il programma e gli obiettivi della faita quinquennioil camping village assisi e villaggio albergo...

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P E R I O D I C O D E L L A F A I T A F E D E R C A M P I N G Poste Italiane SPA - Sped. Abb. Postale DL 353/2003 (conv. INL. 27/02/2004, nª 46) ART.1 comma 1 DCB ROMA •Aprile - Giugno 2016 IL PROGRAMMA E GLI OBIETTIVI DELLA FAITA NEL PROSSIMO QUINQUENNIO QUALE SVILUPPO PER L’ OPEN AIR IN ITALIA? IL TURISMO E LA SUA RIVOLUZIONE DIGITALE WEB REPUTATION E BOOKING ENGINE: SUPERARE LE OTA CON GLI STRUMENTI GIUSTI ANNO XI N. 35 SIPAC 2016 PADOVA 21 e 22 settembre

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CAMPING MANAGEMENT :SOMMARIO

5 CAMPEGGIARE NELLA CITTA’ DEI SANTI FRANCESCOE CHIARAA cura di Pietro Licciardi

11 IL PROGRAMMA E GLI OBIETTIVI DELLA FAITA NELPROSSIMO QUINQUENNIO

13 QUALE SVILUPPO PER L’OPEN AIR IN ITALIA?

18 IL TURISMO E LA SUARIVOLUZIONE DIGITALE

26 LAZIO FOOD&WINE PER LA PROMOZIONE DEL TERRITORIOdi Danny Pavani

29 L’ITALIA COME PIACE AI GIAPPONESIdi Massimo Succi

35 WEB REPUTATION E BOOKINGENGINE: SUPERARE LE OTACON GLI STRUMENTI GIUSTIdi Dario Lambardelli e Flavio Sartini

39 CAMPINGVILLAGE.TRAVEL, IL PORTALE CHE RIVOLUZIONALE REGOLE

32 SEMPRE BENE INFORMATI CONLE GUIDE ADAC

43 FATTURE PASSIVE, FALSO IN BILANCIO E TASSAZIONEDEGLI IMMOBILIa cura di Maurizio Fantaccione

FAITA FEDERCAMPING

Via Cola di Rienzo, 28500193 Roma

tel. 06 32111043 - fax 06 3200830www. faita.it

Autorizzazionedel Tribunale di Roman. 363/2006 del 29/09/2006

Direttore responsabile:Salvatore Vingiani

Redazione:Nicolcarlo GenovesePietro LicciardiAndrea Spezzigu

Produzione e pubblicità:Contatto Comunicazione e Marketing s.r.l.Via Apuania, 5 - 00162 Roma Tel. 06 97616025 - Fax 06 97616034cell. 3355774176

Progetto grafico:Emilio [email protected]

Impaginazione:Format Roma S.r.l.www.formatroma.it

Stampa:Grafica Di Marcotullio sas - Roma

Finito di stampareLuglio 2016

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CAMPING MANAGEMENT :EDITORIALE

Ho partecipato di recente ad un incontro orga-nizzato presso la Camera dei Deputati su“Scenari e prospettive di sviluppo del turismo

open air in Italia”, se ne parla ampiamente in un arti-colo che ne riporta dettagli ed interventi. A me premesottolineare come gli apparati di governo - era presenteil ministro Franceschini - e lo stesso potere legislativosembrino mostrare interesse per la nostra offerta e necomincino a percepire valore e portata.Purtroppo ho dovuto constatare come sia ancora ab-bastanza evidente nell’immaginario di chi progetta lepolitiche dell’economia turistica l’equivoco secondocui l’open air è una modalità marginale. Perché accadaè un mistero di semplice spiegazione: non abbiamo asufficienza proiettato la realtà del nostro comparto

verso i settori influenti dell’opinione pubblica. Politici,giornalisti, opinion leader in genere, non hanno unapiena ed attuale concezione di cosa sia una aziendaopen air, di quanto complesso sia il servizio che rendee soprattutto di quanto sia cresciuta e cambiata la do-manda e l’offerta del comparto.Ciò dipende anche da noi, che non abbiamo investitoin comunicazione perché eravamo - e a tutt’oggi moltiancora lo sono - convinti che far bene il nostro lavoroesaurisca degnamente ogni altro impegno. Purtropponon è così e ce ne accorgiamo quando scopriamo chedieci milioni di ospiti e 70milioni di presenze rappre-sentano un record in Europa ma in Italia non sono

Maurizio Vianello

continua a pag.20

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CAMPING MANAGEMENT :PAROLE ATTORNO AL FUOCO

CAMPEGGIARENELLA CITTÀ DEI SANTIFRANCESCO E CHIARA

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Trentamila metri quadrati pia-neggianti sotto una pineta dialberi piantati oltre cinquan-

t’anni fa, a poco più di tre chilometridalla famosa cittadina che diede i na-tali al santo protettore dell’Italia, metadi innumerevoli pellegrinaggi. IlCamping Village Assisi è un luogoideale per le famiglie con bambini, an-ziani o persone con ridotte mobilitàavendo al proprio interno servizi a lorodedicati e privi di ostacoli. Anche glianimali al seguito degli ospiti possonogiocare in un grande spazio a loro ri-servato. Essendo la cittadina umbranon soltanto un bellissimo borgo me-dievale ma anche luogo di intensa spi-ritualità il campeggio ha pure aree ri-creative e spazi comuni per le comi-

tive di scout, parrocchie e scuole.Naturalmente il Camping VillageAssisi accoglie i suoi ospiti con tutti iconfort ormai tipici delle strutture ri-cettive all’aria aperta di buon livello:case mobili, chalet, piscina, parco gio-chi, ristorante e pizzeria; perfino unasala congressi.Comproprietario e gestore delCamping è Claudio Baldoni, che devela sua “vocazione” al suo parroco, donPietro, il quale negli anni Settanta delsecolo scorso acquistò due tende mi-litari e qualche ombrellone che piazzòa Martinsicuro in Abruzzo per far tra-scorrere le ferie ai parrocchiani. Coltempo quell’accampamento si è tra-sformato in un campeggio vero e pro-prio, con cucina da campo e qualche

roulotte usata. Anche Baldoni, che al-lora aveva 22 anni, decise di acquistareuna roulotte con la famiglia, iniziandola sua esperienza di campeggiatore. Mala svolta avvenne nel 1987, quandoalcuni imprenditori si rivolsero al suostudio di geometra in cerca di un in-vestimento da fare nel comune umbro.A Baldoni si accese subito una lampa-dina, pensando che era arrivata l’oc-casione per mettere a frutto la suaesperienza di campeggiatore. Non fufacile convincere gli investitori a so-stenere un progetto nell’open air, com-parto che non conoscevano, ma conla scusa di una bella cena a base di pe-sce riuscì a fargli visitare un avviatocampeggio della costa romagnola e nerimasero colpiti: «Pensavo che i cam-

CLAUDIO BALDONI DEL CAMPING VILLAGE ASSISIRACCONTA LA SUA “AVVENTURA” DI IMPRENDITORE

a cura di Pietro Licciardi

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peggi fossero per i nomadi, invece cisono delle persone normali!» disse unodi loro. A convincerli del tutto furonopoi le cifre sulle presenze turistiche nel-l’area di Assisi, Bastia Umbra, Bettonae Cannara – che all’epoca erano in-torno alle centomila con un solo cam-peggio presente nel comprensorio –mostrate da Baldoni. Accettata la con-dizione posta dai soci di partecipareall’investimento con una propria quotaall’età di 33 anni il nostro geometraindossò i panni dell’imprenditore ac-cingendosi a costruire la struttura chenel giro di tre anni avrebbe richiestocirca un miliardo di lire Nel 1990 il campeggio aprì al pubbli-co e da allora Claudio Baldoni non hamai cessato di investire per stare in unmercato in continua evoluzione. Oggiil Camping Village Assisi e Villaggioalbergo “Hotel Green“ ha 95 piazzole,un albergo di 40 camere, un bar e unristorante molto rinomato di trecentoposti, due piscine, delle case mobili eun ulteriore terreno di proprietà sulquale espandere in futuro l’attività.

Attualmente le presenze nel campeg-gio sono in media costituite per il 40% da italiani – provenienti per lo piùda Veneto, Piemonte, e Campania -e dal 60 % di stranieri, soprattuttoolandesi, tedeschi, belgi, francesi. Nonvi sono clienti stanziali.

Signor Baldoni, cos’è che attrae isuoi clienti?«L’Umbria è definita il cuore verdedell’Italia e da questo si potrebbe sup-porre che il motore trainante del tu-rismo sia l’ambiente e il paesaggio.Non è così; il motore dell’Umbria èAssisi, a sua volta conosciuta graziealla figura di San Francesco e santaChiara. La Basilica di San Francescoè meta obbligata per il turismo reli-gioso, che conduce in Assisi circa seimilioni di visitatori l’anno, anche sepurtroppo si tratta per lo più di turi-smo “mordi e fuggi”.

Si tratta quindi di un turismo reli-gioso. Come convive in questo casocon le strutture appartenenti agli or-

dini religiosi, che di solito in questicasi riescono a gestire la maggior par-te dei flussi?«Sì, in effetti anche a causa di unamancata progettazione viviamo so-prattutto di turismo religioso. A causadegli eventi sismici del 1997 i contri-buti ricevuti sono stati utilizzati danumerosi conventi per trasformarsiin strutture alberghiere a tutti gli ef-fetti, con finiture superiori agli hotela tre o quattro stelle; senza però mo-dificare la categoria catastale, per nonavere una maggior imposizione fiscale.Ciò ha fatto sì che si verificasse unaumento dei posti letto spropositatorispetto al numero dei turisti. NelComune di Assisi abbiamo così treposti letto per ogni turista che per-notta. Ciò significa una bassa occu-pazione media delle strutture. Lestrutture religiose, oltre ad avere sem-pre più quote di mercato, anche neiprezzi fanno una concorrenza slealenei confronti delle strutture private,le quali subiscono una maggior impo-sizione fiscale, e hanno l’angoscia

CAMPING MANAGEMENT :PAROLE ATTORNO AL FUOCO

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quotidiana di rispettare ed interpre-tare le normative sulla sicurezza, sullavoro, sulla prevenzione incendi evia elencando»

Potrebbe esserci qualche alternativaal turismo religioso ad Assisi?«Ad eccezione del mare in Umbria ead Assisi abbiamo tutto quello che ser-ve per fare turismo. Eppure, nonostan-te siamo alle pendici del Parco natu-rale del Monte Subasio, non siamo ca-paci di utilizzare al meglio questa ri-sorsa. Inoltre dovremmo mettere me-glio a frutto il patrimonio culturale,storico, ambientale e paesaggistico.Qui, e in Italia, abbiamo un patrimo-nio inestimabile e non siamo capacidi sfruttarlo… Quando sono andatoin Valle Aurina, in provincia diBolzano, per una breve vacanza, sonorimasto stupito dal tipo di immaginee della sinergia tra le varie attività eco-nomiche, che sono stati capaci di ela-borare, mentre purtroppo nel mio co-mune e nella mia regione non c’è trac-cia di ciò. In Valle Aurina, le collineche in inverno sono innevate e solcate

da piste da sci in estate diventano per-corsi per trekking, per lanci col para-pendio, per passeggiate ecologiche,punti di avvistamento per gli animalie percorsi attrezzati con malghe in cuisi degustano i prodotti tipici locali. E’una sinergia fra le varie attività eco-nomiche private e il settore pubblicoche da noi deve completamente essereriorganizzata».

Quali consigli darebbe quindi ai suoipolitici?«Chiederei innanzitutto di non crearcialtri problemi in questa fase già di gra-ve crisi. Soprattutto chiederei di nonlegiferare senza essersi prima confron-tati con chi deve osservare quelle nor-me. Penso alla normativa nazionaledella prevenzione incendi per le strut-ture all’aria aperta e alla normativadella Regione Umbria per le piscine.Entrambe non hanno tenuto contodella realtà. Una struttura turistica chelavora da anni non può di punto inbianco adeguarsi alle nuove normative;un po’ perché occorrono investimentiche in tempi di crisi non è semplice

fare e un po’ perché in certi casi risultaimpossibile applicarle. Bisogna sempredistinguere tra le nuove costruzioni egli impianti e le strutture già esistentie per queste vanno stabilite tipologiedi intervento realistiche, che non ob-blighino a drastici rifacimenti. Non èpossibile pretendere di buttare giù untetto sano e rifarlo solo perché non èin linea con le norme antisismiche; sitratta invece di un intervento possibilese ad esempio lo devo rifare perché pe-ricolante. La stessa cosa dovrebbe av-venire con le strutture ricettive.Al mio sindaco e neo-assessore al tu-rismo faccio invece presente che ilsettore è stato trascurato dalle prece-denti amministrazioni destinandovisempre meno risorse e competenze.Anche per colpa di una normativaregionale, le Apt sono divenute degliuffici di informazione, quando invecedovrebbero essere soprattutto unpunto di riferimento, per la promo-zione del territorio. Ad Assisi, il tu-rismo va rilanciato e soprattutto vaprogettato sia nel breve che nel lungotemine».

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“CLAUDIO BALDONI, DEVE LA “VOCAZIONE” AL SUO PARROCO, DON PIETRO, IL QUALE NEGLI ANNI SETTANTA DEL SECOLO SCORSO ACQUISTÒDUE TENDE MILITARI E QUALCHE OMBRELLONE CHE PIAZZÒ A MARTINSICURO IN ABRUZZO PER FAR TRASCORRERE LE FERIE AI PARROCCHIANI.

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Il fatto di gestire una struttura nel-l’entroterra, lontano dal mare e dallamontagna ma in prossimità di cittàd’arte e luoghi di pellegrinaggio comeha influito sul suo business?«La mia struttura è a circa tre chilo-metri dal centro storico ed è priva dicollegamenti pubblici, pertanto sindall’inizio abbiamo dovuto creare unservizio navetta per gli ospiti. Inoltreabbiamo cercato di specializzarci nelturismo per famiglie, offrendo ampispazi verdi attrezzati per i bambini eabbiamo creato delle aree riservateper coloro che viaggiano con il cane.Da due anni organizziamo corsi di ad-destramento di vario genere per gliamici a quattro zampe. Stiamo cer-cando di comunicare alla nostraclientela, che Assisi e l’Umbria nonsono solo il luogo dove sono nati isanti più importanti d’Italia, ma an-che luoghi dove gli etruschi, i sabini,i romani hanno lasciato le loro testi-monianze. Essendo lontani dal maree dalla montagna, in cui in genere leprenotazioni sono almeno settimana-li, dobbiamo fare i conti con una ge-stione completamente diversa. Siamoaperti sette mesi l’anno, dalla setti-mana prima di Pasqua fino ai primidi novembre, e dobbiamo lottare peraumentare il periodo di permanenzadegli ospito, magari convincendoliche da qui possono visitare un belpezzo di territorio; per questo sul no-stro sito internet diamo parecchie in-formazioni sui dintorni e pubbliciz-ziamo pacchetti con servizi collaterali.Dopo il primo anno di gestione, ab-biamo anche capito l’importanza diavere un bar e un ristorante apertitutto l’anno, gestiti da professionistie molti clienti tornano per l’ottimotrattamento che ne hanno ricevuto.Senza dimenticare l’importanza dicreare rapporti personali capaci di du-rare nel tempo»

Quali sono i problemi maggiori chelei come imprenditore delle affrontare?«Il principale problema che ad Assisie in Umbria abbiamo è la concorrenzache viene dalle aree di sosta pubblichee private. Le amministrazioni localinon esercitando nessun controllo e cer-ti parcheggi sono divenuti delle strut-

ture ricettive a tutti gli effetti in quantoospitano i camper non per alcune ore,come dovrebbero essere, ma per due otre giorni consecutivi. Sottolineo: par-cheggi e non aree di sosta, perché nonsono attrezzati per lo scarico delle acquee ciò è completamente sottovalutatodai Comuni. Nella mia veste di presi-dente della Faita regionale ho suggeritodi adire a vie legali contro un qualsiasiComune umbro che consente la sostaselvaggia. Citando in tribunale il sin-daco e anche il comandante dei vigiliurbani per il risarcimento dei danni de-rivanti da mancato ricavo spero dicreare un precedente. Purtroppo gli al-tri colleghi associati non hanno il co-raggio di intraprendere tale azione.Chissà se una cosa del genere la possafare la Faita nazionale? Ho anche sug-gerito alla Regione di inserire nel Testounico sul turismo il divieto di parcheg-gio notturno nelle aree non attrezzate,ma sicuramente non accoglieranno larichiesta. Spero che nella stesura dellanormativa nazionale sul turismo taleargomento venga trattato. Altro pro-blema che sta emergendo nella mia re-gione deriva dalla possibilità per gli

agriturismi di ospitare i camper all’in-terno dell’azienda. La normativa regio-nale prevede un numero limitato machi controllerà?».

Secondo lei il turismo all’aria apertain Umbria ha ancora margini di cre-scita?«In questo momento sono molto pes-simista. La crisi economica che stiamoattraversando nel nostro settore si èfatta sentire, poiché ha colpito il cetomedio, che era la parte più consistentedella nostra clientela. Negli ultimi an-ni la tassazione da parte dei Comuniè divenuta insostenibile e le normativesia nazionali che regionali non inco-raggiano gli imprenditori ad ulterioriinvestimenti. La crescita del turismoall’aria aperta potrà esserci se l’ Italiasaprà rivalutarsi turisticamente, ricon-quistando la posizione che merita».

Quali sono benefici che ha avuto dal-la sua adesione alla Faita?«Da poco tempo su proposta diMonica Migliorati sono divenuto pre-sidente della Faita umbra e ho chiestoa Monica di essere la mia vice. Sono

CAMPING MANAGEMENT :PAROLE ATTORNO AL FUOCO

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«A CAUSA DEGLI EVENTI SISMICI DEL 1997 ICONTRIBUTI RICEVUTI SONO STATI UTILIZZATIDA NUMEROSI CONVENTI PER TRASFORMARSI INSTRUTTURE ALBERGHIERE A TUTTI GLI EFFETTI,CON FINITURE SUPERIORI AGLI HOTEL ATRE O QUATTRO STELLE; SENZA PERÒMODIFICARE LA CATEGORIA CATASTALE, PER NONAVERE UNA MAGGIOR IMPOSIZIONE FISCALE».

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orgoglioso di tale carica e mi impe-gnerò ad assolvere nel migliori dei mo-di tale impegno. Appartenere ad unaassociazione come la Faita ha il van-taggio fondamentale del confrontocon i colleghi e di condividere le pro-blematiche del settore. Insieme congli altri componenti del Consiglio,stiamo cercando di aumentare il nu-mero degli associati, ma è abbastanzadifficile, in quanto molti campeggi so-no di modeste dimensioni o sono diproprietà pubblica. La Faita Umbriaè in stretto rapporto con laConfcommercio di Perugia e abbiamoil valido supporto dei suoi funzionari.Quello che mi auguro in futuro è chela Regione tenga la Faita in maggiorconsiderazione, istaurando un mag-giore confronto. Soprattutto in con-siderazione del fatto che il turismoall’aria aperta rappresenta un segmen-to importante del turismo regionale.A livello nazionale sarebbe auspicabilecondividere delle linee comuni, inparticolare sul marketing, partecipan-do con un unico marchio alle fiere sulturismo nel mercato Europeo». �

CAMPING MANAGEMENT :PAROLE ATTORNO AL FUOCO

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«L’UMBRIA È DEFINITA IL CUORE VERDEDELL’ITALIA E DA QUESTO SI POTREBBE SUPPORRECHE IL MOTORE TRAINANTE DEL TURISMO SIAL’AMBIENTE E IL PAESAGGIO. NON È COSÌ; ILMOTORE DELL’UMBRIA È ASSISI, A SUAVOLTA CONOSCIUTA GRAZIE ALLA FIGURADI SAN FRANCESCO E SANTA CHIARA».

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Di recente la Federazione harinnovato i suoi vertici ed ag-giornato obiettivi e strategie

per il settore nel medio termine conparticolare riguardo per la fase di per-manente recessione congiunturaleche investe l’economia dell’eurozona.Di fatto non ci sono concreti segnalidi inversione della tendenza recessivadella fase economica, tuttavia dalloscorso anno si assiste ad un concretorecupero di parte delle posizioni persespecie nel periodo 2012-2014. Inquesto senso appare opportuno im-maginare e progettare linee d’inter-vento idonee a propiziare una cresci-ta della domanda in termini quanti-tativi e qualitativi.I principali asset cui puntare restanogli stessi e coincidono con i principalipunti di forza dell’open air. In parti-colare: vacanza orientata al confort,il contatto con la natura, esperienzae divertimento, qualità dell’acco-glienza, attenzione e servizi per ognitipo di clientela, economicità e pra-ticità della scelta. Occorre a tal ri-guardo, diffondere tra gli operatori esoprattutto presso l’opinione pubblicai plus della offerta turistica open aircon idonei strumenti di comunica-zione indirizzando i messaggi priori-tariamente verso gli ospiti italianiche sono quelli che maggiormente,per effetto della crisi, sembrano esserein diminuzione percentuale più mar-cata. I messaggi vanno indirizzati spe-cialmente verso i giovani e le giovanifamiglie utilizzando la leva efficientee positiva dello stretto contatto conla natura costituito dal mondo del

campeggio; inoltre può essere appro-fondito il tema della destagionalizza-zione, che dal punto di vista delle im-prese si incentra su due obiettivi fon-damentali. Per quanto riguarda la do-manda interna, allungare la stagionedeve significare aumentare gli arrivie le presenze complessive e non sem-plicemente spostarli da un periodo –prevalentemente agosto - ad un altro.Per ciò che invece attiene alla do-manda dei turisti stranieri, è evidenteche un prolungamento della stagionedeve essere supportato da adeguatecampagne di informazione e promo-zione nei paesi interessati: area nor-

deuropea e paesi con stagionalità in-versa rispetto a quella del nostro emi-sfero, attraverso la creazione e com-mercializzazione di pacchetti ad hoc.Sul fronte più squisitamente azien-dale un ulteriore campo d’impegnoper la Federazione è costituito dalcontratto di lavoro. Oggi lo strumen-to utilizzato è quello del contratto atempo determinato, che rappresentauna convenienza sia per l’impresa cheper il lavoratore. Un allungamentodella stagione dovrà trovare deglistrumenti di incentivazione che di-ventino motivo di convenienza perle parti interessate. E’ sicuramentepositiva la recente proposta politicache prevede per il datore di lavoroche prolunga la stagione di lavoro deipropri dipendenti rispetto all’annoprecedente, un incentivo sotto formadi credito di imposta di entità pari aquella di disoccupazione Aspi che allavoratore sarebbe altrimenti dovuta. La questione del prezzo è un falsoproblema, perché in realtà già ogginei periodi di apertura esiste una di-versificazione notevole di tariffe, avolte addirittura settimanale.Un’ultima considerazione riguardal’offerta del territorio. E’ evidente che un prolungamentodella stagione non può riguardare solole imprese, ma è l’intero territorio chesi deve dare l’obiettivo della destagio-nalizzazione; quindi servizi, esercizicommerciali, informazione turistica,ecc. devono essere tutti coinvolti nelprocesso complesso dell’ampliamentostagionale nelle principali località tu-ristiche del nostro Paese.

CAMPING MANAGEMENT :FAITA INFORMA

IL PROGRAMMA E GLI OBIETTIVI DELLAFAITA NEL PROSSIMOQUINQUENNIO

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DESTAGIONALIZZAZIONE, CONTRATTI DI LAVORO E MONETA ELETTRONICA SARANNO LE PRIORITÀ

UN PROLUNGAMENTODELLA STAGIONE NONPUÒ RIGUARDARESOLO LE IMPRESE, MA ÈL’INTERO TERRITORIOCHE SI DEVE DAREL’OBIETTIVO DELLADESTAGIONALIZZAZIONE

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CAMPING MANAGEMENT :FAITA INFORMA

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Lo strumento introdotto con i buonivacanza, dedicati alle fasce di turismonazionale a reddito più debole, era diaiuto in questa direzione. Inoltre, è necessaria una riflessionesul Mezzogiorno per il quale si auspi-ca un modello di sviluppo economi-co, culturale ed ambientale che va-lorizzi le risorse endogene di questoterritorio, senza importazione di mo-delli di sviluppo non in sintonia conle “materie prime” di questa area delnostro Paese. Non si può pensare aduno sviluppo del turismo nelMezzogiorno che non prenda in con-siderazione fattori esterni all’offertaturistica, ma comunque ad essa con-nessi, quali infrastrutture adeguate,accessibilità delle località, ordinepubblico e sicurezza, né possiamoignorare il dibattito sulle infrastrut-ture. Tuttavia è limitativo pensareche un livello infrastrutturale piùadeguato sia in grado di produrre dasolo un automatico sviluppo turistico.Infatti, se non si crea un collegamen-to funzionale tra attivazione di infra-strutture economiche - trasporti, co-municazione, energia, ecc. - ed esi-genze delle economie locali, gli effettipossono non essere quelli previsti. Altro tema che necessita approfon-dimento è il ricorso a strumenti dipagamento alternativi al danaro con-tante, il quale può generare – nel tu-rismo ancor più che in altri settori -benefici per tutti gli attori del sistemaeconomico. Possibilità di effettuarein libertà i propri acquisti, accesso al-le transazioni on line, sicurezza controfurti e rapine, efficienza e trasparenzadei trasferimenti, sono i principalivantaggi che è possibile ottenere gra-zie all’utilizzo di carte di credito, cartedi debito, conti on line, etc. La diffu-sione di tali strumenti non deve tut-tavia costituire il frutto di imposizio-ni. Inoltre, sono necessarie misurevolte a calmierarne il costo e ad evi-tare l’abuso di posizione dominanteda parte dei gestori delle carte. Perfavorire l’incoming, composto da flussiche spesso provengono da aree euro-pee dove forte è la diffusione dell’usodei pagamenti elettronici, va garan-tita una riduzione generalizzata dellivello delle commissioni dovute da-

gli esercenti ai gestori delle carte dipagamento, correlando il livello dellemedesime alle componenti di costoeffettivamente sostenute da banchee circuiti interbancari.Al contempo va consentita all’ope-ratore, superando gli attuali dubbi in-terpretativi sulle norme ed i regola-menti in essere, la facoltà di applicareal consumatore che utilizza un cartadi pagamento il costo delle relativespese. Inoltre la Federazione conti-nuerà ad impegnarsi a fondo per fa-vorire una crescita strutturale del set-tore campeggi e villaggi agendo sulleleve della domanda e dell’offerta.Per quel che ulteriormente attiene alladomanda la Federazione ha conseguitonel triennio passato risultati strategicidi grande rilievo sulla installabilitàdelle case mobili, sulla disciplina deldemanio, sulla sicurezza interna alleaziende e sulla relazione istituzionalediretta con il legislatore a livello na-zionale e locale. Si tratta di risultatiutili non solo per le imprese associatequanto per tutti gli operatori del set-tore, la cui ricaduta potrà essere mas-simizzata da un opportuno lavoro di

supporto ed approfondimento delega-to alle Associazioni regionali.In futuro la Federazione dovrà con-tinuare ad impegnarsi per allargare emigliorare la presenza dei tour opera-tor nel mondo dei campeggi avviandocontatti formali e diretti con i gruppipiù importanti operanti sul mercatoeuropeo. Per lo scopo l’accordo for-malizzato con il Sipac costituisce unelemento preminente nell’offerta agliimprenditori dell’open air nazionalioltre a confermarsi quale appunta-mento di riferimento e di rilievo na-zionale per l’intero settore. In questosenso la Federazione è impegnata adelineare e progettare una serie dieventi i cui contenuti saranno in li-nea con la strategia generale espressadalla e per la categoria coniugandoladi volta in volta, se sarà il caso, coniniziative specifiche coinvolgenti al-cune Associazioni regionali. In sin-tonia con lo spirito di innovazione erilancio del settore la Federazionecontinuerà ad incoraggiare la ristrut-turazione aziendale ed il ricambio ge-nerazionale tra gli imprenditori coniniziative e strumenti idonei. �

IL NUOVO ORGANIGRAMMAFEDERALE FAITA

Lo scorso 16 giugno si è tenuta a Roma l’assemblea ordinaria elettivadi FAITA-FederCamping cui hanno partecipato gran parte delle as-sociazioni regionali.L’assemblea ha riconfermato all’unanimità Maurizio Vianello allapresidenza della Federazione per un nuovo mandato. Sono state altresìrinnovate le altre cariche sociali in scadenza per come previsto dalvigente Statuto eleggendo alla carica di vicepresidenti GiampaoloAresu, Giuseppe Delli Compagni, Margherita Facchini e GiampieroPoggiali; cooptato ai sensi dell’art. 20 c.4 dello Statuto GianfrancoVitali; tesoriere Placido Rosi; revisori dei conti: Vittorio Cantella,Tranquillo Manoni ed Amedeo Tarsi; supplenti: DomenicoIannazzone e Nicola Rondinelli. Il collegio dei probiviri risulta for-mato da Diego Ferro, Livio Valentini e Jean Paul Voyat; supplenti:Claudio Baldoni e Giuseppe Zingale. Il nuovo organigramma federaleresterà valido per il periodo 2016-2021.Il presidente Vianello, nel ringraziare per la completa e calorosafiducia accordatagli dall’assemblea, ha esortato tutte le associazioniregionali a calendarizzare incontri su base locale tra l’ufficio di pre-sidenza e gli imprenditori per intensificare e migliorare le relazionie lo scambio con la base associata.

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Si è tenuta lo scorso 13 maggioa Roma, presso gli il Gruppoparlamentare PD della Camera,

una conferenza dal titolo: “Scenarioe prospettive di sviluppo dell’openair in Italia” alla quale hanno parte-cipato Gianluca Benamati, capogrup-po Pd nella Commissione attivitàproduttive della Camera; Elisa Ar-netoli, direttore marketing e com-merciale di Ecv Group; Angelo Ma-cola, presidente di Assital Confindu-stria; Duccio Maria Traina, avvocatoe professore associato di Istituzioni didiritto pubblico all’Università di Fi-renze; Tiziano Arlotti, deputato Pddella Commissione attività produttive,commercio e turismo; Silvia Fregolent,vicepresidente del Gruppo parlamen-tare Pd alla Camera. Nell’ambito dellaconferenza si è svolta anche una tavolarotonda alla quale sono intervenutiFrancesco Tonini, direttore di ApccItalia, Sergio Radaelli, della CrippaConcept; Paolo Auclino, direttore

business di Unit Tourism&Transportdi Rimini; Paolo Bertolini, presidentedel Camping village Marina di Ve-nezia, Claudio Cardini, amministratoredelegato di Ecv Group e MaurizioVianello presidente nazionale di FAI-TA FederCamping. Ha concluso i la-vori e tirato le somme il Ministro deibeni e delle attività culturali DarioFranceschini.Tra gli interventi più significativi pro-prio quello del ministro, il quale haannunciato che sta elaborando assiemeai Gruppi parlamentari e al suo Partitouna proposta di legge quadro sul tu-rismo all’aria aperta che tenga presentele competenze delle Regioni, ma chestabilisca una cornice e degli standardcomuni e, soprattutto, le condizioniper andare il più possibile verso lasemplificazione, stando dentro le re-gole generali. Franceschini ha ancheconfermato la possibilità di estendereil tax credit, che ha dato buoni risultatiper la ristrutturazioni alberghiere, an-

che ai campeggi e alle strutture delturismo all’aria aperta, perché, hadetto il Ministro, «anche in questosettore noi dobbiamo fare un salto diqualità se vogliamo puntare a un tu-rismo alto». A facilitare il processodi potenziamento del settore turisticoin Italia, secondo Franceschini, sarà«la riappropriazione della funzionedella valorizzazione e della promozionedell’Italia all’estero da parte delloStato rispetto alle Regioni», comeprevisto dalla Riforma costituzionale,se il referendum in programma a no-vembre avrà successo. Il turismo openair infatti «sarà uno degli asset centralidel piano strategico». Per il ministro dei beni e delle attivitàculturali inoltre «c’è bisogno che ilnostro sistema delle città d’arte sia ingrado di offrire campeggi nelle lorovicinanze, perché ce ne sono ancorapochi», dal momento che se i turistiitaliani collegano prevalentementeil campeggio alla vacanza al mare oimmersi nella natura e dunque lontanidalle grandi città non così avvieneall’estero, dove i camping sono ormaiuna valida alternativa per il soggiornoin ambiente urbano. Senza contareche l’Italia è il primo Paese UE in ter-mini di numeri di turismo extraeu-ropeo e con una grande crescita delturismo internazionale nei prossimianni; motivo in più per adeguare l’of-ferta. Inoltre, partendo dal concettoche l’Italia è il primo Paese nell’eco-nomia della bellezza, è necessario –sempre secondo Franceschini - mettereal centro dell’attenzione la nostra cul-tura e i nostri valori, sviluppando unapolitica di sistema sull’immagine com-plessiva della Penisola, intervenendosia sul piano delle tecnologie digitali,

CAMPING MANAGEMENT :PIANETA TURISMO

QUALE SVILUPPO PERL’OPEN AIR IN ITALIA?

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A ROMA UNA CONFERENZA PROMOSSA DAI DEPUTATI DEL PD

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che sulle infrastrutture, e sulla culturaturistica in generale.Per questo motivo, ha chiarito il mi-nistro, «è necessario portare in par-lamento una legge quadro per il tu-rismo all’aria aperta che stabiliscadegli standard comuni per il settoree favorire un salto di qualità. Se vo-gliamo puntare a un turismo di altolivello dobbiamo avere servizi di altolivello. In tal senso la legge quadrosul turismo all’aria aperta, deve averedelle regole condivise per tutti. Il con-nubio cultura e turismo è necessarioper lo scenario italiano, non perchéin Italia esiste solo il turismo culturale,ma perché quello stile di vita “all’ita-liana” che tanto affascina i turisti eche è costituito da un insieme di fattoricome il cibo, il patrimonio artistico,il folclore, fa parte di fatto del bagaglioculturale italiano.A rappresentare nel dettaglio la forzae la consistenza dell’open air in Italiaè stato il deputato Pd Tiziano Arlotti,il quale ha ricordato che il turismoall’aria aperta vale tre miliardi di euroall’anno, con un fatturato pari al 10%di quello complessivo raggiunto inEuropa. E’ un comparto che lo scorsoanno ha registrato una ripresa gene-rale, ma offre ancora grandi poten-zialità di sviluppo.La stagione estiva 2015 ha registratoinfatti per i campeggi una ripresa sututto il territorio italiano. Le presenzesono aumentate del 2,5%, con un cre-scita degli italiani (+2,4%) e ancorpiù dei turisti stranieri (+3,1%). Dopoanni di bilanci negativi anche il fat-turato ha segnato un aumento del2,7%. Le strutture ricettive sono oltre2.500, con una capacità totale di1.300.000 campeggiatori al giorno e8.000.000 di ospiti con 60.000.000di presenze turistiche. La spesa pro-capite media di questo tipo di turistaè 80 euro al giorno. Ben 3.000.000di turisti annualmente soggiornanoin mezzi mobili: case mobili e roulotteorganizzati sia dagli operatori sia deicampeggi che dai tour operator nazio-nali e internazionali. Infine 800.000ospiti che alloggiano annualmentein unità immobiliari: bungalow e ap-partamenti messi a disposizione daglistessi campeggi. Il comparto dà lavoro

a 45.000 addetti con ancora un grandemargine di sviluppo.L’importanza e la capacità produttivadel settore sono state sottolineate daMaurizio Vianello, presidente di FAI-TA-FederCamping, che ha rimarcatocome persista nei confronti dell’openair una errata percezione da parte degliapparati di governo che ne conosconopoco la organizzazione e la complessitàoperativa e spesso trascurano d’inter-venire con strumenti specifici ed ade-guati alle esigenze del settore. Per Gianluca Beneamati, capogruppoPd alla Commissione attività produt-tive della Camera, è fondamentale

per il nostro Paese intendere il turismocome bene culturale italiano, solocosì è possibile tutelare i beni carat-teristici del nostro territorio, comel’arte, il benessere, la cultura e lo sport.Ciò deve significare anche tutelareil turismo all’aria aperta e questo nondeve considerarsi la richiesta di unospecifico settore, bensì di un interoPaese. Soprattutto considerando,come ha fatto Silvia Fregolent, vice-presidente del Gruppo parlamentarePd alla Camera, che il turismo all’ariaaperta è un settore significativo nonsoltanto del comparto ricettivo madell’intero sistema economico ed oc-cupazionale del nostro paese. Ognianno, come ricordato anche neglialtri interventi, circa 3 milioni di tu-risti visitano l’Italia con mezzi mobilidi soggiorno, generando 3 miliardi difatturato e mettendo in moto un in-dotto in crescita e con notevoli mar-gini di miglioramento. A questo pro-posito Governo e ministero stannointervenendo per migliorare la com-petitività turistica dell’Italia mettendoa sistema tutte le potenziali attrattivepresenti nel nostro paese. Hanno confermato i dati e le impres-sioni dei politici anche i professionistidel settore, come Elisa Ametoli, di-rettore marketing di Ecv Group, se-condo la quale sempre più famigliescelgono di trascorrere le proprie va-canze in villaggi optando per strutturesicure e attrezzate per ospitare bambinie godere di giornate di pace, immersinella natura e lontani dallo stress elo smog delle grandi città. L’open airpertanto è un settore di sicura crescita,il cui punto di forza è lo stretto legameche si è istaurato tra natura e inno-

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FRANCESCHINI HAANNUNCIATO CHE STAELABORANDO UNAPROPOSTA DI LEGGEQUADRO SULTURISMO ALL’ARIAAPERTA CHE TENGAPRESENTE LECOMPETENZE DELLEREGIONI.

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vazione: campeggi sempre più similia villaggi vacanza, se non a veri e pro-pri hotel, ma immersi nella natura ein grado di offrire ai clienti soggiorniveramente rigeneranti.Per quanto riguarda gli interventiconcreti in favore del turismo i rap-presentanti Pd della Commissionedella Camera hanno ricordato checon le Leggi di Stabilità 2015-2016sono stati inseriti alcuni incentiviagli investimenti fra cui il riconosci-mento di un credito d’imposta a favoredelle imprese alberghiere esistentialla data del primo gennaio 2012 cheeffettuano interventi di ristrutturazionema il Governo, rispondendo ad unainterrogazione, ha reso noto che leeventuali nuove misure di agevola-zione fiscale degli investimenti di ri-qualificazione turistica potranno essereestesi a tutte le imprese turistiche, ri-comprendendo i campeggi ed i villaggituristici. Sempre nella Legge di Sta-bilità 2016 è stato inserito un emen-damento che riduce l’Irap al 70% alleimprese che assumono a tempo de-

terminato per almeno quattro mesiin un biennio. Anche sul tema dellaprevenzione incendi si è concluso unpercorso che ha portato alla emana-zione della Regola tecnica orizzontale(Rto) e verticale sulle strutture ricet-tive ponendo fine alle proroghe. Perquanto concerne le strutture che in-sistono su aree demaniali, sono stateevidenziare alcune criticità con Re-gioni e Comuni virtuosi ed altre menoefficienti nel concedere le concessioni.

Il Governo quindi si propone di in-dividuare una normativa semplificatae omogenea in materia. Per le casemobili infine, anche le strutture tu-ristiche all’aperto devono sottostarealle regole ordinarie e ai controlli dicarattere urbanistico, paesaggistico eambientale. Nessun dubbio, quindi,che la realizzazione dei campeggi edei villaggi turistici richieda il rispettodelle previsioni urbanistiche e sia as-soggettata al previo rilascio del per-messo di costruire e, ove occorra, del-l’autorizzazione paesaggistica, dell’as-senso dell’ente parco, del nulla ostaidrogeologico ecc. E’ tuttavia evidentela necessità di razionalizzare tali pro-cessi con un coordinamento dei varisoggetti che devono esprimersi, cer-cando di mantenere come primoobiettivo il rispetto dei tempi, auspi-cabilmente brevi, per l’espressionedel parere. L’emananda normativasulla Conferenza dei Servizi può rac-cogliere queste criticità e semplificareanche i processi autorizzativi per ilsettore del turismo all’aria aperta. �

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Nel corso dell’Assemblea fede-rale della FAITA Feder-Camping che si è svolta il 16

giugno tra i vari materiali proposti viè stata l’indagine L’industria del turi-smo-Le azioni prioritarie per valorizzarela “destinazione Italia” realizzato perla collana Studio di settore 07 dallaCassa depositi e prestiti nel febbraio2016. Il documento rappresenta unaapprezzabile sintesi delle dinamichedi breve termine in divenire per ilsettore ed indaga su alcuni trend cheoffrono concrete occasioni di svilup-po ed uscita dalla crisi. Riportiamoqui una sintesi del capitolo dedicatoalla Rivoluzione digitale.

Secondo quanto riportato sul docu-mento una località, per quanto spet-tacolare e “bella”, diventa veramenteturistica quando è accessibile, ma og-gi “accessibile” non può più inten-dersi solo in termini di vicinanza astrade e aeroporti e deve necessaria-mente comprendere il concetto diRete, oltretutto con una fondamen-tale evoluzione rispetto a qualchetempo fa. Si è infatti ormai affermatoun nuovo concetto di web – il web2.0 – secondo cui l’informazione tu-ristica non è più unidirezionale el’utente, ovvero il potenziale turista,da mero fruitore dell’informazionepreconfezionata, predisposta dall’ope-

ratore turistico ne diventa esso stessoil creatore attraverso il racconto dellasua esperienza e della percezione chedi tale destinazione ha avuto. La rivoluzione digitale ha reso lacompetizione turistica realmente glo-bale, coinvolgendo nel marketing diuna destinazione tutti i soggetti chea vario modo entrano in contattocon il turista. Una piccola sbavaturaall’interno del sistema: un conto esor-bitante del ristoratore, un’indicazionesbagliata da parte del cittadino, ungiro in taxi più lungo e costoso delnecessario, è immediatamente por-tata a conoscenza di milioni di per-sone. Il web e i social network sosti-

IL TURISMO E LA SUA RIVOLUZIONE DIGITALECON L’AVVENTO DEL WEB E ANCOR PIÙ DEI SOCIALNETWORK TUTTO È CAMBIATO NELLA GESTIONE E NELLA PROMOZIONE DI LOCALITÀ E STRUTTURE

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tuiscono, e amplificano il vecchiopassaparola, rendendo sempre più ag-guerrita la competizione.Il mercato del travel on line è moltoarticolato; domanda e offerta turisticasi incontrano infatti utilizzando di-verse piattaforme che offrono servizie contenuti differenti. Si possono di-stinguere cinque tipologie di piatta-forme turistiche on line:- sito web per la promozione azien-dale. Le aziende, le amministrazionilocali e gli enti del turismo, possonofornire descrizioni, immagini e pro-porre offerte speciali attraverso i siti,rendendosi visibili, promuovendouna destinazione e catturando cosìquote di domanda in maniera moltopiù capillare rispetto a quanto pote-vano fare gli strumenti di marketingtradizionale;- siti di recensioni di viaggi.Possono essere l’equivalente on linedelle guide turistiche a stampa, concriteri e valutazioni omogenei equindi più confrontabili; oppure pos-sono essere amatoriali,realizzate daiconsumatori stessi, l’equivalente, sularga scala, del vecchio passaparola;- motori di ricerca. Hanno una fun-zione cruciale nel collegare i consu-matori e le aziende ai contenuti on-line, aumentando la consapevolezzadelle opzioni disponibili, con van-taggi sia per il consumatore sia perle aziende;- portali di vendita. Le Olta (On li-ne travel agency) sfruttano le infor-mazioni disponibili per creare e of-frire opzioni di viaggio comparabilio pacchetti che includono soggior-no, trasporto e altri servizi, metten-do a confronto prodotti diversi inbase alla qualità e al prezzo. In talmodo consentono anche ai piccolioperatori del settore di beneficiaredella stessa esposizione di cui godo-no i più grandi;- applicazioni di viaggio e contenutispecializzati. In un contesto generalein cui il “commercio mobile” sta au-mentando a ritmi più sostenuti del-l’e-commerce, le app per gli smar-tphone e altri dispositivi mobili con-sentono sia ai turisti, sia agli opera-tori, di ampliare significativamentela gamma di strumenti a disposizione

per organizzare una vacanza davvero“su misura”, venendo peraltro am-piamente utilizzate anche nel corsodel viaggio, per sfruttare appienotutto quanto offerto da una destina-zione.Si è detto di come il turismo sia con-siderato dalla teoria economica unexperience good, un bene cioè di cuiil consumatore potrà verificare laqualità solo dopo l’uso, in contrap-posizione ai cosiddetti search good lecui qualità possono invece essere ve-rificate prima dell’acquisto. La quan-tità di informazioni che il turista rie-sce a reperire online, le recensioni, icommenti, lo scambio di opinioni suisocial media, rendono invece alcunecaratteristiche del viaggio già noteprima della partenza, consentonocioè di scegliere qualcosa che, conmaggiore probabilità rispetto a prima,riuscirà a soddisfare pienamente leaspettative del viaggiatore. Si risolvein tal modo, almeno in parte, il pro-blema dell’asimmetria delle informa-zioni, che metteva l’operatore turi-stico in una posizione di forza rispetto

al viaggiatore, creando anche le con-dizioni per comportamenti opportu-nistici, spesso a detrimento della qua-lità dell’offerta – il cosiddetto marketfor lemons - .La diffusione di Internet ha dunqueprofondamente modificato la naturadel turismo agendo sia sulla domanda,sia sull’offerta. Dal punto di vista deiviaggiatori il web è divenuto fonte diinformazioni, nonché canale di acqui-sto in ogni fase del viaggio. Agisce in-fatti su tutti i punti della filiera: primadi partire per trovare informazioni, perprenotare il viaggio e/o il soggiorno;durante la vacanza per raccoglierenuove informazioni, scegliere luoghie locali, acquistare i biglietti di eventi,dei trasporti o altro; una volta rien-trati, per condividere resoconti, rac-conti e opinioni. Ma ancor prima ditutto questo, il web sta divenendo illuogo in cui si “crea la motivazione”.Si naviga in rete avendo in mente untipo di vacanza per soddisfare un certobisogno, e ci si lascia orientare nellascelta della meta da quel che si trovaonline. In particolare i social media

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LA DIFFUSIONE DI INTERNET HA PROFONDAMENTEMODIFICATO LA NATURA DEL TURISMO AGENDOSIA SULLA DOMANDA, SIA SULL’OFFERTA. DAL PUNTO DI VISTA DEI VIAGGIATORI IL WEB È DIVENUTO FONTE DI INFORMAZIONI,NONCHÉ CANALE DI ACQUISTO IN OGNI FASEDEL VIAGGIO. AGISCE INFATTI SU TUTTI I PUNTIDELLA FILIERA

CAMPING MANAGEMENT :PIANETA TURISMO

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hanno assunto un ruolo sempre mag-giore, sia come strumento di informa-zione sulle destinazioni e di progetta-zione e acquisto dei viaggi, sia in luogodel vecchio passaparola. Secondo unaricerca condotta da Google, nel 2014la percentuale di persone che ha presoinformazioni online per decidere la me-ta delle proprie vacanze è stata pari al65% dei turisti, dei quali ben l’83% siè informato attraverso le notizie pre-senti sui social network, rispetto a per-centuali molto più basse per i siti diagenzie turistiche (42%) e per i siti uf-ficiali delle destinazioni (31%). L’importanza della rete rimane moltoelevata anche nel momento dell’ef-fettiva pianificazione e definizionedel viaggio, seppure in questo caso isiti degli alberghi (48%) e delle agen-zie on line (40%) abbiano un ruolodecisamente più significativo rispettoai social media (26%). Anche dal lato dell’offerta il web haprofondamente modificato il merca-to. Negli ultimi anni le destinazioniche più utilizzano Internet per arri-vare ai propri clienti hanno ottenutoriscontri migliori rispetto a chi lo usameno, riuscendo a conquistare quotedi mercato. Gli operatori turisticihanno infatti nelle mani un potentestrumento che, se ben utilizzato, è ingrado di far ottenere significativicambi di marcia. Le conseguenze piùrilevanti si sono avute sia nelle tec-niche di comunicazione, sia nei ca-nali della distribuzione e nei modellidi business.Attraverso i social media e il contenu-to generato dagli utenti, gli operatorituristici entrano in contatto con i po-tenziali visitatori, conquistandone lafiducia, elemento essenziale nel tra-sformare i ricercatori iniziali in com-pratori. La comunicazione online si di-mostra particolarmente efficace so-prattutto nei confronti delle destina-zioni meno conosciute e molto legateal territorio e alla cultura locale.Attraverso il web si riesce infatti a co-municare l’identità territoriale fattadi quotidianità, pratiche popolari,paesaggi esclusivi e, soprattutto, dalpatrimonio di persone che abitano ecaratterizzano questi luoghi.Si stima che la presenza di recensioni

sul web contribuisca a migliorare laqualità generale dell’offerta ricettivadi una località, con un impatto peral-tro particolarmente positivo sulle pic-cole realtà imprenditoriali, che pos-sono sfruttare la visibilità che derivadall’uso della Rete. L’accesso semprepiù agevolato e diretto alle recensionipermette di ridurre i costi che i ven-ditori dovevano sostenere un tempoper conquistare la fiducia dei compra-tori. Questo permette anche a realtàimprenditoriali più piccole e menoconosciute di arrivare facilmente alconsumatore, migliorando la compe-titività degli operatori indipendentirispetto ai grandi marchi.L’attenzione alla reputazione onlinedeve in ogni caso essere massima, vi-sto che l’impatto di recensioni nega-

tive sulle scelte dei turisti sembra es-sere molto più forte rispetto a quellodelle recensioni positive. Gli opera-tori turistici che si rapportano atti-vamente con gli utenti del web, ri-spondendo ai commenti positivi enegativi dei clienti e calibrando me-glio i propri servizi, riescono dunquea migliorare le loro performance.Aprendosi infatti alle critiche avan-zate online, gli operatori del settore ei Paesi di destinazione conquistanola fiducia dei consumatori, con con-seguenti impatti positivi sulle vendi-te. È stato calcolato che a fronte diun incremento del 10% nella valu-tazione di un albergo su TripAdvisor,le vendite aumentano del 4,4%.Lo sviluppo delle attività online, l’in-cremento dei rapporti e degli scambitra operatori e turisti e l’aumento del-la fiducia che ne consegue, fannoinoltre sì che si diffonda sempre dipiù l’uso di Internet non solo a scopodi ricerca turistica, ma anche per l’ef-fettiva attività di prenotazione, i cuiimpatti sulla redditività delle aziendecoinvolte sono ovviamente più ele-vati. Ad oggi infatti la ricerca rimaneancora la forma di interazione prima-ria tra industria turistica e consuma-tori, mentre le attività di prenotazio-ne sembrano registrare un peso sem-

LA DIFFUSIONEDELLE TECNOLOGIEDIGITALI HA UNIMPATTOSIGNIFICATIVOSULLA PRODUZIONEDI DATI, STATISTICHEE INFORMAZIONI UTILIALLA COMPRENSIONEDEL FENOMENOTURISTICO.

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pre più rilevante all’aumentare dellamaturità del mercato telematico.Perché la presenza sul web abbia unimpatto sulla redditività delle impresenon basta essere presenti, occorre in-fatti saper gestire sia la disponibilitàdelle camere, sia la tariffa in relazioneagli hotel concorrenti, ai propriobiettivi di budget e all’occupazionegià raggiunta. Se agli strumenti delweb si affianca però una gestione ta-riffaria dinamica, allora sarà davveropossibile ottimizzare consistentemen-te le proprie performance.Non da ultimo, la diffusione delle tec-nologie digitali ha un impatto signi-ficativo sulla produzione di dati, sta-tistiche e informazioni utili alla com-prensione del fenomeno turistico. Le azioni delle persone che utilizzanole app, visitano i siti, prenotano on-line, ecc. creano dati, in grandissimequantità – i cosiddetti big data – eseppur con le necessarie cautele, l’usodi queste informazioni non può chemigliorare la conoscenza di un feno-meno da sempre di difficile identifi-cazione e qualificazione. Attraversol’analisi semantica di quello che sitrova in rete è possibile ad esempioavere una percezione del sentiment inmerito a una destinazione turistica,comprendendo così il vero pensierodei turisti e tracciandone un profilodettagliato, che consenta agli opera-tori di costruire offerte sempre piùpersonalizzate.La trasformazione digitale del turismoe quanto ne è seguito – dall’ascesadelle agenzie di viaggio online, allaproliferazione di app di viaggio - èriuscita dunque a creare le condizioniper cui sempre di più oggi il modernoturista è in grado di “cucirsi addosso”la vacanza, trasformandola in una ve-ra e unica esperienza. Del resto, afronte del rafforzamento della moti-vazione esperienziale nella scelta del-la vacanza, le nuove tecnologie, con-sentendo di studiare e conoscere mo-numenti, musei, e ogni tipo di attra-zione già prima del viaggio, hannoviceversa contribuito a depotenziarefortemente la motivazione che dovràquindi trovare nuova linfa attraversoidee e progetti che offrano una diver-sa prospettiva di visita.

IL RUOLO DI INTERNETPER IL TURISMOITALIANO. La capacità di gestire la trasformazio-ne digitale rappresenta uno dei fattorideterminanti per il futuro sviluppodel settore turistico. Da questo puntodi vista l’Italia presenta non pochielementi di debolezza che rischianodi rappresentare un ulteriore vincoloallo sviluppo del comparto. Il mer-cato potenziale al quale potrebberorivolgersi i siti legati al turismo èquello di tutto il web. Parliamo di unnumero di utenti nel mondo che nel2014 è stato pari a quasi 3 miliardi diindividui (circa il 40% della popola-zione mondiale), dei quali circa 1,8miliardi frequenta i social network16.L’Italia occupa in questo scenario unposto di primo piano, con circa 37milioni di utenti internet (60% dellapopolazione), seppur ancora lontanadai valori registrati per altri Paesi in-dustrializzati. Dei 37 milioni di in-ternauti italiani, circa 28 milioni fre-quentano i social network.Si verifica del resto anche il caso percui sempre più spesso le strutture ri-cettive provano ad usare degli “insi-ders” sui social media per rafforzare laloro reputazione online. Si parla in talcaso eufemisticamente di “Internetreputation management”.Nel 2014 oltre 16 milioni di italianihanno effettuato acquisti online, piùdel 40% dei quali ha realizzato acqui-sti relativi a viaggi e vacanze. La cre-scita dell’e-commerce è stata nell’ul-timo decennio sempre a due cifre, ar-rivando tuttavia a registrare comun-que percentuali inferiori rispetto adaltri Paesi: il 43% degli utenti inter-net italiani effettua acquisti onlinecontro il 78% degli inglesi, il 74%dei tedeschi, il 59% dei francesi.Infine, l’esperienza di acquisto viaapp si sta diffondendo velocementeanche nel territorio italiano: dei 16milioni di acquirenti online il 18,2%ha fatto un’esperienza di acquisto uti-lizzando una app su smartphone,l’11,1% una app su tablet, con ritmidi crescita da un anno all’altro del100%.Anche se il turismo rappresenta unadelle voci più importanti dell’e-com-

merce nazionale - il 27% del fatturatototale, secondo solamente al tempolibero che rappresenta il 54% -, ilcontributo del mercato turistico on-line al mercato turistico totale rimaneancora basso: il 33% rispetto al 57%del Regno Unito, al 46% dellaFrancia e al 41% della Germania.La domanda italiana è inoltre con-centrata prevalentemente sulla ricer-ca online, mentre la componente le-gata alle vendite è ancora minorita-ria. In Italia appena il 13% di arriviviene prenotato online rispetto al il26% dei visitatori che ricerca onlineil proprio viaggio. Si osserva inoltreche la grande maggioranza delle tran-sazioni legate all’acquisto di viaggi esoggiorni da parte degli italiani av-viene su siti di operatori stranieri: cir-ca il 70% delle transazioni di acquistodei viaggiatori italiani vengono ese-guite su siti esteri, con una conse-guente delocalizzazione dei profittiche sta diventando sempre più rile-vante. Vi è inoltre il serio rischio chel’uso meno ampio del canale onlineper gli acquisti legati al turismo si tra-duca in una pubblicazione più limi-tata di contenuto online; una debo-lezza della domanda, legata anche afattori culturali, potrebbe in altri ter-mini influenzare anche lo sviluppodell’offerta con un serio handicap delnostro Paese nei confronti dei mer-cati internazionali, bacini di doman-da potenziale per le mete turisticheitaliane. Se i fornitori di servizi turi-stici italiani si limitassero a seguire iltrend nazionale sull’uso di contenutoonline, rischierebbero infatti di rima-nere fuori da un mercato internazio-nale più propenso a ricerche e pre-notazioni online, con i potenziali tu-risti stranieri che potrebbero noncomprendere appieno cosa il mercatoitaliano sia in grado di offrire, arri-vando a preferire mete e destinazionidi altri Paesi, solamente perché for-niscono informazioni più chiare ecomprensibili. Le industrie che pun-tano all’esportazione, quale quella delturismo, dovrebbero invece avere unaforte consapevolezza delle preferenzedei consumatori online proprio neimercati che generano gran parte del-la domanda, così da sfruttare al me-

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glio questo canale.Lo sviluppo digitale dell’industria tu-ristica italiana non può dunque esserepiù considerato una semplice oppor-tunità, bensì rappresenta una vera epropria responsabilità per le impreseche vogliano seriamente competeresui mercati internazionali. Le carenzedell’offerta italiana riguardano peral-tro sia il settore pubblico per tutte leattività di promozione, sia quello pri-vato per tutto ciò che concerne lemodalità di commercializzazione edistribuzione del prodotto turistico.L’offerta è ancora infatti estremamen-te frammentata e spesso scollegatadalla reale domanda di mercato.Non vi è dubbio che anche il lag in-frastrutturale nella capacità di con-nessione alla banda larga e ultralargarappresenti un elemento che ha unpeso di rilievo nel ritardare lo svilup-po del turismo digitale nel nostroPaese. Nel 2015 l’Italia, a fronte diuna media europea del 97%, risultaavere il 99% di abitazioni connessealla broadband, avendo di fatto rag-giunto, già da qualche anno, il primoobiettivo dell’Agenda DigitaleEuropea che prevede la copertura del

100% della popolazione con connes-sioni ad almeno 2 Mbps.È tuttavia nella diffusione della ban-da larga veloce - maggiore di 30Mbps - che l’Italia appare in posizio-ne molto arretrata. A livello UE, inmedia nel 2014 il 26% delle connes-sioni ha una velocità superiore ai 30Mbps, in Italia soltanto il 3,8%, tut-tavia in forte crescita rispetto al 2013quando appena lo 0,9% delle con-nessioni andava oltre i 30 Mbps23.Anche il processo di digitalizzazionedelle imprese ricettive italiane sem-bra tutt’altro che compiuto. Si stimache, nel 2013, l’88,5% delle impreseturistiche italiane fosse presente sulweb. Tuttavia sono nettamente infe-riori le imprese che consentono di ef-fettuare online le prenotazioni(68,3%) e ancor meno quelle presen-ti nei social network (52,4%).Nonostante questi indicatori sianotutti in netto miglioramento rispettoall’inizio del decennio, non si puòtuttavia non evidenziare come permolte strutture ricettive internet ven-ga ancora percepito come un sempli-ce strumento per aumentare la noto-rietà, una vetrina, tralasciando invece

la componente con il più significati-vo impatto in termini di performancedell’azienda, legata alla possibilità diinterazione con i clienti, sia per ef-fettuare la prenotazione delle cameredirettamente sul sito, sia per lo scam-bio di opinioni e pareri.Inoltre, la possibilità per gli operatoridi rendere il web un vero e propriocanale di vendita diretto impatta inmaniera significativa anche sullequote di camere vendute lungo tuttol’arco dell’anno; le imprese che con-sentono il booking online registranoinfatti ogni mese dell’anno una per-centuale di camere vendute superiorea quella delle imprese che non con-sentono di prenotare attraverso que-sto canale.Risulta infine ancora molto bassa lapercentuale di hotel in grado di of-frire il wi-fi gratuito ai loro clienti.Non consentire a un turista di rima-nere connesso per scegliere cosa fare,cercare la recensione di un ristoranteo di un’attrazione, condividere fotoe messaggi o semplicemente rispon-dere a un’importante email, può es-sere considerato oggi l’equivalente dioffrire una camera senza bagno.

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“LO SVILUPPO DELLE ATTIVITÀ ONLINE, L’INCREMENTO DEI RAPPORTI E DEGLISCAMBI TRA OPERATORI E TURISTI E L’AUMENTO DELLA FIDUCIA CHE NECONSEGUE, FANNO INOLTRE SÌ CHE SI DIFFONDA SEMPRE DI PIÙ L’USO DIINTERNET NON SOLO A SCOPO DI RICERCA TURISTICA, MA ANCHE PER L’EFFETTIVA ATTIVITÀ DI PRENOTAZIONE, I CUI IMPATTI SULLAREDDITIVITÀ DELLE AZIENDE COINVOLTE SONO OVVIAMENTE PIÙ ELEVATI.

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Tuttavia questa consapevolezza è an-cora molto lontana dall’essere con-divisa dalla gran parte degli alberga-tori italiani, che appena nel 52,8%dei casi offre questo servizio, rispettoa percentuali molto più elevate peraltri Paesi europei. Eppure, secondoil motore di ricerca Prontohotel, ilwi-fi gratuito risulta essere il serviziopiù cercato dai viaggiatori: l’85% de-gli utenti che ricercano on line unalbergo utilizza il filtro wi-fi per com-parare le varie offerte.Aver poco sviluppato i canali onlineè dunque senz’altro una delle ragioniper cui l’Italia rischia di perdere sem-pre più quote di mercato a vantaggiodi altri concorrenti. Le destinazioniche consentono ai turisti non solo divelocizzare la prenotazione della va-canza, ma anche di utilizzare molte-plici canali di pagamento, inclusiquelli via telefono cellulare, di cono-scere nel corso del soggiorno tutte lepossibili attività e iniziative fruibili,e così via, godono infatti di un in-dubbio vantaggio competitivo rispet-to alle altre, a parità di prodotti tu-ristici e attrattori. Inoltre, il poten-ziale di crescita legato a uno sviluppoconcreto ed efficace del canale onlinenon è limitato solo all’accoglienza dipiù visitatori, o alla riconquista diquote di mercato, ma anche al fattoche i visitatori potrebbero, grazie allamigliore e più approfondita cono-scenza dell’offerta, essere indotti a re-stare più a lungo o a visitare più luo-

ghi o attrazioni, assicurando volumidi spesa per viaggio superiori. Del re-sto anche in altri campi, non stret-tamente legati alla ricettività, l’Italiasconta enormi arretratezze dal puntodi vista digitale: basti pensare che ap-pena la metà dei musei italiani(50,7%) ha un sito web, il 42,3%pubblica online il calendario delle ini-ziative e degli eventi, il 22,6% dif-fonde una newsletter, il 16,3% per-mette l’accesso online a singoli beniselezionati e il 13,3% rende disponi-bile un catalogo online.L’assoluta necessità di colmare le ca-renze dell’offerta italiana in terminidi turismo digitale è stata del restorecentemente riconosciuta anche alivello programmatorio, con l’istitu-zione di un “Laboratorio per ilTurismo Digitale” che ha redatto nel-l’ottobre del 2014, un Piano strate-gico per la digitalizzazione del turismoitaliano, che si pone l’obiettivo di de-finire strategie e proposte operativeper un processo di crescita delle com-petenze e dei servizi digitali. Nel mar-zo del 2015 è stato invece pubblicatoil decreto attuativo per il tax creditper il turismo digitale con il quale siriconosce alle imprese un credito diimposta del 30% dei costi sostenutiper investimenti nella digitalizzazionedell’offerta.In ogni caso, al di là dei dati che, so-prattutto nel caso della domanda, so-no piuttosto disomogenei e non sem-pre coerenti tra loro, l’elemento che

emerge piuttosto chiaramente da unaprima analisi del contesto italiano èche per sfruttare appieno le opportu-nità che la cosiddetta rivoluzione di-gitale offre al turismo, è necessariointervenire quanto prima su alcuninodi strutturali che ancora ne bloc-cano lo sviluppo, agendo sia sulle in-frastrutture, ancora inadeguate a sup-portare i servizi digitali necessari, siasull’offerta online di contenuti, sia in-fine sulla digitalizzazione degli ope-ratori del comparto. Secondo le ul-time stime disponibili, a fronte di unsettore turistico che impatta sul PILitaliano per circa il 10%, la compo-nente online ha prodotto al momentosolamente un 3% di PIL, un contri-buto ancora lontano da quello chepotenzialmente potrebbe realizzarsi.I contenuti online rappresentano in-fatti uno strumento in grado di favo-rire un cambio di passo al settore,non limitandosi a convertire in ven-dite on line la domanda convenzio-nale, ma creando le condizioni peruna maggiore conoscenza delle desti-nazioni e, di conseguenza, per un in-cremento generale della domanda.Se l’Italia affrontasse il tema della di-gitalizzazione del comparto, miglio-rando la sua offerta on line, l’econo-mia nazionale potrebbe beneficiarnesignificativamente, arrivando a regi-strare anche un aumento del PILnell’ordine dell’1%, con un incre-mento dei posti di lavoro pari a circa250 mila unità. �

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sufficienti a dare autonoma ed auto-revole dignità alle istanze del nostrosettore.

Comunque c’è anche la metà piena del bicchiere da con-siderare: i nostri ospiti aumentano e di anno in anno ve-diamo crescere la domanda di qualità relativa al servizioofferto. E’ senz’altro un segnale positivo e da non trascu-rare, al quale allineare le politiche federali e d’impresaper far conoscere all’opinione pubblica di più e megliola ricchezza e le opportunità offerte da una vacanza incampeggio. In questo senso saranno opportuni e da con-siderare interventi di comunicazione che guardino al

coinvolgimento ed alla maggiore informazione dell’opi-nione pubblica sulla solida e variegata realtà dell’offertaturistica.Se è vero che i campeggi sono migliori, meglio attrezzatie più confortevoli bisogna che lo sappia non solo chi lifrequenta ma anche e soprattutto chi non ci ha mai mes-so piede e per questo ne coltiva un’immagine distortaquanto datata. Se la Federazione e le Associazioni chela compongono intraprenderanno questa strada di sen-sibilizzazione e di informazione del pubblico miglioreràinsieme all’immagine anche il mercato di ogni singolaazienda.

segue da pag.3

CAMPING MANAGEMENT :EDITORIALE

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Nel Lazio l’offerta regionale èrappresentata da poche im-prese: solo il 2% dell’intero

comparto complementare, ma le pre-senze e gli arrivi evidenziano altissimepotenzialità: 52% di presenze e 44%di arrivi dell’intero comparto turisticocomplementare. Si tratta di una ca-pacità ricettiva in continua crescitache in questa regione è rappresentatada oltre 120 imprese turistiche all’ariaaperta che con i loro 80.000 posti letto,generano i oltre 2.500.000 di presenze.(fonte Istat- dati anno 2014). Una do-manda in continua evoluzione e cre-scita, che ha portato le strutture ricet-tive all’aria aperta nell’ultimo decennioa profonde evoluzioni e radicali tra-

sformazioni. In particolare vi è unafruizione dei soggiorni sempre più instrutture di pernottamento più con-fortevoli e tecnologiche; attività spor-tive, ricreative e culturali, sempre piùal centro degli interessi della clientela;una ristorazione ricercata con orien-tamenti al biologico e alla scelta diprodotti enogastronomici locali di ot-tima qualità.In particolare è proprio la tipologiadegli arrivi, che oltre ad essere in co-stante aumento, dimostra il crescenteinteresse dei turisti verso un tipo divacanza più vicino al territorio, al-l’ambiente e alle tradizioni locali; in-somma a quel “Bel Paese” che fu, perassecondare il bisogno di entrare in

contatto con il luogo e non più solovisitarlo, lontani dal caos, dall’inqui-namento e dallo stress della quotidia-nità. Una preferenza questa profon-damente dettata da una valutazionedi tipo emozionale.I comportamenti dei turisti che scel-gono di soggiornare in campeggi e vil-laggi del Lazio, sono caratterizzati daun’accentuata dinamicità, rappresentatadalla voglia di scoprire i territori visitati,cercando di conoscerne al meglio ilpatrimonio culturale, storico e artistico.Il turista oggi inoltre rispetto al passatopresta sempre più attenzione ai prodottiche consuma, richiedendo standardpiù elevati e di origine controllata,con filiere bio e preparati secondo le

LAZIO FOOD&WINE, PER LA PROMOZIONEDEL TERRITORIO

di Danny Pavani

PRENDE CORPO IL PROGETTO CHE SARÀ PRESENTATO AL SIPAC

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tradizioni regionali. Conoscere un luogo attraverso le suetradizioni culinarie e i piatti tipici èdiventato un modo per dare un valoreaggiunto all’intera vacanza.Il Lazio così, da regione che vanta iltitolo incontrastato per biodiversitàin quanto a maggior numero di prodotti- salumi, formaggi, carni e pesci, grani,vini, oli e di derivazione orticola e frut-ticola - in una nazione già a sua voltaprima nel mondo, diviene la naturalescelta per essere fucina di tutte quelleidee legate alla promozione agroali-mentare del territorio, la cui sintesi,oggi, si chiama Lazio food&wine.Il progetto, già presentato da FAITAFeder-Camping Lazio nel suo statoembrionale alla precedente edizionedel SIPAC a Padova, ha trovato oggila sua piena realizzazione grazie allacostituzione di un “gruppo di lavoro”costruito da professionisti con diversecompetenze. Oltre a FAITA Feder-Camping Lazio, Lazio Food&Wine,trova oggi la sua piena operativitàgrazie al supporto e collaborazionedella Ag Consulting, azienda direttada Letizia Longo, professionista daanni accreditata nel sistema agroali-mentare, e della HearthLab di DannyPavani, già responsabile della comu-nicazione di Slow Food Lazio.Lazio Food&Wine “Il Gusto della Va-canza” apre così oggi a pieno titolo leporte al comparto del turismo outdoor.Si tratta di un ambizioso progetto tu-ristico-enogastronomico finalizzato apromuovere i prodotti regionali, la cuidiffusione è veicolata attraverso de-gustazioni, eventi di show cooking, unmenù tipico laziale, corsi, cene a tema,

menù stagionali, fino ad arrivare adofferte enogastronomiche specificheper intolleranti o portatori di vere eproprie patologie, grazie anche al sup-porto di un comitato scientifico ac-creditato; tutto attraverso le eccellenzeenogastronomiche regionali. Non solo eccellenze enogastronomiche,ma anche innovazione e dinamicità.Il progetto infatti, si è arricchito dellapossibilità di proporre alle singole strut-ture ricettive dei punti espositivi at-trezzati per la promozione e la vendita

permanente dei prodotti: le “MobileHome - La Casa del Gusto”. Tra i primiche vedranno la realizzazione di questanuova modalità di promozione, il Cam-ping Flaminio Village di Roma.Questa modalità di promozione, di fat-to, si pone come fulcro centrale delprogetto: showroom permanente deiprodotti, infopoint, spazio in cui collo-care un totem tecnologico NFC giàalla base di progetti legati al concettodi Smart City.Ma oltre all’innovazione anche la di-namicità: da “La Casa del Gusto” de-colleranno azioni di comunicazionecondivisa tra le aziende ricettive equelle agroalimentari in attività di par-tecipazione a iniziative fieristiche, pro-seguendo poi con promozioni itineranti,attraverso un camion opportunamenteallestito, con l’iniziativa “Di piazza inpiazza con Gusto”.A testimonianza del voler fare, e so-prattutto fare bene, si è chiusa dome-nica 26 giugno 2016 la due giorni di“Lazio in Camper”, convegno sul tu-rismo outdoor e itinerante promossoda FAITA Feder-Camping Lazio e daAct. Italia (Associazione campeggiatorituristici), tenutosi presso il SettebelloCamping Village di Fondi, in provinciadi Latina.L’iniziativa, che ha visto la partecipa-zione delle istituzioni e gli operatoridel comparto desiderosi di promuovereil turismo all’aria aperta e con esso unnuovo modo di fare vacanza, e deicamper club del Lazio aderenti ad ActItalia, che rappresentano la longa manusdella Federazione nella ramificazionelocale - Sognando sotto le stelle incamper, C.C. Il Bassotto, Camper Go,Attività di pensiero, Rieti C.C., Tec-nocaravan C.C. Laika, Orizzonti C.C.Rieti, C.C. Viterbo e Latina C.C. -quali fruitori dei servizi, e rappresentantidi un turismo sempre più consapevolee alla ricerca crescente e diffusa di na-tura, cultura, qualità della vacanza ericettività confortevole ma ecocom-patibile.L’obiettivo del workshop, oltre ad aprireun confronto costruttivo tra associa-zioni, è stata l’occasione per presentareai presenti, il territorio e l’offerta tu-ristico regionale, proponendo anche

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CONOSCERE UNLUOGO ATTRAVERSOLE SUE TRADIZIONICULINARIE E I PIATTITIPICI È DIVENTATO UNMODO PER DARE UNVALORE AGGIUNTOALL’INTERA VACANZA.

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ai camper club, di divenire nel tempodei “promotori e facilitatori” del ter-ritorio regionale e delle sue strutturericettive all’aria aperta. Infatti le impreseturistiche all’aria aperta sono divenuteoggi dei veri e propri “hub” territoriali,dove attraverso attività di informazionee promozione, è possibile fa conoscereal turista, il territorio, le sue peculiarità,le sue tradizioni. Il progetto Lazio Fo-od&Wine ne esprime ed interpretaesattamente la filosofia, promuovendol’enogastronomia regionale all’internodi strutture turistico-ricettive all’ariaaperta: un nuovo modo di conoscere,degustare, “riportando a casa”, le tra-dizioni e le tipicità enogastronomichelaziali.Così come il progetto Reservation2go,il sistema integrato di booking, controlloaccessi e gestione dei processi aziendali,ha evidenziato come la tecnologia, at-traverso lo sviluppo, la diffusione e lafruizione di servizi integrati ed intel-ligenti, possa contribuire all’espansionedel turismo itinerante, garantendonequalità e sicurezza ed ottimizzazionedel rapporto costi\ricavi.Per terminare in bellezza, è stata or-ganizzata per l’occasione una cena de-gustazione con alcune delle aziendepresenti nel panel di Lazio Food&Winenel corso della quale sono stati pre-sentati prodotti come la mozzarella dibufala del caseificio Porta Roma diAndrea e Gianmaria Buonanno; le ri-cottine di pecora, il pecorino romanoe il caciofiore di Columella (presidioSlow Food) del Caseificio De JuliisEnio & Figli; il formaggio di capraOrazio semi stagionato, la riserva TinteRosse e lo yogurt di capra, servito aro-matizzato al limone e menta dell’azien-da agricola Tinte Rosse; la porchettadi Ariccia I.G.P. dell’azienda MarcoArgentati; i salumi di maialino nero100% (lombello o lonza al pepe, ca-pocollo, prosciutto crudo bronzone,salame, mortadella e prosciutto cotto)dell’azienda agricola Collemaggioredi Umberto Magri; le insalate di orzottocon verdurine di stagione di RiccardoPacifici titolare dell’azienda PastificioLeonardo nonché chef di AG Con-sulting srl; i pomodorini a grappoloFondanello e le fragole dell’aziendaFranco Iacuele; il pane fatto con le fa-

rine bio di grano tenero ed integrale,alle olive, al farro e ai legumi dell’azien-da agricola Capati; le tielle (broccolie salsiccia, polpo, bieta e olive di Gaeta)dell’azienda L’Oro del Golfo; la Faliadi Priverno (pane pizza) del forno diAngelo Magliocchetti; i nettari allafrutta (lampone, fragoline, bergamottoe ciliegia selvatica) e i carciofini Ci-maroli sott’olio extravergine dell’azien-da agricola Reda Giuseppina; gli yogurtda bere di latte “Nobile” intero vaccino(pera, pesca, fragola e albicocca) e ilciocoMilk di Fattoria la Frisona; lecreme (carciofi, carciofi tartufati, zuc-

chine, peperoncino, melanzane e pe-peroni) dell’azienda agricola Agri. Api.Bio; l’olio extravergine di oliva mo-nocultivar Itrana La Cesa e l’olio ex-travergine di oliva Colline PontineDop e le olive in salamoia dell’aziendaagricola Tenuta dei Ricordi; i vini fermiNettuno Rosso e Cacchione NettunoDop e lo spumante Cacchione LazioIgp extra dry di Cantina Bacco. Inbuona linea con il progetto tutto ilservizio ha visto l’uso esclusivo di pro-dotti monouso delle aziende Scatolificiodel Garda e Artokart di Angelo Tobia,tutti rigorosamente biodegradabili ecompostabili.A Lazio Food&Wine però non si resistecosì, proprio per la bontà del progettoche ha chiamato a sé molte delle azien-de presenti nel circuito dei presidi slowfood e di Campagna Amica di Coldi-retti è auspicabile pensare a una pros-sima collaborazione virtuosa sul pianoformativo con la stessa Slow food Lazioche, in un fine comune, aiuterà aziendee territori a chiudere il cerchio qualesintesi del buon turismo laziale.Questi solo alcuni degli elementi chestanno trasformando le Imprese per ilturismo all’aria aperta del Lazio da bru-chi a farfalle… �

CAMPING MANAGEMENT :PIANETA TURISMO

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LAZIO FOOD&WINEPROMUOVEL’ENOGASTRONOMIAREGIONALEALL’INTERNO DISTRUTTURE TURISTICO-RICETTIVE ALL’ARIAAPERTA: UN NUOVOMODO DI CONOSCERE,DEGUSTARE,“RIPORTANDO A CASA”, LETRADIZIONI E LE TIPICITÀENOGASTRONOMICHELAZIALI.

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DA TOKYO_ In questi ultimi anni ituristi giapponesi hanno cominciato aguardare l’Italia con occhi diversi, allaricerca di suoi aspetti particolari da sco-prire, di paesaggi e panorami fuori daiclassici itinerari da ammirare, di territoripoco noti da esplorare anche attraversoi sapori dei loro prodotti tipici. Eccoperché enogastronomia, natura, parchi,montagna, laghi e terme stanno diven-tando prodotti turistici sempre più ri-chiesti dai nipponici alla ricerca di unviaggio esperenziale rilassante ed au-tentico.I repeaters “fai da te” così come i touroperator del Sol Levante, «desideranoscoprire», citando il Rapporto congiuntoambasciata/Enit 2016 sul Giappone,«itinerari inediti e luoghi particolari,esclusivi, non ancora di dominio co-mune per un viaggio da cui sentirsi gra-tificati e da poter raccontare ad amicie parenti».Sembra quindi giunto il momento diaguzzare l’ingegno per iniziare anchequesto mercato a nuove destinazioni,opportunità ed itinerari che il nostroterritorio è in grado di offrire a chi cercaun soggiorno a contatto con la natura.A Tokyo c’è chi l’ingegno l’ha aguzzatodavvero per dare una risposta a queste

esigenze emergenti inventando una for-mula, forse da qualcuno giudicata incontrotendenza ed obsoleta nell’era diinternet e dei social network, ma al con-trario rivelatasi in un certo senso “in-novativa” e vincente. Parliamo di Giu-seppe Sabatino e Davide Fabiano, dueabruzzesi Doc che vivono da anni inGiappone, ma rimasti fortemente legatialle loro radici ed alla loro terra d’origine.Anni fa hanno deciso di mettere in co-mune le rispettive professionalità per“far venire voglia” ai giapponesi di vi-sitare l’Abruzzo, regione che nel SolLevante pochi conoscono.C’è voluto tempo prima che Peppe, co-me preferisce farsi chiamare, sessant’anni,

da quindici in Giappone, con una lungaesperienza in Italia e all’estero nel ma-nagement della ristorazione, riuscissea mettere insieme tutti i tasselli necessariper realizzare il suo sogno: aprire un lo-cale a Tokyo che, mettendo al centroil valore di rapporti autentici tra personee facendo leva sulla tradizione enoga-stronomica dell’Abruzzo e sulla passionedei giapponesi per il buon cibo italianoe per gli italiani, diventasse in realtàluogo di incontro e di confronto perdiffondere la cultura e le tradizioni diquella Regione.Dopo anni di preparazione e di analisidel mercato nipponico fatta sul camposi convinse che era arrivato il momentodi far partire il progetto dopo l’incontrocon Davide, trent’ anni di età con unottimo curriculum ed a quel tempo chefdell’ambasciata d’Italia a Tokyo; incaricoche ha lasciato per intraprendere questasfida. Nacque così nel centro della ca-pitale nipponica, nel settembre 2014,dopo un lungo periodo di gestazione,la Trattoria “Dai Paesani” dove tuttoparla abruzzese.Inquadrarla nel business della ristorazionesarebbe davvero riduttivo e per capiremeglio di cosa si tratta e come i giap-ponesi hanno accolto questa proposta,abbiamo chiesto l’aiuto dei fondatori.«Il nostro locale», spiegano Giuseppee Davide «non vuole essere l’ennesimoristorante italiano a Tokyo che ne contagià più di cinquemila, ma nasce piuttostodal semplice piacere di far conoscereai giapponesi l’identità di una terra au-tentica e genuina ricca di bellezze na-turalistiche e di un notevole patrimonioambientale artistico e culturale. Ad at-trarre, inizialmente le persone sono statiovviamente i piatti ed i prodotti tipiciabruzzesi, ma una volta entrati nel localehanno scoperto con sorpresa di trovarsiin una sorta di un moderno museo vi-vente dell’Abruzzo con due guide deltutto speciali» Alla Trattoria Dai Paesani il momento

CAMPING MANAGEMENT :PIANETA TURISMO

L'ITALIA COME PIACE AI GIAPPONESI

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di Massimo Succi

DALL’IDEA DIDUE ABRUZZESIUN NUOVOMODO PERPROMUOVERELE NOSTREREGIONI

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del pasto diventa occasione per passareagli ospiti saperi, oltre che sapori, mo-strando loro, ad esempio, foto, stampeo libri di luoghi ancora poco conosciuti,accompagnati da racconti ed anche ri-cordi personali, in un viaggio immagi-nario nei parchi, sulle colline, nei borghi,nelle spiagge, ai laghi che hanno fattomeritare all’Abruzzo il titolo di regioneverde d’Europa,Davide sottolinea che le immagini diCastelguidone e di Roccaspinalveti,città natali di Giuseppe e sua, campeg-giano nella sala per ricordare le loro ra-dici e da esse prende le mosse il raccontodell’Abruzzo che viene proposto ai clien-ti. Giuseppe e Davide, quindi, per pro-muovere non hanno privilegiato il webo i siti specializzati di recensione on line,di cui conoscono e riconoscono l’im-portanza, ma hanno preferito puntaresulla creazione di emozioni suscitateprima di tutto dall’incontro personalecon due “testimoni” provenienti dalterritorio che si sta raccontando e poidalla possibilità offerta dal locale di ve-dere, toccare e conoscere oggetti e stru-menti della tradizione abruzzese, comead esempio la famosa “chitarra” perfare la tipica pasta, di ascoltare il suonodella fisarmonica che richiama i ballie le musiche di quella terra, di gustare,sentendone la storia, vini, liquori eprodotti tipici locali.Proprio per “emozionare” i clienti, Giu-seppe ha voluto recuperare le sue originicontadine ed ha, per quanto possibile,riproposto in quel di Tokyo una sortadi chilometro zero coltivando nel suoampio orto, verdure ed ortaggi dellatradizione enogastronomica abruzzese,e producendo, con i maiali del suo al-levamento, i salumi tipici abruzzesi, acominciare dalla ventricina, che doponumerosi tentativi è riuscito a riprodurreesattamente secondo la ricetta originale.L’abilità dello chef Davide ha poi per-messo di proporre con queste materieprime menù davvero unici recuperandoantiche ricette, ormai rare anche inAbruzzo.Anche sul fronte della promozione delterritorio in senso stretto e del coin-volgimento delle comunità locali laTrattoria è molto attiva, grazie alla col-laborazione della signora Aya Asamiblogger innamorata dell’Abruzzo dove

trascorre regolarmente le vacanze. «ConAya San», chiarisce Giuseppe, «indi-viduiamo degli aspetti particolari legatialla nostra regione e ogni mese orga-nizziamo un evento a tema a cui par-tecipano numerosi clienti. Ad Aprile2016, per esempio, se ne è svolto unodedicato alle Terre di Cerres, l’attualecomprensorio di Cerrano che ha per-messo di far conoscere Atri, con i suoisuggestivi Calanchi, Oasi del Wwf, Silvicon il suo antico borgo e le spiagge ePineto con l’ Area Marina Protetta diTorre del Cerrano.”La passione per la “Regione Verde” cheaccomuna Giuseppe Davide ed AyaSan ha stimolato inoltre la ricerca dilegami, rivelatisi talvolta inaspettati,tra il Giappone e l’Abruzzo. «In effetti»,ci raccontano «non avremmo mai im-maginato che le “Farchie” potesseroaccomunare la nostra regione ed il SolLevante! Siamo rimasti perciò stupitiquando Aya ci ha detto di aver scopertoche a Sukagawa, una cittadina di 70.000abitanti nella zona di Fukushima, sisvolge una festa che si chiama “TaimatsuAkashi” che è l’esatta versione giap-ponese, con tanto di Farchie, della“Feste di Sant’Antonio” di Fara FiliorumPetri, cittadina in provincia di Chieti.Stiamo lavorando per favorire un ge-mellaggio fra i due comuni e stiamoprogrammando degli scambi culturali.Come prima iniziativa, la Trattoria DaiPaesani, nel mese di novembre, si tra-sferirà per qualche giorno a Sakagawaper proporre alla festa Taimatsu Akashipiatti tipici abruzzesi, mentre a gennaio2017, quando si svolgerà la “Festa delleFarchie” altro nome della “Festa diSant’Antonio” vorremmo portare aFara Filiorum Petri cuochi nipponiciche presentino pietanze della loro terra». Insomma un format davvero interes-sante. Ma i giapponesi che ne pensano?«Abbiamo numerosi repeaters e si ag-giungono, grazie al passaparola, semprenuovi visitatori provenienti anche dafuori Tokyo. Inoltre, in un anno, 140persone che hanno frequentato il nostrolocale hanno voluto visitare l’Abruzzoe ci hanno chiesto di consigliarli nel-l’organizzazione del viaggio. Lo abbiamofatto volentieri attraverso amici cheoperano nel settore turistico ed ai qualiabbiamo chiesto di accoglierle e assisterle

durante il soggiorno.Tutte sono rientratesoddisfattissime».«Siamo l’unico ristorante a Tokyo cheha come suo obiettivo la promozionedi un territorio», dice Giuseppe, «e cisforziamo quotidianamente di inventarepiccoli gesti ed azioni che creino e raf-forzino nei nostri clienti un legame conla nostra bella Regione». Un esempio?Giuseppe ricorda una cena di comple-anno durante la quale gli amici del fe-steggiato gli chiesero consiglio per brin-dare con una bottiglia di vino abruzzesespeciale. Tra le duecento etichette dellaenoteca del locale ne consigliò alcunetra le migliori raccontandone la storia.Dopo che la scelta si orientò verso unacantina molto pregiata, preparò la sor-presa. Con Davide, complice il fusoorario, organizzò un collegamento viaSkype con il proprietario della cantinaed insieme alla bottiglia il festeggiatoricevette, in diretta dall’Abruzzo gli au-guri del produttore del vino che stavadegustando. Grida di stupore per l’effettospeciale e per la piccola attenzione edemozione per una esperienza esclusivae indimenticabile che ha impresso nellamemoria del cliente il nome di quelvin o, il territorio di provenienza ed illuogo dove lo ha assaggiato per la primavolta. Questo ricordo forte lo ha fattotornare da noi e ha messo in lui il de-siderio di visitare l’Abruzzo, spingendoloa parlare con entusiasmo del trattamentoricevuto ad amici e parenti ed a fargirare le foto ed i commenti sui socialnetwork».Questo approccio ha fatto meritare aidue soci il riconoscimento da parte dellaRegione Abruzzo di Ambasciatori dellacucina abruzzese ed altre onorificenze.Anche gli operatori turistici open airabruzzesi possono quindi contare suiloro ambasciatori a Tokyo mentre pergli altri potrebbe aprirsi un nuovo oriz-zonte per la promozione del territorio,sapendo che non solo a Tokyo ma intutto il Giappone la cucina italiana siè da tempo regionalizzata e che i gestoridei locali – molto spesso giapponesiche hanno trascorso molto tempo nellanostra Penisola per imparare i segretidella cucina tipica - si trasformano vo-lentieri in consulenti di viaggio per iloro connazionali che intendono visitarel’Italia. �

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CAMPING MANAGEMENT :LE AZIENDE INFORMANO

SEMPRE BENE INFORMATICON LE GUIDE ADAC

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Le pubblicazioni Adac dedicate alcampeggio da ormai sei decennisono la fonte di informazione più

competente e attendibile per chi viaggiain camper e roulotte. La guida Adacai campeggi e la guida Adac alle areedi sosta e la casa editrice Adac Verlagconserva questa sua caratteristica anchenei suoi altri titoli presenti sul mercatoeditoriale e nella sua decisa presenzanei nuovi media online e dispositivimobili. Tutto ciò grazie soprattutto alleispezioni effettuate annualmente inpiù di 2000 campeggi e aree di sostain Germania e in tutta Europa. Ognianno, da giugno ad agosto, più di 20ispettori Adac si mettono in viaggiototalizzando circa 650 giorni di sposta-menti e percorrendo più di 100000 kmsulle strade tedesche ed europee peresaminare il maggiore numero possibiledi campeggi e aree di sosta dei circa10000 segnalati nelle pubblicazionidella redazione camping Adac. Ciascunispettore ispeziona fino a 100 campeggie aree di sosta a stagione controllandoliin base a direttive uniformi e una chec-klist particolareggiata.

REGOLA NUMERO UNO: ESSERE NEUTRALI E OBIETTIVI I campeggi prescelti vengono ispezio-nati sempre senza preavviso e durantelo svolgimento delle normali attivitàquotidiane. Gli ispettori al loro arrivosi presentano ai responsabili, con iquali parlano anche degli sviluppi edei progetti relativi alla struttura. Unispettore non soggiorna mai nella strut-tura ispezionata e ciò rappresenta unodei pilastri dell’attività adottati pergarantire una indagine indipendentee obiettiva. Le tre regole fondamentaliche essi seguono sono le seguenti:

ispettore e gestore del campeggio nonsono legati da rapporti sul piano privatoo economico; gli ispettori non vendonoo non fungono da intermediari per gliannunci o spazi pubblicitari delle pub-blicazioni Adac; gli ispettori viaggianotutto l’anno cambiando paese e regionesenza essere assegnati a zone fisse.

CRITERI UNIFORMI: CHECKLISTSTANDARDIZZATANel corso della visita l’attenzione

critica degli ispettori si concentrasugli aspetti quantitativi e qualitativinei cinque settori più importanti diun campeggio: strutture igienico-sa-nitarie, campeggio e piazzole, servizicommerciali e gastronomia, offertadi attività ricreative e possibilità dibalneazione. Sulla base della chec-klist elettronica standardizzata ven-gono registrati i dettagli dell’interastruttura e i dati raccolti, con le va-lutazioni relative ai campeggi visitati,vengono controllati da una redazionedi esperti e poi trasmessi alla bancadati. Da queste informazioni si evincela classificazione nelle singole cate-gorie. Insieme alle descrizioni deicampeggi si va a formare il profiloindividuale del campeggio nella gui-da Adac, così i lettori traggono pro-fitto direttamente dal know-how in-dividuale e dal lavoro degli ispettori;esperti conoscitori del settore delcampeggio.

LE PUBBLICAZIONI STANDARD, UN VADEME-CUM IRRINUNCIABILEGrazie alle ricerche dettagliate effet-tuate, le numerose pubblicazioni Adac,le offerte online e quelle per dispositivimobili sono perfetti compagni di viag-gio per tutti gli amanti del campeggio;non importa se in camper, roulotte otenda. Inoltre la guida Adac ai cam-peggi e la guida Adac alle aree di sosta,entrambe disponibili per smartphonee tablet per raggiungere con precisionee sicurezza determinati target. Con lealtre offerte, come la rivista Adac Frei-zeit Mobil e il portale “mondo del cam-peggio ADAC online”, la redazioneAdac Verlag offre un ampio program-ma di pubblicazioni settoriali con re-lative offerte online.

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CAMPEGGI E LE AREE DI SOSTA INSIEME, UNANOVITÀ PER IL MERCATOEDITORIALEI campeggiatori tedeschi continuanoad apprezzare la versione cartacea delleguide. Averle sempre disponibili, senzatemere di scaricare le batterie dei di-spositivi elettronici di lettura, senzadover essere collegati alla rete o esserein roaming è sicuramente vantaggioso.Per questo l’ Adac continua ad am-pliare l’offerta delle sue pubblicazionisu carta, tenendo conto del fatto chesempre più spesso chi viaggia in campersceglie il classico campeggio per lesoste prolungate e chi invece viaggiain roulotte preferisce le aree di sostaper soggiorni brevi. In considerazionedi ciò un unico volume riunisce i cam-peggi e le aree di sosta più interessantisituate nei paesi più gettonati per levacanze. Il volume offre ai lettori laclassificazione Adac con la valutazionecomplessiva su 5 stelle, un confrontodei prezzi del momento e tutte le in-formazioni importanti sotto forma ditesto e pittogrammi. Inoltre la cartinaestraibile contenente tutte le strutturefacilita la pianificazione del viaggio ela tessera Adac CampCard inclusapromette vantaggi e offerte a condi-zioni particolari in più di 2000 cam-peggi in Europa. Le pubblicazioni Adac si posizionanobene anche nel settore digitale. Laapp Adac Camping - und Stellplatz-führer è da anni la app di settore inlingua tedesca più venduta e contienele descrizioni dettagliate di più di135000 strutture situate in Germania

e in Europa offrendo sempre quellagiusta. Il nuovo portale Adac Cam-pingwelt Online si presenterà aggior-nato, con una grafica di forte impattoe ottimale su tutti i dispositivi. È statoampliato il numero di campeggi ri-portati e l’utente può scegliere tra piùdi 8500 strutture nei 37 paesi europei;oltre alla descrizione dettagliata dellestrutture sono visibili anche le valu-tazioni qualificate dei soci Adac, itest dei veicoli, interessanti appro-fondimenti e molte altre informazioni.Tutto ciò aumenta il numero dellevisualizzazioni. Il portale Adac Cam-pingwelt Online offre inoltre una seriedi mezzi pubblicitari per rivolgersi atarget: banner, articoli publiredazionali,giochi a premi o presenze multimediali.Anche le offerte-pacchetto specialiper campeggi e organizzazioni turisti-che sono molto efficienti ed econo-micamente vantaggiose.

I MEZZI DI COMUNICAZIONEADAC PARTNER DELL’IMPRENDITORE DEL CAMPEGGIO L’immagine positiva della marca e delprodotto e l’imparzialità della com-petenza redazionale caratterizzano i

prodotti che Adac dedica al mondodel campeggio e fanno si che questivengano ben accettati dai lettori che,a loro volta, hanno un atteggiamentopositivo nei confronti dei prodottistessi. Le loro caratteristiche vincentisi ritrovano nell’ampia offerta di servizie informazioni e nell’ottimale rapportoqualità-prezzo. Tutto ciò crea la baseper ottenere il successo pubblicitariovoluto.

Rappresentante pubblicitario:IGL Werbedienst GmbHInnsbrucker Bundesstrasse 47A-5021 Salzburg – Austria Tel.: (0043) 662/453615-13 oppure(0039) 0471/053244Contatto: Signora Verena WimmerEmail: [email protected]

Noi – la IGL Werbedienst, con sedeprincipale a Salisburgo – operiamoda oltre 50 anni nel campo della pro-mozione turistica. La focalizzazionesu questo settore ci ha consentito didiventare leader di mercato nel corsodegli anni. Attraverso la nostra reteeuropea abbiamo preso piede in oltre15 Paesi. La nostra specialità sono imedia nel settore turistico. �

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LE PUBBLICAZIONI ADAC SI POSIZIONANO BENEANCHE NEL SETTORE DIGITALE. LA APP ADACCAMPING - UND STELLPLATZFÜHRER È DA ANNILA APP DI SETTORE IN LINGUA TEDESCAPIÙ VENDUTA E CONTIENE LE DESCRIZIONIDETTAGLIATE DI PIÙ DI 135000 STRUTTURESITUATE IN GERMANIA E IN EUROPA OFFRENDOSEMPRE QUELLA GIUSTA.

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Italia44%

Germania31%

Olanda8%

Svizzera8%

Austria5%

Danimarca2%

Belgio1%

Regno Unito1%

Francia1%

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CAMPING MANAGEMENT :PIANETA TURISMO

WEB REPUTATION E BOOKING ENGINE:SUPERARE LE OTA CONGLI STRUMENTI GIUSTI

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Il successo di un’attività ricettivasul Web è sempre più legato al-l’immagine che questa riesce a tra-

smettere ai clienti, potenziali e giàacquisiti, e alla sua capacità di inter-cettare l’interesse trasformandolo inprenotazione.

Pensare che il solo fatto di non esserepresenti su un canale non influiscasulla vostra attività, è quanto di piùsbagliato possiate fare per la vostraweb-reputation. I turisti sono in rete,cercano informazioni, si scambianoopinioni, scrivono recensioni e quin-

di parlano di voi, indipendente dallavostra volontà, quindi prendere co-scienza che il potere della comuni-cazione è passato dai brand ai consu-matori è la prima cosa da fare percreare una strategia di marketing disuccesso. Questa “nuova” forma dicomunicazione crea un ciclo di vitadei contenuti, generato dagli utentiche nel nostro caso sono turisti, chepresidia ogni fase, dal sogno della va-canza, alla ricerca di informazioni, fi-no alla prenotazione vera e propria,e continua durante la vacanza con lacondivisione di foto e sensazioni suisocial network e dopo con le varierecensioni.In fondo i numeri forniti da GoogleTravel parlano chiaro: oltre il 96%dei turisti si informa online, pratica-mente tutti; l’81% considera impor-tanti le recensioni di viaggio; Il 46%condivide le proprie recensioni online;il 49% non acquista servizi privi direcensioni e il 53% non consulta i ca-nali ufficiali: praticamente un turistasu due. Inoltre il 70% dei turisti con-sidera attendibili le opinioni di per-sone che non conosce e il 70% dellepersone aggiorna il proprio profiloFacebook mentre è in vacanza, e inquel momento, il 72% realizza e con-divide foto sui social network, prin-cipalmente Facebook e Instagram.Questi dati dimostrano che avere ilpolso della situazione di “cosa si dicedi noi” è fondamentale per aumentare

IL SUCCESSO DI UN’ATTIVITÀ RICETTIVA SUL WEB È PROPORZIONALE ALLA SUA CAPACITÀ DI ATTRARRE IL PUBBLICO

di Dario Lambarelli e Flavio Sartini

OLTRE IL 96% DEI TURISTI SI INFORMAONLINE, PRATICAMENTE TUTTI; L’81%CONSIDERA IMPORTANTI LE RECENSIONI DIVIAGGIO; IL 46% CONDIVIDE LE PROPRIERECENSIONI ONLINE; IL 49% NON ACQUISTASERVIZI PRIVI DI RECENSIONI E IL 53% NONCONSULTA I CANALI UFFICIALI

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la nostra autorevolezza in rete, sfrut-tando le recensioni positive comepubblicità gratuita, e correndo ai ri-pari laddove queste siano negative.Sfatiamo un mito: le recensioni ne-gative non sono solo rilasciate dairancorosi che per qualsiasi ragionenon si sono trovati bene nella nostrastruttura. Il turista 2.0, quello appun-to che si informa e affida alla rete ilcompito di fornire un quadro precisodella destinazione turistica, non siferma ad una lettura sommaria dellerecensioni, ma sa dare il giusto pesoai commenti, sa confrontarli e rap-portali tra loro, riuscendo quindi adindividuare quelli che sono realmen-te validi e quelli invece che nascon-dono dell’astio. In questo scenariodiventa quindi fondamentale non so-lo presidiare i canali più importantiper il nostro business, ma anche in-teragire per ringraziare chi sta crean-do dei contenuti di valore per noi, erispondere alle critiche. Quest’ultimonon è un compito facile, ci voglionodelle politiche interne per gestire al-cune criticità, bisogna conoscere leregole della netiquette, il bon ton dellecomunità virtuali, ma spesso bastanouna buona dose di buon senso e ca-pacità dialettiche. Insultare o augurare il peggio a chi viha rilasciato un commento negativosu Facebook, Google, Zoover oTripAdvisor, giusto per citarne alcu-ni, non è la soluzione ottimale.Ovviamente va pesata la gravità dellacritica fatta, ma sicuramente agli oc-chi degli altri utenti il vedere cheavete preso in carico la gestione delrapporto con chi non è rimasto sod-disfatto è già un motivo per farvi gua-dagnare quei punti che rischiavate diperdere. Inoltre, impariamo ad esserecritici, anche con noi stessi. Se su100 recensioni, 80 lamentano unaparticolare carenza, il problema nonsono le recensioni, ma il fatto cheevidentemente un problema realeesiste, e il nostro compito di managerdella struttura turistica è quello di ri-solverlo alla base, eliminando il pro-blema che è oggetto di critica. Come fare per presidiare tutti i cana-li? Ovviamente sarebbe utopico econtroproducente iscriversi a qual-

siasi social network o portale solo pervedere cosa si dice di noi, ma tolti iprincipali - che vanno necessaria-mente non solo presidiati, ma anchegestiti - esistono ottimi tool che rac-colgono tutte le informazioni per noi,restituendoci un quadro chiaro, com-pleto e ordinato di come realmenteappariamo agli occhi dei turisti.Imparare a gestire i feedback e le cri-ticità fa parte della strategia di web-marketing, che insieme alla Seo potràaumentare il numero di contatti e diconseguenza di prenotazioni nel cam-peggio e villaggio, vista l’importanzadel farsi trovare dai turisti nel mara-sma di Internet e dell’avere una buo-na reputazione online, due fattorichiave per il successo delle struttureturistiche nell’era moderna.Tra l’apparire e l’essere, però, c’è il

Santo Graal di ogni progetto azien-dale, il Roi: Return of Investment o,tradotto in italiano, il ritorno sugliinvestimenti. Il tempo e il denarospesi per il posizionamento sui motoridi ricerca, il web-marketing e laweb/brand reputation rischiano di ri-manere confinati alla sfera dell’ap-parire se non avvengono le conver-sioni, ovvero le vendite che rappre-sentano l’essere di ogni azienda.Internet è “tutto e subito”; vive diemozioni immediate e potenti. Il tu-rista che atterra sul sito web di unastruttura turistica, magari sulla sciadi un’immagine d’impatto o di unarecensione positiva, deve poter pre-notare con semplicità, in maniera au-tomatica, seguendo una proceduraguidata con pochi e semplici passaggi.A questo scopo esistono i booking en-gine, i sistemi di prenotazione onlineche si integrano all’interno del sitoweb. Sul mercato esistono i più sva-riati sistemi di booking per siti web,ma i veri booking engine hanno dellefunzionalità professionali che accre-scono la percentuale di prenotazioniandate a buon fine e si integrano per-fettamente con i più diffusi softwaregestionali per il turismo, automatiz-zando tutti i processi interni relativiall’occupazione delle sistemazioni.Cosa significa? L’integrazione per-mette di gestire l’intero processo diprenotazione direttamente dal soft-ware gestionale normalmente utiliz-

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CAMPING MANAGEMENT :PIANETA TURISMO

SE L’EMANCIPAZIONEDALLE OTA NON ÈIMMINENTE,NATURALBOOKINGPLATFORM E GLI ALTRIBOOKING ENGINECONSENTONOCOMUNQUE DISPOSTAREGRADUALMENTE L’AGODELLA BILANCIA INFAVORE DELLADISINTERMEDIAZIONE.

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zato in struttura, senza spreco di ul-teriori risorse per il caricamento dinuovi listini o per la gestione delledisponibilità.In uno scenario in cui le struttureambiscono alla disintermediazionedalle Ota - Online Travel Agency, gra-zie all’azzeramento delle commissionidi vendita abbinato all’incrementodel Roi sugli investimenti in visibilitàonline, il booking engine è lo strumentodi raccordo tra le esigenze delle strut-ture e quelle dei turisti.Dimenticatevi, insomma, i moduli dicontatto e le e-mail dal sito web cherichiedono lunghe conversazioni epi-stolari con il potenziale cliente primadi chiudere una trattativa o, allo stes-so modo, le telefonate estenuanti chepregiudicano l’operatività degli ad-detti, soprattutto in alta stagione.Utilizzando le informazioni di basegià presenti nel gestionale interno, ibooking engine consentono alle strut-ture di ricevere prenotazioni automa-

ticamente, mentre si svolgono altreattività: la produttività raddoppia.Come già accennato, inoltre, il cre-scente utilizzo di Internet da parte deituristi per le prenotazioni online - or-mai una realtà per oltre 3 turisti su 5,secondo i dati TripBarometer -, insie-me alla possibilità di disintermediaredalle Ota e alla conversione degli in-vestimenti in visibilità online, rappre-sentano valori aggiunti che ben ren-dono l’idea degli ulteriori vantaggiderivanti dall’adozione di un bookingengine professionale. Per raggiungerequesti obiettivi, NaturalBookingPlatform di CreatiWeb è tra i più af-fermati ed efficienti booking engine percampeggi e villaggi.Rinunciare del tutto alle Ota? Èl’obiettivo di ogni struttura ricettiva,ma il momento non è ancora arriva-to, almeno non per tutti. Rinunciareagli investimenti pubblicitari e allanotorietà di alcune Ota è un lusso perpochi, per chi ha già una visibilità

online da rendersi completamente in-dipendente da questi colossi del web.Per la stragrande maggioranza dellestrutture, l’ideale è continuare a in-vestire in posizionamento sui motoridi ricerca, web marketing e web/brandreputation, per poi convertire con ilproprio booking engine. Se l’emanci-pazione dalle Ota non è imminente,NaturalBooking Platform e gli altribooking engine consentono comunquedi spostare gradualmente l’ago dellabilancia in favore della disinterme-diazione.Insomma, il successo di un’attivitàricettiva sul web è direttamente pro-porzionale alla sua capacità di attrarreil pubblico e trasformarlo in cliente,con il minor dispendio possibile didenaro ed energie. Approccio multi-canale, utilizzo di strumenti modernied integrati tra loro, preferenza perinvestimenti sul lungo periodo rispet-to a soluzioni spot: gli strumenti giustisono già a disposizione di tutti! �

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“INTERNET È “TUTTO E SUBITO”; VIVE DI EMOZIONI IMMEDIATE E POTENTI. ILTURISTA CHE ATTERRA SUL SITO WEB DI UNA STRUTTURA TURISTICA, MAGARISULLA SCIA DI UN’IMMAGINE D’IMPATTO O DI UNA RECENSIONE POSITIVA, DEVEPOTER PRENOTARE CON SEMPLICITÀ, IN MANIERA AUTOMATICA,SEGUENDO UNA PROCEDURA GUIDATA CON POCHI E SEMPLICI PASSAGGI

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CAMPING MANAGEMENT :LE AZIENDE INFORMANO

CAMPINGVILLAGE.TRAVEL,IL PORTALE CHE RIVOLUZIONA LE REGOLE

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Newanda Srl è la società che haideato e realizzato Campin-gVillage.Travel, nuovo portale

per il turismo all’aria aperta con “logichededicate al turista”. Il portale è onlineda fine maggio 2012, ma il lavoro disviluppo è iniziato molto prima; almenoun anno, durante il quale i responsabilidel progetto hanno visitato le fiere disettore italiane ed estere, realizzandouna novantina di interviste a proprietaridi strutture, tra le più diverse, e più di200 interviste a turisti. A tutto ciò siè aggiunto lo studio delle statistichedisponibili in rete. Riccardo Viroli, 34anni, è il direttore commerciale di Ne-wanda srl e illustra la genesi e le carat-teristiche del portale.

Innanzitutto una curiosità: come maipunto travel?«È una domanda che mi fanno in tantie i motivi sono sia tecnici che di bran-ding. L’anno di nascita di questa nuovaestensione coincide con quello delprogetto e alcuni esperti affermarono

allora, e confermano ancora oggi, cheavrebbe avuto sempre più importanzastrategica nella settorializzazione deidomini; inoltre avevamo bisogno diqualcosa di nuovo. Nonostante all’inizioin tantissimi mi chiedessero “puntotravel… e poi?”, oggi capisco che lascelta è stata quella giusta».

Perché ha voluto mettersi in giocoin questo settore? «Dopo aver trascorso due anni lavo-rando in un gruppo che gestiva im-portanti strutture ho acquisito una co-noscenza approfondita del turismo al-l’aria aperta e del settore dei camping

village in particolare, che ho trovatodavvero interessante, sia sul pianoaziendale che di mercato. Tuttavia ilvero motivo per cui ho intrapreso que-sta strada è che proprio vivendo ilcomparto all’interno ho sentito la ne-cessità di qualcosa di diverso nella pro-mozione online; qualcosa che fosseancor più rivolto al turista e che por-tasse allo stesso tempo maggior risultatialle strutture ricettive».

Come è arrivato a realizzare l’idea?«Pensavo di partire da solo, poi ho co-nosciuto i miei attuali soci, i proprietaridi Titanka! Spa: un’ampia realtà che

UNA NUOVA FRECCIA NELL’ARCO DEL MARKETING ONLINE

«IL VERO MOTIVO PER CUI HO INTRAPRESOQUESTA STRADA È CHE PROPRIO VIVENDO ILCOMPARTO ALL’INTERNO HO SENTITO LANECESSITÀ DI QUALCOSA DI DIVERSONELLA PROMOZIONE ONLINE; QUALCOSACHE FOSSE ANCOR PIÙ RIVOLTO ALTURISTA E CHE PORTASSE ALLO STESSO TEMPOMAGGIOR RISULTATI ALLE STRUTTURERICETTIVE».

“ Riccardo Viroli

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ad oggi vanta un gruppo di società conoltre 70 persone. Ci siamo piaciuti eabbiamo deciso di sviluppare il progettoinsieme. Devo dire che è stata unascelta vincente per tutti: io conoscoil mercato, loro hanno la padronanzadelle tecniche».

Qual è la filosofia del progetto?«Diciamo che ci sono due aspetti fon-damentali; il primo è andare incontroal turista, perché solo così porteremovisibilità e interesse alle strutture;l’altro, non meno importante, è darevisibilità in target ai camping village pre-senti sul portale. Questo significa chepartendo dal presupposto che ognistruttura ha la sua filosofia di vacanzae in base a questo trova la propria clien-tela grande o piccola che sia, l’obiettivoè far incontrare la domanda e l’offertanella maniera più congrua e veritierapossibile, avvalendoci di tutti gli ac-corgimenti tecnici più avanzati».

L’azienda è giovane, eppure in costanterinnovamento…«È vero, lavorando nel mondo dellapromozione web è fondamentale. I colossicome Google e Facebook stabilisconole vere regole del mercato, ma noi nelnostro piccolo possiamo dire di esserespecializzati nel turismo all’aria apertaed è questo a fare la differenza per ilmercato. Fin dal primo anno abbiamosempre apportato novità importanti ri-spetto a qualsiasi altro portale di settoree la cosa è stata molto apprezzata».

In pratica in cosa consiste l’innova-zione? Qualche esempio? «Siamo stati i primi ad avere un’inter-faccia molto pulita con pochi loghi,molte foto e informazioni chiare per ilturista, abbiamo indicizzato il testo diogni struttura con contenuti semprenuovi per ottenere visibilità in target,siamo stati i primi a realizzare una ver-sione mobile. Ma abbiamo fatto ancoradi più; abbiamo inventato strumentiper la vendita della struttura ricettiva,come il servizio “Coupon” gestibile dalcamping village o il software che crea unanewsletter personalizzata per il turistain base agli interessi che ha selezionato.Ma non è finita qui, perché abbiamoin serbo tante altre sorprese».

E queste novità come sono state ac-colte?«Sinceramente all’inizio abbiamo avutoqualche difficoltà. Ricordo che siamostati i primi a dare risalto alle “offerte”con pagine dedicate in cui si chiedevaobbligatoriamente alla struttura di in-dicare un prezzo, ma inizialmente èstato difficile far comprendere che alturista interessa sapere la cifra e nonlo sconto. Ora invece siamo moltocontenti perché chi ci ha dato fiduciaha ottenuto ottimi risultati».

Intendete fermarvi qui o proporretealtre novità?«Il mercato online cambia velocementee quello che funziona oggi potrebbenon funzionare tra un anno. È un set-tore che richiede un aggiornamento

costante, e se ci si pensa in appenavent’anni il settori dei servizi, onlineha cambiato le regole in buona partedel globo. In anteprima posso dire cheabbiamo pubblicato una App con ideeparecchio rivoluzionarie, che presen-teremo al Sipac».

Cosa vi contraddistingue dalle altreaziende?«Innanzitutto abbiamo la competenzatecnica, perché oggi se si vuole com-petere sul mercato occorre essere pro-fessionali e portare risultati. In secondoluogo abbiamo puntato moltissimo ainstaurare un rapporto personale coni nostri clienti. Sappiamo che dietroa ogni campeggio ci sono degli im-prenditori e tendiamo a mantenerecon loro un buon rapporto: tenendoliaggiornati sulle novità e le tendenzedel mercato e a volte fornendo anchesupporto formativo, cosa che è moltoapprezzata».

Le prospettive future di CampingVil-lage.Travel?«Continuare a innovare e rinnovareinsieme a chi crede nel progetto, pergarantire anno dopo anno una crescitatangibile in termini di visibilità, pre-notazioni e fatturato».

Cosa pensa dei concorrenti?«Certamente sul mercato ci sono por-tali presenti da molti più anni e pro-babilmente anche più conosciuti, mali consideriamo più “colleghi” checompetitori e penso che CampingVil-lage.Travel sia qualcosa di diverso ri-spetto agli altri; con focus differenti».

Perché un proprietario di camping ovillaggio dovrebbe entrare a far partedi CampingVillage.Travel?«Il mercato è cambiato tantissimo dalpunto di vista commerciale negli ultimitre anni, i costi fissi aumentano e cat-turare il cliente è sempre più complesso.Una struttura, grande o piccola chesia, avrà comunque sempre bisogno dipromozione per farsi conoscere e ilmotivo per cui aderire a CampingVil-lage.Travel è che ad oggi è indubbia-mente il portale più innovativo chepunta alla conversione. Provare percredere!» �

CAMPING MANAGEMENT :LE AZIENDE INFORMANO

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«SIAMO STATI I PRIMIAD AVEREUN’INTERFACCIAMOLTO PULITA CONPOCHI LOGHI, MOLTEFOTO E INFORMAZIONICHIARE PER IL TURISTA,ABBIAMOINDICIZZATO ILTESTO DI OGNISTRUTTURA CONCONTENUTI SEMPRENUOVI PER OTTENEREVISIBILITÀ IN TARGET,SIAMO STATI I PRIMI AREALIZZARE UNAVERSIONE MOBILE».

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CAMPING MANAGEMENT :TRIBUNA DEL LAVORO

FATTURE PASSIVE, FALSOIN BILANCIO E TASSAZIONEDEGLI IMMOBILI

OMESSA ANNOTAZIONEFATTURE PASSIVE.DIRITTO ALLADETRAZIONEIl principio fondamentale di neutra-lità dell’Iva esige il riconoscimentoal soggetto passivo del diritto alladetrazione dell’Iva “a monte” ognivolta che siano rispettate le condi-zioni sostanziali cui la normativa co-munitaria ricollega l’insorgenza deldiritto, anche se taluni obblighi for-mali siano stati omessi dai soggettipassivi.Pertanto, nell’ambito di operazioniintracomunitarie, il mancato adem-pimento degli obblighi formali(omessa annotazione nei registri ac-quisti e vendite delle fatture passive)non determina, di per sé, la perditadel diritto a detrarre l’imposta. È quanto emerge dalla sentenza 24febbraio 2016, n. 3586, pronunciatadalla Quinta Sezione della Corte diCassazione.I giudici tributari del Palazzacciohanno enunciato il seguente princi-pio di diritto: «Nell’ambito di ope-razioni intracomunitarie per beni oservizi resi da parte di soggetti resi-denti in altri Paesi membri i qualihanno emesso regolari fatture con-segnate al cessionario/committenteitaliano, che - ai sensi dell’art. 21, n.1, lett. b) della sesta direttiva nellaversione risultante dall’art. 28 octies,del D.P.R. n. 633 del 1972, art. 17,comma 3 e del D.L. n. 331 del 1993,art. 44, comma 1 conv. in L. n. 427

del 1993, applicabile ratione temporis- assume la posizione di soggetto te-nuto al pagamento della imposta, laomessa annotazione di tali fatturenei registri Iva degli acquisti e dellevendite ai fini della compensazionedell’Iva a debito con l’Iva a creditoin attuazione del principio di neu-tralità fiscale, non determina la per-dita del diritto alla detrazione, lad-dove siano state soddisfatte le con-dizioni sostanziali della esigibilità del-l’imposta dovuta dal cessionario/com-mittente e della destinazione dei be-ni o servizi, da quello acquistati odutilizzati, ad operazioni assoggettatead imposta, sempre che tali condi-zioni sostanziali emergano con cer-tezza dalla documentazione in pos-sesso del contribuente ed esibita allaAmministrazione Finanziaria in sededi verifica».

SEZIONI UNITE PER ILFALSO IN BILANCIO. Prima del 2002, la nozione di «fatti»penalmente rilevanti non aveva maidato luogo a dubbi e tra questi eraincluso il concetto delle valutazioni.Nel 2002 però la norma fu ritenutaeccessivamente penalizzante per ilcomparto imprenditoriale e il legi-slatore introdusse una serie di esi-menti per attenuare la portata pu-nitiva della norma. Nel 2015, vistala pericolosità sociale e di gettitoconnessa al predetto allentamentodella nozione di «fatto» penalmenterilevante il legislatore è nuovamente

intervenuto sul tema cercando unavia intermedia ai due approcci conl’introduzione delle soglie di puni-bilità. L’introduzione di dette soglie,però, è stato un boomerang che hagenerato un dibattito politico e dot-trinario che ha condotto alla can-cellazione del riferimento alle valu-tazioni quale «fatto» penalmente ri-levante e, quindi, provocando unacondizione di oggettiva incertezzasulla quale adesso dovranno inter-venire le Sezioni unite. Infatti l’or-dinanza n. 9186 del 4 marzo 2016della Quinta sezione ha disposto ilrinvio alle Sezioni unite per scio-gliere il nodo della rilevanza penaledelle valutazioni.Il motivo risiede nel fatto che esi-stono due diversi orientamenti inmateria: parziale abrogazione dei fal-si valutativi - sentenza Crespi (n.33774/2015) -, conservazione di ri-levanza penale per le valutazioni chesi scostano dai principi aziendalisticie normativi - Giovagnoli (n.890/2016).La sentenza Crespi precisa che, nellaversione originaria del disegno dilegge si attribuiva peso penale alleinformazioni false, adottandoun’espressione lessicale idonea acomprendere anche le valutazioni:il cambiamento, centrato sulla no-zione di fatti materiali e sulla sop-pressione del vecchio inciso «ancor-ché oggetto di valutazioni», sarebbeun chiaro indice della volontà dellegislatore di escludere dal perimetro

a cura di Maurizio Fantaccione (dottore Commercialista)

LE SENTENZE DELLA CORTE DI CASSAZIONE IN MATERIA FISCALE E TRIBUTARIA

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penale i falsi valutativi».La sentenza Giovagnoli (successiva)invece valorizza, tra l’altro, il con-cetto di rilevanza della condotta,utilizzato dal legislatore per limitareo escludere dalla punibilità i fatti diminore gravità. Il tutto letto, però,in parallelo con uno dei cardini delnuovo falso e, cioè, la cancellazionedelle soglie di rilevanza penale checaratterizzavano il vecchio falso inbilancio introdotto nel 2002. Inquesto modo, sottolinea adesso l’or-dinanza «l’utilizzo del criterio dellarilevanza fa da contrappeso all’eli-minazione delle soglie di punibilitàe del riferimento esplicito alle valu-tazioni estimative che figurava nellaprecedente formulazione degli arti-coli 2621 e 2622 del Codice civilee riafferma il potere discrezionaledel giudice in materia di accerta-mento del coefficiente di significa-tività della falsa rappresentazione,da apprezzarsi in concreto al di là diogni predeterminazione positiva intermini quantitativi».

TASSAZIONE SUGLIIMMOBILI ASSEGNATI AI SOCI. La legge 208/2015 (articolo 1, commida 115 a 120) ha introdotto la pos-sibilità di assegnare un immobile del-la società al socio ove, tra l’altro, siè prevista l’esclusione (comma 118)dell’applicazione di alcune regolecontenute nell’articolo 47 del Tuir.Nel caso delle società di persone, ge-neralmente, non si pongono proble-mi in capo al socio (i redditi dellesocietà di persone sono immediata-mente trasferiti in capo al socio chequindi, ha già sottoposto a tassazio-ne le riserve di utili esistenti nellasocietà) diversamente, se la societàè di capitali la vicenda è più com-plicata (i redditi della società di ca-pitali generano un’obbligazione tri-butaria sulla stessa società e laddovele riserve di utili siano poi distribuitesi genera una nuovo presupposto diimposizione in capo al socio).In altri termini, se la società che as-segna l’immobile è di persone, il so-cio cui vanno attribuite riserve diutile o di capitale sotto forma di im-

mobili, in genere, non subisce un ul-teriore prelievo. Questo perché, inquesto caso, non esiste una fattispe-cie di reddito da capitale.Chiaramente, in conseguenza dellapredetta operazione, il patrimonionetto della partecipazione verrà ri-dotto in conseguenza della distribu-zione. La circolare 112/E/99 è stataesplicita anche per i casi in cui si ge-nera il cosiddetto “sottozero” (valoredel bene assegnato superiore al pa-trimonio netto): fino al valore con-tabile del bene avremo una contro-partita nello stesso dato contabiledel patrimonio netto, per l’ecceden-za la società paga una imposta sosti-tutiva che esaurisce l’obbligazionetributaria anche in capo al socio.Casi particolari sono stati analizzatidall’articolo de Il sole 24 ore del 7

marzo 2016: assegnazione da partedi una società di persone che haoperato in passato una trasformazio-ne regressiva, con la società che pre-senta ancora nel patrimonio nettoriserve della precedente società dicapitali, e recesso da società di per-sone, eseguito tramite assegnazionedell’immobile.

REVERSE CHARGE PERPC, TABLET E CONSOLEDA GIOCO. Il sesto comma dell’articolo 17 dellalegge Iva individua le operazionisoggette al meccanismo del reversecharge. In alcuni casi però, tale mec-canismo di matrice UE, non rispettaesattamente quanto autorizzato. Unesempio di ciò è la lettera c) delcomma 6 dell’indicato articolo 17,

CAMPING MANAGEMENT :TRIBUNA DEL LAVORO

LA SENTENZA GIOVAGNOLI VALORIZZA, TRA L’ALTRO, IL CONCETTO DI RILEVANZADELLA CONDOTTA, UTILIZZATO DALLEGISLATORE PER LIMITARE O ESCLUDERE DALLAPUNIBILITÀ I FATTI DI MINORE GRAVITÀ. ILTUTTO LETTO, PERÒ, IN PARALLELO CON UNO DEICARDINI DEL NUOVO FALSO E, CIOÈ, LACANCELLAZIONE DELLE SOGLIE DI RILEVANZAPENALE CHE CARATTERIZZAVANO IL VECCHIOFALSO IN BILANCIO INTRODOTTO NEL 2002.

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ove si prevede l’applicazione delmeccanismo dell’inversione conta-bile per le «cessioni di personalcomputer e dei loro componenti edaccessori».In detto comma la disposizione ri-porta una definizione (circolare n.59/E del 2010 dell’Agenzia) più am-pia di quella prevista dal Consiglioeuropeo che ha autorizzato l’appli-cazione dell’inversione contabile so-lo per i dispositivi a circuito integra-to, prima della loro installazione inprodotti destinati al consumatore fi-nale.Stessa considerazione vale per le ces-sioni di materiali e prodotti lapidei,direttamente provenienti da cave eminiere, indicati nella lettera d) delsesto comma dell’articolo 17, normadi fatto mai applicata per mancanzadella apposita autorizzazione.Per le predette ragioni, il D.Lgs24/2016 ha eliminato il riferimentoai «componenti e accessori» delleapparecchiature terminali per il ser-vizio pubblico radiomobile terrestre,mentre con riferimento alla letterac) del sesto comma dell’articolo 17,viene specificato che l’inversionecontabile si riferisce alle cessioni diconsole da gioco, tablet, Pc e laptop,nonché alle cessioni di dispositivi acircuito integrato, quali micropro-cessori e unità centrali di elabora-zione, effettuate, però, prima dellaloro installazione in prodotti desti-nati al consumatore finale. Inoltre,vengono abrogate le lettere d) e d-quinquies), che fanno riferimentoai prodotti lapidei e alle cessioni dibeni effettuate nei confronti degliipermercati, supermercati e discountalimentari e per i quali non ha maitrovato applicazione l’inversionecontabile.Infine, il D.Lgs individua puntual-mente le operazioni per le quali ilreverse charge si applica fino al 31dicembre 2018.Le nuove disposizioni, per lo più diraccordo, saranno operative dal 2maggio 2016.

INDAGINI BANCARIE. Le conclusioni della sentenza355/45/2016 della Ctr Lombardia

portano ad affermare che nell’accer-tamento bancario a carico di unaSnc a ristretta base familiare, l’uffi-cio può legittimamente riferire allasocietà le movimentazioni in entratae in uscita dai conti correnti bancaripersonali dei soci, senza dover ad-durre elementi ulteriori rispetto almero legame familiare e societario. I contribuenti nel giudizio d’appelloavevano eccepito l’illegittimitàdell’automatismo applicato dall’uf-ficio nell’imputazione a ricavi azien-dali delle entrate e uscite dai contibancari dei soci, e documentavanola sussistenza di patrimoni personalipreesistenti dei soci, da ciascuno de-crementato nel corso degli anni inragione della decennale mancanzadi redditività dell’attività d’impresa.Inoltre avevano sottolineato la nonapplicabilità della presunzione rela-tiva ai prelievi bancari, contenutanella seconda parte dell’articolo 32,comma 1, n. 2, del Dpr 600/1973,anche alla luce della sentenza dellaCorte costituzionale 228/2014, cheha dichiarato l’illegittimità dellanorma con riferimento agli accerta-menti bancari nei confronti dei la-voratori autonomi.Tutte le predette eccezioni sono sta-te respinte da giudici della Ctr inquanto la decisione ha ritenuto latecnica accertativa molto frequente.Inoltre, la Ctr sembra enucleare unprincipio di diritto, relativo alla suf-ficienza del legame familiare e so-cietario a giustificare l’attribuzionedelle movimentazioni bancarie dei

soci alla società tenore, che ad opi-nione dello scrivente, non sembraaderente con l’interpretazione let-terale dell’articolo 32 del Dpr600/1973.L’articolo 32 citato si riferisce, in-fatti, ai conti bancari “intrattenuti”dal contribuente sottoposto al con-trollo. L’Agenzia delle Entrate da su-bito ha voluto rimarcare che i poteriprevisti dall’articolo 32 dovevanopotersi applicare anche a conti cor-renti di soggetti terzi legati al con-tribuente ma «a condizione che l’uf-ficio accertatore dimostri che la ti-tolarità dei rapporti come delle ope-razioni è “fittizia o comunque è su-perata”, in relazione alle circostanzedel caso concreto, dalla sostanzialeimputabilità al contribuente mede-simo delle posizioni creditorie e de-bitorie rilevate dalla documentazio-ne bancaria acquisita» (circolare32/2006).In tale ottica si è espressa anche laCassazione, riferendosi concorde-mente agli «altri elementi significa-tivi desunti dalle circostanze del ca-so concreto», ulteriori rispetto alsemplice legame, al fine di attribuireal contribuente accertato i contibancari di terzi a lui legati(Cassazione 20668/2014). Si deve quindi registrare con moltasorpresa la sentenza in commentoche, ad abundantiam, respinge anchel’eccezione di illegittimità dell’at-tribuzione alla società delle sommeprelevate dai conti personali dei so-ci. De resto, la sentenza 228/2014della Corte costituzionale ha dichia-rato l’illegittimità dell’articolo 32nella parte in cui prevede(va) chei prelevamenti non giustificati po-tessero essere accertati quali com-pensi a carico dei lavoratori auto-nomi, per i quali vi è «fisiologicapromiscuità delle entrate e dellespese professionali e personali».Ebbene se questo è vero, a maggiorragione andrebbe senz’altro ritenutaillegittima l’applicazione della nor-ma a conti correnti personali inte-stati a terzi soggetti che agisconocome meri privati, neppure dotatidi contabilità, come nel caso dei so-ci persone fisiche. �

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SI DEVE QUINDIREGISTRARE CONMOLTA SORPRESA LASENTENZA INCOMMENTO CHE, ADABUNDANTIAM,RESPINGE ANCHEL’ECCEZIONE DIILLEGITTIMITÀDELL’ATTRIBUZIONEALLA SOCIETÀ DELLE SOMMEPRELEVATE DAICONTI PERSONALIDEI SOCI.

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