in primo piano - cosvsi evince un impegno particolare della cooperazione italiana in progetti in...

12
113 In primo piano Ministero degli Affari Esteri Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo Cooperazione finanziaria 2008 Concessione di crediti di aiuto ai sensi dell’art. 6 legge n. 49/1987 I crediti di aiuto sono prestiti agevolati (concessionalità minima 35%) concessi a paesi in via di sviluppo. Tali crediti devono generalmente soddisfare due condizioni principali: a) il reddito pro capite del paese beneficiario non deve superare un determinato reddito pro capite annuale in accordo ai dati forniti dalla Banca mondiale (dollari Usa 3.705,00, secondo l’“Annual Report 2008”); b) i progetti finanziati non devono essere commercialmente viabili. Si riportano di seguito le caratteristiche principali: Soggetti beneficiari: Stati, banche centrali o enti di Stato di paesi in via di sviluppo; Tipologia di progetti e settori finanziabili: possono essere finanziati progetti di coo- perazione per la realizzazione di infrastrutture, “commodity aid” o “programme aid” destinati al- l’acquisto di beni e servizi di origine italiana. Sono considerati prioritari settori quali sanità, acqua, ambiente, energia, infrastrutture, for- mazione e patrimonio culturale. Termini e condizioni di rimborso del finanziamento: i termini e le condizioni di tali finanziamenti (tasso d’interesse, durata del credito, periodo di grazia) sono connessi al livello di concessionalità attribuito al paese in funzione del suo reddito pro capite. Ad esempio i paesi con reddito pro capite annuale “medio basso” (compreso tra 936 e 3.705 dollari Usa) hanno una concessionalità che può raggiungere un massimo del 60% a cui corrispondono attualmente le seguenti condizioni: tasso d’interesse: 0,10%; periodo di rimborso: 22 anni di cui 10 di grazia (questi dati si riferiscono all’anno 2008). Procedure: La richiesta di un credito di aiuto viene avanzata dal Pvs, tramite l’Ambasciata, agli Uffici competenti della Dgcs che ne valutano l’eleggibilità in funzione delle priorità e della program- mazione della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo. Il progetto, se ritenuto eleggibile, viene presentato al Comitato direzionale per l’emissione di un parere sulla concessione del credito. Successivamente viene elaborato un “accordo tra Go- verni” nel quale sono indicati l’iter per le procedure di gara, l’aggiudicazione dei contratti e l’e- rogazione del finanziamento. L’erogazione ai soggetti beneficiari viene effettuata dall’ente gestore del Fondo rotativo, at- tualmente Artigiancassa a seguito di un decreto emesso dal Ministero dell’Economia e delle Fi- nanze, dietro presentazione di stati avanzamenti lavori o fatture amministrative. I crediti di aiuto concessi dal Governo italiano (ai sensi dell’interpretazione data alla nor- mativa attualmente vigente) si riferiscono ad acquisizioni di beni e servizi di origine italiana (crediti di aiuto “legati”) con la possibilità di utilizzazione delle risorse locali a seconda dei set- tori d’intervento fino a una percentuale massima del 95%. Dal 2002, a seguito del recepimento della Raccomandazione Ocse-Dac del 2001, i paesi meno avanzati (Pma) sono destinatari di crediti di aiuto completamente “slegati”, ovvero che non comportano alcun beneficio a favore del paese erogatore del finanziamento. Dipco n. 17/2009

Upload: others

Post on 08-Aug-2020

0 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: In primo piano - COSVSi evince un impegno particolare della cooperazione italiana in progetti in settori quali: agricoltura, che è passata dal 4,00 del 2007 al 38,38% del 2008, industria,

113

In primo piano

Ministero degli Affari EsteriDirezione generale per la cooperazione allo sviluppo

Cooperazione finanziaria 2008

Concessione di crediti di aiuto ai sensi dell’art. 6 legge n. 49/1987

I crediti di aiuto sono prestiti agevolati (concessionalità minima 35%) concessi a paesi invia di sviluppo.

Tali crediti devono generalmente soddisfare due condizioni principali:a) il reddito pro capite del paese beneficiario non deve superare un determinato reddito

pro capite annuale in accordo ai dati forniti dalla Banca mondiale (dollari Usa 3.705,00, secondol’“Annual Report 2008”);

b) i progetti finanziati non devono essere commercialmente viabili.Si riportano di seguito le caratteristiche principali:• Soggetti beneficiari: Stati, banche centrali o enti di Stato di paesi in via di sviluppo;• Tipologia di progetti e settori finanziabili: possono essere finanziati progetti di coo-

perazione per la realizzazione di infrastrutture, “commodity aid” o “programme aid” destinati al-l’acquisto di beni e servizi di origine italiana.

Sono considerati prioritari settori quali sanità, acqua, ambiente, energia, infrastrutture, for-mazione e patrimonio culturale.

• Termini e condizioni di rimborso del finanziamento: i termini e le condizioni di talifinanziamenti (tasso d’interesse, durata del credito, periodo di grazia) sono connessi al livello diconcessionalità attribuito al paese in funzione del suo reddito pro capite. Ad esempio i paesicon reddito pro capite annuale “medio basso” (compreso tra 936 e 3.705 dollari Usa) hanno unaconcessionalità che può raggiungere un massimo del 60% a cui corrispondono attualmente leseguenti condizioni: tasso d’interesse: 0,10%; periodo di rimborso: 22 anni di cui 10 di grazia(questi dati si riferiscono all’anno 2008).

• Procedure:La richiesta di un credito di aiuto viene avanzata dal Pvs, tramite l’Ambasciata, agli Uffici

competenti della Dgcs che ne valutano l’eleggibilità in funzione delle priorità e della program-mazione della Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo.

Il progetto, se ritenuto eleggibile, viene presentato al Comitato direzionale per l’emissionedi un parere sulla concessione del credito. Successivamente viene elaborato un “accordo tra Go-verni” nel quale sono indicati l’iter per le procedure di gara, l’aggiudicazione dei contratti e l’e-rogazione del finanziamento.

L’erogazione ai soggetti beneficiari viene effettuata dall’ente gestore del Fondo rotativo, at-tualmente Artigiancassa a seguito di un decreto emesso dal Ministero dell’Economia e delle Fi-nanze, dietro presentazione di stati avanzamenti lavori o fatture amministrative.

I crediti di aiuto concessi dal Governo italiano (ai sensi dell’interpretazione data alla nor-mativa attualmente vigente) si riferiscono ad acquisizioni di beni e servizi di origine italiana(crediti di aiuto “legati”) con la possibilità di utilizzazione delle risorse locali a seconda dei set-tori d’intervento fino a una percentuale massima del 95%.

Dal 2002, a seguito del recepimento della Raccomandazione Ocse-Dac del 2001, i paesimeno avanzati (Pma) sono destinatari di crediti di aiuto completamente “slegati”, ovveroche non comportano alcun beneficio a favore del paese erogatore del finanziamento.

Dipco n. 17/2009

Page 2: In primo piano - COSVSi evince un impegno particolare della cooperazione italiana in progetti in settori quali: agricoltura, che è passata dal 4,00 del 2007 al 38,38% del 2008, industria,

114

A seguito della Raccomandazione Ocse-Dac del 25 luglio 2008, lo “slegamento” è statoesteso anche ai paesi Hipc (Heavily Indebted Poor Countries).

Stanziamenti

Lo stanziamento per la concessione di crediti di aiuto viene effettuato annualmente sul ca-pitolo “Fondo di rotazione”, gestito attualmente da Artigiancassa Spa. Il Ministero degli AffariEsteri/Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo è responsabile della programmazio-ne dei fondi relativi ai crediti di aiuto, dei negoziati con i paesi destinatari e della valutazionedei progetti e programmi da finanziare. A norma della legge n. 49/1987, il decreto di impegnodei fondi viene emesso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dopo un parere espressodagli organismi direzionali istituiti dalla legge n. 49/1987 e una richiesta in tal senso da parte delMinistro degli Affari Esteri. La gestione dei fondi (erogazione e rimborsi) viene curata dal no-vembre 2004 da Artigiancassa Spa.

La progressione degli stanziamenti sul Fondo rotativo dal 1988 è riportata nella tabella chesegue. Regolarmente alimentato dai rimborsi da parte della grande maggioranza dei paesi bene-ficiari, il Fondo non è stato rifinanziato nel 2008, analogamente al 2006 e al 2007.

(in milioni di euro)

Impegni del 2008

Pur nella diversità delle procedure e dei tempi richiesti, l’iter dei crediti di aiuto non è dis-simile da quello dei finanziamenti a fondo perduto.

Per un credito di aiuto il momento dell’allocazione corrisponde a quello in cui – esaurital’istruttoria tecnica e ottenuto il parere favorevole del Comitato direzionale – il Ministero degliAffari Esteri richiede l’emanazione del decreto di concessione. Come avviene per i doni, l’impe-gno coincide con la decretazione, da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, e laspesa si attua con la materiale erogazione dei fondi, da parte dell’ente gestore del fondo rotativo(Artigiancassa Spa).

Nel corso del 2008 i nuovi impegni (derivanti da crediti approvati precedentemente dal Co-mitato direzionale), per i quali il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha emesso il decretoche autorizza il gestore a stipulare la relativa convenzione finanziaria, sono stati 11 per un im-porto complessivo di circa 274 milioni di euro, segnando un incremento rispetto al 2007.

Gli 11 crediti di aiuto decretati nel corso del 2008 si indirizzano verso aree politicamenteed economicamente importanti per l’Italia (Balcani: 1; Bacino Mediterraneo e Medio Oriente: 3;Africa: 2; Asia: 4; America Latina: 1) e intervengono in settori prioritari per i Pvs quali infrastrut-ture, agroalimentare, sanitario, ambientale e sviluppo delle piccole e medie imprese. Tra i credi-ti più significativi approvati nel corso del 2008 si possono citare i seguenti progetti:

1. Vietnam - euro 15.000.000,00 per l’approvvigionamento idrico a Binh Thuan;2. Vietnam - euro 2.546.920,86 per l’ammodernamento del sistema nazionale di previsione

e di allarme preventivo delle inondazioni;3. Vietnam - euro 13.600.000,00 per il risanamento urbano di Ca Mau City;

Dipco n. 17/2009

Page 3: In primo piano - COSVSi evince un impegno particolare della cooperazione italiana in progetti in settori quali: agricoltura, che è passata dal 4,00 del 2007 al 38,38% del 2008, industria,

115 Dipco n. 17/2009

4. Vietnam - euro 9.500.000,00 per il risanamento urbano di Nui Than, provincia di QuangNam;

5. Iraq - euro 100.000.000,00 per il programma di rivitalizzazione del settore agricolo e deiservizi ad esso collegati;

6. Senegal - euro 20.000.000,00 per lo sviluppo delle Pmi locali e microcredito;7. Ghana - euro 20.000.000,00 per lo sviluppo delle Pmi locali;8. Serbia - euro 30.000.000,00 per lo sviluppo delle Pmi locali;9. Tunisia - euro 50.000.000,00 programma di aiuto alla Bilancia dei pagamenti.Per quanto riguarda gli impegni, la progressione, a partire dal 1988, è stata la seguente:

(in milioni di euro)

La distribuzione geografica degli impegni del 2008 è stata la seguente:

Area geografica Anno 2007 Anno 2008(valori in %) (valori in %)

Africa 44,30 14,62America Latina 0,00 1,83Asia 3,95 14,86Bmvo 51,75 57,73Balcani 0,00 10,96

100,00 100,00

Dal confronto con l’anno precedente emerge un ulteriore incremento degli impegni che siconcentrano soprattutto nell’area del Bacino Mediterraneo e Medio e Vicino Oriente. Tale au-mento è legato all’approvazione del Programma di rivitalizzazione del settore agricolo irachenodi euro 100 milioni, iniziativa che trae origine dal Trattato italo-iracheno di amicizia, Partenariatoe cooperazione, firmato a Roma il 23-1-2007.

La distribuzione settoriale degli impegni per quanto riguarda i crediti di aiuto nel 2008 èstata la seguente:

Settore intervento anno 2008 (valori in %)

Infrastrutture 17,77Energia (elettricità) 0,00Sanità 0,00Industria (Pmi) 43,86Agricoltura 38,38Culturale e formazione 0,00

100.00

Page 4: In primo piano - COSVSi evince un impegno particolare della cooperazione italiana in progetti in settori quali: agricoltura, che è passata dal 4,00 del 2007 al 38,38% del 2008, industria,

116

Si evince un impegno particolare della cooperazione italiana in progetti in settori quali:agricoltura, che è passata dal 4,00 del 2007 al 38,38% del 2008, industria, che ha segnato un in-cremento dal 27,00% al 43,86%.

Erogazioni

Nel corso del 2008 il volume delle erogazioni è stato pari a 107,33 milioni di euro, regi-strando una sensibile riduzione rispetto all’anno precedente (247,07), dovuta, soprattutto, ad al-cuni grandi progetti infrastrutturali, precedentemente approvati, le cui erogazioni nel 2007 eranoancora molto elevate.

Le erogazioni hanno riguardato i seguenti paesi: Albania, Algeria, Angola, Argentina, Ban-gladesh, Cina, Egitto, Etiopia, Ghana, Giordania, Honduras, India, Libano, Marocco, Territori pa-lestinesi, Serbia, Siria, Tunisia, Uruguay, Vietnam e Yemen.

(in milioni di euro)

Disponibilità del Fondo rotativo

Dall’inizio dell’attività fino al 31-12-2008 sono stati autorizzati crediti di aiuto per un impor-to complessivo equivalente a euro 8.599,41 milioni (al tasso di cambio del 31-12-2008).

L’importo totale dei crediti erogati dall’inizio dell’attività fino ad oggi è pari a euro 6.803,58milioni (al tasso di cambio del 31-12-2008).

Di conseguenza, gli impegni in essere al 31-12-2008, corrispondenti alla differenza tra l’im-porto dei crediti autorizzati (pari a euro 8.599,41 milioni) e l’importo delle erogazioni effettuate(pari a euro 6.803,58 milioni), ammontavano a un importo complessivo equivalente (al tasso dicambio del 31-12-2008) a euro 1.135,27 milioni circa (al netto degli storni e revoche pari a euro660,56 milioni).

Partendo da una situazione di disponibilità al netto degli impegni in essere al 31-12-2008pari a euro 1.384,60 milioni (euro 2.519,88 milioni meno euro 1.135,27 milioni) e considerandoche a fine anno figuravano come già approvati dal Comitato direzionale altri 13 crediti di aiuto,che verranno decretati non appena esperite le prescritte gare e risolti i problemi che ancorabloccano la decretazione, per un importo pari a euro 218,31 milioni, la disponibilità al netto deicrediti approvati dal Comitato direzionale al 31-12-2008 è pari a euro 1.166,29 milioni.

In conclusione, l’andamento della cooperazione per quanto riguarda i crediti di aiuto nel2008 ha registrato:

– un incremento degli impegni passati da euro 135,2 milioni a euro 273,61 milioni, da attri-buire essenzialmente al progetto Iraq;

– una diminuzione delle erogazioni, da attribuirsi essenzialmente ad alcuni grandi proget-ti infrastrutturali, precedentemente approvati, le cui erogazioni nel 2007 erano ancora moltoelevate;

– una soddisfacente disponibilità del Fondo rotativo, regolarmente alimentato dai rimborsida parte della grande maggioranza dei paesi beneficiari.

Dipco n. 17/2009

Page 5: In primo piano - COSVSi evince un impegno particolare della cooperazione italiana in progetti in settori quali: agricoltura, che è passata dal 4,00 del 2007 al 38,38% del 2008, industria,

117 Dipco n. 17/2009

Concessione di crediti agevolati ai sensi dell’art. 7 legge n. 49/1987

Lo strumento di cooperazione finanziaria di cui all’art. 7 della legge n. 49 prevede la “con-cessione di crediti agevolati alle imprese italiane per il parziale finanziamento della loro quotadi capitale di rischio in imprese miste da realizzarsi in paesi in via di sviluppo con partecipazio-ne di investitori pubblici e privati del paese destinatario, nonché di altri paesi”.

I crediti possono essere concessi a quelle società italiane che investiranno in Pvs considera-ti prioritari per la cooperazione italiana, con un reddito annuo pro capite inferiore a 3.595 dolla-ri Usa. È possibile accedere ai finanziamenti a fronte di conferimenti in denaro e/o natura inconto capitale sociale. Le partecipazioni al capitale di rischio delle imprese italiane ammesse alfinanziamento devono avere come oggetto la promozione di nuove iniziative, la riabilitazionee/o ampliamento di iniziative preesistenti, realizzate attraverso l’aumento del capitale di rischiodelle iniziative stesse. Tali iniziative devono essere volte a favorire lo sviluppo dei settori agrico-lo, industriale, nonché di quello delle infrastrutture limitatamente ai trasporti, alle telecomunica-zioni, all’energia, al settore idrico e a quello sanitario.

La partecipazione delle imprese italiane dovrà risultare “significativa” nel capitale di rischio,come pure nella gestione dell’impresa, nella formazione e sviluppo del management locale. Lapartecipazione degli investitori locali (imprese o cittadini del Pvs) non potrà essere inferiore al25% del capitale di rischio dell’ iniziativa. Il finanziamento agevolato non potrà in ogni caso su-perare l’importo di euro 10.329.138,00.

Il volume delle erogazioni per quanto riguarda il 2008 è nullo.Al 31-12-2008 il Fondo ha registrato una consistenza pari a un importo complessivo di euro

103,54 milioni.

Commodity Aid e Programme Aid a dono

I finanziamenti diretti da governo a governo, denominati Commodity Aid e Programme Aida dono, consistono in contributi a fondo perduto a sostegno della bilancia dei pagamenti deipaesi beneficiari, destinati all’importazione di beni strumentali e servizi connessi. Il CommodityAid ha una finalità generale di aggiustamento strutturale. Il Programme Aid è rivolto allo svilup-po, nel quadro di programmi definiti, di specifici comparti.

La cooperazione italiana subordina la concessione di tali finanziamenti all’origine italianadelle forniture (aiuti “legati”), consentendo tuttavia una deroga, fino a un massimo del 15% delvalore totale della fornitura, per prodotti non reperibili nel sistema produttivo italiano.

A partire dal 1° gennaio 2002, l’Italia, unitamente agli altri paesi donatori, ha recepito laRaccomandazione Ocse che invita a uno “slegamento” totale degli aiuti destinati a 49 paesi clas-sificati dalle Nazioni Unite come Pma (paesi meno avanzati).

La Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo ha elaborato procedure gestionalibilaterali: i governi beneficiari sono titolari e responsabili delle procedure di acquisizione di be-ni e servizi, mentre la cooperazione italiana si pone come organismo finanziatore e si riserva uncompito generale di supervisione e controllo sull’esecuzione dei programmi.

I Commodity Aid e i Programme Aid in corso di attuazione riguardano i seguenti paesi: An-gola, Egitto, Etiopia, Kenya, Mozambico, Nicaragua, Senegal, Serbia, Tunisia, Zambia e Zim-babwe.

Nel corso del 2008 si è registrato un incremento nell’utilizzo degli importi erogati per i se-guenti Commodity Aid a dono: Serbia (nell’ambito del quale sono stati aggiudicati 6 lotti per eu-ro 7.339.309,78), Egitto (nell’ambito del quale sono in corso di aggiudicazione e ratifica ulteriori6 lotti per un ammontare di euro 8.064.500,00), Tunisia (nell’ambito del quale sono in corso diaggiudicazione nuovi lotti).

L’andamento dei Commodity Aid e Programme Aid per il 2008 è riportato nella seguentetabella:

Page 6: In primo piano - COSVSi evince un impegno particolare della cooperazione italiana in progetti in settori quali: agricoltura, che è passata dal 4,00 del 2007 al 38,38% del 2008, industria,

118

Tabella riepilogativa sull’utilizzo dei programmi a dono

Commodity AidImporto Importo Stato di utilizzo

N. lottiProgramme Aid

Paese totale (1) erogato (2) % sull’importoaggiudicati

euro euro erogato (3)

Commodity Aid Angola 26.029.427,71 22.886.217,34 98% 80

Commodity Aid Egitto 30.987.413,95 36.161.964,36 49% 22

Programme Aid Etiopia 15.493.706,97 18.044.984,27 100% 8

Commodity Aid Kenya 9.812.681,08 9.812.681,08 100% 19

Programme Aid Mozambico 19.108.905,27 19.337.510,83 60% 13

Commodity Aid Nicaragua $4.000.000,00 (4) $4.497.808,85 (4) 80% 3

Commodity Aid Senegal 11.878.508,68 10.582.444,57 81% 26

Commodity Aid Serbia 16.411.422,48 9.955.711,24 78% 6

Commodity Aid Tunisia 46.480.000,00 47.730.205,33 94% 30

Programme Aid Tunisia $75.000.000,00 (4) $106.711.895,48 (4) 86% (5)(Sud Sahara)

Commodity Aid Zambia 7.746.853,49 8.489.349,45 95% 50

Commodity Aid Zimbabwe 20.658.275,96 9.036.015,81 98% 3

Fonte: elaborazioni su dati Mae.Note:(1) I dati si riferiscono all’importo totale stanziato a dono al paese beneficiario nell’ambito dei programmi di

Commodity Aid e Programme Aid.(2) I dati rilevano l’importo erogato a favore del paese beneficiario (inclusi gli interessi maturati sul conto cor-

rente bancario).(3) I dati registrano l’importo effettivamente impegnato dal paese beneficiario (al lordo delle commissioni a fa-

vore della società di procurement, della società di sorveglianza e della banca agente), calcolato in percentuale sul-l’importo erogato risultante dalla colonna precedente.

(4) I dati del Commodity Aid Nicaragua e del Programme Aid Tunisia sono espressi in dollari Usa.(5) Il Programme Aid Tunisia è un programma che prevede la realizzazione di diversi progetti multisettoriali (at-

tualmente 4 sono terminati, 4 in corso di esecuzione e 1 in aggiudicazione) nel Sud della Tunisia.

Conversione del debito – Debt-for-development swap

La conversione del debito originato da crediti di aiuto in progetti di sviluppo è un meccani-smo che prevede la cancellazione di parte del debito concessionale in valuta convertibile dovu-to all’Italia a fronte della messa a disposizione da parte dei paesi debitori di risorse equivalentiin valuta locale destinate alla realizzazione di progetti concordati tra i governi e finalizzati allosviluppo socioeconomico, alla protezione ambientale e alla riduzione della povertà.

Le operazioni di conversione debitoria sono disciplinate dall’art. 54, comma 1, della leggen. 449 del 27 dicembre 1997, recante “misure per la stabilizzazione della finanza pubblica” (col-legato alla Legge finanziaria 1998) e, sotto il profilo della disciplina delle operazioni, dai decretidel Ministro del Tesoro 5 febbraio 1998 per i crediti commerciali e 9 novembre 1999 per i creditidi aiuto.

Sono eleggibili a operazioni di conversione i paesi per i quali sia previamente intervenutaun’intesa al Club di Parigi; l’accordo di ristrutturazione raggiunto in tale sede deve prevederespecificamente la possibilità di procedere alla conversione del debito.

Con l’approvazione della Legge finanziaria per il 2007 è stato modificato un articolo (art. 5)della legge n. 209 del 25-7-2000 in modo da consentire la conversione anche di quei crediti diaiuto che non abbiano subìto in precedenza una ristrutturazione. Tale possibilità è consentita ol-

Dipco n. 17/2009

Page 7: In primo piano - COSVSi evince un impegno particolare della cooperazione italiana in progetti in settori quali: agricoltura, che è passata dal 4,00 del 2007 al 38,38% del 2008, industria,

119 Dipco n. 17/2009

tre che nel caso di catastrofi naturali anche nel caso di iniziative promosse dalla comunità inter-nazionale a fini di sviluppo che consentano un efficace partecipazione italiana.

Su richiesta del paese debitore con cui si negozia una ristrutturazione, su base volontaria ebilaterale, possono essere concluse operazioni di conversione sugli ammontari oggetto di ristrut-turazione. Per questioni di trasparenza e nel rispetto dei princìpi di equità e solidarietà, il Clubrichiede informative ai membri creditori sulle operazioni di conversione debitoria che, ove ilpaese debitore non stia ottemperando agli obblighi sottoscritti in un’intesa multilaterale, potreb-bero essere previamente bloccate su richiesta di un singolo membro creditore.

Negli anni 2000-2008 l’Italia è stato il paese membro più attivo sul fronte delle conversionidebitorie da crediti di aiuto. Accordi sono stati conclusi, in ordine cronologico, con Marocco,Giordania, Egitto, Tunisia (abbattimento tassi d’interesse), Perù, Algeria, Ecuador, Yemen, Indone-sia, Gibuti, Kenya, Pakistan, Perù (II), Egitto (II) ed Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia perun ammontare complessivo di euro 473.217.519,61 e di dollari Usa 506.777.600,01. L’importo ef-fettivamente convertito al 31-12-2008 è pari a euro 295.116.093,21 e a dollari Usa 346.438.388,12.

I progetti finanziati con le risorse liberate dalla conversione hanno interessato in via priori-taria i settori dell’istruzione (scuole, università, biblioteche), della sanità (ospedali, strutture sani-tarie di base, campagne contro l’abuso di droghe, distribuzione medicinali), delle risorse idrichee dello sviluppo rurale (valorizzazione zone agricole, costruzione strade rurali, approvvigiona-mento acqua potabile).

Lo strumento della conversione si è rivelato idoneo ai fini del contributo alla riduzione del-la povertà e alla creazione di posti di lavoro nelle aree più svantaggiate che altrimenti nonavrebbero potuto beneficiare delle risorse del bilancio pubblico.

Rapporti con le istituzioni finanziarie internazionali

La Dgcs collabora con le istituzioni finanziarie internazionali, quali la Banca mondiale e leBanche di sviluppo regionali in Africa (African Development Bank) e in America Latina (BancoInteramericano de Desarrollo, Corporación Andina de Fomento e Banco Centroamericano deIntegración Económica).

In questo ambito la cooperazione italiana ha fatto ricorso ai fondi fiduciari, sia per affianca-re l’azione della Dgcs in favore di singoli paesi, sia per portare avanti iniziative di carattere te-matico o regionale.

Per quanto riguarda le attività a favore di singoli paesi, il ricorso alle Banche di sviluppo sigiustifica sia per ragioni di efficacia, sia per l’effetto “leva” – vale a dire di aggregazione di risor-se aggiuntive – sia infine per il valore aggiunto in virtù delle competenze particolari riconosciu-te alle stesse. Nel caso delle iniziative di carattere tematico o regionale, invece, il ricorso si giu-stifica in ragione della capacità autonoma delle Banche di promuovere approcci globali alleproblematiche dello sviluppo.

I fondi fiduciari attivi presso la Banca mondiale sono 45 (13 “single donor” e 32 “multi-donor”), di cui 22 a copertura mondiale e 23 regionali. Dal punto di vista geografico, le regioniprioritarie di intervento sono: Africa (11 fondi), Medio Oriente (3), America Latina (3), Balcani(4), Asia (2) 1.

In ambito Ifad, inoltre, resta attivo il fondo Ruralfin dedicato alla microfinanza, avviato nel2005 con una dotazione di euro 5 milioni (dollari Usa 6.104.250). Nel corso del 2008 è stato de-ciso il finanziamento di un progetto aggiuntivo relativo alla microfinanza in Ghana per un valo-re di dollari Usa 1.850.250.

Per quanto riguarda le Banche a carattere regionale, presso il Bid (Banca interamericana disviluppo) sono attivi 5 Trust Fund “single donor”. Il più recente, costituito alla fine del 2007, è il“Trust Fund for Regional Competitiveness”, che nel 2008 ha finanziato iniziative di sviluppo so-

1 Per quanto riguarda la Banca mondiale sono stati indicati i fondi finanziati dalla Dgcs (nel totale) e non soloquelli dell’Ufficio VIII.

Page 8: In primo piano - COSVSi evince un impegno particolare della cooperazione italiana in progetti in settori quali: agricoltura, che è passata dal 4,00 del 2007 al 38,38% del 2008, industria,

120

stenibile in favore delle imprese latinoamericane micro, piccole e medie, in particolare in Perù,El Salvador e Bolivia. Oltre al “Trust Fund for Regional Competitiveness”, sono al momento atti-vi i seguenti fondi: “Information and Communication Technology”, che prevede il finanziamentodi studi, assistenza tecnica e progetti nel campo dell’Ict e dell’e-government per lo sviluppoeconomico e sociale e la riduzione del livello di povertà; “Micro Enterprises Development”, chefinanzia piccoli progetti produttivi e di microcredito presentati da Ong, imprese private o istitu-zioni pubbliche locali; “Italian Consulting Firms and Specialized Institutions”, con il quale sonofinanziati studi di fattibilità, attività di assistenza tecnica, studi settoriali e iniziative promossedalla Banca. Infine presso l’“Inter-American Investment Corporation”, sempre del gruppo Bid, èoperante un Trust Fund per attività di assistenza tecnica alle imprese e alle istituzioni locali inAmerica Latina, fornite da consulenti o società di consulenza italiani.

Presso l’“Inter-American Development Bank”, nel 2008, è stato finanziato per 950.000 euroil Secci (Sustainable Energy Climate Change Initiative), un fondo multidonatori volto a dare as-sistenza ai governi della regione Lac (Latin America and the Caribbean) nelle sfide legate aiproblemi energetici e ambientali. Obiettivi principali del fondo sono lo sviluppo e la promo-zione delle energie rinnovabili, il risparmio energetico e lo sviluppo del mercato dei certificatidi emissione nella regione, così come la promozione di iniziative di adattamento ai cambia-menti climatici.

Presso il Bcie (Banca centroamericana di integrazione economica) è attivo un Fondo unicoitaliano di cooperazione (dollari Usa 1.663.123,75) che, d’intesa con la Banca, si concentra sulfinanziamento di iniziative di carattere regionale per promuovere le priorità della cooperazioneitaliana in quell’area.

Presso la Caf (Corporación Andina de Fomento) è attivo un fondo del valore di 6 milioni didollari: nel 2008 sono state avviate due iniziative in Perù, una a favore del settore della pesca edell’acquacoltura e l’altra a favore del commercio equo solidale nel settore tessile.

Presso la Banca africana di sviluppo la cooperazione ha avviato delle iniziative mirate a ri-lanciare una collaborazione focalizzando l’attenzione nel settore delle infrastrutture. Nel corsodella seconda metà dell’anno sono state avviate delle iniziative di carattere preparatorio perospitare in Italia la riunione annuale dell’“Infrastructure Consortium for Africa”, l’iniziativa G8che coinvolge le principali istituzioni finanziarie regionali, le istituzioni politiche, il Nepad e lesue appendici regionali, oltre che i donatori del G8. In quell’ambito la cooperazione italiana hamesso a punto una iniziativa per mobilizzare capitali privati in favore delle infrastrutture.

Per quanto riguarda le iniziative recenti presso la Banca mondiale, nel 2008 la coo-perazione italiana ha effettuato interventi nei seguenti settori prioritari:

– ambiente: nel 2008 è stato avviato un nuovo fondo volto a contrastare i cambiamenticlimatici nei paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente, fornendo assistenza tecnica ai governilocali allo scopo di favorire iniziative di adattamento e di mitigazione, diventandone il donatoredi riferimento. Nel 2009 l’Italia ospiterà presso il Ministero degli Affari Esteri la riunione inaugu-rale del fondo. Inoltre, si è contribuito con 250 mila euro al fondo per la forestazione, Profor, alquale l’Italia ha aderito nel 2007;

– microfinanza: nel corso del 2008 la Dgcs ha riattivato una sua piena partecipazionealle attività promosse a Washington dal Gruppo consultivo della Banca mondiale per la micro-finanza (Cgap) che in questa fase favorisce uno sviluppo delle metodologie da applicare perpromuovere la microfinanza nei Pvs. Dal mese di gennaio 2009 presta servizio presso il Cgapun Jpo (Junior professional officer) italiano, esperto di regolamentazioni, finanziato attraversoil programma di Undesa. Si è inoltre riattivato il finanziamento di programmi specifici di mi-crofinanza attraverso il canale bilaterale, facendo ricorso al credito di aiuto per la capitalizza-zione di istituzioni locali di microfinanza (si veda nei crediti di aiuto l’iniziativa approvata nelcorso del 2008 in Senegal);

– patrimonio culturale: l’Italia ha rifinanziato il nuovo fondo sul patrimonio culturale, il“Cultural Heritage and Sustainable Development” Trust Fund, con un contributo pari a euro950.000. L’obiettivo è quello di avvalersi del patrimonio culturale come strumento specifico perlo sviluppo, promuovendone un utilizzo sostenibile attraverso iniziative regionali incentrate su

Dipco n. 17/2009

Page 9: In primo piano - COSVSi evince un impegno particolare della cooperazione italiana in progetti in settori quali: agricoltura, che è passata dal 4,00 del 2007 al 38,38% del 2008, industria,

121 Dipco n. 17/2009

analisi finanziarie, servizi di consulenza, assistenza tecnica e “capacity building”, che possanofornire sostegno a operazioni di ampio respiro finanziate dalla Banca;

– infanzia: nel 2008 è stato ricapitalizzato con 4 milioni di euro il fondo per la riabilitazio-ne dei minori in situazioni di “post conflict” in Africa, il “Children and Youth in Africa” (Chyao)che nasce come seguito della conferenza organizzata nel 2005 dalla cooperazione italiana aFreetown e che, nella fase attuale, finanzia progetti proposti e realizzati da Ong in Sierra Leone,Liberia, Mali, Niger e Senegal. Nell’ambito delle tematiche di genere, la Dgcs ha continuato asupportare un progetto, finanziato nel corso del 2006 attraverso l’istituzione del fondo “PovertyAlleviation and Legal Rights for Egyptian Women, Adolescents and Young Children” (448 milaeuro), volto a promuovere la registrazione dei minori in Egitto, nella prospettiva di una strategiaper migliorare la tutela dei diritti civili delle bambine;

– disabilità: la cooperazione ha versato il suo secondo contributo, pari a 350 mila euro, alfondo “Disability & Development” che finanzia la “Global Partnership for Disability and Deve-lopment” (Gpdd), alleanza mondiale tra governi, Ong e “stakeholders” il cui scopo è combatterel’esclusione e l’impoverimento delle persone disabili e incoraggiare i governi dei Pvs e le agen-zie di cooperazione internazionale affiché i diversamente abili siano inclusi nelle politiche e neiprogrammi di riduzione della povertà. Nel 2009 l’Italia ospiterà, a Torino, il secondo “AnnualMeeting” del Gpdd;

– sviluppo del settore privato: la cooperazione italiana ha finanziato il “Master TrustFund” del Fias (Investment Climate Advisory Service), con un contributo di 500 mila euro. Sitratta di un fondo multidonatori istituito per finanziare le attività poste in essere dal Fias, voltead assistere i Pvs nella creazione di un ambiente economico favorevole allo sviluppo delle atti-vità imprenditoriali e degli investimenti diretti in un’ottica di riduzione della povertà. Nel 2008è stato inoltre finanziato con 950 mila euro il “Public-Private Infrastructure Advisory Facility”(Ppiaf). Scopo del fondo è di aiutare i Pvs a migliorare il proprio sistema infrastrutturale for-nendo assistenza tecnica in campo procedurale, legale e di supporto alle politiche pubbliche,al fine di elaborare strategie di sviluppo che si avvalgano della partnership tra pubblico e pri-vato;

– ricerca agricola: anche nel 2008 la Dgcs ha finanziato con 4 milioni di euro il fondoper la ricerca agricola (Cgiar), che la vede da oltre 30 anni tra i maggiori donatori, partecipandoattivamente ai dibattiti sull’allocazione delle risorse ai 15 centri di ricerca, uno dei quali, quellosulla biodiversità, è ubicato in Italia.

Fondo europeo di sviluppo - X Fes 2008-2013

Il Fondo europeo di sviluppo (Fes) è lo strumento della cooperazione allo sviluppo degliStati membri dell’Unione europea verso 77 paesi Acp (Africa, Caraibi, Pacifico) e i 21 Paesi eTerritori d’oltremare.

Attualmente il Fes è regolato dall’Accordo di Cotonou, siglato nel 2000 e modificato nel2005. Si tratta di un fondo alimentato da contributi volontari dei paesi membri dell’Unione, nonfa parte del budget comunitario ed è dotato di uno specifico regolamento per l’individuazione eil finanziamento dei progetti.

Dal 1° luglio 2008 è formalmente in vigore il X Fes che dispone di una dotazione di 22,682miliardi di euro ai quali si aggiungono 2.030 milioni per prestiti a valere su risorse proprie dellaBei.

La chiave di finanziamento italiana, leggermente superiore a quella assegnatale nel IX Fessarà del 12,86%, corrispondente a 2.916 Meuro sull’intero periodo.

La ripartizione dei fondi tra Acp, Ptom e spese di gestione è individuata da un Accordo fir-mato a Bruxelles dagli Stati membri (Sm) il 17 luglio 2006; il dettaglio delle allocazioni previsteper gli Acp è invece contenuto nel Protocollo finanziario all’Accordo di Cotonou, così comedefinito nella riunione ministeriale congiunta Ue - Acp di Port Moresby del 1-2 giugno 2006.

Page 10: In primo piano - COSVSi evince un impegno particolare della cooperazione italiana in progetti in settori quali: agricoltura, che è passata dal 4,00 del 2007 al 38,38% del 2008, industria,

122

Composizione del X Fes(in Meuro)

Fondi destinati ai paesi Acp 21.966– Cooperazione nazionale e regionale (Pin e Pir) 17.766– Cooperazione intra-Acp 2.700– Investment Facility 1.500

Fondi destinati ai Ptom 286

Spese di gestione del Fondo 430– per la parte Acp 424– per la parte Ptom 6

Totale X Fes 22.682

Fondi propri Bei 2.030– per prestiti destinati agli Acp 2.000– per prestiti destinati ai Ptom 30

Il Comitato di gestione del Fes è composto da rappresentanti degli Stati membri ed è istitui-to presso la Commissione. Per l’Italia i rappresentanti sono un membro del Ministero degli AffariEsteri e uno del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il Comitato ha il compito di approvarele proposte di finanziamento; a partire dal X Fes le proposte su singole idee progettuali sonostate sostituite dai Piani di azione annuale.

La programmazione nazionale si fonda sui “Country Strategy Papers” (Csp), redatti con-giuntamente dalla Commissione e dai paesi partner con il coinvolgimento degli Sm presenti inloco, attraverso un processo negoziale iniziato nella prima metà del 2006 e, nella quasi genera-lità dei casi, sostanzialmente conclusosi nella prima metà del 2007. Il Csp si compone di una se-zione diagnostica sulla situazione politica, economica e sociale del paese partner, seguita dauna panoramica sulle esperienze di cooperazione Fes, Sm e altri donatori in corso. Queste duesezioni sono la premessa per la formulazione della strategia di intervento del X Fes (descritta indettaglio nel Programma indicativo nazionale - Pin, allegato al Csp).

Secondo la logica dell’efficacia dell’aiuto e della divisione del lavoro, per ogni Acp il XFes si focalizza solo in due settori cosiddetti di concentrazione, con alcuni limitati interventiin settori non focali. In circa 40 paesi, a questi si affiancherà una componente più o meno im-portante di sostegno diretto al bilancio generale.

A fine 2008 il Comitato Fes ha dato la sua approvazione a poco più di 70 Csp.

• La “governance” e il meccanismo della tranche incentiva

Per la componente programmabile (cosiddetta envelope A) a valere sui Programmi indicativinazionali (Pin), la Commissione ha previsto una allocazione iniziale di circa 10.700 Meuro. Ulte-riori fondi, corrispondenti a circa il 25% di questa dotazione iniziale, potranno essere destinati aiPin sulla base della cosiddetta “tranche incentiva”, strumento ideato per incoraggiare gli Stati be-neficiari a impegnarsi sulla strada della “governance” politica ed economica.

Innovazione introdotta dal X Fes, concretamente la tranche incentiva sarà determinata perciascun paese alla fine di un percorso durato mesi, iniziato durante il 2006 con la predisposizio-ne di un “governance profile” da parte della Commissione e degli Sm presenti in loco. In rispo-sta alle criticità in tema di “governance” eventualmente emerse dall’analisi di questo profilo,ogni Acp è stato invitato a formulare un piano di azione. Successivamente la Commissione haproceduto a una valutazione dei piani alla luce della loro pertinenza, ambizione e credibilità,proponendo agli Sm presenti in loco una allocazione aggiuntiva del 10, 20, 25 o 30%, alle quali

Dipco n. 17/2009

Page 11: In primo piano - COSVSi evince un impegno particolare della cooperazione italiana in progetti in settori quali: agricoltura, che è passata dal 4,00 del 2007 al 38,38% del 2008, industria,

123 Dipco n. 17/2009

si somma un bonus del 5% in caso di completamento dell’“African Peer Review Mechanism”(Aprm). Questa metodologia operativa ha ricevuto una approvazione formale da parte del Co-mitato Fes nella sessione del 4 luglio 2007. Al momento sono state determinate le tranche incen-tive per oltre 60 paesi Acp (3 del 10%, 11 del 20%, 41 del 25%, 5 del 30%, dati comprensivi in 3casi del bonus Aprm), mentre per i restanti 17 paesi ci sono dei ritardi (in particolare per i carai-bici, che si cerca di incoraggiare a prendere maggiori impegni in tema di trasparenza dei regimifiscali).

• Il peso relativo dei settori nei Csp

Pur non essendo questi dati definitivi, è senz’altro possibile, basandosi sui Csp già appro-vati e su alcuni documenti di lavoro della Commissione, formulare delle prime considerazionisui settori di intervento che saranno scelti per ogni paese nel X Fes. Il dato che appare più evi-dente è la presenza del settore infrastrutturale in 32 dei 47 paesi africani (anche se in almeno 3paesi dovrebbe essere un impegno percentualmente di poco peso sull’allocazione nazionale).Al contrario il settore della salute non sembrerebbe rivestire un peso importante, essendo pre-sente solo in 13 di questi paesi (di cui 5 come settore focale), così come l’educazione, previstain 10 paesi. Il discorso è invertito con riferimento all’area del Pacifico, dove educazione e saluteinsieme conteranno per il 46% delle allocazioni nazionali.

In realtà questi dati presi singolarmente non danno una visione completa della situazione.Si segnala infatti come la percentuale del peso delle infrastrutture sul totale delle risorse del Fesdiminuirà dal 27% del IX (3.750 Meuro) al 24% del X (proiezione massima di 5.600 Meuro). Ildato aggregato di educazione e salute (esiste al momento solo quello relativo alle allocazioninazionali ma, come si vedrà nella sezione successiva, iniziative importanti in questi settori sonofinanziate sulla componente intra-Acp) sale in valore assoluto da 580 Meuro a 710 Meuro, mascende anch’esso in percentuale dal 8% al 6,1%.

Il dato su educazione e salute va però letto alla luce di quello relativo al sostegno generaleal bilancio, che sale in percentuale sulle allocazioni nazionali dal 24,7% del IX Fes al 30% del X(con un incremento in valore assoluto di 1.800 Meuro). Questa precisazione è importante per-ché il “budget support” viene erogato ogni anno in una tranche fissa (65% in media) e una tran-che variabile (35% in media): la variabile viene commisurata ai risultati raggiunti dal paese part-ner in una serie di parametri, dove quelli relativi all’istruzione e alla salute pesano per il 50%circa. A questo proposito va ricordato che la delegazione italiana ha raccomandato alla Commis-sione di elaborare anche parametri relativi all’acqua.

Nell’ambito della cooperazione nazionale sono infine previsti 1.800 Meuro per imprevisti(cosiddetto envelope B). Di questi, un ammontare iniziale di 600 Meuro è ripartito, evidente-mente con diversi volumi, tra i vari Csp/Pin, mentre 1.200 Meuro sono accantonati come riservaed eventuale utilizzo a titolo di Flex (fondo che compensa le cadute di reddito da export in ca-so di caduta dei prezzi sul mercato internazionale o catastrofi naturali).

La programmazione regionale e intra-Acp

Alla cooperazione nazionale si affiancano sei programmi regionali per un ammontare di ri-sorse per circa 1.750 Meuro. A questo fine, sono state individuate già nei Fes precedenti sei re-gioni in cui sono raggruppati i diversi paesi Acp: Africa occidentale, Africa centrale, Africa orien-tale-meridionale-Oceano indiano, Africa meridionale (paesi Sadc), Caraibi e Pacifico. In questoambito, la cooperazione Fes si rivolge soprattutto ai settori della integrazione regionale e delrafforzamento delle capacità delle organizzazioni regionali (Cedeao, Eac, Cemac, Sadc, Caricom,Pif); non mancano tuttavia iniziative per settori specifici (a titolo non esaustivo si citano i pro-grammi per la formazione e l’impiego nei paesi di lingua portoghese, per la sicurezza alimenta-re nei paesi Sadc, per l’istruzione nei paesi caraibici).

Sono stati fino a questo momento approvati 5 Rsp (Regional Stretegy Papers), e precisa-mente per le seguenti regioni: Africa occidentale, Africa meridionale - Sadc, Pacifico, Caraibi,Africa orientale e meridionale.

Page 12: In primo piano - COSVSi evince un impegno particolare della cooperazione italiana in progetti in settori quali: agricoltura, che è passata dal 4,00 del 2007 al 38,38% del 2008, industria,

124

La componente intra-Acp (2.700 Meuro) è destinata al finanziamento dei programmi che in-teressano indistintamente tutti i paesi Acp. Tra i programmi realizzati nel corso del IX Fes figura-no i contributi al “Global Fund Atm”, il partenariato con l’Oms, il finanziamento al programmadi cooperazione interuniversitario Edulink, l’iniziativa Erasmus-Mundus, il contributo all’Educa-tion for all - Fast track initiative, i contributi al fondo fiduciario per le infrastrutture in Africa,“water” ed “energy facilities”, contributo all’Unione africana, il finanziamento “African Peace Fa-cility” (Apf). I negoziati sull’utilizzo delle risorse messe a disposizione con il X Fes si sono con-clusi con il Gruppo dei paesi Acp, e si prevede che il documento di strategia intra-Acp vengavotato dal Comitato Fes entro la fine di novembre 2008, per poi essere trasmesso al Comitatodegli Ambasciatori Acp e firmato entro il mese di dicembre.

Dipco n. 17/2009