innovazione tecnologica per la filiera...

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Carlo Alberto Campiotti Coordinatore Efficienza Energetica nella Filiera Agroindustriale campiotti@enea . it Arianna Latini Ricercatore UTEE-EEAP arianna . latini@enea . it Workshop: L’efficienza energetica e le rinnovabili come strumenti per migliorare la competitività delle imprese agroalimentari. Rimini, 6 novembre 2014 INNOVAZIONE TECNOLOGICA PER LA FILIERA AGROINDUSTRIALE

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Carlo Alberto CampiottiCoordinatore Efficienza Energeticanella Filiera [email protected]

Arianna LatiniRicercatore UTEE-EEAP

[email protected]

Workshop:L’efficienza energetica e le rinnovabili come strumenti permigliorare la competitività delle imprese agroalimentari.

Rimini, 6 novembre 2014

INNOVAZIONE TECNOLOGICAPER LA FILIERA AGROINDUSTRIALE

Domande di brevetto EPOe focus sulle tecnologie GREEN

Suddivisione delle domande di brevetto europeoper classi di tecnologie in Italia.

Domande di brevetto EPO – decennio 2003-2012.

Fonte: «Osservatorio Brevetti, Marchi e Design – 2013», Unioncamere e Dintec.

Distribuzione per Paese delledomande di brevetto europeo

In Europa, l’Italia è al 3°posto in termini di attività brevettuale“green”, preceduta da Germania, Francia e Svizzera. Tuttavianel 2012 le nostre domande di brevetto hanno visto unaumento del 10,4% rispetto al 2011 e solo la Svezia ha avutoun aumento maggiore.

Fonte: «RAEE, 2012», ENEA 2013.

Fonte: Elaborazione da dati MiSE (2009),Campiotti et al., ENEA UTEE-AGR (2010)

Consumi finali di energia del SAA italiano

Diagramma dei flussi energeticidella filiera agroalimentarese$oreagricoltura,industria

alimentareedistribuzionedeiprodo5(anno 2012).

Energia fossile consumata dalsettore primario

e dal settore agroindustriale(anno 2009).

Progetto Tesla

Fonti: Progetto Tesla, 2013-2016; «RAEE, 2012», ENEA 2013.

Progetto Tesla e proposte/azionidi efficientamento energetico del SAA

Progetto Tesla eanalisi del sotto-settore ortofrutticolo

SCOMPOSIZIONE DEI PROCESSI PIU’ COMUNI CHE VENGONO PORTATI A TERMINE INTIPICHE COOPERATIVE OPERANTI NEL SOTTO-SETTORE ORTOFRUTTICOLO:

• Ricevimento delle materie prime (~ 2 ore)• Pulizia, lavaggio, asciugatura ed essiccazione (~ 2 ore)• Selezione/cernita e calibratura (~ 2 ore)• Confezionamento ed imballaggio (~ 2 ore)• Refrigerazione/stoccaggio a freddo (~ 1 giorno)

Processoindustriale %

Ricevimentodellematerieprime 0,5

Pulizia,lavaggio,selezione,cernitaecalibratura 8,2

Taglio,pelatura,sezionamento,triturazione,ecc. 12,2

Sbiancamento/asciugatura 32,7

Raffreddamentoerisciacquo 1,1

Operazionipost‐tra$amento,controllo,confezionamentoedimballaggio

8,2

Tra$amentodistabilizzazioneconcalore 36,8

Raffreddamento 0,2

Stoccaggio/conservazione 0,2

EnergiaTOT 100,0

Processoindustriale %

Ricevimentodellematerieprime,lavaggio,selezione(cernita)ecalibratura

19,5

Processidielaborazione:taglio,pelatura,sezionamento,triturazione,ecc.Operazionipost‐tra$amento,controllo,confezionamentoedimballaggio

12,2

Refrigerazione/stoccaggioafreddo 46,4

Trasporto 2,0

Condizionamento 2,5

Illuminazione 7,8

Processiausiliari 9,6

EnergiaTOT 100,0

CONSUMI ENERGETICI ASSOCIATI AI SINGOLI PROCESSI CHE VENGONO PORTATI ATERMINE IN TIPICHE COOPERATIVE ORTOFRUTTICOLE:

Consumi energetici medi (in %)di una tipica cooperativaortofrutticola che trattaprodotti di 2a gamma.

Consumi energetici medi (in %)di una tipica cooperativaortofrutticola che trattaprodotti di 1a gamma.

Progetto Tesla eanalisi del sotto-settore ortofrutticolo

Fonti: Elaborazione da dati tratti da «LG MTD Industria Alimentare, 2008», Campiotti et al., ENEA UTEE-AGR (2013); «Manualesull’efficienza energetica negli impianti di trasformazione dei prodotti ortofrutticoli». Tesla Project Deliverable. Latini et al., 2014.

Consumi energeticidel settore ortofrutticolo italiano

Il consumo di energiaassociato ad un

chilogrammo (1 Kg) dicibo pronto per

mangiare varia da circa0,5 a 61 kWh in relazioneal tipo di cibo (animale ovegetale), alle tecniche e

tecnologie dicoltivazione,

trasformazione etrasporto

Fonti: Elaborazione da dati tratti da «LG MTD Industria Alimentare, 2008», Campiotti et al., ENEA UTEE-AGR (2013); «RAEE, 2012», ENEA 2013;«Manuale sull’efficienza energetica negli impianti di trasformazione dei prodotti ortofrutticoli ». Tesla Project Deliverable. Latini et al., 2014.

Innovazione tecnologica e BATsdel settore ortofrutticolo

• EE nei sistemi di raffreddamento (celle, camere refrigerate, ecc.)- Sistemi di accumulo del freddo- Isolamento delle celle frigorifere con pannelli di poliuretano

• Miglioramento dell’isolamento nelle celle frigorifere• EE dei motori

- Motori ad alta efficienza (IE3, IE4, IE5)- Far lavorare i motori dal 60 al 100% del pieno carico- Controllo/manutenzione dei motori per evitare il regime minimo- Regolazione della velocità di un motore tramite variatori di velocità (VSDs)

• Sistemi ad aria compressa (SAC)- Ottimizzazione della struttura del SAC- Inverter e volume di stoccaggio- Riduzione delle fughe dal SAC (con test periodici)- Alimentazione del/i compressore/i con l’aria esterna più fredda- Ottimizzazione del livello della pressione

• Installazione di VDSs• Isolamento dei tubi e delle valvole• Riscaldamento dell’acqua e dell’aria

- Pannelli solari termici per il riscaldamento dell’acqua- Recupero del calore tramite un economizzatore o un condensatore

• Utilizzo dispositivi LED per l’illuminazione• Strumento (software) di gestione Fonte: « Manuale sull’efficienza energetica negli impianti di trasformazione

dei prodotti ortofrutticoli ». Tesla Project Deliverable. Latini et al., 2014.

Ulteriori proposte per l’EE del SAA

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Coesione territoriale:aree rurali ed aree urbane

Agroindustria inserita insistemi di agricoltura

verticale urbana

In un mondo dove il flusso delle persone si concentra sempre di più nei grandi

centri urbani a discapito delle aree rurali, le soluzioni per coltivare ed - allo

stesso tempo - trasformare la produzione primaria in prodotti alimentari finali

direttamente disponibili al consumatore si fanno sempre più avanzate.

Da un punto di vista energetico, le Vertical Farm - i grattacieli verdi di domani -

coniugano il risparmio energetico e la sostenibilità, producendo l’energia

necessaria alle aree urbane in cui sono localizzate a partire da RESs,

convertendo in biofuel, elettricità e calore le coltivazioni destinate alla

produzione di energia oppure i diversi rifiuti del SAA interno.

Come per lo SKYLAND che verrà presentato in occasione dell’EXPO 2015, i

complessi architetturali delle Vertical Farm sfruttano le maggiori innovazioni

tecnologiche attualmente disponibili: FV, energia geotermica (pompe di calore

geotermiche), biogas, reciclo delle acque tramite vasche di recupero, digestore

di biomasse, stoccaggio termico, ecc..

Vertical Farms

Fonti: «Guida Operativa per la Scheda 40E», Campiotti et al. 2014; GSE 2014.

Scheda Tecnica 40E:caldaie a biomassa per serre

UN CASO DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA NEL SAA(INNOVAZIONE DI PROCESSO PER I SISTEMI SERRA)

CHE HA PORTATO AD UN OTTIMO RISULTATO IN TERMINI ECONOMICI

Per sostenere gli interventi di efficienza energetica nel comparto dei sistemi serra,l’ENEA ha sviluppato la scheda tecnica 40E nell’ambito del Sistema dei CertificatiBianchi, basata sull’impiego di generatori di calore alimentati con biomassa insostituzione del riscaldamento delle serre con energia tradizionale di origine fossile.Questa applicazione delle caldaie a biomassa è stata formulata in base alla normaUNI-EN 303-05, considerando che si trovano ormai nel pieno della loro evoluzione eche presentano una netta riduzione nella generazione di incombusti e particolato.

GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!

Carlo AlbertoCampiotti

Matteo Scoccianti

AriannaLatini

CorinnaViola

Germina Giagnacovo