impresa informa

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supplemento a “Confcommercio Notizie” Periodico di informazione e cultura d’impresa supplemento a Confcommercio Notizie Anno X - Numero 7 Un’altra magia del presidente della Società interporti siciliani Si difende il precariato e si dimentica lo sviluppo Spesometro cambiano le modalità e c’è più tempo per l’invio area fiscale affari regionali primo piano affari cittadini Questo Piano del traffico crocifigge il commercio CATANIA impresa i i n n f f o o r r m m a a ORA APRIAMO IL CONFRONTO SU IVA, IMU, TARES: TRE BATTAGLIE CHE NON VOGLIAMO PERDERE! IL GOVERNO C’È

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Periodico di informazione e cultura d’impresa promosso dalla Confcommercio di Catania - Anno X

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Periodico di informazione e cultura d’impresa supplemento

a Confcommercio NotizieAnno X - Numero 7

Un’altra magiadel presidentedella Societàinterporti siciliani

Si difende il precariato e si dimentica lo sviluppo

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ORA APRIAMO IL CONFRONTO SU IVA, IMU, TARES: TRE BATTAGLIE CHE NON VOGLIAMO PERDERE!

IL GOVERNO C’È

Page 2: Impresa Informa

2 3 MAGGIO 2013 impresainforma

L’EBT Catania è un’associazione NO PROFIT tra Confcommercio Catania e i sindacati dei lavoratoriFilcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.L’attivazione è voluta dal Contratto collettivo nazionale del lavoro, terziario, commercio e servizi e ha loscopo di dare servizi alle imprese e ai lavoratori.L’Ente bilaterale è un istituto contrattuale e quindi il finanziamento dello stesso è un adempimento obbli-gatorio. Le aziende, per la provincia di Catania, sono tenute al versamento dello 0,45% calcolato sullaretribuzione mensile per le 14 mensilità (paga base e contingenza) di cui 0,25% a carico dell’impresa e0,20% a carico del lavoratore. Il mancato versamento comporta, quindi una NON applicazione del Contratto Collettivo del lavoro contutto quello che ne consegue sul piano del potere di controllo e sanzionamento degli organi o enti pubbli-ci deputati alla vigilanza.All’ EBT Catania fanno riferimento oltre 2000 aziende.Costituito nel 1987 e operativo dal 2001, l’Ente ha proceduto ad attivare diversi servizi.

CONCILIAZIONI VERTENZELa commissione, in seno all’ente, è competente ad espletare il tentativo di conciliazione in sede sindaca-le per le controversie individuali o plurime di lavoro, ai sensi degli artt. 410 e seguenti del c.p.c.

APPRENDISTATOViene rilasciato il parere di conformità per l’assunzione degli apprendisti.

CONTRATTO DI INSERIMENTOVerifica la correttezza dei contratti di inserimento a norma del contratto collettivo nazionale di lavoro per idipendenti delle aziende del terziario, della distribuzione e dei servizi.

SOSTEGNO AL REDDITO - AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGAL’Ente ha realizzato un sistema di sostegno al reddito per i lavoratori espulsi da aziende in crisi.

FORMAZIONE° Promuove e sostiene le iniziative per i processi di formazione continua dei lavoratori previsti dai FondiParitetici interprofessionali (For.Te)° Informazione e formazione in materia di sicurezza degli ambienti di lavoro.

STUDI E RICERCHEIncentiva e promuove studi e ricerche per analizzare i fabbisogni formativi e professionali.

CRITERI PER LA FRUIZIONE DEI SERVIZIPossono usufruire dei servizi tutte le imprese iscritte all’EBT Catania, anche di nuova costituzione, che sitrovano in regola con i versamenti associativi – contrattuali.Per accedere all’iniziativa del sostegno a reddito/ammortizzatori sociali in deroga, le imprese devonodimostrare la regolarità dei versamenti degli ultimi 5 (cinque) anni per tutti i lavoratori iscritti sul librounico.

Via Mandrà n.8 – 95124 CataniaC.F. 93080630879Telefax 095 361155E-mail: [email protected]: [email protected] web: www.ebtcatania.it

CataniaCATANIA

Page 3: Impresa Informa

GERENZA

IMPRESA INFORMAsupplemento a “Confcommercio Notizie”periodico della Confcommercio Catania

Reg. Trib. di Catania n. 28/96edizione 3 maggio 2013

DIRETTORE RESPONSABILEPietro AgenDIREZIONE E REDAZIONEc/o Ass. CommerciantiVia Mandrà, 8 - Catania

tel. 095.7310711fax 095.356211

CORDINAMENTO REDAZIONE Carla Previtera: [email protected]

REALIZZAZIONE EDITORIALE

Blu MediaV.le Andrea Doria, 69 Catania - tel. 095.447250www.blumedia.infoPROGETTAZIONE TESTATASignorelli&Partners

4Pag.primo piano

Altra magia del presidenteSocietà Interporti Siciliani

11Pag.ascom modica

Gli imprenditori gestirannol’imposta di soggiorno

12Pag.

13Pag.associazioni

Assotir sull’ecobonus

Affari nazionali

Governo, Enrico Lettaè riuscito nell’impresa

Ora, però, dovrà governare, l’Italia non può attendere oltre. L’augurio, che è anche una sfida, è “sappia fare”. Presto e bene, prima che la recessione superi i limiti della tollerabilità!“

Finalmente una buo-na notizia, abbiamoun governo e, vi po-trà sembrare stranosembrerebbe anche

una buona squadra. Quanto-meno ci siamo liberati di moltimestieranti della politica equei pochi rimasti sono di otti-ma qualità. Ci sono giovani dibelle speranze e donne che nel-la vita hanno dimostrato di sa-perci fare e anche di averegrinta da vendere. Sono scom-parsi personaggi che è ridutti-vo definire incredibili: dame dicorte e servi di palazzo. E que-sto è già un segno di ravvedi-mento della politica. Certa-mente non avranno vita facilis-sima, i siluri mascherati nonmancheranno, ma dalla lorohanno la fortuna e la forza disapere che gli italiani non sop-porterebbero una nuova crisidi governo e tutto quello che aquesta seguirebbe e certamen-te punirebbero pesantemente,nelle urne, chi avesse l’ardiredi tendere imboscate o peggiodi far cadere la nuova compagi-ne governativa. Una cosa però deve essere benchiara, il governo Letta non po-trà beneficiare dei famosi cen-to giorni di consenso popolareche tradizionalmente, quasi diregola, accompagnano i primimesi di lavoro di ogni governoprima della resa dei conti. Miverrebbe da dire, resa dei contiche prima o dopo, inevitabil-mente, arriva! Ci sono scaden-ze che non possono essere rin-

viate nè eluse. Ci sono inter-venti di rilancio dell’economiache non possono essere tenutinell’oblio come, invece, ha fattoil governo Monti. Ci sono se-gnali al paese, come i tagli alcosto della politica che sono ne-cessari per riconquistare la fi-ducia dei cittadini. Un augurio al neo governo, cheè anche una sfida: sappia fare.Presto e bene, prima che la re-cessione superi i limiti dellatollerabilità! Quanto successodomenica, con le forze dell’or-dine chiamate ancora una vol-ta a pagare il prezzo della folliaaltrui, deve essere un monitoper tutti, ognuno, nel suo pic-colo o nel suo grande, faccia ilproprio dovere, il tempo strin-ge. Non finga il governo, nonlanci messaggi, non ci parli dirivoluzioni a cui solo gli scioc-chi possono credere. Operi, la-vori, con costanza e in silenzio,si impegni per cambiare la po-litica e rilanciare l'economia,non dimenticando mai che unanazione cresce se le impreseprosperano e solo così si po-tranno trovare le risorse peraiutare, nel rispetto del princi-pio di solidarietà, coloro chepiù sono in situazione di diffi-coltà. Da questo esempio, chesono certo verrà, mi auguro po-trà trarre nuova ispirazioneanche il governo regionale sici-liano che per la verità, ci pare,vogliamo essere moderati, unpochino in stato di confusionementale !

M.d.M

10Pag.area lavoro

Aspi, nuova “disoccupazione”

33 MAGGIO 2013impresainforma

editoriale

in questo numero3 maggio 2013

delegazioni

Il nuovo direttivo di Adrano

5Pag. affari regionaliSi difende il precariato e si dimentica lo sviluppo

6Pag.affari cittadini

I Piano del traffico crocifigge il commercio»

7Pag.affari nazionaliIva, Imu, Tares: tre battaglie che non vogliamo perdere!

8Pag.area legale

Le nuove Srl “semplificate”

9Pag.area fiscale

Spesometro, c’è più tempo

Page 4: Impresa Informa

di Woodstock

Come Harry Potter, ricompare dopoun lungo, sospetto silenzio! Non ci sa-remmo mai aspettati, con i due arti-

coli pubblicati sul tema della Società Inter-porti Siciliani, di riascoltare la “voce” delsuadente professor Rodolfo De Dominicis.E invece eccolo riapparire, ovviamente nonper rispondere alle nostre affettuose osser-vazioni, e altrettanto ovviamente utilizzan-do il quotidiano La Sicilia (a proposito cidomandiamo dove sia la sede della Sis). Ecosa ci dice il nostro eroe? Beh, innanzituttoinizia chiedendo ad altri di investire (que-sta volta la vittima principale è Rosario Cro-cetta), ma questo lo fa da 15 anni e quindinon ci stupisce più di tanto, anche perchèsiamo ormai abituati a sentire che le colpesono sempre degli altri, che sono brutti ecattivi. Pensate anche un residuato bellico ci si èmesso di mezzo per rallentare i lavori. Lacolpa in questo caso, però, non ci sono dub-bi, è da attribuire al generale Patto che nel1943, anche lui brutto e cattivo, lanciava lebombe. Poi con grande enfasi si è premu-rato di ricordare a tutti che si è autoridottoil compenso tagliando anche i costi delConsiglio (dopo oltre 10 anni), ma forse, nelcitare le cifre, in un caso ha indicato i com-pensi netti, nell’altro quelli lordi, senza ma-lafede, sia chiaro, si è trattato certamente diuna svista.

Il professor Rodolfo De Dominicis rompe il silenzio. Invece di rispondere alle questioni danoi sollevate, però, sbandiera i pochi risultati e addebita ritardi e problemi a fattori esterni“ ”

L’intervista, ovviamente non sollecitata, èproseguita con l’ammissione di alcuni ri-tardi (quattro anni, dice lui) ma sempre percolpe e fatti esterni. Ovviamente non unaparola sul crollo del trasporto merci suferrovia; non una parola sulle prospettivefuture, ancora negative; non una parola sul-la redditività delle aree affittate a par-cheggio che rendono poco meno di 1/6 diquanto a suo tempo preventivato e più vol-te annunciato dal professor De Dominicis! Avremmo voluto, infine, sentire una parola

4 3 MAGGIO 2013 impresainforma

Un’altra magia del presidenteSocietà Interporti Siciliani

primo piano

sulla superstrada volante che nel sogno ri-corrente dovrebbe collegare le due aree par-cheggio e intermodale. Purtroppo nulla.Speriamo di avere lumi in futuro anche per-chè riteniamo sia giusto far fare quattro risa-te a tutti i catanesi e non solo agli addetti ailavori. Comunque siamo felici, abbiamo laconvinzione che il professore ci legga equesto ci onora. Continueremo a stargli vici-no e a inviargli i nostri poveri consigli spe-rando che “altri” prima o poi li leggano etraggano le conclusioni!

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Page 5: Impresa Informa

53 MAGGIO 2013

affari regionaliimpresainforma

di Vasco Agen

Continua la difesa adoltranza del preca-riato e si dimentica

lo sviluppo!La Sicilia impiega più fo-

restali del Canada eppure non siamo cer-tamente uno dei luoghi più boscosi delmondo. La Sicilia ha un numero di diri-genti superiore a quello di tutte le regionidel Nord Italia insieme. La Sicilia ha un nu-mero di dipendenti dei vari enti forma-tivi in numero tale da essere, anche qui,prima in Italia (almeno in un settore siamoal comando della classifica, ma in questocaso non mi pare vi sia molto di cui van-tarsi). Di contro, la Sicilia ha un sistema auto-stradale inadeguato, incompleto, assolu-tamente insicuro e obsoleto; la Sicilia ha unsistema ferroviario di cui vergognarsidi fronte al mondo, sempre che quello chec’è possa chiamarsi sistema ferroviario; laSicilia ha, nelle maggiori città, un sistemadi metropolitane vicino allo zero; la Si-cilia ha porti turistici e non assoluta-mente inadeguati (se si escludono pocheeccezioni di realizzazioni private), ma dicontro ha un sacco di autorità portuali, conconseguenti presidenti e consigli di ammi-nistrazione; la Sicilia è seconda solo a Na-poli nel fallimento della gestione dei ri-fiuti e continua a non avere un serio pro-getto di smaltimento se non quello dellediscariche più o meno legali, e intanto, ri-fiuti speciali e non, partono per il Nord Eu-ropa, ultra ecologista, dove vengono utiliz-zati per alimentare moderni termovaloriz-zatori che producono energia elettrica ealimentano impianti di teleriscaldamento(si veda Stoccolma per citare un caso di ec-cellenza).Ci fermiamo qui, per non tediare più deldovuto il lettore, ma credete, potremmo ri-empire pagine e pagine di casi limite cheriguardano la regione e ci fermiamo po-nendo una domanda a chi ci legge: cosapensate che faccia la Regione Sicilia inuna situazione come quella illustrata?

La risposta è semplice e, al contempo, trau-matizzante, ce lo dice La Repubblica del27 aprile a pagina 29 che riporta una no-ta critica della Cgil: la Regione decide di ta-gliare gli investimenti (leggasi fondi FAS)per dirottarli ai forestali! Ora, sia chiaro, noi capiamo il problemasociale, capiamo anche che alcuni parla-mentari siciliani avendo, nella recente cam-pagna elettorale, promesso di tutto e di

Un sistema ferroviario e autostradale inesistente, a fronte di un numero spropositato di impiegatinella formazione e nella forestale. Eppure la Giunta taglia gli investimenti per dirottarli ai forestali“ ”

Bilancio, si difende il precariato e si dimentica lo sviluppo

più, magari oggi siano preoccupati chequalcuno presenti il conto. Capiamo ognisituazione, ma non possiamo più tollerareche si penalizzi lo sviluppo che portaoccupazione e ricchezza vera per mante-nere migliaia di posti di lavoro che, lo di-co con profondo dolore, sono assoluta-mente inutili. Comprendiamo che le col-pe non sono dei lavoratori, anche se deimetodi di assunzione qualcosa si do-vrebbe pur dire, ma non possiamo accet-tare che la crescita della nostra regione, ildomani dei nostri figli, sia sacrificata sul-l’altare di interessi di bottega. Al presidente Crocetta chiediamo se è aconoscenza di serissimi studi che prevedo-no per la Sicilia, nei prossimi anni, unospaventoso calo di popolazione, si par-la di quasi 1 milione di abitanti. Se lo è, civuole gentilmente spiegare come intendecontrastare questa disastrosa previsio-ne? Forse spera di poter mantenere tuttisenza investire? Se è cosi ci informi del come questo siapossibile, anche perchè, non lo dimenti-chi, le rivoluzioni annunciate, se mai do-vessero “scoppiare sul serio”, come la sto-ria ci insegna, in genere se la prendonocon chi governa, non con lo Spirito Santo!

Non tolleriamo piùche si penalizzi lo sviluppo che porta

occupazione e ricchezza vera per mantenere migliaia di posti di lavoro inutili. Non possiamo accettare che il domani dei nostri figli, sia sacrificato sull’altare di interessi di bottega

Page 6: Impresa Informa

di Francesco Sorbello

Viabilità ecommercio,binomio in-

scindibile. Il Consi-glio Comunale, trale polemiche, haapprovato ilPGTU, ovvero pia-

no del traffico, che rappresentauno strumento di pianificazionee gestione del territorio e dellamobilità che si rapporta anche conle questioni commerciali della città. Un tema considerato strategico perla vita del commercio da parte del-l’associazione commercianti di Ca-tania. Il tema della viabilità sta acuore ai commercianti e lo dimo-strano anche le tensioni che recen-temente che, a Catania come a Na-poli, hanno visto la contrapposizio-ne degli operatori all’amministra-zione. Confcommercio ha conte-stato il piano del traffico volutoda Stancanelli essenzialmente nellaparte in cui prevede il divieto disosta in alcune importanti stra-de cittadine, ovvero: in un lato ditutto il viale Rapisardi, in tutta la viaPlebiscito e poi ancora in via Ga-lermo e in altri siti. La motivazione è datadalla scelta di far transitare il BRT, bus sucorsia protetta. Ma l’intervento viene previ-sto in assenza di alcun benché minimo in-vestimento infrastrutturale. Insomma a pa-gare il costo sociale ed economico dellascelta del sindaco saranno solo i com-mercianti. Il piano del traffico, se appro-vato, impegnerà la futura amministrazionee i tecnici a mettere in pratica provvedi-menti dannosi per il commercio diprossimità e legato, spesso, ad un acquistoistintivo. Quello dell’amministrazione è sta-to il tentativo di far entrare “un elefante”per la cruna di un ago proprio perché pre-scinde da investimenti infrastrutturalie tecnologici necessari per mettere in pra-tica certe misure. Inibire la sosta lungo lavia Plebiscito o in gran parte del viale Ra-

«Questo Piano del traffico crocifigge il commercio»

Per Confcommercio, contraria al piano, una parte del Consiglio comunale ha voluto fare un “regalo” al sindaco, in piena campagna elettorale e i risultati sono stati scadenti “ ”

6 3 MAGGIO 2013 impresainforma

pisardi senza avere creato i parcheggi al-ternativi vuol dire crocifiggere il commer-cio, decretarne la chiusura e, di conse-guenza, consacrare il degrado urbanodella zona. I BRT sono una bella idea ma non prati-cabile in alcune strade in quanto non ab-bastanza larghe. I correttivi necessari nellaprima linea, l’unica idonea e per la qualenon sono state poste critiche di rilievo dal-l’associazione commercianti, lo dimostra-no: sulla linea BRT “Due Obelischi – Ste-sicoro”, in corrispondenza di via Ala, i tec-nici hanno capito di avere commesso unerrore, che senza parcheggi i negozi avreb-bero chiuso e, pertanto, sono stati costrettia reinserili. Allora, alla luce di questa esperienza, per-

affari cittadini

ché vengono tolti nelle altre stra-de? È incomprensibile ed è certamen-te un errore. I BRT devono coesiste-re con la normale viabilità, a cuinon potranno mai sostituirsi; semmaipotranno costituire una possibile al-ternativa. Resta un problema: comeaumentare la velocità dei bus? La ve-locità dei bus può essere aumentatacon altri interventi: riduzione delnumero di fermate, attualmentedoppia rispetto al dato nazionale, rea-lizzazione di sistemi di priorità alleintersezioni, lotta all’abusivismocommerciale, acclarata concausa deltraffico veicolare, pieno utilizzo deibus, attualmente sotto utilizzati per il52%, migliore gestione semaforicavisto che solo 29 semafori hanno unagestione calibrata ai flussi. Le considerazioni espresse da Conf-commercio, in verità, sono state con-divise nel merito anche da molti con-siglieri comunali che il piano hannovotato. Ma, allora, perché è stato ap-provato? La risposta è del tutto evi-dente, e ha matrice elettorale. A due mesi dalle elezioni comunali ilsindaco Stancanelli aveva la necessitàdi portare a casa, e in campagna elet-torale, qualche risultato. Gli era an-

data male con il PRG ed il Piano regola-tore del Porto e, quindi, ecco il piano deltraffico, mentre sull’approvazione delPUA è acclarato che non ha nessun meritovisto che si tratta di una iniziativa impren-ditoriale ed economica di privati che, anzi,hanno subito gli effetti negativi di una mac-china burocratica ancora lenta. Insomma il piano del traffico assume l’a-spetto di un regalo di alcuni consiglierial sindaco, che non può celare il falli-mento di questi cinque anni. Piano com-merciale, lotta all’abusivismo commerciale,PRG, piano del porto, regolamento ristora-zione sono alcuni degli strumenti sempreannunciati ma sempre fermi al palo. Allanuova amministrazione, c’è da credere,toccherà rimettere mano a questo pianodel traffico.

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Trappeto Nord

San Giovanni Galermo

Librino Nord

Rotolo

San Giuseppe La Rena

San Giorgio

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Cimitero

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Picanello Sud

San Nullo

Cibali Ovest

Canalicchio Sud

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Acquicella

Librino Sud

San Leone Est

Barriera Nord

Barriera Sud

Piazza Spedini

Giuffrida Nord

Città Universitaria

Benedettini

Librino Ovest

Telegrafo Vecchio - Fossa Creta

Villaggio Sant'Agata - Zia Lisa

Canalicchio Nord

Tribunale

Cibali Est

San Cristoforo

Villaggio Dusmet

Piazza Palestro

Picanello Nord

Lago di Nicito

Via Garibaldi

Canalicchio di Tremestieri

San Leone Ovest

Villa Bellini - Corso Sicilia

Via Milo - Viale Fleming

Viale Rapisardi - Curia

Cittadella dello Sport

Cappuccini Nuovi

Corso Italia - Piazza Europa

Piazza Bovio - Viale Africa

Corso delle Province

Viale F.Fontana - Nesima Superiore

Corso Martiri della Libertà - Stazione Centrale

Sanzio

Fontanarossa

Zia Lisa

Due Obelischi

Nesima

Misericordia

BORGO

VERGALANZA

ARIOSTO

UMBERTO

SCIASCIA

PIETRO LUPO

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Parcheggi pertinenziali

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Linee Velobus

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TAVOLA 10

SINTESI DEL PROGETTO DI PGTUAREA URBANA

TAVOLA 10

SINTESI DEL PROGETTO DI PGTUAREA URBANA

Page 7: Impresa Informa

73 MAGGIO 2013

affari nazionaliimpresainforma

di Pietro Agen

Mentre mi apprestoa scrivere questebrevi note, so or-

mai che l’onorevole EnricoLetta ce la farà a formare,finalmente, mi sento di di-

re, il governo. Quello su cui, invece, nonho dubbi è sul fatto che si aprirà, imme-diatamente, un confronto, inevitabilmenteduro, per quanto riguarda: aumento Iva,Tares e Imu. Su questi temi Confcommer-cio è stata chiarissima fin dal primo mo-mento: parlare di un nuovo aumento del-l’Iva, già previsto per fine primavera, sa-rebbe pura follia, in un momento comequello che stiamo vivendo di fortissimo ca-lo dei consumi. Non dimentichiamo che ilprecedente aumento della stessa impostaha prodotto, contro ogni ottimistica aspet-tativa, un calo del gettito fiscale. Mi si permetta di dire che in questa situa-zione appare incomprensibile la posizionedi Confindustria che continua a essere fa-vorevole all'aumento. Per quanto riguardainvece Tares e Imu, il discorso è più com-plesso, il governo dovrà decidere seperseverare con una politica di inaspri-mento fiscale che colpisce aziende e cit-tadini o se puntare su misure più selet-tive o, come da Confcommercio fortemen-te auspicato, su una seria azione di taglio

delle ancora molte sacche di parassitismo edi sperperi! La scelta non è di scarsa rilevanza, da unaparte c’è la politica degli ultimi 20 anni checi ha condotto allo sfascio attuale, dall’al-tra, non diciamo la soluzione di tutti i pro-blemi, ma quanto meno la speranza diuna ripresa dell'economia, la speranzadi una ripartenza, come si usa dire, che pe-rò dovrà puntare su obiettivi diversi dalpassato. Sono finiti i tempi in cui, per ottenere con-sensi, si usava concedere tutto a tutti, qua-si che le spese fossero una variabile auto-

Con il nuovo governo si aprirà il confronto su questi argomenti scottanti. Confcommercio serra le fila: no agli aumenti e agli inasprimenti fiscali, sì alle azioni di taglio agli sperperi“ ”

Iva, Imu, Tares: tre battaglie che non vogliamo perdere!

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noma rispetto ai bilanci. Sono finiti i tempi dell’improvvisazione edel sogno industriale come unica via disviluppo, oggi saremo costretti, volenti onolenti, a ragionare in termini di bilan-cio e di concretezza, non dimenticandoche vi sono settori, cito solo il turismo atitolo di esempio, in cui, con pochi inve-stimenti intelligenti, si potrebbe raddop-piare la quota di Pil prodotta, senza di-menticare (è arrivato il momento di dirloforte e chiaro) che proprio in questi set-tori, contrariamente ad altri, non si delo-calizzano le aziende all'estero!

Page 8: Impresa Informa

di Chiara Corsaro

Il D.L. 24 gennaio n.1/2012, meglio noto comedecreto “cresci Italia”

ha introdotto una nuova tipo-logia di società a responsabi-lità limitata, denominata

S.R.L semplificata. Tale nuovo modello, entrato in vigore il 29agosto 2012, è stato pensato per agevolare lacreazione di attività di impresa da parte digiovani, dotandoli di uno strumento in gradodi conciliare la riduzione dei costi con il be-neficio della limitazione della responsabilitàpersonale.Le caratteristiche principali di tale modellosocietario, riguardano il limite di età dei so-ci, il limite del capitale sociale da versare al-l’atto della costituzione, il modello statutarioda adottare e, infine, l’aspetto dgli oneri nota-rili dovuti per l’atto pubblico di costituzione.Il primo elemento caratteristico della S.r.l.s.,riguarda le caratteristiche soggettive dellacompagine sociale, infatti i soci possono es-sere solo persone fisiche, che abbianoun’età ricompresa tra i diciotto e i trentacin-que anni non compiuti all’atto della costitu-zione. In ordine a tale limite anagrafico, neiprimi mesi di applicazione del nuovo model-lo societario, non era chiaro cosa sarebbe av-venuto non appena i soci fondatori avrebbe-ro compiuto il trentacinquesimo anno dietà. A tale proposito, è stato correttamentechiarito, che il limite di età posto dalla legge,riguarda solo il momento costitutivo della so-cietà, pertanto, il compimento del trentacin-quesimo anno di età da parte di un socio, nonimplica la sua esclusione dalla compagine so-ciale né tantomeno la trasformazione della so-cietà in S.r.l. ordinaria. Resta comunque pre-clusa la possibilità di cedere quote o com-piere qualunque altro atto, che comporti l’in-gresso all’interno della società di soggetti di-versi da persone fisiche o di soggetti che ab-biano un’età che superi il suddetto limite ana-grafico.In relazione al limite del capitale sociale, il le-gislatore ha stabilito che questo deve esserericompreso tra un 1 e 9.999 euro, intera-mente versato all’atto della costituzione, e conla prescrizione che il conferimento possa es-sere effettuato esclusivamente in denaro.Questo un ulteriore elemento di distinzionerispetto al modello ordinario, che come noto

8 3 MAGGIO 2013 impresainforma

prevede quale limite minimo di capitalesociale il versamento di un importo pari a10.000 euro, e ammette la possibilità per isoci di conferire prestazioni d’opera.In relazione a tale punto, bisogna però se-gnalare che nella prassi, all’atto della co-stituzione di una S.r.l. ordinaria, è possi-bile che il versamento a titolo di capitalesociale sia effettuato in misura pari al 25%del limite di capitale sancito dalla legge edunque 2.500 euro.Riguardo al secondo elemento di distinzio-ne rispetto alla forma societaria ordinaria,ovvero quello relativo allo statuto da adot-tare, il nuovo art. 2463 bis c.c., prevede chelo statuto societario sia quello stabilito inmaniera standardizzata con decreto ministe-riale n 138/2012. In relazione a tale punto,nei primi mesi di entrata in vigore di tale di-sciplina, si era ritenuto che non fosse am-messa nessun tipo di variazione rispetto almodello standard, e che dunque nessunamodifica, nascente da esigenze di regola-mentare in maniera differente il rapporto

area legaleSemplificata e a Capitale ridotto:nuove Srl favoriscono l’imprenditoria

I modelli sono nati per agevolare i giovani. Le caratteristiche sono: obbligo di persone fisiche, limite capitale sociale e oneri notarili. E nel primo c’è il limite di età dei soci“ ”

societario, potesse essere ap-portata al modello legislativa-mente stabilito.Successivamente, è stato chia-rito che l’obbligatorietà del-l’adozione dello statutostandard, debba essere inter-pretata nel senso che sia co-munque possibile apportaredelle modifiche al modello sta-tutario, inserendo indicazionidi dettaglio e clausole ripro-duttive di norme di legge, pur-chè compatibili con la discipli-na generale dettata per le so-cietà ordinarie e quella parti-colare prevista per le societàsemplificate.In ordine alle modalità di co-stituzione di una S.r.l.s., riam-ne necessario l’atto pubblicoda iscrivere successivamenteal Registro delle Imprese, edunque rimane l’intervento daparte del notaio, pur non es-sendo dovuti onorari nei con-fronti di quest’ultimo.L’art. 44 del D.L. 22 giugno n.83/2012, ha invece introdottola nuova tipologia societaria

denominata S.r.l. a capitale ridotto. Anche inquesto caso l’intento del legislatore è statoquello di favorire l’iniziativa imprendito-riale, permettendo a soggetti con minori dis-ponibilità economiche di usufruire comun-que dei benefici della limitazione della re-sponsabilità personale.Questo nuovo modello, ha in comune con laS.r.l.s. il limite del capitale sociale (ricompre-so tra 1 e 9.999 euro) e l’obbligatorietà che al-l’interno della compagine sociale si trovinosolo persone fisiche, per il resto nessun li-mite di età, così come nessun obbligo di con-formarsi allo statuto standard viene prescrittodal legislatore. Entrambe le tipologie socie-tarie analizzate, sono comunque dei sotto-tipi della S.r.l. ordinaria, da ciò deriva cheil passaggio da un modello societario a un al-tro non impone di ricorrere alla procedura di“trasformazione” così come disciplinata dalCodice civile. Vale la pena segnalare che dal-la data di entrata in vigore ad oggi, le nuoveattività imprenditoriali costituite ricorrendo ainuovi modelli societari, hanno superato quo-ta 4 mila.

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93 MAGGIO 2013

area fiscaleimpresainforma

di Caterina Cannata

Entro la fine del me-se di aprile le im-prese e i professio-

nisti avrebbero dovutocomunicare all’ammini-

strazione finanziaria i dati relativi agli ac-quisti e alle vendite effettuate nel2012. Con il comunicato stampa del 15aprile 2013, però, l’Agenzia delle entrateha reso noto che la trasmissione dei da-ti delle operazioni rilevanti ai fini Ivarelative al 2012 (cosiddetto “Spesome-tro”) - a seguito delle modifiche normati-ve introdotte dal D.L. n. 16 del 2012 - nonpuò essere effettuata con le stesse moda-lità previste per le annualità fino al 2011;di conseguenza, il termine di trasmis-sione dei dati per tali operazioni, pre-visto per il 30 aprile 2013, non è più va-lido.Come noto, il citato D.L. n. 16 del 2012,ha disposto che, per le operazioni effet-tuate dal 1° gennaio 2012 tra operatorieconomici (cosiddette operazioni "busi-ness to business"), l’obbligo di comuni-cazione all’Agenzia delle Entrate riguar-da tutte le operazioni rilevanti ai finiIva e non più soltanto quelle pari o su-periori a 3.000 euro. Resta, invece, stabi-lita a 3.600 euro la soglia per le comu-nicazioni relative alle operazioni per

Spesometro, cambiano le modalità e c’è più tempo per l’invio dei dati

A seguito delle modifiche normative introdotte, i termini sono stati prorogati. La nuova scadenzae il nuovo modello di comunicazione saranno definiti e resi noti dell’Agenzia delle entrate “ ”

le quali non è previsto l’obbligo di emis-sione della fattura (cosiddette operazioni“business to consumer”).La nuova scadenza sarà definita con unsuccessivo Provvedimento del diretto-re dell’Agenzia delle entrate che ap-proverà anche il nuovo modello di co-municazione con le relative specifichetecniche tenendo conto delle numeroseproposte formulate dalle associazioni dicategoria.Nel provvedimento, tra le diverse misuredi semplificazione degli adempimenti, sa-

rà anche prevista la facoltà, per gli opera-tori commerciali che svolgono attività dilocazione e/o noleggio, di optare per lacomunicazione dei dati utilizzando il nuo-vo modello di comunicazione ed effet-tuando l’adempimento nei termini previstiper il nuovo “spesometro”.I soggetti interessati sono quelli che han-no stipulato contratti di locazione e/onoleggio di autovetture, caravan, altriveicoli, unità da diporto e aeromobili, iquali potranno pertanto evitare di presen-tare un ulteriore modello.

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Page 10: Impresa Informa

10 3 MAGGIO 2013 impresainforma

area lavorodi Silvia Carrara

La legge di Riforma delmercato del lavoro, en-trata in vigore il 18 luglio

2012, conosciuta ai più comeLegge Fornero, ha ampia-mente revisionato gli stru-

menti di tutela del reddito creando un unicoammortizzatore sociale (ASpI - Assicurazio-ne sociale per l’impiego) la cui funzione èquella di fornire ai lavoratori, che abbianoperduto involontariamente la propria occupa-zione, un'indennità mensile di disoccupa-zione. La nuova indennità ha però prodottoun aumento del costo del lavoro a carico del-le aziende. Vediamo come e in che misura. Con decorrenza 1° gennaio 2013 gli eventidi disoccupazione (ad esclusione di quellaagricola) sono confluiti in questa nuova Assi-curazione, pertanto non sentiremo più parla-re di indennità di mobilità né di indennità didisoccupazione nelle tre diverse varianti di dis-occupazione ordinaria, con requisiti ridotti, didisoccupazione speciale edile. Sentiremo par-lare appunto di ASPI. Innanzitutto occorre sot-tolineare che il nuovo ammortizzatore ha am-pliato il campo soggettivo dei beneficiari,potendo accedere ad esso tutti i lavoratori di-pendenti, i soci lavoratori di cooperative, ilpersonale artistico, teatrale e cinematografico,con rapporto di lavoro subordinato, e gli ap-prendisti, categorie, queste ultime, primaescluse.I requisiti di accesso alla prestazione, oltre laperdita involontaria dell’occupazione, sono iseguenti:1. stato di disoccupazione, ossia la condizio-ne del soggetto privo di lavoro, che sia imme-diatamente disponibile allo svolgimento ed al-la ricerca di una attività lavorativa 2. due anni di assicurazioni (ossia devonoessere trascorsi almeno due anni dal versa-mento del primo contributo contro la disoccu-pazione; il biennio di riferimento si calcolaprocedendo a ritroso a decorrere dal primogiorno in cui il lavoratore risulta disoccupato)e almeno un anno di contribuzione nel bien-nio precedente l'inizio del periodo di disoccu-pazione. Restano esclusi, dunque, dall’ASpI i lavoratoriche siano cessati dal rapporto di lavoro per di-missioni o per risoluzione consensuale del rap-porto. Il lavoratore ha diritto all’indennità nel-le ipotesi di dimissioni durante il periodotutelato di maternità ovvero di dimissioniper giusta causa. La risoluzione consensualenon impedisce il riconoscimento della presta-zione se intervenuta nell’ambito della proce-dura conciliativa presso la Direzione Ter-ritoriale del Lavoro.La durata massima in relazione ai nuovi even-ti di disoccupazione verificatisi a decorreredal 1° gennaio 2013 e fino al 31 dicembre2015, è stabilita come nella tabella a fianco: La durata massima del trattamento, a decorre-re dal 1° gennaio 2016 per gli eventi che siverifichino da tale data sarà di: - 12 mesi, per i lavoratori di età inferiore a 55anni, detratti i periodi di indennità eventual-

Aspi, nuova indennità di disoccupazione

Anno di cessazione Età anagraficadel rapporto di lavoro > 50 anni = / < 50 > 55 anni < 55 anni

2013 8 mesi 12 mesi 12 mesi2014 8 mesi 12 mesi 14 mesi2015 10 mesi 12 mesi 16 mesi

Periodo transitorio 2013-2015

mente fruiti negli ultimi dodici mesi, anchein relazione ai trattamenti brevi; - 18 mesi, per i lavoratori di età pari o su-periore ai 55 anni, nei limiti delle settimanedi contribuzione negli ultimi due anni, de-tratti i periodi di indennità eventualmentefruiti negli ultimi diciotto mesi.Come si diceva prima, il finanziamento deitrattamenti ASpI è a carico dei datori di la-voro che, a decorrere dal 1° gennaio 2013,concorrono con i seguenti contributi: 1) contributo ordinario pari all'1,31%,(stesso contributo versato per la Ds) per i la-voratori a tempo indeterminato, incrementa-to del contributo dello 0,30%, il quale è de-stinato, per le aziende che vi aderiscono, alfinanziamento dei Fondi interprofessionaliper la formazione continua, ( es. For.te ) op-pure devoluto al Fondo di rotazione del Mi-nistero dell'economia (2/3) e del lavoro(1/3). Pertanto, i datori di lavoro devonoversare un contributo complessivo pariall'1,61% (1,31% + 0,30%) della retribuzioneimponibile. Per quanto riguarda l'estensionedell'ASpI al personale apprendista, dal 1°gennaio 2013, a carico del datore di lavoro,è previsto un contributo dovuto per gli ap-prendisti, artigiani e non artigiani in misurapari all'1,61%, in analogia a quanto avvieneper gli altri lavoratori dipendenti. 2) contributo addizionale (a carico del dato-

L’assicurazione sociale per l’impiego fornisce un sussidio mensile a chi ha perso il lavoro ”

re di lavoro) pari all'1,4% per ogni rapporto dilavoro subordinato a tempo determinato, sul-la retribuzione imponibile ai fini previdenzia-li.Nel limite massimo di sei mensilità, si prevedela restituzione del contributo addizionale aldatore di lavoro: - in caso di trasformazione del contrattoin contratto a tempo indeterminato, nei li-miti delle ultime sei mensilità, successivamen-te al decorso del periodo di prova; - qualora il datore di lavoro assuma il la-voratore con contratto di lavoro a tempoindeterminato entro il termine di 6 mesi dal-la cessazione del precedente contratto a ter-mine. La restituzione piena (sei mensilità) ri-correrà solamente nei casi di trasformazione(entro la scadenza) del contratto da tempo de-terminato a indeterminato nonché nell'ipotesidi stabilizzazione intervenuta il mese successi-vo a quello di scadenza del contratto a termi-ne; nei casi di stabilizzazione successiva, ope-ra una contrazione prevista dalla norma. 3) contributo dovuto nei casi di interru-zione di rapporti di lavoro a tempo inde-terminato per causa diversa dalle dimissioni(in caso di licenziamento) e che danno dirittoall'ASpI, una somma pari al 41% del massima-le mensile di ASpI per ogni dodici mesi di an-zianità aziendale negli ultimi tre anni.

Page 11: Impresa Informa

di Maria Enza Giannetto

Modica prima della classe. La città inprovincia di Ragusa è il primo co-mune d’Italia dove la detestata tassa

di soggiorno verrà gestita direttamente dagliimprenditori del settore - albergatori, ristora-tori, guide turistiche, commercianti - inveceche dal Comune stesso. «Siamo davvero degli antesignani, vistoche, al momento, negli altri comuni che ap-plicano l’imposta, i ricavati entrano nelle cas-se comunali, e non sempre vengono reinve-stite per il turismo», è soddisfatto di questa de-libera comunale Paolo Failla, presidenteAscom di Modica e vicepresidente federalber-ghi Ragusa (nonché titolare del Palazzo FaillaHotel e dei due ristoranti “La gazza ladra” - 1stella Michelin - e “La locanda delcolonnello”) che ne è stato il grande promo-tore. «Purtroppo - spiega - anche se la leggeistitutiva che autorizza i comuni a metterequesta tassa prescrive che venga poi utiliz-zata per il settore turistico e la promozione,quando questo gettito arriva nelle casse co-munali diventa liquidità per altre esigenze.Per non dire che. per un comune può esserepromozione anche andare a rattoppare unabuca». Ma come è nata l’idea del consor-zio a Modica? «Non so dire se siastata solo fortuna ma quando il Co-mune ci ha comunicato la decisio-ne di inserire questa tassa io, qualerappresentatante degli imprenditoridel settore (per Federalberghi Ra-gusa ha la delega a Modica, Scicli eIspica) ho incontrato l’assessore alturismo manifestando le nostre ri-mostranze. Ne è nata una bella dis-cussione che ci ha portati a ragio-nare in questi termini. La proposta è stataquindi “mettete la tassa? fatela gestire a noiche abbiamo interesse a che questo denarovenga utilizzato per il rilancio e la pro-mozione”». Ecco quindi l’idea di far nascereil “Consorzio degli operatori turistici della cit-tà di Modica” che verrà istituito proprio inquesti giorni. Certo, l’atmosfera a Modica ègià quella di campagna elettorale, quindi è le-

Modica apripista: gli imprenditorigestiranno l’imposta di soggiorno

Paolo Failla, presidente Confcommercio cittadina e vicepresidente Federalberghi Ragusaparla della novità. «Il consorzio gestirà la tassa, reinvestendola per lo sviluppo turistico»“

cito chiedere se non si te-me che sia stata solo unamanovra elettorale. «Nessuno potrebbe consi-derarla un’idea sbagliata.

La delibera del Consiglio comunale è statavotata all’unanimità con un solo astenuto.Tutti sono stati d’accordo sul fatto che il“Consorzio degli operatori turistici del-la città di Modica” gestisca il 90% del get-tito dell’imposta di soggiorno». Un 90 % da calcolare su somme ancora po-co definite, perché le cifre delle presenzeturistiche, a detta degli operatori, variano

Al Consorzio verrà datoil 90% del gettito chepotrà essere usato per

varie attività del settore.A partire dalla promozione:abbiamo intenzione di creare

un brand “Modica”che attiri turisti dalmondo»

Paolo Failla

113 MAGGIO 2013

ascom sicilianeimpresainforma

molto a seconda di chi le calcola. «Purtroppo- aggiunge Failla - c’è anche molto sommer-so che dovremo cercare di combattere, peresempio automatizzando le prenotazioni. Co-munque credo si possa parlare di circa 200mila euro l’anno che potrebbero quindi es-sere reinvestiti per il turismo stesso e quindimoltiplicarsi nei prossimi anni».Ma come funzionerà, in pratica, questo me-todo pioniere nell’utilizzo dell’imposta? «Tecnicamente - spiega Failla - l’imposta disoggiorno viene applicata sempre dal comu-ne che la riceve su un conto corrente vinco-lato. Poi, ogni due mesi il 90% del gettitoverrà dirottato nel conto corrente delconsorzio che attraverso il suo consiglio diamministrazione deciderà come investirlo. Cisarà un vero e proprio piano industriale epenso che punteremo subito su alcune prio-rità come la promozione turistica, soprattuttoverso i paesi nordici. Inoltre, abbiamo inten-zione di creare un brand Modica che inclu-da il mare, le campagne, l’enogastronomia ditutto il circondario che deve essere presenta-to al mondo intero. L’obiettivo è quello di fardiventare Modica tappa obbligata per chi vie-ne in Sicilia. Oggi è impensabile cercare di at-trarre solo turisti siciliani o italiani, dobbiamorivolgerci al mondo intero. D’altra parte ab-biamo bellezze architettoniche, paesaggi-stiche senza eguali e un’enogastronomiache non ha rivali».

Page 12: Impresa Informa

di Paola Pasetti

Pochi punti in programma, ma di immedia-ta attuazione: «Prima di tutto, però, occor-re riorganizzare». Alla guida della Confcom-

mercio di Adrano da una decina di giorni - la suaelezione risale al 24 aprile scorso - Maria LetiziaStrano ha già le idee molto chiare, tutte impron-tate a un grande senso pratico. Ingrediente indi-spensabile vista la situazione dell’Ascom adranitache, pur avendo alle spalle una storia ultraven-tennale, viene fuori da un commissariamentodurato quattro anni. Un’eredità non facile.«La gestione precedente al commissariamento ciha lasciato un’eredità non florida, specie dal pun-to di vista economico. In questi quattro anni, pe-rò, siamo riusciti a formare un direttivo formatosoprattutto da giovani, che copre un po’ tutte leattività presenti nel territorio. Un presupposto im-portante per cercare di riorganizzare la nuovaConfcommercio facendo diventare protagonistetutte le categorie e non privilegiandone solo al-cune».Quali sono le vostre priorità?«Intanto è indispensabile cominciare dagli ufficidi Confcommercio: dobbiamo riorganiz-zare tutto, vogliamo portare ad Adrano icorsi che vengono effettuati presso le al-tre sedi, corsi di formazione e sperimen-tali; e poi sarà nostra cura ricontattare tut-ti gli associati, mostrando tutti i servizi cheoggi, a differenza degli anni passati, Conf-commercio può offrire. La riorganizzazio-ne e la presenza sul territorio sono fonda-mentali; in questa direzione si colloca an-che la prevista apertura del patronato, unservizio rivolto a tutti i cittadini, non soloa quelli che hanno un’attività commerciale».Qual è lo stato di salute dell’economia cittadi-na?«Adrano, come tutti i comuni del Catanese, è insofferenza, sono tante le attività costrette a chiu-

dere. La crisi da noi ha investito inparticolar modo l’agricoltura, leaziende sono state lasciate in granparte sole. Ecco perché sono con-vinta che ora più che mai sia im-

portante l’associazionismo; molte cose si possonoportare avanti solo attraverso l’aggregazione dipersone guidate da uno scopo comune che cosìpossono far sentire la propria voce».C’è un buon dialogo con l’amministrazione

La neo presidente della Confcommercio di Adrano illustra le linee della sua gestione. «Saremo più presenti sul territorio»“ ”

Maria Letizia Strano: «Via alla riorganizzazione»

ACIREALE

Puntare anche sul turismo religioso. Iniziativa Confcommercio

La volontà della Confcommercio di Acireale è quella di dare vita a un nuovo ciclo, di comincia-re a vivere la città "concorrendo" per la sua rinascita e la sua crescita. Lo stimolo rivolto a tut-te le forze operanti nell'ambito cittadino è partito domenica nel corso di un seminario.Un tavolo di tutto rispetto, a cui erano seduti Maria Pia Bertolucci, presidente nazionale delCentro turistico giovanile, Pietro Agen vicepresidente nazionale Confcommercio, FrancescoRusso docente di Pianificazione dei trasporti dell'Università di Reggio Calabria e Riccardo Ga-limberti presidente Provinciale Confcommercio ha esortato la città a programmare e investiresulle tante risorse del territorio che se sfruttate e valorizzate adeguatamente potrebbero permettere ad Acireale di essere concretamente par-te di un distretto turistico florido. Il territorio ionico-etneo è tra i più ricchi nel bacino mediterraneo, hanno sottolineato i relatori. Tanti sono statigli spunti che commercianti, imprenditori, professionisti, esperti e semplici cittadini hanno proposto per rilanciare l'economia e la vita sociale eculturale del territorio. Si potrebbero creare le basi per attrarre ad Acireale un turismo religioso, o per avere un giusto spazio in un circuito eno-gastronomico oppure puntare su architettura e risorse archeologico-museali e sulle bellezze paesaggistico-naturalistiche. Ma per pensare ingrande occorre partire dalle piccole migliorie concrete iniziando da una maggiore organizzazione del sistema di trasporti e delle infrastrutture.Erano presenti nella sala affollata, oltre a molti operatori del commercio e dell'imprenditoria cittadini, il vescovo Antonino Raspanti, che ha aper-to alla possibilità di rendere fruibili ai turisti i beni ecclesiali, Nicola D'Agostino, in rappresentanza della Regione, l'assessore al Commercio Ma-rio Pavone e l'assessore al Turismo Nives Leonardi, esponenti del Consiglio comunale e le forze dell'ordine. Il presidente della Confcommercioacese, Mario Russo, ha lanciato un messaggio chiaro: «Invito tutti a non puntare il dito, a smetterla di vederci avversari. Molti acesi ci hanno giàdimostrato la loro voglia di mettersi in gioco, di non arrendersi e di essere propositivi. Tutte le forze cittadine devono convogliare le proprie ener-gie per far rinascere Acireale. Solo uniti per il bene comune potremo farcela, se restiamo l'uno contro l'altro è la fine».

Licia CastorinaArticolo e foto pubblicati sul quotidiano La Sicilia di martedì 23 aprile 2013

12 3 MAGGIO 2013 impresainforma

delegazioni

comunale?«Ottimo, almeno nell’ultimo periodo dicommissariamento c’è stata grande col-laborazione. Il Comune ha sempre ac-colto le nostre proposte, come quelladel mercatino di Natale, che siamo ri-usciti a organizzare insieme pur nonavendo a disposizione grandi somme egrazie alla disponibilità dei commercian-ti ad autotassarsi. Una iniziativa che haavuto successo e che ci ha messo inbuona luce nei confronti del territorio». Presto Adrano andrà a elezioni. «Se non dovesse essere riconfermato l’at-tuale sindaco, la nostra priorità sarà

quella di presentarci come portavoce dei com-mercianti: Confcommercio dovrà diventare perl’amministrazione un soggetto con cui interloqui-re, in quanto rappresentante di un pezzo impor-tante di territorio. Faremo in modo d’essere inse-riti nella Consulta del Commercio con un nostrorappresentante, per seguire più da vicino quantoavviene all’interno delle istituzioni». Avete altre iniziative in cantiere?«Abbiamo in programma un evento importanteche si farà sul territorio di Adrano, ma è ancorapresto per parlarne. L’importante, in questo mo-mento, è concentrarci sugli obiettivi che ci siamodati per cominciare: pochi ma concreti».

A sinistra Maria Letizia Strano, presidente della Confcommercio di Adrano. Sopra, il direttivo con il presidente Pietro Agen

Page 13: Impresa Informa

SICUREZZA SUL LAVORO

Procedure standardizzate per la valutazione del rischio nelle Pmi

Dal 1° giugno 2013 le aziende che occupa-no fino a 10 lavoratori non possono piùavvalersi dell’autocertificazione per effet-tuare la valutazione dei rischi.Pertanto tutte le aziende al cui interno ope-rano dipendenti, soci o collaboratori do-vranno implementare e tenere aggiornato ildocumento di valutazione dei rischi (DVR).Anche le aziende che sino ad oggi si sonoavvalse della autocertificazione, dovrannodotarsi del DVR.La legge, per le aziende sino a 10 dipen-denti, prevede che il citato DVR dovrà es-sere redatto secondo le procedure stan-dardizzateConsiderato il grande numero di aziendeche dovranno adeguarsi alla normativa,Confcommercio Catania ha predispostouno specifico servizio ad hoc che prevede:• visione di tutta la documentazione azien-dale che riguarda la sicurezza sul lavoro• redazione del il documento di valutazionedei rischi secondo le procedure standar-dizzate• aggiornamento sulle modifiche normative• formazione del datore di Lavoro per la fun-zione di RSPP• corsi di formazione obbligatori per tutti i di-pendenti ( art. 37 D.LGS. 81/20018 )• corsi di formazione addetti antincendio• corsi di formazione addetti primo soccor-soCome sempre per il rilascio dei propri ser-vizi Confcommercio praticherà per gli Asso-ciati prezzi molto competitivi rispetto alle ta-riffe oggi richieste dal mercato.

dio Donati, segretario generale Assotir -è nostro preciso intento inchiodare alle pro-prie responsabilità il governo per la disatten-ta e spregevole operazione del non fare neiconfronti della categoria. Oggi vogliamomandare un messaggio chiaro, stimolare chipoliticamente è dormiente e non risolve iproblemi della sicurezza e della concorrenza.Ecco perché le Istituzioni devono avviare la“politica del fare” in toto e subito». Lo Stato non può venir meno agli impegnipresi e gli imprenditori sono determinati adandare avanti organizzando una delegazio-ne, con Tir al seguito, per portare le loroistanze fino a Bruxelles. Chiedono una nuo-va normativa nazionale, concordata con l’Eu-ropa, per il ripristino dell’ecobonus che vadaoltre gli interessi della categoria ma che siautile per la collettività in termini di beneficiambientali, sicurezza, alleggerimento deltraffico sulle autostrade.«Le imprese degli autotrasportatori – diceGiovanni Raniolo, legale rappresentantedella Ibleatir Spedizioni – hanno fatto do-manda ma la Ue ha ritenuto non più ammis-sibile il contributo. Ora vogliamo risposte ra-pide sulla vicenda, non possiamo più tolle-rare la latitanza storica di un governo nazio-nale che non ha fatto da intermediario conBruxelles, disattendendo le aspettative delleaziende. L’ecobonus del 2010 era già pre-visto nel bilancio delle aziende incide sul20-30% del fatturato delle imprese che neavevano tenuto conto nei bilanci aziendali,venendo meno ha causato gravi perdite.Contavamo sull’incentivo, tanto che abbiamotolto i mezzi dalla strada preferendo le viedel mare e affrontando spese maggiori percaricare i tir sulle navi».Agguerrite anche le tante donne imprenditri-ci del settore trasporto presenti all’incontroche hanno affrontato tematiche importanti

quali l’utilizzo del Sistri, il sistema di trac-ciabilità; l’aumento sconsiderato delle ta-riffe assicurative; la concorrenza sleale.Migliaia di veicoli industriali circolano senzaadeguata copertura assicurativa e non in re-gola con i tempi di guida e di sosta in virtùdelle pressioni stupide da parte della com-mittenza, che rasentano la “scelleratezza” sututti i versanti. Le cronache spesso parlano diTir che finiscono fuori controllo. E gli auto-trasportatori invocano regole, controlli emaggior sicurezza.«Tenuto conto che da un paio d’anni a que-sta parte – spiega Pino Bulla, vice presi-dente nazionale Assotir – le polizze assi-curative sono state gonfiate a dismisura soloper le aziende ubicate al Meridione, succedeche spesso, soprattutto i monoveicolari, sonotentati di ricorrere a sistemi assicurativipoco idonei, per una strana valutazione del-l’Ania che addebita alle imprese del Sud unmaggior numero di sinistri rispetto a quelledel Nord, salvo poi che gli incidenti all’80%dei casi avvengono proprio al Nord. C’è dadire ancora che gli autotrasportatori non so-no messi in grado di rispettare il codice del-la strada per i ritmi massacranti di lavoro im-posti, legati alla resa della merce in APT».

3 MAGGIO 2013impresainforma13

associazioni

Il settore dei trasporti è duramente colpito dalla crisi e dalla mancata concessione dell’incentivo nazionale“ ”

Assotir: «Il governo eroghi l’ecobonus»

In Italia sono circa diecimila le aziende deltrasporto che hanno chiuso nell’anno ap-pena trascorso; intorno a tremila quelle

con procedura fallimentare e oltre centomilai dipendenti rimasti senza lavoro. Nel Meri-dione la situazione è ancora più triste. Asso-tir, l’associazione italiana delle imprese ditrasporto, ha fatto sentire la sua voce duran-te un’affollata conferenza stampa tenutasinella sede di Confcommercio Catania. Achiedere alle istituzioni assunzione delleproprie responsabilità con l’erogazionedell’ecobonus, l’incentivo nazionale direttoa tutti gli autotrasportatori con l’obiettivo disostenere le imprese a fare il miglior usopossibile delle rotte marittime al fine di tra-sferire quote sempre maggiori di merci cheviaggiano su mezzi pesanti dalla strada allepiù convenienti vie del mare, sono stati i ver-tici nazionali, regionali e provinciali di Asso-tir. La crisi “Italia” ha determinato nell’arco didue anni il tracollo delle imprese, sulle qua-li è pesato come un macigno l’aumento deipedaggi autostradali lievitato in media del16%, nonostante oltre l’86% del trasportomerci avvenga su gomma. La C.E. con il nuo-vo programma Marco Polo II si prefigge diridurre il trasporto merci su gomma incenti-vando modalità alternative per gli autotra-sportatori, quali strada-ferrovia (utilizzata al2-3% a causa delle gravi carenze infrastruttu-rali) o strada-mare (utilizzata al 35-40%). L’in-tento è quello di riscontrare percorsi stradaliquanto più brevi possibili e sicuri, a garanziadell’autotrasportatore e del suo carico ma an-che del destinatario. Ma è stata proprio l’U-nione europea a bloccare l’erogazione dell’e-cobonus relativo al 2010, un incentivo cheviene assegnato per l’80% alle imprese delmeridione.«Nel rispetto dell’etica e dei modi che ci han-no sempre contraddistinto - afferma Clau-

Page 14: Impresa Informa

Secondo il ministero dell’Interno servono licenza (art. 68 delTULPS) e controllo tecnico preventivo della Commissione “

Il ministero dell’Interno - Ufficio perl’Amministrazione Generale Ufficio pergli Affari della Polizia Amministrativa e

Sociale - con nota del 14 marzo scorso in-dirizzata alla Prefettura di Catania – ha for-nito importanti e innovative indicazioni cir-ca la necessità o meno, nonché l’ampiez-za delle verifiche, (ex art. 80 del TULPS daparte della competente Commissione di Vi-gilanza), in occasione di feste tradizionalie altre manifestazioni aperte al pubbli-co, sia in spazi all’aperto che al chiuso, an-che a carattere religioso o politico, nell’am-bito delle quali vengono organizzati concer-ti o altre forme di spettacolo o intratteni-mento.Secondo il Ministero “in presenza di allesti-menti che siano suscettibili di esporre a ri-schi potenziali per la pubblica incolumità eper l’igiene, a causa dell’entità prevista del-l’affluenza di pubblico, creando uno spaziosufficientemente definito, sono da ritenerenecessari la licenza di cui all’art. 68 delTULPS e la verifica tecnica preventivadella competente Commissione di Vigi-lanza, indipendentemente dalla presenza omeno di strutture destinate agli spettatori”. Oggetto della verifica della Commissione divigilanza, quando ritenuta necessaria, è in-nanzitutto il controllo sulla sicurezza ge-nerale del luogo sul quale è previsto l’alle-stimento, delle sue vie di esodo, degli spa-zi accessibili al pubblico e di quelli pre-clusi all’accesso, della idoneità del terreno,degli eventuali servizi comuni. Da ulti-

mo, precisa il ministero, in tal caso può(eventualmente) determinarsi a cura dellaCommissione di vigilanza anche la capien-za, sulla base dei criteri stabiliti dal ministe-ro dell’Interno con D.M. del 6.3.2001, chepresuppongono una chiara delimitazionedell’area destinata all’allestimento. A ciò consegue una attenta valutazionedei profili di responsabilità, anche pena-le, ex art. 681 c.p. degli organizzatori – an-che se Enti pubblici, oppure organizzazionipartitiche o religiose - ed ex artt. 323 e 328c.p. delle Amministrazioni, che dovessero –rispettivamente - organizzare e autorizzareallestimenti significativi nei termini innanziindicati senza l’osservanza degli artt. 68 e 80del TULPS.

Anna Taccia Funzionario Responsabile F.I.P.E.

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14 3 MAGGIO 2013 impresainforma

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Feste e manifestazioni: necessarie le verifiche

Dal 5 luglio, Bijorhca - la fiera francese dei preziosi

ADO - COMUNICAZIONI

Al fine della mag-giore trasparenzadella circolazionedegli oggetti pre-ziosi usati e dellapiù efficace trac-ciabilità degli

stessi, la Questura di Catania, haritenuto, nel pubblico interesse, diintegrare la licenza di P.S. ex art. 9TULPS con le seguenti ulterioriprescrizioni di esercizio: • di ciascun oggetto prezioso usatodeve essere eseguita, conte-stualmente all’acquisizione, unanitida riproduzione fotografica,anche su supporto digitale nellaquale devono essere annotati il nu-mero e la data corrispondenti aquelli indicati nel registro; le foto-grafie devono essere raccolte inapposti allegato, in appendice, aciascun registro di riferimento;• È fatto divieto di eseguire ope-razioni di acquisto di oggetti pre-ziosi usati con persone minoren-ni. Le nuove autorizzazioni conter-ranno, oltre all’obbligo di osservaretutte le disposizioni di leggi e rego-lamenti vigenti in materia, anche lenuove prescrizioni; invece, per lepreesistenti autorizzazioni di P.S. ,ogni esercente dovrà preoccuparsidi far integrare le stesse, con lesuindicate prescrizioni obbligato-rie. A. T.

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Page 15: Impresa Informa

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153 MAGGIO 2013

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