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Il programma di monitoraggio per specie e habitat di interesse comunitario: dalle orchidee all’orso, dai protocolli specialistici al coinvolgimento pubblico Mattia Brambilla Fondazione Lombardia per l’Ambiente

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Il programma di monitoraggio per specie e habitat di

interesse comunitario: dalle orchidee all’orso, dai

protocolli specialistici al coinvolgimento pubblico

Mattia Brambilla

Fondazione Lombardia per l’Ambiente

Il programma di monitoraggio per specie e habitat di interesse comunitario

Outline: • principi base • tecniche di monitoraggio e distribuzione delle specie • protocolli di campo • casi particolari e conclusioni

1. Principi basilari

Il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario • è obbligatorio ai sensi delle Direttive Habitat (art. 17) e Uccelli (art. 12) • è un requisito basilare per la conservazione • idealmente richiede indicatori ben definiti e relativi valori utilizzabili come termini di

confronto (valori di riferimento)

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

M. Noseda

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

Il programma di monitoraggio include

• 27 specie vegetali • 53 habitat • 16 invertebrati • 19 pesci • 12 anfibi • 8 rettili • 82 uccelli • 33 mammiferi

S. Corezzola

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

PROGRAMMA DI MONITORAGGIO: HABITATS 53 habitat, inclusi 13 prioritari

Indicatori dello stato di conservazione • consentono una valutazione più esplicita e trasparente dello stato di conservazione • possono aiutare a definire gli obiettivi di conservazione • possono essere utili a differenti scale spaziali, da quella continentale a quella locale,

incluso il livello regionale (la scala ‘amministrativa’ a cui i dati sono raccolti e inizialmente elaborati e sintetizzati)

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

specie e habitat devono essere in Favourable Conservation Status (FCS; Art. 1 DH): • i Valori Favorevoli di Riferimento dovrebbero essere

calcolati (art. 17 DH; per uccelli: Brambilla et al. 2011. Bird Conservation

International 21:107-118)

• gli indicatori di monitoraggio devono consentire un raffronto con i VFR

• FCS significa che popolazione, range e habitat (o struttura e funzioni) di una specie (o habitat) sono in salute e lo saranno ragionevolmente anche in futuro

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

(M. Noseda)

• quando possibile, obiettivi di conservazione specifici sono stati individuati per aiutare la definizione dei VFR:

POPOLAZIONE RANGE HABITAT

dimensione

o densità trend

parametri

riproduttivi struttura

tipo di

conteggi

estension

e trend superficie qualità

trend della

superficie

trend della

qualità

Aythya

nyroca PFR-S +

mon.

pop. RFR + HRV-E HRV-Q 0 +

(Alessandro Musicorio. Licensed under CC BY-SA 2.0 via Wikimedia Commons)

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

Indicatori e valutazione dello stato di conservazione degli habitat

struttura dell’habitat % copertura totale – strato arboreo % dominanza specie tipiche n. alberi maturi alberi morti caduti m3/ha % copertura totale - lettiera

funzioni degli habitat n. specie tipiche n. specie vegetali importanti n. altre specie importanti (es. funghi) prospettive future minacce e pressioni % indicatori di evoluzione (es. rinnovo) % indicatori di degrado (es. specie esotiche) % specie nitrofile

esempio: FORESTE

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

Indicatori e valutazione dello stato di conservazione delle specie floristiche

popolazione n. popolazioni n. unità di popolazione % unità di popolazione fertili % stato di salute delle unità di popolazione

habitat per la specie superficie dell’habitat area (m2) % copertura di piante legnose

prospettive future minacce e pressioni frammentazione dell’habitat

es. Saxifraga tombeanensis Boiss. Ex Engl.

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

2. Tecniche di monitoraggio

La raccolta dati deve essere • utile per valutare lo stato di conservazione secondo indicatori e obiettivi • basata sui metodi più efficaci • soggetta a validazione sul campo

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

rassegna della letteratura e di progetti (es. LIFE) per individuare i metodi

prima definizione delle tecniche potenzialmente applicabili

modelli di distribuzione preliminari

attività di campo

validazione dei metodi informazioni sulla distribuzione

L. Spada

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

• revisione critica e sintesi delle informazioni disponibili • habitat: interpretazione critica e revisione • specie: distribution modelling (gambero, uccelli, mammiferi)

modelli di distribuzione preliminari

aggiornamento dei modelli di distribuzione

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

attività di campo

validazione dei metodi informazioni sulla distribuzione

quali sono le

specie tipiche per

gli habitat in

Lombardia?

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

9180* Foreste di versanti, ghiaioni e valloni

del Tilio-Acerion

Lista delle

specie

tipiche

Dominanti:

specie arboree: Acer pseudoplatanus, Fraxinus

excelsior, Tilia cordata,Tilia plathyphyllos

specie erbacee: Actaea spicata, Adoxa

moschatellina, Anthriscus nitida, Aruncus dioicus,

Asperula taurina, Campanula latifolia, Galeopsis

speciosa, Geranium robertianum, Lunaria rediviva,

Petasites albus Phyllitis scolopendrium,

Polystichum sp.pl.

Specie indicatrici:

specie arboree: Fagus sylvatica, Ulmus glabra

specie erbacee: Arum maculatum, Asarum

europaeum, Cardamine pentaphyllos,

Chrysosplenium alternifolium, Dryopteris sp.pl.,

Festuca altissima, Galium odoratum, Helleborus

viridis, Impatiens noli-tangere, Lamiastrum

galeobdolon, Oxalis acetosella, Poa nemoralis,

Polygonatum verticillatum, Senecio nemorensis

agg., Sesleria varia

SPECIE TIPICHE

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

Revisione di shapefiles e cartografia

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

4. Protocolli di monitoraggio di specie e habitat

metodi di campo: • quale/i tecnica/tecniche e come

implementarla/e sul campo • dove: lista di siti/aree (punti precisi,

singole pozze, aree campione, tratti di fiumi, etc.)

• quando: periodi (date), frequenza (intra- e inter- annuale)

• indicatori: cosa misurare e confrontare

archivio CNBF Bosco Fontana

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

4. Protocolli di monitoraggio: ottimizzazione: risparmiare tempo e denaro

per specie che soddisfano i seguenti criteri: • occupano gli stessi habitat e si trovano negli stessi siti • devono essere monitorate nello stesso periodo (dell’anno e del giorno), con gli stessi

metodi si può adottare un protocollo multispecie • tarabusino + forapaglie castagnolo; • aironi coloniali + mignattaio + spatola; • pecchiaiolo + nibbio bruno + biancone; • picchio cenerino + nero + tridattilo; • falco cuculo + grillaio + ghiandaia marina; • mignattino comune + mignattino piombato; • tottavilla + calandro + bigia padovana + averla piccola + averla cenerina + ortolano

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

GIO

Dryocopus martius

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

Picidae punti d’ascolto utili per monitorare: >> core areas per il picchio nero e siti di presenza delle due specie più rare >> principali direttrici di espansione del picchio nero >> espansione in corso di picchio tridattilo e cenerino

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

Ottimizzazione: uccelli di ambienti aperti

Cod. Nome scientifico Nome comune Fenologia

(monitoraggio) Unità di monitoraggio

Indicatore di

monitoraggio

PASSERIFORMES

ALAUDIDAE

A246 Lullula arborea Tottavilla SB popolazione nidificante in

aree campione

numero di territori in

aree campione

MOTACILLIDAE

A255 Anthus campestris Calandro MB popolazione nidificante in

aree campione

numero di territori in

aree campione

MUSCICAPIDAE

(SYLVIINAE)

A307 Sylvia nisoria Bigia padovana MB popolazione nidificante in

aree campione

numero di territori in

aree campione

LANIIDAE

A338 Lanius collurio Averla piccola MB popolazione nidificante in

aree campione

numero di territori in

aree campione

A339 Lanius minor Averla cenerina MB popolazione nidificante in

aree campione

numero di territori in

aree campione

EMBERIZIDAE

(EMBERIZINAE)

A379 Emberiza hortulana Ortolano MB popolazione nidificante in

aree campione

numero di territori in

aree campione

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

Ottimizzazione: uccelli di ambienti aperti

specie periodo di nidificazione periodo ideale per il monitoraggio

tottavilla marzo-inizio maggio (prima covata)

metà maggio-inizio luglio (seconda

covata)

15 marzo - 10 maggio (prima covata)

20 maggio - 10 luglio (seconda

covata)

calandro maggio-luglio 15 maggio - 15 luglio

bigia padovana giugno-luglio 1 giugno - 20 luglio

averla piccola giugno-luglio 1 giugno - 10 luglio

averla cenerina giugno-luglio 1 giugno - 20 luglio

ortolano maggio-luglio 5 maggio - 15 luglio

1 giugno – 10 luglio: idoneo per monitorare TUTTE le specie

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

G. Conca

Metodo Frequenza Numero di ripetizioni Periodo

transetto lineare annuale 2 1 giugno - 10 luglio

Specie popolazione regionale (cp) territori mappati

(2014)

% sulla popolazione

regionale

tottavilla 1000-1500 435 30-40%

calandro <100 48 ≥ 50%

bigia padovana ? 10 (≥ 50%)

averla piccola 2500-5000 1005 c. 30%

averla cenerina <15 10 > 65%

ortolano < 300 (ora probabilmente molte

meno!)

91 c. 30%

conoscenza della distribuzione estremamente dettagliata >> modelli affidabili di distribuzione reale e potenziale >> localizzazione robusta dei siti di campionamento

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

Ottimizzazione: uccelli di ambienti aperti

Criteri di priorità per il monitoraggio degli habitat Stato di conservazione, habitat prioritario, rarità, rappresentatività

Habitat Alpina Continentale

9180* Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion

Sfavorevole-cattivo

Sfavorevole-inadeguato

9180* - Alp 9180* Cont

Prioritario X X

Border regions - -

Area < 100 Ha - X

n. SCI < 10 - X

Habitat type Alpina Continentale

9180* Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion

Livello di priorità II Livello di priorità I

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

27 specie botaniche

Specie II – IV HD n.

Bryophyta II 6

Pteridophyta II, IV 3

Spermatophyta II, IV 18

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

Saxifraga tombeanensis Boiss. ex Engl.

ALL

EGAT

O II

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

Periodo di fioritura ge

nn

aio

feb

bra

io

ma

rzo

ap

ril

e

ma

gg

io

giu

gn

o

lug

lio

ag

osto

se

ttem

bre

ott

ob

re

no

ve

mb

re

dic

em

bre

Adenophora liliifolia (L.) A.DC. X X

Aquilegia alpina L. X

Asplenium adulterinum Milde s.l. X X X

Buxbaumia viridis (Lam. & DC.) Moug. & Nestl. X X X X

Cypripedium calceolus L. X X X

Daphne petraea Leyb. X X

Dicranum viride (Sull. & Lesq.) Lindb. X X X X X X X X X X X X

Dracocephalum austriacum L. X X

Eleocharis carniolica W.D.J.Koch X X X X

Gladiolus palustris Gaudin X X

Hamatocaulis vernicosus (Mitt.) Hedenäs X X X X

Himantoglossum adriaticum H. Baumann X X

Isoetes malinverniana Ces. et De Not. X X X X

Linaria tonzigii Lona X X

Lindernia palustris Hartmann X X X

Liparis loeselii (L.) Rich. X X X

Mannia triandra (Scop.) Grolle X X X

Marsilea quadrifolia L. X X X X

Meesia longiseta Hedw. X X X X

Orthotrichum rogeri Brid. X X X X

Paeonia officinalis L. subsp. banatica X X

Physoplexis comosa (L.) Schur X X

Primula glaucescens Moretti X X X X

Primula spectabilis Tratt. X X X

Saxifraga presolanensis Engl. X X

Saxifraga tombeanenis Boiss. ex Engl. X X X

Spiranthes aestivalis (Poir.) Rich. X X

Criteri di priorità per le specie vegetali

Specie Alpina Continentale

Saxifraga tombeanensis Sfavorevole-Inadeguato -

Specie Alpina Continentale

Saxifraga tombeanensis Livello di priorià I -

IUCN categories: EN

RARITA’

Criterio di priorità per i siti

• Pressioni e minacce per il sito (C): frammentazione, eutrofizzazione, aree

antropizzate

• Presenza di specie vegetali (PS) e habitat (H) in Direttiva Habitat

GI = Global Index = (C/3) + PS + H

5. Casi speciali: cambiamenti climatici

civetta nana e capogrosso modelli di distribuzione attuale e futura >> monitorare la variazione dovuta al cambiamento climatico

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

5. Special issues: climate change Aegolius funereus (M. Benazzo)

punti d’ascolto (siti idonei anche in futuro)

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

5. Casi particolari: non solo dati di presenza o abbondanza!

Il monitoraggio dello stato di conservazione può essere fatto (e fatto meglio) in alcuni casi utilizzando altri indicatori rispetto a presenza o abbondanza di specie

uccelli acquatici migratori nelle risaie: mantenimento di siti idonei allo stop-over

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

valutazione del range tramite elettropesca e pescato commerciale ogni 3 anni

Rutilus pigus

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

Nome scientifico

Nome comune

Metodo Ruolo istituzioni scientifiche Coinvolgimento possibile Formazione rilevatori

parchi associazioni volontariato

Triturus carnifex Tritone crestato italiano

Presenza/assenza della specie con rilevamento visuale e/o uso di guadino (adulti, uova, larve)

Occorre un coordinamento generale e una supervisione scientifica da parte di specialisti

SÌ SÌ SÌ Sì, specifica (ecologia specie, protocollo di monitoraggio, gestione dei dati di campionamento ecc.)

Rana latastei Rana di Lataste

Presenza/assenza della specie con rilevamento visuale (adulti, ovature) Occorre un coordinamento

generale e una supervisione scientifica da parte di specialisti

SÌ SÌ SÌ Sì, specifica (ecologia specie, protocollo di monitoraggio, gestione dei dati i campionamento ecc.)

Presenza/assenza della specie con rilevamento al canto mediante impiego di idrofono

NO NO NO

Speleomantes strinatii

Geotritone di Strinati

Censimento per tempi prestabiliti (Systematic Sampling Survey-Time Constrained)

Il monitoraggio deve essere affidato a specialisti

NO NO NO NO (personale già specializzato)

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Il programma di monitoraggio in Lombardia • considera anche gli schemi di monitoraggio già esistenti rispetto ai quali è

complementare • ambisce a coinvolgere volontari (es. citizen science) e gestori dei siti • ottimizza costi/benefici • include il concetto di VFR • ambisce a definire indicatori trasparenti • fornisce protocolli dettagliati per il monitoraggio di specie e habitat • identifica le priorità di monitoraggio

principi tecniche di monitoraggio distribuzione protocolli di campo conclusioni casi particolari

grazie!

COSTI DI MONITORAGGIO

lo sapevo che qualcuno avrebbe fatto domande sui costi! $$$

l’implementazione dell’intero programma costerebbe (costi lordi): SPECIE ANIMALI: 635.500 €/anno (era 941.588 prima dell’ottimizzazione – protocolli multispecie e schemi già esistenti) SPECIE VEGETALI: 152.320 € HABITAT: 717.570 € che significa 780.482 €/anno facendo il monitoragio di piante e habitat ogni 6 anni