inchiesta nazione

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DUE SENZATETTO BIVACCANO IN LARGO MIENOTTI: AVVERTITE LE FORZE DELL' ORDINE FINITO IL TOUR TRA 1 NEGOZI I SENZATETTO SONO ANCORA IN LARGO MIENOTTI... shop ; ï _ osta coli tra mendicantï, senzatetto e abusivi Na zione Bo r go p iazza Vittorio : ogn i metti 80 irr egola re di DIEGO CASALI E' SABATO qualunque, un sabato pisano . Il problema, però, è che il peggio non sembra essere passato. Anzi , il peggio, inizia pro- prio quando mi metto in marcia lungo l ' asse commerciale (da via Oberdan a Piazza Vittorio ) per ca- pire se realmente - come diciamo da un po ' e come sostengono resi- denti e commercianti - non sia il caso di mettere fine una volta per tutte a quelle situazioni di degra- do (e disagio ) che mettono così in cattiva luce il centro storico. MI RIEC H EGGIA il motivo di Sergio Caputo nella testa e penso a come `il peggio ' appunto non sia passato. Lo deduco incamminan- domi dalla fine di via Carducci al- la volta dei luoghi più amati e ap- prezzati dello shopping . Il fascino di Borgo Largo non viene meno nonostante sia un ricordo lo sfavil- lio delle luci natalizie e i cartelli gi- ganti dei saldi tolgano respiro alle vetrine . Ma resta un luogo di com- pere, di chiacchiere , di sorrisi. Un luogo anelato anche dai ritardata- ri delle liquidazioni . Da quelli che escono con un bel po ' di pac- chi low cost dai vari esercizi e che incontro cammin facendo . Il sel- ciato è pulito . L'incedere rilassa- to. Il Comune non fa male affatto sotto questo profilo. Sotto altri, beh... Le noti dolenti si evidenzia- no infatti dopo un primo , super- fluo, approccio . Intanto , in soli 180 metri lineari , riesco a evitare due «vù cumprà » e ne intravedo un altro a poca distanza . Non trop- po lontano appoggiato sugli scali- ni d'ingresso di un palazzo un sen- zatetto in fase di risveglio. Due «bracciate » nella vasca dello shop- ping ed eccomi in Borgo Stretto. Stessa fluidità di venditori abusi- vi (due incrociati , tre impegnati con i `clienti '), ma con la « chicca» di un accampamento in Largo Menotti . Due senzatetto , giovani, giacciono a terra riscaldati nei sac- chi a pelo da cinque cani di media e grossa taglia . La gente passa, guarda e scuote la testa . Non sono clochard bisognosi di supporto sia ben chiaro . E' gente che ha scelto di vivere così. Di dormire e fare i propri bisogni ( e farli fare ai loro animali ) per strada . Magari proprio davanti ai negozi. LA VITA continua, gli acquisti pure. L' indifferenza non è genera- lizzata e qualcuno , decide di avver- tire le forze dell'ordine . Tentativo da fare per sentirsi a posto con la civica coscienza di cittadino, piut- tosto che nella consapevolezza di una `risoluzione armata' del pro- blema. Che poi , peraltro , servireb- be a poco. I commercianti di Bor- go ormai ci sono abituati a simili situazioni . Per l'appunto - a circa tre metri in linea d ' aria - passa una pattuglia della Municipale, evidentemente non avvertita da al- cuno, prosegue il suo giro. E difat- ti, il sonno mattutino dei senzatet- to prosegue . E io continuo il mio avanzare verso il Ponte di Mezzo. Più facile del previsto il lato a est: vado come una scheggia. Avrei avuto più sfortuna sull'altro ver- sante del passaggio pedonale dove scorgo un bel po' di «traffico»! Non di pedoni ci mancherebbe, ma di venditori abusivi e mendi- canti. GUADO l'Arno, sono in Corso. C'è molta gente . Poca, però, nei negozi . Qualche commerciante mi dice che l'onda dei saldi si è or- mai esaurita, ma non dispera. An- zi. Evitando una madre rom che manda le figliolette a chiedere l'elemosina, getto un sorriso alla piccola e oriento la mia attenzio- ne all'interno di alcune `catene'. Ci sono più clienti che negli eser- cizi tradizionali : i saldi per loro durano di più... Dischiudo i miei pensieri e sono in piazza del Car- mine. Ero solo, ma mi sento `ac- compagnato'. «Una firma contro la droga ». «Di dove sei?». «Che fai?». E' un giovane che mi sta se- guendo da un po' e di cui non mi ero accorto. Saluto , non mi fermo e proseguo . Prima del traguardo in Piazza Vittorio incontro altri tre venditori abusivi. MI RITROVO in redazione con la calcolatrice in mano e scopro che il fulcro dello shopping di Pi- sa - ovvero il motivo per il quale qualche pisano potrebbe pensare di fare aquisti a casa sua o qualche (pochi) turista prendersi un souve- nir del luogo visitato - si palesa con questo non esagero a dire 'in- quietante ' biglietto da visita: un vu' cumpra ' abusivo ogni 80 me- tri, un senzatetto ogni 295 metri e un mendicante (a volte con, a vol- te senza cane) ogni 110 metri cir- ca. Se questo è un asse commercia- le...

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Page 1: Inchiesta Nazione

DUE SENZATETTO BIVACCANOIN LARGO MIENOTTI: AVVERTITELE FORZE DELL' ORDINE

FINITO IL TOUR TRA 1 NEGOZII SENZATETTO SONOANCORA IN LARGO MIENOTTI...

shop ; ïn»_ ostacoli

tra mendicantï, senzatetto e abusiviNazione Borgo piazza Vittorio: ogni metti80 irregolare

di DIEGO CASALI

E' SABATO qualunque, unsabato pisano . Il problema, però, èche il peggio non sembra esserepassato. Anzi , il peggio, inizia pro-prio quando mi metto in marcialungo l'asse commerciale (da viaOberdan a Piazza Vittorio ) per ca-pire se realmente - come diciamoda un po ' e come sostengono resi-denti e commercianti - non sia ilcaso di mettere fine una volta pertutte a quelle situazioni di degra-do (e disagio) che mettono così incattiva luce il centro storico.

MI RIECHEGGIA il motivo diSergio Caputo nella testa e pensoa come `il peggio ' appunto non siapassato. Lo deduco incamminan-domi dalla fine di via Carducci al-la volta dei luoghi più amati e ap-prezzati dello shopping . Il fascinodi Borgo Largo non viene menononostante sia un ricordo lo sfavil-lio delle luci natalizie e i cartelli gi-ganti dei saldi tolgano respiro allevetrine . Ma resta un luogo di com-pere, di chiacchiere , di sorrisi. Unluogo anelato anche dai ritardata-ri delle liquidazioni . Da quelliche escono con un bel po ' di pac-chi low cost dai vari esercizi e cheincontro cammin facendo . Il sel-ciato è pulito . L'incedere rilassa-to. Il Comune non fa male affattosotto questo profilo. Sotto altri,beh... Le noti dolenti si evidenzia-no infatti dopo un primo , super-fluo, approccio . Intanto , in soli180 metri lineari, riesco a evitaredue «vù cumprà» e ne intravedoun altro a poca distanza . Non trop-po lontano appoggiato sugli scali-ni d'ingresso di un palazzo un sen-zatetto in fase di risveglio. Due«bracciate» nella vasca dello shop-ping ed eccomi in Borgo Stretto.Stessa fluidità di venditori abusi-vi (due incrociati , tre impegnaticon i `clienti '), ma con la «chicca»di un accampamento in LargoMenotti . Due senzatetto , giovani,

giacciono a terra riscaldati nei sac-chi a pelo da cinque cani di mediae grossa taglia . La gente passa,guarda e scuote la testa . Non sonoclochard bisognosi di supportosia ben chiaro . E' gente che hascelto di vivere così. Di dormire efare i propri bisogni (e farli fare ailoro animali) per strada . Magariproprio davanti ai negozi.

LA VITA continua, gli acquistipure. L' indifferenza non è genera-lizzata e qualcuno , decide di avver-tire le forze dell'ordine . Tentativoda fare per sentirsi a posto con lacivica coscienza di cittadino, piut-tosto che nella consapevolezza diuna `risoluzione armata' del pro-blema. Che poi , peraltro , servireb-be a poco. I commercianti di Bor-go ormai ci sono abituati a similisituazioni . Per l'appunto - a circatre metri in linea d 'aria - passauna pattuglia della Municipale,evidentemente non avvertita da al-cuno, prosegue il suo giro. E difat-ti, il sonno mattutino dei senzatet-to prosegue . E io continuo il mioavanzare verso il Ponte di Mezzo.Più facile del previsto il lato a est:vado come una scheggia. Avreiavuto più sfortuna sull'altro ver-sante del passaggio pedonale dovescorgo un bel po' di «traffico»!Non di pedoni ci mancherebbe,ma di venditori abusivi e mendi-canti.

GUADO l'Arno, sono in Corso.C'è molta gente . Poca, però, neinegozi . Qualche commerciantemi dice che l'onda dei saldi si è or-mai esaurita, ma non dispera. An-zi. Evitando una madre rom chemanda le figliolette a chiederel'elemosina, getto un sorriso allapiccola e oriento la mia attenzio-ne all'interno di alcune `catene'.Ci sono più clienti che negli eser-

cizi tradizionali : i saldi per lorodurano di più... Dischiudo i mieipensieri e sono in piazza del Car-mine. Ero solo, ma mi sento `ac-compagnato'. «Una firma controla droga». «Di dove sei?». «Chefai?». E' un giovane che mi sta se-guendo da un po' e di cui non miero accorto. Saluto , non mi fermoe proseguo . Prima del traguardoin Piazza Vittorio incontro altritre venditori abusivi.MI RITROVO in redazione conla calcolatrice in mano e scoproche il fulcro dello shopping di Pi-sa - ovvero il motivo per il qualequalche pisano potrebbe pensaredi fare aquisti a casa sua o qualche(pochi) turista prendersi un souve-nir del luogo visitato - si palesacon questo non esagero a dire 'in-quietante ' biglietto da visita: unvu' cumpra ' abusivo ogni 80 me-tri, un senzatetto ogni 295 metri eun mendicante (a volte con, a vol-te senza cane) ogni 110 metri cir-ca. Se questo è un asse commercia-le...

Page 2: Inchiesta Nazione

It prefetto:«Trovareatternative»

«L'ALTERNATIVA si devetrovare». Il riferimento è alproliferare dei senzatetto che,coscientemente, dormonoall'aperto e lo fanno spesso incentro davanti ai negozi. Aparlare è il prefetto di PisaAttilio Visconti. «La soluzione- dice - non è quella diallontanare queste persone,ma di sapere dove collocarleuna volta allontanate...Servono strutture adeguate.Una cosa è certa che bisognadistinguere bene i ctochardche hanno bisogno di aiuto epietas e chi decide di viverevagabondando».

Vlaa %`imii (1 .)

Sono circa duecento i metriche devo percorrere primadi Borgo Stretto: per stradaincontro 1 mendicantee 3 venditori abusivi

Largo Me i (30 .)Nel piccolo trattodella lunghezza dellapiazza incontro duesenzatetto nei sacchi a pelocon i loro cinque cani

Borgo Stretto (1 80 .)Sul mio tragitto incontroun mendicante con canein posa e 5 venditori abusiviche smerciano la loromercanzia davanti ai negozi

SCEM PI OSopra alcunisenzatetto e

il cronistaSotto l'auto

dei vigili dipattuglia in

Borgo

'. i (40 m .)

Proprio davanti al pontedi Mezzo incontro unmendicante che chiedel'elemosina e 3 venditoriabusivi

Ponte dí Mezzo (9 0 m )

Proprio sul ponte vedo unafamigliola mendicante (1donna che fa chiederel'elemosina a 2 bambine)e 2 venditori abusivi

Corso ItaLia (620 .)In Corso incontro 9 venditoriabusivi 1 mendicantee una famigliola che chiedel'elemosima (1 donna, 1neonato) e 1 senzatetto

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BUONA DOMENICAdi DIEGO CASALI

JI , SUIS,DESOLE

STAVOLTA Charlie(perfortuna) non c'en-tra. C'entra poco an-che la Francia, mac'entrerebbero invecei turisti d'Oltralpe. Iltitolo può fare al casoloro e a tutti i visitato-

rifrancofoni a Pisa . Perché misen-to, dal più profondo del cuore, discusarmi con i viaggiatori sotto laTorre, ovviamente con tutti i viair iatori del globo terracqueo? Bela risposta è semplice ed è tuttanell'inchiesta personalmente vis-suta un sabato mattina in centronell'«asse dello shopping». Unapasseggiata che mi ha lasciato unpo' di amaro in bocca e mi ha fattoriflettere . Intanto ho capito che ildisagio, alle nostre latitudini, c'èed è tangibile. Poi ho inteso beneche non puo i girare per la cittàsenza essere infastidito da qualcu-no che non rispetta il viver civilee, in molti casi, la legge . «Je suisdésolé» avrei voluto dire ad alcu-ni turisti difronte all'indegno sppet-tacolo di chi (legittimamente) deci-de di dormire per strada e (illegit-timamente) fafare i bisogni ai pro-pri cani davanti alle vetrine dei ne-gozi fin quasi sui piedi dei passan-ti. Perché succede tutto questo?Perché non si può camminare daBorgo a piazza Vittorio senza esse-re f renataogni 80 metri da qualcuno che ti vende (ille, almente) unaccendino? Cosa vogliamo da que-sta città? Vogliamo continuare adistribuire simili biglietti da visitaa chi vorrebbe venire, fermarsi,spendere? Oppure vogliamo pro-vare a individuare soluzioni alter-native laddove si possa e preten-dere che si facciano rispettare leregole nei confronti di chi le infran-ge?Perché troppo s esso chi deli'n-que lafa franca e chi paga le tasseviene vessato . E per questo dalleistituzioni non possiamo accetta-re un «Je suis désolé». Buona do-menica.

diego.casali(a lanaxiane.net

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eado e illegalità,Le categorie durìssime dopo l'inchiesta choc de La azione s 'asse co

VU' CUMPRA ' ogni 80 me-tri, un senzatetto ogni 295 e unmendicante ogni 110. Questa la 'fo-tografia ' dell'asse commercialeBorgo -Corso Italia , in un sabatomattina qualunque . Una passeggia-ta - condotta dal nostro caposervi-zio Diego Casali - che ha dribblato,tra l'altro, altre due zone `calde':piazza de Miracoli e l'area del mer-cato bisettimanale . Luoghi ad altadensità di venditori abusivi cheavrebbero ulteriormente e sicura-mente fatto alzare numeri e conti.

«NON è uno spettacolo accettabileper il decoro cittadino - commentaMarco Sbrana direttore Confeser-centi Toscana Nord - un problemache conosciamo bene e che provo-ca disturbo anche alle attività com-merciali oltre che a tutti gli utentie residenti del centro storico. Dalpunto di vista della riqualificazio-ne qualche importante passo avan-ti è stato fatto, basta solo pensare acome era Corso Italia qualche annofa. E anche l'ordinanza anti-bivac-co nella zona della stazione staavendo un effetto positivo . Indub-biamente però - prosegue Sbrana -il problema è lontano dall 'essere ri-solto. Serve maggiore decisioni-smo, un presidio forte non solo del-le forze dell'ordine ma anche dellamunicipale . Pisa è una città turisti-ca e l'asse Borgo-Corso Italia è ilsuo cuore commerciale . Gli stru-menti ci sono : l'ordinanzaanti-bivacco e quella anti-alcol,vanno estese e applicate ad aree piùampie che comprendano ancheBorgo e Corso Italia . E poi servono

i controlli, serrati, altrimenti diven-ta tutto inutile».

«PURTROPPO - afferma il presi-dente di Confcommercio Pisa Fe-derica Grassini -, niente di nuovosotto il sole di Pisa. L'inchiestachoc de La Nazione, non fa checonfermare una volta di più lo sta-to indecoroso del centro. Negozi,locali, attività commerciali sonoquotidianamente assediate da spor-cizia, rifiuti, degrado generalizza-to, come più volte abbiamo avutomodo di documentare direttamen-te. Strade, marciapiedi, ingressi deinegozi e persino vetrine, sono libe-ramente usate come giacigli im-provvisati, talvolta persino ridottea latrine a cielo aperto da sbandatidi ogni tipo. Sono continue le de-nunce e le segnalazioni che com-mercianti e imprenditori fanno,spesso senza esito alcuno. Lo ripe-tiamo fino alla sfinimento, l'ordi-nanza antibivacco andrebbe allar-gata a tutto il centro e soprattuttoapplicata. Sarebbe un primo segna-le significativo, una decisa inversio-ne di tendenza rispetto a uno scena-rio preoccupante. Un degrado cheè un vero e proprio deterrente perlo shopping delle famiglie, spintemalgrado tutto a scegliere altre cit-tà per le loro passeggiate e che resti-tuisce agli stessi turisti una imma-gine della città tutt'altro che at-traente. Se gli organici delle forzedell'ordine non sono sufficienti -chiude la Grassini -, crediamo chegli uomini della polizia municipa-le potrebbero essere impiegati pro-prio a questo scopo».

erciale

Page 5: Inchiesta Nazione

L" «asse dello sh )in { a os . ~(tra mendccanti senzatetto e

LA L 'laSTR ENN,4UiNC5A La pagina de La Nazione uscita ieri

Irz,J,',",, i ^, Più decinicn ismoi rispetto i i i in az ioneChiediamo il rispetto dellalegalità e restiamo a fiancodi chi vuole impegnarsi per

la lotta a criminalità,abusivismo, contraffazione,concorrenza sleale e a ogni

forma i atteggiamentoirrispettoso e incivile in città

Serve più decisionismo, unpresidio forte non solo delleforze dell'ordine ma anche

della polizia municipale.Pisa è una città turistica

e l'asse B orgo -Corso Italiaè il suo cuore commercialee non può presentarsi così

Page 6: Inchiesta Nazione

L'IMMAGINE CHE ABBIAMO PERCEPITO UN VENDITORE ABUSIVO OGNI 80 METRI L'AMMINISTRAZIONE COMUNALEE' QUELLA DI UNA CITTA' BELLISSIMA UN SENZATETTO OGNI 295 METRI HA LAVORATO IN TERMINI DI RIQUALIFICAZIONEIN BALIA DELL'ILLEGALITA' E IL DEGRADO UN MENDICANTE OGNI 110 METRI CIRCA MA EVIDENTEMENTE NON BASTA

dello a oq icoli.tra 11IctldiCant1# senzate1-t{3_ e abusivi

Sull'or finanza anti -bivacco iL prefetto di Pisa:'Piuttosto che estenderLavanno trovate alternative'

r•_.i acc erciaIeabusivo prende v

Venditoti írregolati L Z ai clienti. Tutto coSONO le ore 11 di un sonnec-chiante lunedì mattina. Lo si scor-ge dal passo lento della gente checammina in strada a osservare se ilnegozio preferito ha esposto in ve-trina il 50 per cento di sconto o acontrollare la propria agenda confare distratto, probabilmente ri-pensando al weekend appena tra-scorso.

AVRETE sicuramente capito chenoi de La Nazione siamo ritornatianche oggi, a distanza di due gior-ni, tra le vie del centro, per verifica-re se lo scenario di degrado descrit-to due giorni fa rappresenti ormai- purtroppo - una consuetudine.Iniziamo anche oggi il nostro giret-to da via Carducci attraversando laschiera di minimarket semivuoti ele vetrine spente dei negozi. Il rit-mo intorno è lento e disteso, scan-dito dalle chiacchiere della gentedentro i bar.

Serve iù d ecisionism o,u n p resi d io forte non solod eLLe forze dell'ordine maanche d eLLa municipale

[3 CI La nostra inchiesta choc di sabato

Ila via degli acqu istiun «vu ' cumprà» ogni 80 metri

L'INCHIESTA choc di sabato ha palesato iseguenti e inquietanti numeri nell'ambito dellapasseggiata ne fulcro dello shopping di Pisa daBorgo Largo a Piazza Vittorio. Il biglietto da visitaparla da solo: un vu' cumpra' abusivo ogni 80 metri,un senzatetto ogni 295 metri e un mendicante (avolte con, a volte senza cane) ogni 110 metri circa.E, ieri pomeriggio, la situazione non era dissimile.

de l'asse c

MA ECCO che dopo aver percor-so circa 100 metri si intravedeall'angolo di via San Lorenzo un«vù cumprà» che sfreccia in dire-zione di piazza Santa Caterina.Tentati dal cambiare percorso, de-cidiamo di proseguire, come diconsueto, alla volta di Borgo Lar-go. Fin qui tutto nella norma. Saràperché gli esercizi commerciali so-no chiusi? Lo scopriremo piùavanti.

PERCORRENDO velocementequesto tratto ad un passo da BorgoStretto ci ritroviamo dinanzi alconsueto accampamento di LargoCiro Menotti. Due giovani senza-tetto avvolti in sacchi a pelo insie-me ai loro amici a quattro zampe.E a breve distanza escrementi di

Tutto ok se le serrandesono abbassate , poi...I senzatetto resistono

sabatu...

ogni genere. Scenari come questisono ormai all'ordine del giorno, elo sanno bene i commercianti diBorgo Largo che continuano im-perterriti ad appellarsi all'ammini-strazione comunale. Proseguiamocon la seconda parte dell'asse com-merciale e attraverso ponte di Mez-zo giungiamo in Corso Italia. Quiil traffico è alquanto debole e nullaattira la nostra attenzione. Per con-cludere, in piazza Vittorio Ema-

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Page 7: Inchiesta Nazione

nuele ci imbattiamo nei banchi, al-cuni aperti e altri chiusi, di alcunivenditori ambulanti.

SI POTREBBE concludere che lasituazione sia leggermente miglio-rata, ma per avere un ulteriore con-ferma ci concediamo anche unapasseggiatina pomeridiana. Ore16:15: gli esercizi commerciali so-no in piena attività e insieme a lo-ro anche «gli affari» dei venditoriirregolari.

NEL PERCORSO compreso travia Carducci e Ponte di Mezzo in-contriamo ben cinque «vù cum-prà» intenti a importunare la gen-te per strada o seduta ai tavoli diun bar. Insomma, siamo alle soli-te. Ovvero alle solite dolenti note.Tra palazzo Gambacorti e CorsoItalia veniamo distratti da tre sen-za tetto accasciati a terra tra rifiutivari e una volta giunti su vialeGramsci troviamo esposta in granvista le merci più svariate. Stavol-ta ci siamo spinti anche oltre, mabastava fermarsi prima...

Mary Pagano

Avanti cosìfin quando te cnon cambianoABBIAMO deciso di fare ilnodo al fazzoletto e tornaresulla denuncia di sabatoscorso. E continueremo adenunciare, così comevanno ripetendo da tempo icommercianti e i residenti,situazioni di illegalità diffusae costante. Lo dobbiamo aipisani prima che a noi stessi

as.

Page 8: Inchiesta Nazione

PIERAGNOLI (CONFCOMMERCIO) E GUARDATI (FIPE) CHIEDONO INTERVENTI RISOLUTIVI.

« .- `ú : »Pisa nci fita questo incivile simi

«IL NOSTRO auspicio è che ilnuovo Prefetto possa sin da subitointervenire per un generale miglio-ramento della situazione». Non usamezzi termini Federico Pieragnoli,direttore di ConfcommercioPisa, ri-spetto all'inquietante fotografia(con tanto di numeri agghiaccian-ti) scattata domenica da La Nazio-ne lungo l'asse commerciale nelcuore del centro storico cittadino,ovvero da Borgo Largo a Piazza Vit-tori. «Lo ripetiamo spesso - incalzaPieragnoli -: è una questione di vo-lontà politica risolvere o meno que-sta situazione di incuria, degrado,trascuratezza che non riscontriamoin altre città a noi limitrofe. Ci vuo-le una presa pubblica di responsabi-lità da parte di tutti coloro che ciamministrano, perché è impensabi-le continuare ad andare avanti così.Parliamo di una città bellissima -prosegue il direttore di Confcom-mercioPisa - una capitale della cul-

so gli abusivi, gli imbrattatori, i va-gabondi. Pisa, i suoi commercianti,i residenti, i pendolari, i turisti, nes-suno di loro merita di vivere quoti-dianamente questo film degli orro-ri, questa violenza inferta alle vie ealle piazze più belle, che costringecommercianti e operatori professio-nali del turismo a lavorare in condi-zioni francamente inaccettabili. Ol-tretutto, irrisi da uno stuolo di ven-ditori abusivi padroni incontrasta-ti dei luoghi a maggiore affluenzadi pubblico».

VORREBBE applicare il modello«australiano» a Pisa, Enrico Guar-dati, presidente della Fipe provin-ciale. «Lì - afferma - le regole ci so-

no e vengono fatte puntualmente ri-spettare, anche per le infrazioniche potremmo considerare più pic-cole. Vagabondaggio, accattonag-gio, attendamenti vari non sono mi-nimamente tollerati, mentre c'èuna grandissima attenzione e curaper gli arredi urbani, tenuti puliticome se fossero il salotto di casa.Chiunque, anche il più maleduca-to, proverebbe vergogna ad imbrat-tare spazi urbani così ben tenuti.Da noi, ci sono troppe regole e quel-le che ci sono, non vengono fatte ri-spettare da chi dovrebbe. Tuttosembra consentito alle nostre latitu-dini - chiude Guardati - e gli orga-ni di controllo godono di un poterefin troppo discrezionale».

« Dovrebbe essere applicatoil modeLLo australiano

no accattoni , più decoro»

tura europea, visitata ogni anno dacentinaia di migliaia di turisti, ri-dotta in condizioni disastrose, conil tempo soffocata da un clima diapatica rassegnazione al brutto e aldegrado, di tolleranza indebita ver-

IN TRINCEA Sopra, FedericoPieragnoli ed Enrico Guardati

Page 9: Inchiesta Nazione

ESASPERATI GLI OPERATORI DI LARGO CIRO MENO I: RASSEG NAZIONE

«Nonne possiamo più, vogliamo ordine e rispetto»«VOGLIAMO una piazza puli-ta». È il grido accorato dei com-mercianti di Largo Ciro Menottiche, nelle ultime settimane, è sem-pre più protagonista del bivaccosenza fine. Un vero e proprio per-nottamento che perdura da nottefonda fino a mattina inoltrata. Lasituazione ha procurato lo sconcer-to degli esercenti, stanchi di tolle-rare un tale stato delle cose. Sporci-zia, disordine, degrado è questa larealtà mattutina quando si alzanole saracinesche. I negozianti sonoperplessi. Ricordano condizionipeggiori vissute dalla piazza, macontinuano a non sopportare con-fusione e sudiciume. «Qui è tuttoun dormitorio, anche se ammettoche la situazione è migliorata ri-spetto ad anni fa - afferma Morena

Vivaldi di Vogue tessuti-: di matti-na non è certo piacevole aprire ilnegozio». Dello stesso avviso an-che il titolare della boutique Di Sa-batino, Fabrizio Di Sabatino, di-spiaciuto per l'attuale condizione:

di timore». Indubbiamente sporci-

«Le cose sono m igLiorateLi episod i d i abbandono

dannegg iano i nostri negozi»

«nonostante il comune provvedaalla pulizia, questo bivacco sporcala piazza - dice - durante il giornonon è un bel vedere». Sul versantedella sicurezza si esprime KlaraPriftim, del Kristal Bar, preoccu-

pata dalla possibile degenerazionedi Largo Ciro Menotti e dall'effet-to deterrente che potrebbe investi-re i passanti. «Spesso ci ritrovia-mo i bisogni dei senza tetto davan-ti al bar - spiega Klara - dato cherimango fino a tardi provo un po'

zia e confusione rovinano l'aspet-to di Largo Menotti e questo nongiova ai commercianti.

«TUTTO cio danneggia il mionegozio - afferma Nicolò Zivianidi Giornale e Caffè - è un forte di-sincentivo a frequentare piazza elocale». Il Comune ha già provve-duto in alcune zone della città,con l'ordinanza anti bivacco e antidegrado: gli operatori chiedonoche possa essere estesa anche qui.

Michele Bulzomì

C Jicolò Viziani, Giornale CaffèM orena Vivaldi, Vogue Tessuti

Page 10: Inchiesta Nazione

LA NOSTRA INCHIESTA DI SABATOE' ANDATA A TOCCARE L'ASSE CHE VADA BORGO LARGO A PIAZZA VITTORIO

«I . ;1)rimere l'ifiegalità con garzae occupare meglio gli sazi in città»

Vll rJ Z l e il centro.- ® essere in G degradoVicesin co Paolo Ghezzi, leie pena tornato da SanFrarpISCO . Pisa ha con rma-

una vocazione in rnazio-nle: come conciliarla con lapresenza in centro i vend ito

-rip abusivi e bivacchi?Al fenomeno a San Francisco è an-cora più rilevante. Eppure rimaneuna delle mete più ambite a livellomondiale. La nostra città, tuttavia,ha dimensioni e caratteristiche chetrovano la massima valorizzazionenel decoro, nell'ordine, nella qualitàe nella idealizzazione del borgo me-dievale. Tutto ciò che non va in que-sta direzione rischia di penalizzarel'immagine di una città come Pisache ha carte eccellenti da giocarsisullo scenario turistico mondiale ecome porta della Toscana».

Decoro urbano: quali inter-venti i ri ualificazione pos-sono essere utili per ar in

li fenomeni?«Non si può confondere disagio so-ciale e abusivismo commerciale,spesso gestito da racket. Si deve agi-re su più fronti. I servizi sociali sonocapillari ma non è semplice convin-cere tutti a usufruirne. Gli abusi, in-vece, vanno repressi con decisione,sinergia e costanza».

Come?«Nel piano del personale del Comu-

ne è previsto un ulteriore incremen-to della polizia municipale che do-vrà lavorare in sinergia con le forzedell'ordine. Ma ritengo importanteanche studiare, con le categorie, ini-ziative per occupare gli spazi urbanialtrimenti lasciati in balia di ogni ti-po di potenziale abuso».

L'ordinanza unti-b

ivacco perla stazione sta ven o e et-

Quanto potrebbe essereutile una riqualificazione?

3uan l'allargamentoell'o inanza al centro?

«La qualità urbana è fondamentale,se associata a un adeguato controllo,per prevenire il degenerare dei feno-meni delinquenziali. E' importantefavorire la rivitalizzazione delle zo-ne a lungo penalizzate. Agevolare il

suolo pubblico, creare iniziative so-ciali... E anche se la normativa nonaiuta perché garantista e liberale,dobbiamo continuare ad opporci alproliferare di situazioni che finisco-no per diventare, poi, incontrollabi-li. La politica può farlo: a volte an-che con qualche forzatura».

ci °, però, si sta tra sfor-mando perdendo la propriaidentità.

«In parte è vero. Siamo abituati a ve-dere minimarket o negozi etnici nelcentro di Barcellona, Roma o NewYork, ma in Lungarno ci aspettia-mo trovare altro. Ma poi c'è la crisidel settore, gli elevati costi per tene-re aperte attività di qualità e norma-tive che non consentono grandimargini per limitare concorrenza etipologia di attività. Dobbiamoquindi combattere tutti insieme nel-la stessa direzione. Le ordinanzepossono essere uno strumento, purse debole, ma è la comunità interache può opporsi alla trasformazio-ne. Per esempio mi piacerebbe po-ter raccontare la storia di chi ha det-to `no' ai redditizi affitti per mini-market accettando un minor guada-gno in nome del prodotto tipico e diqualità. Però mi hanno fatto promet-tere di non dirlo mai...».

Francesca Bianchi

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aR rprincrlllc alüdam fowi: (1; ;11j),',IL í ILI I iP t/I III ï IL ,"

Page 11: Inchiesta Nazione

Chiediamo solo U. rispettod eLLe regole sia m o afianco d i chi sii mpeg nape r La lotta aLL ' iLL alità

PENS I ON ECOMPLETAAnche ieri mattina(a destra) la stessascena fotografatasabato: duesenzatetto in LargoMenotti bivaccanodormendo,mangiando efacendo fare ipropri bisogniai loro cani

CHOC Pipi in via delle Donzelle : la norma...

SERVONO QUALITÀ URBANA ECONTROLLI PER PREVENIREFENOMENI Di DELINQUENZA

PAOLO GI' I Vicesindaco Pisa

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DOPO NOSTRA INCHIESTANELL'ASSE COMMERCIALESIAMO ANDATI SOTTO TORRE

mSIVO ogni SE

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itar11a

ettiVenditori illegali li ingressi e nelle vie i e' all'area della e

UNA PASSEGGIATA all'om-bra della Torre, in una giornatafresca e poco soleggiata. Una gior-nata come tutte le altre per i pisa-ni, una giornata speciale per un tu-rista in visita alla nostra città.Che, suo malgrado, si trova spes-so di fronte a scene che ben pocohanno a che vedere con l'acco-glienza. Ieri mattina siamo statinoi stessi turisti nel centro storicodi Pisa, per osservare monumentie strade celebri. certo, ma ancheper capire che impressione possaricevere di primo acchito un viag-giatore dei giorni nostri. Decoro,servizi, pulizia e legalità, comesempre nel mirino de La Nazio-ne.

pïazzadella

UNA CAMMINATA tranquil-la, inizialmente solitaria ma, do-po pochi passi, accompagnata dal-la costante presenza di vu cumpràe mendicanti. Inizia in via Car-ducci il nostro tragitto, quasi im-perturbato fino ai bagni di Nero-ne. Solo una rom si avvicina conla mano tesa, ma il tentativo è so-lo accennato. Arriviamo in viaCardinale Maffi, una strada aper-

ta e spaziosa, ma dopo solo 50 me-tri ecco arrivare il primo vendito-re ambulante. Intravediamo laTorre, è ancora lontana e un altro«vu' cumprà» interrompe il no-stro cammino offrendoci orologie accendini. Poco distanti altridue venditori, restano seduti sulmarciapiede forse in attesa diqualche passante più propenso adacquistare. L'assalto è poi ai can-celli, all'ingresso di Piazza dei Mi-

dirittura nel luogopiù affollato di turistigli ìrregolari dom inano

racoli, dove quattro venditori abu-sivi ci propongono i tecnologiciattrezzi per i selfie, mentre un al-tro ci offre degli orologi e braccia-li. La nostra indifferenza non liscompone, imperterriti continua-no a chiamarci ed esporci la loromerce. Nemmeno scalfiti dalla no-stra impassibilità, ci seguono perqualche metro fino a quando deci-dono di tornare alla loro postazio-

C VCt, n ;: d c<ua

ne. Non importa quel che voglia-mo (passeggiare e chiacchierare)importa solamente concludere unaffare. Siamo all'interno dellapiazza, dietro la Torre, appena ar-rivati sulla lunga promenade ac-canto al prato ancora altri due abu-sivi. Stavolta siamo riusciti a schi-varli, probabilmente complice lafolla. Osserviamo i monumenti ela storica piazza: ci godiamo il pa-norama ma non per molto. Anco-ra qualche metro, poco più di 100,e a Porta Nuova un altro schiera-mento di ambulanti: tre vendito-ri, ancora merce, ancora disturbo.Decidiamo di guardare le Murafuori dal centro, le costeggiamopassando da Largo Cocco Griffisperando di non incappare in al-tre vendite, ma un nuovo «vu'cumprà» ci aspetta dietro l'ango-lo. Non possiamo concludere unaconversazione, né esaminare inpace la storia di Pisa. Torniamoin redazione dopo aver incontratoben 16 ambulanti in un percorsodi soli 1.200 metri. Un chilome-tro di strada come un treno pienodi fastidiose fermate. Doveva esse-re una passeggiata tranquilla, indi-sturbata e invece.

Michele Bulzomi

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Via Cardinale Maffi (620 m.)

E' la strada di accesso all'area dellaTorre pendente dove transitanocentinaia di turisti ogni giorno.Proprio in questa via si concentra lamaggior parte dei venditori abusivi,che sfruttano i flussi dei visitatoririmanendo lontani dai riflettoridelta Piazza dei Miracoli

Piazza dei Miracoli (500 m.)

Nel terminale turistico pereccellenza, sotto gli occhi di vigiliurbani e - in certi casi anche di altreforze dell'ordine - agisconoindisturbati un numero imprecisatodi venditori abusivi che invitano ituristi a comprare merce: è cosìimpossibile godersi lo spettacolo

Largo Cocco tariffi (50 m.)In appena cinquanta metri abbiamoincontrato oltre 4 venditori abusiviSi precipitano incontro ai turistiche giungono a piedi dal parcheggioscambiatore di via Pietrasantinaoppure che escono da Porta Manindopo aver visitato l'area del Duomoe di Piazza dei Miracoli

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PARLA IL PRESIDENTE DI CONFESERCENTI VERO NESE

aenza sicurezza non c'è sviluppo9 -11Ma ora bisogna rimodulare l'offerta»LA PROSSIMA trasferta per promuovere lacittà è in programma martedì: Antonio Vero-nese, presidente della Confesercenti Area Pisa-na e presidente del consorzio «Visit Pisa», èpronto a volare a Madrid per la più importan-te fiera turistica d'Europa, occasione per ag-ganciare i flussi dal centro e sud America. «Manon ci può essere sviluppo o accoglienza senzasicurezza» dice. «E un assioma, un postulato».

Presidente Veronese, qual è la strada daimbocca per arrivare al 'traguardo si-curezza'?

«La parola chiave è collaborazione. Tra cittadi-ni, imprese e pubblica amministrazione. Equesto perchè anche Pisa città turistica deveaffrontare un cambiamento epocale: non ba-sta più avere la Torre, il David o piazza SanPietro. Il turismo oggi non più di destinazio-ne ma di motivazione. E poi c'è la rete che mol-

Sono i turisti che arrivanoa Pisa, di cui tre censitidal terminal turisticoNumeri da capogiroche necessitano di unaparticolare attenzionatura

In media le ore attuali dipermanenza a Pisa sonotre, mentre l'obiettivo èquello di raggiungerequota 24: ovvero farpernottare i visitatori...

tiplica e diffonde ogni cosa, anche gli aspettinegativi. Occorre, quindi, ripensare le dinami-che di intrattenimento, riqualificare e interve-nire sull'arredo urbano. In questo senso va da-to atto all'amministrazione degli sforzi fatti ne-gli ultimi tempi. Da Corso Italia alla lastricatu-ra di via Santa Maria appena iniziata».

ordinanze quindi non servono?«Da sole non bastano. Ma ho molta fiducia nelnuovo prefetto Visconti, l'uomo giusto al mo-mento giusto. Può essere lui il `regista' di tuttele forze in campo».

II momento giusto per fare che cosa, inparticolare?

«Per esempio per aprire un dialogo con il mon-do universitario. Perché la movida, se ben ge-stita, può essere una risorsa per la città. I giova-ni hanno diritto ad avere spazi per esprimerela propria vitalità ma il messaggio che passanon deve essere che a Pisa `si può fare tutto'.Quindi ecco il dialogo, la concertazione,nell'interesse di tutti. Anche perchè il blitzuna volta al mese non serve a nulla. Presidiaresì, ma con continuità».

Accoglienza e sicurezza : è così che il turi-smo pisano potrà vola re ancora di più?

«I numeri sono già da capogiro. Stiamo parlan-do di 7 milioni di visitatori: 3 milioni censitial terminal turistico, 2 milioni - su un flussocomplessivo che supera i 4 - che visitano la cit-tà provenendo dall'aeroporto, e poi tutti i turi-sti individuali che arrivano in macchina e intreno. L'obiettivo è quello di allungare il tem-po di permanenza a Pisa: da 3 ad almeno 24ore. E saper accogliere, lo ripeto, significa crea-re tutti i presupposti di sicurezza».

Francesca Bianchi

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DIFFICILE MULTARE I PA DRONI

Asse commercialecoperto di escrementi

STESSO strada , stesso cammi-no. Siamo tornati sull'asse delloshopping, il percorso più traffi-cato della città, ma anche quellopiù trascurato . Oggi puntiamo iriflettori sui cani e sull'inciviltàdei loro padroni che lasciano de-fecare le bestiole in ogni dove.Per camminare occorre fare loslalom. La scenario è sempre lostesso: un cane portato a spassoda un incurante proprietario,che continua la sua passeggiatasenza ripulire il marciapiede do-po i «bisogni» dell'animale. Inpoco più di un chilometro distrada si contano decine diescrementi lasciati . Siamo parti-ti da via Oberdan fino a Pontedi Mezzo: l'area delle panchine,all'incrocio con via San France-sco, è cosparsa di escrementi(più volte calpestati dai malcapi-tati pedoni) e anche piazza Gari-baldi è tutta imbrattata. Da quidiamo un'occhiata ai lungarni.Bene il Galileo e il Gambacorti,insozzati invece il Pacinotti e ilMediceo. Si prosegue per CorsoItalia. Il percorso è breve per ar-rivare alla Stazione , ma conti-nuiamo a imbatterci negli sgra-

diti escrementi. Sono propriodavanti alle vetrine, obbligano asalti e manovre repentine. Lacamminata prosegue fino a piaz-za Vittorio e lo sconcerto ci assa-le: proprio in mezzo alla piazza-le ecco un altro escremento.Questa pratica, ovviamente èvietata da un regolamento co-munale che prevede multe sala-te. La sanzione prevista per i tra-sgressori è di 200 euro. Secondoi dati forniti dalla polizia muni-cipale, nel 2014 sono state com-minate solo 15 multe a frontedelle numerosissime segnalazio-ni raccolte proprio dalla munici-pale.

«IL problema che incontriamodi fronte a queste azioni è coglie-re sul fatto il trasgressore - spie-ga Marco Belli, responsabile set-tore ecologia della polizia muni-cipale di Pisa - spesso i proprie-tari portano a spasso i cani inore lontane dai nostri orari diservizio. Le comunicazioni checi arrivano lamentano questepratiche non solo nel centro cit-tà ma anche in periferia.

Michele Bulzomì

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CAPECCH I, D IF EN SORE DE LL E TRADIZIONI LOCALI

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1'9 -V«Calpestati l ciecoro e la nostra grande S" ® >,di ELEC)NORA MANCINI

PER TUTTI è il «principe» dellapisanità. Francesco Capecchi, unodegli ultimi baluardi della memo-ria storica cittadina. Di quella Pisadai colori vivaci e dai profumi deiforni e delle botteghe artigiane perstrade, vicoli e piazze che torreggiaora solo nei ricordi. Capecchi osser-va dal suo «locus amoenus» in Bor-go Stretto, nel dehors dell'anticacaffetteria Salza, la sua amata città«in declino perché ha perso la suaidentità». Nella sua solitudine dasamurai, Capecchi, lo storico e acu-to osservatore, è il punto di riferi-mento di politici, tecnici e intellet-tuali in cerca di memorie e di aned-doti, di storie antiche sepolte nei li-bri. A lui, su indicazione del Comu-ne, si è rivolta una televisione stra-niera per girare un documentariosulla città. E lui, con ironia sferzan-te, commenta: «Se questa è l'acco-glienza... Non c'è un ufficio turisti-co, non c'è un ufficio informazioni.Vorrei sapere chi accoglie le miglia-ia di pullman pieni di turisti che ar-rivano ogni anno a Pisa...».

«Principe» Capecchi, chi acco-glie turisti e visitatori a Pisa?

Uli extracomunitari, gli zingari e iborseggiatori. Ho fatto tante batta-glie, da consigliere comunale, sulparcheggio di via Pietrasantina.Ma nulla è cambiato. Da Pietrasan-tina al Duomo è un percorso diguerra. Per non parlare del com-mercio abusivo che si svolge in Lar-go Cocco Griffa sotto gli occhi delleforze dell'ordine. Non ci sono piùregole».

Pisa attira sempre più visita-

tori Come è cambiata la cittànegli ultimi 20 anni?

«Prima era una città di Studio, oraè una città di studenti. E' diventatauna città di affittacamere e di foto-copiatrici. Una fabbrica di lauree.E' una terra di conquista, abbando-nata a se stessa mentre il sindaco re-sta barricato nel Palazzo e non si ac-corge di quello che succede intor-no. Ridateci Cortopassi, ridateci laAngiolini, ridateci Cerri il cosaccodi Riglione, ridateci Fontanelli».

Cosa vede dal suo punto di os-servazione in Borgo , nell'om-belico della città?

«Vedo una città che ha dimenticatose stessa, che ha vietato di disegna-re la Croce dei Cavalieri di SantoStefano in piazza dei Cavalieri per-ché offendeva l'Islam. Vedo una cit-tà asservita e condiscendente contutti. Vedo gente arrivare da fuoriinteressata a far soldi, senza portarerispetto per la città che li accoglie.Una città dalla grande storia che fe-steggia il suo santo patrono con ifuochi d'artificio e la musica da di-scoteca. Dov'è la solennità? Dove ilverecondo rispetto?».

DOVE'I=INITALA BELLEZZA?

Resta sola nei ricordi o nelCamposanto monumentaleIL Santo patrono si festeggiacon fuochi e musica rockNon ci resta che piangere...

Dov'è la bellezza a Pisa?«E' nei ricordi. Era in piazza delleVettovaglie, una tavolozza di colorie odori, era negli artigiani e nei ri-storatori, nelle cee di Gorino inpiazza Gambacorti. Resta nella ga-stronomia, nei piatti di Bruno. Lacittà ora è grigia, senza vita, senzapudicizia. La gente urina per stra-da, si sdraia per terra, urla, sporca,se ne infischia di regole e civiltà».

Eppure resta qualcosa di in-tafto . Quali luoghi consiglie-

rebbe a un visita re?«Il Camposanto monumentale pre-servato dall'Opera della Primazia-le. La chiesa dei Cavalieri, se solofosse aperta più spesso, PalazzoLanfranchi e le sue collezioni. I no-stri Musei statali, invece, restanoabbandonati a se stessi e addirittu-ra festeggiano se i visitatori aumen-tano da 10 a 20 per anno».

Ha detto che Pisa ha persol'identità , come può ritrovar-la?

«Non ho ricette, ma sarebbe beneche chi la abita, ci vive e ne trae gua-dagno leggesse quel monumentoletterario che è "Pisa, solitudine diun impero" del grande Borchardt».

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Quatro passi 0'Cosi 1 tun sti

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turïstï boccïano cïtà'Testimonianze choc raccolte dalla guida

SOPRAVVALUTATA. Sporca emale organizzata dal punto di vistaturistico. Una `bocciatura' che mol-

ti visitatori, stranieri ma an-che italiani, si portano a ca-sa, dopo la visita a Pisa. Im-pressioni negative che feri-scono chi ama e conoscecosì bene la propria cittàda averne fatto il pro-prio mestiere. Ma è pro-prio per amore che

Alessandro Bargagna,guida turistica (dell'asso-

ciazione City Grand Tour) conti-nua a lanciare l'allarme. Pisa va sal-vata. Dall'incuria. E dai commentinegativi. Ecco, quindi, la primapuntata di una passeggiata, al segui-to di Alessandro Bargagna, tra`quello che i turisti dicono'. E chespesso, purtroppo, scrivono anchesu internet.

VIA PIETRASANTINA. «I com-menti sul parcheggio scambiatoresono tutti rivolti all'insostenibile si-tuazione dei ragazzi africani che as-saltano i turisti, spesso bloccandolie spaventandoli. Qualche tempo fauna signora di un mio gruppo (iopresente) è stata assalita da tre per-sone che volevano venderle borse

venuti altri ragazzi a calmarlo. I tu-risti americani chiedono perché siaconcessa la vendita di prodotti 'fa-ke' (falsi). Io mi limito a risponde-re che la situazione è diventata in-controllabile . Non ho più voglia didare spiegazioni. Durante il tragit-to capita spesso che alcune borseg-giatrici tentino il colpo. Avvertosempre i miei turisti , purtroppo al-cune riescono a cavarsela. Gli ame-ricani sono scaltri e si aiutano. Gliinglesi si spaventano , specialmentele persone anziane. Spagnoli o su-damericani reagiscono con violen-za. E si accaniscono su noi guide».

DUOMO . «Della piazza non han-no molto da dire, ovviamente, masi lamentano spesso della mancan-za di segnaletica . Soprattutto noncapiscono dove sia il centro stori-co. In molti pensano che la città fi-nisca con la piazza».

SANTA MARIA . «Mi chiedonoperché i palazzi siano fatiscenti e disera non si sentono sicuri. Troppobuia. Una signora mi disse ancheche dovevo vergognarmi per lo sta-to d'abbandono e della mancanzadi decoro di una via così importan-te. Non alimentai la polemica».

PIAZZA CAVALLOTTI . «Defi-

`71 A' ho ^

«Palazzi fatiscenti, sporciziascritte ovunque e abusiviaggressivi in ogni strada»

false . Lei si è spaventata (signorainglese) e ha urlato spintonandouno di questi ragazzi . Lui è quasiimpazzito . Ci ha cominciato a se-guire e mentre eravamo seduti sul-la navetta che ci avrebbe condottoin Cocco Griffi, ci ha bussato al ve-tro e mimando con il dito un coltel-lo alla gola , ha cominciato a minac-ciarci . Fortunatamente sono inter-

nita un letamaio più di una volta. Il50% dei pochi turisti che arrivanofino lì dalla Piazza del Duomo deci-dono di tornare indietro perché trabancarelle di prodotti africani e tan-fo di guamo credono non ci sia al-tro da vedere. Una signora mi scris-se che non era riuscita a trovare l'or-to botanico in via Santa Maria e an-dò su tutte le furie».

Francesca Bianchi(]-continua)

L'asse commerdak,;,Estata la prima tappa dellanostra inchiesta: abbiamoverificato la presenza diabusivi e sbandati ogni 80metri tra Borgo Stretto e laStazione. Stessa scena dopodue giorni

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P iazzaQui abbiamo verificato lapresenza di un venditoreabusivo ogni 70 metri:venditori illegaliagli ingressi e nelle vieadiacenti all'areamonumentale

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2

Alcune delle criticità individuatedalla guida Alessandro

Bargagna durante lapasseggiata con La Nazione. Dasinistra : i dissuasori dei piccioniin Borgo pieni di sterco e piume;rumuli di rarta ahhandoraata alle

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-1 -1«La Nazione» insieme i ipunti cri`ficiSECONDA tappa del nostro viag-gio alla scoperta di `quello che i turi-sti dicono'. Di Pisa, del suo gradodi accoglienza, del decoro che spes-so non c'è. A condurci `dentro' icommenti dei visitatori è, anche og-gi, Alessandro Bargagna, guida turi-stica dell'associazione Pisa GrandTour. Dopo la passeggiata nell'areamonumentale, oggi i riflettori si ac-cendono sul centro storico, dall'as-se commerciale all'area universita-ria.VIA DEI MILLE, Faggiola, Corsi-ca, Piazza Buonamici - «Vengonospesso definite fatiscenti - dice Ales-sandro Bargagna - Troppe scrittesui muri. Mi chiedono spesso per-ché non vengano cancellate. Io ri-spondo che è una moda e ci ridia-mo su. Sullo stato di abbandono del-la Piazza Buonamici i commenti siperdono. I turisti si chiedono comesia possibile che una chiesa così bel-la (San Sisto) sia circondata da tan-ta sporcizia e auto".VIA SAN FREDIANO, Dini, Ca-valca, piazza Dante, via della SA-pienza, vicolo del Tidi - «Il com-mento è sempre legato all'odore: `Itstinks, puzza!'. Ma le parole più co-muni sono: `Che peccato! Ma il Co-mune cosa fa? Ma è disabitata? Cheincivili! Ma non potrebbero puli-re?'».VETTOVAGLIE: «Da anni or-mai non porto più i miei turisti inPiazza delle Vettovaglie. Ma i com-

menti sono sempre legati alla sicu-rezza, alle scritte e al pessimo arre-do urbano. Molti visitatori hannopaura di quella zona. Entrano negliuffici informazione arrabbiati, fu-riosi. Inveiscono contro di noi econtro l'amministrazione».BORGO STRETTO: «Notano losporco delle logge e quello accumu-lato sui dissuasori peri piccioni. 'So-no schifata', mi ha detto una signo-ra vedendo proprio quegli aghi dis-suasori coperti di guano. Molti com-mentano anche lo stile dei negozi,si chiedono perché non ci sianopiante e fiori ad arredare le vetrine.Non sono attratti dai nostri negozi.Li definiscono anonimi».LUNGARNO: «I turisti ridonoquando vedono i cestini dell'im-mondizia pieni alle 10 del mattino.Si lamentano del rumore e della ve-locità delle auto. Notano e sono di-sgustati dalla sporcizia del Lungar-no. Specialmente sul fiume, dove ri-stagnano rifiuti per giorni. Mi chie-dono perché i palazzi non siano cu-rati, spesso credono che siano ab-bandonati».CORSO ITALIA: «La trovanosporca, piena di cartoni. Mi chiedo-no perché non vengano raccolti eperché spesso siano accumulati sul-la strada davanti ai negozi. Ricordouna signora che si meravigliava deivenditori ambulanti che scappava-no di fronte agli agenti della muni-cipale o della polizia e di come, pas-

sata la volante, ritornassero al loroposto, come se niente fosse accadu-to».STAZIONE: «Meglio stendere unvelo pietoso. Italiani e stranieri chie-dono perché ci siano uomini ubria-chi che gridano, persone sdraiate interra e perché sia tutto così degrada-to. Un turista belga ha schivato diun soffio l'urina di un uomo ubria-co... erano le 9.30 del mattino».

Francesca Bianchi(2 - Fine, la prima puntata è uscita ie-ri)

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ivla non c'è decoro senza legalità»Serfogli: «Investiamo in centro e nelle periferie»di FRANCESCA BIANCHI

ANCORA una voce di primo pia-no nel dibattito sull'accoglienza pi-sana. Oggi a parlare è l'assessore co-munale ai lavori pubblici AndreaSerfogli con il quale facciamo ilpunto su una città in trasformazio-ne. Con tante luci e qualche ombrasulla quale fare `gioco di squadra'.

Accoglienza è sinonimo di si-curezza e decoro: si puònuantificare l'impe no deiComune per la riu ' cazio-ne urbana tra Piuss e cantie-ri?

«La riqualificazione urbana, spe-cie nel contesto finanziario dei Co-muni sui quali pesano tagli e pattodi stabilità, è stato rilevante. Oltre30 milioni di investimenti nell'ar-co di 5 anni. Riqualificare il territo-rio è un presupposto fondamentaleper garantire sicurezza e decoroma di per sé non è sufficiente. Ser-ve un maggiore rigore nella repres-sione degli abusi e maggiore con-trollo civile, favorendo iniziativesociali e culturali di cittadini, asso-ciazioni e commercianti».

Quartieri e cent storico:quali le priorità per una mag-

'ore vivibilitò?« ccorre un equilibrio tra gli inter-venti di riqualificazione del centrostorico e quelli per la vivibilità deiquartieri. La città è una sola e nonva mai dimenticato. I fondi

tinfattieUndirizzatina tllo"`t Tl [l ` 11`•

no,progetti di riqualificazione r..= .urbana che mirano all'inclu-sione sociale, all'incrementodegli standard urbanistici,all'edilizia sociale. L'area sul-la quale presenteremo progettiè quella di Sant'Ermete-SanGiusto. E ancora: nuova viabilitàdi via Norvegia, sottopasso di Puti-gnano, riqualificazione della pistaciclabile di via Livornese, sicurez-za idraulica di Pisa Nord, fognatu-re di Marina e Tirrenia, via Pietra-santina. Sono tutti progetti già fi-nanziati che nei prossimo mesi sitrasformeranno in cantieri».

Pavimentazione di Santa ce-rio: anche questo interventova in un 'ottica di decoro e svi-luppo dal punto di vista turi-stico?

«Si tratta di un investimento pari acirca 1,5 milioni di curo che va si-curamente nella direzione di unamaggiore attenzione alla qualità ur-bana e alla valorizzazione turisticama non può non tradursi anche inuna maggiore vivibilità per chi ri-siede nell'area. Garantire la sosta,un efficace servizio di trasporto

E° stata la prima tappa dellanostra inchiesta: abbiamoverificato la presenza diabusivi e sbandati ogni 80metri tra Borgo Stretto e laStazione. Stessa scena dopodue giorni

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Qui abbiamo verificato lapresenza di un venditoreabusivo ogni 70 metri:venditori illegaliagli ingressi e nelle vieadiacenti all'areamonumentale

pubblico, il giusto equilibrio tra oc-cupazione del suolo pubblico daparte delle attività commerciali,estendere la videosorveglianza, ap-provare il regolamento sul rumore,contenere il fenomeno della movi-da: tutto questo a fine lavori dovràessere gradualmente garantito».

Mura e Arsenali Repubblica-ni; si può ore qualche data?

«Per le Mura Repubblicane contia-mo di concludere entro l'estate l'in-tervento, reso possibile dalla capa-cità progettuale degli uffici comu-nali ma anche dal fondamentale so-stegno della Fondazione Pisa. Sem-pre nel corso di questo anno com-pleteremo gli Arsenali e il fortili-zio della Cittadella».

A vedere vale angolo di Pi-sa rtere be un ospite diprestigio oltre alla Torre?

«Scegliere un luogo non è sempli-ce perché la città è meravigliosa. Inprima battuta direi piazza dei Cava-lieri ma in un futuro prossimo an-che la Cittadella e gli Arsenali Re-pubblicani».

Come si iagina Pisa tra20 anni?

«Assai prima di 20 anni vedo unacittà con un territorio che si esten-de fino a comprendere 200mila abi-tanti, una città in cui le diversità -residenti, studenti, pendolari, turi-sti - si integrano. In generale im-magino una città dove ogni cittadi-no non confonda la solidarietà conla legalità e il rispetto delle regole.Credo che non possa esistere soli-darietà senza legalità e amore perla città».

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BUONA DOMENICAdi DIEGO CASALI

TERRENOMINATO

ORE 9.30 di un mattinoqualsiasi Un mattino in-dimenticabile per un turi-sta belga intento a schi-vare l'urina di un ubria-co. Siamo vicini alla sta-zione. Ore 11 di un saba-to mattina. Nell'assecommerciale, tra Borgo

Largo e Piazza Vittorio, si incontra un«vu cumpra» ogni 80 metri un mendi-cante ogni 250. Ore 15 di un giornogQ ualsiasi(feriale). Piazza deiMiracoli.

ui i venditori abusivi attendono i turi-sti al... varco. Per i visitatori in transi-to la media è di un «vu' cumpra'» ogni70 metri. Media record. Ore 18 di unagiornata qualsiasi (feriale e festivanon impporta). Borgo Stretto, salottobuono (? dello shopping. I dissuasoridei piccioni sono coperti,, di guano che,manco a dirlo, cade sui passanti al pri-mo sofio di vento. Vicolo delle Donzel-le, ore'] 9. Aperitivo sui Lungarni? Ok,ma non passate da li Quella stradinamedievale intrisa di storia potrebbe in-teressare a Sebach per una sponsoriz-zazione: latrina a cielo aperto. Ore 23ano a esaurimento illegalità) piazzadei Cavalieri. Sera di primavera-esta-te. Lo sapete ormai tutti: venditori abu-sivi con carrelli del supermercato a di-stribuire alcol a giovani (minorenni?).Qualcuno ha degli espositori di carto-ne «push up» che in un ehek si richiu-dono eludendo i controlli di vigili, poli-zia o carabinieri. Ammesso che i con-trolli ci siano... Vi domanderete: ma ètutto vero? E' proprio così? Incredibileeh? E invece e vero. E' tutto, ignobil-mente vero. Vergognosamente vero.Questa è la nostra realtà. L'abbiamo te-stimoniata in settimana. I pisani connoi. Eppure, nonostante le nostre de-nunce, nientesifa. E addirittura, nien-te si afferma. Nemmeno uno stracciodi promessa da marinaio. Il niente.Una cosa è certa: noi non cifermeremonel dare voce al disagio. Ma una partedi Pisa ha deciso: evviva l'inciviltà.Buona domenica. Si f a per dire...

[email protected]

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Autadi MARY PAGANO

bilisti assediati dai parcheggiataci

ETRASCORSO poco più di unmese da quando i parcheggi a pa-gamento dell'Ospedale di Cisanel-lo sono stati posti sotto sorveglian-za in seguito agli atteggiamentivessatori dei parcheggiatori abusi-vi nei confronti degli automobili-sti. All'ingresso dell'area dove èstata posta una sbarra d'accessoun operatore svolge il servizio dicassa centrale e quattro personein pettorina fosforescente si occu-pano della sorveglianza. La Nazio-ne si è recata qualche giorno fa sulluogo. Appena all'imbocco di viaMartin Lutero che accoglie unampio parcheggio gratuito si in-travedono ben tre parcheggiatoriabusivi intenti a indicare il par-cheggio libero all'auto appena ar-rivata e altri cinque impegnati aimportunare qualche passante acui vendere qualche gingillo. Deisuper-controllori neanche l'om-bra.

I NOSTRI `amici' irregolari pos-sono dunque agire indisturbati.La musica non cambia quando ci

giorni tranne il mercoledì e il sa-bato mattina (giorni di mercato).Ci siamo recati sul luogo sia mar-tedì che mercoledì mattina. Mar-tedì il parcheggio è quasi pieno eun passante ci informa che il par-cheggio è gratuito. Tutto nellanorma. Ci ripresentiamo mercole-dì mattina. Non appena entratinel parcheggio notiamo delle si-gnore davanti al parchimetro e al-tre in macchina impegnate nel

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All'imbocco di viaMartin Lutero nell'ampioparcheggio gratuito ci sonotre parcheggiatori abusivie cinque persone impegnatea importunare i passanti pervendere qualche gingillo

spostiamo in centro: piazza SantaCaterina. Dopo aver attraversatoil piazzale da via San Loren LM e

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t1 ?" 1zji`I7Çllgi s orgiamo un addetto del 1111 ßla polizia municipale con ur«vù cumprà». Starà intiman-do al giovane di andarsenepensiamo. Ci accostiamo aidue per capire cosa stia acca-dendo e poco dopo percepiamoche si tratta di una tranquilla con-versazione informale. Nel frattem-po i sette «colleghi» dell'ambulan-te continuano a dirigere il traffi-co. Relativamente tranquilla la si-tuazione al parcheggio del merca-to di via Paparelli, gratuito tutti i

C'è chi si avvicina a chi staper andare via chiedendo ilbiglietto della sosta che saràdestinato alla prossima autoin arrivo. Con la speranza diracimolare qualche spicciolodagli automobilisti

parcheggio. Queste ultime non so-no sole ma circondate da parcheg-giatori abusivi che sperano inqualche spicciolo, in tutto quat-tro. Uno di questi nel frattempo siavvicina all'auto di una signorache sta per andare via chiedendo-le il biglietto della sosta che saràdestinato alla prossima auto in ar-rivo; ovviamente non a titolo gra-tuito! Come se non bastasse il co-sto non proprio irrisorio dei par-cheggi.

Perché nessunoprova a fermarli?

I vigili sembrano [ imitarsiad assistere al fenomeno.Abbiamo notato un agentepresente durante le 'vendite'che non è intervenuto

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SOTTO ASSI Z-D,'0 II parcheggio di piazza Santa Caterina

Scriveteci cosa non vaCi sono venditori abusivi inazione vicino a casa vostrao casi di prepotenzeo molestie a cui aveteassistito in giroper la città? Segnalateloal nostro sito internet:

www.lanazione.it,lpisa

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CI HANNO CONTATTATOE HANNO LANCIATO APPELLISIA ANDATI DA LORO...

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p °tignano bìà di ladà e^bälla In%

o terra dï nessuno, aiutateci»p e accoglie l'appello della gente: i la vit isee al tranionto

NON si lasciano fotografare e scel-gono l'anonimato i residenti di Pu-tignano, il quartiere «Bronx» di Pi-sa, dove le regole e la civiltà sonotramontate nella giungla che avvol-ge e sovrasta le villette di via Ponti-celli e via Monterosa dove zingari espacciatori spadroneggiano nelbuio delle strade. Protestano da an-ni, scrivono esposti alle autorità,creano comitati e chiedono agli am-ministratori di non essere dimenti-cati. «Non c'è nel quartiere - spiegauna residente - una casa che nonsia stata svaligiata almeno una vol-ta. Siamo terra di nessuno. Ci rivol-giamo a voi, non sappiamo più chefare». Non c'è abitazione, a Putigna-no, che non sia munita di inferria-te, perché i blitz dei malviventi so-no costanti e spesso avvengono dinotte, mentre la gente è in casa.

LA PAURA e il costante sensod'insicurezza tramortiscono i resi-denti. Quelli di via Ponticelli e viaMonterosa scrissero nel 2007 unesasperato esposto all'allora sinda-co Fontanelli, chiedendo «l'illumi-nazione pubblica, la strada asfalta-ta e la bonifica di quel grosso appez-zamento di due ettari, nelle manidi un privato, dove malviventi e di-sperati trovano ricetto per le loro

perversioni e delinquenze. Un espo-sto rimasto lettera morta. La signo-ra Teresa è una anziana vedova incerca di un acquirente per la suabella casa con giardino, svaligiatatre volte in pochi mesi. «Vivo barri-cata», dice, esibendo un grosso cate-naccio e due robusti lucchetti cheogni pomeriggio, appena il buio av-volge la strada, serrano le inferriatedell'ultima di tre porte blindate del-la sua villetta. «La mia vita finisceal tramonto. Se ho bisogno di qual-

1I raid dei ladri avvengonoa ogni ora del giornoma soprattutto di notte

cosa non esco. Mi sono entrati in ca-sa troppe voltevelenato già due ca-ni. Eppure, basterebbe un po' di il-luminazione e un po' di decenza inpiù, in questa strada, per cacciarvia quella brutta gente che vienequi a spacciare, a guardarci in casa,a spiare i nostri orari». Anche ai vi-cini della signora Teresa, in viaPonticelli, sembra di vivere «nelquarto mondo»: «Il 28 dicembre cihanno spaccato le finestre e ci sono

entrati in casa. Ora ho messo i vetriantisfondamento. Paghiamo le tas-se ma non siamo ripagati in servizi.Anzi, ci tocca spendere altri soldiper difenderci - dice un residente-. Tutto questo non è normale».Anche in via Simiteri, alcune anzia-ne sono state svegliate di notte dalgatto messo in fuga da malviventi.Qui si arriva da un sottopasso, unodei tanti che nel quartiere di Puti-gnano è l'approdo di criminali ereietti che nel buio sgusciano dauna parte all'altra del quartiere de-rubando e terrorizzando chi lavo-ra, suda, paga le tasse e in casa cercapace, ma trova insicurrezza.

«SIAMO sotto assedio», urlano ledonne del comitato di Putignanoche negli ultimi mesi si è levato su-gli scudi a causa dell'emergenzarom. Circondati da otto campi abu-sivi, uno dei quali in Golena d'Ar-no, vicino a una cava. Qui, fra unadecina di roulotte e fuochi di spaz-zatura, sono decine i minorennirom che ogni mattina, anziché an-dare a scuola, scendono sulla To-scoRomagnola assieme alle loromadri e si muovono fra Cascina e ilcentro di Pisa per chiedere l'elemo-sina e rubare.

Eleonora Mancini

Page 24: Inchiesta Nazione

sL;' un problema purtroppo diffusonon solo a Pisa città, ma in tutta.,.s nostra provincia . La presenza

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Le carenze di organico delleforze dell'ordine , il dilagare;.r(s,cente della microcriminalità:,r., ., r.; ..¡'- 'i; 1i'' S•,r.i r'. , . . ,..

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Aí au)usivi

Via Paparelli, tV,. !

di EMANUELE BALDI

IL VENDITORE di aglio svento-la in aria il sacchetto zeppo di spic-chi. Per un euro te lo porti a casa.«Solo oggi, offerta, offerta» ripetecome un mantra ma non sembraconvinto nemmeno lui figurarsiun po ' chi gli sfreccia accanto e,giocoforza, accelera il passo.

MEZZOGIORNO , mercato divia Paparelli . Sole e cielo in forma-to primavera di lusso e centinaiadi pisani a passeggio fra i banchiin cerca di qualche affare . Un para-diso, in teoria , per il `piazzista'abusivo. Siamo quindi andati an-cora una volta a verificare la situa-zione per toccare con mano que-sto fenomeno che sta a metà stra-da fra il degrado fisico e una deri-va sociale di cui è sempre più diffi-cile individuare i confini . Un'al-tra prova sul campo, insomma,per denunciare ancora una voltacosa non va in città . Ebbene divenditori abusivi ne abbiamo con-tati ben cinquantanove, ma è uncalcolo per difetto.

PERCHÉ i venditori , armati dilenzuolone `apri e chiudi' che inuna frazione di secondo spiattella-no sull 'asfalto borse , portafogli,occhiali, cinture, orologi e chinca-glierie varie ed eventuali - tutti ri-

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1 vipronte o segnalare le divise

Continuano i nostri viagginelle zone della cittàche soffrono maggiormente

gorosamente falsi - non sono faci-li da conteggiare in modo pigno-lo. Perché si muovono come gattiesperti sui tetti fra un banco e l'al-tro, nelle tre lunge file di attivitàspalmate lungo 400 metri di stra-da, con l 'occhio sempre accorto asbirciare eventuali divise all'oriz-zonte.

VIGILI e venditori impegnati inuna sorta di infinito gioco di`guardie e ladri' . Passa l'agente (ie-ri ne abbiamo comunque contatiuna decina) e l'abusivo tira via il

lenzuolo fischiettando . L'agentese ne va e il lenzuolo tornadov'era. Una bella fatica ma spes-so e volentieri c'è un `collega' chesta di vedetta e avverte se scrutaun pericolo . Affari? Pochi, alme-no a colpo d 'occhio, anche se qual-che signora si ferma e chiede lumisui prezzi di borsette difficili dadistinguere dalle originali e co-munque trattabilissime quasi sem-pre. Ma l'illegalità non si ferma al-la vendita mordi e fuggi. C'è crisiper tutti e bisogna organizzarsi.Salta fuori allora lo strano busi-ness del pizzo sulla sosta . La dina-mica che porta i venditori, appol-laiati alle macchinette dei ticketparcheggi, a chiedere spiccioliagli sventurati automobilisti nonè chiara fino in fondo.

SI TRATTA, s'insiste , si cercachi abbocca e alla fine si molla lapresa solo dopo essersi messi uneuro in tasta . I più smaliziati nem-meno ascoltano l'abusivo ma c'èchi, specialmente tra i più anzia-ni, per non avere grane apre il por-tafoglio. Brutta storia . Come se achiedere soldi non bastassero itanti che scuotono i bicchierini e`pretendono' l'elemosina. Ne ab-biamo contati una decina . Alcunipacifici, altri quasi molesti nell'in-sistere sempre, comunque e adogni costo. Decisamente non cisiamo.

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Tra venditori abusivi, genteintenta a chiedere l'elemosina e

altra ancora ad assediare ilparcheggio in cerca di spiccioli

dagli automobilisti , ieri abbiamocontato circa 80 persone lungo iquattrocenti metri del mercato.

Praticamente una media di unabusivo nei pressi di ogni banco

L'ATTESA Gli abusivi aspettano i `clienti ' al parcheggio

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le istituzionie insicurezza»i Il

es »Il neoprefetto isc ` si vi , degrado sociale e «t idi EMANUELE BALDI

«LA MOVIDA? La cosa miglioresarebbe spalmarla sulla città. Perquesto è fondamentale coinvolgereistituzioni e commercianti affinchési creino iniziative in ogni zona alfine di evitare che dove c'è troppocaos nascano i problemi». Già per-ché la parola movida ha un'accezio-ne negativa solo se associata - pur-troppo il passaggio è sempre piùspesso fisologico - al termine mole-sta. Schiamazzi, vetri rotti, teste in-zuppate nella birra e cazzotti che vo-lano. Questa è la parte marcia dagrattare via. Ma se della parola siprende il buono, ovvero l'aggrega-zione, il divertimento sano e - per-ché no - una certa dose di controllosociale, allora ecco che il fenomenopuò diventare perfino una risorsa.La pensa così il prefetto di Pisa Atti-lio Visconti. E' in città da poche set-timane ma ha le idee già chiare.

Prefetto, com'è statoil 15u0 1

51 ri-moimpatto conPisa?l pro e-mi, di notte, ci sono davvero?

«E' una città complessa, molto piùdi Pesaro da cui arrivo, ma le condi-zioni per fare bene ci sono. Pisa haun indotto sociale importante, frastudenti e turisti. E poi c'è il proble-

ma dei rom. Seguo con interesse leinchieste de La Nazione sul degra-do e sono certo che unendo gli sfor-zi le cose possano solo migliorare».

Ha più individuatole zone piùdifficili?

«Beh, vedo problemi in piazza delleVettovaglie e in altre zone del cen-tro. Si sono aree difficili da sorve-gliare se non con le telecamere».

Secondo lei è importante po-tenziare questo tipo di control-lo?

«Fondamentale. All'inizio per la re-pressione, ma alla distanza può rive-larsi un ottimo strumento preventi-vo. Prima di delinquere, magari,qualcuno ci pensa due volte se sache rischia di essere filmato».

Quali sono i problemi più gra-vi?

«Qui ci sono molti giovani, un hu-mus appetibile per chi vuole 'sfrut-tare' la movida con droga, venditeabusive, alcol. Credo sia necessariocoinvolgere, oltre al Comune, an-che l'Università, per migliorare lecose e monitorare la situazione. E igiovani possono anche aiutarci a in-dividuare chi delinque. Alla fine lasicurezza arriva con la collaborazio-

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ne perché le forze dell'ordine, conle carenze di organico, non possonoessere ovunque. Si deve iniziare a ri-flettere anche sull'autodifesa».

In che senso?«Oltre ai problemi della notte ci so-no quelli legati ai furti. I cittadinidevono comprendere che servonosempre di più porte blindate, siste-mi d'allarme, antifurti alle macchi-ne... Serve una coscienza più stratifi-cata. Chi vede situazioni negative lesegnali con tempestività».

Ma torniamo aiproblemi del-la notte: coinvolgerei gestoridei locali come avvenuto a Fi-renze dovei proprietari conuna pettorina , controllanoquello che succede fuori dai lo-ro esercizi: che ne pensa?

«Ben venga tutto ciò che è costrutti-vo. L'importante è che nessuno sisostituisca alle forze dell'ordine. Co-munque vedo che già in molti colla-borano anche se tutto è sempre mi-gliorabile».

Altre soluzioni?«E' fondamentale che ci siano me-no bottiglie di vetro possibile in gi-ro, molto meglio la plastica. Nonsottovalutiamo questo aspetto. Mala cosa più importante è cambiarecomportamenti e stili di vita per mi-gliorare le cose».

LA ST?`s, !"n CIA Non può esserci accoglienza senza legalità:lo abbiamo ribadito da diversi giorni con le nostre inchieste sul campo

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is '',,'',,aver i visíti:eLa Stazione è tabùINVISIBILE la fermata delbus del Pisa Mover. Il collega-mento su quattro ruote tra l'ae-roporto e la stazione è attivogià da un anno, ma lo stop dipartenza sembra proprio na-scosto dietro la ferrovia. Sonotanti i turisti che chiedono co-me raggiungere lo scalo del Ga-lilei, perchè da soli non riesco-no a visualizzare la postazionedi partenza dell'autobus. Stipa-ta nel quartiere San Giusto, ac-canto a via dei Cappuccini, leindicazioni sul Pisa Mover so-no praticamente assenti. Il sitointernet la colloca «nei pressidel binario 14 della stazionecentrale», ma i visitatori sonototalmente disorientati nellaricerca della navetta.

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Nazione nelle aree v l 'i ,PISA e degrado. Parchi, aiuole egiardini sotto esame. Bocciati. Alleprese con i nostri dossier sulla pre-sentabilità della città, rimandiamoancora le esclamazioni di soddisfa-zione. Pisa delude ancora. O me-glio, Pisa soffre ancora. Patisce icolpi dell'incuria di chi la imbrat-ta. Lamenta la negligenza di chinon se non se prende cura. Pisa lan-gue e la Nazione risponde: infor-chiamo bicicletta e coscienza civi-ca, e perlustriamo la città per de-nunciare i suoi disagi. Oggi, diceva-mo, percorriamo i nostri giardini, inostri parchi, i nostri argini. Davve-ro poche le aree verdi veramenteverdi. Cartacce, bottiglie e spazzatu-ra arricchiscono la tavolozza dei co-lori. Ma non sono belli i quadri chedipingono. Ritratti di imbarbari-mento e di una doppia vita cui igiardini sono condannati loro mal-grado. Desolati di giorno, popolatidi notte. Il cumulo di cianfrusagliee ciarpame su Lungarno Guadalon-go e nei giardini Alfredo Solarino

Il nostro viaggio testimoniauna situzione al limiteper visitatori e residenti

non lascia dubbi: qualcuno la nottesi ristora sotto le fronde dei loro al-beri. E la mattina dissuade chi gra-direbbe frequentarli: a fronte di ungrande flusso sulla pista che circon-da i giardini Solarino antistanti alDon Bosco, non c'è nessuno che siavvicina alle sue panchine o alle at-trezzature ludiche e sportive. Ma ri-prendiamo il nostro giro: dalla pi-sta Solarino ci immettiamo in viaGiuseppe Parini, che, seguendol'acquedotto e intervallando sporci-zia minuta, cicche, cartacce, scato-loni vuoti e monconi di biciclette,sbocca in via Pratale vicino all'areadi sosta per i camper. Impeccabilel'area sosta, deprecabile il parco difronte: panchine con spalliere ar-

tfo faWei diata 'e'

rugginite e cassonetti traboccanti,dimenticati lì chissà da quanto. Belbiglietto da visita per i turisti! Maproseguiamo. Ancora in via Prata-le, a ridosso di una stazione di servi-zio Eni, il ciarpame si fa vistoso:un triciclo motore e due camper fa-tiscenti pieni zeppi di paccottiglia,stracci logori, stoviglie, cartacce e,naturalmente, le immancabili botti-glie di birra. Il panorama si fa squal-lido, corriamo verso via Paparelli.In un'isola che fiancheggia la rota-toria dei Caduti nell'Egeo tentia-mo una sosta, ma il pattume riversa-to dai cestini sul prato incolto cipungola a proseguire. Giunti in viaPaparelli lo scenario non cambia.Vista e olfatto non si rinfrancano.Andiamo via. Ultima fermata: viaBattelli. Il colpo di grazia: carrelliCarrefour carichi di paccottiglia,spazzatura organica, assorbenti in-timi usati e aiuole di sterpaglia cheincorniciano il grande parcheggio.Ripugna allo sguardo, offesa al pu-dore. Pisa non lo merita.

Valentina Lepore

Paparelli

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arrane puasceVía Ponticelli: intervento decisivoTOPI morti, water abbandonati,bombole del gas, materassi, spazza-tura ovunque in via Ponticelli,quella strada di Putignano che parche dica «per me si va nella città do-lente». Qui La Nazione, chiamatadai residenti, era arrivata giovedìscorso a documentare come la lon-tananza dagli occhi e dal Centro èstato finora un comodo alibi perchi ha amministrato. Eppure, inquesta gradevole via sono molte levillette con giardino e i residentiche avevano scelto la zona per co-struirvi la propria casa. Gli stessiche ora vogliono andare via e cheperò non trovano compratori.

vento, ma le luci restano spente datroppi anni. Chi abita su un lato diquesta via, occupata dall'altro dadue ettari di terra incolta ormai di-ventata boscaglia e che accresce ildegrado della zona, scrisse nel 2007un rassegnato esposto agli ammini-stratori di allora. Un esposto rima-sto lettera morta e «risuscitato»dall'inchiesta de La Nazione. Oraperò, il Comune fa sapere di averfatto ripulire la strada e di aver cosìripristinato il percorso ciclabile dicollegamento fra La Cella e Puti-gnano. Due trattori di Avr hannoripulito la pista da erbacce, rovi e

VIA PONTICELLI è una terradi mezzo, ai confini col «barbari-cum», dove degrado e inciviltà so-no stratificati in anni di abbando-no e dimenticanza. La pista ciclabi-le corre accostata alla ferrovia, sepa-rata da alberi e vegetazione e tra-sformati in discarica e giacigli persenzatetto, spacciatori e coppiette.Pericoli e insicurezza sono costantiqui per chi vi si avventura, perchéla rete di recinzione che divide lavia dai binari è divelta in più puntie i bassi cancelli che vengono usatida tecnici e operai delle Ferrovie so-no sempre aperti. Cancelli spalan-cati per tutti i malviventi che spes-so, a notte fonda, hanno visitato lecase dei residenti, confondendosicon la notte e con il buio dei binari.Qui l'illuminazione pubblica èscandita da alti pali che oscillano al

Liberata dai rifiuti la stradafra Putignano e a La CellaRipulita anche via Vignoli

oggetti abbandonati e risanato c uncanneto che la costeggia. Adesso lapista sembra percorribile e interdet-ta alle auto e all'abbandono dei ri-fiutigrazie ad alcuni paletti di ce-mento. «E l'illuminazione?», do-mandano i residenti.Le incursioni de La Nazione han-no risvegliato l'amministrazioneche ora è intervenuta anche in viaVignoli, dove una squadra di Avrha lavorato per tre giorni, con esca-vatori e scarrabili, per liberarla da175 quintali di rifiuti, resti di co-struzioni, utensili fatiscenti, legna-mi, elettrodomestici.

Eleonora Mancini

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SL L CAMPO Via Ponticelli nelle due fasi prima e dopo il nostrosopralluogo e le varie testimonianze choc dei residenti

PUNTEITICE

rovi cheminaccia-no lecase e ilcancelloapertosui binari

Non c'è casa a Putignanoche non sia stata svaligiatada banditi che approfittanodell'assenza di illuminazionee di controlli nel quartiere

Cannp í romSono otto gli insediamentiabusivi che circondano lazona e che accrescono ilclima di tensione sociale edi paura fra i residenti.

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Si parlerà del progetto dieliminare il passaggio alivello di Putignano al circoloArci con gli assessori Gay eSerfogli venerdì alle 18.

DiscaricheVia Ponticelli, abbandonatada anni, era sommersa darifiuti e ricettacolo perspacciatori e banditi cherazziano le abitazioni

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Giungtaintorno at Verdi

PARCHEGGI selvaggi in centrostorico: in via Giuseppe Verdi teautomobili sostano sui marcia-piedi. Totalmente non curantidel codice detta strada, i guidato-ri dette strade pisane si fannobeffe di vigiti urbani e forzedell'ordine. Ieri mattina, la tra-versa di via Patestro era comple-tamente assediata da una fifa divetture che occupavano lo spa-zio riservato ai pedoni. Impossibi-le passeggiare sui marcia-piedi, perchè lo spazio a di-sposizione era inaccessibi-le. I pedoni che volevano .raggiungere piazza SanPaoto atrOrto dovevanonecessariamente attraver-sare il percorso rimanen-do in mezzo atta strada.La situazione è rimastainalterata per tutta la mat-tina, fino a quando i pro-prietari dette automobili sisono attontanati. Nessunoè intervenuto e ai guidato-ri non è stata alcuna infra-zione.

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Caos sulle sfrade per la sosta selvaggiaAuto in doppia fila anche sotto il ComuneRabbia e proteste: abbiamo ve ' c to situazione nei `punti ctitici

PARCHEGGIO selvaggio e piratidella strada. Si moltiplicano le se-gnalazioni in redazione da parte dilettori-automobilisti che, multatimagari per aver sfiorato la sosta neiparcheggi a pagamento per pochiminuti, assistono sulle strade a con-tinue violazioni del Codice dellaStrada, che restano spesso impuni-te. In seguito alle segnalazioni deinostri lettori abbiamo fatto una pro-va sul campo. E mezzogiorno, oradi punta, il traffico si congestionain particolare in prossimità di uffi-ci, scuole ed esercizi commerciali.Siamo in zona Stazione, ci lascia-mo viale Gramsci alle spalle e per-corriamo via Croce e la sua paralle-la, viale Bonaini. Troviamo motori-ni parcheggiati sui marciapiedi emacchine in sosta vietata. Il caos re-gna e, tra i clacson assordanti e leproteste dei passanti, la circolazio-ne resta ferma per parecchi minuti.Torniamo quindi sull'asse commer-ciale, verso Corso Italia e proseguia-mo in Piazza dei Facchini. Anchequi le infrazioni si contano a deci-ne: si scorge ancora un'automobileposteggiata su un marciapiede, poialtre vetture ferme praticamentenel mezzo alla strada. ma di vigilineppure l'ombra né di multe neitergicristalli, nel frattempo un disa-bile è praticamente bloccato tradue auto e non riesce a scenderedal marciapiede... La situazionenon migliora sui lungarni dove lanorma è la sosta in doppia fila conle inevitabili urla di chi, in sosta re-golare, vorrebbe uscire ma si troval'auto bloccata da chi è sopraggiun-to lasciando il suo veicolo pratica-mente in mezzo alla carreggiata.La quale, soprattutto dalla parte diTramontana, si restringe pericolo-samente costringendo ad ardite ma-novre nella corsia del bus e causan-do code e rallentamenti. Stessa sce-na anche in piazza Garibaldi dovec'è il divieto di fermata, ma dove sitrovano due auto in sosta - ben visi-

bili da palazzo Gambacorti e anchedalle finestre dello studio del sinda-co - che tra l'altro ostacolano iltransito delle biciclette che scendo-no dal ponte verso Borgo Stretto.La situazione non migliora nem-meno nelle zone residenziali e nel-le aree universitarie. Alcuni esem-pi: via Diotisalvi e via Giunta Pisa-no (zona facoltà di Ingegneria). Gliautomobilisti parcheggiano arbitra-riamente nelle aree riservate a bici-clette e motorini. Ma anche qui nes-sun vigile.

Michele BulzomìSimona Gambacorta

LE PROVEEcco alunefoto scattateieri mattina:auto in doppiafila o in sostavietata suilungarni; autosugli stallidegli scooterin via GiuntaPisano; sostaselvaggia sulmarciaaiededel teatro

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1-assi al centro¡

Z6, la mappa delle l

. . . ®

SONO cinque le zone rosse del Ctp 6.Cinque aree dominate dal degrado checompongono la mappa delle emergen-ze che il consiglio del Ctp6, presiedutoda Federica Ciardelli (nella foto), hamesso sul tavolo dell'amministrazio-ne. La vegetazione incolta e le discari-che abusive al Villaggio Cento Fiori so-no da anni un problema per i residentiche lamentano l'impossibilità di lascia-re i figli a giocare tranquilli. E ancora,un terreno completamente abbandona-to fra via XXIV Maggio e la pista cicla-bile che porta in via Tino da Camainorappresenta un grosso problema di si-curezza perché nel tempo è divenuto ri-fugio e deposito per mezzi rubati. Sche-letri di bicilette e scooter compongonoil paesaggio di questo lembo di terra diproprietà privata per il quale i residen-ti attendono da tempo un'azione fortedel Comune sui proprietari. Stesso pro-blema anche al villaggio i Passi, dovelungo via Pietro Giordani un terrenoincolto è diventato una selva e una di-scarica abusiva in cui chiunque ha libe-

ro accesso dopo che in più punti la re-cinzione è stata danneggiata. Discaricaabusiva anche in via La Figuretta: qui,materassi, divani, frigoriferi, lastre diamianto e retoni fatiscenti sono la nor-ma.

PROBLEMI di igiene e di sicurezza

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11 Consig lio di partecipazioneha sensibilizzato il Co muneche ha pianificato interventi

assediano via Derna. Qui i residenti se-gnalano i lavori di ristrutturazione in-terrotti dieci anni fa e mai più ripresial numero civico 23/25. Numerosi gliesposti all'Asl e al Comune di Pisa e in-sufficienti le risposte ricevute dai sin-goli residenti che da anni chiedono de-coro e civiltà. Ma la campagna di ascol-to iniziata dal Ctp6 negli scorsi mesi

ha messo un primo tampone a questasituazione sensibilizzando l'ammini-strazione comunale che ha già mosso iprimi passi e programmato interventi.Federica Ciardelli così si esprime: «IlCtp6 ha creato il gruppo di lavoro"Uso e assetto del territorio, mobilità,ambiente e lavori pubblici" e ha chie-sto all'amministrazione di procedere al-la bonifica di alcune aree degradate se-gnalate dai cittadini. Il Comune ha co-sì attivato le procedure necessarie». LaCiardelli continua: «Ringraziamo i cit-tadini che attraverso il nostro ufficioterritoriale e la campagna d'ascolto pro-mossa dal Ctp6 hanno collaboratoall'individuazione delle aree critichedei quartieri di nostra competenza,mettendoci così nella condizione di po-ter sensibilizzare l'amministrazione ri-spetto alle problematiche lamentate».La campagna d'ascolto ripartirà a feb-braio con incontri mensili e la presi-dente Ciardelli invita i cittadini a parte-cipare e a far sentire la loro voce.

E. M.