il segno aprile 2012
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Mensile dei Castelli RomaniTRANSCRIPT
BentornatoClaudio!
IlParcodeiCastelli travoltoda incapacità e sospetti
Decadenza
EnzoDeAngelis a pagina 8Segue pagina 18
La lettera
Segue a pagina 21
Ripetitori radio-tv diMonteCavo
Si tornaaparlaredi tumori e leucemie
Alle pagine 10 e 11
Fonte PantanelloL’acquac’è... esivede
Anno XI, n. 4 - Aprile 2012
PICCOLOil Segno
”Chi tacee piega
la testa muore ognivolta che lo fa,
chi parla e camminaa testa alta muore
una sola voltaGiovanni Falcone
“
R
EGALI
dal 1946YYÉÉÇÇww||Liste di Nozze
senza obbligo d’acquisto con le migliori marcheSe decidete di poggiare la vostra “Lista di Nozze”presso di noi, saremo felici di aggiungere un nostroprezioso regalo ai tanti magnifici che riceverete
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Dodici mesidi ordinariafollia
di AndreaSebastianelliIncapacità e inchie-ste giudiziariestanno affossando il
Parco dei Castelli. E’ bastatoun anno per portarlo al declino.Dodici mesi sono stati suffi-cienti al centrodestra per ri-durre al minimo il prestigio ele potenzialità dell’ente natonel 1989 con un’idea chiara esemplice: gestire e valorizzarel’enorme patrimonio ambien-tale dei Castelli Romani percreare turismo e lavoro. Con la decisione della Presi-dente del Lazio, Polverini, dinominare un suo commissariodi fiducia (anche in quegli entiche avevano dimostrato di sa-persi governare con diligenzae competenza ottenendo ottimirisultati) ha avuto inizio il pro-getto “parchi zero compe-tenze” chiesto da costruttori,cacciatori e Sindaci inciuciaticon gli uni e con gli altri. Ilresto, appunto, lo stanno fa-cendo incapacità e indaginigiudiziarie. La prima azione messa in attoè stata quella di minare la re-putazione dei Parchi, nomi-nando i nuovi dirigenti solo inbase all’appartenenza politicanon tenendo in alcun conto ilmerito, di cui tutti parlano mache poi regolarmente rifug-gono.
......qquueelllloo cchhee ggllii aallttrrii nnoonn ssccrriivvoonnoo......
di TizianoOnesti*Caro Andrea, mifa piacere ricevereIl Segno per averenotizie sulla co-
munità rocchisciana.
ATTUALITA’2 il Segno - Aprile 2012
La lezione moraledi Giuseppe Di Vittorio (Che noi dedichiamo a quanti vogliono impegnarsi in politica)
di Sergio RasettiGiuseppe Di Vit-torio, sindacali-sta pugliese, peril Natale del
certamente ispirato. Ma iosono un uomo politico attivo,un militante. E si sa che la po-litica ha delle esigenze crudeli,talvolta brutali anche perché,ingran parte,è fatta di esagera-zioni e di insinuazioni, special-mente in un ambiente come ilnostro, ghiotto di pettegolezzipiù o meno piccanti. Io, Lei edil Principale, siamo convintidella nostra personale onestàma per la mia posizione poli-tica non basta l’intima co-scienza della propria onestà. E’ necessario, e Lei lo intende,anche l’onestà esteriore. Se sulnulla si sono ricamati pettego-lezzi ripugnanti ad ogni co-
scienza di galan-tuomo, su d’unacortesia, sia purenobilissima comequella in parola, siricamerebbe chisa che cosa. Siche, io, a preven-tiva tutela dellamia dignità poli-tica e del buonnome di GiuseppePavoncelli, chestimo moltissimocome galan-tuomo, come stu-
dioso e come laborioso, sonocostretto a non accettare il re-galo, il cui solo pensiero mi èdi pieno gradimento. Vorrei spiegarmi più lunga-mente per dimostrarle e con-vincerla che la mia non è, nonvuole essere superbia, macredo di essere stato giàchiaro. Il resto si intuisce. Perciò La prego di mandarequalcuno, possibilmente lastessa persona, a ritirare gli og-getti portati. Ringrazio dicuore Lei e il Principale e di-stintamente per gli auguri allamia Signora.
Dev.mo Giuseppe Di Vittorio
1920 riceve in sua assenza,nella povera casa di Ceri-gnola, un cesto dono da partedel conte Pavoncelli, pro-prietario terriero, spesso con-troparte nelle battagliesindacali locali. Con un raffi-nato senso politico-diploma-tico, Di Vittorio rifiuta ildono chiedendone, a mezzolettera, il ritiro ad opera dellastessa persona che lo avevaconsegnato, come pensandoad un ideale scorrere al con-trario del tempo che cancellaogni traccia di un fatto daconsiderarsi mai realmenteaccaduto.Ecco il testo di quella lettera:
“Egregio Sig. Preziuso, inmia assenza, la mia signoraha ricevuto quel po’ di ben diDio che mi ha mandato. Ioapprezzo al sommo grado lagentilezza del pensiero delsuo Principale e il nobilesentimento di disinteresse esuperiore cortesia cui si è
“I gay sono depravati o ma-lati, ma è una malattia dallaquale si può guarire”.Romano La Russa, AssessorePdl alla Regione Lombardia,fratello dell’ex Ministro dellaDifesa.
“Cantate con me: Il 25 aprile ènata una puttana e gli hannomesso nome Repubblica Ita-liana”... “Che cazzo, un po’ disano fascismo”.Francesco Aracri, DeputatoPartito delle libertà. Uno dei630 rappresentanti del popoloalla Camera dei Deputati cheall’interno del Palazzo inci-tava colleghi a darsi allosquallido motivetto.
“Meglio fascista che frocio”.La Mussolini a Porta a Porta.
“Questa legge qua l’ho scrittaio ma è una vera porcata,glielo dico francamente”.Roberto Calderoli , Senatoredella Lega Nord.
L’Italia e gli italiani si merita-vano di finire così rappresen-tati? Sono stati determinantiper far governare l’uomo diArcore che diceva di voler ri-mettere a posto l’Italia e i ri-sultati sono impressi sullenostre carni. Ora si tenta la“cura” di queste gravi feritecon i provvedimenti del Go-verno Tecnico Monti ma i pes-simisti sono la grandemaggioranza. Intanto la sini-stra di lotta e quella di go-verno, dopo aver consegnato ilPaese a quelli sopra descritti,è condizionata, la prima dalvecchio modo di essere, la se-conda sembra caduta in brac-cio alla vecchia DemocraziaCristiana. La politica nel suoinsieme non mostra di essereall’altezza del compito che at-tende il Paese nei prossimidieci anni. A questo punto bi-sogna che qualcuno si decida ariconoscere che l’unica via diuscita è ricominciare da capo“partendo da un ritrovatoideale”. E se si riparte daun’ideale non possiamo farealtro che “sbatterne tanti fuoria calci in c… democratici, nonpermettendogli di ritornare adecidere con i nostri voti inParlamento e nelle altre As-semblee Elettive.
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Sproloquipsicopolitici
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Stampato in proprio
ATTUALITA’ 3il Segno - Aprile 2012
di Daniela Di RosaCi sono immaginicosì forti che dasole riescono acambiare il mondo
e renderlo un posto migliore,ed altre immagini che, sebbenevorrebbero fare la stessa cosa,non ci riescono e stridono conla realtà. La prima immagine èun ricordo di adolescente:avevo visto in tv un documen-tario su un famoso uomo in-diano, si trattava di un filmatodi molti anni prima al tempodella seconda guerra mondiale.Vidi un uomo, un piccoloomino con una fascia biancaintorno alle gambe, scalzo econ agli occhi dei piccoli oc-chiali, camminava su e giù peril suo paese, l’India, parlandodi pace, fratellanza e non vio-lenza, venne anche da noi percercare di fermare la guerra in-contrando i potenti del tempo,e venne così, piccolo, magro,scalzo e quasi nudo. Fu unafolgorazione, avevo quindicianni e corsi a comprare una suabiografia, Mahatma (grandeanima) Gandhi, quell’ominosdentato e povero ha cambiatoil mondo insegnando a milionidi persone l’amore per il pros-simo senza distinzioni e con-fini. Quell’immagine è almeno perme la più potente che abbiamai visto, quella che più di
La forza delle immagini può cambiare l’uomo... oppure no
Quando non basta la parola ma serve anche l’esempio
Si è dedicato a difendere Ber-lusconi anima e corpo fino aportare il Paese sull’orlo delbaratro e se non ci fosse statoimposto dall’Europa starebbeancora là a fargli rappresen-tare il Paese facendolo spro-fondare nelle viscere del piùgrande falli-mento. Si èsputtanato inPa r l amen tofacendo affer-mare ai suoiParlamentarivassalli di cre-dere a Berlu-sconi quando ha detto cheRuby era la nipote di Muba-rak. Ha governato con l’inten-zione di separare la “Padania”dal resto del Paese servendosidei “ricatti politici” ai qualipoteva sottoporre il Cavaliere. Alla conclusione del processoa Berlusconi accusato di averdato 600 mila euro all’avvo-cato inglese Davide Mills incambio di false dichiarazioni,e conclusosi con prescrizionedel reato (era passato troppotempo tra il reato contestato eil momento di emettere la sen-tenza e prescrizione non equi-vale ad assoluzione), Bossi hadetto: “Berlusconi è stato sal-vato per ragioni politiche”.Un uomo del quale la “Pada-nia” e l’Italia intera farebberobene a farne a meno.il-sognatore.blogspot.com
tutte ha frenato la mia vogliagiovanile di cambiare ilmondo con la violenza! Poi c’è un’immagine, anzi piùdi una, di poche settimane fa:è un uomo, sempre piccolo,almeno così sembra, con unlungo abito bianco di seta, uncrocefisso d’oro e gioielli, chevive tra i lussi del Vaticano, euno splendido palazzo a Ca-stel Gandolfo, che atterra colsuo aereo privato (pare chel’interno sia foderato di vel-luto) a Cuba e dice ai poveridel posto e del mondo intero:“Basta con questa idolatria deldenaro, bisogna pensare allapovertà! Verrebbe da rispon-dergli: comincia tu! Chissàperché per dimostrare che unosta bene si dice che sta come
un Papa. La sua immaginenon la trovo potente ma ipo-crita e, per quanti Papi si sonosucceduti e succederanno sultrono pontificio, nessuno avràmai la forza di quell’ominoseminudo che a piedi nudi halasciato un’orma indelebilenel cuore dell’umanità. A cheserve scrivere encicliche eparlare di amore se si vive inuna torre d’avorio e se inquella torre scorrono soldipoco puliti (vedi lo Ior, labanca vaticana), o se nellechiese insieme ai santi si sep-pelliscono criminali? No! L’immagine del Papa nonmi procura emozioni ma rab-bia specialmente se messa aconfronto con quella di Gan-dhi.
Politica e memoriaUmbertoBossi e il suocurriculum
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PAGINA APERTA4 il Segno - Aprile 2012
Storica sentenza della Cassazione sul maltrattamento animale
Reato penale anche per circhi,cacciatorielaboratoridiricerca
mentazione animale già pas-sati alla Camera... emenda-menti restrittivi? Bisognaabolirla la vivisezione, servesolo ad alimentare il sadismodi certi professori, c’è unostrumento migliore per cono-scere e guarire le nostre malat-tie, si chiama ricerca... sullestaminali, sugli embrioni...tutto si può ricreare sui com-
puter senza torturare animaliinnocenti, fossero pure topo-lini o rane o formiche! Ultima buona notizia, i mal-trattamenti agli animali ri-guardano tutti, anche icacciatori, i circhi e i labora-tori che fanno sperimenta-zione. La Cassazione con lasentenza del 6 marzo scorsoha infatti esteso il reato pe-nale di violenza agli animali(art. 544-ter) anche a questisoggetti che, in precedenza,ne erano esclusi. Facciamoun esempio: le leggi sullacaccia consentono l’uso di ri-chiami vivi. Si tratta per lopiù di uccellini legati a unpalo e che, fischiettando,fanno avvicinare altri uccellia cui il cacciatore può spa-rare. L’uccellino legato all’al-bero cerca di scapparevolando ma ad un certo puntola corda lo strattona facen-dolo ripiombare prepotente-mente addosso all’albero,causandone fratture doloroseo addirittura la morte. Questoprima era tollerato, adessocon la suddetta storica sen-tenza sarà considerato mal-trattamento a tutti gli effetti. Gli animali (tutti) sono esserisenzienti che provano doloree quindi ci auguriamo che,come scriveva Leonardo DaVinci: “giorno verrà in cuiuccidere un animale sarà con-siderato un delitto, come uc-cidere un uomo”.
di Daniela Di RosaNotizie dal mondoanimale, alcunebuone altre che milasciano un po’
perplessa. Iniziamo con lebuone. Finalmente le associa-zioni animaliste, almeno le piùfamose, si sono riunite in unafederazione e nasce così lalobby animalista per fare unfronte unico a difesa degli ani-mali e dell’ambiente! Dopotanti anni si è ora compresoche per dare voce a chi vocenon ha bisogna essere uniti aldi là delle differenze politiche.Sono otto le sigle che formanola nuova federazione, Wwf,Enpa, Lipu, Lega del cane,Oipa, Lav, Leida e Marevivo.Poi ci sono in Italia altre 500tra enti, associazioni, gruppi,club e organizzazioni senzafini di lucro che si occupano dianimali… siamo un esercito at-tivo e silenzioso, sarebbe ora diricominciare a protestare e afarci sentire affinchè gli ani-mali smettano di essere un bu-siness per la Camorra o per i
macellai… perché seavremo cura di polli, muc-che, maiali, conigli, ecc. illoro benessere sarà un van-taggio per la nostra saluteoltre che per la nostra co-scienza. L’Unione Europea ha av-viato una procedura d’in-frazione nei Paesi cheancora utilizzano gabbieda batteria, il prossimoanno scatteranno i divieti equi sono perplessa, pen-savo a galline lasciate li-bere sull’erba, macchè, lagabbia non sarà più di 550cm quadrati ma di 750 cmquadrati, capirai poveragallina, finalmente potràgirarsi! A Monza tre attivisti fanno ir-ruzione in una azienda per l’al-levamento di animali per lavivisezione e salvano 900scimmie!!! Ma perché? Oltreai cani in Italia si allevanoscimmie per la sperimenta-zione? Allibisco, non ne sa-pevo nulla… ora il Senato stadiscutendo alcuni emenda-menti restrittivi sulla speri-
Intervista all’On. Enzo Raisi
Laicità è bene comunecise di farla en-trare in Fli?“La spinta è statala piena condivi-sione di quei va-lori che avevanoportato Fini adavere una posi-zione conflittualeall’interno del Pdlcome la legalità,l’amore per la Pa-tria, la democrazia interna del partito, leriforme economiche liberali che veni-vano rinviate... Quando il 29 luglio Finifu dichiarato incompatibile con il Pdl equindi di fatto espulso, la mia scelta po-teva essere solo quella di seguirlo”.
Quale futuro vede per il nostro Paese?“Con il governo Monti siamo a un bivio:se riuscirà a fare quelle riforme che pervent’anni la politica del bipolarismo mu-scolare Prodi/Berlusconi non è riuscita afare per i veti incrociati, l’Italia potràuscire anche rafforzata da questa crisi. Seprevarranno logiche corporative dentrola società civile e logiche di bandieradentro ai partiti potrebbe essere un graveproblema”.
zione di cui ha bisogno il Paese. Ed è pro-prio dal terzo settore che possono venirenuove forze e anche nuove idee per rilan-ciare il nostro Paese”.
Perché è così importante per lei sottoli-neare la laicità di questa nuova destra?“Credo che una società come la nostrache diventa sempre più multietnica e chedeve trovare valori comuni che uniscanotutti coloro che vi appartengano debbaporre al centro la laicità dello Stato. Es-sere laico non significa laicismo o anti-clericalismo ma rispetto di tutte le fedireligiose e nel contempo pragmatica-mente soluzionare i problemi delle per-sone prescindendo da qualsiasiinterpretazione religiosa, nel rispettodella libertà di tutti ma avendo come fineultimo l’interesse del Paese”.
Quale è stata la spinta iniziale che de-
di Cristiana ZarneriL’On. Enzo Raisi è oggi coor-dinatore regionale per l’Emi-lia Romagna di Futuro eLibertà e di Generazione Ita-
lia, nonché responsabile nazionale dellapropaganda di Fli. Per capire il ruolo delnuovo partito fondato da Gianfranco Finidi fronte alle questioni di oggi, gli ab-biamo rivolto qualche domanda.
On. Raisi, ci parli del rapporto di Flicon il mondo associazionistico e del vo-lontariato.“Fli vede nel terzo settore ossia nelmondo associazionistico e del volonta-riato un importante interlocutore versoquel percorso che proprio nei giorni scorsiGianfranco Fini ha definito patriottismorepubblicano. La politica ha bisogno dirinnovarsi per tornare ad essere credibilee impegnarsi nel processo di modernizza-
Alcuni richiami vivi
ATTUALITA’il Segno - Aprile 2012 5
IComunidevonotenercontoanchedelleesigenzedei cittadini detentori di animali
L’importanza dell’area verdededicata agli amici a 4 zampe
almeno) dotata di verde, fon-tanelle per l’acqua,una pic-cola tettoia qualche panchinae tutto ciò che serve per la pu-lizia dello spazio. Nell’areaverde, proprietari e animalipossono interagire senza pe-ricolo di fuga, possono in-staurare rapporti con altrepersone e cani in un ambientesereno e protetto. La passeg-giata e l’uscita con il canerappresentano un momento diaggregazione anche con gliestranei con il medesimo im-pegno e la stessa passione, inun luogo aperto senza costri-zioni e mezzi di contenzione,animale e umano sono piùpredisposti ai rapporti socialigenerando maggior rispettoverso il prossimo, maggiorinteresse e condivisione di
esperienze. Quindi questoimportantissimo strumento haun compito sociale per il be-nessere di animali e proprie-tari, non dovendo costituirené un semplice luogo per sod-disfare i bisogni fisiologicidel cane né un parcheggiodello stesso. Potrebbe altresìessere utilizzato come spazioin cui effettuare giornate dieducazione cinofila per per-sone inesperte che con laguida di un professionista di-sponibile avrebbero le cogni-zioni base per vivere il canein modo sereno eappagante,nel rispetto dellesue esigenze e della società.
*Educatore Cinofilo e Responsabile locale
dell’associazione Animalisti Italiani Onlus
di Federica Cuccagna*In ogni Comune, in ogni quar-tiere, specialmente con un’ele-vata densità di popolazioneumana e canina, è necessariouno spazio sufficientementegrande di riferimento per poterconsentire in una società civile,la corretta convivenza uomo-cane nel rispetto delle norma-tive. L’area per cani è previstainfatti sia dal regolamento dipolizia urbana e rurale, dallenormative nazionali e regionaliriguardanti la tutela degli ani-mali d’affezione come neces-sità comune a una gran partedella cittadinanza che convivecon un cane ed è compito delleamministrazioni comunali sod-disfare tale esigenze sul territo-rio di competenza. L’area di sgambamento rappre-senta un punto d’incontro fon-damentale per cani e padroniche possono interagire in modotranquillo, sicuro e senza vio-lare le norme igieniche ma so-prattutto per rispettare anche iconcittadini non detentori dicani. Diventa uno stress per iproprietari di cani, spesso sal-vati da canili o da una vita instrada, dover portare il proprioquattrozampe al guinzaglio peruna passeggiata, a volte addirit-tura con la museruola, con l’an-sia di incontrare altri animali opersone incompatibili , è unostress continuo dover evitare i
vicoli dove cani dietro le recin-zioni abbaiano e si lancianocontro i passanti ed è frustranteper cani e padroni essere co-stretti a limitare la propria li-bertà d’azione durante le usciteche dovrebbero costituire unmomento di gioia, di gioco, diunione. Il cane è un animale so-ciale e come tale, per il proprioequilibrio e per un corretto rap-porto con il mondo esterno, habisogno di rapporti con i proprisimili e con altre personeesterne al proprio nucleo fami-liare. L’area per cani consentein libertà una corretta socializ-zazione, avendo i cani la possi-bilità di soddisfare le proprieesigenze fisiologiche e lasciarei propri messaggi agli altri, icani liberi possono compierequei movimenti necessari per iprimi approcci con l’altro e co-municare in modo corretto taleda consentire successivamenteil gioco senza il pericolo difraintendimenti cagionati daposture scorrette. Difficoltosoe improbabile per i cani alguinzaglio che s’incontranosullo stesso marciapiede po-tersi annusare rilassati con latensione del collare che stringead ogni passo. E’ ovvio chel’area per cani deve essere rea-lizzata in uno spazio comuneben recintato per cani di pic-cola media e grande taglia,deve essere ampia, (1000mq
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DIRETTA da TOKYO6 il Segno - Aprile 2012
CCoonnttrroo iill nnuucclleeaarree, dentro il nucleare
Ecco come nasce la presa di coscienza
da TokyoToshi KamedaÈ passato un anno dalla trage-dia dell’11 marzo 2011. Comeun anno fa la primavera è ar-rivata riempiendosi della
stessa aria mite e cominciano a sbocciareanche i fiori di ciliegio. Ma la nostra vitaè profondamente cambiata. Di solito in questo periodo faccio ritornoa Rocca di Papa ma quest’anno purtropponon è stato possibile dovendo rimanere inGiappone per continuare a seguirel’evento e stare vicino al mio popolo. È laprima volta da quando sono tornato inGiappone dodici anni fa. L’11 marzo di un anno fa mi trovavo aRocca di Papa, bloccato dallo sciopero deimezzi pubblici e la notizia dello tsunamila appresi dal telegiornale in un bar. Manmano mi giungevano le notizie sull’inci-dente alla centrale nucleare e cominciavoad avere paura. Due settimane dopo do-vevo prendere l’aereo per il rientro ed al-cuni dei miei amici mi consigliavano dinon partire, ma alla fine ho dovuto farloper i motivi di famiglia e di lavoro. Manon solo. Non volevo essere distantedall’avvenimento tragistorico che il Paesedoveva affrontare e dovevo seguirel’evento da dentro anche se questoavrebbe comportato mettere a rischio lamia salute. È questo il significato di “den-tro il nucleare”. “Contro il nucleare, den-tro il nucleare”, il titolo che accompagnatutti i miei articoli, l’ho pensato in quelmomento. Io sono sempre stato “contro il nucleare”.Dicevo ai miei studenti che, di fronte aduna preoccupazione diffusa tra la gente diun eventuale attacco dell’Unione Sovie-tica durante la guerra fredda e poi dellaCorea del Nord o della Cina dopo, primad’essere attaccato dall’esterno il Giap-pone poteva essere distrutto dall’interno,cioè dalle centrali nucleari. Di fatto è ciòche è successo. Io però parlavo solo un ri-schio teorico perché in fondo non lo av-vertivo dentro di me. È questo ilsignificato di “contro il nucleare. Adesso però si parla poco del “contro” atutto vantaggio del “post” nucleare. Laparola “contro” ha un significato moltoforte, a volte determinata dall’ideologia,perciò non è ben accetta alle nuove gene-razioni. “Post” invece ha un significatopositivo con la prospettiva di un’energiaalternativa del “dopo” il nucleare. Il di-scorso vale anche per voi italiani dopo lavittoria dell’ultimo referendum. A volte èfacile distruggere, più difficile costruire.Se avete deciso di abbandonare l’energianucleare tocca a voi farci vedere questo“post”. E così sarete per noi l’esempio daseguire. Io sono abituato all’uso del “con-tro” ma adesso dovrò adeguarmi. Sui mieiarticoli però continuerò a dire “contro ilnucleare” perché la parola è proprio incisanel mio cuore e non posso cancellarla.In tutto questo tempo ho cercato di infor-marvi in modo semplice e chiaro sulla tra-gedia, in particolare sull’incidentenucleare, proprio per darvi un’ulterioremotivazione alla vigilia del vostro refe-
rendum ma l’argomento era molto com-plesso, pieno di novità e aspetti tecnici deiquali ne sapevo poco. Ho dovuto, per raf-forzare i miei ragionamenti, fornirvi tantecifre parlando di “Millisievert” o di “Be-querel” che prima non conoscevo. Mi di-spiace se questo può avervi confusorispetto alla questione. Purtroppo quantorischio c’è di tot. millisievert o di tot. be-querel è un discorso che non vedrà mai lafine. Dal primo aprile sono entrati in vigore inuovi, cioè non più provvisori, livellimassimi ammissibili di radioattività per iprodotti alimentari. Sono diventati più se-veri, ad esempio, per l’acqua (non più 200bequerel anzi 10), per il latte (da 200 a50), per i prodotti in genere (da 500 a 100)e per il totale annuo da 5 millisievert a 1.Potremmo stare più tranquilli se funzio-nasse il controllo ma questo non vuol direche siamo fuori pericolo dall’esposizioneradioattiva. Tra gli scienziati c’è chi citranquillizza ma c’è anche chi ci allarma.Tra coloro che devono prendere una deci-sione politica c’è chi si muove secondo lalogica dell’economicità o della sicurezzanazionale ma anche chi si preoccupa dellasalute della popolazione. Noi semplici cit-tadini siamo un po’ confusi e divisi nelcomprendere la realtà. Come affrontare lacrisi e difendersi dal rischio dipendemolto spesso da come ognuno di noi capi-sce le cose. Ma almeno stiamo imparandoa diffidare di ciò che ci viene detto dal-l’alto e a fidarci solo della nostra co-scienza. Dall’11 marzo 2011 si parla spesso di “so-
spensione del pensiero” della gente comese ci si trovasse su una scala mobile che,automaticamente, ti trascina in un puntopredeterminato. Le scale, invece, devifarle tu passo per passo con i tuoi piedi,con passi veloci o lenti, sei tu a sceglieree se vuoi puoi pure fermarti a metà dellasalita magari per riposarti o riflettere dovestai andando e magari cambiare direzione.Prima dell’11 marzo eravamo sulla scalamobile e ci lasciavamo convincere dalmito della sicurezza della centrale e dellanecessità dell’energia nucleare. Questomodo di fare è ben radicato nella culturagiapponese. Noi sappiamo ben allinearciagli altri e pensare come gli altri. Oravedo molte persone scendere dalla scalamobile per prendere le scale, cioè pensare,giudicare e agire con la propria testa. Ciò non toglie che dobbiamo anche riflet-tere sull’uso, o meglio sugli sprechi,dell’energia elettrica. Si pensa in generaleche prima viene la domanda e poi l’offertama non ci accorgiamo che nella nostra so-cietà consumistica spesso la prima è sti-molata dalla seconda. È la stessa cosa peril consumo dell’elettricità. Ci chiedono diconsumarla sempre di più e noi rispon-diamo a questa richiesta senza rifletteresulle conseguenze che ha sulla natura esull’uomo. Non so se questa tragedia ci porterà ad unapresa di coscienza e aumenterà il nostro ri-spetto per la natura e per la vita dell’uomo.Dovremmo forse uscire dal mito della mo-dernizzazione portata solo dallo sviluppoeconomico e tecnico e allontanata dallanatura. Vorrei poter essere ottimista.
“Tra gli scienziati c’è chi ci tranquillizzama c’è anchechi ci allarma.Noi semplicicittadinisiamo un po’ confusi e divisi nel comprendere la realtà”
il Segno - Aprile 2012
RROOCCCCAA DDII PPAAPPAAnotizie, informazione, attualità
Al 29 febbraio 2012 i residenti censiti nel Comune di Rocca diPapa erano 16.460 (maschi 8.194; femmine 8.266). Alla stessa data i nuclei familiari erano 6.336.*
*dati forniti dall’Ufficio d’Anagrafe
NUMERI UTILIFarmacia Comunale: 06-9499986Clinica San Raffaele: 06-9428601
Comando Carabinieri: 06-94749007Polizia Municipale: 06-94286134Centralino Municipio: 06-942861
TAXI Mario: 339-1669282
INDOVINA QUANTI SIAMO?
di Sergio RasettiNon è la primavolta che il Movi-mento per Roccadi Papa propone alSindaco e al Con-
Eppure l’amministrazione aveva speso tante parole sulla partecipazione dei cittadini
Bilancio partecipato, il Comune fa “orecchie da mercante”
tramite una discussione eun confronto con imprendi-tori, commercianti, associa-zioni della città, singolicittadini per formulare pro-poste basata sulle prioritàemerse. Un modo per desti-nare una quota del bilancioalle dirette richieste dei citta-dini, vincolante per gli Am-ministratori, rendereprotagonista chi finanzia con-cretamente le spese di un Co-mune.Meraviglia che dopo averspeso tante parole sulla parte-cipazione, sulla condivisionee fraternità, sull’impegno afare sempre tutto alla luce delsole per il bene di tutti,quando si tratta di deciderecome spendere i soldi del sa-lasso somministrato tramiteImu, Irpef comunale, Tarsu,proventi da autovelox, etc.etc, questi Signori e Signoresi chiudono a riccio per difen-dere l’indifendibile: “Conti-nuare a gestire il potere conuna discrezionalità e disinfor-mazione dei cittadini che con-sentono loro di aggiustaredecisioni e conti senza tantespiegazioni”. Noi crediamo che, in partico-
lare nell’Italia di oggi con lesue gravissime difficoltà eco-nomiche, sia indispensabilerendere molto più partecipi icittadini contribuenti dellescelte che riguardano diretta-mente la loro vita quotidianacome quelle fatte nel prepa-rare un Bilancio Comunale.
P. S. Ci aspettiamo dalle Signore edai Signori Amministratori eConsiglieri Comunali: BARBANTE Roberto, BOCCIA Pasquale, CRESTINI Emanuele, DE SANTIS Maurizio, FEI Mauro, FONDI Enrico, GATTA Mario, LUCATELLI Monia, PIZZICONI Simone, QUERINI Maurizio, ROMEI Danilo, SANTANGELI Luca, SELLATI Roberto, SERAFINI Giorgio, SCIAMPLICOTTI Marika,TRINCA Valentina, una risposta positiva allaproposta che immaginiamoidealmente sottoscritta dal99% dei cittadini roccheg-giani.
Sindaco e Assessori devonoaverla considerata una provoca-zione, sicuri che nel chiusodelle stanze del potere localeloro sono in grado di scrivereun Bilancio Comunale tra i piùperfetti d’Italia. “Vogliono met-tere il naso su come decideremodi spendere i soldi dei cittadini”si saranno detti, “ma noi nonabbiamo bisogno di consigli,siamo gli eletti e per cinqueanni decidiamo senza alcuna in-terferenza”.Con un Bilancio Partecipatol’Amministrazione Comunalechiede di intervenire nell’as-sunzione di decisioni che ri-guardano la spesa collettiva
siglio Comunale di discuterepubblicamente prima di assu-mere decisioni importanti perla comunità; ma gli inquilini“provvisori” del Palazzo sicomportano come padroni atempo indeterminato, fannoorecchie da mercante e ascol-tano, forse, soltanto se stessi.Questa volta il Movimentoaveva proposto di preparareun Bilancio Comunale Parte-cipato.
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ROCCA DI PAPA il Segno - Aprile 20128
di Enzo De AngelisSpett. direttore,come ricorderàtempo addietroproposi sul suogiornale di fare un
tentativo per verificare se lasorgente del Pantanello fosseancora in essere e se l’acquafosse tornata potabile. Mi eroripromesso di organizzare untale tentativo nella stagione in-vernale approfittando dellaquiescenza della vegetazioneche negli altri periodo del-l’anno rende alquanto difficilel’accesso al luogo.Le nevicate di febbraio misono venute in aiuto in quantoil peso della neve, come hoimmaginato, ha temporanea-mente abbassato i rovi e lesterpaglie a livello del terreno.Approfittando di tale insperatasituazione verso la fine di feb-braio sono riuscito ad arrivareda solo presso la fonte per bendue volte potendo così accer-tare che la sorgente è tuttora inessere, anche se l’acquasgorga dalle rocce pratica-mente a livello del terreno.Sono anche riuscito a prele-vare circa un litro di acqua conl’intenzione di farla analizzarepersonalmente a mie spese.Purtroppo ho dovuto consta-tare che il costo delle analisisupera i mille euro, che oc-
corre almeno un litro e mezzodi acqua e che la stessa deveessere analizzata entro mas-simo tre giorni dal prelievo,pena modificazioni organolet-tiche che ne compromettereb-bero il risultato. Per quel chevale posso dire che ancoraoggi dopo circa un mese dalprelievo l’acqua ha conservatoun aspetto limpido e senza al-cuna impurità visibile.Ho dovuto perciò per il mo-mento rinunciare e dato che lavegetazione già in occasionedel secondo accesso ha comin-ciato a rialzarsi occorrerà pre-disporre un vero e propriopiano di azione per effettuareil prelievo e le analisi neitempi suddetti. Per provareche la fonte è ancora in essereho anche fatto delle foto chesono disponibile a mettere avostra disposizione nel casovogliate pubblicarle. C’è però da evidenziare unaltro fatto ben più serio egrave. Infatti la protezionemuraria e la ringhiera anti-stante la fonte non esiste più eciò rappresenta senz’altro unpericolo per chi, specie sebambini o ragazzi, riuscisse inqualche modo a recarsi fin là.Di tutto ciò ho riferito sia alvice Sindaco Barbante cheall’Ufficio Ambiente del Co-mune chiedendo di prenderein seria considerazione una
azione per il recupero a parco ela messa in sicurezza dell’areacon l’eventuale ripristino dellafonte, come proposto nell’arti-colo a firma di Luigi Serafinine Il Segno di marzo.Per quanto detto è però evi-dente che effettuare una puli-zia dell’area senza prevederela messa in sicurezza del bur-rone antistante la fonte sarebbeestremamente pericoloso maanche lasciando le cose comestanno occorrerebbe senz’altroprovvedere a recintare seria-mente l’area sul fronte strada
per impedirne l’accesso appo-nendo anche dei cartelli cheevidenzino il pericolo costi-tuito dal burrone.Credo infine opportuno che ilsuo giornale non lasci caderel’argomento e che anzi si fac-cia promotore presso i citta-dini dell’importanza di unprogetto di recupero del Pan-tanello con la sistemazione aparco pubblico dell’area inte-ressata. In tal caso mi rendo disponi-bile a qualsiasi iniziativa inmerito.
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ROCCA DI PAPAil Segno - Aprile 2012 9
Il Consigliere Romei contro Acque Potabili Spa
Assembleapubblicasulle bollette d’oro
Con l’arrivo della primavera il fosso acielo aperto di Via Frascati (che convo-glia le acque provenienti dalla parte altadel paese) si sta trasformando in un veroe proprio concentrato di odori nausea-bondi. Il problema non è nuovo, ma evi-dentemente il Comune non riesce arisolverlo visto che periodicamente ognianno i cittadini che vivono a ridosso diquesto torrentino artificiale devono con-vivere con una tremenda puzza. “Con l’arrivo del caldo siamo costretti atenere le finestre chiuse -ci racconta unodei residenti la cui casa si trova proprio afianco del fosso- per non sentire l’odoreputrido dell’acqua. La nostra sopporta-zione è al limite”. Come dargli torto? “Daanni stiamo chiedendo un intervento ri-solutivo ma ogni volta riceviamo solopromesse... faremo, vedremo... ma poinon si risolve niente”. Crediamo che siadavvero arrivato il momento di tutelarela salute e l’igiente di queste persone.
Paola Gatta
di Claudio Cerroni*Bollette pazze, finalmente qualcosa simuove ed arrivano le prime rettifiche daparte di Acque Potabili Spa. Dopo l’in-contro di novembre ai Campi D’Annibale,i rappresentanti dei Cristiano Riformistihanno incontrato lo scorso 20 marzo dinuovo la popolazione di Rocca di Papa,questa volta in Aula Consiliare.Danilo Romei, consigliere e rappresen-tante locale dei CR, ha provveduto ad or-ganizzare l’incontro, a supportarlo ilsottoscritto, giornalista e rappresentantefrascatano dei CR, e l’avvocato MassimoGrasso, rappresentante dei CR a Ciam-pino. Nell’incontro i tre hanno ribaditol’importanza sociale di questa azione po-litica, che supera gli schieramenti e le di-visioni ideologiche per salvaguardarel’interesse comune. Romei ha confermatoil suo intento a proseguire quest’azione dichiarificazione nei confronti di Acque Po-tabili Spa, che avrebbe recapitato bollettestratosferiche (fino ad oltre 5mila euro)con conteggi ancora da chiarire.L’avvocato Massimo Grasso ha sottoli-neato le varie criticità che riguardano ilcaso, innanzi tutto un alto numero di con-tatori è guasto o non chiaramente leggi-bile, poi la lettura - che per contrattodoveva essere effettuata due volte l’anno- è stata fatta a distanza considerevole ditempo, dai 18 mesi ai 5 anni, determi-nando un notevole incremento dei costi at-tribuiti ai consumi delle eccedenze.Quello che l’avvocato ha richiesto adAcque Potabili Spa è un accertamento deireali consumi attraverso mezzi quali ilflussometro, e l’accertamento dell’esat-
tezza dei calcoli soprattutto in relazionealla considerazione delle eccedenze, chefanno lievitare le bollette in modo espo-nenziale se riferite tutte ad un determinatoperiodo e non ben ridistribuite nell’arcodi tempo di riferimento della bolletta.È inoltre emerso dall’incontro il malcon-tento dei cittadini nei confronti dell’Am-ministrazione Boccia che fa pagare costimolto più alti rispetto a Roma per il servi-zio idrico, in base ad una delibera comu-nale. A fine dell’incontro si sonoavvicinate alla tribuna due persone allequali Acque Potabili Spa, in seguito allarichiesta dell’avvocato Grasso, aveva ri-visto la bolletta, una persona che avevaavuto una bolletta di quasi 6.000 euro haricevuto un nuovo conteggio che porta a1.700 euro la cifra dell’importo dovuto;l’altra ha visto la sua bolletta passare da400 euro a 149 euro. La soddisfazione deipresenti è stata tanta e per Danilo Romeiè stata una prima piccola vittoria.
*tratto da ilmamilio.it
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ROCCA DI PAPA il Segno - Aprile 201210
di SandroTabellioneDopo le rileva-zioni dell’ArpaLazio che hannoportato la Procura
non ritenga (il Governo,n.d.r.) di assumere urgenti ini-ziative al fine di garantire aicittadini di Rocca di Papa, damolto tempo esposti alle ondeelettromagnetiche provenientidagli impianti, il diritto costi-tuzionalmente garantito allasalute e ad un ambiente salu-bre”.Una settimana dopo è stato in-vece l’On. Mazzocchi del Pdla presentare un’interrogazioneincentrata particolarmente suidanni che le onde provoche-rebbero ai cittadini esposti. In-
macchina amministrativa),anche la politica dei “pianialti” (Senato, Parlamento e Re-gione) non è rimasta con lemani in mano. Certo, ormai lapopolazione non crede più aqueste battaglie periodiche chenon hanno mai dato risultaticoncreti, però già che se netorni a parlare è comunque unaspetto importante.La prima iniziativa è statadell’Udc regionale (su spintadella sezione di Rocca di Papa)con in testa l’On. Ciocchettiche ha riaperto un tavolo diconfronto istituzionale contutte le parti coinvolte per tor-nare a ridiscutere sul da farsi.Il 13 marzo è stato il SenatorePd, Luigi Zanda, a presentareuna interrogazione a rispostaorale al Ministro per lo Svi-luppo Economico CorradoPassera, e a quello alla SaluteBalduzzi, per chiedere “qualisiano le ragioni che hanno fi-nora impedito la delocalizza-zione degli impianti abusivi ditrasmissione per l’emittenzaradiotelevisiva presenti sul ter-ritorio di Rocca di Papa; e se
di Velletri ad aprire un fasci-colo d’indagine per il supera-mento dei limiti di esposizionealle onde elettromagnetiche(con tre emittenti radiofonichetrovate a trasmettere ben oltrela soglia ritenuta di sicurezzaper la popolazione), la politicaè tornata ad occuparsi insisten-temente delle antenne di Roccadi Papa e di Monte Cavo inparticolare. Destra, sinistra,centro... tutti desiderosi di af-frontare l’eterna questione deitralicci radiotelevisivi chedalla metà degli anni Settanta(con l’avvento delle cosiddette“radio libere”) occuparono il-legalmente la vetta dell’anticomons Albanus. E mentre il Sin-daco Boccia qualche segnalepositivo lo stà dando (oltre adaver denunciato le tre emittentiha iniziato l’iter per aprire fi-nalmente un Ufficio Elettro-smog all’interno della
fatti l’esponente dei CristianoRiformisti ha fatto riferimentoproprio alle ultime rilevazionidell’Arpa Lazio di agosto esettembre 2011, che avreb-bero superato i limiti fissatidal Decreto del Presidente delConsiglio dell’8 luglio 2003.Mazzocchi però è andato oltree, per la prima volta nella sto-ria dei tralicci di Monte Cavo,la sua interrogazione si è con-clusa con una richiesta speci-fica, partendo dai “numerosicasi di tumori, leucemie edaltre patologie minori chestanno provocando a Rocca diPapa decessi e malati cro-nici”. Infatti nell’interroga-zione viene chiesto alMinistro “se non ritenga op-portuno valutare la possibilitàdi promuovere una ricercaepidemiologica (più voltechiesta dal Segno, n.d.r.) tesaa verificare l’influenza di talealta concentrazione di im-painti radio e teletrasmissionesulla salute dei cittadini diRocca di Papa”. Quest’ultimoaspetto ci sembra quello piùsentito dai roccheggiani.
Destra, sinistra, centro... tutti tornano a occuparsi dei tralicci di Monte Cavo
“Troppicasiditumorieleucemieora una ricerca epidemiologica”L’On. Mazzocchi ha presentato un’interrogazione al Ministro della Salute
Si senteodor die l e -zioni…bisognat i r a r
fuori argomentimessi in letargo perrisvegliare la sensi-bilità di chi devedare il voto a questimaghi pilotati. E
Da Alvaro Fondi riceviamo e volentieri pubblichiamo
I cittadini di Rocca levoglionoonoleantenne?
quale cosa più ghiotta se nonquella delle antenne? Piattoappetitoso (politico) che fagola all’Udc e non solo. Pro-prio l’Udc che da anni è pre-sente nella nostraamministrazione (sia comemaggioranza che minoranza).Chi si fa paladino del caso - ilComm.rio dell’Udc - sta pren-dendosi cura tutt’ora di quelleantenne che tanto gli stanno acuore… e non per la salute deicittadini ma per la tutela del
suo stipendio… o sbagliamo?Il signor Ciocchetti (spe-riamo?) finalmente appoggerà- come dichiarano Serafini eGatta - la nostra iniziativa…creduloni noi non siamo!Faccio di nuovo presente: “LaDestra Rocca di Papa da oltrecinque mesi sta facendo unapetizione di raccolta firmepropositiva per ripristinare laLegge Regionale 2001 (GiuntaStorace) la quale era impron-tata sulla delocalizzazione e ri-
qualificazione della vettaMonte Cavo come sito am-bientale e archeologico, abo-lita dalla Legge Regionale2008 (Giunta Marrazzo ) chel’ha portato a sito radiofo-nico”. Per finire, dichiaro chetutti i responsabili politici (ini-ziando dal primo cittadino ingiù) presenti sul nostro territo-rio, che si battono, a detta loroper questo annoso problema,non hanno volutamente fir-mato e alcuni ci rispondevano
Risposta alla Sig.ra Daniela Di RosaIo fumo solo sigarette… voi disinistra (tanti) ditemi che cosanon fumate (mi ricordo unaproposta di Legge della Sig.raLivia Turco)… pensiamo allaCinesizzazione di Rocca (altroproblema per il commercio)…certo… ci mancava questo!Distinti Saluti.
Alvaro FONDISegretario Cittadino
“La Destra” Rocca di Papa
con la seguente frase:“Condivido la vostrabattaglia ma nonfirmo!”. Ancora cicredete? Come sem-pre? Una domanda civiene spontanea: “Icittadini di Rocca levogliono o no le an-tenne?”. Anche se tuttidiranno di sì… noi no!
ROCCA DI PAPAil Segno - Aprile 2012 11
Attualmente i ripetitori radio-tv, (trala-sciando quelli militari), sono collocati in trearee distinte della vetta di Monte Cavo: sulpiazzale davanti all’ex convento (A), nel-l’area posta tra l’ingresso della vecchiachiesetta e le mura ciclopiche (B), e nellavasta area posta alle spalle dell’edificio sa-crale (C). Queste zone sono di proprietàdella società IDA Srl (Gruppo Caltagirone)anche se sulla prima esiste un contenziosocon il Comune di Rocca di Papa che ritieneesserne il legittimo proprietario (infatti unaparte delle antenne qui presenti è “gestita”dal “Condominio Monte Cavo”, società diantennari convenzionata con il Comuneroccheggiano ma con la quale l’ammini-strazione avrebbe aperto un contenzioso).Infine c’è un’altra area, posta verso il mar-gine finale della vetta, utilizzata dall’Enav
per le comunicazioni sul traffico aereo ci-vile. A causa di questo disordine che oc-cupa interamente la vetta, e in cui quasiognuna delle 50 emittente ha un propriotraliccio con i relativi tiranti, fili d’acciaio eparabole e una propria cabina, il caos regnasovrano. Di fronte a questo caos i cittadini sonoormai rassegnati e anche le iniziative con-dotte da politici e amministratori locali ven-gono percepite come la solita azione chetanto non porterà a niente. Il nostro men-sile, fin dalla sua nascita, ha si è sempre oc-cupato dei tralicci di Monte Cavo, portandospesso alla luce gli affari loschi, il doppio-giochismo, le responsabilità dei politici e lelotte condotte a senso unico a seconda dichi governava il paese o la Regione. Anchenoi ormai crediamo che dal momento che
Monte Cavo è stato classificato dal Go-verno come “sito nazionale per il digitaleterrestre” i tralicci non traslocheranno mai.Però almeno pretendiamo che il Sindacopromuova una commissione d’inchiesta peraccertare le responsabilità della classe poli-tica locale che, a partire dagli anni Settantafino ad oggi, è stata l’arteficie del disastrodi Monte Cavo. Stabilire se questo disastro venne provo-cato per incapacità oppure per interessi pri-vati o per favorire le nascenti lobbypolitico-mediatiche, sarebbe già un belpasso vanti, l’unico oggi possibile e, sel’amministrazione lo ritenesse utile, find’ora dichiaro la mia disponibilità a farparte di tale organismo, sempre annunciato(fin dall’avvento di Ponzo) e mai attuato.
Andrea Sebastianelli
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7. Radio IncontroRadio DeejayRadio Città Futura
8. Box inattivo ex TV79. Tele Lazio Rete Blu10. Radio Radicale
Radio 2411. Radio Rock
Nuova Spazio Radio12. Super Tre13. TVR AutovoxTele Italia 41
14. Radio 105 Network15. Radio Emme10016. Radio Subasio17. Box18. Rai GR Parlamento
Rai Isoradio
19. Radio Dimensione Suono 1Radio Voce della Speranza
20. Radio Dimensione Suono 2Radio Dim. Suono Network
21. Box22. Ex GBR23. La724. Teleroma 66
28. Europa 2(canale 70)Europa 2 (canale 47)
29. Tele Studio30. Home Shopping Europe31. Box32. Box33. Rete A
Europa 200034. Rete Capri35. Box36. T 9
37. Video LazioRete OroGold Tv
38. Tele Italia 4139. Elefante Telemarket40-44 Box
Tele CampioneVideo Uno
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27. Canale 5Italia UnoRete 4
Elaborazione a cura de il Segnosu censimento effettuato dall’Ufficio Tecnico del Comune diRocca di Papa nell’agosto del
2003. I nomi di alcune emittenti potrebbero oggi essere diversi.
Una commissione d’inchiesta per accertare le responsabilità
ROCCA DI PAPAil Segno - Aprile 201212
Prorogato il pagamento delle imposte ICP e COSAP
Servono scelte coraggioseperlacrisidelcommercio
hanno espressamente richiesto la proroga deitermini per il pagamento del canone”. La deci-sione è stata presa lo scorso 22 marzo in una riu-nione di Giunta.Dal primo gennaio 2011 il servizio di riscos-sione di queste imposto viene svolto diretta-mente dal Comune “attraverso le risorse umanein dotazione presso il Settore Bilancio e Svi-luppo” mentre in precedenza era stato afidato asocietà esterne. Una scelta giusta che premiaanche laproduttività e l’efficienza della pubblicaamministrazione sempre nel mirino di critichee polemiche.Tornando però alle tasse locali sul commercio el’artigianato non sarebbe stato male, visto il mo-mento di sfiducia, se l’amministrazione direttadal primo cittadino Pasquale Boccia avesse pre-visto delle particolari agevolazioni per gli eser-centi del cenrto storico che più degli altri stannoaffrontando con difficoltà la crisi economica esempre più spesso sono costretti ad abbassare lesaracinesche perchè non più in grado di pagarele cosiddette “spese fisse”. Sarebbe stato un se-gnale incoraggiante ma non è detto che il Co-mune possa ripensarci. Noi ce lo auguriamo.
di Paola GattaTempo di tasse locali per commercianti e arti-giani, a cominciare dal pagamento dell’impostasu pubblicità e pubbliche affissioni (ICP) per fi-nire con quella per l’occupazione degli spazi adaree pubbliche (COSAP). Il Comune di Roccadi Papa ha comunque concesso una proroga peril pagamento di tali balzelli fino al prossimo 30aprile. In questo modo l’amministrazione è ve-nuta incontro ai “numerosi contribuenti che
In questo periodo di crisi, diriduzioni, di tagli, Rocca diPapa fa eccezione e va con-trocorrente. Nessun taglio enessuna riduzione per la mac-china amministrativa! Al con-trario, si rilancia e per esempiosi aumentano i collaboratoridel Sindaco, persone esterneall’Amministrazione comu-nale, assunte con un contrattoindividuale. Oltre a una gior-nalista che è nello staff delSindaco per le attività di co-municazione, da metà febbraioè stato dato un incarico aun’altra persona quale “Ad-detta al supporto della Se-greteria del Sindaco e alCerimoniale” (deliberazionedella Giunta comunale n. 9 del2 febbraio 2012). Si tratta di Anna Brandani,presidente del Consiglio co-munale del nostro Comunefino a qualche mese fa. Al di là
scono un paio di cose: che ilSindaco di un comune di rela-tiva grandezza come Rocca diPapa, in aggiunta alla sua nor-male segreteria, abbia necessitàdi uno staff; che tra le personeche compongono lo staffsenta il bisogno di una ad-detta al cerimoniale. Al ceri-moniale? Siamo in pienosciocchezzaio mandolinista oabbiamo capito male?Giù in piazza, intorno alla fon-tana, dove si chiacchiera e sisentono battute, serpeggia unpo’ di sconcerto anche tra i so-stenitori di chi da anni governail paese: è un fulgido esempio
di coraggio amministrativoche con sprezzo del ridicoloprospetta una politica fatta diformalismi, o la necessità ditrovare un posto a qualcuno?Il dubbio viene, ma non po-tendo e non volendo emettereverdetti per nessuno, rimanesolo la sgradevole sensazionedi politici che orbitano su unaltro pianeta, che si organiz-zano per le cerimonie e con-temporaneamente ci ripetonoche i soldi sono finiti. Una con-traddizione lampante, se nonper loro, che evidentementetrovano normale dotarsi di uncerimoniere!
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di Roberto Sinibaldi
Il cerimoniere di corte
Case FantasmaFLI chiede le dimissionidei politicicoinvoltiSui mancati accatastamentidelle 235 “case fantasma”di Rocca di Papa (vedi arti-colo a fianco) il Circoloterritoriale di Fli (la forma-zione politica di Gian-franco Fini) parteall’attacco di alcuni Consi-glieri di Rocca di Papa edel Sindaco stesso. In una nota, pubblicata dalmagazine online “Meta” loscorso 9 aprile, il circolosottolinea che nell’elencofigurano “politici chefanno le prediche in Con-siglio Comunale parlandodi giustizia, legalità e tra-sparenza facendone ancheun cavallo di battaglianell’ultima tornata eletto-rale”. Ma la nota di Futuroe Libertà va ben oltre, fa-cendo espresso riferimentoal fatto che nell’elenco “dicui tutti possono prenderevisione, ci sono dei nomi diConsiglieri Comunali, as-sessori, mogli di assessori,nonché la moglie del no-stro Sindaco”. Si tratta,continua il comunicato diFli, del “Consigliere Da-nilo Romei e consorte el’Assessore Simone Pizzi-coni”. Da qui l’invito a di-mettersi perché secondo ilcircolo di Fini “non sietedegni di rappresentarci”. Aquanto pare il clima politicotorna a surriscaldarsi e la ri-chiesta di Fli sembra vogliaprovocare uno scossone. C’è da dire però che l’acca-tastamento obbligato dellecosiddette “case fantasma”è un atto amministrativoutilizzato dallo Stato per re-golarizzare l’esistenza difabbricati già noti al-l’Agenzia del Territorio e icontribuenti potevano sce-gliere se eseguirlo tramiteun proprio tecnico di fidu-cia o se attendere i rilievid’ufficio pagando il dovutoalla stessa Agenzia. I 235dell’elenco hanno scelto laseconda ipotesi.
(D.D.R.)
del nome della per-sona, del suo curri-culum e dellasomma prevista peril suo stipendio, oristoro economico,o come lo si vuolechiamare, colpi-
Piazza Garibaldi
ROCCA DI PAPA 13il Segno - Aprile 2012
di MarcelloMorroneSono arrivati idati su quelleche vengono de-finite “case fan-
tasma”, ossia quelleabitazioni, edifici, laboratori,ecc. che non risultano presentinel catasto dell’Agenzia delTerritorio. Rocca di Papa haraggiunto la cifra di 235 fab-bricati che esistono ma “non sivedono”, ai quali ora è stataattribuita dall’Ufficio Provin-ciale dell’Agenzia una renditacatastale presunta, visto che irelativi proprietari non hannoprovveduto a regolarizzare laloro posizione malgrado gliavvisi emessi dall’amministra-zione comunale.L’Agenzia del Territorio avevain un primo momento stabilitoil termine ultimo per l’accata-stamento al 31 dicembre 2010,data poi posticipata all’apriledel 2011. A distanza di circaun anno sono arrivati i risul-tati. Ora i costi delle opera-zioni eseguite (misurazioni,piantine, calcoli, consulenzatecnica), necessarie per attri-buire la rendita catastale sa-ranno addebitati in modocoercitivo dall’Agenzia e dalComune.Per quanto riguarda il numerodi fabbricati non censiti, ilquartiere dei Campi d’Anni-
bale si è classificato al primoposto con 118 “case fanta-sma”. A breve distanza il quar-tiere delle Vigne-Sacramentocon 107. Seguono il Vivaro (6)e il Centro Storico (4).C’è da dire però, per chia-rezza, che questi dati si riferi-scono solo a quei fabbricatiche malgrado gli avvisi rice-vuti intorno all’ottobre del2010 dall’Ufficio tributi delComune, non hanno ottempe-rato agli obblighi di legge.Stando alle prime valutazionisarebbero altrettanti i fabbri-cati che, invitati a mettersi inregola nei tempi previsti, lohanno fatto pagando un tec-nico e presentando domandadi accatastamento all’Agenziadel Territorio. Infine, possiamo dire che conqueste ultime regolarizza-zioni immobiliari si dovrebbeconcludere la stagione del-l’abusivismo edilizio (ini-ziata negli anni Ottanta) e, daquesto momento, si dovrebbedare al controllo e alla pro-grammazione territoriale unruolo chiave e prioritario.L’amministrazione comunaleha garantito che sarà così,stabilendo multe più salate esequestro del bene a vantag-gio della collettività, ma idati sulle costruzioni abusivecontinuano ad essere allar-manti.
Attribuita la rendita alle 235 case non accatastate
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TOTALE 235
Fogliocatastale
Zona di Rocca di Papa(vie e quartiere)
n. casefantasma
Ecco quante sono le case fantasmanon accatastate a Rocca di Papa
Le Vigne - Sacramento case fantasma: 107Centro Storico case fantasma: 4Campi d’Annibale case fantasma: 118Vivaro case fantasma: 6
Classifica dei quartieri
ROCCA DI PAPAil Segno - Aprile 201214
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di Luigi SerafiniC’è tempo fino al 30 aprile perpresentare la domanda di “for-nitura parziale o totale dei libridi testo e per il rimborso dellespese per l’istruzione”. Le ri-chieste vanno presentate all’uf-ficio pubblica istruzione (Ipiano) del Comune di Rocca diPapa, dal lunedì al venerdìdalle ore 9.30 alle 12.30.“La Regione Lazio -si leggenell’avviso affisso dal Co-mune- con deliberazioni n.80 e81del 2 marzo 2012, ha indivi-duato i criteri di ripartizionedei fondi statali ed ha appro-vato le linee guida per i Co-muni per l’utilizzo deicontributi e i modelli di pre-sentazione delle domande per
l’erogazione dei fondi per lafornitura totale o parziale deilibri di testo e delle borse distudio a sostegno della spesadelle famiglie per l’istruzione”.I criteri individuati dall’Enteregionale per la fornitura deilibri di testo, oltre alla resi-denza nel Comune di Rocca diPapa, sono i seguenti: innanzitutto l’indicatore dellasituazione economica equiva-lente (certificato ISEE) dell’in-tero nucleo familiare dellostudente richiedente (riferitoall’anno 2010) che non dovràessere superiore ai 10.632,93euro; poi gli studenti dovrannofrequentare le scuolesecondarie statali e paritarie diI e di II grado; oppure studenti
Al via le domande per accedere ai contributi per gli studenti
Acquisto libri e borse di studioc’è tempo fino al 30 aprileIl reddito massimo (certificato ISEE) è di 10.632,93 euro
Il 21 Marzo 2012 è stata co-stituita “L’Associazione delMovimento per Rocca diPapa”. L’associazione nascedal Movimento per Rocca diPapa e vuole essere uno stru-mento istituzionale per con-tribuire, insieme ai cittadiniresidenti e alle loro rappre-sentanze, a migliorare laqualità della vita nel nostroterritorio. Nei giorni scorsi èstata inaugurata e aperta lasede nei locali siti in Via A.Gramsci n. 21.Sul sito del “Movimento”(http://movimentoperrocca-dipapa.blogspot.com) sipotrà prendere visione dellostatuto, e per coloro che vo-gliono aderire è stato predi-sposto il modulo di adesioneche può essere inviato anchetramite email al seguente in-dirizzo: [email protected].
Movimento per Rocca di Papa
Movimento RdPE’ arrivatal’Ass.zioneculturale
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frequentanti il I e II anno spe-rimentale dell’istruzione e for-mazione professionale che nonbeneficino già della gratuitàdei libri di testo.Anche per la concessione delleborse di studio, varranno i pre-cedenti criteri con la relativadocumentazione ma tale docu-mentazione potrà essere inte-grata fino al prossimo 20giugno.Una volta acquisiti i dati, ilComune provvederà ad inol-trare il tutto alla RegioneLazio. “L’Amministrazionecomunale -si legge ancora sul-l’avviso- provvederà ad effet-tuare i controlli a campione. Ildato a campione è da inten-dersi nella misura minima del5% delle domande ad essa per-venute con particolare ri-guardo alle dichiarazioniISEE. Le istanze presentatee/o pervenute al di fuori deitempi previsti -conclude- nonpotranno essere prese in con-siderazione e non potranno innessun caso essere ritenuti va-lidi gli scontrini fiscali a docu-mentazione della spesasostenuta”. Vista la crisi attuale immagi-niamo che saranno molte le fa-miglie di Rocca di Papa chepresenteranno tale richiesta,anche se la soglia di 10.600euro appare troppo bassa perconsentire un accesso diffusoal contributo.
ROCCA DI PAPA 15il Segno - Aprile 2012
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Strane e “dolorose” modifiche nella organizzazione degli uffici comunali
Rifiuti urbani? Questione di risorseumane e partecipazionepopolare
Anche noi vogliamo sprigionare la nostracreatività avanzando dei suggerimenti:perchè non passare il turismo ai LavoriPubblici? Oppure i servizi sociali alla Po-lizia Municipale? O ancora, i servizi de-mografici al Bilancio? Oppure il servizioidrico all’Area Socio-Culturale?Oppure i servizi cimiteriali allo Staff delSindaco?Al di là delle battute resta davvero inspie-gabile la scelta di far ricadere il servizio diigiene-ambientale nell’Area delle RisorseUmane. Loro, i politici, sulla delibera laspiegano così: “per garantire meglio l’ef-ficacia dell’azione di governo (?) chepotrà più agevolmente realizzarsi attra-verso un’unica regia per quanto concerneil coordinamento di tutte le risorse cheoperano sul territorio per il decoro della
Città e per il pronto intervento nei mo-menti di emergenza a qualsiasi eventoconseguenti”. Ma che significa? Che laraccolta dei rifiuti è un fatto di decoro ur-bano? E che vuoldire inteventi di prontaemergenza, che se troviamo un sacchettofuori posto di domenica chiamiamo laProtezione Civile o direttamente il Sin-daco? In questa delibera del 15 marzo, però,un’altra cosa ci preoccupa, il fatto chesi è tornati a parlare di “dismissionedelle farmacie comunali”, non “di unafarmacia” ma “delle farmacie” (CentroStorico e Campi d’Annibale) e la diffe-renza non è da poco. Speriamo ancorache qualcuno esca all’improvviso e cidica: “Sorridete! Siete su scherzi aparte”!
di Silvio CajonelloNon sappiamo di chi sia l’idea ma certo èche la modifica approvata dalla Giunta diRocca di Papa il 15 marzo scorso nell’or-ganizzazione degli Uffici Comunali lasciaalquanto perplessi. Infatti all’unanimità,Sindaco e Assessori presenti hanno decisoche del “Servizio di igiene urbana”, cioèla raccolta dei rifiuti, che prima facevacapo all’Ambiente e poi ai Lavori Pub-blici, adesso se ne occuperà nientepopo-dimenochè... il “Settore Risorse umane,coordinamento e partecipazione popo-lare” in quanto “tecnicamente e organiz-zativamente strettamente connesso -silegge sulla delibera n. 24- con il ServizioProtezione Civile e Logistica”. Sinceramente ci sfugge la logica utiliz-zata a meno che la raccolra dei rifiuti ne-cessiti dell’intervento d’emergenza dellaProtezione Civile come per il piano neve(a proposito ma quanto è costato?).La Giunta già poche settimane fa, il 2 feb-braio, si era riunita per modificare la ma-crostruttura della macchinaamministrativa e proprio in quella sedevenne deciso di abolire l’Ufficio Am-biente (nato nel 2004 con la GiuntaPonzo, fu uno dei suoi atti “rivoluzionari”visto che fino a quel momento Rocca diPapa pur avendo migliaia di ettari dibosco non aveva mai avuto un UfficioAmbiente!). Con quest’abolizione le sueprerogative d’interesse passarono all’Uf-ficio Lavori Pubblici, tra cui appunto i ri-fiuti che, adesso, saranno gestiti da quelloche una volta si chiamava “Ufficio delPersonale”. Con questa decisione Boccia inaugura unnuovo filone della sua era: gli UfficiCreativi, un po’ come la famosa FinanzaCreativa di Tremonti.
Roba da... Risorse Umane
ROCCA DI PAPAil Segno - Aprile 201216
di Paola GattaCosterà 184 mila euro la riqualifica-zione del Parco Landsberg am Lech,l’area verde del centro storico diRocca di Papa. Il progetto di restauropredisposto dal Comune, infatti, haottenuto un finanziamento da partedella Provincia di Roma, classifican-dosi al primo posto nel “Bando Pro-vis” riservato ai programmi divalorizzazione degli insediamentistorici. Un bel progetto che prevede la com-pleta ristrutturazione del Parco dopoanni di abbandono di cui più volteanche il nostro giornale aveva sotto-lineato la pericolosità. Nei mesiscorsi lo stesso Sindaco avevaemesso un’Ordinanza di chiusuraanche se poi il Parco ha continuato arestare aperto ed accessibile a tutti.“La riqualificazione del parco Lan-dsberg – ha sottolineato l’Assessoreai Lavori Pubblici Mauro Fei – è
orientata anche allaconservazione e almantenimento dellostesso attraverso larealizzazione dibarriere ad infer-riata che ne impedi-scano l’accessoincontrollato e l’in-stallazione di tele-camere con sistemadi videosorve-glianza nelle areepiù importanti”.Quest’area si com-pone di quattro li-velli verdi e il
Comune, per ciascuno di essi, pre-vede un progetto specifico. “Sulprimo livello -prosegue Fei- verrannocollocate le indicazioni sulle temati-che del parco, dei percorsi e delle at-tività, sul secondo i sentieri e le zonedi sosta attrezzate per il relax, sulterzo i giochi per bambini, sul quartouna zona per lo sport e il tempo li-bero. Sulla terrazza panoramica, in-fine, verranno localizzati i sistemiwi-fi per la connessione internet gra-tuita”.Finalmente il Parco landsberg potràtornare allo splendore di un temposemprechè questa volta il Comunesappia garantire anche la manuten-zione ordinaria una volta terminatigli interventi. In poco meno di diecianni, infatti, l’amministrazione avràspeso per il Parco del centro storicocirca 500 mila euro per poi, a di-stanza di poco tempo, tornare al so-lito stato di degrado.
L’ingresso del Parco Landsbergsu viale Madonna del Tufo
Approvato il progetto per il Parco Landsberg
Diventerà un’area polifunzionale
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A proposito del parcheggio al Carpino
Egregio direttore,sono sorpreso da quanto mi scrive nella Sua nota del1° marzo 2012 e in particolare sulla definizione daLei riportata di “cantiere fantasma”. Infatti, come certamente Le risulterà, è stato impos-sibile procedere nelle lavorazioni durante tutto ilmese di febbraio a causa della inaccessibilità del can-tiere per la presenza di neve e ghiaccio.Sia prima che successivamente a tale periodo le la-vorazioni si sono regolarmente sviluppate secondo iprogrammi e nel rispetto dei tempi tecnici necessariper garantire la corretta esecuzione dei lavori; Le fac-cio presente che il rispetto di tali tempi tecnici è par-ticolarmente importante nelle attuali fasi di lavoro,che prevedono la tesatura dei tiranti, ai vari livelli,successivamente alla avvenuta maturazione dei getti.Nella speranza di aver contribuito a fare chiarezzasull’effettivo andamento dei lavori Le porgo i mieipiù cordiali saluti.
Ing. Ettore SiniscalcoAmministratore delegatoSI.GE.A. Costruzioni SpA
Gentile Ing. Siniscalco, La ringrazio per averci scrittoma da Lei mi sarei aspettato un’analisi più attenta edettagliata circa i ritardi che si sono verificati nellarealizzazione dell’opera che, Le ricordo, avrebbe do-vuto essere consegnata nel mese di febbraio scorso.Sicuramente le responsabilità di tale ritardo non sonoaddebitabili alla societa SI.GE.A. SpA che Lei rap-presentata ma nel parcheggio in questione traspa-renza e chiarezza sono spesso state disattesesoprattutto da parte dell’amministrazione comunaleche, ancora oggi, non avverte il dovere di dire a cit-tadini e commercianti quanto tempo ancora ci vorràper poter utilizzare il multipiano.
Andrea Sebastianelli
La replica
ROCCA DI PAPA 17il Segno - Aprile 2012
Merito principale è dell’Ass.to ai Lavori Pubblici
Micro-parcheggi, i lavorivannoavantiagranritmo
di Paola GattaIl progetto dei micro parcheggi pro-segue a ritmo spiegato. Sul numeroscorso avevamo espresso qualcheperplessità su quello realizzato inVia Palazzolo (che sembra piùun’area per la collocazione di casso-netti per i rifiuti che un punto sosta).Stavolta invece dobbiamo eviden-ziare la bella opera che sta per na-scere tra via della Portella e viaCampi d’Annibale, tra le case popo-lari e il centro anziani di Rocca diPapa. Era ora, visto che se ne parlavada almeno quindici anni! Si tratta, per entrare nello specifico,di un’area a scarpata occupata darovi e spini dove spesso vi finivanorifiuti di ogni sorta. Mentre scri-viamo i lavori sono in corso mal’idea è davvero azzeccata poichèdarà la possibilità a diverse automo-bili di trovare un facile posteggiovisto che nei pressi, oltre al centroanziani, vi è anche la sede dell’Avis.Oltre a risistemare l’area dal puntodi vista dell’arredo e della decenza,saranno apportate migliorie anchealla rete fognaria che passa proprioin questo punto. A circa un anno dal suo insedia-mento come Ass.re ai Lavori Pub-blici, Mauro Fei sta portando avantila sua programmazione in silenziocon impegno e speditezza a diffe-renza di altre deleghe che sembranoentrate in letargo, o forse sarebbe
L’area del nuovo parcheggio di Via Portella
meglio dire non nesono mai uscite. Quello dei micro-parcheggi era uno deipunti distintivi delprogramma dell’am-ministrazione comu-nale e, malgradoqualche stonatura,alla fine dei numerosiinterventi Rocca diPapa avrà sicura-mente risolto uno deisuoi atavici pro-blemi, quello del po-steggio nelle vieinterne al paese. Il progetto definitivoelaborato dall’Ing.Stefano Militello,che avrà un costo dicirca un milione di euro, venne deliberatodal Comune roccheggiano il 28 settembre didue anni fa e prevedeva la realizzazione diuna decina di parcheggi in varie zone delpaese, tra cui nella frazione verde del Vivaro
(in via Sardegna), nel centro storico (in viaMadonna del Tufo, via Cavour, via dei Fie-nili, via della Pantanella e via dell’Osserva-torio), e nella parte bassa (il parcheggiodiscutibile di via Palazzolo).
Mauro Fei
non potevano più avere manilibere nei progetti di cemen-tificazione selvaggia.
APPROFONDIMENTO
ilSe
gno-Aprile2012
Stefano Volpe, architetto del XDipartimento anche lui coin-volto nell’inchiesta della Pro-cura di Roma, n.d.d.),ingolosito dai suoi nuovi soci,ci propone allora l’assegna-zione diretta dei beni del Co-mune in carico al XDipartimento”. Niente maleper uno, Giuntarelli appunto,che nel 2001, quando si can-didò a presidente della X Cir-coscrizione (zona Cinecittà) inquota Alleanza Nazionale, ac-cusava il centrosinistra (chegovernava la Circoscrizione)di “destinare troppi soldi alleiniziative dei soliti noti”.Di fronte a una vicenda tantograve in un paese normaleGiuntarelli avrebbe già ri-messo il suo incarico, masiamo in Italia e Giuntarellipreferisce conservare le suenumerose poltrone ben remu-nerate, tra cui appunto quelladi Direttore del Parco dei Ca-
Parco dei Castelli Romanimesi di ordinaria follia
l caso dei Castelliè emblematico percomprendere le
cioè l’approvazione del Consi-glio regionale. Il neo-commis-sario Matteo Orciuoli, impostodall’Ass.re regionale all’Am-biente Mattei con il compito direstringerne i confini così dasvincolare appetitose fette diterritorio, ha fallito nel suocompito. E così a dare manforte a Or-ciuoli qualche mese fa è arri-vato l’Arch. Paolo Giuntarelli(quello dai mille altri incarichi,tra cui direttore del Bioparco diRoma) oggi coinvolto nelloscandalo dei “punti verdi” dellaCapitale, quando ricopriva l’in-carico di direttore del X Dipar-timento Tutela e Territorio, finoal 4 agosto del 2009. Ad accu-sarlo è l’imprenditore MarcoBernardini (dal Corriere dellaSera del primo aprile 2012): «Ilnuovo direttore del X Diparti-mento - scrive Bernardini in unmemoriale - è Paolo Giunta-relli, persona molto disponibile.Fissati i prezzi per le firmedelle determinazioni dirigen-ziali andavamo nello studiodell’Avv. Vincenzo Carosi […]dove lasciavamo la busta con icontanti (5-10 mila euro in baseall’importanza della determina)ed ecco che di lì a poco il dottorGiuntarelli ci autorizzava ilcambio delle società vincitricidel bando. Stefano (si tratta di
L’Arch. Giuntarelli con Fini Il Sindaco Boccia
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SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
Istrade che la politicalocale ha intrapreso,sia essa di destra o disinistra. Di fronte aun Parco che funzio-nava utilizzandosemplicemente glistrumenti previstidalla legge, i primicittadini (quello diRocca di Papa in pri-mis) dopo vent’annihanno cominciato aconsiderare ingom-brante la presenzadell’Ente, visto che
Oggi, la partita del Parco deiCastelli, si gioca tutta intornoal suo Piano d’Assetto che,arrivato in contemporaneacon la fine della legislaturaMarrazzo (travolto dalloscandalo trans), non riuscì asuperare l’ultimo scoglio,
Il duo Orciuoli-Giuntarelliriapre la partita sui confini del Parco
Ora apriamo il capitolo dellecapacità (o, se preferite, delleincapacità). Il 25 luglio 2008(Direttore Roberto Sinibaldi,Presidente Gianluigi Peduto) ilParco di Villa Barattolo fir-mava un protocollo d’intesacon la Regione Lazio per l’ot-tenimento di una serie di con-tributi per la “realizzazione diuna sentieristica diversificata:percorsi ciclabili, percorsi perdiversamente abili, didattico-naturalistici e percorsi storico-monumentali” e alcuni puntiinformativi (tra cui Vivaro, lafrazione di Rocca di Papa, eGrotticelle, una località di
Ecco come il Parcoha rinunciatoa 2 milioni di eurodi finanziamentidella Regione Lazio
stelli Romani. Fin qui le vi-cende giudiziarie.
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APPROFONDIMENTO
ilSegno-Aprile
2012
Rocca di Papa nota per l’esi-stenza di una vecchia casa deiboscaioli). Gli interventi am-messi a finanziamento corri-spondevano a oltre 1,8 milionidi euro. Un bel po’ di soldipubblici per consentire alParco di dotarsi di strutture epercorsi attrezzati in grado diattirare turismo e, contempo-raneamente, creare posti di la-voro. 380 mila euro per ilpunto informativo di Grotti-celle; 367 mila euro per quellodel Vivaro; 426 mila per il re-cupero del Ninfeo Bergantinosul Lago Albano (si tratta diuna grotta naturale compostaal suo interno da una vasca ro-tonda decorata a mosaico e daun basamento in pietra); piùaltri 600 mila euro per la sen-tieristica. Una bella risposta anche alSindaco Boccia che semprepiù spesso accusava l’alloraPresidente Peduto di non spen-dere un euro di finanziamentiper Rocca di Papa, ferman-done lo sviluppo. Un vero eproprio fiume di soldi, tantoche nel gennaio scorso Giun-tarelli, appena arrivato, tratte-neva a fatica la gioiarilasciando a “Il Caffè” un’in-tervista in cui (ignaro di tutto)si felicitava per i suddetti fi-nanziamenti, elencandoli uno
per uno. Come pensate che sia finita?Che nel settembre del 2011,poco prima dell’insediamentodel nuovo Direttore, il Parco (afirma dell’Arch. Fabrizio Fer-retti, direttore facente fun-zioni, anch’esso molto caro alSindaco Boccia) scriveva allaRegione Lazio una lettera dipoche righe (vedi sopra): “Sicomunica che l’Ente scriventerinuncia ai finanziamenti. Sirimettono quindi a disposi-zione della Regione Lazio ifondi assegnati per gli stessiinterventi”. Quattro righe nelle quali nonvengono nemmeno spiegati imotivi di tale incredibile ri-nuncia a finanziamenti pub-blici già stanziati.
Come mai ora il Sindaco diRocca di Papa non alza la vocecontro i vertici del Parco e ilsuo commissario incapacianche di portare a termine pro-getti già finanziati? Anche luievidentemente è solo interes-sato alla riduzione del perime-
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tro del Parco, partita che co-struttori, cacciatori e Sindacifinora hanno sempre perso intutte le sedi giudiziarie e am-ministrative. Il 20 dicembredel 2011 Boccia accolse congrande enfasi il nuovo Diret-tore Giuntarelli (forse perchéentrambi sono stati insignitidel “Premio Merli per l’am-
biente”?) e, dopo l’incontro trai due, parlò addirittura di “oc-casione per porre le basi di unanuova e più proficua collabo-razione tra il Parco e l’ammi-nistrazione comunale”. Visto come è andata a finire, leparole di Boccia meritereb-bero un bel “tapirone d’oro”.
Andrea Sebastianelli
Al Sindaco Bocciail “tapirone d’oro”per le sue paroleentusiastichesull’Arch. Giuntarelli
Ecco la lettera con cui il Parcoha rinunciato a 1,8 milioni di eurodi finanziamenti per il territorio
Sopra: il Commissario del Parco, OrciuoliA lato: la lettera con cui l’Ente ha rinunciato ai contributi
Sotto: la perimetrazione del Parco dei Castelli Romani
Ripercorriamo brevemente le tappe più significative chehanno portato agli attuali confini (12 mila ettari) delParco dei Castelli Romani. Il 31 marzo 1998 l’Arch.Paolo Ravaldini in qualità di Commissario ad acta, (no-minato dalla Regione Lazio dopo una crisi di natura po-litica che bloccava di fatto le attività del Consorzio diGestione del Parco composto dai Sindaci dei Comunifondatori), delibera i confini definitivi dell’area protetta.Fino a quel momento esistevano soltanto confini prov-visori. L’11 gennaio 2000 il Tar del Lazio si esprime sullanuova perimetrazione, confermando che “per effetto deipoteri attribuiti al Consorzio degli Enti Locali dalla leggeistitutiva del Parco, l’Ente gestore (o chi lo sostituisce le-gittimamente) può operare anche ampie integrazioni ri-spetto al perimetro definitivo del Parco stesso”. Quattro anni dopo, il 21 ottobre 2004 la Direzione Regio-nale Affari Giuridici e Legislativi, emette un altro parere se-
Breve storia dei Confini
condo cui la legge istitutiva del Parco “ha previsto una perimetra-zione provvisoria dell’area protetta (quella a forma di drago,n.d.d.) ed ha attribuito al consorzio di gestione la funzione di ela-borare, contestualmente al piano di assetto, la proposta di peri-metrazione definitiva”. Il 21 giugno 2005 l’Assessoratoall’Ambiente della Regione Lazio conferma ulteriormente la “va-lidità a tutti gli effetti del perimetro più ampio adottato dall’organodi gestione”.
ROCCA DI PAPA20 il Segno - Aprile 2012
Quarant’anni fa l’interrogazione dell’On. Gino Cesaroni su Monte Cavo
“Pedaggio ingiusto... va abolito”I cittadini rivendicavano il diritto di percorrere la strada per arrivare sulla vetta
consentito di accedere a MonteCavo ma che l’ex conventosito su tale monte è monu-mento nazionale; che tutta lazona è di grande valore archeo-logico; che i contadini diRocca di Papa vantano dirittidi uso civico nei boschi circo-stanti”. Per poi chiedere ai Mi-nistri “quali provvedimenti siintendano adottare per renderea tutti i cittadini libero il tran-sito sulla predetta strada”. La risposta fu immediata. “Ilcommissario agli usi civici peril Lazio –si legge-, esaminatigli atti d’ufficio concernenti lasistemazione demaniale civicadi quel comune, ha accertatoche le terre in località MonteCavo hanno natura privata etale qualificazione si desumedalla sentenza emessa dallostesso commissario in data l°-3agosto 1934 nella causa tra ilcomune di Rocca di Papa e la
società anonima Monte Cavo”. “In particolare – prosegue ilMinistro Ferrari-, dal contestodella citata sentenza risulta chesulle terre ora di proprietà dellasocietà stessa, costituenti la te-nuta Selva Grande, furono li-quidati gli usi civici con atto ditransazione 26 settembre 1875,mediante attribuzione in pro-prietà alla popolazione diRocca di Papa di terreni per500 rubbie (pari ad oltre 920ettari), restando libere tutte lealtre terre della tenuta SelvaGrande, appartenente alla so-cietà medesima, ad eccezionedel bosco denominato Cento-piedi, in quanto ubicato fuoridella tenuta stessa”.Nella risposta viene inoltre pre-cisato che “sul bosco Cento-piedi il diritto di legnatico èstato liquidato con atto di con-ciliazione 11 dicembre 1936,omologato dal commissario ag-
giunto agli usi civici, con sedein Roma, il 14 dello stessomese, la cui ordinanza risultaapprovata con decreto del mi-nistro dell’Agricoltura e delleforeste del 21 gennaio 1937”. “Pertanto –conclude-, ogniquestione demaniale civica ri-sulta dirimessa e, conseguen-temente, cessata la materia delcontendere nell’ambito delleattribuzioni affidate a questoMinistero dalle vigenti dispo-sizioni sul riordinamentodegli usi civici. Per quantoconcerne il traffico dellastrada che giunge fino allavetta del Monte Cavo, da in-formazioni assunte dallostesso commissariato in viabreve, risulta che il pedaggioviene richiesto solo per il tran-sito con automezzo”.Una risposta che non soddisfòl’On. Cesaroni che infatti dueani dopo ne avrebbe presen-tata un’altra “affinché un pa-trimonio di così inestimabilevalore, posto a due passi dallacapitale, possa essere libera-mente goduto da tutti i citta-dini”, chiedendo quindi di“adottare le necessarie inizia-tive per eliminare il pesantebalzello (che intanto era pas-sato da 250 a 350 lire, n.d.r.) eincludere la strada tra quellenazionali ed affidandone,quindi, la manutenzione al-l’Anas”. Anche in questo se-condo caso la richiesta nonvenne accolta e ieri comeoggi ai cittadini viene pre-cluso di fatto di “godere” diuno dei più bei luoghi delLazio. (A.S.)
Le due recenti interrogazioniparlamentari sui ripetitori diMonte Cavo, presentate dalSen. Luigi Zanda (Pd) e dal-l’On. Antonio Mazzocchi(Pdl), ci permettono di ricor-dare un altro storico parlamen-tare che negli anni Settanta siinteressò dell’area di MonteCavo allora non ancora invasadai tralicci radiotelevisivi. Quelpolitico è Gino Cesaroni, mi-tico Sindaco della vicina Gen-zano di Roma, che dal 1968 al1976 sedette sui banchi dell’al-lora Partito Comunista Italiano,morto nel 1997 all’età di 78anni. Da quel momento la poli-tica sarebbe stata tutta un’altracosa e la capacità di Cesaronidi rapportarsi in modo visceralecon il suo territorio è oggi unlontano ricordo.Ma andiamo a una (la prima)delle due interrogazioni. Cesa-roni la presentò il 25 settembre1973 ai Ministri dell’Agricol-tura e foreste e della Pubblicaistruzione, “per sapere se sia aconoscenza del fatto che peraccedere a Monte Cavo oc-corre pagare un pedaggio diben 250 lire alla società MonteCavo. Tale pedaggio, che tutti icittadini sono costretti a pagareda circa 40 anni, continua-mente aumentato, dovrebbeservire a compensare la pre-detta società delle spese occor-renti alla manutenzione dellastrada”. Poi Cesaroni, per far“comprendere l’assurdità oltreche l’anacronismo di tale pe-daggio” faceva notare che“trattasi dell’unica strada attra-verso la quale ai cittadini è
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L’On. Gino Cesaroni
ROCCA DI PAPA 21il Segno - Aprile 2012
Museo della civiltà boschiva,avviato l’iter per gli ecomusei lazialidi Paola GattaSul numero scorsoavevamo pubblicatoun bell’articolo dellascrittrice e nostra col-laboratrice Maria PiaSantangeli sull’im-portanza per Rocca diPapa di poter avereun museo della civiltàboschiva. La stessaMaria Pia ha avviato(con il maestro Carfa-gna) una sorta di rac-colta del materialetipico dei nostri bo-scaioli così da ini-ziare simbolicamentel’allestimento del fu-turo museo. Appren-diamo quindi congrande soddisfazioneche l’On. Carlo Um-bero Ponzo, Consi-gliere regionale Pd e nostro concittadino, neigiorni scorsi è statoil primo firmatario di una proposta di legge per l’istituzione deicosiddetti “ecomusei”. Si tratta di un passo importante che ora,dopo l’approvazione della Commissione Ambiente presiedutadall’On. Carlino, dovrà superare anche l’esame della Commis-sione Cultura per poi arrivare al Consiglio del Lazio per la suaadozione definitiva.L’intenzione della proposta di legge è quella di creare un’intera-zione fra il territorio, la sua storia e la popolazione, recuperandotestimonianze al fine di valorizzare la memoria storica con unavisione proiettata però al futuro delle nuove generazioni. I tempicomplessivi per giungere all’approvazione della legge potreb-bero richiedere almeno un anno ma nel frattempo Rocca di Papa,continuando quel lavoro proposto dalla Santangeli, potrebbe ar-rivare a quest’appuntamento già con le idee molto chiare e conuna proposta concreta.Ci auguriamo quindi che il “museo della civiltà boschiva” dasperanza si trasformi presto in realtà. Noi continueremo a seguirela vicenda informando passo-passo i nostri lettori.
Il Consigliere regionale Pd, Ponzo
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La letteradi Tiziano OnestiOgni mese leggo volentieri iltuo giornale. Interessanti le ri-chieste di trasparenza che fai,ma che – mi pare – restanoinevase. Ogni volta che vengoa Rocca a trovare i miei, fran-camente vedo che il paese èsempre più in declino. Midirai che anche l’Italia è cosìe, forse, Rocca è specchio del-l’intero Paese.Così come manca una serialista delle priorità (di un ter-ritorio, di una regione, del-l’intero Paese). Le azionidovrebbero essere orientateverso queste priorità, pubbli-che (della comunità si di-rebbe) e non private. E’ comequando si critica il pontesullo stretto di Messina, o sidice che a Roma non si pos-sono fare le olimpiadi: è unaquestione di priorità, di seriepriorità. Che senso ha orga-nizzare un evento importante,di impatto, se poi una datacollettività non ha a disposi-zione le infrastrutture dibase? La visione di medio lungo pe-riodo di una persona o del
gruppo di comando caratte-rizza come strategica l’azionedi governo. Le politiche abreve, improntate alla visibi-lità immediata, sono fuoco dipaglia e rischiano di impove-rire un paese se non si inseri-scono in un insiemecoordinato di decisioni e prov-vedimenti. Studiare i compor-tamenti umani, per fatticoncludenti e non per semplicie inconsistenti dichiarazioniverbali di facciata, rappresentaun obbligo per chi vuole ca-pire come funzionano real-mente le organizzazioni,pubbliche e private. Resto sempre un inguaribileottimista e penso che le per-sone che abbiano responsabi-lità pubbliche debbano essereal di sopra di ogni sospetto etentazione. Forse, sono ancheingenuo… ma vivo meglio epreferisco credere nella“buona” volontà delle persone.Un caro saluto e a presto.
Tiziano Onesti*Prof. Ordinario
di Economia Aziendale Università RomaTre
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SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
ROCCA DI PAPA il Segno - Aprile 201222
Dal Consigliere Pdl Danilo Romei riceviamo e pubblichiamo
“Caro Sindaco, è troppofacile dire: facimme ‘a muina”
di Danilo Romei*Lo scorso 16 marzonell'aula consiliaredel Comune diRocca di Papa ilSindaco Pasquale
Boccia ha organizzato unagrande “Muìna”, tipica sce-neggiata napoletana. L’occa-sione? I ringraziamenti e glienormi elogi per l’impegnomostrato durante i giorni diemergenza neve. Anche noiringraziamo i tanti operatoriche hanno svolto il loro lavorocon impegno e professionalitàma riteniamo che lo abbianofatto perché, appunto, era illoro lavoro. Durante il suo di-scorso, Boccia ha letto con at-tenzione i dati riguardantiRocca di Papa: l’esatto nu-mero dei residenti, l’ampiezzadel territorio, 41 km quadrati,la grandezza della rete stra-dale, circa 100 km, e l’enor-mità del patrimonio boschivo.Nonostante siano trascorsi 40
anni dal suo arrivo in terra roc-cheggiana, il Sindaco BocciaPasquale pare non saperemolto di Rocca di Papa, conparticolare riferimento alla suaaltitudine, 750 metri sopra illivello del mare, altezza cheprovoca ogni anno una fami-liare nevicata. Il Sindaco pareanche essere all’oscuro delfatto che l’Amministrazione
pone ogni anno in bilanciocirca 10 mila euro per il cosid-detto “Piano Neve”. Pur tuttavia, per lui era neces-sario festeggiare, ricordare checon una radio in mano ha lavo-rato un solo giorno per 10 ore– fotografie a testimonianza, afianco della Polizia Locale,della Protezione Civile, delParco Regionale, della Fore-
di Cristiana ZarneriSi è svolta gio-vedì 22 marzo inaula consiliare a
Rocca di Papa l’iniziativa “Ledonne si raccontano”, pro-mossa dall’associazione“L’Aquilone Rosa” e dalla suaPresidente Margherita Silve-strini con la collaborazionedell’Ente Pro Rocca. Come si sono raccontate ledonne roccheggiane? Attraverso il canale più belloe diretto, quello della sensibi-lità (tutta femminile) che è ar-rivata con emozione ad unpubblico numeroso ed attento;siamo stati accompagnati permano nei giardini fioriti del-l’arte, della poesia, della mu-sica e dello spettacolo.Garbata ed ospitale padrona dicasa, Anna Brandani ha intro-dotto le bravissime donne ar-
tiste. Le pareti dell’aula consi-liare ornate dai quadri di pit-trici locali: Oriana ZamiraCroce, Elisabetta Calicchia,Patrizia Favara, Marina Fun-ghi, Mara Lautizi e VittoriaTrinca. Bravissime ed emo-zionanti le cantanti AnnaFondi, Laura Pizzicannella edAssunta Serafini. Deliziati,inoltre, dalla danza orientaledi (Nawaar) Eleonora Silve-strini ed infine il graziosospettacolo scritto e diretto daValentina Sellati ed interpre-tato dai giovanissimi del labo-ratorio teatrale “Fare comese”.La poesia ha fatto da reginagrazie a Rita Gatta, Anna Gio-vanetti, Aurora De Luca eBruno Esposito. Graditissimi i brani e le poesiein dialetto roccheggiano lettida Lina Furfaro e da RitaGatta che ha dichiarato: “l’in-
contro di ieri è stato unmomento di condivisionemolto significativo, conl’arte nelle sue diversemanifestazioni è stato pos-sibile cogliere ed espri-mere emozioni,sentimenti, sogni, spe-ranze… aprirsi agli altri èun modo per avvicinarsied eliminare barriere favo-rendo la comprensione e lacomplicità fra uomini edonne”. Un pomeriggiodavvero piacevole e toc-cante, uniti attorno al pen-siero per Rossella Urru eper il concittadino rapitoin India, e ora ritornato acasa, Claudio Colangelo.Il Sindaco Pasquale Boc-cia ha detto che “questa gior-nata che fonde insieme arte epoesia, musica e spettacolo,non vuole essere una merariaffermazione dei diritti delledonne di fronte all’universomaschile, quanto un condivi-dere, nella socialità del mo-mento, una ricchezza propriadell’universo femminile che sitraduce in risorsa per l’interaumanità”. Davvero grandi le
donne roccheggiane! aspet-tiamo il prossimo evento congioia.Infine le affermazioni di Mar-gherita Silvestrini: “Abbiamoiniziato con le donne ma con-tinueremo con gli immigrati,faremo cene multietniche dal27 aprile… dalla prossima set-timana ci sarà anche il profilofacebook “le donne si raccon-tano” per mantenere vivo ilfilo del contatto fra artiste.
Arte, musica e poesia per raccontare le donne
stale. Ma tutto il suo eroismosi è sciolto al calore dell’im-plorazione con la quale hachiesto sconti ai responsabilidelle ditte che hanno messo adisposizione mezzi e uomini.Una cerimonia dell’apparenza,dell’assurdo e presuntuosoconvincimento d’essere il mi-gliore. Se in questi venti annidi governo l’amministrazione,invece di produrre solo chiac-chiere, auto compiacimentipubblici, sprechi di denaro,avesse impiegato le sue ener-gie per fare, per agire, per at-tuare scelte a favore del benepubblico, oggi il paese avrebbepotuto disporre di mezzi pro-pri, spalaneve, bobcat, perfronteggiare senza sproposi-tate spese a carico dei cittadini,le (non) straordinarie nevicateinvernali.‘A MUINA: “fingere di fare”.Al comando “facimme amuina” tutti i marinai si mette-vano in moto spostandosi dauna parte all’altra della nave(chille che stanno ingoppavanne abbascio, e chille chestanno abbascio vanne in-goppa), non facendo effettiva-mente nulla, ma dandoall’esterno una impressione difrenetica ed organizzata atti-vità.
* Consigliere Comunaledi Rocca di Papa
Piazza Margherita sotto la neve
ROCCA DI PAPAil Segno - Aprile 2012 23
Stilato il programma degli eventi per la prossima estate
Le idee della Pro Locoinattesadell’assemblea
La Biblioteca Statale del MonumentoNazionale Abbazia greca di Grottaferratapartecipa alla XIV edizione della Setti-mana della Cultura promossa dal Mini-stero per i Beni e le Attività Culturali conun’apertura straordinaria nei giorni di sa-bato 14 e 21 aprile - domenica 15 e 22aprile. Sarà esposta per la prima volta alpubblico la grande pianta di Roma antica“Urbis Romae Sciographia ex AntiquisMonumentis accuratiss Delineata”, operaa stampa ideata da Etienne Du Pérac, da-tata 1° aprile 1574, nell’esemplare stam-pato a Roma da Francesco Villamena.Questa ricostruzione ideale della Romaantica venne eseguita dal Du Pérac dopoun serio esame delle fonti letterarie e mo-numentali note al suo tempo, in partico-lare i frammenti della pianta Severiana ele piante archeologiche sino allora pub-blicate. L’opera è stata recentemente restauratacon la direzione tecnico-scientifica del-l’Istituto grazie al contributo della fami-glia Guerreri di Grottaferrata e saràesposta nella Sala Studio della Biblio-teca. L’opera verrà illustrata nel corsodella conferenza di presentazione dalladott.ssa Isabella Salvagni storica dell’ar-chitettura con una relazione dal titolo “Lapianta di Roma antica di Etienne duPérac tra cultura antiquaria e modernarappresentazione”. Nella Sala Loggia sarà esposta una sele-zione di libri a stampa dei secoli XVI –XIX relativi a Roma antica.
Per info: tel. 0694541584 - 06 94541591mail: [email protected];Gruppo Archeologico Latino: 340 9619736 (ingresso gratuito).
Si è svolto lo scorso 4 aprile l’incontrotra i vertici della Pro Loco Rocca di Papae l’amministrazione comunale rappresen-tata dal Sindaco Pasquale Boccia, dall’As-sessore al Bilancio Maurizio Querini e dalConsigliere Delegato alla Cultura SimonePizziconi. Al centro della discussione e del con-fronto il programma 2012 per l’immi-nente estate roccheggiana, su cuil’associazione presieduta da EmilianoD’Andrea ha avanzato già una serie diidee, oltre alle iniziative diventate ormaitradizionali (Magnalonga, Notte Verde,festa del Patrono S. Carlo Borromeo, ecc.)ci sarà anche una settimana dedicata allosport con la proiezione in piazza degli at-tesi Europei di calcio.Molto interessante poi la settimana del-l’arte e della cultuta in cui Rocca di Papa“diventerà teatro di eventi musicali, rap-presentazioni teatrali e mostre artistiche”,mentre la settimana della natura sarà ca-ratterizzata da eventi di tipo ambientale,tra cui la Mangialonga e la Notte verde.“Stiamo arricchendo di contenuti e ideenuove tutti questi eventi, in parte già noti,altri originalissimi –ha spiegato EmilianoD’Andrea-, tenendo sempre ben saldi i va-lori su cui si fonda l’associazione, ossia lavalorizzazione ambientale e culturale diRocca di Papa e la promozione di eventida vivere a contatto con la natura, creandomomenti di aggregazione per tutti, bam-bini e adulti, che stimolino la nascita diuno stretto legame tra cittadino e territo-rio”.Entuasiasmo ha espresso anche il SindacoPasquale Boccia, secondo cui “tutte que-ste iniziative sono proprio quello che oc-corre alla nostra Città. Dobbiamo essere
consapevoli che va ricostruita la parteci-pazione, per stimolare quel senso di ap-partenenza alla comunità che appareormai indispensabile per l’avvio di unnuovo processo di crescita e sviluppo, ba-sato sulla solidarietà e la condivisione”.Intanto, dopo le recenti polemiche legatealle dimissioni di tre membri del Direttivodella Pro Loco, tra cui quelle del musici-sta Paolo Valbonesi, c’è molta attesa perl’assemblea che si terrà nell’aula consi-liare il 12 maggio alle ore 16.00, a cui po-tranno partecipare tutti coloro che siiscriveranno fino al prossimo 30 aprile. Inquella sede il Presidente renderà noto ilresoconto delle iniziative organizzate finoad oggi, tra cui anche l’ultima edizionedella Sagra delle Castagne e informerà ipresenti sul programma per il 2012.
Luigi Serafini
Sala per cerimonie
chiusoil martedì
Emaila Marmi Snc
di Orofino Prospero
Via San Sebastiano, 4300040 Rocca di Papa (Rm)Tel: 06-94790065 Fax: 06-9494053
mail: [email protected]
14ma settimana culturaleAll’Abbaziadi San Nilola Roma Antica
Il Presidente Pro Loco,Emiliano D’Andrea
DIRITTO DI REPLICAil Segno - Aprile 201224
Ci scrive Maurizio De Santis“Sul Piano Casa si è fattaconfusione, Sinibaldi pensipiuttosto ai suoi di danni”
Egregio Direttore,sono costretto, mio malgrado,a intervenire in merito ad al-cuni articoli apparsi sul suogiornale relativi alla mia per-sona. Si tratta di una serie dinon-notizie. A cominciare dallamia posizione sul piano casa.Ho infatti sempre espresso inmodo lineare il mio pensieroche è quello dell’intero centrosinistra nel Lazio. Su Rocca diPapa, il nodo del contenderenon era sulla bontà del pianostesso - che si ribadiva iniquo esbagliato - ma sulla possibilitào meno di presentare un docu-mento, preparato per altro nonda un gruppo consiliare ma dalMovimento per Rocca di Papa.Questo documento voleva ri-marcare il fatto che su zonevincolate il Piano era nullo. Ad Alvaro Fondi, penso cheabbia risposto bene Daniela DiRosa. Personalmente possosolo aggiungere che il partito diFondi si è distinto per essere ilnemico giurato di Berlusconialle ultime elezioni politiche epoi all’improvviso ha cambiatocasacca per diventarne l’alleatopiù fedele. Senza contare che inquanto a coerenza, qui nelLazio, siamo vicini allo zero, sepensiamo che in regione LaDestra appoggia la Polverini,mentre al Comune di Roma ècontro Alemanno. La cosa che lascia maggior-mente sconcertati, però, è l’ar-ticolo infarcito diqualunquismo scritto da Ro-berto Sinibaldi, lui sì, vero fu-nambolo, capace di farsinominare Direttore del Parco
dei Castelli Romani, senza con-corso, in quota partito, comenello spirito da prima repub-blica. Di più, da un uomo cheha ricoperto incarichi istituzio-nali, ci si attenderebbe un mag-giore senso della misura.Misura che ha provveduto lostesso Sinibaldi a colmare, per-ché grazie alla sua direzione nelterritorio del Parco abbiamo as-sistito al proliferare di abusiedilizi, a colate di cemento permigliaia di metri cubi, al dila-gare delle antenne, all’abbassa-mento delle acque del lago,all’inquinamento con dosi mas-sicce di arsenico nell’acqua,alla mancanza di una politicaforestale, alla mancata approva-zione del Piano di Assetto delParco e chi più ne ha più nemetta, mentre lui era impegnatoa multare i cittadini che racco-glievano legna secca per scal-darsi, o i pensionati cheandavano a funghi, e ad avvi-stare il falco pellegrino sullecoste del lago. L’Italia sta cambiando, questacrisi, ci dice che dobbiamo mo-dificare atteggiamento, chedobbiamo smetterla di giocarea fare i politici se non siamo po-litici, o a fare i giornalisti se nonsiamo giornalisti. Il paese cichiede un’assunzione di re-sponsabilità e di lavorareognuno per il bene comune,salvare l’Italia per salvare noistessi. Noi di Rocca Futura cimuoviamo con questa filosofia,senza fare la gara per la visibi-lità, e siamo convinti di dare ilnostro piccolo contributo. Seoggi abbiamo polemizzato, èperché ci hanno tirato dentro,non lo faremo più e spero cheanche gli altri seguano questoesempio. Ci sono tanti argomenti suiquali discutere seriamente e ilsuo giornale ha dimostrato diconoscerli. Un cordiale saluto
Maurizio De SantisConsigliere Comunale
di Rocca di Papa
LA POLITICA SI E’ RIMESSA IN MOVIMENTORisposte all’articolo di Roberto Sinibaldi su “Piano Casa” e ruolo dei partiti
Ci scrivono i due Circoli di SEL“Maurizio De Santis non rappresenta SinistraEcologia e Libertà”In relazionea quanto silegge nel-l ’ a r t i c o l oc ompa r s onel “piccoloSegno” dimarzo 2012dal titolo“Sul PianoCasa Pd-Pdl-Sel dif-ferenti mauguali” afirma Ro-berto Sini-baldi, iCircoli Sel di Rocca di Paparilasciano la seguente dichia-razione:“La linea di Sel sul piano casaregionale è una e pienamentecondivisa in ogni sua espres-sione, riteniamo che i principiche hanno ispirato questaLegge sono quelli che rispon-dono a logiche che hanno de-terminato finto benessere,consumo indiscriminato e sot-trazione di territorio al benecomune, beffardo strumentoutile unicamente alla crescitadi ricchezza per pochi, allamoltiplicazione e consolida-mento del consenso politico inbarba all’attenzione sulla qua-lità della vita per i propri cit-tadini. La nostra cultura è diversa, ilterritorio è, e deve restare unbene da valorizzare e non unluogo da occupare in spregioad ogni possibile sviluppo inarmonia con i tempi e bisogniquotidiani, l’economia deveguardare altrove, verso nuoverisorse che siano amiche e be-nevole e non invadenti e aride.Tuttavia, nelle pieghe dell’ar-ticolato della Legge 13 Agosto2011 n. 10, nella fattispecie al-l’art. 2 comma 4, essa daval’opportunità ai Comuni di in-dividuare “in ragione di parti-colari qualità di caratterestorico, artistico, urbanisticoed architettonico” ambiti od
immobili nei confronti deiquali “limitare o escludere gliinterventi previsti dallaLegge”. Ancora una volta, la maggio-ranza che governa Rocca diPapa ha lasciato cadere la pos-sibilità di inviare un messag-gio chiaro ed inequivocabiledi cambiamento di rotta, sce-gliendo di non cogliere ciò chela Legge sussurrava ai finti di-stratti, come ai più attenti, talelinea, condivisa indistinta-mente da tutti i consiglieri nonrappresenta in alcun modo leposizioni di SEL in merito. Onde fugare ogni dubbio chepossa accomunare Sel ad altripartiti e movimenti, i circolisottolineano che ogni consi-gliere è espressione di quantie quante hanno riposto in lui laloro fiducia, o al limite,espressione di proprie e perso-nali convinzioni, non avendodelegato in alcun modo nessunconsigliere ancorché di oppo-sizione, a rappresentare nostreposizioni. I circoli Sel diRocca di Papa, come tutti imovimenti, si esprimono conle proprie iniziative politiche ei relativi comunicati. Tanto sidoveva per opportuna infor-mazione”.
Circoli SEL(Sinistra Ecologia
e Libertà)di Rocca di Papa
DIRITTO DI REPLICA 25il Segno - Aprile 2012
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Prima di parlarefate pace col cervello
Piano casa, sembra che il no-stro Roberto Sinibaldi si sia in-ventato una polemica dal nulla,semplicemente per parlare diqualcosa tirando in ballo la po-litica di destra e di sinistra. Sini-baldi ha semplicemente tirato lesomme di una polemica nata tralei e il Movimento per Rocca diPapa sul suo atteggiamento ri-spetto al progetto edificatoriodella Polverini, una polemicaportata alla luce sul numero difebbraio del Segno da SergioRasetti. Articolo quest’ultimoche nè lei nè altri hanno nèsmentito nè commentato.Quanto scritto da Sinibaldi ri-specchia pienamente la lineaeditoriale di questo giornale, ecioè che sugli interessi di edili-zia speculativa, tra destra e sin-sitra le differenze sono davveropoche a giudicare da quello cheaccade nella realtà. Sul Piano
casa non servono tante parole evisto che lei afferma che un po-litico deve fare il politico e ilgiornalista il giornalista, ecco,ci faccia sapere se questa suacontrarietà al Piano casa si èespressa anche con la richiestadi un ordine del giorno in Con-siglio Comunale. Se così nonfosse, sarebbe la solita politicache predica bene e che praticamale (o che non pratica affatto). Ma la cosa che più mi ha sor-preso è stato il suo attacco a Ro-berto Sinibaldi quandoricopriva il ruolo di Direttoredel Parco dei Castelli Romani.Tra le responsabilità che lei gliattribuisce ha dimenticato il ter-remoto dell’Aquila e lo tsunamidel Giappone! Lei è stato Ass.reall’Ambiente di Rocca di Papae le cose che ha elencato sonosemplicemente il fallimentodelle amministrazioni comunali
che si sono succedute alla guidadi Rocca di Papa negli ultimivent’anni, di cui lei ha quasisempre fatto parte. Dire chel’epoca Sinibaldi è stata la peg-giore del Parco dei Castelli èuna pura falsità. Evidentementelei conosce poco o per nientesia la storia del Parco sia le di-rezioni e i vertici che l’hannoguidato fin dal 1989, perchè sele conoscesse saprebbe chequello di Sinibaldi è stato il pe-riodo più fiorente dell’Ente diVilla Barattolo. Anche perquanto riguarda il Piano d’As-setto vedo che è stato informatomale, visto che proprio sotto ladirezione di Sinibaldi il Piano,dopo 25 anni, è stato portato atermine. Purtroppo, anche inquesto caso, è stata la politica didestra e di sinistra a rallentarnel’approvazione in ConsiglioRegionale.
LA POLITICA SI E’ RIMESSA IN MOVIMENTOIl Direttore del Segno replica al Consigliere De Santis e ai Circoli di SEL
Gentile Maurizio De Santis,negli ultimi tempi difficilmenteriesco a sorprendermi per lecose che leggo e che vedo mala sua lettera debbo riconoscereche mi ha fatto sobbalzare. Aleggere ciò che lei scrive sul
Gentili Circoli Seldi Rocca di Papa,anche la vostra lettera è riuscitaa sorprendermi e l’ho trovata in-farcita di pezzi mancanti. Voiprendete le distanze dalle posi-zioni espresse da De Santis inConsiglio Comunale, dicendoche non vi rappresenta, alloranon capisco perchè tra i relatoridi un convegno da voi organiz-zato nel novembre 2011 aRocca di Papa, insieme a Nieri(Consigliere regionale di Sel)c’era proprio De Santis che unmese prima (a ottobre) annun-ciava a mezzo mondo la suaadesione a Sinistra Ecologia eLibertà. Alle ultime elezioniamministrative De Santis (cheera candidato Sindaco) è statosponsorizzato sia da Morana(Consigliere comunale uscentedi Sel) sia dallo stesso Nieri. A Roma si direbbe: “prima diparlare fate pace col cervello!”.Io invece vi dico, come affer-mava un mio professore diliceo: “La politica è una cosaseria, ma spesso sono i politiciche non lo sono”.
Andrea Sebastianelli
ROCCA DI PAPAil Segno - Aprile 201226
Tutti gli abitanti del quartiere hanno sem-pre avuto e avranno la possibilità di se-gnalare, a questo Comitato, qualsiasilamentela e suggerimento. Da più di tren-t’anni questo Comitato si interessa calda-mente e con forza dei problemi di tutto ilquartiere dei Campi d’Annibale e nonsolo. Ci teniamo a ribadire questo perchéqualche concittadino si è lamentato di-cendo: “il Comitato Campi che fa?”.Quel concittadino sa dove sta la sede delComitato e sa anche che è aperta tutti igiorni, un buon cittadino anziché lamen-tarsi sul Segno avrebbe fatto meglio a se-gnalare di persona al Comitato stessoquanto lamentato, per essere aggiornato edocumentato su ciò che sta facendo il Co-mitato di Quartiere.I cittadini della zona hanno il dovere disostenere e collaborare con il Comitato diQuartiere e, sia ben chiaro a tutti: il Comi-tato non è l’amministrazione Comunale,questa organizzazione non è altro che vo-lontariato formato da padri di famiglia(quasi tutti settantenni e oltre) e da più ditrent’anni, con amore e passione, hannosempre cercato di fare del proprio meglioper sollecitare la realizzazione dei tanti etanti problemi del quartiere.I risultati di quanto detto sono visibili atutti. Se per qualche concittadino il Co-mitato fa poco possiamo dirgli che, a no-stro avviso, il Comitato sta facendo anchetroppo, se poi le risposte sono poche lacolpa non è nostra e a qualche malcon-tento diciamo: venga a rafforzare il Co-mitato, forse gente fresca come costuiriesce a dare di più, anche perché tuttipossono partecipare e far parte del Comi-tato, anche come cittadini collaboratori.Siamo fiduciosi. Comunque, questa orga-nizzazione, anche se con fatica, conti-nuerà (fin quando non si stancherà) a faredel suo meglio per il bene di tutti.
Per il Comitato di QuartiereIl Presidente
Gianfranco Silvestrini
Calcare, via libera alle opere di urbanizzazione
di Rita GattaUn pomeriggio musicale, allapresenza di un numeroso pub-blico e delle Autorità cittadine,quello che ha coinvolto gio-
vani, ragazzi e bambini nel concerto “Gio-vani In…Canto”: questa la manifestazionelegata alla terza edizione del premio ca-noro San Giuseppe il 17 marzo nell’Au-ditorium Sacro Cuore di Rocca di Papa.Organizzato in collaborazione con la Par-rocchia del Sacro Cuore nella persona delParroco Don Massimiliano Paiè - che hacelebrato la liturgia nello stesso ambientepoi destinato alla manifestazione - e dellaPro Loco cittadina. L’evento è stato curato nei minimi dettaglida Simone Troìa e Daniela Delli Colli chehanno saputo sfruttare e valorizzare almassimo le abilità musicali e vocali ditutti i partecipanti, curando anche unaspetto importantissimo, quello della so-cializzazione e della solidarietà amicale: iragazzi hanno lavorato insieme, senza al-cuna rivalità ed hanno collaborato anchea creare la scenografia dello spettacolo,divertendosi e solidificando la loro solida-rietà come gruppo. Gli incontri si sonosvolti una e, dopo le abbondanti nevicate,
anche due volte a settimana: affermano iloro giovani maestri che tutti gli artisti inerba e non, si sono soprattutto divertiti,non solo con il canto, ma anche con ilballo.L’emozione e l’entusiasmo sono statequindi le chiavi che hanno aperto al pub-blico lo scrigno magico di un mondo in-cantato; la scenografica ambientazione inun castello fatato è stata proprio la sceltagiusta: tutti i partecipanti hanno offerto lapiù sentita interpretazione, potenziandocosì la bravura di ciascuno di loro. Venti i brani interpretati in due tempi in-tramezzati dalla partecipazione di diversiospiti: la vincitrice della precedente edi-zione Viviana Paris con “Adagio” e An-gelica Corriga con “Io domani” comevincitrice categoria Grandi ed i fratelliniMatteo Luca e Gabriele De Vivo comevincitori categoria Cuccioli, vincitori DelCastellino 2012, analogo spettacolo svol-tosi a Castelgandolfo. Alla manifestazioneha preso parte anche una rappresentanzadella scuola di ballo Roma Dance Studio,con piccoli intermezzi coreografici.La vincitrice di Giovani In…Canto 2012 èstata Arianna Krasojevic con la canzone“Wuthering Heights”. Sono stati poi asse-gnati due premi speciali, ovvero due bi-glietti per il parco giochi di ValmontoneRaimbow Magicland offerti da Paesi On-line, a Domenico Tranquilli con “Withoutyou” come premio simpatia e a Sofia Co-razzi con la canzone “Ogni tanto” comepremio Cuccioli; tutti sono comunquestati vincitori di una gara che va al di làdel canto: quella dell’amicizia! Un belsuccesso per i due giovani insegnanti eper tutto lo staff tecnico, un incoraggia-mento a ripetere ancora, negli anni a ve-nire, questa simpatica esperienza cheavvicina i giovani al mondo dell’arte,emozionando e facendo emozionare.
La kermesse si è svolta presso l’Auditorium il 17 marzoArtisti crescono con “In... canto”
La risposta a un lettore“Il ComitatoCampi fa tantoma anche i cittadinidevono aiutarci” E’ arrivato il via libera de-
finitivo al progetto esecu-tivo delle opere diurbanizzazione del pianoparticolareggiato in loca-lità Calcare (zona a ridossodi via delle Barozze) aRocca di Papa. La Giuntaguidata dal Sindaco Boc-cia, infatti, nelle sedute del23 febbraio e del 15 marzoscorsi ha approvato sia icomparti edificatori 9 e 10,sia il comparto n. 52. Per l’amministrazione “la
completa realizzazionedelle opere di urbanizza-zione è funzionale a con-sentire l’agibilità degliinterventi edilizi nell’am-bito del comprensorio ur-banistico in esame”. Glioneri concessori per i com-parti 9 e 10 che la Coope-rativa edilizia “LaComune” (di cui è presi-dente il Consigliere comu-nale Enrico Fondi) dovràversare al Comune am-montano a circa 103 mila
euro, mentre quelli per ilcomparto 52 (SocietàLaghi Immobiliare) rag-giungono la cifra di quasi17 mila euro. Ricordiamo che il “PianoParticolareggiato LocalitàCalcare-San Lorenzo”,venne approvato dal Con-siglio Comunale il 31 otto-bre 2001, poi approvatodefinitivamnete nella se-duta consiliare del 21 feb-braio 2003.
(L.S.)
INFO: 06 93 80 10 36 (anche segreterie telefoniche)
ROCCA DI PAPA 27il Segno - Aprile 2012
La suggestiva e attesa gara si svolgerà ai Castelli domenica 13 maggio
In arrivo la 15ma edizione della“Marathon Colli Albani-Via Sacra”
di Luca AlòLa Marathon dei Colli Albani-La ViaSacra, una delle manifestazioni più im-portanti e blasonate del Centro Italia, hasempre avuto una partecipazione altissimadi atleti. Ad oggi hanno raggiunto quota500 le adesioni per merito dei circuiti acui è legata (Italia Marathon Tour FCI, In-kospor Mtb Marathon Lazio, Sentieri delSole e dei Sapori, All Star Mtb-GironeCentro Italia). Domenica 13 maggio, la15ma edizione prenderà il via ancora unavolta dal centro equestre FISE (Federa-zione Italiana Sport Equestri) del CONI aiPratoni del Vivaro (Rocca di Papa), natoper le prove equestri delle Olimpiadi del1960 a Roma. Tra il Monte Cavo e ilMonte Artemisio, la Marathon e la Pointto Point avranno come cornice naturale ilParco Regionale dei Castelli Romani, ente
alcuni inserimenti di single-track e unanuova discesa di 7 chilometri nel per-corso Marathon. Le iscrizioni sarannochiuse a quota 1000 e nel pacco gara saràprevisto, tra i gadeget, un porta-borraccedi marca Freewheeling. Gli organizzatori del Biciclo Team NewLimits intendono ringraziare per la siner-gica collaborazione le entità Biciclo Ra-cing, Civita Bike, Rocca Bike e ilconsorzio Inkospor Mtb Marathon Lazio.Non mancherà anche il sostegno istituzio-nale del Parco Regionale dei Castelli Ro-mani con il commissario Orciuoli, ilresponsabile del patrimonio boschivo-tu-tela ambientale Daniele Badaloni e quellodei guardiaparco Carlo Grillo.PERCORSI: Marathon: 77 chilometri, dislivello 2080metri; Point to Point: 52 chilometri, dislivello1390 metri;Short: 30 chilometri, dislivello 850 metriCicloturistico: 22 chilometri, dislivello600 metri;Cicloturistico: 22 chilometri, dislivello600 metri.
di tutela ambientale regionale istituito nel1984 dalla Regione Lazio che si estendesu 15.014 ettari nell’area dell’antico Vul-cano Laziale comprendente 15 comuni:di questi Rocca di Papa, Velletri e Larianohanno parte del territorio boschivo all'in-terno del percorso.Sin dalle prime edizioni, questa gara èstata così consacrata come una tra quelleche nel tempo dovevano essere annove-rate fra le più importanti manifestazionidel panorama nazionale delle marathonper il numero crescente di partecipanti.Si prospetta quindi una domenica digrande e sicuro interesse per tutti i bikersche alla Marathon si cimenteranno su untracciato notoriamente tecnico e che que-st’anno avrà alcune varianti dovute allenevicate del mese scorso di febbraio. Gio-coforza, gli organizzatori hanno previsto
AuditoriumCampi d’Annibale Rocca di Papa
Chiesa del Sacro Cuore
CORSI di BALLO SOCIALELunedì 17.30 - 19.30 Balli di coppia latino-
americani e caraibici Livello intermedio
19.30 - 21.30 Balli di coppia latino-americani e caraibici
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Martedì 10.30 - 12.30 Balli di gruppoe coreografici
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17.00 - 18.00 Balli di gruppo ecoreografici bambini
Livello principianti
18.00 - 19.00 Balli di gruppo ecoreografici ragazzi
Livello intermedio
19.00 - 20.30 Balli di gruppoe coreografici
Livello avanzato
Mercoledì 17.30 - 19.00 Balli di gruppoe coreografici
Livello intermedio
19.00 - 21.00 Balli di coppiastandard,liscio e latino-americani
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Giovedì 17.30 - 19.00 Balli di gruppoe coreografici
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ROCCA DI PAPA il Segno - Aprile 201228
di Andrea SebastianelliRocca di Papa continua a sfor-nare campioni nel settore dellosport, dimostrando che i suoigiovani sono una risorsa perl’intera comunità cittadina.L’ultima avventura sportiva havisto protagonista EmanueleFondi (presidente dell’Endu-rance Rocca di Papa) che, insella a Schanandoa River, ilsuo splendido cavallo grigio, il14 gennaio ha corso a Dubai laprestigiosa “Al MaktoumCup” di endurance. Si tratta diuna delle gare più blasonatedel panorama internazionaleed Emanuele è stato l’unicoazzurro partecipante insiemead altri 184 atleti provenientida Spagna, Francia, Inghilterrae vari Paesi del mondo arabo.Un’esperienza significativaper il giovane atleta roccheg-giano piazzatosi in 28ma posi-zione chiudendo i 5 anelli aoltre 17 km/h di media. “Dopo un 2011 ricco di soddi-sfazioni –ha detto Emanuele-ero certo di ricevere uno deidue inviti per la President Cupdi febbraio, invece, subitodopo il rientro di mio fratelloDario da Abu Dhabi ho rice-vuto la telefonata da Dubai deldott. Conte che mi informavadell’invito all’altrettanto pre-stigiosa HH SH Al MaktoumCup di gennaio”.Merito del bel piazzamento èstato anche del suo cavallo gri-gio. “Appena ricevuto l’invitoho dovuto affrettare gli alle-namenti di Schanandoa Riverche, con un solo mese di pre-
parazione, è riuscito ad acqui-sire una forma decente per af-frontare questa difficile
trasferta. La nostra tattica –ag-giunge Emanuele- è stata in-centrata sul rispetto del cavallo
Ancora un grande successo per la scuderia “Endurance Rocca di Papa”
Il giovane Emanuele Fondialla conquista degli Emirati Arabi
Emanuele e Schanandoa tra la nebbia di Dubai
visto il breve periodo di alle-namento”.La gara è stata dura ma, allostesso tempo, avvincente edemozionante. “Alla partenzaho cercato di non ripetere glierrori commessi da Dario adAbu Dhabi, partendo moltodietro agli agguerriti preten-denti alla vittoria; vi garanti-sco che vedere 185 cavallisulla linea dello start è unacosa che fa tremare le gambe.Durante la gara la sabbia altasulla pista, il caldo e una tem-pesta di sabbia hanno creatomolte difficoltà –ha conti-nuato a spiegare- ma nono-stante ciò la miepreoccupazioni diminuivanopoiché sentivo che il cavallorispondeva pienamente all’an-datura da me imposta e du-rante questa interminabilegaloppata ripensavo a tutte legare trascorse con il mio Scha-nandoa, cavallo che vorrei ri-cordare è nato all’interno dellanostra scuderia”.La bella prova di EmanueleFondi è stato un successo me-ritato dall’intera scuderia diRocca di Papa. “Ringrazio ildott. Ugo Sacco, mio padre,Adele, Sara e tutti coloro cheda casa mi hanno sostenuto,ma soprattutto il mio magni-fico Schanandoa, grazie gri-gio mio…”.Noi continueremo a seguireEmanuele e tutto il team En-durance di Rocca di Papa checon le loro imprese sportiveaccrescono il prestigio del no-stro paese in tutto il mondo.
Hai perso qualche numero del Segno? Vuoi ritrovare un articolo che avevi letto? Da oggi puoi consultare l’archivio recente del nostro mensile collegandoti al sito internet:
www.issuu.com/ilpiccolosegno. Buona lettura!
www.issuu.com/ilpiccolosegno
Intervista ad Angelo Cavalli nelle pagine 22 e 23
Arrivano le dimissionidopo l’articolo sulSegno
ClubAuto Storiche Rocca di Papa
Lo scorso 24novembre ilComunediRoccadiPapaha tentato di vendere almiglior offerente il taglioboschivo di tre particelledelPianodiAssestamentoForestale.Anche stavolta,malgrado la base d’astasia passata da 450 mila a280mila euro si èpresen-tato un solo produttore equindi lagaraèandatade-serta. Ora si procederàprobabilmente a trattativaprivata e il prezzo dei bo-schi potrebbe scendereancora. In passato altri 7tagli sono andati deserti.
Un’altra astapubblicaper i tagli boschivi è andatadeserta
Chi offredi meno?
Apagina 17A pagina 18
Campid’AnnibaleIlComitatofa ilbilanciodiunanno
Apagina 12
L’avventura di un roccheggiano in bici
DarioLilli e la suavacanzadi4.450km
Apagina 14
Giovani del PdDimafiesipuòparlare
28 anni diAvisLafestadeldonatore
Sebastianelli a pagina 9
Anno X, n. 12 - Dicembre 2011
PICCOLO BBuuoonn NNaattaalleeil Segno ilSegnoPI
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BeneComuneIl risvegliosembracominciato
Rasetti a pagina 13
”Dovunquee comunquesi manifesti
l’eccellenza, subitola generale mediocritàsi allea e congiuraper soffocarla.ArthurSchopenhauer
“
PIC
CO
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Anno X, nn. 7-8 - Luglio-agosto 2011
il SegnoTrecentomila euro algiorno. E’questo il costodelConsiglioRegionaledel Lazio per 24 ore.Nel solo 2010 il palazzodella Pisana è pesato alletasche dei cittadini laziali labellezza di 110milioni dieuro. Emolumenti, vitalizi,auto blu, rimborsi chilome-trici e spese per portaborse,collaboratori eGruppiConsiliari.Questo accadenelmomento in cui i citta-dini sono stati costrettiamandare giù il bocconeamaro dei super-ticket perle prestazioni sanitarie.
TUTTOQUELLOCHEC’E’ DASAPERESUICOSTI DELLAPOLITICAREGIONALE
Cara Regionema quantoci costi?
amministratori comunali del-l’area dei Castelli Romani, sul ri-spetto di alcune leggifondamentali che riguardano lagestione del territorio e delle ri-sorse idriche. Infatti molti citta-dini spesso ignorano l’esistenzastessa di leggi che tutelano i lorodiritti in materia di acqua, men-tre, al contempo, gli amministra-tori dei Comuni dei Castellitroppo spesso sembra che ab-biano sottovalutato il problema
Acquae territorio,beni comuni
SEGUEAPAGINA 17
di EnricoDel Vescovo*Italia Nostra Ca-stelli Romani de-sidera richiamarel’attenzione deicittadini, ed inparticolare degli
Picchioverde a pagina 13
Rufini a pagina 10
ViaGramsciFinirannoi lavori?
Rasetti a pagina 8
Cambia statuto e la politica comanda
Checosa succedealCentroAnziani?AiCampi gli iscritti sono circa 1.200
A pagina 8Confini del ParcoCostruttoriscalpitano
Quattro StradeRotatoriapericolosa
Alle pagine 14 e 15
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PROMOZIONIESTATE 2011!
PICCOLO
Anno X, n. 11 - Novembre 2011
il Segnodi GiorgioGrassi*EgregiodirettoreSebastianelli,le sarei moltograto se potesse
accettare e pubblicare questalettera sul Piccolo Segno. Il22 ottobre 2011, in occa-sione della XXXII Sagradelle Castagne di Rocca diPapa, è stato distribuito undepliant che testualmentescriveva: Ore 17.00 Conve-gno “il Castagno: una granderisorsa per la nostra Città” acura dell’Ass.ne l’Alveare.Già il titolo era una grossafalsità. Altre grosse falsitàsono state dette durante ilConvegno, senza però dare ame (che gli altoparlanti ave-vano vantato -e poi il Sindacoufficialmente presentato-come “l’esperto del casta-gno”), lo spazio per correg-gerle.
Il Comune ha iniziato una svendita totale
accompagnavano mentre dove-vamo prendere atto dello statopoco edificante che l’ambientecircostante ci riservava. Pur-troppo le cose sono peggiorate.Una selva di antenne radiotele-visive emettono onde invisibiliche i nostri corpi assimilanosenza soluzione di continuità.Depuratori che non funzio-nano; inquinano il suolo e co-stringono l’Autorità Giudiziariaa sequestri che costano milioni.
Caroparenteamericano, quiaRocca le cosesonopeggiorate
SEGUEAPAGINA 11
Caro Johnny,sono trascorsi al-cuni anni dallatua gradita visitaa Rocca di Papa.Ricordo le pas-seggiate e le con-versazioni che ci
Pronti i ricorsi controAcque PotabiliRecapitate le bollettee i cittadini si ribellano
Approfondimento alle pagine 8 e 9 Segue a pagina 22
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il Segno - suppl. al n. 11 - novembre 2011
SSppeecciiaallee SSaaggrraa CCaassttaaggnnee
di AndreaSebastianelliVogliamo dedicarequesto inserto delSegno a quelli che sonostati i “veri” protagoni-sti della Sagra delleCastagne 2011, i tanti
Le immagini dei“veri” protagonisti
cittadini e associazioni di Roccadi Papa che con impegno e pas-sione sono riusciti a costruire unafesta davvero particolare e caratte-ristica. Le foto dei protagonisti da
delle
2011
noi pubblicate sono soltanto unaparte delle decine di persone coin-volte nella Sagra. Fin d’ora ci scu-siamo con tutti coloro che nonsiamo riusciti ad inserire su que-sto numero speciale.Un ultimo ringraziamento va allaPro-Loco, al Comune di Rocca diPapa, alla Polizia Locale e ai vo-lontari della Protezione Civileche, come ogni anno, hanno for-nito il loro prezioso aiuto affinchètutto andasse per il meglio.
ALL’INTERNOL’INSERTO A COLORISULLA SAGRA 2011
PICCOLO
Anno X, n. 10 - Ottobre 2011
il SegnoIl 28 settembre scorsogli uomini delCorpoForestale dello Stato,sumandato della Pro-cura dellaRepubblicadiVelletri, hanno postosotto sequestro l’eco-centro in localitàValleVergine. L’ennesimavicenda che testimoniail fallimento ambientaledellaGiunta guidatadal SindacoBoccia
Dopo il depuratore è la volta dell’isola ecologica
Sigilli
che Rocca di Papa si attribuiscevarie qualifiche, ne cito alcunein ordine sparso: Città del ca-stagno e Città dell’ambiente…ancora per poco, visto quel cherimane dei boschi, l’ultimoabuso, in via dei Corsi, zonaBarbarossa, quindici giorni fa èstato avvistato un camion consopra un prefabbricato in ce-mento, ci attiviamo con altri cit-tadini per cercare un vigile. Permandarne uno sul posto c’è vo-luta un’ora, nel frattempo il pre-fabbricato era stato montato.
Ambientee solidarietà..manonaparole
SEGUEAPAGINA 9
di DanielaDi RosaOgni tanto leggosu Comune In-forma (organo dipropaganda delnostro Sindaco)
NuovoMunicipioSaràun’operaincompiuta?
Rasetti a pagina 8
Sebastianelli a pagina 7
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A pagina 10Mensa scolasticaE’scontrosull’appalto
Serafini a pagina 17
Laparola all’ACS“Unattaccovergognoso”
Gentilini a pagina 18
CentroAnziani, si vota il 18 novembrema il dibattito continua
EneaTrincaIntervista alPresidente
A pagina 11
CiclofficinaCosì ilCentrorinasceA pagina 14
ScrutatoriApertol’alboperiscriversi
A pagina 9
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Marcia per la PacePerugia-Assisi
PICCOLO
Anno X, n. 9 - Settembre 2011
il SegnoLegrandi opereprocedonoa rilento, i cassonettiper la raccolta dei rifiuti sono fatiscentie il centro storico sembraabbandonato
Tuttofermo
cuore ancora pulsante del nostropaese: il centro storico.Questa zonadel paese è ormai segnata da un de-clino che a molti sembra inesora-bile, e forse è così, perché nonmancherebbero imezzi per ovviarema la semplice e pura volontà difarlo. Siamo vessati dalle tasse,dalla spazzatura che ci assale e chearriva sino alle serrande dei nostrinegozi e questo non per colpadell’operatore ecologico, ma acausa dellamancata pianificazione,mediante apposito censimento, ditutte le utenze della “Tarsu”.
Il gridodi doloredelDuomo
SEGUEAPAGINA 16
di Daniele IannottiCari cittadini e carimembri dell’ammini-strazione comunale,vorrei lanciare ungrido di dolore dal
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diffondere la voce di unasua imminente sepolturainsieme a quei giornaliche, finanziati dai politicicon soldi pubblici, stante lacrisi della finanza, si ve-dranno annullati o forte-mente ridotti i contributiprecedentemente concessicon troppa disinvoltura.La sopravvivenza di unatestata periodica non è fa-cile se non ha alle spalle uneditore che vuole racco-gliere frutti.
di SergioRasettiA qualcuno ilnostro giornalenon piace, tantoda sognare e
Il Segnoè vivoe vegeto!
Segue a pagina 9
Polemiche per l’articolo di luglio
CentroAnziani,bottaerisposta
domenica 25 settembre
Dopoappena6mesi le primedimissioni
TerremotoallaPro Loco
Apagina 17
A pagina 15
Campid’AnnibalePantanellodegradato
Serafini a pagina 20Sebastianelli a pagina 21
LaBrandani scrive“Assuntapermerito”
Confini del ParcoRi-bocciatoil ricorso
Anno XI, n. 3 - Marzo 2012
PICCOLOil Segno
Sul “PianoCasa”Pd-Pdl-Sel,differentima uguali
di RobertoSinibaldiIl paradosso go-verna il mondo!Sembra un motto
su cui almanaccare e sorridere,ma è proprio quello che suc-cede a Rocca di Papa, doveperò si ironizza su cose serie (oche potrebbero esserlo).Prendiamo il “Piano casa”della Giunta Polverini, unaspecie di condono ediliziopreventivo, che rende possi-bile un’altra colata di cemento,stimata nel Lazio in 80 milionidi metri cubi, di cui la metà aRoma e nel suo hinterland, susu fino a Rocca di Papa.
Segue a pagina 13
Grassi a pagina 16
PianocastanicoloSeminarionazionale
Apagina 19
ParcheggioCarpinoImotividei ritardi
Unpretesto le polemiche sui caniMistero all’ex cavaoltre ai cani c’è di più
Serafini a pagina 9
”No, non ditedi essere
scoraggiati,di non volerne più sapere.
Pensate che tutto èsuccesso perchè non
ne avete voluto più sapere...“
Dalla lettera di Giacomo Ulivi,partigiano ucciso daifascisti nella piazzagrande di Modenail 10 Novembre 1944
Rasetti a pagina 7
Micro-parcheggiSequestoè l’inizio...
il Segno - Aprile 2012 29
Cultura e ... dintornidi Rita Gatta- A tredici anni andavo al labo-ratorio di Peppe per rubare congli occhi… eravamo in tanti,tutti intorno al suo deschetto,
mentre lui metteva tacchi, risuolava scarpe,cuciva le tomaie e noi là ad ascoltarlo cheraccontava le sue storie e a seguire le suemani per non dimenticare le procedure giu-ste-- Oh nì, leva sti chiodini e reddrizzali-- Facevamo a gara per avere in manoquelle pinze per sfilare il chiodo e ribat-terlo con martello e metti bollette (un“piede” di legno, n.d.r.) fino a raddrizzarlo:non si doveva sprecare nulla! Quei chio-dini erano di acciaio dolce, più malleabile. Così inizia la bella chiacchierata con CarloVerdini, classe 1932, da tutti familiarmenteconosciuto come Carletto, ultimo calzolaiodi Rocca di Papa… ciabattino, ci tiene aprecisare lui, spiegando la differenza: ilprimo realizza e crea le scarpe su misura, ilsecondo le ripara.Ma il nostro Carletto, ottanta anni portatiegregiamente e con leggera disinvoltura,pecca di modestia: di scarpe su misura neha realizzate molte nel passato e con orgo-glio mostra un paio di Duilia – elegantiscarpe lavorate a mano, a due colori, bian-che e nere - costruite per se stesso anni fa:39/40, eleganti e raffinate, al punto cheCristina Anellucci, fino a pochi anni faproprietaria del calzaturificio in ViaDuomo, ereditato dal padre, l’indimentica-bile Trento, con un sospiro di nostalgia glidisse un giorno: - Mi fai pensare a papàche le portava di tutti i colori, bianche eblu, bianche e marroni, bianche e nere…-Ma un difetto alle suescarpe lo trova ancheCarletto: sono juventinee per lui che è interista lacosa non va propria-mente giù… ovviamentelo dice scherzando!Peppe, Giuseppe Zoppi,gestiva la sua attivitàcon la moglie Rina, nelsuo laboratorio in CorsoCostituente, un localeche attualmente si trovatra l’oreficeria e l’in-gresso del Municipio: làsi lavorava tutti i giorni,domenica compresa, e illunedì, giorno di chiu-sura che i calzolai condi-vidono con i sarti e i barbieri, i ragazziapprendisti andavano a pulire e riordinare.O meglio, disse un giorno Peppe a Car-letto: - Visto che il lavoro ti piace e piùdegli altri “rubi” con gli occhi vieni a pu-lire il negozio lunedì… -Era in realtà una scusa per insegnargli, aparte, i piccoli segreti del mestiere: fu l’ini-zio di un lavoro che per ben 67 anni Car-letto ha svolto con vera maestria e cordialecortesia con tutte le persone che a lui si ri-volgevano… Ricordo, una volta che andainel suo laboratorio per una riparazione,una signora gli chiese di forare una cinta
troppo larga e quando gli chiese l’onorario,ovviamente il nostro ciabattino declinòogni richiesta aggiungendo: - Siamo tuttisignori e bisogna essere soprattutto signoridentro… - Una bella lezione di vita.Tornando al suo apprendistato, rammentaCarletto che la domenica si chiudeva allequattordici, ma il lavoro non mancava,anzi. Gli abituali clienti del giorno di festaerano i contadini, i boscaioli, i carbonaiche avevano urgenza: i loro scarponi, de-formati dal duro lavoro, andavano “reppez-zati” prima che la bottega chiudesse,perché l’indomani servivano di nuovo. Lepezze, le toppe di cuoio, si cucivano amano ed era proprio quello un lavoro im-pegnativo che frequentemente gli appren-disti facevano volentieri, perché offrivaloro la possibilità di imparare. Poveragente, i proprietari di quelle scarpe sfor-mate, che alla fine pagavano in naturaquando tornavano a riprenderle: castagneo funghi, frutti, verdura di campo, qualche
uovo… e tantiringraziamentifatti con ilcuore. I tacchidi questi scar-poni si inchio-davano conchiodi piùgrandi e piùlunghi, chia-mati “tozzetti ocapoccioni” eper la pianta siusavano i“mezzi frati ocapocce ‘efrati” rotondeg-gianti sullaparte superiore:
servivano a far sì che la calzatura avesseuna maggiore presa e impedivano di scivo-lare.Qui aveva termine l’apprendistato, malunga era stata la via da seguire da quandoavevano imparato a togliere e raddrizzare ichiodini che erano serviti e tener fermo ilcuoio prima di essere cucito, una sorta diimbastitura.Successivamente essi apprendevano a la-vorare uno spago a sei fili: si passava lapece sullo spaghetto e ad entrambi i lati siarrotolava una setola di maiale o di cin-ghiale. Questo “filo” serviva per “solet-
tare” le scarpe e cucire il fondo di cuoio.La cucitura andava fatta a regola d’arte, amano: ci si aiutava con la “lesina o sub-bia”, un attrezzo con il manico di legno econ una punta di metallo che serviva a fo-rare il cuoio e per poi far passare, cucendo,lo spago precedentemente preparato conpece e setola. Le lesine erano di diversotipo: quella scanalata si usava per lagomma, quella non scanalata per il cuoio.Seguiva poi il compito di mettere i tacchi,proteggerli con i ferretti. I tacchi si realiz-zavano dal nulla, a mano, come le suole: simontavano piccoli pezzi di cuoio intornoad una struttura cava e infine si metteva iltacco intero.Poi si apprendeva a risuolare le scarpe:ride Carletto quando fa notare la diffe-renza di impegno nel porre una suola digomma che va semplicemente incollatacon il mastice e invece una suola di cuoioche va cucita a punteggio, con tanto di le-sina per forare e far passare il filo facen-dolo percorrere in doppio punto tutto ilperimetro del fondo della scarpa.Un bel giorno Peppe gli disse: - Oh nì, co’mi non magni, mo’ tie’ da cammina’ dasolo…Infatti gli apprendisti dovevano acconten-tarsi di una modesta paghetta, il bigliettoper un ingresso al cinema: ma il vero sti-pendio era il lavoro appreso. Peppe, chepoi nel 1952 aprirà con la signora Rina uncalzaturificio nella caratteristica casettacon i mattoncini rossi che tutti i turisti am-mirano quando arrivano in Piazza Duomo,fu molto generoso e riconoscente con quelgiovane e volenteroso apprendista per ilquale nutriva un paterno legame affettivo:prese, arredò e consegnò a quel ragazzo unnuovo laboratorio fornito di tutto punto: ildeschetto e i vari attrezzi come la buca-trice per le cinte, un attrezzo per realizzareocchielli, forbici, martelli, chiodi, pinze,tenaglie, trincetti - taglienti coltelli da cal-zolaio, simili a un bisturi, che talvolta pro-vocavano ferite molto serie, perché inapparenza superficiali, quando venivanousati nelle osterie tra avventori in preda al-
CCaarrlleettttoo,,ll’’aarrttiissttaacciiaabbaattttiinnoo
Segue a pag. 30
Carlo Verdini
La signora Rina, moglie del calzolaio Peppe Zoppi
CULTURA il Segno - Aprile 201230
Dopo la presentazione del libro di Anna Maria Mancuso
Anche a Roccal’Ass.ne Salute Donna
gno da parte del Comune all’iniziativaalle quale prenderà parte anche il dott.Benedetto La Motta.
di Cristiana ZarneriCon la presentazione del libro“Una terrazza sull'Africa” av-venuta il 10 marzo scorsopresso l’aula consiliare del
Comune di Rocca di Papa, è stato ancheposto il primo mattone per l’istituzionedella sede dei Castelli Romani, dell’As-sociazione Salute Donna fondata dall’ar-chitetto Anna Maria Mancuso. La sededei Castelli Romani, della quale mi onorodi essere stata investita come Presidentedalla fondatrice, avrà la finalità di pro-
muovere incontri tra donne colpite e non,da patologie oncologiche al fine, con lapresenza di psicologi, ecografisti, onco-logi, di creare gruppi di autoaiuto, nonchédi poter usufruire con vie preferenziali diun ampio bouquet di esami di controllo epreventivi. Saranno promosse anche ta-vole rotonde sul tema della sanità. La sededei Castelli Romani sarà ubicata in vialeSilvio Spaventa 12 a partire dai primigiorni di maggio. Ho ricevuto ampie ras-sicurazioni dal Sindaco di Rocca di Papa,Pasquale Boccia, circa il concreto soste-
di San Crispino, protettore della lorocategoria e andavano a fare unabella festa in alcuni ristoranti diRocca di Papa: da Mechelli (attualeCovo) o da Mariettona in viale Ma-donna del Tufo.Molti artigiani nel corso del tempo,preferirono abbandonare questa atti-vità per offrire manodopera nelcampo dell’edilizia, trovando più re-munerativo l’introito mensile.Anche una volta indipendente, ilrapporto del nostro ciabattino con isuoi maestri è sempre stato dei mi-
gliori e collabora-tivo: quandoCarletto realizzavascarpe su misura la si-gnora Rina, abile edesperta orlatrice, rifiniva ecuciva (giuntava) le calza-ture con la sua macchinaSinger. Anche Carlo qual-che anno dopo fornirà diuna bella Singer il suo la-boratorio che ancora oggimostra orgoglioso quandoqualcuno lo va a trovare.Un mobile di legno anticodove tutto era ben siste-mato è invece un regaloche il forno Botti, nellapersona dell’indimentica-bile Pinetta, volle donare,
quando arredò il negozio con nuove strut-ture, al simpatico calzolaio. Tornando ai maestri di Carletto, lei di SanSepolcro, lui di Rocca di Papa, hanno con-tinuato la loro attività, fino a quando Giu-seppe non è mancato a 67 anni. La SignoraRina – Caterina - gode di ottima salute etuttora Carlo mantiene con lei ottimi rap-porti. Nel 1996, dopo quaranta anni di la-
voro da vero artigiano, Carletto ha chiusoil suo laboratorio ed è andato in pensione:ora vive con la figlia Marina, circondatoda nipoti e pronipoti. Tra questi ultimi, Carlo porta il nome delbisnonno ed è salito agli onori della gloria:ha partecipato arrivando in finale allo Zec-chino d’Oro del 2009 con la canzone“Rocco cavallo brocco” e quest’anno, nelcorso del 150° dell’Unità d’Italia, ha avutoil privilegio di essere ricevuto e di cantarenel coro dei bambini di tutte le Regioni, luirappresentante del Lazio, l’Inno d’Italiaalla presenza del Presidente Giorgio Na-politano. Con un sorriso disarmante Car-letto conclude questo suo racconto e, comeultimo calzolaio di Rocca di Papa vorrebbeche qualcuno, leggendo questo brano,comprendesse la necessità di non farscomparire per sempre nella nostra cittàquesto mestiere antico e pieno di soddisfa-zioni. Un mestiere che andrebbe anzi inse-gnato ai giovani che ne volessero fartesoro per un’attività futura, soprattutto inquesto periodo di crisi di posti di lavoro.
Rita Gatta
Carlo Verdini nel suo laboratorio
La storia di Carlo Verdini, artista-ciabattinol’alcool - varie forme di legno per scarpe escarponi… In via Leonida Montanari, poco distantedall’attuale farmacia comunale in via dellaFortezza, Carletto aprì il primo maggio del1956, Festa dei lavoratori, il suo laborato-rio, dopo quattordici anni di apprendistato.Qualche anno prima, proprio nel 1952,Carletto giocava a calcio con la Libertas,squadra di Rocca di Papa che faceva capoalla Democrazia Cristiana ed ebbe l’onoredi partecipare insieme a tutti i componentidel gruppo sportivo, amministratori, alle-natori e presidente, ad unsimposio organizzato dalPresidente Alcide DeGasperi nella sua villa diRocca di Papa sulla viadei Laghi. Orgogliosis-simo mostra una fotodove lui, giovanissimoragazzo con un ciuffo ri-belle e dal viso dolce, ècon il gruppo insieme alnoto uomo politico. Ri-corda che fece un bel di-scorso sulla solidarietàtra giocatori, ma soprat-tutto tra gli uomini; for-nisce anche il nomedell’allora Presidentedella Dc, AngeloAlaimo, Sindaco Ne-store Vitali. Frequenti erano i derby tra de-mocristiani e comunisti, racconta ridendo:Libertas contro Gialla (la squadra di calciodi Rocca di Papa), una sorta di compro-messo storico sportivo.Per qualche anno, dal 1958, tutti i calzolaidi Rocca di Papa, sia in attività che pen-sionati (erano circa 150-152), ogni 25 ot-tobre si riunivano in occasione della festa
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La splendida casa della sig.ra Rina
CULTURAil Segno - Aprile 2012 31
di Loredana MassaroCarlo Verdone approda in tutte lelibrerie con “La casa sopra iportici”, il suo primo libro. Sitratta di un romanzo autobiogra-fico in cui l’amato autore di tantifilm italiani, decide di condividerecon i lettori i ricordi del suo pas-sato, quelli che narrano i giornivissuti nella casa paterna. Il popo-lare attore italiano compie unviaggio a ritroso nel tempo che di-verte, fa sorridere e a tratti mettetenerezza. Con l’ironia e la comicità tipicache lo caratterizzano, Verdoneracconta gli eventi più impor-tanti che nel corso della sua in-
Alberto Sordi, incursioni di per-sonaggi unici, raduni con attori escambi di idee con Gregory Mar-kopoulos o Vittorio De Sica etanti altri. Numerose le pagine de-dicate al cinema, i suoi primipassi con Roberto Rossellini, i re-troscena dei film, i rapporti con icolleghi e gli amici, tra cui SergioLeone, Massimo Troisi. E poi lasua passione per la musica, i con-certi, i Beatles. Gli incontri con gliartisti del panorama musicale in-ternazionale, David Bowie, i LedZeppelin e David Gilmour.Ma l’autore si sofferma anchesugli aspetti più intimi e umani,quelli riguardanti i sentimenti e ilrapporto con i familiari: i genitorie i fratelli, prima di tutto. Intensele emozioni perché l’attore scegliedi non tenere nulla nascosto ma diparlare anche dei momenti dolo-rosi, dei suoi primi amori, delleprime esperienze intellettuali.Racconta allora la vita in tutte lesue sfaccettature, gli aneddoti e lecuriosità di un uomo di spetta-colo che durante la sua lunga car-riera ha divertito e fatto riflettereintere generazioni, mettendo in ri-dicolo gli aspetti più contraddittoridell’Italia di oggi. E’ proprio lastoria familiare quella che balzadalle pagine del libro. Molte dellestorie e dei personaggi, che il pub-blico negli anni ha amato, sonofigli del teatro quotidiano che an-dava in scena in quella casa. Ine-vitabilmente si ride ma se glianeddoti comici non mancano,una vena di malinconia accompa-gna sempre l’autore.
LL’’aannggoolloo ddeellllaa ssttoorriiaa
di Vincenzo RufiniNell'ambito delleconferenze cultu-rali promosse dal-l’associazione“L’osservatorio”
si è tenuta nell’aula consiliareuna lezione sul tema del Futuri-smo e dei suoi moltepliciaspetti, da parte della prof.ssaStefania Severi. Un lezionegiunta a proposito perché ha ri-portato alla luce un’espressioneculturale, il Futurismo appunto,che ha fortemente permeatol’inizio del novecento ed ha la-sciato un’impronta che ha in-fluenzato in modo profondol’azione culturale e sociale dellasocietà italiana.L’esposizione della docente hapercorso e rivisitato le varietappe della corrente culturaledel Futurismo, sia in ordine cro-nologico, sia nel vivisezionarele opere artistiche prodotte.Un’avanguardia delle dimen-sioni culturali del movimentofuturista và al di là della meraespressione cronologica ed arti-stica. La sua avventura coincidein pieno con l’affermarsi delmito della modernità, il qualeschiude orizzonti profondinell’Europa a cavallo di due se-coli. La sua fede assoluta nellamodernità ne costituisce il co-rollario logico.La sua affermazione, più checostituire un’avanguardia cultu-
nazioni. Un altro aspetto determinante ilFuturismo lo impose nella let-teratura ponendo definitiva-mente la parola fine al lungosecolo romantico, trasceso nelrealismo e nel decadentismo;eloquente uno dei suoi più ce-lebri motti: “Uccidiamo ilchiaro di luna”. In quanto laluna vista come emblema ro-mantico per definizione.Dal 1909, anno del primo mani-festo futurista pubblicato sulgiornale francese “Le Figaro”,il Futurismo percorre gli anniche segnano la fine della BelleEpoque e lo svolgersi di quel-l’enorme carneficina che fu laprima guerra mondiale, per ap-prodare all’alba della società dimassa, vedendo la realizza-zione dei miti della modernità,con i suoi frutti positivi e conquelli avvelenati, tipo i totalita-rismi.Indubbiamente il futurismo, dicui Filippo Tommaso Marinettifu suo méntore, costituisce unodei pilastri basilari della storia
culturale italiana, e non solo;tanto che i nomi, oltre che diMarinetti, di Umberto Boc-cioni, grande pittore autoredella famosa Città che sale emorto prematuramente durantela Grande Guerra per i postumidi una caduta da cavallo, diBalla, di Santelia rimangono in-delebilmente scritti nella storiadell’arte contemporanea.Il messaggio del Futurismo“Marciare non marcire”, pur sedatato come ogni espressioneculturale, ha un lascito artisticodeterminante e soprattutto ri-marrà ricordato nel tempo peraver contribuito a svecchiareuna società basata sull’immobi-lismo e pre-moderna. Proprioper questi aspetti lo si può col-legare a livello teorico con l’al-tro momento significativo delnovecento: il ‘68, con la sua vo-glia imperitura di smantellareuna società ingessata. Ambeduei movimenti, pur se lontani neltempo e diversi per contenuti edespressione, apostoli primaridel dinamismo.
La modernitàdel Futurismo
Invito alla letturaLa casasopra iportici
fanzia e adole-scenza sono statiorganizzati tra lemura di quellacasa: feste, incon-tri con registi fa-mosi comeFederico Fellini e
rali: l’irromperedelle masse nellastoria, favorito daquella particolarelevatrice che fu laGrande Guerra; laquale sanzionò lafine definitiva del-l’Europa degli Im-peri per dar vita adun’Europa delle
Artista si nasce o si diventa?Graziano lo è nato... e poi diventato,
sempre un po’ emozionato.Ma quando con la chitarra
suonava e cantava, tutta la gente ballava.
Nell’osteria che lui frequentavauna foletta si faceva
con gli amici di borgata,cantando qualche canzone romana.Lui che amava la famiglia e il lavoro,
ci teneva tanto al perdono.Così è diventato l’artistapiù simpatico e amicone,
amato da tutta la popolazione.
Lorenzo Gabrielli
rale di spessore elevato,ha ben più importanza, inquanto opera una cesuraassoluta e definitiva conla società del tempo. Ilsuo rivoluzionario mes-saggio anticonvenzio-nale, teso a romperetradizioni consolidate,opera un’apertura versoun modo di rinnovamentodella società, fino ad al-lora strutturata in com-partimenti stagni,rigidamente controllata,chiusa in caste inavvici-nabili e non comunicabilitra loro. L’azione di rot-tura sociale preclude dipoco quello che sarà l’av-vento teso a cambiare irapporti sociali e cultu-
Una dedica per l’amico Graziano
LA STORIA32 il Segno - Aprile 2012
lla mia età laquantità di ri-cordi, affastellatiAA
si ingarbuglierebbe senza speranza...Però un giorno si è verificata una favore-vole circostanza: l’apertura di uno squinter-nato scatolone dove, a suo tempo, avevoriposto delle cianfrusaglie che avevo giudi-cato ormai inutili. Non appena rimosso ilcoperchio mi si presentò, quasi con prepo-tenza, un piccolo tavolinetto tondo di legnocon incollata, al di sotto del ripiano, una tar-ghetta verde con un bordo dorato, dove sipoteva ancora chiaramente leggere unnome: Comm. F. Conti - Ebanisteria Arti-giana - Roma- Via della Gensola 3. Rigirar-melo tra le mani fu come aprire unrubinetto: i ricordi ne defluirono veloce-mente presentandosi, alla mia vigile co-scienza, vividi e brillanti. Fu come se tuttolo spazio che mi circondava si fosse im-provvisamente riempito di presenze ormaicredute dimenticate per sempre. E, inquell’istante, fui consapevole che ormainon mi rimaneva altro da fare: dare loro lacorda e seguirne il cammino...
...anni e anni fa...
l’aspetto spietatamente dure e scomodis-sime. Dopo qualche attimo, da una aper-tura laterale, comparve una donna:tarchiata, grassottella, con un grandegrembiule e un fazzoletto in testa. Dovevaessere, pensai immediatamente, la cuoca eanche la moglie del signore che mi avevaricevuto: insomma l’ostessa! Mi guardò,anzi mi squadrò in lungo e in largo. Infinemi indirizzò un sorrisetto materno e subitodopo sparì velocemente da dove era en-trata. I tavoli, una decina, non erano alli-neati perfettamente, al contrario dellepanciute botti per il vino con le doghe lu-cide e le spine pronte all’uso ben allineate,poggiate su dei rialzi in pietra sagomata.In quel momento non c’erano avventoritranne un tipo già abbondantemente rifor-nito di vino a giudicare dalla testa ciondo-loni e dagli occhi acquosi, dalla fojettavuota e dal bicchiere mezzo pieno poggiatisul tavolo. Pensai che da un momento al-l’altro si sarebbe messo a cantare... In alto,lungo una parete, correva un mensolone dilegno sul quale erano poggiati, oltre ad unasfilza di capienti bicchieri di vetro tuttiuguali, una serie di recipienti per la me-scita del vino che andavano (come appresisuccessivamente) dal litro alla fojetta, dalquartino al chierichetto, dal chierichetto alsospiro. Mi sedetti e quasi che ciò fossestato un segnale convenuto subito dopoentrarono uno di seguito all’altro alcunipersonaggi che si accomodarono senzaesitazione ai vari tavoli: erano sicuramenteavventori fissi.
FF
I L R A C C O N T O D E L M E S E
di Noga
durante il tempo tra-scorso, è ormai ingentee tentare di districarlinon è semplicissimo ese, poi, si desiderassemetterne in evidenzaqualcuno la situazione
EE ro alla ricerca di un posto dove poterconsumare il parco pasto di mezzo-giorno: mi sarebbe bastata anche una
modesta trattoriola. A quel tempo l’inter-vallo fra la fine della mattinata di lavoro e laripresa pomeridiana era molto, molto lungoe girovagare per panchine, muretti e giardi-netti cittadini non era più accettabile spe-cialmente in inverno quando i temporaliromani, improvvisi e a volte violenti, nonmancano mai. Fu così che, quasi senza av-vedermene, imboccai una breve viuzza cheda Via della Luce conduceva a Via dellaGensola in Trastevere: si chiamava Vicolodella Luce. A metà della quale, quasi com-pletamente nascosto da una di quelle tenderealizzate alla meno peggio con una serie dicatenelle alle quali si applicavano, ripiegatia metà e a intervalli regolari, i tappi usatidelle bottiglie di birra, notai un varco chedava accesso a una specie di locanda il cuinome, riportato alla buona su una insegna,recitava: “Trattoria dell’Albanese”.Mi piacque e mi incuriosì. Entrai. Fui ac-colto da un tipetto vispo e arzillo, di bassastatura, appena canuto, il quale con unaacuta vocetta in falsetto mi accolse con unaccogliente buongiorno. Subito dopo mi in-dicò perentoriamente un tavolo senza tova-glia con un foglio di carta giallastra stesosul ripiano e ripiegato sui bordi. Attornoquattro sedie di legno lucido, sicuramenteper il molto uso, di foggia squadrata e dal-
requentai quella trattoria per moltotempo e seppi molte cose: si chia-mava Trattoria dell’Albanese perché
il proprietario era originario di Albano La-ziale e fin dall’infanzia con suo padre e,dopo la sua morte, per molti anni ancoraaveva trasportato il vino dai Castelli con ilcarretto in Città rifornendo molte trattoriedi Trastevere. In alcuni giorni si presenta-vano dei giovani “giudii!” i quali, finita lagiornata e prima di rientrare in Ghetto, siriunivano dall’Albanese per spartirsi il ri-cavato delle statuette, rosari, copie del Co-losseo, nonché l’immancabile Mosè diMichelangelo, vendute ai turisti prove-nienti da tutto il mondo (sciorinavano suitavoli monete di ogni tipo e di ogni valoreche poi si dividevano). Dopo di che, sod-disfatti, terminavano la giornata con unasolenne bevuta a base di bianco frizzante odi cannellino conversando ad alta voce nelpiù puro e originale linguaggio romane-
sco. Frequentava la trattoria anche il figliodi un generale dell’Aeronautica il quale sipresentava a pranzo a giorni alterni preten-dendo di sedersi sempre al medesimo ta-volo. Nonché una signora arcigna, legnosa,molto alta, che non voleva essere disturbataper nessun motivo. Non beveva vino, matrangugiava ettolitri di acqua. Infine si pre-sentavano, frettolosi e impazienti, gli av-ventori occasionali: abitanti del quartiere,negozianti, commercianti, donnette delmercato, studentelli. Era una umanità che ame piaceva soprattutto quando sentivo rac-contare le loro esperienze giornaliere. Fin-ché un giorno l’ostessa, con un’ariacomplice e autoritaria, mi avvertì: “Do-mani cambi tavolo. Ti metterai a quello vi-cino all’ingresso, quello sulla sinistraentrando. Farai compagnia al Commenda-tore”. E quando il Commendatore, sco-stando perentoriamente la tenda con il suobastone da passeggio, entrò, per me fucome se con lui entrasse anche il Dician-novesimo Secolo in persona...
CC alzava una bombetta rigida di coloremarrone chiaro abbellita, torno torno,da una bassa fascia di stoffa lucida,
scura. Portava una farfallina verdognolasvolazzante lievemente su una camiciabianchissima con il colletto inamidato. Ilgilet scuro era perfettamente abbottonato.Una catena d’oro gli cingeva il giro dellapancia, abbondante anche se non esage-
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VViiccoolloo ddeellllaa LLuucceeee FFeerrnnaannddoo ll’’eebbaanniissttaa
Giacomo Gioacchino Belli
33il Segno - Aprile 2012 LA STORIA
erano stati recuperati dalle capriate di qual-che copertura antica smantellata. Mi spiegòche quei legni sarebbero stati “messi al la-voro” solo quando lui lo avrebbe voluto...Dopo questa esperienza tornare alla vitanormale per me, giovane alle prime armi,non fu facile: quei tronchi li sognavo tuttele notti. Il mio affetto e la mia considera-zione per quel personaggio crebbero a di-smisura e quando un bel giorno si presentòa pranzo con quel tavolinetto in miniaturadicendomi senza convenevoli: “Questo èun mio ricordo e te lo dono volentieri. L’horealizzato con le mie mani”, rimasi affasci-nato definitivamente. Subito dopo notaipassare sul suo volto una fugace ombra ditristezza velata da una intensa malinconia...
rata. Indossava una giacca dal taglio all’an-tica abbinata a un paio di pantaloni a tubostretti, rifiniti da un paio di scarpe nere lu-cidissime. Agitava bonariamente quel suobastone da passeggio, nodoso e bordatod’oro. Il viso leggermente paonazzo era ro-tondo con venature appena sottopelle evi-denti e violacee. Un accattivante sorrisosembrava essergli stato incollato sulle lab-bra, cosa che scopriva i suoi grossi incisivi.Una volta sedutosi, l’ostessa si avvicinò egli disse: “Commendatore oggi è martedì,il solito?”. Evidentemente fra loro esistevaun codice di comunicazione segreto: infattilei si allontanò senza attendere la risposta edopo qualche minuto gli servì il pranzo ac-compagnandolo con del vino chiaro coloredel miele: bollicine minute salivano velo-cemente lungo i fianchi trasparenti della fo-jetta.
Croce Rossa durante la Grande Guerra ene aveva visti di corpi martoriati!... Eranato a Roma in Piazza Montanara e avevaassistito alla demolizione della CollinaVelia. Ricordando questo episodio notaiche si commuoveva fino quasi alle la-crime. Era ebanista di grande abilità eaveva restaurato i cori lignei di prestigioseChiese trasteverine. In Piazza della Gen-sola aveva la falegnameria dove i suoi duefigli realizzavano mobili su misura per fa-miglie benestanti.
I L R A C C O N T O D E L M E S E
Vicolo della Lucee Fernando l’ebanista
Segue da pag. 32
II l Commendatore, senza dire una parola,me ne servì un bicchiere intero invitan-domi in silenzio e con un gesto sem-
plice e deciso a fare un brindisi insieme alui. Io non trovai di meglio che alzarmi inpiedi e inchinarmi. Ebbi la sensazione chesul momento non era stato molto soddi-sfatto di trovare un estraneo seduto al suotavolo dove si sedeva da molti anni: cosalargamente testimoniata, oltre che dalbordo del tavolo consunto, anche da unanicchietta sul muro all’altezza del suo go-mito sinistro. Continuò a guardarmi a lungosornione come un gattone di strada. Ioavevo già ultimato il pranzo e con moltoimbarazzo non mi rimaneva che rimettermiseduto. La presenza del Commendatoreaveva ormai trasformato, ai miei occhi,quel luogo in un ambiente magico, unico.L’ostessa infine si decise e: “Ti presento ilCommendatore Fernando Conti – mi disse- il più grande ebanista di Roma e forse delLazio e dico poco!”. Accentuò questa suapresentazione con una risata a gola spie-gata, che ebbe una eco scoppiettante inquella di suo marito, l’Albanese, acquattatodietro a una delle botti. In seguito scopriiche il Commendatore Fernando Conti nonera molto loquace. Egli continuava a osservarmi giorno dopogiorno con sempre maggiore curiositàmentre io gli raccontavo del mio lavoro,della mia carriera scolastica, delle vicendefamiliari. Fino a quando un bel giorno conquella sua voce rotonda dall’accento roma-nesco accattivante iniziò a parlare e non sifermò più. Parlò di se stesso e un poco allavolta seppi molte circostanze della sua vitache lui sembrava felice di svelarmi. Erastato conducente delle ambulanze della
UUn giorno pretese che lo accompa-gnassi a visitare la falegnameria per-ché, mi disse: “Ne vedrai delle
belle”. E continuò: “Non ti dimenticare difare una visita al monumento di Giuseppetanto è proprio qui dietro. Mi racco-mando”. E a questo punto recitò un so-netto del Belli come soltanto lui potevafare... a tal punto che me ne innamorai etutt’ora li leggo spesso, quei sonetti, ria-scoltando con la memoria la sua voce e ilsuo accento meraviglioso. Visitare la fale-gnameria fu una esperienza unica. Vi si ac-cedeva da una porticina scendendo tre oquattro gradini e ci si trovava ai piani in-terrati di una fila di fabbricati che si erge-vano sul Lungotevere. Le macchine e leseghe circolari e tutto un armamentario di-verso si trovava lì sotto. Infine, dopo unavisita accurata, mi disse: “Adesso ti portoin un luogo speciale”.
AA prì quindi una porta in legno, spessa,cigolante e all’aspetto molto anticache dava accesso ad un ultimo am-
biente. Entrammo là dentro: vi era una lucesoffusa, quasi non si notava nulla ma, unavolta adattatomi a quella fioca luminositàmisteriosa, li vidi: tronchi e tavoloni interidi essenze particolari in stagionatura. Al-cuni erano almeno dieci anni che stavanoal buio là sotto. Alcuni venivano dal-l’Africa, altri dal Nord Europa e alcunidalle Americhe e molti altri, i più preziosi,
PP ochi giorni dopo l’ostessa pian-gendo sommessamente mi annun-ciò che alle prime luci dell’alba il
Commendatore era morto: così, dolce-mente, guardando fuori dalla finestranella speranza forse di rivedere in quel-l’estremo lembo di vita un poco della suaRoma ormai sparita per sempre. Fuggii da quella trattoria: senza il Com-mendatore nulla poteva essere più comeprima. Mi sentivo ormai un estraneo.Prima di allontanarmene mi recai sotto ilmonumento a Giuseppe Gioachino Bellie in quella figura fuori del tempo rividil’ebanista Fernando e pensai che quelmonumento in verità era stato eretto perlui.
DD opo molti anni ho ripercorso quellastradetta: era triste, ingrigita, ab-bandonata a se stessa. La falegna-
meria era stata chiusa definitivamente.Ormai nessuno si ricorderà più di Fer-nando l’ebanista. Il tavolinetto tondo l’ho ripulito a doveree collocato in bella mostra accanto aimiei libri: chissà che uno di questi giorninon si metta a parlare.
Agosto-settembre 2011
di Noga
La poesia del mese
di Anna Giovanetti
Se ne iea ‘u’ poracciulemme lemme verso a casastraccu muortu detutta ‘na giornatae camminenno penseatra de issu:“Mo appena rivo acasa e ropro ‘a portachi sa sente chella cheborbotta:
Che pazienzache ci vò
Poliscite be’ i piedi e vatte a lavà e mani,ma lavate co o sapo’ o no co u sciuttamania‘ cena è quasi pronta, mo ‘n’te ccenne a sigarettavedi che s’è rotta ‘a lavatrice e ‘a maniade a cammoretta” Mamma mea, penseste lù cristianu, chi mo fa faa i a casa e passà n’ara serataccia,mo me ne vaio a u bare, a famme ‘na mariaccia.Me bevo ‘na biretta, e me sciugo ‘o sudore,
me fermo n’po de tiempu, dicemo du o tre ore:sì pecchè se reentro presto e Chella s’è carmatai po’ venì pure voia de fasse…..’na scopata.No, no mejo reentrà più tardi, quando già dorme tranquilla e serenaCosì io ccenno a‘ televisio’ e me rescallo ’a cena…Anzi, non ma’ rescallo, ma magno proprio freddama prima me fumo ‘n’pace na’ bella sigaretta!
MUSICA e POESIA il Segno - Aprile 201234
Retrospettive musicalidi Massimo Onesti
mese, proprio perché questaopera aveva delle potenzialitàsocchiuse e che ti portavamolto a soffermarti sulle sono-rità così nuove e particolari,come se Peter avesse inven-tato proprio un sound maiascoltato finora! Questo lp co-munque, a differenza di altri diGabriel, lo stavo vivendo piùin un contesto sociale che in-dividuale. A parte che lo ascoltavo e lodiscutevo molto con gli altrima era come se questa musicami cominciasse a fare da co-lonna sonora a come mi muo-
vevo e a come dentro di mepensavo. Erano gli inizi deglianni ‘80, momenti di grandicambiamenti nel sociale, perdella gente come me, intornoai vent’anni, ch’era vissutacon alcune idee e alcuni modidi essere che in quel momentostavano facendo sentire la loroinconcludenza e il loro la-sciarti con molti punti interro-gativi in testa e allora titolicome I don’t remember, Noself control, Intruder riflette-vano alla grande il mio statod’animo che incominciavaanche a fare i conti con una re-
Seconda parteL’uscita di Gabriel 3, ancorasenza titolo, per me arrivò unpo’ in sordina dato che alcunimiei amici che stavano a Lon-dra portarono questa cassettadel nuovo lp che in Italia an-cora non era uscito. Lo ascol-tavamo in macchina ma io nonriuscivo a prenderlo, a parteBiko e a parte il dirsi fra di noidella novità africana. Le atteseintorno a questo lp erano an-cora più enigmatiche del so-lito. Quello che si sentiva direera di elettronica, afro, ritmo...che voleva dire? Ricordo unarticolo di “Ciao2001” del-l’epoca con titolo: “Nuovo Ga-briel: Genesis? non ricordo!”.E un altro di “Rockstars”:
altà tecnologicamente piùavanzata e disumanizzante,dove cominciava a incederenella nostra anima, con passidrammatici e squassanti, comel’inizio d’Intruder (primobrano del disco), la realtà delmondo virtuale e computeriz-zato che all’improvviso, oltre-ché essersi introdottacelermente nel mondo reale,cominciava a dettarne anche leregole. Peter stava praticamente fa-cendo i conti con questa situa-zione che poteva rischiare disquagliare la nostra identità(come sembra suggerire lafoto della copertina). Nonposso scindere questo discoanche da altri che in quel mo-mento riflettevano questostato di cose, tipo Remain inLight dei Talking Heads; Mylife in the house of ghost diEno e Byrne; Exposure e lefrippertronics di Fripp; PH7,Sitting Targets di Peter Ham-mill. Era come se l’energia ditutti questi grandi del rock lan-ciasse ognuno a proprio modoun grido d’allarme verso lenuove problematiche tecnolo-giche.E il bello però era che nel casodi Gabriel e Talking Headsquesta energia elettrociberne-tica andava a miscelarsi nellaritmica africana con risultatiinnovativi ed eccellenti. Credoche il Gabriel 3 sia uno dei di-schi più rivoluzionari del rocke dove Peter, completamentesmascherato, afferma final-mente il suo grado di genialitàpiù alto e che lo pone ai verticidei monumenti della storiadella musica universale. Le at-mosfere di Gabriel 3 elettrichee nervose ma ancora dense diuna luce forse anche artificialema che vuole ottemperareverso spiragli di una rinascitaumana e seppure che faccia iconti con la virtualità, ormairealtà consolidata della com-puterizzazione, in Gabriel 4 sidilatano verso orizzonti moltopiù cupi e alla ricerca di unatribalità ancora più estrema.
2/CONTINUA
“Quando il rock lofanno gl’intellettuali”.Questo lp cominciò aentrare nella mia vitaa un certo punto quasisenza accorgermene equando me ne accorsiera come se vedevoPG in modo comple-tamente rovesciato ri-spetto a prima... Ildisco era un capola-voro! Anche se nonme ne accorsi subitoma dopo qualche
di Lina Furfaro“Un’opera limpida nella suasemplicità espressiva, una co-municatività che arriva dritta alcuore del lettore...”. Così è statadefinita la raccolta di poesie in-titolata “Piccola me” di NoemiManupelli, pubblicata qualchemese fa dall’editore GruppoAlbatros - Il Filo Roma - chel’ha inserita nella serie LePiume – Nuove Voci. Un pic-colo scrigno! Esperienze divita, ricordi, emozioni, affetti sisviluppano in un susseguirsi diversi liberi, in concetti univer-sali che delineano una persona-lità sensibile, che si apreall’altro e valorizza la dignitàdell’uomo singolo in quantotale. La giovane poetessa sotto-linea la precarietà della vita
Il libro della poetessa castellana Noemi Manupelli
“Se vieni oppresso, trova la forza di rialzarti”
umana e ne condanna i malco-stumi, compresi la distrazionee il celato individualismoabietto: “…Una quotidianità/che dalle mani/ ci sta scivo-lando/… Versi profondi gridano:“…Nella vita siamo tutto enulla/siamo esseri precari/pic-coli granelli di sabbia/foglieche con i primi venti giungonoe le prime piogge svani-scono…” e con una grandeforza Noemi esprime la sua po-sitività, la voglia di andareavanti anche di fronte ai far-delli della vita: “…Se vieni op-presso, sottomesso/trova laforza di rialzarti/ esorridi…/guarda un bimbo esorridi/ anch’egli ti sorri-derà…”.
L’autrice,una gio-vane uni-versitarianativa diM a r i n o ,trasferitasia Genzanoe in servi-zio pressola Città Militare “Cecchignola”a Roma, ha ben pensato di for-nire una spiegazione alle poe-sie più personali o piùcomplesse. Questi commentisono veri e propri brani lette-rari sull’esistenza che, nel loropiccolo, arricchiscono il vo-lume e lo rendono ancora piùpregiato ampliando con singo-lare garbo quella sintesi che èpropria della poesia.
L’ARCANGELOCHE HAESTESO I CONFINI DEL ROCK/2
LA CARRIERA SOLISTA DI PETER GABRIEL
RIFLETTORI 35il Segno - Aprile 2012
Chi vuole ballaree chi vuole
soltanto scoprireC’è l’isola dei cassaintegratiche nessuno si fila più perchénon fanno notizia un gruppodi operai disperati; e c’èl’isola dei famosi che ancoramacina pubblico, in fondoanche lì si tratta di “disperati”.Nessuna novità in quell’an-golo di paradiso, solo tristi ri-torni per guadagnare qualcosao riacciuffare una notorietàche durerà il tempo di una sta-gione… poi avanti altra uma-nità! Chi se li ricorda più tuttiquelli che si sono succedutinegli anni nei vari reality? Aparte pochissimi casi si per-dono le tracce dei protagonistied è meglio così, forse lontanidal video sono migliori di
quello che sembrano. Non sose mi infastidisce di più chi sisvende fino all’umiliazione fi-sica (imbruttiti, dimagriti, ma-lati) o chi semplicemente liguarda e non cambiando ca-nale è complice dell’abruti-mento di questi esseri.Comunque in tv c’è di peggio!C’è una vecchia che in mini-gonna o calzoncini mostracosce, si dimena mentre convoce sguaiata e accento pae-sano grida: Voglio ballareeee!In quel momento vorrei esserelì con un bastone e farla ta-cere! Questa vecchia (non me-rita l’appellativo di anziana) etutte le altre che litigano peraccaparrarsi un altro vecchio,
di Daniela Di Rosa
sono lo specchio di questa so-cietà… l’importante è apparire,non importa se fai schifo maquanto guadagni e per quantotempo, ma nessun figlio dice aquesti genitori: “mamma,papà, siete disgustosi, mi ver-gogno di voi”. Se non hanno ri-spetto per i loro anni e le lororughe e si accapigliano comegalline non oso immaginareche cosa sarebbero disposte afare le loro nipoti pur di appa-rire! Una nota di consolazionein mezzo a questo mare ma-gnum di squallore… il voltosorridente, gli occhi di bam-bina di una grande donna dinovant’anni, MargheritaHack. Un giornalista le chiedela differenza dello studio del-l’astronomia dagli inizi delNovecento ad oggi e lei sem-pre sorridendo gli risponde:prima studiavo solo le stelleadesso l’universo intero! Soper certo che lei ha migliaia dinipoti in giro per il mondo fieridi lei e che renderanno noi fieridi loro. Guardo la tv (certa tv) e misempra che non ci sia più di-scontinuità tra generazioni,mamme figlie e nonne acco-munate dalla stassa voglia diapparire, ignoranti, stupide ecosa ancora più brutta volgari,antico e moderno squallore sisuccedono inesorabilmente ecome in un incubo speri nonaccada a te di vedere un figliotronista, una figlia velina o unanonna cubista e pensi con no-stalgia a un tempo lontanodove un genitore sognava unfiglio laureato!
ilTocco
Piatti e bicchierisi possono riciclare!
Il fenomeno della violenza assi-stita è classificato tra gli abusiall’infanzia. Secondo il Coordi-namento Italiano dei Servizicontro il Maltrattamento el’Abuso all’Infanzia (CISMAI)per violenza assistita da minoriin ambito familiare, si intendel’assistere da parte del minore aqualsiasi forma di maltratta-mento sia fisico (percosse, vio-lenza sessuale, privazione dacibo, segregazione in casa ecc.),che psicologico (violenza ver-bale, minacce di violenza e diabbandono, svalutazione, in-sulti, isolamento ecc.) e anche aviolenza economica (impediredi lavorare, sfruttare economi-camente, impedire l’accesso arisorse economiche ecc.), chevenga compiuta su figure signi-ficative per il minore stesso.Sono incluse le violenze messein atto da minori sui loro pari osu altri memebri della famigliae gli abbandoni ed i maltratta-menti ai danni di animali dome-stici. Questa violenza può essereesperita dal bambino/a diretta-mente o indirettamente (quandonon l’ha osservata ma ne è a co-noscenza) e/o percependone glieffetti, infatti occorre conside-rare come violenza assistitaanche la percezione della soffe-renza nell’altro significativoche ha subito gli abusi. Tutto ciòha conseguenze gravi per la psi-che del minore che può caderein depressione, sviluppare unaforte ansia, diventare aggres-sivo, avere una bassa autostima,difficoltà nel comportamentoalimentare, alterazioni delsonno, incubi ed enuresi not-turna, può essere aggressivoanche contro se stesso, svilup-pare disturbi di tipo psicosoma-tico e può anche ricorrere asostanze di abuso come l’alcool,o le droghe, sviluppando una di-pendenza. Senza un interventofinalizzato alla cura degli effettipost-traumatici, i minori pos-sono avviarsi alla vita adultacon un carico di problematichecomportamentali e psicologichecronicizzate.
Risponde la Dott.ssa Bruna Benelli
LL’’aannggoolloo ddeellllaa ppssiiccoollooggiiaa
diErmannoGatta
Dal primo maggio, in pochi ne sono a conoscenza tra i citta-dini-utenti, sarà possibile gettare nelle campane per la raccoltadifferenziata, anche piatti e bicchieri di plastica, cosa che finoad oggi era vietata. Si tratta, nel suo piccolo, di una mini-rivoluzione visto che talioggetti per le norme esistenti non rientravano tra i rifiuti d’im-ballaggio riciclabili e quindi finivano nei sacchetti dell’indif-ferenziato. Un vero e proprio spreco di materia prima!La decisione è stata presa dal Comitato di Coordinamento co-stituito dall’Anci (l’associazione che riunisce i comuni italiani)e dal Conai (il Consorzio Nazionale Imballaggi). Dunque final-mente anche piatti e bicchieri in plastica, diventati sempre piùdiffusi nell’uso quotidianodegli italiani, potranno essereavviati alla successiva fase diriciclo. Intanto i dati sulla raccolta dif-ferenziata nella Capitale nonsono molto incoraggianti vistoche Roma è stata battuta ancheda Napoli che ha superato(anche se di poco) il 26% men-tre la città guidata da Alemannoè arrivata a poco più del 25%.Uno schiaffo che la giunta ca-pitolina ha mal digerito annun-ciando una sorta di task-forceper dare finalmente una scossaalla raccolta differenziata neltentativo di avvicinarsi a quel50% che il Ministro all’Am-biente, Clini, ha indicato cometraguardo raggiungibile.
Il pungolo
La violenzaassistita
il Segno - Aprile 2012 Ultima pagina
LLeetttteerree,, PPrrooppoossttee,, PPrrootteessttee ee [email protected]
Le lettere non superiori alle 13 righe devono presentare in modo chiaro nome, cognome, mail o numero telefonico
IL PARCO GIOCHIE L’ASTICELLA ROTTADa diverse settimane ab-biamo segnalato al Comunedi Rocca di Papa la rottura diuna delle asticelle che com-pongono lo scivolo dei giar-dini pubblici di piazza dellaRepubblica, creando così unpericolo per i bambini piùpiccoli che frequentano quo-tidianamente l’area giochi. Momentaneamente è statamessa una fettuccia rossa perevidenziare il pericolo ma èdurata il tempo di un caffè.Fino ad oggi fortunatamentenon è successo niente perchèaltrimenti staremmo a raccon-tare qualche cosa di peggioperò siamo preoccupate per-chè ci è venuto un dubbio: ma
lasciati al naturale scorreredel tempo senza apportare leopportune riparazioni o sosti-tuzioni. Ora sicuramente l’asticellasarà riparata o sostituita, al-meno lo speriamo, ma vor-
remmo essere rassicurateanche sui dubbi espressiprima.Grazie per l’attenzione.
Alcune mamme che frequentano i giardinidi P.zza della Repubblica
RIMETTETE I PALETTIPEDONALI!Sono stati terminati qualchetempo fa i lavori in viale En-rico Ferri ma i paletti pedonaliche permettevano ai passanti dipercorrere la strada in tutta si-curezza non sono stati ricollo-cati. Sono andata al Comunevisto che, essendo io una per-sona anziana, ho corso il seriorischio di essere investita e miè stato detto che erano brutti eche quindi non sarebbero statirimessi. Allora ho detto: ma sesono così brutti perchè sulCorso principale del paese nonvengono tolti? Non mi hannorisposto. Chi garantirà ora lasicurezza dei pedoni visto chele auto corrono velocissime?
Lettera firmata
La bella tradizionedel “pangiallo”
il Segnodei tempinei disegni del Maestro Franco Carfagna
Con questo disegno il maestro Carfagnavuole rendere omaggio a una tradizione cheviene da lontano, il pangiallo, che le nostrenonne e le nostre mamme già qualche meseprima di Natale iniziavano a preparare. Si tratta di un dolce che piace a tutti, bambinie adulti, e che va preparato sempre prima diNatale ma, fino a questo giorno, non deveessere consumato. Uno dei problemi mag-
giori riguardava la cottura visto che bisognava mettersi d’ac-cordo con uno dei forni di Rocca di Papa e prenotare ilgiorno. La preparazione del pangiallo richiedeva grande pa-zienza: a metà agosto si raccoglievano le “nocchie” che poiandavano scocciate; a ottobre toccava alle noci (stesso pro-cedimento precedente); già a maggio erano state messe a sec-care ‘e ficore mentre la farina era stata preparata con largoanticipo. Per la raccolta dei pinoli di solito venivano incari-cati i più piccoli che prendevano d’assalto i parchi tra cuipratu mancinu (Villa Santovetti) dove si entrava scavalcandola recinzione. A questi ingredienti bisognava poi aggiungere il miele, lanoce moscata, la cannella, il pepe e lo zobbibbiu. Il tutto siimpastava in una bagnarola da cui poi si tiravano fuori (conle mani bagnate per non far appiccicare il miele) ‘e pallocchea cui si dava la classica forma schiacciata e ovale. Col pas-sare degli anni questa antica tradizione stava quasi scompa-rendo ma alcune nonne di oggi (allora bambine) l’hannoripresa e a loro volta la stanno tramandando ai loro nipoti. Nel disegno vediamo nonna Concetta (a sinistra) che insegnaalla nipote Federica l’arte del pangiallo. L’ultima nota ri-guarda l’odore. Quando i forni di Rocca cuocevano il pan-giallo le strade si riempivano di un inconfondibile profumoe i bambini capivano che il Natale stava arrivando. Un’ultima curiosità: come facevano i fornai a distinguere ipangialli gli uni dagli altri per poi riconsegnarli cotti ai legit-timi proprietari? Semplice! Per riconoscerli veniva legger-mente ‘nzipato (inserito) nella parte superiore della pagnotta, unrigatone, un cannolicchio, un pezzettino di legno, una scorza di
pane, ecc. Ogni simbolo era il segno distintivo di chi aveva pre-parato quel dolce.
i giochiv engonosottopostia una re-visione ead un con-trollo pe-r i o d i c i ?Perchè ils o s p e t t oche ab-biamo èche in-vece ven-g a n o