il rebus dei nuovi licei. cosa cambia liceo classico - al triennio, inserimento della lingua inglese...
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Il “rebus” dei nuovi licei
Cosa cambia
Liceo classico
- al triennio, inserimento della lingua inglese per l’intero corso di studi
- diminuzione dell’italiano al biennio
- monte ore totale invariato
Considerazioni
- in realtà, nell’80% dei classici sperimentali la lingua inglese si studiava già anche nel triennio
- il classico rimane comunque un’isola felice
Liceo scientifico
- al biennio riduzione delle ore di latino (da 4 ore settimanali a 3) - aumento sensibile delle ore di scienze nel triennio, ma
- drastica contrazione delle ore di informatica, che scompaiono dal triennio;
- calo della lingua inglese
Conseguenze
Positive: aumenta lo spazio per alcune materie scientifiche qualificanti l’indirizzo
Negative: il latino entra in “crisi di identità”
Liceo delle scienze applicate
E’ una via di mezzo tra uno scientifico e un tecnico, ma:
• senza il latino, - con meno matematica, poca
informatica - nessuna seconda lingua. - Rispetto al precedente liceo
tecnologico presenta una riduzione da 34 a 27 ore.
Considerazioni:
• dà il prestigio del Liceo ma senza i problemi del latino;
• dà l’illusione che si farà molta pratica, mentre i laboratori diminuiscono rispetto al precedente Liceo Tecnologico
Conseguenze:
- Varietà dell’offerta formativa ma
- scompaiono curricoli particolari (ceramica, corallo, legno, vetro, restauro, eccetera) legati all’economia dei territori locali, ai mestieri di tradizione.
- si perde la specificità di un indirizzo di studio altamente pratico, in grado di immettere direttamente nel mercato del lavoro
Liceo artistico
• 6 nuovi indirizzi invece dei precedenti 3
• Assorbe gli Istituti d’Arte
Liceo delle Scienze Umane
- scompaiono del tutto gli insegnamenti di Musica e Disegno dal biennio;
- scompare l’Area dell’Integrazione, utilizzata finora per l’educazione alla salute e per la prevenzione dei disagi (biennio) e per l’attività di tirocinio presso scuole e istituti per i servizi sociali (triennio);
- riduzione delle ore di matematica;
- forte incremento dell’Area della Formazione
Conseguenze Positive: incremento delle ore
dedicate alle materie caratterizzanti dell’indirizzo;
Negative: • i contenuti dell’Area della
Formazione (articolata in Psicologia, Antropologia, Sociologia e Metodologia della Ricerca) rimangono ad oggi non ben specificati dal Legislatore;
• scompaiono materie operative (Musica e Disegno), supporto fondamentale al profilo professionale d’indirizzo.
Liceo Linguistico
Nel biennio:- riduzione delle ore di
italiano, latino, matematica e scienze;
- scomparsa totale del Disegno e del Diritto;
- inserimento della terza lingua
Nel triennio:- scomparsa totale del latino- il monte ore totale delle
lingue straniere rimane invariato
Conseguenze:
• l’aumento delle ore dedicate all’apprendimento delle lingue straniere, prospettato dal legislatore, non risulta sensibile nel monte ore totale;
• la riduzione delle ore di italiano e latino compromette le basi per qualsiasi apprendimento linguistico.
Liceo Musicale-Coreutico
Quali e quanti?
10+1 in tutta Italia (3 in tutta la Toscana?), per un totale di circa 300 beneficiarii (ma molti di più saranno i ragazzi che perdono l’insegnamento della musica a seguito della scomparsa dai Licei)
Come verranno reclutati i docenti?
Come interagirà con i Conservatori?
Passaggio dall’ora di 50m all’ora di 60m • - non c’è una ricaduta effettiva sulla qualità dell’insegnamento
(calo dell’attenzione);
• - si perdono le ore messe a disposizione dai docenti a recupero dei 10m: impossibilità di organizzare compresenze, progetti e uscite didattiche;
• - impossibilità di garantire la copertura per i colleghi assenti, a rischio di lasciare le classi scoperte per alcune ore o di gestire le assenze con uscite anticipate;
• impossibilità di garantire l’insegnamento alternativo alla Religione Cattolica, con lesione del diritto allo studio che la Costituzione garantisce a tutti i ragazzi.
Leggendo tra le righe …“Tenendo ferme le competenze di base (…) è fondamentale diversificare la proposta formativa: i licei, gli istituti tecnici, gli istituti professionali, i percorsi di istruzione e formazione professionale sono strade per dare a ciascuno la “sua” scuola, una possibilità qualificata per imparare e mettere a frutto i propri talenti. Non è appiattendo verso il basso e gettando tutto nell’indistinto che si può sconfiggere quel fenomeno di dispersione scolastica che sta interessando ancora troppi ragazzi, solo una proposta capace di motivarli e di farli crescere, anche se puntando su approcci diversi può vincere sugli abbandoni”. (da www.indire.it, Agenzia nazionale per l’autonomia scolastica)
Cioè:Si legittima l’esistenza di percorsi scolastici differenziati non solo nei
contenuti ma anche nella qualità, ovvero di una scuola di serie A, di una scuola di serie B e … di serie C!
“La seconda idea forza è che l’accumulo di materie e
l’appesantimento dei quadri orari hanno spesso come effetto la sindrome “dell’infarinatura”: si crede di sapere un poco di tutto, senza in realtà “conoscere” nulla, si passano sette, otto ore a scuola al giorno di lezione e si torna, a casa senza l’energia per studiare da soli o in gruppo, senza insomma il tempo e la forza per imparare. Meglio allora “alzare l’asticella” su un numero più circoscritto di materie, consentendo a ciascuno di approfondire, rafforzare, riprendere quanto si apprende.”
Cioè:
meno scuola; chi ha i mezzi e le possibilità, faccia da sé!
“La terza idea forza è che l’autonomia è una risorsa. Per questo le singole scuole hanno ampia possibilità di progettare i percorsi a seconda delle loro caratteristiche e della loro storia, delle professionalità esistenti all’interno dei collegi dei docenti, delle sperimentazioni meglio riuscite, intervenendo sugli orari (in misura variabile, dal 20 al 30%), attivando altre materie elencate in un apposito repertorio, coinvolgendo esperti esterni, collegandosi col territorio e creando reti tra scuole, tra scuole, università, istituzioni culturali, tra scuole e mondo del lavoro”.
Cioè:
Ottima cosa l’autonomia progettuale, ma se supportata da adeguate risorse.
In sostanza, i singoli istituti imparino ad arrangiarsi!
N.B.: da definire le modalità e le risorse per l’attivazione delle materie supplementari, purché “nei limiti del contingente di organico assegnato all’istituzione scolastica”: quindi utilizzando esclusivamente il personale a disposizione e “rosicchiando” il tempo scuola delle altre discipline.
La quarta idea forza è agganciare tradizione e modernità. (…) Prevedere che una materia non linguistica sia insegnata in lingua straniera, ad esempio. O capire che l’informatica e i nuovi media tagliano trasversalmente la didattica e sono strumenti di insegnamento più che una materia a sé. (…) Sottolineare l’importanza di alcune competenze chiave, secondo quanto ci dice l’Europa, ma recuperare l’importanza delle conoscenze. Leggere e capire l’“Infinito” di Leopardi, ad esempio, ha un valore in sé, può aiutare a far crescere, infatti, quella coscienza critica di sé e della realtà che è sicuramente uno degli obiettivi da raggiungere qualsiasi percorso di studi si intraprenda.
Cioè:Si auspica il ritorno alla scuola del passato, fatta di “sapere” più che di “saper fare”:
le nuove tecnologie spariscono dagli orari scolastici o vengono compresse nei tempi, comunque ulteriormente ristretti, delle discipline più tradizionali.