incontra il tuo daimon

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incontra il tuo Daimon cogliere il senso compiuto della nostra presenza nel Mondo

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Spiritual


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incontra il tuo Daimon cogliere il senso compiuto della nostra presenza nel Mondo

“Prima della nascita, l’anima di ciascuno di noi sceglie un’immagine o disegno che poi vivremo sulla terra, e riceve un compagno che ci guidi quassù, un daimon, che è unico e tipico nostro. Tuttavia, nel venire al mondo, dimentichiamo tutto questo e crediamo di essere venuti vuoti. È il daimon che ci ricorda il contenuto della nostra immagine, gli elementi del disegno prescelto, è lui dunque il portatore del nostro destino”. J. Hillman, da “Il codice dell’anima”.

Hillman, allievo diretto di Jung, ci ricorda come già Platone nel celebre mito di Er rinvii, tramite suggestive immagini, a concetti quali “vocazione”, “intento”, ed allineamento al proprio destino, cioè a quel “qualcosa” che esiste in ciascuno di noi, che ci rende unici e irripetibili e che contrassegna il nostro modo di essere.

Avere consapevolezza del proprio daimon, del proprio “disegno personale” è come poter percepire il proprio Nord magnetico. E questo ci aiuta ad orientarci, a prendere decisioni e – cosa più importante - a fare della nostra vita la nostra autentica “opera d’arte”: perché se non si vive da “artefici” si vive da subordinati, se non si coltiva il proprio sogno si diventa strumento per la realizzazione del sogno di altri, se non ci si progetta si sarà progettati.

Vivere da “artefici” è la più rivoluzionaria forma di libertà che possiamo esercitare nell’epoca contemporanea: la libertà di acquisto e di consumo - che è il modello che più di frequente ci viene “somministrato” - non è nulla rispetto al “senso compiuto” di felicità che accompagna chi si mette sulla strada della manifestazione autentica di Sé, ribellandosi a qualunque paradigma, schema o presunta “regola morale” che odori di artificialità.

Il daimon non è un concetto ma un “sapore”, una “nota di fondo”, un’indole personale che piano piano si manifesta da sensazione in parola, da parola in concetto e da concetto in progetto: l’esploratore, il ribelle, il creativo, il difensore, il custode. Sono alcuni degli archetipi guida che ci distinguono gli uni dagli altri. Nella ricerca del proprio daimon, sono queste le “sensazioni di noi stessi” che andiamo cercando.

Si tratta di un percorso molto personale dunque un processo di lavoro flessibile ed elastico, una sequenza di movimenti fluidi, lenti e delicati volti al risveglio di tre Sensi:

il primo è il Senso della Memoria: nella vita di ognuno di noi il daimon si è già manifestato sotto forma di sensazioni e sentimenti legati ai fatti, agli incontri, alle “prove” della nostra vita. Dunque dobbiamo ripercorrere la nostra storia p e r s o n a l e a t t r a v e r s o l e n o s t r e “Membra” (rimembrare) ed attraverso il nostro “Cuore” (ricordare).

Il secondo è il Senso dell’Amore: allinearsi al proprio daimon o destino è una prova di enorme coraggio, quasi come affrontare un rischio di “morte”, dato che “diventare veri” presuppone il “suicidio” di una propria falsa identità; quella che ci siamo creati per sentirci accettati ed adeguati alla rete di obiettivi, valori, priorità e stili di vita che non sono i nostri ma quelli propri dell’epoca in cui viviamo, della famiglia da cui proveniamo, del gruppo dei pari a cui vogliamo appartenere, dell’economia e della politica che regolano le nostre vite. Uccidere volontariamente il proprio “Io” falso è impossibile se non si è sviluppato un amore senza limiti nei propri confronti o, meglio, nei confronti di quella sacralità della vita di cui ognuno di noi è la manifestazione fisica su questa Terra. Solo riconoscendo il nostro Sé più grande e più spirituale, solo innamorandosene, è possibile trovare la forza e la fiducia necessarie per “lasciare andare” il nostro “Io” pauroso, limitato e limitante, che vive di “elemosina”.

Il terzo è il Senso della Felicità: una volta “lasciata andare” la propria falsa identità ciò che resta è “spazio”. Uno spazio che all’inizio dà le vertigini, che può far paura. Che può congelarci sulla soglia appena attraversata. E’ in questo momento che il terzo senso va “acceso” per farci da guida. Solo se riusciamo a sentire la felicità che la risvegliata integrità personale produce, riusciamo a sviluppare la fiducia ed il coraggio per muovere i nostri passi verso il nostro vero Nord, per ideare un progetto che ne sia sincera manifestazione, per metterci in azione senza mai voltarci indietro.

Il ciclo di seminari si svolgerà in un contesto molto a contatto con la Natura. Spazio, Silenzio, Intimità e Presenza saranno le note dominanti del lavoro, che vedrà momenti di attività individuale alternarsi a condivisioni di Gruppo (sempre nel rispetto dei bisogni e della sensibilità dei singoli partecipanti). Il lavoro si svilupperà nell’arco di cinque mesi tra Febbraio e Giugno 2016 e sarà suddiviso in tre moduli di lavoro: Modulo 1: Il Senso della Memoria 19/20/21 Febbraio 2016   Modulo 2: Il Senso dell’Amore 22/23/24 Aprile 2016   Modulo 3: Il Senso della Felicità 17/18/19 Giugno 2016   Ogni modulo inizierà il Venerdì sera alle 21,30 per terminare alle 12,30 della Domenica.   Tra ogni modulo ed il successivo sarà possibile organizzare dei momenti di allineamento e condivisione di gruppo o individuali da progettare e pianificare durante i seminari.

Dopo diciotto anni di lavoro in Pubblicità in agenzie creative multinazionali, si è formato in Counseling (presso la Scuola Mindfullness Project di Pomaia) e Costellazioni Sistemiche (presso la Scuola One di Milano) portando avanti una propria ricerca nell'ambito della Consulenza Evolutiva sia individuale che organizzativa. Per una biografia più dettagliata:

https://it.linkedin.com/in/enricogiraudi

Per informazioni: [email protected] 329 4065997

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