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Indice dei racconti Aforismi tratti da Irène Némirovsky, Il ballo Aforismi tratti da G. Carofiglio, La velocità dell’angelo Aforismi tratti da Lev Tolstoj Il diavolo Aforismi tratti da H. Melville, Bartleby, lo scrivano Aforismi tratti da Virginia Woolf “La vedova e il pappagallo” e altri racconti Aforismi tratti da Joseph Conrad, Il ritorno Aforismi tratti da V. Woolf, “La signora Dalloway in Bond Street” e altri racconti Aforismi tratti da Nina Berberova, Roquenval Aforismi tratti da Dino Buzzati, “Qualcosa era successo” e altri racconti Aforismi tratti da J.L. Borges, La morte e la bussola; Il giardino dei sentieri che si biforcano Aforismi tratti da Stefan Zweig, Paura Aforismi tratti da Max Frisch, Il silenzio. Un racconto dalla montagna Aforismi tratti da F. Scott Fitzgerald, Jelly-been e La parte posteriore del cammello Aforismi tratti da A. Nothomb, L’entrata di Cristo a Bruxelles e Senza nome

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Indice dei racconti

Aforismi tratti da Irène Némirovsky, Il ballo

Aforismi tratti da G. Carofiglio, La velocità dell’angelo

Aforismi tratti da Lev Tolstoj Il diavolo

Aforismi tratti da H. Melville, Bartleby, lo scrivano

Aforismi tratti da Virginia Woolf “La vedova e il pappagallo” e altri racconti

Aforismi tratti da Joseph Conrad, Il ritorno

Aforismi tratti da V. Woolf, “La signora Dalloway in Bond Street” e altri racconti

Aforismi tratti da Nina Berberova, Roquenval

Aforismi tratti da Dino Buzzati, “Qualcosa era successo” e altri racconti

Aforismi tratti da J.L. Borges, La morte e la bussola; Il giardino dei sentieri che si biforcano

Aforismi tratti da Stefan Zweig, Paura

Aforismi tratti da Max Frisch, Il silenzio. Un racconto dalla montagna

Aforismi tratti da F. Scott Fitzgerald, Jelly-been e La parte posteriore del cammello

Aforismi tratti da A. Nothomb, L’entrata di Cristo a Bruxelles e Senza nome

Aforismi tratti da Jhumpa Lahiri, Solo bontà

Aforismi tratti da Thomas Hardy, Il violinista delle danze scozzesi

Aforismi tratti da Fëdor Dostoevskij, La mansueta e Il sogno di un uomo ridicolo

Aforismi tratti da Arthur Conan Doyle, Uno studio in rosso

Aforismi tratti da Augusto Biachi Rizzi, Montsé

Aforismi tratti da Hanif Kureishi, Il Budda delle periferie

Aforismi tratti da Irène Némirovsky, Il ballo

Aforismi scelti da Federica

Pino

…da Valeria Moscatello …da Roberta Ruta …da Francesco Damiano

"Un ballo, mio dio, era mai

possibile che lì, a due passi da

lei ci fosse quella cosa

splendida, che si immaginava

come un insieme vagamente

confuso di musica sfrenata, di

profumi inebrianti, di abiti

spettacolari, di parole d'amore

bisbigliate in un salottino

appartato, oscuro e fresco come

un' alcova... E che quella sera

venisse messa a letto, come

tutte le sere, alle nove, quasi

fosse un bebè?"

“Eppure, cosa le costava che

Antoinette, anche Antoinette,

avesse la sua parte di felicità su

questa terra?...Oh, Dio mio,

ballare una volta, una volta

sola, con un bel vestito, come

una vera giovane donna, stretta

fra le braccia di un uomo…”

“La pendola suona quattro

volte… Ancora un’ora perduta,

sprofondata nel nulla, che è

scorsa fra le dita come acqua e

che non tornerà mai più…”

“Come si può piangere così,

per un motivo del genere…E

l’amore? E la morte? Un giorno

morirà…L’ha dimenticato?

La schiavitù, la prigione,

ripetere giorno dopo giorno gli

stessi gesti alle stesse ore...

Alzarsi, vestirsi, gli abiti scuri,

gli stivaletti pesanti, le calze a

coste, glieli fanno mettere

apposta come una livrea,

perché nessuno in strada segua

“Poteva piangere o ridergli

sotto gli occhi, non la

degnavano di uno sguardo…

Una bambina di quattordici

anni, una ragazzetta, è un

qualcosa di spregevole e di

infimo, come un cane.”

“Nessuno le voleva bene,

nessuno al mondo… Ma non

vedevano dunque – ciechi,

imbecilli – che lei era mille

volte più intelligente, più

raffinata, più profonda di tutti

loro, di tutta quella gente che

osava educarla, istruirla…”

“Era l’attimo, l’istante in cui si

incrociavano “sul cammino

della vita”, e l’una stava per

spiccare il volo, mentre l’altra si

avviava a sprofondare

nell’ombra. Ma non lo

sapevano.”

sia pure per un momento

quella ragazzina insignificante

che passa"

"Era l'attimo, l'istante

impercettibile in cui si

incrociavano -sul cammino

della vita- : una stava per

spiccare il volo, l'altra per

sprofondare nell'ombra. Ma

non lo sapevano. Eppure

Antoinette ripeté piano: povera

mamma... "

"Era l'attimo, l'istante

impercettibile in cui si

incrociavano -sul cammino

della vita- : una stava per

spiccare il volo, l'altra per

sprofondare nell'ombra. Ma

non lo sapevano. Eppure

Antoinette ripeté piano: povera

mamma... "

Ah, povera figlia mia, povera

piccola Antoinette, tu sì che sei

felice! Ancora non sai com’è

ingiusto, cattivo, subdolo il

mondo… Tutte quelle persona

che mi sorridevano, che mi

invitavano, dopo ridevano di

me alle mie spalle, mi

disprezzavano, perché io non

appartenevo al loro

ambiente…”

“Per la prima volta in vita sua

piangeva così, senza smorfie,

né sussulti, in silenzio, come

una donna… In seguito

avrebbe pianto, per amore, le

stesse lacrime… Ascoltò a

lungo i singhiozzi risuonarle

nel petto come un’ondata

profonda e bassa nel mare…La

sua bocca bagnata di lacrime

aveva un sapore salmastro…”

“Forse, in fondo, era stato

proprio questo a farle più

male… Mai Antoinette aveva

visto negli occhi della madre

quello sguardo freddo di

donna, di nemica”

“Una bambina di quattordici

anni, una ragazzetta, è un

qualcosa di spregevole e di

infimo, come un cane”

Aforismi tratti da G. Carofiglio, La velocità dell’angelo

Aforismi di Federica Pepe ..di Vincenzo Raccuglia ..di Giulia Liuzza ..di Eliana Conigliaro ..di Michele Amaro

-"Occuparsi di qualcosa,

che vuol dire? Occuparsi

significa dedicarsi,

badare, interessarsi.

Accudire. Curarsi. Non

lo so, davvero, di cosa

mi occupo, pensai con

un moto di sgomento."

-"C'è un aforisma che mi

piace molto. Fa cosí:

“Non correre più veloce

di quanto il tuo angelo

custode sia capace di

volare."

-"Ecco,io ero una

bambina che correva

coprendosi gli occhi e

andava troppo veloce

perchè il suo angelo

custode riuscisse a starle

dietro"

-"Scriveva qualcosa, con

la fretta sincopata di chi

cerca di tener dietro a un

pensiero e teme possa

sfuggirgli"

-"Quando si arriva a

quei punti io sfumo e

ricomincio con un'altra

scena. Invece uno

dovrebbe raccontare

proprio quello che

succede quando parte la

dissolvenza. Dietro la

dissolvenza. La verità è

proprio da quelle parti,

ma io ho problemi ad

andarci, da quelle parti."

-Perché devi essere capace

di tenerti in equilibrio su

una linea sottile, al confine

fra quello che è giusto e

quello che è sbagliato. Devi

stare attento a non fare

promesse illegali, o che

non puoi mantenere.”

-"Diciamo di non essere

pronti per una storia, di

non essere pronti a

impegnarci quando uno

non ci piace abbastanza

o non ci piace affatto. È

un modo per

giustificarci, per non

ammettere le nostre

responsabilità, per non

-"Diciamo di non essere

pronti per una storia,di

non essere pronti a

impegnarci quando uno

non ci piace affatto.

È un modo per

giustificarsi,per non

ammettere le nostre

responsabilità,per

riconoscere di aver

-Diciamo di non essere

pronti per una storia, di

non essere pronti a

impegnarci quando uno

non ci piace abbastanza

o non ci piace affatto. È

un modo per

giustificarci, per non

ammettere le nostre

responsabilità, per non

-Diciamo di non essere

pronti per una storia, di

non essere pronti a

impegnarci quando uno

non ci piace abbastanza

o non ci piace affatto. È

un modo per

giustificarci, per non

ammettere le nostre

responsabilità, per non

riconoscere di aver

approfittato di una

persona."

approfittato di una

persona"

riconoscere di avere

approfittato di una

persona"

riconoscere di avere

approfittato di una

persona"

-"Forse dovresti dirmi

come va a finire, pensai

ancora. Doveva dirmelo,

certo, ma in realtà già lo

sapevo, e non avrei

voluto sentirlo."

-"Bisogna stare attenti

quando si parla con gli

scrittori. Spesso, mentre

ti ascoltano, stanno

soprattutto pensando a

come potranno utilizzare

quella conversazione per

il loro nuovo libro"

-"Volevo scrivere perché

avevo la sensazione che

tutto mi stesse

sfuggendo di mano. Per

mesi e mesi sono stata

ossessionata dall'idea di

poter dimenticare tutto."

-

-"Mi resi conto che il

cielo aveva cambiato

colore e il mare era

diventato blu profondo."

-"In realtà ero come i

bambini piccoli, quelli

che si coprono gli occhi

pensando che in questo

modo nessuno riuscirà a

vederli."

-"In realtà ero come i

bambini piccoli, quelli

che si coprono gli occhi

pensando che in questo

modo nessuno riuscirà a

vederli."

-Di che parla il romanzo?

C’è una donna dalla vita

normale, del tutto

eterosessuale, che un bel

giorno s’innamora di una

ragazza. Questa è l’idea,

ma uno non lo sa davvero

di cosa parla il suo

romanzo, fino a quando

non lo ha scritto.”

-“Rimanemmo in silenzio.

Era buio e l’aria era

diventata più fresca […]

Doveva dirmelo, certo, ma

in realtà già lo sapevo, e

non avrei voluto sentirlo.”

Aforismi tratti da Lev Tolstoj Il diavolo

Aforismi di Francesco

Damiano

…di Stefania Castelli …di Domenico Tanese …di Valerio Cugliandro …di Giulia Romano

"Lei è un diavolo. Un

vero diavolo. Sono

posseduto, contro la mia

volontà"

"Si tende a pensare che

siano i vecchi i più fervidi

conservatori e i giovani gli

innovatori. Non è sempre

così. Di solito i più fervidi

conservatori sono i giovani

che hanno voglia di vita,

ma che non pensano, né

hanno il tempo di farlo, a

quale sia il modo migliore

per vivere, prendendo così

a modello lo stile di vita

preesistente."

- "La pistola ce l'ho. Ma

davvero mi suiciderò?

Ecco un'eventualità a cui

non avevo mai pensato.

Che cosa strana sarà. "

-"Il diavolo tentatore si è nascosto nel suo corpo e sta cercando di distruggere un giovane di buona famiglia."

"Sentiva quanto fosse sciocco quello che stava dicendo ma ,vedendo che Danila lo approvava se ne rallegrò "

"Tornò a casa che era

ormai alcolizzato, privo

di volontà"

"Tuttavia, risolvere

teoricamente un problema

era una cosa, mettere in

pratica la soluzione trovata

era tutt'altra."

- " Si puntò l'arma alla

tempia, si fermò esitando,

ma non appena penso a

Stepanida, non trovò altra

soluzione: la lotta, la

tentazione, la caduta, di

nuovo la lotta. Rabbrividì

-"E in effetti se Evegenij Irtenev era un malato di mente,allora lo siamo tutti ,e in particolar modo quelle persone che vedono negli altri i segni di una pazzia

"...e non voleva neanche ammettere che quanto aveva fatto o intrapreso il defunto avesse potuto essere sbagliato o anche solo migliorabile"

per l'orrore." No è meglio

così". E tirò il grilletto"

che non arrivano a scorgere in se stessi"

"E in effetti, se Evgenij

Irtenev era un malato di

mente, allora

lo siamo tutti, e in

particolar modo quelle

persone che vedono negli

altri i segni di una pazzi

che non arrivano a

scorgere in sé stesse"

"L'unica cosa che, se non

proprio guastare,

minacciava

la loro felicità, era la

gelosia di lei, gelosia che si

sforzava di trattenere e

tacitare, ma che spesso la

faceva soffrire."

- " E in effetti, se Evgenij

Irtenev era malato allora

lo siamo tutti, e in

particolar modo quelle

persone che vedono negli

altri i segni di una pazzia

che non arrivano a

scorgere in se stesse."

-"Dentro di lui c'era un giudice più severo,che non approvava tutto e

sperava che ogni volta fosse l'ultima,o almeno non desiderava essere coinvolto e perseverare in quel comportamento"

"[...]ma dentro di lui c' era un giudice più severo che non

approvava tutto ciò e sperava che ogni volta fosse l' ultima o, se proprio non lo sperava,almeno non desiderava essere coinvolto ,e perseverare in quel comportamento "

"Sapeva che gli sarebbe

bastato passarle vicino in

un posto qualsiasi, nel

buio, e alla semplice

possibilità di sfiorarla, si

sarebbe lasciato andare

completamente al suo

sentimento."

-"Lei però è un diavolo.un vero diavolo.sono posseduto contro la mia volontà uccidere?si.ho solo due scelte:uccidere mia moglie oppure uccidere lei.perché non posso più vivere"

"Le sembrava che ,se il prossimo la invidiava ,faceva bene a fare quel che faceva"

"Lei però è un diavolo. Un

vero diavolo. Sono

posseduto, contro la mia

volontà. Uccidere? Sì. Ho

solo due scelte: uccidere

mia moglie oppure

uccidere lei. Perché così

non posso più vivere. Non

posso. Devo

rifletterci e fare qualche

ipotesi. Se tutto resta così

com'è, come andrà a

finire?"

- " Lei, però, è un diavolo.

Un vero diavolo. Sono

posseduto, contro la mia

volontà. Uccidere? Sì. Ho

solo due scelte: uccidere

mia moglie oppure

uccidere lei. Perché non

posso più vivere."

-"Voleva fare un matrimonio onesto,sposarsi per amare"

"E sapeva anche che a trattenerlo era solo la vergogna davanti agli altri ,davanti a lei e magari davanti a se stesso .E sapeva anche che stava cercando

proprio le circostanze nelle quali tale vergogna non si sarebbe percepita[...].Era dunque consapevole di essere abietto e meschino ,e si disprezzava e si odiava perché ,in fondo, non si era ancora arreso."

"Possibile che io sia

perduto? Signore! Macché,

non c'è nessun Dio. C'è

solo il diavolo. Ed è lei.

Sono posseduto dal

diavolo. E io non voglio,

non voglio. Il diavolo, sì, è

- " Possibile che sia

perduto? Signore! Macchè,

non c'è nessun Dio. C'è

solo il diavolo. Ed è lei.

Sono posseduto dal

diavolo. E io non voglio,

non voglio. Il diavolo, si, è

-"Se il prossimo lo invidiava,faceva bene a fare quello che faceva"

"Nonostante la sincera avversione che provava per la propria debolezza ,nonostante l' implacabile intenzione di smetterla ,il giorno dopo sarebbe stato lo

così."

così."

stesso."

-"Più lo si

conosceva,più lo si amava"

"E all' idea di rivelare il proprio segreto allo zio ,per il quale non nutriva nessuna stima ,all' idea di mostrarsi a quell' uomo in cattiva

luce ,di umiliarsi di fronte a lui,provava un certo sollievo. Si sentiva basso ,colpevole ,e desiderava punirsi."

-"Vivere alla grande,soddisfazione di tutta la propria cerchia,ordine e comodità "

"[...]Non trovo' altra soluzione :la lotta ,la tentazione ,la caduta ,di nuovo la lotta .Rabbrividi' per l' orrore"."No, è meglio così "

"Possibile che io non riesca a dominarmi ?"si disse,"Possibile che sia perduto

“Signore!Macche' ,non c' è nessun Dio.C' è

solo il Diavolo . Ed è lei .Sono posseduto dal Diavolo . E io non voglio,non voglio.Il Diavolo si é così "

"Non si era mai

aspettato di incontrare un tale amore ,un amore che riscaldava ancora più il suo sentimento"

Aforismi tratti da Hermann Melville Bartleby, lo scrivano

Aforismi di Luna Mignano …di Alissa Dolce …di Maria Cocchiara …di Marzia Manzella

"La felicità corteggia la luce, perciò pensiamo che il mondo sia felice, mentre la miseria si nasconde tenendosi lontana, così pensiamo che non esista."

"Si eclissava insieme al suo proprietario giacché quella faccia raggiungeva lo zenit con il sole e con il sole tramontava per risorgere, culminare e declinare con la medesima regolarità e il medesimo intatto splendore."

"Non si possono rimproverare una o due macchie d'inchiostro a questi capelli grigi in un pomeriggio afoso. La vecchiaia, anche quando macchia una pagina, va onorata."

"Non si possono rimproverare una o due macchie d'inchiostro a questi capelli grigi in un pomeriggio afoso.La vecchiaia anche quando macchia una pagina, va onorata."

"Niente esaspera una persona seria e professionale quanto una resistenza passiva."

"La sua penna correva instancabile giorno e notte, copiando al chiarore del sole come a lume di candela."

"Con qualunque altra persona sarei andato subito su tutte le furie, non sarei stato li ad ascoltare altre chiacchiere, sbattendola fuori senza scrupoli; ma vi era qualcosa in Bartleby che non solo, curiosamente, mi disarmava, ma anche mi turbava e mi sconcertava in modo sorprendente."

"La sua penna correva instancabile giorno e notte, copiando al chiarore del sole come a lume di candela."

"Per un essere sensibile la compassione non è di rado dolore."

"Lo guardai fisso negli occhi il suo volto era smunto e composto, gli occhi grigi erano opachi e colmi. Non un segno di turbamento lo animava. Vi fosse stata nei suoi modi la benché minima traccia di disagio,livore,impazienza o impertinenza : in altri termini se avessi scorto in lui qualche tratto

<<ah la felicità cerca la luce, per questo pensiamo che il mondo sia felice; la miseria invece se ne sta in disparte e si nasconde, per questo crediamo che non esista!...>>

"Ah, la felicità cerca la luce, per questo pensiamo che il mondo sia felice; la miseria invece se ne sta in disparte e si nasconde, per questo crediamo che non esista!.."

banalmente umano lo avrei buttato fuori a calci dall'ufficio."

"Potevo fare carità al suo corpo,ma non era il suo corpo a dargli pena: era la sua anima a soffrire,e quella io non la potevo raggiungere. "

"Per un essere sensibile, non di rado la compassione coincide con la sofferenza. E quando si giunge finalmente a comprendere che non è sufficiente la pietà per offrire un valido soccorso, il buonsenso invita l'anima a sbarazzarsene."

"Spesso accade che un uomo, preso di petto in modo insolito e del tutto irragionevole, cominci a sentir vacillare le sue più salde convinzioni."

"《Ah la felicità cerca la luce, per questo pensiamo che il mondo sia felice; la miseria invece se ne sta in disparte e si nasconde, per questo

crediamo che non esista!..》"

"Era la sua anima a soffrire e io quella non la potevo raggiungere."

"Come é vero-e tremendo-che fino a un certo punto il pensiero e lo spettacolo della miseria suscitano i nostri sentimenti migliori, ma che, in certi casi, esiste un limite oltre il quale non è più così. "

"Anche questo edificio che durante la settimana ferve di lavoro e di vita,al calare della Sera risuona di echi nel nulla, e per tutta la domenica rimane abbandonato. E proprio qui bartebly ha preso dimora,unico spettatore di una solitudine che poco prima ha visto brulicante di folla quasi un Mario trasmutato e innocente che medita sulle rovine di Cartagine. "

"Non esagero se affermo che in certi momenti, pensando a lui, mi preoccupavo della sua sorte. Se solo avesse fatto il nome di un parente o di un amico, avrei scritto subito, incoraggiandoli a portare quel disgraziato in un ricovero adatto. Mi sembrava solo, solo nell'intero universo."

"Spesso la carità opera come un principio di immensa saggezza e somma prudenza, offrendo una formidabile salvaguardia a chi ne è portatore."

"E proprio lì, per l'appunto, lo trovai, nel più appartato di quei cortili: tutto solo, in piedi, la faccia rivolta verso un'alta muraglia. Tutt'intorno, dalle strette feritoie delle finestre della prigione, occhi di ladri e di assassini parevano spiarlo."

"Un perdono per chi morì disperato; una speranza per chi morì sconsolato... Buone notizie per chi fu annientato dalle continue sventure... Inviate come messaggero di vita, queste lettere viaggiano verso la morte."

"Un perdono per chi morì disperato; una speranza per chi morì sconsolato...Buone notizie per chi fu annientato dalle continue sventure..Inviate come messaggere di vita, queste lettere viaggiano verso la morte.”

Aforismi tratti da Virginia Woolf “La vedova e il pappagallo” e altri racconti

Aforismi di Alessandro Bullara Aforismi di Giulia Liuzza

Da "La vedova e il pappagallo":

-Il prete pensò che delirasse. Ma è certo che, non appena la sua

padrona ebbe tratto l'ultimo respiro, James il pappagallo strillò:

"Non è in casa! Non è in casa!" e cadde stecchito a terra dal suo

trespolo. Il cane Shag era morto qualche anno prima. -

Da "La vedova e il pappagallo":

"Quanti si recano a Rodmell possono ancora vedere le rovine

della casa bruciata cinquant'anni fa, e si dice comunemente che,

se le visitate al chiaro di luna, potete sentire un pappagallo che

picchetta con il becco sul pavimento di mattoni, mentre c'è chi

sul luogo ha scorto una vecchia seduta con un grembiule bianco".

Da "L'abito nuovo":

-La mosca era lei, mentre gli altri erano libellule, farfalle, insetti

bellissimi che danzavano, si libravano, volteggiavano. Lei sola

annaspava per trascinarsi fuori dal piattino.-

Da "L'abito nuovo":

"Si sentiva una sorta di manichino da sarta, immobile là, utile solo

ad appuntarci gli spilli".

Da "Felicità":

-Non era qualcosa che si potesse distruggere. No; ma se arrivava

in modo così inesplicabile, allo stesso modo poteva

scomparire,così gli era parso uscendo da Kew e camminando

sulla sponda del fiume fino Richmond.-

Da “Felicità”:

"Nella felicità c'è sempre questa sorta di incredibile esaltazione.

Non è buon umore; né rapimento, né sono gli elogi, la fama o la

salute; è uno stato mistico, una trance, un'estasi.."

Da "Un riepilogo":

-Le salivano alle labbra frammenti di poesia in lode degli altri; gli

altri erano adorabili buoni, soprattutto coraggiosi, trionfatori

sulla notte sulle paludi, campioni di sopravvivenza, gruppo di

avventurieri che, circondati a pericoli, continuino a navigare.-

Da "Lappin e Lapinova":

-"Sì", disse Ernest alla fine. "Povera Lapinova...". Si aggiustò la

cravatta allo specchio sopra il caminetto. "Presa in trappola",

disse, "uccisa", e sedette a leggere il giornale.

E fu così che finì il loro matrimonio.-

Da “Lappin e Lapinova”:

"Lei sentiva che il ghiacciolo che era si stava trasformando in

acqua. Si stava fondendo; esaurendo; dissolvendo in nulla; e

presto sarebbe svenuta ".

Da "Scene dalla vita di un ufficiale di marina britannico":

-Quando accostò l'occhio all'oculare, lo strumento divenne

immediatamente un prolungamento dei suoi occhi, quasi fosse

un involucro corneo sviluppatosi a racchiudere la sua profondità

visiva. Quando spostò il cannocchiale in su e in giù, fu come se si

muovesse il suo lungo occhio rivestito di corno.-

Da “La signora nello specchio: un'immagine riflessa”:

"Avanzava così gradualmente da non parere turbare l'immagine

nello specchio, ma solo aggiungervi qualche elemento nuovo che

scostasse appena e alterasse gli altri oggetti con garbo, quasi

chiedendo loro di farle spazio".

Aforismi tratti da Joseph Conrad, Il ritorno

Aforismi di Sara Alaimo …di Angela Cappello

"E d'un tratto gli venne in mente che era stato folle a sposarsi. Era

come buttarsi via, come aprire -seppure per un momento" il cuore

agli altri. Ma tutti si sposavano. Che fosse folle tutto il genere

umano?"

"Avevano paura di sentire di nuovo il suono delle loro voci; non

sapevano che cosa avrebbero potuto dire- forse qualcosa che non

avrebbe potuto essere annullato; e le parole sono più terribili dei

fatti.

"Perché? Era stato tutto quello che un marito doveva essere, le

aveva dato una buona posizione -aveva condiviso con lei i suoi

programmi- l'aveva sempre trattata con considerazione"

"Si devono rispettare le condizioni della propria vita o perdere

tutto ciò che essa può dare. Tutto! Ogni cosa!

"Lei era un mostro -lui stesso stava coltivando pensieri

mostruosi... Eppure era come le altre persone"

"Le parole hanno un significato-sì-lo hanno -malgrado questa

affettazione infernale. Hanno un significato per me-per tutti -per

te. Cosa diavolo hai usato per esprimere quei sentimenti -

sentimenti-eh!-che ti hanno fatto dimenticare me,il dovere, la

vergogna!"

"«si dà il caso che tu sia ancora la Signora Harvery -cosa

straordinariamente vantaggiosa per te, lascia che te lo dica»"

"«... Quella lettera è l'inizio - E la fine»

«la fine -questa cosa non ha fine»"

"Si. Un delitto può essere perdonato; dal sacrificio disinteressato,

dalla fiducia cieca, dalla fede ardente, da altre follie, si può trarre

profitto; la sofferenza, la stessa morte possono essere giustificate

con un sorriso o uno sguardo accigliato; ma la passione è

l'infanzia segreta è imperdonabile dei nostri cuori, una cosa da

maledire, da nascondere e da negare; una cosa indecente e

miserabile che viene a calpestare le speranze che arridevano, che

strappa via la placida maschera, che mette a nudo la sostanza

della vita. Ed era giunta fino a lui! Aveva poggiato la sua sudicia

mano sopra la tappezzeria immacolata della sua esistenza, e ora

doveva affrontarla da solo, con tutto il mondo a guardarlo. Tutto

il mondo!"

"«...non vi può essere vita senza fiducia e amore -fiducia in un

cuore umano, amore di un essere umano!»

Aforismi tratti da V. Woolf, “La signora Dalloway in Bond Street” e altri racconti

Aforismi di Alessia Cascio …di Mattia Chinnici

Da "Nel frutteto":

Questo paese è veramente uno degli angoli

del mondo dove maggiormente risuona il

riso delle fanciulle.

Da “Un college femminile visto

dall'esterno”:

"Proprio in quel momento, da dietro una

porta, arrivò una risata attutita. Un

orologio dal suono affettato scandì l'ora...

l'una, le due."

Da "L' abito nuovo":

Una festa rende tutto o molto più reale o

molto meno reale.

Da “La signora Dalloway in Bond Street”:

"I ricchi americani sanno essere

decisamente incantevoli. Ecco St. Jame's

Palace; pareva una costruzione di mattoni

fatta da un bambino; e adesso - aveva

superato Bond Street - era vicina alla

libreria Hatchard."

Da "La presentazione":

Quell' espressione di timidezza, quello

sconcerto, sicuramente la più amabile di

tutte le espressioni sul volto di una

fanciulla; e se l' uomo sentiva questo verso

Da “Antenati”:

"Non sapeva, dunque, non sapeva chi

fosse suo padre; non sapeva che era figlia

di John Ellis Rattray; che sua madre era

Catherine Macdonald."

la donna, e la donna verso l' uomo, se da

quel contatto nascevano tante speranze,

prove, dolori, profonda gioia e indefettibile

fedeltà davanti alla catastrofe, allora l'

umanità era dolce nel cuore.

Da “L'uomo che amava i suoi simili”:

"Odiandosi a vicenda, odiando l'intera

compagnia delle persone presenti in quella

casa, che avevano offerto loro quella serata

penosa, deludente, questi due amanti dei

propri simili si alzarono e, senza una

parola, si separarono per sempre."

Da “Una melodia semplice”:

"Solo quando passeggiava con Mabel

Waring, Stuart Elton, la regina

d'Inghilterra e quell'uomo intransigente

dall'aria cipigliosa e fiera, la vecchia

melodiosa cantilena cessava. Forse si era

un po' abbrutiti dall'aria aperta. Abbrutiti

dalla sete; da una vescica sul calcagno."

Da “La vedova e il pappagallo: una storia

vera”:

"A questo punto resta da aggiungere

soltanto che la signora Gage tornò a

Spilsby sana e salva; portò in banca la sua

cassetta nera; e visse con James il

pappagallo e il cane Shag con grande agio

e felicità fino ad età assai avanzata."

Aforismi tratti da Nina Berberova, Roquenval

Aforismi di Stefania Castelli …di Mattia Chinnici

"Nel percorrerlo diretto verso il ponticello

di pietra, avevo avuto il tempo di

commuovermi e di prepararmi:

prepararmi allo spettacolo antico e solenne

che mi attendeva e commuovermi perché

questo viale di vecchi alberi mi

rammentava l'unica impressione russa che

conservavo, un'impressione che avevo

portato con me per sbaglio, quasi fosse un

oggetto altrui, e che si era manifestata di

improvviso come una malattia ereditaria;

provai una gioia immensa, dato che ormai

mi ero rassegnato all'idea che non avrei

mai visto e conosciuto la Russia vera, e mi

sarebbe rimasto soltanto il ricordo del

dolore e delle fuggevoli impressioni che,

bene o male, mi avevano accompagnato

durante il nostro viaggio."

《Bisogna chiamarla "signora contessa"?》

《Oh, no, Monsieur!》

《E come?》

《Deve utilizzare il nome e il

patronimico.》

《?》

《Deve chiamarla "Praskov'ja

Dmitrievna".》

"Avevo confidato a Jean-Paul il mio sogno

di diventare scrittore, io avevo letto le mie

poesie (prima i versi in francese e poi

quelli russo); mi stupì perché condivideva

le mie stesse aspirazioni: il futuro per lui

《Dio mio》, guardò il giardino che

avvizziva nel mattino grigio-azzurro,

《come si è ridotto Roquenval! In che stato

di abbandono, come è triste! E vengono ad

accogliermi... - non parlava per me - delle

non era un dono al quale ciascuno di noi

ha diritto, bensì un gioiello furbescamente

nascosto, che, con la mano lesta, si può

anche riuscire a rubare: magari per partire

alla volta del circolo polare artico, trainati

da ranne e da cani, o di isole tropicali

dimenticate ancora da esplorare, dove,

come era solito dire, "ricominciare la vita

da zero": un sogno ricorrente delle persone

anziane, che solo i giovani possono

realizzare."

persone estranee.》

"<Monsieur Saint-Saëns>, disse e di nuovo,

in silenzio, prese a rovistare nella

memoria, dimenticandosi di me e del

mondo intero, come se si fosse allontanata

in un suo universo isolato, estraniandosi

da tutto e tramutandosi da persona di

carne e ossa nel fantasma di se stessa."

Sarà fantastico. E quando la nonna

morirà... Credi che morirà presto?》

《Può vivere ancora una ventina d'anni.》

《Che dici! Vivrà fino a cent'anni?... Ecco,

quando la nonna morirà》, si interruppe,

《Roquenval》, si fermò di nuovo, 《sarà

ven-du-ta.》

"L'idea di essermi innamorato di una

quindicenne mi riempiva di felicità e di

paura."

"Ero insoddisfatto, mi sentivo quasi

infelice, le cose non andavano come avrei

voluto."

"Era la fine di settembre, l'epoca in cui a

notti ventose e agitate seguono giornate

calde e luminose; la mattina esci in cerca

delle tracce della tempesta che ti ha

svegliato e hai udito attraverso le imposte:

qualcosa ha ululato nel camino, ha cigolato

e sbattuto in giardino, ha picchiato sulle

finestre a colpi di pioggia e di vento."

"Per farla breve doveva trattarsi di un

sogno, perché altrimenti non avrei mai

potuto sentirmi così distaccato dalla

realtà."

Aforismi tratti da Dino Buzzati, “Qualcosa era successo” e altri racconti

Aforismi di Angela Cappello …di Moreno Dardanelli …di Federica Pino …di Vincenzo Raccuglia

Da "Qualcosa era successo":

-Qualche cosa era successo e

noi sul treno non ne sapevamo

niente"

Da “Qualcosa era successo”:

"Che cosa era successo?

In città non avremmo più

trovato un'anima?

Finché la voce di una donna,

altissima e violenta come uno

sparo, ci diede un brivido."

Da “Qualcosa era successo”:

"Si era evidentemente

appoggiata alla sbarra per

godersi la vista del nostro

treno, superdirettissimo,

espresso del nord, simbolo per

quelle popolazioni incolte, di

miliardi, vita facile,

avventurieri, splendide valigie

di cuoio, celebrità , dive

cinematografiche, una volta al

giorno questo meraviglioso

spettacolo, e assolutamente

gratuito per giunta."

"Che cosa era successo? In città

non avremmo più trovato

un'anima? Finché la voce di

una donna, altissima e violenta

come uno sparo, ci diede un

brivido. -Aiuto! Aiuto!- urlava

e il grido si ripercosse sotto le

vitree volte con la vacua

sonorità dei luoghi per sempre

Qualcosa era successo:

"Napoli. Qui di solito il treno si

ferma. Non oggi il direttissimo.

Sfilarono rasente a noi le

vecchie case e nei cortili oscuri

vedemmo finestre illuminate e

in quelle stanze-fu un attimo-

uomini e donne chini a fare

involti e chiudere valigie,così

pareva. Oppure mi ingannavo

ed erano tutte fantasie?"

abbandonati."

Da "L'uccisione del drago":

-"Il drago pensava ai due figli e

per risparmiarli aveva rifiutato

la propria salvezza"

Da “L'uccisione del drago”:

"Me la sentivo, sussurrò il

governatore Andronico alla

moglie che tremava un poco.

Me la sentivo che doveva finire

malamente."

Da “L’uccisione del drago”:

"- sono vecchio, caro

governatore - fece l'altro - e ne

ho viste. Può darsi che sia tutta

una storia, ma potrebbe anche

essere vero; se fossi in voi, non

mi ci metterei."

" Strano. Adesso che erano

lontani dalla città , chiusi

dentro alle montagne, l'idea del

drago cominciava a sembrare

meno assurda."

L'uccisione del drago:

"Tutto sembrava finito,una

triste cosa da dimenticare e

nient'altro."

Da "Non aspettavano altro":

-"Molte cose succedono in un

minuto o due, molto riescono a

fare gli uomini in così piccolo

spazio di tempo"

Da “Non aspettavano altro”:

"Chi sentiva più il caldo? Il

pretesto sembrava

meraviglioso. Niente ormai

tratteneva il buttare fuori il

fondo dell'animo: il sozzo

carico di male che si tiene

Da “Non aspettavano altro”:

"Gli sguardi dei presenti erano

più che mai concentrati sulla

coppia e quando i due giovani

si avviarono alla scala per

risalire sulla via, il bisbiglio

tacque per un attimo"

Da “Non aspettavano altro”:

dentro per anni e nessuno si

accorge di avere."

"Dall'acqua, dove cercavano

conforto, gli sguardi della gente

si alzarono a quella bella

ragazza misurandola."

"Attraverso le sbarre, Anna tese

adagio verso il grillo una

piccola mano tremante, come

chiedendo aiuto."

"Attraverso le sbarre, Anna tese

adagio verso il grillo una

piccola mano tremante,come

chiedendo aiuto."

Aforismi tratti da J.L. Borges, La morte e la bussola; Il giardino dei sentieri che si

biforcano

Aforismi di Riccardo

Castigliola

…di Moreno Dardanelli …di Francesco Damiano …Matteo Chinnici …di Domenico Tanese

Da “La morte e la

bussola”:

"Proprio perché

progettano un quarto

delitto possiamo stare

tranquilli."

"La Morte e la bussola":

-"I tre luoghi, in effetti

erano equidistanti.

Simmetria nel tempo( 3

dicembre, 3 gennaio, 3

febbraio); simmetria

nello spazio, anche".

"La Morte e la bussola":

"Erik Lönnrot le studiò. I

tre luoghi, in effetti,

erano equidistanti.

Simmetria nel tempo;

simmetria nello spazio,

anche... Sentì,

all'improvviso che stava

per decifrare il mistero.

Un compasso e una

bussola completarono

quella brusca

intuizione."

"La Morte e la bussola":

"Tra i molti problemi sui

quali si esercitò la

temeraria perspicacia di

Lönnrot, nessuno è così

strano, così

rigorosamente strano,

come la serie periodica

di fatti di sangue che

culminarono nella villa

di Triste-le-Roy".

"La Morte e la bussola":

-"Allora non progettano

un quarto delitto?"

"Proprio perché

progettano un quarto

delitto possiamo stare

tranquilli."

"Indietreggiò di qualche

passo. Poi, molto

accuratamente, fece

fuoco."

-"Allora non progettano

un quarto delitto?"

"Proprio perché

progettano un quarto

delitto possiamo stare

"Un irlandese cercò di

convertirmi alla fede di

Gesù; mi ripeteva la

sentenza del goim: tutte

le strade portano a

"Erik Lönnrot le studiò. I

tre luoghi, erano

equidistanti. Simmetria

nel tempo( 3 Dicembre, 3

Gennaio, 3 Febbraio);

tranquilli".

Roma. Di notte, il mio

delirio si alimentava di

quella metafora: sentivo

che il mondo è un

labirinto, dal quale era

impossibile fuggire, dato

che tutte le strade, anche

se fingevano di andare al

nord o al sud, andavano

in realtà a Roma"

simmetria nello spazio".

-"Guardò gli alberi e il

cibo suddivisi in rombi

confusamente gialli,

verdi e rossi".

"Per la prossima volta

che l'ucciderò... Replicò

Scharlach... Le prometto

quel labirinto, che è

composto da un'unica

linea retta e che è

invisibile, incessante"

Da “Il giardino dei sentieri

che si biforcano”:

- "L'esecutore di

un'impresa atroce deve

immaginare di averla già

compiuta, deve imporsi

"Il giardino dei sentieri

che si biforcano".

-"Dissi a voce alta:"Devo

fuggire". Mi alzai senza

far rumore, in un'inutile

perfezione di silenzio,

Da “Il giardino dei

sentieri che si biforcano”

"Ricordo le parole finali,

ripetute in ogni

redazione come un

Da “Il giardino dei

sentieri che si biforcano”

"Per un istante pensai

che Richard Maden

avesse in qualche modo

Il giardino dei sentieri

che si biforcano

-"Madden era

implacabile. O meglio

era obbligato a essere

un avvenire altrettanto

irrevocabile del passato."

come se Madden mi

stesse già spiando".

comandamento segreto:

Così combatterono gli

eroi, tranquillo

l'ammirevole cuore,

violenta la spada,

rassegnato a uccidere e a

morire"

intuito il mio disperato

disegno. Molto presto

capii che era impossibile.

Il consiglio di girare

sempre a sinistra mi

ricordò che questo era il

procedimento abituale

per scoprire il cortile di

certi labirinti"

implacabile."

- "Ma sono un errore, un

fantasma."

-"L'esecutore di un

impresa atroce deve

immaginare di averla già

compiuta, deve imporsi

un avvenire altrettanto

irrevocabile del passato".

"Il labirinto dei sentieri

che si biforcano è un

enorme indovinello, o

parabola, il cui oggetto è

il tempo; quella causa

recondita gli impedisce

la menzione del suo

nome. Omettere sempre

una parola, ricorrere a

metafore inefficaci e a

perifrasi evidenti è forse

il modo più enfatico per

indicarla."

"Qualcosa si agitò nel

mio ricordo e pronunciai

con incomprensibile

sicurezza: <<il giardino

del mio antenato Ts'ui

Pên>>

<<il suo antenato?

Avanti!>>"

-"Giuro che la sua morte

fu istantanea: una

folgorazione."

-"Ho vinto in modo

abominevole: ho

comunicato a Berlino il

-" Sa che il mio problema

era quello di indicare la

città che si chiama

nome segreto della città

che devono attaccare.

Ieri l'hanno attaccata”.

Albert e che non ho

trovato altro mezzo se

non quello di uccidere

una persona con quel

nome."

Aforismi tratti da Stefan Zweig, Paura

Aforismi di Manfredi Àrbisi …di Valeria Moscatello

“Infine, il momento della scoperta

cominciò a diffondere una serenità

inattesa”

-"Non osava quasi guardarsi allo

specchio,temendo di scorgere una certa

diffidenza nel proprio sguardo, e tuttavia

era necessario controllare che nulla di

disordinato nell'abbigliamento rivelasse la

passione dell'ora appena trascorsa."

“Il […] continuo vomere aguzzo dell’unico

e infecondo pensiero che tutto fosse dolore

e pianto”

-"Le sue fantasticherie di adolescente che

sognava il grande amore e l'estasi della

passione si erano assopite nel placido

affetto dei primi anni di matrimonio e

nell'incanto giocoso di una precoce

maternità, ma adesso, all'approssimarsi dei

trent'anni, quelle fantasticherie

risorgevano."

“Andarsene via da quell’alloggio, da

quella casa, ritrovare lontano

dall’avventura il quieto universo”

-"E poi lì c'erano i suoi figli, suo marito, la

sua casa, quelle cose di cui, solo adesso che

stava per perderle, sentiva quanto fossero

parte essenziale della sua più profonda

esistenza."

Aforismi tratti da Max Frisch, Il silenzio. Un racconto dalla montagna

Aforismi di Manfredi

Àrbisi

…di Matteo Corona …di Vincenzo Cacioppo …di Domenico Tanese …di Federica Pepe

“Dai rami pendono i

licheni che come barbe

antiche ondeggiano

silenziosamente nel

vento.”•

-"Leuthold non ha mai

voluto essere una

persona ordinaria"

-"Leuthold non ha mai

voluto essere una

persona ordinaria

-"Non è un vero anelito,

né una vera fede, e

neanche si può piangere

come quando si era

ragazzi, non brucia il

petto, nessun gruppo

alla gola, e se anche si

volesse rotolare a terra,

sarebbe ridicolo e

bagnato, perché anche il

dolore non è più

sufficiente, neanche il

dolore, e si sta lì seduti,

con la disperazione

fredda e vuota...

Con il cuore morto."

-"Come qualcuno che

miri a una meta

fondamentale, o che

comunque pensi di

averne una e che si

concentri solo e

unicamente su quella

meta..."

“Non si può indurre la

grazia, con il tempo l’ha

capito, e si impara la

pazienza, anche se

-"Poi guardando a lungo

il blu, che sembra così

profondo quando si sta

sulla schiena e non si

-"O forse il viandante

sta ripensando al

passato;è una lunga

valle,e tredici anni sono

-"Fino a quando da

qualche parte si apre di

nuovo un buco: si

riconosce una profonda

-"Poteva ancora dirsi: hai

solo vent'anni, e ancora

tutto era possibile, e

come si era orgogliosi

che fosse ancora tutto

talvolta è difficile da

esercitare. Soprattutto

tra le persone che

soppesano solo il suo

presente, e non il suo

futuro. Ma si tace e si

aspetta, si fa quello che

appunto fanno le

persone ordinarie;

ovviamente nell’intimo

si sorride, perché si sa

che si sta facendo finta, e

che non si è persone

ordinarie, si sa che è solo

un’attesa, ma l’attesa di

qualcosa di speciale,

dello slancio, della

grazia, del compimento,

del senso…•

guarda altro, così

profondo e scuro come

se, al di là del giorno, si

potesse scorgere la notte

del mondo"

un lungo periodo e lui si

spinge sempre più in là

nei suoi ricordi

valle, più profonda e più

scura di quanto si

potesse pensare, e sui

ghiacciai di un pallore

cadaverico strisciano

ombre spettrali."

possibile!"

“Tiene la tazza in mano,

asciutta, come se avesse

dimenticato la sete.”

-" È una giornata che per

camminare non potrebbe

essere pi bella, una

giornata azzurra e non

tanto calda.Come

batuffoli bianchi le

nuvole pendono sulla

-"Sentiva solo di non

essere una persona come

le altre,come suo fratello

adulto,per esempio che

era fidanzato"

-"E però si sa bene che

non cancella nulla, quel

sonno, ci rinforza solo

per un'altra

disperazione, e la

mattina seguente non è

cambiato nulla, ma

valle, immobili, e io prati

friniscono i grilli"

comunque bisogna

alzarsi, intraprendere un

cammino senza via,

senza fede e senza meta,

senza senso, senza

niente, senza vocazione,

e solo per farsi vecchi,

sempre più vuoti e

sperduti..."

“Sembra non essere solo

una vita, ma solo

un’esistenza”•

-“Allora siamo solo

passaggi, veicoli di una

vita che si compiace di

sé e si basta.”

“Ma com’è bella la vita

quando si è stanchi e si

conosce il motivo per cui

svegliarsi la mattina. Lo

si conosce così di rado!, e

di continuo questo

alzarsi in un’esistenza

vuota e infruttuosa, a

volte si pensa di non

poterla sopportare oltre.

Ma si può essere

davvero molto disperati,

da sbattere la testa sul

tavolo, e a volte a volte

uno si prenderebbe la

testa fra le mani e la

lancerebbe contro il

muro, così che tutti i

pensieri schizzino fuori -

ma alla fine, prima o poi,

arriva il sonno, un sonno

più potente di tutto il

resto, più potente dei

nostri pensieri e della

disperazione, e che

semplicemente cancella

il pensiero prima che si

faccia letale. E però si sa

bene che non cancella

nulla, quel sonno, ci

rinforza solo per altra

disperazione, e la

mattina seguente non è

cambiato nulla, ma

comunque bisogna

alzarsi intraprendere un

cammino senza via,

senza fede e senza meta,

senza senso, senza

niente, senza vocazione,

e solo per farsi vecchi,

sempre più vuoti e

sperduti”

“Solo ai coleotteri più

valorosi vengono

restituite la libertà e la

vita, come giusto

riconoscimento, perché

tutto va guadagnato.”•

(detto da Irene)

“Un imperativo è

imperativo, e non ci

sono discussioni: perché

abbia deciso di tentare

proprio questa cresta,

che non è mai stata

scalata da nessuno;

niente dubbi né

domande, se davvero è

già abbastanza che

l’essere umano si ponga

un compito, ed è

indifferente se piaccia a

Dio o solo agli altri

uomini, se davvero

viene da un desiderio o

solo dalla

volontà…Imperativo è

imperativo.”

“A che scopo? E’ proprio

la domanda più scortese

che si possa fare alla

vita…”•

- "A che scopo?

È proprio la domanda

più scortese che si possa

fare alla vita..."

“Ci sono persone che

potrebbero fare tutto,

perché non sono portate

per nulla e per quelle è

particolarmente indicato

dedicarsi a ciò che è più

diffuso, insegnante in

tempo di pace e

luogotenente in tempo

di guerra…”•

“Ma può dare un senso

alla nostra vita

semplicemente il nostro

passarla ad altri?”

“Allora siamo solo

passaggi, veicoli di una

- “Allora siamo solo

passaggi, veicoli di una

vita che si compiace di

sé e si basta”•

vita che si compiace di

sé e si basta.”

Aforismi tratti da F. Scott Fitzgerald, Jelly-been e La parte posteriore del cammello

Aforismi di Riccardo Castigliola …di Marco Gerbino

Da “La parte posteriore del cammello”:

“Quella Medill lo voleva sposare e non lo

voleva sposare. Si stava divertendo così

tanto che odiava fare un passo così

definitivo. Nel frattempo, il loro

fidanzamento segreto durava da così a

lungo che sembrava potesse rompersi da

un momento all’altro sotto il suo stesso

peso.”

Da “La parte posteriore del cammello”:

-"Poi,quando tutto sembrava perduto, la

parte posteriore del cammello entrò a

curiosare nel negozio. "

“Si presentò cuore in mano, licenza e

ultimatum, e dopo cinque minuti stavano

litigando, uno scoppio di scoperta ostilità

che di solito si ha verso la fine di lunghe

guerre o lunghi fidanzamenti. Ne venne

fuori uno di quei tremendi momenti in cui

due persone che si amano si allontanano

bruscamente, si guardano con freddezza e

pensano che sia stato tutto un errore. Poi,

di solito, si baciano appassionatamente e

rassicurano l’altro che è tutta colpa loro.

Dillo che è tutta colpa mia. Dillo! Voglio

sentirtelo dire!

-" Da sopra la spalla, la parte anteriore del

cammello guardò la parte posteriore del

cammello e si scambiarono una strizzatina

d'occhi particolarmente sottile, misteriosa,

che solo i veri cammelli possono capire. "

Ma mentre la riconciliazione era tremante

nell’aria, mentre ognuno, in un certo qual

senso, la stava rimandando, in modo da

poterla godere più voluttuosamente e

sentimentalmente quando sarebbe

arrivata, furono interrotti per venti minuti

da una telefonata. Alla fine del

diciottesimo minuto Perry Parkhurst

spinto dall’orgoglio, dal sospetto e dalla

dignità offesa, si mise il lungo cappotto di

pelliccia, raccolse il morbido cappello

marroncino e uscì impettito dalla porta.”

“ «Lo bevo tutto il tuo champagne. Tutto

quanto, non m’importa se mi ammazza».

«Piantala, non fare il cretino! [...] Questa

roba prova che il mondo ha più di seimila

anni. È così antico che il tappo è

pietrificato. Devi tirarlo via con un

trapano».

«Portami su», disse Perry mogio. «Se quel

tappo vede il mio cuore salta via per pura

mortificazione».”

“Con l’informale audacia che era

l’impronta della serata, allungò una mano

e accarezzò delicatamente il naso del

cammello.

«Ciao, cammello».

Il cammello si mosse a disagio.

«Hai paura di me?», disse Betty,

sollevando un sopracciglio in segno di

riprovazione. «Non devi. Vedi io sono

un’incantatrice di serpenti ma sono

piuttosto brava anche coi cammelli».

Il cammello fece un lieve inchino e

qualcuno fece l’ovvio commento sulla bella

e la bestia.”

“Il cammello lasciò penzolare la testa con

aria lugubre.

«Vorrei che dicessi qualcosa», continuò

Betty dolcemente. «Dì che ti piaccio,

cammello. Dì che sono bellissima. Dì che ti

piacerebbe appartenere a un’incantatrice di

serpenti».

Al cammello sarebbe piaciuto.

«Vuoi ballare con me, cammello?».

Il cammello ci avrebbe provato.”

“Betty dedicò mezzora al cammello.

Dedicava almeno mezzora a tutti gli

uomini disponibili. Di solito era

sufficiente. Quando lei si avvicinava a un

nuovo uomo le debuttanti si disperdevano

a destra e a sinistra come una colonna

davanti a una mitragliatrice. E così a Perry

Parkhurst fu concesso il privilegio di

vedere il proprio amore come lo vedevano

gli altri. Betty civettò con lui

appassionatamente.”

“Questo paradiso dalle fragili fondamenta

crollò per un accorrere generale verso

l’ingresso della sala da ballo; iniziava il

cotillon.”

“A un segnale dell’orchestra tutti si

alzarono e cominciarono a ballare.

«Non è semplicemente delizioso?», sospirò

Betty. «Riesci a ballare?».

Perry annuì entusiasticamente. Si sentì

d’improvviso esuberante. Dopo tutto, era lì

in incognito che parlava col suo amore,

poteva fare l’occhiolino con superiorità al

mondo.

Così Perry ballò il cotillon. Dico ballò, ma

significa forzare la parola oltre i più

sfrenati sogni dei seguaci di Tersicore

appassionati di jazz.”

“«E adesso», continuò il cerimoniere,

«concluderemo il cotillon con il

matrimonio della Gioia con la Follia!». [...]

Sentì la risposta di Betty data con aria

divertita e disinvolta, e perfino in quella

pagliacciata il suono gli diede un brivido.”

“«Arrivederci, Betty», disse con voce rotta.

«Non dimenticarti di me nella tua ritrovata

felicità. [...] Ricordami con affetto. Betty».

Con un ultimo sguardo, si voltò per

andarsene, la testa china sul petto, mentre

sfiorava il pomo della porta.

«Arrivederci», ripeté. Girò la maniglia.

Ma a questo rumore i serpenti e la seta e i

capelli neri si precipitarono

impetuosamente verso di lui.

«Oh, Perry, non mi lasciare! Perry, portami

con te!».

Le lacrime le bagnavano il collo. Con

calma Perry l’abbracciò.

«Non m’importa», esclamò lei. «Ti amo e

se riesci a trovare un pastore a quest’ora ti

risposo e parto con te».

Da sopra la spalla, la parte anteriore del

cammello guardò la parte posteriore del

cammello e si scambiarono una strizzatina

d’occhi particolarmente sottile, misteriosa,

che solo i veri cammelli possono capire.”

Da “Jelly-bean”:

“«Jelly-bean», disse, «sei lì, Jelly-bean?

Credo…», e il suo lieve vacillare sembrava

parte di un sogno incantato. «Io credo che

tu meriti uno dei baci più dolci, Jelly-

bean».

Per un istante le sue braccia furono attorno

al suo collo, le sue labbra contro le sue.”

Da “Jelly-bean”:

-"Ora, se date del Jelly-Bean a uno di

Memphis probabilmente tirerà fuori una

bella corda robusta dalla tasca per

impiccarvi al palo del telegrafo. Se date del

Jelly-Bean a uno di New Orleans

probabilmente farà un ghigno e vi chiederà

chi porta vostra sorella al ballo del Mardi

Gras. "

“Si gettò sul letto stringendo con forza i

bordi.

«La amo», gridò. «Dio!».

Quando lo disse qualcosa dentro di lui si

sciolse come un groppo in gola. L’aria

diventò limpida e radiosa con l’alba e

voltandosi a faccia in giù cominciò a

singhiozzare sommessamente nel

cuscino.”

" Quella Medill lo voleva sposare e non lo

voleva sposare. Si stava divertendo così

tanto che non voleva fare il passo

definitivo."

“I negozi stavano chiudendo e gli ultimi

clienti sciamavano verso casa, quasi come

sospinti dalle sognanti evoluzioni di una

giostra che girava lenta.”

“La vide mettersi le mani sui fianchi, dire

qualcosa sottovoce e ridere. Anche l’uomo

rise e Jim provò un’improvvisa fitta di

dolore, un nuovo strano dolore. Era

passato un bagliore tra la coppia, un

raggio di bellezza da quel sole che l’aveva

scaldato fino a quel momento.

D’improvviso Jelly-bean si sentì come

un’erbaccia nell’ombra.”

“«È buffo», disse. «Questa… questa specie

d’infezione ha preso anche me».”

“«Nonvalgo una cicca. Il soprannome che

mi hanno dato significa che sono uno

molle e debole. Gente che non era nessuno

quando i miei erano qualcuno adesso

storce il naso quando m’incontra per

strada».”

Aforismi tratti da A. Nothomb, L’entrata di Cristo a Bruxelles e Senza nome

Aforismi di Giorgia Riolo …di Angela Cappello

Da “L’entrata di Cristo a Bruxelles”

"Salvator aveva bisogno di stare lontano

dall'uomo che era stato. L'ignominia non

solo del suo crimine,ma anche dei

sentimenti che aveva provato,gli appariva

adesso assolutamente evidente. << Non

voglio essere più niente di quello che sono

stato>>".

Da “L’entrata di Cristo a Bruxelles”

-"Non voglio essere più niente di quello

che sono stato."

"Non esisteva una sensazione equivalente

a quel rumore che attraversava l'essere: era

un'onda i implosione che si propagava a

ventaglio. Ogni volta che la campana

veniva colpita, la scatola cranica si

contraeva per poi dilatarsi ben al di là dei

suoi limiti originari. Il cervello allora

faceva la ruota,si pavoneggiava oltre le

proprie frontiere,fiero dell'immensità del

suo godimento."

-"Parigi è l'unica città al mondo in cui non

si ha bisogno di essere felici."

"Corse a cercare una pinzetta da

depilazione e, a dispetto di ogni prudenza,

-"Si convinse di essere ambizioso mentre il

suo non era che smisurato orgoglio."

senza neanche pensare che correva un

rischio terrificante, estrasse il chiodo dal

cranio della sua amata. Notò, nel farlo, che

togliere l'arma del crimine era più difficile

e più silenzioso che conficcarla, e pensò

che, se ne avesse avuto tempo, ne avrebbe

fatto delle teorie filosofiche."

"La cosa più strana era che lei lo amasse.

<<Perché mi ami?>>- le chiedeva,

consapevole tuttavia dell'assurdità della

domanda. Lei, che impiagava dieci minuti

a rispondere alla domanda 'che tempo fa?'

Diceva senza esitare: <<perché sei tu.>>

<<Sono io, e allora?>>

<<Sei tu. Quando ti avvicini a me, quando

mi prendi tra le mani, io ti riconosco.>>

Da “Senza nome”:

"Cominciarono i bizzarri flussi mentali che

precedono il sonno: <<Domani gli chiedo

dov'è la stazione più vicina, avranno

sicuramente una macchina per

accompagnarmici, perché non piaccio alle

donne, non sono più brutto degli altri,

mangerei una sogliola alla mugnaia, no ma

Da "Senza nome ":

-"Nel freddo c'era la sofferenza inebetita

degli uomini che il gelo aveva restituito

alla loro animalità."

una sogliola alla mugnaia a quest'ora, ti

vengono certe idee, sarà fantastico

spazzolarsi i denti domani, certo che sono

strani, questi tizi, le loro soap opera

devono avergli spappolato il cervello,sto

proprio bene in questo letto, faccio spesso

questo sogno strano e penetrante, no,

vecchio mio, questa non è farina del tuo

sacco...>>.

"Ci fu un vuoto di una durata

interminabile. Coincise forse con un

assopimento. Non lo so. So solo che ebbe

luogo il miracolo. La tramontana muggiva

attraverso l'infinito innevato quando mi

accorsi che qualcosa o qualcuno era venuto

a raggiungermi. Non so cosa fosse. So che

era di sesso femminile, non è forse il

sesso che si tende ad attribuire a qualcuno

che soccombe?"

-"Schiavo di qualcosa che non ha nome."

-"È fantastico non fare niente. Pochissima

gente ne è capace. "

Aforismi tratti da Jhumpa Lahiri, Solo bontà

Aforismi di Lucia Mesi …di Roberta Ruta …di Benedetta Prainito

-“Sentiva un legame nuovo con il fratello,

come se, dopo averlo considerato per anni

solo un bambino, fossero finalmente

diventati amici.”

- 《Bevono tutti nelle università

americane, immagino》Pronunciò la frase

come se il vizio del bere fosse un

passatempo studentesco, una frase che ci si

lascia alle spalle con il passare degli anni.

"Lei sperava in una sorellina,ma era comunque

felice di non essere più figlia unica, di avere

qualcuno che potesse colmare il vuoto che

sentiva in casa dei genitori"

-“Una parte di lei temeva che qualcosa

potesse farlo esplodere, inducendolo a

sparire un'altra volta.”

- "Udì Neel che si agitava nel lettino al

piano di sopra. Nel giro di un minuto si

sarebbe messo a strillare, per reclamare la

sua presenza, aspettandosi la colazione;

era ancora abbastanza piccolo per vedere

nella madre solo bontà, nient'altro."

"Sudha non nutriva tenerezza per la ragazzina

che era stata,non sentiva alcun legame

affettuoso con il proprio aspetto di allora o con

ciò che aveva fatto nell'infanzia. Provava

piuttosto un rimpianto incontenibile,senza

sapere bene per cosa"

-“Pensava al marito che non si fidava più

di lei, al figlio il cui pianto proprio in quel

momento la interruppe, alla famiglia che

quel mattino aveva rotto il guscio come un

pulcino, tipica e terribile quanto qualsiasi

altra.”

- "Pensava al marito che non si fidava più

di lei, al figlio il cui pianto proprio in quel

momento la interruppe, alla famiglia che

quel mattino aveva rotto il guscio come un

pulcino, tipica e terribile quanto qualsiasi

altra."

"Gli aveva dipinto un'immagine nebulosa dei

propri familiari e lui l'aveva assimilata come se

fosse una nota in fondo a un libro: un

particolare che la riguarda,ma destinato a

restare lontano dalla sua vista, a distanza di

sicurezza"

"Non riusciva ad accettarsi. Persino da

adulta,avrebbe solo voluto poter tornare

indietro e cambiare tutto"

Aforismi tratti da Thomas Hardy, Il violinista delle danze scozzesi

Aforismi di Federica Pepe …di Giulia Liuzza

-"Mentre suonava chiudeva

immancabilmente gli occhi; non usava mai

spartiti, ed era come se lasciasse vagare a

caso il suo violino nelle più struggenti

melodie che gente di campagna avesse mai

udito."

"Probabilmente il suo modo di suonare il

violino aveva molto a che fare con la sua

capacità di seduzione, e in campo

musicale, per dirla tutta, vantava un

talento molto peculiare e originale, un po’

come un predicatore travolgente".

-"[...]non poteva certo suonare il violino

come Zazzera, in quel modo che tirava

l'anima fuori dal corpo quasi come un filo

di ragno, fino a far sentire l'ascoltatore

debole come un fuscello e bramoso di

aggrapparsi a qualcosa."

"Fu prepotentemente invasa da un fremito,

e la mano cominciò a tremarle così forte

che non riusciva a poggiare il bicchiere."

-"L'irresistibile impulso alla danza, che il

violinista e il suo sapiente strumento erano

sempre stati capaci di suscitare in lei, ora la

stava catturando di nuovo, proprio come

in passato, forse alimentato dalla calda

miscela di gin e birra."

"Continuò così a ballare da sola, pensando

di avere un'aria di sfida. In realtà era

schiavizzata in modo abietto, vittima di

ogni onda della melodia, sondata

dall'occhio aperto del suo seduttore che la

penetrava come un succhiello".

-"Continuò così a ballare da sola, pensando

di avere un'aria di sfida. In realtà era

"Ella, così si chiamava, era una creatura

sensibile e palpitante, pronta a eludere la

schiavizzata in modo abietto, vittima di

ogni onda della melodia, sondata

dall'occhio aperto del suo seduttore che la

penetrava come un succhiello."

precisa consapevolezza dell'attività del

marito quando rifletteva sul fatto che tutto

ciò che egli costruiva mirava alla

distruzione della vita".

-"[...]ma non ritrovò ciò che aveva perso,

benché impegnasse ossessivamente tutto il

proprio tempo libero ad andare in giro per

le strade nella speranza d'incontrarla..."

Aforismi tratti da Fëdor Dostoevskij, La mansueta e Il sogno di un uomo ridicolo.

Aforismi di Alessandro Bullara …di Stefania Castelli

Da “La mansueta”:

-Quando venni con mai inconsueta cortesia in un amabile

conversazione con lei. Posseggo, infatti, una discreta educazione

e ho delle belle maniere. Hm. Fu allora che indovinai che era

buona e mansueta. Le ragazze buone e mansuete non fanno

resistenza troppo a lungo e, sebbene non si aprano molto, non

riescono assolutamente a schivare la conversazione: rispondono

con parsimonia, ma rispondono e quanto più la cosa va avanti,

tanto più rispondono, soltanto, se vi capita, non stancatevi.-

Da “La mansueta”: -"Ecco, fin che è qua, tutto ancora va bene: ogni momento mi avvicino a lei e la guardo; ma quando domani la porteranno via, come farò a rimanere da solo?"

-Innanzitutto la severità. È sotto il segno della severità, infatti, che

la introdusse in casa mia. In una parola, allora, benché fossi felice,

creai un vero e proprio sistema. Oh, senza alcuna forzatura, è

venuto fuori quasi da sé. Nè avrebbe potuto essere altrimenti, io

dovevo creare questo sistema in seguito a una circostanza

ineluttabile (perché, in effetti, calunnio me stesso?). Il sistema era

sincero. No, ascoltate, se si deve giudicare un uomo bisogna farlo

con cognizione di causa… Ascoltate!-

-"Le donne orgogliose piacciono soprattutto quando...be', quando ormai non dubiti più del tuo potere su di esse, non è vero."

-Vedete, la gioventù è generosa, voglio dire la gioventù, è

generosa è impulsiva, ma poca pazienza, appena qualcosa non

-"Vedete, la gioventù disprezza, per esempio, il denaro: io subito insistetti sul denaro che ella sempre di più cominciò a tacere."

va, ecco subito il disprezzo. Io invece avrei voluto la larghezza di

vedute, avrei voluto inculcarle proprio nel cuore e larghezza di

vedute, inculcargliela nello sguardo del cuore, nevvero?-

-"La donna innamorata, invece, oh, la donna innamorata venera perfino i difetti, perfino i delitti dell'essere amato."

-"Sedici anni, la prima giovinezza: che cosa ne avrebbe potuto capire delle mie giustificazioni, delle mie sofferenze?"

Da "Il sogno di un uomo ridicolo":

-Io sono un uomo ridicolo. ra mi chiamano pazzo. Questo

sarebbe un avanzamento di grado, se io, per loro, non rimanessi

ridicolo come prima. Ma ormai non mi ci arrabbio più, adesso

tu i mi sono cari, persino quando ridono di me; anzi, allora mi

sono, non so come, particolarmente cari. Io stesso riderei con loro,

non già di me, ma per amore di loro, se nel guardarli non mi

sentissi così triste. Sono triste perché essi non conoscono la verità,

io invece la conosco. h, come è duro essere il solo a conoscere la

verità! Ma questo, loro, non lo capiranno. No, non lo capirebbero-

Da "Il sogno di un uomo ridicolo": -" Sono un uomo ridicolo. Adesso poi loro dicono che sono pazzo. Sarebbe un avanzamento di grado, se per loro non rimanessi pur sempre ridicolo come prima. Ma adesso ormai non mi arrabbio più, adesso li trovo tutti cari, anche quando ridono di me, allora, anzi , li trovo persino per qualche motivo particolarmente cari. Mi metterei addirittura a ridere anch'io assieme a loro, non di me stesso, ma per amore loro, se non provassi tanta tristezza a guardarli. Provo tristezza però essi non conoscono la verità, mentre io la conosco."

-I sogni, si sa, sono un fatto straordinariamente strano: una cosa

la vediamo nella nostra mente con una chiarezza spaventosa, con

-"Ma nessuno di loro sapeva né sospettava che se c'era al mondo una persona che meglio di tutti gli altri era consapevole di essere

una rifinitura dei dettagli minuziosa, da orefice, mentre altre le

sorvoliamo senza notarle affatto, per esempio lo spazio e il

tempo. I sogni sono mossi non dalla ragione, ma dal desiderio,

non dalla testa, ma dal cuore, ma, ciononostante, quali

ingegnosissime acrobazie ha compiuto talvolta la mia ragione in

sogno! Tra parentesi ad essa in sogno accadono cose

assolutamente inconcepibili. Mio fratello, per esempio, è morto

cinque anni fa. Talvolta io lo vedo in sogno: egli partecipa

vivamente alle mie faccende, noi siamo vivamente interessati

l’uno all’altro, eppure durante tutta la durata del sogno io so e

ricordo perfettamente che mio fratello è morto e seppellito. Come

mai allora non mi meraviglio affatto che, benché sia morto, egli

tuttavia sia lì accanto a me e si dia premura delle mie cose

insieme a me? Perché la mia ragione ammette tutto questo?-

ridicola, quella ero io, e proprio questa era la cosa che mi faceva

più rabbia, il fatto che essi non lo sapessero, benché di ciò fossi io il colpevole, infatti io sono sempre stato così orgoglioso che mai e per nulla al mondo ho voluto confessarlo a nessuno."

-Io ho bisogno di soffrire per amare-

-...ma ditemi: chi non si è mai perso? Noi tutti siamo diretti verso

un punto ben preciso, o almeno tentiamo di farlo, dall’uomo più

saggio all’ultimo dei criminali, solo che scegliamo strade diverse.

Questa è una vecchia verità, ma ora c’è qualcosa di nuovo: io non

posso perdermi più di tanto. Perchè io ho visto la Verità, ho visto

e so che gli uomini possono essere belli e felici senza perdere la

capacità di vivere in Terra. Io non voglio e non posso credere che

il male per gli uomini sia la normalità. Purtroppo loro non fanno

che ridere di questa mia fede. Ma come posso non crederci? Io ho

visto la Verità, non me la sono inventata, l’ho vista, l’ho vista, e la

sua immagine vivente ha colmato la mia anima per sempre.-

-"Forse perché nella mia anima è cresciuta una spaventosa angoscia per una circostanza che ormai era infinitamente al di sopra di me, e precisamente per la consapevolezza che avevo ormai raggiunto, che al mondo ovunque tutto è indifferente."

-"Vedete, per quanto tutto mi fosse indifferente, tuttavia il dolore,

per esempio, lo avvertivo. Se qualcuno mi avesse colpito avrei sentito dolore. Lo stesso in senso morale: se fosse accaduto qualcosa di molto pietoso avrei provato pietà, proprio come quando ancora nella mia vita non mi era tutto indifferente."

-"Un sogno? Ma che cos'è un sogno? E la nostra vita non è forse

un sogno? Dirò di più: sia pure, sia pure che questo non debba mai avversari e che il paradiso non possa esistere (di ciò mi rendo ben conto!) - cionondimeno io continuerò a predicare."

Aforismi tratti da Arthur Conan Doyle, Uno studio in rosso

Aforismi di Francesco Damiano Aforismi di Maria Cirino

"Uno studio in rosso, eh? Perché non usare qualche termine pittorico. Il filo scarlatto dell'omicidio si dipana lungo l'incolore matassa della vita; e noi abbiamo il dovere di dipanarlo, e isolarlo, e tirarlo fuori da

capo a fondo."

-“Se non fosse stato per lei, non ci sarei andato e così avrei perduto lo studio migliore che mi sia mai capitato: uno studio in rosso, eh? Perché non usare qualche termine pittorico. Il filo scarlatto

dell’omicidio che si dipana lungo l’incolore matassa della vita; e noi abbiamo il dovere di dipanarlo, e isolarlo, e tirarlo fuori da capo a fondo.”

"<Non ha importanza>, rispose e , gettandosi il fucile in spalla sia allontano a lunghi passi dentro la gola e nel cuore delle montagne, verso le tante delle belve feroci. E fra di esse nessuna era feroce e pericolosa quanto lui."

-“E’ un errore confodere ciò che è strano con ciò che è misterioso. Spesso, il delitto più banale è il più incomprensibile proprio perché non presenta aspetti insoliti o particolari, da cui si possono trarre delle deduzioni.”

"<Vede>, spiegò, <secondo me, in origine il cervello umano è come un attico vuoto che uno deve riempire con i mobili che preferisce. Uno sciocco assimila ogni sorta di ciarpame gli viene a tiro, così che le nozioni che potrebbero essergli utili vengono spinte fuori o, nella migliore delle

-“[…] Anno dopo anno, diventava semprè più alta e più forte, il colorito più acceso, il passo più elastico. Molti viaggiatori lungo la strada che costeggiava la fattoria di Ferrier sentivano riaccendersi nella mente pensieri a lungo dimenticati, guardando quella figuretta agile che si aggirava nei

ipotesi, accatastate alla rinfusa con

un'infinità di altre cose, di modo che ha difficoltà a ritrovarle. Un operaio abile, invece, sta molto attento a ciò che immagazzina nel suo attico-cervello. Non vi metterà altro che gli strumenti che possono aiutarlo nel suo lavoro, ma di questi strumenti ne ha un vasto

assortimento, e tutto in perfetto ordine. È sbagliato pensare che quella piccola stanza abbia pareti elastiche che possono allargarsi a piacimento. Creda a me, viene sempre un giorno in cui ogni nozione in più gliene fa dimenticare un'altra che aveva prima. È estremamente importante, quindi, che le nozioni utili non

estromettano quelle utili.>"

campi di grano, o incontrandola in groppa

al cavallo pezzato di suo padre, che ella cavalcava con la facilità e la grazia di una vera figlia dell’Ovest.”

Aforismi tratti da Augusto Biachi Rizzi, Montsé

Aforismi di Sara Alaimo

-<<Meglio vivere ancora un anno come mi pare che morire domani sotto il bisturi o magari -peggio ancora! -rimanere imbalsamata su una sedia a rotelle per il resto dei miei giorni >>

-"quanto dolore può sopportare un'anima?"

-<<sapere di poter morire da un momento all'altro rende la vita più eccitante, e la rende anche molto più libera. Vuoi mettere la libertà di chi non ha futuro? ...>>

-<<in tutte le famiglie c'è il bene ma c'é anche il male...>>.

-<<... Ognuno di noi ha bisogno di almeno una persona che lo conosca davvero>>.

Aforismi tratti da Hanif Kureishi, Il Budda delle periferie

Aforismi di Riccardo Castigliola

“«I rimorsi i sensi di colpa e ci distruggeranno!» «Fanno parte di me.» «Ti prego, per favore, liberati la mente da questo pensiero.» Ma come avrebbe potuto? Gravava su di lui come acqua che si deposita su un tetto di latta: lo fa arrugginire, corrode, marcisce giorno dopo giorno.”

“«Qui, in questo capitalismo dei sentimenti, nessuno si preoccupa degli altri, non è così?» «Si, è vero,» ammise Jamila. «Ognuno è abbandonato a se stesso. [...]» «Ma cos'è che vuoi realmente?» chiese lei. Changez esitò, guardandola implorante. Allora lei disse, velocemente, fatalmente, forse senza pensarci bene: «Ti piacerebbe venire con me?» Lui annuì, incapace di credere alle sue orecchie.”

“Quello dell'attore è uno strano mestiere. Bisogna convincere la gente che si è qualcun altro, che quello che vedono non sei tu. Il modo migliore per farlo è questo: quando

reciti, quando impersoni un altro, devi essere te stesso. Per rendere reale il tuo personaggio devi pescare dal tuo vero io. [...] Più reciti avvicinandoti alla tua vera personalità e meglio è. Il colmo del paradosso: per avere successo nelle vesti di un altro devi essere te stesso.”

“Mentre camminavamo e ci guardavamo intorno, Changez parlava di quanto gli piacessero gli inglesi, di quanto fossero gentili e a modo. «Sono gentiluomini. Specialmente le donne. Non cercano di fregarti sempre come fanno gli indiani.» Questi gentiluomini avevano facce da malati; la loro pelle era grigia. Le case popolari sembravano prigioni da campo tirate su alla meno peggio; cani razzolavano in giro; l'immondizia volava dappertutto; sui muri erano disegnati dei graffiti. Erano stati piantati dei piccoli alberi con una rete metallica protettiva intorno, ma erano stati ugualmente sradicati. I negozi vendevano solo vestiti fuori moda e di cattiva qualità. Tutto sembrava povero e misero, specie quando cercava di avere un tono. Changez doveva avere pensato la stessa cosa. Disse: «Forse qui mi sento a casa perché mi ricorda Calcutta.»

“Ma per essere veramente liberi dovevano prima disfarsi di tutta l'amarezza e il

risentimento. E com'era possibile se l'amarezza e il risentimento rinascevano giorno dopo giorno?”

“Ero diventato indifferente. Non mi importava quello che mi accadeva. A volte ero pieno di rabbia, me per la maggior parte del tempo non sentivo nulla; non ero mai stato così totalmente insensibile in tutta la mia vita.”

“Riuscivo a pensare solo a quanto sembravano piccoli e intimiditi mamma e papà, come erano fragili con i capelli grigi, e quanto innaturale era la distanza che tenevano fra loro. Tutta la vita pensi ai genitori come a mostri, soffocanti e protettivi, che detengono un potere immenso su di te e poi un giorno ti volti, li cogli di sorpresa, e ti accorgi che in realtà sono solo persone deboli e timide che cercano di cavarsela come possono.”

“Cercavamo sì di vivere dal momento che non avevamo altra scelta, facendo finta di niente, come se non fossimo soli, come se non dovesse mai arrivare il momento in cui ognuno di noi avrebbe capito che la sua vita era finita e che stava correndo senza freni contro un muro di mattoni.”

“Però la depressione, l'insofferenza, il desiderio di mutilarmi con i cocci di bottiglia, le crisi di pianto e l'intorpidimento interiore non accennavamo a diminuire, come pure l'incapacità di alzarmi dal letto per giorni di fila, e l'impressione che il mondo volesse schiacciarmi. Sapevo che non sarei diventato matto, anche se mi auguravo quello sfogo, la libertà di lasciarmi andare. Aspettavo solo di guarire.”

“Un momento siamo bambini allegri e sereni, smontiamo le macchine per vedere cosa c'è dentro e amiamo gli orsi polari, e il momento dopo ci gettiamo ubriachi e piangenti giù dalle scale; la nostra vita è finita. Odiamo la vita e odiamo la morte.”

“Come sembrava ottusamente contento Changez, alla fine. Il suo amore era incrollabile; era vero, assoluto, sapeva quello che provava. E Jamila era contenta di lasciarsi amare. Poteva fare quello che voleva, Changez l'avrebbe sempre messa davanti a tutti; l'amava più di quanto amasse se stesso.”