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INFORMAZIONI

Parrocchia S. Croce

via Roma, 50 Gerosa (Bg)

S. Messe: Domenica

ore 10.30 della comunità; ore 16.00 in chiesa parrocchiale;

Confessioni: prima e dopo le celebrazioni.

Numeri telefonici: Casa parrocchiale 0345/90090

don Gianluca Salvi, parroco ufficio 035/4598551 cell. 3397505130

Don Cesare Micheletti, Parroco di Brembilla 0345/98065

Sito Web La Madonna della Foppa:

www.bvdellafoppa.altervista.org

Circolino di Gerosa Luogo di ristoro, ritrovo e gioco

della parrocchia Apertura di domenica

ore 9.00 – 12.45; 14.00 – 19.00

GEROSA IN … FORMA

Giornalino della comunità cristiana di S. Croce in Gerosa (Bg)

Proprietario: parrocchia S. Croce,

nella persona del legale rappresentante

Salvi don Gianluca, con sede in Gerosa (Bg) via Roma, 50.

Impaginazione e coordinamento: Valceschini Claudio.

Stampa: Ciclostilato in proprio. Redazione: Salvi don Gianluca,

Valceschini Claudio,Gamba Gemma … Collaboratori: Catechisti

e gruppo adolescenti

ANNO X – N°3- DICEMBRE 2013

Catechesi ragazzi

Presso il centro parrocchiale

Gennaio/maggio 2014 Domenica ore 9.15 (fino all' 1^ media);

Gennaio: 12; 19; 26 Febbraio: 02; 09; 16; 23 Marzo: 02; 09; 16; 23; 30 Aprile: 06; 13; 27 Maggio: 04; 11; 18; 25.

SANTO NATALE 24 dicembre

Confessioni 15.00 - 19,00

ore 24,00 Messa di mezzanotte

ore 10,30 Messa del giorno

ore 17,00 Messa vespertina

SANTO STEFANO ore 10,30 Messa al santuario

ore 17,00 Messa vespertina

31 DICEMBRE ore 19,00 Messa

di ringraziamento

01 GENNAIO ore 10,30 Messa del giorno

ore 17,00 Messa vespertina

EPIFANIA ore 10,30 Messa del giorno

ore 17,00 Messa vespertina

S. Antonio abate Domenica 19 gennaio

Giornata per la Vita Domenica 02 febbraio

Le Ceneri (inizio quaresima)

Domenica 05 marzo

Pasqua

di Risurrezione Domenica 20 aprile

Pentecoste Domenica 08 Giugno

EDITORIALE

Con il dicembre 2013 il nostro giornalino parrocchiale compie dieci anni ”Gerosa in … forma”. Il numero infatti “zero” porta la data del Natale 2003! Il giornalino parrocchiale viene ciclostilato in proprio in 140 copie e viene distribuito in 3 numeri all’anno a tutte le famiglie di Gerosa e a quanti lo desiderano. E’ uno strumento semplice, ma operoso per far conoscere le attività e anche diffondere alcune riflessioni da parte della parrocchia. Ci accompagni in questo periodo di festa, con la serenità e il desiderio in tutti noi di riscoprire il vero significato della nascita e la presenza del Bambino di Betlemme.Buona lettura, Buon anno nuovo e Auguri per un Natale che ci renda

tutti più umili . La Redazione.

3

Cara Comunità, o meglio “cara la mia gente”,

quante volte in questi giorni abbiamo sentito dire in giro o in televisione “Ma

cosa ti aspetti dal nuovo anno?” oppure sotto Natale “Cosa ti porterà Babbo Natale?” o

“Cosa ti ha portato la Befana?” in occasione dell’Epifania? Quante volte ci sono stati of-

ferti a buon mercato oroscopi e previsioni per un 2014 sereno o almeno senza sorprese ne-

gative?

Ormai non siamo più tanto ingenui da credere al vecchio signore rubicondo col

pancione, né alla brutta signora con la scopa, né a sedicenti studiosi delle stelle o forse sì;

forse lo siamo perché davvero ci manca qualcosa, qualcosa per andare oltre, per puntare in

alto, per guardare la realtà con occhi limpidi e il futuro con uno sguardo di speranza. Nes-

suno è esente perché anche cristiani “doc” ci fermiamo a volte a chiedere ad un bimbo

“Che cosa ti ha portato Gesù Bambino?”. Sì, in fondo la domanda è più corretta e

“cattolica” delle precedenti, ma la dice lunga su come ingenuamente consideriamo il tempo

di Natale pur vivendolo da praticanti. Possiamo ridurre il Gesù Bambino alla stregua di

Babbo Natale o della Befana?

Possiamo pensare che sia “uno” che porti i regali che troviamo sotto gli albe-

ri? C’è un’attualità fatta di persone, situazioni, problemi, sofferenze, risorse, debolezze e

ricchezze che non ha più bisogno di attendere qualcosa per il nuovo anno perché

l’incarnazione di Cristo è già avvenuta e il Natale ci ricorda questo, cioè che tutto ciò che è

davvero importante per l’uomo ci è già stato portato più di 2000 anni or sono! Possiamo

crederci o no, ma questo è un fatto storico che ha cambiato la storia e l’ha resa storia della

salvezza per tutti grazie all’azione dello Spirito Santo nella Chiesa e ai tanti uomini e donne

che hanno persino dato la vita (e la danno ancora oggi!) nel nome di Gesù.

Non è questo un discorsetto edificante natalizio, poiché non si riempie lo sto-

maco di chi non ha nulla da mangiare con le belle parole, né si curano le malattie dicendo

che Gesù si è fatto uomo, tanto più che non si riporta neanche la pace in famiglia o nel

mondo se non ci si mette in gioco in prima persona e si va dal Natale verso la vita, dalla fe-

sta verso l’ordinario, dal passato al presente, dall’aver ricevuto un grande dono al donarsi.

Da cristiani non portiamo un bel niente se non annunziamo il rivoluzionario

messaggio del Dio che si è fatto uomo ed è morto e risorto per tutti, se il messaggio concre-

to del Natale non si trasforma in annunzio pasquale, se il legno della mangiatoia non divie-

ne il legno della croce, se il canto degli angeli non dice “Gesù è risorto”, se i pastori e i

Magi non diventano apostoli! Ieri come oggi ci viene detto di amare Dio e amare l’uomo, e

di farlo incondizionatamente.

Auguri di un santo Natale.

___________________________________________________________________________ dialoghi _________

4

Mancavano due giorni al Natale, ricordo che

per aggiudicarmi un posto sull’Eurostar Roma-

Napoli avevo dovuto far penare non poco il simpa-

tico e grassoccio impiegato dell’agenzia sotto casa

che, già una settimana prima doveva confrontarsi

con il tutto esaurito dei pendolari che, come me,

desideravano soltanto ritornare a casa. Mancavano

due giorni al Natale e io ero felice nel mio treno,

tronfio d’orgoglio per i regali acquistati con i miei

primi soldi davvero guadagnati: il mio primo sti-

pendio! Volevo tornare a casa, rivedere casa, ri-

sentire casa … Contemporaneamente Fabiola usci-

va di casa, montava sul suo mitico motorino, in-

dossava il casco rosso e partiva verso il centro per

ritirare le coppe per il concorso di Natale alla

scuola di equitazione; le coppe

per i suoi cari ragazzi che in

quell’occasione avrebbero dovu-

to dare un saggio delle ultime

tecniche imparate.

Tra i passeggeri c’era un clima

di straordinaria complicità,

l’atmosfera sul treno era strana-

mente calma e familiare, erava-

mo tutti felici, o forse semplice-

mente stanchi e desiderosi di

fermarci un po’ a ricaricare le

energie. “Arrivo alla stazione

centrale, mamma. Perché non

passi a prendermi? Ho il borso-

ne pieno, e pesa …”. Ci erava-

mo dati un appuntamento, ma lei

è in ritardo. In macchina mi spiega che il traffico

era dovuto a un incidente assurdo avvenuto al mat-

tino sul lungomare: un lampione era stato sradicato

dal vento e aveva travolto una donna uccidendola

sul colpo. “Mamma mia, alle soglie del Natale …

che brutta storia!”. Non sono tornato subito a casa,

avevo da sistemare un paio di cose prima; sapevo,

infatti, che se avessi lasciato correre quel pomerig-

gio di venerdì, mi sarei imbattuto nel sabato

dell’antivigilia con tutto quello che bisogna fare e

organizzare per le grandi celebrazioni e … di certo

avrei dimenticato qualcosa d’importante.

Per strada sentivo i commenti della gente su

quell’episodio drammatico che sembrava aver toc-

cato il cuore dell’intera città. Qualcuno si lanciava

in approssimate statistiche ricavando che sarebbe

stato più facile vincere la lotteria o essere colpito

da un fulmine piuttosto che morire di una morte

tanto singolare e sconvolgente … L’imprevedibile

ci fa giustamente paura. Di ritorno a casa, stanco

dalla lunga giornata, mi lascio avvolgere dallo

scintillio caldo delle luci con cui mia sorella e io

due settimane prima avevamo addobbato le stanze

… A noi piace che la casa per Natale sia bella e

accogliente, piace che esprima, nei giorni prece-

denti la festa, una tensione di attesa, come se di-

cesse: “vieni Gesù, questo caldo nido è preparato

per te, vieni, e sta’ con noi! “

“Che c’è? Perché mi guardi così?”, mia sorella ha

gli occhi lucidi ed evidentemente pensa a qualcosa

che non sa come dirmi. “Dimmi, ch’è successo?”.

La donna schiacciata dal lampione era Fabiola.

Quale Fabiola? Faccio fatica all’inizio a collegare

il nome alla persona che forse più di tutte tra quel-

le della mia infanzia era stata im-

portante per me, e che solo oggi

scopro di aver amato come un fi-

glio. Avevo lasciato l’equitazione

cinque anni fa, dopo undici di in-

tensa attività, adesso quel nome

non è per me più così intimo come

prima … Resto di pietra. Man ma-

no che il cuore si scongela sento

che una spina lo sta pungendo ed

entra inesorabilmente sempre più

infondo … Ma, è Natale! Provo a

protestare. E le luci … e la gioia …

Morta? Possibile? Non ci credo.

Voglio pregare, adesso.

La vita ci sorprende, e così ci libera

dalla tentazione di poterla domina-

re. La vita è libera e non siamo transitori. La vita

non ci sovrasta, è per noi, e ogni giorno a noi viene

donata, e ancora e ancora. Nella preghiera ho com-

preso che al di sopra di tutto, molto più in altro

della nostra umana e limitata comprensione risiede

Dio, l’unico che riesce a guardare il ricamo

dell’esistenza dal verso giusto … noi stiamo sotto

il telaio e per quanto in alto possiamo spingere il

nostro sguardo, non vediamo altro che il suo rove-

scio con tanti fili pendenti e aggrovigliati. La fede

ci viene in soccorso e ci invita a disattivare per un

attimo gli occhi del corpo, a spegnere un secondo

la logica che abita nella fronte e a immetterci nella

dimensione dell’eternità e della luce; ci ricorda le

parole di Gesù, una per ogni stagione della nostra

vita, per ogni giorno, per ogni ora, per ogni secon-

do; ci riconduce nel mistero della sua volontà che

è amore e solo amore. E ogni cosa trova la sua col-

locazione nel cuore immenso di Dio. Ed è la pace.

___________________________________________________________________ 5 minuti per pensare_____

5

IL PAPA : “ TANGENTI, PANE SPORCO ”

Il monito di Francesco :” Anche una piccola busta-

rella è come una droga, la corruzione nasce da uno

stile di vita diffuso in alcuni amministratori pubblici

e anche di aziende” Finché “ si diventa devoti alla

dea tangente”. Papa Francesco usa parole semplici

ed elementari per lanciare un potente anatema contro

il sistema de la corruzione. Commentando il brano

del vangelo di Luca sull’amministratore disonesto.

La corruzione è un idolo ,la tangente una dea alla

quali troppi s’inchinano. Nella parabola di Luca, do-

ve il padrone elogia l’amministratore disonesto per la

sua furbizia , c’è “ una lode alla tangente” spiega il

Papa. Ma il denaro che ne ricava serve per dar da

mangiare ai figli “ pane sporco”,quando invece “ Dio

ci ha comandato di portare il pane a casa con il lavo-

ro onesto”.

Papa Francesco spiega che la corruzione nasce da

uno stile di vita che “piace tanto al demonio” e dif-

fuso in “alcuni amministratori di aziende pubbli-

ci,amministratori di governo”

Bisogna fermarsi e capire evitare di perdere dignità.

“ questa povera gente che ha perso la dignità nella

pratica delle tangenti porta con sé non il denaro che

ha guadagnato ma la mancanza di dignità” difficil-

mente se ne accorge,perché diventa una “ dipenden-

za” E’ un argomento che sta a cuore a Jorge Mario

Bergoglio. Una lunga battaglia; Ne ha parlato molte

volte durante questi mesi di Pontificato,anche a pro-

posito della corruzione della Chiesa, e quando era

Cardinale a Buenos Aires. Le sue riflessioni più or-

ganiche si trovano in un libretto pubblicato dalla Emi

che si intitola proprio “ Guarire dalla corruzione”,

che raccoglie le meditazioni di quando era capo della

diocesi della capitale argentina, parole anche allora

sferzanti , che definivano la corruzione” l’erba catti-

va del nostro tempo”, che infesta l’economia , la po-

litica, la società e minaccia la Chiesa. Bergoglio in-

vita a scuotere le coscienze , insistendo sulla necessi-

tà di non rimanere complici di una vera e propria “

cultura della corruzione”.

La Santa Sede ha sempre appoggiato le iniziative

internazionale contro la corruzione a partire dalla

Convenzione anticorruzione dell’Onu del 29 settem-

bre 2003. Papa Bergoglio ha sottolineato la respon-

sabilità del” demonio” a cui “piacciono tanto questa

atmosfera e stile di vita”.

( da L’Eco di Bergamo)

___________________________________________________________________ Evangelizzazione ______

6

LA PREGHIERA DEL PAPA

“ ORA AIUTI CONCRETI ”

Francesco: vicino alle popolazioni colpite nelle Fi-

lippine e recita un Ave Maria con i fedeli in San

Pietro. Di fronte alle terribili devastazioni del tifo-

ne “ Haiyan” nelle Filippine,con oltre diecimila

morti, Papa Francesco esprime vicinanza alle popo-

lazioni colpite e pregando per le vittime lancia il

suo appello a far arrivare” aiuti concreti”. “ Deside-

ro assicurare la mia vicinanza alle popolazioni del-

le Filippine e di quella regione, che sono state col-

pite da un tremendo tifone . Purtroppo le vittime

sono tante e i dan-

ni enormi. Preghia-

mo un attimo in

silenzio , e poi la

Madonna per que-

sti nostri fratelli e

queste nostre so-

relle e cerchiamo

di far giungere a

essi anche il nostro

aiuto concreto”.

Papa Bergoglio ha

anche manifestato il suo cordoglio al Presidente

filippino Benigno Aquino in un telegramma a firma

del Segretario di

Stato vaticano,

monsignor Pietro

Parolin ( uno dei

primi atti ufficiali

del “nuovo brac-

cio “ del Pa-

pa,tuttora in con-

valescenza ) Nel

messaggio il Papa

si dice “ profondamente addolorato

per la distruzione e la perdita di

vite umane” solidale “ con tutte le

persone colpite dal tifone, vicino a

coloro che piangono la perdita dei

loro cari “

Intanto tutta la Chiesa, dinanzi alle

scene strazianti provenienti dalle

Filippine avvia la sua mobilitazione

a sostegno delle vittime. La Caritas

italiana, organismo della Conferen-

za episcopale italiana , parla di

“emergenza umanitaria di massa “

e per i primi interventi sul posto ha

già stanziato centomila euro.

Anche i frati del Sacro convento di Assisi si sono

raccolti sulla tomba di San Francesco per un mo-

mento di preghiera :”

Il Sacro convento si mantiene in contatto con la

comunità francescana filippina che si sta prodigan-

do per “assistere tutti quelli che stanno soffrendo a

causa di questa terribile sciagura “.

( da L’Eco di Bergamo)

___________________________________________________________________ Evangelizzazione ______

7

Cari concittadini, cari amici,

si celebrano oggi, 4 novem-

bre, le forze Armate ed i no-

stri caduti in guerra. Si rende cioè omaggio a tutti

quegli italiani, uomini e donne,

che hanno perduto la propria

vita per la patria, per la libertà

e per costruire un futuro di pa-

ce duratura.

In questa giornata solenne, rite-

niamo doveroso ricordare i Ge-

rosini che, hanno perso la loro

vita nel corso delle due ultime

guerre, essi rappresentano la

nostra gente, i nostri eroi, le

vite umane sacrificate per co-

struire un futuro migliore e per

ristabilire le condizioni di libertà che oggi ci consentono di vivere liberi e meritevoli di una civiltà democra-

tica. Un sacrificio estremo e nobile al tempo stesso ma precursore di un importantissimo risultato: Il defini-

tivo conseguimento dell’unità nazionale Che dà significato ai festeggiamenti del 4 novembre.

Per questo, riteniamo che la giornata che oggi si sta celebrando in tutta Italia non debba essere solo un o-

maggio alla memoria, ma anche un impegno di fedeltà ai valori fondamentali, solennemente sanciti nella

nostra costituzione, che legano , in un realtà che va oltre i semplici confini del nostro comune, le multiformi

varietà culturali e territoriali del nostro bel paese . Infatti, nazioni che in passato hanno vissuto il dramma

della guerra oggi si aggregano e mettono in comune risorse e condividono politiche e valori sotto la bandie-

ra dell’unione Europea , con principi, convinzioni ed esperienze comuni e con l’obbiettivo della pace, della

difesa dei diritti umani, della democrazia e della giustizia. Mai come oggi l’Unione Europe rappresenta la

nostra ancora di salvezza soprattutto in momenti come quello attuale di grave crisi economica che tormenta

il nostro paese e che da tempo preoccupa fortemente tutte le popolazioni mondiali. Ma proprio in questi

momenti di grande incertezza, laddove il mercato globale preme sulle popolazioni che patiscono grandi in-

quietudini, le forze armate rappresentano le vere protagoniste dell’unità nazionale perché, nel corso di que-

sti ultimi anni, per approssimazione pensiamo al periodo successivo alla caduta del muro di Berlino, pren-

dendo partea importanti missioni , sotto la guida dell’ Unione Europea e delle N.A.T.O. e facendosi inter-

preti del nuovo ruolo che il nostro paese ha nel mondo, hanno trasformato e adeguato la loro funzione e i

loro compiti alle necessità contingenti costituite dalla solidarietà fra i popoli. Rivogliamo, dunque, un pen-

siero ed un omaggio a quanti, con grande spirito di servizio e senso di abnegazione,

in varie parti del mondo, lavorano mettendo a repentaglio la loro vita per garantire la sicurezza e per

l’affermazione della pace e delle libertà.

Perché noi Italiani, e nel nostro piccolo noi Gerosini , ripudiamo qualunque forma di violenza e di guerra, a

vantaggio di una dura, incessante e determinata lotta che lo stato quotidianamente combatte per

l’affermazione della legalità e della giustizia, anche nei paesi nel medio oriente, attraverso le missioni di

pace . Concludendo la festa delle forze armate e la commemorazione dei caduti per la patria, ci preme con-

segnare, senza enfasi né retorica, una breve riflessione alle giovani generazioni, ai giovani di questo piccolo

ma prezioso territorio affinchè le parole i significati e i simboli che questa giornata evoca, possano indurli

alla ricerca di un coinvolgimento e di un impegno civile , sociale e politico nell’ orizzonte della legalità e

della giustizia e che in essi sia sempre presente l’amore per la nostra patria.

Cogliamo quindi l’occasione per ringraziare anche tutte le associazioni ,

le autorità, la banda musicale e tutti i cittadini presente quest’oggi in questa piazza ed anche per quello che

hanno svolto nel corso di quest’anno di importanti ricorrenze.

Un grazie di cuore a tutti.

_________________________________________________________________ Vita di Comunità _______

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_________________________________________________________________ Vita di Comunità _______

Domenica

6 Ottobre 2013

INGRESSO DI

DON GIAN LUCA

Caro Don Gianluca,

è con piacere che, a nome

della comunità di Gerosa, Le

do ufficialmente il benvenu-

to.

Era esattamente domenica

scorsa quando ci riunimmo

per salutare Don Francesco,

che fu ns. parroco per 10 an-

ni, ed oggi, fortunatamente a

breve distanza, siamo qui riu-

niti per dare il benvenuto a

Lei, caro don Gianluca, come

nuovo parroco di Gerosa.

Poter contare sulla presenza

in paese del parroco è un pri-

vilegio. Lo possiamo consta-

tare tutti noi, basta guardarci

un po’ in giro.

Perciò ora ringraziamo Lei

che ha accettato l’invito del

Vescovo a venire fra noi, la

figura del sacerdote è sempre

stata per i nostri paesi un ele-

mento centrale ed importante.

Quando c’è, magari si mor-

mora o si critica, ma quando

manca viene meno un punto

di riferimento. Il Suo non fa-

cile compito sarà quello di

trovare il grimaldello giusto

per scardinare quelle porte

chiuse fatte soprattutto

d’indifferenza. Sono convin-

to,che la Sua esperienza e

l’aiuto di quello spirito pro-

messo da Gesù ai suoi disce-

poli ancora agli albori

dell’esperienza Cristiana sa-

ranno elementi fondamentali

per la ns. crescita

Spirituale. Voglio dirle, Don

Gianluca, che non sarà solo,

sono sicuro che lavorando

assieme, affiancando le ns.

differenti posizioni, culture

ed esperienze, potremo cam-

minare uniti, garantendo a

questa comunità crescita e

sviluppo,sociale e spirituale.

Da parte mia e dell’intero

gruppo di amministratori, Le

assicuro, la più totale dispo-

nibilità al dialogo e alla colla-

borazione.

Il rispetto per le tradizioni, la

valorizzazione di ideali e pro-

getti, la salvaguardia dei prin-

cipi sui quali si basa, cresce e

matura una società civile:

questi e altri saranno gli ob-

biettivi al centro del ns. rap-

porto collaborativo, per il be-

ne e nell’interesse della co-

munità e dei suoi abitanti.

Come ogni comunità civile

ha bisogno di una guida, così

quella parrocchiale vede nel

sacerdote un faro.

Specialmente in questi tempi

In cui nella società affiorano

9

_________________________________________________________________ Vita di Comunità _______

segni di malessere, crescenti

difficoltà, disorientamento.

Noi vogliamo vedere nel sacer-

dote colui che consiglia, esor-

ta, propone, indirizza in campo

spirituale. È con questo spirito

e con questa speranza che oggi

Le diamo il benvenuto fra noi.

Siamo consapevoli che

l’attende una missione impe-

gnativa, anche faticosa visto

che dovrà seguire i fedeli di

più comunità: Gerosa e le fra-

zioni di Blello, Bura, Foppa

calda, Foppetta, Musita, Unizzi

Chignolo.

Ma appunto per questo Le as-

sicuriamo tutto il nostro ap-

poggio e la nostra collabora-

zione. Perciò intraprenda con

fiducia questa nuova esperien-

za: noi Le saremo vicini. E

credo ancor di più che nella ns.

comunità Lei troverà parecchie

persone disponibili a collabo-

rare.

Un altro motivo che ritengo

importante e per il quale chie-

do nuovamente il Suo aiuto è

la guida dei ns. giovani. I ns.

giovani hanno bisogno di una

presenza autorevole che li sap-

pia incitare, frenare e stimolare

al momento giusto secondo i

dettami dei valori Cristiani. La

invito quindi a condividere con

loro alcuni momenti; la Sua

presenza non potrà che fare

bene ed essere fruttuosa. An-

cora, e concludo, non dimenti-

chi le persone anziane e gli

ammalati,una Sua visita, una

Sua parola potrà rendere meno

pesante il peso e la sofferenza

degli anni e l’aiuto per soppor-

tare meglio la malattia.

Infine, oltre che rinnovarle il

ns. più caloroso benvenuto,

anche a nome dell’intera Am-

ministrazione comunale, Le

porgiamo anche i più cordiali

auguri di un lungo e proficuo

lavoro in mezzo a noi.

Benvenuto Don Gianluca!

10

_________________________________________________________________ Vita di Comunità _______

ARRIVEDERCI DON FRANCESCO.

Domenica 15 settembre

S. CROCE Oggi è un giorno speciale, è la festa patronale di Gerosa,

dedicata al ricordo della croce di Gesù simbolo su cui si è

costruita l‘intera tradizione cristiana.

E’ nel contempo

un momento parti-

colare, nella vita

della nostra par-

rocchia: è giunta

l’ora di esprimere affettuosa riconoscenza a Don Francesco.

Con l’emozione del

saluto ripercorriamo il

cammino fatto insie-

me nei 10 anni di per-

manenza a Gerosa,

emerge subito, quanto

sia stata preziosa la

Sua presenza in mez-

zo a noi! Nasce così il

dispiacere e la tristez-

za, inevitabile in ogni

distacco, ma è confor-

tevole la certezza che

qualcuno ci ama, no-

nostante la distanza e i pensieri talvolta non espressi.

Don Francesco, rimane vivo in noi il bene da lei profuso e

il provvidenziale sostegno nei momenti di difficoltà o di

dolore insieme alla speranza di aver raggiunto una tappa

importante nel nostro cammino, fiduciosi e consapevoli di

poter far tesoro dei suoi insegnamenti, per proseguire con

impegno cristiano nella realizzazione dei nostri progetti e

del bene comune.

Esprimiamo l’augurio più sincero per la sua azione pasto-

rale nella nuova parrocchia,auspichiamo il suo migliore

inserimento

e la più ca-

lorosa acco-

glienza per un fecondo e rinnovato apostolato.

Voglio anche dire che una nota da sola, produce un unico

suono, bello ma monotono e poiché ogni nota ha un suo

suono tutte unite formano una sinfonia, perciò, tutti insie-

me diciamo:

grazie Don Francesco e un cordiale arrivederci!!!

11

_________________________________________________________________ Vita di Comunità _______

BENVENUTO DON GIANLUCA SALVI

Oggi la nostra parrocchia è in festa

per l’ingresso del nuovo parroco é certamente un “DONO”, ma ignorare il segreto colloquio

tra Anima e Dio non manca di bellezza.

Ti ringraziamo Don Gianluca per aver accettato di venire in

mezzo a noi.

Ti affidiamo tutto ciò che ci sta a cuore: la nostra vita spiritu-

ale, etica e sociale, ma soprattutto ti consegniamo la parte

più esaltante e più ardua, quella dell’incontro dell’uomo con

Dio.

Accogli il benvenuto più caloroso dei nostri bambini, dei no-

stri giovani e adulti, dei nostri ammalati e anziani, delle no-

stre famiglie e di tutte le persone che per motivi diversi sono legati a Gerosa.

Desideriamo accoglierti come fratello maggiore che esorta, un padre che ammonisce e ammaestra,

un amico che aiuta e conforta.

Continueremo a dirti benvenuto con i nostri gesti quotidiani, ce la metteremo tutta per sostenere

con la preghiera la tua missione pastorale.

Grazie Don Gianluca e grazie a Dio che ti ha scelto; aiutaci a vivere ovunque il Suo vangelo, seme

di pace e di bontà e a vivere la Chiesa con spirito di appartenenza entrando come figli per diventa-

re poi padre, madre, fratelli, sorelle e amici.

Infine l’augurio più sincero da parte di ciascuno di noi, affinché oggi sia solo l’inizio di un lungo e

costruttivo cammino insieme .

12

In visita ai Santuari Mariani nella nostra provincia

Santuario della Cornabusa

Cepino Valle Imagna

’Origine’

Secondo la leggenda, tra il 1350 e il 1440, la Valle

era scossa dalla guerra tra Guelfi e Ghibellini. Per

trovare scampo dalle violenze e dai saccheggi, gli

abitanti del piccolo villaggio di Cepino di

Sant’Omobono Imagna si ripararono in una ‘corna

busa’ che nel dialetto bergamasco significa ‘roccia

buca’, che doveva presentarsi come una grande

cavità naturale costituita da due enormi pareti ta-

gliate nello sperone montagnoso, delimitanti un

‘soffitto’ che non è altro che un massiccio banco

calcareo sovrastante

Sicuramente era buio e molto umido, dato che

‘piove’ abbondantemente all’interno anche oggi

(specie dopo giorni di precipitazioni). Ciascun ri-

fugiato si era portato qualche minimo oggetto più

caro o indispensabile, e chissà come mai una delle

anziane del paese portò con sé l’effigie di Maria

Vergine Addolorata, sottoforma di una statuetta di

legno. Questo gruppo di persone non venne sco-

perto dai guerriglieri, non essendoci sentieri nè vie

di accesso. Quando la situazione tornò tranquilla,

poterono tornare alle proprie abitazioni ma come

ringraziamento alla invocata Madre Vergine Ad-

dolorata, il simulacro ligneo venne lasciato in quel

luogo.

La nascita del culto alla Madonna della Grotta

Si narra che un anziano contadino della zona, tro-

vandosi un giorno nei dintorni della grotta, vi entrò

e trovò la statuetta. La lasciò al suo posto ma con-

tinuò con regolarità ad accedere alla grotta in soli-

tudine per un buon periodo di tempo,

sentendosi diviso tra il desiderio di far-

ne partecipi i compaesani o tacere e

tenere la scoperta solo per sé, in attesa

di un “segno divino”, che arrivò qual-

che anno dopo.

La protagonista fu una giovinetta sor-

domuta, una contadina, che pascolava

le pecore nei dintorni della grotta. Fu

attratta dal mistero e dalla curiosità di

entrare e trovò la statuetta. La ragazza

corse subito a casa dichiarando quanto

aveva trovato e tutti si accorsero che

aveva riacquistato la voce, e anche

l’udito! Secondo una versione della

medesima narrazione, sarebbe stata la

Madonna ad aver donato i sensi man-

canti alla giovane, per consentirle di

esprimere la volontà che venisse eretto

un santuario nella caverna. In breve la notizia della

giovane risanata e della statuetta miracolosa si dif-

fuse a macchia d’olio in tutti i paesi limitrofi.

La prodigiosa effigie, divenne in breve tempo og-

getto di discussione tra le popolazioni su chi do-

vesse tenerle. Infatti ben presto venne trafugata

dalla grotta per portarla prima nella chiesa di Be-

dulita, da cui proveniva la giovane, e poi a Cepino.

Avvenne un prodigio ancora più eclatante, di notte

infatti la statuetta tornava al suo posto e la si trova-

va l’indomani ancora nella sua grotta! Tutti i fede-

li, sbigottiti, pensarono di dover eseguire il tra-

sporto con solenni cerimonie; dunque scomodaro-

no pure il vescovo che, avrebbe autorizzato una

traslazione in pompa magna, con tanto di proces-

sione, ministri di culto, devoti e tutto quanto è con-

sono ad un importante rito.

Ma quando furono sul fianco del monte innanzi

che incominci la discesa, la statuetta della Vergine

Addolorata voltò la testa in direzione del suo

‘rifugio’, con tale espressione di dolore, tutti capi-

rono che era là che voleva ritornare e non andare

altrove.

Ebbe così inizio il culto della Madonna della Grot-

ta, solo in seguito cambiato con quello di Madonna

della Cornabusa; un culto costellato di grazie rice-

vute e di prodigi.

Il 4 febbraio 1510 il vescovo di Bergamo concesse

la licenza di celebrare la S. Messa nella grotta.

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“… E’ il Santuario più bello che esista, perché

non l’ha fatto la mano dell’uomo, ma Dio stes-

so”. Così diceva Angelo Giuseppe Roncalli, devo-

to alla Madonna della Cornabusa e divenu-

to Papa Giovanni XXIII.

Numerosi sono gli accenni che nella sua vita ebbe

per la Cornabusa, ma ancora più significativa fu la

decisione di recarvisi per il cinquantesimo di ordi-

nazione sacerdotale, poco tempo prima di essere

elevato al soglio pontificio. Il santuario è raggiungibile in auto, mentre fer-

mandosi un po’ prima si può avere la possibilità di

raggiungere il santuario a piedi attraverso la mulat-

tiera dove vi sono le sette cappelle dedicate ai set-

te dolori di Maria. La festa solenne nel Santuario si tiene la seconda

domenica di settembre.

Il Santuario è aperto dal lunedì dopo Pasqua al

mattino della solennità di Ognissanti (1 novem-

bre).

Fonti bibliografiche:

sito ufficiale Cornabusa

e turismo Valle Imagna

Gemma Gamba

GIORGIO L’ IRRAGGIUNGIBILE

Grande impresa dell’azzurro già campione italiano “Giorgio

Amadei”, orgoglioso di questa vittoria che fa onore anche al

nostro paesello, ci giunge la notizia che a febbraio, a Loano,

ha vinto il campionato italiano di nuoto in vasca corta 4x50

stile libero e 4x50 misti: medaglia d’oro.

A giugno invece ad Abano Terme al campionato in vasca

olimpionica nella staffetta ha vinto, udite udite!!!, squilli di

tromba e campane a festa “ due megaglie d’oro con tre re-

cord italiani.

Complimenti vivissimi soprattutto meritatissimi al nostro

Giorgio.

La famiglia e Giorgio sono sostenitori dell’AIDP Bergamo,

un’associazione bambini Down , nata per volontà di un

gruppo genitori nel 1979. Lo scopo è di tutelare i diritti delle

persone con trisomia 21 e favorire il pieno sviluppo fisico e

mentale, contribuire all'inserimento scolastico e sociale a

tutti i livelli. La sede di Bergamo è attiva dal 2004 con i pro-

getti e attività è un punto di riferimento per le famiglie e

persone con sindrome di Down.

Possiamo affermare che Giorgio ce l’ha fatta, ha raggiunto

altissimi livelli, Giorgio sei un grande, sei irraggiungibile!!!

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Anche a Gerosa piccola comunità ma ben assortita, fra i ragazzi ve

ne sono alcuni che si sono distinti per abilità sportive:

Thomas, che frequenta il se-

condo anno di “New Wushu”

con il maestro Paolo Locatelli,

ha già ottenuto, sostenendo un

esame, la “ 2° super fascia

Bianca”

Jessica, da ben tre anni gareg-

gia nella disciplina del “ X–

Strutting” nel gruppo delle

Majorettes Butterfly, con le

insegnanti Salvi Silvia

(insegnante federale) e Betti-

nelli Jessica.

Ha iniziato da piccolissima e ha già ottenuto svariate vittorie:

Gara sociale cat.b interprovinciale 29.04.2012 Crema 3° classificata .

Gara sociale cat.b Calcinato Bs 16.01.2012 2° classificata.

Gara sociale cat b Fontanella Bg 13.01.2013 3° classificata.

Gara sociale catb Gerenzano Vr 24.02.2013 1°classificata.

Gara sociale cat b Pandino Cr 28.04.2013 1° classificata.

Campionato italiano cat b Lignano sabbia d’oro 30.31/05-01.02/06.2013 11°

classificata.

Gara sociale cat b Rovello Porro co 17.11.2013 4°classificata

CONGRATULAZIONI a tutt’e due

La scuola è impegnativa,ci sono i compiti , c’è lo studio, ma c’è chi nel tempo libero si diletta in varie

discipline sportive: Basket, calcio, sci, wushu, nuoto, majorette, danza, scuola di musica,che per lo più so-

no svolte nei paesi limitrofi e non.

Vogliamo congratularci con tutti voi ragazzi ed esprimere riconoscimento anche ai vostri genitori;

Bravi! andate avanti così, con la raccomandazione tuttavia di non trascurare l’allenamento della mente con

lo studio a scuola e ovviamente quello del cuore con l’impegno settimanale del catechismo !!!

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CAMBIO DELLA GUARDIA IN BIBLIOTECA. Informiamo la popolazione, che in seguito al posto vacante di bibliotecaria, la Si-

gnora Tina, mamma di Giorgio, si è offerta come volontaria ad aprire la biblioteca.

Durante questi mesi invernali l’orario di apertura sarà il venerdì sera dalle 21,00

alle 22,00, ma dà la sua disponibilità per chi avesse necessità in altri orari.

Il sogno nel cassetto Della Signora Tina è che a Gerosa si realizzasse la “Banca del

tempo”; vogliamo quindi lanciare il suo appello a chiunque volesse mettere a di-

sposizione il suo tempo e le sue capacità gratuitamente a chi volesse beneficiarne,

Sarebbe un’ottima occasione per trascorrere le lunghe fredde giornate che ci aspettano in buona compagnia.

Nuovi visitatori avvistati. A seguito di segnalazioni d’avvistamento di topi in centro paese da parte di alcuni cittadini, sono stati

posti in alcune vie di Gerosa, alcuni contenitori esca per la disinfestazione dei roditori.

Si raccomanda di non toccare le esche perché velenose, per motivi di igiene e sicurezza di non lasciare im-

mondizia per strada o scarti di cibo per non favorire la diffusione.

A tal proposito ricordiamo inoltre di seguire attentamente le regole per la raccolta differenziata: gli orari

del servizio rifiuti iniziano alle ore 6.00.

E’ quindi opportuno collocare i rifiuti sul ciglio della strada entro tale orario nel giorno di raccolta o la sera

precedente dopo le ore 20.00.

E’ vietato lasciare qualsiasi tipo di rifiuto sul ciglio della strada in giorni diversi di quelli di raccolta.

Per quanto riguarda i cassonetti sono posizionati in via sperimentale per permettere il deposito dei rifiuti

(sacco nero e recuperabili) riservati unicamente agli utenti che nei giorni del ritiro sono fuori Gerosa.

Confidiamo che essi vengano usati solo nei casi in cui l’utente non possa

realmente utilizzare il porta a porta. La stazione ecologica è situata a Brem-

billa in loc.Fonte Solforosa è aperta il sabato 9.00/12.00 e 13.00 /16.00, i

residenti per accedere devono dotarsi della carta regionale dei servizi , o

carta magnetica fornita dal comune.(per le ditte e non residenti sono in di-

stribuzione presso gli uffici c.) Per la raccolta del R.S.U. e vetro lattine del

25 dicembre sarà posticipata a giovedì 26 dicembre.

Spettacolo per la solidarietà

Venerdì 13 dicembre 2013 ,presso il cineteatro Gavazzeni di Seria-

te, gli, allievi della scuola di danza Modern Ballet di cui la nostra

giovane assistente catechista Marianna ne fa parte ha partecipato a

questa manifestazione, con uno spettacolo benefico a favore di Tele-

thon.

La prima Telethon (abbr.television marathon) nacque nel 1966 ne-

gli Stati Uniti d’America su iniziativa dell’attore Jerry Lewis con il

fine di raccogliere fondi per la ricerca sulla Distrofia muscolare.

La fondazione italiana è nata nel 1989 grazie all’incontro tra Susan-

na Agnelli e Uildm (Unione italiana lotta alla distrofia muscolare).

Fare del bene allunga la vita e rinfranca lo spirito; ben vengano tutte

le iniziative che portano benefici all’intera comunità.

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Gustavo” di Gabri Offredi &The Shams mi piace .

La stella nascente

Il nostro cantautore Gabriele ha animato una serata di ferragosto in piazza con le sue composizioni canore

e canzoni nostalgiche di artisti italiani. Conosciamolo meglio con la seguente intervista. 1. Nome Cognome? Gabriele Offredi

2. Nel tempo libero cosa fai?

Suono, mi occupo di musica nei bar in zona.

3. Quando eri bambino, cosa avresti voluto fare da grande?

Il pilota di auto da corsa.

4. Chi è Gustavo?

E’ uno pseudonimo di un personaggio reale.

5. Cosa ti piace di Gerosa?

Quando sono a Gerosa mi sento a casa.

6. Che cosa cambieresti ? Aumenterei la cooperazione fra la gente, eliminando scetticismo, critiche.

7. Segui lo sport in TV? No, raramente; al massimo l’automobilismo.

8. Destra o sinistra? Di solito voto la persona non lo schieramento.

9. Hai venduto un milione di dischi, cosa ci fai con il denaro guadagnato? Mi piacerebbe! Comunque nel caso, penso che investirei sul territorio.

10. Sei fidanzato? Sì. 11. Sei innamorato? Sì, bisogna sempre essere innamorati.

12. Che cosa suggerisci ai pedoni che si fermano al cartello “io farei”? Di avviarsi, che qualcuno potrebbe prendere esempio.

13. Come immagini Gerosa l’anno prossimo? Nei prossimi giorni ci sarà il referendum. Ci sarà ancora Gerosa l’anno prossimo?

14. Le poesie non cambiano il mondo ma le persone, tu che ne pensi? “Cambiando solo se stessi, si può fare la rivoluzione” ( Vasco )

15. Cosa metti nella scala dei tuoi valori al primo posto? Libertà.

16. Al secondo? La coerenza. 17. Sei abitante di……… ? Gerosa.

18. Chi è la persona che stimi di più? Mio nonno Alessandro.

19. Troppe domande? Sì, sono abituato a fare le domande, non a rispondere.

Grazie. Grazie a voi!

___________________________________________________________________ Tempo libero _________

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___________________________________________________________________ Tempo libero _________

Dè mür, a ghe n’è mia che issé a Gerùsa

Che i rie lasö ‘n doe i sgùle i réatùr, e chèi, che te, tè ciàmet polverina,

i è adoma i gas de scàrèc di mutùr.”

A l’ìa mia tata convinta, poerina

“Me fide mia, no , no “ la me ripét

“ l’è ü sècol de sbandàcc, lasemèl di, i è töcc tranèi per fa crepà la zét,

se no, i sbaterès fo anche ‘mpo de vì Me fide de nisü, lo zemò facc trop tant” “ Ma nona, se fidet piö gnanche de mé?”

“ma te, a te se mia ün idrovolànt” E a me,….al m’è tocàt pientàla lé!.

KIKO

NEW GENERATION

“ Ol réatùr “

Sura ol cièl dè Gerùsa öna matina

A gh’è pasàt de frèsa ü réatùr:

la nona, che l’ìa le per la cüsina,

la corr de fò strémida dal rumùr,

per vèt, cosa che gh’era sücédìt

e la stàle, col nas ultàt in sö.

“Ma chi saràl po’ mai chèl rembambìt

Che’l isbàtt fò la polver de las ,” “ I è sempre dré chi stampa insèma érgòt

De fam crépà in qualsiasi manéra!”

Mé, quando ho ést che l’ìa capìt negòt

Gh’ho cöntàat sö i laùr come che i era:

“ Scolta nona, dàm a trà ü momènt a mé: ol sciopà che t’è sentìt du minücc fa

apena al dipendìa dal fatto che dal mür del suono, l’è pasàt de là.”

“ Alùra,…..l’ìa mia tat ben resistente” La mè rispont la nona pensierùsa……

“ Làsem parlà, fa sìto e stàm a sènt:

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_____________________________________________________________________ Tracce di Storia _______

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___________________________________________________________________________ Anagrafe _______

Un ricordo nella preghiera per i nostri cari defunti

"La morte non è niente. Sono solamente passata dall'altra parte, quello che prima eravamo l'uno per l'altro, lo siamo ancora" S. Agostino.

Rebucini Caterina ved. Codazzi

Anni 80 Gerosa 29.08.2013

Limiti Francesca Anni 86

Gerosa 29.06.2013

Musitelli Caterina Anni 92

Gerosa 15.08.2013

Preghiera per tutti i defunti Ti preghiamo, Signore, per tutti i pa-

renti, amici, conoscenti che nel corso

di questi anni ci hanno lasciati.

Per coloro che in vita hanno avuto

fede in Te, che in Te hanno riposto

ogni giorno speranza, che ti hanno,

amato, ma anche per coloro che di Te

non hanno capito nulla e che ti hanno

cercato in modo sbagliato e hai quali

infine ti sei svelato come veramente

sei: misericordia e amore senza limiti.

Fa o Signore che veniamo un giorno

tutti, insieme a fare festa con Te in

paradiso. Amen

20

Che il Natale non rimanga circostcritto a un giorno

segnato in rosso sul calendario

ma sia con i suoi valori il faro di una intera esistenza.

Buon Natale