulatoriale »

Prevenzione… • Il sovraffollamento: 1. Gastroenteriti; 2. Pediculosi ed altre parassitosi 3. Malattie infettive

Il clima: 1.  Il colpo di calore; 2.  Evitare la disidratazione;

Molto è stato fatto anche per assistere i bambini nelle catastrofi … ma possiamo andare oltre…

Quando t'accorgi che stai guardando lontano, guarda ancora più lontano.

Lord Baden Powel – educatore 1857-1941