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INDICE «A Russi aumento minimo dell’Imu» Lo ha annunciato il sindaco Retini 27/04/12 Corriere Romagna Ravenna 2 Godo non si tira indietro 27/04/12 Corriere Romagna Ravenna 3 Il primo maggio porte aperte Visite e incontri alla Villa Romana 27/04/12 Il Resto del Carlino Ravenna 5 Il gruppo Giardino e dintorni propone ‘Meraviglie segrete’ 27/04/12 Il Resto del Carlino Ravenna 6 L’Imu al 5 per mille sulla casa di abitazione 27/04/12 Il Resto del Carlino Ravenna 7 Al Cipe il piano da 2 miliardi per la depurazione 27/04/12 Il Sole 24 Ore 8 Auto blu, un altro bando da 84 milioni per 4.350 vetture 27/04/12 Il Sole 24 Ore 9 Alt alla spesa nominale fino al 2014 27/04/12 Il Sole 24 Ore 10 Quello che insegna il pasticcio delle auto blu, al di là dei chiarimenti 27/04/12 Il Sole 24 Ore 11 Assurdo obbligare il cittadino a dividere le quote di imposta 27/04/12 Il Sole 24 Ore 12 Dichiarazione Imu ancora al buio 27/04/12 Il Sole 24 Ore 13 Le auto dello stato sono 120mila E per queste si spenderanno 228 mln 27/04/12 Italia Oggi 14 Prima casa, benefici ampi 27/04/12 Italia Oggi 15 Case in contropiede 27/04/12 Italia Oggi 16 L'Imu su immobili e attività detenute all'estero 27/04/12 Italia Oggi 17 La Sicilia lancia il Patto regionale 27/04/12 Italia Oggi 18 Intesa antievasione siglata in Piemonte 27/04/12 Italia Oggi 19 Cittadinanza, poteri ai prefetti 27/04/12 Italia Oggi 20 Immobili storici locati con maxi-acconto Irpef 27/04/12 Italia Oggi 21 Imposta di sbarco con il vincolo 27/04/12 Italia Oggi 22 Riscossione tassa rifiuti, Campania nel caos 27/04/12 Italia Oggi 23 Sindaci inerti alla Corte dei conti 27/04/12 Italia Oggi 24 Decadenze nell'unione in scioglimento 27/04/12 Italia Oggi 25 Fondi per case a canone agevolato 27/04/12 Italia Oggi 26 Beni confiscati, arriva una legge regionale 27/04/12 Italia Oggi 27 Agevolazioni in pillole 27/04/12 Italia Oggi 28 Oltre 56 milioni per combattere lo spopolamento 27/04/12 Italia Oggi 29 Una buona riforma locale 27/04/12 Italia Oggi 30 Troppa superficialità sull'Imu 27/04/12 Italia Oggi 31 Fa capolino un nuovo centralismo regionale 27/04/12 Italia Oggi 32 Auto blu, il governo stoppa: nessun acquisto nel 2012 27/04/12 La Stampa 33 Un “Patto dei Sindaci” contro le emissioni 27/04/12 La Stampa 34 Il vescovo celebra la cresima a Selen 27/04/12 La Voce di Romagna Ravenna 35 Il bilancio comunale passa a colpi di maggioranza L’Imu sulla prima casa al 5 per mille 27/04/12 La Voce di Romagna Ravenna 36 Pagina 1 di 36

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INDICE

«A Russi aumento minimo dell’Imu» Lo ha annunciato il sindaco Retini27/04/12 Corriere Romagna Ravenna 2

Godo non si tira indietro27/04/12 Corriere Romagna Ravenna 3

Il primo maggio porte aperte Visite e incontri alla Villa Romana27/04/12 Il Resto del Carlino Ravenna 5

Il gruppo Giardino e dintorni propone ‘Meraviglie segrete’27/04/12 Il Resto del Carlino Ravenna 6

L’Imu al 5 per mille sulla casa di abitazione27/04/12 Il Resto del Carlino Ravenna 7

Al Cipe il piano da 2 miliardi per la depurazione27/04/12 Il Sole 24 Ore 8

Auto blu, un altro bando da 84 milioni per 4.350 vetture27/04/12 Il Sole 24 Ore 9

Alt alla spesa nominale fino al 201427/04/12 Il Sole 24 Ore 10

Quello che insegna il pasticcio delle auto blu, al di là dei chiarimenti27/04/12 Il Sole 24 Ore 11

Assurdo obbligare il cittadino a dividere le quote di imposta27/04/12 Il Sole 24 Ore 12

Dichiarazione Imu ancora al buio27/04/12 Il Sole 24 Ore 13

Le auto dello stato sono 120mila E per queste si spenderanno 228 mln27/04/12 Italia Oggi 14

Prima casa, benefici ampi27/04/12 Italia Oggi 15

Case in contropiede27/04/12 Italia Oggi 16

L'Imu su immobili e attività detenute all'estero27/04/12 Italia Oggi 17

La Sicilia lancia il Patto regionale27/04/12 Italia Oggi 18

Intesa antievasione siglata in Piemonte27/04/12 Italia Oggi 19

Cittadinanza, poteri ai prefetti27/04/12 Italia Oggi 20

Immobili storici locati con maxi-acconto Irpef27/04/12 Italia Oggi 21

Imposta di sbarco con il vincolo27/04/12 Italia Oggi 22

Riscossione tassa rifiuti, Campania nel caos27/04/12 Italia Oggi 23

Sindaci inerti alla Corte dei conti27/04/12 Italia Oggi 24

Decadenze nell'unione in scioglimento27/04/12 Italia Oggi 25

Fondi per case a canone agevolato27/04/12 Italia Oggi 26

Beni confiscati, arriva una legge regionale27/04/12 Italia Oggi 27

Agevolazioni in pillole27/04/12 Italia Oggi 28

Oltre 56 milioni per combattere lo spopolamento27/04/12 Italia Oggi 29

Una buona riforma locale27/04/12 Italia Oggi 30

Troppa superficialità sull'Imu27/04/12 Italia Oggi 31

Fa capolino un nuovo centralismo regionale27/04/12 Italia Oggi 32

Auto blu, il governo stoppa: nessun acquisto nel 201227/04/12 La Stampa 33

Un “Patto dei Sindaci” contro le emissioni27/04/12 La Stampa 34

Il vescovo celebra la cresima a Selen27/04/12 La Voce di Romagna Ravenna 35

Il bilancio comunale passa a colpi di maggioranza L’Imu sulla prima casa al 5 per mille27/04/12 La Voce di Romagna Ravenna 36

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press LIETE 27/04/2012

Caiiere

RAVENNA

Dopo l'approvazione della manovra di bilancio

«A Russi aumento minimo dell'Imu» Lo ha annunciato il sindaco Retini RUSSI. Aumento minimo dell'Imu per

i cittadini di Russi. Lo annuncia il sin-daco Sergio Retini dopo l'approvazione della manovra di bilancio 2012 del Comune. «I risparmi otte-nuti dalla riduzione al minimo vitale delle spese di rappresen-tanza e dal riordino e la rine-goziazione dei servizi associati hanno evitato le necessità di chiedere maggiori sacrifici -spiega Retini I cittadini dun-que continueranno a pagare lo 0,3% sull'addizionale Irpef comunale e avranno un aumento Imu mediamente dell'i per mille sulle aliquote base fis-sate dal Governo».

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.Negozi aperti un centro più conipetitho

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press LIETE 27/04/2012

Caiiere

RAVENNA

Ib11. Parte questa sera alle 20 sul Titano il trittico della De Angelis contro la T&A San Marino

Godo non si tira indietro Nessuna pressione per la squadra allenata da Fuzzi GODO. Continuano le

scalate di sesto grado per i Godo Knights, chiamati dopo il recupero di Bolo-gna ad affrontare il tritti-co del Titano (oggi alle 20, domani 15.30 e 19.30) con-tro i tricolori della T&A. Il pronostico, ovviamente, è tutto per i sammarinesi, ma Godo come sempre promette battaglia.

Senza pressioni. L'otti- mo avvio di campionato permetterà ai Knights di salire sul Titano senza pressioni, ma questo non significa che la formazio-ne allenata da Damiano Fuzzi lascerà campo libe-ro ai tricolori, come pre-cisa anche il manager go-dese: «Finora siamo riu-sciti a mettere in difficol-tà tutte le squadre che ab-

biamo affrontato e quindi proveremo a fare la stessa cosa anche con San Mari-no. Naturalmente non sa-rà facile, perché dopo le sconfitte di Nettuno i no-stri prossimi avversari si sono subito riscattati do-minando in lungo e in lar-go Parma nel recupero. Non pensiamo, quindi, di incontrare una formazio-ne giù di tono, anzi. An-che i Knights, comunque, non hanno certo demeri-tato a Bologna, a confer-

Il partente di stasera, Pinango

ma di un avvio di stagione certamente positivo da parte nostra. A San Mari-no, poi, potremo contare

«Abbiamo messo in difficoltà tutti i nostri avversari»

Pinango, De Los Santos e Galeotti i pitcher partenti dei Knights sul roster al completo, vi-sto che i ragazzi di Piacen-za giocheranno domenica a Macerata e quindi po-

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press LIETE 27/04/2012

Cailere

RAVENNA

tranno essere a disposi-zione per in caso di necessità».

Niente varianti. Fuzzi, di conseguenza, dovrebbe confermare anche a San Marino il consolidato as-setto che ha convinto in occasione della prima me-tà del girone di andata. La rotazione dei partenti, quindi, prevede Pinango sul monte oggi, De Los Santos domani pomerig-gio e Galeotti in serata, mentre Sanchez riceverà

nelle prime due partite e Rubboli nella terza, quan-do lascerà il posto in pri-ma base proprio al suda-mericano. Sulle basi ci sa-ranno Rubboli, Bucchi e Francesco Fuzzi, con Gon-zalez interbase, il dh sarà Angelucci e gli esterni, in-fine, Naldoni, Tanesini e Gerali. Come sempre, i de-stini dei Knights saranno legati a filo doppio al ren-dimento del monte di lan-cio. Se Pinango ha piena-mente convinto contro Novara, il repentino calo di De Los Santos dopo tre riprese e l'avvio a rilento di Galeotti in gara-due la-sciano qualche dubbio. A Bologna, invece, ci sono state buone notizie da par-te di Mejias.

Sandro Camerani

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press unE il Resto del Carlino 27/04/2012 Ravenna

MERAVIGLIE La Villa Romana

ARCKM,OGA

IL primo maggio porte aperte Visite e incontri alla Villa Romana ANCHE quest'anno il 1 Maggio fa rima con cultura. Aperti i musei e le zone archeologiche gestiti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Esuilia-Romagria con mostre, visite guidate e incontri di approfondimento al costo simbolico di 1 curo. E visitabile dalle 9 alle 19 anche la Villa Romana di Russi. Info: www.archeobologna.beni-culturaliit

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press unE il Resto del Carlino 27/04/2012 Ravenna

grupro Gierdin e dintorni prwute 'Neravintie wgrete' IL GRUPPO Giardino e dintorni propone la manifestazione Meraviglie Segrete in due giornate, il 12 e 13 maggio sarà possibile visitare il Roccolo Giardini e l'Area didattica della Villa Romana. Presente la ricerca del Genius Loci nel Giardino Fatuo di Palazzo S. Giacomo alle 19,30 di sabato.

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PER MILLE

press unE il Resto del Carlino 27/04/2012 Ravenna

Imu al 5 per mille sulla casa di abitazione Varato il bilancio: aliquota massima sugli alloggi sfitti, 8,6 sulle attilità produttive

IL CONSIGLIO comunale di Russi, con i voti della maggioran-za, ha varato il bilancio di previ-sione 2012. Seguendo un orienta-mento comune a quasi tutta la provincia, non è stata toccata l'ad-dizionale Irpef (che resta allo 0,3 per cento): l'intera manovra pog-gia sull'Imu. L'amministrazione ha alzato dell'i per mille l'aliquo-ta base sulla prima casa, portando-la al 5 per mille. Per quanto ri-guarda le seconde abitazioni, per

'L SOLLIEVO DEL SINDACO Retini: «Sacrifici contenuti al minimo grazie alla riduzione delle spese»

cui l'aliquota base prevista è del 7,6 per mille, a Russi si pagherà il massimo (10,6 per mille) sulle ca-se sfitte e il 10,4 su quelle affittate con contratto ordinario. Imposta

più tenera, invece, sugli alloggi in affitto a canone concordalo (8,6 per mille) e su quelli in uso a pa-renti di primo grado, gli unici per i quali si è deciso di scendere sot-to l'aliquota base, arrivando al 6,6. Sui terreni edificabili è stata applicata l'aliquota massima del 10,6 per mille, mentre sui terreni agricoli si pagherà 1'8,6. Sempre in ambito agricolo, una riduzione rispetto all'aliquota base è stata ap-plicata sugli edifici a uso urli men-

tale (come stalle e rimesse): dal 2 all'i per mille. Per tutti gli altri edifici a uso economico (capanno-ni, stabilimenti, negozi, uffici,..) l'aliquota è dell'8,6 per mille. «Abbiamo contenuto al minimo sacrifici per i cittadini assicura il sindaco Sergio Retini — grazie ai risparmi derivanti dalla riduzio-ne delle spese di rappresentanza e dal riordino dei servizi associati. Continueremo a investire sulla spesa sociale e sulla cultura».

LO SCONTO

L'amministrazione alleggerisce l'imposta sulle abitazioni concesse in uso a parenti di primo grado, togliendo un 1 per mitle all'aliquota base

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LA STANGATA

JJ

PER MILLE

Per gli alloggi sfati si pagherà il massimo. Poco inferiore (10,4 per mille)

r imposta sugli appartamenti affittati con

contratto ordinario

Lime ah per mille sulla meiràahitezieue

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ROMA

1 C'è anche la definizione dei primi 233 interventi necessari per superare la situazione criti-ca del settore della depurazione idrica nell'ordine del giorno del-la seduta del Cipe che, peraltro, è stata spostata da oggi a lunedì prossimo, Il piano di interventi, messo a punto dallo Sviluppo economico, prevede un investi-mertto complessivo di 1.961 mi-lioni di euro in gran parte finan-ziati con risorse regionali e Fas. Il piano si impone per tentare di chiudere le procedure di infra-zione europea 2004/2034 e 2009/2034.

La riunione del Cipe dovreb-be dare il via libera anche a tre grandi opere: l'hub portuale di Trieste (primo stralcio), la «via del mare» tra la A4 e Jesolo e un nuovo maxilotto dell'asse viario Umbria-Marche.

Nei primi due casi, che valgo-no rispettivamente 132,4 e 200,7 milioni, il comitato interministe-riale deve approvare il progetto definitivo, mentre nel caso del quadrilatero umbro-marchigia-no si esamina anche la proposta di rinnovo del vincolo preordi-nato all'esproprio, oltre al pro-getto del maxilotto numero 2.

All'esame del Cipe anche il rapporto forale sui fondi Fas in-cagliati: di 484 interventi moni-torati 333, pari al 69%, sono stati disincagliati per 2.003 milioni. Il principale risultato dell'attività non è pertanto consistito nell'in-dividuazione degli interventi per i quali proporre al Cipe il de-finanziamento, ma proprio nel disincagliamento.

La riunione sarà anche l'occa-sione per parlare di edilizia sco-lastica con una relazione sullo "stato dell'arte", al netto però dei nuovi interventi di moder-nizzazione contenuti nel decre-to semplificazioni. La ricognizio-ne parte dalla legge 23 del 1996, per poi concentrarsi sui due pro-grammi stralcio - il primo con 741 interventi per 193,8 milioni e il secondo con 876 voci per 295,2 milioni - adottati in esecuzione della legge obiettivo 289/2002 e destinati alla realizzazione di un piano straordinario per la messa in sicurezza degli istituti nelle zone a rischio sismico. A cui si aggiunge un terzo programma da m,8 milioni elaborato dall'ex ministro Mariastella Gelmini nel 2008 e ancora in attesa di un via libera, complice la presenza nell'elenco di una serie di edifici di proprietà non pubblica.

Il documento fa un bilancio delle due linee in corso di attua-zione: su 1.593 iniziative ne risul-tano attivate dagli enti locali be-neficiari 1.320 (1'83%) per un va-lore di 385,9 milioni. Ma ne risul-tano completati solo 329 (il 21%

del totale) per un esborso di 85,3 milioni (il 17% del valore com-

plessivo). Un ritardo che la rela-zione addebita ai vincoli di bilan-cio più stringenti introdotti nel frattempo su Comuni e Provin-ce e all'assenza di una progetta-zione di base.

Nel testo c'è spazio infine per un'analisi sui risultati del pro-gramma straordinario avviato nel 2009 con i miliardo di fondi Fas. Di questi 226,4 milioni sono stati usati per il sisma in Abruz-

EDILIZIA SCOLASTICA Pronto un report sullo stato dell'arte: nell'ultima tranche di fondi Fas stanziati nel 2009 risultano attribuiti solo 161 milioni su 358

zo e 358 per un piano straordina-rio stralcio. E, al momento, risul-tano 1.630 convenzioni stipulate per 347 milioni. Ma l'erogazione dei fondi procede a rilento visto che ne risultano assegnati appe-na 161 milioni. Anche perché granparte dei 197,1 che mancava-no sono stati individuati nel Fon-do sviluppo e coesione solo nel gennaio scorso.

Eu. B. G. Sa.

ra RIFRC ■ 0117InNERISERV4TA

La riunione. Slitta da oggi a lunedì

Al Cipe il piano da 2 miliardi per la depurazione

Pagina 4

I il piano, battiamo la crisi»

press unE 27/04/2012

Il soler /,1

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Alt alla spesa nominale fino al 2014

press unE 27/04/2012

D sule/ /,1

Costi delta PL Dopo la gara per 400 veicoli

Auto blu, un altro bando da 84 milioni per 4.350 vetture Nicoletta Cottone ROMA

Dovevano calare per decre-to. Così è arrivato inaspettato il nuovo bando di gara da 9,57 mi-lioni di euro per l'acquisto di 400 auto blu per la Pubblica ammini-strazione. La notizia ha scatena-to una rivolta del popolo del web, con commenti scandali 7za-ti e irriverenti su Twitter come su Facebook.

Perché amolti sembra inspiega-bile - quando si chiede ai cittadini di stringere la cinghia - che anche solo si pensi a nuove spese. Poi spunta anche un secondo bando per il noleggio "blu" di 4.35o vettu-re per un valore di oltre 84milioni di euro. Palazzo Chigi nel pome-riggio di ieri ha risposto con una nota al tamtam sul web, precisan-do che il «Governo non acquiste-rà nuove auto blu nel 2012», auspi-cando che anche le amministra-zioniterritoriali non lo facciano.

Il bando di gara C onsip, ha spiegato il Palazzo, non «determi-na automaticamente l'acquisto di nuove autovetture», ma serve alla stipula di un accordo quadro che «può essere utilizzato dalle pubbliche amministrazioni per soddisfare le necessità di sposta-mento nel territorio». Più tardi il sottosegretario all'Economia, Gianfranco Pollo, ha precisato che la gara è stata indetta sul «fab-bisogno stimato per i prossimi an-ni». E se il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ha annunciato che le auto blu del Comune saranno messe all'asta, c'è da pensare che altre amministrazioni, invece, si lanceranno in acquisti. Anche il segretario generale dell'Anci, An-gelo Rughetti, poi, ha bocciato il bando: «Non è un buon esempio bandire l'acquisto di 400 auto blu proprio nella fase più accesa del-la crisi che sta arrivando sempre di più dentro le case delle fami-glie e nei corridoi delle imprese».

Palazzo Chigi ricorda anche che nel 2011 c'è stato un taglio di

auto blu del 13% e che la politica di riduzione dei costi p orterà a ri-sparmiare oltre 300 milioni di eu-ro l'anno (250 milioni per le am-ministrazioni locali, 6o per quel-la centrale). Comunque l'attuale parco macchine della Pubblica amministrazione è ancora note-vole: secondo i dati dell'ultimo censimento targato Formez si tratta di 64.524 vetture, di cui 10.634 "blu" e 53.890 "grigie" (che vuol dire non assegnate e usate per più servizi). Poi ce ne

LA REPLICA Palazzo Chigi: il Governo non acquisterà nuovi mezzi nel 2012, speriamo che anche le amministrazioni territoriali non lo facciano

sono 800 assolutamente inutiliz-zate. L'80% del parco è costitui-to da auto di proprietà, mentre il zo % da vetture a noleggio o in le-asing. E proprio sul noleggio sembra voler puntare il rinnova-mento del parco "blu". Il bando delle 400 auto nuove è in stato avanzato, visto che è stato pub-blicato i124 gennaio ed è scaduto l'8 marzo il termine per presenta-re le offerte.

Il bando per il noleggio di auto è datato, invece, 18 aprile e il termi-ne per l'invio delle offerte scadrà il 14 giugno alle 16. Cinque lotti per noleggiare 4.350 veicoli da uno a sette anni:2.750 autovetture e 63o berline ad alimentazione tradizio-nale ed elettrica, 470 veicoli com-merciali, 300 autoveicoli a Gpl e zoo a metano. Vette elevatissime per il totale previsto di spesa: 84.673.752 euto.

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O APPROFONDIMENTO ON LINE

I testi dei due bandi wwwilsoìe:24oreA- orn

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Altana spesa nominale fino al 2014

press unE 27/04/2012

II soler /,1

Alt alla spesa nominale fino al 2014 Pronto il rapporto Giarda stop ad aumenti «monetari» - Napolitano: uscite da riqualificare

umo resoLe ROMA

La premessa è che il rior-dino della spesa pubblica nel nostro paese è operazione complessa, già tentata nel pas-sato da ministri del calibro di Filippo Maria Pandolfi e Be-niamino Andreatta. L'obietti-vo è la «sostanziale invarian-za in termini monetari» della spesa al netto degli interessi per il periodo 2011-2014. Nell'immediato è difficile at-tendersi effetti miracolistici, aìche perché un'operazione credibile di «spending re-view» dispiega normalmente i suoi effetti nel medio perio-do. Tuttavia, l'intendimento politico, che con ogni probabi-lità sarà ufficializzato dallo stesso presidente del Consi-glio, Mario Monti resta quello di recuperare risorse per evi-tare almeno in parte il pro-spettato aumento dell'Iva dal prossimo i° ottobre.

Scenari e obiettivi sono con-tenuti nel rapporto prelimina-re sulla spending review or-mai in dirittura d'arrivo. Lune-dì pomeriggio il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda lo esporrà in Con-siglio dei ministri. Poi sarà lo stesso Monti, con Giarda e il ministro per la Pubblica ammi-nistrazione, Filippo Patroni Griffi ad illustrarne i dettagli in conferenza stampa.

Ieri mattina Giarda è stato ri-cevuto al Quirinale dal presi-dente della Repubblica, Gior-gio Napolitano. Un'esposizio-ne preliminare, quella del mini-stro, centrata per gran parte sulla ricognizione condotta in questi mesi sui vari versanti della spesa, in particolare quel-la delle amministrazioni cen-trali, con un approccio che al Colle viene definito "proble-matico" delle questioni sul tap-peto. Napolitano segue con grande attenzione questo deci-sivo passaggio dell'azione go-

vernativa. ll punto di vista del Capo dello Stato è che occorra passare dalla logica dei tagli li-neari a una vera azione di ri-qualificazione della spesa, che passi attraverso un'attenta se-lezione delle risorse a disposi-zione. Tagliare dove maggior-mente si annidano sprechi di risorse e duplicazioni di fun-zioni, e al contrario investire in settori strategici come la ri-cerca, l'istruzione e l'innova-zione. Tutti elementi che mol-to hanno a che fare con l'accre-scimento del potenziale di cre-

NO ALL'AUMENTO DELL'IVA Si cercano risorse per evitare l'aumento dell'Iva dal primo ottobre. Il totale delle uscite correnti a quota 168 miliardi peri redditi da lavoro

scita della nostra economica. Non a caso, proprio da Napoli-tano è giunto l'invito ad uscire dalla logica dei semplici e asfit-tici annunci, per passare ad azioni concrete da coordinare in sede europea.

Giarda nella dettagliata pre-messa del rapporto prelimina-re che espdrrà lunedì in Consi-glio dei ministri definisce "ano-mala" la struttura della nostra spesa pubblica, come mostra la serie storica 1980-201o, che evidenzia una produzione per servizi pubblici in decisa acce-lerazione rispetto alla crescita della produzione dei servizi privati. Da qui parte l'indivi-duazione (siamo al metodo) dei possibili percorsi per af-frontare e defmire un program-ma di razionalizzazione della nostra spesa pubblica: da un la-to quella che viene qualificata come la «ridefmizione dei con-fini dell'intervento pubblico», dall'altro un intervento che operi all'interno stesso del pe-rimetro pubblico. E la strada in

questo caso passa attraverso l'eliminazione degli sprechi e la riduzione «dell'eccesso di ri-sorse impegnate».

In indiretta replica a quanti sostengono che comunque an-che i tagli alla spesa rischiano di avere ulteriori effetti de-pressivi, Giarda richiama gli effetti per la collettività della revisione dei confini dell'inter-vento pubblico. La scommes-sa è realizzare le «previsioni-obiettivo» contenute nella No-ta inviata al Parlamento lo scorso 4 dicembre e aggiorna-te dal «Def», in base alle quali il totale delle spese correnti al netto degli interessi (a politi-che invariate) si attesterebbe-ro a quota 168 miliardi nel 2013-2015 per quel che riguar-da i redditi da lavoro dipen-dente, a quota 134 miliardi per i consumi intermedi e a 58 mi-liardi per le «altre spese cor-renti». La spending review do-vrkservire a garantire il rispet-to di tale invarianza, e a recu-perare per quanto possibile ri-sorse aggiuntive per scongiu-rare l'aumento dell'Iva. Solo in prospettiva si ragiona sull'apporto che i tagli alla spe-sa potrarmo apportare alla ri- duzione della pressione fisca-le, accanto ai proventi della lotta all'evasione.

Compito a dir poco com-plesso. Non a caso l'analisi di Giarda si concentra su quelle che vengono definite le "criti-cità" emerse finora nella rico-gnizione condotta con i vari di-casteri di spesa. Nel quadro del conto economico delle am-ministrazioni pubbliche, inse-rito nel «Def», si segnala la ri-duzione dal 2011 al 2013 di cir-ca 12 miliardi per quel che ri-guarda le spese correnti al net-to degli interessi, che passe-rebbero dai 352,8 miliardi del 2011 ai 339,5 miliardi del 2013, per stabilizzarsi poi su tale li-vello nel 2014.

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di dismissione delle auto, vecchie o nuove, che continuano a girare per le nostre città.

È demagogia questa? No, è la presa d'atto che í tempi sono cambiati e che occorrono gesti efficaci, anche un po' innovativi ed enfa-tici, per riacquistare credibilità. Altrimenti il lungo sforzo per risanare i conti pubblici e affermare un criterio di serietà, rischia d'in-frangersi sul macigno dei piccoli, grandi er-rori. La fatidica «anti-politica» si alimenta so-prattutto di questi scivoloni.

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APPROFONDIMENTO ON LINE

Online «il Punto» di Stefano Folli www«llsoì.-24Q4 -exom

press unE 27/04/2012

Il Sole/ /,1

Quello che insegna il pasticcio delle auto blu, al di là dei chiarimenti

(1) ra che il tema sul tavolo è più che mai la crescita che non c'è, accanto ai tagli della spesa pubblica da fare, fa una

certa impressione il pasticcio delle auto blu. Ossi il bando di gara per l'acquisto di quat-trocento macchine di servizio su iniziativa del ministero dell'Economia. I chiarimenti di Palazzo Chigi sono arrivati rapidamente, e sarebbe stato bizzarro il contrario. Si affer-ma che «non sono previsti acquisti nel 2012»

e che il bando è in realtà una cornice, una fa-coltà offerta alle varie amministrazioni le quali decideranno se sostituire o no auto vec-chie e «diseconomiche», cioè costose. Si la-scia inoltre intendere che i mezzi dovranno servire per lo più alle forze dell'ordine per servizi di pubblica utilità.

Tutto chiarito, allora? Non proprio. La vi-cenda resta un esempio di come non va gesti-to il rapporto fra la pubblica amministrazio-ne e i cittadini. Delle due l'una. Se il bando serviva davvero a risparmiare (sostituendo le auto poco economiche), meritava di esse-re difeso dal governo con ben altra energia. Perché in questo caso rinviare gli acquisti all'anno prossimo?

Allo stesso modo, se le auto erano destina-te alla polizia, per ragioni che investono la si-curezza collettiva, perché non dirlo chiaro e forte, chiudendo la discussione?

In realtà tutta la storia è stata condotta in termini burocratici. In ossequio a una serie di automatismi tipici dei periodi «normali». La burocrazia fa il conto delle auto che han-

no percorso un certo numero di chilometri e quindi si possono considerare vecchie, dopo-diché si apre la gara per sostituirle. Tutto molto metodico e sperimentato, ma non sí tiene conto dei tempi eccezionali in cui stia-mo vivendo.

In un paese in cui le imprese che vantano crediti nei confronti dello Stato chiudono i battenti osi trovano sull'orlo del fallimento perché l'amministrazione pubblica non pa-ga, che senso ha procedere alla sostituzio-ne di centinaia di auto blu? È uno di quei casi in cui il potere politico, o almeno l'alta dirigenza amministrativa, ha il dovere di controllare e d'intervenire per spezzare il circuito perverso.

In fondo il buon governo è fatto di segnali

semplici e chiari trasmessi all'opinione pub-blica. E oggi il buon governo coincide con la buona politica, considerando la condizione non proprio brillante in cui versano í partiti tradizionali Il fatto che l'ecutivo sia costi-tuito da una compagine «tecnica» non cam-bia nulla dell'equazione. Tranne che spetta ai tecnici sostituirsi ai politici nel riallacciare un rapporto di fiducia con i cittadini.

Ne deriva che qualcuno avrebbe dovuto comprendere per tempo l'errore, così da evi-tarlo. Ammesso che ci fosse una ragione bu-rocratica per comprare quattrocento auto di servizio (al di sotto di 1.600 cc di cilindrata), c'erano molte ragioni politiche per rinviare «sine die» l'operazione. E anzi per accelera-re - pubblicizzandolo - un serio programma

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INTERVENTO

Assurdo obbligare il cittadino a dividere le quote di imposta di Claudio Siciliotti

/ recenti sviluppi in materia di Imu sono la più chiara di- mostrazione della fonda-

tezza degli allarmi che i com-mercialisti italiani avevano co-minciato a lanciare già un paio d'anni fa, quando ferveva il di-battito, a posteriori surreale, sull'ormai prossima attuazio-ne del federalismo fiscale.

Cercavamo infatti di spiegare come, invece, si stessero metten-do in campo scelte sbagliate che avrebbero soltanto aperto la via a una moltiplicazione dei centri di potere impositivo e aunconse-guente aggravio per i cittadini, sia in termini &prelievo che di adempimenti. Il vero federali-smo fiscale si fonda sull'inversio-ne dei flussi di cassa a favore del-le amministrazioni periferiche, lasciando poi ai diversi livelli di governo il compito di stabilire le compartecipazioni, per lo Stato centrale e per i fondi perequativi, del gettito prodotto dai territori e incassato dai territori medesimi.

In Italia abbiamo dato invece vita ad un mero progetto di libe-ralizzazione della potestà di ap-plicare imposte e i risultati si co-minciano a vedere.

Con la versione dell'Inni, vara-ta da questo governo nell'emer-genza dello scorso dicembre, l'effetto "Torre di Babele fisca-

le" aumenta ulteriormente. Questa imposta ibrida comu-

nal-statale è stata inopinata-mente concepita con criteri di suddivisione del gettito tra Sta-to e comuni a livello dei singoli immobili che lo producono, aprendo così la strada allo scari-camento dei predetti obblighi di suddivisione dei pani e dei pe-sci sui contribuenti stessi, chia-mati a duplicare i conteggi da ef-fettuare ed esporre sui modelli di pagamento del tributo.

E veramente increscioso assi-stere a simili evoluzioni norma-

CONTRADDÙIONI Da una parte si celebra la semplificazione mentre dall'altra i contribuenti devono duplicare i conteggi

tive e attuative, mentre, in paral-lelo, vengono celebrati decreti e intenti di semplificazione fisca-le che si risolvono in aggiusta-menti assai meno incisivi delle complicazioni in parallelo intro-dotte ex novo.

Il momento è difficile ed è in-dubbio che in simili frangenti la concitazione renda ancora più arduo procedere in modo linea-re e coerente, ma è evidente che

prima o poi una riga bisogna cer-care di tirarla.

Prima di pensare a regimi di trasparenza degli adempimenti contabili e fiscali delle partite Iva, di non semplice attuazione e comunque già adeguatamen-te presidiatili in collaborazio-ne (e non contro) i professioni-sti che fanno assistenza fiscale, cominciamo a pensare a una sa-na trasparenza, di assai più age-vole realizzazione, degli adem-pimenti fiscali connessi alla fi-scalità degli immobili.

In Francia, per esempio, nes-suno pensa che sia l'amministra-zione finanziaria a calcolare una base imponibile "variabile e soggettiva" come il reddito di impresa o di lavoro autonomo di un contribuente, mentre i bol-lettini per il pagamento delle im-poste dovute su basi imponibili "statiche ed oggettive", come il valore degli immobili, arrivano al contribuente già compilati.

Da noi ci si perde in discorsi più fantasiosi che futuristici e in-tanto chiediamo al cittadino non solo di calcolarsi l'Imu ma pure di dividerla tra quanto deve anda-re allo Stato e quanto al Comune.

Facciamo attenzione, perché siamo rasentando il ridicolo.

Presidente del Consiglio nazionale

Dottori cominercialistri

ed Esperti contabili

© RIPRODUZIONE RISERVA1A

press unE 27/04/2012

Il Sole12

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Dichiarazione Imu ancora al buio Centinaia di migliaia di proprietari all'appello del 30 settembre 2012

Saverio Fossati Gianni Trovati

Rinviata, fortunatamente, al 30 settgmbre. La dichiarazio-ne Imu sarà uno dei grandi grat-tacapi del rientro dopo le vacan-ze, sempre che nel frattempo il ministero dell'Economia abbia predisposto il decreto con le istruzioni per la compilazione.

Saranno infatti interessati centinaia di migliaia di contri-buenti. Sicuramente tutti quelli che, rispetto alle nuove regole dell'Imu, ,panno un'abitazione principale che era tale ai fini Ici ma non risponde più ai requisiti Imu. Il caso più classico è quel-lo della mancata rispondenza tra dimora e residenza, ma non vanno sottovalutate nemmeno le tante particolarità che la di-sciplina Imu modifica rispetto alle regole dell'Ici. La nuova im-posta, per esempio, prevede una sola pertinenza all'abita-zione principale per categoria catastale (C/2, magazzini; C/6 garage e rimesse; C/7 tettoie),

per cui chi nell'Ici considerava pertinenziali due garage in ba-se alle regole locali dovrà sce-gliere quale delle due unità col-legare all'abitazione principa-le per il pagamento dell'Imu. E dichiararlo.

La nuova dichiarazione è pre-vista dall'articolo 9, comma 6

IN ATTESA DI CHIARIMENTI Nel provvedimento attuativo dovrebbe essere contenuto l'elenco dettagliato dei casi in cui l'adempimento deve essere eseguito

del decreto legislativo 23/2011 e dall'articolo 13, comma 12 ter del Dl 201/2012. Il quadro normati-vo è questo: per tutti gli immobi-li già posseduti al 1° gennaio 2012 e per i quali la situazione fi-scale ai fini Imu sia in qualche modo cambiata rispetto alla si-tuazione Ici (come per Pesem-

pio di cui sopra dell'abitazione principale), oltre che per tutti quelli che verranno acquistati o la cui situazione varierà co-munque entro il 3o settembre 2012, il termine per presentare la dichiarazione è lo stesso 3o settembre 2012. Si possono già immaginare le complicazioni per chi si troverà ad acquistare a ridosso della data. Inoltre, per conseguenza necessaria sem-brerebbe che chi varia la pro-pria situazione dal i° ottobre 2012 in poi dovrà dichiarare en-tro il termine ordinario, cioè en-tro i 90 giorni successivi alla va-riazione. Per chi compie atti uf-ficiali come un rogito o un atto costitutivo di diritto reale o una variazione catastale a se-guito di modifiche che possano avere cambiato la rendita cata-stale, la data di riferimento sarà quella dell'atto.

Non esiste un termine per-ché venga fatto (o vengano fat-ti) i decreti attuativi dell'Econo-mia (sentita l'Anci) con le istru-

zioni e, soprattutto, con la casi-stica delle situazioni che danno vita a variazioni significative dal punto di vista fiscale e quin-di all'obbligo di dichiarazione. Bisogna infatti capire, nell'infi-nita casistica risolta dalla giuri-sprudenza e dalla prassi Ici nel corso dei 19 anni precedenti, quali chiarimenti resteranno va-lidi anche per l'Imu.

Va anche precisato che man-ca un riferimento alle procedu-re di presentazione attraverso il modello unico informatico utilizzato dai notai (articolo 3-bis, Dlgs 463/97), la cui effica-cia andrebbe confermata an-che ai fini Imu. Prima, quindi, non c'era bisogno di presenta-re la dichiarazione Ici perché ci pensava il notaio in caso di compravendita o costituzione di diritti reali. Oggi, invece, se il legislatore non correggerà la dimenticanza, ci dovrà pensa-re l'acquirente o il titolare del nuovo diritto reale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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LUNGODEGENTI

Sugli anziani lo Stato non fa sconti

I Comuni possono assimila-re all'abitazione principale gli immobili non affittati e possedu-ti da residenti all'estero o dagli anziani ricoverati in strutture di lungodegenza. Ma devono farlo integralmente a loro spese, per-ché lo Stato non rinuncerà alla «quota erariale» dell'Imu, che dunque continuerà a essere ap-plicata anche su questi immobi-li. Si chiude così una vicenda su cui si era accesa la polemica poli-tica, e che inizialmente sembra-va orientata a un alleggerimen-to generale per gli immobili de-gli anziani ricoverati. Nella ver-sione finale del testo, successiva agli ultimi sub-emendamenti, è

stata però tolta la previsione che disapplicava la quota eraria-le su questi immobili (si veda Il Sole 24 Ore di ieri). In questo mo-do, come spiega l'articolo 13, comma u del D1201/2011, 1a quo-ta erariale risparmia solo l'abita-zione principale indicata dalla legge statale, e riportata al com-ma 7 dello stesso articolo, e non quelle "assimilabili" dai Comu-ni (previste al comma io). Di conseguenza, i sindaci che vor-ranno riservare il trattamento di favore agli anziani ricoverati, dovranno versare soldi aggiunti-vi allo Stato: l'Erario, infatti, chiede il 3,8 per mille lordo, sen-za detrazioni, mentre l'assimila-zione all'abitazione principale paga di norma il 4 per mille con la detrazione da 200 euro. E il quadro è anche peggiore nei Co-muni che ipotizzeranno aliquo-te più basse sulla prima casa.

G.Tr. D RIPRODUZIONE RISERVATA

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Iliebiarazione Imu ancora al buio

press unE 27/04/2012

Il Sole12

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Ecco i veri numeri. Oltre alle 400 berline, potrebbero arrivare altre 4.350 vetture in noleggio

Le auto dello stato sono 120 mila E per queste si spenderanno 228 mln,

DI STEFANO SANSONETTI

T4anto rumore per «sole» 00 nuove auto blu. Il

tutto proprio nel mo-mento in cui il ministero

dell'economia, con una raffica di bandi di gara, sta non soltanto aprendo la strada all'acquisto delle ormai famigerate berline, ma sta procedendo al noleggio di altre 4.350 vetture e alla stipula di nuovi contratti di assicurazione per circa 120 mila auto, comprese quelle già in dotazione Alla fine della fiera, come ieri ha anticipato ItaliaOggi, la spesa sarà ben più alta dei circa 10 milioni di euro che si potrebbero spendere se le 400 berline venissero acquistate in blocco. La somma dei valori dei singoli appalti, ovvero quelli di acquisto, noleggio e assicura-zione delle autovetture pubbliche, produce la cifra monstre di 228 milioni di euro.

I numeri in questione, sfuggiti ai più ma che ItaliaOggi è in gra-do di mettere insieme documenti alla mano, restituiscono un feno-meno di dimensioni molto ampie. Che certo non vengono affrontate dall'affannosa precisazione con la quale ieri l'esecutivo, guidato da

Mario Monti, ha cercato di fare una mezza marcia indietro sull'ac-quisto delle 400 berline, dicendo che quello è un tetto massimo e che non tutto il pacchetto sarà automaticamente acquistato. Ma andiamo con ordine. Dal bando di gara sulla copertura assicurativa delle auto di stato, sempre predi-sposto dal Tesoro per il tramite della Consip, viene fuori che a essere coinvolti saranno 125.614 mezzi di trasporto, tra veicoli e

natanti. Tutti sono riconducibili alle amministrazione centrali, ovvero i ministeri, la présiden-za del consiglio, il segretariato generale della presidenza della repubblica, e l'avvocatura gene-rale dello stato. Dai calcoli che si possono fare in base ai numeri di veicoli e natanti in dotazione a ciascuna amministrazione, vie-ne fuori che questi ultimi sono appena 9.432. Insomma, l'assicu-razione coinvolgerà in tutto 116

veicoli già presenti all'interno delle amministrazioni. Non tut-te sono auto blu, naturalmente. Per la loro assicurazione, ad ogni modo, si potranno spendere fino a 133.972.366 euro, come dice il bando Consip.

Poi c'è il bando sul noleggio di nuove auto, diviso in lotti. Se si fa una somma, anche in questo caso sulla base dei documenti Consip, viene fuori che lo stato potrebbe dover noleggiare fino a un massi-mo di 4.350 automobili, di cui 630 berline, in sostanza auto blu (che se unite alle 400 che potrebbero essere acquistate darebbe un to-tale di 1.030 nuove berline).

Per noleggiare le 4.350 vettu-re, dice la Consip, si può arrivare alla spesa massima di 84.673.752 euro. Infine c'è il bando sulle 400 berline, Che se acquistate in bloc-co produrrebbero un esborso di 9 milioni e 571 mila euro.

Alla fine, allora, lo stato sta per trovarsi sul groppone un totale di 120 mila auto, che diventano 130 mila mezzi di-trasporto compresi i natanti.

Per tutti si potrebbe arrivare a dover staccare un assegno da 228 mln di euro. ©Riproduzione riservata—a

Pagina 3 Monti boccia I lol lande in tedesco

auto dello stato sono 125 mil« E yer yuesie nì smleranno 228 mi.

press unE 27/04/2012

ItaliaOggi

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I CHIARIMENTI DEL FISCO/ Interpretazione favorevole sull'attestazione

Prima casa, benefici ampi Ipocatastali in misura fissa anche per l'erede

DI FABRIZIO G. POGGIANI

I mposte ipotecaria e cata-stale in misura fissa anche se l'attestazione dei requi-siti «prima casa» è rilasciata

dall'erede. Così l'Agenzia delle entrate che,

con la risoluzione n. 40/E di ieri è intervenuta sull'applicazione dell'agevolazione «prima casa» nei trasferimenti immobiliari a titolo gratuito (successioni e/o donazioni).

Nel quesito posto, l'istante evi-denzia che nel corso del 2010 ha perso entrambi i genitori e che, di conseguenza e in qualità di erede, si trova a dover presentare due dichiarazioni di successione.

Stante il fatto che il padre è de-ceduto per primo, si pone il pro-blema se, nella prima dichiara-

zione che lo stesso erede compila in nome e per conto della madre, può invocare l'applicazione delle agevolazioni, di cui al comma 3, ,

dell'art. 69, legge 21/11/2000 n. 342, consistenti nell'applicazio-ne delle imposte ipocatastali in misura fissa (attualmente euro 168).

LAgenzia delle entrate ricorda che il citato comma 3 dispone, per i trasferimenti della proprietà e la costituzione e il trasferimento dei diritti immobiliari (usufrutto, uso e abitazione) di case di abitazione «non di lusso», derivanti da atti a titolo gratuito come le donazioni e le successioni, l'applicazione in misura fissa delle imposte d'atto (ipotecaria e catastale) «... quan-do in capo al beneficiario (...) sus-sistano i requisiti e le condizioni previste in materia di acquisto

della prima abitazione...». Il comma 4, del medesimo arti-

colo richiede, però, al fine di otte-nere l'agevolazione ampiamente indicata che, nella dichiarazione di successione e/o nell'atto di do-nazione, sia presente la dichiara-zione sostitutiva di possesso dei requisiti (circ. 44/E/2001), resa ai sensi degli articoli 46 e 47, dpr n. 445/2000.

Inoltre, chiarisce ulteriormente l'agenzia, in detta dichiarazione sostitutiva deve essere attestata la sussistenza dei requisiti al mo-mento del trasferimento dell'im-mobile, ai sensi del quinto perio-do, del comma 1, dell'art. 1 della Nota II-bis, della Tariffa del dpr n. 131/1986 e che, a presentare detta dichiarazione, è legittimato il sog-getto interessato, individuabile nell'erede della donna deceduta.

Sul punto, infatti, le Entrate affermano che l'erede (figlio) con riferimento alla successione del padre «... si pone, rispetto alla madre, quale successivo chiama-to all'eredità, ai sensi dell'articolo 479 del codice civile...», acquisen-do la legittimazione a presentare la dichiarazione di successione per conto del dante causa (madre), il quale è deceduto senza eseguire alcun adempimento, compresa la denuncia per conto del coniuge (risoluzione n. 280967/1984).

Pertanto, l'Agenzia delle en-trate si allinea alla soluzione prospettata dal contribuente condizionando però l'assegna-zione delle agevolazioni alla presentazione della dichiara-zione sostitutiva dell'atto di notorietà dell'erede. -o Riproduzione riservata

Pagina 26 „m„ t

press unE 27/04/2012

ItaliaOggi

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Procedura d'infrazione contro l'Italia. Troppe le deroghe

Case in contropiede Elle attacca sui certificati energetici

da Bruxelles ANGELO DI NUMERO

a Commissione Ue ha de- ferito l'Italia alla Corte di giustizia per non essersi

ienamente adeguata alle norme stabilite a livello europeo sui certificati sul rendimento energetico degli edifici. È l'ultima fase di una procedura di infrazio-ne avviata nel 2006 nei confronti del nostro paese per «recepimento incompleto e non corretto» della direttiva 2002/91/Ce. Ora Roma rischia una multa milionaria. Sotto accusa c'è la normativa italiana sugli attestati di ren-dimento energetico dell'edilizia, che dispone deroghe all'obbligo di certificazione non previste dalle regole europee. Bruxelles indica inoltre che le autorità nazionali non hanno ancora comunicato come intendono applicare le re-gole Ue sulle ispezioni dei sistemi di condizionamento dell'aria.

I certificati consentono di avere un quadro dei consumi energetici di un edificio e quindi dei relativi costi. La normativa Ue prevede che l'attestato di certificazione energetica sia messo a disposizio-ne del proprietario dell'immobile o dell'eventuale locatario nella fase di costruzione, compravendi-ta o affitto e che i certificati siano compilati da esperti accreditati. La Commissione contesta all'Ita-lia il fatto che la normativa na-zionale non preveda questo tipo di obbligo per tutte le tipologie di edificio. Il dlgs 192 del 19 agosto 2005 prevedeva deroghe per al-cuni edifici di carattere storico, capannoni industriali e agricoli. Il testo di riferimento è stato ag-giornato più volte, ma, secondo la Commissione, senza risolvere le questioni sollevate nella procedu-ra di infrazione.

Per quanto riguarda invece i condizionatori d'aria, l'Esecutivo

comunitario rende noto che Roma non ha ancor notificato misure attuative delle disposizioni con-cernenti le ispezioni periodiche per la valutazione dell'efficienza degli impianti e delle relative rac-comandazioni in merito ai possi-bili miglioramenti.

Per Bruxelles è «fondamenta-le», si legge in una nota, «che gli stati membri applichino integral-mente la normativa», perché mira a ridurre il consumo energetico

degli edifici fino ad avere effetti benefici sulle spese delle fami-glie. «Nonostante diverse lettere di costituzione in mora», prosegue la nota, «e pareri motivati inviati alle autorità italiane, la normati-va continua a non essere confor-me con la direttiva». Secondo dati diffusi dalla Commissione Ue, gli edifici sono all'origine di circa il 40% del consumo energetico e del 36% delle emissioni di gas serra dell'Unione europea.

Pagina 27 (:ase i>colltropiede

press unE 27/04/2012

ItaliaOggi

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L'Imu su immobili e attività detenute all'estero I 1 decreto Monti, meglio noto come

decreto salva-Italia, ha introdotto nel quadro RM del modello unico un'apposita sezione dedicata all'im-

posta sugli Immobili e sulle attività fi-nanziarie detenute all'estero. La norma si applica a tutte le persone fisiche residenti nel territorio Italiano, in proporzione alle quote e ai mesi di possesso, ed è stata oggetto di modifica da parte del Decreto semplificazione.

In sostanza la norma potrebbe definir-si la sorella minore dell'imposta Imu e dell'imposta di bollo sui depositi finanziari e prevede nel dettaglio :

- imposta sugli immobili detenuti all'estero a decorrere dal periodo d'imposta 2011 attraverso l'applicazione dell'aliquo-ta pari allo 0,76% in proporzione ai mesi e alla quota di possesso; l'imposta non è dovuta se non supera i 200 euro . Il va-lore dell'Immobile è costituito dal costo risultante dall'atto d'acquisto o in man-canza dal valore di mercato determinato secondo i criteri vigenti nel luogo dove è situato l'immobile ovvero, per gli immo-bili che si trovano nei Paese della Cee o dello Spazio economico europeo, il valore è quello utilizzato nel Paese estero ai fini del pagamento di eventuali imposte. I sog-getti che prestano la loro opera a favore

dello Stato Italiano all'estero (lavoratori che prestano l'opera per Enti o sezioni staccate riconducibili ad attività politiche o ad amministrazioni dello Stato e lavo-ratori che prestano l'opera per Organismi internazionali ai quali l'Italia aderisce) in luogo dello 0,76 per cento possono appli-care l'aliquota dello 0.4% e potranno usu-fruire anche di una detrazione rapportata ad anno pari ad euro 200 che , a far data dal 2012, potrà elevarsi ad un massimo di euro 400 comprendendo le detrazioni di 50 euro spettanti ai figli che effettivamente dimorano nell'immobile come previsto dal-la normativa Imu;

- per gli immobili che si trovano nei Paese della Cee o dello Spazio economico Europeo viene prevista la possibilità di detrarre dall'imposta dovuta eventuali imposte già pagate all'estero sullo stesso immobile come credito d'imposta;

- imposta sulle attività finanziarie : sem-pre con decorrenza 2011 si applica' l'im-posta sulle attività finanziarie detenute all'estero nella misura dell x mille che salirà al 1,5 x mille a far data dal perio-do 2013. L'imposta si applica sul valore esistente alla fine del periodo d'imposta risultante da apposita documentazione si prenda ad esempio la documentazione dell'intermediario finanziario). Anche in

questo caso, per i libretti di risparmio e per i conti correnti detenuti in Paesi Cee o in Paesi aderenti allo Spazio economico Europeo, viene prevista un'imposta fissa pari ad euro 34,20. Concesso inoltre un credito d'imposta per eventuali imposte pagate nello Stato estero sulle attività de-tenute nel Paese di riferimento.

Nella nuova sezione quadro RM-Im-posta su immobili e attività finanziarie detenute all'estero, vengono richiesti dati comuni per entrambe le tipologie di beni ovvero nello specifico:

- il valore dell'immobile situato all'estero;

- il valore delle attività finanziarie de-tenute all'estero;

- la quota di possesso dell'immobile o del-le attività finanziarie detenute all'estero;

- il periodo di possesso; - l'imposta dovuta proporzionalmente

alla quotati al periodo di possesso (occorre quindi applicare lo 0,76%, lo 0,4%, la cifra fissa di euro 34,20 ecc.);

- eventuale indicazione relativa ad even-tuali imposte versate nello Stato Estero per immobili o per le attività finanziarie nel limite massimo delle imposte dovute;

- per ultimo deve essere indicata l'impo-sta effettiva da versare .

Celeste Vivenzi

Pagina 32 Al crisi economica uccide

press unE 27/04/2012

ItaliaOggi

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press unE 27/04/2012

ItaliaOggi

La Sicilia lancia il Patto regionale

In Sicilia la regione farà da intermediario tra gli enti locali per l'applicazione del Patto di stabilità, consentendo a chi ha un surplus di possibilità di spesa di cederne una parte a chi non ne ha. È stato firmato ieri a Palermo il Patto di stabilità regio-nale, in attuazione della legge regionale 7 del 2012. Con l'accordo la Regione si av-vale della facoltà di rimodulare gli obiet-tivi del patto di stabilità interno imposti

dal legislatore nazionale per gli enti locali. In pratica la Regione costruisce una sorta di stanza di compensazione, trasferelído ca- pacità di spesa dagli enti locali che ne hanno più disponibilità a quelli che invece ne sono carenti. Le disposizioni si applicano alle Province e ai Comuni con meno di 5.000 abitanti, soggetti al patto

di stabilità interno per l'anno 2012 e che abbiano una disponibilità sufficiente per effettuare pagamenti per i quali richiedono l'autorizzazione.

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Cfttadmanza, poten prefetti

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press unE 27/04/2012

ItaliaOggi

Intesa antievasione siglata in Piemonte

Anci Piemonte, Cgil, Cisl, Uil e Lega delle Autonomie hanno sottoscritto il «Patto Antievasione» che identifica gli interventi atti a rendere più efficace la lotta all'eva-sione e di indirizzo per la contrattazione sociale e territoriale in merito alle tasse e tributi locali, addizionale Irpef e Imu. Per la prima si tende a non aumentare la tassa, per la seconda si deve pensare a una riduzione della tassazione sulla prima casa di tipo popolare ed economi- co e prevedere la progressività per dalla seconda casa in poi. Inoltre, se per difendere la spesa sociale, e gli investimenti, vi fosse necessità di intervenire, va garantita l'appli- cazione dei criteri di progressivi- tà definiti dalla legge e agendo, al fine di garantire equità e giustizia sociale, sulle fasce di reddito più alte e definendo, ove necessarie, fasce di esenzione sulla base dell'indicatore Isee, per una maggiore tutela dei redditi da la-voro dipendente e da pensione.

Pagina 33 Enti Locali :.-

Cfttadmanza, poten prefetti

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Direttiva del ministro dell'interno. Competenze spostate dall'autorità politica ai dirigenti

Cittadinanza, poteri ai prefetti Dal l° giugno le decisioni sulle richieste per matrimonio

DI ANTONIO G. PALADINO

al prossimo 1° giugno passano ai prefetti le competenze in materia di accoglimento o di

diniego della cittadinanza ita- liana per matrimonio, presen- tate dagli stranieri legalmente residenti in Italia. Alla compe- tenza del ministro resteranno i procedimenti sopra indicati nel solo caso in cui sussistano fon- dati motivi inerenti la sicurezza dello Stato. È quanto prescrive la direttiva del ministero dell'in- terno 7/3/012, pubblicata sulla G.U. del 24 aprile scorso, in ma- teria di-trasferimento ai prefetti della competenza ad emanare i provvedimenti di acquisto della cittadinanza per matrimonio. Una decisione, quella adottata dal titolare del Viminale, Anna Maria Cancellieri, in virtù di un consistente e perdurante afflusso di stranieri nel nostro territorio che, è ragionevole presumere, cre- scerà ulteriormente nei prossimi anni. Pertanto, scrive il titolare del Viminale, «sono ormai maturi i tempi» perché la competenza ad emanare i provvedimenti in que- stione che sino ad oggi sono stati concentrati nelle mani dell'auto- rità politica, possano transitare alla dirigenza. A maggior ragio- ne se si considera che, una volta che sono stati accertati i requisiti previsti dalla normativa (ovvero

l'art. 5 della legge n. 91 del 1992), i provvedimenti di acquisto o di diniego della cittadinanza sono atti privi di valutazione discre-zionale e senza alcuna valenza politica. Tuttavia, la competen-za sui provvedimenti in esame resterà in capo al ministro nel-la sola ipotesi in cui, durante l'istruttoria, dovessero sorgere evidenti ragioni inerenti la sicu-rezza dello Stato. Il passaggio di «consegne» in tal senso, si legge nel documento in esame, raffor-za la responsabilità complessiva del Prefetto rafforzando ulterior-mente la sua figura ed il suo ruo-lo di rappresentante dello Stato sul territorio. Pertanto, al fine di snellire i procedimenti di acquisto della cittadinanza «iure matri-monii» attraverso l'accorpamento

nel prefetto della responsabilità procedimentale e provvedi men-tale, a far data da111/6/2012, il Prefetto è il responsabile delle istruttorie in esame. Qualora il coniuge straniero abbia la resi-denza all'estero, l'organo com-petente a conferire o denegare la cittadinanza è il Capo del di-partimento per le libertà civili e l'immigrazione. Se dalle istanze dovessero sorgere fondati motivi inerenti la sicurezza dello Stato, i procedimenti sono valutati dal ministro dell'Interno.

--c)Ripmdazione riservata-----

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Ciliadiirariza, poteri ai prefetti

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ItaliaOggi

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press unE 27/04/2012

ItaliaOggi

Immobili storici locati con maxi-acconto Irpef

Maxi-acconto Irpef sugli immobili storici locali. A preve-derlo è il decreto semplificazioni, che da una parte ha pre-visto l'abrogazione delle previgenti agevolazioni dall'anno prossimo, ma dall'altro ha stabilito che l'acconto dovuto nel 2012 (per il 2013) deve già essere calcolato tenendo conto della nuove disposizioni. Che concedono il solo beneficio di un abbattimento del 35% del canone, suscitando così un nuovo interesse per la cedolare secca. La novità - Il preesistente regime, che troverà ancora ap-plicazione per i canoni di locazione relativi all'anno 2011, prevedeva che il reddito degli immobili di interesse stori-co o artistico fosse determinato, «in ogni caso», mediante l'applicazione della minore tariffa d'estimo previste per le abitazioni della zona censuaria nella quale è collocato il fabbricato (art. 11, comma 2, legge n. 413/1991). Su tale agevolazione sono intervenuti, in sede di conversione del dl 16/2012, prima il senato e poi la camera. Dal quadro che ne esce si evince che il reddito assoggettato ad Irpef sarà pari al valore più alto tra la rendita catastale effettiva e il canone di locazione ridotto del 35%. Va da sé che, nella generalità dei casi, a formare l'imponibile Irpef concorrerà il 65% del canone di locazione. Nulla sarà invece dovuto, in termini di Irpef, se il fabbricato costituisce l'abitazione principale del contribuente, oppure se è concesso in co-modato o, infine, se risulta a disposizione. Ciò in virtù di quanto disposto dall'art. 8, comma 1, del dlgs 23/2011 che riconosce l'esclusione dall'Irpef degli immobili non locali. Tornando ai fabbricati concessi in locazione, va segnalato che il decreto semplificazioni prevede che il nuovo regime di tassazione, pur applicandosi dal 2013, imporrà al con-tribuente di tenerne conto già in sede di determinazione degli acconti dovuti nel 2012. Il che sta a significare che per calcolare l'acconto, occorrerà sottrarre al reddito imponi-bile - risultante da Unico o 730/2012 - le rendite catastali «fittizie», aggiungere al risultato così ottenuto il 65% dei canoni di locazione 2012 e quindi calcolare nuovamente l'imposta dovuta. Il 99% dovrà essere versato a titolo d'ac-conto quest'anno. Cedolare secca - La penalizzazione inflitta alle case storiche indurrà sicuramente i proprietari a porre particolare atten- zione all'istituto della cedolare secca. Il regime di favore previsto dall'art. 11 della legge n. 413/1991 aveva di fatto indotto i contribuenti a non prendere neppure in esame l'ipotesi di optare per il regime sostitutivo di tassazione degli affitti introdotto dall'art. 3 del dlgs n. 23/2011. Anche perché le recenti istruzioni alla dichiarazione dei redditi hanno precisato che l'aliquota (del 19 o 21 per cento) va calcolata sul canone contrattualmente pattuito ancorché la locazione riguardi immobili storici o artistici. Le novità uscite dal parlamento porteranno sicuramente i proprietari di tali immobili, purché ad uso abitativo, a valutare se l'ap- plicazione della cedolare secca (che da una parte comporta la rinuncia agli aumenti contrattuali, ma dall'altra prevede l'esclusione dall'imposta di registro e di bollo dovute in relazione al contratto) sarà più conveniente rispetto alla tassazione ordinaria del 65% del canone di locazione e al pagamento del 2% di imposta di registro. Qualora si verifi- casse tale convenienza, il contribuente potrebbe formulare l'opzione in sede di prima registrazione o di proroga del contratto, oppure nel termine previsto per il pagamento di registro dovuta per le annualità successive alla prima. In ogni caso, a pena di inefficacia del regime, il locatore, prima dell'opzione, dovrà inviare al conduttore una raccomandata con la quale lo informa che, in vigenza di regime sostitutivo, non gli applicherà gli aumenti contrattualmente previsti.

Maurizio Bonazzi

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ELIO Locali

Clitadmanza, !mie n prefetti

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Come funziona il nuovo tributo previsto dal decreto fiscale. Il vettore è a rischio sanzioni

Imposta di sbarco con il vincolo Gettito destinato a finanziare interventi su turismo e cultura

DI MATTEO BARBERO

U n'alternativa all'imposta di soggiorno, ma solo per i comuni che hanno sede giuridica nelle isole

minori, ovvero nel cui territorio insistono isole minori.

È la nuova imposta di sbarco, prevista dall'art. 4, comma 2-bis, del disegno di legge di conversio-ne del decreto di semplificazione fiscale (dl 16/2012), definitiva-mente licenziato dal Senato.

Tale disposzione novella l'art. 4 del decreto sul federalismo fi-scale municipale (dlgs 23/2011), aggiungendovi un nuovo comma 3-bis. I precedenti tre commi di-sciplinano, appunto, l'imposta di soggiorno, che i predetti comuni isolani potranno sostituire con il nuovo balzello.

L'ambito di applicazione dei due tributi è, quindi, diverso. L'imposta di soggiorno può essere istituita dai comuni capoluogo di provincia, dalle unioni di comuni, nonché dai comuni inclusi negli elenchi regionali delle località tu-ristiche o città d'arte; da tempo si di§cute di un possibile allar-gamento della platea a tutti i co-muni (con contestuale eslcusione delle unioni), ma al momento tale modifica non è stata introdotta.

Uimposta di sbarco, come det-to, può essere invece introdot-ta dai comuni che insistono su isole minori, le quali, si ritiene, coincidano con gli ambiti territo-riali individuati dall'allegato "A" dell'art. 25, comma 7, della legge

finanziaria 2002 (1 448/2001). In tal caso, pertanto, la potestà istitutiva spetta solo ai singoli comuni e non alle unioni.

Anche per istituire il nuovo tributo, occorre un regolamento adottato ai sensi dell'art. 52 del dgls 446/1997, ma in tal caso non è prescritta l'adozione di una normativa quadro naziona-le (del resto, finora non definita neppure rispetto all'imposta di soggiorno).

Il regolamento comunale do-vrà, innanzitutto, definire la misura dell'imposta, che potrà essere applicata fino ad un mas-simo di curo 1,50, da riscuotere, unitamente al prezzo del bigliet-to, da parte delle compagnie di navigazione che forniscono colle-gamenti marittimi di linea. In tal caso, la legge impone precisi ob-blighi tributari in capo ai vettori, il che dovrebbe evitare problemi analoghi a quelli verificatisi ri-spetto all'imposta di soggiorno e che hanno portato gli albergatori ad impugnare i primi regolamen-ti adottati dai comuni in materia. Le compagnie di navigazione, in-fatti, sono responsabili del paga-mento dell'imposta (con diritto di rivalsa sui soggetti passivi), della presentazione della dichiarazio-ne e degli ulteriori adempimenti previsti dalla legge e dai regola-menti comunali.

L'imposta di sbarco non è do-vuta dai residenti, dai lavoratori, dagli studenti pendolari, nonché dai componenti dei nuclei fami-

liari dei soggetti che risultino aver pagato l'imposta municipa-le propria e che sono parificati ai residenti. Per evitare facili eslusioni, i comuni dovranno prevedere nel regolamento le modalità attraverso le quali i soggetti interessati dovranno dimostrare di avere diritto al

riconoscimento di tali esenzioni. I regolamenti comunali potran-no, inoltre, prevedere ulteriori modalità applicative del tributo, nonché eventuali esenzioni e ri-duzioni per particolari fattispecie o per determinati periodi di tem-po. In via residuale, comunque, è prevista l'applicazione del "mini

testo unico" dei tributi locali di cui all'art. 1, commi da 158 a 170, della 1296/2006.

Il legislatore ha saggiamente scelto di definire direttamente le sanzioni a corred2 del nuovo tri-buto, evitando le problematiche che si sono poste rispetto all'im-posta di soggiorno, per la quale

(in virtù del principio di stretta legalità che regola la materia sanzionatoria) l'unica previsione certamente applicabile è quella dell'art. 7-bis del Tuel, che preve-de l'irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 25 a 500 euro. Invero, peraltro, l'oc-casione poteva essere colta per definire in modo puntuale anche l'apparato sanzionatorio relativo a quest'ultimo tributo.

Per l'imposta di sbarco, comun-que, in caso di omessa o infedele presentazione della dichiarazio-ne da parte del vettore, si applica la sanzione amministrativa dal 100 al 200% dell'importo dovu-to. Per l'omesso, ritardato o par-ziale versamento dell'imposta, invece, scatta la sanzione am-ministrativa di cui all'art. 13 del dlgs 471/1997, pari pari al 30% dell'importo non versato. Come per l'imposta di soggiorno, anche per quella di sbarco è previsto un vincolo di destinazione sul rela-tivo gettito, che è destinato a fi-nanziare interventi in materia di turismo e interventi di fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali, nonché dei re-lativi servizi pubblici locali.

Firproduzzone ricercata —

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NTRO DI STUDIO D

ssa rifiuti , Campania nel caos AL CENTRO DI UN INC

Riscossione AZIONE

Tensione in Campania per la riscossione della tassa rifiuti. È quanto emerso da un incontro di studio organizzato dall'Anutel (l'associazione degli uffici tributi degli enti locali) il 20 aprile scorso a S. Sebastiano al Vesuvio, con successiva tavola rotonda sulla gestione della Tassa rifiuti (Tarsu) in Cam-pania dopo le recenti modifiche alla norma-tiva speciale sui rifiuti campani (dl 195/2009 convertito in legge 26/2010) apportate dal di 216/2011 convertito in legge 14/2012. L'in-contro ha evidenziato molte incongruenze nelle procedure attuate e la necessità di su-perare l'incertezza applicativa delle norme, effettuando valide e serie concertazioni tra province e comuni campani. In particolare, nella specialità delle disposizioni normative campane che vedono una gestione associata del tributo tra comuni e società provinciali, la novità introdotta quest'anno, armonizza-ta con il testo già esistente, prevede l'esclu-sione dei comuni dalla fase di accertamento e riscossione della tassa e l'affidamento del servizio alle società provinciali. In ogni caso i soggetti affidatari, anche di-sgiuntamente, delle attività di accertamento e riscossione della Tarsu e della Tia conti-nuano a svolgere dette attività fino alla sca-denza dei relativi contratti, senza possibilità di proroga o rinnovo degli stessi. Il Senato della repubblica, nell'esame del dell n. 3124, ha accolto l'emendamento 13.22 introducen-do un nuovo comma 5-quater al dl 195/2009 nel decreto Milleproroghe 2 convertito a febbraio 2012. Quindi a rigor di norma l'ac-certamento e la riscossione dei ruoli Tersa per l'anno 2012 e precedenti spetta, solo in Campania, alle società provinciali costituite per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti e non ai Comuni che hanno il potere imposi-tivo e la titolarità dell'imposta, salvo poi nel 2013 passare tutti (si auspica) alla Tres. In assenza di una disposizione di raccordo tra la normativa generale di settore e quella

speciale regionale, nonché quella per la sola provincia di Napoli (a seguito della costitu-zione della società provinciale degli accer-tamenti e riscossioni gestita da un RTI), le eventuali attività su accertamenti tributari sarebbero anche confliggenti con le attività già operate dagli Ee.11. sia per l'annualità in corso che per le potenziali annualità pre-cedenti. È quindi necessario dirimere la vicenda al fine dí assicurare la legalità dell'attività am-ministrativa degli enti anche in riferimento alla programmazione del bilancio, del pro-gramma dei pagamenti e del patto di sta-bilità (fasi condizionate dalle attività delle società provinciali di accertamento e riscos-sione della tassa rifiuti che ne influenzano i flussi, la consistenza e la stessa tempestiva adozione della riscossione). Tra l'altro, non essendo stata comunicata la quota di costo provinciale, i comuni campani non possono deliberare i bilanci. Si aggiunga che molti enti hanno convenzioni stipulate con con-cessionari della riscossione che garantisco-no un'anticipazione di cassa (similmente al criterio del «non riscosso per riscosso») che, venendo meno, causerebbe danni devastanti ed in qualche caso anche il dissesto. Al ter-mine del lungo incontro i partecipanti han-no stabilito di inoltrare, attraverso nota del legale rappresentante dei singoli comuni, un quesito alla Corte dei conti sui punti più controversi delle questioni emerse. L'Anutel ha stabilito di soccorremisroratini offrendo la pro Aia struttura tecnica per la formula-zione del quesito il cui testo, come richiesto, sarà inviato a tutti i comuni campani per le valutazioni e decisioni di competenza. Inol tre Anutel si è impegnata a riportare l'intera questione all'attenzione dei media nazionali, al fine di far emergere le conseguenze che ne potrebbero derivare sul costo della tariffa rifiuti che lieviterebbe oltre ogni ragione-vole misura, se applicata con criteri errati,

a dispetto della competitività della tariffa già notevolmente più elevata della media nazionale. A dimostrazione delle astrusità applicative della tassa rifiuti, quasi contem-poraneamente all'iniziativa di Anutel è in-tervenuta l'Ami che ha lanciato un ulteriore campanello di allarme in una nota inviata al Ministro dell'Ambiente Corrado Clini. Seri- ve il presidente nazionale Graziano Dehio insieme a quello campano Vincenzo emano che urge un intervento per fugare le incer-tezze sull'applicazione delle norme relative alla riscossione delle entrate relative alla gestione del servizio rifiuti nella Regione Campania. Incortezze che stanno causando gravi disagi sul territorio e che potrebbero avere conseguenze anche in termini di flussi di cassa necessari a coprire le spese corren-ti per la gestione dei rifiuti. Ma la vicenda potrebbe non esaurirsi, come per legge, al 31 dicembre 2012: già c'è chi paventa, sulla scorta del «successo dell' emendamento>?, che la Tres in Campania potrebbe non vedere l'alba, determinando l'abolizione dalle isti-tuzioni anziche le province come stabilito, i poveri comuni campani per la privazione delle risorse necessarie per sopravvivere. Tutto questo mentre il tar Campania ha sollevato la questione di legittimità costi-tuzionale del dl 195/2009 che potrebbe così travolgere l'intero impianto.

Pino Terracciano (direttore generale Comune di

Somma Vesuviana) Gianluigi Marotta

(direttore settore finanziario l Comune di Avellino — docente

Anutel)

Supplemento a cura di FRANCESCO CERISANO

[email protected]

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Dal Tar Sicilia prima applicazione del decreto semplificazioni, in vigore dal 7 aprile scorso

Sindaci inerti alla Corte dei conti Rischia l'amministratore che non dà esecuzione a sentenze

DI DARIO FERRARA

Gli amministratori, i diri-genti e i funzionari del Comune rischiano di fini-re davanti alla Corte dei

conti se l'ente non dà esecuzione alle sentenze dei giudici. È la novi-tà introdotta dal dl semplificazio-ni convertito dalla legge 35/2012, entrata in vigore il 7 aprile scorso, che subito trova applicazione nel-la sentenza 983/12, pubblicata il 12 aprile dal Tar Sicilia, sezione di Catania L'amministrazione di un paese dell'Isola latita: è divenuto esecutivo, perché non opposto, il decreto ingiuntivo emesso a carico del Comune dalla sezione lavoro del Tribunale etneo. Ma dalle casse del municipio conti-nua a non uscire un euro. Allora chi ha conseguito il provvedi-mento monitorio si rivolge al Tar per ottenere che la controparte adempia una volta per tutte alla sentenza del giudice attraverso il giudizio di ottemperanza. Il Tar ordina al Comune di eseguire il giudicato entro 60 giorni e indi-ca un commissario ad acta che dovrà provvedere, entro altri 60 . e . giorni, nell'ipotesi di persisten-

te inerzia dell'amministrazione condannata: il dirigente pubblico tenuto a provvedere è individua-to nel segretario generale di un Comune più grande, limitrofo a quello «incriminato». Alla fine del suo lavoro, il commissario invierà una relazione dettagliata alla procura regionale della Cor-te dei conti, per l'accertamento di eventuali responsabilità a carico di amministratori e funzionari, derivanti dall'inottemperanza al giudicato. Dipendenti e politici lo-cali, dunque, cominciano a fare i conti con le nuove responsabilità del dl «Semplifica Italia» che ha riscritto i commi 8 e 9 dell'articolo 2 della 241/90: le sentenze passate contro il silenzio-inadempimento dell'amministrazione sono tra-smesse alla Corte dei conti. La mancata o tardiva emanazione del provvedimento è elemento di responsabilità disciplinare e amministrativo-contabile del dirigente e del funzionario ina-dempiente.

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VATORIO VI MINALE

Decadenze nell'un zone in scioglimento strazione deve nominare un commissario li-quidatore, da tale data gli organi dell'Unione non hanno più alcuna competenza e decadono, trovandosi l'ente in fase di gestione liquida-torìa, affidata al commissario appositamente nominato. Si reputa, pertanto, che l'organo che dovrebbe essere mantenuto in vita è il consiglio di ammi-nistrazione, al quale il commissario liquidatore presenterà la proposta di bilancio e il piano di riparto delle risorse strumentali, patrimoniali e del personale, indicante la parte spettante a ciascun comune, per l'approvazione.

dell'atte, costitutivo e dello statuto, dà vita ad un Nel caso in cui il termine assegnato convenzio-ente locale a tutti gli effetti, distinto dagli enti nalmente al liquidatore dalla norma statutaria che la compongono, che gode di un'ampia potestà per la predisposizione degli atti consenta che organizzativa e funzionale, posto che il legislato-' le operazioni si protraggano oltre la data pre-re ha delineato solo gli elementi essenziali, iride- vista, e pertanto proseguano per tutto il tempo rogabili demandando all'autonomia necessario alla loro conclusione, decorso infrut statutaria e regolamentare la disciplina degli organi e della propria organizzazione (art. 32 citato, comma 4). Se lo statuto dell'ente, in merito alle procedure di scioglimento prevede un termine entro il quale il consiglio di animini-

LE RISPOSTE AI QUESITI

SONO A CURA

DEL DIPARTIMENTO AFFARI

INTERNI E TERRITORIALI

DEL MINISTERO DELL'INTERNO

Quesito. Nel caso di un'Unione di Comuni che si scioglierà a decorrere dal l° gennaio, e per la quale le attività di liquidazione si concluderan-no oltre il 31 dicembre dell'anno precedente, gli organi di gestione dell'ente decadono alla data di cessazione dell'ente stesso o rimangono in carica fino alla conclusione delle operazioni di liquidazione?

Risposta. L'Unione di comuni, disciplinata dall'articolo 32 del Testo unico n. 267/2000, si configura come una forma di associazione volon-taria tra comuni, la quale attraverso l'adozione

tuosamente detto termine, il Prefetto valuterà, ove la nor-mativa regionale non disponga diversamente, la sussistenza dei presupposti per avviare le procedure di cui alle disposizio-ni dell'articolo 141, comma 8 del Testo unico n. 267/2000.

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Ponil- • -

i per case a canone agroll ato

Attivi anche gli istituti bancari, come la Compagnia di San Paolo e la Fondazione Cariplo

Fondi per case a canone agevolato Scendono in campo Lazio, Sardegna, Sicilia e Molise

Pagina a cura DIROBERTO LENII

egioni in campo per l'edilizia a canone agevolato. Gli enti lo- cali possono contare

sui contributi a fondo perduto provenienti dalla propria Re-gione per costruire e recupera-re strutture da destinare a chi è in difficoltà nel mantenere un alloggio. Le regioni su tutto il territorio stanziano periodica-mente fondi per la concessione di contributi a fondo perduto destinati ai comuni che attu-ino programmi di investimen-to nell'edilizia convenzionata. Attualmente, ad esempio, è possibile accedere a questi fondi in quattro regioni italia-ne che hanno altrettanti ban-di in scadenza o comunque in prossima apertura: si tratta di Lazio, Sardegna, Sicilia e Moli-se. Anche le fondazioni si dedi-cano spesso a questo tema; ad esempio, la Compagnia di San Paolo ha un bando in scadenza al 15 maggio 2012, mentre la Fondazive Cariplo ha un ban-do aperto senza scadenza.

Lazio, prossima uscita per il bando

Grazie a uno stanziamento di oltre 1,3 milioni di euro, la Regione Lazio riaprirà a breve il bando per la realizzazione da parte dei comuni del Lazio di «Programmi di riqualificazio-ne urbana per alloggi a canone sostenibile». La delibera di ri-apertura, in corso di pubblica-zione, concederà ai comuni 60 giorni di tempo per presentare domanda. I comuni, per poter accedere ai contributi statali, dovranno inoltre obbligatoria-mente intervenire con propri fondi nella misura pari ad al-meno il 14% del finanziamento richiesto per ogni programma presentato.

ciascuna proposta non potrà essere inferiore a 1,5 milioni di euro per i comuni con po-polazione pari o inferiore a 15 mila unità e, di 5 milioni di euro per comuni con popolazio-ne superiore. La percentuale-massima di contributo Stato/ Regione da riconoscere a cia-scuna proposta ammissibile è stabilità nella misura dell'86% del costo totale di tale inter-vento.

Molise, domande entro il 30 maggio

Anche il Molise ha riaperto il Programma di riqualificazio-ne urbana per alloggi a canone sostenibile. Lo stanziamento a bando ammonta a circa 200 mila euro e i comuni potranno presentare domanda entro il 30 maggio 2012. Saranno finanzia-ti solo i comuni con popolazione fino a 15 mila abitanti.

Sicilia, finanziati gli allog-gi destinati agli immigrati

La Regione ha stanziato un fondo di 1,1 milioni di euro a valere sull'Accordo di program-ma per la realizzazione di in-

terventi destinati alla popo-lazione immigrata in materia di accesso all'alloggio — Fondo nazionale per le politiche mi-gratorie - anno 2010. Il bando, sulla Gurs del 6 aprile 2012, è rivolto ai comuni, ai quali si dà l'opportunità di mantene-re, ristrutturare o acquisire beni immobili pubblici e/o in disponibilità pubblica per poi concederli ai cittadini stranieri come alloggi in canone agevo-lato. È previsto un contributo in conto capitale, pari al 90% dell'importo sostenuto per la realizzazione degli stessi, fino ad un massimo di 150 mila euro. Le domande dovranno essere presentate entro il 21 maggio 2012.

Fondazione Cariplo pro-muove l'abitare sociale tem-poraneo

Il bando della Fondazione Cariplo è aperto a sportello e finanzia, con contributi a fondo perduto fino al 60% della spe-sa, interventi di abitare sociale temporaneo. I progetti possono prevedere alloggi per l'autono-mia e l'inclusione sociale, al-

loggi per l'«avvicinamento alla residenzialità» e strutture di ricettività temporanea. I pro-getti devono essere localizzati in Lombardia e/o nelle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola. I contributi devono es-sere compresi tra 25 mila e 500 mila euro.

Il Programma Housing della Compagnia di San Paolo

Scade il 15 maggio 2012 il bando della Compagnia di San Paolo in favore dell'housing so-ciale. Il bando mira a finanziare progetti per promuovere l'auto-nomia abitativa e per sviluppa-re nuovi modelli di abitare soli-dale. Il contributo può arrivare fino a 150 mila euro. CRiproduzione riservata--E

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Sardegna, 4,3 milioni di euro per i comuni

Scadrà il 2 agosto 2012 il bando regionale a valere sul programma di interventi di riqualificazione urbana, recu-pero o la nuova costruzione di alloggi da assegnare a canone sostenibile. I soggetti ammessi a presentare domanda sono i comuni. Il costo complessivo di

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IN CAMPANIA

ferii ; confiscate arriva una legge re ionale

e pubblicata sul Ba

dei 28 itprile 2012. II fondo sarà utilizzato per finanziare nuove iniziative volte all'utilizzo sociale e di pubblica utilità di beni confiscati ed effettivamente assegnati, così da garantire

il perseguimento delle finalità e rwcitristethdla normativa vigente in merito al riutilizzo dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità tAì or- ganizzata- Oltre a questo: ~ma* s per il raffor-zamento e l'ampliamento di attività già avviate sui beni confiscati alla criminalità ta olNanizzata, già assegnati ed effettivamente riutilizzati per scopi sociali e di pubblica utilità. il Fondo sarà attivato attraversoemanazie di un annuale avviso Pubblico rivolto a enti e territoriali quali Province, comuni e loro causo A, cui sono trasferiti i beni immobili confiscati, nonché i soggetti previsti dalla normativa vigente in materia di beni' fiscati ehe hanno ricevuto in concessione i beni cenfiseati assegnati agii enti territoria-li, Inoltre, Potranno accedere enti, associa-ZiMtl., e cooperative che' sono promotori di unti 'e manifestazioni il cui obiettivo Pe ribes) sia valorizzazione del patrimonio costituito dai,beni confiscati all a criminalità organizzata. Per 11 2012, l'avviso uscirà entro la fine giugnoo e concederà un contributo lino a 25 mila euro per progetto.

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EVOLAZIONI IN PILLOLE

Comuni raci il 9 ont, entro maggio le adesioni. Pre-

sentando domanda entro il 9 maggio 2012 gli enti

arali possono partecipare 11 edizione 2012 di «Comuni

icieloni» Premia muni che si siano attivati

per una buona gestione dei rifiuti urbani. Per

u t

uIt*e nella classifica dei R ieck irori, tutti i Comuni dovranno rag-giungere 65% d' raccolta differenziata. Per presentare domanda è necessario utiliz-zare la procedura su iviviv ecosportello.org

Umbria, 350 t euro per la sicurezza. Scade il 10 maggio 2012 il bando per il miglioramento della sica, rezza delle comun tà locali

' .

Previsto dalla lr 13/2008. Ilbando finanzia progetti per la realizzazione' dì servizi di prima assistenza e aiuto alle

tl. ,levvigititliamnezadi su l a tttteerrrito i ini territorio, sacquisizione e moderniz-,

zazione delle dotazioni tec-niche e strumentali per la polizia locale, rafforzamento deellli tntegrazione operativa e della cond 'visione dei flus-si' informativi tra le forze dell'ordine, azioni mirate ad affrontare

reinserimento

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e". Bere i contributi della LP 27/2010 gli enti pubbliet oca t i uset le Fondazioni

o le Associazioni legalmente riconosciute. Gli enti locali possono ottenere un coritrt hutOhno cilr80%. della spesa Per investimenti su forti, for, ,

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per esentare do znrt e 2 maggio 2012.

di 80 ila

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CALABRIA

Oltre 56 milioni per combattere lo spopolamento Calabria, oltre 56,3 milioni di euro per combat-tere lo spopolamento e tutelare le minoranze. La Regione ha attivato i Progetti integrati di sviluppo locale «Contrasto allo spopolamento dei Sistemi territoriali marginali ali e in declino» e «Tutela, sal vaguarclia e valorizzazione del patrimonio etno- antropologico delle Minoranze ~Miche della Calabria», con un complessivo stanziamento di oltre 56,3 milioni di euro. Per quanto riguarda il contrasto allo spopolamento, il bando finanzia cinque Progetti integrati di sviluppo locale, uno per ciascuna provincia, con uno stanziamento di circa 42 milioni di euro. Le operazioni fimanziabili dovranno ricadere all'interno dei 106 comuni sul territorio regionale con una popolazione inferiore a 1.500 abitanti e che presentino una diminuzio-ne di popolazione superiore al 5% nel decennio 1991-2001. Il progetto, proposto da un soggetto aggregante per provincia, apre a Enti locali e as-sociazioni. Obiettivi, recupero e riqualificazione di edifici e spazi pubblici, promozione del turismo, pacchetti finalizzati ad attrarre nuovi abitanti. L'avviso a sostegno delle minoranze dispone in-vece di fondi per circa 14,3 milioni di euro ed è rivolto ai comuni delle minoranze linguistiche individuati dal dpr 345/2001, relativamente alle minoranze dell'area albanese, dell'area grecanica e dell'area occitana. Perpgni area sarà finanziato un Pisi all'interno del (linde enti locali e soggetto dell'associazionismo possono proporre i propri interventi. Sono finanziabili progetti per centri polifunzionali per l'integrazione, promozione e fruizione dell'offerta culturale delle minoranze, realizzazione di parchi culturali e letterari, orga-nizzazione di festival ed eventi culturali, recupero e valorizzazione di siti e monumenti storici rife-ribili alle minoranze. Gli avvisi, pubblicati sul Bur del 20 aprile 2012, concedono 60 giorni di tempo per la presentazione dei Pisl.

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• lai, rifot•nia locale

Tra i casi emblematici quello delle province e quello dei piccoli comuni

Una buona riforma locale Non bastano i tagli: serve un disegno razionale

DI LORETO DEL CIMMUTO Direttore Legautonomie

La riforma dell'ordinamento locale soffre del generale cambio di paradigma che ne orienta e condiziona lo

sviluppo: da necessità oggettiva di ammodernamento di tutte le articolazioni della pubblica am-ministrazione locale per favorire lo sviluppo dei territori si è pas-sati al contenimento della spesa pubblica e al rientro dal deficit come imperativo che vincola e orienta ogni progetto di riforma e razionalizzazione del sistema istituzionale e fiscale. L'obiettivo, sia chiaro, è del tutto condiviso dal sistema delle autonomie, e i sacrifici sopportati stanno lì a dimostrarlo. Le cose andrebbero fatte un po' diversamente, cer-cando di tenere insieme lotta ai costi eccessivi della politica con un disegno razionale che cerchi di produrre anche una buona riforma, che faccia funzionare meglio il sistema e valuti non solo i costi ma anche le funzioni che quei costi sostengono. Il caso delle Province è emblematico, ma lo è anche quello dei piccoli

comuni e delle gestioni associa-te, governati da una superfe-tazione normativa confusa e a gabbie rigide, che piuttosto che semplificare complica e obbliga a rimettere in discussione persino le esperienze più consolidate e virtuose fin qui prodotte.

Molte Unioni di comuni, sor-te da quando fu abrogata la preordinazione dell'Unione alla successiva fusione dei comuni, hanno posto al centro della loro ragione costitutiva la realizzazio-ne di politiche integrate su scala sovraccomunale con l'obiettivo di assicurare, anche e non solo attraverso la realizzazione delle economie di scala, uniformità di accesso ai servizi, standard più elevati di qualità, lo 'sviluppo del territorio, dimostrando che il sistema delle autonomie locali è capace di autoriformarsi al di là di un vincolo di legge. L'obiettivo, ribadito anche da Legautonomie, è quello di assicurare, conforme-mente ai principi di sussidiarietà e adeguatezza, la costruzione di un ente locale di base sufficien-temente robusto per poter trat-tenere le funzioni fondamentali al livello di maggior prossimità

possibile ai cittadini. Quindi ben venga l'obbligatorietà della gestione associata delle funzioni fondamentali come condizione del loro effettivo esercizio, ma che questo avvenga in un qua-dro ordinamentale semplice, ra-zionale e soprattutto intelligibile. A oggi, tra quelle esistenti, quelle previste per i comuni tra 1.000 e 5.000 abitanti e quelle previste per i più piccoli a ordinamento c.d. differenziato, abbiamo ben tre modelli di unione, in barba alla semplificazione; con una di-sciplina di dettaglio che solleva più di qualche dubbio sulla sua legittimità e sul rispetto delle prerogative regionali in materia. Ora sembra che l'esame della ri-forma dell'ordinamento locale, ferma al Senato, abbia ripreso il via e che queste criticità sia-no fortunatamente superate. La riforma sembrerebbe ricondotta nell'alveo del disegno origina-rio, con la previsione dell'obbli-go dell'esercizio associato delle funzioni fondamentali mediante unione o convenzione da parte dei comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, ovvero fino a 3.000 abitanti qualora appar-

tengano o siano appartenuti a comunità montane. Inoltre l'atto costitutivo e lo statuto verrebbero approvati dai consigli dei comu-ni partecipanti, riconfigurando l'unione come ente espressione dei comuni associati. Ovviamente non sono solo queste le modifiche e per quanto riguarda il modello di governante è previsto che gli organi dell'unione, presidente, eletto tra i sindaci dei comuni as-sociati, giunta e consiglio, siano formati, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, da amministratori in carica dei co-muni associati. Torneremo con ulteriori approfondimenti sulla materia, ma in questa sede ci preme ribadire l'urgenza dell'ap-provazione di una buona riforma che il sistema delle autonomie at-tende da tempo, superando ogni provvisorietà (a partire dalle stesse funzioni fondamentali) e riconducendo il tutto a un vero codice delle autonomie.

Pagina a cura DELLA LEGA DELLE AUTONOIVflE LOCALI

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C'E CONFUSIONE

Troppa superficialità

sull'Imu DI CESARE CAVA

esperto nazionale di finan- za locale di Legautonomie

'imposta municipale pro-pria è entrata in vigore il 1° gennaio 2012, ma le regole dì attuazione non sono anco-ra definite, con emendamenti quotidiani che talvolta sono il frutto dell'improvvisazione o dell'assoluta superficialità.

Le richieste di modifica riguardano ormai tutti i pos-sibili temi gestionali: dalle scadenze alle esenzioni, dalle dichiarazioni alle aliquote, dalle agevolazioni ai termini di approvazione dei regola-menti. Il livello di confusione è tale che i comuni, chiamati ad approvare i loro bilanci pre-ventivi per il 2012, rischiano di elaborare stime di gettito, destinate a essere modificate dalla semplice approvazione di un emendamento.

Tutto questo mentre l'eserci-zio 2012 è in corso e il livello delle entrate è fortemente con-dizionato da una crisi di liqu' dita sempre più marcata e una gestione dei flussi finan-ziari aggredita peraltro nelle sue fondamenta dal ripristino

, della tesoreria unica. L'elimi-nazione e l'introduzio-

dell'Irriu senza una reali sperimentazione e gradualità, rischia di apparire come una scelta centralistica che, nel nome dei comuni italiani, die-

risorse a favore dello stato. mposta risulta sempre meno

municipale e propria, con evi-denti invasioni di campo del governo che fissa la cornpar-tecipaMne dí propria compe-tenza, riduce l'autonomia re-golamentare degli enti locali,

asmetlaigbduoiilgitseece tbtiatcsooenie pe ripvpagreeddiisapsre' supporti

os :ha.«

ientifici, generando difficoltà di governo delle entrate negli oltre 8 mila comuni italiani.

Il problema purtroppo non si limita alla assoluta incertezza dei sindaci, nella elaborazio-ne dei bilanci, ma si amplia in maniera enornte al momento della spiegazione ai cittadini contribuenti, L'attuale livello di confusione nazionale su

'imposta che dovrebbe esse-re ocale, è l'esatto contrario di quello che chiedono i cittadi-ni. Mancano meno di d I7,0 I ue mesi alla scadenza della prima rata

Init e i contribuenti atten-dono ancora di sapere come e quanto dovranno pagare. Da parte loro i comuni, in attesa di regole certe e definitive, resta-no in attesa di sapere quando e quanto potranno incassare. Le tematiche da definire sono ancora molte ma forse il primo passaggio da superare è culla-

cominciare a Pensare che i rappresentanti dei comuni non sono una controparte per lo stato, non sono il problema ma parte della soluzione.

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nuovo centrali regtort(7 All'indomani della conversione in eg-ge del decreto ‹‹Salva-Italia» grande perplessità, allarme e sgomento hanno suscitato le disposizioni relative alla trasformazione delle Province e al e- stanziale svuotamento delle loro funzio- ni. i La norma ha infatti relegato il ruolo delle Province sa un generico esercizio di funzioni di indirizzo e dì coordinamento delle attività dei comuni, ha ridotto la composizione dei consigli provinciali, ha introdottol'elezione in secondo grado dei consiglieri da parte degli organi eletti-vi dei comuni, ha previsto la decadenza degli organi provinciali in scadenza nel 2012 e il trasferimento delle funzioni e delle

regione delle Province ai comuni o

alla entro il 31 dicembre 2012 Un duro ,colpo, dunque, non c'è che dire:

e Ma cosa successo fino a oggi? Una pri-ma levata di scudi parte dall'Upi e sfocia nella presentazione di una proposta di legge del 7 febbraio, abbastanza organi-ca, che punta sulla istituzione delle città metropolitane, sulla razionalizzazione delle Province attraverso la riduzione del numero e la ridefinizione delle circo- scrizioni territoriali, sulla soppressione o l'accorpamento di en

ell

ti ,agenzie e organi- smi vari e sul riordino elle amministra- zioni periferiche dello Resta ferma tuttavia l'elezione diretta dei consiglieri e del presidente da parte dei cittadini. Si evidenzia inoltre che la norma presenta diversi profili di illegittimità costituzio- nale e pertanto si invoca l'iniziativa delle Regioni a proporre ricorsi alla Corte. In Poco tempo sei regioni a statuto ordirie

rie e due Regioni a statuto speciale ricorrono alla Corte costituzionale con'motivazio-ai pressoché analoghe. Il motivo di fondo risiede, oltre che nell'imProPrietà dello strumento adottato (decreto legge), nel rilievo costituzionale che la Provincia

presenta nell'ordinamento quale elemen-to costitutivo della Repubblica i cui rap- presentanti sono eletti dal popolo come manifestazione diretta della sovranità. Importante segnalare in questa fase che le organizzazioni sindacali funzione pubblica della Cgil, Cisl e Uil firmano un documento congiunto in data 1° marzo nel quale sostengono le tesi dell'Upi. I à-corsi alla Corte sono tuttora pendenti, ma le procedure vanno ugualmente avanti..

Veng

eno sospese le elezioni degli organi

r p ovinciali in scadenz a, aineotto province (C Belluno, Bel o, Viceaz G e

Ragusa) n o va , a v

S ove zia, Ancona, si provvede alla nomina di commissari e il 6 aprile viene approvato dal Cdrn il

ddl consigli

enuov e modalità di elezione dei c e dei presidenti Il

provvedimento preevtli articolata

la compesiziOne dei consigli provinciali icolat a in tre classi di 16 , 12 e 10 componenti secondo la

popolazione. Esso conferma l'elezione indiretta di secondo grado in cui l'eletto-

to attivo e passivo spetta ai sindaci e

della provincia, dai' oi

discilin metodo nsiglieri comunali in carica'nei comu-

n elezione del presidente a scrutinio segre- to da parte dei stabilisce

e e consigli, stabilis che

cariche di presidente e consigliere provincia sono compatibili con quelle di sindaco e di consigliere comunale. Mentre tutto questo avviene a livello governativo e

senza attendere le decisioni della Cort9 costituzionale, nella seduta della C M- missione affari costituzionali del senato

Carta in data 11 aprile

delle relatori ddl AS 2259

sulla autonomie presentano una serie di emendamenti tra i quali la sostituzione dell'articolo 3 concernente le funzioni fondamentali delle Province che

riferimento previste in maniera ampia con f

erimento alla tutela e valorizzazione dell'ambiente, alla pianificazione terri-

- -N

oriale,al trasporto pubblico locale, alla costruzione e manutenzione delle strade, alla protezione civile ecc. A questa situa-

one, a dir poco incerta e confusa, si ag-giunge la posizione delle Regioni abba stanza distante da quelle indicate quale emerge dal parere espresso il 2 aprile dal-la Conferenza dei presidenti. Esse sosten goenoaíl,rti

traaral l'altro, modi-

o, che ogni eventuale

fica -

col o 23 che individui funzioni operative delle Province sia concepita come soluzione-ponte; che la Carta delle Autonomie non intervenga sulle funzioni fondamentali delle Province, limitandosi ad un richiamo alle legge statali e regio nali in materia; che si stabilisca con una norma generale che le Regioni possono intervenire nella diversa allocazione delle funzioni esercitate dalle Province e infine che sia la Regione a poter disporre sul subentro delle funzioni delle Province, sulla successione dei rapporti e dei beni e sull'assegnazione del personale all'en-te che subentrerà nelle funzioni da esse esercitate. Insomma, ce n'è abbastanza per configurare un situazione di conflitto nella quale sembra profilarsi un nuovo centralismo regionale.

Mario Colleveceh esperto Legautonomie

Newsletter - on line

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Fa capolino un

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press unE 27/04/2012 LA STAMPA

Dopo le notizie su un bando di gara per 400 berline di rappresentanza

ROMA

«Il governo non acquisterà nuove auto blu nel 2012». Ma-rio Monti, tirato per i capelli nella polemica delle nuove 400 auto blu che secondo un bando

di gara (da 10 milioni di euro) il governo si appresterebbe ad acquistare, ha voluto precisa-re che al di là delle apparenze, il bando di gara rappresenta un risparmio.

Non si tratta affatto di auto blu, intanto. Il bando «è pensa-to soprattutto per le esigenze delle Forze dell'Ordine e di quelle che svolgono servizi di utilità sociale». «Mezzi opera-tivi». E particolarmente sog-getti a usura. «Attualmente, il 61% del parco auto ha tra i 5 e oltre 10 anni. Gli elevati e con-

tinui costi di manutenzione rendono l'utilizzo di queste vetture, oltre che inquinante per l'ambiente, particolarmen-te diseconomico».

La formula del bando cen-tralizzato, poi, con maxi-gara da 10 milioni di euro «non deter-mina automaticamente l'acqui-sto», quanto un accordo-qua-dro che fissa prezzi e modelli, e che in futuro, nei prossimi anni, «potrà essere utilizzato dalle pubbliche amministrazioni».

Monti rivendica, all'oppo-sto, misure per tagliare il parco

delle auto a disposizione della politica, che fanno seguito e raf-forzano analoghe decisioni di Tremonti. «Già nel 2011 c'è sta-to un taglio del 13% rispetto al-l'anno precedente». Le stime prevedono un risparmio com-plessivo di oltre 300 milioni di euro: 250 milioni di euro l'anno dalle amministrazioni locali, 60 milioni l'anno dall'amministra-zione centrale.

Ma c'è chi non è convinto. «È un errore clamoroso - affer-ma Matteo Renzi, sindaco di Fi-renze - la cosa delle 400 nuove auto blu non è importante in sé, ma come simbolo. Noi a Firen-ze per dare un segnale abbiamo deciso di venderle e le abbiamo messe all'asta. Sarà anche de-magogia, ma in tempi come questi occorre dare valore a certi gesti». [FRA. GRU.]

Auto blu, il governo stoppa: nessun acquisto nel 2012

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Un "Patto dei Sindaci" contro le emissioni

a sfida della sostenibilità ambien- tale ed energetica passa attraver- so azioni concrete e strategie in-

novative che interessano anche lo , scenario urbano nel suo comples-so. Le città, destinate a gestire un inurba-mento sempre più massiccio, dovranno diventare un grande cantiere dell'inno-vazione. In questo quadro si inserisce la strategia del Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors), il più ambizioso programma di coinvolgimento degli Enti locali e terri-toriali nella politica del clima dell'Unione Europea. Esso si basa su un accordo volon-tario di riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera attraverso un impegno di-retto dei sindaci nei confronti della Com-missione Europea. Una sorta di strategia bottom-up di tipo istituzionale, in cui Pro-vince e Regioni supportano le piccole co-munità al raggiungimento degli obietti-vi stabiliti dall'Unione. L'iniziativa, posta nell'ambito del programma "Energia In-telligente per l'Europa" che mira a con-seguire una riduzione delle emissioni di CO2 del 20% entro il 2020. Partito ufficial-mente nel febbraio 2009 e già considerato un esempio di successo, il Patto ha visto passare il numero di enti locali firmatari da 400 a 3.500 in tre anni e oggi l'inizia-tiva comprende amministrazioni comu-nali, provinciali o regionali di 44 Paesi, in rappresentanza di oltre 156 milioni di cit-tadini europei. Tutti i firmatari si impe-gnano compilare un inventario delle loro emissioni di base (Baseline Emission In-ventory - Bei) al fine di formulare un Pia-no di Azione per l'Energia Sostenibile (Su-stainable Energy Action Plan — Seap). Tale documento, approvato dai consigli comu-nali, fornisce una panoramica esaustiva

delle principali azioni energetiche soste-nibili da intraprendere entro l'anno suc-cessivo alla firma del Patto. Si tratta di un vero e proprio piano operativo che indi-ca gli ambiti di intervento su cui agire per traguardare l'ambizioso obiettivo di ridu-zione delle emissioni: edifici, trasporti, generazione elettrica locale, teleriscalda-mento e illuminazione. Attualmente sono più di 1.200 i Seap presentati e consulta-bili sul sito www.eumayor.eu. Secondo quanto emerge dai differenti piani, gli in-

Partecipazione diffusa Presentati oltre 1.200 piani provenienti da 4o Paesi dell'Unione

terventi riguardano, ad esempio, la sosti-tuzione dei lampioni stradali convenzio-nali con illuminazione ad alta efficienza energetica, l'installazione di motori a bio-gas negli autobus, migliorare l'isolamento degli edifici pubblici e privati e generare energia elettrica a livello locale median-te l'installazione di pannelli fotovoltai-ci sui tetti degli edifici comunali. Nei tre anni, sono stati 356 fino ad oggi i Seap presentati da amministrazioni italiane e non mancano casi di successo, secondo la stessa Covenant of Mayor che ogni anno provvede a premiare e rendere pubbliche le azioni più efficaci mese in atto dalle va-rie amministrazioni locali continentali. Tra di esse, figurano grandi comuni come Roma e Genova, capoluoghi di provincia e piccoli comuni da tutta Italia.

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Pagina 11 RAVENNA

Il vescovo celebra la cresima a Selen I

Il vescovo celebra la cresima a Selen

sincera quando, tra un sorriso imbarazzato e l'altro, ammette candi- damente che non a- vrebbe mai pensato di trovarsi un giorno da-

vanti al vescovo per ricevere la cresi-ma. Soprattutto di trovarcisi a 45 an-ni. E invece, mai dire mai. Perché an-che per Luce Caponegro, quel giorno è arrivato. Ieri, nella splendida corni-ce della Basilica di San Giovanni E-vangelista, l'ex attrice hard - allonta-natasi dai set a luci rosse ormai 12 anni fa - ha infatti ricevuto il sacra-mento dal vescovo Giuseppe Veruc-chi. L'ultimo 'esame spirituale' Per Luce, che ormai ha abbandonato definitivamente il nome d'arte Selen e oggi è affermata attrice e Dj, l'ulti-mo 'esame spirituale' prima del gran giorno: il prossimo 7 luglio, alle 16, la Caponegro convolerà infatti a nozze con il fidanzato, il terapeuta ed esper-to di tecniche olistiche Toni Putortì

(47 anni). Per l'attrice e showgirl si tratta del secondo matrimonio, il pri-mo - finito in fretta - fu a 18 anni in municipio. Questa volta, però, Luce giurerà amo-re eterno davanti all'altare, lo stesso altare che ieri l'ha vista ricevere il sa-cramento direttamente dal vescovo Verucchi. E lo stesso ha fatto il suo (ancora per poco) fidanzato Toni. Tutto pronto per il matrimonio Luce ha conosciuto Toni ormai due anni fa. Lei era si trovava in Sicilia per lavoro e qui conobbe quello che tra pochi mesi diventerà suo marito. "Il matrimonio unisce anche lo spi-rito - afferma l'attrice 45enne - per questo sono pronta a sigillare questa unione in chiesa". La cerimonia si terrà proprio dove ieri Luce è stata cresimata dal vescovo: "Abbiamo scelto la Basilica di San Giovanni, la più antica di Ravenna. Un posto con un'energia spirituale unica. A cele-brare la funzione sarà Don Giorgio". Prima di tutto madre... e presto

moglie L'ha ribadito più volte e lo ripete an-cor più ora che si avvicina all'altare per unirsi per la vita al suo Toni: "Non rinnego il mio passato - spiega l'ex at-trice hard - ma ognuno di noi evolve, cambia e sceglie in quale vita ricono-scersi. Ebbene, la mia vita oggi è que-sta, quella di madre, innanzitutto, e quella - tra pochissimo - di moglie. Io e Toni - aggiunge - crediamo nel-l'amore come unione e questo infatti è quello che abbiamo voluto scrivere nelle partecipazioni, ossia che l'amo-re non è guardarsi negli occhi ma guardare insieme verso la stessa me-ta". Abito top secret La ricerca è stata lunga ,"ma non troppo" - ammette sorridendo la fu-tura sposa che sull'abito scelto per il gran giorno non si sbottona: "Ne ho provati tanti, alla fine ammetto di es-sere andata sul classico. Ma di più, come vuole la tradizione, non posso dire".

Fedi semplici, "come noi due" "Il simbolo del nostro amore eterno? Le nostre fedi, le abbiamo scelte sem-plici, perché ci rappresentano". Anche la ricerca degli anelli, come racconta Luce, non è stata facile: "Dopo un lungo girovagare abbiamo trovato quelli che ci piacevano da U-noaerre in via Maggiore - azienda che ha voluto farcene omaggio e che per questo ringraziamo". Dal glicine a Villa Ghigi Sono circa 220, provenienti da Lon-dra, Parigi, Roma, Milano, Sud Italia e, ovviamente Ravenna, gli invitati al ricevimento che si terrà nella splen-dida cornice di Villa Ghigi a Godo di Russi. "Tutto il matrimonio avrà un colore dominante - spiega Luce - il glicine, uno dei miei colori preferiti. Vogliamo che questo giorno sia per-fetto e indimenticabile - aggiunge Lu-ce - una grande festa da vivere con i nostri cari e i nostri amici tra mille sorprese". Andrea Conti

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RUSSI IL SINDACO RETINI: I RISPARMI CONSENTONO DI RIDURRE I SACRIFICI

Il bilancio comunale passa a colpi di maggioranza L'Imu sulla prima casa al 5 per mille RUSSI La maggioranza ha approvato compatta la manovra di bilancio 2012 del Comune di Russi. Tra le tasse, l'I-mu prima casa, confermata al 5 per mille, un punto in più rispetto all'ali-quota base. "Una scelta responsabile - dichiara il sindaco, Sergio Retini -che ha contenuto à minimo i sacrifici per i cittadini di Russi grazie al buon lavoro di governo della giunta in cari-ca". "Continueremo ad investire sulla spesa sociale e sull'istruzione rispon-dendo anche ai bisogni emergenti

della nostra comunità - continua il sindaco - e ad offrire una adeguata proposta culturare coinvolgendo in primis le risorse locali. I risparmi ot-tenuti dalla riduzione à minimo vitale delle spese di rappresentanza e dal riordino e la rinegoziazione dei servizi associati hanno evitato la necessità di chiedere maggiori sacrifici. I cittadini di Russi - prosegue Retini - continue-ranno a pagare lo 0,3% sull' addizio-nale Irpef comunale e avranno un au-mento minimo dell'Imu, mediamente

dell'I_ per mille, sulle aliquote base fis-sate dà governo. Una scelta invevita-bile per fronteggiare i tagli avvenuti nei trasferimenti da governo e regione e per poter far fronte ai costi che la si-tuazione richiede. Non solo maggiori tasse ma anche misure per lo sviluppo - conclude il sindaco - come la dila-zione e rateizzazione degli oneri di ur-banizzazioni per i nuovi cantieri e in-centivi alle giovani coppie e alle azien-de di tutti i settori che si insedieranno sul territorio".

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I rapinatori mininciano a sparare

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