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INDICE Eccolo, ce l’abbiamo fatta! Avete aspettato tanto, ma finalmente è pronta per tutti gli affezionati lettori l’edizione 2013-2014 del “De Amicis Times”, il giornalino degli studenti del nostro istituto. Troverete in queste pagine articoli di ogni genere, dallo sport alla cucina etnica, dai sondaggi ai commenti sull’attualità. Anche alcune classi hanno dato il loro contributo con i loro lavori più belli. Come ogni testata che si rispetti abbamo avuto anche il contributo del nostro inviato speciale che con i suoi articoli ha reso il nostro giornalino ancora più prezioso. -La redazione pag. 2 -È difficile diventare grandi pag. 8 -Scrittori in erba pag. 11 -Inviato speciale pag. 15 -L’amicizia non si chiede pag. 19 -Scuole superiori pag. 23 -Le scuole del futuro pag. 25 Esperienze di ex alunni pag. 26 -Natale 2013 pag. 30 -Giovani talenti pag. 31 -Tutti al cinema pag. 32 -Musica che passione pag. 34 -Amici dei fornelli pag. 38 -Descrizioni divertenti pag. 43 -La pagina sportiva pag. 46 automobilismo pag. 49 pallavolo pag. 53 olimpiadi invernali 2014 BUONA LETTURA! pag. 56 -Quattro salti nel fantasy pag. 61 -Ti consiglio questi libri pag. 69 -Barzellette pag. 74

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Page 1: INDICE - icdeamicislissone.edu.it · Mi piace smontare le cose per vedere come sono fatte e come funzionano. ... Il mio rendimento a scuola è medio; le materie che mi piacciono di

INDICE

Eccolo, ce l’abbiamo fatta! Avete aspettato tanto, ma finalmente è pronta per tutti gli affezionati lettori l’edizione 2013-2014 del “De Amicis Times”, il giornalino degli studenti del nostro istituto. Troverete in queste pagine articoli di ogni genere, dallo sport alla cucina etnica, dai sondaggi ai commenti sull’attualità. Anche alcune classi hanno dato il loro contributo con i loro lavori più belli. Come ogni testata che si rispetti abbamo avuto anche il contributo del nostro inviato speciale che con i suoi articoli ha reso il nostro giornalino ancora più prezioso.

-La redazione pag. 2

-È difficile diventare grandi pag. 8

-Scrittori in erba pag. 11

-Inviato speciale pag. 15

-L’amicizia non si chiede pag. 19

-Scuole superiori pag. 23

-Le scuole del futuro pag. 25

Esperienze di ex alunni pag. 26

-Natale 2013 pag. 30

-Giovani talenti pag. 31

-Tutti al cinema pag. 32

-Musica che passione pag. 34

-Amici dei fornelli pag. 38

-Descrizioni divertenti pag. 43

-La pagina sportiva pag. 46

automobilismo pag. 49

pallavolo pag. 53 olimpiadi invernali 2014BUONA LETTURA! pag. 56

-Quattro salti nel fantasy pag. 61

-Ti consiglio questi libri pag. 69

-Barzellette pag. 74

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LA REDAZIONE SI PRESENTA

Ciao sono Alessandro Brigatti della terza E di Bareggia. Sono un ragazzo molto disponibile, ma a volte irritabile, soprattutto quando mi dicono “nanetto”. Sono di statura media e di corporatura esile, ho i capelli castano chiaro con gli occhi blu. Mi piace smontare le cose per vedere come sono fatte e come funzionano. Mi piace anche fare esperimenti di ogni genere: qualche tempo fa per esempio, ho aperto una sveglia che si trova ancora sulla mia scrivania smontata!! Mi piacciono tutti gli sport in particolare la F1; sono tifoso sfegatato di Alonso. Io pratico il basket ma anche il kart ed ero quarto nel campionato italiano, ma

rompendomi il braccio ho saltato le ultime due gare e ho concluso ottavo.

Ciao sono Marta, della terza D. La mia passione è la pallavolo; mi alleno tre volte alla settimana, mentre il sabato o la

domenica ho la partita. E’ uno sport che mi piace molto perché sono in continuo movimento!

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Inoltre mi piace ascoltare la musica, soprattutto la musica “house”, uscire con gli amici e scattare fotografie . Fisicamente sono abbastanza alta, magra, ho occhi verdi e capelli biondi. Sono una persona simpatica, generosa, gentile e piuttosto timida e, come dicono alcuni miei amici, sono un po’ lenta a capire le battute!!! ☺ Il mio rendimento a scuola è medio; le materie che mi piacciono di più sono matematica, arte e educazione fisica. L’anno prossimo vorrei fare il Liceo delle Scienze Umane.

Ciao sono Gaia, della 3° F. Sono una ragazza solare, allegra, estroversa,

disponibile…QUESTO è QUELLO CHE DICONO I MIEI AMICI! Pratico pallavolo, gioco nel Volley Macherio e mi alleno 3 o 4 volte alla settimana. CREDO SIA uno sport stupendo, nel quale il gioco di squadra è fondamentale E IO fortunatamente ho delle compagne di squadra fantastiche! Oltre allo sport mi piace ascoltare la musica e uscire cgli amici.

on

A scuola mi piace studiare particolarmente le lingue, probabilmente l’anno prossimo farò il Lic eo Linguistico.

Ciao mi chiamo Noman, ho 14 anni e frequento la terza E. Le mie materie preferite sono tecnologia, arte ed educazione fisica. Mi incuriosisce molto il mondo dei motori, per questo motivo da grande vorrei fare il meccanico ed occuparmi delle riparazioni delle automobili. Il mio sport preferito è il calcio, tifo per Milan anche se non seguo tutte le partite. Esco con miei amici e mi piace stare con loro,giocare a calcio, passeggiare per la città e

chiacchierare. Nel tempo libero gioco spesso al computer; mi interessano i giochi di guerra

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Sono Samuele Grandesso e ho tantissimi soprannomi; quelli che mi piacciono di più sono koala e benzinaio, quello che non mi piace…non lo dico. La mia classe è la mitica 3°E e i miei compagni sono tutti simpatici. Io sono un ragazzo di 13 anni solare, aperto ma a volte anche un po’ brontolone. Mi piace chiacchierare, ridere e fare scherzi. I miei interessi sono il calcio, l’automobilismo e il motociclismo, oltre agli amici. Le mie materie scolastiche preferite sono lo spagnolo e l’intervallo. Dopo le scuole medie vorrei frequentare un Istituto Tecnico per diventare idraulico e seguire le orme di mio papà. I miei amici mi ritengono simpatico, ma ogni tanto non mi ascoltano, soprattutto quando dico stupidate.

IL BOMBER

Sono Riccardo autieri. Sono della 3D. Sono un ragazzo di 14 anni,mi piace scherzare con gli amici e sono sempre disponibile verso gli altri. Il mio interesse più grande è il calcio, infatti gioco all’OSM VEDUGGIO, una grande squadra. Sono un tifoso sfegatato della Juventus e non mi perdo una sua partita. Il mio calciatore preferito del passato è Alessandro Del Piero,invece tra i giocatori attuali preferisco ARTHURO VIDAL. Dicono di me che sono una persona scatenata e simpatica. La mia materia preferita è educazione fisica.

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MATTEO PER GLI AMICI:

Ciao sono Matteo della terza F. Mi piace ascoltare musica e stare con gli amici; sono alto, occhi verdi, simpatico, gentile, generoso e, se proprio devo trovarmi un difetto, credo di essere un po’ pessimista. Mi interessano il calcio e le moto. La mia passione sono i videogiochi ai quali mi dedico nel tempo libero (non sempre); mi piace giocarci e sono abbastanza esperto.

Mi chiamo Leonardo, “Leo”

per gli amici, e sono un futuro DJ. Frequento la scuola De Amicis nella mitica classe terza “F”. A scuola mi piace seguire le lezioni di musica, storia e matematica. Adoro stare con i miei compagni e sogno di poterli incontrare di più al di fuori dell’orario scolastico. Ritengo di essere un ragazzo gentile, simpatico e un po’ spiritoso. Nel tempo libero mi rilasso ascoltando musica e creando compilation personali, ne ho già realizzate 5. Mi piace molto ascoltare la radio, in modo particolare le stazioni “Discoradio” e “M2O”. Amo la musica “Pop” e soprattutto quella “Dance”; il mio idolo è David Guetta, che ho potuto apprezzare dal vivo, assistendo ad un suo concerto il primo febbraio alla fiera Rho di Milano.

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Questi simboli sono il mio nome e il suo significato e in qualche modo la mia personalità Ciao a tutti ☺. Il mio nome è Samanta Levato, per gli amici Semy o Samy. Frequento l’istituto De Amicis e faccio parte della 3^F. Uno dei miei passatempi preferiti è il nuoto, infatti mi piacerebbe tanto praticarlo nel pomeriggio, Mi piace molto cantare e ascoltare la musica nel tempo libero. Sono una ragazza simpatica, a volta un pochino pigra, allegra e gentile. Io ho due doti: una è la buona pronuncia nelle lingue straniere, la seconda è la capacità di capire bene le persone. Ho avuto tanti soprannomi, ma il mio preferito è PANNA, perché è un soprannome che può esprimere la dolcezza di una persona. In questo giornale mi occuperò delle sezioni di cucina e cinema. In cucina mi piace osservare le diversità delle ricette provenienti da tutto il mondo. Mi piace molto anche essere aggiornata sui nuovi talenti e sui film usciti in America, gli attori, le STAR e ciò che pensano uno dell’altro

Ciao sono Stefano della 3F, ma per gli amici sono Stenno Sono un ragazzo di media statura e ho gli occhi verdi e i capelli castano chiaro. Mi piace giocare a tennis e mi alleno due volte alla settimana; ogni tanto vado a fare un’immersione con il club di subacquea. Il mio hobby è la tecnologia e tutto ciò che riguarda il mondo dei computer. Le mie materie preferite sono matematica e scienze, infatti l’anno prossimo mi iscriverò al liceo scientifico.

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Ciao sono Nicolò, frequento la 3D. Mi piace sgommare con la bici, andare a cavallo, nuotare, giocare a frisbee e a calcio. Mi diverto a scroccare la merenda ai miei compagni L’anno prossimo vorrei frequentare una scuola di giardinaggio

Ciao sono Martina , ho tredici anni e sono nata il 29 luglio. Mi piace molto cantare e ascoltare musica ; sono alta e un po’ timida, soprattutto nelle interrogazioni a scuola , invece con le mie amiche sono più sciolta. La mia passione è cantare, sono molto intonata, adoro la musica emi piace ascoltarla ovunque.

I miei compagni di classe mi trovano troppo timida, ma faccio di tutto per non sembrare così. Il mio soprannome è marmellata perché sono una ragazza dolcissima. Ho scelto di parlare di film perché io ne sono molto appassionata, soprattutto di avventura e fantasy . Ho scelto di parlare anche di cucina perché mi piace molto cucinare e imparare a fare nuovi piatti ed è una cosa che mi servirà anche per il futuro, visto che per l’anno prossimo mi sono iscritta al corso di panettiere e pasticciere.

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E’ DIFFICILE DIVENTARE GRANDI!

Riflessioni in classe

L’ adolescenza è un periodo di cambiamenti su tanti fronti. E’ considerato un momento di passaggio, tanto che gli esperti lo hanno definito con il participio presente del verbo “adolescere”, che significa appunto crescere. In questo periodo i cambiamenti si notano, soprattutto quello fisici. Nelle ragazze si vedono già un po’ prima, dalla seconda media, mentre nei ragazzi nel primo periodo delle superiori: aumenta l’ altezza, cambia la voce, cambiano le forme, si dimagrisce e si mutano i tratti del viso. Ci sono ragazzi che dopo queste variazioni vivono bene nel loro corpo, sono a loro agio, altri invece no, e passano questi anni a lamentarsi del loro aspetto. Gli altri cambiamenti, forse meno evidenti per chi non ti conosce bene e non ti sta vicino, sono quelli che riguardano la mente. Innanzitutto cambia il rapporto e la visione del genitore. Questi, che fino a qualche a qualche anno prima, era stato un punto di

riferimento per il ragazzo, la persona che aiuta sempre e alla quale chiedi consigli e racconti sempre tutto, adesso comincia ad essere criticata. Comincia ad essere ignorato ciò che dice, e non è più vista come un essere perfetto, ma come una persona normale, nella quale si possono trovare anche dei difetti. Ai genitori si portano molte più richieste; si chiede più libertà , maggiore autonomia e molta più fiducia. Le persone che “prendono il posto”dei genitori sono gli amici che diventano i principali punti di riferimento. In questo periodo si crede che i coetanei siano gli unici che ti possano capire, in realtà non è così, perché gli adulti hanno già passato queste cose e sanno come aiutarti, gli amici invece stanno passando esattamente quello che stai passando anche tu. Nasce il desiderio di far parte di un gruppo per sentirsi circondati da affetto e non sentirsi esclusi. Per questo i ragazzi sono disposti a fare di tutto per entrare nelle compagnie, persino a cambiare, anzi ad apparire qualcuno che non si è.

Gaia III F

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QUALCHE VOLTA GLI ADULTI SEMBRANO PROPRIO NON CAPIRCI. ECCO ALCUNI PENSIERI DEI

RAGAZZI DELLA TERZA F

“Anch’io mi sentito una vittima delle persone adulte, a me come alla maggior partedegli adolescenti, piace uscire. Ogni volta che devo uscire c’è sempre una guerra, soprattutto con mia mamma. Mia mamma mi crede ancora un bambino, non ha fiducia in me; io mi sento una vittima, anche se alla fine me la cavo sempre. Con mio padre ho un rapporto diverso, per me è quasi un fratello, in questa età è la spalla su cui piangere. Parlo molto di più con mio padre, perché mi capisce, invece mia mamma quando mi parla non mi fa sentire una persona grande, ma un bamboccio”. “Mi è capitato di non sentirmi capito, soprattutto quando continuano a farmi sempre la stessa domanda e quando mi sento compatito. Se mio padre comincia a prendermi in giro e continua, io mi arrabbio, e più mi arrabbio più mi prende in giro. Lo so, dovrei mantenere la calma, ma non riesco, soprattutto dopo una giornata di scuola, allora prendo e vado in camera mia e mi chiudo dentro. Mia mamma vorrebbe venire a consolarmi, ma io sono talmente arrabbiato con il mondo che non riesco ad accettare le sue scuse da parte di papà, sì perché mio padre è talmente testardo che non gli ho mai sentito dire scusa, per nessuna ragione. Spesso questo succede quando mangiamo, anche perché è una delle poche occasioni per parlare con tutta la famiglia, e lui le brucia così”.

È molto fastidioso non esser capiti, perché a volte un nostro problema agli adulti sembra stupido o senza senso, invece per noi è una questione di vita o di morte.

Quando parlo a mia madre delle discussioni che faccio con le mie amiche, lei banalizza o dice che non hanno senso; quando cerco aiuto in mio padre lui non capisce neanche di cosa stia parlando! Essere una pre-adolescente p molto frustrante perché nessuno al

di fuori dei tuoi coetanei ti capisce veramente. Confrontarmi con le mie amiche o discutere con loro per me è molto importante perché sono il mio punto di riferimento

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Caro diario, << Purtroppo anche oggi abbiamo subito gravi perdite >> urlò il generale Mc D. << abbiamo perso il diritto di uscire con gli amici il sabato e la possibilità di giocare alla Play Station finiti i compiti! >> Questa è una scena tratta dal film della mia vita ed è quella che accade a casa quando scoppia un litigio; litigi di questo genere sono molto frequenti, all’ordine del giorno, ma quando lo scontro supera un certo limite mi capita spesso di rifugiarmi a casa dei miei nonni e di abbandonare la prima linea. Nel bunker a prova di bomba il Sergente Pinuccio e il Caporal Francesco mi offrono ristoro e un buon cornetto gelato. Per fortuna ai periodi di guerra senza pietà si alternano periodi di pace. Di solito se faccio il bravo e se non faccio richieste azzardate, riesco a fare durare questa tregua anche per alcuni giorni. Questa è una cosa molto rara e quando accade, in casa si abbassa il volume delle urla e si cerca di essere cordiali. Questi brevi periodi sono perfetti per avanzare delle piccole richieste, come la pizza alla sera e dei periodi in cui possa giocare ai videogiochi o guardare un film, anche se sono in punizione. Le richieste pur insignificanti minano però l’equilibrio creatosi durante queste tregue e molto spesso fanno terminare la pace. Qualche volta però il dovere di buon figlio adorato mi chiama e sono costretto ad avanzare delle richieste; so che faranno sbocciare un nuovo litigio, però io ci provo lo stesso, sperando che vengano accettate. Le cose che solitamente chiedo sono maggiore libertà per le uscite con i miei amici e maggiore autonomia nelle faccende quotidiane come i compiti o lo studio. Chiedo che non mi controllino sempre e qualche mi diano fiducia e mi lascino per conto mio. Nei periodi che io chiamo “periodi di pace o tregue” in casa non si sente nemmeno una mosca volare e ognuno sta per conto suo. Alcune volte, molto, molto raramente, mi capita pure che la mamma mi inviti a fare un dolce, dei biscotti o una torta! Questo vuol dire restare nella stessa stanza dove si trova il nemico a fare un dolce per papà che preferisce non entrare in conflitto ed è neutrale: alla sera ascolta tutto quello che è successo durante la giornata e appoggia chi secondo lui ha ragione. Dopo cena, alcune volte cessiamo di combattere e ci riuniamo in sala a vedere la televisione. Spesso però io, per evitare altri conflitti, anche quando il sole è calato, mio rifugio dai nonni e li convinco a vedere quello che piace a me. Loro si lamentano un po’, ma poi iniziano ad incuriosirsi e a seguire il mio programma. Non so ancora quanto durerà questa aspra battaglia, però spero di restare ancora per qualche anno, perché ormai mi sono abituato alla vita da soldato e discutere, ribattere ed esprimere le mie idee urlando inizia a divertirmi. Ora devo scappare, ci vediamo alla prossima cronaca di guerra (credimi, sarà molto presto). Ciao

Andrea

PS: <<oggi tenteremo di riconquistarci il diritto di uscire con gli amici, signore>> … <<lo riconquisteremo a tutti i costi, signore!>>

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SCRITTORI IN ERBA Storie di paura della classe II D

Il rapimento misterioso

Di Cecilia Ungari

“Nell’ edificio regnava un assoluto silenzio; non una voce nel pian terreno, non un passo al piano di sopra. Dietro le tende, la finestra era spalancata, ma non si udiva né un passante sul marciapiede, né una macchina per strada……” Sono un investigatore privato di nome Martin Polomino e sto lavorando nella quiete più assoluta al mio quarantesimo caso. Tutto iniziò una mattina di novembre quando entrò nel mio studio una coppia che aveva un’ aria impaurita. Li feci accomodare e chiesi loro di raccontarmi il loro problema: mi dissero che erano andati a una cena di lavoro e, avendo un figlio di dodici anni, lo lasciarono a casa. Finita la cena, tornarono a casa, ma il figlio era sparito; lo cercarono per tutta la casa , ma invece che trovare il figlio, trovarono una lettera scritta al computer che intimava:”Per riavere indietro vostro figlio, portate cinquanta milioni di euro alla casa abbandonata vicino al porto a mezzanotte”. Se non avessero fatto così avrebbe fatto accadere qualcosa di orribile. Inoltre c’ era scritto di non chiamare la polizia se no l’ avrebbe ucciso. Io esaminai accuratamente la faccenda e mi misi a pensare un piano; mentre

pensavo si sentì squillare il telefono del marito, così lui rispose. Era proprio il criminale che diceva:”Non mi avete capito allora! Avevo detto niente polizia!” non capii come, ma sapeva dove si trovava la coppia quel momento; disse che stavolta non lo avrebbe ucciso , ma se avessero riprovato, avrebbero dovuto dire addio al loro figlio. Non fece in tempo a dire nulla , che il rapitore riattaccò. La faccenda si faceva sempre più complicata. Dopo qualche ora mi venne in mente che quella casa aveva due entrate, una davanti e una dietro; quella posteriore era chiusa, ma c’ era un buco dove sarei potuto entrare. Sicuramente lui si sarebbe fatto trovare all’ entrata davanti, IO quindi l’ avrei potuto sorprendere da dietro. I due coniugi sarebbero andati da lui con una valigetta vuota per fargli pensare di aver portato i soldi. La coppia accettò : a mezzanotte mi trovai dietro dietro la casa ed entrai dal buco e con cautela mi diressi verso l’ entrata principale. Come immaginavo c’ era il criminale con il figlio della coppia mentre era appena arrivato il marito che scendeva dall’ auto con la valigetta vuota.

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Aspettai che il marito si avvicinasse ancora un po’, successivamente saltai addosso al criminale e da lì partì un combattimento corpo a corpo. Il marito prese il figlio e corse in macchina a chiamare la polizia, in contemporaneo io tirai un pugno in

faccia al rapitore spaccandogli il naso e facendolo svenire. Dopo qualche minuto arrivò la polizia che arrestò il criminale; la coppia e il figlio mi ringraziarono , così io tornai al mio studio felice e trionfante.

Mai più di Simone Vegetti

“Nell’edificio regnava un assoluto silenzio: non una voce dal pian terreno, non un passo al piano di sopra. Dietro le tende la finestra era spalancata ma non si udiva né un passante sul marciapiede né una macchina per strada.” Sembrava che tutto fosse sparito, le persone scomparse. Corsi a controllare al piano superiore, ma niente; controllai sotto le scrivanie, dietro ai computer, forse si erano nascosti, non c’era anima viva. Tornai al piano terra: non un rumore, non un movimento, non un passo. Uscii dal mio studio; nelle strade le auto erano immobili, le verande dei negozi chiuse: come se qualcuno avesse risucchiato gli abitanti della città. L’unico rumore era il mio passo svelto, erravo per la città in cerca di qualcosa o meglio, di qualcuno. Sconsolato e ormai senza speranza, tornai a casa. Durante il rientro, continuai a cercare invano. Passarono giorni, settimane, mesi. Il cibo in casa scarseggiava; la città era stata colpita da un forte blackout, perciò le luci non funzionavano, la televisione sempre spenta.

La mia vita era cambiata, con il tempo diventavo sempre più debole, non avevo più forze a causa della mancanza di cibo; io cercavo di sopravvivere con quello che trovavo per le strade, nei prati e in qualunque altro posto. Ero diventato pazzo, non ragionavo più; un giorno, con uno strano attrezzo rovistando nei cassonetti in cerca di cibo, decisi di rompere le serrande, i vetri dei negozi per entrare in cerca di materiale per la sopravvivenza. Trovai, nei magazzini, scatole di frutta ormai avariata; nonostante il rivoltante odore, le mangiai, costretto a farlo se volevo sopravvivere. Decisi di andare a caccia di uccelli; ne catturai alcuni e li mangiai così com’erano. Erano ormai trascorsi due anni e io ero in crisi in preda a malattie che mi avevano colpito. Andai allora a cerca di pesci, percorrendo una spiaggia buia e deserta, mentre l’acqua del mare era sporca, verdastra. A quel punto svenni, ma ecco una luce nel cielo mi disse: “Tutti gli abitanti di questo mondo sono

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stati neutralizzati; tutti tranne uno, colui che potrà aiutarti a sopravvivere”. Dopo aver detto questo, la luce scomparve senza lasciare traccia. Subito iniziai a correre disperatamente. Nuotai per i mari mi avventurai per foreste ormai rase al suolo: ma nessuna traccia di quel uomo. In fin di vita caddi a terra. Passarono ancora mesi quando sentii strani rumori provenire da dietro l’angolo di un edificio. Corsi a controllare e una voce femminile mi

scosse violentemente: “E’ ora di alzarsi, e ora di andare a scuola!”. A quel punto capii che si era trattato di un sogno. Tornai alla realtà: mi alzai, feci colazione e mi preparai per andare a scuola. “Ah! dimenticavo, il mio nome è Christopher, Christopher Clanton”.

Johnny e la bara di Sharon di Lisa Iacullo

“Mi chiamo Johnny Coughlan, ma tutti mi chiamano Johnny Bara, perché ho i capelli neri e la pelle bianchissima. Dicono che assomiglia ad un vampiro. Forse pensate che Johnny Band sia un soprannome stupido, invece è tosto” È una mattina come tante e sto andando a scuola con il mio migliore amico Billy. Ad un tratto passiamo davanti a una casa abbandonata; è scura , tenebrosa e un po inquietante, strutturata su due piani. Vorremmo entrare, a dobbiamo andare a scuola, quindi decidiamo che la sera stessa, cioè la notte di Halloween saremmo andati ad esplorarla. Finita la scuola, io e Billy ci m,mascheriamo per non farci riconoscere: io mi metto un cappello e un mantello, mentre Billy si pittura il viso di verde e indossa un mantello. Usciti di casa ci incamminiamo verso l’edificio abbandonato. Ora siamo davanti alla costruzione, apriamo il cancello del giardino, camminiamo verso la porta e… BUMM !!

Si sente un forte rumore: Billy scappa urlando pere la paura, invece io sono curioso e decido di entrare. Apro la porta, e scendo le scale. Si sente lo scricchiolio delle vecchie assi di legno, mentre le finestre si aprono e si chiudono; Una vocina proveniente da un armadio, sussurra: “vieni Johnny, vieni da me”. Inizio ad avere un po’ di paura, ma proseguo; Mi avvicino all’ armadio, e tutto ad un tratto, si spalancano le ante: un soffio di vento mi catapulta nell’ armadio. Mi ritrovo misteriosamente sotto terra, in una tomba; qui ci sono vampiri, streghe, scheletri e zombie che stanno facendo una festa. Faccio amicizia con una vampira di nome Sharon; è pallida proprio come me, ha lunghissimi capelli neri e indossa una vestito nero. Balliamo, parliamo e ci divertiamo per tutta la notte fino al sorgere del sole, quando io devo ritornare a casa. Io però voglio rimanere con Sharon e le chiedo di venire con me sulla terra; lei

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dispiaciuta, mi risponde che non può altrimenti il sole la scioglierebbe. Allora le prometto che ogni sera di Halloween andrò a trovarla! Prima di partire, però, Sharon mi regala una piccola bara, che mi servirà come portale per tornare a trovarla. Quando arrivo a casa, nascondo

l’ intera esperienza a Billy e ai miei compagni di classe, che da quel giorno mi chiamavamo tutti Johnny perché tengo sempre con me la piccola bara che mi ha regalato Sharon.

Fuoco e inondazione di Stefano Mariani

“Nell’edificio regnava un assoluto silenzio; non una voce dal pianterreno, non un passo al piano di sopra. Dietro le tende, la finestra era spalancata, ma non si udiva ne un passante sul marciapiede, ne una macchina per strada.” Noi ragazzi eravamo molto curiosi, allora oltrepassammo la staccionata che ci separava dall’ “edificio-fantasma”. Il prato era ben curato e sparsi per il giardino, spuntavano come talpe, piccoli irrigatori. In un angolo c’era una casetta di legno, dove erano riposti ordinatamente molti attrezzi da giardino. Noi formammo il club Bassotti e, quando entrammo, incominciammo incuriositi a indagare ed esplorare. Intanto sentimmo scricchiolare il pavimento e sbattere le porte come se ci fosse un fantasma che entrava e usciva continuamente. Decidemmo allora di trascorrere la notte in quella struttura, raccontandoci storie di fantasmi e di paura; il seguente andammo a scuola e invtammo i nostri compagni ad un pigiama-party, ma quella non si rivelò una buona idea…

Appena arrivarono tutti, incominciammo a ballare e ascoltare musica ad alto volume. Nello stesso tempo Frank, il ragazzo più alto, urtò senza volerlo una lampada, che cadde violentemente, frantumandosi. Tutti continuarono a ballare senza accorgersi di nulla, mentre in breve tempo divampò un incendio. Prima che le fiamme avvolgessero completamente la struttura chiamai i vigili del fuoco, che in pochi secondi accorsero a domare l’incendio. Nello stesso momento ritornò il proprietario dell’edificio che domandò urlando cosa fosse successo. Noi Bassotti a malincuore rispondemmo in coro: “Fuoco e inondazione”. Entrammo nell’ edificio e, appena le fiamme furono spente decidemmo di aiutarlo a riordinare i piatti-zattere, i cuscini-boe, i mobili-isole e le pentole-pesci. Quando riuscimmo a sgomberare la struttura dall’ acqua, chiamammo i nostri genitori che rimproverarono ma i proprietario per l’aiuto donato, ci regalò una squisita fetta di torta al cioccolato.

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Direttamente dall’ospedale San Gerardo di Monza gli articoli del nostro

Mi chiamo Leonardo, ho tredici anni, abito a Lissone, ma da circa 3 mesi la mia seconda casa e’ diventata l’undicesimo piano dell’ospedale San Gerardo di Monza. Frequento la terza media ma, invece di essere io ad andare a scuola, e’ la scuola a venire da me! Mi piace molto curiosare e osservare, pormi domande e trovare le risposte; sto imparando ad apprezzare le cose piu’ semplici, come uscire in bici o andare a prendere un gelato con un amico o fare una passeggiata la sera; persino studiare comincia a piacermi di piu’!. Per il mio aspetto fisico bisogna fare una puntualizzazione: ho gli occhi castani, media altezza, generalmente ho i capelli castani e sono magro; in questo momento pero’ sono quasi calvo, con il viso un po’ gonfio. Di me dicono che sono un ragazzo molto timido, ma quando prendo confidenza divento l’opposto e sono molto espansivo. Gli stati d’animo variano in continuazione; di solito tendo a essere positivo e perciò solare e allegro, ma a volte vivo anche momenti di

debolezza. Ho una passione sfrenata per l’astronomia. Sin da quando ero un bambino facevo disperare i miei genitori, perche’ volevo uscire di casa e vedere la luna e le stelle che mi ipnotizzavano.

UN MEDICO CHE NON STACCA MAI

Il Dr. Momcilo Jankovic è un pediatra emato-oncologo, responsabile dell'unità operativa day hospital di ematologia pediatrica dell'Ospedale San Gerardo di Monza.

 

Sulla sua carriera si potrebbero scrivere libri interi, riguardo i suoi  studi,  le  sue  ricerche  e  i  suoi  successi  nel  lavoro,  ma quello  che  lo  rende  unico  è  la  grande  umanità  che  mostra verso i suoi piccoli pazienti e le loro famiglie. Lui lavora in un reparto particolare, in cui i bambini e gli adolescenti che sono ricoverati si ritrovano a combattere una guerra con il proprio corpo. Il percorso alla guarigione richiede tempi molto lunghi e  soprattutto  cure  molto  pesanti  e  per  questi  particolari  

pazienti è difficile trovare il modo giusto per capirlo, accettarlo e affrontarlo. Questo medico 

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ha trovato un modo speciale per comunicare ai ragazzi il problema: “Il corpo umano – spiega ‐ è  come un giardino  fiorito.  Il  giardino per essere bello ha  tre elementi  che  lo  rendono  tale: l’erba,  i  fiori,  le piante. Così  il corpo umano è formato dalle ossa, che contengono un tessuto molliccio che si chiama midollo che produce tre cellule: le piastrine, i globuli rossi e i globuli bianchi. Può capitare che nel giardino crescano spontaneamente delle erbacce e così anche nel nostro midollo può  succedere  che  crescano da  sole  cellule  cattive  che  impediscono a quelle buone  di  lavorare.  L’obbiettivo  è  quello  di  eliminare  una  per  una  queste  cellule  cattive, proprio come farebbe il giardiniere con le erbacce. Questo processo richiede dei mesi e tanta pazienza e fiducia sia da parte dei ragazzi sia da parte delle mamme e dei papà. È proprio qui che  interviene  Jankovic:  il  suo  straordinario  e  naturale  modo  di  trasmettere  ottimismo, tranquillità, positività, grinta,  è davvero unico.     Lui non è solo un medico, è un motivatore, uno psicologo, ma soprattutto un amico che ti lascia il suo numero e che ti invita a chiamarlo in  qualsiasi  momento  per  qualsiasi  cosa,  tanto  da  essere  stato  definito  “il  medico  che  non stacca mai:  per  chiunque  e  dovunque  ”.  Il  suo  semplice  sorriso  ha  una  potenza  incredibile, basta  per  darti  la  carica  necessaria  ad  andare  avanti  con  tanta  convinzione  e  per  uscirne vincitori.  Si  Potrebbe  continuare  a  scrivere  ore  sulla  sua  singolare  personalità, ma  è  giusto ricordare  che  anche  tanti  altri  medici  lavorano  con  lui.  Un  equipe  straordinaria,  affiatata, professionale e soprattutto appassionata. Sono medici e infermieri che fanno il loro lavoro con grande passione,  convinzione  e  che  riescono  a  sollevarti  il morale  soprattutto  nei momenti peggiori con i loro sorrisi.   

MARGHERITA HACK

Come dicevo nella mia presentazione, la passione della mia vita è l’astronomia e Margherita Hack è un esempio da seguire.

L'astrofisica si è spenta a Trieste per problemi cardiaci. E’ stata la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico nel nostro Paese, ha svolto un'importante attività di divulgazione e ha dato un considerevole contributo nella ricerca sugli astri. Ma è celebre anche per il suo impegno politico.  Margherita Hack nasce a Firenze nel 1922 dove cresce e si laurea in Fisica nel 1945. Fino al 1992 ha insegnato astronomia all’Università di Trieste. È 

stata la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico. Nel 1980, Magherita Hack diede vita, presso l’università di Trieste, a un “Istituto di Astronomia” che è stato poi sostituito nel 1985 da un “Dipartimento di Astronomia”, che la scienziata ha diretto fino al 1990. Dal 1982  

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ha inoltre curato una stretta collaborazione con la sezione astrofisica della ‘Scuola internazionale superiore di studi avanzati’.    GLI SCRITTI ‐ Margherita Hack nella sua lunga carriera ha alternato la stesura di testi scientifici universitari alla scrittura di testi a carattere divulgativo. Il trattato “Stellar Spettroscopy,  è considerato ancora oggi un testo fondamentale. Nel tempo Margherita Hack ha collaborato con numerosi giornali e periodici specializzati, fondando nel 1978 la rivista 

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“L’Astronomia” di cui è stata a lungo direttore. Nel 1980 ha ricevuto il premio “AccademiaLincei” e nel 1987 il premio “Cultura della Presidenza del Consiglio”. er me è stata una delle migliori scienziate dell’ultimo decennio,   per questo l’ ammiro e pero di far della mia passione un mestiere, come ha fatto lei. 

 dei 

Ps   

Intervista a Leo A cura di Samuele Grandesso, Marta Caspani e Nicolò Pacor  Abbiamo intervistato Leonardo quando era ricoverato in ospedale per il trapianto del midollo  Domanda: Da quanto sei in ospedale? Per quanto tempo dovrai stare ancora lì? Leo: Sono qui da 2 settimane esatte e ci dovrò stare per altre 2 o 3. Domanda: Per quale motivo sei in ospedale? Leo: Ho subito il trapianto di midollo osseo. Ora stiamo aspettando che “attacchi”. Domanda: Come ti trovi in ospedale? Leo: Sono solo in camera, mi annoio, ma cerco sempre di inventarmi qualcosa di nuovo. Domanda: Per esempio? Leo: Oggi mi hanno portato la cyclette e ho fatto un po’ di esercizio. Passo tanto tempo dormendo. Domanda: I dottori e le infermiere sono simpatici? Leo: Sì, sono simpatici bravi e intelligenti. Domanda: Le infermiere sono belle? Leo: Si, sono molto carine e anche giovani. Domanda: Il cibo è buono? Leo: Il cibo fa schifo, ma tanto in questo periodo non posso mangiare. Domanda: Hai trovato degli amici?? Leo: Sì, con qualcuno ci sentiamo spesso. Domanda: Ogni tanto parli con qualcuno? Leo: Ora no, perché non riesco per via di una mucosite che mi tormenta. Domanda: Il pagliaccio è simpatico? Leo: Sì, ma è piú adatto ai bambini piccoli. Lui è famoso per i palloncini; a una bambina una volta ha fatto la ballerina !. Domanda: Sappiamo che hai partecipato ad un concorso di astrofisica e lo hai vinto raccontaci un po’! Leo: Dovevo scrivere un tema sulla sonda Cassini, su dove mandarla se sugli anelli di Saturno o su due dei suoi satelliti. Al concorso partecipavano ragazzi dai 10 anni a 18; i vincitori avevano il proprio tema pubblicato sul sito della NASA. Io mi sono classificato primo.

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Proprio una settimana fa ho dovuto mandare una foto al centro di astrofisica dell'Ansa (una specie di NASA ma europea) e mi hanno detto che prima di pubblicarlo mi faranno un’ intervista. Domanda: Ci sono belle ragazze?? Leo: Le infermiere sono tutte belle, ma sono troppo grandi per me!!! Domanda: Hai un peluche o qualche oggetto particolare che ti fa compagnia? Leo: Ma ragazzi, ho superata da un pezzo l’età dei peluches!. Domanda: Quando i tuoi genitori vengono a trovarti?? Leo: Uno di loro é sempre con me, anche di notte. Domanda: Sei preoccupato per quello che ti è successo? Leo: Ormai è passato, ci vuole solo pazienza. Perché devo essere preoccupato? Domanda: Chi ti ha donato il midollo? Leo: Mia sorella Domanda: Era contenta di donartelo? Leo: Sì, era molto contenta. Domanda: Come sta ora lei? Leo: Sta molto bene; è stata in ospedale due giorni o poi è tornata alla sua vita normale Domanda: Quando verrai a trovarci a scuola?? Leo: Non so, quando i dottori mi diranno che posso, forse vi farò una sorpresa a fine maggio. Domanda: Dicci una cosa bella ed una brutta della tua giornata in ospedale. Leo: Brutta è che le giornate passano molto lentamente; le cose belle invece le devi cercare guardando tutto con ottimismo.

FORZA LEO!! Ritorna indice

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L’Amicizia…non si chiede! Caro Diario, 27/03/2014

In questo periodo, in classe, stiamo affrontando il tema dell'amicizia e del modo di relazionarsi con gli altri. Leggendo e discutendo in classe ho capito meglio anche cosa vuol dire essere amici. A proposito! Caro Diario, oggi ti voglio raccontare D'inizio di un'amicizia che si è formata durante le vacanze estive, al mare. Il secondo giorno, dopo che ero arrivato all'isola d'Elba , ero andato ad iscrivermi al torneo di tennis che si sarebbe svolto dietro la spiaggia. C'erano tantissimi partecipanti: ero molto contento di poter partecipare ad un torneo in cui mi sarei potuto confrontare con giocatori che non conoscevo :dopo aver vinto più di dieci sfide, mi sono trovato davanti un giocatore che dalla faccia avevo già capito essere un avversario molto forte ed anche arrogante: era vestito con una maglietta della "nike" con un teschio sulla parte anteriore ed un paio di pantaloncini bianchi. A metà della patita ero già in vantaggio e verso la fine sentivo che la tensione era alle stelle perché chi avesse vinto avrebbe potuto accedere alla finale. Potevo udire le parolacce che diceva quando sbagliava! Quando io feci il punto della vittoria il mio avversario corse subito dall'arbitro aggredendolo con parolacce e bestemmie. Il giocatore fu squalificato e io vinsi:il giorno do}t>, ho riconosciuto quel ragazzo che sedeva su uno scoglio solo soletto .lo sono andato a sedermi a fianco a lui, chiedendogli come si chiamava. Lui però non mi rispose.(io non ho mai saputo il suo nome).da quel momento però, tra me e quel ragazzo, si era creato un legame di amicizia che durò per tutta la vacanza, da quel momento io e lui andammo a divertirci insieme e in spiaggia insieme giocavamo. Adesso che ho studiato e riflettuto su come si costruisce un legame di amicizia, ho notato che il legame che ci univa era quasi perfetto, perché rispettava quasi tutti i principi su cui ho riflettuto in classe con i compagni. Ad esempio, io non ho mai "imprigionato" il mio amico, togliendogli la possibilità di esprimere la sua opinione, né gli ero sempre appiccicato .Comunque il fattore principale su cui si basava il mio rapporto di amicizia con lui è il PERDONO, perché io ho saputo ^ perdonare la sua brutta reazione durante il match. Secondo me, saper perdonare è una cosa fondamentale in una relazione di amicizia, perché tutti possiamo, sbagliare e se nessuno sa perdonare... l'amicizia è una cosa impossibile Non sapere perdonare può volere dire anche non

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accettare il fatto che noi uomini non siamo sempre perfetti e questo può portare anche a spezzare in legame così importante come quello GENITORI-FIGLI. Caro Diario adesso io spero che mi perdonerai per tutte le volte che ti lascio nelle mani dell'insegnante per farmi correggere tutto quello che io ti scrivo. Ciao diario, comportati bene con la prof.

27/03/2014

Caro diario,

oggi ti voglio raccontare un episodio che ti farà capire come io mi relaziono con gli altri, ma prima di farlo ti racconterò dello spettacolo teatrale:" lo me ne frego!". Questo spettacolo narra le storie di due amici molto legati, anche se sono molto diversi e di come sia facile spezzare una bella amicizia. Tutto inizia con due ragazzi (Biglia e Rospo) che sono molto diversi ( il primo è introverso, generoso e bravo a scuola; mentre il secondo è più estroverso e capace nello sport), lo mi sento più simile al primo perché anche io sono gentile e diretto nel relazionarmi con gli altri. Il rapporto tra i due viene però rovinato dall' arrivo di Robertino, un ragazzo più grande, che cambierà Rospo e lo farà diventare un bullo. Robertino è quello che io chiamo il " Resergente", cioè un ragazzo che si mette al di sopra degli altri e ti fa sentire inutile. Robertino era un' po' un "Prussiano"; infatti in storia stiamo affrontando il periodo in cui si affacciano in sopra due potenze nuove la Prussia e la Russia. Nella Prussia il re era detto "sergente" per la sua disciplina ferrea e la sua intolleranza verso qualsiasi cosa che non gli andasse bene. Lo spettacolo si è concluso con Biglia che dimostra di aver avuto ragione fin dall' inizio, perché lui ha fatto carriera come avvocato. Robertino è rimasto paralizzato a seguito di un incidente e implora Biglia di aiutarlo, mentre, Rospo, sarà processato per una serie di gravi crimini, ma sarà difeso proprio dall' avvocato Biglia. Caro diario, una persona che si relaziona con gli altri in modo prepotente non è una persona che avrà successo nella vita; al contrario di chi è gentile e ti considera suo amico non per sfruttarti, ma perché tiene a te. lo,con gli altri, mi relaziono in modo gentile e diretto, cioè cerco di avvicinarmi loro con cordialità ripetuta ma, allo stesso tempo, non sono uno che perde tempo, ma uno che ti parla subito, in modo spontaneo, cercando di far capire loro sì come sono e non come gli altri mi vorrebbero. Così nello stesso modo si comporta No, una delle protagoniste del brano letto in classe:" Lou e No". In questo brano una ragazza benestante, Lou, osserva tutti i comportamenti delle persone in metropolitana e da ogni loro singolo movimento riesce a capire le loro emozioni. Successivamente arriva No, una ragazza senzatetto, che si avvicina a Lou e le chiede

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una sigaretta, da mangiare e dei soldi. Ciò che però mi accomuna a lei è il fatto che No non si propone a Lou come una persona diversa da quello che è per piacerle di più, ma si racconta così com'è. Oggi sono andato all'oratorio e ho incontrato un ragazzo nuovo, arrivato da Matera, e nessuno lo voleva avvicinare, lo sono andato verso di lui, mi sono seduto vicino a lui per guardarlo più da vicino e, successivamente, abbiamo iniziato a parlare. Mi ha spiegato che nessuno vuole stare con lui perché è diverso^ questa cosa mi ha fatto riflettere. Sono arrivato alla conclusione che tutti coloro che non lo volevano come amico sbagliavano perché, secondo me, la cosa più importante su cui basare una vera amicizia è quella di non avere pregiudizi sugli altri in base alla loro religione, alla loro lingua, al loro aspetto fisico e alle abitudini. Questo concetto è bene spiegato nel brano letto in classe:" Lo straniero". In questo si racconta di quanto è difficile fare l'inviato speciale perché ci si deve adattare a una nuova città, a una nuova lingua,... ma, soprattutto bisogna riuscire a capire come pensa una persona di un altro paese. Zucconi afferma che non si devono avere pregiudizi sugli altri perché, pur non avendo le nostre stesse abitudini, si è accomunati dal fatto che ognuno di noi ha dei sogni e delle speranze, e questo è ciò che si dice:" Essere umani". Alla fine puoi dedurre che non si devono avere pregiudizi sugli altri, perché condividiamo tutti le stesse emozioni! Come disse il grande poeta e drammaturgo William Shakespeare:" Tutti sanguinano allo stesso modo, quando si pungono. Tutti ridono allo stesso modo, quando gli fai il solletico. E tutti considerano quelli che sono diversi da loro "strani" o "stranieri" Caro diario, per oggi è tutto, ci vediamo domani con nuove vicende da raccontare. Con affetto, Riccardo

Oggi sono andato a vedere uno spettacolo teatrale intitolato "lo me ne frego". Questo spettacolo era incentrato sul tema del bullismo e dello stare bene con gli altri. La storia narra di due amici formidabili, Biglia e Rospo: andavano airoratorio insieme, giocavano a pallone e passavano gran parte del tempo uniti. Rospo però iniziava a cambiare e a frequentare cattive compagnie: inizialmente sembrava essersi trovato un altro compagno di giochi, ma successivamente la cosa si aggravò. Iniziò a fare atti di bullismo verso Biglia insieme a Robertino (un bullo di 14 anni), chiedendogli dei soldi per realizzare un fantastico motorino fiammeggiante. Rospo divenuto così grande si trovò a dover confessare la sua colpevolezza per il furto di una banca e l'omicidio di un cittadino. Gli venne così assegnato un avvocato, e indovina chi si trovò davanti? Sì, proprio lui, Biglia che nonostante tutto ciò che aveva subito era disposto ancora ad aiutarlo. E così finì la storia. Diciamo che mi sono ritrovato sia in Rospo che in Biglia. Non sempre siamo disposti ad ascoltare tutto ciò che gli altri ci dicono, e a volte arriviamo anche a maltrattarli. E a volte siamo come Biglia perché a tutti capita di essere vittima di prese in giro, anche se bisogna sapersi difendere. Proprio l'altro giorno, per casp/1 stavamo parlando in classe di Frozen! Sono

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innamorato della colonna sonora di quel film!!! Ogni giorno ascolto la canzone "Let it go"... non ne posso fare a meno (OK, SONO STRANO. NON PUOI CAPIRMI). Comunque volevo parlarti un po' del film che è tutto incentrato sull'amicizia tra Elsa, principessa dai poteri di ghiaccio e Anna, sorella estroversa di Elsa. Ogni personaggio ha un ruolo ben preciso: le due sorelle potrebbero rappresentano la vera amicizia, mentre Hans invece (il principe che alla fine si rivela essere cattivo) rappresenta il tradimento proprio come fece Rospo con Biglia. Oltre al film che ho visto personalmente, in classe abbiamo letto molti brani suN'amicizia e sullo stare bene con gli altri. Precisamente ieri abbiamo letto "Lo straniero" in cui IPautore ci parla del suo mestiere dell' INVIATO SPECIALE. Sai in cosa consiste? Beh, è molto semplice. Se vuoi puoi farlo anche tu..impossibile. Devi trasferirti in un qualunque paese del mondo e spedire in Italia articoli riguardanti quella nazione. Ma non è finita qui! Per mandare articoli riguardanti quella nazione devi anche conoscere e rispettare gli usi e costumi di quel luogo. La frase che mio è piaciuta di più è stata "Dopotutto la parola straniero è sorella gemella della parola strano, o estraneo addirittura nell'antico greco si diceva barbaro". Tutti alla fine siamo considerati strani dagli altri: forse per gli usi e costumi o forse per il nostro carattere; ma siamo tutti uguali "Tutti sanguinano allo stesso modo. Tutti ridono allo stesso modo quando gli fai il solletico." Dice William Shakespeare. Dopo questa discussione potrei dirti che il mio modo di relazionarmi con gli altri è abbastanza aperto (soprattutto con te) e mi piace discutere con gli altri di un po' di tutto. Volevo finire la mia pagina di diario salutandoti e augurandoti buonanotte...Ciauuu!!!

IL TUO MATTEO

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LA SCUOLA SUPERIORE: LA PRIMA GRANDE

SCELTA. Caro Diario, come ben saprai, in questo periodo sto affrontando un momento molto difficile e nello stesso tempo molto importante della mia vita: la scelta della scuola superiore. Una scelta che non si riduce solamente al percorso scolastico che si decide di frequentare per almeno 2 anni: ma che in qualche modo influenzerà il mio futuro incidendo positivamente o negativamente su di esso. Ma veniamo al sodo. Tu ormai mi conosci da 2 anni e sai che, a scuola, le materie nelle quali sono bravo coincidono con quelle che richiedono maggiore concentrazione di ore di studio a casa (le lettere , la matematica, le scienze, l’inglese, lo spagnolo, la musica, etc), mentre non ho grandi capacità nel campo sportivo e in quello tecnologico e plastico. Questo naturalmente esclude la scelta di un liceo sportivo, di una scuola professionale e di un liceo artistico. Sempre attenendomi alle capacità che ti ho illustrato sopra, sarei adatto a frequentare un liceo classico, un liceo scientifico o un liceo linguistico. Fra queste possibilità, la prospettiva che mi adatta e di più è quella di frequentare un liceo classico dal momento che penso di possedere una spaccata capacità nello scientifico dei testi e nello studio della grammatica, della letteratura della storia e della geografia. Ho parlato di questa possibilità con i miei genitori, ma loro continuano insistere perché frequenti il liceo scientifico, dal momento che dista solo un km da casa mia e, secondo loro consente più “sbarchi professionali” di un liceo classico. Sono certo che tu obbietterai <<Ma la tua scelta della scuola da frequentare è una decisione di tua competenza, non dei tuo genitori>>. Certo, caro diario sicuramente la scelta della scuola da frequentare compete a me e non ai miei genitori ,ma loro facendo così vogliono solo il mio bene e non vogliono che, quando, fra 11 anni, (forse) avrò terminato il ciclo di studi universitari, io mi ritrovi con il titolo di studi in mano, ma senza riuscire a trovare un lavoro. In realtà sarei adatto anche a frequentare un liceo scientifico perché, come ti ho accennato prima, mantengo una buona media anche nell’ambito scientifico-matematico. Però, non so perché, qualcosa mi dice che, frequentando un liceo classico, avrei maggiori possibilità di successo che frequentando un liceo scientifico, e ho paura di trovarmi in grosse difficoltà seguendo l’opzione consigliata dai miei genitori. Mi viene in mente quello che ha detto il Dottor Cornaggia, sabato all’incontro con i professori delle scuole superiori: “la scelta di una scuola superiore non è un’operazione matematica; non ha una soluzione esatta, che è possibile considerare sicura al 100%”, e ancora “nella scelta della scuola superiore, una percentuale di rischio è sempre

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presente, e, secondo me, bisogna saper accettare i rischi che in generale la vita comporta”. Io seguirò il consiglio del Dottor Cornaggia: sceglierò una delle tre possibilità che ti ho presentato, mi impegnerò il piu’ possibile nello studio e saprò accettare tutti i rischi e le sfide che la vita mi presenterà.” Ciao caro diario, grazie per avermi ascoltato. Fabrizio. 3A Caro diario, è da tanto che non ti scrivo e... Comunque, sai che tra pochi mesi ci sarà l’iscrizione alla scuola superiore e…volevo parlarti proprio di questo! È da un po’ che con la nostra Prof. di italiano abbiamo iniziato l’attività di orientamento; all’inizio mi è sembrata una stupidaggine, mi chiedevo il perché di tutto questo! Con il passare dei giorni mi sono resa conto che non era del tutto una stupidaggine! Quest’attività di orientamento mi ha fatto riflettere un po’ sul mio carattere e sulla mia personalità: ho capito come sono! Intendo dire che ho riconosciuto alcune cose in me che non pensavo di avere! Ecco che arriva, dopo alcune settimane, il giorno dell’incontro con i Prof. delle superiori: non mi sono annoiata, anzi… ho capito che scuola vorrò fare veramente: il liceo scientifico! All’età di quattro anni, mio padre mi faceva guardare documentari molto interessanti: su interventi chirurgici, sulla storia dell’universo, sulla natura (con mia mamma!) e sui ritrovamenti di mummie, dei fossili di animali preistorici e della riesumazione dei corpi mummificati naturalmente! Strano ma vero. E da quel momento ho iniziato ad appassionarmi alla scienza ed ora è arrivato il momento di mettere in pratica tutto quello che so sulla scienza e sulle materie studiate in questi anni e intraprendere la strada per diventare qualcuno!! Se vuoi saperla tutta pochi anni fa avevo paura, ora invece, sono più tranquilla, perché so di potercela fare, anche se la strada sarà lunga e dura ed ovviamente dovrò dare il massimo! In famiglia non si parla d’altro; i miei genitori appoggiano la mia scelta, solo che… ogni giorno mia mamma mi dice: “ Devi dare il massimo e non devi accontentarti delle briciole degli altri!” ed ha ragione! Quindi… accendiamo i motori e… partiamo alla ricerca del vero pane e non delle briciole!

Adela 3° A Ritorna indice

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A cura di Alessandro Brigatti e

Samuele Grandesso Abbiamo chiesto ai ragazzi delle Terze di Bareggia quali sono le loro intenzioni per l’ anno prossimo.

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LiceiIstituti TecniciIstituti ProfessionaliCFP

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LiceoIstituto TecnicoIstituto ProfessionaleCFP

I nostri coetanei prediligono i licei, in particolare

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alunni

scienze umane

scientificoscienzeapplicatescientificotradizionale

classico

linguistico

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LE SCUOLE SUPERIORI: UN MONDO DA VIVERE

Sempre più spesso ci troviamo a riflettere su quello che sarà il nostro destino alle scuole superiori. Il futuro ci porta un po’ di inquietudine, cosi abbiamo deciso di contattare due ragazzi che hanno compiuto questo grande passo prima di noi. Abbiamo intervistato Valentina, che l’anno scorso ha scelto come scuola superiore il liceo classico al Maiorana di Desio e Amos,che invece si è iscritto al Corso di Formazione Professionale per diventare pasticciere. Valentina: Domanda: Come mai hai scelto questo percorso? Risposta: Perché mi interessavano le materie, soprattutto l’italiano; volevo inoltre imparare il greco e il latino per poter approfondire lo studio della loro civiltà e della loro letteratura. D: Che media hai adesso nei voti? R: Riesco a mantenermi sull’ otto e mezzo D: Complimenti! Quante ore studi al giorno? R: Sicuramente non meno di cinque, poi magari ci sono giorni in cui sono più libera ed altri in cui devo stare chiusa in casa e restare sui libri fino a notte inoltrata. D: E’ pesante? R: I primi mesi sono stati veramente difficili, ma poi con il tempo ti abitui. D: Qual è la materia più difficile? R: Sicuramente latino, anche perché ho il professore più severo della scuola D: E quella che ti piace di più? R: Greco, è stata una bella sorpresa D: Come sono in generale i prof?

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R: Chiedono molto, ma sono bravi. Alcuni sono particolarmente disponibili con noi ragazzi, altri per carattere tendono a essere meno espansivi D: E i nuovi compagni? R: Sono tutti simpatici. Ci si aiuta molto; appena sei in difficoltà, anche minima, la classe si “attiva”.. D: In classe si ride e si scherza o bisogna stare sempre seri? R: Si ride molto, ma tutti capiscono immediatamente quando c’è da stare seri . D: Quante ore di scuola fai al giorno? R: Dipende, alcuni giorni 4 e altri 5 D: Hai un giorno di “libertà”?

R: Solo il sabato pomeriggio, poi la domenica si torna a studiare

D: Hai dovuto rinunciare allo sport? R: Sì. Prima giocavo a pallavolo a livello agonistico; ho dovuto lasciarla completamente. D: Fai attività extrascolastiche? R: Si, il potenziamento di inglese e tra poco inizierò un corso di arrampicata D: Sei soddisfatta della tua scelta o ti piacerebbe cambiare? R: Sono molto soddisfatta della mia scelta e non la cambierei per niente al mondo. D: Cosa ti senti di consigliare ai ragazzi di terza media? R: Riposatevi bene dopo gli esami, godetevi l’estate, perché poi a settembre sarà tosto.

AMOS: Domanda: Come mai hai scelto questa scuola? Risposta: Mi piacerebbe diventare un panettiere o pasticciere, e poi sapevo che avrei avuto poco da studiare. D: Che media hai adesso? E alle medie? R: Adesso ho la media del 7; sono uscito dalle medie con un 8 28

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D: Quante ore studi al giorno? R: Ore?! 10 minuti ahahahah D: Quindi la scuola non ti impegna tanto R: No, per niente D: Qual è la materia più difficile? E la più facile ? R: Scienze mi richiede un po’ di attenzione in più, invece i laboratori e relazione sono una passeggiata. D: Come sono i prof.? R: Sono molto comprensivi; appena vedono che hai bisogno ti aiutano. D: E i tuoi compagni? R: Sono come me: hanno un obbiettivo ben preciso, sono persone concrete e anche molto simpatiche D: In classe si ride e si scherza o bisogna stare sempre attenti? R: Si ride molto, fin troppo D: Quante ore di scuola fai al giorno? R: Sei ore D: Hai dovuto rinunciare allo sport? R: No, anzi. Faccio calcio e mi alleno tre volte alla settimana più la partita. D: Senti ancora i tuoi compagni delle medie? R: Alcuni li vedo, altri non li ho più sentiti. D: Che laboratori svolgi? R: Pasticceria e panetteria D: Quale preferisci? R: Mi è stata data la possibilità di provarli entrambi, ma ora come ora non saprei decidere. D: Cosa ti senti di consigliare ai ragazzi di terza media? R: Consiglio loro di fare quello che desiderano e di non rinunciare ai loro sogni.

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Natale 2013

La collaborazione tra famiglie e scuola è per la nostra istituzione una realtà consolidata. Anche quest’ anno, grazie alle energie e alla buona volontà di tutti, la sottoiscrizione a premi di Natale è stato un successo. Grazie ai fondi raccolti saremo in grado di fare gli acquisti di cui abbiamo bisogno.

Mamme, papà e insegnanti all’opera per incartare i premi per i ragazzi.

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Quest’anno gli alunni di terza hanno partecipato al Primo Consiglio Comunale dei Ragazzi. In questa occasione hanno ricordato le vittime della shoah e delle foibe e hanno presentato un video di 30 minuti realizzato interamente da loro a scuola. Questo lavoro non sarebbe stato possibile senza il fondamentale aiuto di Samuele De Lazzari e Pietro Cavalletto di 3D e

Andrea Ripamonti, Stefano Carzaniga, Carlo Lambrughi e Samuele Rossi di 3F, che con la loro perizia informatica hanno montato e realizzato il filmato. Abbiamo intervistato questi ragazzi mentre terminavano il lavoro. D: Quanto tempo è stato necessario per realizzare il progetto? Andrea: Una settimana circa. D: Quante ore al giorno gli avete dedicato? Samuele R.: A scuola dalle 3 alle 5 ore. D: Come vi è venuta la passione per il computer? Carlo: Quando avevo 8 anni giocavo su internet con il computer di mio papà, poi alla cresima me ne hanno regalato uno e da lì è iniziata la mia passione. D: Quante ore al giorno passate al computer? Samuele D.: Dalle due alle quattro ore. D: L’uso del computer ostacola il vostro studio? Risponde Andrea per tutti: No!!! D: Quali sono le materie che preferite? Pietro: Musica, Tecnologia e Educazione Fisica Samuele R.: Geografia, Storia e Spagnolo. Carlo: Spagnolo, Tecnologia, Educazione Fisica. Andrea: Geografia, Storia, Educazione Fisica. Stefano: Matematica e Scienze. Samuele D.: Educazione Fisica, Inglese, Religione. D: Che scuola farete l’anno prossimo? Andrea: Liceo scientifico Samuele R.: Liceo delle scienze umane indirizzo economico-sociale (LESS) Samuele D.: Economia finanza e marketing. Pietro: Grafica e comunicazione Stefano: Liceo scientifico Carlo: Istituto professionale per il disegno del mobile

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A cura di Samanta Levato e Martina Paoniti Una cosa che ci accomuna è la passione per il cinema. Spesso, quando ci troviamo l’una a casa dell’altra, rivediamo film che ci hanno colpito particolarmente e di solito, quando ci sono giornate piovose, organizziamo serate in compagnia al cinema. Tra gli ultimi film usciti, questi sono quelli che ci sono piaciuti di più.

Sole a catinelle (2013)

Trama:"Se sarai promosso con tutti dieci. Papà ti regala una vacanza da sogno"È questa la promessa che Checco fa al figlio Nicolò. Fin qui tutto bene, il problema è che Checco, venditore di aspirapolvere in piena crisi sia con il fatturato che con la moglie, non può permettersi di regalare al figlio nemmeno un giorno al mare. E quando Nicolò riceve la pagella perfetta, la promessa va mantenuta. Il film è divertente, non scade mai nella volgarità; Checco Zalone ci fa sorridere, ma anche riflettere sui tempi che stiamo vivendo.

Prisoners (2013) Un padre di famiglia di Boston si trasforma in vigilante quando la figlia di sei anni e una sua amica vengono rapite. Ad affiancare l'uomo, credente convinto che si sente tradito da Dio e dalla legge, vi è un giovane agente di polizia che indaga sul caso. Quando trova il criminale colpevole del rapimento, il padre lo cattura e comincia a torturarlo nel disperato tentativo di scoprire se le due bambine sono ancora vive.

È un film molto bello, ma a certi tratti fa un po’ paura. La grinta e la voglia del padre di trovare le due bambine è fortissima.

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Un weekend da bamboccioni 2 (2013)

Trama: Il gruppo di amici capeggiati da Lenny si trova alle prese con un team di bulli d'ultima generazione. Lenny ha deciso di trasferirsi con la sua famiglia nella cittadina dove sia lui che i suoi amici sono cresciuti, ma stavolta saranno proprio i bamboccioni a dover incassare la lezione dai propri figli durante l'ultimo giorno di scuola.

Stai lontana da me (2013)

Trama: Jacopo è il miglior consulente matrimoniale su piazza: dategli una coppia ormai alla deriva e lui in men che non si dica ne farà un esempio di vita coniugale. Purtroppo l'unico caso che non riesce a risolvere è proprio il suo: da sempre infatti porta una sfortuna nera a tutte le donne che si fidanzano con lui. Alcune finiscono al Pronto Soccorso, altre ci rimettono la carriera e ad un certo punto l'unico rimedio diventa la fuga. Jacopo lo sa e, proprio per evitare disastri, impara a fuggire per primo. Ma un giorno incontra Sara.

Need for speed (2014) Trama: Per Tobey Marshall (Aaron Paul), un onesto meccanico che gestisce l’officina di famiglia e partecipa alle corse clandestine con gli amici nei weekend, la vita scorre felice. Ma il suo universo va in mille pezzi quando viene incastrato per un crimine che non ha commesso e finisce in prigione. Così, passa i due anni successivi con in mente una sola cosa: la vendetta. Mentre mette in discussione tutto quello in cui ha sempre creduto, è determinato a distruggere i suoi nemici, costi quel che costi.

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MUSICA CHE PASSIONE A cura di Leonardo Marchese

L’anno scorso tra i tanti regali di Natale ho trovato sotto l’albero un biglietto per

il concerto milanese di David Guetta. Ero già da tanto tempo un suo fan, ora sono

il fan numero uno!

DAVID GUETTA

David Guetta (Parigi, 7 novembre 1967) è un disc jockey e produttore discografico

francese.

Inizia la sua carriera negli anni Ottanta come DJ. Nel 2001 è co-fondatore di

Productions Gum e pubblica il suo primo album, Just a Little More Love. Nel 2004

pubblica Guetta Blaster e nel 2007 Pop Life. La sua fama e il successo aumentano nel

2009 con la produzione del singolo I Gotta Feeling per i Black Eyed Peas e con la

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pubblicazione del suo quarto album, One Love, che include le hit When Love Takes

Over con Kelly Rowland, Sexy Bitch con Akon, Gettin' Over You con Chris Willis,

Fergie & LMFAO, Memories con Kid Cudi e Night of Your Life con Jennifer Hudson.

Dal suo esordio ha venduto oltre 5 milioni di album e 20 milioni di singoli in tutto

il mondo.

Attualmente è uno dei più ricercati produttori musicali.

Durante la sua carriera ha collaborato con numerosi artisti pop e hip-hop tra cui Akon,

Kelly Rowland, Black Eyed Peas, Chris Willis, Estelle, Fergie, Flo Rida, Kid Cudi, Nicki

Minaj, LMFAO, Rihanna, Lil' Wayne, Ludacris, K'naan, Kylie Minogue, Taio Cruz, Snoop

Dogg, Madonna, Christina Aguilera, Will.I.Am e Jennifer Hudson.

Vita privata

Nel 1989 incontra, a Saint Tropez, Cathy Lobe e nel 1992 i due si sposano. La coppia

ha due figli: un maschio, di nome Tim-Elvis, nato il 9 febbraio 2004, ed una femmina,

di nome Angie, nata il 23 settembre \2007. È fratello minore dell'attrice Natalie

Guetta, che interpreta la perpetua Natalina nella serie televisiva Don Matteo.

Premi e riconoscimenti

• 2008: è stato eletto da "Dj Awards" come "Best House DJ"

• 2009: One Love vince come miglior album internazionale dell'anno

• 2009: votato da "Dj Magazine" come terzo miglior DJ al mondo dopo Armin Van

Buuren (primo) e Tiësto (secondo)

• 2009: viene nominato per cinque "Grammy awards", tre per One Love e due per

la canzone I Gotta Feeling in collaborazione con i Black Eyed Peas

• 2010: votato da "Dj Magazine" come secondo miglior DJ al mondo dopo Armin

Van Buuren

• 2011: votato da "Dj Magazine" come migliore DJ al mondo

• 2012: votato da "Dj Magazine" come quarto migliore DJ al mondo

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• 2013: votato da "Dj Magazine" come quinto migliore DJ al mondo

Consiglio ai lettori l’ascolto di “Ain’t a Party” (canzone presente nella mia ultima

compilation “On The Dancefloor vol. 5”) , una delle sue ultime canzoni, bella ma meno

famosa delle altre.

E’ un brano di 6:04 (completa), 3:14 nella versione diffusa nelle radio che unisce

diversi generi musicali dal rock alla hard dance ed è in grado di far scatenare

l’ascoltatore al massimo trasmettendogli energia e voglia di ballare. Evoca “Song 2”

dei Blur, ma in versione più da discoteca.

Nel testo Guetta invita l’ascoltatore a partecipare virtualmente ad una festa e

aggregarsi al gruppo di persone che ascoltano la sua canzone e hanno voglia di ballare

esageratamente.

PER ASCOLTARLA…

http://www.youtube.com/watch?v=Zv809IhklRA

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ON THE DANCEFLOOR VOL. 5 La nuova compilation di Leonardo Marchese

HO TERMINATO DI REALIZZARE IL CD IL GIORNO 23 NOVEMBRE 2013. NEL DISCO HO INSERITO HIT POP E DANCE FAMOSE COME “WAKE ME UP” DI AVICII O “SUMMERTIME SADNESS (CEDRIC GERVAIS REMIX)” DI LANA DEL REY e 4 BRANI APPENA PUBBLICATI DI EMPIRE OF THE SUN, BOB SINCLAR, EMINEM feat. RIHANNA E JAKE LA FURIA (UNO DEI RAPPER DEI CLUB DOGO). IL CD E’ TUTTO MIXATO, TRANNE LE BONUS TRACKS, CHE SONO CANZONI PIU’ TRANQUILLE. PER FARE IL CD HO UTILIZZATO IL MIO MIXER COLLEGATO AL PROGRAMMA “VIRTUAL DJ”, USANDO QUESTA VOLTA NEL MIX DEGLI EFFETTI SPECIALI, TRANNE NELLE PRIME TRE TRACCE. QUESTA E’ LA TRACKLIST:

1) DAFT PUNK feat. PHARRELL WILLIAMS “LOSE YOURSELF TO DANCE” 2) AVICII feat. ALOE BLACC “WAKE ME UP” 3) EMPIRE OF THE SUN “DNA (CALVIN HARRIS EXTENDED REMIX)” 4) AXWELL “CENTER OF THE UNIVERSE” 5) BENNY BENASSI feat. JOHN LEGEND “DANCE THE PAIN AWAY

(ORIGINAL MIX)” 6) BOB SINCLAR “CINDERELLA (SHE SAID HER NAME)” 7) LUMIDEE VS FATMAN SCOOP “DANCE 2013 (VOODOO & SERANO RADIO

EDIT)” 8) DAVID GUETTA & GLOWINTHEDARK feat. HARRISON “AIN’T A PARTY

(ORIGINAL MIX)” 9) LAJOR MAZER “WATCH OUT FOR THIS (BUMAYE) (DIMITRI VEGAS &

LIKE MIKE TOMORROWLAND REMIX)” 10) RAY FOXX feat. RACHEL K COLLIER “BOOM BOOM (HEARTBEAT)” 11) MARTIN GARRIX “ANIMALS (ORIGINAL MIX)” 12) DUCK SAUCE “IT’S YOU” 13) LANA DEL REY “SUMMERTIME SADNESS (CEDRIC GERVAIS REMIX)” 14) LADY GAGA “APPLAUSE”

BONUS TRACKS: 15) ELLIE GOULDING “BURN” 16) EMINEM feat. RIHANNA “THE MONSTER” 17) JAKE LA FURIA “GLI ANNI D’ORO” 18) LUCA CARBONI feat. FABRI FIBRA “FISICO & POLITICO”

ADESSO CHE AVETE LETTO LA TRACKLIST, SE VI HA INCURIOSITO, ANDATE DA LEO IN 3 F A PRENDERE LA COMPILATION!!!! ;) Ritorna indice

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A cura di: Samanta Levato & Martina Paoniti

ANTIPASTI MILLEFOGLIE DI PATATE Ingredienti: Patate Formaggio a piacere Olio per friggere Sale

Lavate le patate, sbucciatele e tagliatele a fettine spesse un paio di millimetri

Friggetele in abbondante olio di semi, Fate asciugare l’olio in eccesso, salatele e

pepatele. Tagliate il formaggio a strisce sottili Scegliete quattro fettine di patate

dalla forma simile. Mettete il formaggio su tutte le fette tranne una (che sarà quella

che andrà in cima). Io ho usato quattro fette per ogni millefoglie, ma potete variare

l’altezza a piacimento. Impilate le patate e mettetele in forno preriscaldato a 180

gradi (o nel microonde) giusto il tempo di far sciogliere il formaggio. PRIMI PIATTI : PASTA AL FORNO CON FORMAGGIO Ingredienti: Pasta corta Uova Sale e pepe

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Un po’ di salsiccia Parmigiano Provola Cuocete la pasta in abbondante acqua salata e scolatela al dente. Fatela

raffreddare.In una ciotola sbattete le uova con sale e pepe. Aggiungete la pasta, le

salsicce tagliate a pezzetti ed abbondante parmigiano. Versate in uno stampo del

diametro di 26cm rivestito di carta da forno. Dipende da quanto volete farla venire

alta! In foto vedete una teglia rettangolare perchè ho fatto doppie dosi. Spolverate

con altro parmigiano. Cuocete in forno ventilato preriscaldato a 200° per circa 30

minuti.Controllate che le uova si siano cotte! Sfornate ed aggiungete la provola

tagliata a cubetti. Cuocete altri 10 minuti.

SECONDI PIATTI : CORDON BLEU Ingredienti: Petto di pollo Prosciutto cotto Fontina Uovo e pane grattato Olio per friggere Sale

Prendete le fette di petto di pollo e, se sono troppo

spesse, battetele con un batticarne Mettete al centro il

formaggio e il prosciutto Chiudete i cordon bleu. Passate

i cordon bleu nell’uovo leggermente sbattuto e poi nel

pangrattato. Friggete in abbondante olio di semi, un paio

di minuti per lato Asciugate l’olio in eccesso, salate e

servite i vostri cordon bleu fatti in casa.

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DOLCI : CHEESECAKE AL TIRAMISU’ Ingredienti: Biscotti secchi Savoiardi Caffè Fogli di gelatina Mascarpone Zucchero Formaggio spalmabile Panna da montare Cacao amaro Tritate i biscotti in un mixer o mettendoli in un sacchetto e schiacciandoli con un

matterello. Foderate uno stampo a cerniera del diametro di 24 cm, rivestito alla base

di carta da forno. Tagliate i savoiardi a metà, Bagnateli nel caffè (senza inzupparli

troppo!) e metteteli in piedi lungo il bordo e Mettete in frigo. Mettete la gelatina ad

ammollare in acqua fredda per 5-10 minuti. Scaldate il caffè e scioglietevi la gelatina,

dopo averla strizzata. Lasciate intiepidire poi In una ciotola lavorate il mascarpone

con lo zucchero. Aggiungete il formaggio fresco. Aggiungete il caffè con la gelatina,

mescolando velocemente. Aggiungete la panna di latte montata, Versate nello stampo

del cheesecake. Coprite e mettete in frigo per 4-5 ore almeno. Spolverate con il cacao

amaro, e servite una bella fetta di cheesecake al tiramisu’. Ritorna indice

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A cura di Noman Hussain

I piatti della tradizione pakistana sono caratterizzati dall’uso abbondante di peperoncini rossi e verdi e di spezie profumate. Questi che ho scelto per voi sono tra i più conosciuti, quelli che si preparano in famiglia nei giorni di festa.

MASALAH DI POLLO

Ingredienti-Pollo a pezzi-Olio-Cipolla tritata-Polvere di peperoncino–Sale-Polvere di curcuma-Pomodori tritata-Acqua-Foglie di coriandolo

PREPARAZIONE

Scaldate l’olio in una casseruola e soffriggetevi la cipolla tritata, abbrustolendola un pochino.

Aggiungetevi la polvere di peperoncino, quella di zenzero, il sale, la polvere di curcuma, quella di coriandolo e soffriggete queste spezie per un paio di minuti.

Ora aggiungete i pomodori tritati e continuate a mescolare per 10 minuti o fino a che il burro si separi dalle spezie. Aggiungete, ora, i cubetti di pollo precedentemente passati nella medesima mistura di spezie, cioè il garam masalah, in modo tale che ne siano ricoperti. Aggiungete ½ tazza d’acqua e lasciate che il pollo cuocia a fuoco basso per 15 minuti. Rimuovete il coperchio, mescolate il pollo e lasciate cuocere per altri 10 minuti. Quando il burro inizia a separarsi dagli ingredienti, aggiungete ¼ di tazza d’acqua, cospargete di garam masalah e di foglie di coriandolo tritate e ricoprite la casseruola per 5-6 minuti.

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GULAB JAMUN Ingredienti: Latte-Aceto-Acqua-Zucchero.

Portate il latte ad ebollizione, quindi incorporatevi l’aceto così che il siero si separi. Buttate via la parte liquida facendo colare il composto attraverso un canovaccio. Versate dell’acqua fredda sopra la cagliata per raffreddarla e lavarla. Scartate l’acqua e appendete il canovaccio per 15-20 minuti per far colare l’acqua in eccesso. Mettete la cagliata in un mixer e frullatelo fino a che raggiunga una consistenza

morbida. Potete aggiungete solo un po’ (1 cucchiaino) d’acqua mentre frullate qualora il caglio sia troppo asciutto. Prestate attenzione a non aggiungere una quantità eccessiva d’acqua. Rimuovete l’impasto e fatene piccole palline (1cm di diametro). Mettete dell’acqua a bollire, assicuratevi che la profondità di 4-6cm . Aggiungete dello zucchero ad ebollizione nell’acqua per fare uno sciroppo, continuate a bollirlo e versate dolcemente le palline di cagliata nello sciroppo stesso. Lasciate cuocere le palline per 30-40 minuti, quindi rimuovete dal fuoco e fate raffreddare. Mettete le palline e lo sciroppo in un contenitore e mettete in frigorifero. Servite il dolce freddo.

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I ragazzi di 1 F si sono cimentati nella stesura di simpatiche descrizioni. Il primo oggetto a cui si sono dedicati è stato l’albero che vedono tutti i giorni dalla finestra della loro classe.

Nel giardino della nostra scuola ci sono diversi tipi di alberi. Quello davanti a me sembra un portamatite che contiene matite corte, lunghe e medie. Quando nel cortile della scuola c’è vento queste matite cominciano a muoversi e sembra quasi che vogliano disegnare in cielo. Io gli do una mano, idisegni per lui. È proprio un bell’ albero e, se potessi farlo diventare piccolo piccolo, sulla mia scrivania ci starebbe proprio bene! A guardarlo bene sembra proprio che mi sorridadeve essere anche un albero molto simpatico! Penso di aver scelto proprio l’albero migliore.

mmaginando

,

Rebecca Motta

Siamo a scuola, guardiamo fuori e vediamo una pianta di fico: i rami sembrano dita, dita che cercano il sole, cercano di essere alte, ma ormai questa forza si è spenta e si riaccenderà in primavera quando l’albero sarà nuovamente carico di fiori; adesso è scuro, cupo, il suo tronco è rugoso e non cresce più: dorme un sonno profondo. È triste vederlo qui, dovrebbe stare nei campi, con i suoi amici, carico di fiori e frutti, invece è destinato a stare dove non può conoscere la felicità! In autunno piange foglie amare perché è circondato da muri e pochi amici.

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Ormai si è abituato a sentire le urla dei prof. Mi sussurra che gli dispiace vedere i suoi amici di carta essere buttati via ,dunque mi implora: “rispetta la flora”..

Federica Stemma

L’ unico sempreverde del giardino è un vero e proprio gigante solitario. È alto e isolato e sembra triste e sconsolato. Ha dei rami robustissimi con tanti piccoli aghetti appuntiti che cadono con il vento, il suo parrucchiere di fiducia. Poverino, non ha nessuno con cui parlare e non può fare a meno di provare ad arrivare al cielo per parlare con lui, ma deve ancora crescere molto. La sua corteccia sembra un sentiero di montagna calpestato, ma chissà chi è capace di camminarci sopra. In autunno si fa più triste che mai, forse perché il cielo è sempre spento e triste, ma, al contrario degli altri alberi, lui rimane sempre verde e pieno di foglie. Sente molto la mancanza dei suoi amici e spesso diventa malinconico e,appena sente le urla dei ragazzi, cerca di nascondersi, ma inutilmente, perché le sue radici lo tengono attaccato al cemento e quindi invece di nascondersi lui diventa il nascondiglio per i ragazzi che giocano. A lui piacciono i ragazzi, perchè d’inverno sono gli unici che gli tengono compagnia e gli fanno passare la noia. Chissà che prima o poi arrivi qualche altro sempreverde a fargli compagnia, lui lo spera sempre.

Martina Rivolta

L’albero secondo me avrebbe preferito essere in un luogo diverso con altri amici sempreverdi, invece è nato nella nostra triste scuola. Con una compagnia un po’ più allegra si sarebbe sentito anche lui più felice, ma secondo me si sente speciale anche nella nostra cupa scuola, perché è un amico fedele per tutti i ragazzi, è sempre lì, ci guarda e si fa osservare come stiamo facendo ora. Quindi, anche se non ci sono i suoi amici alberi, può avere amici anche qui, può fare amicizia con noi.

Alessandro Vincenti

L’umidità che trasuda dal terreno disperde nell’aria un odore nauseabondo; tastando poco più su si sente la corteccia piena di rughe e di muschio che dà una lieve sensazione di morbidezza che contrasta con la durezza della corteccia stessa. Dà nel complesso un’idea di malinconia; sembra quasi che i rametti sottili vogliono andare fino al terreno per riprendere le loro foglie ormai cadute da tempo. Stanno aspettando malinconicamente la primavera e l’estate, per conoscere

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bene le nuove foglie e frutti, che sono il risultato ella tremenda sofferenza che questi alberi devono sopportare per quasi sei mesi. Auguro loro di vivere una bella vita, di godersi le estati e di non patire troppo gli inverni.

Marco Ferrara L’albero del cortile della scuola che si vede dalla nostra finestra è così triste che fa nascere dentro di me la sensazione più brutta del mondo: la malinconia. Ha i rami spogli, due foglie in croce. Mi dà l’impressione di volermi proteggere, ma è troppo debole semplicemente per proteggere se stesso, figuriamoci gli altri! Per non fare capire la sua sofferenza cerca di prendere dal suolo le sue foglie, ma non ci riesce perché le sue braccia sono troppo corte e mi viene voglia di aiutarlo, attaccandogli le foglie con la vinavil.

Alessia Bernardini

L’albero che ho davanti a me assomiglia ad una pista per le macchinine, perché ha parecchie strade che si incrociano e portano verso l’orizzonte. In basso sono più larghe e mentre salgono diventano sempre più sottili finché non arrivano in cima ai rami, dove le foglie sembrano degli autogrill. Le formiche che salgono assomigliano a tante macchine che si disperdono. Certe volte quando mi giro a guardarlo sembra che mi voglia rassicurare dicendomi: “Dai, manca poco. Resisti, la campanella sta per suonare”.

Mattia Sala

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SEMPRE CAMPIONI

A cura di Samuele Grandesso e Riccardo Autieri

BIOGRAFIA Diego Armando Maradona (Lanùs 30 ottobre 1960) è un allenatore di calcio, dirigente sportivo ed ex calciatore argentino, capitano della Nazionale argentina di calcio vincitrice del Mondiale del 1986.

È considerato da molti il più grande calciatore di tutti i tempi.

Ha partecipato a quattro edizioni dei mondiali: 1982, 1986, 1990, 1994, andando a segno nelle edizioni del 1982, 1986 e 1994 (ai mondiali del 1990 segnò solo ai rigori nella semifinale contro l'Italia). La Federazione

calcistica dell'Argentina (AFA) gli ha assegnato il titolo di "Miglior Calciatore Argentino di sempre" nel 1993[8].

Noto anche come El Pibe de Oro (Il Ragazzo d'Oro), ha militato nell'Argentinos Juniors, nel Boca Juniors, nel Barcellona, nel Napoli, nel Siviglia e nel Newell's Old Boys in una carriera da professionista più che ventennale. Alla fine del 2000 è stato eletto, da un sondaggio popolare indetto dalla FIFA, miglior calciatore del secolo.

Maradona condivide il titolo con Pelé, scelto invece dai "Grandi Elettori" della FIFA[10].

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Il suo gol realizzato contro la nazionale inglese, nei quarti di finale del 1986 è considerato il più grande gol del secolo.

VIDEO del gol

Fu eletto calciatore dell'anno nel 1986 dalla rivista inglese World Soccer[11] e occupa la 2a posizione, alle spalle di Pelé, nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo.

Nel 2012 viene premiato come Miglior Calciatore del Secolo ai Globe Soccer Awards.

Nel 2002 è stato inserito nella FIFA World Cup Dream Team[14], selezione formata dai migliori undici giocatori della storia dei Mondiali.

Ritenuto una delle figure più controverse della storia del calcio, fu sospeso due volte

per positività a test antidoping: nel 1991 e nel Mondiale 1994.

Successivamente è stato inserito da Pelé nella lista dei 125 migliori calciatori viventi divulgata il 4 marzo 2004, in occasione del centenario della federazione.

Nel novembre del 2008 è stato nominato CT dell'Argentina con il compito di condurre la nazionale nelle qualificazioni per i Mondiali del 2010.

BIOGRAFIA

Lionel Andrés Messi, noto anche con il diminutivo Leo (Rosario, 24 giugno 1987), è un calciatore argentino, attaccante del Barcellona e della Nazionale, di cui è il capitano.

Sovente paragonato a Diego Armando Maradona è considerato uno dei migliori calciatori del mondo e di tutti i tempi.

Vincitore dell'ultima edizione del Pallone d'oro e delle edizioni del 2009 e del 2012. Nel 2011 la UEFA lo è stato riconosciuto come Best Player in Europa.

Con il Barcellona ha conquistato sei volte la Primera División, sei Supercoppe di Spagna, due Coppe di Spagna, tre UEFA Champions League, due Supercoppe UEFA e due Mondiali per club.

Con la Nazionale argentina ha vinto il Mondiale Under 20 nel 2005 e la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Pechino nel 2008.

È l'unico giocatore ad aver vinto per quattro anni consecutivi la classifica dei marcatori della massima competizione continentale.

Per cinque volte consecutive (dal 2008 al 2012) è stato inserito nella squadra dell'anno UEFA.

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È altresì il calciatore che è andato a segno per il maggior numero di partite consecutive (19) in un campionato professionistico europeo.

Nel 14 giugno 2010, unitamente ad alcuni giocatori del FC Barcellona, appare nel video della canzone Waka Waka.

Nel luglio 2011 è stato dichiarato "Patrimonio storico sportivo dell'umanità insieme a Pelé e al messicano Hugo Sanchez".

LA MALATTIA DI MESSI

È vero che molti campioni del calcio non superavano il metro e 70 ma un problema di crescita è comunque considerato come un ostacolo. Proprio per questo i genitori di Messi hanno fatto in modo che la medicina risolvesse

l’insufficienza ormonale che impediva l’aumento di altezza del ragazzo. Purtroppo la terapia era troppo onerosa per l’Argentina ai tempi della crisi e così la famiglia Messi si è trasferita a Barcellona. Dopo un allenamento di prova di Lionel alla FC, la squadra ha deciso di garantire l’assistenza sanitaria al ragazzo. Essendo in età preadolescenziale aveva la speranza di risolvere il suo disturbo grazie a una terapia ormonale. E così, centimetro dopo centimetro, Messi oggi ha raggiunto il metro e 68.

I sacrifici del giovane Messi e della sua famiglia, la lotta contro la malattia e altri aneddoti della sua vita sono l'oggetto di un capitolo de “La bellezza e l'inferno” di Roberto Saviano.

Pavel Nedvěd (Cheb, 30 agosto ’72)

Già militante in patria nel Dukla Praga e nello Sparta Praga, vanta 91 presenze per la

l

Vice-campione d'Europa sia a livello di e

Tra il 2003 e il 2005 viene incluso per 3 anni

L'AFS, classificando i 100 più grandi

È il miglior calciatore ceco del decennio 1993-2003 secondo le riviste ceche Mladá fronta DNES e Lidové noviny.

Repubblica Ceca; ha giocato in Italia da1996, dapprima nella Lazio e, dal 2001 al 2009, nella Juventus

nazionale che di club, ha vinto un Pallond'oro. Pelé lo ha inserito nella lista dei 125migliori calciatori in quel momento viventi, redatta in occasione del Centenario della FIFA.

consecutivi nella squadra dell'anno UEFA.

calciatori di sempre secondo un criteriopuramente statistico, lo ha incluso al 34º posto.

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Veniva soprannominato “Furia ceca” dai tifosi

A cura di: Alessandro Brigatti

VETTEL VINC MONDIALE

Sebastian Vettel è nato a Heppenheim,

elheim, il 3 e

o d

E IL QUARTO TITOLO

da poco ribattezzata Vettluglio del 1987. In pochi anni, grazie allsue qualità di pilota, è arrivato alla classe regina, la F1. E’ stato quattro volte consecutive campione del monddi Formula 1 dal 2010 al 2013 con la ReBull di Adrian Newey.

E’ detentore di diversi record , tra cui

in

il nuovo sistema punti attivo dal 2010) e

ndicativi delle qualità del pilota – e del

subito al secondo giro

re a e dopo e

o

ETTEL DITTATORE, ALTRI SOLO SUDDITI

prima curva ha perso tantissimo tempo per rientrare a box e cambiare alettone, e Webber che, partito anche lui come il ferrarista con le gomme dure, si è dovuto ritirare per un problema all’ alternatore. Vettel a fine gara si e messo a fagiravolte in mezzo alla pist

quello di essere il più giovane pilota di Formula 1 ad aver vinto un campionato mondiale e ad aver ottenuto una pole position, ad aver guadagnato più punti una singola stagione (392 nel 2011, con

altri ancora.

Isuo motore- sono stati, a mio parere, il Gran Premio dell’ India, quello svoltosi ad Abu Dhabi e per finire il gran premiodelle Americhe. In India il campione del mondo Sebastian Vettelha cambiato le gomme morbide troppo delicate per iniziare una rimonta che lo ha portato alle vetta della classifica. Gli unici che potevano infastidire Vettelerano Alonso, che per un contatto alla

uscito dalla monoposto e si è inchinatdi fronte al capolavoro di Adrian Newey.

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Nel gran premio di Abu Dhabi Sebastian Vettel ha dominato su tutti;

La gara è stata a senso unico.sfortunato di tutti a mio parere è stato

gli altri, tra cui il compagno di si sono dovuti accontentare di guardarlo vincere la settima gara di fila. A più di mezzo minuto sononell’ ordine Webber, Rosberg, Grosjee, a concludere la top five, Alonso. Dalla prima curva Vettel ha preso il comando, superando il compagno

squadra,

arrivati an

iare la solo 13 giri le

e

Il più

é

Webber partito male. Vettel ci ha messo poco a evidenzsua supremazia e dopo Ferrari di Massa e Alonso erano già a mezzo minuto e perdevano un secondomezzo al giro.

Raikonen che, partendo ultimo percharretrato dai commissari, alla prima curva si è toccato con Pic ed è stato costretto al ritiro

AMERICHE, AUSTIN, LA STORIA NON CAMBIA

e

rice che gli ha

loce

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La safetycar al primo giro ha cambiato un po’ di strategie; quella di Gutierrez per esempio che ha montato il pneumatico duro, che secondo i tecnici Pirelli sarebbe arrivato fino alla fine, ma che circa al trentesimo giro non garantiva le prestazioni ha costretto il pilota al pit stop. Come lui anche Vergne. Vettel ha impresso il suo ritmo, Grosjean ha seguito ma a fatica, mentre dietro arrivava Webber che passava Hamilton. Alonso da dietro ha guardato Vettel e ha fatto una gara conservatpermesso di spingere negli ultimi giri. Vette landra in brasile sempre più contento e consapevole di essere il pilota più veal mondo.

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RUSH, LA RIVALTÀ TRA CAMPIONI

Per gli appassionati del cinema è uscito da due mesi il film Rush che è la sfida tra due grandissimi piloti Niki Lauda e James Hunt una rivalitaà che iniziata fin dall’ inizio da formula 3 e continuata fino alla f1 e i due piloti hanno acceso il campionato del 1976 vinto da ………. (vedetevi il film). Per chi non lo sapesse Jemes Hunt era un rivale molto competitivo che è riuscito in parecchi casi ha beffare Niky Lauda. Il rapporto tra i due piloti in realtà non era così aspro ma da come racconta Lauda era l’ unico che lo capiva

Stagione 2014 La stagione 2014 della f1 si apre con molte novità, oltre a quella di nuovi piloti molti cambiamenti dal punto di vista tecnico e motoristico. Il motore quest’ anno è un V6 turbo ed è stata raddoppiata anche la potenza del kers che occupa molto spazio. Infatti nelle prime gare si è assistito a molti ritiri per problemi meccanici. Oltre a questo c’ è stata una riduzione dall’ alettone anteriore che avendo così meno carico aerodinamico non permette ai piloti di avere molta stabilità in curva. Novità importanti arrivano sicuramente dal mercato piloti: questi sono i nuovi. MERCEDES: Nico Rosberg, Lewis Hamilton; FERRARI: Fernando Alonso, Kimi Raikkonen; RED BULL: Sebastian Vettel, Daniel Riccardo; LOTUS: Romain Grosjean, Pastor Maldonado; WILLIAMS: Felipe Massa, Valtery Bottas; FORCE INDIA: Nico Hulkenberg, Sergio Perez; Questi sono i principali poi seguono i debuttanti Kevin Magnussen, Daniil Kvjat, Marcus Ericson.

Prima gara:Australia L’ ora della verità

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I risultati a melburn in Australia non sono come si aspettavano tutti infatti Sebastian Vettel vincitore del titolo mondiale 2013 è solo 13esimo in qualifica e si ritira dopo pochi giri. Invece il compagno Ricciardo terzo in qualifica, ma sbaglia troppo in gara consumando più del dovuto, quindi successivamente squalificato. Se il weekend è stato nero per la red bull è stato invece fenomenale per la mercedes che domina su tutti fin dal primo giorno; pole di Hamilton e secondo Rosberg. La gara per Hamilton dura solo pochi giri (l’ unica delusione per la scuderia nel fine settimana) invece per Rosberg è stata fenomenale dopodiche ha vinto. Non bellissima la prestazione dei due ferraristi. Nei successivi gran premi c’ è stato un dominio della mercedes con tre vittorie di Hamilton dopo il ritiro in Australia. Solo in Cina Alonso è riuscito a infastidire la più lenta tra le due che era quella di Rosberg, deludente Vettel che è sotto pressione perché il compagno di scuderia Ricciardo sembra avere una marcia in più. Le altre posizione dopo le due mercedes sono caratterizzate dal motore che è proprio quello mercedes, che su quello ferrari montato da ferrari, sauber e marussia e quello renault montato da red bull, lotus, toro rosso e caterham, ha una sistemazione migliore che ha evitato problemi di surriscaldamento e da una maggiore potenza.

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LA PALLAVOLO

A cura di Marta e Gaia La pallavolo è uno sport che viene giocato da due squadre composte da un massimo di 12 persone, comprese le riserve. Durante ogni partita, disputata con un pallone su un terreno di gioco rettangolare, diviso da una rete, le due squadre schierano in campo contemporaneamente sei giocatori ciascuna. Gli altri atleti rimangono a disposizione in panchina. Le partite di pallavolo si disputano al coperto in impianti il cui unico limite è la distanza fra l'area di gioco ed il soffitto che deve essere di almeno 7 metri. Il terreno di gioco è lungo 18 metri e largo 9, diviso in due settori di 9 per 9 metri da una rete posta perpendicolarmente al suolo. In entrambi i settori sono tracciate le linee perimetrali, che delimitano il terreno di gioco dalla zona libera e la linea d'attacco posta a 3 metri dalla rete La rete è posta ad un'altezza nella sua parte superiore di 2,43 metri per le gare maschili e 2,24 metri per le gare femminili;

o scopo del gioco è far cadere la alla nel campo avversario o all'esterno del terreno

I ruoli dei sei giocatori in campo sono questi:

• Palleggiatore

tore di bando"

Lo scopo L pdi gioco dopo un tocco avversario.

I ruoli

• Centrale • Schiaccia• Opposto • Libero

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I fondamentali L SERVIZIO Il servizio deve essere effettuato,

L PALLEGGIO Nella pallavolo il palleggio ha il solo

L BAGHER La tecnica del bagher consiste nel respingere il

’ATTACCO L'attacco si utilizza per inviare il pallone

Ientro 8 secondi dal fischio di autorizzazione del primo arbitro, con una mano o con il braccio dopo che la palla è stata lasciata o lanciata in aria dalla mano. La limitazione è stata imposta per impedire che il pallone venga trattenuto da una o due mani eseguendo dei lanci con effetti speciali. I

scopo di passare la palla, poiché non essendoci la possibilità di toccare due volte consecutive bisogno di un compagno che la rimandi nel campo avversario. A seconda che la palla venga inviata davanti, dietro o lateralmente al corpo abbiamo rispettivamente il "palleggio avanti", il “palleggio dietro" e il "palleggio laterale".

la palla, si ha sempre

Ipallone con la parte radiale o con la parte interna delle braccia unite. Quando il "bagher" è indirizzato all'alzatore si chiama "appoggio". A seconda delle varie direzioni in cui si muovono le braccia si avrà il bagher in avanti o quello laterale. Il bagher in avanti (o frontale) è quello più utilizzato: è il passaggio con le braccia che invia la palla davanti al corpo.

Lnel campo avversario cercando di ottenere un punto. Pur essendo considerato attacco un qualsiasi gesto tecnico che invii la palla nel campo avversario, la prerogativa dell'attacco è il salto del giocatore, poiché colpendo il pallone sopra l'altezza della rete, è possibile imprimere una traiettoria discendente; Esistono vari tipi di attacco come: pallonetto, schiacciata, piazzata, primo tempo, secondo tempo, mezza al centro, pipe e fast.

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IL MURO Si chiama "muro" la

o pratico pallavolo da 5 anni, è uno sport che mi regala grandi emozioni, e mi aiuta

o gioco a pallavolo da 3 anni, possono sembrare pochi, ma in questi anni mi ha dato

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parte del corpo che uno o più giocatori di prima linea possono innalzare al di sopra della rete al fine di arrestare il colpo avversario. Il giocatore a muro può toccare il pallone oltrepassando l'asse verticale della rete, dopo il terzo tocco della squadra in attacco o dopo un colpo d'attacco. Il muro può essere eseguito da un singolo giocatore oppure da due o tre giocatori, i quali sono posizionati avanti. Ianche a sfogarmi; ma la cosa che mi piace di più è il fatto che sono in continuo movimento Marta (: Imolto. Mi piace il fatto di avere un gruppo, la squadra, con la quale leghi molto e fai anche nuove amicizie. Gaia

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Alessandro Brigatti - Matteo Vilasco – Samuele Grandesso

I Giochi olimpici sono un evento sportivo quadriennale che prevede la competizione tra i migliori atleti del mondo in quasi tutte le discipline

sportive praticate nei cinque continenti.

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Non tutti sanno dov’è Sochi..

…eccolo qui !! Si trova in Russia, ad appena 3610 km da Milano!!

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La Russia, paese ospitante, ha surclassato le altre nazioni con le sue 33 medaglie. L’Italia si pone al sedicesimo posto, senza nessun oro.

ORO ARGENTO BRONZO Totale

1 Russia 13 11 9 33

2 Stati Uniti 9 7 12 28

3 Norvegia 11 5 10 26

4 Canada 10 10 5 25

5 P. Bassi 8 7 9 24

6 Germania 8 6 5 19

7 Austria 4 8 5 17

8 Francia 4 4 7 15

9 Svezia 2 7 6 15

10 Svizzera 6 3 2 11

11 Cina 3 4 2 9

12 Corea Sud 3 3 2 8

13 Rep. Ceca 2 4 2 8

14 Slovenia 2 2 4 8

15 Giappone 1 4 3 8

16 Italia 0 2 6 8

17 Bielorussia 5 0 1 6

18 Polonia 4 1 1 6

19 Finlandia 1 3 1 5

20 GB 1 1 2 4

21 Lettonia 0 2 2 4

22 Australia 0 2 1 3

23 Ucraina 1 0 1 2

24 Slovacchia 1 0 0 1

25 Croazia 0 1 0 1 26 Kazakistan 0 0 1 1

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LA REGINA DELLE NEVI

Le olimpiadi di Sochi hanno incoronato come regina di bellezza la campionessa Anna Fenninger

Anna Fenninger (Salisburgo, 18 giugno 1989) è una sciatrice alpina austriaca, campionessa del mondo di supercombinata nel 2011 e capionessa olimpica in super G nel 2014.

Benché gareggi in tutte le discipline, le sue specialità sono discesa libera, slalom gigante, supergigante e supercombinata.

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A Christofer Innehofer

Christofer quando sei nato?

Sono nato il 17 dicembre 1984. E subito a tre anni ho cominciato a sciare.

A che età hai iniziato a fare gare a livello internazionale?

Nel novembre del del 1999 a quindici anni e dopo quattro anni ho esordito nella coppa d’ Europa.

Quante medaglie hai vinto?

Nella mia carriera ho vinto quattro bronzi, tre argenti e due ori.

Come sono stati i giochi invernali di quest’ anno?

Sono arrivato terzo in super combinata, ma potevo fare meglio.

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Le creazioni degli alunni di 1E e 2F

LA FATA CHE FU TRASFORMATA IN ORCO

C’ era una volta una fata buona che fu trasformata in orco per opera della magia nera di un mago potente e cattivo. La fatina, di nome Violetta, si rifugiò in un bosco vicino alla città di Storiella. Un giorno, una ragazzina s’ incamminò nel bosco e vide la fata trasformata in orco. La fanciulla, di nome Margherita, vide che era buona e le chiese: “Ma cosa ti è successo? Perché sei così?” La fata ribattè: “Sono così perché un mago cattivo mi ha trasformato!”, Margherita capì e diventarono subito amiche. Intanto, mentre erano nel bosco, il mago cattivo diventò re di Storiella. Margherita, tornando a casa, scoprì tutto e andò a chiedere aiuto a Violetta e le disse: “Aiuto! Aiuto! Ti prego Violetta, il mago cattivo è diventato re! Stasera ci sarà l’ incoronazione! Solo tu puoi salvarci!”. Violetta le disse: “Non ti preoccupare, ti darò una mano a sconfiggerlo! Però non abbiamo poteri magici”. La fanciulla rispose: “No, aspetta, io so come fare!”. La fata le disse: “Dimmi, dimmi, sono tutta orecchi!”. La ragazza esclamò: “Andremo dalle tue amiche, chiederemo loro di ritrasformarti in fata e tutte insieme sconfiggeremo il mago cattivo!”. Violetta: “Dai, proviamoci!”. Dovevano andare in un castello incantato, protetto da un drago. Andarono dentro il castello e Margherita chiese alla regina delle fate: “Salve, potete ritrasformare la mia amica in fata? Dobbiamo sconfiggere il mago cattivo!”. La regina rispose: “Va bene vi daremo una mano!” Le fatine e la regina attorniarono Violetta e, con un “puff” delle bacchette magiche ritornò fata. Poi, tutte insieme andarono al castello e Violetta disse: “Fermi tutti! Lui non può diventare sovrano!” Il mago disse: “Vi sconfiggerò. Non ho paura di qualche fatina, non mi ostacolerete mai!”. Detto ciò animò le armi del castello. La lotta fu aspra, ma, con tanto coraggio, le fate, Violetta e Margherita sconfissero il mago cattivo che scappò via. Poi, restituirono il trono al legittimo re. E vissero per sempre felici e contenti.

Gaia Vimercati 1E

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ALLEGRETTO E IL DIAMANTE Cera una volta, in un caldo e afoso paese, un ragazzo di nome Allegretto. Lo dice lo stesso nome, era sempre felice ed allegro, ma non sopportava il clima troppo caldo di quel paese, perciò si rifugiava ogni mattina in un quieto bosco, chiamato Diamond, perché all’interno si diceva che ci fosse un laghetto brillante, trasformato da uno stregone malvagio in diamante e sotterrato vicino al Gran Salice. Allegretto era un ragazzo di media statura, aveva la carnagione chiara, era molto simpatico e sempre cordiale e gentile con tutti. Egli non sapeva niente della storia del diamante, e sapete dove stava riposando? Proprio appoggiato al salice. Lì si stava benissimo e quindi riuscì a prendere sonno. Si sveglio che era ormai sera e non si accorse di nulla, anche se cera una forte luce che spuntava dal terreno e che trafiggeva le chiome degli alberi che coprivano il sole: era lo splendido diamante. Il giorno seguente torno al Salice e vide di nuovo quella luce immensa, blu, che era più luminosa di quella del sole appena sorto. Quindi il ragazzo decise di iniziare a scavare, ma poi disse tra se e se: “disdetta! Se fosse una trappola?” e si allontanò, ma ritornò subito alla buca perché era molto curioso e quindi continuò: “tanto, tentar non nuoce, giusto?”. Poco dopo, quando vide nelle sue mani quel bellissimo diamante, scappò via, tenendoselo stretto al petto. Da quella buca si vide sgorgare dell’acqua fresca e pulita che arrivò anche a bagnare tutta la città. Tutti gli abitanti corsero ad abbeverarsi perché era da tanto che quel paese non vedeva cosi tanta acqua, e Allegretto fu contento di quella cosa meravigliosa accaduta per merito suo. Intanto, il mago, che aveva trasformato quel lago in un diamante perché voleva male a quella città, così decise di uccidere Allegretto per aver rubato la pietra. Perciò trasformò l’acqua in lava bollente e si verificò un incendio tremendo, che distrusse molte abitazioni. Allegretto non capiva, ma poi pensò che fosse stata colpa sua, così decise di scappare via. Il cuore del ragazzo, batteva all’impazzata, mentre lo stregone sogghignava divertito. Arrivò in un paese e Allegretto era ormai senza provviste, perciò chiese agli abitanti di quella città, ma lo cacciarono via con sberle e calci, credendo fosse un vagabondo. Fino a quando gli aprì un vecchietto, che lo accolse calorosamente: “salve giovanotto! Entra pure!”. Era una persona benigna, si vedeva dal viso, era benestante: si capiva dalla casa bella, ordinata e spaziosa. Era alto, di carnagione scura e si appoggiava ad un bastone di legno. Allegretto era sbalordito e chiese all’anziano: “chi sei? “. Lui rispose che era un mago ormai in pensione. Successivamente il ragazzo si infuriò, quando il mago gli disse: “so tutto di te! Se scappato via perché pensavi che l’incendio fosse causato da te! Ma ti sei sbagliato!”. Allegretto volva delle spiegazioni. Capì che era stato quello stregone, chiamato Oscuro, che voleva il male della cittadina. Per questo si mise in cammino con uno

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scettro magico che gli era stato donato dal mago e tornò nel paese dove Oscuro faceva il dittatore, e quando lo stregone vide Allegretto gli disse che per salvare il paese da un futuro orribile e cupo, doveva uccidere Furia, un grosso bufalo sempre aggressivo, che era molto pericoloso. Allegretto, con lo scettro, invece di ucciderlo lo fece tranquillizzare, quieto e lo ribattezzò Pacifico. Così Allegretto fece scomparire per sempre Oscuro e la città tornò ad essere splendida con acqua che era abbondante. Il mago, ormai in pensione, era finalmente contento e,quando morì, si trasformò in una stella che nel cielo osservava, sia di giorno che di notte il paesino, che, grazie ad Allegretto era diventato felice.

1E

Nicky e Giuly C’era la guerra, dividersi dai genitori con i tuoi fratelli ed alcuni tuoi amici al sicuro in campagna nella villa di tuo zio non è una cosa da tutti i genitori, ma a me è capitato. Dopo un lungo viaggio in carrozza eccoci davanti al grande portone della villa di mio zio, lord sinclar, un giardino grandissimo con mille piante di vario tipo, lo zio non l’aveva mai visto perché , diceva mamma, che non era per niente simpatico ma in questa occasione andare dallo zio era l’unica opportunità che ci rimaneva per non correre rischi durante la guerra. Fu dura convincere zio a tenerci lì nella villa ma poi, non so con quale strategia, la mamma riuscì a persuaderlo. Siamo entrati e un interminabile corridoio si allungava davanti a noi. Subito il maggiordomo ci preparò all’arrivo dello zio e ci diede nuovi vestiti. Quando arrivò Lord Sinclair eravamo tutti disposti in fila, dal più piccolo al più grande, e ci presentammo per nome. Franky, il mio fratello più piccolo e il suo amichetto Tommy, Gigi, il secondo genito con la sua amica Laila e io e la mia amica Giuly. Lo zio sembrava severo, infatti non ci faceva mai giocare quando era in casa, noi però di nascosto, quando lui era fuori per affari, giocavamo al nostro gioco preferito: e fu proprio quel gioco che rese speciali quegli anni. Era una mattinata senza una nuvola ed io e tutta la compagnia ci eravamo svegliati molto presto e con grandissimo stupore scoprimmo che lo zio non c’era, potevamo giocare a nascondino. Gigi e Laila cominciarono a contare ed io e Giuly non sapevamo dove nasconderci, dietro all’albero no, ci avrebbero visti, nel corridoio no, nelle stanze no, erano troppo lontane, ormai stavano finendo di contare quando Giuly mi disse:” Nicky, andiamo nella dispensa. “era l’unico posto che ci rimaneva quindi accettai”. Arrivati in dispensa, vicino allo scaffale delle provviste notai una strana apertura, mi sporsi e venni catapultato in un mondo magico con Giuly. Davanti a noi si estendeva un bosco, la luce penetrava attraverso le foglie delle piante, il cielo era limpido. Subito, davanti a noi si presentò un drago con in groppa una gnoma che si presentò: “Ciao, io sono Yara, una gnoma della foresta

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incantata. E voi?” non potevo crederci, avevo davanti una gnoma, di una foresta dal nome “incantata” e un drago. Incominciai a darmi dei pizzicotti credendo che stessi sognando, ma non mi svegliai nel mio letto, ero ancora lì. Giuly rispose al posto mio balbettando : “C-c-ciao i-i-io so-sono Giuly e-e-e le-lei è Nicky!”. Da come parlava neanche lei riusciva a credere nel posto in cui eravamo finiti. Yara ci invitò a salire sul drago con lei per dare una vista dall’alto alla foresta incantata. Quando fummo ad alta quota la gnoma cominciò a spiegarci una cosa che sembrava molto importante:”La foresta incantata non è così bella come pensavate voi, ma è governata da Black, un re malvagio che costringe la popolazione ad eseguire i suoi malvagi ordini. La profezia dice che solo due ragazzini stretti fra loro da una forte amicizia e provenienti dalla terra possono spodestarlo e ucciderlo facendo in modo che la foresta incantata sia governata da loro in modo più responsabile, la profezia dice anche che queste due ragazzine si chiamano…” sembrava un po’ spaventata nel dirlo ma poi riprese:”…Nicky e Giuly ed è evidente che siete voi!” disse tutto d’un fiato. Poi ci portò nella tana in cui si rifugiavano tutti gli abitanti della foresta incantata che cercavano di sconfiggere Black. Quando entrammo nella tana vedemmo mio zio, Lord Sinclair. Eravamo stupite, come faceva lui ad essere lì? Lo zio sai avvicinò ed esclamò:”Lo sapevo!” Poi tutto felice ci spiegò Il motivo della sua felicità. Dopo la spiegazione tutto era più chiaro: lo zio era sempre indisponibile e triste perché , venuto a conoscenza del mondo magico e della sua sorte non poteva che essere indisponibile con tutti, lo zio ci accettò nella villa perché, avendo saputo che ci chiamavamo Nicky e Giuly, strette da un’amicizia così forte da distruggere Black, capì subito che potevamo fare avverare la profezia. Eravamo stupite, ma soprattutto desiderose di sconfiggere il perfido Black. Subito ci mettemmo a fare ricerche sul suo passato, non trovammo nulla, ma dopo giorni di ricerche ecco Giuly trovò un indizio fondamentale: non aveva mai avuto amici e solo un’amicizia fortissima come la nostra poteva sconfiggerlo. Subito avvisammo gli abitanti della foresta incantata che avevamo trovato il modo per sconfiggere Black, così subito ci diedero in affido il più veloce drago che ci fece arrivare in pochi giorni al suo castello. Entrammo di nascosto dalla torre più alta, visto che una guardia si era addormentata. Quando arrivammo nella stanza in cui c’era Black, e credendo che lo avremmo sconfitto, incominciammo a fargli ricordare quei momenti brutti in cui veniva preso in giro, in cui non aveva amici per potersi consolare. Lui si arrabbiò moltissimo e ci mise entrambe nei sotterranei con la pena di morte per avergli fatto ricordare quei momenti bruttissimi. Passai delle giornate interminabili senza vedere la mia amica Giuly, ma quando giunse quel giorno in cui Black ci avrebbe ucciso noi, insieme cercavamo di ricordare quei bellissimi momenti passati insieme e, qualcosa ci sollevò entrambe dalla terra facendo uscire dal nostro corpo un vento fortissimo, che costruì un esercito che in pochi istanti uccise Black e i suoi seguaci, distrusse il palazzo gli abitanti della foresta incantata, liberati da black ci proclamarono, come diceva la profezia regina del regno. Dopo lunghi festeggiamenti lord sinclair ci riportò a casa. La

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porta magica ci catapultò nel mondo reale dove era ancora piena mattinata, nonostante avessimo passato mesi in qual luogo incantato. Finita la guerra ritornammo a casa dai nostri genitori, ma ogni tanto una visita nella foresta incantata can lo zio la facevamo e tutti gli abitanti ci accoglievano con gioia.

Beatrice Castelnuovo 2F

IO E IL MIO CORAGGIO

Scrittori in erba di Sara Mariani 2^F

… Pestai la testa contro qualcosa di duro e rotolai giù per la collina fino a quando la mia discesa fu fermata da un ostacolo improvviso, mi fermai e alzai la testa con aria disorientata, un lungo e robusto tronco giaceva sul prato in fiore su cui ero caduta. Incuriosita guardai al suo interno e vidi strani animaletti dall’aspetto vivace e amorevole, erano una colonia di Biancospini, ricci completamente bianchi con occhi azzurri e aculei dorati. Essi spaventati indietreggiarono nel tronco e io li rassicurai dicendo: “Eh … scusate, credo di essermi persa oppure sono in un sogno, non capisco … comunque non è mia intenzione farvi del male anzi, trovo che siate animali stupendi! Alcuni secondi dopo sentii dei bisbigli: “ Dici che è lei? ” “ No non credo… è troppo giovane! ” “ Ma allora quando arriverà? ”Ad un certo punto due biancospini si fecero spazio fra tutti gli altri e con coraggio dissero: “Circolare, pericolo scampato tornate tutti nelle vostre tane e lasciate libero il grande tronco, mentre tu vieni con noi”. Io li seguii con fiducia e loro mi portarono in uno spiazzo nel prato dove non c’erano fiori ma il terreno era coperto da un’erbetta fine e rigogliosa. Alcuni biancospini si aggregarono a noi e ci seguirono con ammirazione; in lontananza scorgevo una figura nell’ombra. Non ne riconoscevo i lineamenti ma man mano che mi avvicinavo riuscivo a mettere a fuoco l’immagine. Era un biancospino più grosso e più anziano degli altri; mi fissò dicendo: “Lasciateci soli”. Quando tutti furono usciti dallo spiazzo l’animaletto mi saltellò incontro, mi annusò delicatamente la scarpa e mi osservò con i suoi grandi occhi, poi disse: “Chi sei ? in questo regno non esistono creature simili a te tutti siamo animali magici, maligni o benevoli, piccoli o enormi, ma non abbiamo sembianze simili alle tue”. Un po’ allarmata dissi: “In effetti non sono di queste parti, sono stata…come dire, catapultata in questo mondo meraviglioso!”. “sei giovane, devi essere figlia di Adamo. Sai nel nostro paese voi siete prezioso solo uno di voi, quello che si dimostrerà all’altezza, potrà sconfiggere la belva oscura e liberare Sperva. “ Non avevo mai visto questo posto, eppure quel nome mi era familiare. Chiesi a Biancospino spiegazioni ma lui disse: “Allora è vero, finalmente, tu sei la prescelta. Si narra di un discendente umano con poteri sovrannaturali, addirittura più forti di quelli della belva, capace di distruggerla, colpendola e tradendola con il suo stesso inganno riuscendo così a riportare pace e armonia a Sperva. Esso era un regno ben diverso da quello che vedrai adesso,è sempre stato libero e selvaggio, un mosto meraviglioso dove creature magiche potevano vivere in amore e fedeltà le une verso le altre”… poi si interruppe

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all’improvviso. Infatti fummo attirati da un pianto, era un cucciolo di Biancospino rimasto intrappolato all’interno di un ramo cavo, tutti gli altri esemplari si erano rifugiati su alberi e funghi nascondendosi… io, non capendone il motivo mi affrettai a liberarlo e appena lo feci fui tirato con forza su un albero, dove strane scimmie a sei zampe mi aspettavano. Io ridiedi il piccolo alla mamma e il vecchio Biancospino continuò dicendo: “ Ora non abbiamo dubbi, sappiamo che tu sei la nostra vera regina colei che si batterà fino alla morte per salvarci, colei che risveglierà il grande drago bianco con il quale combatterà la bestia. Io riguardai il piccolo che mi disse con voce riconoscente: “ Perché mi hai salvato? Nessuno salva quelli che finiscono nelle trappole della bestia! Io capii che avevo rischiato la vita per un piccolo cucciolo, ma nel profondo del cuore ero spianta da una forza che mi diceva di continuare a salvare vite, fino al momento in cui mi sarei trovata davanti alla bestia e allora l’avrei uccisa con un colpo al cuore e avrei guardato la sua anima uscire dal suo corpo e volare verso l’inferno, mentre le sue ceneri sarebbero state divorate dai mostri della morte, suoi stessi figli. Le scimmie mi guardarono, ma capii che non tutte le creature potevano parlare così chiesi al saggio Biancospino che dovessi fare e lui rispose:”Le leggende narrano solo di come tu, debba risvegliare in qualche modo il drago di ghiaccio e di come insieme foste riusciti a sconfiggere il male. Subito mi misi in cammino verso le Montagne senza Vetta e in pochi giorni arrivai, all’ingresso della valle notai delle impronte e mi munii subito dell’arco che mi ero creata nella Foresta del Pianto. Le montagne diventavano sempre più scoscese e le rocce sempre più fragili, il crepuscolo era ormai sceso e strani ululati perforanti si avvicinavano alle mie spalle, cercavo di velocizzarmi ma un passo falso mi avrebbe portata alla morte. Le creature erano così vicine che potevano sentire i loro affannati e rumorosi respiri, le potenza e lì immensità con la quale correvano e scagliavano giù dalla montagna pezzi di neve e per finire sentivo su di me la loro rabbia iraconda, pronta a schiacciarmi al primo segnale di paura. Arrivai ad un vicolo cieco e pensai che le mie ora fosse arrivata, preparai l’arco e le frecce e appena vidi gli occhi rosso sangue svoltare la parete innevata lanciai le frecce, riuscii a colpire solo i primi lupi mentre gli altri arrivavano troppo velocemente e in una quantità incontrollabile. Dalla parete sopra la mia testa apparve una luce e mentre mi restringevo il più possibile dietro una roccia notai saltar giù dal dirupo un paio di lupi bianchi che incominciarono una guerra spietata contro i lupi maligni. Dal mio punto di vista sentivo solo gli artigli che si strofinavano sulla roccia, le zanne che affondavano nella carne e la neve che si tingeva di rosso. Poi una voce disse :” il pericolo è scampato ora puoi uscire figlia di adamo “ io mi voltai e la prima cosa che vidi furono sette lupi bianchi con la pelliccia lunga e setosa, occhi profondi e pieni di fedeltà e per la prima volta dopo ore avvertii la forza benevola che trasmettevano. Il lupo più grande mi disse :” io sono Sciasten e con il mio branco siamo dei tuoi seguaci, ti seguiremo ovunque”, “ma vi aspettate troppo da me, non sono neanche riuscita a difendermi da qualche lupo “ ribattei abbattuta. “ non dire così, tu non puoi neanche immaginare la forza e il coraggio di cui sei custode, tu sei l’unica capace di guardare fin dentro gli occhi della bestia e di ingannarla con il suo stesso gioco. Sali

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sul mio groppo, sta notte la passeremo sotto l’occhio fedele di Bruten , il nostro servo e domani partiremo alla ricerca del drago. La notte passò lentamente e io rivedevo quegli occhi che astutamente mi fissavano senza sbattere mai le palpebre, ma poi Sciasten mi svegliò e finalmente ripartimmo. La cima della montagna non arrivava più e fù allora che intuii il suo strano nome; d’un tratto avertii una forza sotto di noi e capii subito cos’era. Era il drago di ghiaccio e con un calcio pesante spostai di lato i lupi che indietreggiarono spianti dall’enorme pressione. Era coperto da quasi 15 metri di neve, ma uscii in pochi secondi e si liberò in aria,notai subito la sua eleganza e la sua forza di volontà, leggevo nei suoi occhi il desiderio di volare libero e selvaggio e di essere affiancato solo da uno spirito come lui. Mi fissò e un brivido mi percorse la schiena, i

suoi occhi erano così limpidi da confondere con dei pezzi di diamanti e la sua iride era così pure da sembrare un pezzo del cielo racchiuso in uno spirito . con un colpo di coda mi sfidò e io, senza pensarci due volte, accettai; risallì la cima e scomparve fra le nuvole, i lupi mi aiutavano facendo da sentinelle, ma sapevo che avrebbe attaccato da un luogo dove nessuno guardava . capii che tra due roccie non c’era anima viva e appena ebbi finito di pensare lo vidi sbucare dal cielo e arrivare verso di me in picchiata , capii subito cosa voleva che facessi, così, appena a qualche metro da me, mi scansai di

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lato e gli saltai sull’ala; lui con una virata improvvisa risalì di nuovo verso il cielo mentre sbatteva energicamente le ali per staccarmi, ma io presi coraggio e gli saltai sul dorso. Dopodiché con tutta la mia forza rimasta mi aggrappai al suo muso e tirai verso il basso… ormai sconfitto si lasciò guidare e stringemmo una forte amicizia. Ora eravamo tutti pronti a sfidare la bestia, lungo la strada si aggiunsero creature magiche e guerrieri, pronte a sfidare colui che le aveva schiavizzate e impaurite. Arrivati nel labirinto della morte entrammo tutti , solo io e Cuore di ghiaccio potevamo arrivare nel centro del labirinto , tutti gli altri si sarebbero fermati a combattere i seguaci del mostro. Più entravamo più sentivamo la forza del mostro su di noi e più diventava difficile proseguire. Cuore di ghiaccio si fermò all’imporvviso e fùcircondato da lupi mannari che colpì con la lunga coda e li trapassò con aculei di ghiaccio. Proseguimmo e il mostro apparve a noi, risvegliò delle piante cannibali che si attorcigliarono alle zampe del drago e lo sollevarono in aria, più faceva resistenza e più soffriva. Poi mi trasportò in un’illusione , eravamo in una grotta dove rumori inquietanti mi circondavano , potevo sentire lo schifoso lezzo che la precedeva,vedevo i suoi occhi assetati di sangue e sentivo i suoi denti e le sue unghie che stridevano e graffiavano le pareti della caverna. D’un tratto mi salto addosso e affondò le sue fauci nella spalla sinistra io, urlando di dolore gli infilza con una pietra un occhio e lui indietreggiò guaendo e si ritirò nell’ ombra. Trovai un aculeo di ghiaccio e lo presi in mano come legittima difesa, quando ricomparve e si lanciò su dime glielo conficcai nel torace e lui si riallontanò zoppicando, poi nell’oscurità disse:” che ti prende ragazzina? Hai paura di uccidermi? E mi lanciò una spada dicendo:” è di tua legittima proprietà, ma sono sicuro che non riuscirai a controllare il suo immenso potere. La presi e aspettai poi sentii un sasso rotolare e mi girai bruscamente, la bestia mi saltò addosso e stavolta io non mancai la presa lo pugnalai al cuore e lo buttai per terra verso due rocce, mi precipitai subito da lui e continuai a comprimergli il cuore, nei suoi occhi vedevo il dolore e pian piano si fecero cupi e fiacchi finchè si chiusero in un sonno senza fine. L’ illusione finì e vidi Cuor di giacchio che con un incantesimo proveniente dal suo cuore puro spazzò via tutte le creature malvagie. Dopo alcuni giorni tutti gli animali si radunarono intorno al prato fiorito e il saggio Biancospino parlò per tutti:”tu sei la nostra salvatrice e puoi restare per sempre con noi, ma non possiamo decidere per te e quello che vorrai si avvererà” Io guardai Sciasten e corsi verso di lui abbracciandolo, era diventato il migliore amico e non mi sarei mai dimenticata di lui, mentre lo lasciavo, una lacrima mi cadde dal viso. Poi mi voltai verso il drago la mia anima gemella, sentivo un legame che ci univa come due gocce d’acqua e lui mi strinse nella sua calda cresta di ghiaccio. Infine mi voltai verso tutte le creature e dissi:”Se ci sarà mai un modo per ritornare lo scoprirò, ma ora devo andare”,mi voltai verso il prato e puntai la spada nel terreno che aprì un varco non ben definibile. Prima di entrarci mi girai e salutai per l’ultima volta Sperva. Appena ebbi superato la soglia fui catapultato in giardino, sulla altalena dalla quale era iniziato tutto. Sara Mariani 2F

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LEGGETE… NON VI PENTIRETE

PULCE NON C’E’ Gaia Rayneri

“Mi sembra come una persona intrappolata per tutta la vita in una campana di vetro, e adesso finalmente la campana è stata sollevata.” Io credo che questa frase rappresenti molto bene la vicenda di Pulce, ma anche un po’ me. Anche noi viviamo tante volte in una campana di vetro, ma anche da questa traspare un po’ di libertà. La libertà sta nelle piccole cose, nella possibilità di esprimersi. Una campana di vetro è un limite, certo, ma ci fa intravedere la realtà e forse, una volta cresciuti, saremo noi a rompere il vetro per buttarci in una vita che fino a quel momento ci eravamo limitati ad osservare. Questo pulce ce lo fa capire bene, perché è capace di farsi comprendere, di farsi amare da tutti, anche se condannata al suo disturbo. Gaia

Mamma: ciao Pulce, questa notte piangevi e non riuscivi a dormire, avevi paura? Pulce: si Mamma: di che cosa avevi paura? Pulce: paura di morire Mamma: perché dovresti morire? Pulce: perché malata Mamma: malata dove? Pulce: di errore Questo dialogo mi ha colpito perché Pulce in poche parole, racconta alla mamma di aver capito che è diversa, che non è fortunata come gli altri bambini. Mi ha particolarmente colpito la relazione di Pulce, la sua fermezza, la consapevolezza di

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essere diversa. “Noi normali” pensiamo che è “diverso”non capisce e con questo dialogo lucido e consapevole dimostra il contrario. Margherita

IL RAGAZZO CHE DORMIVA CON LA NEVE NEL LETTO

Henning Mankel

“Devo scegliere, pensò. Adesso che Simon è morto devo decidere se voglio continuare ad essere un bambino o no. Ammesso che si possa scegliere. Cercò di trovare una risposta, ma non c’era. Alla fine si addormentò lì nella nicchia. E la neve continuò a cadere silenziosa nella notte.” Caro Joel, non mollare mai… tu mi hai insegnato a fare come te, a non arrendersi manche quando sembra tutto finito e che non ci sia speranza. Inoltre mi hai insegnato che le decisioni difficili non sono facili da prendere e che, alcune volte,

non c’è neanche una risposta giusta…queste scelte vanno prese di slancio e poi non bisogna più guardarsi indietro, bisogna sempre e solo guardare al futuro. Mi piacerebbe molto incontrarti e conoscerti più a fondo. Ciao, Andrea

ai

LA PORTA DEI TRE CHIAVISTELLI

(Sonia Fernández – Vidal) “ Se vuoi che succedano cose diverse, smettila di fare sempre le stesse cose” Questa frase mi fa pensare sul fatto che ripetere le stesse cose ogni giorno è noioso; meglio fare sempre attività diverse. Questo è un invito a fare sempre nuove esperienze!: conoscere posti mai visti, fare nuove amicizie, non limitarsi a fare cose che si conoscono già, ma provare a farne delle altre. Questa frase è anche un invito a non aspettare che le cose più belle arrivino da sole, ma essere curiosi ed andare a cercarsele.

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Ci si può anche annoiare facendo ogni giorno la stessa cosa, quindi è importante impegnare il tempo in modo sempre diverso. Leonardo

GLI EFFETTI SECONDARI DEI

SOGNI (Delphine De Vigan)

“Nella vita c’è qualcosa di fastidioso: è impossibile smettere di pensare. […] Ero provavo tutte le sere, cercavo di fare il vuoto assoluto, scacciavo le idee, una dopo l’altraprima che diventassero parole, le sterminalla radice; ma mi imbattevo sempre nello stesso problema: pensare di smettere di pensare è ancora pensare!

piccola

, avo

Ho scelto questa frase perché in questo periodo mi rappresenta. In questi ultimi tempi mi sono successe molte cose che mi hanno tenuto la mente “accesa”. Ho passato diverse situazioni, cose che mi

hanno fatto diventare triste, tanto da farmi piangere. Anch’io ho cercato di fare “il vuoto assoluto”, senza però riuscire a scacciare quei maledetti pensieri che mi riempiono la mente. Quando si è bambini non ci si rende conto di quanto può essere difficile diventare grandi. Cecilia

LA METAMORFOSI Franz Kafka

Cosa m’è avvenuto? Pensò: non era un sogno. Questa frase è molto significativa perché dimostra che molto spesso davanti fatti terribili le persone sperano che non sia vero, che non sia mai successo, che sia un sogno.

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Anch’io sono capitato in una situazione simile, per esempio alcuni giorni quando proprio la voglia di andare a scuola sto male e spero di non essermi svegliato e che tutto è solo un sogno. Matteo

UNA CHITARRA PER DUE Jordan Sonnenblick

“E poi il piano aveva una sua elegante semplicità. Mi sarei scolato un altro mezzo litro della vodka di papà. Avrei afferrato le chiavi di scorta dell’auto di mamma, sarei saltato nella Dogdl e avrei dato gas.” Questa frase mi piace perché mostra la ribellione del protagonista, che mi somiglia molto. Il personaggio è da solo in casa, è annoiato, si ubriaca e prende la macchina con cui farà un incidente e questo ragazzo ha solo 16 anni ! Per un adolescente è normale essere ribelle e finire in

situazioni pericolose solo per sentirsi grande. Certe volte noi ragazzi facciamo le cose senza pensarci e soprattutto senza ascoltare gli adulti che ci vogliono bene. Ousama

ROSE DA MANGIARE Tucker Shaw

“Rose era confuso. Erano trascorse appena due settimane da quando Brandon l’aveva lasciata, due settimane da quando aveva preso la solenne decisione di disintossicarsi dai ragazzi per un bel po’. E invece eccola qui, a sbavare per un tizio conosciuto due minuti prima.” Ho scelto questa frase perché quello che è successo nel libro a Rose nella realtà è successo anche ad alcune mie amiche di qualche anno più grandi e prima o poi accadrà anche a me. Sono sicura che mi sarà tutto molto più facile, dato che questo libro mi ha fatto capire come reagire ad una situazione del genere, ho capito che non dovrò buttarmi giù, ma che dovrò andare avanti e non pensarci più.

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IL PIFFERAIO MAGICO DI HAMELIN Robert Browning

“badate bene: con chi mi fa arrabbiare ho tutto un altro modo di suonare” Questo racconto mi ha fatto capire che non devo mai sminuire le persone. A volte noi crediamo di riconoscere le persone che valgono in quelle forti, belle… invece la società che dobbiamo cercare è quella fatta di persone che hanno un talento, un’intelligenza, come succede al pifferaio. Lui ha un gran talento, ma non viene considerato, come succede a molte persone.

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La maestra sta cercando di spiegare l'analisi logica ai suoi alunni: “Allora ditemi, nella frase 'Il chirurgo opera il malato' dove si trova il soggetto?” “All'ospedale!”

La maestra domanda ai suoi alunni il nome di alcuni oggetti che si costruiscono con il legno. Un bambino alza la mano e dice: “Con il legno si fanno i tavoli, le sedie, gli armadi e persino le barche.” “Non ti viene in mente nient'altro?” “Oh sì, si fanno anche gli alberi signora maestra!”

In classe la maestra interroga. - Paolo, sapresti dirmi qual è il monte più importante d'Italia? - Sì signora maestra, è il monte premi del Totocalcio!

Il maestro chiede a Pierino: - "senti, ho chiesto a tutti quelli che vogliono andare in paradiso di alzare le mani. Perchè tu non le hai alzate?" - "perchè la mia mamma mi ha raccomandato di andare subito a casa, appena uscito da scuola"

Un bambino vede uscire sua madre dalla doccia e dice: "mamma cos'è quella?" e lei: "un garage". Dopo qualche giorno vede il padre uscire dalla doccia e gli chiede: "cos'è quello?" e lui: "un camion". Un giorno sente degli strani rumori venire dalla camera dei genitori, entra guarda bene e dice: "papà ancora un pò più avanti e ci sei".

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“Alessio, quali sono i mari che hanno il nome di un colore?” “Il Mar Nero, il Mar Rosso, il Marrone...”

A lezione di italiano.”Pierino, fammi un esempio di frase semplice!”. ”il cane abbaia vicino al parco”. ”Pierino, fanne una un po' più corta...” ”Bau! Bau!”

Tema: "Oggi ricorrono i morti". Svolgimento di Pierino: "Speriamo che mio nonno arrivi primo".

La maestra: "Pierino, dimmi due pronomi!". Pierino: "Chi? Io?".

La maestra chiede a Pierino: "che lettera viene dopo la A?" e Pierino: "tutte le altre, signora maestra!".

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La maestra: “ Io studio, tu studi, egli studia…” “ Che tempo è?” Pierino: “ è tempo perso

Professore: "Chi sa cos'e' l'H2SO4?". Studente: "Io lo so e'...e'... ce l'ho sulla punta della lingua...". Professore: "E allora sputalo, che e' acido solforico!!".

A scuola, mentre il professore di educazione fisica saltella a ritmo d'aerobica, rivolgendosi ai ragazzi e sorridendo dice tutto entusiasta: "Buongiorno, arrivederci, ciao, buonasera, a domani...". Uno dei ragazzi, un po' stravolto gli chiede: "Ma professore che cosa sta facendo ?". E il professore: "Ragazzi, non sapete che lo sport e' salutare ?". L'insegnate di geografia chiede alla classe: " Se la Terra e' rotonda come mai non cadiamo giu'?". Pierino risponde subito: "Per la legge di gravita', signorina". "Giustissimo, Pierino" commenta l'insegnante. Un altro studente alza la mano e chiede all'insegnate: "Che cosa succedeva prima che la legge venisse promulgata?"

"Pierino, dimmi l'infinito di Leopardi". "Leopardare".

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Saddam domandò a Dio: - Come sarà l'Iraq fra 4 anni? E Dio gli rispose: - Sarà distrutto da innumerevoli bombe lanciate dagli americani! Saddam sedette a terra, piangendo disperato. Bush domandò a Dio: - Come saranno gli Stati Uniti fra 4 anni? E Dio rispose: - Saranno completamente contaminati da innumerevoli attacchi di bombe chimiche di Bin Laden! Bush si accasciò al suolo, piangendo disperato. Alla fine Berlusconi domandò a Dio: - Come sarà l'Italia fra 4 anni di mio governo? Dio si accasciò al suolo e pianse disperato...

Spongebob si è arreso, ha gettato la spugna

Io scavo, tu scavi, egli scava, noi scaviamo, voi scavate, essi......sprofondano!

“Buttati nel cestino” “No mi rifiuto”

L'iphone 5S è talmente forte ma talmente forte che quando stai a scuola e clicchi il tasto "Home" torni a casa!!

Un bambino vede uscire sua madre dalla doccia e dice: "mamma cos'è quella?" e lei: "un garage". Dopo qualche giorno vede il padre uscire dalla doccia e gli chiede: "cos'è quello?" e lui: "un camion". Un giorno sente degli strani rumori venire dalla camera dei genitori, entra guarda bene e dice: "papà ancora un pò più avanti e ci sei".

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