impianto produzione cemento di castelraimondo (m c

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Società per Azioni Centrale Cementerie Italiane S.p.A. “Progetto di ammodernamento e potenziamento impianto produzione cemento di Castelraimondo (MC)” AGGIORNAMENTO RELAZIONE TECNICA DI IMPATTO ACUSTICO ai sensi della Legge Quadro 26 Ottobre 1995 n.447 e successivi decreti attuativi L.R. 14/11/2001 n.28 (Regione Marche) D.G.R. n. 896 del 24/06/03 (Regione Marche) Data: settembre 2012 Codice elaborato: SAC_SIA_01_RUM_00 Rev. Rev.1 Responsabile di progetto: Ing. Sergio Giuseppe Bartolo Assistente di progetto: Ing. Paola Del Pico Referente tecnico per la Sacci Spa: Ing. Roberto Mabilia Revisore: Marco Pierguidi IGEAM S.r.l. - Via della Maglianella, 65/t - 00166 Roma Tel. +39 06 669911 - Fax +39 06 66991330 e-mail: [email protected] – www.igeam.it Reg. Imprese Roma 94/80 - C.F. 03747000580 - P.I. 01237131006 - R.E.A. Roma n. 450310 Capitale Sociale Euro 98.000,00 i.v. Sistema di gestione certificato ISO 9001 e ISO 14000 sito registrato EMAS

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Società per Azioni Centrale Cementerie Italiane S.p.A.

“Progetto di ammodernamento e potenziamento

impianto produzione cemento di Castelraimondo (MC)”

AGGIORNAMENTO RELAZIONE TECNICA DI IMPATTO ACUSTICO

ai sensi della Legge Quadro 26 Ottobre 1995 n.447e successivi decreti attuativi

L.R. 14/11/2001 n.28 (Regione Marche)D.G.R. n. 896 del 24/06/03 (Regione Marche)

Data: settembre 2012

Codice elaborato: SAC_SIA_01_RUM_00

Rev. Rev.1Responsabile diprogetto: Ing. Sergio Giuseppe Bartolo

Assistente di progetto: Ing. Paola Del PicoReferente tecnicoper la Sacci Spa: Ing. Roberto Mabilia

Revisore: Marco Pierguidi

IGEAM S.r.l. - Via della Maglianella, 65/t - 00166 RomaTel. +39 06 669911 - Fax +39 06 66991330 – e-mail: [email protected] – www.igeam.it

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SOMMARIO1. PREMESSA........................................................................................................................................ 3

2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO ........................................................................................................ 3

3. DEFINIZIONI ..................................................................................................................................... 9

4. DESCRIZIONE DEL PROGETTO ...................................................................................................... 12

5. LIMITI ACUSTICI DI RIFERIMENTO ................................................................................................. 18

6. CLIMA ACUSTICO ANTE OPERAM ............................................................................................... 18

6.1 LIVELLI ACUSTICI RILEVATI ............................................................................................................................ 206.2 SORGENTI ACUSTICHE ATTUALI..................................................................................................................... 23

7. CLIMA ACUSTICO POST OPERAM ............................................................................................... 25

7.1 MODELLO ACUSTICO PREVISIONALE............................................................................................................ 257.2 DATI DI INPUT ............................................................................................................................................. 277.3 SCHEMA DELLE SORGENTI ........................................................................................................................... 287.4 OUTPUT DEL MODELLO – LIVELLI ACUSTICI PREVISIONALI ............................................................................... 31

8. CONCLUSIONI .............................................................................................................................. 34

9. ALLEGATI

Allegato 1 - Planimetria dei ricettori acustici in scala 1:5000Allegato 2 - Planimetria dei punti di rilievo fonometrico (ante operam) e limiti acusticiAllegato 3 - Planimetria dello stabilimento (ante operam)Allegato 4 - Planimetria dello stabilimento (post operam)Allegato 5 - Sezioni impianto produttivo di progettoAllegato 6 - Mappatura acustica di immissione ante operam (periodo diurno)Allegato 7 - Mappatura acustica di immissione ante operam (periodo notturno)Allegato 8 - Mappatura acustica di emissione post operam (periodo diurno)Allegato 9 - Mappatura acustica di emissione post operam (periodo notturno)Allegato 10 - Mappatura acustica di immissione post operam (periodo diurno)Allegato 11 - Mappatura acustica di immissione post operam (periodo notturno)Allegato 12 - Tabella dei livelli acustici simulatiAllegato 13 - Certificato di calibrazione del fonometro analizzatore

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1. PREMESSA

Nell’ambito delle richieste della Legge quadro in materia d’inquinamento acusticon. 447 del 26/10/1995, si è provveduto alla valutazione dell’impatto acustico prodottodall’impianto produttivo in ammodernamento di proprietà della Sacci S.p.A. all’internodel territorio comunale di Castelraimondo (MC) e di Gagliole (MC).

L’intervento proposto consiste nella realizzazione del potenziamento dell’impianto per laproduzione di cemento con il suo ampliamento attraverso la realizzazione di una nuovalinea forno e di tutti gli impianti ad esso connessi.

Il presente studio si pone come obiettivo la valutazione dell’impatto che la realizzazionedell’ampliamento dello stabilimento avrà sul clima acustico del territorio interessato. Lostudio si è articolato nella:

- valutazione del clima acustico attuale (condizione ante operam) medianteindagini fonometriche con la taratura del modello acustico, una voltacaratterizzate le sorgenti acustiche esistenti e sulla base delle stesse;

- valutazione del clima acustico di progetto mediante l’ausilio di un modelloprevisionale (condizioni post operam) mediante il confronto tra i livelli misurati ed ilivelli calcolati in alcuni punti di controllo;

- confronto dei livelli acustici simulati (ante operam) con i limiti normativi vigenti;

- confronto dei livelli acustici previsionali (post operam) con i limiti normativi vigenti;

- eventuale predisposizione di interventi di mitigazione acustica.

2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO

La normativa nazionale sull’inquinamento acustico cui ci si riferisce si compone delleseguenti leggi e decreti:

- DPCM 1/3/91 Limiti massimi di esposizione al rumore;

- Legge n. 447/95 Legge quadro sull’inquinamento acustico;

- DPCM 14/11/97 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore;

- DPCM 5/12/97 Requisiti acustici passivi degli edifici;

- DM 16/3/98 Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico;

- L.R. 14/11/2001 n.28 “Norme per la tutela dell’ambiente esterno e dell’ambienteabitativo dall’inquinamento acustico nella Regione Marche;

- D.G.R. n. 896 AM/TAM del 24/06/03 “Approvazione del documento tecnico:Criteri e line guida di cui all’art. 5 comma 1 punti a) b) c) d) e) f) g) h) i) l), all’art.2 comma 1, all’art. 20 comma 2 della L.R. 28/01”,

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DPCM 1 marzo 1991

Il decreto si propone di stabilire i limiti di accettabilità dei livelli di rumore, validi su tutto il

territorio nazionale, quali misure immediate ed urgenti di salvaguardia della qualità

ambientale e dell’esposizione urbana al rumore, ormai quasi interamente superata dalla

Legge Quadro 447/95 in materia di tutela dell’ambiente dall’inquinamento acustico che

fissa i limiti adeguati al progresso tecnologico ed alle esigenze emerse in sede di

applicazione del presente decreto.

I limiti ammissibili in ambiente esterno sono stabiliti dal DPCM sia sulla base del piano di

zonizzazione acustica redatto dai Comuni che sulla base di indicatori di natura

urbanistica che suddividono il proprio territorio in zone diversamente “sensibili”. A tali

zone sono associati dei livelli limite di rumore diurno e notturno, espressi in termini di livello

equivalente continuo (Leq) misurato con curva di ponderazione A, corretto per tenere

conto dell’eventuale presenza di componenti impulsive o componenti tonali. Tale valore

è definito livello di rumore ambientale corretto, mentre il livello di fondo, in assenza della

specifica sorgente è detto livello di rumore residuo.

L’accettabilità del rumore si basa sul rispetto di due criteri:

- il criterio differenziale, riferito agli ambienti confinati, per il quale la differenza tra il

livello di rumore ambientale corretto ed il livello di rumore residuo non deve

superare i 5 dB(A) nel periodo diurno (ore 6:00-22:00) e 3 dB(A) nel periodo

notturno (ore 22:00-06:00). Le misure s’intendono effettuate all’interno del locale

disturbato a finestre aperte. Il rumore ambientale non deve comunque superare i

valori di 60 dB(A) nel periodo diurno e 45 dB(A) nel periodo notturno. Il rumore

ambientale è sempre accettabile se, a finestre chiuse, non si superano i valori di

40 dB(A) di giorno e 30 dB(A) di notte;

- il criterio assoluto, riferito agli ambienti esterni, per il quale è necessario verificare

che il livello di rumore ambientale corretto non superi i limiti assoluti stabiliti in

funzione della destinazione d’uso del territorio e della fascia oraria (tab. 1, 2), con

modalità diverse a seconda che i comuni siano dotati o meno di Piano

Regolatore comunale o che abbiano già adottato la zonizzazione acustica

comunale.

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Tabella 1- Valori dei limiti massimi del livello sonoro equivalente (Leq A) relativi alle classi didestinazione d'uso del territorio di riferimento, in mancanza di zonizzazione (Art. 6 DPCM 1/3/91 e

DM 2/4/68)

FASCIA TERRITORIALE DIURNO (06-22) Leq(A) NOTTURNO (22-06) Leq(A)

Tutto il territorio nazionale 70 60

Zona urbanistica A 65 55

Zona urbanistica B 60 50

Zona esclusivamente industriale 70 70

Tabella 2 – Valori dei limiti massimi del livello sonoro equivalente (Leq A) relativi alle classi didestinazione d'uso del territorio di riferimento(Tab. 2, Allegato B del DPCM 1/3/91)

FASCIA TERRITORIALE DIURNO (06-22) Leq(A) NOTTURNO (22-06) Leq(A)

I Aree protette 50 40

II Aree residenziali 55 45

III Aree miste 60 50

IV Aree ad intensa attività umana 65 55

V Aree prevalentemente industriali 70 60

VI Aree esclusivamente industriali 70 70

Legge Quadro sul Rumore n.447 del 26 ottobre 1995

Un aspetto innovativo della Legge Quadro è l’introduzione dell’art.2 che definisce sia i

valori limite che i valori di accettazione e di qualità.

Nell’art.4 si indica che i Comuni procedono alla classificazione del proprio territorio nelle

zone previste dalle vigenti disposizioni per l’applicazione dei valori di qualità di cui

all’art.4, comma 1, lettera h, vale a dire alla zonizzazione acustica per individuare i livelli

di rumore da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo con le tecnologie e le

metodologie di risanamento disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla

presente legge, valori che sono determinati in funzione della tipologia della sorgente, del

periodo della giornata e della destinazione d’uso della zona da proteggere (art.2,

comma 2).

Inoltre, la legge stabilisce che le Regioni, entro un anno dall’entrata in vigore, devono

definire i criteri di zonizzazione acustica del territorio comunale fissando il divieto di

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contatto diretto di aree, anche appartenenti a comuni confinanti, quando i valori di

qualità si discostano in misura superiore a 5 dB(A).

DPCM 14 novembre 1997

Il DPCM del 14 novembre 1997 integra le indicazioni normative, in tema di “disturbo da

rumore”, espresso sia dal DPCM 1 marzo 1991 che dalla successiva Legge quadro n. 447

del 26 ottobre 1995. Inoltre introduce il concetto dei valori limite di emissione nello spirito

di armonizzare i provvedimenti in materia di limitazione delle emissioni sonore alle

indicazioni fornite dall’Unione Europea.

Il decreto determina i valori limite di emissione, i valori limite di immissione, ed i valori di

qualità, riferendoli alle classi di destinazione d’uso del territorio, riportate nella tabella A

dello stesso decreto che corrispondono sostanzialmente alle classi previste dal DPCM

del 1 marzo 1991.

Valori limite di emissione ed immissione

I valori limite di emissione, intesi come valore massimo di rumore che può essere emesso

da una sorgente sonora come da art.2, comma 1, lettera e), della legge

26 ottobre 1995 n.447, sono riferiti alle sorgenti fisse e a quelle mobili.

I valori limite di emissione del rumore dalle sorgenti sonore mobili e dai singoli macchinari

costituenti le sorgenti sonore fisse, laddove previsto, sono regolamentati dalle norme di

omologazione e certificazione delle stesse.

I valori limite di emissione delle singole sorgenti fisse, si applicano a tutte le aree del

territorio ad esse circostanti e sono indicati in tabella 3, riferendosi però a misure

effettuate sui ricettori, quelli di immissione sono riportati in tabella 4.

Tabella 3 – Valori dei limiti massimi di emissione del livello sonoro equivalente (Leq A) relativi alleclassi di destinazione d'uso del territorio di riferimento (rif. Tab. B allegato al DPCM 14/11/97)

FASCIA TERRITORIALE DIURNO (06-22) Leq(A) NOTTURNO (22-06) Leq(A)

I Aree particolarmente protette 45 35

II Aree prevalentementeresidenziali

50 40

III Aree miste 55 45

IV Aree di intensa attività umana 60 50

V Aree prevalentementeindustriali

65 55

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FASCIA TERRITORIALE DIURNO (06-22) Leq(A) NOTTURNO (22-06) Leq(A)

VI Aree esclusivamente industriali 65 65

Tabella 4 – Valori dei limiti massimi di immissione del livello sonoro equivalente (Leq A) relativi alleclassi di destinazione d'uso del territorio di riferimento (rif. Tab. C allegato al DPCM 14/11/97)

FASCIA TERRITORIALE DIURNO (06-22) Leq(A) NOTTURNO (22-06) Leq(A)

I Aree protette 50 40

II Aree residenziali 55 45

III Aree miste 60 50

IV Aree ad intensa attivitàumana

65 55

V Aree prevalentementeindustriali

70 60

VI Aree esclusivamenteindustriali

70 70

L.R. 14/11/2001 n.28 “Norme per la tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativodall’inquinamento acustico nella Regione Marche

Essa in attuazione dell’art.4 della Legge 26 ottobre 1995 n. 447, detta norme per la tuteladella salute e la salvaguardia dell’ambiente esterno ed abitativo dalle sorgenti sonore.

Definisce la procedura per l’approvazione della classificazione acustica ed il rapportocon gli strumenti urbanistici.

Fissa i criteri per la classificazione acustica, le competenze della Giunta Regionale, dellaProvincia e i contenuti del Piano di risanamento acustico comunali (PRAC).

La stessa legge regionale prevede inoltre all’art.20 comma 1 e 2, tenuto conto deirequisiti acustici passivi degli edifici determinati ai sensi del DPCM 05/12/97, lanecessità di corredare la progettazione degli stessi con il “certificato acusticorilasciato da tecnico competente ai sensi dell’articolo 2, comma 6, della legge447/95”.

DGR 24 giugno 2003 n. 896

La presente direttiva in applicazione del comma 1 dell’art.5 della Legge Regionale 14

novembre 2001, n.28 si propone come strumento operativo e metodologico per le

Amministrazioni comunali e risponde all’esigenza di fissare:

a) i principi e i criteri direttivi per la classificazione acustica del territorio comunale;

b) i criteri per la redazione della documentazione di previsione di impatto acustico e di

valutazione previsionale di clima acustico di cui all'articolo 8, commi 2, 3 e 4 della legge

47/1995 nonché le modalità di controllo dei rispetto della normativa per la tutela

8

dell'ambiente dall'inquinamento acustico all'atto del rilascio di concessioni edilizie o di

provvedimenti di licenza o di autorizzazione all'esercizio di attività;

c) ulteriori criteri per la redazione dei piani di risanamento acustico comunali (art.10);

d) gli elementi minimi di valutazione ai fini dell'approvazione dei piani di risanamento

acustico volontario da parte delle imprese, di cui all'articolo 11;

e) i criteri e le condizioni in base ai quali i Comuni individuano, sulla base del PPAR e

all'interno dello strumento urbanistico vigente, le aree del proprio territorio con rilevante

interesse storico-archeologico, paesaggistico, ambientale e turistico;

f) i criteri e le condizioni in base ai quali i Comuni, in sede di classificazione del territorio

comunale, indicano eventuali limiti inferiori a quelli previsti dal DPCM 14/11/97 in

attuazione dell'articolo 3, comma 1, lettera a), della legge 447/1995;

g) i criteri in base ai quali i Comuni determinano le priorità temporali per gli interventi di

bonifica acustica del territorio;

h) le disposizioni per il coordinato impiego degli strumenti pubblici di intervento e di

incentivazione della promozione, della ricerca, dello sviluppo tecnologico, nei settori

della produzione e dell'utilizzo di materiali atti a contenere l'inquinamento acustico;

i) gli interventi atti a ridurre i livelli di inquinamento acustico soggetti a contributo di cui

agli articoli 18 e 19, le modalità per ottenere i contributi e i relativi metodi di controllo, i

criteri per le deroghe di cui all'articolo 16, relative alle autorizzazioni per lo svolgimento

delle attività temporanee e di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico e

per spettacoli a carattere temporaneo ovvero mobile;

Fissa la documentazione di previsione di impatto acustico da presentarsi per le

domande di rilascio di concessioni edilizie relative a nuovi impianti e infrastrutture adibite

ad attività produttive, sportive e ricreative ed a postazioni di servizi commerciali

polifunzionali e di qualunque altra licenza od autorizzazione finalizzata all’esercizio di

attività produttive.

Fissa inoltre i criteri tecnici per la redazione della documentazione di previsione di

impatto acustico e della valutazione del clima acustico delle aree interessate dagli

insediamenti indicati dal comma 3 dell’art.8 della legge 447/95.

Definisce i contenuti della documentazione di previsione di impatto acustico e della

valutazione di clima acustico anche per particolari attività a carattere temporaneo.

9

Le disposizioni della presente direttiva disciplinano le modalità di presentazione, i criteri

ed i contenuti della documentazione di impatto acustico e di valutazione di clima

acustico di cui all’art. 8 della Legge 26/10/1995, compresi i criteri per la certificazione

acustica degli edifici di cui all’art. 20 della L.R. 28/01, nonché le modalità di controllo del

rispetto della normativa all’atto del rilascio di concessioni edilizie o di provvedimenti di

licenza o autorizzazione all’esercizio di attività.

3. DEFINIZIONI

Nel seguito si richiamano alcune delle terminologie impiegate nelle citate normative:

(Legge Quadro 447/95) “Inquinamento acustico: l'introduzione di rumorenell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturboal riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degliecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell'ambiente abitativo odell'ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambientistessi”.

(DMA 16/3/98 Allegato A comma 3) “Tempo di riferimento (TR): rappresenta il periododella giornata all'interno del quale si eseguono le misure. La durata della giornata e'articolata in due tempi di riferimento: quello diurno compreso tra le h 6,00 e le h 22,00 equello notturno compreso tra le h 22,00 e le h 6,00”.

(DMA 16/3/98 Allegato A comma 4)” Tempo di osservazione (TO ): è un periodo ditempo compreso in TR nel quale si verificano le condizioni di rumorosità che si intendonovalutare”.

(DMA 16/3/98 Allegato A comma 5)” Tempo di misura (Tm): all'interno di ciascuntempo di osservazione, si individuano uno o più tempi di misura (Tm) di durata pari ominore del tempo di osservazione in funzione delle caratteristiche di variabilità delrumore ed in modo tale che la misura sia rappresentativa del fenomeno”.

(DPCM 1/3/91 Allegato A comma 4) “Sorgente sonora: qualsiasi oggetto, dispositivo,macchina o impianto o essere vivente idoneo a produrre emissioni sonore”.

(DPCM 1/3/91 Allegato A comma 6) “Sorgente specifica: sorgente sonoraselettivamente identificabile che costituisce la causa del disturbo.”

(Legge Quadro 447/95) “Sorgente fissa: gli impianti tecnici degli edifici e le altreinstallazioni unite agli immobili; le infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali, marittime,industriali, artigianali, commerciali ed agricole; i parcheggi, le aree adibite a stabilimentidi movimentazione merci; i depositi dei mezzi di trasporto di persone e merci; le areeadibite ad attività sportive e ricreative”.

(Legge Quadro 447/95) “Sorgente mobile: tutte quelle non comprese nelle sorgenti

fisse”.

(DMA 16/3/98 Allegato B comma 6) “Misure in esterno: Nel caso di edifici con facciata afilo della sede stradale, il microfono deve essere collocato a 1 m dalla facciata stessa.

Nel caso di edifici con distacco dalla sede stradale o di spazi liberi, il microfono deveessere collocato nell'interno dello spazio fruibile da persone o comunità e, comunque, anon meno di 1 m dalla facciata dell'edificio. L'altezza del microfono sia per misure in

10

aree edificate che per misure in altri siti, deve essere scelta in accordo con la reale oipotizzata posizione del ricettore.

Le misurazioni devono essere eseguite in assenza di precipitazioni atmosferiche, dinebbia e/o neve; la velocità del vento deve essere non superiore a 5 m/s. Il microfonodeve essere comunque munito di cuffia antivento. La catena di misura deve esserecompatibile con le condizioni meteorologiche del periodo in cui si effettuano lemisurazioni e comunque in accordo con le norme CEI 29-10 ed EN 60804/1994”.

(DMA 16/3/98 Allegato B comma 6) “Misure all’interno di ambienti abitativi: Ilmicrofono della catena fonometrica deve essere posizionato a 1,5 m dal pavimento ead almeno 1 m da superfici riflettenti. Il rilevamento in ambiente abitativo deve essereeseguito sia a finestre aperte che chiuse, al fine di individuare la situazione più gravosa.

Nella misura a finestre aperte il microfono deve essere posizionato a 1 m dalla finestra; inpresenza di onde stazionarie il microfono deve essere posto in corrispondenza delmassimo di pressione sonora più vicino alla posizione indicata precedentemente. Nellamisura a finestre chiuse, il microfono deve essere posto nel punto in cui si rileva ilmaggior livello della pressione acustica”.

(DMA 16/3/98 Allegato A comma 11) “Livello di rumore ambientale (LA): è il livellocontinuo equivalente di pressione sonora ponderato «A», prodotto da tutte le sorgenti dirumore esistenti in un dato luogo e durante un determinato tempo. Il rumore ambientaleè costituito dall'insieme del rumore residuo e da quello prodotto dalle specifiche sorgentidisturbanti, con l'esclusione degli eventi sonori singolarmente identificabili di naturaeccezionale rispetto al valore ambientale della zona.

E' il livello che si confronta con i limiti massimi di esposizione:

1) nel caso dei limiti differenziali, è riferito a Tm ;

2) nel caso di limiti assoluti è riferito a TR “.

(DMA 16/3/98 Allegato A comma 11) “Livello di rumore residuo (LR): è il livello continuoequivalente di pressione sonora ponderato «A», che si rileva quando si esclude laspecifica sorgente disturbante. Deve essere misurato con le identiche modalitàimpiegate per la misura del rumore ambientale e non deve contenere eventi sonoriatipici”.

(DMA 16/3/98 Allegato A comma 11) “Livello differenziale di rumore: differenza tra illivello Leq (A) di rumore ambientale e quello del rumore residuo”.

(DMA 16/3/98 Allegato A comma 11) “Livello continuo equivalente di pressione sonoraponderata «A»: valore del livello di pressione sonora ponderata «A» di un suono costanteche, nel corso di un periodo specificato T, ha la medesima pressione quadratica mediadi un suono considerato, il cui livello varia in funzione del tempo:

ove:

LAeq,T e' il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata «A» considerato inun intervallo di tempo che inizia all'istante t1 e termina all'istante t2;

T

0

2

0

tAT,Aeq dt

pp

T1log10L

11

pA(t) e' il valore istantaneo della pressione sonora ponderata «A» del segnale acustico inPascal (Pa);

p0 = 20 µ Pa è la pressione sonora di riferimento”.

(DMA 16/3/98 Allegato 'B comma 8) “Rilevamento strumentale dell'impulsivitàdell'evento; Ai fini del riconoscimento dell'impulsività di un evento, devono essereeseguiti i rilevamenti dei livelli LAImax e LASmax per un tempo di misura adeguato.

Detti rilevamenti possono essere contemporanei al verificarsi dell'evento oppure esseresvolti successivamente sulla registrazione magnetica dell'evento.”

(DMA 16/3/98 Allegato B comma 9) “Riconoscimento dell'evento sonoro impulsivo;Il rumore è considerato avente componenti impulsive quando sono verificate lecondizioni seguenti:

- l'evento è ripetitivo;

- la differenza tra LAImax e LAsmax è superiore a 6 dB;

- la durata dell'evento a -10 dB dal valore LAFmax è inferiore a 1 s.

L'evento sonoro impulsivo si considera ripetitivo quando si verifica almeno 10 voltenell'arco di un'ora nel periodo diurno ed almeno 2 volte nell'arco di un'ora nel periodonotturno.

La ripetitività deve essere dimostrata mediante registrazione grafica del livello LAf

effettuata durante il tempo di misura Lm.

LAeq,TR viene incrementato di un fattore Ki così come definito al punto 15 dell'allegato A.”

Punto 15 dell’allegato A: “Fattore correttivo (Ki): è la correzione in introdotta in dB(A) pertener conto della presenza di rumori con componenti impulsive, tonali o di bassafrequenza il cui valore è di seguito indicato:

- per la presenza di componenti impulsive KI = 5 dB

- per la presenza di componenti tonali KT = 3 dB

- per la presenza di componenti in bassa frequenza KB = 3 dB.

I fattori di correzione non si applicano alle infrastrutture dei trasporti”.

(DMA 16/3/98 Allegato B comma 10) “Riconoscimento di componenti tonali di rumore; Alfine di individuare la presenza di Componenti Tonali (CT) nel rumore, si effettua un'analisispettrale per bande normalizzate di 1/3 di ottava. Si considerano esclusivamente le CTaventi carattere stazionario nel tempo ed in frequenza. Se si utilizzano filtri sequenziali sidetermina il minimo di ciascuna banda con costante di tempo Fast.

Se si utilizzano filtri paralleli, il livello dello spettro stazionario è evidenziato dal livellominimo in ciascuna banda. Per evidenziare CT che si trovano alla frequenza di incrociodi due filtri ad 1/3 di ottava, possono essere usati filtri con maggiore potere selettivo ofrequenze di incrocio alternative.

L'analisi deve essere svolta nell'intervallo di frequenza compreso tra 20Hz e 20 kHz. Si è inpresenza di una CT se il livello minimo di una banda supera i livelli minimi delle bande

12

adiacenti per almeno 5dB. Si applica il fattore di correzione KT come definito al punto 15dell'allegato A, soltanto se la CT tocca una isofonica eguale o superiore a quella piùelevata raggiunta dalle altre componenti dello spettro. La normativa tecnica diriferimento è la ISO 226:1987.”

(DMA 16/3/98 Allegato B comma 11) “Presenza di componenti spettrali in bassafrequenza; Se l'analisi in frequenza svolta con le modalità di cui al punto precedente,rivela la presenza di CT tali da consentire l'applicazione del fattore correttivo KTnell'intervallo di frequenze compreso fra 20 Hz e 200 Hz, si applica anche la correzioneKB così come definita al punto 15 dell’allegato A, esclusivamente nel tempo diriferimento notturno.”

(Legge Quadro 447/95) “Valori limite di emissione: valore massimo che può essereemesso da una sorgente sonora, misurato in prossimità della sorgente stessa”.

(DPCM 14/11/97) art.2 Valori limite di emissione comma 3 “I rilevamenti e le verifichesono effettuati in corrispondenza degli spazi utilizzati da persone e comunità”.

(Legge Quadro 447/95) “Valori limite di immissione: valore massimo che può essereimmesso da una o più sorgenti sonore, nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno,misurato in prossimità del ricettore”.

(Legge Quadro 447/95) “Valore di attenzione: valore che segnala la presenza di unpotenziale rischio per la salute umana o per l'ambiente”.

(Legge Quadro 447/95) “Valori di qualità: valori di rumore da conseguire nel breve, nelmedio e nel lungo periodo con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili,per realizzare gli obiettivi di tutela”.

4. DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto oggetto di valutazione di impatto acustico riguarda il potenziamento della

Cementeria di proprietà della SACCI S.p.A. ubicato nel Comune di Castelraimondo

(MC).

Lo stabilimento attualmente effettua la produzione di cementi e svolge la propria attività

con ciclo a funzionamento continuo.

Esso è situato nel territorio del Comune di Castelraimondo (MC) in Località Madonna

delle Grazie, in un’area che il Piano di Zonizzazione Acustica classifica di tipo industriale.

Il confine Nord dello stabilimento è a ridosso della Strada Provinciale Septempedana,

che in quel tratto segue il confine tra i comuni di Castelraimondo e Gagliole.

13

Figura 1 – Cementificio di Castelraimondo (Macerata).

Il ciclo produttivo attuale

L’Unità Produttiva Sacci di Castelraimondo produce leganti idraulici mediante due linee

di cottura.

La materia prima, costituita da marna alta e marna bassa proveniente dalla miniera

adiacente allo stabilimento, viene frantumata per mezzo di un frantoio a listelli.

La prima linea di cottura utilizza un processo di cottura denominato “Krupp-Gepol” (a via

secca), mentre la seconda utilizza un processo di cottura denominato “Lepol” (a via

semi-secca). Il processo Lepol è caratterizzato dal fatto che la “farina”, ottenuta dalla

macinazione ed omogeneizzazione delle materie prime (rappresentate principalmente

da marna alta e marna bassa), viene impastata con acqua ed introdotta nel forno di

cottura allo stato di granuli di dimensioni di 3-5 mm.

Il processo Krupp-Gepol è caratterizzato dal fatto che il materiale, sotto forma di farina

secca, viene introdotto dall’alto all’interno di un preriscaldatore a torre di tipo Gepol (n.

4 cuspidi), in controcorrente con i gas combusti e successivamente all’interno del forno

di cottura dove viene completato il processo di cottura.

Il clinker, ottenuto dalla cottura, viene successivamente macinato e combinato con altri

componenti correttivi per produrre il cemento, che si presenta sotto forma di polvere

finissima.

Le attività di processo sono le seguenti:

Fase 1. Estrazione e trasporto (tramite nastro trasportatore) della marna;

Fase 2. Ricevimento e stoccaggio della materia prima in stabilimento;

Fase 3. Macinazione delle materie prime;

14

Fase 4. Stoccaggio della farina cruda;

Fase 5. Alimentazione dei forni e cottura della farina cruda;

Fase 6. Stoccaggio e macinazione del clinker;

Fase 7. Stoccaggio dei prodotti finiti;

Fase 8. Insaccaggio, carico e spedizione dei prodotti finiti.

Il ciclo produttivo inizia con l'escavazione della materia prima (marna da cemento) nella

miniera adiacente lo stabilimento.

Il materiale frantumato viene inviato attraverso nastri trasportatori ad un hangar di

deposito e sempre attraverso nastri trasportatori il materiale viene inviato alle tramogge

dei molini farina.

La farina viene prima omogeneizzata, quindi estratta, dosata ed inviata ai forni di

cottura.

Ogni singola linea di cottura prevede una torre a cicloni per la produzione del clinker,

una griglia di raffreddamento e un trasportatore a tazze, che invia il prodotto ad un silo

di stoccaggio.

La ripresa del clinker dal silo viene effettuata tramite un estrattore a squame ed un

elevatore, il quale alimenta le tramogge dei molini cemento.

I cementi vengono estratti dal fondo dei sili per essere o caricati sfusi nelle autobotti o

inviati, per mezzo di nastri trasportatori, canali pneumatici ed elevatori, a due

insaccatrici rotative.

Questo impianto si può suddividere essenzialmente nei seguenti reparti riportati nei

paragrafi seguenti della presente relazione:

S1) macinazione cotto;

S2 e S6) linea cottura forno- Forno Lepol;

S3) macinazione carbone;

S4 e S5) linea cottura forno- Forno Krupp;

S7) macinazione crudo;

S8) frantoio.

Nello schema a blocchi sotto riportato si descrive il processo produttivo attuale:

15

SFUSO

FASE 5FORNO LEPOL

MARNA ALTA

FASE 6MOLINO CEMENTO

TOSI

GESSO CHIMICO ENATURALE

FASE 2FRANTOIO

FASE 2PARCHI PREOMO

FASE 3MOLINO CRUDO

FASE 4OMOGENIZZAZ.

FASE 7SFUSO

FASE 8SACCO

FASE 7SILI CEMENTO

SFUSO

FASE 7SILI CEMENTO

SACCO

FASE 6MOLINO CEMENTO

POLISYUS

FASE 6ESSICCATORE

POZZOLANA

CLINKER

FASE 5FORNO KRUPP

METANO

CARBONE

FASE 2MARNA

FASE 2 Rifiutirecuperati

FASE 6SILI CLINKER

FASE 1COLTIVAZIONE

MINIERA MARNA

Figura 2 – Schema a blocchi dello stato attuale

Il processo produttivo di progetto

Nell’Unità Produttiva Sacci di Castelraimondo verranno effettuati dei lavori di

ammodernamento per potenziare la linea di produzione cemento.

Le modifiche previste riguardano principalmente la linea di cottura, con la dismissione

degli attuali n. 2 forni rotativi (denominati Krupp-Gepol e Lepol) con capacità di circa

400.000 t/anno di clinker, con un forno rotativo con capacità produttiva pari a 960.000

t/anno di clinker.

Nella tabella seguente vengono evidenziate le fasi del ciclo produttivo che subiranno

delle modifiche.

16

Tabella 5 –Fasi del processo

Fase Stato attuale Stato diprogetto

Fase 1. Estrazione e trasporto (tramite nastro trasportatore)della marna

٧ -

Fase 2. Ricevimento e stoccaggio della materia prima instabilimento

٧ ٧

Fase 3. Macinazione delle materie prime ٧ ٧

Fase 4. Stoccaggio della farina cruda ٧ ٧

Fase 5. Alimentazione dei forni e cottura della farina cruda ٧ ٧

Fase 6. Stoccaggio e macinazione del clinker ٧ ٧

Fase 7. Stoccaggio dei prodotti finiti ٧ -

Fase 8. Insaccaggio, carico e spedizione dei prodotti finiti ٧ -

Questo impianto si può pensare suddiviso essenzialmente nei reparti riportati a seguire:

S1) macinazione cotto esistente;

S10) macinazione carbone di progetto;

S11) linea cottura forno di progetto;

S12) ventilatori raffreddamento clincker;

S13) macinazione cotto di progetto;

S14) macinazione crudo di progetto;

S9) frantoio di progetto.

17

Figura 3 - Planimetria impianto di progetto per la produzione di cemento

Di seguito si riporta lo schema a blocchi di come sarà l’Unità Produttiva Sacci di

Castelraimondo a seguito della realizzazione della nuova linea di cottura.

18

METANO

CARBONE

FASE 2MARNA

FASE 2 Rifiutirecuperati (R5 - R13)

FASE 6ESSICCATORE

POZZOLANA

CLINKER

FASE 6SILI CLINKER

FASE 1COLTIVAZIONE

MINIERA MARNA

FASE 7SFUSO

FASE 8SACCO

FASE 7SILI CEMENTO

SFUSO

FASE 7SILI CEMENTO

SACCO

FASE 6MOLINO CEMENTO

POLISYUS

FASE 2FRANTOIO

FASE 2PARCHI PREOMO

FASE 3MOLINO CRUDO

FASE 4OMOGENIZZAZ.

SFUSO

FASE 5FORNO

COMBUSTIBILIALTERNATIVI

(R1, R13)

MARNA ALTA

FASE 6MOLINO CEMENTO

TOSI

GESSO CHIMICO ENATURALE

Figura 4 – Schema a blocchi dello stato di progetto

5. LIMITI ACUSTICI DI RIFERIMENTO

Per il Comune di Gagliole, a seguito dell’approvazione del Piano con delibera di

Consiglio Comunale n. 32 del 30/11/2011; si fa riferimento ai limiti acustici da zonizzazione

acustica comunale sia per i valori di immissione che per quelli di emissione.

Per il Comune di Castelraimondo si fa riferimento ai limiti acustici da zonizzazione

acustica comunale sia per i valori di immissione che per quelli di emissione.

6. CLIMA ACUSTICO ANTE OPERAM

Al fine di caratterizzare il clima acustico attuale, nei giorni 3/11/08 e 4/11/08 è stata

condotta una campagna di misure fonometriche all’interno dello stabilimento di Sacci e

nell’area esterna all’impianto stesso.

19

Le attività di monitoraggio sono state eseguite secondo le indicazioni del D.M. 16/03/98

“Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico”.

La durata delle misure è stata individuata in modo da ottenere dati significativi

sull'andamento del fenomeno sonoro e sufficiente ripetibilità delle misure stesse, tenendo

comunque conto che, in linea di massima, durante il periodo di osservazione, è risultato

trascurabile il contributo di sorgenti esterne e la variabilità del livello di rumorosità.

La misura dei livelli continui equivalenti di pressione sonora ponderata "A" nel periodo di

riferimento (LAeq,TR) è stata eseguita con la tecnica di campionamento temporale,

effettuando 2 ripetizioni in diversi orari della giornata nel periodo di riferimento diurno

(6.00-22.00) e una ripetizione in quello notturno (22.00-6.00). I campionamenti hanno

avuto una durata di 15 minuti circa.

Sono stati opportunamente scelti N tempi di osservazione TO rappresentativi ognuno di

condizioni omogenee di rumore. All’interno dei tempi di osservazione TO si individuano i

tempi di misura. Il livello misurato diventa così rappresentativo del tempo di osservazione

in cui è contenuto il tempo della misura effettuata. Il livello corrispondente al tempo di

riferimento TR si ottiene come media dei valori del livello continuo equivalente di

pressione sonora ponderata "A" relativo ai tempi di osservazione:

)A(dB10TT1log10L

n

1

L1.0i0

RTR,Aeq

i0T,Aeq

Le misurazioni di breve periodo hanno interessato 13 siti per un numero complessivo di 39

misure oltre a otto siti di misura in prossimità delle sorgenti acustiche Sacci più

significative.

E’ stata impiegata strumentazione di classe 1, secondo le norme IEC n. 651 del 1979 e

n. 804 del 1985 come prescrive la normativa vigente, e precisamente un analizzatore

real-time Larson & Davis mod. 824 e calibratore acustico. Le misurazioni sono state

eseguite nelle condizioni meteo idonee allo svolgimento del monitoraggio, cioè in

assenza di precipitazioni atmosferiche, di nebbia e/o neve e con velocità del vento non

superiore a 5 m/s. Le misure sono state effettuate da tecnici competenti.

Precisamente sono stati impiegati:

- analizzatore real-time Larson & Davis mod. 824 (vedi certificato di taratura -

allegato n. 13);

20

- calibratore acustico Larson & Davis mod. CAL200.

Le postazioni sono state scelte secondo i seguenti criteri:

sul perimetro interno dello Stabilimento in corrispondenza dei punti significativi per

la caratterizzazione della specifica sorgente o di punti di controllo atti alla

taratura del modello previsionale al fine di migliorare l’accuratezza del risultato di

output;

esternamente all’impianto, in corrispondenza di ricettori potenzialmente

impattati.

Nello specifico si sono considerate complessivamente 13 postazioni:

post. P1 (ingresso impianto), post. P3, post. P5 (impianto deposito insacco),

post.P7 e post. P8 lungo la viabilità interna alla Cementeria;

post. P2 lungo strada per Piermarchi;

post. P4 (ingresso esterno impianto) e post. P6 lungo strada per Piermarchi lungo

la Septempedana al limite di confine della Cementeria;

post. R1, in prossimità del Santuario Madonna delle Macchie;

post. R2, in località Ponte Madonna delle Macchie;

post. R3, sulla strada per il Santuario;

post. R4, in prossimità del ristorante “La Casetta” sulla SS. 361;

post. R5, in località Celeano (fraz. di Gagliole).

L’ubicazione dei punti di rilievo è riportata nell’elaborato grafico in allegato 2.

6.1 Livelli acustici rilevati

Nella pianificazione dell’indagine si sono tenute presenti le indicazioni tecniche

contenute negli allegati A e B del citato DPCM 1/3/91, nel DPCM 14/11/97 e nel

DMA 16/3/98 per le misure in esterno e negli ambienti abitativi.

Inoltre per caratterizzare il fenomeno acustico sono state eseguite per ogni singola

misura le analisi in frequenza dei fenomeni acustici per bande normalizzate di 1/3 di

ottava.

Dalle misure effettuate non risulta la presenza di componenti tonali (CT), né impulsive.

L’ubicazione dei punti di rilievo ed i livelli medi rilevati nel tempo di riferimento diurno e in

quello notturno sono riportati in allegato alla presente relazione (all. n. 2).

21

I risultati dei rilievi fonometrici sono riportati nelle tabelle che seguono con indicazione

delle postazioni di misura, del Leq e del periodo di riferimento considerato (periodo

diurno 6.00-22.00 e notturno 22.00-6.00).

Tabella 6 – Rilevamenti fonometrici del 03-04/11/08 (P = punti esterni ed interni al perimetro; R =punti sui ricettori)

N. Postazione dimisura

Livello assoluto diimmissione (Leq) dBA(*)

Livello limiteassoluto di

immissione dB(A)

Superamentolivello assoluto diimmissione dB(A)

PERIODO DIURNO

1 P1 57,0 70 -13

2 P2 53,0 65 -12

3 P3 57,0 70 -13

4 P4 64,0 70 -6

5 P5 56,0 70 -14

6 P6 60,0 70 -10

7 P7 53,0 65 -12

8 P8 55,0 70 -15

9 R1 48,0 70 -22

10 R2 55,5 70 -14,5

11 R3 53,0 70 -17

12 R4 69,5 70 -0,5

13 R5 51,0 70 -19

22

N. Postazione dimisura

Livello assoluto diimmissione (Leq) dBA(*)

Livello limiteassoluto di

immissione dB(A)

Superamentolivello assoluto diimmissione dB(A)

PERIODO NOTTURNO

1 P1 53,5 70 -16,5

2 P2 52,5 55 -2,5

3 P3 54,5 70 -15,5

4 P4 53,5 60 -6,5

5 P5 52,0 60 -8

6 P6 55,0 60 -5

7 P7 51,0 55 -4

8 P8 52,5 70 -17,5

9 R1 39,0 60 -21

10 R2 51,0 60 -9

11 R3 49,0 60 -11

12 R4 59,0 60 -1

13 R5 45,0 60 -15

(*) i valori sono approssimati a 0,5 dB(A) (cfr. punto 3 dell’Allegato B del DM 16/3/98).

Dall'analisi degli esiti del monitoraggio effettuato si rileva che i livelli di immissione sonora

riscontrati al perimetro dello Stabilimento ed in facciata ai ricettori rispettano i limiti

normativi sia nel periodo diurno che in periodo notturno già in condizione ante operam

(cfr. tabella livelli acustici simulati).

I valori dei livelli acustici simulati ante operam riportati in tabella sono affetti

dell’incertezza associata ai valori calcolati insita nella modellizzazione stessa per i quali si

hanno scostamenti dei livelli simulati ante operam rispetto a quelli misurati nei punti di

controllo per la taratura del modello stesso.

Le sorgenti acustiche più significative sono state caratterizzate attraverso la campagna

di indagine fonometrica.

23

Tabella 7 - Rilevamenti fonometrici del 03-04/11/08 per la caratterizzazione delle sorgentiacustiche (S = sorgenti)

Postazionedi misura

Leq a 1 min dB(A)

Livelli di potenzaacustica

stimati dB(A) (*)

S1 100 108

S2 90

100S6 94

S3 106 114

S4 89

97,5S5 90

S7 96 104

S8 72 80

(*) livelli di potenza acustica non attenuati.

6.2 Sorgenti acustiche attuali

Le sorgenti di rumore più significative individuate nella Cementeria della Sacci sono

riportate nella tabella che segue.

Tabella 8 - Sorgenti acustiche attuali (Cementeria Sacci) da rilievi fonometrici

Attività/impianto

Punto dimisurasulla

sorgente

Leq a 1m dB(A)

Livelli di potenzaacustica

stimati dB(A) (*) Schermatura Tempo difunzionamento

macinazione cotto S1 100 108

pannelli incemento epolistirolo

prevalentementenotturno

linea cottura forno- FornoLepol S2 90

100

lamieragrecata

in continuolinea cottura forno- FornoLepol S6 94

lamieragrecata

macinazione carbone S3 106 114lamieragrecata

prevalentementein continuo

linea cottura forno- FornoKrupp S4 89

97,5

lamieragrecata

in continuolinea cottura forno- FornoKrupp S5 90

lamieragrecata

macinazione crudo S7 96 104lamieragrecata notturno

frantoio S8 72 80 esterno diurno

(*) livelli di potenza acustica non attenuati.

24

I contributi emissivi in termini acustici sono stati desunti dalle indagini fonometriche.

Figura 5 - Sorgenti acustiche attuali (Stabilimento)

Inoltre sono state caratterizzate le sorgenti lineari di rumore di tipo stradale associate ai

transiti dei mezzi pesanti di pertinenza della Sacci (circa 250 mezzi/giorno nel periodo di

riferimento diurno) distribuiti lungo percorsi interni allo stabilimento e sulla viabilità

esistente.

Le uniche sorgenti significative di rumore esterne allo stabilimento sono costituite dalla

linea ferroviaria e dalla viabilità esistente Strada Provinciale Septempedana.

Su quest’ultima arteria di traffico sono stati rilevati i seguenti flussi veicolari:

- 600 veicoli leggeri/h in diurno e 180 veicoli leggeri/h in notturno;

- 60 veicoli pesanti/h in diurno e 4 veicoli pesanti/h in notturno;

- velocità di esercizio: 70 km/h per i veicoli leggeri, 50 km/h per quelli pesanti.

Relativamente alla linea ferroviaria Civitanova Marche-Fabriano si registrano i seguentiflussi:

- 24 convogli ferroviari in diurno;

25

- 2 convogli ferroviari in notturno;

- velocità di esercizio: 60 km/h.

7. CLIMA ACUSTICO POST OPERAM

La valutazione della componente rumore è stata eseguita grazie all’esteso impiego di unmodello di simulazione della propagazione delle onde sonore negli spazi esterni.

L’obiettivo principale della simulazione modellistica è stato quello di valutareprevisionalmente le caratteristiche del clima acustico in condizioni post- intervento (postoperam).

L’approccio metodologico adottato prevede la schematizzazione tridimensionale dellearee di calcolo, delle sorgenti di rumore e di tutti gli altri parametri che consentono disimulare il fenomeno della propagazione delle onde sonore.

I risultati ottenuti consentono di valutare i livelli equivalenti di pressione sonora durante ilperiodo di riferimento diurno e notturno.

Uno degli aspetti di particolare rilievo che consente di utilizzare tale strumentomatematico per la previsione del comportamento delle onde sonore, consiste nelladettagliata conoscenza delle caratteristiche delle sorgenti emissive di rumore e delterritorio.

7.1 Modello acustico previsionale

I modelli previsionali del rumore consentono di effettuare una simulazione matematicadel fenomeno di propagazione delle onde sonore e di determinare con un sufficientegrado di approssimazione il clima acustico dell’area di studio.

Per lo studio in esame è stato scelto il modello di simulazione acustica Soundplan,sviluppato dalla società produttrice di software Braunstein + Berndt GmbH e la cuivalidità è confermata dall’impiego dello stesso in diversi Studi di Impatto Ambientalerelativi alla componente rumore (ANPA RTI CTN_AGF1/2001).

Il SOUNDPLAN è strutturato secondo la schematizzazione sottoriportata:

Figura 6 – Struttura modello previsionale.

Esso consente di simulare il fenomeno della propagazione acustica in ambiente esternoe di determinare il livello equivalente di pressione sonora in un qualsiasi punto definitodall’utente.

26

Di seguito si riportano i parametri di input che consentono di effettuare la simulazione:

- localizzazione, forma ed altezza degli edifici;

- topografia dell’area di indagine;

- caratteristiche fonoassorbenti e/o fonoriflettenti del terreno;

- presenza di eventuali ostacoli schermanti;

- caratteristiche acustiche della sorgente;

- numero dei raggi sonori;

- distanza di propagazione;

- numero di riflessioni;

- angolo di emissione dei raggi acustici;

- dimensione e tipologia delle barriere antirumore.

Il modello di simulazione acustica valuta la propagazione del rumore in ambienti esterni,in particolare è stato concepito per prendere in considerazione l’effetto delle riflessionimultiple derivanti dalla presenza degli edifici e di spazi complessi.

Gli algoritmi implementati permettono di considerare la maggior parte delle variabili cheinfluenzano la propagazione del rumore, tra cui:

- geometria tridimensionale degli edifici;

- topografia del territorio;

- natura del terreno;

- caratteristiche degli schermi acustici;

- caratteristiche delle sorgenti di emissione.

La logica del funzionamento del modello consiste nell’individuazione delle leggi dellafisica che consentono di determinare il livello di pressione sonora in un determinatopunto R (ricettore) di coordinate assegnate (x, y, z) prodotto da una sorgente qualsiasiposta in un punto P dello spazio. Il calcolo viene eseguito considerando i contributi dirumore derivanti dai raggi acustici, che partendo dal ricettore raggiungono le sorgenti diemissione (percorso inverso).

Il Soundplan consente di adottare vari algoritmi di simulazione della propagazione delrumore tra cui quelli scelti per la presente valutazione:

- lo standard che soddisfa la norma ISO 9613-2 in materia di propagazione delrumore in ambienti esterni per le sorgenti acustiche puntuali e lineari;

- lo standard RLS 90 previsto dalla normativa tedesca per il calcolo e la previsionedel rumore da traffico veicolare;

27

- lo standard Schall 03 previsto dalla normativa tedesca per il calcolo e laprevisione del rumore da traffico ferroviario.

In particolare il modello utilizzato per le sorgenti acustiche puntuali e lineari tiene contodei seguenti fattori di propagazione del rumore:

- ipotesi di propagazione del rumore in termini geometrico-direzionali;

- assorbimento molecolare (dovuto all’assorbimento del suono in aria);

- attenuazione in funzione della distanza dalla sorgente;

- assorbimento dovuto all’effetto terreno.

Il programma di simulazione è stato implementato in modo che l’output prodotto possagenerare una mappa isofonica del Leq (Livello equivalente di immissione e emissionesonora) secondo piani orizzontali.

L‘area di calcolo è centrata sull’area oggetto di studio.

7.2 Dati di input

La procedura di introduzione dei dati di input rappresenta una delle fasi più importantidel processo di simulazione in quanto da essa dipende l’esecuzione di una simulazione ilpiù possibile aderente al reale comportamento del clima acustico.

La definizione del sito in studio viene effettuata mediante l’introduzione di una serie didati che descrivono tutti gli elementi del dominio di calcolo.

Tra le informazioni necessarie per l’introduzione dei dati di input vi sono:

- la planimetria della zona, la cui estensione è in relazione al presumibile raggiod’influenza acustica dell’attività in progetto, in cui siano evidenziate le sorgentisonore agenti;

- la definizione su cartografia dei confini di pertinenza del progetto;

- la caratterizzazione della morfologia del sito (tipo di terreno, presenza di ostacolinaturali e/o artificiali);

- la rete viaria esistente con relativi dati su entità e tipologia dei flussi di trafficoveicolare, oltre alla linea ferroviaria con relativo flusso di traffico;

- i livelli di rumore esterni ante operam in corrispondenza dei confini di pertinenzadelle attività del progetto, delle sorgenti acustiche (oppure i livelli acustici emissividelle macchine/impianti) e/o degli insediamenti residenziali potenzialmenteinteressati; il descrittore deve essere il livello continuo equivalente espresso indB(A) relativo al periodo di riferimento;

- la caratterizzazione acustica delle altre sorgenti in studio.

28

7.3 Schema delle sorgenti

Un aspetto particolarmente importante per la determinazione del clima acusticomediante l’ausilio di un modello consiste nella schematizzazione delle sorgenti diemissione del rumore e nella corretta determinazione dei valori emissivi sonori dellestesse.

Le sorgenti acustiche attuali (all’interno e all’esterno dello stabilimento) sono quelleindividuate e caratterizzate attraverso le indagini fonometriche ante operam:

- Sorgenti industriali e di traffico presenti all’interno dello stabilimento;

- Sorgenti di traffico veicolare sulla viabilità esistente e sulla linea ferroviaria.

Sorgenti acustiche di progetto

Al fine di limitare il più possibile l’impatto acustico generato dagli impianti in progetto, gliimpianti e macchinari più rumorosi saranno ubicati all’interno di strutture in pannellisandwich pertanto i macchinari verranno singolarmente coibentati e/o dotati di unastruttura fonoassorbente.

Per tutti i fabbricati, ad eccezione della macinazione cotto esistente confinata conpannelli in cemento e polistirolo, saranno utilizzati pannelli sandwich come struttura diconfinamento.

Per le sorgenti di rumore in progetto si sono considerati, cautelativamente, i livelli acusticirilevati in prossimità dei macchinari nell’ambito della campagna di indaginefonometrica utile alla loro caratterizzazione acustica. Tali livelli rilevati sono stati utilizzatiper stimare successivamente i livelli di potenza acustica relativi agli impianti.

Tra gli impianti presenti all’interno della cementeria in progetto sono stati individuati quellisignificativi in relazione alla loro emissione di rumore (Figura 7) e riportati nella tabellaseguente con indicazione dei corrispondenti livelli di potenza acustica stimati, dei tempidi funzionamento e delle tipologie di schermatura previste.

L’impianto per il CDR (Combustibile derivato da rifiuti) in progetto è costituito da ununico capannone in cui verranno alloggiate le zone di ricezione e stoccaggio del CDR ei sistemi di dosaggio e trasporto al forno. Tutte le movimentazioni del CDR sarannoeffettuate tramite sistemi automatici senza contatto con gli operatori.

Pertanto le sorgenti acustiche poste in essere non risultano significative ai fini dellavalutazione degli impatti dell’impianto produttivo in progetto.

29

Figura 7 – Sorgenti acustiche di progetto (impianto di progetto)

Tabella 9 - Caratteristiche sorgenti acustiche di progetto (Stabilimento)

Attività/impiantoLeq a1 m

dB(A)

Livelli di potenzaacustica stimati

dB(A) (*)Schermatura Tempo di

funzionamento

macinazione cottoesistente (S1) 100 108 pannelli sandwich

prevalentementenotturno

macinazione cotto(S13) 95 103 pannelli sandwich

prevalentementenotturno

macinazione carbone(S10) 101 109 pannelli sandwich

prevalentementein continuo

linea cottura (S11) 92 100 pannelli sandwich in continuo

ventilatoriraffreddamento clinker(S12) 75 83 - in continuo

macinazione crudo(S14) 96 104 pannelli sandwich notturno

30

Attività/impiantoLeq a1 m

dB(A)

Livelli di potenzaacustica stimati

dB(A) (*)Schermatura Tempo di

funzionamento

frantoio (S9) 72 80 pannelli sandwich diurno

(*) livelli di potenza acustica non attenuati.

Si prevede quindi rispetto al precedente documento consegnato il trattamento diinsonorizzazione per la sorgente S1 con pannelli sandwich e l’utilizzo di macchinari piùsilenziosi (sorgenti S13 e S10).

I livelli di pressione sonora rilevati alla sorgente acustica sono stati ridotti del termine diattenuazione legato alle caratteristiche di fonoisolamento dell’elemento schermanteconsiderato, deducendo poi, con l’applicazione della legge della propagazioneemisferica omnidirezionale del suono, il valore stimato del corrispondente livello dipotenza acustica.

Si sono considerate le caratteristiche di fonoisolamento riportate nel seguito.

Tabella 10- Caratteristiche di fonoisolamento della lamiera grecata

Frequenza (Hz)

63 125 250 500 1000 2000 4000 8000

Lamiera grecata 25,0 30,0 20,0 22,0 30,0 28,0 31,0 31,0

Tabella 11 - Caratteristiche di fonoisolamento dei pannelli sandwich

Frequenza (Hz)

31,5 63 125 250 500 1000 2000 4000 8000 16000

Pannelli sandwich 31,7 37,1 42,4 47,9 53,3 58,7 54,1 59,6 65,1 70,6

Per le strutture in pannelli di cemento e polistirolo si è considerato un valore di poterefonoisolante pari a 27 dB(A).

Tabella 12 - Caratteristiche sorgenti acustiche di progetto (Stabilimento)

Attività/impianto

Livelli dipotenzaacusticastimati

dB(A) (*)

SchermaturaLivelli di potenza

acustica attenuatidB(A)

macinazione cotto esistente(S1) 108 pannelli sandwich 55

macinazione cotto diprogetto(S13) 103 pannelli sandwich 50

macinazione carbone diprogetto (S10) 109 pannelli sandwich 55

linea cottura di progetto (S11) 100 pannelli sandwich 47

ventilatori raffreddamentoclinker (S12) 83 - 83

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Attività/impianto

Livelli dipotenzaacusticastimati

dB(A) (*)

SchermaturaLivelli di potenza

acustica attenuatidB(A)

macinazione crudo diprogetto (S14) 104 pannelli sandwich 51

frantoio di progetto(S9) 80 pannelli sandwich 27

(*) livelli di potenza acustica non attenuati.

Nello scenario di progetto si è considerato l’incremento dei flussi di traffico sullaSP Septempedana rispetto alla situazione ante operam dovuto al flusso di traffico dipertinenza di Sacci in condizioni di esercizio dello stabilimento futuro.

Il flusso in condizioni di esercizio futuro risulta pari a circa 13 veic/h di mezzi pesanti dipertinenza dello stabilimento.

7.4 Output del modello – Livelli acustici previsionali

Il programma di simulazione è stato implementato in modo che l’output prodotto possaessere di due differenti categorie:

- calcolo del Leq in corrispondenza di determinati ricettori;

- generazione di mappe isofoniche del Leq (secondo piani orizzontali).

Le mappe isofoniche si determinano a partire da una serie di valori calcolati incorrispondenza di punti che hanno una quota costante rispetto al terreno (2 m). Talivalori vengono processati al termine del calcolo acustico mediante degli algoritmi diinterpolazione al fine di consentirne una visualizzazione grafica mediante curveisofoniche. Tale visualizzazione grafica consentirà di individuare mediante scalecromatiche il livello equivalente prodotto dalle sorgenti acustiche presenti nelle areecircostanti.

In allegato si riportano le tabelle dei risultati della simulazione acustica previsionale (anteoperam e previsionali) effettuata come descritto in precedenza, confrontati con i limiti diriferimento (immissione ed emissione ove vigenti) ed in allegato le mappe isofoniche delLeq calcolato sul piano orizzontale a 2 metri di altezza.

In riferimento agli elaborati di output allegati alla presente relazione, va osservato che ilricettore non viene identificato con un singolo punto ma come una serie di punti aventile identiche coordinate planimetriche x e y disposti verticalmente a partire da 1,5 mt dalpavimento del piano dell’edificio considerato e comunque ad una distanza di circa 1metro dalla facciata dell’edificio stesso.

I livelli acustici di emissione e di immissione (in dBA) possono leggersi direttamente nellemappe sulla rispettiva isofona. Il calcolo puntuale è stato effettuato in corrispondenzadei ricettori e dei punti esterni al perimetro dell’impianto produttivo.

È stato inoltre applicato il criterio differenziale così come previsto dal DM 11/12/96, ma invia del tutto cautelativa, in facciata ai ricettori più esposti.

Dalla tabella seguente che riporta i risultati di tale valutazione non si rilevano criticità.

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Tabella 13 – Applicazione del criterio differenziale.

Lresiduo Lambientale Δ

Valore limitedifferenziale di

immissione

CodiceRicettore

Periodo diriferimento Piano dB(A) dB(A) dB(A) dB(A)

54

diurno piano terra 57,1 53,1 -4,0 5

notturno piano terra 48,9 49,2 0,3 3

55

diurno piano terra 57,5 55,0 -2,5 5

notturno piano terra 49,0 50,2 1,2 3

56

diurno piano terra 62,7 64,6 1,9 5

notturno piano terra 55,4 57,6 2,2 3

57

diurno piano terra 58,0 54,6 -3,4 5

notturno piano terra 49,7 50,1 0,4 3

58

diurno

piano terra 63,3 65,4 2,1

5piano primo 64,9 67,2 2,3

notturno

piano terra 56,0 58,3 2,3

3piano primo 57,6 60,0 2,4

59

diurno piano terra 61,8 63,5 1,7 5

notturno piano terra 54,5 56,6 2,1 3

60

diurno piano terra 58,3 58,9 0,6 5

notturno piano terra 51,2 52,7 1,5 3

61

diurno piano terra 67,4 69,5 2,1 5

notturno piano terra 58,0 62,3 4,3 3

62

diurno piano terra 68,0 69,1 1,1 5

notturno piano terra 59,0 61,9 2,9 3

63

diurno piano terra 63,4 64,7 1,3 5

notturno piano terra 55,8 57,9 2,1 3

64

diurno piano terra 62,1 64,7 2,6 5

notturno piano terra 54,8 57,9 3,1 3

65

diurno piano terra 66,6 69,1 2,5 5

notturno piano terra 58,0 59,0 1,0 3

66

diurno piano terra 53,0 53,9 0,9 5

notturno piano terra 47,0 48,1 1,1 3

67 diurno piano terra 54,2 54,8 0,6 5

33

Lresiduo Lambientale Δ

Valore limitedifferenziale di

immissione

CodiceRicettore

Periodo diriferimento Piano dB(A) dB(A) dB(A) dB(A)

notturno piano terra 47,4 48,5 1,1 3

68

diurno piano terra 63,5 64,3 0,8 5

notturno piano terra 55,3 56,7 1,4 3

69

diurno piano terra 58,9 56,8 -2,1 5

notturno piano terra 51,4 51,1 -0,3 3

70

diurno piano terra 59,2 55,0 -4,2 5

notturno piano terra 51,3 49,9 -1,4 3

74

diurno piano terra 58,0 59,6 1,6 5

diurno primo piano 59,3 61,0 1,7 5

diurno secondo piano 60,5 62,0 1,5 5

notturno piano terra 51,8 52,5 0,7 3

notturno primo piano 52,9 54,0 1,1 3

notturno secondo piano 53,8 55,0 1,2 3

75

diurno piano terra 55,3 52,1 -3,2 5

notturno piano terra 48,5 47,0 -1,5 3

76

diurno piano terra 59,9 62,3 2,4 5

notturno piano terra 52,5 54,9 2,4 3

77

diurno piano terra 57,6 59,3 1,7 5

notturno piano terra 51,3 52,4 1,1 3

Come si evince dalla tabella dei risultati (cfr. tabelle allegate alla presente relazione), larealizzazione dell’ampliamento e potenziamento della Cementeria non genera impattisignificativi sul clima acustico attuale. La distanza dei ricettori dall’impianto noncomporta variazioni sostanziali dei livelli acustici che restano comunque ben al di sottodei limiti normativi vigenti. In alcune situazioni in condizioni di progetto si registrano dellevariazioni migliorative rispetto al clima acustico attuale.

34

8. CONCLUSIONI

L’analisi dei risultati della simulazione previsionale (allegato n. 12) porta a concludereche i limiti acustici vigenti sia i livelli di immissione sonora che i livelli di emissione alperimetro esterno dello stabilimento ed in facciata ai ricettori sono sempre rispettati sianel periodo di riferimento diurno che in quello notturno.

Anche il criterio differenziale valutato in facciata cautelativamente risulta rispettatopresso i ricettori più esposti sia nel periodo diurno che nel periodo notturno.

Si può affermare quindi che gli interventi in progetto risultano compatibili con i limitinormativi e non determinano pertanto incrementi significativi del clima acustico attualeche portino a situazioni di criticità per i residenti della zona.

il Revisore di Progetto il Responsabile di Progetto

Marco Pierguidi ing. Sergio Giuseppe Bartolo

Tecnico acustico competenteDecreto n. 11271– Regione Calabria

Allegati

9. ALLEGATI

Allegati

Allegato 13 - Certificato di taratura del fonometro analizzatore