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Il RU di Pienza è stato redatto da un gruppo di lavoro costituito da: Giuseppina Ferrigno (Responsabile del procedimento) Gianpaolo Brancati (Garante della comunicazione) Andrea Filpa (Coordinamento) Silvia Arnofi (Urbanistica e Valutazioni) Marco Antoni, Armando Costantini, Antonio Lazzarotto, Emilio Machetti (Geologia) Vincenzo De Dominicis, Chiara Centi (Ecologia vegetale)

Carlo Blasi, Leopoldo Michetti, Riccardo Copiz (Ecologia del paesaggio)

Cristina Felici (Archeologia e censimento dei BSA) Pietro Clemente, Federico Scarpelli, Valeria Trupiano (antropologia) Massimo Ferrini (Trasporti e mobilità)

Mario Zanzani, Sortito Casali, Rocco Savino,SMP srl (Economia territoriale)

Renata Giavara (GIS ed Editing)

Il sindaco Marco Del Ciondolo ha offerto contributi indispensabili al RU, seguendone la redazione con competenza, passione e grande sensibilità; contributi preziosi sono stati forniti anche dalla intera Giunta Comunale, da Lisa Ortolani, dall’Ufficio Tecnico e dai dipendenti della amministrazione comunale tutti, dalla “Consulta per le strade rurali”.

Un affettuoso pensiero va all’amico Mario Zanzani, che ci ha lasciati nel 2007 e che ha arricchito il gruppo di lavoro ed il piano con la sua grande umanità e professionalità.

SIGLE E ABBREVIAZIONI AC: Amministrazione Comunale art.: articolo artt.: articoli BSA: Beni storico-architettonici BURT Bollettino Ufficiale Regione Toscana CC: Consiglio Comunale CCP: Commissione comunale per il paesaggio c.d.: cosiddetto/a co.: comma d.lgs.: decreto legislativo DCR: Delibera del consiglio regionale Del. C.C.: Delibera di consiglio comunale D.I.A. Denuncia inizio attività DGR: Delibera della giunta regionale DPV: Dossier progettuale e valutativo IAP: Imprenditore agricolo professionale l.: legge l.reg.: legge regionale lett.: lettera mc: metri cubi mq: metri quadri ml. metri lineari n.: numero NTA: Norme tecniche di attuazione PAERP: Piano provinciale delle attività estrattive, di recupero delle aree escavate e di riutilizzo dei

residui recuperabili PAI: Piano di assetto idrogeologico PC: Permesso di costruire PCI: Piano complesso d’intervento PdR: Piano di recupero PFE: Pericolosità geomorfologica elevata PIE: Pericolosità idraulica elevata PIME: Pericolosità idraulica molto elevata PIT: Piano di indirizzo territoriale della Regione Toscana PMAA: Programma aziendale pluriennale di miglioramento agricolo ambientale PP: Piano particolareggiato PR: Progetto di restauro PRAE: Piano regionale delle attività estrattive PRG: Piano regolatore generale PS: Piano strutturale (di Pienza) PTC: Piano territoriale di coordinamento (della Provincia di Siena) PTCP: Piano territoriale di coordinamento provinciale (della Provincia di Siena) PU: Progetto Unitario QC: Quadro conoscitivo REU: Regolamento Edilizio Unificato (dei 5 comuni della Val d’Orcia) RG: Relazione generale (del Regolamento Urbanistico) RU: Regolamento urbanistico (di Pienza) SLP: Superficie lorda di pavimento SNP: Superficie netta di pavimento s.m.i.: successive modifiche e integrazioni Tav.: Tavola UTOE: Unità territoriali organiche elementari VI Valutazione integrata

INDICE

NOTA INTRODUTTIVA......................................................................................................................................1 1 LE INTEGRAZIONI DEL QUADRO CONOSCITIVO ..............................................................................6 1.1 L’individuazione dei Tessuti urbani omogenei per caratteristiche storico-morfologiche..........................6 1.2 Il censimento degli edifici e delle aree soggetti a vincolo ai sensi del D.lgs. 42/2004.............................7 2 SINTESI DELLE TRASFORMAZIONI E DELLE INIZIATIVE PROGRAMMATE DAL RU

2008/2012.................................................................................................................................................8 2.1 Il quadro generale ....................................................................................................................................8 2.2 Le previsioni residenziali ........................................................................................................................11 2.3 Le previsioni per attività ricettive ............................................................................................................12 2.4 Le previsioni per attività produttive, commerciali, per servizi privati e di rango elevato ........................12 2.5 Le altre previsioni ...................................................................................................................................13 3 LA CITTÀ ESISTENTE: DISCIPLINA DI GESTIONE DELLE COMPONENTI INSEDIATIVE

URBANE ................................................................................................................................................15 4 LA CITTÀ DELLA TRASFORMAZIONE: DISCIPLINA DEGLI ASSETTI INSEDIATIVI,

INFRASTRUTTURALI ED EDILIZI DEL TERRITORIO ........................................................................17 5 ECOSISTEMI E PAESAGGIO...............................................................................................................19 6 LA DISCIPLINA DEL TERRITORIO RURALE......................................................................................20 6.1 Una logica di continuità con il PS...........................................................................................................20 6.2 I contenuti della disciplina: breve sintesi ................................................................................................20 7 METODI E ESITI DELLA VALUTAZIONE INTEGRATA DEL RU........................................................22 7.1 Oggetti della valutazione ........................................................................................................................22 7.2 La valutazione nel quadro normativo nazionale e regionale..................................................................23 7.2.1 Il Quadro normativo nazionale.............................................................................................................23 7.2.2 Il Quadro normativo regionale: la continuità con la Valutazione integrata del PS...............................26 7.3 I criteri di impostazione metodologica della V.I del RU: aspetti innovativi .............................................29 7.4 L’applicazione del metodo......................................................................................................................35 7.5 I risultati della Valutazione Integrata del RU .........................................................................................36 7.6 Le fasi del processo di Valutazione Integrata del PS.............................................................................38 8 CRITERI E MODALITÀ PER IL MONITORAGGIO DEL RU ................................................................44

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 1

NOTA INTRODUTTIVA

Le funzioni e l’organizzazione del RU

In una logica di continuità con il Piano Strutturale approvato nel 2008, contenente il disegno di governo ed una disciplina (componente statutaria e componente strategica) redatta con orizzonte di lungo termine, il primo Regolamento Urbanistico (RU) ha come compito fondamentale quello di guidare l’evoluzione di Pienza per i prossimi cinque anni, specificando in dettaglio le modalità di gestione della città esistente, individuando gli interventi prioritari per migliorare la qualità insediativa e gli spazi pubblici, selezionando le trasformazioni più urgenti e mature da porre in essere per lo sviluppo della città.

Così come indicato dalla l. reg. 1/2005, il RU è concettualmente articolato in due componenti complementari:

- la disciplina per la gestione degli insediamenti esistenti, che stabilisce le regole e le modalità per l’utilizzazione, il recupero, la riqualificazione delle parti della città che si prevede non verranno interessate da modificazioni di rilievo: questa componente del RU disciplina anche i completamenti, ovvero le nuove edificazioni da attuarsi all’interno di tessuti urbani esistenti;

- la disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali e edilizi del territorio che di converso individua, disciplinandone le modalità di attuazione, le modificazioni più rilevanti che si intende realizzare nel periodo di vigenza del RU.

La durata di un PS è generalmente stimata in 10/15 anni, ed è dunque fisiologico che le sue previsioni verranno attuate da due o tre RU che si avvicenderanno nel tempo, ognuno prendendo le mosse dal punto di arrivo del precedente.

In questo contesto, il ruolo del RU che ha il compito di avviare il PS si presenta chiaramente come il più delicato e impegnativo, dovendo in particolare:

- strutturare una disciplina degli insediamenti esistenti che, con molta probabilità avrà un elevato grado di permanenza anche nei successivi RU: non è infatti prevedibile che, ad esempio, la normativa inerente gli edifici storici o il territorio aperto sarà soggetta a cambiamenti significativi da un RU all’altro;

- stabilire - sulla base di criteri quali la urgenza, la fattibilità, la maturazione progettuale, la disponibilità dei soggetti coinvolti - un quadro organico delle trasformazioni prioritarie da realizzare, selezionandole dal più vasto insieme delle trasformazioni previste dal PS;

- definire le modalità con cui l’AC, nel periodo di vigenza del primo RU, preparerà il terreno per la formazione del RU successivo, ad esempio avviando le fasi propedeutiche delle trasformazioni più complesse.

Fig. 1. Il RU come strumento di attuazione del PS

Scenario Zero

del II RU

Scenario +5

del I RU

Scenario Zero

del I RU

Periodo di vigenza del Piano Strutturale

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 2

Al fine di garantire queste prestazioni, il RU di Pienza è stato concepito nella logica della programmazione scorrevole (fig.1.); a partire da uno “Scenario Zero”, rappresentativo del punto di avvio della attuazione del PS, il RU disegna uno “Scenario +5” contenente le regole e le trasformazioni che si ritiene ragionevole ed auspicabile guidino e sostanzino i primi cinque anni di attuazione del PS.

Al termine della vita utile del primo RU, previa una attenta azione di monitoraggio, il suo punto di arrivo diverrà lo “Scenario Zero” per la prefigurazione di uno “Scenario +10” che marcherà la seconda tappa del processo attuativo del PS, e così via fino all’esaurimento della vita utile del PS (oppure fino alla sua riconfigurazione).

Sotto il profilo prettamente urbanistico, RU è costituito da quattro materiali (fig. 2.):

- le integrazioni al quadro conoscitivo

- la Relazione Generale (RG)

- le Norme Tecniche di Attuazione (NTA)

- le cartografie di progetto.

Fig. 2. I materiali del RU di Pienza

Il RU è inoltre corredato dagli elaborati (Relazione, NTA e Cartografie) inerenti la disciplina dei rischi geomorfologici e idraulici.

Attesa la vastità del QC redatto per il PS, le integrazioni conoscitive del RU riguardano sostanzialmente un aspetto particolare (ma fondamentale), ovvero la individuazione dei Tessuti urbani omogenei per caratteristiche storico-morfologiche.

La struttura della RG e soprattutto delle NTA (fig. 3.) è stata concepita in modo da garantire la necessaria continuità con quella del PS, ed in particolare con la sua componente strategica, quella dedicata alle cose da fare (vedi anche cap. 7, schema ideogrammatico di fig. 7.2)

Due significative chiavi di lettura per il RU: i nuovi consumi di suolo e l’acquisizione gratuita di aree pubbliche

L’impostazione innovativa del RU di Pienza si percepisce bene attraverso due chiavi di lettura che la cultura urbanistica più avanzata ritiene espressive della qualità della pianificazione: la entità dei nuovi consumi di suolo e la consistenza delle acquisizioni alla mano pubblica attraverso cessione volontaria, ovvero attraverso procedure perequative.

Per quanto concerne i nuovi impegni di suolo, le espansioni in senso proprio sono limitate all’intervento PA1 (che interessa circa 1,5 ha) essendo i rimanenti interventi edilizi configurati come completamenti, ovvero come edificazione in lotti già urbanizzati oppure recuperi urbanistici.

A questa nuove occupazione di suolo fa riscontro il recupero urbanistico e ambientale dell’area della ex Fornace Crestini (intervento PCI1) – insistenti rispettivamente su un’area di circa 6,7 ha e 6,4 ha e attualmente interessata da edifici dismessi e aree di cava (argilla) da ripristinare. L’area di 6,7 ha sarà successivamente interessata da nuove edificazioni (nuovo polo produttivo e di servizio, servizi privati, albergo), da un campeggio e da una consistente dotazione di verde pubblico e parcheggi. I rimanenti 6,4 ha saranno interessati da processi di recupero ambientale delle aree estrattive e di riqualificazione paesaggistica, sul fronte strada, ovvero saranno dunque in prospettiva occupati da vegetazione naturale o seminaturale.

Il resto degli interventi rilevanti interessano aree già urbanizzate, e sono finalizzati ad una loro riqualificazione (PCI2 – Progetto urbano ex foro Boario) e completamento (aree produttive PA2 e PA3).

Integrazioni al Quadro

Conoscitivo del PS

Relazione Generale

Norme Tecniche di Attuazione

Cartografia di Progetto

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 3

Fig. 3. La struttura delle NTA del RU di Pienza

La città della trasformazione:

disciplina degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi

Attività estrattive

Disposizioni generali

I

Strumenti di attuazione

Tipi di intervento

Norme Generali

La città esistente: disciplina di gestione delle componenti

insediative urbane

II Il patrimonio edilizio urbano di valore storico-architettonico e documentario

Il patrimonio edilizio recente

La gestione e trasformazione urbanistica nelle UTOE: aspetti e norme generali

I completamenti del sistema dei servizi e la riqualificazione degli spazi pubblici

Gli ambiti interessati da interventi di riorganizzazione del tessuto urbanistico e di nuova urbanizzazione

III

Nuovi interventi infrastrutturali

Gli interventi di completamento degli insediamenti esistenti consentiti anche all’esterno dei centri abitati

Ecosistemi e paesaggio

IV

La disciplina del territorio rurale

V

La redazione dei PMAA e la disciplina della nuova edificazione ad uso rurale

La gestione e trasformazione del patrimonio edilizio esistente nelterritorio rurale: discipline aggiuntive

Norme di carattere generale e campo di applicazione della disciplina

Indirizzi e prescrizioni per la

progettazione e la valutazione degli interventi

VI

VII

Geologia VIII

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 4

Ad una nuova occupazione di suolo per fini urbani pari a circa 1,5 ha corrisponderà dunque una restituzione alle dinamiche naturali di circa 6,4 ha. Il comune di Pienza si colloca dunque nel ristrettissimo novero dei comuni italiani che, ripianificando il proprio territorio, contraggono la propria impronta urbana rispetto a quella del piano previgente .

Fig. 4. RU Pienza: Il bilancio del consumo di suolo

15000

64000

0

10000

20000

30000

40000

50000

60000

70000

Aree di nuova urbanizzazione rispetto al PRG 2000 Aree destinate alla rinaturalizzazione

Anche la lettura basata sugli aspetti legati alla perequazione conduce a risultati lusinghieri.

Verranno infatti acquisiti gratuitamente alla mano pubblica – in applicazione di principi perequativi, 32.280 mq circa, dei quali 9.250 destinati al verde pubblico, 10.430 destinati a parcheggi, 2.200 per edilizia a basso costo e 400 per attrezzature pubbliche.

Questo bilancio testimonia con chiarezza la precisa volontà della amministrazione comunale di gestire con protagonismo le trasformazioni territoriali disciplinate dal RU.

Tab. 1 RU di Pienza: quadro complessivo delle cessioni volontarie (stima; misure in mq di suolo)

Sigla trasformazioni urbanistiche

Verde pubblico parchi Parcheggi Edilizia Pubblica Attrezzature

pubbliche

PCI1 6.000 9.000 10.000 PCI2 1.400 600 400 PA1 650 180 2.200 PA2 1.200 350 PA3 300

9.250 10.430 2.200 10.400

Le aree soggette ad esproprio

Un’ultima notazione riguarda le aree soggette ad esproprio, che sono risultate inferiori alla stima di quelle acquisite per cessioni volontarie. In particolare si tratta di circa 25.000 mq, ripartiti come mostra la successiva Tab. 2.

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 5

Tab. 2. Aree soggette ad esproprio

DESTINAZIONE MQ

Aree per attrezzature pubbliche (interventi A3, A4, A5) 6.892 Nuova viabilità urbana e fasce di pertinenza (interventi S2 ed S3) 11.195 Anello pedonale Monticchiello 813 Verde pubblico Monticchiello 394 Verde pubblico Pienza 3.026 Percorso pedonale via della Madonnina (Pienza) 2.547

Totale 24.868

I contenuti della presente Relazione Generale

La presente Relazione Generale è articolata in 8 capitoli.

Nel primo capitolo sono indicate le principali integrazioni del quadro conoscitivo redatte nell’ambito del RU.

Nel secondo capitolo sono riassunte brevemente le trasformazioni e gli interventi che il RU ha selezionato per il primo quinquennio di attuazione del PS; si è ritenuto utile fornire come premessa alla lettura della RG questo quadro generale in quanto costituisce una efficace sintesi del ruolo assegnato al primo RU.

Il terzo capitolo è dedicato alla illustrazione delle modalità e dei criteri adottati per la disciplina del patrimonio edilizio esistente, mettendone in luce gli aspetti maggiormente innovativi.

Nel quarto capitolo è sviluppato il tema della disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi, intendendo come tali le trasformazioni di maggior rilievo, siano esse di natura insediativa, produttiva o infrastrutturale.

Il quinto capitolo è dedicato ad uno degli aspetti più innovativi del RU di Pienza; sviluppando una traccia già marcata dal PS, il RU si propone infatti di sperimentare forme attive di riqualificazione paesaggistica (i “progetti di paesaggio”) e di rafforzamento della rete fruitiva (Parco urbano della Pieve di Corsignano).

Il sesto capitolo illustra un aspetto essenziale per la tutela di un paesaggio dichiarato patrimonio mondiale dell’UNESCO, ovvero la disciplina del territorio rurale, che è stata impostata con il fine di salvaguardare la qualità e le caratteristiche distintive.

Nel penultimo capitolo della RG è contenuta invece la sintesi – richiesta dalla normativa in materia - delle attività di valutazione svolte nell’ambito del RU di Pienza; il capitolo è articolato in sei paragrafi.

Nel primo paragrafo si descrivono gli oggetti della valutazione, e i criteri di selezione adottati per individuarli. Il secondo è dedicato ad approfondimenti sul quadro normativo nazionale e regionale in materia di Valutazione di piani e programmi, al termine dei quali vengono identificati con precisione i contenuti della Valutazione Integrata del RU.

Il terzo paragrafo riassume i profili del metodo adottato, che – in un campo dai connotati ancora ampiamente sperimentali – propone un approccio di forte integrazione tra il momento progettuale e quello valutativo (si tratta del cosiddetto utilizzo endoprogettuale della valutazione).

Il quarto paragrafo ha una rilevanza centrale, illustrando l’applicazione del metodo adottato e i suoi risultati. Il paragrafo che chiude il capitolo 7 contiene una lettura sintetica degli esiti delle valutazioni effettuate anche con l’ausilio di grafici e di tabelle esemplificative.

Il capitolo 8 è infine dedicato al monitoraggio, attività che, come si è già avuto modo di sottolineare, rappresenterà una indispensabile premessa per la formulazione dei successivi RU.

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 6

1 LE INTEGRAZIONI DEL QUADRO CONOSCITIVO

Attesa la vastità e la completezza del QC del PS, nell’ambito degli studi per il RU si è proceduto a due principali integrazioni conoscitive:

- la individuazione dei Tessuti urbani omogenei per caratteristiche storico-morfologiche;

- il censimento degli edifici e delle aree soggetti a vincolo ai sensi del D.lgs. 42/2004;

- il perimetro della nuova riserva naturale provinciale delle Crete d’Orcia e il perimetro aggiornato della riserva provinciale di Lucciola Bella;

Le prime due informazioni raccolte sono restituite informa grafica nella Tav. RU01; la terza nelle Tav. RU02b e RU02c.

1.1 L’individuazione dei Tessuti urbani omogenei per caratteristiche storico-morfologiche

Le norme ordinarie che sovraintendono alla gestione urbanistica della città esistente si differenziano in base alla UTOE di appartenenza e, in subordine, in base alle Componenti Insediative nelle quali le UTOE stesse sono state articolare in base ad una ricognizione appositamente operata. L’individuazione delle componenti insediative urbane si è avvalsa, in primo luogo, della ricognizione dei Tessuti urbani omogenei per caratteristiche storico-morfologiche, riportati in Tav. RU01, ossia:

PATRIMONIO EDILIZIO URBANO DI VALORE STORICO-ARCHITETTONICO E DOCUMENTARIO

T1- Tessuti storici della città murata

T2 - Persistenze del paesaggio storico periurbano

T3 - Tessuti residenziali del primo Novecento

IL PATRIMONIO EDILIZIO RECENTE

T4 - Tessuti residenziali degli anni ’60 e ‘70;

T5 - Tessuti residenziali realizzati in attuazione dei PRG dal 1983 in poi.

T6 - Area produttiva di Monticchiello

T7 - Arcipelago produttivo di Pienza

Nel seguito di riporta una breve descrizione dei Tessuti urbani individuati.

T1- Tessuti storici della città murata

I Tessuti storici della città murata riguardano i centri storici di Pienza e Monticchiello. Essi sono caratterizzati dalle ridotte dimensioni della maglia insediativa, dipendente dalla prevalenza di moduli costruttivi la cui ampiezza (4-6 mt) è stata limitata dai materiali e dalle possibilità tecniche dell’epoca (in particolare dalla lunghezza dei tronchi utilizzati come travi principali). A seconda dello schema aggregativo del modulo base (di forma pressoché quadrata), in tale tessuto si possono trovare: case a schiera monocellulari, case a schiera con scala esterna, case a schiera con corpo di fabbrica doppio, case in linea (edifici con fronte raddoppiato, rispetto alle case a schiera) o case in linea con corpo di fabbrica doppio. L’altezza è normalmente di tre piani. A livello urbanistico, la distribuzione delle tipologie edilizie elencate, nonché l’allineamento dei fronti edificati ai limiti del lotto e i rapporti di scala tra larghezza degli spazi pubblici e altezza dei fronti edificati è responsabile della particolare qualità degli spazi urbani sui quali gli edifici stessi prospettano.

T2 - Persistenze del paesaggio storico periurbano

Nelle Persistenze del paesaggio storico perturbano ricadono ville, poderi, e conventi con relativi giardini e orti di pertinenza, nonché percorsi storici e passeggiate panoramiche già presenti al di fuori della città murata in gran parte al 1825 e comunque al 1954, e successivamente inglobati nelle espansioni residenziali di Pienza o di Monticchiello. Tra essi figurano, ed esempio, a Pienza: Piazza Dante con gli edifici che vi prospettano sul lato sud, Via di Santa Caterina, Villa Fregoli; il piccolo nucleo di San Rocco a Monticchiello.

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 7

T3 - Tessuti residenziali del primo Novecento

Per Tessuti residenziali del primo Novecento si intendono le prime espansioni residenziali esterne al centro storico di Pienza o di Monticchiello, risalenti ai primi decenni del Novecento e comunque realizzate non oltre il 1954. Le tipologie edilizie comunemente utilizzate sono il villino unifamiliare o bifamiliare isolato nel lotto di pertinenza; più raramente case a schiera.

T4 - Tessuti residenziali degli anni ’60 e ‘70;

I Tessuti residenziali degli anni ’60 e ’70 si trovano sia a Pienza sia a Monticchiello, e sono caratterizzati dalla prevalenza di villini isolati nel lotto di pertinenza. Le tipologie utilizzate comportano dunque l’arretramento dei fronti edificati dal filo stradale, con evidente modifica della percezione degli “invasi urbani” tipica delle strade del Centro Storico e la rottura della continuità stessa dei prospetti stradali, con scorci visuali che si aprono in profondità ad intervalli regolari. Si tratta di un modello insediativo prevalentemente puntiforme, sufficientemente denso da continuare a creare un “effetto urbano”, ma che non giova alla qualità degli spazi pubblici sui quali i lotti edificati con tali tipologie si affacciano, ridotti a meri elementi di distribuzione funzionale.

T5 - Tessuti residenziali realizzati in attuazione dei PRG dal 1983 in poi.

I Tessuti residenziali realizzati in attuazione del PRG dal 1983 presentano generalmente una “maglia larga” determinata essenzialmente da tipologie edilizie a palazzina o a schiera. Sebbene ancora arretrate dal filo stradale, tali tipologie contribuiscono ad una caratterizzazione appena migliore degli spazi urbani, sottraendoli almeno in parte alla monotona isotropia delle tipologie edilizie puntiformi. Peraltro queste aree tendono ad organizzarsi intorno a una sorta di “corti” utilizzate come giardini pubblici (in genere attrezzati per il gioco dei bambini), che vanno così a costituire, in un certo senso, i nuovo spazi della socialità, almeno per quanto riguarda anziani, adolescenti, bambini e le persone incaricate di sorvegliarli.

T6 - Area produttiva di Monticchiello

In realtà non si tratterebbe neanche di un vero e proprio Tessuto, essendo costituito da un solo edificio isolato nel paesaggio agrario e privo di particolari qualità sito nella UTOE 4 (Espansioni di Monticchiello), non altrimenti classificabile.

T7 - Arcipelago produttivo di Pienza

Per Arcipelago produttivo di Pienza si intende l’esito del processo di “periurbanizzazione industriale” che ha interessato Pienza a partire dagli anni Trenta, producendo l’allineamento di “isole” produttive, spesso associate alla residenza dei gestori delle attività, disseminate su entrambi i lati della SP per Montepulciano. Complessivamente sottoutilizzate, esse si presentano come troppo lontane – tra loro e dalla città – per essere trattate come un fronte tipico di insediamento diffuso periurbano, e troppo vicine – tra loro e alla strada – per essere considerate come episodi edilizi isolati. Si tratta inoltre di aree prive di servizi e qualità urbana, quando non decisamente dismesse e degradate dalle attività di estrazione dell’argilla, come nel caso dell’area ex Fornace Crestini.

1.2 Il censimento degli edifici e delle aree soggetti a vincolo ai sensi del D.lgs. 42/2004

L’individuazione degli edifici e delle aree soggetti a vincolo ai sensi del D.lgs. 42/2004 è uno dei temi peculiari della Tav. RU01. In essa sono distinti gli edifici presenti nella Schedatura del patrimonio storico presente nei centri abitati (Pienza e Monticchiello), distinguendo:

- gli edifici vincolati ai sensi del d.lgs.42/2004;

- i giardini vincolati ai sensi dello stesso d.lgs.;

- gli edifici catalogati ai sensi della ex l.reg. 59/80.

Sono poi individuate con grafia differente:

- il Vincolo di cui al D.M. 02.08.2007 (inerente le mura di Monticchiello);

- il Vincolo di cui al D.M. 15.05.2007 (inerente il percorso lungo le mura di Monticchiello);

- il Vincolo di cui al D,M, 30.10.1995, inerente un’area a nord-est del cassero di Monticchiello;

- il Vincolo Ministeriale di Tutela Indiretta, inerente la cinta muraria di Monticchiello (approvato in data 11.09.2007).

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Comune d i P ienza 8

2 SINTESI DELLE TRASFORMAZIONI E DELLE INIZIATIVE PROGRAMMATE DAL RU 2008/2012

2.1 Il quadro generale

La successiva Tab. 2.1 riporta una sintesi dell’intero quadro previsionale del RU, distinto per le tipologie di intervento individuate nel PS (RE – Recuperi Edilizi, CRU – Completamenti e Recuperi urbanistici – NU – Nuova Urbanizzazione) e per destinazioni funzionali.

Come si può osservare, con il primo RU si intendono realizzare: tutte le previsioni insediative previste per le attività produttive e per servizi privati; buona parte delle previsioni turistiche, circa la metà delle previsioni residenziali.

Tab. 2.1. Quadro previsionale strategico quinquennale del RU 2009/2013: sintesi Nuova urbanizzazione

(NU) Recupero edilizio (RE) Completamento/ recupero urbano (CRU)

Totale RU

Totale PS Tipologia funzionale

Unità MC SUL Unità MC SUL Unità MC SUL MC MC

% dimensionamento

PS Demolizioni

Residenziale e commerciale di

vicinato (unità:alloggi) 41 10.700 3.406 ND ND ND 16 19.853 6.204 30.553 59.400 51% _

Industriale, artigianale,

commerciale ingrosso

_ 0 0 _ 6.000 2.000 _ 51.800 7.523 57.800 57.800 100% 63.768

Commerciale _ 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0% -

Turistico ricettivo (unità:posti letto) _ 0 0 _ 12.500 3.906 _ 10.700 3.349 23.200 26.200 89% -

Direzionale e servizi privati _ 0 0 _ 0 0 _ 7.500 2.344 7.500 7.500 100% -

Servizi pubblici di rango elevato _ 0 0 _ 0 0 _ 5.500 1.100 5.500 11.500 48% -

Residenze rurali e funzioni connesse 0 0 0 32 11.300 3.531 15 5.200 1625 ND 16.500 ND -

Le successive tabelle 2.2/A e 2.2/B illustrano il quadro previsionale strategico quinquennale del RU di tab. 2.1. articolandolo per ogni singola UTOE, in conformità con l’art. 8 co. 5 del DPGR 3/R.

Tab. 2.1./A : Quadro previsionale strategico quinquennale del RU: dettaglio per UTOE: funzione residenziale

Residenziale e commerciale di prima necessità

Nuova Urbanizzazione (NU) Completamento e Recupero Urbanistico (CRU) Recupero Edilizio

Piano Strutturale 1 RU Saldo residuo Piano Strutturale 1 RU Saldo

residuo Piano Strutturale 1 RU Saldo residuo

UTO

E

mq alloggi mq mq mq alloggi mq mq mq alloggi mq mq

1 0 0 219 2 0 219 938 10 0 938

2 0 0 0 0 0 0

3 10.219 100 3.406 6.813 6.500 46 6.204 296 0 0

4 0 0 0 0 344 4 344 0

5 0 0 0 0 0 0

6 0 0 0 0 563 5 563 0

7 0 0 0 0 219 2 219 0

8 0 0 1.625 15 1625 0 2.750 25 2750 0

TOT

10.219 100 3.406 6.813 8.344 63 7.829 515 4.813 46 3.875 938

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 9

Tab. 2.1./B : Quadro previsionale strategico quinquennale del RU: dettaglio per UTOE: funzioni ricettive e produttive

Ricettivo Produttivo

NU CRU RE NU CRU RE

PS 1 RU

Saldo residuo PS 1 RU Saldo

residuo PS 1 RU Saldo residuo PS PS 1 RU Saldo

residuo PS 1 RU Saldo residuo

UTO

E

mq mq mq mq mq mq mq mq mq mq mq mq mq mq mq mq

1 0 0 0 0 0 0

2 0 0 2.031 1.875 156 0 0 0

3 781 0 781 1.094 1.094 0 2.031 2.031 0 0 0 0

4 0 0 0 0 0 1.875 1.875 0

5 0 2.250 2.250 0 0 0 9.481 9.481 0 0

6 0 0 0 0 0 0 0 0 0

7 0 0 0 0 0 0 0 0 0

8 0 0 0 0 0 0 0 481 481 0 0

TOT

781 0 781 3.344 3.344 0 4.063 3.906 156 0 9.962 9.962 0 1.875 1.875 0

Tab. 2.1./C : Quadro previsionale strategico quinquennale del RU: dettaglio per UTOE: funzioni direzionali e servizi di rango elevato

Direzionale e servizi privati Servizi pubblici di rango elevato

NU CRU RE NU CRU RE

PS PS 1 RU Saldo residuo PS PS 1 RU Saldo

residuo PS 1 RU Saldo residuo PS U

TOE

mq mq mq mq mq mq mq mq mq mq mq mq

1 0 0 0 0 0 0

2 0 0 0 0 0 0

3 0 0 0 1.875 0 1.875 0 0

4 0 0 0 0 0 0

5 0 2.344 2.344 0 0 0 1.563 1.563 0 0

6 0 0 0 0 0 0

7 0 0 0 0 0 0

8 0 0 0 0 0 0

TOT

0 2.344 2.344 0 0 1.875 0 1.875 1.563 1.563 0 0

Nella successiva Tab. 2.2. si riporta l’elenco complessivo degli interventi previsti dal RU 2009-2014, ordinati per UTOE e differenziati in base a 8 tipologie individuate in base alla natura dell’intervento e alle funzioni urbane svolte, cui corrispondono 8 diversi colori, per una più rapida individuazione. La fig. 2.1. seguente illustra invece la ripartizione del territorio comunale in UTOE.

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Tab. 2.2. Elenco degli interventi previsti dal RU

UTOE DENOMINAZIONE INTERVENTO (rif. Tav. RU02d) NATURA INTERVENTO E FUNZIONI URBANE

1 A1 - Recupero delle "Galere" come centro sociale giovanile Attrezzature pubbliche di interesse comune

1 PU1 - Riqualificazione di Via delle Mura Interventi di riqualificazione degli spazi pubblici

2 A2 - Attrezzature comuni piano inferiore ex Granaio Attrezzature pubbliche di interesse comune

2 PU2 - Recupero Fattoria Angheben Recupero edilizio finalizzato a ricettività o servizi avanzati

3 A3 - Sedi per associazioni di volontariato e alloggi speciali Attrezzature pubbliche di interesse comune

3 A4 - Ampliamento cimitero di Pienza Attrezzature pubbliche di interesse comune

3 CR1 - Completamento residenziale UTOE 3 Completamenti Residenziali

3 CR2 - Completamento residenziale UTOE 3 Completamenti Residenziali

3 CR3 - Ostello per ciclo-turisti Completamenti finalizzati ad incremento ricettività

3 CR4 - Completamento residenziale UTOE 3 Completamenti Residenziali

3 PA1 - Espansione Pienza Nord Residenziale

3 PCI 2 - Ex Foro Boario Destinazioni miste: attività residenziali, commerciali di dettaglio, parcheggio in struttura interrato, servizi pubblici di base e spazi pubblici.

3 PP1 - Ampliamenti Piano Particolareggiato ex B4 del PRG Ampliamenti residenziali

3 PU3 - Recupero del mulino-oliviera di Via di S. Caterina Recupero edilizio finalizzato a ricettività

3 Progetto complessivo di ridisegno del sistema della mobilità e delle aree di sosta di Pienza Interventi per la mobilità e la sosta

3 Percorso pedonale di Via della Madonnina a Pienza Interventi per la mobilità e la sosta

3 S1 - By pass SP 146 e fascia di ambientazione Interventi per la mobilità e la sosta

3 S2 - Completamento via degli olivi e fascia di ambientazione Interventi per la mobilità e la sosta

3 S3 - Completamento Via Fontanelle e fascia d’ambientazione Interventi per la mobilità e la sosta

4 PU4 - Riprogettazione urbana di Viale Cappelli Interventi di riqualificazione degli spazi pubblici

4 R1 - Demolizione ex pollaio Strategie di governo degli ecosistemi e del paesaggio

4 R2 - Recupero area produttiva Monticchiello Produttiva

5 A5 - Rimessa mezzi pubblici e servizi di quartiere Attrezzature pubbliche di interesse comune

5 PA2 - Completamento e riqualificazione area Ponticino Produttiva

5 PA3 - Completamento e riqualificazione area Fornacino Produttiva

5 PCI 1 - Ex Fornace Crestini

Destinazioni miste: demolizione di edifici industriali dismessi e realizzazione di spazi pubblici, spazi per attività turistiche, produttive, direzionali, servizi di rango elevato e di base

5 Recupero aree escavate “La Fornace” Strategie di governo degli ecosistemi e del paesaggio

6 Riqualificazione degli orti periurbani di Pienza (art. 101) Strategie di governo degli ecosistemi e del paesaggio

6 Parco urbano della Pieve di Corsignano Attrezzature pubbliche di interesse comune

7 (e 4) Progetto di paesaggio Contesto figurativo di Monticchiello (art. 100) Strategie di governo degli ecosistemi e del paesaggio

8 PU5 - Riqualificazione area produttiva-commerciale in loc. Borghetto Produttiva

8 PU6 - Riqualificazione Caseificio in loc. Poggio Colombo Produttiva

1, 3, 5,6 Anello ciclo-pedonale attrezzato di Pienza Interventi per la mobilità e la sosta

2, 4 Anello pedonale attrezzato di Monticchiello Interventi per la mobilità e la sosta

2, 7 Completamento del Percorso fuori le mura di Monticchiello Interventi per la mobilità e la sosta

6, 7, 8 Progettazione di un primo stralcio dei “Piani di Interpretazione” Interventi di riqualificazione degli spazi pubblici

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Fig. 2.1. Le UTOE di Pienza

Nel seguito si fornisce un quadro dettagliato degli interventi aggregati per analoga destinazione funzionale.

2.2 Le previsioni residenziali

Per quanto concerne le trasformazioni inerenti la residenza, il RU prevede interventi esclusivamente all’interno della UTOE 3 – Espansione di Pienza, per 69 alloggi complessivi.

Vengono realizzate circa un terzo delle previsioni di nuova urbanizzazione (41 alloggi per 13.200 mc) e tutte quelle inerenti il completamento e recupero urbanistico (28 alloggi, per complessivi 23.600 mc). Non si è potuto stabilire il numero degli alloggi derivanti da singoli recuperi edilizi oppure richiesti attraverso PMAA, ovviamente non programmabili dal RU.

Tutte queste trasformazioni insediative, se realizzate, comporteranno un incremento teorico di popolazione di circa 152 abitanti (2,2 abitanti per alloggio); la ampia dotazione di standard attuali, sia a livello di UTOE 3 (46,5 mq/ab.) sia a livello comunale (44,5 mq/ab.), integrate dalle nuove previsioni, fornisce ampie assicurazioni in merito al mantenimento della qualità insediativa.

Tab. 2.3. RU 2009-2014: Quadro delle trasformazioni inerenti la residenza (art. 131 PS)

Nuova urbanizzazione Recupero Completamento e recupero urbanistico Interventi UTOE

alloggi mc alloggi mc alloggi Mc PCI2 3 16 8.860

CR1, CR2, CR4 (completamenti) 3 6 3.000

PA1 3 41 10.700 PP1 (ampliamenti) 3 _ 7.993

41 10.700 22 19.853

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Fig. 2.2. RU Pienza: entità degli alloggi programmati rispetto al totale del PS

56,60%

43,40%

Alloggi programmati dal RU Alloggi da programmare nei successivi RU

2.3 Le previsioni per attività ricettive

Le trasformazioni inerenti le attività ricettive interessano le UTOE 2, 3 e 5 e consistono:

- in interventi classificabili come Recuperi Edilizi di strutture esistenti, per un totale di 12.500 mc, e 110 posti letto,;

- in interventi connessi ad un intervento pubblico-privato (il Piano Complesso di Intervento 1) che, a fronte della demolizione di 63.400 mc (di proprietà privata), comporterà la ricostruzione di 43.00 mc, (dei quali circa il 40% di iniziativa pubblica) comprensivi di un albergo privato e di un campeggio di iniziativa pubblica. E’ inoltre prevista una buona quota riservata ad una utenza di tipo giovanile (ostello)

Tab. 2.4. RU 2009-2014: quadro delle trasformazioni inerenti le attività ricettive

Recuperi Edilizi (RE) Completamento e recupero urbanistico (CRU) Interventi UTOE

mc posti letto mc posti letto PU2

Fattoria angheben 2 6.000 50

PU3 (mulino-oliviera Via S. Caterina)

3 6.500 60

CR3 Ostello Pienza

3 3.500 60

PCI1 Albergo

5 5.000 50

PCI1 Campeggio

5 2.200 (250)

12.500 110 10.700 360

2.4 Le previsioni per attività produttive, commerciali, per servizi privati e di rango elevato

Sulla riorganizzazione, densificazione e riqualificazione delle aree per attività produttive (industriali e artigianali), il PS di Pienza fonda le strategie per l’UTOE 5 – Arcipelago produttivo di Pienza.

Una volta realizzati gli interventi del PCI1, del PA2 e del PA3, infatti, l’UTOE stessa non dovrebbe presentarsi più nemmeno come un “arcipelago”, ma come un’area integrata a forte specializzazione

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produttiva e di servizio alla produzione, ben interconnessa e articolata intorno ad un nucleo centrale costituito – senza soluzione di continuità - dai tre interventi citati, e della quale a sua volta il Polo produttivo e di servizio previsto dal PCI1 costituisce il luogo centrale.

Tab. 2.5. RU 2009-2014: quadro delle trasformazioni inerenti le aree produttive, per servizi privati e di rango elevato

Interventi UTOE Recuperi edilizi

Mc CRU mc

Demolizioni Mc

R1 4 368 R2 7 6.000

PCI1 (produttivo) 5 23.800 63.400 PCI1 (servizi privati) 5 7.500

PCI1 (servizi di rango elevato) 5 5.000 PA3 5 13.500 PA4 5 12.000 PA5 8 2.000 PA6 8 500

6.000 64.300 63.768

Altri 6.000 mc di recuperi edilizi sono previsti nella UTOE 4, mentre 2500 mc di ampliamenti connessi al consolidamento di aziende in attività si localizzeranno nella UTOE 8.

Il RU non prevede interventi commerciali (ad eccezione di piccole quote di commercio di vicinato ricomprese nella cubatura residenziale), ma prevede spazi espositivi/commerciali consortili nel Polo di servizio del PCI1, e di destinare una quota-parte non superiore al 20% di tutti i volumi produttivi alla commercializzazione diretta dei manufatti prodotti.

Nel rispetto delle indicazioni del PS e delle previste ripartizioni per UTOE, il RU rende dunque operativa l’attuazione dell’intero pacchetto delle previsioni del PS in materia di attività produttive, commerciali, per servizi privati e di rango elevato ad esse connessi.

2.5 Le altre previsioni

Nei precedenti paragrafi sono state trattate le principali trasformazioni edilizie previste dal RU, cui si affianca un insieme composito di trasformazioni, interventi ed azioni – in alcuni casi di natura innovativa - volto a concretizzare il complesso di obiettivi fissato dal PS; se ne riporta di seguito una sintesi, organizzata per tipologie omogenee, con riferimento a quelle individuate nella tab. 2.1.

A) Interventi per la mobilità e la sosta

Gli interventi di questo gruppo consistono:

- nella realizzazione del by-pass del centro urbano di Pienza sulla S.P.146, secondo il tracciato corrispondente all’attuale stato di avanzamento della sua progettazione, di competenza della Provincia di Siena (lungo circa 500 mt). Il perimetro (contrassegnato dalla sigla “S1” nella Tav. RU02d) comprende anche la fascia di ambientazione della nuova strada, che sarà utilizzata verso nord per coltivazioni legnose (al fine di inserirla meglio nel paesaggio agrario) e verso sud per ridurre, anche attraverso la modellazione del suolo (duna antirumore), l’impatto acustico sulle residenze più vicine.

- nella realizzazione di ulteriori piccoli tratti di completamento della viabilità di distribuzione capillare urbana, di competenza comunale, tra i quali gli interventi: S2 - Completamento via degli olivi e fascia di ambientazione ed S3 - Completamento Via Fontanelle, entrambi dotati di relativa fascia di ambientazione. Le aree di sedime di queste due nuove strade, così come le aree incluse nelle relative fasce di ambientazione, sono da acquisire alla proprietà pubblica.

- nella realizzazione di un Progetto complessivo di ridisegno del sistema della mobilità e delle aree di sosta di Pienza, che ricomprenderà il parcheggio in struttura previsto dal PCI2, il parcheggio per pulmann turistici previsto nel PCI1, il trasferimento nel PIP Podere Trieste della rimessa per automezzi comunali e provinciali (intervento A5), e la realizzazione dei parcheggi urbano di completamento segnalati come tali nella tav. RU02.

- nella realizzazione dell’Anello ciclo-pedonale attrezzato di Pienza

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- nella realizzazione dell’Anello pedonale attrezzato di Monticchiello

- nel Completamento del Percorso fuori le mura di Monticchiello

- nella realizzazione del Percorso pedonale di Via della Madonnina a Pienza

- nella progettazione di un primo stralcio dei “Piani di Interpretazione” ex art. 141 PS, inerenti itinerari fruitivi delle risorse storico-arcnitettoniche e naturalistiche del territorio aperto

B) Interventi di gestione attiva del paesaggio urbano e rurale (Strategie di governo degli ecosistemi e del paesaggio)

Come anticipato nel PS, il RU propone alcuni interventi di gestione attiva del paesaggio ed in particolare –cogliendo una innovazione contenuta nel “Codice dei beni culturali e del paesaggio” del 2004 – il Progetto di Paesaggio del Contesto figurativo di Monticchiello (il perimetro del Progetto di paesaggio coincide con la UTOE omonima, con l’aggiunta di una porzione dell’UTOE 4), nell’ambito del quale è ricompresa anche la demolizione di un fabbricato fatiscente (intervento R2 – Demolizione ex pollaio), e il recupero di un fabbricato per attività produttive (intervento R2)

Ulteriori fronti della riqualificazione paesaggistica sono individuati nella riqualificazione degli orti periurbani (art. 98) e nella gestione del verde urbano (art. 99) e nel recupero delle aree escavate de “La Fornace” (art. 127).

C) Interventi di riqualificazione degli spazi pubblici e di realizzazione di nuove attrezzature di interesse comune

Gli interventi di questo gruppo sono finalizzati al miglioramento della qualità insediativa e, più in generale, della qualità fruitiva dei luoghi, atteso che nel caso di Pienza le esigenze dei residenti e quelle dei visitatori sono di fatto inscindibili. Si tratta:

- della realizzazione di due progetti di riqualificazione degli spazi pubblici, da attuarsi con Progetti Unitari, ossia degli interventi PU1 - Riqualificazione di Via delle Mura, e PU4 - Riprogettazione urbana di Viale Cappelli

- della realizzazione di nuove attrezzature di interesse comune, quali gli interventi: A1 - Recupero delle "Galere" come centro sociale giovanile, A2 - Attrezzature comuni piano inferiore ex Granaio, A3 - Sedi per associazioni di volontariato (e alloggi speciali), A4 - Ampliamento cimitero di Pienza (con relativo ampliamento dell’area di rispetto cimiteriale), A5 - Rimessa mezzi pubblici e servizi di quartiere (già menzionato al precedente punto C);

- della realizzazione di nuove aree di “Verde pubblico di completamento” nella città esistente

- della creazione del Parco Urbano della Pieve di Corsignano, a Pienza.

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3 LA CITTÀ ESISTENTE: DISCIPLINA DI GESTIONE DELLE COMPONENTI INSEDIATIVE URBANE

Le norme ordinarie che sovraintendono alla gestione urbanistica della città esistente si differenziano in base alla UTOE di appartenenza e, in subordine, in base alle Componenti Insediative nelle quali le UTOE stesse sono state articolare in base ad una ricognizione appositamente operata.

L’individuazione delle componenti insediative urbane si è avvalsa di tre operazioni successive:

1. la prima consistente nella ricognizione – illustrata nella Tav. RU01 e richiamata nel cap. 1 della presente RG - dei Tessuti urbani omogenei per caratteristiche storico-morfologiche;

2. la seconda consistente nella attribuzione a ciascun Tessuto di una disciplina delle trasformazioni;

3. la terza consistente nella riarticolazione di tali tessuti in Componenti Insediative determinate in base al centro urbano di appartenenza e al tipo di disciplina per essi prevista dalla seconda fase.

La successiva tab. 3.1 mostra le corrispondenze tra Tessuti, Componenti Insediative ed UTOE.

Tab. 3.1 - RU di Pienza: Corrispondenze tra Componenti Insediative, Tessuti e UTOE

REGOLAMENTO URBANISTICO UTOE DI PS

1 2 3 4 5

Componenti insediative (Tav. RU02)

Tessuti classificati nella ricognizione storico-morfologica di Tav. RU01

Cen

tro

stor

ico

diPi

enza

Cen

tro

stor

ico

diM

ontic

chie

llo

Espa

nsio

ni

resi

denz

iali

di

Pien

za

Espa

nsio

ni

resi

denz

iali

di

Mon

ticch

iello

A

rcip

elag

o pr

odut

tivo

di

Pien

za

CI1 - Tessuti storici della città murata T1- Tessuti storici della città murata X X

CI2 - Persistenze del paesaggio storico periurbano

T2 - Persistenze del paesaggio storico periurbano X X X

CI3 - Tessuti residenziali del primo Novecento T3 - Tessuti residenziali del primo Novecento X X

CI4 – Tessuti residenziali recenti di Pienza

T4 - Tessuti residenziali degli anni ’60 e ‘70; T5 - Tessuti residenziali realizzati in

attuazione dei PRG dal 1983 in poi. X

CI5 – Tessuti recenti di Monticchiello

T3 - Tessuti residenziali del primo Novecento; T4 - Tessuti residenziali degli anni ’60 e ‘70 ; T5 - Tessuti residenziali realizzati in

attuazione dei PRG dal 1983 in poi; T6 - Area produttiva di Monticchiello

X

CI6 - Arcipelago produttivo di Pienza T7 - Arcipelago produttivo di Pienza X

Stanti queste premesse, la disciplina del patrimonio esistente è stata articolata in cinque titoli.

Il Titolo I e II regolano gli interventi ammissibili nelle differenti componenti insediative, e rispettivamente del patrimonio edilizio urbano di valore storico-architettonico e documentario (ante 1954) e del patrimonio edilizio recente (post 1954).

Da segnalare ricorso a due strumenti di profilo innovativo destinati a garantire una migliore qualità architettonica e percettiva agli interventi sul patrimonio edilizio esistente, ovvero:

- il progetto unitario (definito dall’art. 15 delle NTA) da utilizzarsi nei casi in cui risultano coinvolti edifici e spazi aperti (resede) di qualità;

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- il progetto di restauro (definito dall’art. 16 delle NTA) da utilizzare selettivamente nei casi di interventi sul patrimonio di interesse storico e sugli edifici soggetti a vincolo ex D.lgs 42/2004.

Il Titolo III disciplina un tema di particolare rilievo, ovvero i completamenti del sistema dei servizi (attrezzature di interesse pubblico indicate con le sigle da A1 a A5 nella Tav. RU02) e la riqualificazione degli spazi pubblici (interventi PU1 e PU4)

Il Titolo IV è dedicato infine alla disciplina dei mutamenti di uso, contenendo in primo luogo una classificazione degli usi (tab. 3.2.) e successivamente il quadro dei mutamenti ammissibili, specificandone le condizioni e restrizioni in funzione della localizzazione nelle diverse UTOE e componenti insediative.

Tab. 3.2 Quadro riassuntivo delle destinazioni d’uso e delle loro articolazioni funzionali

RE1 Residenze urbane permanenti o temporanee interne ai centri urbani RES Residenza

RE2 Residenze urbane permanenti o temporanee esterne ai centri urbani

AI Industria e artigianato produttivo AI

Fabbriche, impianti, officine meccaniche, magazzini, depositi coperti, piazzali, spazi espositivi connessi alla produzione, residenze per titolari e/o custodi

AS Artigianato di servizio AS Laboratori artistici, botteghe artigiane, artigianato legato alla residenza

CP1 Esercizi di vicinato (fin a 150 mq), esercizi pubblici, bar, ristoranti

CP2 Medie strutture di vendita (da 150 a 400 mq) CP Commercio e pubblici esercizi

CP3 Postazioni telefoniche o telematiche, attività di servizio alla persona, uffici postali

TR Ricettività turistica TR1 Hotel, alberghi, residence

DI1 Uffici privati, studi professionali

DI2 Agenzie o sportelli bancari, agenzie assicurative, immobiliari e similari DI Direzionale

DI3 Attrezzature collettive private, quali spazi espositivi e centri benessere

SP1 Uffici della pubblica amministrazione, musei, biblioteche, sale di esposizione

SP2 Servizi scolastici per l’infanzia, asili, scuole per l’infanzia, scuole elementari, scuole medie

SP3 Servizi scolastici pubblici e privati

SP4 Sedi di associazioni, di partiti o di sindacati

SP5 Servizi per il culto, cattedrali, chiese, conventi, cappelle, canoniche

SP6 Servizi sanitari e di assistenza, ambulatori, case di riposo, residenze protette

SP7 Servizi per la sicurezza e per la protezione civile: polizia, carabinieri

SP8 Impianti sportivi al coperto ed allo scoperto

SP9 Attrezzature ed impianti tecnici connessi alle reti idriche, elettriche, fognarie, del metano

SP Servizi pubblici

SP10 Servizi di rango elevato (centri di servizi avanzati alla produzione, al turismo, ecc.)

RM1 Rimesse e garage a livello della strada

RM2 Parcheggi interrati o in struttura RM Rimesse

RM3 Magazzini

AG Agricola AG Residenza rurale, annessi agricoli (fienili, cantine, rimesse, depositi), agriturismo

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4 LA CITTÀ DELLA TRASFORMAZIONE: DISCIPLINA DEGLI ASSETTI INSEDIATIVI, INFRASTRUTTURALI ED EDILIZI DEL TERRITORIO

Il Titolo II della Parte III delle NTA è dedicato alle cinque trasformazioni principali che il RU si propone di portare a termine nel suo periodo di vigenza: si tratta dei PCI1 – Progetto urbano Ex Fornace Crestini e PCI2 – Progetto urbano Ex Foro Boario, di una espansione residenziale (la PA1 - Espansione Pienza Nord) e di due completamenti di aree produttive esistenti (PA2 - Completamento e riqualificazione area Ponticino e PA3 - Completamento e riqualificazione area Fornacino). A queste trasformazioni di rilievo il RU dedica la massima attenzione, accompagnandole non solo con previsioni normative (contenute negli artt. da 87 a 91) ma anche con specifici Dossier Progettuali e Valutativi (DPV; art. 123 NTA) o Schede Progettuali (SP; art. 124 NTA) che hanno come finalità quella di garantirne una adeguata qualità realizzativa attraverso:

- il richiamo puntuale alla disciplina del PS da assumere come riferimento;

- la indicazione delle forme perequative (realizzazione di interventi di pubblica utilità; cessione di aree);

- la indicazione di requisiti dimensionali, spaziali e localizzativi da rispettare;

- la indicazione di specifici elementi progettuali da sviluppare nelle successive fasi (pianificazione attuativa, progettazione esecutiva, fase di realizzazione, fase di gestione).

La fig. 4.1. di seguito riportata illustra la struttura delle schede-progetto. La differenziazione in due tipologie risponde al diverso stato di definizione degli interventi: mentre i DPV trattano di interventi ancora da precisare, sul piano della articolazione spaziale dei singoli comparti edificabili, le Schede Progettuali SP arrivano ad un livello di definizione molto maggiore, includendo la ripartizione dei diritti edificatori tra i vari proprietari e in taluni casi la localizzazione dei volumi in ampliamento edilizio previsti. La struttura delle due tipologie di schede-progetto è piuttosto simile: quattro delle cinque o sei Sezioni previste (quelle centrali) di fatto coincidono, almeno come denominazione.

Fig. 4.1 La struttura delle schede-progetto

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I DPV, oltre a costruire binari progettuali coerenti con le volontà della AC, si configurano come una procedura valutativa che, in applicazione dei principi della valutazione integrata proposti dalla l.reg. 1/2005, accompagnerà l’intero processo attuativo delle trasformazioni, verificandone passo passo la coerenza con il PS e con il RU.

Le potenzialità valutative dei DPV sono illustrate con maggiore dettaglio nel cap. 7 della presente RG, che rende conto, in generale, della Parte VI delle NTA, intitolata appunto “Indirizzi e prescrizioni per la progettazione e la valutazione degli interventi”.

Fig 4.2. Esempio di graficizzazione delle Regole di impianto urbanistico ambientale nei DPV

Il Titolo III è dedicato invece ai nuovi interventi infrastrutturali, ossia il by-pass del centro urbano di Pienza sulla S.P.146, ulteriori piccoli tratti di completamento della viabilità di distribuzione capillare urbana, di competenza comunale, il Progetto complessivo di ridisegno del sistema della mobilità e delle aree di sosta di Pienza, l’Anello ciclo-pedonale attrezzato di Pienza, l’Anello pedonale attrezzato di Monticchiello, il Completamento del Percorso fuori le mura di Monticchiello, il Percorso pedonale di Via della Madonnina a Pienza, la progettazione di un primo stralcio dei “Piani di Interpretazione” ex art. 141 PS, inerenti itinerari fruitivi delle risorse storico-architettoniche e naturalistiche del territorio aperto.

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5 ECOSISTEMI E PAESAGGIO

La Parte IV del RU intende promuovere, utilizzando sia strumenti tradizionali che innovativi, una gestione attiva di riqualificazione del paesaggio.

Al novero degli strumenti innovativi appartengono i progetti di paesaggio – introdotti dal relativamente recente “Codice dei beni culturali e del paesaggio” – che il RU, in coerenza con le indicazioni del PS, intende sperimentare nell’ambito del contesto figurativo di Monticchiello (il perimetro del Progetto di paesaggio coincide con la UTOE omonima e integrato da una consistente parte dell’UTOE 4)

Ulteriori fronti della riqualificazione paesaggistica sono individuati nella creazione del Parco Urbano della Pieve di Corsignano, a Pienza (art. 99), nella riqualificazione degli orti periurbani (art. 101), nella gestione del verde urbano (art. 102).

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6 LA DISCIPLINA DEL TERRITORIO RURALE

6.1 Una logica di continuità con il PS

Il RU ha definito la propria disciplina del territorio rurale1 in coerenza con i contenuti del PS, che, sia nella componente statutaria che in quella strategica, aveva dedicato al tema una attenzione particolare: sia le Invarianti che gli Statuti (soprattutto quello degli ecosistemi) avevano disegnato con compiutezza il quadro di riferimento per il RU, definendone obiettivi e compiti.

Essendo il PS strumento vigente e complementare al RU, appare utile in questa sede richiamare i principi ispiratori di questo passaggio di consegne al RU, così riassumibili:

- garantire alle aziende agricole effettivamente impegnate nella produzione di poter disporre agevolmente delle strutture e degli impianti necessari, graduandone tuttavia la realizzazione in modo da tutelare il patrimonio paesaggistico, che come noto costituisce un insostituibile fattore di produzione;

- contenere il più possibile, nel territorio rurale, il carico urbanistico aggiuntivo, i nuovi oggetti edilizi e le nuove infrastrutture;

- evitare che l’uso combinato di singole trasformazioni si traduca in interventi speculativi e alieni dai contesti: esempio tipico è la sequenza annesso agricolo – cambio di destinazione d’uso – demolizione – ricostruzione di residenze con caratteristiche tipologiche urbane in un contesto rurale;

- evitare che, al di là degli eccessi sopra descritti, edifici anche recenti costruiti per fini agricoli vengano radicalmente modificati (con esiti percettivi infausti) per adattarli ad usi più remunerativi (ad esempio seconde case);

- evitare usi e trasformazioni improprie nei BSA e nei loro resedi favorendo di converso il miglioramento dei rapporti percettivi tra resede dei BSA (soprattutto di quelli oggetto di frazionamento) ed il contesto paesistico

6.2 I contenuti della disciplina: breve sintesi

Il Titolo I della Parte V è dedicato ad aspetti di carattere generale; l’art. 103, in particolare, definisce le nozioni di territorio rurale e di attività agricola, richiamando la scelta, già operata nel PS, di classificarlo nella sua interezza “a prevalente funzione agricola”.

L’art. 104 ha funzioni di servizio, e richiama puntualmente la disciplina del PS e del RU avente incidenza nel territorio rurale.

I due successivi articoli 105 e 106 contengono alcune prescrizioni generali finalizzate a garantire maggiori profili di compatibilità tra lavorazioni agricole, stabilità dei suoli e qualità dei corpi idrici superficiali, mentre l’art. 107 richiama la necessità di ricondurre al rispetto delle prestazioni non negoziabili del PS e della disciplina del RU eventuali trasformazioni attualmente non prevedibili (ad esempio in quanto promosse da soggetti diversi dal Comune di Pienza) ma che dovessero interessare il territorio rurale.

Il Titolo II è dedicato alle modalità di redazione dei PMAA ed alle caratteristiche costruttive delle nuove edificazioni ad uso rurale.

L’art. 108 riguarda i PMAA, e specifica alcuni elementi salienti quali:

- le limitazioni che lo Statuto degli ecosistemi e del paesaggio del PS fissa in merito alle possibilità di nuove edificazioni attraverso PMAA;

- il divieto di realizzare edifici rurali eccedenti la capacità produttiva dell’azienda;

- la fissazione della soglia oltre la quale i PMAA hanno valore di piano attuativo.

- il richiamo al divieto di edificare nuove residenze rurali all’interno delle aree di pertinenza paesaggistica dei BSA.

I successivi due articoli (109 e 110) fissano le caratteristiche dimensionali e costruttive degli edifici rurali di nuova costruzione, scelte per assicurare un inserimento gradevole nel contesto (massimo 110 mq di SUL; forma quadrata e compatta; coperture a falda in laterizio; divieto di aggetti, etc.) e dei nuovi annessi agricoli.

1 Si rammenta che il PS, avviato con la l.reg. 51/1995, ha denominato territorio aperto quello esterno di centri abitati,

successivamente rinominato territorio rurale dalla l.reg. 1/2005. I due termini sono da considerarsi sinonimi.

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Il terzo ed ultimo Titolo della Disciplina del territorio rurale definisce limiti e modalità di intervento sul patrimonio esistente. L’art. 116, in particolare, quantifica e circoscrive gli ampliamenti una tantum sugli edifici rurali ad uso abitativo e sugli annessi agricoli.

I successivi tre articoli contengono opzioni tese a preservare le specificità funzionali e tipologiche degli edifici rurali e dei loro contesti.

L’art. 117 consente il mutamento di destinazione d’uso delle abitazioni rurali esclusivamente a fini residenziali, e fissa le condizioni della loro ricontestualizzazione.

L’art. 118 limita, in analogia con il precedente, le possibilità di mutazione di destinazione d’uso degli annessi agricoli, specificando che tali mutamenti saranno consentiti solo qualora non comportino interventi edilizi eccedenti il risanamento conservativo oppure –con limitazioni – la ristrutturazione edilizia.

L’art. 119 contiene infine una ulteriore scelta qualificante del RU, fissando condizioni e modalità operative tese a garantire la permanenza dei tradizionali rapporti figurativi tra edificato e contesto paesaggistico, da perseguire attraverso uno specifico progetto di resede.

I due articoli che chiudono la Parte V delle NTA riguardano rispettivamente la ricostruzione dei ruderi e un aspetto di grande valenza storico-testimoniale, ovvero i cimiteri rurali

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7 METODI E ESITI DELLA VALUTAZIONE INTEGRATA DEL RU

7.1 Oggetti della valutazione

Prima di procedere alla illustrazione del metodo di Valutazione Integrata adottato è indispensabile accennare ai criteri adottati per la selezione delle trasformazioni da sottoporre a valutazione.

Si tratta di sorta di valutazione nella valutazione che presenta margini di discrezionalità; l’obiettivo è quello di evitare di appesantire i processi di valutazione applicandoli a trasformazione dalle quali, per motivi diversi, non sono da attendersi impatti negativi di rilievo sui versanti segnalati dall’art. 11 della l.reg. 1/2005, ovvero su aspetti territoriali, ambientali, sociali, economici e legati alla salute umana.

Nel caso del RU di Pienza si è ritenuto ragionevole procedere per progressive esclusioni, applicando in sequenza due criteri inerenti rispettivamente la natura di ciascuna trasformazione (che porta a distinguere gli interventi da valutare o meno in funzione della loro prevedibile incidenza sulle risorse), e la sua consistenza (che ad esempio porta ad escludere dalla valutazione le trasformazioni di ridotte o ridottissime dimensioni).

L’applicazione sequenziale dei criteri riduce progressivamente il novero degli interventi da considerare in quanto gli interventi esclusi dalla valutazione in base al Criterio 1 non vengono considerati nella applicazione del Criterio 2.

L’insieme di partenza per tali operazioni di screening è stato ovviamente il quadro complessivo delle trasformazioni contenuto nel cap. 2 della presente Relazione di Sintesi.

Le esclusioni derivanti dalla applicazione del Criterio 1 “Natura delle trasformazioni”.

L’applicazione di questo criterio tiene in conto il segno delle trasformazioni proposte dal RU (cfr. in particolare, tab. 2.2), e ha condotto ad esempio alla esclusione dai processi di valutazione di tutti gli interventi finalizzati esclusivamente alla riqualificazione delle risorse; ci si riferisce ad esempio alla realizzazione di percorsi ciclo-pedonali urbani o di progetti di paesaggio (cfr par. 2.5, lett. “A” e “B”). Sempre in applicazione di questo criterio si sono esclusi tutti gli interventi di rafforzamento della fruizione pubblica e di miglioramento della qualità insediativa (cfr par. 2.5. lett “C”) che, a fronte anche di piccole trasformazioni dei luoghi, ne elevano la qualità complessiva (si tratta, nel concreto, di riassetti di aree verdi e di arredi urbani, di un nuovo Parco Urbano della Pieve di Corsignano, di piccoli interventi di Recupero edilizio finalizzate all’incremento delle dotazioni di interesse comune, ecc.).

Le esclusioni derivanti dalla applicazione del Criterio 2; “Consistenza delle trasformazioni”.

L’applicazione del precedente Criterio 1 ha di fatto ridotto il novero delle trasformazioni potenzialmente valutabili a quelle comportanti trasformazioni edilizie e urbanistiche; l’applicazione del Criterio 2 ha consentito di circoscrivere il campo alle trasformazioni effettivamente suscettibili di incidere in maniera sensibile sulle risorse.

Atteso che il RU di Pienza contiene interventi riconducibili a poche tipologie (nuove urbanizzazioni, recuperi edilizi, completamenti e ampliamenti, ristrutturazioni urbanistiche, integrazioni di viabilità, parcheggi e servizi) le operazioni di selezione sono state, per maggiore chiarezza, riferite a gruppi omogenei.

Nuove urbanizzazioni (NU)

Per quanto concerne le nuove urbanizzazioni (un intervento – PA1, per 41 alloggi complessivi, insistente in un’area di circa 3 ha) si è considerato che di fatto rappresentano le occupazioni di suolo più rilevanti del RU, e che di conseguenza sono da ritenersi di consistenza tale da dover essere valutate.

Completamenti e Recupero Urbanistico (CRU)

Più complesso si è presentato il discorso in merito ai completamenti e recuperi urbanistici, dove è stato necessario operare distinguere gli uni dagli altri.

I completamenti consistono (cfr. par. 2.2) di 12 alloggi (stima) da realizzarsi in lotti collocati in aree già urbanizzate (interventi CR1, CR2, CR4, A3), mentre un piccolo ostello (3.500 mc) è previsto dall’intervento CR3, in un lotto del tutto analogo ai precedenti. Sono inoltre previsti ampliamenti, a completamento delle previsioni del Piano Particolareggiato ex B4 del pre-vigente PRG (per circa 8.000 mc complessivi, reinserito nel RU come intervento “PP1” dotato di apposita Scheda Progettuale di dettaglio). Rientrano in questa fattispecie anche due interventi in territorio aperto da realizzarsi con Progetti Unitari: il PU5 - Riqualificazione area produttiva-commerciale in loc. Borghetto (ampliamento di 500 mc) e il PU6 - Riqualificazione Caseificio in loc. Poggio Colombo (ampliamento di 2.000 mc).

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Si è scelto di non sottoporre questi interventi a valutazione integrata, stante la loro scarsa consistenza volumetrica.

I recuperi urbanistici corrispondono invece a quattro interventi:

- due, da realizzarsi con Programmi Complessi di intervento, riguardano mix variamente compositi di attività il PCI 1 – Progetto urbano Ex Fornace Crestini (demolizione di 63.000 mc di edifici industriali dismessi e realizzazione di spazi per attività turistiche, produttive, direzionali, servizi di rango elevato e servizi di base per circa 43.500 mc complessivi, insistenti su un’area di circa 6,7 ha); PCI 2 – Progetto urbano Ex Foro Boario (mix di attività residenziali, commerciali di dettaglio, e parcheggio in struttura interrato e servizi pubblici di base e spazi pubblici per circa 3.000 mq di SUL complessivi, insistenti su un’area di circa 1,5 ha);

- due interventi di completamento e riorganizzazione urbanistica di aree produttive esistenti, le cui cubature peraltro sono state sensibilmente ridotte a seguito di apposite “valutazioni integrate delle previsioni inattuate del PRG vigente” svolte, in osservanza al Regolamento 3/R di attuazione della l.reg. 1/2005 nell’ambito della Valutazione Integrata del PS (cfr. Relazione Generale di PS, par. 15.2.). Si tratta degli interventi: PA2 - Completamento e riqualificazione area Ponticino (attività produttive e servizi di base per 13.500 mc complessivi insistenti su un’area di 2,2 ha); e PA3 - Completamento e riqualificazione area Fornacino (attività produttive servizi di base per 12.000 mc complessivi insistenti su un’area di 0,75 ha);

I quattro interventi sopra elencati, in considerazione della volumetria prevista, sono stati ritenuti da valutarsi, almeno in funzione del criterio dimensionale, sulla base di quanto previsto rispettivamente nei Dossier Progettuali e Valutativi (DPV) 1 e 2 e delle Schede Progettuali (SP) 1 e 2.

Recuperi edilizi

Le operazioni di recupero edilizio previste dal RU sono limitate a tre interventi: PU2 - Recupero Fattoria Angheben (6.000 mc per attività ricettive o servizi di rango elevato); PU3 - Recupero del mulino-oliviera di Via di S. Caterina (6.500 mc per attività ricettive); R2 - Recupero area produttiva Monticchiello (6.000 mc per attività produttive).

Tali interventi di recupero edilizio non si ritengono da sottoporre a Valutazione Integrata, in considerazione dell’incidenza nulla ai fini della tutela delle risorse essenziali del territorio (anzi, della loro incidenza è positiva, se si considera che contribuiscono al risparmio di suolo e al miglioramento dell’ambiente urbano), nonché del fatto che i recuperi previsti in edifici di pregio sono comunque condizionati alla redazione di un Progetto Unitario che ne verifichi la qualità degli esisti formali.

L’applicazione sequenziale dei due precedenti criteri ha dunque circoscritto il novero degli interventi da sottoporre a valutazione ad un insieme di sei trasformazioni:

- S1 - By pass SP 146 e fascia di ambientazione (500 mt circa) (UTOE 3)

- PCI 1 – Progetto urbano Ex Fornace Crestini (UTOE 5)

- PCI 2 – Progetto urbano Ex Foro Boario (UTOE 3)

- PA1 - Espansione Pienza Nord (UTOE 3)

- PA2 - Completamento e riqualificazione area Ponticino (UTOE 5)

- PA3 - Completamento e riqualificazione area Fornacino (UTOE 5)

7.2 La valutazione nel quadro normativo nazionale e regionale

7.2.1 Il Quadro normativo nazionale

Dal 13 febbraio 2009 trovano diretta applicazione le norme del D.Lgs.4/2008 che ha modificato le disposizioni del D.Lgs 152/2006 in materia di Valutazione Ambientale Strategica e di Valutazione di Impatto Ambientale, per quelle regioni che non hanno adeguato il proprio ordinamento nei dodici mesi dall’entrata in vigore.

La Regione Toscana sta procedendo alla elaborazione della propria legge in materia con l’obiettivo di attuare la massima integrazione con le scelte già operate dalla Regione stessa in materia di valutazione integrata comprensiva della valutazione ambientale strategica (ove prevista) dalla L.R.49/1999, dalla L.R L.R.1/2005 e dai relativi regolamenti di attuazione.

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In questa fase transitoria, che va dal 13 febbraio 2009 alla data di entrata in vigore della legge regionale, per la valutazione degli strumenti della pianificazione territoriale e gli atti di governo del territorio delle Province e dei Comuni si dovranno dunque tenere presenti le seguenti disposizioni:

- Direttiva Europea 42/2001 sulla valutazione ambientale degli effetti di determinati piani e programmi;

- L.R.1/2005 sul governo del territorio;

- Regolamento Regionale 4/R sulla valutazione integrata in attuazione della L.R.1/2005;

- P.I.T.;

- documento preliminare della proposta di legge regionale in materia di VAS e VIA;

- D.Lgs.152/2006 modificato con D.Lgs.4/2008;

- circolare sugli indirizzi transitori in applicazione del D.Lgs.152/2006 nelle more dell’approvazione della approvazione della legge regionale in materia di VAS e VIA approvata con D.G.R. n.87 del 9 febbraio 2009 e pubblicata sul BURT dell’11 febbraio 2009.

Per chiarire gli aspetti applicativi della VAS in questo periodo di transizione, la Regione Toscana – nella fattispecie l’Area di Coordinamento pianificazione del territorio e politiche abitative – ha indetto il 3 marzo 2009 un seminario pubblico dal titolo “Seminario sull’attuazione della valutazione integrata e della valutazione ambientale strategica nella formazione degli strumenti e degli atti della L.R.1/2005 sul governo del territorio: cosa cambia nell’ attuale fase transitoria. Aspetti generali”. I contenuti della comunicazione dei tecnici regionali destinata ad orientare l’azione delle pubbliche amministrazioni in materia sono stati diffusi anche in un documento dal titolo omonimo.

Dopo aver esaminato nel dettaglio le disposizioni in materia di VAS e VI sopra richiamate, il documento citato stabilisce che, con l’applicazione del D.Lgs. 152/2006 “non cambia l’obbligo di assoggettare a valutazione ambientale strategica, ai sensi della Direttiva Europea prima e ai sensi della disciplina nazionale ora, all’interno della valutazione integrata della L.R. 1/2005, gli strumenti della pianificazione territoriale e gli atti di governo del territorio che ne sono soggetti in base alle disposizioni” - che risultano tra loro omogenee – contenute:

- nella Dir. Europea 42/2001 sulla valutazione ambientale degli effetti di determinati piani e programmi;

- nella L.R.1/2005 sul governo del territorio;

- nel Regolamento Regionale 4/R sulla valutazione integrata in attuazione della L.R.1/2005.

Il documento citato ribadisce inoltre che “non cambiano quindi i processi di elaborazione degli strumenti e atti comunali e provinciali per i quali la valutazione integrata non comprende la VAS”.

- Verifichiamo ora cosa prevedono le tre disposizioni citate in materia di assoggettabilità dei piani a VAS.

Per quali piani la Direttiva 2001/42/CE prevede lo svolgimento della VAS (art.3)

“1. I piani e i programmi di cui ai paragrafi 2, 3 e 4, che possono avere effetti significativi sull'ambiente, sono soggetti ad una valutazione ambientale ai sensi degli articoli da 4 a 9.”

“2. Fatto salvo il paragrafo 3, viene effettuata una valutazione ambientale per tutti i piani e i programmi,

a) che sono elaborati per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l'autorizzazione dei progetti elencati negli allegati I e II della direttiva 85/337/CEE, o

b) per i quali, in considerazione dei possibili effetti sui siti, si ritiene necessaria una valutazione ai sensi degli articoli 6 e 7 della direttiva 92/43/CEE.” (Valutazione di Incidenza sui SIC)

Per quali piani il Regolamento prevede lo svolgimento della VAS

Sono comunque soggetti a valutazione degli effetti ambientali, in attuazione della Dir. 2001/42/CE:

a) gli strumenti e gli atti di governo del territorio che presentano entrambi i seguenti requisiti:

1) concernono i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico;

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2) contengono la definizione del quadro di riferimento per l'approvazione, l'autorizzazione, l'area di localizzazione o comunque la realizzazione di interventi i cui progetti sono sottoposti a valutazione di impatto ambientale (VIA) secondo la normativa vigente di livello comunitario, nazionale e regionale, che deve essere comunque effettuata tenendo conto della valutazione precedente, evitando reiterazioni di procedimenti già svolti;

b) gli strumenti e gli atti di governo del territorio concernenti i siti designati come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e fauna selvatica ai sensi degli articoli 6 e 7 della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche.

Per quali piani il D.Lgs.152/2006 prevede lo svolgimento della VAS (art.6)

“2. Fatto salvo quanto disposto al comma 3, viene effettuata una valutazione per tutti valutazione per tutti i piani e i programmi:

a) che sono elaborati per la valutazione e gestione della qualità dell'aria ambiente, per i settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli, e che definiscono il quadro di riferimento per l'approvazione, l'autorizzazione, l'area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati negli allegati II, III e IV del presente decreto;

b) per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione dei siti designati come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, si ritiene necessaria una valutazione d'incidenza ai sensi dell'articolo 5 del D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni.”

Conclusioni

Come si può osservare, le tre normative sono coerenti e, in sintesi, prevedono l’assoggettabilità a VAS:

1. per i piani che definiscono il quadro di riferimento per l'approvazione, l'autorizzazione, l'area di localizzazione o comunque la realizzazione dei progetti elencati negli allegati II, III e IV della Dir. 2001/42/CE , identici a quelli allegati al D.Lgs.152/2006;

2. per i piani per i quali, in considerazione dei possibili impatti sulle finalità di conservazione di SIC e ZPS, si ritiene necessaria una valutazione d'incidenza ai sensi dell'articolo 5 del D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357, e successive modificazioni.”

Il presente RU di Pienza non rientra in nessuno dei due requisiti, in quanto:

1. non contiene progetti elencati negli allegati II, III e IV della Dir 2001/42/CE: l’intervento di recupero urbanistico di maggiore consistenza – il PCI 1, dedicato a funzioni miste di natura produttiva, ricettiva e di servizio – insiste infatti su un’area di 6,7 ha, comprensivi di standard urbanistici per verde pubblico e parcheggi.

2. ne è già stata stabilita l’assenza di impatti sulle finalità di conservazione di SIC e ZPS presenti nel territorio comunale (tutti peraltro molto lontani dalle aree di localizzazione delle trasformazioni previste), in sede di svolgimento della relativa Valutazione di Incidenza del PS.

A quest’ultimo proposito si precisa che la Valutazione di Incidenza degli interventi oggetto di valutazione nel RU, così come individuati nel par. 2.1, risulta già svolta grazie alla loro particolare natura (nuove infrastrutture per la viabilità e Aree di Trasformazione Integrata), che ne rendeva obbligatoria la localizzazione territoriale già nel PS (cfr. Allegati 1 e 2 alla RG di PS, Dossier di valutazione delle scelte di PS n. 24, 25, 28, 35).

Una sintesi dei risultati della Valutazione di Incidenza sui SIC n°96 Lucciolabella e sul SIC n°97 Crete d'Orcia e del Formone è riportata negli allegati 2 e 3 al presente RU.

Per i motivi sopra esposti, dunque, il presente RU di Pienza si considera non assoggettabile a VAS, anche in ottemperanza al “principio di non duplicazione delle valutazioni” stabilito all’art. 4, della Dir. 2001/42/CE, che al paragrafo 3 recita “Nel caso di piani e programmi gerarchicamente ordinati gli Stati membri tengono conto, onde evitare duplicazioni della valutazione, del fatto che essa sarà effettuata, ai sensi della presente direttiva, a vari livelli della gerarchia. Al fine, tra l'altro, di evitare duplicazioni della valutazione, gli Stati membri applicano l'articolo 5, paragrafi 2 e 3”

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Dal canto suo, il paragrafo 2 dell’art. 5 ribadisce che: “Il rapporto ambientale elaborato a norma del paragrafo 1 comprende le informazioni che possono essere ragionevolmente richieste, tenuto conto del livello delle conoscenze e dei metodi di valutazione attuali, dei contenuti e del livello di dettaglio del piano o del programma e, per evitare duplicazioni della valutazione, della fase in cui si trova nell'iter decisionale e della misura in cui taluni aspetti sono più adeguatamente valutati in altre fasi di detto iter”.

Il Rapporto ambientale previsto nella procedura VAS della Dir. 2001/42/CE, si ricorda infine, era già parte integrante della Valutazione integrata del PS, in ottemperanza all’art. 10 del Reg. 4/R di attuazione della l.r.1/2005.

7.2.2 Il Quadro normativo regionale: la continuità con la Valutazione integrata del PS

Il Piano Strutturale (PS) di Pienza è stato sottoposto – con esito positivo - a Valutazione Integrata ai sensi del combinato disposto delle seguenti normative di riferimento:

1. l. reg. n. 1/2005 “Norme per il governo del territorio”.

2. DPGR 9 febbraio 2007, n. 3/R (Regolamento di attuazione delle disposizioni del titolo V della l. reg. n. 1/2005).

3. DPGR 9 febbraio 2007, n. 4/R (Regolamento di attuazione dell’articolo 11, co. 5, della l. reg. n. 1/2005, in materia di valutazione integrata; d’ora in poi “Regolamento 4/R”).

4. dir. 2001/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 giugno 2001, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente. In particolare l’Allegato I “Informazioni di cui all'articolo 5, paragrafo 1”

In particolare, La l.r. 1/2005 (art. 3, co. 3) stabilisce che la Valutazione Integrata si applica alle “azioni di trasformazione del territorio”, al fine di assicurare che nessuna delle risorse essenziali sia “ridotta in modo significativo e irreversibile in riferimento agli equilibri degli ecosistemi di cui è componente”, e che “le azioni di trasformazione del territorio devono essere valutate e analizzate in base a un bilancio complessivo degli effetti su tutte le risorse essenziali del territorio.”2

La particolare metodologia adottata per la Valutazione Integrata dal PS di Pienza ha appunto consentito di valutare gli effetti cumulati dell’intero PS – inteso come somma delle 35 Scelte di PS enucleate - sul perseguimento di ciascuno dei 34 obiettivi dell’Albero (cfr. PS, Relazione generale, par. 15.3). Tale metodologia presupponeva inoltre l’adesione a tre “opzioni di fondo” nella impostazione concettuale del modello valutativo, la prima di esse consisteva nella “contestualizzazione dei criteri valutativi” ossia nella scelta di impostare “la valutazione degli effetti territoriali, ambientali, sociali ed economici e sulla salute umana” del piano in termini di valutazione del grado di perseguimento degli obiettivi del piano stesso da parte del complesso delle azioni previste, proprio in quanto interpretate come declinazioni, nel territorio in esame, degli obiettivi generali di sostenibilità volti alla tutela delle risorse essenziali del territorio3.

Si considerino ora i seguenti dati:

1) Grazie alla loro particolare natura (nuove infrastrutture per la viabilità e Aree di Trasformazione Integrata), che ne rendeva obbligatoria la localizzazione territoriale già nel PS, gli interventi oggetto di valutazione del RU, così come individuati nel par. 1.1, erano già tutti presenti, con le loro caratteristiche essenziali, tra gli oggetti di valutazione del PS (cfr. RG, par. 15.8., Dossier di valutazione n. 24, 28, 35). Peraltro, se nella V.I del PS il bilancio complessivo degli effetti del PS su tutte le risorse essenziali del territorio è risultato ampiamente positivo, le “scelte di PS” valutate in ciascuno dei tre Dossier citati (tra cui i sei interventi del RU), hanno tutte e tre presentato delle preformance eccellenti, sia per “capacità di perseguire il proprio obiettivo di riferimento”, sia per “capacità di perseguire l’intero albero degli obiettivi” (cfr. sintesi dei risultati della V.I. del PS in Allegato 1 alla presente Relazione).

2) d’altra parte, il comma 2, art. 14 della l.reg. 1/2005 stabilisce che “deve essere inoltre valutato il rapporto di influenza e reciproca interrelazione tra il piano o programma di settore di cui si tratti, e gli altri eventuali atti di programma correlati, ivi compresi quelli gerarchicamente ordinati rispetto ad esso. (…)”. Nel disposto del comma 2 il riferimento è a piani e programmi i cui effetti da prendere in considerazioni sono quelli richiamati dal comma stesso. Il RU è invece atto (di governo del territorio) correlato e

2 L’insieme delle “risorse essenziali del territorio”, ossia “beni comuni che costituiscono patrimonio della collettività”, è costituito da: a)

aria, acqua, suolo e ecosistemi della fauna e della flora; b) città e sistemi degli insediamenti; c) paesaggio e documenti della cultura; d) sistemi infrastrutturali e tecnologici.

3 Per completezza: la seconda opzione consisteva in un “approccio argomentativo alla valutazione”, la terza nella “predisposizione di indicatori prestazionali a supporto dei giudizi” (cfr. RG del PS, par. 15.1.5.).

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gerarchicamente ordinato al PS e in quanto tale, è sottoposto al processo di V.I. solo allo scopo di verificare le coerenze con esso.

3) la l.reg. 1/2005 – probabilmente per le motivazioni di cui al punto 2) - attribuisce le competenze in merito alla “indicazione e definizione della disciplina della valutazione integrata” (ai sensi dell’articolo 14) allo stesso Piano Strutturale, in quanto parte integrante della “strategia dello sviluppo territoriale comunale” (art. 53, co. 2). Puntualmente, le Norme Tecniche di attuazione del PS hanno trattato l’argomento della Valutazione integrata degli atti di governo del territorio attuativi del PS all’art. 28, stabilendo in particolare, come riferimenti essenziali per essa, gli indicatori di coerenza con gli obiettivi del PS4, come più diffusamente illustrato nel par. 2.3.

Utilizzando lo spazio di agibilità concesso dalla l.r. 1/2005, ed in coerenza con il principio di “non duplicazione delle valutazioni” della Dir. 2001/42/CE, richiamato nel precedente par. 2.2.1, si ritiene opportuno limitare i contenuti della Valutazione integrata del RU (ossia dei sei interventi selezionati) ai soli passaggi non ridondanti – rispetto alla V.I. del PS - previsti dal Regolamento 4/R, e dalla stessa l.r.1/2005, così come risultanti dalla Tab. 7.1 qui di seguito riportata, ossia:

- la verifica tecnica di compatibilità relativamente all’uso delle risorse essenziali del territorio prevista dalla l.reg. 1/2005 (art. 11, co 3), oggetto del par. 2.4 della presente Relazione

- la relazione di sintesi, intesa quale descrizione di tutte le fasi del processo di valutazione svolte e dei i risultati delle valutazioni effettuate;

- la definizione del sistema di monitoraggio finalizzato alla gestione del RU e alla valutazione del processo di attuazione e di realizzazione delle azioni programmate (Cap. 3 della presente Relazione).

Tab. 7.1. Corrispondenze tra norme vigenti in materia di valutazione integrata e i passaggi valutativi effettuati nel PS e nel RU (su fondo grigio i passaggi considerati ridondanti nel RU)

Cod

ice

CONTENUTI DELLA VALUTAZIONE INTEGRATA, CON RIFERIMENTO ALLA NORMATIVA VIGENTE

PARAGRAFI DELLA RELAZIONE GENERALE DI PS OVE TALI CONTENUTI SONO

TRATTATI

PRESCRIZIONI DA APPLICARE ANCHE AL

RU (E RIF. A PRESENTE RG)

1 l. reg. 1/2005 “Norme per il Governo del territorio”, Capo I - Valutazione integrata di piani e programmi

1a

Art. 11 - Disposizioni generali Comma 3. La valutazione integrata comprende la verifica tecnica di compatibilità relativamente all’uso delle risorse essenziali del territorio (elencate nell’art. 3, co.2 l. reg. 1/2005)

Valutazione Integrata del PS, 15.9.2 “Verifica tecnica di compatibilità relativamente all’uso delle risorse essenziali del territorio”

Valutazione Integrata del RU, RG, par. 2.4 “L’applicazione del metodo”

2 DPGR 9 febbraio 2007, n. 4/R (Regolamento attuativo dell’art. 11, co. 5, l.reg. 1/2005, in materia di valutazione integrata).

2a

Art. 1 - Oggetto Comma 3: Il processo di valutazione integrata, comprende tutte le valutazioni degli strumenti della pianificazione territoriale e degli atti di governo del territorio previsti dalla l. reg. 1/2005, compresi gli adempimenti riferiti ai siti di interesse regionale o comunitario.

Allegati 1 e 2 (Valutazioni di incidenza SIC n.96 e SIC n.97) (Cfr. par. 2.2.1)

2b

Art. 4 - Processo di valutazione integrata 2. Il processo di valutazione integrata comprende: co. 2, lett.a): la partecipazione di soggetti esterni all’ammi_ nistrazione procedente inclusa la messa a disposizione delle informazioni relative alla valutazione stessa

Valutazione Integrata del PS, Relazione di sintesi, par. 15.10.1 “Le fasi del processo di Valutazione Integrata del PS”

Valutazione Integrata del RU, “Relazione di sintesi”

2c Comma 2, lett.b): Monitoraggio degli effetti attraverso l’utilizzo di indicatori predeterminati

Valutazione Integrata del PS, Relazione di sintesi, par. 15.10.3

Valutazione Integrata del RU, cap. 3 “Criteri e modalità per il monitoraggio”

2d Comma 2, lett.c): Valutazione ambientale di cui alla dir. 2001/42/CE

Valutazione Integrata del PS, Relazione di sintesi, par. 15.10.4 (Cfr. par. 2.2.1)

4 L’art. 13 della l.reg. 1/2005 prescrive che il PS sia sottoposto al monitoraggio “degli effetti territoriali, ambientali, sociali ed

economici e sulla salute umana” delle scelte in essi operate, ossia degli stessi “effetti” oggetto della Valutazione Integrata. Pertanto, se il monitoraggio di un piano coincide con la verifica della esplicitazione graduale, nella realtà, degli effetti attesi dal piano stimati nell’ambito della valutazione integrata, dal momento che tale verifica è stata impostata in termini di valutazione del grado di perseguimento dell’Albero degli obiettivi del piano da parte del complesso delle previsioni del piano stesso, si può stabilire una identità tra verifica di coerenza del RU con gli obiettivi di PS da una parte e monitoraggio della loro attuazione dall’altra.

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Cod

ice

CONTENUTI DELLA VALUTAZIONE INTEGRATA, CON RIFERIMENTO ALLA NORMATIVA VIGENTE

PARAGRAFI DELLA RELAZIONE GENERALE DI PS OVE TALI CONTENUTI SONO

TRATTATI

PRESCRIZIONI DA APPLICARE ANCHE AL

RU (E RIF. A PRESENTE RG)

2e-a)

Art. 7 - Valutazione intermedia 1. Nella fase intermedia la valutazione ha ad oggetto: a) i quadri conoscitivi analitici specifici da condividere, la definizione degli obiettivi specifici, le azioni per conseguirli con le possibili soluzioni alternative e l’individuazione degli indicatori;

RG cap. 1 “Pienza: stato attuale e tendenze in atto”

RG cap. 2 “L’idea di città” e cap. 3 “Politiche e linee di intervento del PS”

RG Parte II “La componente statutaria” e Parte III “La componente strategica”

RG par. 15.7 “Calcolo degli indicatori prestazionali”

2e-b)

b) la coerenza interna tra gli elementi previsti all’articolo 8, lett. a); vedi punto 2f in questa tabella

2e-c)

c) la coerenza esterna dello strumento della pianificazione territoriale o dell’atto di governo del territorio in formazione rispetto agli altri strumenti della pianificazione territoriale e atti governo del territorio che interessano lo stesso ambito territoriale;

RG capp. 13 e 14 (verifiche di coerenza con la disciplina del PIT e del PTCP)

Allegati 1 e 2 (Valutazioni di incidenza SIC n.96 e SIC n. 97)

par. 15.2 “Valutazione integrata delle previsioni non attuate dello strumento urbanistico vigente”

2e-d)

d) la probabilità di realizzazione delle azioni previste dallo strumento della pianificazione territoriale o dall’atto di governo del territorio;

RG par. da 12.4.(specifiche per la realizzazione delle Aree di Trasformazione Integrata del PS)

2e-e)

e) la valutazione in modo integrato degli effetti territoriali, ambientali, sociali ed economici e sulla salute umana attesi delle azioni previste, anche ai fini della scelta tra le possibili soluzioni alternative di cui all’articolo 9;

Valutazione Integrata del PS, par. 15.9 “Sesto passaggio: Commento alla performance complessiva del PS”

2e-f)

f) la valutazione dell’efficacia delle azioni ai fini del perseguimento degli obiettivi;

Valutazione Integrata del PS, par. 15.9 “Sesto passaggio: Commento alla performance complessiva del PS”

2e-g)

g) l’eventuale riformulazione o adeguamento delle azioni dello strumento della pianificazione territoriale o dell’atto di governo del territorio ipotizzate e le relative valutazioni.

Valutazione Integrata del PS, par. 15.2 “Valutazione integrata delle previsioni non attuate dello strumento urbanistico vigente”

Valutazione Integrata del PS, “Relazione di sintesi”

2f

Art. 8 - Valutazione intermedia di coerenza interna concerne l’analisi della coerenza fra: a) linee di indirizzo, scenari, obiettivi generali, obiettivi specifici e, ove necessario, eventuali alternative dello strumento della pianificazione territoriale o dell’atto di governo del territorio; b) azioni e risultati attesi dello strumento di pianificazione territoriale o dell’atto di governo del territorio.

par. 15.2 “Valutazione integrata delle previsioni non attuate dello strumento urbanistico vigente” (paragrafi E delle schede “valutazione di coerenza interna”)

Valutazione Integrata del PS, par. 15.9 “Sesto passaggio: Commento alla performance complessiva del PS”

2g

Art. 9 - Valutazione degli effetti attesi 1. La valutazione degli effetti delle azioni e degli interventi, di cui all’articolo 7 co. 1, lettera e), evidenzia le ricadute attese e prevedibili, derivanti dall’attuazione dello strumento di pianificazione territoriale o atto di governo del territorio, dal punto di vista ambientale, territoriale, sociale, economico e degli effetti sulla salute umana.

Valutazione Integrata del PS, par. 15.9 “Sesto passaggio: Commento alla performance complessiva del PS”

2h Art. 10 - Relazione di sintesi Valutazione Integrata del PS, par. 15.10 “Relazione di sintesi”

Valutazione Integrata del RU, “Relazione di sintesi”

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 29

Cod

ice

CONTENUTI DELLA VALUTAZIONE INTEGRATA, CON RIFERIMENTO ALLA NORMATIVA VIGENTE

PARAGRAFI DELLA RELAZIONE GENERALE DI PS OVE TALI CONTENUTI SONO

TRATTATI

PRESCRIZIONI DA APPLICARE ANCHE AL

RU (E RIF. A PRESENTE RG)

2h-a)

1. La relazione di sintesi è il documento che descrive tutte le fasi del processo di valutazione svolte in corrispondenza con l’attività di elaborazione degli strumenti della pianificazione territoriale o degli atti di governo del territorio e comprende : a) i risultati delle valutazioni territoriali, ambientali, sociali ed economiche e sulla salute umana, la verifica di fattibilità e di coerenza interna e esterna; b) la motivazione delle scelte fra soluzioni diverse o alternative, ove sussistenti;

Valutazione Integrata del PS, par. 15.10.11 “Le fasi del processo di Valutazione Integrata del PS” + par. 15.10.2 “I risultati del processo di Valutazione Integrata del PS”

2h-b)

c) la definizione del sistema di monitoraggio finalizzato alla gestione dello strumento della pianificazione territoriale o dell’atto di governo del territorio e alla valutazione del processo di attuazione e di realizzazione delle azioni programmate;

Valutazione Integrata del PS, par. 15.10.3

Valutazione Integrata del RU, cap. 3 “Criteri e modalità per il monitoraggio”

2h-c)

d) il rapporto ambientale contenente le informazioni di cui all’allegato 1 della dir. 2001/42/CE.

Valutazione Integrata del PS, par. 15.10.4

3 dir. 2001/42/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 27 giugno 2001 concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente

3a Art.2 – “Definizioni” lett.b): Per «valutazione ambientale» s'intende: - l'elaborazione di un rapporto di impatto ambientale,

Valutazione Integrata del PS, Relazione di sintesi, par. 15.10.4 (Cfr. par. 2.2.1)

3b - lo svolgimento di consultazioni, Valutazione Integrata del PS, Relazione di sintesi, par. 15.10.1 (Cfr. par. 2.2.1)

3c - la valutazione del rapporto ambientale e dei risultati delle consultazioni nell'iter decisionale

Valutazione Integrata del PS, Relazione di sintesi, par. 15.10.2 (Cfr. par. 2.2.1)

3d - la messa a disposizione delle informazioni sulla decisione a norma degli articoli da 4 a 9;

Valutazione Integrata del PS, Relazione di sintesi, par. 15.10.1 (Cfr. par. 2.2.1)

7.3 I criteri di impostazione metodologica della V.I del RU: aspetti innovativi

In coerenza con il principio di contestualizzazione dei criteri valutativi, nella valutazione del RU di Pienza gli obiettivi di sostenibilità sono stati ricavati dalla componente statutaria delle NTA del PS; PS che a sua volta è stato redatto introiettando la dimensione della sostenibilità ambientale anche attraverso una attenta e dettagliata valutazione di coerenza con gli strumenti della pianificazione regionale (PIT) e provinciale (PTCP) nonché – per scelta culturale della AC e del gruppo di lavoro che lo ha costruito – assumendo in maniera puntuale le indicazioni di riferimenti internazionali quali la Carta di Aalborg.

In tale valutazione di coerenza si è ritenuto pertanto opportuno escludere – pur richiamandoli nella matrice di valutazione di tav. 1 - tutti quegli obiettivi e criteri di gestione a carattere nomativo entrati in vigore contestualmente all’approvazione del PS. Risulta infatti ovvio che ciascun intervento debba uniformarsi alle prescrizioni di PS vigenti nel territorio interessato dalla trasformazione.

Ciò risulta valido, in generale, per le performance dei sei interventi RU rispetto al perseguimento di obiettivi e criteri appartenenti alle invarianti strutturali e agli Statuti dell’aria, dell’acqua, del suolo, degli ecosistemi e del paesaggio. Differente è il discorso relativo alle indicazioni dello Statuto della città e degli insediamenti e dello Statuto delle reti. Essi hanno la natura prevalente di obiettivi cui conformare la redazione del RU e dei PCI nel primo caso, e di azioni di tipo gestionale nel secondo caso. Pertanto, solo questo genere di obiettivi andrà a costituire il set nei confronti del quale valutare le performance del RU, non prima di aver subito una ulteriore selezione in grado di isolare gli obiettivi concretamente pertinenti ciascuna trasformazione oggetto di valutazione.

Un iter valutativo convenzionale, una volta determinati gli oggetti da valutare, vi applica i criteri di valutazione e esprime quindi i suoi giudizi; nel processo valutativo del RU di Pienza si è seguita una strada più complessa ma anche più innovativa, utilizzando i criteri di valutazione non solo per giudicare ma anche per pre-progettare le trasformazioni e per controllarne la qualità in tutte la fasi di sviluppo dell’intervento (pianificazione attuativa, progettazione esecutiva, realizzazione e gestione).

Il RU di Pienza si è infatti inscritto nella prassi consolidata delle schede progetto, ma le ha rese più efficaci legandone la stesura alle indicazioni del PS. Si sottolinea che tutto ciò è stato possibile grazie alla configurazione particolare del PS di Pienza, molto analitico e dettagliato.

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 30

Vale infatti ricordare che nel PS di Pienza i due Disegni strategici della città Pubblica e le Schede strutturali di indirizzo progettuale delle Aree di Trasformazione Integrata esprimevano i contenuti squisitamente progettuali delle scelte strategiche del Piano - pre-compatibilizzati con le Regole Statutarie - sotto forma di principi di progettazione urbana a carattere prescrittivo.

In sintesi, nel processo valutativo del RU di Pienza (cfr. Schema ideogrammatico di fig. 7.1.) si sono utilizzati tali principi progettuali anche per valutare le trasformazioni in tutte la fasi di sviluppo dell’intervento (pianificazione attuativa, progettazione esecutiva, realizzazione e gestione). In virtù di questo approccio innovativo i dossier inerenti le trasformazioni rilevanti del RU di Pienza sono stati denominati valutativi e progettuali, a sottolineare la stretta integrazione tra i due aspetti, ritenuta garanzia di qualità e sostenibilità.

Per illustrare in modo più approfondito questo aspetto è necessario prima illustrare i contenuti dei Dossier Progettuali e Valutativi e delle Scheda progettuali di cui rispettivamente agli artt. 123 e 124 delle NTA.

Nel Cap. 4 è già stata illustrata la struttura delle schede-progetto, che interessano tutti gli interventi del RU sottoposti al Valutazione integrata, con esclusione del by-pass sulla S.P. 146 (la cui progettazione è comunque affidata alla Provincia).

La differenziazione in due tipologie risponde al diverso stato di definizione degli interventi: mentre i DPV trattano di interventi ancora da precisare, sul piano della articolazione spaziale dei singoli comparti edificabili, le Schede Progettuali SP arrivano ad un livello di definizione molto maggiore, includendo la ripartizione dei diritti edificatori tra i vari proprietari e in taluni casi la localizzazione dei volumi in ampliamento edilizio previsti. La struttura delle due tipologie di schede-progetto è piuttosto simile: quattro delle cinque o sei Sezioni previste (quelle centrali) di fatto coincidono, almeno come denominazione.

Fig. 7.1 Schema delle relazioni logiche tra componenti normative e progettuali di PS e RU e l’insieme di queste con la pre-progettazione e valutazione degli interventi più rilevanti

PS - Regole di gestione delle risorse

RU – Regole per la trasformazione + misure di èco-amenagement

Dossier Progettuali Valutativi e Schede progetto

Valutazione = Verifica rispondenza trasformazioni ai requisiti fissati nelle schede-progetto

PS – Progetto di Piano (Disegno strategico della città

pubblica)

RU – Pre-progettazione degli interventi più rilevanti

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 31

Fig. 7.2 La struttura delle schede-progetto

Per comprendere l’aspetto innovativo accennato in chiusura del precedente paragrafo, si consideri le modalità di utilizzo dei DPV e delle SP (d’ora in poi genericamente “schede-progetto” in sede di valutazione integrata dei Piani complessi di intervento (PCI) e dei Piani Attuativi (PA) (cfr. art.122 NTA).

- Nella valutazione integrata dei progetti di PCI – se distinti dai relativi Piani Attuativi - deve essere verificata la conformità delle trasformazioni a quanto stabilito nelle Sezioni I, II e III del DPV, in particolare in termini di: perimetro delle aree interessate, quantità volumi, destinazioni d’uso, aree o volumi da cedere al pubblico.

- Nella valutazione integrata dei Piani Attuativi, devono invece essere verificati i seguenti elementi:

a) che lo schema di assetto urbanistico dell’area di intervento sia coerente con il PS, e in particolare con tutte le norme incidenti sull’area di intervento richiamate nel riepilogo di cui alla Sezione II della scheda-progetto;

b) che per l’insieme dei comparti attuativi previsto dal Piano Attuativo siano rispettati i parametri urbanistico-ambientali di cui alla Sezione III della scheda-progetto;

c) che lo schema di assetto urbanistico dell’area di intervento sia improntato al rispetto delle Regole di impianto urbanistico-ambientale di cui alla Sezione IV e alle Regole per l’articolazione dell’intervento in stralci attuativi organici di cui alla Sezione VI della scheda-progetto, se esistente;

d) che nello schema di assetto urbanistico dell’area di intervento siano contemplate le Misure di èco-aménagement di cui alla Sezione V delle schede-progetto limitatamente a quelle obbligatorie e applicabili alla fase “PA” (Piano Attuativo) indicate, per ciascun intervento, nella Tab. 1 (di seguito riportata);

e) che nelle NTA del Piano Attuativo siano inserite tutte le Misure di èco-aménagement, di cui alla Sezione V, obbligatorie e applicabili alle fasi “PE” (Progetti Esecutivi dei singoli comparti edificatori), “R” (Realizzazione) e “G” (Gestione); indicate, per ciascun intervento, sempre nella Tab. 1.

- Nel caso la definizione del progetto di PCI e/o del relativo Piano Attuativo dovesse conseguire ad una valutazione comparativa tra più proposte (pubblico avviso), l’adesione del progetto di PCI o PA alle Misure di èco-aménagement (di cui alla Sezione V) facoltative, indicate per ciascun intervento nella Tab. 1, costituirà titolo di apprezzamento preferenziale della proposta.

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 32

- I latori dei PCI o PA devono presentare, a corredo degli elaborati richiesti, una autovalutazione improntata alle stesse modalità e criteri sopra specificati.

I contenuti delle Schede-progetto sopra elencati illustrano la natura dell’approccio endoprogettuale adottato nel presente RU: non ha più senso, infatti, distinguere l’aspetto normativo-progettuale del RU dagli aspetti valutativi degli interventi nei quali esso si esplicita. Tale approccio unisce tre vantaggi:

- la trasformazione da valutare (che nella maggior parte dei casi poi verrà concretamente realizzata da soggetti diversi dalla AC) compie alcuni primi passi progettuali sotto la guida della AC e degli estensori del RU. Questi primi passi progettuali sono coerenti, come si è già detto, con gli obiettivi di sostenibilità del PS e dunque la trasformazione parte bene.

- la applicazione dei criteri di valutazione ad una trasformazione già dotata di elementi progettuali (quelli contenuti nella scheda-progetto) consente non solo di verificarne la coerenza con il PS (ovvero la sostenibilità) ma anche di innescare un processo di autoapprendimento per i progettisti del RU che, qualora attraverso la “autovalutazione” del proprio progetto alla luce della coerenza con i criteri elencati nella scheda riscontrassero una bassa performance della trasformazione in ordine a uno o più obiettivi di sostenibilità, potranno revisionare opportunamente le scelte progettuali.

- il terzo vantaggio - l’aspetto forse più innovativo - è rappresentato dalla permanenza delle indicazioni del RU oltre la fase della pianificazione attuativa; la scheda-progetto continua infatti a svolgere il suo ruolo di garante della coerenza tra PS/RU e trasformazioni fino al loro compimento (progettazione esecutiva e fase di realizzazione) spingendosi inoltre fino alla fase di gestione, e interessando addirittura, sebbene in modo non sistematico e su base volontaria, la fase di dismissione (tale è il senso, ad esempio, delle misure facoltative a favore dell’utilizzo di materiali riciclabili, finalizzato al risparmio di risorse), chiudendo così l’intero ciclo di vita del progetto. Tale risultato è stato ottenuto assicurandosi – tramite la Sez. V delle schede - che nelle NTA dei piani attuativi siano presenti tutti gli elementi che competeranno alla fase della progettazione esecutiva, della realizzazione, della gestione e della dismissione.

L’esito dell’approccio endoprogettuale è dunque una forte (e verificabile) integrazione e interazione tra piano, progetto dell’intero ciclo di vita dell’opera, e valutazione.

Cogenza delle misure Legenda delle fasi di sviluppo del progetto

Misure obbligatorie PA - Piano Attuativo (inclusa progettazione delle reti) R – fase di Realizzazione

Misure facoltative PE - Progetti Esecutivi dei singoli comparti edificatori, G – fase di Gestione

PCI1 PCI2 PA1 PA2 PA3 La realizzazione dell’intervento è subordinata alla esistenza o contestuale realizzazione delle infrastrutture che consentono la tutela delle risorse essenziali del territorio, ed in particolare di quelle destinate:

- all’approvvigionamento idrico e alla depurazione delle acque;- alla difesa del suolo, tale da tutelare le aree interessate da rischi di esondazione o di frana;- alla gestione dei rifiuti solidi;- alla disponibilità dell’energia;- ai sistemi di mobilità; - al sistema del verde urbano (vedi anche misure n.17 e 18).

Reti differenziate per lo smaltimento delle acque reflue (art. 20 Reg. 2/R)

2Nella progettazione delle opere infrastrutturali, devono essere previsti impianti di fognatura e depurazione separati per le acque piovane e per le acque reflue, verificandone inoltre la coerenza con i piani e programmi di gestione del servizio idrico integrato dell’Autorità di Ambito Territoriale Ottimale (ATO) competente ai sensi della legge regionale 21 luglio 1995, 81 (Norme di attuazione della legge 5 gennaio 1994, n.36).

PA

3La posa in opera delle reti (adduzione acqua potabile, collettamento reflui, energia elettrica, gas metano, ecc) deve essere fatta in base ad un progetto unitario limitando al massimo la differenziazione delle sedi e prevedendo forme di accessibilità permanente, in modo da facilitarne la gestione e il mantenimento in efficienza PA

4 E’ esclusa la collocazione di elettrodotti aerei. PA

5La realizzazione dei nuovi impianti sarà occasione per la rimozione delle linee e degli impianti esistenti , se obsoleti e non adeguati alle caratteristiche di alto profilo tecnologico dell’area PA

Applicare i criteri tecnici contenuti nelle “Linee Guida per la progettazione, l’esecuzione e l’adeguamento degli impianti di illuminazione esterna”, in attuazione D.G.R.T. n.815 del 27/08/2004, e nell’allegato C della legge reg. Toscana n. 37/2000. Si prescrive in particolare:- l’impiego di sorgenti luminose a vapori di sodio ad alta pressione o comunque di apparecchi illuminanti che consentano un risparmio energetico analogo o superiore;- la scelta, per le strade con traffico motorizzato, dei livelli minimi di luminanza e illuminamento consentiti dalle normative UNI 10439; - l’esclusione, per i nuovi impianti di sistemi di illuminazione a diffusione libera o diffondenti, o comunque che emettano un flusso luminoso nell’emisfero superiore eccedente il 3% del flusso totale emesso- la limitazione dell’uso di proiettori ai casi di reale necessità;- l’adozione di sistemi automatici di controllo, riduzione o spegnimento dei flussi luminosi in determinate fasce orarie, tenendo conto delle esigenze di sicurezza.

Comfort acustico (art. 47 PS)7

Assicurare ai sensi di legge la compatibilità reciproca delle emissioni acustiche delle nuove attività produttive e di servizio alla produzione con il resto delle funzioni insediate nell'area di intervento, attraverso l’accompagnamento del Piano attuativo con una opportuna Valutazione del clima acustico. PA

8I nuovi spazi pubblici e privati destinati a piazzali, parcheggi e viabilità , devono essere realizzati con modalità costruttive che consentano l’infiltrazione o la ritenzione anche temporanea delle acque. Sono possibili eccezioni a tale disposizione esclusivamente per dimostrati motivi di sicurezza o di tutela storico-ambientale; PE

9Il convogliamento delle acque piovane in fognatura o in corsi d’acqua deve essere evitato, optando piuttosto per il loro riutilizzo (per usi irrigui o comunque diversi da quello potabile) previo accumulo in cisterne interrate o, se la natura (prevalentemente argillosa) del suolo lo consente, per la dispersione delle acque in aree permeabili adiacenti senza che si determinino danni dovuti a ristagno.

PA, G

10Al fine di favorire la realizzazione di reti separate per l’uso potabile e per l’uso non potabile dell’acqua, sono da prevedersi, per l'irrigazione dei terreni, idonei sistemi di accumulo e riutilizzo delle acque piovane; nelle zone artigianali-industriali, sono da prevedersi sistemi di accumulo e riutilizzo di acque reflue depurate; PA, G

Edilizia sostenibile (art. 104 PS, art. 22 Reg. 2/R) 11

Nella progettazione dei nuovi edifici applicare le “Linee guida per la valutazione della qualità energetica ambientale degli edifici in Toscana” ai sensi dell’articolo 37, comma 3 della L.r. n. 1/2005 (emanate con DGR n.322 del 28-2-2005) [nota 1] PE

Contenimento energetico degli edifici (Art. 23.reg. 2/R) 12

Privilegiare l’impiego di tecnologie bioclimatiche e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, quali la tecnologia fotovoltaica, idroelettrica, eolica e quella derivante da biomasse, con particolare riferimento alla diffusione del sistema solare termico PE

Gli interventi urbanistico-edilizi, ivi compresi quelli riguardanti il patrimonio edilizio esistente indicati all’articolo 79, comma 2 lettere c) e d) della l.r.1/2005 (RC e RE) devono essere progettati secondo i criteri energetici ed ambientali di seguito indicati:a) considerazione dei dati climatici locali;b) controllo dei consumi di energia, del ciclo delle acque, delle emissioni e dei rifiuti;c) utilizzo di prodotti ecocompatibili, materiali locali e tecnologie efficienti dal punto di vista energetico;d) considerazione degli spazi esterni come parte integrante e non complementare del progetto degli edifici;e) previsione di una cantierizzazione ispirata ai principi del risparmio energetico e della tutela dell’ambiente.

Barriere architettoniche 14 Conformità alla l.reg. Toscana n. 47/91 ed alla normativa nazionale in materia PE

Tab.1 - MISURE DI ECOAMENAGEMENT PER LE FASI DI SVILUPPO DEL PROGETTO SUCCESSIVE ALLA REDAZIONE DEL PCI

Parametri per gli interventi edilizi (Art. 24 –reg. 2/R)

Obbligo di contestuale realizzazione infrastrutture per la tutela delle risorse essenziali (art. 3, co. 5, l.r. 1/2005, art. 137 PS)

Risparmio energetico nella illuminazione esterna e forme di contenimento dell’inquinamento luminoso

6

PE

R

PA, G

1

Misure per la riduzione della Impermeabilizzazione superficiale e per il risparmio idrico (art 103 PS + artt. 16, 17, e 21 Reg.2R)

13

Progettazione unitaria delle reti tecnologiche e loro accessibilità

Tema Misure prescrittive Fasen.Interventi

Cogenza delle misure Legenda delle fasi di sviluppo del progetto

Misure obbligatorie PA - Piano Attuativo (inclusa progettazione delle reti) R – fase di Realizzazione

Misure facoltative PE - Progetti Esecutivi dei singoli comparti edificatori, G – fase di GestioneAssicurare condizioni di salubrità nei nuovi insediamenti attraverso l'applicazione dei seguenti principi: PEa) assicurare l'isolmento acustico fra gli alloggi e tra questi e l'ambiente esternob) evitare i materiali contenenti agenti inquinanti pericolosi quali PVC, formaldeide (presente nei pannelli di Medium density), rame, cromo, arsenico, creosoto, dieldrina, lindano, pentaclorofenoli, ecc.c) elimitare pitture o sceglierle a basso contenuto di VOC (composti organici volatili), privilegiando vernici minerali a base di acqua o vernici naturalid) Considerare i rischi legati alla presenza di campi elettromagneticie) Provvedere a una illuminazione naturale diffusa di buona qualità, ed eliminare la possibilità di riverberi.d) adottare accorgimenti per favorire la ventilazione naturale (passiva) all'interno degli edifici/alloggi, o la ventilazione meccanica con recupero di calore (MVHR) , ola ventilazione basata sul principio dell'isolamento dinamico)

g) adottare accorgimenti per il mantenimento di un livello adeguato di umidità relativa negli ambienti interni, quali: evitare l'impiego di materiali che possono rappresentare un ambiente ideale per la formazione di muffe, utilizzare materiali igroscopici (argilla, legno, fibre naturali e sughero) rivestendoli eventualmente con finiture traspiranti per non comprometterne la qualità; prevedere murature traspiranti in modo da agevolare la fuoriuscita di vapore dagli ambeinti interni, ecc.

Risparmio di materiali 16 Privilegiare l'impiego di materiali riciclati (pannelli Trex, rivestimenti in materiali riciclati, ecc.) e/o di materiali biodegradabili, riutilizzabili e riciclabili PE

17 Prevedere, con modalità compatibili con lo svolgimento delle attività di cantiere, l’impianto anticipato della vegetazione arborea di progetto ( pre-verdissement ). R

18Verifica della rispondenza del Coefficiente di Occupazione dello Spazio del verde (COSV) fissato nella Sez III PA, PE,

R, GControllo impatto paesaggistico (art. 134 PS) 19

Svolgimento di una puntuale verifica degli impatti dei nuovi edifici sul paesaggio che assuma come riferimento lo Statuto degli ecosistemi e del paesaggio e che preveda, all’occorrenza, prescrizioni in merito alla scelta di materiali e tipologie costruttive e alla modulazione dell’articolazione e dell’altezza dei volumi. PA

Coordinamento con la realizzazione di altri interventi previsti dal RU (art. 134 PS)

20Adeguatezza delle infrastrutture viarie, ciclo-pedonali e pedonali di progetto rispetto alle previsioni del RU per tali infrastrutture.

PA

Opere urbanizza secondaria (art.137 PS) 21

Predisposizione, tra gli elaborati del piano di una convenzione la cui stipula assicuri la realizzazione di opere di urbanizzazione secondaria contestualmente alle edificazioni private. PA

22Compatibilmente con le esigenze funzionali (sicurezza, insolazione, distanze minime) saranno mantenute e collocate nelle aree di verde urbano privato piante di alto fusto, con preferenza per le specie autoctone indicate nell’art. 102 delle NTA del RU PE

23Nelle aree di verde privato viene mantenuta la massima percentuale di superficie permeabile, che comunque non deve risultare inferiore al 25% della Superficie fondiaria (SF). PE

b) Sistema di attribuzione dei punteggi corrispondenti al grado di soddisfacimento dei requisiti (allegato “B”);

Progettazione e gestione del verde urbano (art. 102 RU)

15

Salubrità degli edifici

Gestione del verde privato (art. 53 RU e 16 Reg. 2/R)

c) Sistema di pesatura di ciascun requisito ed area di valutazione, (allegato “C”); d) “Manuale per l’Edilizia Sostenibile” (allegato “D”);

Nota 1: Costituite dai seguenti elaborati:

e) “Elenco base dei materiali per l’Edilizia sostenibile” (allegato “E)

a) “Linee Guida” presentazione del documento e schemi di schede tecniche riguardanti i requisiti per la valutazione energetico/ambientale raggruppati per aree di valutazione degli edifici (allegato “A”);

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 35

7.4 L’applicazione del metodo

Stanti queste premesse, il modello di valutazione integrata del RU – ossia dei sei interventi selezionati con i criteri di cui al par. 2.1 – è affidato alla stima del grado di coerenza dei contenuti progettuali di tali interventi – così come dettagliatamente definiti nei Dossier Progettuali e Valutativi e nelle Schede Progettuali delle NTA del RU, cui si rimanda - e il sistema di obiettivi di sostenibilità proposti dal PS al RU, selezionati con i criteri indicati al precedente par. 2.3.

Essendo tali obiettivi organizzati con riferimento alle risorse essenziali del territorio ossia ai “beni comuni che costituiscono patrimonio della collettività” così come intesi dalla l.reg. 1/2005 - aria, acqua, suolo e ecosistemi della fauna e della flora, città e sistemi degli insediamenti, paesaggio e documenti della cultura, sistemi infrastrutturali e tecnologici – la valutazione integrata coinciderà di fatto con la verifica tecnica di compatibilità relativamente all’uso delle risorse essenziali del territorio prevista dalla l.reg. 1/2005 (art. 11, co. 3), come anticipato al par. 2.2.2.

Tale verifica è sintetizzata nella Matrice di Valutazione Integrata del RU di Tav.1. In essa sono stati riportati:

• nelle colonne, i sei interventi del RU oggetto di valutazione (aggregati per UTOE), ossia:

- S1 - By pass SP 146 e fascia di ambientazione (500 mt circa) (UTOE 3)

- PCI 2 – Progetto urbano Ex Foro Boario (UTOE 3)

- PA1 - Espansione Pienza Nord (UTOE 3)

- PCI 1 – Progetto urbano Ex Fornace Crestini (UTOE 5)

- PA2 - Completamento e riqualificazione area Ponticino (UTOE 5)

- PA3 - Completamento e riqualificazione area Fornacino (UTOE 5)

• nelle righe, il sistema di obiettivi di sostenibilità/criteri di gestione, ricavate sia dalla Componente statutaria del PS (in genere obiettivi), sia dalla Componente strategica (in genere misure gestionali), organizzati in riferimento alle quattro componenti principali nelle quali la l.reg. 1/2005 organizza l’insieme delle “risorse essenziali del territorio”:

- a) aria, acqua, suolo e ecosistemi della fauna e della flora;

- b) città e sistemi degli insediamenti;

- c) paesaggio e documenti della cultura;

- d) sistemi infrastrutturali e tecnologici.

Inoltre, gli obiettivi relativi alla componente c) sono stati integrati da obiettivi e “azioni prioritarie” previsti dal nuovo PIT nella “Schede dei paesaggi ed individuazione degli obiettivi di qualità”, AMBITO 38: VAL D'ORCIA. Si tratta di una scelta non obbligata, in quanto nelle precedenti Valutazioni Integrate era già stata verificata la coerenza tra PS e nuovo PIT, ma è apparso comunque utile – scendendo di scala – verificare ulteriormente la coerenza del RU con gli obiettivi paesaggistici del PIT.

Una ulteriore integrazione ha riguardato la componente d) sistemi infrastrutturali e tecnologici, cui sono stati afferiti anche quelli di specificamente previsti dal Reg. 2/R5, contenete parametri ed indirizzi diretti a garantire che tutti gli interventi di trasformazione del territorio siano compiuti nel rispetto dei requisiti di qualità urbana, ambientale, edilizia e di accessibilità al fine di prevenire e risolvere i fenomeni di degrado. Essi riguardano, in particolare:

- Capo III - Interventi per il contenimento dell’impermeabilizzazione del suolo, il risparmio idrico, la salvaguardia e la ricostruzione delle riserve idriche anche potenziali;

- Capo IV - Dotazioni di reti differenziate per lo smaltimento, per l’adduzione idrica ed il riutilizzo delle acque reflue;

- Capo V - Salubrità degli immobili e del territorio, l’edilizia sostenibile ed il contenimento energetico.

5 DPR 9 febbraio 2007, n. 2/R, Regolamento di attuazione dell’articolo 37, comma 3, della legge regionale 3 gennaio 2005 n. 1

(Norme per il governo del territorio) – Disposizioni per la tutela e valorizzazione degli insediamenti.

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Si tratta in verità di un passaggio formale, in quanto i parametri ed indirizzi fissati dal Reg. 2/R sono stati introiettati direttamente sia nel RU sia nella Sez. V delle schede-progetto, in particolare nelle misure obbligatorie di èco-aménagement cui sottoporre le varie fasi di pianificazione, progettazione, realizzazione e gestione dell’intervento.

Come per gli obiettivi del PS, dal novero sia degli obiettivi del PIT- paesaggio, sia di quelli del Reg, 2/R sono stati espunti quelli che non avevano attinenza con gli interventi oggetto di valutazione.

La matrice di Tav.1 di seguito riportata consente di evidenziare le correlazioni tra i due insiemi: i campi con sfondo grigio indicano l’assenza di correlazioni, mentre le celle colorate o bianche segnalano la presenza di correlazioni tra un determinato obiettivo (o disciplina) e un dato intervento, indipendentemente dal punteggio.

Attraverso questa prima operazione di territorializzazione degli obiettivi si ha una ricostruzione in forma matriciale dell’insieme dei requisiti di sostenibilità che il PS richiede che vengano assicurati in ciascuna parte del territorio comunale (o nell’intero territorio comunale).

Prima di procedere al commento delle performance del RU si illustrano i criteri con i quali sono stati attribuiti i giudizi (v. Tab. 7.2).

Tab. 7.2. I criteri di attribuzione dei giudizi

Capacità della scelta di favorire o contrastare gli obiettivi di sostenibilità, espressa attraverso una scala di valori (punteggio)

Molto 3

Abbastanza 2 Il contribuito della scelta progettuale al raggiungimento dell’obiettivo di sostenibilità del PS è positivo e lo favorisce

Poco 1

Nullo

Poco -1

Abbastanza -2 Il contribuito della scelta progettuale al raggiungimento dell’obiettivo di sostenibilità del PS è negativo e lo contrasta

molto -3

Nella Tav. 1, accanto alla sezione con i punteggi è riporta una ulteriore fincatura contenente la motivazione del giudizio attribuito, così come della eventuale mancanza di correlazione tra intervento e obiettivo (o comunque dell’inopportunità della sua considerazione, come nel caso di obiettivi e criteri di gestione dettagliati delle risorse la cui applicazione è ipso facto obbligatoria per tutte le previsioni del RU.

7.5 I risultati della Valutazione Integrata del RU

Tutte e sei le trasformazioni valutate hanno fatto registrare esiti eccellenti, ovvero hanno prestazioni sempre positive e in metà dei casi con punteggi di giudizio massimo.

In generale, i valori prestazionali medi (punteggio medio) ottenuti dividendo il punteggio complessivo di ciascuna trasformazione valutata per il numero dei giudizi espressi, sono sempre compresi tra un minimo di 2,42 ed un massimo di 3 (cfr. Tab. 7.3).

Si sottolinea – a margine - anche l’inversione di segno dell’unico tra gli obiettivi di PS risultato perseguito in modo insufficiente (punteggio -2) da parte del complesso delle scelte di PS nella VI a questo relativa (cfr. Matrice in Allegato 1). Si tratta dell’obiettivo “F.3. Coordinare la collocazione di funzioni e strutture di rango elevato” afferito alla componente “b) città e sistema degli insediamenti”, e riproposto in termini più circostanziati tra gli obiettivi generali per il Sistema Funzionale degli Insediamenti (art. 89 NTA PS) con la dizione “Pervenire ad una distribuzione complessiva delle funzioni di livello superiore promovendo forme di coordinamento e di integrazione con i comuni contermini” (cfr. Tav. 1, obiettivo 13).

Tale obiettivo presenta correlazioni con gli interventi valutati nel RU solo relativamente al PCI1 – Progetto Urbano ex Fornace Crestini. Fermo restando che la verifica del suo perseguimento, adesso come allora, non può che risultare indeterminata (lo sarà al termine della fase di “montaggio del Programma Complesso di Intervento, se non addirittura in fase di definizione del Piano Attuativo, qualora non contestuale al PCI), esso è stato inserito come “regola di impianto urbanistico-ambientale” nella Sezione IV del DPV del PCI 1 (voce 5); il che costituisce tutto quanto si può fare – in sede di RU – per favorire “forme di coordinamento e di

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integrazione con i comuni contermini” (nella fattispecie i comuni dell’ANPIL Val d’Orcia e/o quelli della Comunità Montana) per la localizzazione di servizi di rango elevato e/o consortili.

Tab. 7.3 Valutazione integrata del RU: sintesi dei risultati

Interventi Numero giudizi espressi Valore medio

S1 - By-pass del centro abitato di Pienza e fascia di ambientazione 12 2,42

PCI2 - Progetto Urbano Ex Foro Boario 32 2,78

PA1 - Espansione Pienza Nord 37 2,81

PCI1 - Progetto Urbano area Ex Fornace Crestini 30 3,00

PA2 - Completamento e riqualificazione area Ponticino 25 3,00

PA3 - Completamento e riqualificazione area Fornacino 23 3,00

2,42

2,78 2,813,00 3,00 3,00

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

S1 PCI2 PA1 PCI1 PA2 PA3

Procedendo al commento della sintesi dei risultati di Tab. 7.3, si osserva che metà degli interventi (il PCI1, PA2 e PA3, ossia tutti quelli previsti nella UTOE 5), presentano il punteggio massimo possibile (media = 3), dal momento che perseguono al meglio tutti gli obiettivi della Tav.1 che presentano correlazioni con essi.

Quanto agli altri tre, pur nel quadro di prestazioni sempre eccellenti, si osservano alcune variazioni nel punteggio medio, che si commentano dal più basso al più alto:

- il punteggio non pieno (2,42) attribuito all’intervento S1, dipende da 3 correlazioni con punteggio nullo (che fanno media) con obiettivi inerenti l’attenuazione di misure per l’attenuazione dell’inquinamento luminoso; il punteggio nullo è dovuto al fatto che l’intervento di realizzazione del by-pass è di competenza della Provincia, e dunque fuori dal controllo del RU, in termini di progettazione esecutiva e gestione dell’illuminazione;

- il punteggio non pieno dell’intervento PCI2 - Progetto Urbano Ex Foro Boario (2,78) dipende da l’effetto combinato di:

- due interferenze con punteggio nullo con gli obiettivi 19 e 30, miranti entrambi a potenziare l’offerta abitativa rivolta ai residenti a basso reddito, motivate con il fatto che nell'intervento PCI2 le residenze concesse prevedono già una contropartita per il l’AC in termini di cessione di aree per parcheggi, spazi e verde pubblici, e dunque la sottrazione di quote di cubatura all’edilizia privata non si è ritenuta garantire l’equilibrio economico (e dunque la fattibilità) dell’operazione. D’altra parte l’obiettivo è pienamente perseguito dall’intervento PA1 (che prevede il 30% di ERP con finalità sociali e il 50% di edilizia convenzionata) e con i 6 alloggi speciali per categorie sociali svantaggiate dell’intervento di recupero (A3), escluso dalla VI;

- un perseguimento non ottimale (punteggio 2) dell’obiettivo 22 “Integrare l’offerta di servizi alla popolazione con nuovi servizi e attrezzature rivolte ai visitatori, allo scopo di: alleggerire la pressione sul centro storico; di allungare la permanenza media dei visitatori; di favorire le fasce di visitatori

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giovanili e/o il cicloturismo”, motivato con il fatto che l’intervento PCI2 non è centrato su queste tematiche, pur contribuendo abbastanza al suo perseguimento in quanto migliora in modo consistente l'accessibilità e la disponibilità di spazi di sosta e servizi per i turisti. D’altra parte questo obiettivo è pienamente perseguito da azioni escluse dalla VI (percorsi ciclo pedonali e pedonali, ostello CR3, parco urbano della Pieve di Corsignano, ecc.) anche se l’intervento cardine - l'intervento di PS “ATI 3 - Approdo Nord” - è demandato ai RU successivi; anche il PCI1, sebbene non direttamente correlato all’obiettivo, trovandosi in una diversa UTOE, prevede comunque un'area di parcheggio per pullman turistici che contribuisce al persguimento dell’obiettivo in questione.

7.6 Le fasi del processo di Valutazione Integrata del PS

Il giorno 25 marzo si è svolta una Assemblea pubblica a Pienza, presso gli uffici comunali (Sala del Consiglio) avente ad oggetto l’illustrazione della Valutazione integrata del RU e, con essa, del RU stesso.

Sono stati invitati tutti i soggetti interessati. Non sono stati raccolti contributi.

3

2

1

-1

-2

-3

S1

- By-

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azio

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Pon

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Forn

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Art.92 DPV2 DPV3 DPV1 SP1 SP2

Capo I 1 Statuto dell'aria Tutti gli interventi sono sottoposti ex lege alla disciplina dello Statuto dell'aria (misure anche richiamate nelleschede-progetto, Sez. V: Verifica del comfort acustico - Tema 7 )

Capo II 2 Acqua Tutti gli interventi sono sottoposti ex lege alla disciplina dello Statuto dell'acqua (classificazioni del rischioanche richiamate nelle Schede-progetto, Sez. II)

Capo III 3 Suolo Tutti gli interventi sono sottoposti ex lege alla disciplina dello Statuto del suolo (classificazioni del rischioanche richiamate nelle Schede-progetto, Sez. II)

Capo IV 4 Ecosistemi e del paesaggio Tutti gli interventi sono sottoposti ex lege alla disciplina dello Statuto degli ecosistemi e del paesaggio(classificazioni paesaggistiche anche richiamate nelle Schede-progetto, Sez. II e Sez. IV)

Art.115 Interventi per l’attenuazione dell’inquinamento luminoso

Utilizzo di lampade ad alta efficienza, sostituzione dei tradizionali corpi illuminanti con altri di tipo cut-off, ecc.

Art. 117 Completamenti ed adeguamenti degli impianti di collettamento e depurazione

Promozione del coordinamento con gli interventi previsti dall'ATO 6

Art.139 Utilizzazione di indicatori quantitativi per il verde urbano da prevedere nelle trasformazioni urbane integrate

Al fine di stabilire le quantità di verde urbano di cui all’art. 96, il RU utilizza l’indice COSV (Coefficiente di Occupazionedello Spazio del verde)

L'indicazione è richiamata nelle schede-progetto (Sez V - Tema 2)

3 3 3 3 3 Coerentemente con le prescrizioni del PS, il RU fissa il COSV per ciascuna area di trasformazione nella Sez.III delle schede-progetto

Obiettivi per la tutela delle risorse essenziali del territorio espunti dal PS, dal PIT e dal Regolamento 2/R Motivazioni del giudizio o della mancanza di correlazione o della rilevazione di interferenze la cui valutazione è superflua in sede di V.I. del RU

5

6

7

Il contribuito della scelta progettuale al raggiungimento dell’obiettivo di sostenibilità del PS è positivo e lo favorisce

Il contribuito della scelta progettuale al raggiungimento dell’obiettivo di sostenibilità del PS è negativo e lo contrasta

Nessuna correlazione obiettivo/intervento o correlazione già normata puntualmente dal PS

Capo I

a) aria, acqua, suolo e ecosistemi della fauna e della flora

UTOE 3 UTOE 5

3 3 3 3 3

3 3 3 L'intervento di realizzazione del by-pass è di competenza della Provincia; per gli altri interventi, l'indicazione èrichiamata nelle schede-progetto (Sez. V - Tema 6)

Riepilogo delle Sezioni delle Schede-progetto (DPV e SP) menzionate nelle motivazioni

REGOLE DI IMPIANTO URBANISTICO-AMBIENTALE (con riferimento a fig. 2)

Poco

Abbastanza

Molto

Capacità della scelta di favorire o contrastare gli obiettivi di sostenibilità, espressa attraverso una scala di valori (punteggio)

Molto

Abbastanza

Poco

Tav. 1 - Matrice di Valutazione Integrata del RU

Sezione II

Sezione III

Sezione IV

RIEPILOGO DELLE CLASSIFICAZIONI DI RU e PS INERENTI L’AREA DI INTERVENTO

PARAMETRI URBANISTICO-AMBIENTALI DELL’INTERVENTO E BILANCIO PEREQUATIVO

MISURE DI ECOAMENAGEMENT PRESCRITTE PER LE FASI DI SVILUPPO DEL PROGETTO SUCCESSIVE ALLA REDAZIONE DEL PCI (rif. A Tab.1 art. 122 RU)Sezione V

Nullo

PS di Pienza, NTA Parte II - Componenete Statutaria

PS di Pienza, NTA Parte III - Componenete Strategica

3 3

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Art.92 DPV2 DPV3 DPV1 SP1 SP2

Obiettivi per la tutela delle risorse essenziali del territorio espunti dal PS, dal PIT e dal Regolamento 2/R Motivazioni del giudizio o della mancanza di correlazione o della rilevazione di interferenze la cui valutazione è superflua in sede di V.I. del RU

UTOE 3 UTOE 5

8Garantire la integrità, la persistenza e l’evoluzione delle caratteristiche distintive degli insediamenti esistenti, conparticolare riferimento agli edifici dichiarati di notevole interesse pubblico, agli edifici di interesse storico edarchitettonico, agli spazi pubblici antichi e recenti, ai pattern insediativi del territorio rurale;

3 3 3 3 3 Obiettivi garantiti dalle regole di impianto urbanistico ambientale della Sez.IV delle Schede-progetto

9Migliorare la vivibilità e la qualità percettiva e funzionale degli spazi pubblici, da intendersi quali luoghi privilegiati diincontro e di riferimento identitario, anche accogliendo le indicazioni emerse dai processi partecipativi e ed inparticolare gli esiti degli studi antropologici condotti nell’ambito della redazione del Quadro Conoscitivo;

3 3 3 Obiettivi garantiti dalle regole di impianto urbanistico ambientale della Sez.IV delle Schede-progetto

10Realizzare le addizioni residenziali con forme compatte, in modo da contenere il consumo di suolo, nonché inprossimità ad insediamenti urbani esistenti, al fine di assicurare ai nuovi residenti elevati livelli di dotazioni e serviziurbani;

3 L'intervento PA1 è aderente alla città esistente

11 Favorire la trasformazione, il recupero ed il riuso delle aree dismesse e degli edifici non utilizzati, anche attraverso ilpartenariato tra soggetti pubblici e privati; 3 L'intervento più consistente del PS - il PCI 1- intende proprio recuperare un'area industriale dismessa

12Adottare un approccio unitario alle trasformazioni urbane, ricorrendo a strumenti quali i programmi complessi integratied operando affinché gli interventi di riqualificazione dispieghino i loro effetti positivi su ampie porzioni degliinsediamenti, rendendo la qualità insediativa il più possibile omogenea nelle differenti parti della città;

3 3 3 3 3

Gli interventi di completamento di aree produttive PA2 e PA3 non contengono in sè elementi diriqualificazione come quelli accennati dall'obiettivo, ma essendo stati messi a sistema fisicamente efunzionalmente con gli interventi di servizi alla produzione anche di rango elevato e con le nuove dotazioni dispazi collettivi e verde pubblico del PCI1, contribuiscono a creare la "massa critica" necessaria al loroefficiente funzionamento.

13 Pervenire ad una distribuzione complessiva delle funzioni di livello superiore promovendo forme di coordinamento e diintegrazione con i comuni contermini; 3 Obiettivi garantiti dalle regole di impianto urbanistico ambientale della Sez.IV delle Schede-progetto, voce 5

14 Applicare i principi perequativi, al fine di assicurare il contestuale perseguimento di interessi pubblici e privati; 3 3 3Obiettivo non applicabile agli interventi di completamento di aree produttive PA2 e PA3 perchè derivanti dapregresse previsioni di PRG già oggetto peraltro di una drastica riduzione di cubatura per ottemperare allerisultanze di specifiche Valutazioni integrate nel PS

15 Incrementare e mettere in rete le dotazioni di verde pubblico urbano e territoriale; 3 3 3 3 3 3 Tutti gli interventi, sono sottoposti a precisi indirizzi in tal senso, nonchè collegati da una rete verde / percorsociclo-pedonale disegnata nella parte grafica delle schede-progetto (Sez. IV).

16 Incrementare la produzione di alloggi a prezzi contenuti e la disponibilità di abitazioni in affitto per residenti stabili; 3 Negli interventi PCI1, PA2 e PA3 non è prevista residenza; nell'intervento PCI2 le residenze sono concesseprevedendo già una contropartita in termini di cessione di aree per parcheggi, spazi e verde pubblici.

17 Assicurare all’intero novero degli interventi urbanistico-edilizi un livello di qualità coerente con il contesto in cuivengono realizzati promuovendo l’uso di tecnologie e di criteri progettuali finalizzati al risparmio energetico. 3 3 3 3 3

La coerenza del livello di qualità degli interventi con il contesto è assicurato dalle Regole di impiantourbanistico ambientale delle schede-progetto (Sez VI); la promozione di tecnologie e criteri prigoettuali per ilrisparmio energetico è assicurato dalla Sez. V, Temi 11, 12, 13.

18 Ridurre il traffico di attraversamento, realizzando un by-pass sulla strada provinciale 146; 3 L'intervento esaurisce il perseguimento dell'obiettivo

19 Potenziare l’offerta abitativa rivolta ai residenti a basso reddito; 3

L'intervento PA1 prevede il 30% di ERP con finalità sociali e il 50% di edilizia convenzionata; nell'interventoPCI2 le residenze sono concesse prevedendo già una contropartita in termini di cessione di aree perparcheggi, spazi e verde pubblici; sono inoltre previsti 6 alloggi speciali per categorie sociali svantaggiate inun intervento di recupero (A3) escluso dalla V.I.

20 Migliorare le relazioni percettive tra le espansioni (esistenti o in progetto) e il territorio agricolo circostante, al fine ditutelare i valori figurativi degli insediamenti; 3 3 3

Tale obiettivo è esplicitamente previsto e declinato puntualmente nelle regole di impianto urbanisticoambientale degli interventi (Sez. IV), e nelle regole per la realizzazione della fascia di ambientazionepaesaggistica del by-pass.

21 Rafforzare, completare e qualificare l’impianto urbanistico e funzionale esistente; 3 3 3 Tutti gli interventi contribuiscono al loro massimo, per le loro caratteristiche intrinseche e per le modalitàpreviste per la loro realizzazione, al perseguimento dell'obiettivo

Capo V

b) città e sistemi degli insediamentiPS di Pienza, NTA Parte II - Componenete Statutaria

Art. 89 Obiettivi generali per il Sistema Funzionale degli Insediamenti

Art. 92 Obiettivi per il Sottosistema delle Espansioni residenziali di Pienza (UTOE 3)

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Art.92 DPV2 DPV3 DPV1 SP1 SP2

Obiettivi per la tutela delle risorse essenziali del territorio espunti dal PS, dal PIT e dal Regolamento 2/R Motivazioni del giudizio o della mancanza di correlazione o della rilevazione di interferenze la cui valutazione è superflua in sede di V.I. del RU

UTOE 3 UTOE 5

22Integrare l’offerta di servizi alla popolazione con nuovi servizi e attrezzature rivolte ai visitatori, allo scopo di:alleggerire la pressione sul centro storico; di allungare la permanenza media dei visitatori; di favorire le fasce divisitatori giovanili e/o il cicloturismo;

2 2

Abbastanza perseguito da 2 interventi previsti nella UTOE3 (in quanto migliorano in modo consistentel'accessibilità e la disponibilità di spazi di sosta e servizi per i turisti); in parte perseguito da azioni esclusedalla VI (percorsi ciclo pedonali e pedonali, ostello CR3, parco urbano della Pieve di Corsignano, ecc.); inparte demandato ai RU successivi (In particolare l'intervento di PS ATI3- approdo Nord, specificamentepensato per perseguire questo obiettivo, non fa parte del primo RU); il PCI1, sebbene non direttamentecorrelato, prevede comunque un'area di parcheggio per pullman turistici.

23 Riorganizzare il sistema della sosta, garantendo spazi riservati ai residenti e adeguati spazi di parcheggio per ipullman turistici. 3 3 3 Vedi commento ad obiettivo precedente

24

Procedere al recupero ambientale e alla riprogettazione urbanistica della ex fornace Crestini, finalizzato allaeliminazione degli attuali manufatti dismessi – di forte impatto sul paesaggio – ed alla creazione di un nuovo luogocentrale di grande qualità architettonica nel quale allocare un mix di funzioni urbane produttive, terziarie e di servizioanche di rango elevato;

3 L'intervento esaurisce il perseguimento dell'obiettivo

25 Assicurare il ripristino ambientale dell’area estrattiva in attività, prevedendone modalità tecniche e garanzie finanziarie; perseguito da azioni escluse dalla VI

26 Assicurare la riqualificazione degli spazi pubblici del PIP “Podere Trieste”, anche in considerazione della compresenzadi attività produttive e residenziali; perseguito da azioni escluse dalla VI (vedi intervento A5)

27

Migliorare e completare l’accessibilità ed i collegamenti tra le “isole dell’arcipelago” e di esse con il centro storico e leespansioni novecentesche sia attraverso la creazione di percorsi pedonali e ciclabili possibilmente sovrapposti alsistema delle connessioni verdi fruibili pubblicamente, così come specificato nel Progetto di Anello Ciclo-pedonaleAttrezzato previsto dall’art. 142 delle presenti NTA.

perseguito da azioni escluse dalla VI (Anello ciclo-pedonale di Pienza)

Art. 102 Il verde urbano nei nuovi insediamenti residenziali

Nella realizzazione dei piani attuativi è da prevedersi, con modalità compatibili con lo svolgimento delle attività dicantiere, l’impianto anticipato della vegetazione arborea di progetto (pre-verdissement ).

Art 104 La promozione della edilizia sostenibile

Il RU definisce le modalità per il risparmio energetico da applicarsi agli edifici esistenti ed a quelli di nuovacostruzione, in applicazione del Regolamento di attuazione dell’art. 37, co. 3 della l.reg. Toscana n. 1/2005,

Art.132 Riserva di una quota della produzione edilizia a residenza con finalità sociali

Il RU individua gli interventi di edilizia residenziale, da realizzare con piano attuativo o PCI, la cui attuazione èsubordinata alla cessione, da parte del promotore, di una quota di suoli alla amministrazione comunale, da destinarealla costruzione di residenze con finalità sociali.

Art.137 Coordinamento e programmazione degli interventi di particolare rilevanza: le Aree di TrasformazioneIntegrata

La realizzazione delle trasformazioni urbanistiche di particolare rilevenza è subordinata alla esistenza o contestuale realizzazione delle infrastrutture che consentono la tutela delle risorse essenziali del territorio, ed in particolare di quelle destinate:

- all’approvvigionamento idrico e alla depurazione delle acque;

- alla difesa del suolo, tale da tutelare le aree interessate da rischi di esondazione o di frana;

- alla gestione dei rifiuti solidi;- alla disponibilità dell’energia;- ai sistemi di mobilità; - al sistema del verde urbano (vedi anche art.102)

Capo IV

31

3

3 3 Coerentemente con le prescrizioni del PS, il RU richiama tali misure anche nelle Schede-progetto (Sez V,Tema 1)3 3 3

3 3 Coerentemente con le prescrizioni del PS, il RU prevede misure obbligatorie e incentivanti per la promozionedell'edilizia sostenibile (cfr. anche Sez V delle schede-progetto, Temi 11, 12, 13)

L'intervento PA1 prevede il 30% di ERP con finalità sociali e il 50% di edilizia convenzionata; nell'interventoPCI2 le residenze sono concesse prevedendo già una contropartita in termini di cessione di aree perparcheggi, spazi e verde pubblici; sono inoltre previsti 6 alloggi speciali per categorie sociali svantaggiate inun intervento di recupero (A3) escluso dalla V.I.

3 3 3

PS di Pienza, NTA Parte III - Componenete Strategica

3 3 3 3 3 Coerentemente con le prescrizioni del PS, il RU prevede il pre-verdissement (cfr. anche Sez. V delle schedeprogetto, Temi 17 e 18)

30

29

28

Art. 94 Obiettivi per il Sottosistema dell'Arcipelago produttivo di Pienza (UTOE 5)

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Art.92 DPV2 DPV3 DPV1 SP1 SP2

Obiettivi per la tutela delle risorse essenziali del territorio espunti dal PS, dal PIT e dal Regolamento 2/R Motivazioni del giudizio o della mancanza di correlazione o della rilevazione di interferenze la cui valutazione è superflua in sede di V.I. del RU

UTOE 3 UTOE 5

Capo IV 32 Ecosistemi e del paesaggio Tutti gli interventi sono sottoposti ex lege alla disciplina dello Statuto degli ecosistemi e del paesaggio(classificazioni paesaggistiche anche richiamate nelle Schede-progetto, Sez. II e Sez. IV)

Art. 134 Controllo impatto paesaggistico degli edifici produttivi

Svolgimento di una puntuale verifica degli impatti dei nuovi edifici sul paesaggio che assuma come riferimento loStatuto degli ecosistemi e del paesaggio e che preveda, all’occorrenza, prescrizioni in merito alla scelta di materiali etipologie costruttive e alla modulazione dell’articolazione e dell’altezza dei volumi.

34Limitare e controllare sulla base di specifiche valutazioni i completamenti e le espansioni edilizie degli aggregati urbani in relazione agli effetti paesaggistici sia sulle immediate vicinanze che nelle vedute d’insieme. Ottimizzare le localizzazioni di possibili crescite insediative limitando al massimo i punti di alterazione.

3 3 3 3 3 Vedi perseguimento obiettivi n. 10 e n.33

35Al fine di superare gli aspetti di disomogeneità e frammentazione di aree e infrastrutture produttive, residenziali, commerciali-direzionali e agricole, incentivare e promuovere la qualità aggiunta 3 3 3 3 3

La pre-progettazione degli interventi ottenuta grazie le schede-progetto è garanzia di qualità nelle fasi di pianificazione attuativa, esecutiva, realizzazione e gestione.

36Analoga qualità estetico percettiva,funzionale e ambientale deve essere assicurata nella realizzazione delle nuove infrastrutture per la mobilità . 3 3 3 3

Vedi perseguimento obiettivo 41

37Contenere l’inquinamento luminoso nei centri abitati e nelle zone rurali al fini del risparmio energetico e del mantenimento del naturale rapporto percettivo tra terra e cielo 3 3 3 3 3

L'intervento di realizzazione del by-pass è di competenza della Provincia; per gli altri interventi, l'indicazione è richiamata nelle schede-progetto (Sez. V - Tema 6)

38

Individuazione dei paesaggi di maggiore intervisibilità (di qualità e di criticità) al fine di mantenere o aggiungere qualità e di individuare prilvilegiati coni visivi.

3 3 3 3 3

Nei DPV del PCI1 e del PCI2 sono individuati esplicitamente dei coni visuali privilegiati per la fruizione del paesaggio da mantenere (Sez. IV); nelle Schede Progettuali del PA2 e del PA3 sono state opportunamente ridutte le cubature precedentemente assentite proprio per ridurre gli impatti sul paesaggio. Le rimanenti cubature sono state collocate con il criterio della massima riduzione dell'impatto paesaggistico. Valgono inoltre le considerazioni già svolte a proposito dell'obiettivo 10 e 33.

39Individuazione dei caratteri insediativi storici e locali. Per gli insediamenti residenziali dovranno essere evitati quelli organizzati in lottizzazioni diffuse e comunque dispersi nel territorio; nuovi insediamenti in posizione di crinale che siano visibili al di fuori degli immediati dintorni.

3 3 3 3 3Tutti gli elementi indicati come "da evitare" non sono comunque consentiti dal PS. Valgono inoltre le considerazioni svolte a proposito dell'obiettivo 38

c) paesaggio e documenti della cultura

Obiettivi

Azioni prioritarie

3 Coerentemente con le prescrizioni del PS, il RU prevede questa misura come obbligatoria (cfr. anche Sez Vdelle schede-progetto, Tema 19)33

C. INSEDIAMENTI E INFRASTRUTTURE

Capo IV

PIT - “Schede dei paesaggi ed individuazione degli obiettivi di qualità”, AMBITO 38: VAL D'ORCIA

PS di Pienza, NTA Parte II - Componenete Statutaria

PS di Pienza, NTA Parte III - Componenete Strategica

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Art.92 DPV2 DPV3 DPV1 SP1 SP2

Obiettivi per la tutela delle risorse essenziali del territorio espunti dal PS, dal PIT e dal Regolamento 2/R Motivazioni del giudizio o della mancanza di correlazione o della rilevazione di interferenze la cui valutazione è superflua in sede di V.I. del RU

UTOE 3 UTOE 5

Mantenere l’efficienza della rete limitando gli ampliamenti alle necessità create dalla evoluzione degli insediamentinonché alla risoluzione di problematiche pregresse, in particolare quelle connesse al traffico di attraversamento delcapoluogo;

3 3 3 3

La realizzazione del by-pass perseguie di per sè l'obiettivo; nell'intervento PA1 è esplicitamente previsto il riammagliamento della viabilità locale, al momento alquanto frammentata; la concezione unitaria dell'accessibilità viaria e ciclopedonale agli interventi PCI1, PA2 e PA3 garantisce diper sè il perseguimento dell'obiettivo. Altri interventi di milgioramento della viabilità di distribuzione capillare sono previsti ma non valutati.

42 Prevedere, nella progettazione di eventuali nuovi tratti della rete e di interventi di ampliamento, la fascia diambientazione di cui all’art. 114 delle presenti NTA; 3

Il by-pass è provvisto di fascia di ambientazione paesaggistica, come anche i due completamenti viari capillari maggiori (S2 ed S3, previsti nel RU ma non valutati)

43 Incrementare la disponibilità di parcheggi per i residenti; 3 2

L'interveno PCI 2 è incentrato sulla realizzazione di un parcheggio in struttura pensato soprattutto alla scopo. L'intervento PA2 prevederà i parcheggi dovuti a titolo di standard urbanistici, l'intervento PCI1 (non correlato) prevede comunque un'area di parcheggio per pullman turistici, destinato anche a migliorare la disponibilità di sosta per i residenti. L'intervento decisivo ai fini del perseguimento dell'obiettivo (riorganizzazione del sistema della sosta a Pienza), così come l'incremento di parcheggi a Monticchiello pur essendo parte del primo RU non sono stati valutati.

44 Migliorare le connessioni, anche ciclo-pedonali, tra i centri di servizio principali delle diverse UTOE; 3 3 3 3 3 3

L'anello ciclo-pedonale di Pienza e i 3 percorsi pedonali previsti a pienza (1) e a Monticchiello (2) non sono stati valutati. Tuttavia, nelle schede-progettuali è esplicitamente previsto il passaggio dell'anello ciclo-pedonale di Pienza, i cui punti di innesto costituiscono riferimento per la progettazione (cfr. Sez. IV schede-progetto)

45 Art.107 Obiettivi per il Sistema del ciclo dell’acqua

Prevedere, nelle aree di trasformazione integrata, la realizzazione di reti duali (raccolta separata delle acque grigie enere), anche al fine di eventuali riusi; Promuovere il riutilizzo elle acque meteoriche o reflue depurate

46 Art.109 Obiettivi per il Sistema delle reti di trasporto e distribuzione dell’energia elettricaPromuovere lo spostamento di linee ed impianti caratterizzati da bassi profili di compatibilità con gli insediamentiurbani e rurali; Eliminare le reti e palificate in disuso.

47 Art.110 Obiettivi per il Sistema delle reti di trasporto e distribuzione del gas metano

Realizzare, nelle aree di trasformazione integrata o comunque nelle aree soggette a pianificazione attuativa, le reti didistribuzione del gas metano contestualmente alle urbanizzazioni primarie inerenti il ciclo dell’acqua.

Capo III 48 Interventi per il contenimento dell’impermeabilizzazione del suolo, il risparmio idrico, la salvaguardia e la ricostruzionedelle riserve idriche anche potenziali 3 3 3 3 3 Il RU richiama le misure afferenti al Capo III del Reg. 2/R nelle Schede-progetto (Sez V Temi 8, 9, 23)

Capo IV 49 Dotazioni di reti differenziate per lo smaltimento, per l’adduzione idrica ed il riutilizzo delle acque reflue 3 3 3 3 3 Il RU richiama le misure afferenti al Capo IV del Reg. 2/R nelle Schede-progetto (Sez V, Temi 2 e 10)

Capo V 50 Salubrità degli immobili e del territorio, l’edilizia sostenibile ed il contenimento energetico 3 3 3 3 3 Il RU richiama le misure afferenti al Capo V del Reg. 2/R nelle Schede-progetto (Sez V, Temi 11, 12 e 13)

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2,42 2,78 2,81 3,00 3,00 3,00

3 3

Art. 106 Obiettivi per il sistema della rete viaria

PS di Pienza, NTA Parte II - Componenete Statutaria

d) sistemi infrastrutturali e tecnologici.

Regolamento 2/R (DPR 9 febbraio 2007) di attuazione dell’articolo 37, comma 3, della l. reg. 1/2005 – Disposizioni per la tutela e valorizzazione degli insediamenti.

Capo IV

3 3 3 3 3

Coerentemente con le prescrizioni del PS, il RU richiama tali misure anche nelle Schede-progetto (Sez V, Temi 2, 8, 9, 10)

3 3 3

Coerentemente con le prescrizioni del PS il RU rende obbligatorie queste misure (Sez V delle Schede-progetto, Tema 5)

Coerentemente con le prescrizioni del PS il RU rende obbligatorie queste misure (Sez V delle Schede-progetto, Tema 1)

3 3 3

3 3

41

N° correlazioni

Punteggio medio

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 44

8 CRITERI E MODALITÀ PER IL MONITORAGGIO DEL RU

Il PS ha dedicato al tema del monitoraggio l’art. 149 delle NTA, indicando come riferimenti sia la componente statutaria del PS stesso (garante della sostenibilità delle trasformazioni) sia la sua componente strategica (garante della efficacia ed operatività del PS stesso).

Il RU riprende il tema nell’art. 6 delle NTA, indicando un insieme complesso di operazioni finalizzate al continuo controllo dello stato di attuazione del RU, e di conseguenza del PS.

Il monitoraggio del RU fa parte integrante di queste operazioni, ed assume come campo di osservazione il grado di attuazione delle cinque strategie dello sviluppo territoriale indicate nella Parte III delle NTA del PS, utilizzando, anche in maniera non esclusiva, gli indicatori di seguito suggeriti.

Gi articoli richiamati sono quelli delle NTA del RU.

Tab. 8.1. Monitoraggio delle strategie per la tutela degli inquinamenti e la difesa del suolo

Tema Indicatore Modalità di valutazione/ Unità di misura

Inquinamento luminoso Coerenza delle trasformazioni alla disciplina di PS/RU Valutazione su singole trasformazioni

Inquinamento acustico Coerenza delle trasformazioni alla disciplina di PS/RU Valutazione su singole trasformazioni

Attività estrattiva Coerenza delle trasformazioni con la disciplina di PS/RU Valutazione su singole trasformazioni

Tab. 8.2. Monitoraggio delle strategie di governo degli ecosistemi e del paesaggio

Tema Indicatore Modalità di valutazione/ Unità di misura

Paesaggio Progetto di paesaggio Contesto figurativo di Monticchiello (art. 100) Stato di attuazione del progetto (stima %)

Orti periurbani Intervento di riqualificazione degli orti periurbani di Pienza (art. 101) Stato di attuazione del progetto (stima %)

Tab. 8.3. Monitoraggio delle strategie di trasformazione per le aree agricole

Tema Indicatore Modalità di valutazione/ Unità di misura

PMAA Coerenza con la disciplina del PS/RU N. PMAA approvati

Interventi sul patrimonio edilizio esistente Coerenza con la disciplina del PS/RU N. interventi eseguiti

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 45

Tab. 8.4. Monitoraggio delle strategie per l’evoluzione della città e degli insediamenti

Tema Indicatore Modalità di valutazione/ Unità di misura

Interventi sul patrimonio edilizio esistente Coerenza con la disciplina del PS/RU N. interventi eseguiti

Alloggi di nuova urbanizzazione (NU) % Alloggi realizzati PA1(artt. 84 e 85) N. alloggi realizzati/totale alloggi NU previsti dal RU

Alloggi di recupero (RE) % di Alloggi recuperati N. alloggi recuperati / totale alloggi RE previsti dal RU

Alloggi di completamento e recupero urbanistico % di Alloggi realizzati (tab. 1.3) N. Alloggi realizzati / totale alloggi CRU

previsti dal RU

% di Interventi realizzati (tab. 1.4) Posti letto resi disponibili/ totale p.l. previsti dal RU Interventi per attività ricettive

Camping ed area camper PCI 1 Stato di attuazione del progetto (stima %)

% di Interventi di riqualificazione degli spazi pubblici realizzati (PU1 e PU2, artt. 69 e 70) N. interventi realizzati/ 2

% di Attrezzature di interesse comune realizzate (A1, A2, A3, A4, A5) N. interventi realizzati/ 5

% di Interventi di verde pubblico di completamento da realizzare nella città

esistente

mq interventi realizzati/ totale mq interventi previsti

Interventi di riqualificazione urbana

Parco Urbano della Pieve di Corsignano, a Pienza Stato di attuazione del progetto (stima %)

Interventi sulle aree produttive Interventi realizzati (tab.1.5) Mc realizzati /totale mc previsti dal RU

Servizi privati Interventi realizzati (tab.1.5) Mc realizzati /totale mc previsti dal RU

Servizi di rango elevato Interventi realizzati (tab.1.5) Mc realizzati /totale mc previsti dal RU

Tab. 8.5. Monitoraggio delle strategie per l’evoluzione della mobilità e delle reti

Tema Indicatore Modalità di valutazione/ Unità di misura

Realizzazione del by-pass del centro urbano di Pienza sulla S.P.146 e fascia di

ambientazione Stato di attuazione del progetto (stima %)

Nuove strade urbane % Realizzazione ulteriori piccoli tratti di

strade urbane (tav. RU02) ml realizzati/tot ml previsti

Progetto complessivo di ridisegno del sistema della mobilità e delle aree di sosta di

Pienza (art. 93) Stato di attuazione del progetto (stima %)

% di posti auto realizzati (art. 90) N. posti auto realizzati /tot. posti auto previstiAree di sosta pubbliche

Parcheggio in struttura PCI2 Stato di attuazione del progetto (stima %)

Percorsi pedonali urbani Percorsi realizzati (art. 95, 96, 97) ml realizzati/tot ml previsti

Piste ciclabili urbane Piste ciclabili realizzate (art. 94) ml realizzati/tot ml previsti

Fruibilità delle risorse naturali e storico-culturali del territorio aperto

Progettazione primo stralcio dei “Piani di Interpretazione” (art. 98) Redazione del progetto (stima %)

Superamento barriere architettoniche Interventi realizzati (art. 120) N. interventi realizzati

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 46

ALLEGATO 1: SINTESI DEI RISULTATI DELLA VALUTAZIONE INTEGRATA DEL PS DI PIENZA

Va detto innanzitutto che non sono state registrate interferenze negative, fatta eccezione per il mancato coordinamento a livello di ANPIL o di Comunità Montane della collocazione delle funzioni e strutture di rango elevato previste nelle UTOE 1 e 3. D’altra parte, va considerato che tale coordinamento, data la complessità del processo di coinvolgimento dei numerosi enti e associazioni di categoria potenzialmente interessati, non può che essere rimandato alle fasi di definizione successive del PS (redazione dei PCI e del RU).

Un grado di perseguimento insufficiente presenta anche la componente dell’obiettivo E5 relativa al sostegno all’utilizzo di fonti rinnovabili di energia. Nessuna delle Scelte di PS presenta infatti interferenze con tale obiettivo, mentre sono invece presenti misure per il risparmio energetico negli edifici e la riduzione del consumo di energia nell’illuminazione pubblica. A parte queste due eccezioni, i risultati dell’impatto del Ps sono risultati, in generale, ottimi.

La risorsa più tutelata è risultata la città e il sistema degli insediamenti, che assomma il 33% dei punteggi (152 punti) relativi alle interferenze positive (che sono risultate 51), con punte di eccellenza: nell’incremento della qualità ambientale degli insediamenti e della relativa dotazione di spazi pubblici, verde urbano e servizi di base per i residenti (13 interferenze positive per 47 punti complessivi); nella previsione di finalità multiple nelle operazioni di trasformazione urbana, assicurandone la qualità urbanistica, ambientale, paesaggistica ed architettonica (9 interferenze positive per 28 punti complessivi) e nella diversificazione delle attività ricettive, anche incrementando la fruibilità delle risorse archeologiche, storico-architettoniche, ambientali e paesaggistiche del territorio aperto (6 interferenze positive per 16 punti complessivi).

Ottimi livelli di performance sono anche attribuibili alle scelte di PS interrelate all’attenuazione della pressione turistica sul CS di Pienza, che in effetti figurava, fina dai primi documenti di avvio del procedimento di PS al centro delle preoccupazioni dell’Amministrazione comunale.

Queste performance, associate ad un ottimo livello di perseguimento complessivo delle componenti relative al miglioramento della mobilità e della riduzione dei rischi ambientali per gli insediamenti, consentono di prevedere – a PS realizzato – un consolidamento della qualità della vita del territorio pientino, considerato anche in termini di apertura di nuove possibilità di lavoro per vecchi e nuovi residenti, decisamente orientate ai settori di attività fisiologicamente compatibili con la tutela delle risorse essenziali del territorio (agricoltura biologica di qualità, artigianato produttivo di qualità, servizi avanzati per la cultura e per il turismo.

In secondo luogo, va rilevata una grande profusione di iniziative – e soprattutto non solo di tipo vincolistico – per la tutela e il miglioramento del paesaggio e dei documenti della cultura. Gli obiettivi legati al miglioramento di tale risorsa essenziale assommano infatti il 33% dei punteggi (150 punti) relativi alle interferenze positive (che sono risultate 47), con punte di eccellenza in tutti gli obiettivi legati al miglioramento del paesaggio e dei BSA del territorio aperto e delle fasce di contatto di questo con i centri storici e i centri urbani in generale.

La tutela delle risorse naturali è anch’essa perseguita in modo sistematico dal PS (25% dei punteggi, relativi alle interferenze positive, che sono risultate 41), con punte di eccellenza in riferimento alla tutela generale delle risorse naturali (aria, acqua, suolo, materie prime), ossia quelle tematiche che non hanno destato, nel QC, preoccupazioni tali da richiederne l'inquadramento in specifiche linee di intervento di PS. Considerato completo di tutte le sue componenti (riaccorpando cioè le componenti disaggregate nella valutazione precedente) l’obiettivo E.5 totalizza infatti 21 interferenze positive, per un totale di 52 punti.

Legenda tipologie di

AP: Azioni di tipo progettualeND: Interventi di tipo normativo direttoNI: Prescrizioni normative per il RU o per i PCIRP: Redazione di piani specifici AG: Azioni di tipo gestionale e incentivantePM: Proposte di modifiche a piani sovraordinati

Obiettivo principale di riferimentoPerformance complessiva A= Alta; MA = Medio-alta; MB = Medio-bassa; S = Scarsa

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a) aria, acqua, suolo e ecosistemi della fauna e della flora

b) città e sistemi degli insediamenti

E.5. Tutelare le risorse naturali (aria, acqua, suolo, materie prime), assicurando in particolare la compatibilità delle aree estrattive e il risparmio energetico

E.6. Incrementare la tutela della biodiversità e la continuità ambientale

F.1. Prevedere progetti di riqualificazione ambientale da sviluppare a livello di ANPIL

E.1. Regolare le trasformazioni e gli usi del territorio in funzione della vulnerabilità degli acquiferi soggiacenti

Componente dell'obiettivo B1 relativa al sostegno ad attività agricole eco-compatibili anche tramite l'offerta di servizi avanzati agli operatori del settore

Componente dell'obiettivo E5 relativa alla riduzione della quantità di rifiuti da smaltire in discarica o da incenerire

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Titolo I. Le invarianti strutturali

Titolo II. Obiettivi e criteri di gestione delle risorse

Capo I. Le strategie per la tutela dagli inquinamenti e per la messa difesa del

suolo

Capo II. Le strategie di governo degli ecosistemi e

del paesaggio

Capo III. Le strategie di governo delle aree agricole

Capo IV. Le strategie per l’evoluzione della città e degli

insediamenti

Capo V. Le strategie per l’evoluzione della mobilità e delle reti

Titolo II: Le trasformazioni

nei progetti delle UTOE e delle ATI

Componente strategica (Parte III - Titolo I: Strategie di sviluppo territoriale + Titolo II)

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Indicatori di supporto

all'attribuzione del giudizio (riportati nelle ultime righe

della matrice)

Componenete Statutaria

Almeno un obiettivo con punteggio = 4 e punteggio totale compreso tra 4 e15La scelta di PS inibisce la possibilità di raggiungere l’obiettivo -4 E = Eccellente Almeno un obiettivo con punteggio = 4 e punteggio totale compreso tra 16 e 40La scelta di PS contrasta notevolmente con il perseguimento dell’obiettivo -3 O = OttimaLa scelta di PS richiede particolari attenzioni per non contrastare con il per. dell’ob. -2 B = Buono Nessun obiettivo con punteggio >3

Nessuna interferenza Scelta di PS / Obiettivo con punteggio >1La scelta di PS contrasta, sebbene in modo contenuto, con il perseguimento dell’ob. -1 Su = Sufficiente Nessun obiettivo con punteggio >2La scelta di PS non presenta nessuna interazione rilevante con l'obiettivo In = Insufficiente

6/15 >16La scelta di PS, contribuisce limitatamente al perseguimento dell’obiettivo 1 Giudizio sintetico di perseguimento di un obiettivo di piano da parte del PSLa scelta di PS contribuisce al raggiungimento dell’obiettivo 2 O = Ottima

2/4 1-7La scelta di PS contribuisce in buona misura al raggiungimento dell’obiettivo 3 B = Buona 3/7 8-15La scelta di PS contribuisce decisamente al raggiungimento dell’obiettivo 4 S = Scarsa

Punteggio

Tav. 2 - Matrice per la Verifica tecnica di compatibilità relativamente all'uso delle risorse essenziali del territorio (art.3, co.2 LR 1/2005) (Attribuzione di giudizi - anche con il supporto dei nove indicatori preastazionali di PS - sulla compatibilità di ciascuna scelta di PS con obiettivi di tutela e miglioramento delle risorse essenziali del territorio, così come declinati dal PS)

Criteri di giudizio della capacità della scelta di PS di perseguire l’obiettivo, per il territorio in esame Punteggio Criteri di Giudizio sintetico della capacitàdella Capacità della Scelta di Ps di perseguire l'intero

albero degli obiettivi n° Obiettivi

Componente dell'obiettivo E5 relativa al sostegno all'utilizzo di fonti rinovabili di energia

Componente dell'obiettivo E5 relativa alla protezione ed incremento della biomassa

B.1. Garantire la disponibilità di spazi e servizi avanzati per nuove iniziative artigianali e per il consolidamento del settore agro-alimentare di qualità

B.2. Sostenere le attività artigianali nel centro storico di Pienza

B.3. Diversificare le attività ricettive, anche incrementando la fruibilità delle risorse archeologiche, storico-architettoniche, ambientali e paesaggistiche del territorio aperto

B.4 Procedere a una strutturazione organica sia dei servizi al turismo sia dei servizi a sostegno degli operatori turistici

A.3. Prevedere finalità multiple nelle operazioni di trasformazione urbana, assicurandone la qualità urbanistica, ambientale, paesaggistica ed architettonica

F.3. Coordinare la collocazione di funzioni e strutture di rango elevato

A.2. Assicurare una disponibilità aggiuntiva di alloggi, con particolare riferimento a tipologie rivolte alla fascia giovane di popolazione

Risorse essenziali del territorio ed obiettivi di PS ad esseafferibili in modo privilegiato

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Titolo I. Le invarianti strutturali

Titolo II. Obiettivi e criteri di gestione delle risorse

Capo I. Le strategie per la tutela dagli inquinamenti e per la messa difesa del

suolo

Capo II. Le strategie di governo degli ecosistemi e

del paesaggio

Capo III. Le strategie di governo delle aree agricole

Capo IV. Le strategie per l’evoluzione della città e degli

insediamenti

Capo V. Le strategie per l’evoluzione della mobilità e delle reti

Titolo II: Le trasformazioni

nei progetti delle UTOE e delle ATI

Componente strategica (Parte III - Titolo I: Strategie di sviluppo territoriale + Titolo II)

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Indicatori di supporto

all'attribuzione del giudizio (riportati nelle ultime righe

della matrice)

Componenete Statutaria

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3 3 6 2 2 3 10 8 8 4 1 3 2 3 3 13 3 3 3 3 1 2 1 12 1 1 5 3 8 7 9 5 3 4 5

B B B B B B O B B B S S S B S O B B B B S B S O S S O B O O O B S B O

CAPACITA' DELLA SCELTA DI PS DI PERSEGUIRE L'INTERO ALBERO DEGLI OBIETTIVI (punti )

N° Interferenze

Giudizio

PERFORMANCE NEL PERSEGUIMENTO DELL'OBIETTIVO PRINCIPALE DI RIFERIMENTO

d) sistemi infrastrutturali e tecnologici.

c) paesaggio e documenti della cultura

E.2. Eliminare il rischio idraulico

A.4. Incrementare la qualità ambientale degli insediamenti e la loro dotazione di spazi pubblici, di verde urbano e di servizi di base per i residenti

A.5. Attenuare la pressione turistica su CS di Pienza

E.3. Garantire la coerenza delle trasformazioni urbanistiche ed edilizie con le caratteristiche di stabilità dei suoli

E.4. Evitare fenomeni di amplificazione della faglia sottostante il CS di Pienza

A.1. Assicurare la integrità fisica e percettiva degli insediamenti storici di Pienza e Monticchiello

D.1. Migliorare le caratteristiche percettive del paesaggio del territorio aperto

F.2. Innervare le strutture ricettive e i percorsi di fruizione del territorio aperto nel disegno complessivo dell’ANPIL e della via Francigena

C.1. Riorganizzare il sistema degli accessi turistici del capoluogo, in una logica di integrazione con percorsi pedonali

C.2. Alleggerire dal traffico di attraversamento il nodo di Piazza Dante

D.2 Migliorare le caratteristiche delle fasce di contatto tra insediamenti urbani e territorio aperto

D.3. Tutelare l’integrità fisica dei BSA del territorio aperto, nonché i loro rapporti figurativi e funzionali con il contesto

D.4. Orientare la redazione dei PMAA in coerenza con il contesto paesistico e ambientale

D.5. Tutela l’integrità fisica delle aree archeologiche

C.3. Evitare la sovrapposizioni tra le aree di sosta necessarie ai residenti e quelle utilizzate dai turisti

C.4. Attenuare gli effetti negativi della frequentazione intensa della viabilità minore del territorio aperto

A.6. Migliorare i sistemi idrici e fognari

A.7. Promuovere lo sviluppo della società dell'informazione e della conoscenza favorendo l’accesso alle reti telematiche a banda larga di istituzioni, imprese e cittadini

E.7. Tutelare e valorizzare i geositi

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Titolo I. Le invarianti strutturali

Titolo II. Obiettivi e criteri di gestione delle risorse

Capo I. Le strategie per la tutela dagli inquinamenti e per la messa difesa del

suolo

Capo II. Le strategie di governo degli ecosistemi e

del paesaggio

Capo III. Le strategie di governo delle aree agricole

Capo IV. Le strategie per l’evoluzione della città e degli

insediamenti

Capo V. Le strategie per l’evoluzione della mobilità e delle reti

Titolo II: Le trasformazioni

nei progetti delle UTOE e delle ATI

Componente strategica (Parte III - Titolo I: Strategie di sviluppo territoriale + Titolo II)

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Indicatori di supporto

all'attribuzione del giudizio (riportati nelle ultime righe

della matrice)

Componenete Statutaria

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8 5.d) Indice pressione insediativa teorica in territorio agricolo: nuovi volumi (NU + CRU) ricadenti nelle UTOE del territorio aperto (n. 6, 7 e 8) / nuovi volumi (NU + CRU) ricadenti nelle UTOE dei centri urbani (n. 1, 2, 3, 4 e 5) (%)

9 -5.e) Indice di controllo della qualità urbanistico-architettonica delle trasformazioni urbane: nuovi volumi (NU + CRU) ricadenti nelle ATI (e dunque sottoposti alle "Schede strutturali di indirizzo progettuale" ex art.148 NTA / totale nuovi volumi (NU + CRU) (%)

3,01%

55%

Valore indicatore

100%

610%

40%

100%

100%

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253%4 -4.a) Dotazioni di servizi procapite: dotazione di PS/standard minimo di legge (%)

5 -5.a) Indice di recupero edilizio: Volumi recuperati dal PS / volumi edifici non utilizzati (%)

6 -5.b) Indice di recupero urbanistico-ambientale: volumi degradati e/o dismessi demoliti /totale volumi da demolire (%)

7 -5.c) Indice di risparmio di suolo e infrastrutture per nuovi insediamenti: nuovi volumi su aree già urbanizzate (RE + CRU)/ totale nuovi volumi

1- 1.a) Indice di contrasto alla dispersione insediativa: Nuovi insediamenti su suolo non urbanizzato (NU) in adiacenza ai centri urbani (mc) / totale NU (mc) (%)

2 -1.b) Incremento edifici del territorio aperto catalogati come BSA: Bsa individuati dal PS / BSA già individuati dal PTCP (%)

3 -3.a) Indice di contrasto all'espulsione di residenti: alloggi a prezzo e/o canone d'affitto calmierato/ totale nuovi alloggi previsti (%)

I NOVE INDICATORI PRESTAZIONALI DI PIANO STRUTTURALE

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 50

ALLEGATO 2: SINTESI DEI RISULTATI DELLA VALUTAZIONE DI INCIDENZA DEL PIANO STRUTTURALE DEL COMUNE DI PIENZA SUL SITO DI INTERESSE REGIONALE N. 96 LUCCIOLABELLA (STRALCIO)

3.4 Terzo passaggio: Incidenza complessiva del PS di Pienza sulla conservazione del SIR n. 96

3.4.1. Criteri di giudizio

Nel precedente secondo passaggio operativo sono stati valutati gli effetti positivi e negativi di ciascuna Scelta di PS rispetto al complesso di obiettivi/misure di conservazione fissati dalla DGRT e all’insieme dei criteri di significatività degli impatti utilizzati.

Nel presente terzo passaggio saranno invece valutati gli effetti cumulati dell’intero PS – inteso come somma delle 35 Scelte di PS enucleate – in ordine ai tre Quadri selezionati, e cioè (v. matrice di Tav.1):

Quadro 1: Verifica di coerenza tra previsioni del PS e principali obiettivi regionali di conservazione enunciati nella DGRT n° 644/2004;

Quadro 2: Verifica dell'assunzione nelle Scelte di PS delle "indicazioni per le misure di conservazione" regionali enunciate nella stessa DGRT;

Quadro 3: Significatività degli impatti potenziali diretti e indiretti delle trasformazioni/opere

Come già anticipato nel par. 3.2.4, il giudizio complessivo sull’incidenza del PS rispetto a ciascun elemento afferente i tre quadri sopra elencati è stato fatto coincidere con la valutazione degli effetti cumulativi esercitati dai diversi impatti (positivi e negativi) e dall’insieme delle trasformazioni.

Prima di procedere al commento dei risultati, si illustrano in Tab.3 i criteri con i quali sono stati attribuiti i giudizi (le cui giustificazioni – si ricorda - si trovano in forma estesa all’interno dei Dossier di valutazione elaborati nell’ambito del secondo passaggio operativo).

Tab. 3. Criteri di giudizio sintetico dell'importanza degli impatti potenziali rilevati in riferimento a obiettivi/misure/criteri regionali enunciati nella scheda del SIR 96 di cui alla DGRT n. 644/2004 (Effetti cumulativi)

Sigla Criteri di giudizio sintetico sull’entità degli effetti cumulativi

PP Interferenza molto positiva: risulta perseguito adeguatamente un obiettivo/misura considerato dalla DGRT di importanza elevata o molto elevata

P Interferenza positiva: risulta perseguito adeguatamente un obiettivo/misura considerato dalla DGRT di importanza media o bassa

T Il PS induce impatti potenziali cumulativi trascurabili rispetto al criterio considerato

M Il PS può indurre impatti significativi rispetto al criterio considerato, se non accompagnata da particolari misure

I Il PS può indurre impatti irreversibili rispetto al criterio considerato

Si ricorda, come già accennato nel par. 3.3.2, che se la valutazione, ad esempio, di una misura normativa di tutela ambientale contenuta nella componente statutaria può considerarsi decisamente positiva, almeno ai fini della conservazione delle risorse ambientali in oggetto, altrettanto non può sempre dirsi per le azioni a carattere più propriamente operativo (categoria AT), ovvero per quelle opere e trasformazioni “previste” dal PS.

Si tratta infatti, il più delle volte, non già di previsioni che avverranno con certezza (salvo, naturalmente ostacoli imprevisti), ma di previsioni consentite, o massime consentite (intese come “sostenibili”), per una certa UTOE. Peraltro, non sempre è possibile stabilire, in questa fase, esattamente dove, nell’ambito della UTOE. Dunque, seguendo il principio di precauzione, nella matrice l’impatto negativo viene rilevato, e valutato come entità, ma tali considerazioni devono necessariamente richiamare continuamente l’idea che non si tratta di interventi certi, ma di possibilità, talvolta anche remote.

3.4.2. Verifica di coerenza tra previsioni del PS e principali obiettivi regionali di conservazione del SIR

I principali obiettivi regionali di conservazione del SIR n. 96, ossia:

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 51

- Conservazione delle formazioni erosive caratteristiche dell’area e delle specie e habitat a esse legate (importanza molto elevata);

- Conservazione delle praterie aride (habitat prioritari) e delle specie che le caratterizzano.

- Conservazione e anche moderato incremento degli elementi che accrescono l’eterogeneità del mosaico ambientale e che sostengono gran parte delle specie di importanza conservazionistica

risultano tutti perseguiti più che adeguatamente.

I primi due in primo luogo per essere stati inseriti come tali tra gli obiettivi di gestione della invariante di cui all’art. 39 delle NTA di PS “La tutela della biodiversità: la riserva naturale provinciale di Lucciolabella ed i SIC”. In secondo luogo per costituire un riferimento sempre presente nello Statuto degli ecosistemi e del paesaggio, nonché nei criteri per la redazione dei PMMA (art.126).

Risulta anche molto perseguito l’obiettivo regionale c) “Conservazione e anche moderato incremento degli elementi che accrescono l’eterogeneità del mosaico ambientale e che sostengono gran parte delle specie di importanza conservazionistica”, in quanto perseguibile per sua natura pressoché nell’intero territorio. Esso presenta infatti interferenze positive con ben 10 Scelte di PS, nonostante siano quasi tutte appartenenti alla componente strategica (ossia quella che tratta più facilmente di opere/trasformazioni, dunque di possibili fonti di impatto ambientale).

3.4.3. Verifica dell'assunzione nel PS delle "indicazioni per le misure di conservazione" del SIR regionali

Le indicazioni per le misure di conservazione del SIR n.96, contenute nella DGRT, ossia:

- d) Applicazione del piano di gestione della Riserva di Lucciolabella

- e) Adozione anche nelle aree esterne alla riserva naturale, di misure di conservazione analoghe a quelle previste nel piano di gestione della riserva.

- f) Redazione di un Piano di Gestione del SIC

risultano tutte presenti nel dispositivo di PS.

Sono naturalmente più ricorrenti quelle generiche - ad esempio le misure d) ed e) - con 3-4 interferenze positive ciascuna, mentre la misura f) trova riscontro nell’art. 120 delle NTA (dedicato espressamente al “Progetto reti ecologiche” dell’ANPIL), in quanto il progetto reti ecologiche è inserito nell’ambito di un più generale piano di gestione dell’ANPIL, e la necessità di redazione del Piano di Gestione del SIC è considerata “molto elevata” nella DGRT 644/2004.

3.4.4. Significatività degli impatti potenziali diretti e indiretti delle trasformazioni/opere

L’insieme delle Scelte di PS è risultato dare luogo a sole 11 interferenze potenzialmente negative – ma comunque trascurabili – sulla conservazione del SIR n.96.

Esse sono peraltro distribuite, tra i vari criteri di valutazione adottati, in modo da non ricorrere mai più di quattro volte per criterio. Ciò ha consentito di considerare trascurabili gli impatti anche in sede di valutazione dei possibili impatti cumulati, valutazione che corrisponde, come già accennato, ai risultati finali della Valutazione di Incidenza.

Inoltre, 6 delle interferenze potenzialmente negative si verificano all’esterno del SIR 96 e ben lontano da esso (centri urbani).

Le rimanenti 5 interferenze dirette si considerano tali solo precauzionalmente, perché possono occorrere all’interno del SIR. Esse si riferiscono a due soli tipi di intervento:

- la realizzazione di nuovi alloggi rurali (15 totali nell’intero territorio rurale di Pienza), previa approvazione di un relativo PMAA (Dossier n.25). Nel caso qualcuno di tali alloggi fosse autorizzato in aziende agricole con sede operativa interna al SIR, potrebbero verificarsi impatti diretti, ma di entità trascurabile, ai fini dei criteri 3 (inquinamento acustico in fase di realizzazione), 4 (diverso utilizzo di una ridottissima porzione di terreno agricolo) e 5 (disturbo in fase di realizzazione). Inoltre, la subordinazione all’approvazione di un apposito PMAA dell’autorizzazione dei 15 nuovi alloggi previsti presso le strutture aziendali agricole consentirà la realizzazione delle misure di atte a favorire la conservazione degli habitat considerati meritevoli, in coerenza con lo Statuto degli ecosistemi e del paesaggio. In tal senso l’impatto positivo dei PMAA risulterà probabilmente superiore agli impatti negativi, anche perché comunque considerati trascurabili.

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 52

- la realizzazione della rete di percorsi pedonali inseriti nei Piani di Interpretazione (Dossier n. 30). Nel caso tali percorsi interessassero le aree del SIC, potrebbero verificarsi fenomeni di disturbo della fauna (sia in fase di realizzazione sia di esercizio), comunque trascurabili, grazie alle misure di tutela dei SIC a diverso titolo presenti nel PS.

Gli impatti indiretti del PS sul SIR potrebbero invece verificarsi - in fase di realizzazione degli interventi edilizi nei centri urbani (dossier 25, 28 e 29) - in termini di emissioni (inerenti lo smaltimento di terra, l’acqua e l’aria), anche per un eventuale temporaneo aumento di traffico sulla S.P. n. 40. L’occorrenza di tali eventualità sarà presa in considerazione in fase di redazione del RU e/o di progettazione operativa.

Infine, si considerano nulli gli impatti del PS ai fini dei criteri 1 (perdita/riduzione di un habitat) e 2 (frammentazione degli habitat), essendo tutte le principali opere/trasformazioni previste situate in adiacenza ai centri urbani. Tale elemento è particolarmente positivo, nella misura in cui tende ad annullare uno dei “principali elementi di criticità esterni al sito” segnalato nella scheda della DGRT (v. par. 3.2.1.), ossia “diffuse problematiche che accrescono la frammentazione e l’isolamento delle popolazioni delle principali specie d’interesse conservazionistico, riducendone la consistenza numerica”.

3.4.5 Conclusioni

Dalla fase dei screening della valutazione di incidenza sopra effettuata risulta che non vi sono effetti negativi di qualche rilevanza del complesso delle previsioni del PS sull’integrità del sito, essendosi al contrario verificata (cfr. par. 3.6.2. e 3.6.3.) una sostanziale coincidenza tra i contenuti del PS e i principali obiettivi regionali di conservazione enunciati nelle “Norme tecniche relative alle forme e alle modalità di tutela e conservazione dei SIR” approvate con Del G.R.T. n° 644/2004.

Si può dunque affermare che le trasformazioni e/o opere previste dal PS non hanno una incidenza negativa sul sito, sul rispetto degli obiettivi di conservazione degli habitat e delle specie e sulla funzionalità della rete ecologica.

AP: Azioni di tipo progettuale +ND: Interventi di tipo normativo direttoNI: Prescrizioni normative per il RU o per i PCI -RP: Redazione di piani specifici AG: Azioni di tipo gestionale e incentivantePM: Proposte di modifiche a piani sovraordinati -3 T

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5. Disturbo

N° Interferenze potenzialmente negative tra di ciascuna Scelta di PS e parametri regionali di significatività degli impatti

1. Perdita/riduzione (di un habitat, di una specie, di una risorsa…)

2. Frammentazione degli habitat

3. Modificazione di componenti biotiche e abiotiche (ad esempio inquinamento idrico, atmosferico, acustico, luminoso, …)

4. Modificazioni socio- economiche o di gestione tradizionale delle risorse (attività agro-silvo-pastorali, sviluppo demografico, diverso utilizzo delle risorse o impiego di nuove risorse..)

Scelte di PS e relativi ambiti territoriali interessati, da considerarsi ai fini della distinzione della possibilità di impatti diretti o indiretti delle Scelte di PS I = Scelta che può produrre ricadute dirette (azioni che possono avvenire anche all'interno del SIR) E = Scelta che può produrre ricadute indirette (azioni certamente esterne al SIR)

Dossier di riferimento nella valutazione di incidenza >>

N° Interferenze positive di ciascuna Scelta di PS con il complesso degli obiettivi/misure regionali di conservazione del SIR

b) Conservazione delle praterie aride (habitat prioritari) e delle specie che le caratterizzano.

Tav. 1 - Matrice di valutazione dell'incidenza del PS sulla conservazione del SIR n°96 Lucciolabella

Legenda tipologie di scelte di PS (tipologia prevalente)

Interferenza tra Scelte di Ps e obiettivi/misure di conservazione regionali che presentano possibilità di ricadute dirette sul SIR

Riferimenti NTA del PS di Pienza >>

Componenete Statutaria Componente strategica (Parte III - Titolo I: Strategie di sviluppo territoriale + Titolo II)

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Titolo I. Le invarianti strutturali

Quadro 3: Indicatori di significatività degli impatti potenziali diretti e indiretti delle trasformazioni/opere + fase di prevedibilità degli impatti

PP Interferenza molto positiva: risulta perseguito adeguatamente un obiettivo/misura considerata dalla DGRT di importanza elevata o molto elevata

P Interferenza positiva: risulta perseguito adeguatamente un obiettivo/misura considerata dalla DGRT di importanza media o bassa

f) Redazione di un Piano di Gestione del SIC

d) Applicazione del piano di gestione della Riserva di Lucciolabella

Titolo II. Obiettivi e criteri di gestione delle risorse

e) Adozione anche nelle aree esterne alla riserva naturale, di misure di conservazione analoghe a quelle previste nel piano di gestione della riserva.

a) Conservazione delle formazioni erosive caratteristiche dell’area e delle specie e habitat a esse legate

Quadro 3: Criteri di giudizio della significatività degli impatti potenziali della scelta di PS sulla conservazione del SIR, secondo l'indicatore consideratoLa scelta di PS può indurre impatti irreversibili rispetto al criterio consideratoLa scelta di PS può indurre impatti significativi rispetto al criterio considerato, se non accompagnata da particolari misure

MLa scelta di PS induce impatti potenziali trascurabili rispetto al criterio consideratoIl PS può indurre impatti significativi rispetto al criterio considerato, se non accompagnata da particolari misure

Il PS induce impatti potenziali cumulati trascurabili rispetto al criterio considerato

Criteri di Giudizio sintetico dell'importanza degli impatti potenziali rilevati in riferimento a obiettivi/misure/criteri regionali enunciati nella scheda del SIR 97 in DGR n. 644/2004 (Effetti cumulativi)

Il Ps può indurre impatti irreversibili rispetto al criterio considerato

Quadri 1 e 2 : Verifica di coerenza tra le previsioni del PS e i principali obiettivi regionali di conservazione

Scelta che contribuisce al perseguimento dell'obiettivo e/o delle misure di conservazione previsteScelta che non influisce sul perseguimento dell'obiettivo e/o delle misure di conservazione previsteScelta che ostacola il perseguimento dell'obiettivo e/o delle misure di conservazione previste

La scelta di PS non induce impatti rispetto al criterio considerato

Quadro 1: Verifica di coerenza tra previsioni del PS e principali obiettivi regionali di conservazione enunciati nelle “Norme tecniche relative alle forme e alle modalità di tutela e conservazione dei SIR” (Del G.R.T. n° 644/2004) + relativa importanza segnalata nella scheda

Quadro 2: Verifica dell'assunzione nelle Scelte di PS delle "indicazioni per le misure di conservazione" regionali enunciate nelle “Norme tecniche relative alle forme e alle modalità di tutela e conservazione dei SIR” approvate con Del G.R.T. n° 644/2004 + relativa importanza

c) Conservazione e anche moderato incremento degli elementi che accrescono l’eterogeneità del mosaico ambientale e che sostengono gran parte delle specie di importanza conservazionistica

Capo I. Le strategie per la tutela dagli inquinamenti e per la messa difesa del

suolo

Capo II. Le strategie di governo degli ecosistemi e

del paesaggio

Capo III. Le strategie di governo delle aree agricole

Capo IV. Le strategie per l’evoluzione della città e degli insediamenti

Capo V. Le strategie per l’evoluzione della mobilità e delle reti

Titolo II: Le trasformazioni

nei progetti delle UTOE e

delle ATI

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 54

ALLEGATO 3: SINTESI DEI RISULTATI DELLA VALUTAZIONE DI INCIDENZA DEL PIANO STRUTTURALE DEL COMUNE DI PIENZA SUL SITO DI INTERESSE REGIONALE N. N. 97 CRETE DELL’ORCIA E DEL FORMONE (STRALCIO)

3.4 Terzo passaggio: Incidenza complessiva del PS di Pienza sulla conservazione del SIR n. 97

3.4.1. Criteri di giudizio

Nel precedente secondo passaggio operativo sono stati valutati gli effetti positivi e negativi di ciascuna Scelta di PS rispetto al complesso di obiettivi/misure di conservazione fissati dalla DGRT e all’insieme dei criteri di significatività degli impatti utilizzati.

Nel presente terzo passaggio saranno invece valutati gli effetti cumulati dell’intero PS – inteso come somma delle 35 Scelte di PS enucleate – in ordine ai tre Quadri selezionati, e cioè (v. matrice di Tav.1):

Quadro 1: Verifica di coerenza tra previsioni del PS e principali obiettivi regionali di conservazione enunciati nella DGRT n° 644/2004;

Quadro 2: Verifica dell'assunzione nelle Scelte di PS delle "indicazioni per le misure di conservazione" regionali enunciate nella stessa DGRT;

Quadro 3: Significatività degli impatti potenziali diretti e indiretti delle trasformazioni/opere

Come già anticipato nel par. 3.2.4, il giudizio complessivo sull’incidenza del PS rispetto a ciascun elemento afferente i tre quadri sopra elencati è stato fatto coincidere con la valutazione degli effetti cumulativi esercitati dai diversi impatti (positivi e negativi) e dall’insieme delle trasformazioni.

Prima di procedere al commento dei risultati, si illustrano in Tab.3 i criteri con i quali sono stati attribuiti i giudizi (le cui giustificazioni – si ricorda - si trovano in forma estesa all’interno dei Dossier di valutazione elaborati nell’ambito del secondo passaggio operativo).

Tab. 3. Criteri di giudizio sintetico dell'importanza degli impatti potenziali rilevati in riferimento a obiettivi/misure/criteri regionali enunciati nella scheda del SIR 97 di cui alla DGRT n. 644/2004 (Effetti cumulativi)

Sigla Criteri di giudizio sintetico sull’entità degli effetti cumulativi

PP Interferenza molto positiva: risulta perseguito adeguatamente un obiettivo/misura considerato dalla DGRT di importanza elevata o molto elevata

P Interferenza positiva: risulta perseguito adeguatamente un obiettivo/misura considerato dalla DGRT di importanza media o bassa

T Il PS induce impatti potenziali cumulativi trascurabili rispetto al criterio considerato

M Il PS può indurre impatti significativi rispetto al criterio considerato, se non accompagnata da particolari misure

I Il PS può indurre impatti irreversibili rispetto al criterio considerato

Si ricorda, come già accennato nel par. 3.3.2, che se la valutazione, ad esempio, di una misura normativa di tutela ambientale contenuta nella componente statutaria può considerarsi decisamente positiva, almeno ai fini della conservazione delle risorse ambientali in oggetto, altrettanto non può sempre dirsi per le azioni a carattere più propriamente operativo (categoria AT), ovvero per quelle opere e trasformazioni “previste” dal PS.

Si tratta infatti, il più delle volte, non già di previsioni che avverranno con certezza (salvo, naturalmente ostacoli imprevisti), ma di previsioni consentite, o massime consentite (intese come “sostenibili”), per una certa UTOE. Peraltro, non sempre è possibile stabilire, in questa fase, esattamente dove, nell’ambito della UTOE. Dunque, seguendo il principio di precauzione, nella matrice l’impatto negativo viene rilevato, e valutato come entità, ma tali considerazioni devono necessariamente richiamare continuamente l’idea che non si tratta di interventi certi, ma di possibilità, talvolta anche remote.

3.4.2 Verifica di coerenza tra previsioni del PS e principali obiettivi regionali di conservazione del SIR

I principali obiettivi regionali di conservazione del SIR n. 97, ossia:

- b) la conservazione degli ecosistemi fluviali, con particolare riferimento ai greti ghiaiosi terrazzati con garighe ed arbusteti (importanza molto elevata);

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 55

- d) Conservazione e progressivo incremento degli elementi che accrescono l’eterogeneità del mosaico ambientale e che sostengono gran parte delle specie di importanza conservazionistica

- e) la limitazione degli interventi di gestione idraulica dell’alveo a quelli strettamente necessari per motivi di sicurezza, con definizione di un protocollo tecnico regionale per l’esecuzione degli interventi (importanza elevata);

- f) la verifica della eventuale necessità della adozione di misure contrattuali per la cessazione delle pratiche agricole in aree esondabili, da restituire progressivamente alla competenza fluviale (importanza bassa);

risultano tutti perseguiti più che adeguatamente.

In primo luogo per essere stati inseriti come tali tra gli obiettivi di gestione della invariante di cui all’art. 39 delle NTA di PS “La tutela della biodiversità: la riserva naturale provinciale di Lucciolabella ed i SIC”.

In secondo luogo per costituire un riferimento sempre presente nello Statuto degli ecosistemi e del paesaggio e nelle proposte per la programmazione delle attività estrattive di cui all’art. 119.

In particolare, la disciplina per le Pianure di Fondovalle (art. 80 NTA), che costituiscono pressoché l’unica Unità di Paesaggio censita nel SIC, stabilisce che in esse non sono da prevedersi ulteriori impegni di suolo per insediamenti residenziali o produttivi, con l’eccezione delle trasformazioni consentite nei resede degli edifici. In ragione della storica esiguità di insediamenti rurali, nelle Pianure Fondovalle non è consentita inoltre la realizzazione di nuove residenze rurali od annessi agricoli richiesti attraverso PMAA.

Risulta anche molto perseguito l’obiettivo regionale d) “Conservazione e progressivo incremento degli elementi che accrescono l’eterogeneità del mosaico ambientale e che sostengono gran parte delle specie di importanza conservazionistica”, in quanto perseguibile per sua natura pressoché nell’intero territorio. Esso presenta infatti interferenze positive con ben 10 Scelte di PS, nonostante siano quasi tutte appartenenti alla componente strategica (ossia quella che tratta più facilmente di opere/trasformazioni, dunque di possibili fonti di impatto ambientale).

Il perseguimento dell’obiettivo e) - “limitazione degli interventi di gestione idraulica dell’alveo a quelli strettamente necessari” - in particolare, risiede nei divieti di collocazione di impianti ed elettrodotti aerei nelle aree individuate come invarianti e soprattutto nella speranza che la regione – in coerenza con i propri obiettivi enunciati nella DGRT - accolga le proposte del PS di modifica della programmazione delle attività estrattive, almeno per quanto attiene le nuove cave previste nel SIC n.97. Peraltro, proprio la “presenza di siti estrattivi” è stata annoverata tra i “principali elementi di criticità esterni al sito” segnalato nella scheda della DGRT (v. par. 3.2.1.): a maggior ragione rappresenterebbe dunque un elemento di criticità l’apertura di nuove cave di ghiaia interne al sito.

Quanto all’obiettivo f), valga in primo luogo la normativa contenuta nello Statuto del Paesaggio (art. 86) per le aree a dominante agricola ricadenti nella tipologia A2 “Seminativi collinari”, per la quale gli interventi di miglioramento ambientale da realizzarsi saranno finalizzati al mantenimento ed al ripristino della vegetazione non colturale lungo gli impluvi, lungo i corsi d’acqua minori e lungo i confini dei campi e della viabilità campestre, anche mantenendo una fascia non arata in fregio agli alvei.

3.4.3 Verifica dell'assunzione nel PS delle "indicazioni per le misure di conservazione" del SIR regionali

Ad eccezione della “pianificazione razionale (o cessazione) delle immissioni di pesci a scopo alieutico”, che esula dalle competenze di un PS, le indicazioni per le misure di conservazione del del SIR n.97, contenute nella DGRT, ossia:

- g) Misure contrattuali per mantenere e incrementare le superfici pascolate in modo estensivo, a scapito di seminativi e prati pascoli, e per mantenere o ripristinare il pascolamento nelle praterie e garighe dei terrazzi fluviali

- i) Tutela delle aree di pertinenza fluviale, dei loro assetti geomorfologici e delle loro caratteristiche cenosi vegetali.

- l) Limitazione degli interventi di gestione della vegetazione in alveo e di regimazione idraulica a quelli strettamente necessari per motivi di sicurezza e definizione di un protocollo tecnico per l’esecuzione degli interventi

- m) Misure contrattuali per favorire la conservazione e il moderato incremento di siepi, alberature, arbusteti e boschetti.

- p) Redazione di un Piano di Gestione specifico del SIC

risultano tutte presenti nel dispositivo di PS.

Relaz ione Genera le

Comune d i P ienza 56

Sono naturalmente più ricorrenti quelle generiche - ad esempio le misure i) ed m) - con 4-5 interferenze positive ciascuna, ma può trovare spazio anche l’implementazione di misure più specifiche - ad esempio la g) – assumendola, all’occorrenza tra i criteri per la redazione dei PMAA di aziende agricole comprendenti terrazzi fluviali.

La misura p), infine, trova riscontro diretto nell’art. 120 delle NTA (dedicato espressamente al “Progetto reti ecologiche” dell’ANPIL e al Piano di gestione del SIR 97), così come evidenziato nella Matrice di Tav. 1.

3.4.4 Significatività degli impatti potenziali diretti e indiretti delle trasformazioni/opere

L’insieme delle Scelte di PS è risultato dare luogo a sole 8 interferenze potenzialmente negative – ma comunque trascurabili – sulla conservazione del SIR n.97.

Esse sono peraltro distribuite, tra i vari criteri di valutazione adottati, in modo da non ricorrere mai più di tre volte per criterio. Ciò ha consentito di considerare trascurabili gli impatti anche in sede di valutazione dei possibili impatti cumulati (valutazione che corrisponde, come già accennato, ai risultati finali della Valutazione di Incidenza), unitamente alla considerazione che gli interventi edilizi cui tali impatti temporanei (in fase di realizzazione) potrebbero corrispondere saranno comunque diluiti lungo tutto l’arco temporale di vigenza del PS.

Inoltre, 6 delle 8 le interferenze potenzialmente negative interessano trasformazioni nei centri urbani, dunque esterne del SIR 97 e ben lontano da esso.

Le rimanenti 2 interferenze dirette si considerano tali solo precauzionalmente, perché possono occorrere all’interno del SIR. Esse si riferiscono alla realizzazione della rete di percorsi pedonali inseriti nei Piani di Interpretazione (Dossier n. 30). Nel caso tali percorsi interessassero le aree fluviali del SIC, potrebbero verificarsi fenomeni di disturbo della fauna (sia in fase di realizzazione sia di esercizio), comunque trascurabili, grazie alle misure di tutela dei SIC a diverso titolo presenti nel PS.

Gli impatti indiretti del PS sul SIR potrebbero invece verificarsi - in fase di realizzazione degli interventi edilizi nei centri urbani (dossier 25, 28 e 29) - in termini di emissioni (inerenti lo smaltimento di terra, l’acqua e l’aria), anche per un eventuale temporaneo aumento di traffico sulla S.P. n. 59. L’occorrenza di tali eventualità sarà presa in considerazione in fase di redazione del RU e/o di progettazione operativa.

Infine, si considerano nulli gli impatti del PS ai fini dei criteri 1 (perdita/riduzione di un habitat) e 2 (frammentazione degli habitat), essendo tutte le principali opere/trasformazioni previste situate in adiacenza ai centri urbani. Tale elemento è particolarmente positivo, nella misura in cui tende ad annullare uno dei “principali elementi di criticità esterni al sito” segnalato nella scheda della DGRT (v. par. 3.2.1.), ossia “diffuse problematiche che accrescono la frammentazione e l’isolamento delle popolazioni delle principali specie d’interesse conservazionistico, riducendone la consistenza numerica”.

3.4.5 Conclusioni

Dalla fase dei screening della valutazione di incidenza sopra effettuata risulta che non vi sono effetti negativi di qualche rilevanza del complesso delle previsioni del PS sull’integrità del sito, essendosi al contrario verificata (cfr. par. 3.6.2. e 3.6.3.) una sostanziale coincidenza tra i contenuti del PS e i principali obiettivi regionali di conservazione enunciati nelle “Norme tecniche relative alle forme e alle modalità di tutela e conservazione dei SIR” approvate con Del G.R.T. n° 644/2004.

Si può dunque affermare che le trasformazioni e/o opere previste dal PS non hanno una incidenza negativa sul sito, sul rispetto degli obiettivi di conservazione degli habitat e delle specie e sulla funzionalità della rete ecologica.

AP: Azioni di tipo progettuale +ND: Interventi di tipo normativo direttoNI: Prescrizioni normative per il RU o per i PCI -RP: Redazione di piani specifici AG: Azioni di tipo gestionale e incentivantePM: Proposte di modifiche a piani sovraordinati -3 T

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f) Verifica dell’eventuale necessità dell’adozione di misure contrattuali, per la cessazione delle pratiche agricole in aree esondabili, che sono da “restituire” progressivamente alla competenza fluviale

g) Misure contrattuali per mantenere e incrementare le superfici pascolate in modo estensivo, a scapito di seminativi e prati pascoli, e per mantenere o ripristinare il pascolamento nelle praterie e garighe dei terrazzi fluviali

p) Redazione di un Piano di Gestione specifico del SIC

Quadro 3: Indicatori di significatività degli impatti potenziali diretti e indiretti delle trasformazioni/opere + fase di prevedibilità degli impatti

N° Interferenze positive di ciascuna Scelta di PS con il complesso degli obiettivi/misure regionali di conservazione del SIR

i) Tutela delle aree di pertinenza fluviale, dei loro assetti geomorfologici e delle loro caratteristiche cenosi vegetali.

l) Limitazione degli interventi di gestione della vegetazione in alveo e di regimazione idraulica a quelli strettamente necessari per motivi di sicurezza e definizione di un protocollo tecnico per l’esecuzione degli interventi

m) Misure contrattuali per favorire la conservazione e il moderato incremento di siepi, alberature, arbusteti e boschetti.

o) Pianificazione razionale (o cessazione) delle immissioni di pesci a scopo alieutico.

Tav. 1 - Matrice di valutazione dell'incidenza del PS sulla conservazione del SIR n°97 Crete d'Orcia e del Formone

Legenda tipologie di scelte di PS (tipologia prevalente)

Il PS induce impatti potenziali cumulati trascurabili rispetto al criterio considerato

e) Limitazione degli interventi di gestione idraulica dell’alveo a quelli strettamente necessari per motivi di sicurezza e definizione di un protocollo tecnico per l’esecuzione degli interventi.

PP Interferenza molto positiva: risulta perseguito adeguatamente un obiettivo/misura considerata dalla DGRT di importanza elevata o molto elevata

P Interferenza positiva: risulta perseguito adeguatamente un obiettivo/misura considerata dalla DGRT di importanza media o bassa

b) Conservazione degli ecosistemi fluviali, con particolare riferimento ai greti ghiaiosi terrazzati con garighe e arbusteti.

d) Conservazione e progressivo incremento degli elementi che accrescono l’eterogeneità del mosaico ambientale e che sostengono gran parte delle specie di importanza conservazionistica

Componenete Statutaria Componente strategica (Parte III - Titolo I: Strategie di sviluppo territoriale + Titolo II)

Titolo I. Le invarianti strutturali

Titolo II. Obiettivi e criteri di gestione delle risorse

Capo III. Le strategie di governo delle aree agricole

Capo IV. Le strategie per l’evoluzione della città e degli insediamenti

Scelte di PS e relativi ambiti territoriali interessati, da considerarsi ai fini della distinzione della possibilità di impatti diretti o indiretti delle Scelte di PS I = Scelta che può produrre ricadute dirette (azioni che possono avvenire anche all'interno del SIR) E = Scelta che può produrre ricadute indirette (azioni certamente esterne al SIR)

Riferimenti NTA del PS di Pienza >>

Dossier di riferimento nella valutazione di incidenza >>

Interferenza tra Scelte di Ps e obiettivi/misure di conservazione regionali che presentano possibilità di ricadute dirette sul SIR

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Capo V. Le strategie per l’evoluzione della mobilità e delle reti

Titolo II: Le trasformazioni

nei progetti delle UTOE e

delle ATI

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N° Interferenze potenzialmente negative tra di ciascuna Scelta di PS e parametri regionali di significatività degli impatti

4. Modificazioni socio- economiche o di gestione tradizionale delle risorse (attività agro-silvo-pastorali, sviluppo demografico, diverso utilizzo delle risorse o impiego di nuove risorse..)

5. Disturbo

2. Frammentazione degli habitat

1. Perdita/riduzione (di un habitat, di una specie, di una risorsa…)

3. Modificazione di componenti biotiche e abiotiche (ad esempio inquinamento idrico, atmosferico, acustico, luminoso, …)

M Il PS può indurre impatti significativi rispetto al criterio considerato, se non accompagnata da particolari misureLa scelta di PS induce impatti potenziali trascurabili rispetto al criterio considerato

La scelta di PS non induce impatti rispetto al criterio considerato

Quadro 1: Verifica di coerenza tra previsioni del PS e principali obiettivi regionali di conservazione enunciati nelle “Norme tecniche relative alle forme e alle modalità di tutela e conservazione dei SIR” (Del G.R.T. n° 644/2004) + relativa importanza segnalata nella scheda

Quadro 2: Verifica dell'assunzione nelle Scelte di PS delle "indicazioni per le misure di conservazione" regionali enunciate nelle “Norme tecniche relative alle forme e alle modalità di tutela e conservazione dei SIR” approvate con Del G.R.T. n° 644/2004 + relativa importanza

Capo I. Le strategie per la tutela dagli inquinamenti e per la messa difesa del

suolo

Capo II. Le strategie di governo degli ecosistemi e

del paesaggio

Il Ps può indurre impatti irreversibili rispetto al criterio considerato

Quadri 1 e 2 : Verifica di coerenza tra le previsioni del PS e i principali obiettivi regionali di conservazione

Scelta che contribuisce al perseguimento dell'obiettivo e/o delle misure di conservazione previsteScelta che non influisce sul perseguimento dell'obiettivo e/o delle misure di conservazione previsteScelta che ostacola il perseguimento dell'obiettivo e/o delle misure di conservazione previsteQuadro 3: Criteri di giudizio della significatività degli impatti potenziali della scelta di PS sulla conservazione del SIR, secondo l'indicatore consideratoLa scelta di PS può indurre impatti irreversibili rispetto al criterio consideratoLa scelta di PS può indurre impatti significativi rispetto al criterio considerato, se non accompagnata da particolari misure

Criteri di Giudizio sintetico dell'importanza degli impatti potenziali rilevati in riferimento a obiettivi/misure/criteri regionali enunciati nella scheda del SIR 97 in DGR n. 644/2004 (Effetti cumulativi)