informachiari 2011-11

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Che fine ha fatto la sicurezza? InformaChiari Il circolo PD di Chiari informa novembre2011 Negli ultimi tempi i giornali locali hanno dedicato molte pagine a episodi di criminalità diffusa sul nostro territo- rio, sintomo di un degrado della convi- venza civile e dell’insicurezza che si respira nelle nostre strade. Eppure la “sicurezza” è stato il ca- vallo di battaglia di questa Giunta. Lo smantellamento del campo noma- di, la chiusura dello sportello immigra- ti, il distaccamento presso la stazione della Polizia Locale, le ronde padane sono stati alcuni degli atti di una po- litica improntata alla “tolleranza zero” che avrebbe dovuto garantire il perfet- to controllo del territorio. Purtroppo così non è stato e i fatti lo dimostrano. Il Sindaco e la sua Giunta pensava- no che bastasse mettere presso la sta- zione un distaccamento della Polizia Locale per risolvere ogni problema di sicurezza. L’aver aperto quel presidio ed averlo abbandonato quasi subito ha peggiorato la situazione come più volte è stato evidenziato dalla stampa. Anche le “ronde” avrebbero dovu- to costituire un forte deterrente alla microcriminalità. Si sono rivelate in- vece un fiasco completo e l’Acsu (la ronda padana di Chiari) si è ridotta, pur di portare a casa un contributo co- munale, ad accompagnare i morti al cimitero. E che dire del fantomatico Air-pol, l’aeroplanino leggero in dotazione alla Polizia Locale? Avrebbe dovuto volare sui cieli di Chiari con occhio vi- gile, producendo qualche significativa operazione di contrasto alla criminali- tà. Invece continua a passare da una fiera all’altra con il solo scopo di fare propaganda alla ditta di Rovato che ce l’ha venduto. Come si vede, una strategia fatta di grandi proclami, grande dispendio di soldi, ma scarsi risultati. Con la sicurezza non è lecito fare pro- paganda e i cittadini hanno diritto ad una seria politica di contrasto alla cri- minalità, fatta con mezzi adeguati e buone professionalità. I COSTI della nostra insicurezza: Distaccamento di Polizia e Infopoint: 50 mila euro + affitti vari Air-pol: 300 mila euro + costi fissi annui: manutenzione, benzina, hangaraggio, assicurazione, istruzione piloti, accessori vari. Centrale falsi documentali: 300 mila euro. Comando di Polizia Locale: 370 mila euro. Contributo ACSU complessivo per gli anni 2009/2010/2011: 12.800 euro campagna clarense. Disgraziatamente però, col passare del tempo, quest’occhio prodigioso, protesi operativa del “cannocchiale sulla città” che sorveglia il territorio garantendo la nostra sicurezza, fu colpito da una miopia progressiva … tanto che siamo stati co- stretti ad ignorare le voragini prodotte da Polo Logistico e BreBeMi. Quindi ora, purtroppo, l’Air-Pol deve limi- tare le proprie gesta e non gli resta che emulare le trasvolate dell’immaginifico conte e compatriota Franco Mazzotti, bal- zando qua e là, persino in Germania, per dimostrare la “sicurezza in volo” e cercare di stupirci ancora per la modica spesa di oltre 300 mila euro! Quanti vigili potrebbero essere assun- ti e tenuti in servizio con questi soldi, visto che a Chiari siamo cronicamente sotto organico? Ma ormai l’Air-Pol non ci vede più, gli han- no messo gli occhi di vetro ... come una poiana imbalsamata. De profundis per la poiana Il velivolo, suggestivamente battezzato Air-Pol, inaugura- to in pompa magna due anni fa e pilotato dai nostri “ghi- sa”, esordiva con un’impresa fenomenale: come un rapace dall’occhio grifagno che individua da altezze verti- ginose la sua preda, riconosceva in un orticello padano la criminale coltivazione di marijuana, distinguendola perfettamen- te dai pomodori, dal prezzemolo e dalla maggiorana. E furono elogi! Poi venne il turno del mucchietto di ma- teriali inerti abusivamente scaricati per la

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Il foglio informativo del PD di Chiari

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Ci sarebbe da riderci sopra se non fosse che si sta giocando sulla pel-le degli ex dipendenti della Niggeler & Kupfer e non solo. Sì, perché dopo le promesse del Sindaco, del suo asses-sore alle attività produttive e del suo staff (peraltro profumatamente pagato) nem-meno uno degli ex dipendenti della NK, né altri ex dipendenti di aziende clarensi in crisi, è stato finora assunto al Polo Logistico Auchan. Ricordate la promessa? Il Polo Logisti-co è un’occasione imperdibile per Chia-ri, è una grande opportunità per i dipen-denti della NK ormai senza lavoro.Risultato? La NK ha chiuso i battenti e nessuno dei suoi lavoratori è stato ricol-locato alla Auchan. Eppure il Polo Logi-stico è funzionante dai primi di agosto! A parte due colloqui di lavoro senza esito, per il resto il nulla.E’ questo, signor Sindaco, il risultato strabiliante dell’operazione? Desolante, se si considera che anche l’anticipo dei pagamenti INPS, promes-so e sbandierato ai quattro venti dalla Giunta, non è andato in porto. Non siamo qui a dire che il Comune avrebbe dovuto fare miracoli. Diciamo che si poteva fare molto di più, per esempio esigere garanzie di ricollo-camento per i dipendenti delle azien-de clarensi in crisi, garanzie che il Partito Democratico in Consiglio Co-munale aveva chiesto fossero scritte sulla pietra, cioè all’interno di precise convenzioni. Neppure un metro del nostro territorio avrebbe dovuto es-sere impegnato senza affidabili ga-ranzie di assunzione di lavoratori in esubero.

Invece ci hanno detto che bastava quel poco che c’era scritto, e quel poco era il nulla.Nel famoso Consiglio Comunale del gennaio scorso, quello in cui fu impe-dito ai dipendenti NK di intervenire, mentre il Sindaco si dilungava in espres-sioni dai toni eleganti e raffinati, il Partito Democratico aveva chiesto che fosse costituito un tavolo di lavoro fra imprese e rappresentanze sindacali allo scopo di monitorare la situazione clarense e programmare iniziative per contenere gli effetti della crisi. Insomma, era necessa-rio che fra imprese, sindacati e istituzioni si facesse sistema, anche perchè la crisi non riguardava solo la NK, ma interes-sava anche le Cantine Soldo, che si trovavano ormai in grande difficoltà.

Abbiamo chiesto che fossero messi a bilancio soldi per corsi professio-nalizzanti per i dipendenti licenziati. Era troppo consentire che in questi mesi il Comune aiutasse taluni a ri-convertirsi in cuochi, falegnami, sar-te (la prevalenza sono donne di età media)?

Nulla è stato fatto, nessuna iniziativa è stata presa, neppure quella di stanziare qualche decina di migliaia di euro per aiutare le famiglie e i lavoratori interessa-ti ad affrontare le difficoltà del presente.

No, Senatore Mazzatorta, si poteva fare di più! Sarebbe stato sufficiente fare meno chiacchiericcio propagandistico e guardare alle cose che contano davvero.

Lavoratori NK e il bluff del SindacoUn enorme bluff, in perfetto stile mazzatortiano

Che fine ha fatto la sicurezza?

Studenti in piazza in tutte le città al grido di “Salvate la scuola nonle Banche”!Anche questo anno scolastico è iniziato all’insegna delle proteste contro la rifor-ma Gelmini e la manovra economica che hanno messo in ginocchio la scuola pubblica. Le previsioni del disastro sono state ampiamente confermate su tutti i fronti: dall’edilizia scolastica alla didattica, dal precariato, all’assistenza agli alunni in difficoltà.A poco serve il “pentimento” tardivo del Ministro Gelmini che dice di non es-sere più disposta a sopportare una di-minuzione dei finanziamenti. Oltre agli otto miliardi già tolti alla scuola, il Mi-nistero dell’Economia prevede ulteriori diminuzioni delle risorse. Gli studenti non sono disposti a pa-gare per un debito pubblico e una crisi che stanno rubando loro il futuro e che vengono usati come scusa per tagliare le spese sociali e il diritto allo studio.Il nostro Comune non fa eccezione.Dei poli scolastici o di eventuali propo-ste di sistemazione degli edifici della scuola dell’obbligo, non c’è più traccia. Il piano di diritto allo studio non è stato ancora approvato e la richiesta di infor-mazioni in merito non ha avuto risposta.

Le risorse dell’ex Fondazione Saturno-Corradini, che in parte dovevano es-sere destinati all’attività didattica delle nostre scuole, non sono stati ancora erogati.Le ore di assistenza agli alunni disa-bili, già diminuite lo scorso anno, non sono sufficienti a garantire la copertura dell’orario di frequenza scolastica.L’Amministrazione locale rispecchia fe-delmente quella centrale!Le scelte del governo rendono la scuola pubblica sempre più povera e debole, ma i nostri figli hanno diritto ad una scuola di qualità, autonoma e capace di futuro.

CONOSCERE PER MIGLIORARE invito a tutta la cittadinanza

incontral’EuropaVENERDÌ 2 DICEMBRE,ORE 20,30 A CHIARI, PRESSO LAFONDAZIONEBIBLIOTECA MORCELLIPINACOTECA REPOSSI,SALA RIVA, VIA B. VARISCO, N. 9

L’EUROPACONTRO LA CRISIRELATORE ON. ANTONIO PANZERIEUROPARLAMENTAREPRESIEDE UMBERTO LORINIDIRETTIVO SEZ. DI CHIARI

InformaChiariIl circolo PD di Chiari informa novembre2011

Hanno collaborato a questo numero del giornale: Carlo Fogliata, Maurizio Libretti, Federico Lorini, Umberto Lorini, Enzo Maragucci, Simonetta Marconi, Emanuela Pozzali, Vilma Tenchini, Giuseppe Vavassori

Negli ultimi tempi i giornali locali hanno dedicato molte pagine a episodi di criminalità diffusa sul nostro territo-rio, sintomo di un degrado della convi-venza civile e dell’insicurezza che si respira nelle nostre strade.Eppure la “sicurezza” è stato il ca-vallo di battaglia di questa Giunta. Lo smantellamento del campo noma-di, la chiusura dello sportello immigra-ti, il distaccamento presso la stazione della Polizia Locale, le ronde padane sono stati alcuni degli atti di una po-litica improntata alla “tolleranza zero” che avrebbe dovuto garantire il perfet-to controllo del territorio.Purtroppo così non è stato e i fatti lo dimostrano.Il Sindaco e la sua Giunta pensava-no che bastasse mettere presso la sta-zione un distaccamento della Polizia Locale per risolvere ogni problema di sicurezza. L’aver aperto quel presidio ed averlo abbandonato quasi subito ha peggiorato la situazione come più volte è stato evidenziato dalla stampa.Anche le “ronde” avrebbero dovu-to costituire un forte deterrente alla microcriminalità. Si sono rivelate in-vece un fiasco completo e l’Acsu (la ronda padana di Chiari) si è ridotta, pur di portare a casa un contributo co-munale, ad accompagnare i morti al cimitero.E che dire del fantomatico Air-pol, l’aeroplanino leggero in dotazione alla Polizia Locale? Avrebbe dovuto

volare sui cieli di Chiari con occhio vi-gile, producendo qualche significativa operazione di contrasto alla criminali-tà. Invece continua a passare da una fiera all’altra con il solo scopo di fare propaganda alla ditta di Rovato che ce l’ha venduto.Come si vede, una strategia fatta di grandi proclami, grande dispendio di soldi, ma scarsi risultati.Con la sicurezza non è lecito fare pro-paganda e i cittadini hanno diritto ad una seria politica di contrasto alla cri-minalità, fatta con mezzi adeguati e buone professionalità.

I COSTI della nostrainsicurezza:Distaccamento di Polizia eInfopoint: 50 mila euro + affitti variAir-pol: 300 mila euro + costi fissi annui: manutenzione, benzina,hangaraggio, assicurazione,istruzione piloti, accessori vari.Centrale falsi documentali:300 mila euro.Comando di Polizia Locale:370 mila euro.Contributo ACSU complessivo pergli anni 2009/2010/2011: 12.800 euro

campagna clarense. Disgraziatamente però, col passare del tempo, quest’occhio prodigioso, protesi operativa del “cannocchiale sulla città” che sorveglia il territorio garantendo la nostra sicurezza, fu colpito da una miopia progressiva … tanto che siamo stati co-stretti ad ignorare le voragini prodotte da Polo Logistico e BreBeMi.Quindi ora, purtroppo, l’Air-Pol deve limi-tare le proprie gesta e non gli resta che emulare le trasvolate dell’immaginifico conte e compatriota Franco Mazzotti, bal-zando qua e là, persino in Germania, per dimostrare la “sicurezza in volo” e cercare di stupirci ancora per la modica spesa di oltre 300 mila euro!

Quanti vigili potrebbero essere assun-ti e tenuti in servizio con questi soldi, visto che a Chiari siamo cronicamente sotto organico?

Ma ormai l’Air-Pol non ci vede più, gli han-no messo gli occhi di vetro ... come una poiana imbalsamata.

De profundis per la poianaIl velivolo, suggestivamente battezzato Air-Pol, inaugura-to in pompa magna due anni fa e pilotato dai nostri “ghi-sa”, esordiva con un’impresa

fenomenale: come un rapace dall’occhio grifagno che individua da altezze verti-ginose la sua preda, riconosceva in un orticello padano la criminale coltivazione di marijuana, distinguendola perfettamen-te dai pomodori, dal prezzemolo e dalla maggiorana. E furono elogi!Poi venne il turno del mucchietto di ma-teriali inerti abusivamente scaricati per la

Dopo gli anni delle vacche grasse durante i quali i nostri Pubblici Amministratori hanno allegramente scialaquato il denaro pubblico, ora sono arrivati i tempi delle vacche magre e la nostra Giunta non ha neppure i soldi per le luminarie di Natale. Eppure i nostri loquaci

Assessori, nelle interviste che rilasciano quasi quotidianamente ai giornali locali, si dilungano sui meravigliosi progetti che hanno intenzione di realizzare: la ri-qualificazione di Viale Mazzini e la Caserma dei Carabinieri sono i più gettonati. Ma con quali soldi? Occorre fare una colletta. Se non per la caserma o il Viale, almeno per le luminarie. Non vorremo mica passare il Natale al buio, eh !

Il tempodelle vacche magre

Il PD è vivo e lotta con te!Aderisci al PD

L’EUROPAOPPORTUNITÀ DI FORMAZIONE E LAVORO PER I GIOVANIRELATRICE DORIS ZACCARIAASSISTENTE PARLAMENTAREAL PARLAMENTO EUROPEO EDESPERTA DI FORMAZIONE ECOMUNICAZIONE

INTERVENTI DAL PUBBLICO……….CONCLUDE PIETRO BISINELLASEGRETARIO PROVINCIALE

Il Partito Democratico

La manifestazione di Roma dei co-siddetti “indignati”, al di là delle vio-lenze generate da un manipolo di de-linquenti colpevolmente incontrollati, pone a tutti noi la necessità di dare una risposta a un problema fondamentale: che futuro daremo ai nostri figli?Che prospettiva offriremo loro in termini di migliori opportunità di istruzione, di crescità, di lavoro?La crisi, partita dalle principali piazze

finanziarie per effetto dell’ingordigia di centrali speculative, siano esse banche o fondi d’investimento, ha infettato in breve tempo l’economia reale, metten-do in grave crisi aziende grandi e picco-le. L’effetto è stato quello di costringere milioni di persone a una situazione di precarietà assoluta. Molti hanno perso il lavoro, altri sono costretti a lavorare in condizioni disumane, mentre per le giovani generazioni le opportunità di la-voro si sono ridotte al minimo. In Europa, alla crisi economica si è accompagnata una crisi che interessa i debiti sovrani di alcuni paesi. L’aver alimentato in modo irresponsabile il de-bito pubblico, pone alcune di queste na-zioni in una condizione di “fallimento”, cioè nell’incapacità di far fronte ai propri debiti. La Grecia è il caso più evidente, ma anche Spagna e Portogallo non se la passano meglio. In Italia, la politica clientelare di molti go-verni ha causato l’abnorme crescitadella spesa, compromettendo irrepara-

bilmente i conti pubblici. Le favole raccontate in questi anni da Berlusconi e Tremonti sulla crisi che non esisteva e sull’Italia “messa meglio” di altri paesi, si sono dissolte di fronte alla dura realtà dei tracolli di borsa e dell’aumento vertiginoso dello “spread” fra i nostri titoli di Stato e quel-li tedeschi. Dal sogno di ridurre le ali-quote fiscali al 23 e 33 per cento, siamo passati all’incubo di una manovra “la-crime e sangue” che ancora una volta

si è fatta ricadere sulle spalle di chi ha poco e di chi ha sempre pagato, men-tre nulla si è chiesto ai ceti più abbienti. Il tutto votato da una maggioranza rac-cogliticcia, da un governo squalificato, da un premier impresentabile.Per dire basta a tutto questo, centi-naia di migliaia di giovani sono scesi in piazza. Per ribadire che questa crisi non è la loro e non la vogliono pagare, per affermare la necessità di modifica-re radicalmente il sistema di governo dell’economia mondiale dove i lavora-tori sono ridotti a merce che si utilizza e si butta via, per chiedere misure più severe di controllo su quelle centrali fi-nanziarie che sono state l’origine della crisi, per reclamare politiche di svilup-po sostenibile, per esigere misure che premino il lavoro a scapito della specu-lazione. A queste richieste occorre dare subito risposte concrete, prima che dall’indi-gnazione si passi alla disperazione e da questa a una rabbia incontrollata.

Il futuroè dei nostri figli

rallucci e vino, ma resta il fatto poco onorevole di avere aggirato la norma-tiva regionale vigente, soprattutto se poi si vuole fare la morale ad altri co-muni.I nostri paladini della salvaguardia del suolo agricolo in casa altrui, due anni fa hanno approvato un PGT che prevede un consumo (inutile) di suolo agricolo di 1,5 milioni di mq (circa 450 piò), consumo di suolo doppio di quel-lo previsto dalla Provincia.A questi si aggiungono altri 2 milioni di mq (circa 600 piò) sottratti all’attività agricola dalla BreBeMi e TAV ed altri da quantificare per la tangenziale Nord e per la bretella di collegamento tra la BreBeMi ed il casello di Palazzolo. A conti fatti si tratta di più del 10% dell’attuale superficie agricola, cor-rispondenti a 35-40 aziende agricole medie della campagna di Chiari.Questa non è certo saggezza ammini-strativa. Coerenza vorrebbe che prima di criticare l’orto del vicino si pensasse al proprio che risulta, come è evidente a tutti, abbastanza compromesso.

E’ proprio “curiosa” l’Amministra-zione leghista di Chiari.Veniamo infatti a sapere che il “desa-parecido” Sindaco e il “cronoprogram-matore” Assessore all’Urbanistica si sono fatti paladini di una nobile causa: “l’eccessivo consumo di suolo agrico-lo” in quel di Roccafranca.Contestano infatti pesantemente il nuovo PGT (Piano Regolatore) del co-mune confinante che prevede un’area industriale di circa 115 piò bresciani che dovrà sorgere al confine sud del comune di Chiari, quasi in contiguità con il Polo Logistico.E’ il classico bue che dice cornuto all’asino! L’Amministrazione di Chiari in quel-la zona ha di fatto”svenduto” 120 piò del proprio territorio agricolo. Uno dei pezzi più pregiati della sua fertile ed ir-rigua campagna è stato destinato alla edificazione di capannoni e più della metà dell’ICI dei nuovi insediamenti in-dustriali andrà nelle casse dei comuni limitrofi.Infatti il Polo Logistico non poteva es-

sere approvato a livello provinciale se non fosse stato inserito in un progetto di area più vasta denominata Polo del Produrre, dove si dovranno obbligato-riamente insediare tutte le nuove atti-vità artigianali – industriali dei Comuni confinanti che hanno sottoscritto un accordo di programma ( Castelcovati, Rudiano e Urago).

A proposito di Polo Logistico.Oltre alle note vicende relative alle enormi escavazioni, di recente la Re-gione Lombardia ha contestato la le-gittimità di questa tipologia di insedia-mento, in quanto la sua approvazione e l’inizio lavori dovevano essere pre-ceduti da uno studio di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), procedurache non è stata mai esperita, nono-stante le nostre sollecitazioni e i pareri dei competenti assessorati regionali Il Comune ha risposto dopo un mese, in maniera poco convinta e poco con-vincente.E’ difficile difendere l’indifendibile. Come finirà? Quasi sicuramente a ta-

Consumo di suolo agricoloLa Lega contro l’ambiente

Utilizziamo questo spazio per con-dividere con Voi una esperienza positiva di un comune non molto distante da noi. Non un comune di qualche paese estero, di quelli che passano alla cronaca per essere sem-pre i più bravi, ma di un bravo paese della provincia di Brescia: il comune di Berlingo. La cui amministrazione ha fatto una operazione apprezzabi-lissima. Una proposta che facciamo nostra.

Nel 2005 l’Amministrazione di Berlingo decise di realizzare le nuove scuole ma-terne e elementari con impianti fotovol-taici. L’impianto fotovoltaico è costituito da una serie di pannelli in silicio, collegati tra loro in modo da realizzare un cam-po fotovoltaico. Sfruttando la capacità del silicio di produrre corrente quando esposto al sole, si possono realizzare campi di potenza variabile. Per una fa-miglia media la potenza fotovoltaica ri-chiesta è circa 2Kw. Berlingo decise di realizzare tre impianti differenti: circa 10 kW sulla copertura della palestra; circa 20 kW sulla scuola materna e circa 50 kW sulla scuola elementare.L’impianto sulla palestra integra l’im-pianto solare per la produzione di acqua calda, così che la struttura è autosuffi-ciente dal punto di vista energetico. Gli impianti sulle scuole invece mirano a coprire in toto il loro fabbisogno energe-tico sia in periodo estivo che invernale.In questo caso, infatti, il fotovoltaico è abbinato a un impianto geotermico. Il filo che lega i due impianti è proprio la corrente elettrica.Per comprendere tale affermazione è necessario fare un passo indietro e spiegare brevemente come funziona un impianto in geotermia.Il nome guida nella giusta direzione: geo- (terra) e termia (calore), quindi calore dalla terra. Il funzionamento è presto detto: un pozzo artesiano (uno di quelli che vengono comunemente usati per l’approvvigionamento di acqua dal sottosuolo) preleva l’acqua di falda a temperatura pressoché costante duran-te tutto l’anno (12° - 14°C) e la immette in un’apposita macchina, detta pompa di calore.La pompa di calore è costruita in ma-niera tale da prelevare il poco calore dell’acqua di falda e utilizzarlo a favore

dell’impianto di riscaldamento. In falda torna acqua a 5° - 7°C e nell’impianto scolastico il riscaldamento a pavimento arriva senza problemi a 45°C.Niente gasolio, niente metano, niente olio combustibile. Le pompe di calo-re sfruttano solo ed esclusivamente l’elettricità.Un impianto di geotermia ha consumi di energia elettrica spropositati, e da solo non è affatto conveniente, ma in questo caso l’energia elettrica è offerta gratui-tamente dal sole … quella prodotta dal fotovoltaico.Tutta l’energia prodotta è fornita da fonti rinnovabili, assolutamente non inquinanti e senza emissioni di gas serra nell’ambiente. L’impianto è atti-vo dal 2007 e funziona !La novità della soluzione sta nell’abbina-re diverse forme di generazione. Si tratta di avanguardia non solo per la tecnica

Una esperienzapositiva e una proposta.

Sarebbe bene che l’Assessore all’Ur-banistica e il Sindaco, che detiene la delega all’ecologia e ambiente, rettificassero le loro numerose affer-mazioni ampiamente riportate dalla stampa locale con le quali, negando l’evidenza, minimizzavano con su-perficialità sconcertante la presenza di rifiuti nocivi nell’area sotto seque-stro giudiziario presso la ex cava Fin Beton di via Roccafranca, diventata nel frattempo una discarica abusiva. Hanno sempre sostenuto che si trat-tasse di poca cosa, di una o due batterie e di qualche mattone e che di lì a poco l’area sarebbe stata dis-sequestrata.I carotaggi ARPA del marzo scorso hanno invece riconfermato in manie-ra inconfutabile la gravità della situa-zione ambientale e della contamina-zione del suolo.Tutti i campioni analizzati (in to-tale18) hanno evidenziato la pre-senza di inquinanti sopra il limite di legge per aree residenziali.Gli inquinanti ritrovati sono mercurio, arsenico, rame, zinco, idrocarburi pesanti, benzo pirene (quest’ultima è una delle prime sostanze di cui si è accertata la cancerogenicità) e altri idrocarburi policlici aromatici (IPA).Due dei campioni prelevati ed ana-lizzati sono stati prelevati addirittura in falda: ciò vuol dire che abbiamo rifiuti pericolosi a contatto con le ac-que di prima falda.Altro che i famosi quattro mattoni evocati dall’Assessore all’Urbanisti-ca e dal Sindaco! Perché i nostri Pubblici Amministra-tori hanno continuato imperterriti a fare gli avvocati difensori di chi ha realizzato una mega discarica abu-siva?

Inquinamentodella cavadi ViaRoccafranca

ma anche ambientale. Gli impianti cre-ano scuola nella scuola permettendo ai giovani studenti di avvicinarsi a un tema attualissimo come quello delle fonti rin-novabili. A ciò deve aggiungersi che grazie al conto energia la scuola si paga da sola. Nell’arco dei venti anni l’introito derivan-te dal conto energia (il finanziamento ri-conosciuto per la produzione di ogni kw di energia) sarà pari alla spesa sostenu-ta per la sua realizzazione.Un ultimo dato che offre qualche ana-logia con la Città di Chiari. La scuola è costruita interamente all’interno di una ex cava, e ciò perché, a differen-za della nostra Amministrazione che pensa per la nostra cava a sviluppi commerciali o residenziali, “… il re-cupero di una cava deve interamente rimborsare alla comunità il disagio che alla stessa ha provocato …”.

“Cari cittadini, i tagli che il Governo ha fatto alla benzina delle auto della Polizia (ma non alle autoblu della casta politica) ci impediscono di garantire la vostra sicurezza. Per questo oggi siamo in piazza a chiedervi una vostra donazione affinché si possano ricostituire i fondi per l’acquisto del carburante che con-sentirà di tutelare la vostra sicurezza, la vostra difesa, la vostra

incolumità”. Non era mai successo che la Polizia facesse la “questua” per acqui-stare il carburante delle Volanti. Eppure è avvenuto.Promotori di questa clamorosa iniziativa una parte dei sindacati di polizia (quasi tutti di centrodestra).

Eppure, per la Polizia,mancano i soldi per la benzina

CURIOSITÀ

La manifestazione di Roma dei co-siddetti “indignati”, al di là delle vio-lenze generate da un manipolo di de-linquenti colpevolmente incontrollati, pone a tutti noi la necessità di dare una risposta a un problema fondamentale: che futuro daremo ai nostri figli?Che prospettiva offriremo loro in termini di migliori opportunità di istruzione, di crescità, di lavoro?La crisi, partita dalle principali piazze

finanziarie per effetto dell’ingordigia di centrali speculative, siano esse banche o fondi d’investimento, ha infettato in breve tempo l’economia reale, metten-do in grave crisi aziende grandi e picco-le. L’effetto è stato quello di costringere milioni di persone a una situazione di precarietà assoluta. Molti hanno perso il lavoro, altri sono costretti a lavorare in condizioni disumane, mentre per le giovani generazioni le opportunità di la-voro si sono ridotte al minimo. In Europa, alla crisi economica si è accompagnata una crisi che interessa i debiti sovrani di alcuni paesi. L’aver alimentato in modo irresponsabile il de-bito pubblico, pone alcune di queste na-zioni in una condizione di “fallimento”, cioè nell’incapacità di far fronte ai propri debiti. La Grecia è il caso più evidente, ma anche Spagna e Portogallo non se la passano meglio. In Italia, la politica clientelare di molti go-verni ha causato l’abnorme crescitadella spesa, compromettendo irrepara-

bilmente i conti pubblici. Le favole raccontate in questi anni da Berlusconi e Tremonti sulla crisi che non esisteva e sull’Italia “messa meglio” di altri paesi, si sono dissolte di fronte alla dura realtà dei tracolli di borsa e dell’aumento vertiginoso dello “spread” fra i nostri titoli di Stato e quel-li tedeschi. Dal sogno di ridurre le ali-quote fiscali al 23 e 33 per cento, siamo passati all’incubo di una manovra “la-crime e sangue” che ancora una volta

si è fatta ricadere sulle spalle di chi ha poco e di chi ha sempre pagato, men-tre nulla si è chiesto ai ceti più abbienti. Il tutto votato da una maggioranza rac-cogliticcia, da un governo squalificato, da un premier impresentabile.Per dire basta a tutto questo, centi-naia di migliaia di giovani sono scesi in piazza. Per ribadire che questa crisi non è la loro e non la vogliono pagare, per affermare la necessità di modifica-re radicalmente il sistema di governo dell’economia mondiale dove i lavora-tori sono ridotti a merce che si utilizza e si butta via, per chiedere misure più severe di controllo su quelle centrali fi-nanziarie che sono state l’origine della crisi, per reclamare politiche di svilup-po sostenibile, per esigere misure che premino il lavoro a scapito della specu-lazione. A queste richieste occorre dare subito risposte concrete, prima che dall’indi-gnazione si passi alla disperazione e da questa a una rabbia incontrollata.

Il futuroè dei nostri figli

rallucci e vino, ma resta il fatto poco onorevole di avere aggirato la norma-tiva regionale vigente, soprattutto se poi si vuole fare la morale ad altri co-muni.I nostri paladini della salvaguardia del suolo agricolo in casa altrui, due anni fa hanno approvato un PGT che prevede un consumo (inutile) di suolo agricolo di 1,5 milioni di mq (circa 450 piò), consumo di suolo doppio di quel-lo previsto dalla Provincia.A questi si aggiungono altri 2 milioni di mq (circa 600 piò) sottratti all’attività agricola dalla BreBeMi e TAV ed altri da quantificare per la tangenziale Nord e per la bretella di collegamento tra la BreBeMi ed il casello di Palazzolo. A conti fatti si tratta di più del 10% dell’attuale superficie agricola, cor-rispondenti a 35-40 aziende agricole medie della campagna di Chiari.Questa non è certo saggezza ammini-strativa. Coerenza vorrebbe che prima di criticare l’orto del vicino si pensasse al proprio che risulta, come è evidente a tutti, abbastanza compromesso.

E’ proprio “curiosa” l’Amministra-zione leghista di Chiari.Veniamo infatti a sapere che il “desa-parecido” Sindaco e il “cronoprogram-matore” Assessore all’Urbanistica si sono fatti paladini di una nobile causa: “l’eccessivo consumo di suolo agrico-lo” in quel di Roccafranca.Contestano infatti pesantemente il nuovo PGT (Piano Regolatore) del co-mune confinante che prevede un’area industriale di circa 115 piò bresciani che dovrà sorgere al confine sud del comune di Chiari, quasi in contiguità con il Polo Logistico.E’ il classico bue che dice cornuto all’asino! L’Amministrazione di Chiari in quel-la zona ha di fatto”svenduto” 120 piò del proprio territorio agricolo. Uno dei pezzi più pregiati della sua fertile ed ir-rigua campagna è stato destinato alla edificazione di capannoni e più della metà dell’ICI dei nuovi insediamenti in-dustriali andrà nelle casse dei comuni limitrofi.Infatti il Polo Logistico non poteva es-

sere approvato a livello provinciale se non fosse stato inserito in un progetto di area più vasta denominata Polo del Produrre, dove si dovranno obbligato-riamente insediare tutte le nuove atti-vità artigianali – industriali dei Comuni confinanti che hanno sottoscritto un accordo di programma ( Castelcovati, Rudiano e Urago).

A proposito di Polo Logistico.Oltre alle note vicende relative alle enormi escavazioni, di recente la Re-gione Lombardia ha contestato la le-gittimità di questa tipologia di insedia-mento, in quanto la sua approvazione e l’inizio lavori dovevano essere pre-ceduti da uno studio di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), procedurache non è stata mai esperita, nono-stante le nostre sollecitazioni e i pareri dei competenti assessorati regionali Il Comune ha risposto dopo un mese, in maniera poco convinta e poco con-vincente.E’ difficile difendere l’indifendibile. Come finirà? Quasi sicuramente a ta-

Consumo di suolo agricoloLa Lega contro l’ambiente

Utilizziamo questo spazio per con-dividere con Voi una esperienza positiva di un comune non molto distante da noi. Non un comune di qualche paese estero, di quelli che passano alla cronaca per essere sem-pre i più bravi, ma di un bravo paese della provincia di Brescia: il comune di Berlingo. La cui amministrazione ha fatto una operazione apprezzabi-lissima. Una proposta che facciamo nostra.

Nel 2005 l’Amministrazione di Berlingo decise di realizzare le nuove scuole ma-terne e elementari con impianti fotovol-taici. L’impianto fotovoltaico è costituito da una serie di pannelli in silicio, collegati tra loro in modo da realizzare un cam-po fotovoltaico. Sfruttando la capacità del silicio di produrre corrente quando esposto al sole, si possono realizzare campi di potenza variabile. Per una fa-miglia media la potenza fotovoltaica ri-chiesta è circa 2Kw. Berlingo decise di realizzare tre impianti differenti: circa 10 kW sulla copertura della palestra; circa 20 kW sulla scuola materna e circa 50 kW sulla scuola elementare.L’impianto sulla palestra integra l’im-pianto solare per la produzione di acqua calda, così che la struttura è autosuffi-ciente dal punto di vista energetico. Gli impianti sulle scuole invece mirano a coprire in toto il loro fabbisogno energe-tico sia in periodo estivo che invernale.In questo caso, infatti, il fotovoltaico è abbinato a un impianto geotermico. Il filo che lega i due impianti è proprio la corrente elettrica.Per comprendere tale affermazione è necessario fare un passo indietro e spiegare brevemente come funziona un impianto in geotermia.Il nome guida nella giusta direzione: geo- (terra) e termia (calore), quindi calore dalla terra. Il funzionamento è presto detto: un pozzo artesiano (uno di quelli che vengono comunemente usati per l’approvvigionamento di acqua dal sottosuolo) preleva l’acqua di falda a temperatura pressoché costante duran-te tutto l’anno (12° - 14°C) e la immette in un’apposita macchina, detta pompa di calore.La pompa di calore è costruita in ma-niera tale da prelevare il poco calore dell’acqua di falda e utilizzarlo a favore

dell’impianto di riscaldamento. In falda torna acqua a 5° - 7°C e nell’impianto scolastico il riscaldamento a pavimento arriva senza problemi a 45°C.Niente gasolio, niente metano, niente olio combustibile. Le pompe di calo-re sfruttano solo ed esclusivamente l’elettricità.Un impianto di geotermia ha consumi di energia elettrica spropositati, e da solo non è affatto conveniente, ma in questo caso l’energia elettrica è offerta gratui-tamente dal sole … quella prodotta dal fotovoltaico.Tutta l’energia prodotta è fornita da fonti rinnovabili, assolutamente non inquinanti e senza emissioni di gas serra nell’ambiente. L’impianto è atti-vo dal 2007 e funziona !La novità della soluzione sta nell’abbina-re diverse forme di generazione. Si tratta di avanguardia non solo per la tecnica

Una esperienzapositiva e una proposta.

Sarebbe bene che l’Assessore all’Ur-banistica e il Sindaco, che detiene la delega all’ecologia e ambiente, rettificassero le loro numerose affer-mazioni ampiamente riportate dalla stampa locale con le quali, negando l’evidenza, minimizzavano con su-perficialità sconcertante la presenza di rifiuti nocivi nell’area sotto seque-stro giudiziario presso la ex cava Fin Beton di via Roccafranca, diventata nel frattempo una discarica abusiva. Hanno sempre sostenuto che si trat-tasse di poca cosa, di una o due batterie e di qualche mattone e che di lì a poco l’area sarebbe stata dis-sequestrata.I carotaggi ARPA del marzo scorso hanno invece riconfermato in manie-ra inconfutabile la gravità della situa-zione ambientale e della contamina-zione del suolo.Tutti i campioni analizzati (in to-tale18) hanno evidenziato la pre-senza di inquinanti sopra il limite di legge per aree residenziali.Gli inquinanti ritrovati sono mercurio, arsenico, rame, zinco, idrocarburi pesanti, benzo pirene (quest’ultima è una delle prime sostanze di cui si è accertata la cancerogenicità) e altri idrocarburi policlici aromatici (IPA).Due dei campioni prelevati ed ana-lizzati sono stati prelevati addirittura in falda: ciò vuol dire che abbiamo rifiuti pericolosi a contatto con le ac-que di prima falda.Altro che i famosi quattro mattoni evocati dall’Assessore all’Urbanisti-ca e dal Sindaco! Perché i nostri Pubblici Amministra-tori hanno continuato imperterriti a fare gli avvocati difensori di chi ha realizzato una mega discarica abu-siva?

Inquinamentodella cavadi ViaRoccafranca

ma anche ambientale. Gli impianti cre-ano scuola nella scuola permettendo ai giovani studenti di avvicinarsi a un tema attualissimo come quello delle fonti rin-novabili. A ciò deve aggiungersi che grazie al conto energia la scuola si paga da sola. Nell’arco dei venti anni l’introito derivan-te dal conto energia (il finanziamento ri-conosciuto per la produzione di ogni kw di energia) sarà pari alla spesa sostenu-ta per la sua realizzazione.Un ultimo dato che offre qualche ana-logia con la Città di Chiari. La scuola è costruita interamente all’interno di una ex cava, e ciò perché, a differen-za della nostra Amministrazione che pensa per la nostra cava a sviluppi commerciali o residenziali, “… il re-cupero di una cava deve interamente rimborsare alla comunità il disagio che alla stessa ha provocato …”.

“Cari cittadini, i tagli che il Governo ha fatto alla benzina delle auto della Polizia (ma non alle autoblu della casta politica) ci impediscono di garantire la vostra sicurezza. Per questo oggi siamo in piazza a chiedervi una vostra donazione affinché si possano ricostituire i fondi per l’acquisto del carburante che con-sentirà di tutelare la vostra sicurezza, la vostra difesa, la vostra

incolumità”. Non era mai successo che la Polizia facesse la “questua” per acqui-stare il carburante delle Volanti. Eppure è avvenuto.Promotori di questa clamorosa iniziativa una parte dei sindacati di polizia (quasi tutti di centrodestra).

Eppure, per la Polizia,mancano i soldi per la benzina

CURIOSITÀ

La manifestazione di Roma dei co-siddetti “indignati”, al di là delle vio-lenze generate da un manipolo di de-linquenti colpevolmente incontrollati, pone a tutti noi la necessità di dare una risposta a un problema fondamentale: che futuro daremo ai nostri figli?Che prospettiva offriremo loro in termini di migliori opportunità di istruzione, di crescità, di lavoro?La crisi, partita dalle principali piazze

finanziarie per effetto dell’ingordigia di centrali speculative, siano esse banche o fondi d’investimento, ha infettato in breve tempo l’economia reale, metten-do in grave crisi aziende grandi e picco-le. L’effetto è stato quello di costringere milioni di persone a una situazione di precarietà assoluta. Molti hanno perso il lavoro, altri sono costretti a lavorare in condizioni disumane, mentre per le giovani generazioni le opportunità di la-voro si sono ridotte al minimo. In Europa, alla crisi economica si è accompagnata una crisi che interessa i debiti sovrani di alcuni paesi. L’aver alimentato in modo irresponsabile il de-bito pubblico, pone alcune di queste na-zioni in una condizione di “fallimento”, cioè nell’incapacità di far fronte ai propri debiti. La Grecia è il caso più evidente, ma anche Spagna e Portogallo non se la passano meglio. In Italia, la politica clientelare di molti go-verni ha causato l’abnorme crescitadella spesa, compromettendo irrepara-

bilmente i conti pubblici. Le favole raccontate in questi anni da Berlusconi e Tremonti sulla crisi che non esisteva e sull’Italia “messa meglio” di altri paesi, si sono dissolte di fronte alla dura realtà dei tracolli di borsa e dell’aumento vertiginoso dello “spread” fra i nostri titoli di Stato e quel-li tedeschi. Dal sogno di ridurre le ali-quote fiscali al 23 e 33 per cento, siamo passati all’incubo di una manovra “la-crime e sangue” che ancora una volta

si è fatta ricadere sulle spalle di chi ha poco e di chi ha sempre pagato, men-tre nulla si è chiesto ai ceti più abbienti. Il tutto votato da una maggioranza rac-cogliticcia, da un governo squalificato, da un premier impresentabile.Per dire basta a tutto questo, centi-naia di migliaia di giovani sono scesi in piazza. Per ribadire che questa crisi non è la loro e non la vogliono pagare, per affermare la necessità di modifica-re radicalmente il sistema di governo dell’economia mondiale dove i lavora-tori sono ridotti a merce che si utilizza e si butta via, per chiedere misure più severe di controllo su quelle centrali fi-nanziarie che sono state l’origine della crisi, per reclamare politiche di svilup-po sostenibile, per esigere misure che premino il lavoro a scapito della specu-lazione. A queste richieste occorre dare subito risposte concrete, prima che dall’indi-gnazione si passi alla disperazione e da questa a una rabbia incontrollata.

Il futuroè dei nostri figli

rallucci e vino, ma resta il fatto poco onorevole di avere aggirato la norma-tiva regionale vigente, soprattutto se poi si vuole fare la morale ad altri co-muni.I nostri paladini della salvaguardia del suolo agricolo in casa altrui, due anni fa hanno approvato un PGT che prevede un consumo (inutile) di suolo agricolo di 1,5 milioni di mq (circa 450 piò), consumo di suolo doppio di quel-lo previsto dalla Provincia.A questi si aggiungono altri 2 milioni di mq (circa 600 piò) sottratti all’attività agricola dalla BreBeMi e TAV ed altri da quantificare per la tangenziale Nord e per la bretella di collegamento tra la BreBeMi ed il casello di Palazzolo. A conti fatti si tratta di più del 10% dell’attuale superficie agricola, cor-rispondenti a 35-40 aziende agricole medie della campagna di Chiari.Questa non è certo saggezza ammini-strativa. Coerenza vorrebbe che prima di criticare l’orto del vicino si pensasse al proprio che risulta, come è evidente a tutti, abbastanza compromesso.

E’ proprio “curiosa” l’Amministra-zione leghista di Chiari.Veniamo infatti a sapere che il “desa-parecido” Sindaco e il “cronoprogram-matore” Assessore all’Urbanistica si sono fatti paladini di una nobile causa: “l’eccessivo consumo di suolo agrico-lo” in quel di Roccafranca.Contestano infatti pesantemente il nuovo PGT (Piano Regolatore) del co-mune confinante che prevede un’area industriale di circa 115 piò bresciani che dovrà sorgere al confine sud del comune di Chiari, quasi in contiguità con il Polo Logistico.E’ il classico bue che dice cornuto all’asino! L’Amministrazione di Chiari in quel-la zona ha di fatto”svenduto” 120 piò del proprio territorio agricolo. Uno dei pezzi più pregiati della sua fertile ed ir-rigua campagna è stato destinato alla edificazione di capannoni e più della metà dell’ICI dei nuovi insediamenti in-dustriali andrà nelle casse dei comuni limitrofi.Infatti il Polo Logistico non poteva es-

sere approvato a livello provinciale se non fosse stato inserito in un progetto di area più vasta denominata Polo del Produrre, dove si dovranno obbligato-riamente insediare tutte le nuove atti-vità artigianali – industriali dei Comuni confinanti che hanno sottoscritto un accordo di programma ( Castelcovati, Rudiano e Urago).

A proposito di Polo Logistico.Oltre alle note vicende relative alle enormi escavazioni, di recente la Re-gione Lombardia ha contestato la le-gittimità di questa tipologia di insedia-mento, in quanto la sua approvazione e l’inizio lavori dovevano essere pre-ceduti da uno studio di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), procedurache non è stata mai esperita, nono-stante le nostre sollecitazioni e i pareri dei competenti assessorati regionali Il Comune ha risposto dopo un mese, in maniera poco convinta e poco con-vincente.E’ difficile difendere l’indifendibile. Come finirà? Quasi sicuramente a ta-

Consumo di suolo agricoloLa Lega contro l’ambiente

Utilizziamo questo spazio per con-dividere con Voi una esperienza positiva di un comune non molto distante da noi. Non un comune di qualche paese estero, di quelli che passano alla cronaca per essere sem-pre i più bravi, ma di un bravo paese della provincia di Brescia: il comune di Berlingo. La cui amministrazione ha fatto una operazione apprezzabi-lissima. Una proposta che facciamo nostra.

Nel 2005 l’Amministrazione di Berlingo decise di realizzare le nuove scuole ma-terne e elementari con impianti fotovol-taici. L’impianto fotovoltaico è costituito da una serie di pannelli in silicio, collegati tra loro in modo da realizzare un cam-po fotovoltaico. Sfruttando la capacità del silicio di produrre corrente quando esposto al sole, si possono realizzare campi di potenza variabile. Per una fa-miglia media la potenza fotovoltaica ri-chiesta è circa 2Kw. Berlingo decise di realizzare tre impianti differenti: circa 10 kW sulla copertura della palestra; circa 20 kW sulla scuola materna e circa 50 kW sulla scuola elementare.L’impianto sulla palestra integra l’im-pianto solare per la produzione di acqua calda, così che la struttura è autosuffi-ciente dal punto di vista energetico. Gli impianti sulle scuole invece mirano a coprire in toto il loro fabbisogno energe-tico sia in periodo estivo che invernale.In questo caso, infatti, il fotovoltaico è abbinato a un impianto geotermico. Il filo che lega i due impianti è proprio la corrente elettrica.Per comprendere tale affermazione è necessario fare un passo indietro e spiegare brevemente come funziona un impianto in geotermia.Il nome guida nella giusta direzione: geo- (terra) e termia (calore), quindi calore dalla terra. Il funzionamento è presto detto: un pozzo artesiano (uno di quelli che vengono comunemente usati per l’approvvigionamento di acqua dal sottosuolo) preleva l’acqua di falda a temperatura pressoché costante duran-te tutto l’anno (12° - 14°C) e la immette in un’apposita macchina, detta pompa di calore.La pompa di calore è costruita in ma-niera tale da prelevare il poco calore dell’acqua di falda e utilizzarlo a favore

dell’impianto di riscaldamento. In falda torna acqua a 5° - 7°C e nell’impianto scolastico il riscaldamento a pavimento arriva senza problemi a 45°C.Niente gasolio, niente metano, niente olio combustibile. Le pompe di calo-re sfruttano solo ed esclusivamente l’elettricità.Un impianto di geotermia ha consumi di energia elettrica spropositati, e da solo non è affatto conveniente, ma in questo caso l’energia elettrica è offerta gratui-tamente dal sole … quella prodotta dal fotovoltaico.Tutta l’energia prodotta è fornita da fonti rinnovabili, assolutamente non inquinanti e senza emissioni di gas serra nell’ambiente. L’impianto è atti-vo dal 2007 e funziona !La novità della soluzione sta nell’abbina-re diverse forme di generazione. Si tratta di avanguardia non solo per la tecnica

Una esperienzapositiva e una proposta.

Sarebbe bene che l’Assessore all’Ur-banistica e il Sindaco, che detiene la delega all’ecologia e ambiente, rettificassero le loro numerose affer-mazioni ampiamente riportate dalla stampa locale con le quali, negando l’evidenza, minimizzavano con su-perficialità sconcertante la presenza di rifiuti nocivi nell’area sotto seque-stro giudiziario presso la ex cava Fin Beton di via Roccafranca, diventata nel frattempo una discarica abusiva. Hanno sempre sostenuto che si trat-tasse di poca cosa, di una o due batterie e di qualche mattone e che di lì a poco l’area sarebbe stata dis-sequestrata.I carotaggi ARPA del marzo scorso hanno invece riconfermato in manie-ra inconfutabile la gravità della situa-zione ambientale e della contamina-zione del suolo.Tutti i campioni analizzati (in to-tale18) hanno evidenziato la pre-senza di inquinanti sopra il limite di legge per aree residenziali.Gli inquinanti ritrovati sono mercurio, arsenico, rame, zinco, idrocarburi pesanti, benzo pirene (quest’ultima è una delle prime sostanze di cui si è accertata la cancerogenicità) e altri idrocarburi policlici aromatici (IPA).Due dei campioni prelevati ed ana-lizzati sono stati prelevati addirittura in falda: ciò vuol dire che abbiamo rifiuti pericolosi a contatto con le ac-que di prima falda.Altro che i famosi quattro mattoni evocati dall’Assessore all’Urbanisti-ca e dal Sindaco! Perché i nostri Pubblici Amministra-tori hanno continuato imperterriti a fare gli avvocati difensori di chi ha realizzato una mega discarica abu-siva?

Inquinamentodella cavadi ViaRoccafranca

ma anche ambientale. Gli impianti cre-ano scuola nella scuola permettendo ai giovani studenti di avvicinarsi a un tema attualissimo come quello delle fonti rin-novabili. A ciò deve aggiungersi che grazie al conto energia la scuola si paga da sola. Nell’arco dei venti anni l’introito derivan-te dal conto energia (il finanziamento ri-conosciuto per la produzione di ogni kw di energia) sarà pari alla spesa sostenu-ta per la sua realizzazione.Un ultimo dato che offre qualche ana-logia con la Città di Chiari. La scuola è costruita interamente all’interno di una ex cava, e ciò perché, a differen-za della nostra Amministrazione che pensa per la nostra cava a sviluppi commerciali o residenziali, “… il re-cupero di una cava deve interamente rimborsare alla comunità il disagio che alla stessa ha provocato …”.

“Cari cittadini, i tagli che il Governo ha fatto alla benzina delle auto della Polizia (ma non alle autoblu della casta politica) ci impediscono di garantire la vostra sicurezza. Per questo oggi siamo in piazza a chiedervi una vostra donazione affinché si possano ricostituire i fondi per l’acquisto del carburante che con-sentirà di tutelare la vostra sicurezza, la vostra difesa, la vostra

incolumità”. Non era mai successo che la Polizia facesse la “questua” per acqui-stare il carburante delle Volanti. Eppure è avvenuto.Promotori di questa clamorosa iniziativa una parte dei sindacati di polizia (quasi tutti di centrodestra).

Eppure, per la Polizia,mancano i soldi per la benzina

CURIOSITÀ

Ci sarebbe da riderci sopra se non fosse che si sta giocando sulla pel-le degli ex dipendenti della Niggeler & Kupfer e non solo. Sì, perché dopo le promesse del Sindaco, del suo asses-sore alle attività produttive e del suo staff (peraltro profumatamente pagato) nem-meno uno degli ex dipendenti della NK, né altri ex dipendenti di aziende clarensi in crisi, è stato finora assunto al Polo Logistico Auchan. Ricordate la promessa? Il Polo Logisti-co è un’occasione imperdibile per Chia-ri, è una grande opportunità per i dipen-denti della NK ormai senza lavoro.Risultato? La NK ha chiuso i battenti e nessuno dei suoi lavoratori è stato ricol-locato alla Auchan. Eppure il Polo Logi-stico è funzionante dai primi di agosto! A parte due colloqui di lavoro senza esito, per il resto il nulla.E’ questo, signor Sindaco, il risultato strabiliante dell’operazione? Desolante, se si considera che anche l’anticipo dei pagamenti INPS, promes-so e sbandierato ai quattro venti dalla Giunta, non è andato in porto. Non siamo qui a dire che il Comune avrebbe dovuto fare miracoli. Diciamo che si poteva fare molto di più, per esempio esigere garanzie di ricollo-camento per i dipendenti delle azien-de clarensi in crisi, garanzie che il Partito Democratico in Consiglio Co-munale aveva chiesto fossero scritte sulla pietra, cioè all’interno di precise convenzioni. Neppure un metro del nostro territorio avrebbe dovuto es-sere impegnato senza affidabili ga-ranzie di assunzione di lavoratori in esubero.

Invece ci hanno detto che bastava quel poco che c’era scritto, e quel poco era il nulla.Nel famoso Consiglio Comunale del gennaio scorso, quello in cui fu impe-dito ai dipendenti NK di intervenire, mentre il Sindaco si dilungava in espres-sioni dai toni eleganti e raffinati, il Partito Democratico aveva chiesto che fosse costituito un tavolo di lavoro fra imprese e rappresentanze sindacali allo scopo di monitorare la situazione clarense e programmare iniziative per contenere gli effetti della crisi. Insomma, era necessa-rio che fra imprese, sindacati e istituzioni si facesse sistema, anche perchè la crisi non riguardava solo la NK, ma interes-sava anche le Cantine Soldo, che si trovavano ormai in grande difficoltà.

Abbiamo chiesto che fossero messi a bilancio soldi per corsi professio-nalizzanti per i dipendenti licenziati. Era troppo consentire che in questi mesi il Comune aiutasse taluni a ri-convertirsi in cuochi, falegnami, sar-te (la prevalenza sono donne di età media)?

Nulla è stato fatto, nessuna iniziativa è stata presa, neppure quella di stanziare qualche decina di migliaia di euro per aiutare le famiglie e i lavoratori interessa-ti ad affrontare le difficoltà del presente.

No, Senatore Mazzatorta, si poteva fare di più! Sarebbe stato sufficiente fare meno chiacchiericcio propagandistico e guardare alle cose che contano davvero.

Lavoratori NK e il bluff del SindacoUn enorme bluff, in perfetto stile mazzatortiano

Che fine ha fatto la sicurezza?

Studenti in piazza in tutte le città al grido di “Salvate la scuola nonle Banche”!Anche questo anno scolastico è iniziato all’insegna delle proteste contro la rifor-ma Gelmini e la manovra economica che hanno messo in ginocchio la scuola pubblica. Le previsioni del disastro sono state ampiamente confermate su tutti i fronti: dall’edilizia scolastica alla didattica, dal precariato, all’assistenza agli alunni in difficoltà.A poco serve il “pentimento” tardivo del Ministro Gelmini che dice di non es-sere più disposta a sopportare una di-minuzione dei finanziamenti. Oltre agli otto miliardi già tolti alla scuola, il Mi-nistero dell’Economia prevede ulteriori diminuzioni delle risorse. Gli studenti non sono disposti a pa-gare per un debito pubblico e una crisi che stanno rubando loro il futuro e che vengono usati come scusa per tagliare le spese sociali e il diritto allo studio.Il nostro Comune non fa eccezione.Dei poli scolastici o di eventuali propo-ste di sistemazione degli edifici della scuola dell’obbligo, non c’è più traccia. Il piano di diritto allo studio non è stato ancora approvato e la richiesta di infor-mazioni in merito non ha avuto risposta.

Le risorse dell’ex Fondazione Saturno-Corradini, che in parte dovevano es-sere destinati all’attività didattica delle nostre scuole, non sono stati ancora erogati.Le ore di assistenza agli alunni disa-bili, già diminuite lo scorso anno, non sono sufficienti a garantire la copertura dell’orario di frequenza scolastica.L’Amministrazione locale rispecchia fe-delmente quella centrale!Le scelte del governo rendono la scuola pubblica sempre più povera e debole, ma i nostri figli hanno diritto ad una scuola di qualità, autonoma e capace di futuro.

CONOSCERE PER MIGLIORARE invito a tutta la cittadinanza

incontral’EuropaVENERDÌ 2 DICEMBRE,ORE 20,30 A CHIARI, PRESSO LAFONDAZIONEBIBLIOTECA MORCELLIPINACOTECA REPOSSI,SALA RIVA, VIA B. VARISCO, N. 9

L’EUROPACONTRO LA CRISIRELATORE ON. ANTONIO PANZERIEUROPARLAMENTAREPRESIEDE UMBERTO LORINIDIRETTIVO SEZ. DI CHIARI

InformaChiariIl circolo PD di Chiari informa novembre2011

Hanno collaborato a questo numero del giornale: Carlo Fogliata, Maurizio Libretti, Federico Lorini, Umberto Lorini, Enzo Maragucci, Simonetta Marconi, Emanuela Pozzali, Vilma Tenchini, Giuseppe Vavassori

Negli ultimi tempi i giornali locali hanno dedicato molte pagine a episodi di criminalità diffusa sul nostro territo-rio, sintomo di un degrado della convi-venza civile e dell’insicurezza che si respira nelle nostre strade.Eppure la “sicurezza” è stato il ca-vallo di battaglia di questa Giunta. Lo smantellamento del campo noma-di, la chiusura dello sportello immigra-ti, il distaccamento presso la stazione della Polizia Locale, le ronde padane sono stati alcuni degli atti di una po-litica improntata alla “tolleranza zero” che avrebbe dovuto garantire il perfet-to controllo del territorio.Purtroppo così non è stato e i fatti lo dimostrano.Il Sindaco e la sua Giunta pensava-no che bastasse mettere presso la sta-zione un distaccamento della Polizia Locale per risolvere ogni problema di sicurezza. L’aver aperto quel presidio ed averlo abbandonato quasi subito ha peggiorato la situazione come più volte è stato evidenziato dalla stampa.Anche le “ronde” avrebbero dovu-to costituire un forte deterrente alla microcriminalità. Si sono rivelate in-vece un fiasco completo e l’Acsu (la ronda padana di Chiari) si è ridotta, pur di portare a casa un contributo co-munale, ad accompagnare i morti al cimitero.E che dire del fantomatico Air-pol, l’aeroplanino leggero in dotazione alla Polizia Locale? Avrebbe dovuto

volare sui cieli di Chiari con occhio vi-gile, producendo qualche significativa operazione di contrasto alla criminali-tà. Invece continua a passare da una fiera all’altra con il solo scopo di fare propaganda alla ditta di Rovato che ce l’ha venduto.Come si vede, una strategia fatta di grandi proclami, grande dispendio di soldi, ma scarsi risultati.Con la sicurezza non è lecito fare pro-paganda e i cittadini hanno diritto ad una seria politica di contrasto alla cri-minalità, fatta con mezzi adeguati e buone professionalità.

I COSTI della nostrainsicurezza:Distaccamento di Polizia eInfopoint: 50 mila euro + affitti variAir-pol: 300 mila euro + costi fissi annui: manutenzione, benzina,hangaraggio, assicurazione,istruzione piloti, accessori vari.Centrale falsi documentali:300 mila euro.Comando di Polizia Locale:370 mila euro.Contributo ACSU complessivo pergli anni 2009/2010/2011: 12.800 euro

campagna clarense. Disgraziatamente però, col passare del tempo, quest’occhio prodigioso, protesi operativa del “cannocchiale sulla città” che sorveglia il territorio garantendo la nostra sicurezza, fu colpito da una miopia progressiva … tanto che siamo stati co-stretti ad ignorare le voragini prodotte da Polo Logistico e BreBeMi.Quindi ora, purtroppo, l’Air-Pol deve limi-tare le proprie gesta e non gli resta che emulare le trasvolate dell’immaginifico conte e compatriota Franco Mazzotti, bal-zando qua e là, persino in Germania, per dimostrare la “sicurezza in volo” e cercare di stupirci ancora per la modica spesa di oltre 300 mila euro!

Quanti vigili potrebbero essere assun-ti e tenuti in servizio con questi soldi, visto che a Chiari siamo cronicamente sotto organico?

Ma ormai l’Air-Pol non ci vede più, gli han-no messo gli occhi di vetro ... come una poiana imbalsamata.

De profundis per la poianaIl velivolo, suggestivamente battezzato Air-Pol, inaugura-to in pompa magna due anni fa e pilotato dai nostri “ghi-sa”, esordiva con un’impresa

fenomenale: come un rapace dall’occhio grifagno che individua da altezze verti-ginose la sua preda, riconosceva in un orticello padano la criminale coltivazione di marijuana, distinguendola perfettamen-te dai pomodori, dal prezzemolo e dalla maggiorana. E furono elogi!Poi venne il turno del mucchietto di ma-teriali inerti abusivamente scaricati per la

Dopo gli anni delle vacche grasse durante i quali i nostri Pubblici Amministratori hanno allegramente scialaquato il denaro pubblico, ora sono arrivati i tempi delle vacche magre e la nostra Giunta non ha neppure i soldi per le luminarie di Natale. Eppure i nostri loquaci

Assessori, nelle interviste che rilasciano quasi quotidianamente ai giornali locali, si dilungano sui meravigliosi progetti che hanno intenzione di realizzare: la ri-qualificazione di Viale Mazzini e la Caserma dei Carabinieri sono i più gettonati. Ma con quali soldi? Occorre fare una colletta. Se non per la caserma o il Viale, almeno per le luminarie. Non vorremo mica passare il Natale al buio, eh !

Il tempodelle vacche magre

Il PD è vivo e lotta con te!Aderisci al PD

L’EUROPAOPPORTUNITÀ DI FORMAZIONE E LAVORO PER I GIOVANIRELATRICE DORIS ZACCARIAASSISTENTE PARLAMENTAREAL PARLAMENTO EUROPEO EDESPERTA DI FORMAZIONE ECOMUNICAZIONE

INTERVENTI DAL PUBBLICO……….CONCLUDE PIETRO BISINELLASEGRETARIO PROVINCIALE

Il Partito Democratico

Ci sarebbe da riderci sopra se non fosse che si sta giocando sulla pel-le degli ex dipendenti della Niggeler & Kupfer e non solo. Sì, perché dopo le promesse del Sindaco, del suo asses-sore alle attività produttive e del suo staff (peraltro profumatamente pagato) nem-meno uno degli ex dipendenti della NK, né altri ex dipendenti di aziende clarensi in crisi, è stato finora assunto al Polo Logistico Auchan. Ricordate la promessa? Il Polo Logisti-co è un’occasione imperdibile per Chia-ri, è una grande opportunità per i dipen-denti della NK ormai senza lavoro.Risultato? La NK ha chiuso i battenti e nessuno dei suoi lavoratori è stato ricol-locato alla Auchan. Eppure il Polo Logi-stico è funzionante dai primi di agosto! A parte due colloqui di lavoro senza esito, per il resto il nulla.E’ questo, signor Sindaco, il risultato strabiliante dell’operazione? Desolante, se si considera che anche l’anticipo dei pagamenti INPS, promes-so e sbandierato ai quattro venti dalla Giunta, non è andato in porto. Non siamo qui a dire che il Comune avrebbe dovuto fare miracoli. Diciamo che si poteva fare molto di più, per esempio esigere garanzie di ricollo-camento per i dipendenti delle azien-de clarensi in crisi, garanzie che il Partito Democratico in Consiglio Co-munale aveva chiesto fossero scritte sulla pietra, cioè all’interno di precise convenzioni. Neppure un metro del nostro territorio avrebbe dovuto es-sere impegnato senza affidabili ga-ranzie di assunzione di lavoratori in esubero.

Invece ci hanno detto che bastava quel poco che c’era scritto, e quel poco era il nulla.Nel famoso Consiglio Comunale del gennaio scorso, quello in cui fu impe-dito ai dipendenti NK di intervenire, mentre il Sindaco si dilungava in espres-sioni dai toni eleganti e raffinati, il Partito Democratico aveva chiesto che fosse costituito un tavolo di lavoro fra imprese e rappresentanze sindacali allo scopo di monitorare la situazione clarense e programmare iniziative per contenere gli effetti della crisi. Insomma, era necessa-rio che fra imprese, sindacati e istituzioni si facesse sistema, anche perchè la crisi non riguardava solo la NK, ma interes-sava anche le Cantine Soldo, che si trovavano ormai in grande difficoltà.

Abbiamo chiesto che fossero messi a bilancio soldi per corsi professio-nalizzanti per i dipendenti licenziati. Era troppo consentire che in questi mesi il Comune aiutasse taluni a ri-convertirsi in cuochi, falegnami, sar-te (la prevalenza sono donne di età media)?

Nulla è stato fatto, nessuna iniziativa è stata presa, neppure quella di stanziare qualche decina di migliaia di euro per aiutare le famiglie e i lavoratori interessa-ti ad affrontare le difficoltà del presente.

No, Senatore Mazzatorta, si poteva fare di più! Sarebbe stato sufficiente fare meno chiacchiericcio propagandistico e guardare alle cose che contano davvero.

Lavoratori NK e il bluff del SindacoUn enorme bluff, in perfetto stile mazzatortiano

Che fine ha fatto la sicurezza?

Studenti in piazza in tutte le città al grido di “Salvate la scuola nonle Banche”!Anche questo anno scolastico è iniziato all’insegna delle proteste contro la rifor-ma Gelmini e la manovra economica che hanno messo in ginocchio la scuola pubblica. Le previsioni del disastro sono state ampiamente confermate su tutti i fronti: dall’edilizia scolastica alla didattica, dal precariato, all’assistenza agli alunni in difficoltà.A poco serve il “pentimento” tardivo del Ministro Gelmini che dice di non es-sere più disposta a sopportare una di-minuzione dei finanziamenti. Oltre agli otto miliardi già tolti alla scuola, il Mi-nistero dell’Economia prevede ulteriori diminuzioni delle risorse. Gli studenti non sono disposti a pa-gare per un debito pubblico e una crisi che stanno rubando loro il futuro e che vengono usati come scusa per tagliare le spese sociali e il diritto allo studio.Il nostro Comune non fa eccezione.Dei poli scolastici o di eventuali propo-ste di sistemazione degli edifici della scuola dell’obbligo, non c’è più traccia. Il piano di diritto allo studio non è stato ancora approvato e la richiesta di infor-mazioni in merito non ha avuto risposta.

Le risorse dell’ex Fondazione Saturno-Corradini, che in parte dovevano es-sere destinati all’attività didattica delle nostre scuole, non sono stati ancora erogati.Le ore di assistenza agli alunni disa-bili, già diminuite lo scorso anno, non sono sufficienti a garantire la copertura dell’orario di frequenza scolastica.L’Amministrazione locale rispecchia fe-delmente quella centrale!Le scelte del governo rendono la scuola pubblica sempre più povera e debole, ma i nostri figli hanno diritto ad una scuola di qualità, autonoma e capace di futuro.

CONOSCERE PER MIGLIORARE invito a tutta la cittadinanza

incontral’EuropaVENERDÌ 2 DICEMBRE,ORE 20,30 A CHIARI, PRESSO LAFONDAZIONEBIBLIOTECA MORCELLIPINACOTECA REPOSSI,SALA RIVA, VIA B. VARISCO, N. 9

L’EUROPACONTRO LA CRISIRELATORE ON. ANTONIO PANZERIEUROPARLAMENTAREPRESIEDE UMBERTO LORINIDIRETTIVO SEZ. DI CHIARI

InformaChiariIl circolo PD di Chiari informa novembre2011

Hanno collaborato a questo numero del giornale: Carlo Fogliata, Maurizio Libretti, Federico Lorini, Umberto Lorini, Enzo Maragucci, Simonetta Marconi, Emanuela Pozzali, Vilma Tenchini, Giuseppe Vavassori

Negli ultimi tempi i giornali locali hanno dedicato molte pagine a episodi di criminalità diffusa sul nostro territo-rio, sintomo di un degrado della convi-venza civile e dell’insicurezza che si respira nelle nostre strade.Eppure la “sicurezza” è stato il ca-vallo di battaglia di questa Giunta. Lo smantellamento del campo noma-di, la chiusura dello sportello immigra-ti, il distaccamento presso la stazione della Polizia Locale, le ronde padane sono stati alcuni degli atti di una po-litica improntata alla “tolleranza zero” che avrebbe dovuto garantire il perfet-to controllo del territorio.Purtroppo così non è stato e i fatti lo dimostrano.Il Sindaco e la sua Giunta pensava-no che bastasse mettere presso la sta-zione un distaccamento della Polizia Locale per risolvere ogni problema di sicurezza. L’aver aperto quel presidio ed averlo abbandonato quasi subito ha peggiorato la situazione come più volte è stato evidenziato dalla stampa.Anche le “ronde” avrebbero dovu-to costituire un forte deterrente alla microcriminalità. Si sono rivelate in-vece un fiasco completo e l’Acsu (la ronda padana di Chiari) si è ridotta, pur di portare a casa un contributo co-munale, ad accompagnare i morti al cimitero.E che dire del fantomatico Air-pol, l’aeroplanino leggero in dotazione alla Polizia Locale? Avrebbe dovuto

volare sui cieli di Chiari con occhio vi-gile, producendo qualche significativa operazione di contrasto alla criminali-tà. Invece continua a passare da una fiera all’altra con il solo scopo di fare propaganda alla ditta di Rovato che ce l’ha venduto.Come si vede, una strategia fatta di grandi proclami, grande dispendio di soldi, ma scarsi risultati.Con la sicurezza non è lecito fare pro-paganda e i cittadini hanno diritto ad una seria politica di contrasto alla cri-minalità, fatta con mezzi adeguati e buone professionalità.

I COSTI della nostrainsicurezza:Distaccamento di Polizia eInfopoint: 50 mila euro + affitti variAir-pol: 300 mila euro + costi fissi annui: manutenzione, benzina,hangaraggio, assicurazione,istruzione piloti, accessori vari.Centrale falsi documentali:300 mila euro.Comando di Polizia Locale:370 mila euro.Contributo ACSU complessivo pergli anni 2009/2010/2011: 12.800 euro

campagna clarense. Disgraziatamente però, col passare del tempo, quest’occhio prodigioso, protesi operativa del “cannocchiale sulla città” che sorveglia il territorio garantendo la nostra sicurezza, fu colpito da una miopia progressiva … tanto che siamo stati co-stretti ad ignorare le voragini prodotte da Polo Logistico e BreBeMi.Quindi ora, purtroppo, l’Air-Pol deve limi-tare le proprie gesta e non gli resta che emulare le trasvolate dell’immaginifico conte e compatriota Franco Mazzotti, bal-zando qua e là, persino in Germania, per dimostrare la “sicurezza in volo” e cercare di stupirci ancora per la modica spesa di oltre 300 mila euro!

Quanti vigili potrebbero essere assun-ti e tenuti in servizio con questi soldi, visto che a Chiari siamo cronicamente sotto organico?

Ma ormai l’Air-Pol non ci vede più, gli han-no messo gli occhi di vetro ... come una poiana imbalsamata.

De profundis per la poianaIl velivolo, suggestivamente battezzato Air-Pol, inaugura-to in pompa magna due anni fa e pilotato dai nostri “ghi-sa”, esordiva con un’impresa

fenomenale: come un rapace dall’occhio grifagno che individua da altezze verti-ginose la sua preda, riconosceva in un orticello padano la criminale coltivazione di marijuana, distinguendola perfettamen-te dai pomodori, dal prezzemolo e dalla maggiorana. E furono elogi!Poi venne il turno del mucchietto di ma-teriali inerti abusivamente scaricati per la

Dopo gli anni delle vacche grasse durante i quali i nostri Pubblici Amministratori hanno allegramente scialaquato il denaro pubblico, ora sono arrivati i tempi delle vacche magre e la nostra Giunta non ha neppure i soldi per le luminarie di Natale. Eppure i nostri loquaci

Assessori, nelle interviste che rilasciano quasi quotidianamente ai giornali locali, si dilungano sui meravigliosi progetti che hanno intenzione di realizzare: la ri-qualificazione di Viale Mazzini e la Caserma dei Carabinieri sono i più gettonati. Ma con quali soldi? Occorre fare una colletta. Se non per la caserma o il Viale, almeno per le luminarie. Non vorremo mica passare il Natale al buio, eh !

Il tempodelle vacche magre

Il PD è vivo e lotta con te!Aderisci al PD

L’EUROPAOPPORTUNITÀ DI FORMAZIONE E LAVORO PER I GIOVANIRELATRICE DORIS ZACCARIAASSISTENTE PARLAMENTAREAL PARLAMENTO EUROPEO EDESPERTA DI FORMAZIONE ECOMUNICAZIONE

INTERVENTI DAL PUBBLICO……….CONCLUDE PIETRO BISINELLASEGRETARIO PROVINCIALE

Il Partito Democratico