inarte_2011-06
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idee arte eventi
Rivista mensile a diffusione nazionale - anno VII - num. 6 - Giugno 2011€ 1,50
Associazione di
Ricerca Culturale
e Artistica
Marcaurelio Iacolino
Romano Buratti
Un architetto fumettista
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za, per creare proprio un eremo, un "Eremitaggio"
appunto, accanto al Palazzo d'Inverno. Per fare
questo, fece erigere una nuova costruzione, che
avrebbe poi preso il nome di "Piccolo Ermitage", nel
1764. La prestigiosa collezione era aperta solo a po-
chi selezionati, che dovevano rispettare una serie di
rigide regole di comportamento (come ad esempio il divieto a sbadigliare) e mostrare particolare attenzio-
ne verso le opere, qualunque fosse il rango sociale
di appartenenza.
Con Alessandro I, vincitore su Napoleone prima
e, soprattutto, Nicola I poi, la collezione andò man
mano accrescendosi, portando alla costruzione di
altri ediici: il complesso ad oggi consta il Teatro dell' Ermitage, costruito nel 1783, il Grande Ermitage e
il Nuovo Ermitage del 1839 e aperto al pubblico nel
La nascita dell'Ermitage, il famoso museo russo sito
a San Pietroburgo, viene sovente legata all'emble-
matica igura di Pietro il Grande, divenuto zar nel 1682. In realtà, questo è vero solo in parte: infatti,
al di là di qualche opera di tipo iammingo, allo zar l'arte non interessava granché.
Come la maggior parte dei regnanti dell'epoca, egli
era maggiormente attratto dalle "meraviglie" natura-
li, intese soprattutto come bizzarrie del creato, ed è
intorno a questo nucleo, la così detta wunderkam-
mer , che iniziò a formarsi quello che sarebbe dive-
nuto uno dei musei più prestigiosi del mondo.
Fu in realtà la sua consorte, Caterina di Russia che,
divenuta imperatrice nel 1725, iniziò a collezionare,
con un' ingordigia di cui ella stessa era consapevole,
una quantità notevole di opere di illustre importan-
Il tesoro degli Zar:
l'Hermitage
di Fiorella Fiore
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1953, anno della morte del dittatore, e riconsegnate
al legittimo godimento dei visitatori, ad oggi sempre
più numerosi.
Moltissimi i capolavori presenti: dalla Madonna Be-
nois di Leonardo del 1478, alla Giuditta di Giorgione,
passando per il Suonatore di Liuto di Caravaggio del
1597. Numerosa la presenza degli Impressionisti
(come la celebre Signora in giardino di Monet, del
1867) e dei grandi maestri del Novecento, tra cui Pi-casso (meravigliosa la sua Bevitrice di Assenzio del
periodo pre-cubista) e Kandiskij, oltre che Matisse, presente con la celebre Danza del 1910 (una secon-
da versione è conservata al MoMA di New York).
1852. Nel 1805 il museo, comunque "imperiale",
venne aperto al pubblico, mentre cresceva la cam-
pagna di acquisizioni, che crebbe ancora di più con
le requisizioni durante la Rivoluzione.
Negli anni Trenta e Quaranta iniziò a formarsi anche
una cospicua raccolta di arte contemporanea, gra-
zie alle collezioni Schukin e Morozov, tra i massimi
ammiratori di Matisse e Picasso. Dopo la Seconda
Guerra mondiale, durante la quale le opere furono
messe al sicuro in Siberia, il museo venne chiuso,
nel periodo più cupo della sua esistenza, quello del-
la dittatura staliniana. Le opere, considerate "politi-
camente nocive", furono vietate al pubblico sino al