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1 notes n. 6/2016 Feedbac ac ac ac ack d k d k d k d k dalle ce le ce le ce le ce le cele le le le lebrazio razio razio razio razioni ni ni ni ni sui s ui s ui s ui s ui set et et et ettant’anni nni nni nni nni de de de de dell’AIM IM IM IM IMC Conf nf nf nf nfer er er er erenza nazio enza nazio enza nazio enza nazio enza naziona na na na nale 2016 le 2016 le 2016 le 2016 le 2016 Poste Italiane S. P. A. Spedizione in abbonamento postale D. L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/04 n. 46) Art. 1, comma 1, DCB - Roma Direttore: Giuseppe Desideri - Direttore responsabile: Mariella Cagnetta Reg. Tribunale di Roma n. 8617 del 1962 - Quota annua di abbonamento euro 11,00 C. C. P. n. 37611001 Direzione - Redazione - Amministrazione - Stampa Clivo di Monte del Gallo, 48 00165 Roma Tel. 06634651-2-3-4 Fax 0639375903 [email protected] marzo 2016 I n questo numero 6 n. n. n. n. n. A ll’indomani dell’en- tusiasmante esperienza del Giu- bileo dei “maestri dell’AIMC” e del Convegno nazionale per il set- tantesimo anniversario della no- stra istituzione (Roma, 12-13 marzo u. s.), numerosi sono sta- ti gli echi giunti da varie parti del- la rete associativa e diffusi dalla stampa nazionale e locale. In questo numero di Notes, largo spazio è stato dato alle “narrazioni” di alcune parteci- panti all’esperienza vissuta al Giubileo e alla celebrazione dei 70 anni dell’Associazione, ma anche a iniziative locali di stu- dio e approfondimento, volute non solo come momento celebra- tivo, ma come “lezione di demo- crazia” che ci viene da un passa- to ancora recente e ci chiama a responsabilità. Nella seconda parte del No- tes, il lancio della Conferenza na- zionale 2016 convocata a Roma nei giorni 14-15 maggio p. v., aperta a tutti i responsabili della rete associativa, in particolare, ma in modo non esclusivo, ai consiglieri nazionali e ai presiden- ti provinciali. Oggi, in un momento delica- to per il Paese, siamo nuovamen- te a riprogettare il futuro asso- ciativo tra mille incertezze, ma con un punto saldo di riferimen- to: l’interesse per l’educazione e la professione docente. Non a caso il titolo “AIMC: dare valore alla professione”, scel- to per l’importante appunta- mento statutario di quest’anno, sollecita ad assumere l’atteggia- mento più adatto per affrontare il compito educativo che ci inter- pella come educatori adulti. In- contro importante di confronto e dibattito, la Conferenza potrà consentire di riflettere sul nostro essere corpo associato e progetta- re azioni nuove per rafforzare la nostra presenza nei territori e a livello nazionale. La Conferenza nazionale 2016, pertanto, si arricchisce di rilievo e di significato del tutto particolari: tocca a ciascuno di noi accogliere la sfida responsa- bilmente.

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Page 1: In questo numero · 2017-03-30 · 2 notes n. 6/2016 Dall'11 al 13 marzo eravamo a Roma più di 700 soci provenienti dalle tant e sezioni sparse in tutta Italia per festeggiare i

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Direttore: Giuseppe Desideri - Direttore responsabile: Mariella CagnettaReg. Tribunale di Roma n. 8617 del 1962 - Quota annua di abbonamento euro 11,00 C. C. P. n. 37611001

Direzione - Redazione - Amministrazione - Stampa Clivo di Monte del Gallo, 48 00165 RomaTel. 06634651-2-3-4 Fax 0639375903 [email protected]

marzo

2016

In questo numero

6 n.n.n.n.n.

A ll’indomani dell’en-tusiasmante esperienza del Giu-bileo dei “maestri dell’AIMC” e delConvegno nazionale per il set-tantesimo anniversario della no-stra istituzione (Roma, 12-13marzo u. s.), numerosi sono sta-ti gli echi giunti da varie parti del-la rete associativa e diffusi dallastampa nazionale e locale.

In questo numero di Notes,largo spazio è stato dato alle“narrazioni” di alcune parteci-panti all’esperienza vissuta alGiubileo e alla celebrazione dei70 anni dell’Associazione, maanche a iniziative locali di stu-dio e approfondimento, volutenon solo come momento celebra-tivo, ma come “lezione di demo-crazia” che ci viene da un passa-to ancora recente e ci chiama aresponsabilità.

Nella seconda parte del No-tes, il lancio della Conferenza na-zionale 2016 convocata a Romanei giorni 14-15 maggio p. v.,aperta a tutti i responsabili della

rete associativa, in particolare,ma in modo non esclusivo, aiconsiglieri nazionali e ai presiden-ti provinciali.

Oggi, in un momento delica-to per il Paese, siamo nuovamen-te a riprogettare il futuro asso-ciativo tra mille incertezze, macon un punto saldo di riferimen-to: l’interesse per l’educazione e laprofessione docente.

Non a caso il titolo “AIMC:dare valore alla professione”, scel-to per l’importante appunta-mento statutario di quest’anno,sollecita ad assumere l’atteggia-

mento più adatto per affrontareil compito educativo che ci inter-pella come educatori adulti. In-contro importante di confrontoe dibattito, la Conferenza potràconsentire di riflettere sul nostroessere corpo associato e progetta-re azioni nuove per rafforzare lanostra presenza nei territori e alivello nazionale.

La Conferenza nazionale2016, pertanto, si arricchisce dirilievo e di significato del tuttoparticolari: tocca a ciascuno dinoi accogliere la sfida responsa-bilmente.

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Dall'11 al 13 marzo eravamo aRoma più di 700 soci provenienti dalletante sezioni sparse in tutta Italia perfesteggiare i primi 70 anni di una “sem-pre giovane signora”, l’AIMC, che quiha visto i propri natali nel lontano 1945,quando nel dopoguerra a opera di CarloCarretto e Maria Badaloni fu intrapre-sa l’opera di ricostruzione del Paese, at-traverso un’azione capillare di alfabe-tizzazione della popolazione strematadal conflitto bellico.

È stata questa occasione per darevita alla riassunzione dell’impegno as-sociativo a servizio della scuola e del Paese, non-ché oggetto dell’intervento al Convegno nazionalesui 70 anni dell’AIMC del presidente nazionale Giu-seppe Desideri e di Luigina Mortari, docente di Epi-stemologia della ricerca pedagogica dell’Universitàdi Verona, la quale, proprio nel “nido” dell’Asso-ciazione, ha mosso i primi passi professionali.

Si è trattato anche di un momento di riconfer-ma dei caratteri originali e qualificanti dell’Asso-

ciazione – professionalità, laicità ed ecclesialità –approfonditi e maturati nel tempo, che continua-no a sostenere l’identità istituzionale dell’AIMC.

Sono state giornate intense, cariche di entusia-smo ed emozioni. I festeggiamenti hanno avuto ini-zio venerdì sera, 11 marzo, con la riflessione spiri-tuale sul Giubileo della misericordia, tenuta da p.Salvatore Currò, assistente nazionale dell’AIMC.Per l’occasione, l’Associazione ha voluto anche, nella

LLLLL’’’’’AIMAIMAIMAIMAIMC fa sC fa sC fa sC fa sC fa setetetetettttttaaaaannnnntttttaaaaa*A Roma celebrata la ricorrenza col PapaGraziella Gravina, presidente sezionale AIMC di Rivoli (TO)

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giornata di sabato 12, organizzare il Giubileodella Misericordia con i propri soci, per con-vivere l’esperienza giubilare e dare risalto aquanto storicamente, nel corso di questi set-tant’anni di vita associativa l’AIMC ha realiz-zato.

Quindi, sabato sveglia all’alba e, dopo cola-zione, tutti pronti a salire sui pullman diretti alTerminal del Gianicolo per poter giungere intempo all’udienza giubilare dopo aver superatoi varchi dei controlli.

Ed eccolo il Papa sulla sua papamobile fareil giro della piazza per accogliere il saluto ditutti e salutare quanti più possibile. Dopol’udienza in molti si sono incamminati versola Chiesa di Maria del Santo Rosario dove ilSegretario di Stato del Vaticano, il cardinalePietro Parolin, ha celebrato la Messa con l’au-silio di don Salvatore Currò e don Giulio Ciri-gnano, nostri assistenti (anche se don Giulioda tempo ci ha affidati a p. Salvatore).

Il cardinale Parolin, esprimendo nell’omeliail suo apprezzamento per l’impegno dell’Associa-zione, ha invitato i maestri dell’AIMC “a conti-nuare ad animare la scuola con il lievito del Van-gelo e dei valori cristiani, per la crescita umana,culturale e spirituale delle nuove generazioni”.

Nel pomeriggio è avvenuto il pellegrinag-gio alla Porta Santa in San Pietro.

La serata si è conclusa con lo spettacoloSFANtasticAIMC a cura delle partecipanti allaScuola di formazione associativa nazionale, du-rante il quale è stato anche proiettato un videoche ha passato in rassegna in lungo e in largoper tutto lo stivale, le varie realtà della rete as-sociativa.

Le celebrazioni per i settant’anni della na-scita dell’AIMC sono terminate domenica 13marzo, con il Convegno nazionale dal titolo “Ra-dici di futuro. I 70 anni dell’AIMC”, moderato-re Paolo Centomani, componente del Gruppooperativo nazionale AIMC. Tanti i relatori chesi sono alternati tra cui gli onorevoli Luigi Ber-linguer e Mariapia Garavaglia.

Che dire? È stato proprio un bell’incontroin “SFANtastica aimcizia” come direbbero lemie compagne e “amiche di avventura” dellaSFAN.

*L’articolo è stato pubblicato sul settimanale La voce del po-

polo del 3 aprile 2016

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L’AIMC compie 70 anni

L’Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC) celebrerà, domenica 13 marzo, i set-tant’anni della propria fondazione con un Convegno nazionale dal titolo “Radici di futuro.

I 70 anni dell’AIMC”, che si terrà presso l’HotelMidas in via Aurelia, 800 a Roma.

È desiderio vivere un momento forte e, altempo stesso, di ricordo della storia associati-va, che affonda le proprie radici nel lontano1945, quando nel dopoguerra, ad opera di Car-lo Carretto e Maria Badaloni, intraprese l’operadi ricostruzione del Paese, attraverso un’azionecapillare di alfabetizzazione della popolazionestremata dal conflitto bellico.

Si tratta anche di un momento di riconfer-ma dei caratteri originali e qualificanti dell’As-sociazione – professionalità, laicità e ecclesiali-tà – approfonditi e maturati nel tempo che con-tinuano a sostenere l'identità istituzionale del-

l'AIMC, quale soggetto sociale significativonella realtà contemporanea.

La riassunzione dell’impegno dell’AIMC aservizio della scuola e del Paese sarà oggettodella riflessione affidata al presidente nazio-nale Giuseppe Desideri e a Luigina Mortari,docente di Epistemologia della ricerca peda-gogica dell’Università di Verona.

Per l’occasione, l’AIMC ha voluto anche, nel-la giornata di sabato 12, organizzare il Giubi-leo della Misericordia, per vivere con i proprisoci – oltre 800 provenienti da tutta Italia –l’esperienza giubilare e dare risalto a quanto sto-ricamente, nel corso di questi settant’anni di vitaassociativa, l’Associazione ha realizzato.

LLLLL’’’’’UUUUUfffffffffficio sicio sicio sicio sicio stttttaaaaammmmmpppppa AIMa AIMa AIMa AIMa AIMCCCCC

Roma, 11 marzo 2016

Comunicato stampa

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Rassegna stampa

sabato 12 marzo 2016

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A PuA PuA PuA PuA Putttttigigigigignananananannnnno (Bo (Bo (Bo (Bo (BA) un CA) un CA) un CA) un CA) un Cooooonnnnnvvvvvegegegegegnnnnno po po po po per fer fer fer fer fesesesesestttttegegegegeggggggiiiiiaaaaarrrrre i 70 ae i 70 ae i 70 ae i 70 ae i 70 anni denni denni denni denni dellllllllll’’’’’AIMAIMAIMAIMAIMCCCCCGiusy Landi, presidente sezionale AIMC di Putignano (BA)

Presso la sede dell’Associazione “Un’ala di ri-serva”, si è svolto a Putignano (BA) il Convegno“Educarsi per educare: la passione di una vita”, or-ganizzato dalla Sezione AIMC di Putignano in col-laborazione con l’I.C. Alcide De Gasperi-Stefanoda Putignano e la parrocchia “Maria S.S. del Car-mine”, nell’ambito delle manifestazioni relative aCento Piazze 2015 e ai 70 anni AIMC, con la fina-lità di partire da un’idea pedagogica forte in gradofornire il giusto orizzonte di senso alla vita di per-sone attraverso il cui operato, convinto e appassio-nato, le idee si trasformano in azioni e concretezzadell’essere.

È stata l’occasione ideale per ricordare anche lafigura di Lucia Laporta, da sempre socia della se-zione di Putignano, che ha contribuito alla nasci-ta, alla delineazione dei principi e alla vita dell’As-sociazione sin dalle origini e ha ricoperto impor-tanti ruoli associativi a livello nazionale. Attraver-so immagini, ricordi, testimonianze, Lucia, scom-parsa un anno fa, è tornata in mezzo a noi.

Don Mimmo Belvito, assistente sezionale del-l’AIMC Putignano, ha rievocato la sua stretta dimano e il suo sguardo deciso, uno sguardo a cuinon si poteva dire di no e ha ricordato che molteparole fondamentali sono al femminile: chiesa, ani-ma, vita.

Angela Chionna, già docente all’università diBari, nel suo intervento ha fatto rivivere il lontanogiorno in cui, nella stazione di un paese di provin-cia, avvenne quell'incontro che lei evitava, sfug-

gendo al richiamo di Lucia che la voleva parte vivae attiva dell'Associazione, diventò improvvisamen-te inevitabile. A un incontro diretto, a un invitodiretto, l’allora giovanissima docente Lina non potédire di no. E di lì cominciò il suo cammino e il suoimpegno in Associazione, in una sorta di lento ad-domesticamento, sulla scia delle celeberrime paro-le del Piccolo Principe “Tu, fino ad ora, per me,non sei che una persona uguale a centomila per-sone. E non ho bisogno di te. E neppure tu haibisogno di me. Ma se tu mi addomestichi, noi avre-mo bisogno l’uno dell'altro. Tu sarai per me unicoal mondo, e io sarò per te unica al mondo”.

Paolo Centomani, presidente regionale dellaPuglia, Eleonora Tramontano ed Etta di Totero ri-spettivamente già presidente regionale e consiglie-re nazionali, hanno riportato l’attenzione dei pre-senti sugli anni del cambiamento, che hanno vistoLucia sempre attiva e presente, e sulla sua atten-zione verso gli altri che si concretizzava in piccoligesti che testimoniavano la sua vicinanza in alcunimomenti cruciali della vita.

Maria Anna Buttiglione, dirigente scolastico del-l’I.C. De Gasperi-Stefano da Putignano, co-ordi-natrice della serata, riallacciandosi al tema del con-vegno, ha ricordato che siamo educatori sem-pre,ben al di là dei confini spazio-temporali della scuo-la. Infatti, l'idea di educazione è un'idea di ben piùampia portata, ed è proprio di lì che è partita l'ana-lisi acuta e appassionata di Bruno Forte, già presi-dente nazionale AIMC.

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Bruno Forte ha richiamato aspetti spesso tra-scurati che costituiscono tessuto pregnante dellaparola educazione: il confronto (l’essere fronte a fron-te), la presenza, in con-versare, il fare co-munità,che richiamano, a loro volta, l'idea forte di polis, ladimensione sociale e civile, in un di-scorso di ecolo-gia umana che vede nell’educazione quel legame equell’impegno che invitano a guardare oltre e che èeducazione al vivere. In tal senso, ha fatto propria lalezione di Morin e la sua idea di appartenenza al-l’umano, che fa risuonare l’eco delle antiche paroledi Terenzio “Homo sum, nihil umani a me alienumputo” (sono uomo, niente di ciò ch'è umano riten-go estraneo a me); parole in grado di sintetizzare lanecessità (mai come in questo momento storico)della solidarietà umana. Di qui la consapevolezza deldestino comune dell'avventura dell’umanità plane-taria, idea ripresa nell’ultimo lavoro di Morin, il cuititolo contiene già tutta le forza educativa di unmessaggio diretto alla scuola, agli insegnanti, aglieducatori, alle persone tutte “Insegnare a vivere,manifesto per cambiare l’educazione”.

In questo contesto, i momenti di crisi diventa-no opportunità e sfida al miglioramento. E sullacrisi dell'educazione Bruno Forte si è soffermato,richiamando l’educazione (im)possibile di V. An-dreoli; l'educazione s-finita, avvilita, sbiadita, in-definita di D. Demetrio, perché gli adulti “si sonodati alla macchia”; ma sempre con lo sguardo inavanti, con la consapevolezza che l’incertezza è unarisorsa che ha permesso all’uomo di progredirenella storia, in quanto vivere nell’incertezza apre anuove domande e a nuove risposte, alla ricerca diun nuovo equilibrio, in una spinta costante alla ri-cerca di qualcosa che dia una risposta agli eterniperché dell’umanità. Ecco allora che l’educazionediventa “possibile” e “non è finita”.

E ha concluso con due belle riflessioni, che invi-tano a esplorare e ad approfondire due aspetti del-l’educazione: l’idea che l’uomo è un essere relaziona-le e il posto della conoscenza in un discorso educati-vo. La prima riflessione è tratta da uno dei “Raccontiper la formazione” di M. Parkin “A lezione dalle oche”:dall’esempio di questi animali, che volano in forma-zione, aiutandosi e sostenendosi nei momenti di dif-ficoltà e traendo forza dal loro essere insieme, ci vie-ne la lezione educativa della forza della comunità; l’al-tra riflessione è tratta da un pensiero di San Bernar-do, il quale afferma che: “Vi sono alcuni che amanodi sapere solo per sapere; ed è turpe curiosità. Altriche desiderano di conoscere perché essi stessi siano

conosciuti; ed è turpe vanità. Ci sono alcuni che desi-derano di sapere per vendere la loro scienza, per esem-pio, per denaro, per gli onori; ed è turpe mercimonio.Ma ci sono anche di quelli che vogliono sapere peredificare; ed è carità. Ci sono poi coloro che desidera-no sapere per esser edificati; ed è prudenza”.

Infine, la scrivente, presidente sezionale di Puti-gnano, ha concluso riassumendo riflessioni, imma-gini, suoni, ricordi, testimonianze, invitando a guar-dare quello che è stato il denominatore comune delleazioni che hanno caratterizzato la vita di Lucia La-porta: la convinzione che: “non puoi essere maestrodi altri se non sei prima maestro di te stesso”; con-vinzione che implica l'idea di cambiamento; un cam-biamento non casuale ne causale, ma orientato dauna dimensione valoriale che ci fa lasciare i portitranquilli delle nostre sicurezze per correre il rischiodell’ignoto, dell’avventura, dell’incertezza che puòdiventare risorsa; idea sintetizzata magistralmenteda Mounier, quando nel testo “Il personalismo” scri-ve che “Quegli animali che, per lottare contro il pe-ricolo, si sono stabiliti in recessi tranquilli e si sonoappesantiti di un guscio non hanno prodotto se nonmolluschi e ostriche. Vivono di relitti. Il pesce cheha corso l’avventura di non aver nulla a difesa dellapropria pelle e di doversi spostare continuamente,ha aperto il cammino verso l’homo sapiens”.

A conclusione del convegno, testimonianza d’ec-cezione è stata la voce stessa di Lucia Laporta che,conservata in un file e amplificata dagli altoparlantidi un pc, ci ha consegnato un messaggio che vuolericordare il senso del nostro essere Associazione. “Ènata così l'Associazione Italiana Maestri Cattolici,come associazione professionale per due motivi: lapreparazione professionale fondamentale dei mae-stri per quanto concerne gli aspetti pedagogico-di-dattici; ma anche sul piano sociale… i problemi del-la scuola connessi ed inseriti nella realtà storica esociale del momento, questa è la cosa fondamentaleche spesso ci sfugge. Io sono debitrice all'AIMC perquesta possibilità che mi ha offerto: l'esigenza e ilbisogno di capire il momento storico del nostro Pa-ese e come si relaziona il momento storico del no-stro Paese con l'attività professionale”.

Dalla voce e dal pensiero di Lucia, per noi sem-pre vivi e presenti, ci giunge, dunque, un messag-gio importante, in un momento storico difficile perl’educazione, per la scuola, per il Paese, per il mon-do intero. Solo dal reale bisogno di capire può na-scere un’alleanza grazie alla quale possiamo e dob-biamo giocare la partita della sfida educativa.

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A.A.V.V.RADICI DI FUTURO. I 70 anni dell’AIMCEdizioni AIMC, Roma 2016, pp. 212

In occasione del 70° anniversario di istituzione dell’AIMC, è stato pubblicato nelle Edi-zioni AIMC, il testo “Radici di futuro. I 70 anni dell’AIMC”, che è stato presentato durante ilConvegno del 13 marzo.

Il testo è strutturato in due parti e riporta nella prima, a cura di Giancarlo Boccardi, la“storia” dei settant’anni di vita dell’AIMC trascorsi.

Nella seconda, a cura delle realtà regionali, presenta biografie e/o interviste a “testimoni”che in passato hanno fatto grande l’esperienza associativa. Accanto a queste, propone narra-zioni di “buone pratiche”, che danno senso e significato all’impegno in Associazione ancoroggi e nel futuro. La pubblicazione è stata pensata e voluta in ottica non celebrativa, ma pro-spettica in... continuità nel cambiamento.

Il testo è disponibile e può essere richiesto a Ufficio stampa AIMC, Clivo di Monte delGallo, 48 00165 Roma o scrivendo a [email protected].

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