immagine urbana - libero.it · immagine urbana di fabiola fratini l’immagine è la forma...

16
Immagine urbana di Fabiola Fratini L’immagine è la forma esteriore di un corpo percepita con i sensi, è la rap- presentazione di un oggetto reale, oppure una riproduzione esatta o simile di un qualcosa, un essere animato, un oggetto, un’idea. L’immagine può essere anche un prodotto della fantasia, un’elaborazione sensoriale, in ogni caso for- temente personale e soggettiva. L’insieme delle immagini costituisce un lin- guaggio, altamente evocativo, immediato, che può risultare a volte immediata- mente comprensibile, oppure richiedere una decodificazione che fa riferimen- to a specifici contesti e culture. Nella disciplina urbanistica il concetto di immagine è immediatamente rife- rito ai lavori di Kevin Lynch (1918-1984), uno studioso americano, docente presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT). Negli anni sessanta, mentre la cultura urbanistica si rivolge ad approcci cosiddetti razional-com- prensivi, sensibili alla modellistica, agli standard, alla quantificazione statistica dei bisogni degli abitanti, Lynch elabora una teoria destinata a sparigliare ap- procci, metodi e modelli, affermando l’importanza della dimensione poetica e simbolica della città e rimettendo l’uomo, come soggetto dotato di sensibilità percettiva, al centro della scena urbana. Una teoria che studia la città e la guarda attraverso gli occhi dei cittadini, annotando comportamenti, modi di- versi di percepire, vivere e sperimentare la realtà urbana. È evidente in questo approccio l’ispirazione alla Gestaltpsychologie, il richiamo alla psicologia per- cettiva per l’interpretazione dei fenomeni della forma, peraltro proposta alla scuola del Bauhaus come base di insegnamento dell’architettura. La scena urbana si dà all’osservatore come una configurazione percettiva, o immagine mentale, come Gestaltung, costituita da elementi, sistemi di rela- zioni tra elementi e qualità. La forma urbana può quindi essere scomposta e studiata ricercando elementi, sistemi di relazione e qualità. Se tra i compiti dell’urbanistica è presente quello dell’elaborazione di composizioni formali, al- lora appropriarsi del metodo di formazione del processo percettivo, che porta alla produzione di “mappe mentali”, diventa un passaggio indispensabile. Il metodo seguito da Lynch prevede un’indagine sul campo riguardante tre città americane (Boston, Jersey City, Los Angeles) e un campione di abitanti. I cittadini sono chiamati a rispondere a quindici domande sulle proprie abitudi- ni urbane e a fare uno schizzo della pianta della città di residenza. Tra gli 137

Upload: others

Post on 08-Jun-2020

1 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Immagine urbana - Libero.it · Immagine urbana di Fabiola Fratini L’immagine è la forma esteriore di un corpo percepita con i sensi, è la rap- ... così come l’arte, in genera-le,

Immagine urbanadi Fabiola Fratini

L’immagine è la forma esteriore di un corpo percepita con i sensi, è la rap-presentazione di un oggetto reale, oppure una riproduzione esatta o simile diun qualcosa, un essere animato, un oggetto, un’idea. L’immagine può essereanche un prodotto della fantasia, un’elaborazione sensoriale, in ogni caso for-temente personale e soggettiva. L’insieme delle immagini costituisce un lin-guaggio, altamente evocativo, immediato, che può risultare a volte immediata-mente comprensibile, oppure richiedere una decodificazione che fa riferimen-to a specifici contesti e culture.

Nella disciplina urbanistica il concetto di immagine è immediatamente rife-rito ai lavori di Kevin Lynch (1918-1984), uno studioso americano, docentepresso il Massachusetts Institute of Technology (MIT). Negli anni sessanta,mentre la cultura urbanistica si rivolge ad approcci cosiddetti razional-com-prensivi, sensibili alla modellistica, agli standard, alla quantificazione statisticadei bisogni degli abitanti, Lynch elabora una teoria destinata a sparigliare ap-procci, metodi e modelli, affermando l’importanza della dimensione poetica esimbolica della città e rimettendo l’uomo, come soggetto dotato di sensibilitàpercettiva, al centro della scena urbana. Una teoria che studia la città e laguarda attraverso gli occhi dei cittadini, annotando comportamenti, modi di-versi di percepire, vivere e sperimentare la realtà urbana. È evidente in questoapproccio l’ispirazione alla Gestaltpsychologie, il richiamo alla psicologia per-cettiva per l’interpretazione dei fenomeni della forma, peraltro proposta allascuola del Bauhaus come base di insegnamento dell’architettura.

La scena urbana si dà all’osservatore come una configurazione percettiva,o immagine mentale, come Gestaltung, costituita da elementi, sistemi di rela-zioni tra elementi e qualità. La forma urbana può quindi essere scomposta estudiata ricercando elementi, sistemi di relazione e qualità. Se tra i compitidell’urbanistica è presente quello dell’elaborazione di composizioni formali, al-lora appropriarsi del metodo di formazione del processo percettivo, che portaalla produzione di “mappe mentali”, diventa un passaggio indispensabile.

Il metodo seguito da Lynch prevede un’indagine sul campo riguardante trecittà americane (Boston, Jersey City, Los Angeles) e un campione di abitanti. Icittadini sono chiamati a rispondere a quindici domande sulle proprie abitudi-ni urbane e a fare uno schizzo della pianta della città di residenza. Tra gli

137

Page 2: Immagine urbana - Libero.it · Immagine urbana di Fabiola Fratini L’immagine è la forma esteriore di un corpo percepita con i sensi, è la rap- ... così come l’arte, in genera-le,

obiettivi c’è quello di individuare l’immagine mentale o ambientale di ognunodi loro assieme alle immagini pubbliche delle tre città esaminate.

L’immagine ambientale è il risultato di un processo reciproco tra l’osserva-tore e il suo ambiente. Le pratiche quotidiane dell’abitare comportano scelte,elaborazioni relative all’uso e al funzionamento dello spazio fisico, lo sviluppodi sentimenti ed emozioni nei confronti dell’ambiente percepito. Percorrendola città l’osservatore seleziona, organizza e attribuisce significati a ciò che vedee, così facendo, elabora una sua geografia dei luoghi. Gli oggetti che punteg-giano questa rappresentazione personale sono materiali selezionati perchérientrano in uno stereotipo già costruito dall’osservatore, oppure perché emer-gono per spiccate caratteristiche fisiche o per particolari configurazioni spazia-li, o ancora perché suscitano emozioni. Lo studio dei fattori che, interagendocon i soggetti, contribuiscono a produrre un’immagine ambientale diventaperciò, per gli urbanisti, un passaggio essenziale. L’analisi della forma esistentee dei suoi effetti sul cittadino è uno dei fondamenti del disegno urbano.

Un ambiente dove sia piacevole abitare è un ambiente dove le caratteristi-che fisiche, morfologiche, funzionali, relazionali, simboliche, naturali facilitanola formazione di immagini ambientali.

Un’obiezione al metodo risiede nel fatto che ogni individuo crea e portacon sé un’immagine che gli è propria; una forma data può essere più o menoevocativa secondo i diversi osservatori. Ma, se si osserva la realtà urbana e siraccolgono testimonianze, se si confrontano i racconti con i luoghi si possonoindividuare ricorrenze, riconoscimenti unanimi, concordanze tra punti di vista.Sorvolando sulle singolarità individuali, attraverso un’operazione di sintesi, sipuò giungere alla definizione di un’immagine pubblica, ovvero un quadro men-tale comune a un gruppo di soggetti. La comprensione delle relazioni manife-ste, testimoniate o intuite, tra immagine pubblica condivisa e forma fisica rap-presenta un passaggio chiave del processo progettuale.

Nelle immagini urbane i contenuti riferibili alle forme fisiche possono esse-re strumentalmente classificati in cinque tipi di elementi o componenti fonda-mentali: i percorsi, i margini, i nodi, i riferimenti, le parti.

Le componenti fondamentali rappresentano una sorta di codice condiviso,un lessico, la cui esistenza si desume osservando sia la realtà fisica sia le prati-che degli abitanti. In particolare, i percorsi sono gli elementi primari dell’im-magine urbana (costituiti da strade, viali, marciapiedi, viottoli, sentieri, canali)che realizzano la trama delle connessioni, viarie e pedonali, tra le diverse partidell’impianto e tra i nodi.

I margini sono i confini che determinano la separazione tra parti; sono in-terruzioni di continuità, come fossati, autostrade, spazi incolti, mura, frontiedilizi. La conferma di margini esistenti e la progettazione di margini nuovicontribuiscono a distinguere i luoghi, chiarendo l’articolazione, il ruolo e leconnessioni tra le parti di uno stesso quartiere e tra i quartieri che compongo-no la città.

I nodi sono punti, luoghi strategici, fuochi verso i quali e dai quali ci si

138

VENTUNO PAROLE PER L’URBANISTICA

Page 3: Immagine urbana - Libero.it · Immagine urbana di Fabiola Fratini L’immagine è la forma esteriore di un corpo percepita con i sensi, è la rap- ... così come l’arte, in genera-le,

muove, come ad esempio le porte del quartiere, le piazze, i belvedere, i par-chi. Il concetto di nodo è legato a quello di percorso in quanto le congiunzio-ni sono tipicamente convergenze di percorsi e, infatti, per svolgere il ruoloprimario che gli compete, ogni nodo deve essere connesso all’altro dalla retedella mobilità.

I riferimenti sono oggetti puntuali, indizi di identità e di struttura, offronoaffidamento crescente via via che un itinerario diventa più familiare; possonoessere oggetti che si sovrappongono ai nodi e ne enfatizzano la visibilità e lamemorabilità.

Nelle parti di città ci si sente dentro; si tratta di ambiti urbani riconoscibiliper una qualche loro omogeneità o per una connotazione di tipo percettivo,morfologico, funzionale. L’articolazione in parti favorisce la leggibilità di unimpianto, la diversità all’interno di un’unità di scala superiore, l’identità e lariconoscibilità.

Nel discutere del disegno per elementi-tipo, v’è un certo pericolo di sorvolare sulleinterrelazioni tra le parti e l’insieme. Nell’insieme i percorsi mettono in vista ed intro-ducono i quartieri, e legano l’un l’altro i vari nodi. I nodi congiungono e delineano ipercorsi ed i riferimenti ne contrassegnano punti cruciali. È l’orchestrazione totale diqueste unità che tesse una densa e vivida immagine [...]. I cinque elementi debbonovenir interpretati soltanto come convenienti categorie empiriche, in seno alle quali eintorno alle quali è possibile raggruppare un certo numero di informazioni (Lynch,1960).

Nel perseguire l’orchestrazione totale degli elementi è necessario rispettare al-cune qualità. Leggibilità, significato, identità, figurabilità, struttura specificanoi caratteri degli elementi, sottolineando la dimensione sistemica della formaurbana. Nello stesso tempo, le cinque qualità descritte non trattano la formaurbana in sé, bensì come la forma viene percepita, fruita e vissuta dagli abi-tanti o dai frequentatori. In questo senso le qualità individuate da Lynch, quiriproposte, sembrano configurarsi come un ponte tra la città come dovrebbeessere e i suoi fruitori, aprendo alla ricerca di elementi comuni pensati peruno spazio fisico inteso come un luogo da abitare.

La leggibilità dell’impianto guida il movimento intenzionale, facilita l’orien-tamento, consente l’attribuzione di identità e di struttura. Un impianto urbanoleggibile soddisfa le esigenze percettivo-cognitive, è comprensibile e identifica-bile per i suoi caratteri funzionali e morfologici, configura uno spazio definito,agevolando il controllo fisico da parte degli abitanti. Dal punto di vista fisico-percettivo la leggibilità si esprime attraverso la chiarezza del disegno della retedegli spazi pubblici, dalle strade alle piazze ai giardini; l’articolazione gerar-chica e la riconoscibilità delle componenti dell’impianto.

Il significato è una funzione della psiche e dipende dalla relazione che siinstaura tra individuo e luogo; esso implica senso di appartenenza e, per que-sto, come suggerisce Norberg-Schulz, costituisce la premessa per “abitare”.

IMMAGINE URBANA

139

Page 4: Immagine urbana - Libero.it · Immagine urbana di Fabiola Fratini L’immagine è la forma esteriore di un corpo percepita con i sensi, è la rap- ... così come l’arte, in genera-le,

Riconoscere a un luogo un significato individuale, ovvero sviluppare il sensodi appartenenza, è il risultato di una relazione affettiva che l’abitante tesse coni luoghi, attraverso l’abitudine, rinnovando l’apprezzamento per l’ambienteche lo circonda. Più l’abitante si sente accolto, a suo agio, nella dimensione delquartiere e della città più il senso di appartenenza al luogo si radica nella sferapsico-emotiva. Per questo è necessario che l’impianto urbano offra molteplicioccasioni di urbanità, che contenga un numero e un livello soddisfacente diservizi, di attrezzature e di luoghi nei quali sia possibile godere di un effettocittà e svolgere attività diverse.

A questo scopo, la rete degli spazi pubblici dovrebbe contemplare luoghisimbolici, riferimento della vita comunitaria, luoghi dove sia possibile costrui-re rapporti sociali, luoghi intimi dove svolgere attività maggiormente legatealla sfera individuale.

L’identità è data dai caratteri del luogo e dal modo in cui l’impianto simisura, assimila e valorizza le qualità sociali, ambientali, paesaggistiche e stori-co-culturali presenti. Il disegno della rete dei percorsi, la localizzazione deinodi, l’articolazione in parti, le scelte tipologiche devono confrontarsi con icaratteri del contesto, dando luogo a una proposta che, nella sua specificità,sia unica perché determinata dalla combinazione di qualità e di fattori locali.L’identità viene espressa da un impianto quando la struttura si confronta conle risorse di un luogo e si articola secondo un disegno della rete degli spazipubblici chiaramente riconoscibile, quando i suoi margini sono evidenti, quan-do presenta caratteri morfologici omogenei o quando la diversità delle parti siinserisce all’interno di una logica apprezzabile.

La figurabilità, imageability nel testo in inglese, è una qualità che conferi-sce a un oggetto fisico un’elevata probabilità di evocare nell’osservatore un’im-magine vigorosa; essa consiste in quella forma, colore o disposizione che facili-tano la formazione di immagini ambientali vividamente individuate, potente-mente strutturate, altamente funzionali. Una città altamente figurabile, leggibi-le, visibile è una città ben conformata, distinta, notevole; capace di sollecitarel’attenzione di chi la abita o la attraversa.

La figurabilità interagisce anche con la sfera emozionale dell’abitare: i luo-ghi devono poter suscitare emozioni, risvegliare la memoria, indurre relazioniaffettive. La partitura dell’impianto urbano e la configurazione di ogni singolacomponente devono poter sollecitare l’immaginazione degli abitanti.

La struttura indica le proprietà formali di un sistema di rapporti ed è for-mata dalle componenti fondamentali. Essa evidenzia la gerarchia delle compo-nenti dell’impianto, facendo emergere quelle più importanti, individuando nel-la rete principale dei percorsi il sistema di relazione tra componenti. Un am-biente che possiede una struttura formale forte e visibile è un ambiente in cuisi distinguono centralità, assi strutturanti, parti compiute.

Gerarchizzare e connettere, definendo anche nelle connessioni una qualifi-cazione gerarchica, contribuisce ad accrescere le qualità funzionali e formalidell’impianto. La città non è costruita per una persona sola, ma per grandi

140

VENTUNO PAROLE PER L’URBANISTICA

Page 5: Immagine urbana - Libero.it · Immagine urbana di Fabiola Fratini L’immagine è la forma esteriore di un corpo percepita con i sensi, è la rap- ... così come l’arte, in genera-le,

numeri di persone, diverse tra loro. Ogni cittadino immagina la città secondouna logica propria determinata dalla storia personale, dagli interessi, dalle ne-cessità. Compito della progettazione urbana è quello di ideare un ambientepiacevole e riconosciuto come tale da più soggetti. Componenti e qualità, seben orchestrate, possono contribuire a realizzare un ambiente dove «osservato-ri diversi potranno tutti trovare materiale percettivo congeniale al loro partico-lare modo di guardare al mondo» (Lynch, 1960).

I percorsi come rete

I percorsi costituiscono gli elementi primari dell’immagine della città e la lorotrama corrisponde allo schema dell’impianto, come del resto aveva già benchiarito Hendrik Petrus Berlage (1856-1934), sostenendo che la vera urbani-stica origina dalla progettazione della rete stradale, così come l’arte, in genera-le, inizia con l’intenzione cosciente.

Il disegno dei percorsi scandisce la partitura urbana, rappresenta la regolastrutturante con la quale si confrontano, si scontrano, si misurano, dialoganogli elementi della composizione. Il loro tracciamento è perciò tra le primeoperazioni progettuali che vengono compiute nella fase di impostazione del-l’impianto. Sono costituiti da strade, passeggiate, piste ciclabili, canali, vettoriche consentono lo spostamento e connettono le diverse componenti dell’im-pianto urbano.

Per parlare di percorsi generalmente si fa riferimento all’idea di rete, unconcetto diffuso tra chi si occupa di territorio perché suggerisce alcuni fon-damentali requisiti: la rete è un complesso di linee che si intrecciano in piùpunti e si diramano generando una trama. Diffusione, continuità, raccordosono requisiti che vengono sottintesi dal termine rete. La rete dei percorsicostituisce perciò il telaio dell’immagine urbana ed è connessa alla qualità distruttura. Per rendere evidente il disegno della struttura, la rete dei percorsideve misurarsi con alcune qualità, come leggibilità, accessibilità, continuità,identità.

La rete dei percorsi deve essere leggibile, nel senso che il disegno dellatrama della rete carrabile e pedonale deve essere chiaro, facilmente sintetizza-bile in uno schema geometrico. Il ruolo morfologico e funzionale dei percorsideve essere individuato tramite la differenziazione gerarchica, gli elementi diarredo e le alberature, le attività ospitate; la leggibilità della gerarchia dei per-corsi può essere rafforzata con la presenza di nodi e di riferimenti collocatinei punti strategici della rete.

Per rendere leggibile un percorso è necessario non solo garantirne la rico-noscibilità dell’inizio e della fine, cioè renderne chiaramente identificabili l’ori-gine e la destinazione, ma anche facilitare l’orientamento, attraverso l’indica-zione di un prima e di un dopo e della direzione di percorrenza. I percorsi,inoltre, possono caratterizzarsi per la qualità del paesaggio naturale o urbanoche attraversano; per la presenza di riferimenti, per la riconoscibilità della for-

IMMAGINE URBANA

141

Page 6: Immagine urbana - Libero.it · Immagine urbana di Fabiola Fratini L’immagine è la forma esteriore di un corpo percepita con i sensi, è la rap- ... così come l’arte, in genera-le,

ma e del livello gerarchico. Il paesaggio urbano, o naturale, che si percepiscepasseggiando per una strada, assieme all’atmosfera che la anima, la rendonofacilmente identificabile. Una strada residenziale e una strada commerciale do-vrebbero presentare atmosfere urbane distinte. La prima, punteggiata dalle al-berature di giardini privati che nascondono i fronti edilizi, è silenziosa e om-breggiata. La seconda, ampia e con larghi marciapiedi, densa di attività com-merciali, è vivace e rumorosa.

La rete pedonale

La rete pedonale, detta anche rete verde, è quella parte di rete degli spazipubblici dove viene contemplato l’uso pedonale parziale o totale. È costituitasia da elementi lineari di connessione o percorsi, sia da elementi areali o nodi,come il giardino, la piazza principale, la piazzetta di vicinato.

Caratteristica principale della rete verde è quella di creare un circuito cheattraversa e interseca i luoghi più suggestivi dell’impianto urbano e li mette inconnessione, trasformando la strada in un’esperienza cinetica e psicopercettivaunica, un’immagine urbana figurabile. Il suo “successo” è dato dal movimentoabituale e potenziale che riesce a determinare. E per individuare i fattori e lecombinazioni che possono sollecitare la frequentazione di un circuito verde ènecessario porsi nell’ottica di immaginare l’esperienza del percorrere la strada.Gli aspetti che interagiscono con una percezione dinamica di chi osserva per-correndo la strada, ed è sollecitato a proseguire il percorso, possono esserecaratterizzati da alcune qualità. Mentre i principali obiettivi dell’esperienza vi-siva della strada possono essere così sintetizzati secondo quanto suggerisce lostesso Lynch:

Il primo è di presentare all’osservatore una ricca e coerente forma sequenziale, unaforma complessiva dotata delle qualità della continuità, del ritmo e dello sviluppo, ingrado di prevedere contrasti, transizioni ben correlate, ed equilibrio nei movimenti.Questa forma può essere costruita a partire dalle sensazioni spaziali ovvero da quelledel movimento. Essa può essere inoltre determinata dalle modulazioni nelle luci, neicolori o nella tessitura, dai materiali stradali, o forse anche attraverso sensi secondaricome l’udito, l’olfatto e il tatto.

Il secondo obiettivo è di rendere ben percepibile e vigorosa l’immagine derivantedal moto in chi percorre la strada, in modo da offrirgli un quadro ben strutturato.Egli dovrebbe essere in grado di individuare con chiarezza la propria posizione, lastrada e gli elementi caratterizzanti del paesaggio, di riconoscere questi elementi consicurezza e di comprendere il proprio movimento nell’allontanarsi o nell’avvicinarsi adessi.

Il terzo obiettivo è di rendere più profonda nell’osservatore la comprensione deisignificati del suo muoversi: per consentirgli di capire l’uso, la natura, la storia, il valo-re simbolico della strada e del paesaggio circostante.

La strada potrebbe essere un affascinante libro da leggere percorrendolo (Lynch,Appleyard, Myer, 1964).

142

VENTUNO PAROLE PER L’URBANISTICA

Page 7: Immagine urbana - Libero.it · Immagine urbana di Fabiola Fratini L’immagine è la forma esteriore di un corpo percepita con i sensi, è la rap- ... così come l’arte, in genera-le,

I nodi come gangli della rete

Come gangli della rete dello spazio pubblico i nodi sono responsabili del mo-vimento fisico delle persone che animano la scena urbana e che frequentano larete recandosi da un nodo all’altro. La capacità dell’impianto di produrre que-sto fenomeno cinetico è legata alla collocazione dei nodi nel sistema della retee alla loro caratterizzazione. Ogni nodo è dotato di autonomia e, nello stessotempo, è legato agli altri, realizzando un sistema complesso che costituiscel’insieme-impianto. Per consentire ai nodi di svolgere il ruolo opportuno è ne-cessario provvedere alle scelte localizzative, di articolazione funzionale, di con-figurazione spaziale, di ruolo gerarchico in modo integrato, tenendo presentela loro capacità di generare o indurre spostamenti all’interno della rete.

A questo riguardo, i nodi principali dell’impianto devono corrispondere aquei punti dove, per motivi diversi, si verifica una convergenza di flussi. Essisono riconducibili a quatto categorie. La prima concerne i punti obbligati diuso, quei luoghi dove il pubblico deve necessariamente passare, come adesempio i nodi di trasporto. La seconda riguarda i luoghi attrattori di pub-blico. La terza categoria si riferisce ai punti di richiamo, nodi dove sono loca-lizzate le attrezzature in grado di attirare abitanti e visitatori. L’ultima catego-ria, infine, concerne i circuiti formati da percorsi e nodi che disegnano unapasseggiata punteggiata da paesaggi urbani vari, con elementi lineari e pun-tuali.

Gerarchie di nodi

La concentrazione di più funzioni accresce il peso gerarchico del nodo, lo raf-forza in termini di definizione e di riconoscibilità. L’insieme di più funzioniraccolte intorno ad uno spazio lo connota in termini di luogo centrale, centroprincipale o centralità di un quartiere. Quel luogo rappresenta, pertanto, ilbaricentro della vita collettiva; il suo peso, la sua dimensione, la sua estensio-ne discendono dalla dimensione stessa dell’intervento ipotizzato. In presenzadi un contesto edificato, l’inserimento di una centralità e la sua dimensionedipendono dalle aree libere disponibili e dall’estensione dei quartieri che siintende servire. Sia nel primo, sia nel secondo caso la natura e il peso dellacentralità dipendono anche dal rango: dal fatto che si tratti di un nodo dilivello locale (di quartiere), di piccola città (di un insieme di quartieri), di mu-nicipalità, oppure che sia un nodo urbano o metropolitano.

Un centro urbano può essere definito in diversi modi. Può essere un luogomultifunzionale, caratterizzato dalla presenza di attività commerciali collocateal piano terra degli edifici. Gli uffici presenti dovrebbero occupare i piani su-periori degli edifici per evitare di rompere la continuità visuale a livello dipiano terra. E, per scongiurare lo svuotamento negli orari di chiusura di nego-zi e uffici, il centro dovrebbe accogliere anche le residenze. Un centro urbanoè scomponibile in sottosistemi, spazialmente identificabili, ognuno dei quali in

IMMAGINE URBANA

143

Page 8: Immagine urbana - Libero.it · Immagine urbana di Fabiola Fratini L’immagine è la forma esteriore di un corpo percepita con i sensi, è la rap- ... così come l’arte, in genera-le,

grado di rispondere ad esigenze specifiche. Può anche essere un luogo dovepersone diverse si sentano a proprio agio, senza avvertire emarginazione ocontrollo da parte di altri gruppi. Nel centro si mescolano residenti e impiega-ti, popolazioni locali e visitatori. La presenza di gruppi diversi favorisce la for-mazione di sottoambienti. Infine, un centro può essere rappresentato da unluogo dove si moltiplicano i contatti. Gli spazi che si situano tra uso pubblicoe uso privato favoriscono un sentimento di sicurezza e agevolano le relazionipersonali e funzionali. Da questo punto di vista, i percorsi svolgono un ruoloimportante, in quanto assicurano la permanenza del passaggio, moltiplicano iluoghi di incontro percepiti come prolungamento della strada, suscitano laformazione di piccoli gruppi che si formano e si disperdono senza disgregarel’insieme del sistema.

Per consentire ai luoghi centrali di diventare autentici spazi, dove le perso-ne abbiano facilità a riunirsi, è necessario che questi siano collocati nei puntifocali degli assi principali e che siano relazionati agli ingressi del quartiere onei pressi di un luogo che esercita già un’attrazione dominante grazie alla pre-senza di caratteri morfologicamente rilevanti.

Insieme al centro principale è necessario prevedere la presenza di centrisecondari e di spazi di vicinato. Una buona distribuzione dei centri secondaripuò contribuire a conferire vitalità, identità e riconoscibilità alle diverse partiche compongono l’impianto. La loro presenza accresce la dinamica degli spo-stamenti, estendendo la concentrazione di presenze verso le aree esterne. Infi-ne, piazzette e piccoli giardini di vicinato sono luoghi dove gli abitanti posso-no riposarsi, trascorrere il tempo senza per questo condividere i riti collettividell’andare in chiesa o recarsi al mercato. Centri principali, centri secondari,costellazione di piccoli spazi di vicinato devono essere interconnessi attraversopercorsi pedonali chiaramente identificabili per costituire il sistema o la retedegli spazi pubblici.

I margini

Il tema del margine o del bordo urbano ha un grande rilievo nel determinarela forma dell’intervento e delle parti che lo compongono. Una chiara defini-zione del margine aiuta a dare una maggiore incisività all’immagine del quar-tiere, a percepire e a comprendere meglio la forma d’insieme. I margini posso-no rafforzare l’identità di un quartiere, ma il modo in cui sono disposti puòanche aumentare la tendenza alla frammentazione della città. La presenza diforti margini, impedendo la transizione da un quartiere a un altro, può aggra-vare l’impressione di disorganizzazione della città, oppure può facilitare lachiusura di alcuni quartieri.

I margini segnano il passaggio da un quartiere ad un altro. Esistono diversimodi di intendere i margini. Il margine di un quartiere può essere visibile da

144

VENTUNO PAROLE PER L’URBANISTICA

Page 9: Immagine urbana - Libero.it · Immagine urbana di Fabiola Fratini L’immagine è la forma esteriore di un corpo percepita con i sensi, è la rap- ... così come l’arte, in genera-le,

una certa distanza, unire chiaramente due aree, offrire il senso di orientamen-to lungo la sua estensione, oppure costituire una barriera.

Generalmente i margini si dividono in deboli e forti, continui e disconti-nui. La scelta di una marginatura può dipendere dal contesto o essere de-terminata da una scelta progettuale. Marginature deboli e marginature forti,continue e discontinue possono alternarsi in funzione della varietà delle situa-zioni al contorno. I margini deboli possono essere edificati oppure inedificati,possono essere realizzati attraverso una quinta edilizia sgranata o un filare dialberi; possono essere trasparenti, incerti o definiti. L’effetto di un marginedebole è quello di segnare una linea di discontinuità, di suggerire il passaggioda un contesto all’altro. La scelta di un margine debole può essere determina-ta, ad esempio, dalla presenza di un contesto con qualità naturalistico-paesag-gistiche. La debolezza e la trasparenza del margine consentono allora al quar-tiere di beneficiare della prossimità di un ambiente gradevole attraverso unavista aperta e panoramica.

I margini forti sono definiti e precisi, possono essere costituiti dalla pre-senza di un cavalcavia, di un fiume, di un parco, di una quinta di edifici alti,di una sequenza di edifici continui; possono essere ereditati da situazioni pree-sistenti o essere determinati da precise scelte progettuali; possono separare ounire parti diverse. I margini forti possono essere dettati da situazioni di con-testo e vincolare pertanto l’impostazione dell’impianto. Ad esempio, le infra-strutture ferroviarie e stradali costituiscono spesso margini forti che ostacolanole connessioni del quartiere con altre parti della città e condizionano lo svi-luppo dello schema d’impianto. Un margine forte può articolarsi come unalinea di separazione tra due realtà oppure come una fascia di territorio all’in-terno della quale si svolgono scambi e relazioni: nel primo caso il marginesepara, nel secondo unisce.

Lungo la linea del margine rivestono particolare importanza i punti di at-traversamento, punti di discontinuità del limite, punti di connessione tra inter-no ed esterno. Qui avviene fisicamente il passaggio da una realtà all’altra, traparti diverse. Questi luoghi possono essere chiamati porte o passaggi, ed èragionevole pensare che per la loro posizione siano da trattarsi con particolareattenzione.

L’articolazione in parti

Nel disegno dell’impianto deve essere chiaramente leggibile l’articolazione inparti. Articolare in parti l’intervento è prima di tutto un’operazione che age-vola l’ideazione della composizione del quartiere e che consente di approfon-dire la riflessione riguardante il rapporto tra funzioni, morfologia urbana, ca-ratteri del sito.

L’articolazione in parti può determinarsi attraverso il riconoscimento diun’identità funzionale e morfologica. La prima fa riferimento alla riconoscibili-

IMMAGINE URBANA

145

Page 10: Immagine urbana - Libero.it · Immagine urbana di Fabiola Fratini L’immagine è la forma esteriore di un corpo percepita con i sensi, è la rap- ... così come l’arte, in genera-le,

tà delle attività prevalenti. Il termine prevalente sta ad indicare che all’internodi un’area viene stabilita una predominanza di una determinata funzione senzaescludere, tuttavia, la presenza di altre funzioni al momento non prefigurabili.Questa specifica conferisce flessibilità all’assegnazione degli usi alle aree e ren-de il progetto più duttile, pronto ad accogliere quelle variazioni che sempre simanifestano nel corso del processo di elaborazione, discussione, approvazionee realizzazione di un intervento.

La seconda, ovvero l’identità morfologica, consente di definire la morfolo-gia spaziale dell’impianto, di individuare l’articolazione delle tipologie ediliziesecondo le funzioni attribuite dalla zonizzazione funzionale, le caratteristichedel terreno, gli effetti urbani che si vogliono ottenere. L’azzonamento morfo-logico, strumento mirato a coniugare utilità e piacevolezza, può essere fina-lizzato a disegnare la morfologia spaziale, ad esaltare le differenze tra le partiche lo compongono, a determinare l’articolazione interna delle singole compo-nenti dell’impianto. Quando è applicato a un impianto urbano, consente didistinguere tre tipi fondamentali, corrispondenti ad altrettante categorie di ef-fetto spaziale: impianto compatto, impianto sgranato continuo, impianto sgra-nato discontinuo.

L’impianto compatto è quello dove prevale il carattere di spazio chiuso. Èla morfologia tipica degli impianti storici caratterizzata da edificazione conti-nua, in linea o a schiera, sui bordi dell’isolato, generalmente suddiviso in piùlotti. Gli edifici possono occupare tutta la superficie del lotto, o lasciarne unaparte inedificata, all’interno dell’isolato stesso; la forma dell’impianto è deter-minata dal disegno della rete dello spazio pubblico.

Nell’impianto sgranato continuo prevale il carattere di spazio semiaperto.L’edificazione è continua sui bordi dell’isolato, ma gli edifici sono distaccatigli uni dagli altri e, a volte, arretrati dal bordo dell’isolato di qualche metro.Tra edificio e spazio pubblico è presente un’area di spazio privato, o comun-que di pertinenza dell’edificio. L’edificazione insiste solo su una parte del lot-to, con diverse percentuali di occupazione a seconda dei tipi edilizi e delledimensioni dei lotti; la forma dell’impianto è ancora determinata dal disegnodella rete dello spazio pubblico.

Nell’impianto sgranato discontinuo prevalgono i caratteri di spazio semia-perto e aperto. Gli isolati sono in genere di grandi dimensioni, possono esseredi forma irregolare, o non sono definibili. L’edificazione avviene all’internodegli isolati, o di grandi lotti, secondo disposizioni che possono seguire regoledi posizionamento sul terreno, anche autonome dalle forme dell’isolato o deilotti, e non relazionate ai tracciati della rete dello spazio pubblico. Le superfi-ci non edificate, interne ai lotti, prevalgono su quelle edificate. In genere unaparte di città sarà composta da una combinazione dei tre tipi di impianto, chepotranno essere tra loro accostati, integrati o innestati l’uno nell’altro. Combi-nando tra loro le morfologie di impianto si possono ottenere i più diversimodi di costruzione dello spazio urbano.

146

VENTUNO PAROLE PER L’URBANISTICA

Page 11: Immagine urbana - Libero.it · Immagine urbana di Fabiola Fratini L’immagine è la forma esteriore di un corpo percepita con i sensi, è la rap- ... così come l’arte, in genera-le,

Riferimenti bibliografici

BERLAGE H. P. (1985), Architettura, urbanistica, estetica: scritti scelti, a cura di H. vanBergeijk, Zanichelli, Bologna.

COLAROSSI P., PIRODDI E. (1996), voce Progettazione, in F. Rossi, F. Salvi (dir.), Manua-le di ingegneria civile e ambientale, Zanichelli/ESAC, Bologna 2006, vol. 3, pp.U.164-203.

CULLEN G. (1961), Paesaggio urbano, Calderini, Bologna 1976.DODI L. (1972), Citta e territorio: urbanistica tecnica, Editrice Politecnica Tamburini,

Milano.GIAMMARCO C., ISOLA A. (1993), Disegnare le periferie. Il progetto del limite, Carocci,

Roma.GRAVAGNUOLO B. (1991), La progettazione urbana in Europa, 1750-1960, Laterza,

Roma-Bari 1997.KRIER L. (1982), Lo spazio della città, Clup, Milano.ID. (1995), Architettura. Scelta o fatalità, Laterza, Roma-Bari.LYNCH K. (1960), L’immagine della città, Marsilio, Venezia 2001.ID. (1981), Progettare la città. La qualità della forma urbana, ETAS Libri, Milano 1990.LYNCH K., APPLEYARD D., MYER J. R. (1964), The View from the Road, MIT Press, Cam-

bridge (MA).NORBERG-SCHULZ CH. (1979), Architettura occidentale: architetture come storie di forme

significative, Electa, Milano.SITTE C. (1889), L’arte di costruire le città. L’urbanistica secondo i suoi fondamenti arti-

stici, Jaca Book, Milano 1980.UNWIN R. (1909), La pratica della progettazione urbana, il Saggiatore, Milano 1995.

IMMAGINE URBANA

147

Page 12: Immagine urbana - Libero.it · Immagine urbana di Fabiola Fratini L’immagine è la forma esteriore di un corpo percepita con i sensi, è la rap- ... così come l’arte, in genera-le,

Le componenti dell’impianto urbanoGli elementi ricorrenti nelle mappe mentali corrispondono alle componenti fondamentali del-l’impianto urbano, identificabili con i percorsi, i nodi, i riferimenti, i margini, le parti di città.

La rete dei percorsiSpesso i percorsi sono associati all’immagine della rete: un complesso di linee che si intrec-ciano in più punti e si diramano generando una trama, come questa che rappresenta la fittamaglia stradale di Milano.

148

VENTUNO PAROLE PER L’URBANISTICA

Page 13: Immagine urbana - Libero.it · Immagine urbana di Fabiola Fratini L’immagine è la forma esteriore di un corpo percepita con i sensi, è la rap- ... così come l’arte, in genera-le,

L’esperienza del percorso e il ruolo dei nodiCostituiti da strade, passeggiate, piste ciclabili, canali, i percorsi costituiscono gli elementipreminenti dell’immagine urbana oltre a svolgere il ruolo fondamentale di connessione trale diverse componenti dell’impianto da cui emergono i nodi della rete dello spazio pubbli-co, veri e propri animatori del movimento fisico di tutte quelle persone che attraversano lascena urbana.

IMMAGINE URBANA

149

Page 14: Immagine urbana - Libero.it · Immagine urbana di Fabiola Fratini L’immagine è la forma esteriore di un corpo percepita con i sensi, è la rap- ... così come l’arte, in genera-le,

Il margine come elemento di connessione urbanaElemento di separazione fra due aree di diverso carattere, il margine non è semplicementeuna linea di confine, ma uno spazio con uno spessore in grado di accogliere una varietà disituazioni, come il Ring viennese, al cui interno si dispiega la fascia urbana delle attrezzatu-re che collegano il centro storico all’espansione dei primi del Novecento.

Margini urbaniIl tema del margine, o del bordo urbano, ha un grande rilievo nel determinare la formadell’intervento e delle parti che lo compongono, contribuisce con incisività all’immaginedel quartiere, aiuta a percepire e a comprendere meglio la forma di insieme, ne rafforza l’i-dentità ma può anche concorrere ad aumentare una certa frammentazione. Il margine di unquartiere può essere visibile da una certa distanza, unire chiaramente due aree, offrire ilsenso di orientamento lungo la sua estensione, oppure costituire una barriera.

150

VENTUNO PAROLE PER L’URBANISTICA

Page 15: Immagine urbana - Libero.it · Immagine urbana di Fabiola Fratini L’immagine è la forma esteriore di un corpo percepita con i sensi, è la rap- ... così come l’arte, in genera-le,

Le nuove porte della cittàL’idea della porta e il transito che essa rende possibile rivestono particolare importanzanella configurazione del margine e degli accessi urbani, come accade per la Grande Archedella Défense che ha ridisegnato l’assetto e la percezione dell’area immediatamente ad ove-st del centro di Parigi.

IMMAGINE URBANA

151

Page 16: Immagine urbana - Libero.it · Immagine urbana di Fabiola Fratini L’immagine è la forma esteriore di un corpo percepita con i sensi, è la rap- ... così come l’arte, in genera-le,

Impianto compatto e impianto sgranatoNelle parti più antiche della città, dove prevale il carattere di spazio chiuso, l’impianto disolito è di tipo compatto, con un’edificazione continua, in linea o a schiera, sui bordi dell'i-solato, come negli isolati di piazza Verbano a Roma (sotto). Nelle aree più esterne dellacittà (in basso), dove prevale il carattere di spazio semiaperto, si riscontra, invece, un im-pianto sgranato, continuo o discontinuo, con edificazione continua sui bordi dell'isolato,ma con edifici distaccati gli uni dagli altri, e a volte arretrati dal bordo dell'isolato.

VENTUNO PAROLE PER L’URBANISTICA

152