infoinfo sommario giugno 2013 - n. 2 periodico d’informazione sulle attività dell’associazione...

16
www.asiticino.ch Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i Allegato alla rivista “Cure infermieristiche” N.6/12 Sezione Ticino Giugno 2013 - n. 2 info Cronaca regionale: Quali sfide per il futuro degli ospedali dell’EOC? EOC - Clinica di Riabilitazione di Novaggio. La riabilitazione muscoloscheletrica: una sfida interdisciplinare Calendario attività ASI-SBK Settembre - Dicembre 2013 Barriere linguistiche nelle cure a domicilio Una frustrazione per tutti

Upload: others

Post on 20-Jan-2021

5 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: infoinfo SOMMARIO Giugno 2013 - n. 2 Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i Allegato alla rivista “Cure infermieristiche” 6/13 Segretariato

www.asiticino.ch

Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/iAllegato alla rivista “Cure infermieristiche” N.6/12

Sezione TicinoGiugno 2013 - n. 2

info

Cronaca regionale:Quali sfide per il futuro degli ospedali dell’EOC?

EOC - Clinica di Riabilitazione di Novaggio.La riabilitazione muscoloscheletrica: una sfida interdisciplinare

Calendario attività ASI-SBK Settembre - Dicembre 2013

Barriere linguistiche nelle cure

a domicilioUna frustrazione per tutti

Page 2: infoinfo SOMMARIO Giugno 2013 - n. 2 Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i Allegato alla rivista “Cure infermieristiche” 6/13 Segretariato

SOMMARIOinfoGiugno 2013 - n. 2

Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/iAllegato alla rivista “Cure infermieristiche” 6/13

Segretariato ASIVia Simen 8CH-6830 ChiassoTel. 091 682.29.31Fax 091 682.29.32E-mail:[email protected] internet:www.asiticino.ch

RedazioneIsabelle AvostiAnnette BieggerElena Agazzi

SupervisionePia Bagnaschi

Grafica e stampaSocietà d’arti grafiche già Veladini &co SAwww.veladini.ch

Foto copertina: Glauser

Chi volesse inviarci articoli, progetti o riflessioni da pubblicare è invitato apreferire il formato Word precisando titolo e sottotitolo, nome dell’autore, for-mazione e/o funzione, luogo di lavoro e bibliografia e/o siti web di riferi-mento. Le fotografie sono ben accette. Chi desiderasse concordare con noieventuali adattamenti necessari alla pubblicazione non esiti a contattarci:speriamo così in un incontro d’arricchimento reciproco. Il comitato di redazio-ne valuterà la pubblicazione degli scritti secondo spazi ed argomenti.E-mail: [email protected]

VACANZE ESTIVEL’ufficio è chiuso dal 01.07.2013 al 15.07.2013Apertura Martedi 16.07.2013

3 Editoriale

Cronaca regionale

4 Assemblea generale ordinaria del 21 marzo 2013 6 Quali sfide per il futuro degli ospedali dell’EOC? (Piero Luraschi) 7 EOC - Clinica di Riabilitazione di Novaggio. La riabilitazione muscoloscheletrica: una sfida interdisciplinare (Sarah Delea)

Approfondimenti10 Barriere linguistiche nelle cure a domicilio: una frustrazione per tutti (Miriam Roser, Heidi Petry, Ulla Kleinberger, Lorenz Imhof)13 Progetto di promozione della salute a Locarno Da “Obesità Infantile e Diabete” a “Crescere in Salute” (Isabelle Avosti)

Invito alla lettura15 L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello

Informazioni15 Nuova composizione gruppo info ASI Ticino

Agenda16 Calendario corsi

Page 3: infoinfo SOMMARIO Giugno 2013 - n. 2 Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i Allegato alla rivista “Cure infermieristiche” 6/13 Segretariato

3allegato alla rivista “cure infermieristiche” n.3/13

Cambiamenti e conseguenze….Finalmente è arrivato il caldo. Per un paio di mesi possiamo di nuovo lasciare

dietro di noi il freddo e il grigio per goderci i colori dell’estate.

In questo numero dell’INFO ASI non si parla di cambiamenti climatici, bensì di

cambiamenti che incombono sul nostro sistema sanitario. Tutti noi che vi lavo-

riamo viviamo in proposito discussioni accese. Si parla di pazienti sempre più

complessi, più anziani, degenze più corte e mezzi finanziari ristretti. È molto

interessante vedere come Piero Luraschi, vicedirettore EOC, affronta queste

tematiche nel suo articolo e descrive alcune possibili strategie per il futuro degli

ospedali ticinesi e svizzeri.

Un ulteriore cambiamento in corso, da ben più di un anno, è l’introduzione dei

“ Diagnosis Related Groups “. Infatti, la degenza del paziente negli ospedali

acuti, viene accorciata per seguire uno schema prestabilito, determinato dalla

tipologia della malattia o dell’infortunio. Questo comporta che il paziente deve

terminare la sua riabilitazione fuori dall’ospedale. Determinati servizi che in

passato erano importanti, adesso diventano essenziali. L’aiuto domiciliare, la

riabilitazione e i diversi servizi ambulatoriali si stanno adattando ai bisogni dei

pazienti che escono da una degenza più corta. Questi cambiamenti richiedono

approfondimenti e dialoghi. Di questa evoluzione se ne parla nelle pagine a

seguire, dove l’aiuto domiciliare e la clinica di riabilitazione di Novaggio

espongono argomenti molto interessanti.

Nella mia realtà professionale, noto sempre di più l’importanza di collaborare

con l’aiuto domiciliare, i centri di riabilitazione e le case anziani.

Recentemente, durante un incontro con i responsabili dei diversi servizi extrao-

spedalieri, c’è stato uno scambio d’idee molto proficuo che ora facilita la col-

laborazione, permettendo molta più continuità nelle cure del paziente. La comu-

nicazione risulta essere un mezzo essenziale per capire e facilitare cambiamen-

ti ed evoluzioni.

Con queste riflessioni vi lascio alla lettura di questo numero.

Annette Biegger

editoriale

Page 4: infoinfo SOMMARIO Giugno 2013 - n. 2 Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i Allegato alla rivista “Cure infermieristiche” 6/13 Segretariato

Il Presidente Claudio Nizzola dà inizio ai la-vori, saluta i presenti e ringrazia della loropartecipazione. Il Verbale dell’Assemblea

Generale Ordinaria del 29.03.2012 vieneapprovato dalla maggioranza.Il 2012 è stato un anno caratterizzato da unimpegno per lo sviluppo nei seguenti ambiti:

Politica professionale• Legge sulla Formazione Continua• Regolamento per l’Assemblea dei Delegati• Concetto marketing ASI SBK• Regolamento Statuti delle Sezioni• 11 Gennaio 2012 - incontro con il Consi-gliere di Stato Manuele Bertoli DECS

• 20 Gennaio 2012 - incontro con il Consi-gliere di Stato Paolo Beltraminelli DSS

• 7 Settembre 2012 - incontro con EOC edOrganizzazioni Sindacali

• 19 Settembre 2012 - incontro con il GruppoOperativo Interdipartimentale per le forma-zioni in ambito Sanitario e Sociale

Immagine e sviluppo professionale• Cinque incontri con gli allievi SSSCI• 12 Maggio 2012 - Giornata InternazionaleInfermieri Conosciamo le nostre capacità:per celebrare la giornata é stato pubblicatoe divulgato, a livello nazionale, l’opuscolo“12 maggio Giornata Internazionale degliInfermieri – Conosciamo le nostre capacità”

• 11 Dicembre 2012 - Giornata di studio Evi-denze scientifiche – opportunità e limiti perla professione infermieristica: organizzatacon la collaborazione della Scuola Universi-taria Professionale della Svizzera Italiana –Dipartimento Sanità

• Dicembre 2012 - Concorso di Natale: pub-blicazione sul periodico Info ASI dei disegnirealizzati da persone autistiche

Grande è statol’impegno profusoper le infermiereindipendenti in

relazione al rinnovocontrattuale

info4 periodico d'informazione sulle attività dell'associazione svizzera infermiere/i

Cronaca regionale

Assemblea generale ordinaria del 21 marzo 2013

Sostegno ai membri• Gennaio – Dicembre 2012 Nuovo sistemafinanziamento cure: grande è stato l’impe-gno profuso per le infermiere indipendentiin relazione al rinnovo contrattuale, proble-matiche con le casse malati, partecipazionea studi e commissioni

• Gennaio – Dicembre 2012 Inchiesta sullasoddisfazione del personale e dell’utenza:partecipazione di un rappresentante ASISBK Sezione Ticino al gruppo di accompa-gnamento

• Aprile – Maggio 2012 Managed care: par-tecipazione all’iniziativa dell’OMCT

• Novembre – Dicembre 2012 Misure di mo-bilitazione contro i peggioramenti dellanuova Legge sull’Istituto di previdenza deidipendenti dello Stato, contro il taglio del2% degli stipendi e dei contributi agli entisussidiati: adesione all’iniziativa dellaVPOD

• le consulenze ai membri sono in costanteaumento:

2008 2009 2010 2011 2012483 502 536 558 594

Collaborazione ed alleanze• Associazione per la Formazione nelle Strut-ture Sanitarie e negli Istituti Sociali del Can-tone Ticino (FORMAS)

• Associazione Prevenzione Infortuni PersoneAnziane (PIPA)

• Comitato Etico Cantonale• Commissione Consultiva per le pari oppor-tunità fra i sessi

• Comitato SOS• Commissione Pianificazione Sanitaria• Osservatorio Operatori Sociosanitari - Berna• Piattaforma formazione ASI-SBK - Berna

foto M

assim

o Rodio

Page 5: infoinfo SOMMARIO Giugno 2013 - n. 2 Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i Allegato alla rivista “Cure infermieristiche” 6/13 Segretariato

Viene presa visione dell’evoluzione membridal 2002 al 2012. Il Rapporto del Presidenteviene approvato all’unanimità.

Conti 2012Vengono presentati i conti d’esercizio 2012ed il bilancio al 31 dicembre 2012. Il Rappor-to firmato dalle Signore Paola Bützberger eNadia Ferrari Grandi è letto e i conti d’eserci-zio 2012 vengono approvati all’unanimità ese ne dà scarico al Comitato.

Preventivo 2013 Il preventivo 2013 viene approvato all’unani-mità.

Lucien Portenier, responsabile settore qualitàpresso il segretariato centrale dell’ASI a Ber-na, ringrazia a nome dell’ASI Centrale la Se-zione Ticino per la collaborazione ed il lavo-ro svolto nel corso dell’anno.

Progetti 2013

Giornata Internazionale Infermieri12 Maggio 2013Tema della giornata: Colmare le lacune:obiettivi del millennio per lo sviluppo 8, 7,6, 5, 4, 3, 2, 1

Congresso ASI 2013Il Congresso si svolgerà a San Gallo dal 29al 31 Maggio 2013

Obiettivi ASI Sezione Ticino 2013Promuovere attività inerenti lo sviluppo dellaprofessione: realizzare delle attività che promuovono lavisibilità delle cure sul piano cantonale e rea-lizzare la giornata annuale di studio.

Promuovere l’immagine della Sezione:essere presenti e rappresentare l’ASI SezioneTicino sul piano Cantonale e Svizzero parteci-pare attivamente alla politica sanitaria Canto-nale, essere presenti e rappresentare l’ASI Se-zione Ticino attraverso i media, mantenere lacollaborazione con altre associazioni e realtàlavorative nonché la collaborazione con l’ASICentrale e la rappresentanza della Sezioneall’interno delle Commissioni Cantonali e Na-zionali, salvaguardare l’identità della profes-sione infermieristica.

Mantenere le attività a favore dei membri:collaborare con le organizzazioni sindacaliper la salvaguardia dei diritti professionali, es-sere portavoce dei bisogni dei membri, man-tenere il progetto per la definizione dei creditiformativi ed essere un punto di riferimento peri membri in difficoltà.

L’assemblea si chiude con una conferenza sultema seguente, presentato a pagina 6:

Salute sostenibile: quali sfide per il fu-turo degli ospedali? (con particolare riferi-mento all’EOC)Piero Luraschi – Vice Direttore Ente Ospedalie-ro Cantonale. �

5allegato alla rivista “cure infermieristiche” n.3/13

Cronaca regionale

Collaborare con leorganizzazionisindacali per lasalvaguardia deidiritti professionali,essere portavocedei bisogni deimembri

Nomine statutarie

Membri del Comitato:

Dimissioni:Cristina Treter de Lubomierz

Nomine:Elena Agazzieletta all’unanimità

Scadenza mandato:Gloria CamilloIsabel Corti GinestaMonica Rizzo SassiMichela Tomasoni Ortellirielette all’unanimità

Delegati:Scadenza mandato:Annette BieggerLaura Simoni Giacobberielette all’unanimità

Supplenti Delegati:Dimissioni:Elena AgazziScadenza mandato:Ivan CinesiVincenzo D’Angelorieletti all’unanimità

La Sezione ringrazia i membri dimissiona-ri per l’ottimo lavoro svolto

Page 6: infoinfo SOMMARIO Giugno 2013 - n. 2 Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i Allegato alla rivista “Cure infermieristiche” 6/13 Segretariato

info6 periodico d'informazione sulle attività dell'associazione svizzera infermiere/i

Cronaca regionale

Gli ospedali in Svizzera e di conseguen-za anche quelli in Ticino sono davantia sfide che determineranno il loro futu-

ro e in qualche modo possono anche metterein discussione la loro esistenza. Quale orga-nizzazione guida del settore ospedaliero delcantone, l’Ente ospedaliero cantonale (EOC) èpienamente investito nei cambiamenti in atto eda tempo sta lavorando per prepararsi allemodifiche che sono e saranno imposte in par-ticolare da fattori esogeni, poco o niente in-fluenzabili, e da fattori legati al riordino delsettore ospedaliero.

Tra i fattori di carattere generale vanno messiin evidenza i seguenti:• L’evoluzione demografica, con un aumentodella popolazione anziana, in particolaredegli ultra ottantenni. Questo avrà un impat-to sulla tipologia di paziente, che sarà piùanziano, malato cronico, più poli-morbido epiù psico-sociale.

• Il progresso tecnico e tecnologico, che mo-dificherà l’approccio terapeutico, che trasfe-rirà determinate cure verso la presa a cari-co ambulatoriale, che forse permetterà dicurare malattie oggi senza risposta, chespingerà oltre i confini della scienza attuale,ma che renderà ancora più acuto il proble-ma finanziario.

• La stagnazione economica, che sbilanceràulteriormente il rapporto tra la capacità diprodurre ricchezza e i mezzi necessari persostenere un sistema sanitario sempre piùcostoso.

Tra gli elementi insiti al settore ospedaliero,vanno evidenziati:• L’introduzione del nuovo regime di finanzia-mento ospedaliero, che mette sullo stessopiano gli ospedali pubblici e gli istituti priva-ti, con lo Stato a contribuire al finanziamen-to anche di questi ultimi. Si apre con ciò unpotenziale conflitto d’interesse, con i Canto-ni che rivestono contemporaneamente il ruo-lo di proprietario, finanziatore, pianificatoree pure di istanza di fissazione delle tariffe.Confrontata con dilemmi quali più Stato/piùmercato, più imposte/più premi, più pubbli-co/più privato, l’Autorità politica ha il suobel daffare per ritagliarsi un ruolo e rivestir-lo con equità e lungimiranza.

• La pianificazione ospedaliera cantonale,che la LAMal impone sia aggiornata entro

inizio del 2015 e che dovrebbe rispondereal fabbisogno di cure della popolazione delTicino, perseguendo nel contempo obiettividi razionalizzazione, di efficienza, di quali-tà e di sostenibilità finanziaria. Una vera epropria quadratura del cerchio, sapendoche la pianificazione ospedaliera è solo untassello tra le diverse pianificazioni, quelladel settore anziani, quella della riabilitazio-ne, quella psichiatrica,quella dell’assistenzae cure a domicilio e che rimane alla mercédel settore ambulatoriale.

• La pianificazione ospedaliera sovra-canto-nale, che impone per la medicina altamentespecializzata criteri rigidi in termini di strut-ture e risorse, che taglia laddove la massacritica è scarna e che elenca per nome e co-gnome le patologie e gli interventi operatoriautorizzati, senza riguardo (giustamente)per il Sonderfall Tessin. Urge in questa situa-zione l’unione degli sforzi di tutti gli attori,abbandonando i campanilismi che ci hannocontraddistinto nel passato, alfine di permet-tere al Ticino e ai ticinesi di avere un siste-ma ospedaliero degno di tale nome.

In questo contesto si delineano chiaramente lesfide del futuro per l’EOC, chiamato a contri-buire in modo determinante a preservare e afar progredire gli ospedali del Cantone, affin-ché siano partecipi della rete nazionale degliospedali di riferimento e non relegati a un ruo-lo marginale. Sarà dunque importante svilup-pare l’EOC sui seguenti assi strategici:• Strategia di mercato e dell’offerta in funzio-ne delle pianificazione cantonale e sovra-cantonale.

• Collaborazioni e alleanze con altri fornitoridi prestazioni, compreso con ospedali uni-

Urge in questasituazione l’unionedegli sforzi di tutti

gli attori,abbandonando i

campanilismi che cihanno

contraddistinto nelpassato

foto M

assim

o Rodio

Quali sfide per il futurodegli ospedali dell’EOC? di Piero Luraschi*

Page 7: infoinfo SOMMARIO Giugno 2013 - n. 2 Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i Allegato alla rivista “Cure infermieristiche” 6/13 Segretariato

7allegato alla rivista “cure infermieristiche” n.3/13

Cronaca regionale

versitari per un’adeguata integrazione verti-cale e orizzontale.

• Miglioramento continuo della qualità e deiprocessi, diretto ad elevare il servizio e l’ef-ficienza.

• Sviluppo delle tecnologie informatiche e dell’e-health anche quali strumenti diretti ad aumen-tare la sicurezza e la continuità delle cure.

• Motore del progetto di Medical MasterSchool, che rappresenta un balzo quanticonel futuro.

• Politiche del personale indirizzate a trattene-re e attirare i migliori collaboratori.

• Pianificazione degli investimenti e localizza-zioni strategiche, valutando anche l’eventua-lità di un ospedale cantonale di riferimento.

Affinché queste sfide possano essere vinte oc-correrà mettere in campo tutte le competenzepossedute, la capacità d’innovazione, l’adat-tabilità delle strutture e l’impegno dell’interaorganizzazione EOC, ma pure che tutta lacollettività le faccia proprie, dall’Autorità poli-tica agli operatori del settore (collaboratori oconcorrenti che siano) fino ai singoli cittadini,ai quali appartiene in ultima analisi, l’EOC eil suo futuro. �

* Piero Luraschi, Vicedirettore EOC, capoarea risorse umane www.eoc.ch

EOC - Clinica di Riabilitazione di NovaggioLa riabilitazione muscoloscheletrica:una sfida interdisciplinaredi Sarah Delea*

Da ospedale militare a moderna clinica di riabilitazionePer dovere di cronaca è utile ricordare cheagli inizi del 1920 l’allora Dipartimento mili-tare federale prese in affitto e poi comprò l’al-bergo “Beauséjour”, con lo scopo di ricove-rarvi i militari affetti da tubercolosi.Con il trascorrere degli anni, la struttura ospe-daliera anche a causa dell’evoluzione dellamedicina e della diminuzione di certe malattiecome la tubercolosi, si orientò verso pazientiaffetti da patologie polmonari e cardiovasco-lari, con un riguardo speciale alle malattiedell’apparato locomotore.A seguito di profondi cambiamenti avvenuti inseno al Dipartimento federale degli interni, laConfederazione nel 2003 ha ceduto la Clini-ca all’Ente Ospedaliero Cantonale, il quale neha fatto una moderna Clinica di riabilitazio-ne, con i suoi 60 posti letto figuranti nella pia-nificazione ospedaliera, completando cosìl’offerta sanitaria pubblica del Canton Ticino.Tutte le trasformazioni avvenute nel corso deglianni, e in particolare proprio i lavori di ristruttu-razione e ampliamento in corso attualmente,sono state eseguite per rispondere ai bisogni ealle nuove esigenze dei pazienti che necessita-no di riabilitazione muscoloscheletrica.

L’evoluzione nella riabilitazioneMa cosa s’intende per riabilitazione? Nellaprima metà del secolo scorso per riabilitazio-ne s’intendeva la “terapia fisica”, ne è provail fatto che la Confederazione aveva acquista-to dei terreni proprio per integrare alla cura illavoro manuale nei campi. Si trattava di tera-pie con scarse prove di efficacia e indicazionivaghe e amplissime.La riabilitazione negli ultimi anni ha affrontatouna forte evoluzione sotto diversi punti di vista.

La Clinica di Riabilitazione di Novaggio si trova sulle colline del Malcantone ad un’altitudinedi 650 metri s.l.m., immersa in un magnifico parco con alberi secolari e con una splendida vi-sta sul lago Ceresio.L’attività della Clinica consiste nel fornire terapie riabilitative a pazienti ricoverati per malattieo infortuni all’apparato osteomuscolare. La riabilitazione osteomuscolare può essere suddivisain reumatologica, ortopedico-traumatologica e postoperatoria. Negli ultimi anni si è sviluppataanche con un’altra casistica e tipologia di presa a carico cioè quella nell’ambito oncologico.

Page 8: infoinfo SOMMARIO Giugno 2013 - n. 2 Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i Allegato alla rivista “Cure infermieristiche” 6/13 Segretariato

info8 periodico d'informazione sulle attività dell'associazione svizzera infermiere/i

Cronaca regionale

Si è vista confrontata con una casistica sem-pre più complessa ed acuta: visto che dagliospedali vi è una dimissione sempre più anti-cipata, deve essere in grado di accogliere pa-zienti con problematiche di origine multifatto-riale e comorbidità. Di conseguenza, per re-stare competitivi e al passo con i tempi, si èreso necessario rivalutare profondamentel’operato e la presa in carico.Attualmente le ultime conoscenze conseguitenel campo della medicina riabilitativa ribadi-scono l’importanza di una riabilitazione pre-coce e mirata, capace non solo di ridurre i di-sturbi, bensì anche di evitare che diventinocronici e di reintegrare il paziente nel mondodel lavoro. Alla Clinica di Novaggio i pazienti usufruisco-no di concetti riabilitativi d’avanguardia, chevengono continuamente aggiornati e servonoad accompagnare il paziente verso una ripre-sa delle proprie capacità.La presa a carico da parte dell’équipe multidi-sciplinare permette ai pazienti di ritrovareun’autonomia nelle attività di vita quotidiana,ma anche recuperare mobilità, forza e resi-stenza in modo tale da permettere loro di ritor-nare al più presto ad affrontare la propriaquotidianità come pure la vita professionale.In ambito infermieristico l’intervento orientatoal paziente è gestito dall’ammissione alla di-missione dall’infermiera di riferimento attraver-so l’applicazione del concetto di cura del Pri-mary Nursing. Il progetto riabilitativo vede come protagoni-sta il paziente, con lui si stabiliscono gli obiet-tivi di cura che dovranno essere plausibilmen-te raggiungibili, con tempi ben precisi neces-sari al loro conseguimento. Il programma di

riabilitazione oltre a risultare realizzabile, de-ve essere individualizzato, coerente e condivi-so con il paziente stesso.La riabilitazione necessita quindi di un ap-proccio multidisciplinare da mettere in praticaattraverso un’équipe riabilitativa, con compe-tenze professionali diverse e integrate in unapproccio multidisciplinare che prevede unfondamentale scambio di competenze tra i va-ri membri.Ed è proprio anche in quest’ottica che si inse-risce una nuova frontiera nella disciplina riabi-litativa: la riabilitazione oncologica. Essa si è resa necessaria grazie all’esigenza ealla volontà dei pazienti oncologici di ritorna-re il più presto possibile alla propria quotidia-nità. I notevoli progressi ottenuti negli ultimidecenni dalla medicina nel trattamento dei tu-mori, hanno determinato un aumento progres-sivo della percentuale di guarigione e soprav-vivenza, ma per permettere questo è necessa-rio del tempo per riprendersi dagli effetti se-condari legati alle terapie e ai trattamenti su-biti.La riabilitazione oncologica è rivolta a pa-zienti che hanno affrontato una diagnosi dineoplasia, un intervento chirurgico, un ciclo diradio- e/o chemioterapia. Possono accedervisia dopo la fase acuta di malattia che nella fa-se di mantenimento. Di norma il ricovero duratre settimane. Essa ha lo scopo di ottimizzare la qualità del-la vita del malato, aiutando il paziente e lasua famiglia ad adattarsi a standard di vitaquanto più simili a quelli precedenti la malat-tia, con l’obiettivo di limitare al minimo la di-sabilità fisica, il deficit funzionale, cognitivo epsicologico, ma anche nutrizionale che spes-

La riabilitazionenecessita di un

approcciomultidisciplinare damettere in pratica

attraversoun’équipe

riabilitativa, concompetenzeprofessionali

Page 9: infoinfo SOMMARIO Giugno 2013 - n. 2 Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i Allegato alla rivista “Cure infermieristiche” 6/13 Segretariato

9allegato alla rivista “cure infermieristiche” n.3/13

Cronaca regionale

so si manifesta a seguito della malattia o delleterapie ad essa correlate.L’obiettivo principale della riabilitazione in on-cologia è quello di aumentare il benesseredell’individuo perciò vengono proposte delleattività standard di tipo fisico, che si articola-no in sedute di fisioterapia individuale, eserci-zi di rinforzo in palestra o passeggiate al-l’aria aperta, linfodrenaggio o massaggi, co-me pure attività in piscina. Vengono inoltreconsigliate attività come tecniche di rilassa-mento e colloqui con lo psicologo che vannoa completare il percorso riabilitativo.Non da ultimo vi è da considerare l’aspettonutrizionale, fondamentale per una buona ri-presa. Infatti secondo le evidenze presenti inletteratura, lo stato nutrizionale a sua volta in-fluenza il decorso. La malnutrizione si associainfatti a ridotta qualità di vita, ridotto livello diattività e maggiore incidenza di reazioni av-verse legate alla terapia.La malnutrizione, pertanto, sembra essere unindicatore di gravità di malattia e di prognosi,sebbene non sia ancora chiaro quanta influen-za diretta essa abbia sulla prognosi. È per questa ragione che in ambito riabilitati-vo il lato nutrizionale è un argomento che cista particolarmente a cuore, tanto è vero chesettimanalmente la Commissione Nutrizionecomposta da un’infermiera, un medico e uncuoco specialista per le diete si riuniscono conil team multidisciplinare responsabile di segui-re i pazienti oncologici affrontando e discu-tendo delle varie problematiche e dei vari ca-si, dove appunto non viene dimenticatol’aspetto nutrizionale.Il team multidisciplinare che accompagna ilpaziente oncologico nel percorso riabilitativoè formato da infermiere, fisioterapisti, medici,psicologi, un assistente sociale e un cuoco. In-sieme si occupano di condividere gli obiettividi cura stabiliti con il paziente proponendo

così un programma terapeutico il più possibileindividualizzato, che consideri gli aspetti bio-psico-socio-culturali, spirituali e che tenga con-to anche del contesto famigliare.L’équipe è organizzata in modo da condivide-re, sia attraverso scambi personali che attraver-so incontri settimanali, quanto necessario per-ché il percorso riabilitativo corrisponda alle at-tese e ai bisogni della persona, coerente al suopersonale adattamento alla malattia oncologi-ca e sensibile ai cambiamenti indotti sia dallamalattia sia dall’intervento riabilitativo stesso. La persona stessa, quindi, è al centro dell’atti-vità del team e ne fa parte. Ognuno ha il pro-prio specifico ruolo e ci si deve muovere inmodo coordinato: Il team multidisciplinare ècome squadra dove il bene del paziente e deisuoi famigliari è nel centro.

Rete REHA TicinoNell’estate del 2007 da un’alleanza strategi-ca tra EOC e la Clinica Hildebrand di Brissa-go nasce la rete REHA Ticino. La rete riabilita-tiva che raggruppa tutte le strutture e tutti i ser-vizi pubblici e privati ai quali la pianificazio-ne cantonale ha attribuito un mandato di pre-stazione. Nello specifico: la Clinica di Riabilitazione diNovaggio appunto, il servizio di riabilitazio-ne dell’Ospedale di Faido, il servizio di riabi-litazione cardiaca dell’Ospedale San Giovan-ni di Bellinzona e la Clinica Hildebrand diBrissago. Questa coalizione completa l’offerta nel cam-po della riabilitazione a livello cantonale e mi-gliora la qualità della presa a carico del pa-ziente in un’ottica globale che integra il piùprecocemente possibile la riabilitazione nellafase acuta della malattia. La rete REHA Ticino rappresenta una garanzianella ricerca di linguaggi e culture comuni chefavoriscano l’istituzione di reti di collaborazio-ne e di approvvigionamento con gli ospedaliacuti. Tutto questo sfruttando al massimo pos-sibili sinergie a favore del paziente. REHA Ticino inoltre vuole sostenere il ruolo el’importanza della riabilitazione e attraverso ilmarchio di qualità desidera trasmettere al pa-ziente quella fiducia e quella sicurezza indi-spensabili per un’ottima presa a carico. �

* Sarah Delea, infermiera diplomata inClinica Generale alla SUPSI, attualmente lavo-ra presso la Clinica di Riabilitazione diNovaggio come infermiera Specialista clinica

Non da ultimo vi èda considerarel’aspettonutrizionale,fondamentale peruna buona ripresa

Page 10: infoinfo SOMMARIO Giugno 2013 - n. 2 Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i Allegato alla rivista “Cure infermieristiche” 6/13 Segretariato

info10 periodico d'informazione sulle attività dell'associazione svizzera infermiere/i

Approfondimenti

Per il personale sanitario le barriere lingui-stiche costituiscono una grande sfidanell’assistenza ai pazienti (Priebe et al.,

2011). Esse si manifestano in situazioni in cuii pazienti e le infermiere non parlano corren-temente una lingua comune. La comprensionereciproca è quindi molto limitata. In Svizzera vive un consistente gruppo di mi-granti, che spesso parlano solo la loro lingua.Non dispongono quindi di sufficienti cono-scenze della lingua parlata nella regione incui vivono. Si stima che la percentuale di per-sone di lingua straniera si aggira attorno al10% (Lüdi & Werlen), 2005), con una presen-za maggiore nei centri urbani (Bucher, 2011).

Barriere linguistiche nelle cure a domicilioNon sempre i pensionati con origini straniereparlano correntemente la lingua della regionein cui risiedono, malgrado abbiano vissuto elavorato in Svizzera per molti anni. Uno deimotivi è la politica migratoria della Svizzeranella seconda metà del secolo scorso. I mi-granti, come gli Svizzeri, partivano dal pre-

supposto che si sarebbero fermati da noi soloper un periodo limitato, per poi rientrare al lo-ro paese. Imparare la lingua del posto avevaquindi un ruolo secondario (Höpflinger,2006). Si presume che in futuro il numero dipensionati di lingua straniera sia destinato adaumentare. Secondo l’Ufficio federale di stati-stica, le persone oltre i 65 anni costituiscono il75% dei pazienti spitex, motivo per cui nellecure a domicilio le barriere linguistiche si ri-scontrano con sempre maggiore frequenza.Oltre ai mutamenti demografici, anche l’intro-duzione del sistema DRG negli ospedali portaall’aumento di pazienti spitex di lingua stra-niera. Le degenze vengono accorciate e tra-sferite nel settore ambulatoriale (Reinhold,Thierfelder, Müller-Riemenschneider & Willich,2009). Persone di tutte le fasce di età, anchedi lingua straniera, ricorreranno sempre piùspesso alle cure ambulatoriali.

Servizi di interpreti contro le barriere linguistichePer superare le barriere linguistiche si consi-glia di ricorrere a interpreti, se possibile pro-

Si presume che infuturo il numero dipensionati di lingua

straniera siadestinato adaumentare

Migranti anzianiBarriere linguistiche nelle cure adomicilio: una frustrazione per tutti

di Miriam Roser, Heidi Petry,

Ulla Kleinberger, Lorenz Imhof

Le barriere linguistiche nelle cure a domicilio sono ancora più difficili da superare che nel set-tore acuto. A risentirne non sono solo le cure, ma anche la relazione a livello professionale.Uno studio svolto dalla ZHAW (Scuola zurighese superiore per le scienze applicate di Winter-thur) intende colmare le lacune in merito alle conoscenze e mostrare possibili soluzioni.

foto Glauser

Page 11: infoinfo SOMMARIO Giugno 2013 - n. 2 Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i Allegato alla rivista “Cure infermieristiche” 6/13 Segretariato

11allegato alla rivista “cure infermieristiche” n.3/13

Approfondimenti

fessionisti, che dispongano delle necessarieconoscenze nell’ambito del settore sanitario,la cui terminologia è piuttosto complessa (Bi-schoff, 2003). Per questo in Svizzera, nel2004, è stato introdotto un certificato e nel2009 un attestato professionale per traduzio-ni interculturali. Ciò permette di garantire chele interpreti dispongano delle capacità neces-sarie per lavorare nel settore sanitario. Dal2011, l’organizzazione per gli asilanti di Zu-rigo, con il sostegno dell’Ufficio federale dellasanità, mette a disposizione un servizio telefo-nico per traduzioni. Esso offre, 24 ore su 24,traduzioni in circa 50 lingue e permette di ac-cedere all’aiuto di interpreti professionisti.Malgrado ciò si ricorre poco a questo tipo disupporto (Bischoff & Loutan, 2004; Schenker,Perez-Stable, Nickleach, & Karliner, 2011).Questo è riscontrabile soprattutto nelle curestazionarie. Benché nelle maggiori istituzionisi manifesti regolarmente la necessità di inter-preti professionali, molti ospedali non dispon-gono di questo tipo di servizio. Quando le in-fermiere non possono far ricorso a questiesperti, si rivolgono ad altre persone. Nellamaggior parte dei casi si tratta di familiari eamici dei pazienti o di colleghi plurilingui (Bi-schoff & Steinauer, 2007). Ma anche loro nonsono sempre raggiungibili. Quindi spesso leinfermiere non riescono a superare le barrierelinguistiche.

Interpreti nelle cure a domicilio?Introdurre la figura dell’interprete nelle cure adomicilio è un’impresa ancora più ardua chenelle cure stazionarie. Le infermiere spitex la-vorano da sole. Non hanno la possibilità,qualora fosse necessario, di rivolgersi a colle-ghe che parlano più lingue. Uno studio pilotainedito della Scuola superiore zurighese per lescienze applicate ZHAW ha mostrato che ge-neralmente presso i clienti che vivono soli du-rante le visite spitex non è presente alcun pa-rente. Qualora ci fossero dei familiari in gra-do di fungere da interprete, essi dovrebberoessere raggiungibili telefonicamente, cosanon sempre possibile. Inoltre, spesso il pro-gramma giornaliero delle infermiere spitex èmolto rigido e questi colloqui potrebbero cau-sare ritardi nelle visite successive.I servizi di traduzione telefonica hanno il van-taggio di essere sempre disponibili. Ma anchein questo caso il personale spitex raramentedispone del tempo necessario per questo tipodi conversazione – soprattutto in caso di im-previsti. Inoltre c’è l’aspetto finanziario. I costisi aggirano attorno ai 3 franchi al minuto, perun ammontare minimo di 30 franchi. Difficil-mente un servizio spitex può assumersi questecifre. I costi ricadrebbero sui clienti e per moltidi loro sarebbe una spesa (troppo) onerosa.

Negativo per le cure….Quando le barriere linguistiche non possonoessere eliminate grazie a interpreti competen-ti, si hanno delle ripercussioni negative sulprocesso di cura e sulla relazione professiona-le. Le infermiere sono chiaramente limitate nel-la verifica e la valutazione dei bisogni e dellecondizioni di salute dei pazienti (Bischoff etal., 2003; Gerrish, 2001). Le seguenti affer-mazioni tratte dallo studio pilota della ZHAWmostrano che:“La verifica dei bisogni è molto più rudimenta-le o è fortemente influenzata dai familiari. Es-si esprimono le loro impressioni. E questocambia la situazione. Inoltre non si può chie-dere che cosa si aspettano da noi. Ci si attie-ne piuttosto al motivo del ricovero, indipen-dentemente dal committente.”“Anche fare delle domande sul dolore, un te-ma ricorrente, non funziona.”Lo studio pilota ha inoltre mostrato che neppu-re la pianificazione delle cure e degli interven-ti non può essere discussa o valutata con iclienti:“Gli interventi non possono essere discussi eseguiti insieme. E non si possono neppure va-lutare con il cliente. Quindi egli non può maidire se un intervento non corrisponde a ciò dicui ha bisogno in quel momento. Secondo meè molto importante pianificare insieme gli in-terventi.”Inoltre, a causa delle barriere linguistiche, iclienti di lingua straniera e i loro familiari rice-vono meno informazioni e consulenze. Adesempio, parlare con i clienti durante il cam-bio di medicazione e informarli sui progressinella guarigione della ferita e le misure controi dolori non è possibile con chi non può capir-ci. Nelle famiglie di lingua straniera le infer-miere non possono neppure sapere se i fami-liari riescono a cavarsela con le cure (Gerrish,2001).

…e per la relazioneOltre agli effetti diretti sullo svolgimento dellecure, le barriere linguistiche hanno ripercus-sioni negative anche sulla relazione. In assen-za di un linguaggio comune, difficilmente ci sipuò conoscere reciprocamente, ci si può infor-mare sullo stato di salute, si possono chiariremalintesi o sostenere emotivamente i pazienti. “Anch’io posso affermare che la relazione trapaziente e infermiera diventa superficiale. En-trambi si rendono conto che non funziona, esono scoraggiati. Non lo sento solo da partemia, ma anche da parte di chi mi sta davanti.”

Conseguenze per gli interessatiLe conseguenze degli effetti delle barriere lin-guistiche sono frustranti per tutti gli interessati:i clienti, le infermiere e i familiari.

Introdurre la figuradell’interprete nellecure a domicilio èun’impresa ancorapiù ardua che nellecure stazionarie

Page 12: infoinfo SOMMARIO Giugno 2013 - n. 2 Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i Allegato alla rivista “Cure infermieristiche” 6/13 Segretariato

info12 periodico d'informazione sulle attività dell'associazione svizzera infermiere/i

Approfondimenti

Grazie al nesso trascienze

infermieristiche elinguistiche si

possono esaminarein modo più precisole situazioni in cui lebarriere linguistiche

giocano un ruolodeterminante

Per i clienti è frustrante che le loro richieste e iloro bisogni non siano capiti e quindi neppureconsiderati. I clienti di lingua straniera si sen-tono spesso lasciati soli e non abbastanza so-stenuti dalle infermiere (Vydelingum, 2000).Il personale curante è consapevole di questasituazione e denuncia cure più basate sullafunzionalità che sulla qualità (Blackford, Stre-et, & Parsons, 1997; Cioffi, 2003; Fatahi,Mattsson, Lundgren, & Hellstrom, 2010; Jo-nes, 2008). Tuttavia, con i mezzi di cui dispo-ne, difficilmente riesce a risolvere questo pro-blema. Il tempo sempre più ridotto e il ritmo dilavoro febbrile impediscono una soluzione intal senso. Quando le infermiere, per questimotivi, non riescono a garantire la qualità del-le cure che desidererebbero per i loro pazien-ti, si sentono stressate, stanche e insoddisfatte.Le dichiarazioni riportate nello studio pilota lodimostrano. “Il fine settimana avrei dovuto spiegare qual-cosa in italiano e non so assolutamente parla-re in italiano. Non c’era nessuno perché il fi-ne settimana siamo in pochi e non ho potutodare le spiegazioni necessarie. E`proprio fru-strante.”“Una situazione in cui ci sono delle barrierelinguistiche lascia sempre un senso di incom-piutezza, ne esco insoddisfatta.”I familiari che traducono assumono spesso unruolo di intermediario tra il cliente e l’infermie-ra a domicilio. Sono sempre sollecitati a chia-rire malintesi e confusioni tra il cliente, i curan-ti o altri operatori. Questo può essere moltofrustrante per i familiari (Perrig-Chiello, Höp-flinger, & Schnegg, 2010).

Conoscenze lacunose ostacolano le soluzioniLe barriere linguistiche nell’ambito spitex por-tano quindi a una serie di difficoltà che finoranon sono state esaminate. Non esistono datisulla frequenza delle barriere linguistiche nel-le cure a domicilio. Non sappiamo quali sonole conseguenze delle barriere linguistiche sul-la qualità delle cure a domicilio e in che modoa lungo termine i curanti possano conviverecon queste situazioni. Risulta quindi difficiletrovare soluzioni adeguate agli specifici biso-gni delle cure spitex.

Creare conoscenze di basePer questo motivo la ZHAW ha lanciato lo stu-dio “Barriere linguistiche nelle cure a domici-lio – Overcoming Language Barriers in Home-care Nursing (OLBiHN)”. Il progetto è finan-ziato dal Fondo svizzero nazionale e dallaFondazione Ebnet. Lo studio è svolto a livellointerdisciplinare dall’Istituto per le cure infer-mieristiche e l’Istituto per traduzioni e interpre-

ti. Grazie al nesso tra scienze infermieristichee linguistiche si possono esaminare in modopiù preciso le situazioni in cui le barriere lin-guistiche giocano un ruolo determinante. Os-servazioni, interviste con le infermiere e con ifamiliari e analisi di documenti dovrebberomostrare in che tipo di situazioni sorgono lebarriere linguistiche e come il personale cu-rante e i pazienti affrontano queste situazioni.Particolare accento viene posto sulle strategieche si rivelano più efficaci per superare que-ste barriere nelle cure a domicilio. Inoltre, at-traverso interviste con i familiari, si cerca dicapire come questi ultimi percepiscono le bar-riere linguistiche e il loro ruolo di intermediari.Lo scopo dello studio è generare conoscenzeche possano essere usate per risolvere i sem-pre più frequenti problemi causati dalle barrie-re linguistiche. �

Contatto: Miriam Roser, BScN, RN, assistentescientifica, Dipartimento Salute ZHAW, [email protected], tel. 058 934 64 98.

Per maggiori dettagli sugli autori e indicazionibibliografiche cfr. Cure infermieristiche,n.1/2013, pp. 13-15

Traduzione di Pia Bagnaschi

foto Glauser

Page 13: infoinfo SOMMARIO Giugno 2013 - n. 2 Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i Allegato alla rivista “Cure infermieristiche” 6/13 Segretariato

13allegato alla rivista “cure infermieristiche” n.3/13

Approfondimenti

Il progetto “Obesità infantile e Diabete” orga-nizzato dall’Ospedale regionale di LocarnoLa Carità” per la promozione della salute,

raccoglie dal 2005 i consensi delle scuole dellocarnese. L’obiettivo del progetto, trasformato-si nel 2011 in “Crescere in Salute”, è di sensi-bilizzare la popolazione giovane ai semprepiù crescenti problemi quali sovrappeso edobesità che stanno prendendo proporzioni in-quietanti. Il diabete è stato definito dall’OMSepidemia del XXI° secolo e l’obesità colpisce,oggi nel mondo, circa 300 milioni di persone,tra cui sempre più ragazzi. In Svizzera, più di20% dei bambini da 6 a 12 anni sono in so-vrappeso e circa 5% è obeso. L’obesità è il fat-tore di rischio maggiore per il diabete, nonchéper altre patologie (disturbi cardio vascolari,polmonari, locomotori, ormonali). Inoltre haimportanti conseguenze a livello psicosocialeriducendo la qualità della vita. Gli effetti deicosti molto elevati incidono negativamente an-che a livello socio economico.

Obiettivi del progettoLo scopo è di sensibilizzare le persone graziead un lavoro di promozione della salute, rivol-to alla popolazione giovane, includendo, con-dizione determinante per la riuscita del proget-to, il pubblico adulto dei genitori e insegnanti,attraverso un incontro informativo e di riflessio-ne sui comportamenti quotidiani riguardo l’ali-mentazione, l’attività fisica e le abitudini di vitalegate alla propria salute.

ContenutiLa visita guidata per le scuole è stata pianifica-ta in tre differenti momenti durante una matti-nata, dalle 8.45 alle 11.15: la visione interat-tiva dei poster, con commenti, osservazioni esuggerimenti, una pausa merenda con la pos-sibilità di consumare una sana merenda a ba-se di frutta fresca e acqua e movimento conuna fisioterapista specialista di Danzamovi-mentoterapia.Nel progetto è stato fondamentale lavorare inmodo inter e multidisciplinare: il tema affronta-to coinvolge infatti tutti i campi della medicina.Al progetto hanno partecipato dietiste, diabe-tologo, medico dello sport, pediatra, psicolo-ga, fisioterapista, con il sostegno dell’Ufficiodel Medico Cantonale / medicina scolastica.

Evoluzione del progettoNel corso degli anni, il progetto si è evoluto.La mostra, inizialmente ubicata nel corridoiodell’ospedale, è stata trasferita al corridoio delII° piano e poi oggi in un’aula grande, evitan-do trasferte dal corridoio alla mensa e permet-tendo ai bambini di essere seduti in cerchio. Ladinamica favorita è quella dello scambio e del-la partecipazione attiva di tutti i bambini. Suc-cessivamente, nel 2009, il nome del progetto èstato modificato in “Crescere in salute” per da-re una connotazione maggiormente positiva alprogetto. Oggi l’incontro con le scuole si compone diuna discussione interattiva riguardo lo stile divita e l’alimentazione, di una pausa con unamerenda sana a base di frutta fresca e acqua,e di attività fisica ludica con Danzamovimento-terapia.Durante la discussione si vuole sottolinearel’importanza del movimento, dello sport e deisuoi effetti benefici sulla salute e sulla loro cre-scita, e rendere i bambini attenti alle conse-guenze di un abuso/dipendenza dallo “scher-mo” (TV, Computer, play station, telefono,ecc…).Per quanto riguarda l’alimentazione, si ponel’accento sulle bibite da evitare, l’importanzadi iniziare la giornata con una colazione, eperché consumare frutta e verdura.Alla fine della mattinata, vi è una condivisionedi gruppo. I bambini compilano una cartolinasulla quale esprimono un desiderio di cambia-mento a favore della loro salute (vedi allega-to). Questa cartolina viene successivamente in-

Lo scopo è disensibilizzare lepersone grazie adun lavoro dipromozione dellasalute, rivolto allapopolazionegiovane

di Avosti Isabelle*

Progetto di promozione della salute all’Ospedale di Locarno

Da “Obesità Infantile e Diabete” a “Crescere in Salute”«La malattia, prima che un problema individuale, è un problema collettivo…»

Virginia Woolf, Sulla Malattia, ed. Bollati Boringhieri – Torino 2006 , pag. 80

Page 14: infoinfo SOMMARIO Giugno 2013 - n. 2 Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i Allegato alla rivista “Cure infermieristiche” 6/13 Segretariato

info14 periodico d'informazione sulle attività dell'associazione svizzera infermiere/i

Approfondimenti

viata al loro domicilio insieme al libretto “Ba-sta poco per cambiare tanto”, pubblicatodall’Ufficio di promozione e di valutazione sa-nitaria e di promozione Salute Svizzera. Ciò permette loro di mantenere un contattocon l’esperienza vissuta e soprattutto di potercondividere, con i genitori e famigliari, temiquali salute – alimentazione – sport. Già du-rante la mattinata si cerca di chiedere loro dicoinvolgere i genitori nelle loro attività (cuci-na, sport, uscite la domenica), ma a volte èdelicato affrontare il tema in modo troppo di-retto se si considerano le famiglie divise. Avolte sono i nonni ad essere molto attivi nel-l’accompagnare i bambini sul cammino dellasalute!Inoltre, a fine progetto ogni docente riceve unquestionario di valutazione sul quale può scri-vere le sue osservazioni e suggerimenti, dan-doci un feed back su eventuali cambiamentiosservati nella loro classe tra prima e dopo ilprogetto. Questo ci aiuta a fare modifiche o aconfermare il nostro operato.

Attività di movimentoAll’interno del progetto “Crescere in Salute” sioffre ai bambini uno spazio di ascolto motorioverso un “Corpo” che sta cambiando giornodopo giorno, in una continua metamorfosi. Uncorpo nuovo li condurrà ad essere protagoni-sti della loro vita. Significativa sarà la possibi-lità di contattarlo e riconoscerlo, accoglierloed accudirlo, stabilire con esso una relazioneche sia fonte di armonia e non di conflitto.La DanzaMovimentoTerapia, diversa dallaclassica ginnastica o dallo sport, vuole attiva-re la dimensione consapevole del corpo, apartire dalla percezione corporea, per favori-re una coscienza di sé radicata nell’esperien-za fondata sulla connessione tra sensazioni,vissuti emotivi, immagini e parole. Ha quindicome finalità educativa e terapeutica primarial’attivazione di competenze corporeo-emotive,affettivo-relazionali, nonché la crescita dellaregolazione emotiva, a partire dall’attivazio-ne della pulsione di movimento.La sequenza degli interventi consentono aibambini di percepire che “andare in palestraa fare danzaterapia” ha continuità con l’attivi-tà precedente sviluppata dal servizio di diabe-tologia. E’ un’occasione da vivere con piace-re, in un luogo affettivo dove scoprire le rela-zioni tra le diverse qualità e funzioni corpo-ree, attraverso la ricerca dei movimenti neces-sari alla costruzione della forma del proprioessere e delle cose in divenire. Un’occasioneda vivere con cura. Infatti, creare uno spazioadatto ai bambini è sempre importante: è unospazio in cui crescere.L’esplorazione consente a ciascun bambino discoprire diverse possibilità e qualità di movi-mento corporeo che hanno inevitabilmente va-

lenza emotiva, affettiva, cognitiva a livello in-dividuale e di gruppo. Tutti i bambini e lebambine sino ad ora hanno manifestato un di-screto equilibrio emotivo tra espansività e ri-flessività, tra ascolto e richiesta di ascolto. Peri bambini che faticavano a relazionarsi sottoquesti aspetti si è modificato di volta in voltala qualità di relazione insita nelle proposte,ma sempre nell’ottica di integrarli nel gruppo.Un principio della DMT, infatti, è che la capa-cità di “ essere insieme” sia fondamentale perla crescita della personalità e per poter starebene anche quando il bambino è da solo o ècon se stesso in presenza degli adulti di riferi-mento.Si è gettato un piccolo seme offrendo unosguardo nuovo verso il “ Corpo” e aprendouna possibilità per coltivarlo e per approfon-dirlo durante il percorso scolastico, facendo sìche esso sia il più fertile e felice possibile. Siauspica, con il nostro intervento, di agire inmodo concreto alla promozione della salute,diffondendo un messaggio positivo alle fami-glie attraverso la scuola, i docenti, i bambinistessi.

L’ospedale vissuto come un luogo “diverso” del solitoAprire l’ospedale al pubblico, renderlo pro-motore di salute e non solamente luogo di do-lore e di sofferenza… ci sembra molto impor-tante! Questo vale soprattutto per i bambini,affinché possano essere sensibili al fatto chela loro salute è unica ed occorre prendersenecura fin dall’inizio della vita! �

* Isabelle Avosti: Responsabile del Progetto, Infer-miera specialista in diabetologia – ODL “La Cari-tà” con Antonella Marigo: Fisioterapista e Dan-zamovimentoterapeuta – clinica Hildebrand c/oODL “ La Carità”

Si auspica, con ilnostro intervento, di

agire in modoconcreto alla

promozione dellasalute, diffondendo

un messaggiopositivo alle

famiglie

Page 15: infoinfo SOMMARIO Giugno 2013 - n. 2 Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i Allegato alla rivista “Cure infermieristiche” 6/13 Segretariato

15allegato alla rivista “cure infermieristiche” n.3/13

Invito alla lettura

Informazioni

Oliver Wolf Sacks è un fa-moso neurologo inglese,nato a Londra nel 1933,

neurologo e scrittore, autore di di-versi best seller tra cui anche “Ri-svegli” (da cui è stato tratto ancheil film omonimo con Robin Wil-liams e Robert De Niro). Vive e la-vora negli Stati Uniti d’America, isuoi libri di successo sono basatisulle storie cliniche e umane deipropri pazienti e delle loro patolo-gie neurologiche.L’uomo che scambiò sua moglie per un cap-pello è la presentazione di casi clinici in cuil’autore si è imbattuto durante la sua carriera.Ma non è una semplice esposizione scientifi-ca delle diverse patologie, non è una serie didescrizioni di malattie neurologiche. L’autoreinfatti ha una grande capacità di descrivereanche le emozioni, i sentimenti, le esperienzepersonali dei pazienti. Cosa provano questimalati? Come si sentono? Come, nel tempo,si adattano alla malattia? Come riescono areagire?Di tutti i casi esposti, alcuni davvero incredibili

(almeno per chi, come me, non siè mai soffermato troppo a pensarea certe malattie) Sacks si soffermaa descrivere come il paziente hareagito, come ha cercato di con-trollare e, per quanto possibile, su-perare l’handicap della malattia.Secondo Sacks, infatti, l’organi-smo umano è in grado di sopperi-re ad alcune mancanze. Se so-pravviene un qualcosa che lo dan-neggia, l’organismo cerca di sup-

plire al danneggiamento aumentando altre ca-pacità (così come per esempio il cieco ha disolito un udito finissimo).

«Sono un appassionato lettore di storie clini-che ... ma non ho mai letto dei racconti psico-logici così intensi come quelli narrati da OliverSacks nell’Uomo che scambiò sua moglie perun cappello ... È un libro che vorrei consigliarea tutti: medici e malati, lettori di romanzi e dipoesia, cultori di psicologia e di metafisica,vagabondi e sedentari, realisti e fantastici. Laprima musa di Sacks è la meraviglia per lamolteplicità dell’universo» Pietro Citati. �

L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello

info

Con questo numero il gruppo di lavoro è cambiato e abbiamo ora la collaborazione di Elena Agazzi. Un caldo ringraziamento va a Cristina Treter per il lavoro svolto.

Claudio Nizzola eCristina Treter

Elena AgazziInfermiera presso il reparto di neurochirurgia all’Ospedale di Lugano dal 2004 al 2012Formatrice presso Croce Rossa Svizzeraed infermiera indipendente Specializzanda in geriatria e gerontologia

Page 16: infoinfo SOMMARIO Giugno 2013 - n. 2 Periodico d’informazione sulle attività dell’associazione svizzera infermiere/i Allegato alla rivista “Cure infermieristiche” 6/13 Segretariato

Agenda

DATA CORSO TERMINE ANIMATORE PARTECIPANTI LUOGO ISCRIZIONE 23 – 24 – 25 settembre 2013 Digitopressione 21.08.2013 Antonio Maglio operatori del ramo sanitario Bellinzona18 – 19 novembre 2013 con formazione di base29 – 30 – 31 gennaio 2014 in riflessologia

26 - 27 settembre 2013 Intelligenza emotiva: la razionalità al cospetto dell’emozione. 26.08.2013 Vincenzo Santoro aperto a tutti gli operatori del ramo Mendrisio Scontro o sfida fra ragionamento logico e gestione socio-sanitario delle pulsioni emotive 30 settembre 2013 Introduzione alla grafologia 28.08.2013 Maria Anna Zaramella aperto a tutti Mendrisio

2 ottobre 2013 Alzheimer: la malattia, la comunicazione, 02.09.2013 Michela Tomasoni-Ortelli aperto a tutti gli operatori del ramo Bellinzona l’assistenza al paziente socio – sanitario

7 – 8 ottobre 2013 Conoscenze delle dinamiche di gruppo 04.09.2013 Mariano Cavolo aperto a tutti Lugano

9 ottobre 2013 Corso base di elettrocardiografia 09.09.2013 Sergio Calzari • infermieri/e Lugano • operatori/trici sociosanitari/e

14 ottobre 2013 Le direttive anticipate 11.09.2013 IOSI • infermieri/e Lugano • assistenti geriatrici/che • operatori/trici sociosanitari/e 22 – 23 – 24 ottobre 2013 Riflessologia zonale del viso 18.09.2013 Antonio Maglio operatori del ramo sanitario con Bellinzona formazione di base in riflessologia

18 ottobre 2013 Il perenne dilemma tra il rispetto dell’esistenza umana 16.09.2013 Alfredo Bodeo aperto a tutti gli operatori del ramo Mendrisio e il ricorso al’eutanasia, al suicidio assistito….quando il socio-sanitario ciclo della vita volge al tramonto

21 ottobre 2013 La fragilità nell’anziano: interventi di prevenzione 18.09.2013 Morena Generelli aperto a tutti gli operatori Bellinzona delle cadute negli anziani del ramo sanitario

24 – 25 ottobre 2013 Paura e fobie: retaggio antico o disagio moderno? 23.09.2013 Vincenzo Santoro aperto a tutti gli operatori del ramo Mendrisio socio-sanitario

4 novembre 2013 Grafologia – approfondimenti 02.10.2013 Maria Anna Zaramella aperto a tutti coloro che hanno Mendrisio partecipato al corso “Introduzione alla grafologia”

5 novembre 2013 Come affrontare il ruolo pedagogico dell’infermiera/e? 02.10.2013 Fulvio Poletti infermieri/e che hanno partecipato Bellinzona al corso “Da infermiera/e a formatrice/tore: passaggio ad un ruolo pedagogico”

8 – 15 novembre 2013 La floriterapia: fiori di Bach e tanti altri 07.10.2013 Lilia Nodari Cereda aperto a tutti Lugano

12 novembre 2013 Igiene orale nelle cure 09.10.2013 Milena Scaroni aperto a tutti gli operatori Lugano del ramo sanitario

21 – 22 novembre 2013 Conflitti interpersonali e negoziazione 21.10.2013 Vincenzo Santoro aperto a tutti gli operatori Mendrisio del ramo socio-sanitario

25 – 26 – 27 novembre 2013 Le abilità di counseling nel lavoro quotidiano 23.10.2013 Patrizia Gasparetti aperto a tutti Bellinzona

6 dicembre 2013 Approccio al paziente anziano affetto da demenza 04.11.2013 Marco Malnati aperto a tutti gli operatori del Mendrisio durante l’ospedalizzazione ramo socio-sanitario 9 – 10 dicembre 2013 Sapersi esprimere in gruppo 06.11.2013 Mariano Cavolo aperto a tutti Lugano

11 – 12 dicembre 2013 Riflessologia del piede neuro - muscolare: Ripasso 11.11.2013 Antonio Maglio operatori del ramo sanitario che Bellinzona hanno partecipato al corso “Riflessologia del piede: parte neuro – muscolare” 13 dicembre 2013 Stalking e Mobbing: come riconoscere i comportamenti 11.11.2013 Alfredo Bodeo aperto a tutti gli operatori del Mendrisio persecutori quando la vittima è stata designata ramo socio-sanitario 16 dicembre 2013 Come comunicare al paziente? Come scegliere le parole 13.11.2013 Paolo Marino Cattorini aperto a tutti Chiasso eticamente giuste? Il counseling etico – infermieristico nella realtà clinica e nel cinema

CALENDARIO ATTIVITÀ ASI-SBK SEZIONE TICINO CORSI – CONFERENZE – ATELIER – ASSEMBLEE SETTEMBRE - DICEMBRE 2013

Per informazioni ed iscrizioni: Segretariato ASI-SBK Sezione TicinoTel. 091/682 29 31 - Fax 091/682 29 32 - e-mail: [email protected]