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Il pesciolino Papu

un racconto scritto e illustrato da

Serena BaroneKatrine ChenGiovanni NiroSimona Ricci

durante le ore di attività alternativacon l’insegnante Nadia Ponci

Classe Terza Banno scolastico 2009-2010

Scuola primaria statale “Italo Calvino”Terzo Circolo DidatticoCologno Monzese (Mi)

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Questo libro fa parte del progetto “La scuola come casa editrice” condotto da anni

nelle scuole del nostro Circolo Didattico

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C’era una volta un pesciolino rosso, Papu. Questo pesciolino era di una bambina di nome Federica.

Papu le era stato regalato nel giorno del suo ottavo complean-no. Arrivò l’estate e Federica e la sua famiglia dovettero partire per le vacanze. A quel punto si pre-sentò un grosso problema: non potendo portare Papu con loro a chi avrebbero potuto affidarlo? Federica pensò alla nonna, che accettò e i due, nonna e pesce, scoprirono di stare molto bene insieme.

I pesci non parlano, ma Papu faceva comunque compagnia alla nonna. Al ritorno dalle vacanze

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la mamma convinse Federica a lasciare definitivamente il pescio-lino dalla nonna. Federica accettò a malincuore, ma la consolava il fatto che andando a trovarla avrebbe ritrovato il suo pescioli-no. Passarono i mesi e il pescioli-no diventava sempre più grosso: non ci stava più nell’acquario e la nonna ne acquistò un altro più spazioso.

Passò ancora del tempo e anche quell’acquario divenne stretto. Allora la nonna pensò che biso-gnava risolvere diversamente la faccenda; parlò con Federica e in-sieme stabilirono che per il bene di Papu non serviva una vaschetta più spaziosa, ma un laghetto. La nonna si ricordò della sua amica Anna Maria che abita in campa-gna e nel giardino ha un piccolo laghetto pieno di pesci.

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Il giorno dopo la nonna e Federi-ca caricarono Papu in macchina e partirono. Arrivati, Federica fece scivolare il pesce nella sua nuova “casa”. Lì Papu vide un mondo a lui completamente nuovo: tanti pesci simili a lui e tanti di altri colori, uno spazio grande in cui nuotare liberamente, alghe, fan-go, rane, rospi, insetti... Appena lo videro gli altri pesci gli corsero incontro;

allegri e incuriositi iniziarono a fargli tante domande: - Come ti chiami? - Da dove arrivi? - Quanti anni hai? - Che giochi ti piacciono? - Che colore preferisci?..... Papu davanti a tutta quella folla di

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pesci festante e rumorosa si sentì imbarazzato e un po’ spaventato, ma timidamente iniziò a rispon-dere a tutte quelle domande.Poi gli altri pesci si presentaro-no: Ibra, Uario, Bog, Pam, Pum, Gron, Prum, Plam...Che nomi strani!! Poi ogni pesce raccontò a Papu alcune cose di sé.

Ibra, il pesce blu, che ama saltare e tuffarsi velocemente verso il fondo del laghetto è originario dei mari siciliani.

Uario, a righe azzurro e rosso, ama giocare a nascondino tra le alghe e gli scogli e gli piace tanto stare in compagnia. Uario arriva dalla Cina.

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Bog, viene dall’oceano Pacifico, è bianco e viola, ama scherzare con gli amici e spesso fa il pagliaccio facendo ridere tutti quanti.

Pam, la pesciolina rossa con i cuoricini fucsia, è una dormi-gliona dolce e affettuosa, sempre gentile e generosa con tutti. È nata nel mar del Giappone.

Pun, pesciolina filippina rosa e verde a pois, è vanitosa, spesso fa i capricci e vuol sempre fare la “comandina”.

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Gron, il pesce tutto nero con la faccia bianca, è proprio scorbu-tico e specialista nel fare scherzi brutti e spaventosi. Gron viene dai mari africani.

Prum, egiziana, gialla e arancio-ne, ama nuotare a pelo dellacqua per farsi scaldare dai caldi raggi del sole.

Plam, pesciolina californiana tutta viola, ama guardare di notte

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il cielo blu stellato e ogni anno a Capodanno non si perde mai lo spettacolo dei fuochi d’artificio.Tutti questi pesciolini provengo-no da mari differenti e nonostan-te “boccheggino” lingue diverse riescono sempre a comunicare, a giocare, a discutere e ogni tan-to anche a litigare. Papu iniziò così una nuova vita molto più divertente: poteva nuotare a pelo dell’acqua oppure tuffarsi in pro-fondità. Scoprì il caldo dei raggi del sole, la pioggia, la grandine, il vento, la nebbia, la neve... e la gioia di farsi cullare dalle onde insieme ai suoi nuovi amici.