inconscio segreto

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Inconscio Segreto

Come vivere una vita ancora più soddisfacente attraverso il potere dell’inconscio

Matteo Mainetti

AVVERTENZA: “Inconscio Segreto” non è una terapia medica e non intende sostituirsi al parere professionale del vostro medico

curante. L’utilizzo di qualsiasi informazione qui riportata è a discrezione del lettore. L’autore in ogni modo declina

espressamente ogni responsabilità per eventuali effetti nocivi derivanti dall’applicazione dei consigli qui forniti.

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Introduzione

C’è chi dice che pensare troppo fa male, ma è grazie ai più

grandi pensatori della storia che siamo arrivati allo sviluppo di

oggi.

Ma nonostante il nostro sviluppo economico, sociale e

tecnologico, c’è anche da dire che per certi aspetti, alcuni

popoli vissuti prima di noi erano molto più sviluppati di noi.

Mi riferisco soprattutto all’aspetto della connessione tra

l’uomo e la natura, un aspetto cruciale per una vita sana e

senza troppe pretese.

Inoltre nelle culture orientali sono arrivati ad avere un

contatto con la parte più profonda della mente, l’inconscio,

cosa di cui noi, nella nostra società attuale, abbiamo ben poco

a che fare.

Infatti la parte della mente che fin da piccoli siamo stati

abituati ad utilizzare maggiormente è quella razionale e logica.

Vivere in una società come la nostra ha anche dei vantaggi,

infatti oggi hai delle possibilità pressochè infinite di dove

potresti essere da qui a 5 anni.

Di fatto puoi andare dove vuoi, fare ciò che vuoi, tenendo

conto dei tuoi limiti, puoi fare cose che solamente un centinaio

di anni fa erano fantascienza e che un migliaio di anni fa erano

fuori da ogni pensiero immaginabile.

Oggi andiamo verso una libertà personale sempre maggiore,

ma anche la libertà implica dei rischi. Essendo più liberi di agire

come vogliamo, seppur condizionati dalla società stessa,

possiamo incorrere in azioni dannose. Mio nonno diceva:

“Il troppo storpia”

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A volte la saggezza popolare è più grande di qualsiasi altra

forma di pensiero. In sole due parole si esprime un concetto

fondamentale di tutte le discipline orientali: il concetto di

equilibrio.

Anche studiando il funzionamento della mente ho ritrovato

questo importante concetto e ne ho dedotto che:

Per ritrovare se stessi bisogna avere il giusto equilibrio tra le forze della mente inconscia e quelle della mente

conscia.

Se senti che l’inconscio ti spinge in una direzione che ti fa

soffrire, devi capire il motivo e trovare un compromesso. Un

equilibrio.

Lo stesso vale se tu stesso vuoi ottenere qualcosa, ma

l’inconscio te lo impedisce devi sciogliere questi blocchi facendo

capire al tuo inconscio, che sei sempre tu, che l’unica cosa che

vuoi è vivere in armonia.

Ma come agisce questo inconscio e cosa nasconde di così

potente? Perché conoscerlo ti permette di vivere meglio, senza

stress e di essere più soddisfatto?

Per rispondere ti lascio alla lettura di questo ebook, un

concentrato di conoscenza sul funzionamento del tuo alleato

migliore, la tua mente.

"La vita è come andare in bicicletta: se vuoi stare in

equilibrio devi muoverti." Albert Einstein

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Segreto 1. La Legge

dell’Associazione

“Ogni nuovo concetto o abilità che apprendiamo viene memorizzata nella mente associandola ad informazioni già

presenti in essa.”

Questo processo inizia da quando nasciamo. Partendo

dall'osservazione iniziamo a costruirci il nostro vocabolario di

oggetti, in base alle sensazioni che proviamo toccandoli e

vedendoli, poi man mano che cresciamo associamo ad essi

delle parole e su di esse costruiamo poi la rete della nostra

conoscenza.

Parlo di rete perché ogni oggetto o concetto non è mai a se

stante, ma è sempre in collegamento con altri oggetti o

concetti, proprio tramite la Legge dell'Associazione. In questo

modo si formano i cosiddetti schemi mentali.

Se per esempio devi spiegare cos'è una pallina da tennis a

qualcuno che non ne ha mai vista una, potrai dirgli che è di

forma rotonda e di colore giallo e di dimensione circa come un

bel limone.

Se quella persona ha già appreso i concetti di rotondo, giallo

e sa cos'è un limone, potrà farsi una buona rappresentazione

mentale a grandi linee di cos'è una pallina da tennis associando

concetti già noti a qualcosa di ignoto.

Questa legge deriva dalla teoria sull'apprendimento del

neuropsicologo Donald Hebb.

Secondo la sua teoria ogni volta che apprendiamo qualcosa

di nuovo si creano nuovi collegamenti tra le cellule

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nervose e soprattutto non possiamo imparare senza associare

un concetto a qualcosa che abbiamo già appreso.

Hebb dice che "i neuroni che si accendono insieme, si legano

insieme" ossia quando associamo un concetto ad un altro si

crea un collegamento fra neuroni che permette

l'apprendimento. Il cosiddetto apprendimento hebbiano.

Esempi di Applicazione:

La Legge dell’Associazione si può utilizzare per memorizzare

in modo infallibile dei concetti, dei nomi, dei numeri da

ricordare.

Infatti, le tecniche avanzate di memoria, quelle che

insegnano ai corsi di memoria, si basano su questa legge.

Ti accorgerai della potenza di queste tecniche quando

inizierai ad utilizzarle.

Memorizzare un nome

Associa al nome da memorizzare un’immagine che abbia a

che fare con il nome, che si colleghi in qualche modo ad esso.

Aggiungi a questa immagine dei dettagli stravaganti, ad

esempio altera la dimensione, cambia il colore.

Esempio: poniamo che devi memorizzare il nome del paese

Camesasca Romano. Devi trovare qualcosa a cui pensare di

concreto, che puoi visualizzare, che sia collegato al nome con il

suono delle sillabe o l’oggetto che richiama. Per esempio

potresti pensare ad un cane, a una tasca e ad un romano di

Roma.

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Potresti pensare ad un cane gigante blu che guarda nella

tasca di un romano e ricordarti che non è cane ma came e non

è tasca ma sasca, poi ci aggiungi romano.

Detto questo ti sfido a ripensarci domani o fra un mese e a

dirmi se il nome non ti è rimasto impresso nella memoria.

Tutto questo grazie all’associazione di contenuto già noti alla

mente.

Non per forza devi associare a contenuti stravaganti come

un cane gigante blu, ma puoi associare qualsiasi cosa ti venga

in mente, l’importante è che ti crei un immagine mentale,

perché come scopriremo più avanti uno dei più efficaci metodi

di comunicazione della mente è attraverso le immagini.

E’ per questo che associando a immagini stravaganti la

mente è più facilitata nella memorizzazione.

Sulla base di questo principio ci sono una serie di tecniche

che ti permettono di memorizzare molti più contenuti, ma già

con questa semplice tecnica hai a disposizione un metodo

chiave per la memorizzazione.

Associare pensieri alle situazioni

Ti è mai capitato di pensare ad una persona solamente

ascoltando una canzone o sentendo un profumo?

Uno stimolo esterno va ad attivare un pensiero ad

esso associato, che a sua volta può attivare l’emozione

associata o altri pensieri associati.

Questo è anche il principio di stimolo-risposta per il quale ad

ogni stimolo corrisponde una risposta della mente.

D’ora in poi fai attenzione ai pensieri negativi che

associ a determinate situazioni, a luoghi particolari, a

momenti particolari della giornata, perché le volte

successive, quando ti ritroverai nelle stesse condizioni di

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stimoli, automaticamente i pensieri ad essi associati si

attiveranno.

Questo è molto importante per evitare di iniziare un ciclo di

pensieri che poi va a deteriorarsi, se non si è in grado di

controllare.

Lo stesso vale per le azioni che compi. Perché esse sono

comunque attivate da pensieri.

Se ad esempio fumi una sigaretta quando sei in compagnia

e la volta successiva ne fumi un’altra, sappi che la terza volta

ne fumerai una, non per tua volontà, ma per la Legge

dell’Associazione.

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Segreto 2. Legge della

Ripetizione

“Ripetendo costantemente e giornalmente un determinato gesto, o pensiero, si rafforzano i circuiti

neuronali legati a quella specifica abilità, fino a memorizzarlo nell’inconscio”

L’inconscio impara attraverso la ripetizione. La pratica è

l’unica via per la perfezione.

Questo succede perché ogni volta che ci esercitiamo in

qualcosa creiamo nuove connessioni nervose e soprattutto

rafforziamo quelle già esistenti quindi miglioriamo la nostra

abilità e la memorizziamo meglio.

Tutto si può imparare, ogni cosa è un'abilità che si può

apprendere con le giuste conoscenze.

Ci sono due cose molto importanti da tenere in mente:

- Lo stress cronico rallenta la memorizzazione

infatti in questa condizione il cervello usa molta energia

per auto-preservarsi lasciandone poca alle altre funzioni

mentali.

- Il principio “use it or lose it” ossia se non lo usi lo

perdi.

Questo vale per le abilità apprese che se non sono state

sufficientemente memorizzate nell’inconscio si perdono in un

tempo che varia a seconda di quanto l'abilita era stata

memorizzata.

“La pratica rende perfetti.”

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Questo proverbio racchiude una delle leggi della mente che

vale in ogni circostanza. La Legge della Ripetizione.

Per diventare efficiente in qualsiasi campo devi fare

pratica.

Tutti lo sanno, ma pochi lo applicano veramente.

Non c'è risultato senza pratica e maggiore è la ripetizione

fatta con intelligenza, migliori saranno i risultati. Questa legge

è vera nel campo della musica, nello studio, nello sport ed in

qualsiasi altra abilità.

La pratica è il prezzo per l'efficienza.

Nel lavoro, l'esperienza è la pratica in azione. Ecco perché

una persona con più esperienza viene selezionata per posizioni

di maggior responsabilità.

La ripetizione porta all'interiorizzazione, alla

memorizzazione nella mente inconscia.

Per gli sportivi, lo scopo dell'allenamento è quello di arrivare

al punto in cui per compiere un determinato movimento non

bisogna più pensarci consciamente, ma lasciare che sia il

movimento stesso a manifestarsi, grazie alla forza

dell'Inconscio.

"The more I practice, the luckier I get.” Jerry Barber

Ossia “Più faccio pratica, più sono fortunato.” Jerry Barber

era un golfista americano e questa frase indica che in realtà

quello che molti considerano come fortuna, non è altro che

l’abilità e la determinazione di una persona.

Una cosa veramente fondamentale, che non tutti sanno, che

riguarda la Legge della Ripetizione, è che essa si applica

anche ai pensieri ed alle emozioni.

Infatti se ti capita di ripetere sempre gli stessi pensieri e

provare le stesse emozioni stai rafforzando i circuiti neuronali

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nel cervello relativi ad essi. Quindi quei pensieri ti si creeranno

nella mente ancora più spesso.

Questo può essere dannoso quando i pensieri in questione

sono negativi e portano a sensazioni negative. Quindi

attenzione a non ripetere troppo spesso pensieri

negativi.

Ma la buona notizia è che la stessa legge può essere usata

per rafforzare nella mente pensieri più corretti, che portano a

sensazioni positive.

"Noi siamo ciò che ripetutamente facciamo. L'eccellenza,

pertanto, non è un'azione bensì un'abitudine."

Aristotele

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Segreto 3. Legge delle

Emozioni

“La mente inconscia comunica attraverso il linguaggio delle emozioni. Ogni emozione è un messaggio con un

significato ben preciso.”

Ogni pensiero è composto da due fattori, conoscenza e

sensazione. Un pensiero consiste in una parte di conoscenza e

una carica di emozione. Ed è l’emozione che da la vera forza al

pensiero.

Molto spesso nella comunicazione non importa quanto

coerente, logico e corretto il contenuto possa essere, ma se

non c’è un sentimento connesso il messaggio non verrà

considerato.

Al contrario, si possono far passare dei messaggi

completamente illogici, ma carichi di emozioni che vengono

subito recepite dagli animi (cioè dalla mente inconscia).

Perché le emozioni sono un linguaggio così importante?

Il cervello si è evoluto nell’arco di milioni di anni. Nella

nostra testa ci portiamo a dietro un chilo e mezzo di evoluzione

naturale iniziata ben 500 milioni di anni fa e terminata

all’incirca 300.000 anni fa. Esatto, il nostro cervello è

pressochè identico a quello degli uomini di 300.000 anni fa.

Paul MacLean iniziò la ricerca sull’evoluzione del cervello e

formulò la sua teoria nel 1960, per poi pubblicarla nel 1990.

Essa è alla base degli studi sullo sviluppo del cervello e

sostanzialmente rivela come il cervello umano si sia evoluto a

partire dal cervello rettile, per poi diventare mammifero e infine

evolversi nello stadio finale umano.

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Questa è la famosa teoria dei tre cervelli, per la quale il

nostro cervello contiene come una matriosca tre formazioni

separate dalle proprie funzioni, ma altamente interconnesse tra

di loro. Questa teoria è stata integrata oggi con studi più

approfonditi grazie alle nuove tecnologie che hanno aiutato a

capire le connessioni tra le varie parti del cervello.

Ma la cosa più sorprendente è l’età di questi tre cervelli che

possediamo. Infatti il primo, quello più antico risale a 500

milioni di anni fa, il secondo risale a 300 milioni di anni fa e il

terzo “solamente” a 3 milioni di anni fa.

Il terzo cervello è quello che ci ha permesso di fare il salto

evolutivo e di diventare ciò che siamo oggi.

Il secondo, quello mammifero ha una storia evolutiva di ben

300 milioni di anni! Ed è proprio nel cervello mammifero che

si sono sviluppate le emozioni.

Osservando il comportamento di tutti i mammiferi, si vede

come le emozioni sono presenti e più alta è la complessità del

cervello più complesse sono le emozioni.

Quindi gran parte del nostro cervello è un’intelligenza a se

stante, in grado di autoregolarsi e comunicare. Questo è

l’inconscio, ossia quasi tutto il nostro cervello.

In alcuni casi si sente dire che l'inconscio è illogico e

irrazionale, ma questo è sbagliato perché in realtà l’inconscio

ha una sua logica, che non è di certo la logica della

razionalità della mente conscia più evoluta, ma la logica delle

emozioni e degli istinti, evoluta in milioni di anni, quindi

possiamo dire che è quasi infallibile nella sua logica di

funzionamento.

È come avere a che fare con un animale, con l’animale

che è dentro ciascuno di noi.

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Ecco perché quando tentiamo di convincere qualcuno con la

logica, anche se il discorso ha perfettamente senso, non

sempre viene accettato dall’inconscio dell’altra persona.

Questo accade perché l’inconscio ha un’influenza maggiore

sulle nostre scelte e comunica attraverso le emozioni. Quindi

per convincere l’inconscio di fare qualcosa bisogna

attivare le giuste emozioni.

Capire ciò è utile per comunicare meglio con se stessi e gli

altri, per comprendere le vere motivazioni per le quali non

facciamo ciò che vorremmo.

Ogni emozione e sensazione che provi ha un

significato profondo ed è un messaggio del tuo inconscio.

La paura per esempio indica che non hai abbastanza

conoscenza ed esperienza riguardo ad una determinata cosa.

La tristezza indica che la situazione in cui sei ha qualcosa da

insegnarti ed il tuo compito è quello di ricevere e capire

l'insegnamento.

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Segreto 4. La legge

dell’Istinto

“La mente valuta costantemente se dare ascolto agli istinti o alla parte razionale della mente.“

Come abbiamo detto precedentemente, il nostro cervello si

è evoluto nel corso di migliaia di anni a partire dal cervello

animale, in particolare quello dei rettili, che successivamente si

sono trasformati in mammiferi.

Così noi esseri umani, abbiamo nel nostro cervello una

parte che si basa su istinti innati, ovvero presenti fin dalla

nascita, all'interno del nostro patrimonio genetico.

Questi istinti sono esattamente gli stessi di quelli degli

animali e si possono racchiudere in due gruppi, sopravvivenza

e riproduzione.

Nell'istinto di sopravvivenza ci sono quello di nutrirsi e

quello che in inglese viene chiamato "fight or flight" ossia

"lottare o fuggire" per il quale l'inconscio decide

autonomamente se attaccare o scappare.

Nell'istinto di riproduzione e continuazione della specie c'è

l'istinto sessuale, materno, paterno e quello di creare relazioni

sociali.

Gli istinti influenzano parecchio le tue decisioni, sono

l'effetto di una parte del tuo cervello molto antica, che può

entrare in conflitto con la tua coscienza.

I sette vizi capitali sono l'elaborazione di questi istinti. Essi

compaiono in Aristotele che li definisce "gli abiti del male". Nel

Medioevo i vizi sono addirittura visti come un'opposizione

della volontà umana alla volontà divina.

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Ma non sono forse una manifestazione degli istinti naturali

dell'inconscio in opposizione alla volontà umana razionale?

Confronta e valuta tu stesso se possono essere ricondotti

agli istinti primordiali:

Superbia (desiderio irrefrenabile di essere superiori agli

altri, fino al disprezzo degli ordini e delle leggi).

-> Istinto di dominio sugli altri, noto negli animali, per

assicurarsi il cibo e il partner.

Avarizia (desiderio irrefrenabile dei beni temporali)

-> Istinto di sopravvivenza che si esprime con l'accumulo di

beni per i periodi di carenza.

Lussuria (desiderio irrefrenabile del piacere sessuale).

-> Facilmente intuibile, istinto di riproduzione.

Invidia (tristezza per il bene altrui, percepito come male

proprio).

-> Sentimento legato al volere la situazione di un altro,

perché gli istinti definiscono ciò che vogliamo.

Gola (abbandono ed esagerazione nei piaceri della tavola).

-> Sopravvivenza e tendenza all'accumulo per periodi di

carestia, come fanno gli animali che mangiano il più possibile.

Ira (irrefrenabile desiderio di vendicare un torto subito).

-> Legato all'stinto dell'aggressività e della prevaricazione.

Accidia (torpore malinconico e l'inerzia nel vivere e

compiere opere di bene).

-> Legato più che altro alle emozioni più che agli istinti.

Come comportarsi allora?

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Il comportamento è una continua lotta tra pulsioni e

coscienza, tra inconscio e conscio.

Quello che devi cercare di fare è trovare un equilibrio che

permetta alle pulsioni di essere soddisfatte e nello stesso

tempo di sentirti soddisfatto di te stesso, cioè di avere la

“coscienza a posto”.

L’applicazione di questa legge è molto semplice, ma richiede

una grande consapevolezza: godi dei piaceri della vita con il

giusto equilibrio. Se c’è qualcosa che non va, prenditi la

responsabilità necessaria per andare e risolvere la questione,

altrimenti rischi di sviluppare vizi e dipendenze dannose per te

e per gli altri.

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Segreto 5. Legge della

Causalità

“Ogni azione umana è frutto di un pensiero o di un desiderio inconscio. Nulla avviene per caso. Tutto ciò che

accade ha un motivo ben preciso.”

Se sei spesso in ritardo ti accorgerai che puoi fare il

possibile consciamente per evitarlo, ma l’inconscio troverà

sempre qualcosa per farti tardare, per esempio non trovare le

chiavi o il portafoglio.

Pensi che sia un caso quando non trovi qualcosa che avevi

solamente poco tempo prima?

In realtà l’inconscio sa dove si trova l’oggetto, questa

informazione viene rimossa dalla memoria per un motivo ben

preciso, nascosto nell’inconscio.

Quando chiami per sbaglio una persona sul cellulare è

l’inconscio che ti ha fatto agire in quel modo perché è la

persona con la quale volevi parlare veramente.

Questa Legge si riferisce a quello che in Psicologia viene

definito Principio del determinismo psichico (o causalità

psichica), ossia che nella nostra mente nulla avviene per caso.

Ogni evento psichico è determinato da quelli che lo hanno

preceduto. Di conseguenza i tuoi pensieri, quindi

comportamenti, hanno sempre una motivazione.

Il primo studioso ad approfondire e verificare

scientificamente questo concetto fu Sigmund Freud.

Ma a cosa serve sapere tutto ciò?

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Questa legge è molto importante per cambiare la reazione a

certe situazioni, anche le più negative.

Se tu sai che tutto ha un senso, non continui a

“menartela” se ti è successo qualcosa. E’ importante che impari

a reagire in modo costruttivo a qualsiasi situazione. Più

avanti vedremo come.

“Molto di ciò che passa nella nostra mente è inconscio e

sconosciuto”

“C'è molto meno libertà ed arbitrarietà nella vita psichica di

quanto siamo propensi a credere, forse non ce n'è affatto. Ciò

che chiamiamo caso nel mondo esterno può, come è noto,

risolversi in leggi; così anche ciò che chiamiamo arbitrarietà

nella mente si basa su leggi che solo ora cominciamo

oscuramente a sospettare.

Siamo consciamente confusi e inconsciamente controllati.”

Sigmund Freud

Questo concetto ha avuto in seguito diverse critiche da

illustri pensatori. Quello a cui siamo giunti oggi, è un dibattito

ancora aperto su quanto siamo veramente liberi di scegliere le

nostre azioni e quanto queste siano condizionate dalla nostra

mente più profonda. Approfondisco questo discorso nell’ebook

Meccanica della Mente.

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Segreto 6. Legge dell'Effetto

Dominante

“Quando la mente conscia e la mente inconscia sono in conflitto, l'inconscio vince sempre, senza eccezione.”

Quando la mente conscia della mente inconscia sono

allineate, lavorano insieme, l’una trae forza dall'altra. Ma

quando c’è un conflitto, quella che domina è sempre la mente

inconscia.

Se desideri qualcosa ma non riesci ad ottenerla significa che

hai un conflitto interno, detto anche blocco emotivo o

energetico.

L’inconscio realizzerà i cambiamenti desiderati

quando percepirà che questi cambiamenti sono

veramente e profondamente desiderati.

Può essere che tu desideri qualcosa a livello conscio, ma a

livello inconscio hai un desiderio più profondo p un conflitto

irrisolto, di cui non sei consapevole che non ti permette di

realizzare prima quello che vuoi tu consapevolmente, perché

l’inconscio da priorità a quello che ritiene più importante.

Vuoi smettere di dimagrire ma ogni volta che ci provi trovi

sempre delle scuse oppure ti scontri con qualcosa di "più forte

di te"?

Questo qualcosa è il tuo inconscio che ti spinge nella

direzione per la quale è programmato.

Per questo in psicologia si parla di autosabotaggio e si

intende quel meccanismo della mente per il quale essa oppone

delle resistenze quando tenti di raggiungere un certo risultato.

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Uno dei motivi di questo meccanismo è che la mente umana

è fondamentalmente pigra e lenta al cambiamento.

Ma c’è anche da dire che se ci siamo evoluti è perché alcuni

individui sono stati più bravi e veloci degli altri a cambiare.

Quindi un modo per evitarlo esiste e si basa tutto su come

utilizzi la tua mente conscia, la tua immaginazione e la tua

volontà.

L'autosabotaggio si applica a tutti i cambiamenti e i progetti

che una persona può fare, dallo smettere di fumare al

pubblicare un libro.

L’inconscio si metterà in moto per fare qualcosa quando si convince che il risultato che otterrà lo porterà a

soddisfare uno o più bisogni fondamentali.

E maggiore sarà il grado di soddisfacimento, maggiore sarà la spinta ad agire dell’inconscio.

Questa spinta però, può essere contrastata da alcune

resistenze inconsce, che possono avere svariati motivi, che a

volte sembrano irrazionali.

Ma non è vero che l'inconscio è la parte irrazionale del

cervello. Esso ha una sua logica, seppur primitiva, ma molto

evoluta, quindi molto precisa e potente.

Quindi riuscire a vincere questo meccanismo è un'ottima

cosa, indica che il processo di cambiamento sta avvenendo.

Nel momento in cui l'inconscio accetta un idea, si

metterà immediatamente in moto per realizzarla usando

tutte le risorse disponibili.

Userà tutta la conoscenza, anche se pensi di averla

dimenticata, per raggiungere l'obbiettivo. Attiverà tutto il

potere mentale che hai a disposizione e di cui non sei neanche

consapevole.

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A volte il successo arriva immediatamente, a volte ci

impiega più tempo. Tutto dipende dalla difficoltà del risultato

da ottenere in relazione alle tue possibilità di ottenerlo.

Per riuscire a farlo, l'unica cosa che devi fare è agire, passo

dopo passo, per convincere l’inconscio col tempo.

A volte però, basta uno shock per far cambiare un’idea

all’inconscio.

Ad esempio quando vediamo un nostro caro parente morire

a causa del fumo, potremmo decidere di smettere di fumare. La

decisione in realtà non la facciamo noi volontariamente, ma

avviene a livello inconscio.

Quindi convinci il tuo inconscio facendo leva sulle

motivazioni e sui benefici che i risultati ci porterà e i danni che

ci eviterà. L'inconscio farà il resto. Tu decidi e la tua mente

inconscia ti aiuterà ad andare in quella direzione

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Segreto 7. Legge dello Sforzo

Inverso

“Maggiore è lo sforzo conscio, maggiore sarà la resistenza dell'inconscio.”

Questa è una conseguenza della Legge dell'Effetto

Dominante.

Se la mente conscia la mente inconscia non sono allineate,

più ti sforzi di ottenere qualcosa per cui il tuo inconscio non è

programmato, più otterrai l'opposto.

Per esempio, chi soffre di insonnia, più prova consciamente

a dormire più sarà difficile che si addormenti.

Ne consegue che lo sforzo cosciente, se in certe

circostanze è necessario, in altre situazioni è del tutto

inutile.

Sappiamo infatti che è l'inconscio a decidere le sorti del tuo

avvenire, a farti agire in modo da ottenere quello per cui è

programmato.

La Legge dello Sforzo Inverso è l'opposto di quello che puoi

riscontrare nel piano fisico, dove più ti sforzi e ripeti lo sforzo,

più otterrai risultati positivi.

Bisogna infatti fare attenzione a non confondersi con la

Legge della Ripetizione. Qui non si tratta della ripetizione di un

atto (che può contenere sforzo fisico), ma di una ripetizione di

uno sforzo mentale, cioè un qualcosa che va contro. E dalla

Legge dell’Effetto Dominante abbiamo visto che non si può

andare contro alla forza dell’inconscio solamente con lo sforzo

cosciente.

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Allora cosa bisogna fare?

Non bisogna cercare di vincere contro l’inconscio, bisogna

cambiare la direzione nella quale spinge.

L’obbiettivo è riuscire ad indirizzare la sua spinta nella

direzione che vuoi tu.

Quando vediamo che una cosa non va, dopo innumerevoli

tentativi, è inutile continuare a sforzarsi perché più ti sforzerai

e più saranno le resistenze inconsce.

È esattamente come cercare di tirare un asino in una

direzione quando esso non ne vuole sapere. Hai mai visto una

scena del genere? L’inconscio nel nostro cervello agisce

esattamente come il cervello dell’asino. C’è qualcosa che non

vuole farlo agire.

In quei casi continuare a tirare è deleterio. Bisogna agire in

un altro modo, cercando di capire cosa impedisce all’animale di

muoversi.

C’è una sottile differenza tra insistenza e perseveranza ed è

proprio quella che bisogna considerare per capire quando è

bene fermarsi.

Quando ti rendi conto di lavorare o agire in uno stato di

tensione e quando non fai quello che vorresti o fai quello

che non vorresti, il tuo cervello lavora in uno stato di

pressione e procede automaticamente, governato dal tuo

inconscio.

Quello che devi fare in qui momenti è semplicemente

fermarti un attimo. Dopo di che rilassati.

In questo modo scioglierai le tensioni e lo stress mentale del

momento. Porterai la mente ad un livello di coscienza superiore

che ti permetterà di avere un maggior controllo, anche se non

completo, ma comunque una maggior influenza sul tuo

inconscio.

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A quel punto potrai riflettere più chiaramente ed avere una

visione più limpida. Dopo esserti rilassato potrai provare

nuovamente ad agire secondo la tua volontà e valutare un

passo alla volta i tuoi miglioramenti e risultati ottenuti.

“La calma è la virtù dei forti.”

Proverbio popolare

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Segreto 8. Legge della

Costrizione

“Quanto più un'abitudine è radicata nell'inconscio, tanto più sarai "costretto" a subirne le conseguenze, sia positive

che negative.”

Siamo tutte le creature di routine, che vivono tramite le

abitudini. L'abitudine è una funzione della mente inconscia. Tu

sei libero di scegliere e creare le tue abitudini, ma una volta

create dovrai fare i conti con dalla Legge della Costrizione.

Per la Legge della Ripetizione, il corpo impara, ossia

l'inconscio memorizza un'azione o un pensiero ripetuti più

volte. A 35 anni il 90% di quello che siamo esiste a livello

inconscio e la nostra personalità è un set automatico di

programmi che non richiede nessun sforzo a livello conscio.

Il corpo, connesso all'inconscio tramite il sistema nervoso,

ne esegue i programmi in esso contenuti. Il corpo è

diventato il padrone, o meglio, l’inconscio è diventato il

padrone.

In realtà fin da quando nasciamo siamo governati

dall'inconscio, ma ci sono vari stadi attraverso i quali il cervello

si sviluppa e il bambino vive in diversi livelli di coscienza.

Durante il periodo iniziale di crescita è immensamente più

facile instaurare le abitudini e i programmi, anche perché il

bambino non dispone ancora della capacita critica di

valutazione e tutto quello che percepisce viene assorbito come

una spugna direttamente nell'inconscio.

Quindi dalla Legge della Ripetizione e da quella della

Costrizione, possiamo desumere due punti chiave:

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1. Nel momento in cui ti accingi a ripetere un'azione in

una determinata circostanza presta attenzione e regolati

di conseguenza.

2. Nel momento in cui vuoi creare una nuova abitudine

positiva e far si che essa ti "costringa" a fare una

determinata cosa, inizia a ripeterla ed essa si

trasformerà in routine.

Normalmente per far si che ciò avvenga si dice che

bastino circa tre settimane, ma questa stima può variare a

seconda che l'azione sia giornaliera o meno.

Ma una volta che una routine è stata instaurata come si fa a

toglierla? Scoprilo nella prossima legge.

"L'abitudine è il miglior servo, o il peggiore dei padroni"

Nathaniel Emmons

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Segreto 9. La Legge della

Sostituzione

“Un processo mentale rimarrà radicato nell'inconscio finché esso non sarà sostituito.”

Questa legge, è tratta da "Le 7 leggi della mente" di Emmet

Fox, un pastore irlandese sostenitore dell’idea che tutti i disagi

hanno origine nella mente e tramite essa possono essere

guariti. Egli scrisse il libro nel 1920 quando gli studi sulla

mente inconscia erano in pieno sviluppo.

Nella definizione ho parlato di processo mentale, perchè la

mente è essenzialmente un insieme di processi elettro-chimici.

I segnali che vengono trasmessi all’interno della mente sono

impulsi elettro-chimici che viaggiano ad una velocità che va dai

120 m/s ai 0,5 m/s a seconda del tipo di neurone.

Questa introduzione sugli impulsi elettrici serve per avere

ben chiaro in mente che ogni cosa che succede all’interno è un

processo, quindi qualsiasi pensiero, sensazione, ma anche

abitudine. Infatti l’abitudine non è che l’esecuzione di un

processo che si è consolidato nel cervello. Ossia si è creato un

percorso neuronale che nel momento in cui viene attivato entra

in esecuzione.

Più l’abitudine è radicata, più il processo si svolgerà

automaticamente.

Quindi non esiste l’eliminazione nella mente, esiste

solo la sostituzione. Bisogna sostituire i circuiti neuronali

esistenti con circuiti nuovi. Questo lo si può fare grazie alla

plasticità del cervello, ossia alla flessibilità stessa dei

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collegamenti tra i neuroni che possono essere modificati

durante tutto il corso della vita di ognuno.

Quindi per programmare il tuo inconscio devi

sostituire un pensiero che vuoi ad un pensiero che non

vuoi.

Per far questo devi innanzi tutto essere consapevole di

quali sono i pensieri disfunzionali che vuoi eliminare.

Devi imparare ad essere cosciente di te stesso nei momenti

in cui provi questo tipo di pensieri.

L'inconscio opporrà una resistenza alla sostituzione

tanto superiore quanto più l'idea è radicata in esso.

Per esempio fino al 15º secolo, le persone credevano che la

terra fosse piatta. Quando venne provato e dimostrato che la

terra in realtà è rotonda, le persone di quell'epoca opposero

una grandissima resistenza a questa nuova idea, la convinzione

che la terra fosse piatta era talmente inglobata nelle loro menti

che neanche di fronte all'evidenza delle prove scientifiche

ebbero l'umiltà di accettare il fatto.

Il processo di sostituzione della credenza inizia quando essa

viene messa in discussione a tal punto da essere rivalutata.

La Legge della Sostituzione dichiara che l'unico modo per

sbarazzarsi di un pensiero è sostituirlo con un altro. Non puoi

rimuovere un pensiero direttamente. Anche in questo caso si

tratta di una legge che va contro quello a cui normalmente

siamo abituati nel mondo fisico. Infatti tu puoi eliminare un

oggetto semplicemente buttandolo via, ma con i pensieri

questo non funziona.

Se ti dico "non pensare ad un cammello" tu, o il tuo

inconscio, immediatamente pensi ad esso.

Lo stesso vale se dici a te stesso di non pensare a una

determinata cosa, nel momento in cui lo dici stai

automaticamente pensando ad essa. Quindi il modo per

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cambiare ed eliminare il pensiero è pensare o fare

qualcos'altro.

Quando nella tua mente si creano pensieri negativi, non

combattere con essi, ma pensa a qualcosa di positivo. Se ti

risulta difficile, crea e mantieni nella tua mente un'idea positiva

e vedrai che essa crescerà e la negatività scomparirà senza che

tu te ne accorgerai.

È possibile che tu non riesca a trasformare la tua energia

negativa, quando questo accade significa che è entrata in gioco

la Legge dello Sforzo Inverso e l'inconscio sta ponendo

resistenza, costringendoti nella negatività o in un altro tipo di

situazione.

In questo caso, quando i pensieri influiscono parecchio il tuo

stato emotivo, devi prestare attenzione ai segnali del tuo

inconscio. Per la Legge delle Emozioni sappiamo che ogni

segnale emotivo, o sensazione dal tuo corpo ha un significato

ben preciso e un insegnamento dal tuo inconscio, che starà a te

cogliere e agire di conseguenza.

Questa è la Legge della Sostituzione e si applica non solo ai

pensieri, ma anche alle idee radicate nell'inconscio, le

cosiddette "credenze" che vedremo più avanti, e infine anche

alle abitudini.

Quindi anche un'abitudine per essere cambiata va

necessariamente sostituita. E un modo per farlo è stabilire

che nel momento in cui compare il pensiero o l'impulso di fare

una determinata cosa, di pensare a qualcos'altro e fare

qualcos'altro.

Ecco i passi da seguire per sradicare un'abitudine:

1. stabilire a priori cosa pensare e cosa fare nel momento in

cui arriva lo stimolo

2. prestare attenzione cosciente nel momento dello stimolo

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3. Fare ciò che è stabilito nel punto uno

4. Nel caso di tensione usare il rilassamento come spiegato

nella Legge dello Sforzo Inverso

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Segreto 10. La legge delle

Credenze

“La realtà che stai vivendo in questo momento è il riflesso delle credenze del tuo inconscio.”

Molte persone cambiano lavoro parecchie volte, ma si

ritrovano sempre con gli stessi problemi. Non capiscono che

invece di cambiare le circostanze esterne, dovrebbero

cambiare i propri schemi mentali inconsci, le credenze.

Cambiate queste, attrarrai nuove persone, nuovi lavori e

creerai letteralmente una nuova realtà intorno a te. E anche se

frequenterai le stesse persone o lo stesso lavoro percepirai gli

eventi in un modo totalmente diverso.

Siamo coscienti solo del 5% delle nostre azioni, il 95% è

governato dal tuo inconscio.

La tua mente conscia controlla solo quello su cui ti

focalizzi.

Quello su cui non sei concentrato è regolato dal tuo

inconscio, ossia dalle tue credenze, dalla tua cultura, dai tuoi

schemi mentali.

Quindi come fare a capire quali sono lo credenze del tuo

inconscio?

La risposta è semplicissima. Devi guardare la tua realtà.

La tua realtà è lo specchio della tua mente.

Quello che vivi giornalmente riflette le tue credenze

inconsce, ma non solo.

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Quello che sei destinato a vivere rifletterà le tue

attuali credenze e l’unico modo di cambiare il tuo destino

è cambiare i tuoi attuali schemi mentali.

Più a lungo hai creduto a qualcosa, più essa sarà radicata

nel tuo inconscio e più sarà difficile cambiarla. Infatti una

credenza che hai da molto tempo è molto più difficile da

cambiare di una credenza recente.

Quindi come si cambiano le credenze?

Prima di tutti devi essere consapevole di ciò che vuoi

cambiare, in secondo luogo devi agire consapevolmente ogni

volta che la tua mente attiva il determinato schema mentale, in

modo da sostituirlo.

Anche se questo discorso merita molto più spazio, ti dico

subito il principio che sta alla base della sostituzione delle

credenze, quello che regola la loro formazione e

consolidamento.

Per rafforzare una credenza nell'inconscio, trova le prove che la verifichino.

Quello che devi fare è trovare delle situazioni che

sostengano la tua credenza, in modo da rafforzare la nuova

credenza ed indebolire quella vecchia.

Questo processo, come tutti gli altri processi, può richiedere

tempo, ma una volta che uno schema mentale si è indebolito

sarà sempre più facile sostituirlo del tutto.

Ricordati di non fermarti finchè non avrai estirpato del tutto

il processo mentale, in modo da evitare che lo stesso si riattivi

in futuro, con il cosiddetto principio delle ricadute.

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