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costruiamo l’ inclusione

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costruiamo l’

inclusione

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UN ISTITUTO INTEGRATO NEL SUO TERRITORIO

Dopo la chiusura dellescuole speciali

gli alunni disabili entrarono nellascuola comune

e questo avvenne a Capannoriprima che nelle altre scuole.

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ANNI '70

Il nostro istituto, per garantire il diritto allo studio, ebbe

l'intuizione di costruire una scuola comunità dei bambini

per “stare bene insieme

ed apprendere”

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PROGETTO 1986-1996Per migliorare la qualità dell’inserimento fu

elaborato un progetto (ex DPR 419) che ottenne il riconoscimento del MPI.

Il progetto prevedeva:2 strutture sperimentali

il nucleo terapeutico educativo (NTE) e il nucleo di terapia occupazionale (NEO)

e 2 organismi sperimentali

il Comitato Tecnico Scientifico e l’Unità Pedagogica di Sostegno Didattico

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I 2 NUCLEI E LE CLASSI

✕ La classe rimaneva il fulcro dell’integrazione, mentre nei nuclei si sviluppavano percorsi specifici per l’handicap

✕ L’ NTE, specializzato nei casi in situazione di gravità e assenza di linguaggio, vedeva la presenza di alunni gravissimi e delle loro classi a rotazione;

✕ Il NEO, specializzato per situazioni di handicap medio-grave e sensoriale, prevedeva percorsi per lo sviluppo delle autonomie di base, valido per tutti gli alunni in difficoltà e realizzato con la rotazione delle classi di appartenenza degli alunni

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I DUE ORGANISMI SPERIMENTALI✕ Il comitato tecnico scientifico era formato da

rappresentanti delle Università di Firenze e Pisa, del CNR di Pisa, dell’ex IRSSAE Toscana, dalla Direttrice Didattica e da alcuni insegnanti. Aveva il compito di programmare e verificare le attività sperimentali

✕ L’unità pedagogica di sostegno didattico composta da docenti di sostegno e dal coordinatore della sperimentazione analizzava percorsi di integrazione scegliendo quelli più efficaci.

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PROGETTO 1997-2000

Per raggiungere una integrazione effettiva nelle classi, dall’infanzia alla primaria,

fu elaborato e approvato un nuovo progetto che prevedeva:

sul versante metodologicolavorare per progetti didattici interdisciplinari

esul versante strutturale

l’attivazione di tre laboratori.

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IL LAVORARE PER PROGETTI

✕ L’innovazione metodologico-didattica del progetto sperimentale consisteva in un percorso che, partendo da una “esperienza forte”, coinvolgeva globalmente “tutti i ragazzi” e prevedeva rielaborazioni a vari livelli (anche disciplinari) con scansioni temporali differenziate.

✕ Questo consentiva l’individualizzazione e personalizzazione dei percorsi di apprendimento e quindi l’integrazione di tutti anche di quei bambini che presentavano difficoltà legate sia a svantaggi di vario tipo che a disabilità anche gravi.

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Nel progetto viene individuataun’esperienza forte

proposta in maniera differenziata ed articolata, che consente

l’individualizzazione/personalizzazione dei percorsi

di apprendimento e quindi l’integrazione di tutti

anche di quei bambini che presentano difficoltà legate sia a svantaggi di vario tipo che a disabilità anche

gravi.

CONTENUTO DEL PROGETTO

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1. BIBLIOTECA RAGAZZI2. LABORATORIO MULTIMEDIALE3. LABORATORIO DI GLOBALITA’ DEI

LINGUAGGI

I LABORATORI

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DAL 2000 AD OGGIIl cammino ha visto una serie di momenti molto importanti e significativi: 1. passaggio dalla Direzione didattica ad ISTITUTO COMPRENSIVO 2. creazione del CENTRO TERRITORIALE MISTO per l’handicap (oggi CTS) 3. sperimentazione del PIANO DI INCLUSIONE SCOLASTICA4. Progetto DI.SCO.LO. (diversità-scoperte-logiche operative)

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1.L’ISTITUTO CARLO PIAGGIA…✕ Il lavoro all’interno di questo istituto è sostenuto da un

motto: “SI PUO’ FARE…” il quale mette in evidenza il fatto che questa scuola non si arrende neppure di fronte alle problematiche più complesse che le diversità ci pongono.

✕ Qui gli insegnanti rimangono contagiati da una sorta di “virus” che sostiene l’idea per cui “l’utopia è realizzabile”1 e si trovano coinvolti in un clima di entusiasmo che arricchisce la professionalità di ciascuno.

1. Corsi A., Prefazione, Se una scuola produce cultura, in Atti del Convegno Si può fare… Handicap, disagio, educazione: questione aperta, Lucca , Maggio 1997

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UNA SCUOLA CHE PRODUCE CULTURA

La professionalità si manifesta con: ▪ l’impossibilità di adeguarsi in una pigra routine▪ la realizzazione di un clima autenticamente comunitario▪ un impegno di continua riflessione, progettazione,

autovalutazione individuale e di gruppo▪ la ricerca costante dello sviluppo personale di ciascun alunno

nelle dimensione emotivo-affettivo-cognitivo-sociale▪ una ricerca continua di formazione e autoformazione per

rendere sempre più concreto il processo di inclusione▪ una collaborazione interna e esterna

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SI PUO’ FARE…E’ una utopia di un progetto realizzabile, realizzato e in costante processo di realizzazione-perfezionamento che ricerca un riconoscimento teso a sostenere le sensibilità, le consapevolezze e gli impegni professionali di quanti (insegnanti, dirigente, operatori scolastici, genitori), da anni, si impegnano in questo cammino culturale e si assumono, ognuno per il proprio ruolo quelle responsabilità richieste dalle linee guida ministeriali del 4 agosto 2009.

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2004/05 SCUOLA INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA

TOTALE

TOTALE ALUNNI

361 535 235 1131

ALUNNI DISABILI

4 27 18 48

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2005-06 SCUOLA INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA

TOTALE

TOTALE ALUNNI

380 557 244 1181

ALUNNI DISABILI

4 30 17 51

2006/07 SCUOLA INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA

TOTALE

TOTALE ALUNNI

375 609 251 1235

ALUNNI DISABILI

5 32 19 56

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2007-08 SCUOLA INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA

TOTALE

TOTALE ALUNNI

350 621 255 1226

ALUNNI DISABILI

4 28 21 53

2008-09 SCUOLA INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA

TOTALE

TOTALE ALUNNI

370 644 257 1271

ALUNNI DISABILI

4 29 21 54

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2009-10 SCUOLA INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA

TOTALE

TOTALE ALUNNI

379 676 286 1341

ALUNNI DISABILI

6 34 24 74

2010-11 SCUOLA INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA

TOTALE

TOTALE ALUNNI

387 678 305 1370

ALUNNI DISABILI

5 40 25 70

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SCUOLA INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA

SCUOLA SECONDARIA

TOTALE

TOTALE ALUNNI

389 674 335 1398

ALUNNI DISABILI

7 37 27 71

L’ISTITUTO OGGI

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PERCENTUALE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI RISPETTO AL TOTALE

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CONFRONTO TRA IL PASSATO E IL PRESENTE

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AUMENTO DEL HANDICAP

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AUMENTO DEL TOTALE

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TIPOLOGIE DI DISABILITA’ 2011-2012MINORATI PISCOFISICI

MINORATI PSICHICI

DSA L.104/92 MINORATI UDITO

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

16 9 28 2

PRIMARIA 28 8 8 0 1

INFANZIA 5 2

TOTALE 49 19 36 2 1

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TIPOLOGIE DI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

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ANALISI DEI DATIL’Istituto Comprensivo “C. Piaggia”, ha mantenuto costante la percentuale di allievi diversamente abili nel tempo, così come il numero di alunni in generale.Sono aumentate nelle classi le altre tipologie di problematiche (DSA, Intercultura, BES, ecc.)La ASL continua ad indirizzare gli allievi in situazione di gravita nel nostro istituto.La media si mantiene sul 5% del totale, passando però all’8% nella scuola secondaria di primo grado, una delle poche sul territorio disponibile ad accogliere anche alunni in situazione di gravità.Dagli anni ’80’ agli anni ’90 la media è oscillata fra il 7,9 e l’8,9% ma distribuita solo sui plessi della Direzione didattica e in particolare nella scuola primaria.Oggi questa percentuale costante permette di offrire a ciascun alunni adeguati percorsi personalizzati ma attenti all’inclusione.

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CONFRONTANDOCI CON L’ITALIA

Nell'anno scolastico 2008-2009 gli alunni con disabilità nelle scuole (statali e non statali) sono 192.997, pari al 2,1% di tutti gli alunni, di questi178.034 (pari al 92,2% di tutti gli alunni con disabilità) frequentano le scuole statali (SIMPI, 2008-2009). 2

Nell’anno scolastico 2009-2010 l’I.C. “Carlo Piaggia ospitava 74 alunni disabili, pari al 5,5% di tutti gli alunni dell’istituto, questo è possibile grazie ad una tradizione culturale, ad un impegno particolare del personale scolastico, alla sistematizzazione di strumenti e alla sperimentazione e all’utilizzo di buone pratiche.

2. http://www.handicapincifre.it/indicatori/istruzione/istruzione.asp

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2.CENTRO TERRITORIALE MISTOL’Istituto Comprensivo “C. Piaggia”, è stato riconosciuto come sede del Centro territoriale Misto per i comuni della piana di Lucca e sede del Centro territoriale di supporto per la provincia di Lucca ed inoltre è capofila per il Piano Integrato di Area su differenti tematiche riconducibili al tema dell’inclusione.In seguito a questi riconoscimenti ha attivato una “rete” sul territorio sempre più ampia, coinvolgendo vari enti e organizzazioni, anche del volontariato, per una sempre più efficace organizzazione non solo delle attività didattiche ma anche per ampliare il percorso educativo informale.Come CTM/CTS mette a disposizione, in prestito gratuito, una vasta gamma di sussidi hardware e software, organizza laboratori territoriali in orario extrascolastico e offre uno sportello per i genitori degli alunni con bisogni educativi speciali. Come CTS sta procedendo alla distribuzione di pen drive proDSA e di una postazione per alunni disabili o con bisogni speciali per ogni sede di CTM provinciale.

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3.SPERIMENTAZIONE DEL P.I.S.

Il Piano di Inclusione Scolastica o P.I.S. è un modello documentativo su base ICF (classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute) la cui compilazione prevede la collaborazione scuola-famiglia-ASL. Tale documento si propone come “progetto di vita”, non solo limitato ad un uso scolastico, ma raccordato con l’educazione informale.

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4.PROGETTO DI.SCO.LO

DI.SCO.LO è un progetto sperimentale in rete con altre scuole della provincia con l’intento di formare i docenti ad individuare precocemente i disturbi specifici di apprendimento e di intervenire con adeguate metodologie mirate alla “prevenzione”e all’autonomia didattica degli alunni con DSA.

Il progetto prevede tre fasi:

1. la formazione dei docenti;

2. la somministrazione e la lettura di screeening per l’individuazione precoce di situazione a rischio dislessia

3. formazione dei docenti sulle metodologie di intervento (didattica compensativa, uso di strumenti informatici software e hardware , come supporto alla didattica della classe)

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OGGI

Attualmente ci muoviamo su questi versanti:Sperimentazione del PIS anche grazie alla partecipazione Progetto MIUR sull’ICF per l’adattamento e la sperimentazione del modello PIS a livello provinciale per gli anni scolastici 2012- 2014.Elaborazione del P.I.S. in rete con gli istituti del Comune di Capannori e attualmente anche costruzione di una piattaforma di supporto alla formazione e al confronto fra docenti e fra docenti ed esperti a livello provincialeRichiesta di riconoscimento di scuola che si caratterizza per un cambiamento strutturale teso a realizzare una inclusione “effettiva” anche attraverso l’utilizzo delle ICT e del modello digitale 2.0

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LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE OGGILa personalizzazione dei percorsi didattici avviene

tenendo conto dei bisogni specifici dei singoli alunni, rispettando i tempi di ognuno, ma mantenendo una reale inclusione nella classe e nella scuola. Il P.O.F. prevede, infatti, come matrice comune “Io,

Noi e gli Altri, Ambiente e Territorio, sintesi di tutte le proposte relative sia allo sviluppo dei processi mentali sia di quelli affettivo-relazionali, in attento equilibrio fra apprendimento e socializzazione, da realizzarsi in una SCUOLA-COMUNITA’ che pone al centro il BAMBINO e il suo STAR BENE A SCUOLA.

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LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE OGGI✕ VERSANTE ALUNNI

Curricolo in verticale per competenze trasversaliProgettazione in Unità di apprendimento per competenze e

per fasce di etàDidattica laboratorialeProgetti integrati con il territorioLaboratori in orario extrascolastico per alunni disabili di

tutto il territorioAttività di valorizzazione delle eccellenze e di recupero

La personalizzazione dei percorsi didattici avviene tenendo conto dei bisogni specifici dei singoli alunni, rispettando i tempi di ognuno, ma mantenendo una reale inclusione nella classe e nella scuola.

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LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE OGGI

✕ VERSANTE DOCENTIFormazione di istituto su tematiche specifiche

(didattica per DSA, Curricolo, ICF, nuove tecnologie, inclusione, …)Partecipazione a corsi di formazione provinciali e

regionaliProposte formative sul territorio per la diffusione di

buone prassiPartecipazione a progetti regionali e nazionali

([email protected]; ICF/MIUR; Progetto Domotica…)

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LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE OGGI

✕ VERSANTE A.T.AFormazione di istituto su tematiche specifiche anche

relative all’assistenza di base per alunni disabiliPartecipazione a corsi di formazione provinciali e

regionali (Progetto Azione di sistema)Collaborazione con i docenti al progetto educativo

degli alunniPartecipazione alle riunioni del gruppo di lavoro con

la ASL e la famiglia

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LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE OGGI

✕ VERSANTE GENITORICollaborazione negli organi collegiali, ma anche in

commissioni specifiche attivate nelle varie scuole e a livello di istitutoPartecipazione ad attività formative di istituto su

varie tematicheCollaborazione nel progetto di vita degli alunni con un

contributo nella compilazione dell’osservazione iniziale, in itinere e finale,nel proprio contesto (progetto ICF)Partecipazione ad incontri a tema con esperti (CTM) e

sportello di ascolto

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costruiamo l’

inclusione

IL PROGETTO

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IL PROBLEMA

Recuperare e creare unaIDENTITA’ FORTE

tesa all’INCLUSIONE

per affrontare i cambiamenti avvenuti nella scuola a partire dall'utenza, dalle

caratteristiche del gruppo-classe fino ad arrivare alle risorse professionali e numeriche di personale e a quelle

finanziarie

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QUALI BISOGNI?

▪ creare una mentalità attenta alle esigenze di tutti gli alunni

▪ considerare il gruppo-classe come un corpo unico nelle sue “diversità”

▪ pianificare interventi condivisi che tengano conto delle potenzialità individuali nell'ottica dell'inclusione vera

▪ creare una organizzazione che pianifichi dettagliatamente tempi, spazi e personale scolastico con scambi di professionalità all'interno delle scuole e dell'istituto

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IPOTESI

INCLUSIONE

Osservazione del gruppo-classe riferita alle caratteristiche dei singoli

Riorganizzazionedella scuola in

verticale;nuova figura

dell’insegnante

Didatticainclusiva

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INCLUSIONE

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DIDATTICA INCLUSIVA

Realizzazione di contesti di apprendimento,

flessibili e diversificati,riferiti ai gruppi o a singoli soggetti, progettati in modo personalizzato

al fine di permettere la costruzionedel senso di appartenenza al gruppo

e di scoprire e valorizzare la propria identità personale

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AMBIENTE DI APPRENDIMENTO Un contesto di

supporto all'apprendimentocon dei facilitatori,

quali tempi-flessibili, luoghi e spazi strutturati e non e modalità diversificate di aggregazione degli alunni

che permettono agli allievi di costruire i loro saperi,

in un contesto di scambio, dialogo, cooperazione, tutoraggio e interazione.

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QUALI FACILITATORII facilitatori presenti negli ambienti di apprendimento:- MOTORI: tutore, stabilizzatore, girello, tappeto, attrezzi

ginnici, fotocellule, …- COMUNICATIVI: protesi sensoriali, comunicatori per

immagini, sintesi vocale, internet, i-pod, I-pad, telefonino, fotocamera, telecamera, presentazioni multimediali, filmati, film, piattaforme di cooperazione, …

- COGNITIVI: mappe, lettura dell’insegnante, schemi, testo semplificato, libri, e-book, eciclopedie e dizionari multimediali, …

- INFORMATICI: software, tastiere ingrandite, puntatori, mouse particolari, computer, LIM, netbook, notebook, …

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ORGANIZZAZIONE DEGLI AMBIENTI DI APPRENDIMENTO✕ Creazione di ambienti di apprendimento specifici in

tutti i gradi di scuola✕ Permane l’ambiente classe arricchito con facilitatori

specifici per quel gruppo✕ Costruzione di ambienti di apprendimento flessibili e

organizzati per differenti proposte didattiche (G.d.L, laboratorio Multimediale, stanza morbidosa, isola delle coltivazioni, orto, laboratorio sensoriale,…) specifici in relazione alle caratteristiche degli edifici e della tradizione didattica di ogni plesso

✕ Rotazioni per gruppi classe nei diversi ambienti in verticale e rotazioni per piccoli gruppi in orizzontale

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ATTIVITA‘ NEGLI AMBIENTI DI APPRENDIMENTO

✕ Attività in classe: attività di tutoring e cooperative learning con strumenti multimediali come facilitatori della cooperazione e dell’apprendimento (Classi 2.0)

✕ Attività specifiche: apprendimento individualizzato e personalizzato con l’ausilio di tecniche, pratiche e strumenti che rispondono ai bisogni specifici di alunni con particolari disabilità (Comunicazione Aumentativa Alternativa, ABA, Teach, Psicomotricità, Globalità dei linguaggi, ecc.)

✕ Attività per gruppi (a classi aperte orizzontali e verticali, intergrado) attività per fasce di interesse e di bisogni specifici (valorizzazione delle eccellenze, recupero, sviluppo di interessi personali, ecc.)

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RIORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA

Costruzione di un CURRICOLO IN VERTICALE

per competenze di tipo trasversaleAttuando una

VALUTAZIONE FLESSIBILEsu compiti autenticiOrganizzazione di

GRUPPI IN VERTICALEcon aggregazioni diversificate degli alunni

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CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE

PROGETTAZIONE • Condivisione di un quadro valoriale elaborato nel confronto tra componente scolastica, genitori, comunità sociale• Definizione di progetti e laboratori trasversali alle varie classi, verticali (alunni di diverse età) e orizzontali (alunni di classi parallele)• Linee guida e criteri condivisi per inclusione, orientamento, accoglienza• Progettazione di unità di apprendimento riferite alle competenze disciplinari e trasversali • Progettazione di percorsi didattici che prevedano l’integrazione di più discipline• Progettazione di itinerari particolarmente attenti all’individualizzazione e personalizzazione degli apprendimenti ( tutoring, cooperative learning, gruppi di livello, gruppi di interesse…)

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DIDATTICA • Condivisione di criteri e scelte partecipate in relazione a organizzazione del lavoro, stili di insegnamento, ritmi e tempi della didattica, qualificazione degli ambienti• Allestimento funzionale degli spazi (atrii, aule,laboratori, spazi comuni, spazi esterni, biblioteca, servizi…) che consenta di praticare l’idea di una scuola –comunità• Caratterizzazione della classe come ambiente di apprendimento e comunità di pratiche discorsive (qualità dell’integrazione verbale,) in modo da ridurre l’approccio frontale e promuovere una varietà di stili comunicativi• Organizzazione degli spazi dell’aula “pensata” in funzione di un’idea di apprendimento situato, interattivo, strategico, collaborativo•Progettazione e condivisione dei tempi con gli alunni, per consentire rotazione dei gruppi, divisione dei compiti, scelte personali e tipologie di esperienze a diversa intensità cognitiva e sociale• Modalità di gestione della classe e stili comunicativi dei docenti volti a stimolare negli allievi capacità di ideazione, elaborazione, esercitazione, documentazione, riflessione• Utilizzo di mediatori didattici plurimi , ivi comprese le tecnologie multimediali interattive, in grado di costruire un “ponte” tra l’universo degli allievi e i saperi come risorsa per “imparare ad apprendere”

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VALUTAZIONE • Elaborazione strumenti di valutazione comuni (prove di Istituto, strumenti di osservazione)• Condivisione linee guida per la valutazione quadrimestrale e la certificazione delle competenze (procedure di lavoro, criteri condivisi)• Attenzione strutturata alla valutazione dei processi cognitivi, metacognitivi, affettivi (strumenti di lavoro, analisi dei processi)• Utilizzo di una pluralità degli strumenti valutativi impiegati (rubriche valutative, compiti autentici, strumenti di osservazione)•Integrazione modalità strutturate e non strutturate di valutazione (test, prove aperte, prove semistrutturate)•Descrizione dei processi di apprendimento (valutazione discorsiva, strumenti di osservazione)

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NUOVA FIGURA DELL'INSEGNANTE

Si passa da una scuola incentrata sull'insegnamento (che cosa insegnare) ad una

prospettiva focalizzata sul soggetto che apprende.

L’insegnante diventa facilitatore, organizzatore e mediatore dell'apprendimento

eassume un ruolo di promozione e valorizzazione

delle diversità.

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RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

✕ Si fa garante del progetto di integrazione e dei cambiamenti strutturali dell’Istituto;

✕ Sostiene la piena integrazione tra docenti di sostegno e docenti curriculari e valorizza le competenze professionali di ciascun docente

✕ Favorisce l’alleanza fra scuola, servizi, famiglia e territorio✕ Cura i raccordi con l’USR e UST anche come rappresentante del

GLIP✕ Promuove la cultura dell’integrazione nella scuola e nel

territorio, e nel realizzare concrete azioni di promozione, di organizzazione e di intervento diretto a favore dell’inclusione

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ORIENTAMENTO E CONTINUITÀ

Il percorso di orientamento vuole sviluppare, sin dalla scuola dell’infanzia,

la competenza auto-orientativaper sostenere tutti gli studenti nei delicati passaggi da un grado all’altro di istruzione e per valorizzare

le potenzialità di ciascuno.

La continuità mira a stabilire unpercorso formativo omogeneoper didattica e organizzazione,

sia in verticale (nell’istituto)sia in orizzontale (sul territorio)

TUTTI GLI STUDENTI HANNO DIRITTO ALL’ ACCOMPAGNAMENTO NELLA COSTRUZIONE DEL PROGETTO DI VITA

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ORIENTAMENTO E CONTINUITÀ: OBIETTIVISAPERE - Conoscenza del territorio nel campo della realtà sociale, storica, economica e nel campo dei percorsi formativi possibili. SAPER FARE - Acquisizione di strumenti e abilità per divenire sempre più responsabili, capaci di organizzarsi e collaborare con altri;SAPER ESSERE - Autopercezione della identità personale: allargare e approfondire interessi e aspirazioni, riconoscere le proprie caratteristiche, rafforzare l’autostima e il senso di autoefficacia;SAPER AGIRE - Capacità di scelta e decisionalità: assumere iniziative, valutare alternative, prevedere conseguenze, motivare le preferenze

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IL PROGETTO DI VITA

✕ Ogni alunno, compreso il disabile, viene accompagnato in un percorso di apprendimento formativo, non solo disciplinare, ma arricchito da esperienze che permettono l’acquisizione di competenze spendibili anche a livello lavorativo, per questo il progetto di sospporto della sucola è l’isola delle coltivazione che vuole recuperare gli antichi mestieri per realizzare attività produttive in collegamento con il territorio.

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ISOLA DELLE COLTIVAZIONI✕ E’ un progetto, attività da circa 20 anni, nella scuola secondaria

di primo grado “Carlo Paggia” che ha visto la realizzazione di ambienti di apprendimento situati in tre strutture in legno esterne all’edificio scolastico (Museo didattico) e in altrettanti appezzamenti di terreno coltivati antistanti alla scuola, che hanno i seguenti scopi:

✕ - recuperare gli antichi mestieri (impagliatura, tessitura, lavorazione del legno, produzione olio e vino,

✕ offerte di nuove proposte con il supporto di esperti del territorio collegati con i progetti didattici scolastici (modellismo, micologia, mineralogia, archeologia, …)

✕ Collegamento con il sistema produttivo locale per l’individuazione di nuovi percorsi collegati alle esigenze produttive (alternanza scuola-lavoro)

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IL TERRITORIO

▪ PATTO PER LA SCUOLA▪ CURRICOLO LOCALE▪ SCUOLA TI VOGLIO BENE COMUNE

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PATTO PER LA SCUOLA

Accordo di programma tra enti e tutte le scuole del territorio per gestire l'offerta di servizi, per monitorare lo stato dell'edilizia scolastica e progettare i vari interventi, per coordinare un modello educativo territoriale cui partecipano tutti i soggetti istituzionali  e la componente genitoriale.Progetto che vede al suo interno la 'Banca del tempo' che garantisce l'assistenza pre e post scuola in varie scuole elementari del territorio e 'Abilmente diversi' in cui volontari assicurano una maggiore assistenza per gli studenti con disabilità.

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CURRICOLO LOCALE

Insieme dei percorsi formativi del territorio che definiscono strutture di connessione locale elaborati, nell’ambito dell’esperienza del ‘Patto per la Scuola’, dai quattro Istituti Comprensivi di Capannori.Il progetto permetterà di strutturare un quadro complessivo in cui ogni realtà scolastica offrirà la sua specificità educativa, condivisa in rete con ciascuna realtà circostante.

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SCUOLA TI VOGLIO BENE COMUNE

Progetto, nato all'interno del Patto per la scuola, che propone, con l'aiuto di cittadini volontari e con la collaborazione delle associazioni del territorio, un supporto per ridurre i disagi, scaturiti in seguito ai profondi cambiamenti della scuola.

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REALIZZAZIONE DEL PROGETTOVERSANTE ALUNNI

Organizzazione e realizzazione di ambienti di apprendimento inclusivi

in orizzontale e in verticale

VERSANTE DOCENTIFormazione

permanente e continua

VERSANTE TERRITORIOInterscambio delle

risorse scolastiche e territoriali

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VERSANTE ALUNNI

▪ ambienti di apprendimenti con attività in verticale

▪ aggregazioni diversificate degli alunni ▪ luoghi e di spazi strutturati ▪ tempi di lavoro flessibili ▪ apprendimento cooperativo ▪ facilitatori

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VERSANTE DOCENTI

▪ gruppo di supporto ▪ un vademecum▪ banca dati di buone pratiche ▪ PIS, PDP e di protocolli specifici

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GRUPPO DI SUPPORTO

▪ Creazione di un gruppo di insegnanti che operano nell’istituto da almeno 10 anni per il confronto di esperienze metodologico-didattiche formato da 8 docenti provenienti dai vari gradi di scuola (1 infanzia, 5 primaria, 2 secondaria) con due ore di distacco settimanali

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VADEMECUM

▪ Stesura di linee-guida necessarie e indispensabile per operare in questo tipo di struttura scolastica per tutto il personale scolastico ed non (servizio civile, Anffas, ecc.)

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BANCA DATI DI BUONE PRATICHE

▪ Raccolta e catalogazione di buone pratiche “inclusive” riferite a disabilità specifiche, D.S.A., disagio, intercultura, eccellenze

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PROTOCOLLI SPECIFICI

▪ Adozione del Piano di Inclusione Scolastica, del Piano Didattico Personalizzato per alunni DSA e di protocolli specifici da compilare in modo congiunto e condiviso da tutti gli insegnanti che operano con l'alunno

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RICHIESTE

▪ Riconoscimento della specificità inclusiva e dell’ innovazione strutturale dell’istituto

▪ 2 ore di distacco settimanali per i docenti del gruppo di supporto

▪ 2 docenti di sostegno in aggiunta al rapporto 1 a 2

▪ 1 operatore tecnologico

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VALUTAZIONE DELLA SPERIMENTAZIONE

Creazione di un Comitato scientifico, per il monitoraggio e la valutazione del progetto, composto da:

1.Dirigente Scolastico2.Rappresentante dell’Ente Locale3.Gruppo di Supporto4.Referenti delle Università, Associazioni, Centri di ricerche che collaborano con progetti specifici alla realizzazione di ambienti di apprendimento

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ALLEGATI

▪ Vademecum per i docenti dell’istituto▪ Buone Prassi per didattiche e protocolli di

inclusione