informare aprile 2011

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LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO Informare è un periodico del “Centro Studi Officina VolturnoAnno 7° - Numero 05 - Aprile 2011 www.officinavolturno.com Oasi dei Variconi, rifiuti ad altezza bambino pag. 6 Aeroporto Grazzanise. Allora, si decolla? pag. 4 L’inchiesta: Ragazzi e bisessualismo pag. 3 Furto a Villa San Limato. Figli dei Barbari pag. 2 Castel Volturno nell’Italia del 1861 pag.11 Mostra d’arte internazionale: La Mala Tolleranza pag. 2 DISTRIBUZIONE GRATUITA Di Angelo Morlando. Il vecchio detto latino non sba- glia mai: Nessuno riesce a farsi ascoltare in casa pro- pria. Da semplice ingegnere castellano ho più volte affermato che le condotte sottomarine non potevano realizzarsi e che, al massimo, spostavano il proble- ma dalle coste al largo. Con nessuna certezza che il liquame scaricato a largo non ritornasse di nuovo sotto costa. E’ stata diffusa la speranza di un intervento impossibile con il solo risultato di non affrontare il vero problema, ovvero i Regi Lagni con annesso sistema fognario e depurativo. Illustri, ma soprattutto illustrati, soloni uni- versitari hanno ampiamente speculato su tale speran- za, ma avevano dalla loro parte un arma vincente: non essere cresciuti a Castel Volturno e non risiedere a Ca- stel Volturno, quindi, le loro affermazioni erano verità incontrastabili. Si riportano alcuni stralci della recente pronuncia della Corte Costituzionale che si ritiene non necessitino di ulteriori commenti: “La Legge Regionale n° 2 del 2010 contrasta con la normativa nazionale e comunitaria vi- gente in materia di acque. La Legge Regionale n° 2 del 2010 prevede un finanziamento da parte della Regio- ne per la realizzazione di condotte sottomarine lungo i canali artificiali con più elevato carico inquinante del litorale Domitio-Flegreo, per lo sversamento a fondale delle portate di magra… la disposizione risulta incom- patibile con la destinazione delle risorse pubbliche alla realizzazione di opere funzionali a garantire una corret- ta depurazione delle acque reflue prima dello scarico. La realizzazione delle infrastrutture, comporterebbe, senza alcun beneficio ambientale, una diversificazione di ricettore di scarichi non depurati nel mare piuttosto che nei canali artificiali. L’area interessata è quella del litorale Domitio-Flegreo – già sito di interesse naziona- le, nel quale sono in campo notevoli risorse umane e finanziarie tese al ripristino di uno stato di legalità am- bientale – che richiederebbe interventi maggiormente riqualificanti, mirati alla irreggimentazione delle acque e dei reflui urbani che scaricano in assenza di depura- zione ed a garantire una depurazione che rispetti i limiti tabellari. (Il servizio continua a pagina 2) GIOCATTOLI - RICARICHE DVD - FAX - LOTTERIE SCHEDE INTERNAZIONALI ABBONAMENTI E BIGLIETTERIA TRASPORTI PUBBLICI GA.SA Angolo: Viale Oleandri / Viale Acace Pinetamare - 81030 Castel Volturno (CE) Tel. 0823 18 75 291 Federico Lesta GA.SA edicola ga.sa

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L'edizione di Aprile 2011 tratta gli argomenti infrastrutturali della Provincia di Caserta, partendo dall'aeroporto internazionale di Grazzanise per finire con il Piano Provinciale dei Rifiuti e l'archeologia violata di Villa San Limato.

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Page 1: Informare Aprile 2011

LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNOLITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO

Informare è un periodico del “Centro Studi Officina Volturno” Anno 7° - Numero 05 - Aprile 2011

www.officinavolturno.com

Oasi dei Variconi, rifiuti ad altezza bambino

pag. 6

Aeroporto Grazzanise. Allora, si decolla?

pag. 4

L’inchiesta: Ragazzi e bisessualismo

pag. 3

Furto a Villa San Limato. Figli dei Barbari

pag. 2

Castel Volturno nell’Italia del 1861

pag.11

Mostra d’arte internazionale: La Mala Tolleranza

pag. 2

DISTRIBUZIONE

GRATUITA

Di Angelo Morlando. Il vecchio detto latino non sba-glia mai: Nessuno riesce a farsi ascoltare in casa pro-pria. Da semplice ingegnere castellano ho più volte affermato che le condotte sottomarine non potevano realizzarsi e che, al massimo, spostavano il proble-ma dalle coste al largo. Con nessuna certezza che il liquame scaricato a largo non ritornasse di nuovo sotto costa.E’ stata diffusa la speranza di un intervento impossibile con il solo risultato di non affrontare il vero problema, ovvero i Regi Lagni con annesso sistema fognario e depurativo. Illustri, ma soprattutto illustrati, soloni uni-versitari hanno ampiamente speculato su tale speran-za, ma avevano dalla loro parte un arma vincente: non

essere cresciuti a Castel Volturno e non risiedere a Ca-stel Volturno, quindi, le loro affermazioni erano verità incontrastabili.Si riportano alcuni stralci della recente pronuncia della Corte Costituzionale che si ritiene non necessitino di ulteriori commenti: “La Legge Regionale n° 2 del 2010 contrasta con la normativa nazionale e comunitaria vi-gente in materia di acque. La Legge Regionale n° 2 del 2010 prevede un finanziamento da parte della Regio-ne per la realizzazione di condotte sottomarine lungo i canali artificiali con più elevato carico inquinante del litorale Domitio-Flegreo, per lo sversamento a fondale delle portate di magra… la disposizione risulta incom-patibile con la destinazione delle risorse pubbliche alla

realizzazione di opere funzionali a garantire una corret-ta depurazione delle acque reflue prima dello scarico.La realizzazione delle infrastrutture, comporterebbe, senza alcun beneficio ambientale, una diversificazione di ricettore di scarichi non depurati nel mare piuttosto che nei canali artificiali. L’area interessata è quella del litorale Domitio-Flegreo – già sito di interesse naziona-le, nel quale sono in campo notevoli risorse umane e finanziarie tese al ripristino di uno stato di legalità am-bientale – che richiederebbe interventi maggiormente riqualificanti, mirati alla irreggimentazione delle acque e dei reflui urbani che scaricano in assenza di depura-zione ed a garantire una depurazione che rispetti i limiti tabellari. (Il servizio continua a pagina 2)

GIOCATTOLI - RICARICHE

DVD - FAX - LOTTERIE

SCHEDE INTERNAZIONALI

ABBONAMENTI E BIGLIETTERIATRASPORTI PUBBLICI

GA.SA

Angolo: Viale Oleandri / Viale Acace

Pinetamare - 81030 Castel Volturno (CE)

Tel. 0823 18 75 291

Federico Lesta

GA.SA

edicola ga.sa

Page 2: Informare Aprile 2011

PAG. 2 INFORMAREAttualità

INFORMARERegistrazione c/o il Tribunale di

S.Maria C.V. N° 678 del 03/04/2007

---------------------------------------------- Periodico edito dall’Associazione

Culturale e PoliticaCentro Studi Officina Volturno.Sede legale: P.zza delle Feste7

Castel Volturno (CE)

Edito da Centro Studi Officina Volturno

* * *Direttore responsabile:

Elio Romano* * *

Responsabile amministrativo:Antonio Lavadera Lubrano

* * *Responsabile Area Legale:

Avv. Fabio Russo* * *

Grafica: Angela di bizMakerFotograto ufficiale:

Salvatore Marcello

La tua posta va indirizzata a:INFORMARE

P.zza Delle Feste 7/8 Pinetamare

81030 Castel Volturno (CE)

email:[email protected]

Tel/Fax 081-5097039www.officinavolturno.com

chiuso il : 26/03/2011Numero Copie : 4000

Stampa: LITERSTAMPACorso Umberto I, 297

81039 Villa Literno (CE)Tel. 081/8928482

www.informareonline.com

Cristiana Coppola, vice-presidente nazionale di Confindustria è intervenuta al convegno dell'Aiga, as-sociazione giovani avvocati, tenutosi la scorsa settimana nel Teatro di Corte della Reg-gia di Caserta. Presenti, tra gli altri, anche il presidente della Commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli, il responsabile giustizia del Pd, Andrea Orlando, il capo della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Corrado Lembo e il giudice del tribunale sammaritano Raffaello Magi, il presidente dell’amministrazione provinciale di Caserta, Domenico Zinzi e il vice segretario generale dell’Anm, Silvana Sica. Al centro del dibattito gli atavici problemi della giustizia, con uno sguardo alla recente rifor-

ma operata dal Governo che tanto sta facendo discutere, creando non poco dissapore nella magistratura, che ha già dichiarato lo stato di agi-tazione per le prossime setti-mane. Sulla farraginosità del processo civile è intervenuta proprio Coppola, affermando che «una giustizia efficiente

è uno dei più importanti fattori di competitività per un Paese e il suo buon funzionamen-to dovrebbe rapportarsi con i tempi delle dinamiche economiche». Per il presidente dell’Aiga provinciale, l’Avv. Alfonso Quarto, «occorre aprire un canale di dialogo ed una riflessione con il mondo della magistratura facendo, autocritica ed abbandonando quelle impostazioni autoreferenziali per prima da parte degli avvocati». fabio russo

In prossimità della nuova stagione balne-are abbiamo ritenuto dare notizia, forse è meglio dire rammentare a tutti i cittadini, il contenuto di un importante provvedimento adottato dalla seconda Commissione Con-siliare Permanente del Consiglio regionale della Campania datato 28 Dicembre 2009.L’importanza di tale delibera, che interessa in maniera molto pertinente le nostre zone, è costituita dall’Emendamento 951/B1, il quale prevede che al fine di assicurare e promuovere la destagionalizzazione delle attività turistiche, è consentito al titolare di una concessione demaniale, la permanen-za delle strutture balneari, quali pertinenza

dell’attività, per l’intero anno solare, e quindi non soltanto nei periodi estivi. Nell’ambito dello stesso Emendamento, approvato ad unanimità dalla Commissione, si stabilisce anche che non è possibile prevedere bigliet-ti di ingresso per l’accesso alla battigia ove l’unico accesso alla stessa è quello dell’uso in concessione ai privati. In parole povere, in quei centri balneari dove non esistono spiagge libere e pertanto l’unico modo per poter raggiungere la battigia è quello di passare per la spiaggia privata, il gestore di quest’ultima non può richiedere il pagamen-to della così detta discesa. T.M.

Senza spiaggia libera, la discesa a mare non si paga

Coppola: «Una giustizia efficiente fattore di competitività»

Il litorale domitio è pieno di opere di un certo valore, nessuna degnamente valorizzata. Monte Petrino potrebbe essere oggetto di migliaia di visite, così come l’Appia ritrovata nei pressi del cimitero di Mondragone, ma sono lasciati all’inclemenza del tempo e del clima senza manifestare appieno il proprio grandeur. Se non fosse per l’opera del Museo Civico Biagio Greco chissà come starebbero. Probabilmente ancora sottoterra.Che dire del Castello di Castel Volturno (che potete vedere in una foto d’epoca in pagina 3) o del Palazzo Ducale di Mondragone, da anni parzialmente restaurato ed in attesa del totale recupero. Poi passiamo alla parte più antica del territorio: Sessa Aurunca e la sua ex frazione Cellole. Non si contano le opere chiuse, di-menticate e rovinate. Le migliaia di chiesette disseminate su un territorio vastissimo. Le vecchie case signorili, i teatri, criptoportici, anfiteatri, caserme, castelli, torri che raccon-tano la storia di millenni. Gli aurunci, in fondo

sono più vecchi dei ro-mani e prima di loro altri hanno popolato i monti conosciuti dall’umanità come patria del Falerno.Chi legge queste mie note avrà notato una certa irritazione. Non sono solito a farmi pren-dere dalle emozioni nello scrivere, eppure non ci riesco quando avvengono episodi che offendono e distruggono la nostra storia e la nostra cultura.Il 24 marzo scorso ebbi una telefonata serale dell’amico Franco Freda, presidente della Pro loco di Cellole, persona di grande cultura e profondo conoscitore di arte e architettura. Mi informa dell’atto vandalico avvenuto a Vil-la San Limato . Navigo sul web e scopro l’or-rore Alcune foto sono drammatiche. Lampioni divelti, passerella parzialmente devastata ed il mosaico deturpato. Pura follia.

Figli dei barbariVilla San Limato attaccata da vandali e furfanti d’arte

Basta poco per valorizzare l’area,

c’è la volontà?CristianaCoppola

Sopra l’opera dopo il restauro del 2008, sotto il sacrilegio (cerchiati i punti dove mancano le tessere)

potenza. Si è celebrata lo scorso 19 marzo, presso Potenza, la Sedicesi-ma giornata nazionale della memoria in ricordo delle vittime delle mafie, a cui hanno preso parte oltre 50mila persone provenienti da tutta Italia. Anche la Provincia di Caserta era rappresentata grazie a Libera Caserta ed al Comitato Don Diana, che hanno inviato una propria delegazione di cinquecento studenti alla manifestazione. L’occasione era particolarmente rilevante per Terra di Lavoro in quanto il 19 marzo si celebra l’anniversario della dipartita di Don Diana (solitamente l’evento nazionale si tiene il primo giorno di primavera, ma per il 2011 è stato anticipato) e per questo motivo le

organizzazioni casertane hanno lavorato am-pliamente sulla memoria del prelato di Casal Di Principe.. Nella fattispecie è stato allestito uno stand con la cooperativa “Le terre di don Peppe Diana” insediatasi da poco a Castel Volturno, grazie al quale migliaia di persone hanno potuto assaggiare la mozzarella della legalità, il cui primo chilo è stato consegnato ai genitori di Don Peppe.Diana.

Don Diana ricordato a PotenzaConsegnato il primo chilo di mozzarella della legalità

Officina Volturno ed Informare ospiti alla mostra d'arte e design “La Mala Tolleranza” di Rosaria Iazzetta, artista partenopea di spessore internazionale e particolarmente impegnata attraver-so interventi duri e performance contro la camorra ed il malaffare in generale. Eravamo in perfetto orario per l’aper-tura (ore 18,30) e già le sale erano gremite da tanti visitatori, entro pochi minuti le sale erano stracolme e, cosa bellissima, la maggioranza erano giovani. Ha accolto con vero entusiasmo i nostri ragazzi abbraccian-doli personalmente e dedicandogli anche il libro. Su uno ha scritto una frase che ha ri-empito d’orgoglio i nostri ragazzi: “Mi inchino di fronte al vostro lavoro, all’impegno sociale e alla testimonianza che portate nel vostro territorio. Grazie!”Infine, si è dichiarata disponibilissima ad organizzare qualcosa d’importante nel no-stro comune insieme alle associazioni e istituzioni del territorio. La mostra resta aperta al pubblico fino al prossi-mo 25 aprile prossimo, al-lestita presso piazzetta Nilo

nel “corpo di Napoli”, in cinque sale completa-mente allestite. Invitiamo i nostri lettori a visionare la mostra dell'artista Iazzetta, una delle migliori espres-sioni di arte contemporanea che attraverso le sue testimonianze riesce a svegliare le coscienze a tal punto da poterla definire la Saviano dell’arte. Il prossimo mese ritorneremo sull’argo-mento con uno speciale realizzato in col-laborazione con l’artista Iazzetta

Mostra d’arte anti-camorra, Made in IazzettaLa Mala Tolleranza

La manifestazione di Libera a Potenza e, sotto, i genitori di Don Diana

Il nostro staff insieme a Rosaria Iazzetta

In duemila anni quel reperto ha resistito alle barbarie della caduta dell’Impero romano, al Medio Evo, alla dimenticanza ed alla sepoltura. Ha resistito alle Guerre Mondiali, recuperato e lasciato solo in un angolo per delle piccole rassegne estive: gite gratuite organizzate dal Comune per gli stranieri. Non ha resistito all’oblio del XXI secolo. In fondo con sistemi di sicurezza assenti, le recinzioni non complete, non ci voleva nessun Arsenico Lupen per agire indistur-bati ai pochi residenti del luogo in questa fase dell’anno.Posso concedermi, quindi, un poco di ira? Lo posso fare? Diciamo tanto di essere nel XXI secolo, nella competizione globale, di essere capaci di mandare un uomo sulla Luna e presto su Marte, di poter comu-nicare a migliaia di chilometri senza fili e poi non riusciamo a proteggere magari con semplici sistemi di videosorveglianza questi siti? Cellole non è Roma. Cellole ha alcuni luoghi di sommo interesse e basta poco per tenerli in buono stato. Basta la volontà. Ce l’abbiamo? O siamo noi i barbari?

Elio Romano

La formulazione della norma regionale consen-tirebbe interventi non legittimi e sottrarrebbe risorse pubbliche a ulteriori possibili soluzioni, risolutive dello stato di degrado esistente.La norma impugnata è macroscopicamente

derogatoria sia alle norme di indirizzo comu-nitario sull’inquinamento del mare, sia alle finalità perseguite e agli strumenti predisposti dall’azione statale a tutela dell’ambiente, tanto da non potersi ritrovare un nesso tra la finalità che si propone («porre rimedio al fenomeno delle erosioni costiere») e la soluzione tecni-ca adottata (scarico in alto mare delle acque reflue dei canali).

ing. Angelo Morlando

Continua dalla prima

Page 3: Informare Aprile 2011

Ragazzi e Bisessualismo

PAG. 3INFORMARE Attualità

www.informareonline.com

Cambiamento genetico o moda destinata a sparire?

C ‘era una volta...

Via Percola, la storia

La scafa

Inviaci il tuo scatto con didascalia completa (descrizione evento, data, nomi) a: [email protected]; [email protected] maggiori dettagli dell’iniziativa: www.informareonline.com/iniziative

Processione S. Rocco, 16 agosto 1951

La nuova rubrica che proponiamo è resa posssibile dal contributo dell'associazio-ne Cultura e Società e di Vincenzo Traettino, che hanno reso disponibili questi ricordi. Invitiamo tutti i cittadini del Litorale Domitio ad inviarci materiale e storie che certamente saranno pubblicati.

Alluvione 1948

Prendo spunto ancora una volta da un episodio occorsomi in questi giorni. Qualche mattina fa mi sono recato presso l’A.S.L. di Castel Volturno dove, malgrado avessi con me il contrassegno per sostare negli spazi riservati agli inva-lidi, quale io sono, ho trovato gli stessi occupati da auto senza che esponessero alcun contrassegno. Sono stato quindi costretto a posizionare la mia auto in una zona in cui la sosta era vietata, anche se me ne sono accorto solo dopo. Al mio ritorno, ho trovato la mia auto decorata con un foglio verdastro con indicato l’importo della multa, com’è ragionevole che fosse. Mi ha indispettito il fatto che nessuna multa, invece, era stata sanzionata alle auto impropriamente in sosta nelle

linee gialle. Si tratta di denunciare, ancora una volta, la assoluta mancanza di vigilanza urbana nel com-prensorio di Pinetamare che, per la concentrazione di attività di un certo prestigio, si può considerare la parte prevalente, redditivamente parlando, del Comune di Castel Volturno.

Sensi unici, sensi vietati, divieti di sosta, divieti di circolazione sono bellamente igno-rati dai soliti “furbi” a danno della collettività che è lasciata inerme in balia di questi “arroganti”. Aggiungo ancora che non solo il Codice della strada è calpestato ed

ignorato ma come difendersi dalle torme dei cani randagi che imperversano indisturbate e proliferanti? E perché, nella notte inoltrata, mi sento improvvisamente aggredire acusticamen-te nel pieno del sonno da detonazioni di portata impressionante senza che nessuna Autorità si preoccupi di far osservare che questi selvaggi festeggiamenti sono assolutamente vietati senza particolari permessi? L’ultimo episodio si è verificato nei dintorni del “Residence” alle ore piccole quando sento mia moglie, emiplegica, lamentarsi atterrita per essere stata risvegliata dal frastuono improvviso di botti e fischi lancinanti. E le Forze dell’Ordine? Non so rispondere. E meno male che durante i mesi invernali ci viene risparmiato il tormento delle note musicali notturne a pieno regime e di gusto purtroppo poco “melodico” che nelle sere estive rendono il cosiddetto riposo notturno una chimera difficile da raggiungere, quando anche per queste manifestazioni è in essere una particolare regolamentazione.Come sempre queste poche righe sono anch’esse destinate a cadere nel vuoto della me-moria, passata e presente. Resta inteso che queste manchevolezze non sono da imputare a specifiche Amministrazioni di destra o di sinistra, in quanto costituiscono un lascito delle particolari vicissitudini di questa contrada ma, vivaddio, credo sia giunto il momento di porre fine, sperando per sempre, a queste particolari insufficienze. luigi lancellotti

La Voce di Cassandra

Umberto Veronesi, Ex Ministro Della salute, che si è fatto carico di spiegare tale quesito in un intervista rilasciata al Corriere della Sera: “Si farà l’amore per affetto e non per riprodursi. È il prezzo positivo pagato dall’evoluzione naturale della specie. Avremo uomini meno virili e donne più mascoline. Il fenomeno e appena agli inizi: perché prenda consistenza passeranno 2 o 3 generazioni.”Leggendo tale dichiarazione e correlando le esperienze vissute nelle grandi città, è sempre più facile vedere coppie dello stesso sesso che si scambiamo effusioni in pubblico. Ormai siamo abituati ad assistere a queste scene che nella nostra società sono del tutto norma-li, ma la cosa è scoprire ragazzi che non hanno più di 18 anni cambiare con facilità partner indipendentemente dal sesso.Però, avendo conosciuto ragazzi bisessuali, ipotizziamo l’idea che sia solo una moda. Ragazze attratte dal loro stesso sesso ma non restie nei confronti dell’opposto, anzi si può notare spesso la frequentazione contempo-ranea di entrambi. Questo è molto frequente per la nuova generazione pre-adolescenziale, influenzata dai nuovi stereotipi dettati dai mezzi di comunicazione che danno per “figo” l’essere bisex.Per questo motivo ci siamo spinti oltre le dichiarazioni giornalistiche, inoltrandoci nel mondo di questi giovani e a chieder loro alcune delucidazioni.Quando hai scoperto di essere bisessua-le? Rocco (15 anni): «Andando in un locale alternativo, appunto lo “Spray”. Circa un anno fa, mi accorsi che mi attirava sia una mia amica che un mio amico». Noemi (16): «Più o meno due anni fa. Ero a casa con un amica e abbiamo iniziato a baciarci. E la cosa mi è stranamente piaciuta». Luisa (17): «Da piccola provavo attrazione per il genere femminile e maschile ma non mi sono mai posta il problema che mi potessero piacere anche le donne perché la vedevo come una cosa diciamo trasgressiva».Cosa farebbero i tuoi genitori se lo scoprissero? Rocco: «Fortunatamente i miei genitori non sanno niente della mia bisessualità, ma credo che qualche dubbio c’è l’hanno. Per il momento preferisco che rimangano all’oscuro di tutto ciò, anche se hanno una mentalità aperta penso che se lo scoprissero si perderebbe quel legame che c’è tra noi. Quindi evito». Noemi: «Penso che non accetterebbero una cosa del genere, e mi farebbero cambiare idea in qualche modo, forse mandandomi da qualche specialista». Luisa: «Sono sicura che non accetterebbero mai questa situazione, purtroppo hanno una mentalità troppo rigida e all’antica». Ma questi ragazzi nella società in cui vivono sono accettati oppure vengono di-scriminati? Riccardo: «Ho un sentimento di repulsione, fin quando non mi danno fastidio a me va bene. Purtroppo ho dei pregiudizi, una mentalità all’antica, quindi per me dovrebbero comportarsi “normalmente” come il corso della natura vuole». Gianni: «Assolutamente no, fin quando non invadono la mia libertà. Ho molti più pregiudizi verso: camorristi, usurai, ladri. Ma chi sceglie di fare sesso liberamente e con chi è consapevole, sono scelte perso-nali da rispettare, per me, le persone possono fare quello che vogliono nella propria stanza

da letto». Antonio: «Assolutamente no la mia visione è quella di libertà della persona in primis quindi anche della sua sessualità». Da quanto intuito dalle parole dei nostri intervi-stati, è chiaro che non si può parlare di moda a tutti gli effetti, ma neanche di cambiamento genetico. Molti ragazzi, tra cui quelli incontrati, sono ancora confusi e sono ancora nella fase adolescenziale più delicata in ambito sessuale. Quindi non si può avere pregiudizi su costoro perché non si sono ancora resi

conto di ciò che vogliono davvero dalla vita, ne tantomeno sanno cosa quest’ultima gli può offrire.Una cosa che accomuna tutti è, scriviamo con rammarico, il fatto che soffrono molto dei pregiudizi dei loro stessi coetanei che giudica-no senza conoscere. Ricordate, non bisogna mai giudicare un libro dalla copertina poiché questo è sintomo della più pura ignoranza, infondo il mondo è bello perché è vario.

Questo è lo slogan che da qualche mese ac-compagna l'avvio della campagnareferendaria per l'Acqua Pubblica, promossa dal Forun Nazionale Acqua Bene Comune e dai numerosi Comitati di cittadini nati sponta-neamente in tutto il paese.1.400.000, tante sono state le firme raccolte la scorsa primavera per dare la possibilità ai citta-dini tutti di esprimersi affinchè si possa sottrar-re un bene comune come l'acqua alle logiche del profitto e del mercato.Svanita la possibilità di un Election Day a Mag-gio che avrebbe fatto risparmiare allo stato ben 350 Milioni di euro, che in periodo di crisi e tagli indiscriminati non sono poca cosa, il 12 Giugno saremo chiamati in questa grande battaglia di civiltà attraverso lo strumento re-ferendario, al fine di poter abrogare il Decreto Ronchi, che obbliga a privatizzare dal 2011 i servizi idrici, ma anche trasporti e ciclo dei ri-fiuti (1°quesito), ed eliminare gli aumenti tarif-fari non vincolati al reinvestimento nel servizio stesso (2°quesito).Gli altri due quesiti riguardano il “legittimo im-pedimento” e quello sul nucleare;

proprio quest'ultimo quesito ci riporta ai tragici fatti accaduti in Giappone, mostrando i limiti di questa tecnologia che mette a rischio migliaia di vite, quando invece nel Belpaese Italia, ba-ciato dal sole, bagnato dal mare, accarezzato dal vento, ci sarebbero tutti i presupposti per avviare un serio Piano Energetico Nazionaleincentrato sulle fonti alternative.In questo percorso abbiamo già il sostegno di padre Alex Zanotelli, missionario comboniano da sempre impegnato sui temi di pace, am-biente e difesa dei beni comuni.Per questo auspicandoci fin d'ora la vittoria dei SI per tutti e quattro i referendum, da questa settimana lavoreremo per coinvolgere cittadini, lavoratori, associazioni (Centro studi Officina Volturno ha già dato il suo assenso), partiti e istituzioni affinchè anche a Castelvolturno e sul litorale domitio entri nel vivo la campagna in-formativa per portare al voto il maggior numero di donne e uomini capaci di rivedersi nei valori della tutela dei beni comuni e della difesa del territorio.Sorrentino Tommaso – Ass. Jerry MassloBonato Antonio – Ass. Black and White

L’inchiesta di Fabio Paradisone, Silvio Trocchia e Gennaro Versi

Figli della gallina bianca

Si scrive acqua, si legge democrazia

Page 4: Informare Aprile 2011

PAG. 4 INFORMARESpeciale “Grazzanise decolla?

www.informareonline.com

aprile. In quella data l'Enac (Ente nazionale per l'aviazione civile) illustrerà lo “Studio del sistema aeroportuale italiano, scenari e strate-gie di sviluppo”, commissionato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per quanto concerne il Mezzogiorno. Ci dovrebbero essere le istituzioni competenti o almeno così si evince dal sito dell'Enac (enac.gov.it). Se Grazzanise non verrà inserito nel piano degli aeroporti nazionale potrebbe significare che si è perso tempo e forse pure danaro.L'Unione Europea, per esempio, aveva stanziato nel 2007 per lo scalo internazionale di Grazzanise 905 milioni di euro. Una cifra elevata, inerente i Fondi strutturali collegati ai

piani quinquennali della comunità e che avrà scadenza il prossimo anno. Se il processo non sarà attivato entro il 2013 non potrà più partire (salvo un nuovo inserimento nei capitoli del bilancio europeo, facendo slittare il decollo della costruzione). Non sono gli unici danari previsti. I fondi strutturali, come è noto, necessitano di una parte di sovvenzioni statali per essere attivati e già nel 2009 il premier Berlusconi, ebbe a confermare la volontà di ammodernare il sistema dei trasporti aereo italiano ed in un comunicato stampa dell'Enac del 28 novembre 2009 si precisava la somma complessiva di 1,2 miliardi di euro per Grazzanise. L'anno successivo, il 2010, i vari

organi competenti stabilirono che il gestore del futuro terminal sarebbe stato la Gesac (la società che gestisce attualmente Capodi-chino). Senza dimenticarci dei Parlamentari europei, specie dell'onorevole Iovine, di cui parliamo in un altro articolo.Il processo dialettico pare essere giunto a ma-turazione con l'ultimo passaggio in Regione Campania, dove è stato inserito in bilancio un capitolo da 100milioni di euro per sbloccare le risorse infrastrutturali, e con l'attivazione dei tavoli di discussione da parte dell'Enac per la formulazione dello “Studio”. Sarà l'assist decisivo per far decollare Grazzanise? Lo vedremo nei prossimi mesi. el.rom.

Aeroporti, l’Europa pronta a cambiare le regole

Iovine presenta una proposta di risoluzione sulla costruzione di nuovi aeroporti

La continua crescita urbanistica delle città e l’aumento esponenziale dei voli

negli aeroporti rischiano di giungere ad una convivenza amara, se non drammatica, negli anni venturi. Se ne sono accorti al Parla-mento Europeo, dove è stata presentata una proposta di risoluzione (B7-0095-2011, siglata dall’onorevole Vincenzo Iovine) per ridefinire le regole per l’apertura di nuovi scali e per delocalizzare quelli esistenti in aree migliori.La proposta di risoluzione è chiara: gli studi odierni mettono in evidenza come oltre sessanta scali europei saranno gravemente congestionati ed addirittura una ventina sa-ranno saturati per 8-10 ore al giorno. Entrambi fattori allarmanti a cui si deve aggiungere la prossimità delle infrastrutture aeroportuali alle città, cosa che accresce di parecchio il fattore rischio di incidente aereo grave.Iovine, firmatario del documento, propone all’attenzione della Commissione Europea le difficoltà dell’aeroporto di Napoli Capodichino che è “strutturalmente incompatibile con il territorio circostante (…) tanto che l’attuale funzionalità è concessa in deroga alla legge nazionale. Sempre le particolari condizioni orografiche fanno sì che il sentiero di discesa per la procedura di atterraggio strumentale di precisione risulta eccedere la raccoman-dazione di tre grafi contenuta nell’Annesso 10 dell’ICAO (Internazional Civil Aviation Organization, ndr.). Dunque, per evitare che qualcuno prima o

poi atterri sulle civile abitazioni (rievocando il film “Le Comiche” in maniera tragica) sarebbe bene porre rimedi rapidi e per tale motivo nella proposta di risoluzione si “invita la Commissione e il Consiglio a definire regole per la costruzione degli aeroporti civili imponendo servitù e limitazioni sui territori limitrofi, e prospettando nuovi vincoli non più esclusivamente legati alla configurazione del sedime aeroportuale ma che tengano anche conto della tipologia e delle caratteri-stiche delle operazioni di volo che potranno avere luogo sull’aeroporto;” e poi si legge: “a favorire la delocalizzazione degli aeroporti civili che sorgono nelle immediate vicinanze di centri densamente popolati eliminando così potenziali pericoli di strage di vite umane”. Su quest’ultimo punto ritorna l’esperienza

Capodichino e la vertenza Grazzanise: se a Napoli non è più possibile atterrare fa-cilmente, cosa si aspetta a spostarsi altrove? Perché le discussioni per iniziare i lavori del nuovo scalo sono così lunghe? “Occorre con-vincersi che l’aeroporto di Capodichino non potrà più essere un aeroporto intercontinenta-le e portare, nel contempo, a conoscenza del Parlamento europeo che, invece, l’aeroporto di Grazzanise ha tutte le carte in regola per essere, non alternativo a Capodichino, ma completamento di un aeroporto civile ormai saturo” ha chiuso Iovine.

Allora , si decolla?La tensione sale sull'aeroporto internazio-

nale di Grazzanise. Come lo fa? Con dichiarazioni frammentate tra schieramenti e istituzioni di vario livello (il Presidente della Provincia Domenico Zinzi l'aveva etichettato come “l’opera infrastrutturale più strategi-ca per il nostro territorio”), che non fanno

ravvisare un quadro preciso al lettore medio, ma che provocano una costante palpitazione in chi spera nell'infrastruttura e nel potenziale economico da esso generato.Da oltre un anno i tasselli vengono infilati con abilità da politici ed istituzioni, ma la partita decisiva potrebbe giocarsi il prossimo 13

La partita per l’aeroporto di Grazzanise potrebbe esseregiunta al termine, se ci sarà nel Piano nazionale

Maggiori aree di rispetto per l’area di atterraggio e scali fuori dalle metropoli

L’eurodeputato Vincenzo Iovine

L’aeroporto internazionale di Capodichino rischia il declassamento

Questo mese potrebbe essere cruciale per le sorti del tanto decantato aeroporto di Grazzanise.Il Ministero delle Infrastrutture ha infatti dato incarico all’Enac di avviare le consultazioni con gli enti territoriali ed operatori del settore per la predisposizione del Piano Nazionale Aeroportuale.L’incontro con le Regioni del sud e quindi anche la Campania, avverrà presso la sede dell’Enac il prossimo 13 aprile.Nel concreto il Piano Nazionale Aeroportuale si sostanzia nell’analizzare il sistema degli aeroporti italiani individuando le possibilità di sviluppo e criticità, saranno dettate le linee guida e le possibilità di evoluzione della rete.

Questa volte le possibilità per l’aeroporto di Grazzanise sembrano essere più concrete: lo stesso ministro Matteoli nella sua visita nel comune del basso Volturno dimostrò vivo interesse per l’opera ed allo stesso modo anche il Presidente della Provincia Zinzi, ne fece un suo baluardo nella passata campagna elettorale.L’attenzione risulta quindi molto alta attorno alla questione, soprattutto per i risvolti che si potrebbero avere in termini occupazionali e di sviluppo.Possiamo prendere ad esempio il caso Malpensa, costruito a ridosso della provincia di Milano e che ha cambiato completamente tutto il territorio circostante, un impatto forte:

sbocchi occupazio-nali, nuove infra-strutture, aumento della ricettività, localizzazione di nuove attività indu-striali e commer-ciali al servizio del sistema aeroporto.Questo potrebbe succedere anche qui da noi, questo piccolo boom economico decantato ormai da trent’ anni potrebbe riguardare anche la provincia di Caserta con effetti fino al basso Lazio.Per quanto riguarda l’impatto territoriale abbiamo fatto alcune domande al Sindaco

di Grazzanise: il dott. Pietro Parente.Che cosa comporterà la nuova opera per il territorio? “L’Aeroporto porterà in primis nuovi posti di lavoro, sviluppo, senza dimenticare tutte le attività connesse all’indotto che daranno nuovo linfa alla

nostra economia.” Il territorio è pronto per questa nuova opera? “Sono ormai trent’ anni che si parla di Aeroporto di Grazzanise, ed io penso che adesso i tempi siano maturi, alcune opere come la costruzione del tratto autostradale che collegherà lo svincolo di Santa Maria

Capua Vetere con l’aeroporto sono già state appaltate, staremo a vedere…”Vi sono secondo Lei degli aspetti negativi?“Ovviamente bisogna prepararsi ad un aumento del traffico, vi sarà un po’ più di confusione, i nostri territori non saranno più eventualmente territori a vocazione pretta-mente agricola, ci saranno dei cambiamenti radicali, ma questa occasione non possiamo certamente farcela sfuggire.”Insomma adesso non ci resta che aspettare l’evolversi della situazione auspicando che al nostro territorio non sfugga questa opportu-nità.mario ambrosca

informareonline.com/redazione/mario-ambrosca/

Scalo internazionale. Parente: «I tempi sono maturi» Diverse opere sono state appaltate, come l’autostrada Grazzanise-Santa Maria Capua Vetere

Non solo turisti ed uomini di affari, ma anche aerei cargo per il trasporto delle merci prodotte in Terra di Lavoro e lo smistamento delle materie prime provenienti dall'estero. Insomma, l'aeroporto di Grazzanise potrebbe cambiare i connotati di un intero territorio e riportare in auge l'intera fascia costiera, ormai deturpata da innumerevoli esempi di archeologia industriale abbandonata e strutture ricettive da curare per attrarre nuovamente flussi turistici. “La realizzazione del nuovo aeroporto civile di Grazzanise – ci dice Giovanni Schiap-pa, capogruppo al Consiglio Provinciale di Caserta del “Popolo delle Libertà” e figura di rilievo della politica di Mondragone – rimane fondamentale per il decollo turistico ed

economico della Provincia di Caserta e del litorale domitio in particolare. Si tratta di una infrastruttura importante, sia per i riflessi occupazionali diretti che per l'indotto, che può generare sull'intera fascia del litorale casertano di cui la Città di Mondragone ne è il cuore”.Dagli anni Settanta si discute dell'eventuale costruzione di un secondo scalo interna-zionale nella Regione Campania, consta-tando di fatto l'impossibilità a continuare su Capodichino per la crescita urbanistica della metropoli partenopea e la mancanza di spazi in quella provincia. In Terra di Lavoro “gli spazi per un nuovo grande aeroporto civile in Campania ci sono, anche per decongestionare il traffico aereo su Capodichino. Ben venga – continua Schiappa - avere a cuore gli interessi del ca-poluogo partenopeo, ma non più a discapito della Provincia di Caserta ed in particolare di quelle realtà che da troppo tempo, ormai, attendono il proprio riscatto. Per questi motivi l’Amministrazione Provin-ciale di Caserta, per il tramite del PdL, sta seguendo con grande attenzione le varie fasi e, da subito, ha scelto di interpretare il ruolo di garante del successo di tale realizzazione che da tanti anni è attesa dalla nostra Comu-nità territoriale”.

Schiappa: «Grazzanise rimane fondamentale »

Il capogruppo Pdl assicura: «la Provincia sta seguendo con grande attenzione le varie fasi»

Il sindacoPietro Parente

Giovanni Schiappa è capogruppo alla Provincia di Caserta ed al Comune di Mondragone del Pdl

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sessa aurunca. Un progetto comunitario per salvaguardare l’ambiente dunale delle Provin-cie di Cagliari, Caserta e Matera con l’ausilio delle competenze interne dell’Università di Cagliari. E’ questo lo scopo di “PROVIDUNE”, progetto finanziato con fondi dell’Unione Europa del Settimo Programma Quadro 2007-2012 dell’Unione Europea.

Lo scorso 28 febbraio alcuni funzionari prove-nienti da Bruxelles sono stati presso il Sito di Interesse Comunitario della Pineta della Foce del Garigliano (unica area per la Campania), presso località Punta Fiume – Baia Domizia (Sessa Aurunca), per monitorare lo stato di avanzamento progettuale ed hanno espresso parere positivo in merito alle attività svolte fino a questo momento.Ma in cosa consiste in pratica PROVIDUNE? Consiste nella realizzazione di appositi studi botanici nei siti oggetto di intervento; alla

realizzazione di accessi pedonali, cartellonisti-ca ed aree di sosta per il pubblico per evitare il degrado degli habitat; nella creazione di barriere per la difesa delle dune e la loro conservazione; nell’allestimento di materiale informativo e di un sito web apposito onde comunicare tutti i processi e le risorse utiliz-zate alla popolazione (cosa a cui l’UE tiene particolarmente); nella conservazione di tutte le specie botaniche riscontrate negli studi preparatori, con tanto di banca dati floristico - vegetazionale ed abiotica, e nella gestione

pluriennale dei siti.La Pineta, la cui progettualità è stata tenuta dalla Provincia di Caserta, per le sue caratteri-stiche climatologiche ha sviluppato nel tempo un contesto floristico degno di nota, ma fino a questo momento non era stato utilizzato in maniera consona, relegando il comprensorio nel degrado e nell’incuria (vedi articolo di Gianfranco Vicario su Informare, edizione di Marzo 2011 pagina 4). PROVIDUNE, il cui im-porto complessivo ammonta a 3.352.392 euro di cui 481.853 mila solo per l’area di Sessa

Aurunca, consentirà un recupero funzionale del sito, aprendo lo stesso alla popolazione in maniera controllata (grazie alle aree di sosta, ai camminamenti ed alla cartellonistica appo-sita), con conseguente miglioramento delle condizioni generali dell’area. Ulteriori interven-ti verranno effettuati sulla cultura con attività seminariale nelle scuole, con la distribuzione di materiale informativo e con una grande attività di sensibilizzazione presso i turisti di Baia Domizia (in maggioranza italiana). elio romano

3 milioni di euro per recuperare i siti dunali

Giornata mondiale dell’acquaLa giornata mondiale dell'acqua (in inglese: World Water Day) è una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992. Il tema di quest’anno (undicesima giornata) è stato: “Acqua per le Citta’: come rispondere alle sfide dell’urbanizzazione”.Per la prima volta nella storia dell’umanità la maggior parte della popolazione mondiale vive nelle città: 3,3 miliardi di persone e questo vuol dire che il paesaggio urbano è in continua crescita.Il 38% della crescita urbana è rappresentata dall’espandersi delle baraccopoli, dal momen-to che la popolazione urbana sta crescendo troppo rapidamente rispetto alle infrastrutture.L'obiettivo della Giornata Mondiale dell'Ac-qua del 2011 è portare l’attenzione della comunità internazionale sulle conseguenze che la rapida crescita della popolazione, l'industrializzazione e i possibili effetti dovuti ai cambiamenti climatici, conflitti e calamità naturali possano avere sul sistema idrico delle città.

Il tema di quest'anno intende incoraggiare i governi, le organizzazioni, le società e anche singoli individui ad impegnarsi attivamente per affrontare la questione della gestione delle risorse idriche urbane.L’acqua è precedente alla vita, questo ci tramanda la tradizione. Nel combattere la scarsità delle risorse idriche, fenomeno con-temporaneo, non si possono non affrontare le questioni culturali ed etiche, dell'equità e dei diritti. Il divario tra disponibilità e domanda, il deterioramento delle falde acquifere e la qualità delle acque di superficie, la competi-zione intersettoriale, le dispute interregionali e internazionali, pongono tutte al centro dell’at-tenzione la domanda su come fronteggiare la limitatezza delle risorse d’acqua. Speriamo non rimangano solo parole ma buoni propositi da attuare e concretizzare!Per saperne di più: www.unwater.org/worldwaterdaychiara zanichelli [email protected]

La legge di Murphy è chiara: se qualcosa può andare male, lo farà. Forse nel circolo ato-mico non l'hanno mai letta e non si annotano neppure i problemi antecedenti ai sistemi di sicurezza nucleari nelle varie parti del mondo. Tant'è che l'incidente di Fukushima (Giappone) dalle parti del Garigliano sa tanto di revival, di dejà vù. Già nel '79, ultimo anno di vita dell'impianto sito in Sessa Aurunca, si sfiorò la tragedia a seguito di una alluvione straordinaria che rischiò di mandare KO tutti i sistemi di sicurezza, ce ne ha parlato Giulia Casella (Legambiente - Sessa Aurunca) a

pochi giorni dal disastro giapponese: “Nella centrale del Garigliano abbiamo sfiorato il massimo incidente nel 1979, in seguito a una grave alluvione. L’acqua era già penetrata nei piani interrati dei serbatoi. Arrivò anche un mezzo anfibio dei pompieri per mettere in salvo parte del personale. Verso sera ci fu un black-out nella rete nazionale. C’era bisogno della corrente per raffreddare il nocciolo, si cercò di prelevare l’elettricità dalla centrale idroelettrica di Suio, ma anche quell’impianto era fermo. I generatori di emergenza non entrarono in funzione e il livello dell’acqua

di raffreddamento delle barre scendeva pericolosamente con il rischio della fusione del nocciolo. Ci fu per fortuna un tecnico che riuscì, a rischio della propria vita, a riparare il guasto e a riavviare il sistema di emergenza”. Si sfiorò la catastrofe, ma ora molti dicono che non è possibile immaginare uno scenario simile a quello nipponico nella Penisola: “Vorrei ricordare il disastroso terremoto di Messina, del 1908, che fu seguito da uno tsunami di inaudita violenza, con onde alte dai 6 ai 13 metri. Anche

in Campania il rischio è notevole, data l’alta sismicità, la prevedibile eruzione del Vesuvio, con conseguenze inimmaginabili”.Insomma, il dibattito è tutto da articolare e tocca mille parametri di cui la stessa Casella ha parlato (la versione integrale su Informare Online). L'Italia dal canto suo ha aderito ad una moratoria di un anno sull'energia atomica e nei prossimi mesi si appresterà a votare un Referendum sull'utilizzo di tale forma energetica. Informare ed Officina Volturno esprimono solidarietà al popolo giappone-se per la sciagura che li ha colpiti.

Fukushima, l’incidente che sa di dejà vù

Nel ‘79 una piena non prevista misein crisi l’impianto nucleare del Garigliano

Regi Lagni Disastro colposoIl laboratorio giornalistico “Cronista di Strada” (progetto

dell’Università Parthenope di Napoli in partenariato con

l’agenzia “New Bigol”), che ha nei suoi obiettivi la creazione

di una nuova opportunità ai giovani laureandi che intendono

inserirsi nel mondo della comunicazione, ospiterà il prossimo

11 aprile alle ore 14 (Aula 6, Università Parthenope,

via Acton) l’ingegner Angelo Morlando per discutere del

tema “Regi Lagni: disastro colposo”.

Attraverso studi, foto, video ed interviste sarà possibile

ricostruire la storia dei canali borbonici, dalla loro creazione

fino ad oggi. L’intero materiale prodotto sarà finalizzato ad un

focus televisivo in onda sulle principali emittenti campane.

Per maggiori informazioni sul laboratorio e sull’evento:

www.uniparthenope.it www.bigol.net

Providune, l’Europa recupera la Pineta di Sessa Aurunca

Lo scorso 25 febbraio la Provincia di Caserta e CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi) hanno presentato il “Piano della raccolta differenziata dei rifiuti urbani nella Provincia di Caserta” in cui si spiegano le strategie da attuarsi per raggiungere gli standard nazionali.Nella fattispecie il Consorzio ha provveduto a dividere Terra di Lavoro in quattro ambiti più la città capoluogo (ricalcando pressappoco l’antecedente esperienza consortile, vedi vari CE) e per ognuno si sono stimati i costi, nonché gli obiettivi specifici da raggiungere.Stante le tabelle (presenti anche su Infor-mare Online) si tratta di un classico piano di raccolta differenziata, con evidenziate le va-rie tipologie di rifiuto, le modalità (utilizzo di sacchetti biodegradabili, tipologia di camion da usare, secchi appositi della spazzatura,

ecc.) sia per l’ambito urbano sia per l’ambito rurale. Particolare interessante è che l’area OVEST (la fascia costiera casertana) vedrà la procedura di affidamento a partire dai primi mesi del 2011 per iniziare con la nuova metodologia a decorrere dalla fine del mese di luglio. Così si evince dalle tabelle, poi nella realtà si dovrà attendere la reale attuazione dei programmi.Nelle cifre non si computano, a titolo di esempio, i costi di smaltimento, fortemente correlati ai costi della raccolta vera e propria. E’ risaputo come la differenziata necessiti di un maggiore investimento tra personale e attrezzature, che vanno a incidere in maniera inversamente proporzionale alle quote di differenziata raggiunta (più è alta meno costa perché meno sono i costi di sversamento in discarica). Inoltre, non si

denotano i costi di spazzamento, di verde pubblico ed altro, senza dimenticare che molti Comuni, superiori ai 20.000 abitanti , hanno affidato a privati la propria raccolta in attesa di definizione a livello di Provincia (la Provincializzazione è legge nazionale, anche se la Regione Campania,in questi giorni, sta deliberando in senso inverso ).Sono dati che andranno calati certamente nella realtà quotidiana dei differenti territori. Città come Castel Volturno arrivano a qua-druplicare la produzione di rifiuti nelle fasi calde della stagione estiva mentre nelle real-tà dell’entroterra avviene l’inverso. Occorrerà trovare un sistema di mobilità interno per ot-timizzare l’uso dei mezzi e del personale sul territorio, ma nella presentazione mancano tabelle sull’argomento. Attenderemo l’evolu-zione che avrà il progetto e nella speranza che siano ascoltate anche le realtà locali, evitando magari di utilizzare dirigenti che in passato, sono stati tra le cause dei fallimenti dei vecchi consorzi e oggi si ripropongono come salvatori della patria. Noi continueremo ad informarvi sui cambiamenti effettivi che certamente ci saranno.

Il tabellone installato sulla Pineta Foce

del Garigliano

Provincia e Conai presentano il piano

Rifiuti solidi urbani

AmbienteINFORMARE PAG. 5

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“Così non va bene: l’Oasi dei Variconi merita di più”, mi viene da dire solamente questo dopo aver visitato l’area naturalistica, prege-vole sito in cui gli uccelli migratori possono sostare tranquillamente al riparo degli spari dei cacciatori, lo scorso 25 febbraio.La passeggiata è avvenuta alla presenza di oltre quaranta alunni dell’ICS Vittorio De Sica di Volla (NA). Gli studenti, frequentanti l’ultimo anno della scuola Primaria o il primo della scuola Media Inferiore, sono giunti a Castel Volturno nell’ambito di un progetto di studi sull’ambiente in cui era prevista anche la campionatura di terra, flora e fauna ma principalmente per studiare il fenomeno “per-colato” scaricato nei Regi Lagni. In tale ottica

hanno inserito nel progetto il Centro Studi Of-ficina Volturno ed Informare con il suo presi-dente Tommaso Morlando e il direttore Elio Romano per una visita sul territorio. L’escursio-

ne ha previsto una tappa alla foce dei Regi Lagni, dove abbiamo spiegato il funziona-mento originario del sistema idraulico al fine di far defluire le acque pluviali dell’entroterra e rendere coltivabili vaste aree e come dal dopoguerra sia divenuto una cloaca a cielo aperto per l’assenza di un adeguato sistema fognario/depurativo ma abbiamo anche con-statato con piacevole sorpresa che l’acqua era abbastanza pulita e spiegato inoltre che il nostro Litorale è vittima a valle di una cattiva gestione degli impianti e di comuni scellerati che non sono collettati a nessun impianto di depurazione.Successivamente li abbiamo accompagnati in visita all’Oasi dei Variconi (dove abbiamo

distribuito materiale redatto nel tempo da Informare), per far conoscere uno dei posti di maggior interesse ambien-tale per le scolaresche, visto che vo-levano andare a visitare la So.Ge:Ri., ma giunti sul posto, dove ad attenderci c’era il gruppo della protezione civile (veramente competenti e gentili)…ma siamo rimasti sconcertati. Non ci aspet-tavamo tanta spazzatura. E’ vero che di

inverno il mare ed il fiume rigettano a terra i rifiuti trascinati dalle correnti, ma in quel sito ci sono troppi sacchetti dell’immondizia non raccolti da tempo immemore. La zona più im-barazzante è una striscia di oltre cinquanta metri per quattro, alta quanto un bambino (vedere foto per credere), di immondizia raccolta nelle precedenti opere di bonifica dell’Oasi. Di chi è la responsabilità nel prelievo? Perché non sono stati portati via? Alcuni imballi mostrano l’evidenza del tempo trascorso, con lacerazioni alle pareti esterne, e non sono stati un esperienza edificante per tutto il gruppo (compresi noi). Tanto è vero che, nel cuore di un oasi naturalistica, abbiamo dovuto caldamente raccomandare di non far raccogliere campioni ai ragazzi, onde evitare problemi alla salute o spiacevoli sorprese (siringhe, materiale potenzialmen-te tossico o altro). Una situazione oscena. Il rammarico maggiore resta che alla fine i ragazzi si sono lasciati fotografare vicino ai sacchi di spazzatura non raccolta. Restiamo sconcertati per quello che abbiamo visto, ma non siamo interessati a polemiche inutili e strumentali, ma invitiamo chi di dovere ad intervenire immediatamente.

PAG. 6 INFORMAREServizi Speciali

I ragazzi dell’ICS di Volla mostrano Informare

Ubicata sulla riva sinistra della foce del fiu-me Volturno, l’Oasi dei Variconi è una delle poche aree umide ancora osservabili in Italia nonché il punto di approdo o di passaggio di almeno settanta specie di uccelli migratori. Purtroppo però, sempre più spesso, viene denunciato, sia da associazioni di vario ge-nere che da privati cittadini, lo stato d’incuria in cui versa quest’area.La questione non è facilmente risolvibile per-ché riguarda tutta una serie di problemi buro-cratici che affligono l’organizzazione dell’En-te parco riserve Lago di Falciano – Foce del Volturno – Costa di Licola. In primis l’orga-nico di questo Ente dovrebbe essere com-posto da otto persone più il Direttore. Tale numero, però, raramente viene raggiunto perché i dipendenti regionali, vista l’assenza di un incentivo economico, non accettano di buon grado lo spostamento dagli uffici della Regione a quelli dei vari parchi regionali. In particolare l’Ente riserve Falciano – Volturno- Licola può contare sulla disponibilità di una sola persona. Va da sé che un Ente che non dispone del personale lavorativo necessario non può svolgere in modo ottimale le man-

Oasi dei Variconi, rifiuti ad altezzabambino Un nostro patrimonio ambientale,

per trascuratezza, diventa un cattivo biglietto da visita per i giovani studenti

L’ICS dI VoLLa a CaSteL VoLturno per un progetto ambIentaLe

Il giorno 18 marzo i ragazzi dell'istituto com-prensivo di Positano-Praiano, Provincia di Napoli, sono giunti in Terra di Lavoro nell'am-bito di un PON sulla legalità. La ricorrenza era quella dell'anniversario della morte di Don Peppe Diana, avvenuta il 19 marzo 1994.Nell'ambito dell'iniziativa è stata visitata l'area di Castel Volturno – Pinetamare, ove negli anni Sessanta furono costruite le famose Torri Occidentali del Villaggio Coppola, sim-

bolo della speculazione edilizia di que-gli anni ed oggi non più esistenti, ed il territorio circostante, per conoscere il fenomeno del degrado ambientale e le

sue proporzioni. Sono state visitate anche le aree verdi del territorio e sono stati incontrati gli esponenti di diverse associazioni legate alla terra castellana. Tra queste si contano la sezione di Legambiente circolo La Zinzola, rappresentata da Veronica Traettino , la quale assieme al prof. Caprio ha condotto gli ospiti a visionare aree di importanza naturalistica del territorio; l'associazione antiracket Castel Volturno per la legalità – Domenico Noviello

presente col segretario Daniele Manzo, il quale ha fornito una breve testimonianza del loro percorso civico. Tutto ciò presso la sede dell'associazione Centro Studi Officina Volturno, dove hanno potuto visionare il ma-teriale raccolto e pubblicato nel tempo dai nostri volontari.Tommaso Morlando, presidente di Officina Volturno, ha spiegato ai ragazzi che “Ca-stel Volturno attualmente, nell’immaginario collettivo, purtroppo viene frequentemente associato con informazioni troppo spesso negative, mentre la nostra realtà conosce molti spunti di rivalsa civile e sano interessa-

mento del territorio. Spesso spetta ai cittadini dimostrare che un luogo come il nostro conta certamente di spaccati di realtà migliori di ciò che spesso i media raccontano”Successivamente la scolaresca è stata in visita alle Fattorie della Legalità di Castel Vol-turno, presso gli amici di Libera , per scoprire i prodotti coltivati e la mozzarella prodotta sul-le terre confiscate alla Camorra. Qui hanno potuto conoscere il lavoro che i tanti volontari e professionisti svolgono quotidianamente sui terreni confiscati, per far si che da beni sequestrati possano nascere messaggi posi-tivi, di rispetto del bene comune. la redazione

Sulle orme di Don Diana Una scolaresca di Positano visita il litorale ed Officina Volturno

sioni che le vengono richieste. Un altro problema, se possibile ancor più grave, riguarda l’impossibilità di avviare una programmazione che permetta un inter-vento di ripulitura e salvaguardia dell’Oasi dei Variconi. La Finanziaria regionale 2010 ha stabilito che una programmazione per essere approvata deve ottenere l’assenso della Comunità dell’Ente, formata dagli am-ministratori comunali, provinciali e regionali presenti sul territorio del parco, del Collegio dei Revisori dei Conti, composto da due membri nominati dalla Regione e uno dal Mi-nistero del Tesoro, e della Giunta Esecutiva, che sostituisce il Consiglio Direttivo e viene nominata dalla Regione. Purtroppo, però, Palazzo Santa Lucia per ora non ha anco-ra provveduto alla nomina dei membri della giunta e del collegio, bloccando così ogni progetto teso alla riqualificazione dell’Oasi. È bene sottolineare il fatto che, sebbene la Finanziaria sia stata approvata da poco tem-po, anche le nomine per il vecchio Consiglio Direttivo erano bloccate da Novembre 2009. Ciò implica che ormai da un anno e quattro mesi l’Ente Parco non può avviare nessuna programmazione e quindi ottenere fondi per interventi eccezionali.L’unico intervento volto alla salvaguardia dell’Oasi è quindi quello dell’ASTIR (Azien-da ambientale della Regione Campania) che però non può che essere parziale. Infatti questa società, interamente partecipata dal-la Regione Campania, può solo raccogliere in primavera i rifiuti trasportati nell’area dal-le piene invernali del Volturno ma non può dar vita ad un progetto di più ampio respiro che possa risolvere il problema della pulizia dell’Oasi in modo definitivo.Non ci resta quindi che aspettare che la Regione si renda conto dell’importanza am-bientale di questa area umida e che si decida a sbloccare questa situazione di stallo nomi-nando i membri della Giunta Esecutiva e del Collegio dei Revisori.gianfranco vicario

Ente Riserva: la troppaburocrazia uccide

Con un solo funzionario e gli organiamministrativi bloccati non si può andare avanti

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PAG. 7INFORMARE Servizi speciali

a Pinetamarecastel volturno. Anche per questa occasio-ne la giovane Associazione Commercianti Pinetamare non ha fatto mancare il suo im-pegno alla propria cittadinanza, partecipando all’organizzazione della festa di Car-nevale 2011. For-temente voluta dal direttivo, soprattut-to dal coordinatore Federico Lesta, l’evento si è svolto in più giorni, con il susseguirsi di più occasioni d’incontro. La festività ha avuto ini-zio la domenica precedente nella piazza in via degli Oleandri, con l’esibizione dei costumi da parte dei numerosi bambini accorsi, accompa-gnati da animatori, prestigiatori, musica e dol-ci tipici. Tutto ovviamente offerto dalle attività associate.Successivamente, 2 giorni dopo in Piazza del-le Fieste, lo spettacolo è addirittura aumentato grazie all’esibizione della Scuola di Danza Il Calicanto, guidata dall’eccellente esibizione di Lorenzo Falconetti e delle sue altrettanto brave ballerine. Lo spettacolo è continuato grazie allo splendido carro carnevalesco in-teramente costruito dai giovani autori della Casa del Bambino, struttura di accoglienza

per l’infanzia curata dai padri comboniani. Gli autori sono in grande maggioranza figli di immigrati, i quali han-no dato sfoggio delle loro capacità creative, donando un notevo-le colpo d’occhio alla giornata, la quale si è

rapidamente trasformata in una piacevolis-sima occasione d’integrazione, grazie alla preziosa collaborazione della sig.ra Rosaria Scafuro . Anche in questa giornata non sono mancate chiacchiere, sanguinaccio, musica e tanti coriandoli. Tutto ciò grazie alla preziosa collaborazione dello staff di Officina Voltur-no, generosi “padroni di casa” considerando anche la location scelta. Ma la festività ha avuto anche un’appendice sportiva. Il torneo di calcetto di carnevale è stata occasione di battaglie agguerrite, fino all’ultimo gol, con la suddivisione in ben 3 tor-nei di categoria, .I giovanissimi protagonisti dell’ultima catego-ria hanno infiammato i cuori dei tanti genitori accorsi, risultando gli indiscussi protagonisti di tutta la serie di eventi, (Per info si consulti la pagina Facebook dell’associazione Assocom-mercianti Pinetamare).Tali scatti e tanti altri ancora – oltre alle nu-merose iniziative - sono consultabili sulla pluri-cliccata pagina. Non perdete tempo, chiedete anche voi l’amicizia! daniele manzo

L’arte di Alessandro SergioLa favola di un medico innamorato del modellismo e del presepe Un esempio eclatante di talento artistico no-strano è rappresentato certamente dal dottor Alessandro Sergio, residente da molti anni a Castel Volturno. Egli è un medico che per oltre 30 anni ha lavorato presso l’ospedale Carda-relli di Napoli. Nella sua lunga carriera sanita-ria ha conseguito tre specializzazioni, endocri-nologia, gastronterologia e medicina interna, e può vantare un curriculum professionale di assoluto rispetto. Sotto il camice bianco, tut-tavia, ha sempre pulsato con vigore un cuore artistico. Sin da ragazzo, difatti, il dr. Sergio ha coltivato la sua grande passione per il model-lismo ferroviario. “A 16 anni ho comprato il mio primo treno alla duchesca..” mi dice Sergio con una palpabile emozione, mentre scava nella memoria tra i ricordi della sua vita dedi-cata, quasi in simbiosi, alla medicina e all’arte. Nella soffitta della sua grande e confortevole abitazione, adibita ad officina per modellare i suoi sogni, Sergio ha realizzato molti plastici ferroviari. Il suo intento? Realizzare il plastico più grande d’Italia. Parliamo della riproduzione dell’habitat pae-saggistico di una vera stazione ferroviaria. Lo spunto per le sue opere, difatti, il dottor Sergio lo ricava viaggiando. Osserva le immagini che scorrono veloci dal finestrino della sua carroz-za. Immagazzina nella sua mente ciò che ha visto. Dopo, ritorna in quei luoghi ed immortala il tutto con una foto. Quelle foto, con gli anni, si tramuteranno in una fedele riproduzione di quegli ambienti. Per tutti gli amanti del modelli-smo, nonché per tutti i lettori curiosi di scoprire questo fantastico mondo, informiamo che, in concomitanza con l‘uscita di questo numero di Informare, un’opera del dr. Sergio Alessandro

sarà esposta nella vetrina dello studio fotografico “Fo-togram” del nostro amico Antonio Oco-ne, ubicato in Pinetamare al viale degli Ole-andri. Si tratta di una riprodu-zione della stazione di Sezze Romana (foto a dx). Tecnicamente parliamo di un diorama, ov-vero un’ambientazione in scala che ricrea sce-ne di vario genere. In questo caso l’ambiente è uno squarcio di una stazione ferroviaria. Il diorama è una porzione di un plastico. Dinanzi alle creazioni del dr. Sergio non si può non rimanere colpiti. L’artista non si limita a riprodurre gli ambienti tipicamente ferroviari, treni, binari, passaggi a livello, ponti, bensì, con minuzia e precisione, fa rivivere l’intero contesto ambientale circostante, vegetazione, montagne, corsi d’acqua, animali, ed anche personaggi che rendono più reale la riprodu-zione. Le doti del dr. Sergio gli hanno consentito di collaborare con le più importanti riviste di mo-dellismo italiane, tra le quali I Treni oggi e Mondo Ferroviario, nonché di partecipare, alcuni anni fa, ad una trasmissione televisiva condotta da Paola Perego su RAI 2, nel corso della quale ha potuto far conoscere a tutta l’Ita-lia ben 5 diorami frutto della sua arte. Ma la vena artistica di questo medico sui gene-ris non si esaurisce nel modellismo ferroviario.

Difatti, da oltre 15 anni Sergio si è specia-lizzato anche nella creazione di presepi napoletani in scala 1:6, e di pastori da 28, 33, 40 e 42 cm. La sua vena artisti-ca poliedrica evidenzia una particolare propensione per le scenografie sette – ot-tocentesche. Il dr. Sergio ama ricostruire nei suoi presepi le ambientazioni della

Napoli storica con i suoi usi e costumi, quella città che Matilde Serao definì come un grande “presepe vivente”. L’artista ha partecipato, e partecipa ancora oggi, a mostre in tutta Italia e le sue opere sono presenti nel Duomo di Caserta Vec-chia, a Firenze, nella Cattedrale di Casella presso il Museo della Civiltà contadina, ed alcuni anni fa, addirittura, un suo presepio è stato esposto a Roma presso il Papa Bene-detto XVI°. Sergio è iscritto all’Associazione Italiana Amici del Presepio. In tutto il mon-do sono in 59 a far parte di questo esclusivo ente. Nella foto a sx si può ammirare una delle opere più suggestive di Sergio Alessandro. Si tratta della Natività con gli Angeli. Un’impor-tante scenografia, le cui caratteristiche sono quelle classiche del Presepe settecentesco. I materiali usati, spesso originali dell’epoca, sono assemblati sapientemente con un gusto raffinato. Interessante è il significato morale e simbolico che aleggia nelle opere dell’autore e che si può percepire nei personaggi, nelle loro pose e nelle ambientazioni che li accolgono. fabio russo

Immaginiamo che una donna partorisca 10 figli per volta e che questo accada 2 volte l’anno senza che ci sia alcun modo per prevenire la gravidanza! Ed è proprio questo che succede ai nostri cani e gatti. Già all’età di 5 mesi possono accoppiarsi e partorire: i cani 2 volte l’anno “sfornando” fino a 17 cuccioli, e i gatti fino a 4 volte l’anno e fino a 9 gattini per cucciolata. Anche se pensiamo alla nascita di soli 3 gattini e 5 cuccioli di cane per cucciolata, dopo 10 anni saranno nati 120 gatti e 100 cani, e questo solo da una coppia di genitori senza considerare i cuccioli e i nipotini della coppia iniziale. E’ come un rubinetto dell’acqua

che scorre continuamente. In altre parole: se lasciamo i nostri familiari a quattro zampe liberi di vagare, le femmine ritorneranno sicuramente in stato interessante. Non riusciamo a sistemare tutti i

cuccioli, i canili sono strapieni e così la “rimanenza” finisce in strada. DOBBIAMO “CHIUDERE IL RUBINETTO”. Allora, che fare? CONTENERE LE NASCITE! Le donne non partoriscono più come una volta un figlio all’anno, così anche i nostri “pet” devono fare “qualcosa” per evitare le gravidanze che seguono certamente ad ogni accoppiamento. E non è così facile! Pillole o altri metodi chimici oltre al costo spesso comportano conseguenze di salute, rimane la sterilizzazione, un intervento chirurgico. Ed è questo che fa la LEGA PRO ANIMALE nel proprio Centro di Sterilizzazione per Cani e Gatti a Castel Volturno.

Oltre 40.000 cani e gatti sono stati sottoposti a tale intervento. Ma ce ne sono ancora troppi in giro. Così la LEGA ha pensato di aumentare il numero di sterilizzazioni per i gatti randagi offrendo i cosiddetti “spay day”. Queste giornate vengono annunciate sul sito: www.legaproanimale.com e le gattare possono prenotare i gatti per l’intervento al numero 0823-859552 oppure 347-1976643. La prossima giornata avrà luogo il giorno Venerdì 08 Aprile 2011 e ci sono ancora delle disponibilità. La LEGA PRO ANIMALE è un’organizzazione no profit ed è sempre alla ricerca di fondi per offrire tali interventi gratuitamente. Chi vuole aiutarci può versare un contributo sul conto corrente postale intestato a LEGA PRO ANIMALE nr. 10973816. Inoltre servono sempre lenzuola (anche colorate), coperte e/o maglie di lana per tenere al caldo gli animali dopo l’intervento. dorothea friz, dvm - www.legaproanimale.com

Ci sono troppi cani e gatti

I volontari dellaLega Pro Animale

La Lega Pro Animale di Castel Volturnointerviene con le sterilizzazioni

Page 8: Informare Aprile 2011

Amici di Informare, continua il viaggio nelle città più belle, affascinanti e visitate nel mondo…Questo mese facciamo tappa a… MIAMI - FLORIDA – UNITED STATES!!!Dove, da pochi giorni, si è conclusa la rassegna mondiale della “dance music”, il famosissimo WINTER MUSIC CONFERENCE con i suoi “parties” più esclusivi ed i dee jays più noti al mondo. Secondo molti è la costa più bella degli Stati Uniti: una fantastica distesa di sabbia e bassi fondali riscaldati dalla corrente del golfo; centinaia di palazzi in stile art decò e alcuni degli hotel più esclusivi del paese; la movida più stimolante degli Stati Uniti; la perfezione di una produzione cinematografica e le follie e stravaganze di un luogo unico al

NARTEA nasce nel 2007 dall’idea di tre giovani: Erika Quercia, Mariano Penza e Febo Quercia. Quale idea? Coinvolgere gli spettatori in un percorso multisensoriale che porta alla conoscenza del nostro immenso patrimonio culturale. Come? Attraverso l’unione della professionalità (visita guidata) e l’arte (attori e musicisti) il tutto condito da un’organizzazione precisa e attenta e da una regia competente e appassionata. Un esempio per tutti è la visita della Cappella Sansevero. La visita è accompagnata dalle descrizioni storico-artistiche-culturali di una guida esperta. Il percorso è completato dalle interpretazioni dei “veri” personaggi dell’epoca, attraverso giovani attori di talento. Il risultato è sorprendente: si rimane incantati dall’osservazione delle splendide opere d’arte, mentre, in sottofondo, la voce della

guida le descrive minuziosamente e con riferimenti storici poco noti alla maggioranza degli spettatori. All’improvviso, con sapienza di tempi, luci e armonie, si viene coinvolti in un confronto semireale con alcuni personaggi storici, come, ad esempio, lo stesso Principe Raimondo Di Sangro. E’ un’esperienza coinvolgente che consigliamo sinceramente di intraprendere. Appuntamenti del mese di Aprile 2011: - Sabato 16 aprile 2011 - Ore 18:30 e 19:30 presso la Cappella Sansevero in Napoli. Per contatti: Associazione Culturale Nartea, Via Tarsia, 64 (angolo Piazza Dante) 80135 – Napoli - Sito: www.nartea.com, mail: [email protected] - Tel: 339.7020849.

Cooperazione internazionale per lo sviluppo socialeCultura e Società INFORMARE

www.informareonline.com

di Francesco Raimondo (alias DEEP CITY SOUND DJ SET)Musica & Viaggi: Miami

Le best practices internazionali basate sui più innovativi modelli di gestione urbana, sono fondate sulla partecipazione pubblica che coinvolge tutti gli stakeholders del territorio per il recupero culturale, sociale ed economi-co nel processo progettuale e decisionale di urban planning. Nella Valle della Loira, Sito Patrimonio Mondiale UNESCO, un’apposita agenzia pubblico-privata, Mission Val de Loi-re, coordina le amministrazioni di 2 regioni, 4 province e 160 comuni e città che operano nella propria giurisdizione lungo i 280 km della Loira, all’interno del perimetro della pro-prietà inserita nella World Heritage List. Le università, le amministrazioni, le camere di commercio, i principali imprenditori, le NGO, le associazioni culturali, le associazioni degli studenti e gli operatori turistici operano siner-gicamente per le scelte decisionali e operative del territorio, investendo direttamente, anche sotto il profilo economico, nei processi di recu-pero dell’area. Inoltre i vigneti della Valle della Loira, sono stati associati, tramite un network denominato “Vitour” ad altri 6 vigneti europei,

rientranti in siti annoverati nella World Herita-ge List. Ciò ha contribuito a creare un flusso di visitatori legati al turismo enogastronomico che ha fatto registrare, negli ultimi anni, un aumento considerevole delle presenze nelle strutture alberghiere di questa regione france-se. La Campania, la Provincia di Caserta e il Comune di Castel Voturno, anche se a diver-se scale territoriali, dovrebbero intraprendere, in maniera ancor più decisa che in passato, la via della pianificazione concertata e parte-cipata, non solo con i principali stakeholders del territorio, ma anche con quelli esteri, par-tecipando a bandi europei di cooperazione internazionale. Ogni anno l’Unione Europea lancia dei call for proposals per lo sviluppo socio economico territoriale e per lo scambio di progettualità con altre aree geografiche del mondo: America del Nord e Latina, Carai-bi, Africa, Stati Arabi, Asia e Pacifico. In tali bandi si caldeggia proprio la partecipazione congiunta dei principali attori territoriali come le amministrazioni, le università, le imprese e la società civile. Un’adesione estremamente

positiva a tale proget-tualità, a scala locale, è stata manifestata al sottoscritto, curatore di numerosi progetti di sviluppo economico e coopera-zione inter-nazionale, dall’Asses-sore ai La-vori Pub-blici e delle Grandi Opere del Comune di Castel Volturno, Sergio Luise, che si è detto disponibile a stringere partnership locali, provinciali, regionali, e internazionali al fine di competere su scala trans-continentale per l’attribuzione di fondi o co-finanziamenti euro-pei. Registrate le intenzioni, ora si passa ai fatti. arch. alessandro ciambrone, presidente sezione castel volturno e vice presidente club unesco caserta. [email protected]

Fare cultura è possibile

Tra la depressione e la dipendenza da internet c‘è un legame molto stretto. Questa è la conclusione alla quale sono arrivati gli psicologi britannici, grazie ad uno studio. I ricercatori dell’ Università Leeds dicono che la maggior parte degli utenti di internet non hanno problemi psichici e non sono dipendenti da internet, ma queste patologie dipendenza cibersessuale, dipendenza ciber-relazionale (o dalle relazioni virtuali), Net Gaming, Sovraccarico cognitivo sono in continuo aumento . Questo è uno dei problemi attuali della nostra società. Internet in valore assoluto non è solo il mezzo di un problema di socializzazione che la società moderna deve affrontare ma è anche un ottimo mezzo di comunicazione come si è visto in questi giorni. Nei paesi dove si discute di cose serie si è aperto un gran dibattito sul ruolo dei social network, da Facebook a Twitter, nelle recenti rivolte democratiche nelle società chiuse, nei regimi repressivi, nei paesi totalitari. Le cronache raccontano di manifestazioni in Iran, in Tunisia, in Egitto convocate via Twitter, di gruppi di dissidenza

organizzati su Facebook, di un uso libertario di Internet dalla Cina al Medio Oriente. Il dibattito non è frivolo, ma riguarda la formulazione della politica estera dei grandi paesi occidentali. Il terremoto in Giappone, anch’esso ha subito un uso massicio dell’unico canale di trasmissione funzionante. La tecnologia e internet in particolare sono diventati i fattori decisivi per la diffusione della libertà, secondo la tesi predominante del Dipartimento di stato e delle cancellerie occidentali. I messaggi sms, le email e i blog hanno agevolato le comunicazioni dei dissidenti, la diffusione della contro-informazione, le attività d’opposizione. Lo sostiene anche il direttore di Google ideas Jared Cohen, forte della sua esperienza di pianificazione politica al Dipartimento di Stato U.S.A prima con Condoleezza Rice e poi Hillary Clinton. Da soli, però, non sono né il bene né il male. Internet è il mezzo, non il messaggio. cantice giovanni, perito informatico, mail: [email protected]

Questo mese vi proponiamo la recensione dell’ultimo libro di Fabrizio Feo, giornalista Rai che ama le indagini g i o r n a l i s t i c h e , sopratutto in

materia di cronaca giudiziaria e ambientale.Il lavoro di Feo e’ uscito da poche settimane, ed è edito da Rubbettino. Fabrizio è anche un amico di Informare avendo egli documentato molte denunce da noi fatte in merito ai problemi del nostro territorio (Regi Lagni, SO.GE.RI.). E’ un libro che scivola via con grande leggerezza, nonostante gli argomenti trattati siano tutt’altro che

leggeri. Si racconta la vita di Matteo Messina Denaro, capo indiscusso di Cosa Nostra, di cui ancora poco si conosce . Non sappiamo se la scelta del nome “Camaleonte” nel titolo ha connessioni con il “caimano”, ma sicuramente ci sono evidenti affinità tra Messina Denaro e Michele Zagaria,boss del clan dei casalesi, latitante, ormai, da svariati anni. E’ un motivo in più per leggerlo. giancarlo palmese

Un esempio è l’Associazione Nartea di Napoli

Frontiere Digitali: Internet, né il bene

né il male

Libro del mese: “Matteo Messina Denaro,la mafia de Camaleonte” di Fabrizio Feo

Fabrizio Feo insieme ad Angelo Morlando

A. Ciambrone

autore: fabrizio feoeditore: rubbettino

ANNUNCIOStudio di Ingegneria

Ing. Angelo MorlandoServizi Integrati per

l’Ingegneria e l’Industria. Si cerca, all’interno dello

studio una figura

di giovane geometra,

anche neo diplomato. Solo persone automunite.

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mondo, risparmiato dagli uragani. Quando tramonta il sole a Miami si accendono le luci della notte e South Beach si anima di musica e bella gente. I locali si riempiono e si festeggia fino a notte fonda soprattutto sulla nota “Ocean Drive” dove trovate numerosi bar e locali molto alla moda. Ocean Drive è la strada più frequentata e famosa della città, un lungomare con palme, locali e tantissima gente ad ogni ora del giorno. Senza dubbio uno dei posti più famosi e probabilmente una delle spiagge più conosciute del mondo è quella di Miami Beach. Una lunghissima spiaggia pubblica, posto ideale per gli appassionati del sole e della vita da spiaggia. Da visitare anche il quartiere spagnolo-caraibico denominato la “little Havana” che offre atmosfere più esotiche ed appunto “caraibiche” ed infine il quartiere Art Decó di South Beach, molto vicino alla spiaggia dove hanno costruito delle bellissime case color pastello. Eventi del mese dove suonerà DEEP CITY SOUND DJ SET : VOGA CLUB (a Napoli), NEREIS SOUNDDRINK (a Baia), S’MOVE LIGHT BAR (a Napoli).

napoli. Imprenditori di sogni nasce nel 2009, su idea di Claudia Natale e Yuri Napoli, affinché un gruppo di giovani artisti si riunisse presso lo storico “Spazio Libero Teatro” di via del Parco Margherita. L’Associazione culturale opera sul territorio campano ed è riuscita a coinvolgere un gruppo numeroso di giovani artisti tra i 18 e i 30 anni. L’associazione accoglie attualmente moltissime figure professionali. L’ultimo spettacolo proposto “ICS – Incognite Con Soluzione” ha riscosso un ottimo successo, grazie alla regia di Natale, le musiche di Adriano Aponte, scenografie di Adda D’Onofrio e al cast di attori composto da Serena Pisa, Roberta Astuti, Clelia Liguori, Gregorio De Paola, Yuri Napoli, Miriam Manco Martinee e Francesco Variale. Appuntamenti del mese di Aprile 2011: Sabato 16 aprile 2011,ore 18:30 presso la Cappella Sansevero in Napoli. Per contatti: Imprenditori di Sogni, Spazio Libero Teatro via del Parco Margherita, Napoli. Sito: www.imprenditoridisogni.itMail: [email protected]

Imprenditori di sogni...

che diventano realtà

PAG. 8 INFORMARECultura e Società

Page 9: Informare Aprile 2011

Cultura e Società PAG. 9

www.informareonline.com

La Lasagna celloleseImpariamo insieme a cucinare:

Agibilità degli stadi... qualche osservazioneOfficina Teatro nasce nel 2007 a San

Leucio, da un’idea di Michele Pagano, di cui è attualmente Direttore artistico, alla quale si sono uniti altri soci. Il teatro è di fatto una struttura indipendente, di circa 90 posti, ricavata da una vecchia fabbrica, dove il palco diventa platea e viceversa. Un luogo aperto che permette di sperimentare l’arte in ogni sua forma e in ogni suo genere senza obblighi e limiti di spazio.Il prossimo spettacolo, scritto e diretto da Michele Pagano, s’intitola: “Le Matronnole”. E’ una divertente mini-saga familiare dove le voci recitanti appartengono a due donne, involontariamente esilaranti nella rappresentazione di spaccati di quotidianità propri dell’entroterra casertano. Queste roboanti matrone sono artefici di uno scoppiettante dialogo fatto di incessanti giaculatorie, di invettive, di pettegolezzi, di recriminazioni, di giudizi al vetriolo e di

gustosi epiteti, intervallati da intermezzi musicali eseguiti a ritmo di rap neo-melodico. A tale spettacolo, parteciperà anche Antimo Casertano (foto), simpatizzante dell’Associazione Culturale Officina Volturno e impegnato, anche nel nostro territorio, a diffondere la passione per il teatro.

Gennaro Versi

Date: 9 - 10 - 15 - 16 - 17 aprile 2011.

Orari: feriali 21:00 / festivi 19:00

I vini della Terra di Lavoro: Guida delle piccole cantine in Campania

Ingredienti x 2 persone: 250g di lasagne (esempio

quelle della paone formato speciale), 150g di macinato di

vitello100g di carne di maiale, 250g di mozzarella, 3 uova sode,

Carote, Sedano2 uova intere, Parmigiano

grattugiato q.b., Pane grattu-giato q.b., Un pugno di Uva

passa, Un pugno di pinoli, Un pizzico di Sale,

Prezzemolo q. b.250g di Braciole o spezzatino

1lt di salsa di pomodoro

Tutti a teatro a San Leucio

INFORMARE

IngredientiPreparazione x il sugo di carne: Servirsi di una pentola abbastanza grande per contenere il sugo di carne. Versare l’olio e farlo un pò soffriggere con cipolla, le carote e il sedano tutto tritato per qualche minuto. Dopo inserire la carne e farla rosolare per un pò e alla fine si può inserire la salsa di pomodoro che non deve venire troppo ristretta.

Preparazione per le polpettine:Prendere una scodella e inserire il macinato di vitello e la carne di maiale. Rompere le uova e metterle intere nella scodella, una mangiata di parmigiano, un pizzico di sale, un pugno di uva passa, un pugno di pinoli e pane grattugiato q.b. Alla fine amalgamare il tutto, formare le polpettine, poi potete friggerle e farle raffreddare .

preparazione per la lasagna: Lessare la lasagna in acqua bollente con l’aggiunta di poco sale e qualche cucchiaio di olio (serve per non farla attaccare). Scolare la lasagna e farla raffreddare e nel frattempo procurarsi una teglia rettangolare per mettere la nostra lasagna.

procedimento per l’imbottitura della lasagna: Versare due mestoli del sugo di carne nella teglia rettangolare e fare il primo strato di lasagna. Ricoprire con una parte delle polpettine, schiacciate le uova sode tritate, mettere la mozzarella tagliata a dadini, una spolverata di parmigiano e poi il sugo di carne. Questo procedimento viene fatto per altri due strati e alla fine chiudere con uno strato di lasagna con un’abbondante sugo di carne e una spolverata di parmigiano e la nostra lasagna si può infornare.

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“Officina Teatro” propone lo spettacolo le Matronnole

SuggeriScici una ricetta, Scrivi a: [email protected]

Siete appassionati esperti e operatori del settore? Oppure adesso vi avvicinate al mondo del vino? Ma soprattutto, amate il nostro Sud ?Ecco un lavoro capace di rispondere a queste domande presentandovi una Campania poco conosciuta e in certi casi inediti: dal vino dei Padri Benedettini di Montevergine a quello di Sant’Agata sui Due Golfi, dal Cilento all’Irpinia, e poi il Sannio e la provincia di Caserta. Indirizzi giusti, sempre verificati, per andare oltre i nomi già famosi, per scoprire aziende assenti alle fiere perché davvero troppo piccole. Con l’occhio giusto all’agricoltura ecocompatibile e al biologico.

La guida vi porta alla scoperta di vini espressione del loro territorio, introvabili nei circuiti tradizionali, e sono il vero banco di prova per chi ama mettere in discussione il gusto omologato internazionale. 152 cantine, 152 storie, 152 occasioni di viaggio e di conoscenza di alcuni dei migliori artigiani della Campania vitivinicola. Guida a cura di Luciano Pignataro - 300 pagine

- 15 euro – Sponsor Free.Testi di Francesco Aiello, Giulia Cannada Bartoli, Pasquale Carlo, Ciro Cenatiempo, Mauro Erro, Gaspare Pellecchia. Ricerche di Novella Talamo.

di michele russo de la cantina del volturno

SPORT

Preparazione

Forse non ha vinto il “derby d’Italia”, come definita da Silvio Berlusconi in un’intervista la partita contro il Milan, ma di sicuro il Napoli continua a far sognare i propri tifosi. A pochi punti dalla vetta e con un calendario decisamente agevole rispetto alle rivali Milan e Inter, il Napoli si prepara alle ultime curve di questo campionato.Da sempre la massima serie ha presentato delle anomalie durante la stagione ma mai come questa volta la Serie A sta sbalordendo bookmaker e tifosi. Non è raro che una squadra in netta crisi (Palermo) batta una contendente al tricolore (Milan), non sono rare partite in cui squadre di provincia sembrano giocare da prime della classe e viceversa (vedi Brescia - Inter e Cesena - Juventus), ma la vera bellezza di questo campionato è evidenziata dal gioco di alcune squadre. Parliamo di Udinese e Napoli, in cui tra l’altro militano i due aspiranti capo cannonieri della Serie A. A Udine nessuno avrebbe auspicato un posto in Europa League figuriamoci un posto tra le prime quattro; poi ci sono gli azzurri, che continuano a macinare punti e ad infrangere record: De Sanctis è il primatista d’imbattibilità interna nella storia del Napoli e Cavani con la doppietta (decisiva) al Cagliari, è salito a quota ventidue gol eguagliando dopo 78 anni Antonio Vojak, l’unico giocatore del Napoli capace di segnare tanto in un solo campionato di A. Oltre ogni rosea previsione il Napoli si avvia verso il curvone finale. La volata che potrebbe far gioire tutti i tifosi partenopei, regalare un sogno che non arriva da ventidue anni, una gioia che risolleverebbe l’animo di un popolo che ha proprio bisogno di essere rivalutato. di giovanni imperatrice

“Altro che Cenerentola, adesso viene il bello”

La lasagna veniva preparata a pranzo la domenica di Pasqua dalla popolazione cel-lolese e la cucinava solitamente “mammà”, ovvero la matriarca della famiglia. E’ un piatto molto voluminoso e soddisfa qualunque tipo di appetito tanto da saturare

lo stomaco in chi non vi è abituato.

Questa ricetta è stata suggerita da Stabile Franca e Di Florio Maria

Teresa. maria bisecco

UN CALCIO AL MONDO

castelvolturno. Lo scorso 27 Gennaio si è svolto il “Premio Acquavite Italia - Campionato italiano Barman categoria Under 21”. La competizione ha celebrato sul podio, con un 3° posto, un giovane studente di Castel Volturno, Giovanni Luca Ferrara. La gara si è svolta all’interno del Centro Commerciale “Gherlinda” a Ellera di Corciano (PG) di fronte ad un pubblico entusiasta ed interessato alle esibizioni

Barman Under 21: podio per Giovanni Ferrara

Grande successo per Gelsomina Noz-zolillo (foto), atleta di Castel Volturno. Coronato l’impegno agonistico della gio-vane che nell’importante competizione nazionale ha superato con notevole grin-ta le altre atlete delle altre regioni d’Ita-lia, seconda solo per pochissimi punti a Sabrina Franzoi del Trentino Alto Adige.

Stadio Heysel, 29 maggio 1985: Liverpool e Juventus si affrontano per la finale della Cop-pa dei Campioni. Stadio El Madrigal, 24 feb-

braio 2011: il Napoli affronta il Villareal in Europa Le-ague. Sono passati ven-tisei anni da quella finale maledetta di Coppa dei Campioni in cui persero la vita trentanove persone (trentadue dei quali erano italiani) per uno stadio “non agibile”.Nella partita di Europa League gli spalti non hanno ceduto, ma non bisogna minimizzare. A cedere, stavolta, è stata una balaustra del settore ospiti e il bilancio è meno cruento di quanto si possa immaginare (tre feriti) ma bisogna porsi alcune domande: • Come è possibile che una squadra come il Villa-real non abbia ancora uno stadio a norma Fifa ? •Dove sono quei controlli che solo il 5 marzo scorso vedevano il San Paolo non a norma per l’Europa ? Secondo la norma europea EN 13200-3 del novembre 2005 sono state ridefinite tutte le caratteristiche delle zone di delimitazione. La stessa norma prevede anche la presenza di separatori con altezza non minore di 1,1 me-tri con condizioni di carico differenti in funzio-ne della localizzazione. Nonostante questa precisissima norma sia in vigore da tempo, la Fifa ha chiuso entrambi gli occhi per lo stadio spagnolo.La ciliegina sulla torta arriva dai racconti dei tifosi rimasti feriti nell’occasione.R. B. racconta: “Vorrei sottolineare la totale mancanza di assistenza e l´indifferenza di-mostrata dalla societá Villarreal CF verso i tifosi rimasti vittime di questo incidente. Nessun rappresentante della società ci ha dato assistenza, né ci ha messo a disposi-zione informazioni di alcun tipo per il ritorno a casa, che è stato possibile solo grazie alla solidarietà degli altri tifosi napoletani”. Ed è grazie a questa solidarietà che il Napoli e i propri tifosi escono a testa alta dall’Eu-ropa, ma, soprattutto, ritornano a casa sulle proprie gambe!!! giovanni imperatrice

Campionati nazionali di Tiro

con l’arco a Padova

di questi giovani ragazzi, che per la maggior parte partecipavano per la prima volta. Simone Chianucci é il Campione Italiano Barman Under 21. Al secondo posto si è classificata Monica Jin proveniente dell’IPSAR “Brera” di Milano mentre al terzo gradino del podio è salito Giovanni Luca Ferrara dell’IPSSART di Castel Volturno (CE). Giovanni Ferrara ha

partecipato presentando due ricette di cocktail elaborate con il docente Nicola Mottola. Il ragazzo è stato accompagnato da due docenti, Massimo Turco e Rosario Boccia.

Fabio Paradisone

Giovanni L. Ferrara

Page 10: Informare Aprile 2011

La comunità scientifica internazionale attribuisce attualmente all’alimentazione un ruolo fondamentale, proprio per l’importanza che essa ha nella determinazione della qualità della vita e della salute dell’individuo.Che cosa si intende per sana alimentazione? Basta aprire qualsiasi giornale o accendere la TV per imbattersi in articoli o programmi il cui obiettivo è insegnarci a mangiare bene e a stare in forma; i pareri variano, le diete proliferano e i consigli sono spesso elargiti senza nessuna reale competenza. Risultato? Ciò che abbiamo sentito ieri è spesso in netto contrasto con quello che abbiamo sentito l’altro ieri.L’alimentazione è l’insieme di tutti gli alimenti disponibili, mentre la nutrizione è la scienza che permette di alimentare l’individuo con il corretto apporto di tutti i nutrienti (macro e micro nutrienti). Ogni singolo individuo ha delle caratteristiche psico-fisiche proprie e differenti da quelle delle altre persone, legate allo stile di vita personale, il proprio metabolismo, l’attività fisica praticata, l’ambiente circostante, è quindi essenziale e fondamentale adottare lo “stile alimentare” più adatto alla propria persona. Con l’arrivo della primavera molti, iniziano a preoccuparsi della “linea”, avvertono l’ansia dell’avvicinarsi dell’estate e della “prova costume”, cercano così diete “miracolose”,

seguono diete “rigide” o “fai da te”. Ridurre drasticamente la quantità di cibo consumato è sbagliato e non sempre positivo: si può andare incontro ad un calo fisiologico della massa magra (quindi del muscolo) a discapito della massa grassa che rimane inalterata; danneggiare il metabolismo. Il segreto per mantenersi in forma è mangiar bene. Seguire una corretta alimentazione significa dare all’organismo, tramite gli alimenti, il giusto apporto di nutrienti di cui ha bisogno per svolgere le sue funzioni: materiale per la costruzione e il mantenimento dei tessuti corporei (proteine); sostanze che forniscano all’organismo l’energia necessaria per le sue funzioni vitali e per le attività corporee (carboidrati, lipidi e proteine); sostanze regolatrici dei processi biologici (vitamine e sali minerali).

Dott.ssa Giuseppina traettinoBioloGo nutrizionista

specialista in scienze Dell’alimentazioneinfo:[email protected]

tel 338.34.89.750

Salute e Benessere INFORMAREPAG. 10

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Gaslighting o manipolazione mentale

Dentista a basso costo ??? No, grazie...Rubrica: I consigli da... dentista!

Il mercato odontoiatrico italiano è attualmente oggetto di un attacco da parte di operatori sanitari, italiani e stranieri, che utilizzano strategie di marketing molto aggressive, proponendo denti bianchi, belli, nuovi e “vitali” a basso costo. Se da un lato la richiesta e l’esigenza di salute odontoiatrica da parte dei cittadini sono cresciute negli anni, dall’altro la crisi economica che colpisce le nostre famiglie impone attenzione a tutte le spese, comprese quelle delle cure odontoiatriche che appaiono spesso onerose. Ma, tralasciando i recenti eventi di cronaca che hanno mostrato come alcune di queste organizzazioni a finalità odontoiatrica abbiano semplicemente finalità di truffa (“incassano gli anticipi sulle cure e spariscono”) è realmente possibile una “odontoiatria low cost” nella nostra società ? Se vogliamo ridurre le tariffe di un servizio o di un prodotto, dobbiamo rinunciare necessariamente a qualcosa…Tuttavia, la maggior parte dei costi, che permettono di fornire una prestazione odontoiatrica di qualità, sono scarsamente o per nulla comprimibili. In altri termini, analogamente ad altre attività sanitarie, alla diminuzione del prezzo si associa la necessità di ridurre le valenze positive della prestazione stessa.

Questi i fattori di costo “vivo” che qualificano una prestazione odontoiatrica:

1) Operatore sanitario: Tutti sanno che l’operatore determina il principale “valore” di tutte le prestazioni sanitarie. Un professionista qualificato garantisce anche una sicurezza circa il controllo di tutta la salute del cavo orale. Inoltre tutte le terapie odontoiatriche necessitano di controlli periodici obbligatori, indispensabili per garantire il risultato ma, soprattutto, per prevenire insorgenza di processi patologici o complicanze post-terapeutiche.

Qual è il risparmio se per ogni controllo saremm ocostretti ad andare all’estero con spese di vitto e alloggio ?

2) Materiali e Tecnologia: I materiali e le tecnologie incidono molto sui costi, ma l’uso di materiali moderni nonché le idonee apparecchiature biomediche ha rappresentato uno dei maggiori avanzamenti dell’odontoiatria moderna. Chi di noi, ad esempio, vorrebbe che nel proprio osso fosse inserito un impianto “low cost” ? E se la protesi “low cost” si rompesse subito? O peggio ancora, danneggiasse la bocca e i denti ? Quale sarebbe il vero “risparmio”?

3) Organizzazione/servizio:Infine esistono i costi dell’organizzazione e del servizio soprattutto quello strettamente

igienico - sanitario. Prendiamo come esempio la gestione dei processi di igiene e sterilizzazione. A voi l’ardua sentenza, anche se il vecchio detto non sbaglia mai:

‘o sparagno nunn’è maje guadagno

Tutela la tua salute !!!

Controlla se il tuo dentista è iscritto all’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri.- Vai sul sito www.fnomceo.it- Clicca sulla destra “Ricerca Anagrafica”- Inserisci il cognome e la provincia di appartenenza.

Da questo numero vorrei porre attenzione piu’ da vicino alla fenomenologia di nostri vissuti corporei prendendo in considerazione i fenomeni psicopatologici piu’ noti come, la depressione, l’ansia, il panico, per arrivare anche a quegli stati patologici piu’ gravi che sono le psicosi. Perche’ e’ cosi’ importante guardare al vissuto fenomenologico e non al sintomo in se stesso? Perche’ fino a che ci fermiamo al sintomo possiamo inquadrarlo in una ipotesi diagnostica, il che non e’ sbagliato, ma ci fa perdere di vista la persona e i suoi vissuti. Attraverso la fenomenologia e’ possibile cogliere tutta l’esperienza in cui il sintomo si cala, ed entrando nel “mondo personalissimo” della persona apre uno spazio dove e’ possibile ascoltare per comprendere il significato di cio’ che la persona sta comunicando in

quel momento. Gli elementi fondamentali se vogliamo osservare l’esperienza da un punto di vista fenomenologico sono tempo, spazio e corpo, senza cui non e’ possibile costruire alcuna esperienza, sebbene patologica. In questo contesto particolare mi interessa parlare di come tempo, spazio e corpo siano esperiti in maniera alterata nelle varie esperienze patologiche. Dico esperiti, perche’ qui non si tratta di andare a guardare la struttura, ovvero la mimica o la postura che pure ci danno informazioni importanti, ma parliamo di percezione del corpo-proprio, di tempo proprio e di spazio proprio, in una parola, vissuti. Dal prossimo numero in poi, allora, cominceremo a guaradre un po’ piu’ da vicino come l’esperienza del corpo, del tempo e dello spazio vengano vissute in maniera alterata e cominceremo dalla fenomenologia della depressione. Vi aspetto e intanto vi faccio i mii migliori auguri per le festivita’ della Santa Pasqua. Vi ricordo che per chi volesse contattarmi per una consulenza gratuita puo’ rivolgersi al numero 320/5595377 o via mail: [email protected]

La fenomenologia del corpo malato a cura della dott.ssa Maria Pia Raimondi, Psicologa e Psicoterapeuta in formazione

ODONTOIATRIA

“ E’ come se …“ “ E’ come se qualcuno mi obbligasse a dire questo e quest’altro … “.Questa espressione è segno di una comunicazione paradossale cioè del fare qualcosa di inadeguato pur sapendo, però, che andrebbe fatto altro. Tale modalità si distingue dalla comunicazione inconsapevole, ossia dal fare qualcosa convinti che si stia facendo altro, perché non rimanda a terzi l’effetto del proprio comportamento. La reazione inconsapevole, infatti, è caratterizzata dallo stupore che si prova verso i risultati degli atteggiamenti assunti e dalla ricerca di responsabilità esterne. La comunicazione paradossale, al contrario, è segnata dalla piena accettazione della responsabilità per gli esiti del proprio comportamento. Questa modalità a volte può risultare efficace quantomeno nei confronti di una aspetto della situazione stressante. Alcune persone, ad esempio, non riescono a manifestare il proprio pensiero anche quando sarebbe il caso di farsi valere. In tali circostanze, invece, esse avvertono la spinta ad accondiscendere pur nella consapevolezza

che andrebbe fatto ben altro. Però, almeno, non si litiga. Sia la comunicazione inconsapevole che quella paradossale derivano hanno da una svalutazione. Nel primo caso, la persona non tiene conto degli atteggiamenti altrui che contraddicono le proprie convinzioni.Nel secondo, da un’idea di sé stessi, profondamente radicata, in base alla quale ci si ritiene incapaci ad assumere comportamenti diversi da quello che normalmente si tiene, anche se inadeguato. Se allora si vuole aiutare la persona che è “ intrappolata” nel paradosso o si smette in discussione la convinzione di partenza, realizzando una sorta di intervento correttivo alquanto lungo e faticoso, oppure si favoriscono nuovi comportamenti che non azzerano la risposta inadeguata ma l’affiancano. La scelta tra le due opzioni, in ultima analisi, è connessa alle risorse di cui si dispone in termini di tempo ed energie.

alfonso falanGa consulente Della comunicazione,

www.comunicascolto.com [email protected]

Il termine Gaslighting deriva dal titolo del film Gaslight del 1944 che si svolge nell’Inghilterra vittoriana dove un gentiluomo persuade la giovane moglie ad abitare nella vecchia casa dove crebbe e fu assassinata (da lui naturalmente) sua zia e con una diabolica strategia psicologica, alterando le luci delle lampade a gas della casa, la spinge sull’orlo della pazzia. Da qui il termine gaslighting, utilizzato per definire un crudele comportamento messo in atto da una persona per far sì che la sua vittima dubiti di se stessa e dei suoi giudizi di realtà, cominci a sentirsi confusa, creda di stare impazzendo, la fa sentire sbagliata, mina alla base ogni sua certezza e sicurezza, in sostanza agisce su di lei un vero e proprio lavaggio del cervello.Il comportamento di chi subisce attraversa tre fasi fondamentali: incredulità: la vittima non crede a quello che sta accadendo né a ciò che vorrebbe farle credere il suo “carnefice”; difesa: la vittima inizia a difendersi con rabbia e a sostenere la sua posizione di persona sana e ben “piantata” nella realtà oggettiva; depressione: la vittima si convince che il manipolatore ha ragione, getta le armi, si rassegna, diventa insicura ed estremamente vulnerabile e dipendente. La violenza psicologica si perpetua in questa fase e la vittima può idealizzare il suo carnefice. Esistono tre categorie di manipolatore mentale o gaslighter: il bravo ragazzo che sembra

avere a cuore solo il bene della vittima ma in realtà antepone a ogni altra cosa i propri bisogni; l’adulatore che attua la manipolazione in maniera strategica lusingando la vittima; l’intimidatore che utilizza il rimprovero continuo, il sarcasmo, l’aggressività diretta.Lo scopo della manipolazione, comune alle tre categorie di manipolatori, è ridurre la vittima a un totale livello di dipendenza fisica e psicologica, annullare la sua capacità di scelta e responsabilità per sentire un senso di dominio e potere. E’ difficile che la vittima in questione si renda conto della situazione perversa in cui vive e chieda aiuto, anche perché diventa così dipendente da isolarsi anche a livello sociale per la paura di essere inadeguata o giudicata pazza. Spesso la richiesta di aiuto o la capacità di far aprire gli occhi alla vittima arriva da chi le sta intorno, altri familiari, amici o colleghi. E’ allora che può iniziare il percorso di aiuto che porti la donna a liberarsi da una relazione perversa, dolorosa e dannosa per la sua esistenza.

Dott.ssa teresita forlano

psicoloGa clinica e Di comunità

psicoterapeuta in supervisione a orientamento Gestaltico e analitico transazionale

e-mail: [email protected] nienteansia

a cura di Alfonso Falanga

La comunicazione paradossale

autore: Dr. anGelo maranomail: [email protected]

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Teresita Forlano

Alfonso Falanga

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Differenze traAlimentazione e

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Page 11: Informare Aprile 2011

Eventi, segnalazioni e DirittoINFORMARE PAG. 11

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I commerciantidi Piazza Vittorio Emanuele

del Centro Storico

GIOIELLERIA PICONE

di Sarah e Alessandra* * *

MACELLERIARUSSO DOMENICO

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Lo scorso 24 marzo, presso il Museo Civico Biagio Greco, il comitato per le celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia ha tenuto una conferenza sull'unificazione nazionale, a cui hanno partecipato Fernando Degli Schiavi, docente di Filosofia al Liceo Scientifico “Galilei”, e il dottor Ugo Di Girolamo, esponente politico e culturale di Mondragone, nonché autore di varie pubblicazioni. L'evento è stato moderato dal professor Silvio Macera.Il professor Degli Schiavi nel suo intervento ha parlato delle tappe storiche che portaro-no al Risorgimento italiano, dal Congresso

di Vienna ai moti del '20 e del '30 fino alle battaglie finali per rendere l'Italia unità sotto la guida del re Vittorio Emanuele II.Successivamente ha preso la parola il dottor Di Girolamo, che ha dichiarato: “Il punto fondamentale dell’Unità d’Italia sta nel fatto che se la nostra nazione fosse rimasta ancora divisa, oggi vivrebbe una condizione economica e sociale non diversa da altri stati, come ad esempio gli stati balcanici, avremmo avuto un ritardo rispetto al boom economico ancor più pesante, ci ritroverem-mo completamente subalterni a tutti gli altri Paesi europei e mondiali. Ma è anche vero che il modo nel quale si è realizzata l’Unità

ha lasciato in vita alcune questioni ereditate dai vecchi regimi pre-unitari e ne ha create delle altre, che a distanza di 150 anni anco-ra pesano in maniera devastante sulla vita civile, economica e politica degli italiani”. Lo stesso Di Girolamo ha individuato sei punti essenziali da risolvere affinché la tap-pa unificatrice possa dirsi conclusa e sono: il sentimento di estraneità degli italiani al proprio Stato, alle proprie istituzioni; elevato livello di corruzione; clientelismo; le Mafie; il divario economico Nord – Sud; la storia unitaria italiana procede per regimi.(Testo completo su Informare Online)lorenzo taglialatela

Unità. Al Biagio Greco si discutono i problemi irrisolti

Più di un commerciante su tre, in Campania, è vittima di usura. È quanto emerge da uno studio pubblicato da Confesercenti in collab-orazione con “Sos Impresa”, dal titolo “L’Italia incravattata”. Il fenomeno in regione fa reg-istrare un giro d’affari di 2,8 milioni di euro e colpisce il 32 per cento dei commercianti: 32mila, dato più alto a livello nazionale. La Campania ha anche un altro primato, quello degli arresti per operazioni antiusura: qui sono 204 le persone, quasi un quarto del totale italiano, per le quali sono scattate le manette ai polsi nel 2009, ultimo anno in cui i dati sono aggiornati. Oltre ai commercianti, che rappresentano il 46 per cento delle vittime, l’usura colpisce per il 30 per cento gli imprenditori, per il 10 per cento gli artigiani, per il 7

per cento lavoratori dipendenti, per il 6 per cento liberi professionisti e per il residuo 1 per cento pensionati o disoccupati.

Il reato di usura, (art. 644 c.p.)si configura quando taluno si fa dare o promettere, sotto qualsiasi forma, per sé o per altri, in corrispettivo di una prestazione di denaro o di altra utilità, interessi o altri vantaggi usurari. Il reato di usura è punito con la

reclusione da uno a sei anni e con la multa da € 5.000 a € 30.000. Alla stessa pena soggiace chi opera in funzione di mediatore.

La mostra Castel Volturno nell’Italia del 1861, preparata dagli alunni della Scuola media statale G. Garibaldi diretta dalla dott.sa Teresa Coronella e quelli del I Circolo didattico diretto dalla dott.sa Giovannina Rota, espone, presso la sala Rega del Palazzo municipale, numerosi lavori, disegni, schede e ricerche storiche non solo riguardanti la nostra città. Dalle stesse veniamo a conoscenza che Castel Volturno, nelle descrizioni geografiche del 1861, veniva rappresentato come un piccolo comune della provincia di Terra di Lavoro nel circondario e diocesi di Capua, distretto di Caserta. La sua popolazione era di 495 abitanti, era situato in un sito piano dalla parte dei così detti Mazzoni e perciò di aria poco salubre, edificato sulle rovine dell’antica città di Volturno per la quale passava la strada di Domiziano imperatore. Era distante un miglio dal mare, 13 da Capua e 19 da Caserta. Dalle ricerche presso i Registri dello stato civile del Comune di Castel Volturno, di cui

sono riprodotti anche alcuni fogli, veniamo a conoscenza che nel 1861 nacquero a Castel Volturno 14 bambini, si celebrarono 5 matrimoni e vi furono 25 decessi, il sindaco dell’epoca era Giacomo Salzano, il parroco Antonio Scialla. Il 26 maggio del 1861 furono eletti consiglieri comunali alle prime elezioni dopo la proclamazione dell’unità d’Italia i proprietari terrieri, tra i quali ricordiamo Traettino Giovanni, Traettino Giuseppe, Papararo Domenico, Natale Giovanni, Salzano Giacomo, Torrano Francesco, Buffardi Giuseppe ed altri. Tante le famiglie che risiedevano in paese e i cui discendenti vivono ancora nella nostra città : Boccone, Buffardi, Campanella, Carannante, Conte, De Mare, De Simone, solo per dirne alcune, le cui schede biografiche sono affisse nella mostra. L’amore

verso il proprio territorio e più in generale per la propria patria sono la testimonianza di come i giovani non sono lontani da quei sentimenti di rispetto delle istituzioni repubblicane, che sono alla base della convivenza civile della nostra nazione e alle quali siamo arrivati solo dopo secoli di divisioni. alfonso Caprio - foto salvatore MarCello

Castel Volturno nell’Italia del 1861

Spazi pubblici e dubbie virtù

autore: avv. fabio russoMail: [email protected].: 3476595190

Usura, in Campania colpiti più di 30mila commercianti

Litorale Las VegasGli italiani dal Lotto

passano alle scommesse sportive ed è boom del

gioco d’azzardo

I soldi scarseggiano, ma quelli per puntare sulla “bolletta” paiono non finire mai. Basta farsi una passeggiata sulla Statale Do-mitiana a Mondragone per comprendere come il commercio sia mutato: i tanti nego-zi di suppellettili, prodotti della terra e ve-stiario, sono stati tramutati in centri scom-messe brulicanti di appassionati. Lo stesso avviene nelle altre città del litorale,Cellole conta ormai più centri per le puntate che circoli ricreativi. Sessa Aurunca vede quasi tutte le frazioni affette dalla sindrome da scommessa acuta, con almeno un punto di raccolta per area geografica. A Castel Volturno poi tra poco verrà inaugurata una piccola “Las Vegas”. Eppure la passione ha colto tutti gli italiani. Un recente stu-dio, pubblicato da Contribuenti.it, mette in evidenza come gli italiani siano i maggiori scommettitori d’Europa con quasi 2.180 euro sottratti all’economia reale. Una bella cifra per le casse dello Stato, che assorbono dal giro d’affari cifre importanti in imposte indirette (dicono per ammortiz-zare la crescita esponenziale delle vincite massime). Oltre 30 milioni di persone sono coinvolte nel giro, 7,6 con frequenza set-timanale, ed il volume d’affari è cresciuto fino a € 56,8 miliardi. Una cifre spaventosa a cui nessuno sta ponendo rimedio. Molti sono affetti dalla cosiddetta “sindrome da gioco”, ma pochi ricorrono ad ausili validi, tanto più che l’Italia non riconosce il gioco d’azzardo quale forma di dipendenza a differenza delle droghe e del fumo di siga-retta. In assenza di provvedimenti atti a ral-lentare l’emorragia l’intero litorale rischia di trasformarsi in un immensa sala da gioco, diminuendo la capacità dei cittadini di fare reddito e giungere a fine mese con il pro-prio stipendio. Il gioco d’azzardo quando non si è in grado di controllarlo è una reale malattia, in particolar modo i video poker e i giochi online, rappresentano una vera dipendenza come la droga e distruggendo le famiglie.

Maria biseCCo

Il Diritto A cura del prof. Salvatore CozzolinoCorsi, ricorsi e concorsi...

Gli incarichi pubblici di progettazione si affida-no sulla base delle referenze. Un metodo di-scutibile che fa vincere chi vanta molti incarichi e congela i giovani nel limbo dei non classifi-cati. Il rimedio a questa deriva quantitativa è diventata la “gara complessa” in cui, con re-lazioni, tabelle e grafici, si mostrano le proprie capacità sommate alle garanzie economiche. Purtroppo la valutazione discrezionale di que-sti documenti, assegna un ruolo enorme alle dimensioni del team progettuale e alle com-missioni giudicatrici.A questo punto, secondo alcuni, il rimedio sarebbe il Concorso di Progettazione che pre-mia il merito e la qualità e (quasi) disconosce ribassi, fatturati e curricula. Ma ancora una volta non è proprio così semplice. I concorsi sono ancora pochini e su quelli banditi ci si ac-capiglia fino al tribunale, alcuni vincono sem-pre con il gioco dello scambio dei ruoli (oggi

sono giurato io e sei candidato tu, e domani vice-versa), gli studi professionali si dissanguano in pa r tec ipaz ion i sempre più onero-se, i giovani conti-nuano a stare alla finestra. Da più parti si sostiene che resta il siste-ma migliore e che in Francia funzio-na a meraviglia, però bisogne-rebbe disporre della funzionalità

di quella macchina a m m i n i -s t r a t i v a , m e n t r e siamo con-dannati ai nostri enti locali, per cui i tempi si dilatano e magari si perde il finanziamento.Un concorso su due viene mal condotto e si presta a legittime contestazioni: tra i desideri della collettività e il “gesto espressivo” del pro-getto vincitore ci sta il mare e tutto si blocca.Il Concorso di progettazione, migliorato, può essere una soluzione per progetti di grandis-simo impatto eco-nomico e sociale o per i casi dove è utile la comparazione preventiva di di-verse soluzioni. Per tutti gli altri casi occorre uno strumento più agile, meno dispendioso e discrezionale. Probabilmente la Gara è la soluzione ideale purché si unifichi e semplifichi la modalità di partecipazione, si obblighi costantemente alla presenza di giovani, si proceda ad una rotazio-ne degli incarichi. Il cuore del problema rimane comunque quello della valutazione discrezionale degli elaborati e dei curricula. Per quest’ultima è preferibile una soluzione ritagliata per lo stato delle no-stre burocrazie e per l’indole litigiosa dei parte-cipanti. Basterebbe procedere ad un sorteggio agganciato al Lotto Nazionale dopo aver se-lezionato i 10 soggetti meglio referenziati. In pratica la commissione seleziona un ristretto gruppo di candidati in possesso dei requisiti, ma il vincitore viene estratto a sorte tra quelli indiscutibilmente abilitati e quindi non ci sareb-be motivo di ricorso per i 9 perdenti. L’unico difetto sta nell’aver tolto ogni potere finale alle commissioni. Un neo forse irrimediabile. prof. salvatore cozzolino

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Aveva solo vent’anni Goffredo Mameli quando scrisse “Il canto degli italiani”, più noto come “Inno di Mameli”. Mi sveglio con questa verità ed esco portando con me giusto le chiavi per rientrare a casa. Sono confuso, ma è una giornata stupenda e in pochi minuti alzando gli occhi al cielo mi accorgo del colo-re intenso e compatto che avvolge le timide e naufraghe nuvole. Sorrido. Porta Capuana è sempre lo stesso rifugio, un laboratorio di etnie che si ritrovano ogni giorno, lo specchio del resto del mondo. Camminando a capo chino non noto nessuno dei particolari rinasci-mentali della struttura ideata da Giuliano De Maiano (essendo ormai assuefatto alla sua rude bellezza). Attratto da un motivetto mi av-vicino alla maestosa porta e mi accorgo final-mente della presenza di una banda in divisa che ai gesti del proprio direttore d’orchestra suona armoniosamente. Il richiamo è quello della domenica mattina quando da piccolo correvo alla finestra per gioire della processio-ne della Madonna Dell’Arco. Siamo in pochi, ma ad ogni pausa della banda, tra un foglio e l’altro, ci facciamo sentire battendo forte le mani. Dopo la quarta pausa girandomi mi accorgo di una verità schiacciante, il numero dei curiosi si era triplicato e non si arrestava. Tra questi la minoranza era proprio italiana.

La banda musicaledella US Navy

nella sala consiliare

Alcune immagini della storica

battaglia del Volturno

Mameli alle porte di Napoli

In questo periodo di rigetto verso la nazio-nalità (in forte contrasto con l’effettiva storia del nostro paese) in cui sembra che la parola Patria sia impronunciabile, a dare l’esempio è proprio chi è lontano dalla propria terra, chi è costretto a convivere con le gioie e i dolori della nazione tricolore. Proprio loro sono lì a riempirsi il cuore di musica.Aspetto come un bambino l’inno che dopo poco arriva accompagnato da un timido ap-plauso. Con la mano sul cuore capisco che in fondo non è poi cambiato così tanto come vogliono farci credere.Anch’io ho solo vent’an-ni ma queste parole sono mie, passate da Mameli a me arriveranno ai miei figli come il lungo viaggio di una moneta che arriverà a chi ha speso tutto per difendere questa nazione.

giovanni iMperatriCe

Page 12: Informare Aprile 2011

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