il terniirie medagli spessa vien confusoe o e scambiato ... · ii metodo della fusione, ... duzione...
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marco
d i va r i
FIGURE PER
LA MEMORIA
Il terniirie medaglia viene spesso confuso e scambiato con guello di
moneta in quanto l'oggetto che essi definiscono e simile: un disco di
metallo, di norma lavorato sia al dritto che al rovescio, che non p u ò essere
attribuito ad una classe o all'altra usando criteri morfologici e metrologici
quali il tipo di metallo usato, le dimensioni, i volumi delle figure rappre
sentate, la tecnica di produzione.
I criteri determinanti sono, al contrario l'emissione per un uso liberato
rio, c i o è con un valore legale per essere usata nelle contrattazioni, per la
moneta e un uso celebrativo di un determinato evento o personaggio sia
pubblico che privato per la medaglia.
La tecnica di produzione della medaglia e essenzialmente di due tipi:
per fusione o per coniazione.
II procedimento della fusione inizia con la preparazione da parte
dell artista di un modello in cera tratto da disegni, dal guale vengono rica
vati i calchi in creta o in gesso delle due facce. L'accoppiamento dei calchi
forma una cavita entro cui viene colato il metallo fuso; a raffreddamento
avvenuto si toglie la creta e alla medaglia vengono asportati eventuali
bave e i codoli di fusione; successivamente p u ò essere rifinita a bulino per
migliorarne l'estetica.
Questo metodo e lungo e laborioso e permette la produzione di pochi
esemplari per I usura dei calchi che devono essere continuamente rifatti.
Per guesto motivo, per remissione di medaglie in numerosi esemplari,
viene preferito il metodo della coniazione che consiste nell ' incisione in
negativo in due confi di metallo delle facce della medaglia, con lo stesso
procedimento usato per la fabbricazione dei sigilli e delle monete.
Successivamente i conii vengono battuti contemporaneamente su un
tondello di metallo lasciando l'impronta in rilievo su entrambe le facce
dando, origine alla medaglia.
I due metodi di produzione della medaglia sono stati usati da categorie
di artisti di diversa estrazione culturale e specializzazione artigianale.
La coniazione era appannaggio guasi esclusivo degli stessi maestri di
zecca che producevano i conii per la monetazione ufficiale; questi erano
soggetti ad un controllo anche estetico da parte d e l l ' A u t o r i t à che poteva
condizionare, talvolta, l'esito stilistico del pezzo, con una maggiore pro
pensione al formalismo e all'ossequio della tradizione.
II metodo della fusione, comune a diverse categorie di artisti guali
scultori, orafi, fonditori di oggetti in bronzo come mortai, campane o can
noni, si prestava maggiormente all'estro dell artista e alla sua capacita di
interpretare la v a r i e t à di suggerimenti e delle esigenze dei diversi com
mittenti.
Le medaglie presentate in questa occasione sono state scelte seguen
do tre criteri principali: le grandi dimensioni, la tecnica di produzione e
l'appartenenza ad un periodo artistico definito.
Abbiamo preferito scegliere pezzi di grande modulo per facilitare la
lettura e l individuazione dei particolari, difficoltosa in oggetti piccoli e il 0worschacki934, Poiiirdi373. vamanoi987 21 1
roti patina scura.
Tutti gli esemplari esposti sono stati ottenuti con il procedimento della
fusione; riteniamo infatti che questo tipo di tecnica abbia prodotto oggetti
vicini al gusto di visitatori di una mostra di antiquariato p iù di altri, conia
ti. preferiti forse da un pubblico specialistico di medaglisti o numismatici.
Le medaglie scelte sono state prodotte nell'arco di settant anni circa
nel W II secolo, da artisti esponenti di guella formazione culturale rappre
sentala dallo stile denominato barocco.
Per dare un guadro anche solo approssimativo della medaglia barocca
italiana dovremmo presentare un discreto numero di esemplari. Esulando
tale ipotesi dalle f i n a l i t à di guesta mostra, abbiamo cercato di formare un
nucleo di medaglie che testimoniasse I affermazione di un gusto e i suoi
sviluppi maturi nell'ambito romano e alcune sue irradiazioni nella cultura
fiorentina e lombarda, per indicare i tre maggiori centri di produzione
della medaglia barocca italiana.
La medaglia ha avuto il suo inizio ed il suo massimo splendore nel XV
secolo; nata con il procedimento della fusione, come branca collaterale
della scultura, durante il XVI secolo conosce trasformazioni morfologiche
e tecniche nella progressiva affermazione del metodo della coniazione.
Le ragioni dì guesto cambiamento sono molteplici in guanto vanno da
cause tecniche, come il perfezionamento degli strumenti e delle macchine
per la coniazione, a cause di mercato per I aumento della richiesta di pro
duzione da parte di un pubblico sempre p i ù vasto, conseguentemente
dalle neccessita di poter disporre di un numero elevato di esemplari.
Anche il gusto artistico influenzato dallo studio e dall'imitazione delle
medaglie" d e l l ' a n t i c h i t à classica cominciava a preferire medaglie conia
te. Contemporaneamente sul versante della medaglia fusa artisti come
Francesco da Sangallo 11494-1576) avevano raggiunto un'esasperazione
espressiva difficile da superare.
A Roma, alla meta del XVII secolo, grazie anche al mutato spirito della
Chiesa Cattolica che tornava ad esprimersi p i ù liberamente e ad affermarsi
politicamente dopo il ripiegamento su se stessa e l ' a u s t e r i t à di vita che si
era imposta nel secolo precedente per il diffondersi dalla Riforma, si svi
luppo u n ' a t t i v i t à artistica intensa.
Anche l'eccezionale p e r s o n a l i t à di Gian Lorenzo Bernini 11598 16801 e il
vasto numero di artisti che lo circondavano c o n t r i b u ì a fare di Roma un
polo di attrazione per gli artisti di Italia e di Europa. L'attenzione che un
artista come il Bernini rivolse verso la produzione di medaglie é ben docu
mentata ' .
Anche se non possiamo dire con certezza che fu fonditore di medaglie
sappiamo che e s e g u ì una serie di disegni raffiguranti medaglie poi fuse da
altri. Dvvorschak gli a t t r i b u ì con certezza almeno tre medaglie, una per
Francesco I d'Este duca di Modena (1629 16581, una per Luigi XIV (1638-1715),
l'ultima ritrae Carlo Emanuele I duca di Savoia (1580 1630). Tale ipotesi fu in
seguito criticata dal Pollard. Numerose medaglie che riproducono disegni
.in luti n del Bernini furono fuse dal Morone 11603 16691 e dal Travani
tallivo a Roma dal 1634 al 16741. Neil ambito culturale che gravava intorno
al Bernini si sviluppo una nuova s e n s i b i l i t à per questa forma d'arte: pitto
ri, scultori e letterati vennero effigiati su medaglie e. d'altro canto gli
stessi disegnarono, idearono le allegorie e crearono i motti da riprodurre
su altri esemplari.
Questa rinascita di attenzione per la medaglia si innesto su una ti.idi
zione di produzione di alto livello per la corte papale. A Roma, infatti, la
zecca papale produsse una serie di medaglie annuali coniate a carattere
ufficiale per celebrare, il principale avvenimento dell'anno.
Questa emissione acguisi un carattere regolare con Paolo III 11534 15491
e veniva distribuita il 29 giugno,giorno della festa degli Apostoli Pietro e
Paolo. A gueste medaglie di modulo standard, relativamente piccolo, se
ne affiancarono nel tempo altre, di carattere straordinario, con dimensioni
maggiori. E proprio con queste ultime che ricomincia a Roma I uso della
medaglia fusa. Lo stile barocco pieno di vita e inventiva, amante del ridon
dante, non poteva limitarsi al piccolo modulo della medaglia coniata ma.
per esprimere liberamente il proprio gusto per la meraviglia scenografica,
aveva bisogno di spazi maggiori.
Durante la prima meta del XVII secolo erano state prodotte a lcune
medaglie fuse, ma gueste rientrano in avvenimenti circoscritti che non
ebbero paricolare influenza sugli sviluppi successivi, tra guesti la meda
glia del 1631 che raffigura Paolo Orsini Duca di Bracciano, eseguita da Giù
lio della Greca. Successivamente il formano esegui medaglie per il cardi
naie Brancacci nel 1636, per Ferdinando Carli nel 1639 e Filippo Pirovano nel
1641. Questo artista fu probabilmente uno degli iniziatori del nuovo movi
mento che ebbe la maggiore influenza nella successiva produzione meda
glistica papale.
Si considera come prima medaglia papale fusa di grande modulo quella
di Alessandro VII 11655 1667) del 1657 (Venuti, X X X I - m i l ì con la basilica di
San Pietro.la piazza e il porticato. Venne eseguita per essere posta nelle
fondamenta del porticato realizzato su disegno del Bernini. La medaglia fu
fusa da Gaspare Morone .
Un altra medaglia della quale si conserva il disegno del Bernini datata
1659 fu offerta al Pontefice Alessandro VII da Domenico Jacobacci a nome
del Senato e del popolo romano IVenuti, XXI; e venne fusa dal Travani.
Un interessante artista che esegui solo medaglie fuse fu il lorenese
C.J.F.Cheron 11635 16981; che visse a Roma negli anni 1655 1675 e esegui
due belle medaglie, una per Clemente IX 11667 16691 con al rovescio il
ponte di Castel Sani Angelo, l'allegoria del fiume Tevere e la lupa che allat
ta i gemelli (Venuti.XIVI e l'altra per Clemente X 11670 16761. Tra le meda
glie che esegui per committenti privati da ricordare quella per il pittore e
architetto Pietro Berrettini detto Pietro da Cortona 11596 16691. quella per il
pittore Carlo Maratta 11625 17131 e. forse la p i ù famosa quella per Gian
Lorenzo Bernini.
Altri artisti autori di medaglie fuse furono Girolamo Lucenti 11627 16981
allievo dell Algardi e collaboratore del Bernini e occasionalmente artisti
guali il Guglielmada I? 16891 e altri poco noti con una produzione esigua,
quali il Silvestri, il Salerni. il Literni, il Papaleo, il Pozzo. Un artista di mag
gior levatura fu l'Ortolani (1674-1734).
La dinastia degli Hamerani occupa un posto a parte nella storia degli
incisori di conii per la zecca papale: ne tennero praticamente il monopolio
dalla meta del MI secolo fino quasi alla meta dell Ottocento con una pro
duzione straordinaria per numero e q u a l i t à delle medaglie coniate esegui
te nell arco della loro a t t i v i t à .
Limitata ma sempre di alto valore la produzione di medaglie fuse che
sembra eseguita da guesti artisti nei loro anni giovanili, probabilmente un
capo d opera" per dimostrare il loro valore. Ricordiamo Beatrice 11679
I704J, Ermenegildo 11683 17681, e Ottone 11694 17681. Oltre ai medaglisti
anche committenti famosi contribuirono a creare un nuovo interesse intor
no alla medaglia: la p i ù influente fu la regina Cristina di Svezia 1)626
16891, giunta a Roma nel 1655. Non accontentandosi di emissioni occasio
ii.ili aveva progettato una serie che formasse un" Histoire Metallique" pri
vata. Artisti che eseguirono le sue medaglie furono Alberto Hamerani, Che-
iun. Travani, Giovanni Martino Amerani, Guglielmada, Soldani.
L'attrazione che il fascino della citta antica e l'ambiente artistico roma
no esercitavano su chi voleva dedicarsi all 'arte della medaglia porto a
Roma artisti di varie parti d'Italia. Tra gli esempi p i ù noti il Soldani Benzi
11656 17401 che studio a Roma come allievo del Travani per ordine di Cosi
ino III dei Medici 11642 17231, Granduca di Toscana, che volle fare di lui il
direttore della propria zecca . Il Soldani, caposcuola della medaglistica
barocca toscana, esegui circa una cinquantina di medaglie e insieme al
Foggini 11652 1725), compagno di studi a Roma, trasporto a Firenze il gusto
della medaglia fusa che si sviluppo in modo sorprendente, dando artisti
come Antonio Monlauti (attivo a Roma dal 1733 al 1740), Filippo della Valle
11698-17681. Antonio Selvi 11679 1753), Lorenzo Maria Weber 116971774),
Giovacchino Fortini 116734736), Girolamo Ticciati 11666? 1740), Giuseppe
Broccetti 11684 1733), Bartolomeo Vaggelli (?4744).
Nessuno di guesti arrivo al livello del Soldani e, ad eccezione del Selvi,
autore della famosa serie medicea, che firmo p iù di cento medaglie e del
Weber, nessuno produsse p i ù di una dozzina di medaglie.
Anche per la medaglistica barocca milanese possiamo trovare un'origi
ne romana: infatti, Giuseppe Vismara 1163347031 vi si reco su invito del
cardinale Alfonso Litta 11608 16791, nel 1667 per maggiormente habilitar
se nella sua professione di scoltore" 2 .
Tornato a Milano influenzo Carlo Simonetta 116354687), anche lui scul
tore del Duomo di Milano, e Cesare Fiori (1636 17021 che lo supero per cultu
ra pittorica e per la grande a b i l i t à nel modellato fino a divenire uno dei
maggiori medaglisti barocchi.
mm
N.B.
le schede seguono il seguente schema:
1 personaggio ritratto nel diritto e breve biografia:
1 descrizione del diritto e del rovescio:
) materiale, tecnica e dimensioni;
4 autore e breve biografia:
5 bibliografia:
b analisi critica della medaglia.
i
216
I Filippo P ì rovano (7 1643)
Milanese. Auditore e poi Decano della
Sacra Rota e Rettore della Penitenzieria
Apostolica, fu stretto amiro del Fardinal
ederigo Borromeo. Lascio alcune opere
nanoscritte alla Biblioteca Ambrosiana.
? DI PHILIPPUS PIRDVANDS S ROTlAEl RO
^AN|AE| DEEANUS
Mezzo busto a destra, testa nuda con
Barba e baffi indossa una lunga veste cu
laie con colletto risvoltato. Sotto al ta
glio del busto OPUS CORMANI 1641.
ti SALDS NOSTRA A DOMINO
Galeone a tre alberi e a due ordini di
-arnioni, con le vele spiegate, navigante
Ì destra su mare mosso. Sul ponte e sulle
sartie, marinai intenti alla manovra. In
alto nuvole temporalesche; a sinistra,
sulla linea dell orizzonte sole raggiante.
A poppa nella schiuma delle onde si in
ravvede una piccola testa di satiro: a de
stra in basso le lettere COR.
lordo perlinato.
II Bronzo. Fusione, foro di sospensione
liametro min. 9 Ì
41 ICormanol, lohann lakob, Kornmann.
Orafo e medaglista di Augsburg lavora
a Venezia e poi a Roma per numerosi car
dinati e per i papi Urbano Vili e Innocenzo
V. A Roma fu in seguito incarcerato pei
ordine del tribunale dellTiiguisizione. 1
Venuti racconta che il formano, incisore
della zecca di Roma fosse superiore in
abilita al Mola e che questi, per gelosia d
mestiere, lo denuncio al papa e fu causa
del suo suicidio. Il Bertolotli ha dimostra
to falsa guesta notizia: infatti si trovano
medaglie di Innocenzo \ con OPUS FORMA
NI dell 'anno primo pontif icato 11644
i i . I 1 . i ' che ci dimostrano che l'artista era
sopravvissuto al Mola, morto il 26 gen
naio 1640. E possibile che il Formano fos
se attivo ancora nel 1672 perche la sud
firma U F F appare in una medaglia di Fla
vio Orsini duca di Bracciano
51 Bertolotli 1884; Gaetani, 17611763, Il
lavv. EVI, XXV; Eorrer, 1907, III, pgg. 206
207: Middeldorf Stiebral, 1983. LXXXIX; Fi
scher, 1969, n. 251, Isolo per il diritto);
Fiuardarobba dell 'Aricela, 1674, n. 151,
Norris Weber, 1976. n. 93.
61 Sainthill sottolinea che lo stile di inci
sione del Formano e di una estrema e mi
nula delicatezza nei particolari. Si può
pensare che lavorasse con una punta d
diamante".
La tecnica di lavorazione di guesto arti
sta e cosi determinala da permettere .
chiunque abbia visto anche un solo sue
lavoro, di identificarne a colpo d'occhio
un altro mai visto prima.
La tecnica usala e di tale finezza da in
generare confusione anche sul metodo d
produzione. Infatti la medaglia presenta
ta e indicala talvolta come coniata talal
tra come fusa anche descrivendo lo stes
so esemplare.
La grande abilita nella fusione lo avvi
Cina a nostro avviso al Dupre 1157416471
Da notare oltre alla bellezza e all'inten
sita espressiva del ritratto illuminato di
luce interiore la p las t ic i tà delle vele goti
fiale dal vento o afflosciate, la minuzi;
delle scale di corda e della alberatura e i
frangersi delle onde spumeggianti sulle
chiglia della nave.
31F Bonario., n III e V - 4) P H Gaetani, tav CKXV n V 216
11 Gian Lorenzo Bernini I1S98 lt>80l
Nato a Napoli nel 1598 da Pietro pittore
e scultore fiorentino. Ricopri col fratello
luigi le p iù alte cariche della Fabbrica di
San Pietro, fu sovrintendente all'Acqua
Felice libati e architetto dell Acgua Ver
gine 116291.
Realizzo sculture e architetture per la
corte papale;lavoro per ben sette ponte
fici da Paolo V 11605 16211 a Innocenzo XI
11676-1b891. In tarda e tà scrisse canovac
ci di commedie e trovo il lempo anche
per dedicarsi alla costruzione di marchi
ne trionfali e funebri.
2 0) EQUFS IOA LAURENT BERNINUS ETATIS
SUE ANNO 76 1674
Mezzo busto paludato a destra, testa
nuda con baffi e pizzo. Sul taglio del bu
slo la firma I.FHERON.
RI SINF.ULARIS IN SINGUEIS IN 0MNIB0S UNIFUS
Quattro figure femminili velate in vari
atteggiamenti simboleggiano la Pittura,
la Scultura, la Matematica e l'Architettura.
In basso sotto al taglio del pavimento la
firma F.FHERON.
Bordo a cornice.
]l Bronzo. Fusione ritoccata a cesello dia
metro miti.74
41 Charles lean Francois CHERON 11635
17001
Nacgue a Nancy da un orafo e incisore
della corte del Duca di Lorena. Visse a Ro
ma dal 1655 al 1675. sembra si sia forma
to presso la bottega di Gaspare Mola su
bendo l'influenza del Bernini. Fu attivo
esecutore di medaglie Fuse. Fornaio a Pa
rigi. lavoro alla zecca e per la corte di Lui
gi XIV su segnalazione di Folbert e Le
Brun. Follaboro al l 'esecuzione dell / / '
sloire Metatlique. Allo Fheron venne affi
data l'educazione e la cura del Soldani
durante il suo apprendislato parigino.
Nel 1676 venne assunto a far parte
dell'Accademia di Pittura e Scultura.
51 Eorrer 1904. p. 420; Gaetani 1761 63.
tav.FXXVII/7
Rizzili! 1892 93, n. 886.
61 La medaglia nella leggenda del diritto
ricorda il titolo di Favaliere concessogli
da Urbano Vili 11623 16441 e nel rovescio
le arti in cui Bernini eccelleva. Sappiamo
dalla biografia scritta dal Baldinucci 1 che
la medaglia fu commissionala diretta
mente da Luigi XIV come alto di omaggio
al grande artista. Sembra fosse lo stesso
re di Francia a suggerire l'iscrizione ed il
soggetto della composizione del rove
scio.
La medaglia, di alta q u a l i t à , si segnala
per l'intensa caratterizzazione del ritrai
to che presenta una i d e n t i t à Fisiognomi
ca con l'autoritratto che il Bernini esegui
nel 1665.
Molto simili stilisticamente sono le me
daglie che lo Fheron esegui per Pietro da
Cortona IRizzini p. 8851 e guelle che fuse
con il proprio ritratto e con il pegaso al
rovescio I Pollard figura 17).
51 Baldinucci 168?
220
l Ranuccio II Farnese Duca di Parma e
Piacenza 11646 16941.
Nato nel 1630 da Odoardo e da Marghe
rita dei Medici. Succede al padre nel 1646;
durante il suo governo i Farnese persero
1 feudo di Fastro. acquisirono pero i feu
di di Bardi e Fompiano nel 168?.
ì DI RAYNUFIOS II PARMAE ET PIACENTIAE
9U\ ET
Mezzo busto corazzato e paludato a di
stra, testa nuda con baffi e lunghi capei
i. Al collo fazzoletto di pizzo con vistoso
fiocco. Lo spallaccio e ornato da figure
allegoriche e dalle insegne di Sacra Ro
mana Fhiesa. Sotto al taglio del braccio
.FIOR. Bordo a cornice decorata a foglie
e bacche interrotta in basso.
RI IMPERIO IN BARDUM ET FOMPLANUM PRO
PAFiAFO
Farla dei feudi di Dardi e Fompiano con
Fiumi, rilievi e castelli, si intravedono le
scritte: FARO FIUME e EENO F.
loppio bordo a cornice.
31 Bronzo. Fusione rifinita a cesello dia
metro mm. 113.
41 Cesare Fiori 11636 17021
Pittore milanese, specializzalo in ri
tratti, fu apprezzato anche in architettu
ra d'Interni e ricercato ideatore di mac
chine trionfali sia per feste sia per ceri
monie funebri.
Studia pittura sotto la guida di Farlo
Tane e architettura con Pietro Paola Cara
vaggio.ll Fiori si dedica anche alla meda
glistica con una produzione ridotta.
51 Frocicchio. 1989. pgg.344, 345;
Arese, 1975, ...III;
Johnson. 1976. n.74;
AFFo.1789. V. p. 304;
Rizzini. 1892 1893. p. 899.
61 l'artista nell'esecuzione di guesta me
dagl ia , legato probabilmente ad uns
commissione a tema fisso, appare inte
ressato ad ottenere un effetto scenogra
fico e ridondante.
Molto bello appare il ritratto del duca
intenso ed inquietante.
Il rovescio della medaglia allude a l iar
quisto fatto da Ranuccio II nel 1682 de
feudo di Bardi e Fompiano incuneato ir.
le sua p r o p r i e t à del parmigiano e del pia
centino.
Il feudo di p r o p r i e t à della Famigli ,
principesca dei Landi per estinzione de
ramo principale della casata era passate
a Gian Andrea Doria Pamphili.
Del Fiori, medaglista studiato solo re
centemente, sono note nove medaglia
eseguite fra il 1670 e il 1682 dedicate <
personaggi di ambito milanese.
Velia lohnson nella sua introduzioni
alla mostra della medaglia barocca tenu
tasi a Udine nel 1976 ritiene il Fiori une
dei migliori medaglisti barocchi in Italia i
la vera "scoperta " dell'esposizione.
Il Ranuccio II Farnese
vedi scheda precedente.
21 Vedi scheda precedente.
RI Vedi scheda precedente.
li Piombo. Fusione rifinita a bulino dia
metro miti. 113.
41 Vedi scheda precedente.
51 Vedi scheda precedente.
61 Vedi scheda precedente.
11 Antonio Maria Erba 11624 1694) i . I N I I L di nobile famiglia, nipote
del Cardinale Benedetto Odesrakhi poi
papa Innocenzo M. resse diversi incarichi
pubblici a Milano fino a divenire Reggen
te del Supremo fonstgho d' I tal ia,nel
1683.
Nell'anno successivo fu crealo Marche
se di Mondonico.
2 0) MARCH ANT M d ERBA SEN REGENS
Mezzo busto a sinistra con lunga veste,
colletto rigido e mantello ornato di pel
iccia: testa con baffi e lunga capigliatura
con berretta. Sotto al busto, nel giro del
la leggenda in senso antiorario 1688.
RIEDELO PRUDENTI* TONCORS
Un'aquila ad ali spiegate in volo a sini
stra verso il sole raggiante.In basso pae
saggio agreste con un villaggio, un albe
ro e una porla turrita.
Bordo a doppia cornice modanata.
li Bronzo. Fusione, tracce di appiccagno
lo rimosso, diametro min. 125
41 Giuseppe Vismara 11633 17031
Scultore, lavora fino al 1677 alla fabbri
ca del Duomo di Milano. Dal 1654 al 1660
scolpisce una serie di statue minori per le
guglie del Duomo.
Nel 1662 prepara il modello del basso
rilievo del Sacrificio di Isacco che vennej
ultimato nel 1664 e collocato alla base
della facciata del Duomo a destra del por
tale maggiore.
51 Panvini Rosati, 1968. p. 239;
RiZZlnl, 1892 1893. n. 882;
Johnson. 1976, n. 61;
Arese, 1975, p. 91.
61 Secondo gli sludi di F.Arese le meda
glie finora note del Vismara sono sessan
tac inque Fi rmale o s ig la te e al tre
sette,non Firmale, gli sono attribuite dal
a critica.
Tre delle anonime hanno diritti g i à
usati in altre medaglie siglale e i diritti
delle altre guattro hanno lo stile di altre
di certa attribuzione^
Sembra possibile seguire l'evoluzione
del Vismara come medaglista analizzan
do i pezzi datali in ordine cronologico:
infatti, da medaglie di alto rilievo e di sii
le duro, passiamo ad altre p iù plastiche e
dai dettagli curati e dolci tanto che si po
trebbe dividere la produzione dell'autore
in periodi definiti da un sicuro cambia
mento stilistico.
La medaglia presentata ha slretle ana
logie di esecuzione e di impianto con
un'altra, coeva esegui la per Vitaliano
Borromeo.
Il Innocenzo XII 11691 17001
Antonio Pigiiatelli di Spinazzola, nato
nel 1614.
Durante il suo pontificalo emano la
Bolla Romanum docel Pontificem" con
la quale condanno definitivamente il ne
potlsmo. Sollecito e protesse le missioni in rina
e Giappone e il riscatto degli schiavi. Si
prodigo in modo particolare in favore dei
poveri.
2 DI INNOf EN MI PONT OPT MAX A III
Mezzo busto a destra con mozzetla e
stola ricamata con croce ed emblema Pi
gnatelli; testa con camauro, baffi e piz
zo. Sotto al busto la firma dell'autrice in
corsivo :DEATRIX HAMERANA.
RISINUMSUUMAPERUITEGENIS
Su di un piedistallo ornato con stemma
Pignatelli sormontato da chiavi decussa
te e dalla data 1698. un pellicano si apre
il petto col becco e nutre con il suo san
gue numerosi uccel l i posati al suolo,
mentre altri arrivano in volo. Sul fondo
paesaggio montuoso con alberi e un tem
pietto a destra.
Bordo a cornice.
31 Bronzo con i rilievi dorati, foro e anello
di sospensione, fusione, diametro mm.
87.5
41 Beatrice Hamerani 11679 17041
Eiglia di Giovanni Martino e sorella di
Ermenegildo e di Ottone sposa nel 1703 M.
Benlirelti de Corvi. Lavoro abilmente la
cera e e ricordata come intaghalrice di si
gllll.
5IForrer. 1904. Il, p. 394;
Rizzini, 1897 1893, n. 358;
Lincoln. 1890. n. 1545;
Bonanni. 1699, XIII;
Venuti. 1744. X;
Johnson. 1976. n. 21;
Vitmann-Variano, 1983. p. 141.
61 Nel 1694. data indicata nel rovescio
della medaglia, l'autrice, unica donna ad
aver lavorato come medaglista per i pa
pi, aveva solamente diciassette anni.
Nell'ideazione del pezzo, in particolare
del rovescio, il numero e la disposizione
degli elementi trattati, confondono l'os
servatore: in questa frangente I' horror
vacui e imputabile forse più alla giovane
e tà dell'autrice portata a sovrastimare il
valore dei particolari che ali adesione al
gusto dell'epoca.
Il pellicano che si apre il petto e nutre i
piccali con il proprio sangue, allude alla
Tari la cristiana' e risulla essere figura
tradizionalmente ricorrente nell'icono
grafia del sacrificio della croce.
Sono note altre medaglie con un analo
go soggetto: una di Pio II 11458 1464I 6.
un'altra di Clemente IX 11667 16691 ' e due
monete di Innocenzo XII : mezza piastra
1692 8 e 1693 9 .
Generalmente il pellicano e rappresen
talo sul nido mentre nutre i propri piccoli;
in questo caso, altri uccelli, oltre ai pro
pri pulcini, vengono nutriti: nella partico
lare fisionomia del soggetto si e voluto
vedere un'allusione alla bolla papale del
2 2 giugno 1692 che appunto abo l ì il nepo
tismo.
El F Bonanni, IV
7| Lincoln, 1258
8)C N1, 2B
81C.HI..32
228
I Innocenzo XII11691 17001
edischeda precedente
( DI INNOFENTIUS MI PONT OPTIM MAXIM
Mezzo busto con mezzetta e stola a de
stra, testa con camauro baffi e pizzo,
iotlo al busto, nel giro della leggenda, in
senso antiorario AN I I . Nella leggenda, al
M i s i u dei punti di interpunzione piccole
pignatte.
I I In un cartiglio svolazzante la leggenda
su due righe:
[GENO5 VAGOSQ INDDC IN OOMUM TUAM
JSAI58
1 complesso del Laterano visto da nord: il
palazzo dei papi a sinistra, la facciata
della basilica a destra: davanti, al centro,
obelisco egiziano.
lordo a cornice.
i l Bronzo dorato rifinito a cesello. Fusto
ne. diametro min. 105
41 Non identificato.
51 Bonanni. 1699. XVI;
Venuti, 1744, VII:
Lincoln. 1890, p. 1543;
Fischer. 1969. p. 263:
Witmann-Varriano, 1983. p. 142:
Fresor. 1858. 1, tav. XXXVIII.
61 L'autore di questa medaglia non e sta
to identificato, anche se gli studiosi, re
centemente, propendono per un artista
nordico soggiornante a Roma, vicino allo
svizzero Peter Paul Borner 11656 1727
autore di altre medaglie e incisore di al
cune monete della zecca papale.
Durante il secondo anno di pontificato
Innocenzo MI trasformo la residenza pa
pale del Laterano in ospizio per i poveri e
la adatto fino ad ospitare 5000 persone.
Fu in seguito gestita insieme ad altre isti
tuzioni formando un Ospizio Generale.
Il motto del rovescio e tratto dal Libro
di Isaia, cap. 58, par. 7: " spezza all' affa
malo il tuo pane e i poveri e i raminga
portali a casa tua; se vedi uno ignudo ri
vestilo, e non spregiare la tua propria
carne ".
Nelle ultime parole troviamo una allu
sione a un programma di p i e t à verso i po
veri g ià celebrato nel rovescio della me
daglia precedente.
Innocenzo MI fu amatissimo dagli indi
genti; un giorno, durante una cerimonia
pubblica, questi staccarono i cavalli dalla
lettiga e. caricatoselo sulle spalle, lo tra
sportarono al canto di "Veni pater pau
perum ".
I l l lemente XI11700 17211
Giovanni Francesco Albani di Urbino,
nato nel 1649.
Al momento dell'elezione non era neppu
re ordinato sacerdote e fu convinto ad
accettare il soglio pontificio solo con
grandi difficolta. Stilo Ire bolle contro i
Giansenisti e i seguaci di Quesnel "VI-
neam Domini". ' Dnigenitus" e Pastora
lis officii".
2 DI CLEMENS XI PONT OPT MAX A I
Mezzo busto con mezzetta e stola a de
stra. testa coperta dal camauro. La stola
e decorata da una stella raggiante e da
una figura femminile su due monti. Sotto
al busto la firma dell'autore in corsivo:
HERMENEGIL HAMERANUS
RI II sole. antropomorFizzato. raggiante,
illumina un paesaggio agreste dominato
da tre monti. In alto, in un cartiglio svo
lazzante la leggenda: FUNETIS CLEMENS.
Bordo a cornice.
31 Bronzo con appiccagnolo originale.Fu
sione, diametro min. 101
41 Ermenegildo Hamerani 11683 17681 Fi
gito di Giovanni Martino 11649 17051. g ià
"Deputato al Governo e Amministrazione
dell' lllln n i e cariche d incisore delle
Stampe della Zecca" viene nominato a
sua volta maestro incisore dei conii della
zecca papale nel 1704. succedendo allo
svizzero Peter Paul Borner. Nel 1731 Fle
mente XII gli riconFerma l'incarico insie
me al Fratello minore Ottone. Nel 1734 i
due fratelli ottengono dal papa l'auloriz
zazione a aprire un'officina monetaria
provvisionale" nella loro sede in via dei
Foronari che funziono dal 1734 al 1738.
51 Johnson,1976, n.20;
Wltmann-Varrlano, 1983. p.149:
Venuti, 1744. IX;
Fischer. 1969, p.265;
Lincoln. 1890, un. 1587 1588:
Rizzini, 1892 1893.
61 Questa medaglia, una delle poche ot
tenute per fusione da Ermenegildo Hame
rani, che p r e f e r ì lavorare con il sistema
della coniazione, fu eseguita dall'artista
a soli diciotto anni e testimonia una abi
lita tecnica e artistica straordinaria.
La medaglia infatti, dopo la fusione,
non e stata ripresa a bulino e conserva la
freschezza del modellato in cera.
In particolare al diritto e da notare la
sensazione di morbidita con cui sono resi
il camauro, l'abito e la profonda intro
spezione psicologica del ritratto.
Al rovescio sono molto belli il delicato
movimento del paesaggio, a rosi basso
rilievo e la nitidezza dei raggi del sole.
L'iconografia del rovescio e forse uno
sviluppo dell'emblema della famiglia: tre
monti sormontati da una stella che si e
trasformala in sole e illumina con i suoi
raggi il paesaggio circostante fino ad es
sere CLEMENTE OVUNQUE su tutta la terra.
L'immagine del sole col volto umaniz
zato e senza precedenti nella medaglisti
ca papale, forse derivato da una meda
glia di Luigi XIV, il Re Sole del 1660;
l'esempio p iù antico si trova su monete
di Ferdinando Gonzaga 11612 16261 duca
di Mantova dove e rappresentato il sole
raggiante antropomorfizzato col motto:
NON MUTUATA LUCE.
232
I Clemente XI11700 17211
'edere scheda precedente
!- 01 CLEMENS XI PONT MAX ANNO XVI tra due
I r l i , da sinistra in basso in senso anli
trarlo.
TIMENIEM DOMINUM GLORIFIFAT ( PS 114
Entro cartiglio da sinistra in alto in seti
so orano. Il pontefice benedicente, sedu-
o in trono, riceve un memoriale presen
alo da due personaggi genuflessi.A de
Etra, in primo piano un ecclesiastico. Sul
ondo, da una porta parzialmente seller-
itala da un tendaggio, un eclesiastico e
in a labard ie re o s s e r v a n o la s c e n a ,
lll 'eiargo la data MDCCXVI.
II Anepigrafe; l'interno della Basilica di
>an Pietro in Roma: una funzione religio
sa sull'altare sotto la Santa Cattedra. A
sinistra vescovi e cardinali, a destra ecle-
siastici e guardie svizzere con corazza e
alabarde. Sull'alzata di un gradino la fir
marteli autore: OTTO EMERAMO HAMERANI.
lordo a cornice.
31 Bronzo. Fusione, diametro inni. 91
41 Ottone Hamerani 11694 -17681
Figlio di Giovanni Martino e Fratello di
"rmenegildo e Beatrice studia disegno e
scultura presso Benedetto Luti. La sua
carriera ufficiale come medaglista papa-
e inizia nel 1731. Di una a t t i v i t à prece
dente, oltre la medaglia gui presentata,
probabilmente la prima eseguita, sono
conosciute una medaglia per Giovanni
del Portogallo e una per Giacomo II
Stuart.
5) Johnson, 1976, n. 22.
61 Nel 1 ZI5 il gran visir Damad Ali in una
H i l l . H i l l - campagna di cento giorni toglie
ai veneziani lutto il Peloponneso.
1 cristiani sono costretti a capitolare
ovungue e le loro forze sono fatte prigio
niere. La flotta turca, rafforzata da navi
eg iz iane e degl i s t a l i b a r b a r e s c h i
dell'Africa settentrionale, scaccia i vene
ziani dalle isole del mare Egeo.
Questa medaglia ricorda l'impegno pa
pale in favore dei veneziani e 1 indizione
di eccezionali cerimonie religiose a Inter
cessione contro il dilagare delle armale
turche.
Il 13 aprile 1716. grazie alla mediazione
papale, si concluse un alleanza tra Vene
zia e l'imperatore per la guerra contro
turchi.
A questo avvenimento allude il Salma
14, 4 riportato nella medaglia: "Negli oc
chi di Lui e niente il maligno ma onora
quelli che temono Dio. Fa giuramento a
suo prossimo e non l'inganna ".
L'esecuzione di questa rarissima me
daglia, ottenuta con un bassorilievo d
abile modellato, denuncia la f a m i l i a r i t à
dell'autore con la lavorazione in cera;
l 'accuratezza del disegno e 1 equilibrio
della composizione ci ricordano che l'Ha
merani. allora di ventidue anni, aveva da
poco terminato l'apprendistato presso la
bottega del Luti.
•
Il Cosimo Serrislori 11644 17141
Nato nel 1644 da nobile famiglia, fu
persona di carattere eccentrico. Alla mor
te del fratello abbraccio la vocazione reli
giosa. Studio la fisica e la medicina e fre
quento I ospedale di Santa Maria Nuova di
Firenze. Mori nel 1714.
2 DI FOS SERRISFORI PAFRITIUS FLORENF
Mezzo busto a destra con veste da ca
mera aperta sul collo: testa nuda con ca
pelli lunghi ed incolti e barba Fluente.
Sotto al taglio del braccio l'iniziale S.
RINECFASCIBUSULEISERIGTfUR
Una Figura femminile con lunga veste
sorregge un agnello, erigendosi da un
cumulo di a rmi , c o r a z z e , v e s s i l l i .
All esergo la data 1711.
Bordo modanalo a cornice.
31 Bronzo fusione diametro mm.9l Foro di
sospensione
41 SOLDANI Massimiliano 11656 17401
Si discute ancora oggi sulla sua appar
tenenza alla famiglia Soldani di Fiesole o
a guella di Soldani Benzi da Cigline.E cer
to comunque che la sua famiglia, di note
vole benessere economico, avesse anche
un'elevata posizione sociale. Nel 1675 fu
apprendista per due anni nella scuola di
disegno della Galleria Granducale. Due
anni dopo Fosimo III. colpito dalle gualita
del giovane, lo mando a Roma all' Acca
demia Fiorentina diretta dal pittore Ciro
Ferri e dallo scultore Ercole Ferrata. Il
Granduca voleva che si perFezionasse
nell'arte della incisione di monete e me
daglie per farne il nuovo direttore della
zecca fiorentina. Studio presso Giovanni
Pietro Travati! 11640-17071 l'incisione dei
conii in acciaio. Il Soldani rimase a Roma
fino al 1681: nello stesso anno il Granduca
lo invio a Parigi dove studio con Joseph
Roeltiers 11635-17031. Richiamato a Firen
ze, Forse per Tinteresse dimostratogli da
Luigi XIV si dedico alla riorganizzazione
della zecca e successivamente anche a
lavori di orificeria sacra e all'esecuzione
di gruppi e bassorilievi.Sposo la figlia del
pittore di corte Sustermanss 11597 16811,
dalla guale ebbe quattro figli. Nel 1722
inizio i lavori per il monumento funebre
del Gran Maestro di Malta Marco Antonio
Zondadari 11720 17221 e successivamente
per Manoel de Vilhena 11663 17361 posti
nella cattedrale di La Valletta. Nella sua
carriera di medaglista esegui 73 meda
glie note in un periodo compreso dal 1677
al 1736.
51 Johnson, 1979, nn. 161. 180:
Vannel Toderi, 1987, n. 63.
61 La medaglia eseguila nel 1711 presenta
la caratteristica di essere firmata con
l'iniziale S. Sono conosciute soltanto al
Ire due medaglie con la stessa firma: una
eseguita nel 1702 per il vescovo di Arezzo
Giovanni Matteo Marchetti e un'altra del
1710 per Stefano Tortolini. Il rovescio allu
de agli ideali di vita del Serristori. che
aveva assunto ad esempio San Filippo Ne
ri. Da un punto di vista stilistico il Pol-
lard' u paragona il ritratto della medaglia
con un altro eseguilo dal Soldani per la
tomba Ferroni " sottolineandone il vigore
e l'alto rilievo raramente usato dall'arti
sta nell'esecuzione di medaglie.
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