insieme n° 2, 2015

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Editoriale Panotticlub Assemblea generale “L’impiego del tempo” Attività del Club ‘74 “Partita di pallavolo al Liceo Cantonale di Mendrisio: Old “Club West ’74 contro i liceali” Tavola rotonda “Libertà è partecipazione” “Riflessioni attorno alle dipen- denze” Il Club in,,,forma “Cerimonia consengna pre- mio Club’74” “Solo i pesci morti seguono la corrente” “Il gruppo: Una palestra in cui allenarsi alla relazione” La parola ai nostri lettori “I massmedia ci aiutano a guarire” “L’uomo che sa’ riprodurre il proprio sapere, è il cosiddetto uomo di Gutenberg“ “Una continua fuga” “Dimissioni” “Decorazioni per la mensa e allestimento” L’intervista “Utenti con una voce sempre più forte” Attività del Club ‘74 “Il teatro del Club ‘74” “Per divulgare la lettura, l’a- scolto e la discussione” Arte “Edvard Munch e il suo ‘Urlo’” La parola ai nostri lettori “La mia esperienza in Adorna 3” Prosa “Pensieri della notte” La parola alle stagiares “74 giri di Club: appunti di un’esperienza di stage” Panotticlub Attività del Club ‘74 “Atelier video Club ‘74 - Rap- porto d’attività 2013-2014” Poesie Riceviamo e pubblichiamo “Migrazione globale” “Oliviero Guelli, l’inventore” “Terapia del sorriso” In memoria Poesie rap Il Club in...forma “Resoconto attività finanziaria del Club ‘74 - 2014” “Settimana alcol 2015” INSIEME 2 Numero 2, 2015 3 5 6 9 10 12 14 16 17 18 19 20 21 22 23 24 26 27 28 29 30 33 34 36 38 42 44 45 48 51 Hanno partecipato a questo numero d’Insieme: Manolo, Valeria, Ursula, Rio, Alessandra, Tiziana, Enrico, Valentina, Fabio, Maurizio, Lorenzo, Cristina, Mariangela, Luce, Doris ...e molti altri ancora!!! Redazione Insieme, c/o Club ‘74 - OSC, Via Ag.Maspoli, 6850 Mendrisio - Quartiere Casvegno Tel. +41(0)91 8165793 - Fax +41(0)91 8165709 [email protected] - www.club74.ch Insieme

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Periodico del Club 74

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EditorialePanotticlubAssemblea generaleLimpiego del tempoAttivit del Club 74Partita di pallavolo al LiceoCantonale di Mendrisio: Old Club West 74 contro i licealiTavola rotondaLibert partecipazioneRiflessioni attorno alle dipen-denzeIl Club in,,,formaCerimonia consengna pre-mio Club74Solo i pesci morti seguono lacorrenteIl gruppo: Una palestra in cuiallenarsi alla relazioneLa parola ai nostri lettoriI massmedia ci aiutano aguarireLuomo che sa riprodurre ilproprio sapere, il cosiddettouomo di GutenbergUna continua fugaDimissioniDecorazioni per la mensa eallestimentoLintervistaUtenti con una voce semprepi forteAttivit del Club 74Il teatro del Club 74Per divulgare la lettura, la-scolto e la discussioneArteEdvard Munch e il suo UrloLa parola ai nostri lettoriLa mia esperienza inAdorna 3ProsaPensieri della notteLa parola alle stagiares74 giri di Club: appunti diunesperienza di stagePanotticlubAttivit del Club 74Atelier video Club 74 - Rap-porto dattivit 2013-2014PoesieRiceviamo e pubblichiamoMigrazione globaleOliviero Guelli, linventoreTerapia del sorrisoIn memoriaPoesie rapIl Club in...formaResoconto attivit finanziariadel Club 74 - 2014Settimana alcol 2015INSIEME 2Numero 2, 201535691012141617181920212223242627282930333436384244454851Hanno partecipato a questo numero dInsieme:Manolo, Valeria, Ursula, Rio, Alessandra, Tiziana, Enrico, Valentina, Fabio,Maurizio, Lorenzo, Cristina, Mariangela, Luce, Doris ...e molti altri ancora!!!Redazione Insieme, c/o Club 74 - OSC, Via Ag.Maspoli, 6850 Mendrisio - Quartiere CasvegnoTel. +41(0)91 8165793 - Fax +41(0)91 [email protected] - www.club74.chInsiemeai potenti di spostarsi perlasciar loro almeno il so-le come bene pubblico.Ha fatto scandalo in que-sti giorni lerrore del dot-tor Rey, che presso laClinica Santanna ha ad-dirittura asportato i senia una signora che dove-va sottoporsi solo ad unpiccolo intervento di rou-tine. Non possiamo cheessere pienamente soli-dali con questa signorache oltre al danno, risa-lente a un anno fa, hasubito anche le beffe. Di-ce il Caff (26.7.2015):la trasparenza la con-dizione prima perch icittadini possano eserci-tare un diretto controllo,anche attraverso i me-dia, sulle istituzioni e, piin generale, sulle struttu-re e i meccanismi socialie di servizio della realtche li circonda.A nostro modo di vedere,anche se non dovrebbeaccadere, sappiamo chelerrore umano, ma laperversione sta nel fattodi falsificare il rapportooperatorio, di mentire al-la paziente creandole,oltre che inevitabili pro-blemi psicologici, anchedelle ansie maggiori ri-spetto al suo stato di sa-lute, e non da ultimo del-lomertoso silenzio deivertici della Clinica.Il DSS che provvedimen-ti adotter?In primavera il Club74ha contattato e coinvoltolAssociazione Ridereper vivere per animareogni marted pomeriggioil reparto Psicogeriatricodi Casvegno. QuattroClown e il cantautoreMarco Urzi hanno propo-sto tutta una serie di gio-chi e di momenti musica-li finalizzati a stimolare intutti i sensi i nostri anzia-ni, che hanno dimostratodi apprezzare molto que-sti pomeriggi, infatti tro-verete un articolo doveesprimono la loro soddi-sfazione e il benessereprovato durante questiincontri, che auspicanopossano continuare an-che in futuro. Nel prossi-mo numero avremo unresoconto pi dettagliatosia sullAssociazione chesu questa esperienza.Il 7 maggio scorso, in oc-casione del quarantesi-mo, ha avuto luogo, nel-la simpatica cornice del-la Valletta a Casvegno,la cerimonia di premia-zione per i migliori lavoridi tesi SUPSI DSAS re-lativi ai concetti e al mo-dus operandi delClub74, alla presenza dirappresentanti della dire-zione OSC e della SUP-SI e di un folto pubblicoINSIEME 3EditorialeCare lettrici, cari lettori,al momento di andare instampa due sono i tor-mentoni del momento;lestate pi calda da 150anni a questa parte e lescommesse sul greeke-xit dallEuropa. Greci co-me cicale o greci vittimesacrificali degli stati delnord europa? Ai posterilardua sentenza. A noiresta la sgradevole sen-sazione che la maggiorparte della popolazionesia proprio ridotta alla fa-me. Se pensiamo addirit-tura ai migranti, soprav-vissuti miracolosamentea mille peripezie e ap-prodati sulle magnifichee turistiche coste elleni-che, che non vedono lo-ra di abbandonarle perrifugiarsi a nord, la situa-zione deve essere vera-mente catastrofica.Quindi il nostro pensierova a questo martoriatopaese che paradossal-mente la culla dellacultura, della democraziae della filosofia occiden-tale. Questa volta Ulissenon torner da Penelopeche, temiamo, si vende-r ai teutonici in previ-sione dellimminente pia-no di privatizzazione.Forse ai greci non reste-r che fare come Dioge-ne con Alessandro Ma-gno il Macedone e direINSIEME 4casione di solidarizzarecon queste pesone co-noscendole pi da vicinoe ricordando che anchenoi siamo stati un popolodi migranti.Grazie alla preziosa col-laborazione della nostraLin, di Maurizio e deglistagiares, le cene sonosempre state garantite esi sono potuti gustarepiatti tradizionali e speri-mentali, usufruendo an-che del nostro rigogliosoorto. Quasi a conclusione delnostro programma sulbiennio del quarantesi-mo, ci sar la tradiziona-le Festa Campestre Sa-bato 5 settembre.Il tema, come vedetesulla copertina, Ilmondo di Heidi e anchequestanno la manifesta-zione inizier alle 11.00con il pranzo. Il program-ma prevede animazioni,giochi e la presenza dimolti animali.Aspettando di incontrarvinumerosi alla festa, viauguriamo buona fineestate.Tra laltro tra i nostri pro-grammi, oltre al ben notoallestimento della banca-rella analcolica, c ilprogetto di acquistaretutto il necessario per fa-re dei succhi di frutta, incollaborazione coi Labo-ratori protetti CARL, davendere al pubblico uti-lizzando la produzionefruttifera di Casvegno eproponendo quindi dellebevande sane.Malgrado il caldo estivo,il Gruppo musica delmercoled sera ha conti-nuato ad incontrarsi co-involgendo sempre pipersone nonch ungruppo di richiedenti la-silo di Chiasso. Stiamoconstatando che, anchegrazie alla costanza delnostro musicista infer-miere Sandro e del no-stro maestro Gianda,questo momento din-contro con la mediazionedella musica, catalizzaintorno a se persone, siaricoverate che esterne,di tutte le et e condizio-ni sociali. Constatiamosempre pi che la musi-ca unimportante vei-colo di comunicazioneche favorisce la relazio-ne. Il vasto repertorio deidue conduttori permettea tutti di partecipare e diesibirsi, viaggiando an-che a ritroso nei propri ri-cordi.La partecipazione attivadei richiedenti lasilo, ol-tre ad un arricchimentomusicale, anche loc-di simpatizzanti che han-no potuto anche gustarele specialit preparatedai collaboratori di CasaAstra e divertirsi con lamusica trascinante deltrio Los Encuentros. Ri-portiamo il discorso disaluto e la valutazionedei due lavori.Potrete anche leggere ilresoconto sul dibattito:Chi abusa di alcol o dro-ghe deve pagare di ta-sca propria la permanen-za in una cella antisbor-nia o il ricovero inospedale? organizzatodal Club e che ha vistocoinvolti lOnorevole Ma-rina Carobbio da unaparte e lOnorevole Mar-co Romano dallaltra conla moderazione di Clau-dio Carrer, direttore delquindicinale Area. Per quanto riguarda il te-ma della dipendenza daalcol latelier video delClub si sta cimentandonella promettente crea-zione di uno spot di sen-sibilizzazione sullalcoli-smo delle persone an-ziane. Alcuni nostriospiti, anche molto gio-vani, hanno riflettuto ecercato di evidenziare ilruolo dellalcol nelle abi-tudini e la solitudine dimolti dei nostri anziani.Come per altre produzio-ni anche questa potreb-be seguire un iter prope-deutico sia per i nostriospiti che per gli ambitiscolastici.INSIEMEPanotticlub5Int: loccupazione deltempo, se fatta in modoappropriato e aderenteallesigenza della perso-na, aiuta ad aumentarelautostima. Se siete fiac-chi e tristi mi raccoman-do: non rimanete a letto!Mod: mi sembra interes-sante che si siano sotto-lineati due aspetti: dauna parte lesigenza diemergere come perso-ne, dallaltra la condivi-sione con altri.Int: cosa le sembra sipossa migliorare rispettoalle offerte di occupazio-ne del tempo da noi?Mod: questa una do-manda interessante cherivolgerei a tutta lassem-blea. Quindi, cosa nepensate?Int: in diversi periodi del-la mia vita ho frequenta-to vari laboratori protettianche allesterno di Ca-svegno, ma purtropposono sempre state espe-rienze brevi. Mentre alClub e allo SPAMM homantenuto una continui-t perch mi sono senti-ta valorizzata. Vorreichiedere a tutta lassem-blea cosa ne pensa.Int: nei reparti moltodifficile passare il tempo,per me bisogna avere ilcoraggio di uscire e co-noscere i vari spazi di at-tivit.Int: a differenza dei labo-ratori esterni al Club vi una valorizzazione dellapersona, una responsa-bilizzazione e lincontrocon gli altri che ci per-mettono di sostenerci edaiutarci a vicenda. Men-tre allesterno mi sembrache conti quasi soltantola produzione. Un pro-blema a Casvegno quello dellinformazionee quindi vorrei esortaregli operatori a spiegare,stimolare e accompa-gnare i pazienti a fre-quentare le attivit pro-poste.Mod: quindi dice che alClub si viene accolti co-me persone e di comesia importante stimolareil personale ad andare avedere il proprio pazien-te allopera in uno spazioche non sia solo la clini-ca.Int: mi hanno detto di an-dare a lavorare col girel-lo. I giovani vanno fattilavorare, io a 15 anni ti-Limpiego del tempoAssemblea generale del 21 maggio INSIEME 6Tema proposto dal Qua-drifoglio.Moderatore: Dottor Zefi-ro MellacquaSi apre lassemblea in-troducendo il tema sca-turito dalle RIMPP delQuadrifoglio.Mod: sono molto conten-to di essere qui oggi. Hoda poco iniziato il mioimpiego presso lOSCdopo unesperienza di 6anni in Inghilterra dovele attivit socioterapichesono molto importanti evi una stretta connes-sione tra gli aspetti medi-ci psichiatrici e le attivitsociali.Vorrei raccontarvi un pic-colo aneddoto: il primogiorno che ho partecipa-to alla riunione del Se-gretariato del Club sonoarrivato con una mezzo-ra di ritardo che forsesimbolicamente pu rap-presentare una certa dif-ficolt implicita a lasciareil reparto, ma oggi sonomolto contento di mode-rare questo incontro.Int: limpiego del tempo un toccasana perch chiha tempo non aspettitempo: il tempo oro.INSIEMEravo gi il rastrello.Int: Mi interessava quelloche ha detto A. Nei labo-ratori protetti si pone for-se pi laccento sullaproduzione e questo por-ta a riuscire a reinserirele persone nel mondodel lavoro. Mentre la Re-dazione dellAgora unospazio dove le personepossono esprimersi. Perme sono importanti i la-boratori produttivi perchci sono degli individuiche hanno la necessitdi fare dei lavori concreti.Bisogna informare di pii nostri utenti.Int: la prima volta chesono ricoverato qui, an-che se avevo gi sentitoparlare del Club 74, manon pensavo neanchelontanamente che fossecos interessante. Perme stato una partefondamentale della miaterapia. Allinizio sonostato in reparto e quandosono uscito e ho iniziatoa frequentare gli spazi disocioterapia mi si aperto un mondo. Forsebisognerebbe riuscire adinformare maggiormentetutti delle varie attivitproposte.Int: dite delle cose bellis-sime, partecipo alle atti-vit del Club che ha datovoce alla mia voce e miha permesso di affronta-re la mia solitudine e lamia sofferenza. Maadesso vorrei poter con-cludere la mia esperien-za di paziente psichiatri-co perch sono stufo dietichette.Mod: questo un grandeargomento che merita ul-teriori approfondimenti.E opportuno ricordareche la psichiatria fattada persone e da incontritra persone al di l delleetichette. Le diagnosiche usiamo in psichiatrianon vogliono essere del-le etichette da metterealle persone. Spesso so-no degli strumenti perdescrivere esperienzemolto complesse dellavita di qualcuno e che in-vestono aspetti come inostri pensieri, le nostreemozioni e le nostre re-lazioni significative.Int: sono stato etichetta-to, ma penso che un pa-ziente dovrebbe essereinformato sulla sua pato-logia e forse si potrebbeimpiegare il tempo perinsegnare cosa sono levarie malattie. La vitareale fuori e uno a uncerto punto deve stac-carsi e uscire.Int: io lavoro al settima-nale Agor dove in diver-si ci impegniamo molto ascrivere. Stamattina par-lando con alcuni opera-tori di Villa Ortensia hoscoperto che nessunoaveva letto questi articolie allora mi chiedo: perchi facciamo questi sfor-zi?Int: in certi casi non so-lo la malattia che ci con-diziona, ma anche quelloche abbiamo vissuto.Per me ora importantesapere che se ho biso-gno c un operatore chemi pu aiutare e questomi rassicura. La paura una grande fregatura.Int: volevo dire che ilClub un luogo dovechiunque arriva pu pro-porre delle attivit, unluogo dove si sta insie-me. Limpiego del temponon solo lavorare, maanche dove si sta in con-tatto con altre persone.Qualche anno fa ceraun gruppo che si chia-mava Il medico di sstesso ed era un incon-tro molto istruttivo e for-se si potrebbe riprende-re.Int: ringrazio il DottorMellacqua perch nonlavora solo con i medica-menti ma ci aiuta a capi-re e ad andare alla radi-ce dei problemi.7Mod: si detto che strut-turare il tempo tera-peutico, ma bisognereb-be capire perch mai fa-re unattivit di un certotipo una cosa cos be-nefica.Int: la struttura del Clubpermette di esprimersi avari livelli. Gli operatoricercano di coinvolgerci eci aiutano ad esprimerele nostre emozioni.Mod: importante potersviluppare le propriepassioni.Int: siamo tutti diversi masiamo in un sistema col-lettivo che ci dovrebbeaiutare. Ma impiegare iltempo pu essere di-struttivo o chiuderci inuna situazione statica.Oggi ci sono tutta unaserie di innovazioni; lim-portante avere il corag-gio di introdurre dei cam-biamenti e vedere sefunzionano.Int: la vita reale ci portaa una certa et e poi bi-sogna imparare ad ar-rangiarsi. Oggi non cpi la contenzione fisica,ma quella farmacologica.Mod: il tema della con-tenzione (anche quellafarmacologica) credomeriti unaltra assem-blea. Oggi sarebbe inte-INSIEME 8ressante capire come lafarmacologia influisce inmodo vantaggioso esvantaggioso sulla pos-sibilit di impiegare ilproprio tempo.Int: nel fine settimana un po difficile strutturaredelle attivit.Mod: quello che dite molto importante. Credoche il problema di cosafare il sabato e la dome-nica tocchi tutte le perso-ne anche fuori dalla clini-ca.Int: se riesco ad organiz-zarmi il fine settimanariesco a gestirlo meglio.Int: qualsiasi attivit chefacciamo ha bisogno dicompagnia, anche nellepiccole cose. Il fine setti-mana un momentomorto perch molti di noivanno in congedo.Mod: ringrazia per lapartecipazione e per gliinteressanti argomentisollevati e conclude conuna poesia di RobertFrost:RevelationWe make ourselves a placeapartBehind light words that teaseand flout,But oh, the agitated heartTill someone find us reallyout.Tis pity if the case require(or so we say) that in the endWe speak the the literal toinspireThe understanding of afriend.But so with all, from babesthat playAt hide-and-seek to Godafar,So all who hide too wellawayMust speak and tell us wherethey are.(Robert Frost, 1874-1963)RivelazioneFacciamo di noi stessi un posto in disparteDietro parole leggere diprovocazione e ironiaMa quanta agitazione nelcuoreFinch qualcuno davveronon ci trova. un peccato se il caso vuole(o per lo meno cos diciamo)che alla fineparliamo in modo sempliceper suscitarela comprensione diun amico.Ma cos con tutti, daibambini che giocanoa nascondino al Dio lontano,chiunque si nasconda troppobenealla fine deve parlare e dircidove sta.(Robert Frost, 1874-1963)Ad inizio marzo abbiamopreso i contatti con il Li-ceo e abbiamo scopertoche era possibile organiz-zare, in occasione delleloro giornate autogestite,una partita di pallavolopresso il pratone fuori dalLiMe.Una settimana prima del-lincontro abbiamo orga-nizzato e personalizzatole magliette per giocare.Visto che il tema dellagiornata era il Far Westabbiamo deciso di chia-marci Old Club West 74.Ci siamo trovati tutti insie-me alla Valletta alle ore15:30 di marted 21 aprile2015. Il numero dei parte-cipanti era di quindici per-sone accompagnate dacinque educatori e duestagiaires: Valeria, Ivo,Valentina, Ursula, Mauro,Federica e Rosy.Siamo poi partiti facendola strada sulla collina checi ha portati al Liceo.Quando siamo arrivati larete non cera ancora eabbiamo aiutato a mon-tarla.Mentre alcuni di noi sta-vano montando la rete, iragazzi del Liceo ci han-no chiesto di fare dei pal-leggi in cerchio.Quando il campo eraINSIEME 9Partita di pallavolo al Liceo Cantonale di Mendrisio: Old Club West 74 contro i licealiAttivit del Club 74 (Gruppo sport)pronto ci sia-mo divisi nelledue squadre.La nostrasquadra eracapitanata daIvo che ha de-ciso il Team eha organizzatovari cambi inmodo che tuttipotessero gio-care. Tutto iltorneo era arbitrato daMauro che con la suaprecisione ha dato unbuon equilibrio alle parti-te.Non tutti erano disposti agiocare ma erano presen-ti come sostenitori dellasquadra.Ci siamo impegnati tanto,tutti assieme, per fare unbuon gioco.Anche se non stato fa-cile siamo riusciti a ri-spondere bene ai pas-saggi dei liceali che eranomolto allenati.Dopo una partita vinta daloro e una da noi abbia-mo effettuato una pausae ci siamo riposati condelle bevande portate danoi e che abbiamo offertoai ragazzi.Grazie allimpegno deigiocatori e dei nostri tifosilultima partita stata vin-ta da noi. Il torneo si concluso con due vittorieper noi e una per loro.Siamo quindi usciti vinci-tori grazie al contributo eallimpegno di ognuno dinoi. Alla fine ci siamocomplimentati con i nostriavversari e questo statoun bel gesto di solidariete fair-play.Alla fine siamo tornatistanchi ma felici di averpartecipato con i liceali aquesta partita di pallavo-lo.Prima di andare via ab-biamo scattato una foto digruppo tutti insieme, i li-ceali si sono complimen-tati con noi per la bravurae lallenamento.Rientrati in Valletta ci sia-mo scambiati le opinionisulla partita e ci siamosalutati.Luca F. e Federica B.Moderatore: Dr. BollaIl moderatore introduce iltema ricordando la canzo-ne di Giorgio Gaber che cisuggerisce che la libert partecipare, contribuire adun collettivo.Mod: secondo me ci sonodue idee di libert: la pri-ma legata a una visioneun po romantica dellas-senza di barriere e del po-ter fare quello che si vuole,la seconda forse unideapi personale di riuscire aconquistare unautonomiae quindi di poter fare dellescelte.Int: una persona che stamale pu essere libera?Mod: quando siamo in unasituazione di malessereforse le nostre scelte sonocondizionate da questostato.Int: bisogna partecipare senon si sta bene.Int: io avevo tutta la libertche volevo e questo permi ha portato ad autoca-strarmi.Int: sono quiperch volevosalvare unamia amica madopo un pomi tornato ilmio bipolari-smo e alloracontinuavo ascappare nontanto perchavevo pauradella gente,ma dei pen-sieri delle per-sone.Mod: secondovoi quanto ilsenso dellapartecipazio-ne e dellacondivisionepu essere utile?Int: sono malato e qui con-divido con gli altri la miasofferenza. Quando sonosolo per sto male e nonso cosa fare, sento di ave-re qualcosa di marcio den-tro di me.Int: noi siamo delle formi-che che ogni tanto si in-contrano e si scambianodelle informazioni.Int: le persone possonoconvivere con un malesse-re senza necessariamenteINSIEME10Libert partecipazioneTavola rotonda del 26 giugnoINSIEME11essere marci. Mi sembrache qui a Casvegno vi una grande fame di poterpartecipare alla propria cu-ra; questo significa poterdiscutere con i terapeutiper trovare insieme unequilibrio.Int: io ho ereditato la ma-lattia da mio padre.Mod: qui si va a toccare unproblema difficile, nellapresa a carico in CPC visono delle linee guida, maaltra cosa trovarsi facciaa faccia o in un gruppo perscambiare esperienze esostenerci a vicenda.Int: quando scegli sei libe-ro, io sono stata in gradodi scegliere per me stessae uscire dalla tossicodi-pendenza.Int: quando si sceglie chiaro che si possono faredegli errori.Int: tutti noi abbiamo vitediverse e questo un va-lore positivo. Riguardo allaCPC per me importantepotersi incontrare tra medi-co e malato sullo stessopiano per poter costruireun discorso di fiducia.Mod: bisogna essere liberianche di poter chiedereaiuto.Int: noi abbiamo degli in-contri con il medico maforse sono pochi: io in duemesi ho incontrato il miomedico solo due volte.Mod: secondo lei mancanodei momenti di condivisio-ne?Int: in questo mondo sia-mo in tanti per cui la no-stra libert comunque le-gata al rispetto per gli altri.Int: la libert di ognuno ter-mina dove inizia quelladellaltro.Mod: chi pu dire di esse-re veramente libero daipropri condizionamenti edalla propria situazione in-teriore? Bisognerebbe ri-uscire a liberarsi dalle pro-prie schiavit: questo unlavoro lungo ma importan-te e sicuramente interes-sante.Mod: siamo degli animalisociali per cui le sceltepossono essere di condivi-sione.Int: il confronto importan-te. A volte per sono gli al-tri che scelgono per te eallora tutto molto pi diffi-cile.Int: viviamo anche in unasociet molto individualistae quindi sempre pi diffi-cile condividere con gli al-tri.Mod: oggi da un certo pun-to di vista siamo pi liberima anche sempre pi soli.Int: lei ha limpressione diavere poco tempo per in-contrare i suoi pazienti?Mod: certo, a volte mi pia-cerebbe averne di pi.Int: per me questo incontro stato molto interessanteanche se quello della liber-t un tema filosofico mol-to vasto.Int: penso che la libert poter esprimere se stessiin vari modi. Per me sta-to quello di fare leducato-re e per fare questo ho do-vuto comprimere la mia li-bert per arrivare a termi-nare i miei studi; trovomolte analogie con lespe-rienza di un paziente cheviene ricoverato.Int: Sono stata ricoverata dafebbraio a marzo; ho trovatoun gruppo coeso e anche seci sono stati momenti e per-sone di disturbo, il gruppo hafatto da rete e ha permessodi affrontare la situazione.Int: Al Centro Competenzetrovi persone con cui parlaredel tuo problema. Vorrei scri-vere sulle varie forme di al-colismo.Mod: Le popolazioni di per-sone che utilizzano sostanzesono cambiate negli anni.Questo periodo storico ca-ratterizzato dallutilizzo di po-lisostanze. Le dipendenzesono diverse e multiformi, e ilCentro Competenze deveadattarsi alla nuova realt. un momento di transizione edi cambiamento.Int: come fa un normale citta-dino a cautelarsi dalle dro-ghe? Capita che te le metto-no nel caff queste so-stanze si possono controllarenel sangue?Mod: No, perch sono tal-mente tante (ca. dalle 400 al-le 1000 sostanze sintetichenuove allanno) che difficileindividuarle. In ogni caso ca-pita raramente e in contestideterminati che ti mettonosostanze nel bicchiere (es.rave party).Int: non capita praticamentemai che qualcuno mettaqualcosa nel caff. Piuttostola droga offerta per riacca-parrarsi clienti che facevanouso e che magari al momen-to hanno smesso.INSIEME12Tavola rotonda del 10 luglioRiflessioni attornoTema sulle diverse dipen-denze e tutto quello che gra-vita attorno a questa proble-matica.Argomento interessante per-ch coinvolge tutto il quartie-re di Casvegno, spesso acausa dello spaccio.Il Dr. Preve modera la Tavolarotonda Riflessioni attornoalle dipendenze, tema im-portante anche a livello inter-nazionale.Dal punto di vista psichicoquale pu essere limpattotra chi viene qui per disintos-sicarsi e gli episodi di spac-cio nel parco?Cosa pensate rispetto alconfronto con queste aree?Int: Le cose in 2-3 anni sonocambiate molto. Al CentroCompetenze si andava peressere protetti con un per-corso ad hoc. Ora coatti evolontari sono assieme, percui diventa pi difficile. La-stinenza una scelta, quindista a noi decidere.Int: Rispetto allo spaccio cun cambiamento: prima ve-niva gente anche dallester-no, ora non pi.Mod: In Ticino ci sono molticasi di coazione. Al Centrocompetenze la volontariet fondamentale per fare unpercorso, ma chi coattopu diventare volontario. Tut-te le persone che arrivano inreparto hanno il diritto di es-sere informate sulle possibili-t del percorso di cura.Int: cosa pu dirci sulluso difarmaci a base di cannabis?Mod: In Bolivia riguardo allacannabis c la possibilit diuso a livello statale. NegliStati Uniti alcuni la garanti-scono a livello ricreativo, altria livello terapeutico. Neglianni 60-80 la cannabis erapi leggera, oggi chimica-mente trattata e potenzial-mente con un livello di THCpi alto.Int: Il THC lho fumato diver-se volte. Capita a volte cheamplifica il tuo stato danimo.Essendo una droga psicoatti-va pu essere pericolosa. Iosono contrario alla legalizza-zione.Int: Io ho fumato solo unavolta la cannabis, ma sonostata cos male, ma cos ma-le... Ma cos quello che tisuccede?Mod: Dipende dalla persona;ognuno diverso, anche ilrapporto con lambiente ocon altre sostanze diverso.La differenza nelle reazionialle sostanze, dipende dallanostra testa e dai nostri ricet-tori.Int: Vorrei tornare allaspettoterapeutico. Cosa si pu fareconcretamente, per usciredalla dipendenza?Mod: Vi sono pi aspetti:quelli sociali, personali e psi-chiatrici. Oltre ai farmaci importante la rete, il suppor-to. pure importante non ri-entrare in una situazione didifficolt e di ansia che puprovocare craving.Int: Chi dipendente da unasostanza, spesso fatica adaccettare i medicamenti.Mod: C diffidenza rispettoalla psichiatria e agli sbagli ditrattamenti fatti nel passato.La psichiatria ha un limite: selaspirina stata introdottanel 1898, il primo psicofar-maco arrivato solo nel1964.Int: Stiamo indagando dentrodi noi lorigine dei nostri pro-blemi. Difficile riconoscere dise stessi tutte le caratteristi-che che ci contraddistinguo-no. Importanti sono anche lepersone che ci stanno attor-no che a volte ci fanno nota-re aspetti che noi non ricono-sciamo.Int: Per la motivazione ba-silare sentirsi parte di un pro-getto.Mod: ci che cerchiamo difare al Centro Competenze(progetto individualizzato).Importante a questo livello che la socioterapia sia unaparte integrante della tera-pia. La coazione una moti-vazione spenta, va trovatoquel tassello che cambia lasituazione.Int: La motivazione per chiinizia la disintossicazionecon il concetto di autocura:riconoscimento del malesse-re che devessere curato. un concetto reale?Mod: Migliaia di anni fa simangiavano bacche ad altocontenuto di alcool. Non sipu scindere la sostanzadallumanit. Lautoterapia intrinseca allessere umano.Il problema quando si so-stituisce alla cura.Int: Consumo la cannabisperch mi fa stare meglio.Int: Da quando si diventa di-pendenti? Spesso minimiz-ziamo, senza presa di co-scienza. Nel processo di cu-ra il primo passo rendersiconto del problema.Mod: Il primo step parlarnee fare un confronto con unacostruzione di percorso. labase per capire le necessitindividuali.INSIEME13alle dipendenzeINSIEMEterapeutiche inglesi (M. Jo-nes), di psichiatria democra-tica (Basaglia, Gervis, Onga-ro, ecc.) e soprattutto dellapsicoterapia istituzionalefrancese (J. Oury e F. Guat-tary) che aveva nei Club deipazienti il suo strumento pri-vilegiato di lavoro.Da noi, bench ci fosse unaforte influenza dellantipsi-chiatria (Cooper, Laing ecc.),che preconizzava la chiusuradei manicomi, ci si orientverso la democratizzazionedegli istituti e delle cure.In estrema sintesi quindipossiamo dire che lo stru-mento Club 74 (introdottodallanimatore E. Pellandini aseguito delle sue esperienzeprofessionali presso la clini-ca di La Borde del Dr. Oury)divent cos il grimaldelloche permise lapertura deireparti e che modific la con-dizione del paziente da og-getto bisognoso di cure insoggetto attivo e consapevo-le del proprio piano di cure.Pensiamo infatti che possia-mo tutti concordare come inquesti decenni la situazionedella psichiatria sia parec-chio evoluta in un senso pidemocratico e questo, sia-mo convinti, non solo grazieallimpegno dei politici, am-ministratori e degli operatorisul terreno ma anche per illavoro svolto dal Club intesoa dare voce alle persone chequi venivano ricoverate.Casvegno era sinonimo disofferenza e di emarginazio-ne e purtroppo lo ancorama certamente il diritto di cit-tadinanza (che presupponein primis quello della parola,della valorizzazione, il con-cetto partecipativo, il dialogoe laccoglienza della personacon anche quindi la sua pro-blematica) sono radicalmen-te pi rispettati anche se na-turalmente si pu sempre mi-gliorare; come ad esempiosta finalmente succedendocon labbandono della con-tenzione fisica, praticamenteazzerata da alcuni mesi, ri-sultato questo dopo 40 annidi sensibilizzazione che havisto anche il Club in primalinea.Non vogliamo nemmeno di-menticare tutto il lavoro pro-teso ad una sensibilizzazio-ne della popolazione sul ter-ritorio che ha da semprevisto il Club impegnato e at-tuale nel realizzare sinergiecon partner pubblici e/o pri-vati. Iniziative come quella dellaFesta campestre, tradiziona-le appuntamento con la po-polazione; produzione di fil-mati e di spettacoli teatrali,allestimenti di mostre interneed esterne allOSC, organiz-zazione di conferenze, alle-stimento della bancarellaanalcolica alla sagra delluvain collaborazione col Munici-pio di Mendrisio fino alla col-laborazione con diversi ordiniCerimonia consegnaIl Club in... forma14Nellambito dei festeggia-menti del 40esimo delClub74 ha avuto luogo,presso la Valletta a Casve-gno, la cerimonia di premia-zione per i migliori lavori ditesi SUPSI DSAS che si rifa-cevano ai valori e ai principiche il Club porta avanti daanni. La cerimonia si svolta allapresenza delle due vincitrici,della Direttrice medico CPCdottoressa Raffaella Ada Co-lombo e Pascal Fara respon-sabile formazione SUPSI.7 MaggioGentili Signore e cortesi Si-gnori, con grande piacere che viaccogliamo nella sede delClub per questa premiazioneche una delle svariate ini-ziative che nel biennio 2014-15 ha voluto ricordare la na-scita del Club negli anni acavallo del 1974-75.La spinta degli ideali di mag-gior giustizia, di eguaglianzae la ricerca di nuovi valori divita del 68 hanno portatofermenti socioculturali in tuttigli ambiti della societ equindi anche nella nostrarealt psichiatrica pubblica.A quellepoca le correnti cheinfluenzarono la nostra psi-chiatria furono quelle delleesperienze delle comunitINSIEMEdi scuole per avvicinare glistudenti alla conoscenza delnostro mondo e poter riflette-re cercando di superare ipregiudizi.Concetti come laccoglienza,lascolto, la partecipazione aivari progetti, la solidariet ela responsabilizzazione, nonsono solo un valido apportonel percorso terapeutico e ri-abilitativo dellessere pazien-te ma anche valori che ri-guardano il comune cittadi-no.Proprio perch in tutti questianni, in quella che la piat-taforma sociorelazionale delClub si sono incrociati con lanostra comunit in modoproficuo, creativo, propositi-vo e di scambio, le strade e idestini scolastico-professio-nali di numerosi studenti ab-biamo voluto sottolinearelattualit di questi concettiche gli studenti (che rappre-sentano il futuro) siamo sicu-ri, porteranno avanti nei variambiti in cui opereranno.Questo quindi il senso ulti-mo dellistituzione di questopremio Club 74.Ci complimentiamo, quindi,con le due vincitrici e ringra-ziamo tutti i partecipanti. Grazie per lattenzione.Club 74premio Club 7415Valutazione del la-voro di tesi di LauraPizzino PiffarettiLavoro di osservazionedelle attivit creative delClub 74 e proposta didue nuove attivit digruppo.Emerge chiaramente laconvinta adesione dello-peratrice ai valori e aimetodi del Club: la rela-zione orizzontale tramitecompartecipazione, chepermetta di sviluppareun senso di appartenen-za, realmente collettivo.Loperatrice riesce benea distinguere lorizzonta-lit della relazione traoperatori e con gli utenti,dalla relazione puramen-te paritaria, senza ruolidistinti; errore in cui facil-mente si potrebbe cade-re soprattutto alliniziodella propria carriera.Loperatrice si dimostrasensibile al tema dellaresponsabilizzazionedellindividuo, il qualedeve potersi sentire sog-getto attivo del propriocambiamento, anche at-traverso la fiducia e lat-tribuzione di un ruolo, vi-sti come fonti di autoeffi-cacia.La creazione di una mi-cro-societ, per alcunivissuta come una vera epropria famiglia sostituti-va, diventa allenamentoalla relazione interperso-nale in generale.Risulta acquisito anche ilconcetto, molto impor-tante, di esame di realte di motivazione a rien-trare ed integrarsi nellapropria realt e in gene-rale nella societ, sem-pre evitando un approc-cio verticistico, che ri-schierebbe diconfermare paure ed an-gosce legate alla sua ini-doneit nel gestire pro-pria la vita.Loperatrice in questionesi dimostra attenta a vo-ler restare un mezzo,mediante cui la personapu auto affermarsi, sen-za essere eccessiva-mente intrusiva o diretti-va.Si sottolinea inoltre, lim-portanza di costruire perlutente una rete chepossa rafforzare il lavorogi svolto al Club, anchesul territorio.I valori e i principi condi-visi con il Club 74 sonomolti: le decisioni condi-vise con gli utenti, il con-cetto di orizzontalit,lassunzione di respon-sabilit e la distribuzionedi ruoli; la fiducia, la sti-ma e la considerazionereciproca; la condivisio-ne di idee, la partecipa-zione e laccoglienza.Viene data molta impor-tanza inoltre alla libertdi pensiero e di espres-sione valorizzandone ledifferenze.Grazie LauraINSIEME16Solo i pesci morti seguono la correnteValutazione del la-voro di tesi di Mari-nella VetroProposta di atelier di cu-cina per un gruppo diquattro utenti allinternodello spazio abitativo delCPS di Gerra Piano.Si propone un precorsoesperienziale condivisoe partecipato, in cui latti-vit terapeutica possarappresentare un allena-mento alle relazioni in-terpersonali.Nel presente lavoro sisostiene il modello diesperienza partecipativa,incentrata sul rapporto disostegno ed una compe-tenza collaborativa chesia reciproca.Questo concetto risultachiaro proprio nella scel-ta dellattivit proposta,che non il frutto diunimposizione da partedelloperatore bens del-linteresse e dei bisognidegli utenti, data daunanalisi della situazio-ne serale nella mensadellistituto. apprezzabile la rap-presentazione del grup-po come strumento dicrescita professionale in-tendendo sia lequipe dilavoro sia linsieme degliutenti.Unaltro elemento impor-tante lidea dellincon-tro di interessi comuni ela capacit di sapersfruttare allinterno dellarelazione educativa, ipropri interessi e le pro-prie passioni condividen-dole, cos da trasmetterecompetenze ma ancheentusiasmo in una dina-mica di compartecipazio-ne attiva e di responsa-bilizzazione, in cui stimo-lare lutente senzasostituirsi a lui.Tutto ci segue unobiet-tivo importante e difficileche quello dellemanci-pazione del soggetto,evitando di creare mag-giori dipendenze attra-verso una relazionedaiuto troppo intrusiva.Molti dei valori che con-traddistinguono da anni ilmodello del Club 74emergono anche in que-sto lavoro: il concetto diobiettivi condivisi, siacon il gruppo che con larete, la distribuzione deiruoli, il rafforzamento difiducia e del rispetto reci-proci, il concetto di oriz-zontalit inteso comecondivisione di interessie valori piuttosto cheunimposizione dallalto.Condivisione insomma diidee ed intenti, acco-glienza e disponibilit almutuo aiuto cos come lavalorizzazione delle dif-ferenze e la ricerca con-divisa di soluzioni, sonoconcetti presenti in que-sto lavoro.Grazie MarinellaINSIEME17Il Gruppo:Una palestra in cui allenarsi alla relazioneINSIEMEDurante i miei ricoveri, de-vo ammettere che ho fattomolto ricorso ai mass me-dia per uscire dal tunneldella malattia. Quando eroallalta scuola pedagogicaho assistito ad una lezionenella quale spiegavanoche per esempio la televi-sione ci prepara a vivere ilnostro futuro. Rappresentain realt non un mezzopassivo ma qualche cosache ci aiuta a affrontare lanostra realt. In vero nonsolo luso di radio e televi-sione ci aiuta a rimontarela china, ma anche lusoconsapevole di internet cipu aiutare molto. In inter-net e soprattutto su Face-book avevo conosciutodelle ragazze immagine(una certa C.C. e F.C.) lequali mi inviavano delle fo-to molto discinte che pote-vo commentare io dabuon poeta riempivoqueste donne di compli-menti ed esse erano moltocontente per i miei com-menti e mi rispondevano.Queste ragazze virtualimi distraevano dalla mo-notonia e dalloppressionedellospedale e mi face-vano crescere e migliorarela mia salute e quando hocominciato a stare bene leho abbandonate completa-mente orientandomi supersone, alle quali chiede-vo lamicizia, pi serie emeno discinte. Sono perfi-18I mass media ci aiutano a guarireLa parola ai nostri lettoriLocarno e scrivere a tes-tate pi importanti comeLaRegione, il Corriere delTicino e lInformatore delMendrisiotto. Ricordobrevemente che sia il Club74 che i Centri diurni han-no nel loro progetto ter-apeutico di recupero dicreativit e attivit sopitedal disagio psichico anchela redazione di un propriogiornale e vi assicuro chescrivere e raccontarsi haun valore terapeuticonotevole, e lo consiglio achiunque, essendo unat-tivit rilassante, arric-chente e altamente curati-va. Anche gli smartphonecon luso di Youtube, gio-chini e di qualche filmettopossono avere unaltavalenza terapeutica (ven-gono detti anche dott.smartphone). Ricordiamoanche che con i telefoninisi pu guardare Facebook,Internet e la posta elettron-ica. Inoltre luso di Wi-Finei vari locali pubblici sem-plifica notevolmente lusodi PC e telefonini fuoridalle mura domestiche. Ri-cordiamo che luso di que-sta tecnologia permette discaricare dati in granquantit e gratuitamente.Mi pare di aver detto tuttoed adesso buon diverti-mento a tutti con le nuovetecnologie! Enrico Ongarono arrivato a chiederelamicizia a personefamose come la Hunzikere Berlusconi, le quali moltogentilmente me lhannoconcessa. Ho passato oree ore su internet a caricaree scaricare foto e pratica-mente non ho smesso an-cora adesso! Il primo allac-ciamento a Facebook lhofatto a Orselina, quandoero ancora nel Locarnesee lultimo in Villa alta, con ilcomputer della mia caraamica Alessandra. Devoammettere che non tutto andato liscio come lolio equalche problemuccio lhoavuto con i fornitori delservizio Facebook i qualimi hanno ripetutamentebloccato il sito, ma in re-alt erano scaramucce dipoco conto. Un ruolo piattivo ce lho avuto anchiocon i mass media! Non so-lo nel 2011, in accordo conil tutore, mi sono fattoriprendere nella trasmis-sione Storie della Rsi (al-la Tele) ma spesso e vo-lentieri intervenivo conmessaggi SMS e con tele-fonate in diretta a trasmis-sioni della radio dellaSvizzera italiana, di Ra-dio3i, di RTO e Radio fi-ume Ticino. Parlare di mee del mio vissuto a radio etele stato molto liberato-rio e curativo, come scri-vere sul giornale del Club74, del Centro diurno diINSIEME19Se vogliamo comprenderelimportanza che il procedi-mento di stampa ha assuntonella vita moderna, non ba-sta prendere in considerazio-ne soltanto i libri, le riviste e igiornali, infatti, basta guar-darci attorno, per renderciconto della miriade di prodot-ti, che provengono dalle di-verse tecnologie della stam-pa (cartamoneta, manifesti,francobolli, bolli, ecc) Allaparola stampa, secondo lac-cezione comune, si attribui-scono due significati, secon-do il primo, la stampa, ilcomplesso di libri, riviste equotidiani, che sono periodi-camente pubblicati dai varieditori. Il secondo si usa in-vece, per indicare loperazio-ne della stampa, cio quelle-laborazione che permette diricalcare su un foglio di car-ta, innumerevoli volte, quan-to inciso su una matrice, op-portunamente inchiostrata.Gi le antiche civilt meso-potamiche avevano sentitoquesta necessit, tanto checercarono di soddisfarla co-struendo dei rulli di pietracon figure a incavo che roto-lando su pannelli di argillafresca riproducevano innu-merevoli volte i disegni incisi.Di l da questo metodo de-scritto, non ritroviamo nel-lantichit altri tentativi di ri-produzione, tramite com-pressione di matrice. Aconferma di ci, basta ricor-dare che le copie di libri, esi-stenti nel medioevo, eranoottenute per mezzo di copia-tura a mano, eseguita damonaci detti, appunto, ama-nuensi.Nellanno 1000 circa, sindivi-dua, in Cina, colui che si pudefinire il primo tipografo del-la storia, infatti, un fabbro eb-be lidea di prendere deiblocchetti di creta e infine in-collarli a un supporto di le-gno. Tali blocchetti, inchio-strati e compressi su un fo-glio di carta, potevanoriprodurre innumerevoli volteil disegno che vi era inciso. Nella storia dellumanit solopochi avvenimenti costituiva-no un punto di svolta, dovetutto il resto pu essere clas-sificato come prima e dopotali eventi, la peste uno diquesti. Lepidemia, che av-venne nel 1350 circa, cagio-n la morte di un quarto dellapopolazione europea. Un ab-battimento demografico, cheridusse notevolmente la for-za lavoro, anche in quegliambienti definiti tranquilli, co-me il commercio e lartigia-nato. I sopravvissutifurono,in un certo senso, costretti ainventare stratagemmi per ri-sparmiare lavoro manuale.La macchina della stampanacque proprio in quel perio-do, e dopo neanche un seco-lo dalla famosa pestilenza,gli straordinari manoscrittiminiati, diventarono cimeli enello stesso tempo obsoleti.Nel 15 secolo, luso dellastampa a caratteri mobili diGutenberg, rivoluzion il mo-do di comunicare. Se Guten-berg non fosse esistito, moltiscrittori sarebbero stati im-possibilitati a svolgere il loromestiere. Nel 15secolo,scrivere ancora concessoa pochi, infatti, era una pre-rogativa dei monaci ama-nuensi, dei nobili e di queipochi borghesi che avevanoricevuto un istruzione ele-mentare. Anche leggere eraun privilegio riservato a unacerchia stretta. Merito dellastampa fu la diffusione del-lalfabetizzazione. La stampacontribu alleliminazione dierrori dovuti alla trascrizioneamanuense, a un costo ac-cessibile e a una maggiorediffusione del prodotto finito,sul territorio. Lesercizio e ladiffusione della stampa, influsu molti altri ambienti dellasociet, basta pensare, peresempio in Germania, alla ri-forma Luterana, che proba-bilmente non avrebbe potutodiffondersi senza la stampa.La produzione della carta, al-tra meravigliosa invenzione,si adegua sempre di pi al-luso della stampa e si evol-ve man mano che le tecni-che di stampa migliorano nelcorso dei secoli. Il foglio dicarta ferma le parole, con-serva la memoria degli uomi-ni, traghetta la storia delmondo. Alla fine degli anni80 tutto il procedimento con-cernente la stampa subisceuna spinta evoluzionistica,grazie al computer, leradelleditoria elettronica. Lerotative della stampa conti-nueranno ancora a girare,parlare di competizione trastampa tradizionale e virtua-le, a mio avviso un errore,perch internet, la televisio-ne, la radio, la telefonia e lafotografia non sostituisconoma migliorano giorno pergiorno linformazione.Colin van LentheLuomo che sa riprodurre il proprio sapere, il cosiddetto uomo di GutenbergLa parola ai nostri lettoriINSIEMEQuella che oggigiornochiamo la Treno terapia,cio il continuo prenderetreni e bus tutto il giornoserviva in un certo sensoper calmare leuforia dellaquale ero vittima. In realtera un continuo scapparedalla situazione nella qua-le mi trovavo, una fuga pe-renne verso uno stato cheio chiamavo salute e cheera in realt un delirio.Adesso sono molto piequilibrato e se anche ri-fiuto le terapie perch inesse non trovo alcun gio-vamento. Sto piano pianoraggiungendo un equilibriointerno e mi viene voglia difare e di lavorare. Per pri-ma cosa vorrei trovarmiunoccupazione, un qual-che cosa che mi occupi lagiornata, che mi riempa ilvuoto esistenziale che finoad ora riempivo viaggian-do. E chiss che dopo il la-voro non arrivi anche unacompagna con la quale di-videre i miei problemi edare un senso alla mia tri-ste vita. Oggigiorno la miavita povera daffetti e direlazioni sociali. Le mie re-lazioni si limitano a spora-dici ciao e a qualche dis-corsetto. Questa povertdi relazione umana fa dime una persona sola eprofondamente infelice.Spero presto di dare unasvolta a questa situazionee da tenero piccolo germo-glio di trasformarmi in unapianta sana e forte e pro-fondamente radicata. Horicominciato a leggere, co-sa che ha del miracoloso!Il mio primo libro lho presodalla biblioteca del Club74 e si tratta della Co-scienza di Zeno di ItaloSvevo, libro che avevo giletto in giovent. Leggeremi d molto e se anchequesta unevasione, sitratta sicuramente di une-vasione un po pi costrut-tiva che non il viaggio. Il li-bro che sto leggendo miprende molto perch trattadella psicanalisi, cosa cheho praticato sulla mia pel-le. Originale la prima di-gressione sul fumo e sulladescrizione del Padre mor-to in tarda et. Quello cheleggo mi sembra essereuno specchio della mia vi-ta e se mi stanco un po aleggere cerco di diversifi-care questa attivit con lascrittura e non vedo loradi aver finito il libro. Ho an-che pensato di partecipareal concorso letterario del-lAgor e non detto chequestanno ci provi noncerto per vincere qualchepremio, ma per la gloria diparteciparvi. Tutto procedenel medesimo modo nelmondo piccolo di Casve-gno. Il dottore mi ha ribadi-to limportanza di assume-re i medicamenti per livel-lare i cicli dellumore. Miha fatto il paragone delmortaio. Secondo lui co-me tirare su un bersagliocon un mortaio, bisognasempre aggiustare la mira.Ma io qualche obiezionece lavevo. Innanzituttonon vedo perch non-ostante la vita che definireimonacale la quale condu-co debba assumere medi-cine cos pesanti e dai de-vastanti effetti collaterali.Alch il dottore mi ha para-gonato ad un diabetico emi ha detto che secondolui dovr sempre assume-re degli stabilizzatori del-lumore speriamo chenon abbia ragione perchil mio desiderio quello direstare a breve terminesenza farmaci. Inoltre noncapisco perch i miei col-leghi dei casi complessi, iquali trasgrediscono alleregole quotidianamente sitrovino in una situazione disalute migliore della mia,non lo trovo assolutamen-te giusto. Forse sono undebole o forse tutti questianni di malattia mi hannoindebolito, comunque spe-ro di ripigliarmi al pi pre-sto! Che Dio mi assista eguardi gi sperando ungiorno di guarire Per ilmomento continuo a vive-re e a cercare di avere uncomportamento degno delmio stato, poi il resto si ve-dr!Enrico Ongaro20La parola ai nostri lettoriUna continua fugaINSIEMEEccomi alla frutta con il mioricovero. So gi per filo e persegno cosa fare. Trasferir ilmio domicilio a casa Astra, aMendrisio. La nuova strutturalho gi visitata insieme al Dr.Bolla e al nostro caro anima-tore Willy Lubrini. La primaimpressione stata ottima,ed proprio quello che cer-cavo, un terreno fertile daarare facendo del bene. Tor-ner allUsi come uditore, inpi far una formazione co-me facilitatore sociale che mipermetter sia di lavoricchia-re un po al neuro che di stu-diare allUni. Inizia cos perme una nuova vita, fatta disperanza, di impegno, nellapiena salute sia mentale chefisica. Dora in avanti si voltapagina, si dimenticano gli an-ni balordi al Neuro e si per-dona tutto! Come dice il pro-verbio tutto bene ci che fi-nisce bene! Ho grandiprogetti per il futuro. Innanzi-tutto vorrei trovarmi una ra-gazza con cui condividere ilmio fardello esistenziale non-ch i miei problemi che stopiano piano risolvendo. La fi-ne del tunnel si avvicinasempre pi e si intravvede laluce del sole dallaltra parte.Il mio subconscio si sta ri-equilibrando e anche lequili-brio mentale sempre pistabile e la percezione dellarealt pi chiara e limpida. la fine di un incubo duratoquasi trentanni. Non misembra neanche vero diuscire con il minimo di tera-pia e con il massimo dellamia capacit di reazione daun esaurimento che duratocos a lungo. Le cause di uncos lungo periodo di malat-tia sono da attribuire a unasituazione famigliare moltocritica e ad una profonda ecronica immaturit. Ma si sache dalla malattia se ne esceprima o poi e che tutti esco-no dalla depressione. Io nesto uscendo alla grande,nonostante il grave incidenteche mi ha colpito nel 2013.Ma come si impara dalleesperienze positive, bisognaimparare anche da quellenegative, bench siano nefa-ste e distruttive. Perni por-tanti della mia guarigione so-no luniversit, lospedaleneuropsichiatrico, i casi com-plessi, il Dr. Bolla, la dotto-ressa Aletti, le psicologhedelladorna, il bar Apache,labbonamento arcobaleno eil Club 74. Ricordo in parti-colare che il Club 74 mi hapermesso di scrivere e di fa-re attivit risocializzanti e direinserimento nella societ,complementari alle cureclassiche e alla psicoterapia.Luniversit ha dato un sensocompiuto alla mia esistenza,permettendomi di superaremomenti molto difficili. Un al-tro grazie va agli smartphonedei quali ho potuto usufruiree che hanno fatto da tramitee da supporto fra me e larealt circostante. Il bar Apa-che con la famiglia Canavesimi sono stati molto vicini permolti anni e un grande grazieva al mio amico Luigi che miha portato in questo posto.Inoltre il mio animatore Willycon la sua quipe Casi com-plessi mi ha permesso dicrescere e di maturare mol-tissimo anche con la compa-gnia degli altri ragazzi in cu-ra. Il Dr. Bolla stato capacedi ascoltarmi e di instaurareun discorso proficuo e co-struttivo con una terapia cor-retta e ridotta dandomi lapossibilit di venirne fuori picon la mia propria esperien-za che con i farmaci. Inoltrela dottoressa Aletti statamolto gentile a sopportare lemie crisi e miei atteggiamentia volte ribelli e purtroppo unpo sgarbati nei suoi confron-ti. Un altro grazie va alle psi-cologhe Linda Vanetti, Fede-rica Ferrari e Silvia Moltrasioche con i loro colloqui mihanno permesso, con la for-za curativa della parola, diguarire. Labbonamento Ar-cobaleno mi ha aiutato aviaggiare e a stare in compa-gnia di tanta gente. Un gran-de grazie va quindi a tutti co-loro che direttamente o indi-rettamente mi hanno aiutatoa uscire dallinferno nel qualeero piombato e ricordo perconcludere che il bene trion-fa sempre sul male e che lavita vince sempre sulla mor-te.Enrico Ongaro21DimissioniLa parola ai nostri lettoririusciti ad essere sponta-nei e oserei dire anchesinceri nel dare aiuto aicolleghi, nellesporre leproprie sensazioni sottoforma di immagini e so-prattutto tornare per unpo ad essere di nuovobambini.Sono convinto che talesensazione si dovrebbeavere pi spesso e a chiha permesso ci, nonposso dire altro che:GRAZIE DI CUORESIETE FANTASTICI!ElioINSIEMESono stato invitato daglioperatori sociali operantial Club 74, a collaborarenel lavoro per la decora-zione della mensa. Il te-ma era: Il mare.Mi sono recato al Club74 quando i lavori, svoltida pazienti di diverse se-zioni, era gi iniziato.Mi sono trovato subito amio agio, incoraggiatodalla simpatia e la pro-fessionalit degli opera-tori.Lambiente di lavoro eraallegro e il tema erachiaro, ci nonostanteho potuto constatare co-me un adulto si crei deiproblemi a disegnare ocomporre oggetti deco-rativi di per s semplici.Un adulto, pur sapendodi dover creare disegnifantasiosi, tende semprea voler raggiungere laperfezione e la somi-glianza con la realt. Aquesto punto entrano ingioco gli operatori socia-li i quali, oltre a cono-scere le tecniche ade-guate al caso, portanole diverse persone, pro-venienti da diversi re-parti e con disturbi eproblemi diversi, a colla-borare in modo omoge-neo ad un unico progettomantenendo semprelambiente divertente esolare.Vedendo tutte questepersone impegnarsi perraggiungere il risultato ri-chiesto, mi son reso con-to quanto sia difficile tor-nare a ragionare in mo-do semplice e spontaneocome i bambini.Mi chiedo: non siamo noistessi a crearci i proble-mi? Mi rispondo: s!Grazie alla professionali-t degli operatori siamo22Decorazioni per mensa e allestimentoLa parola ai nostri lettoriINSIEMENel 1925, un manifesto diartisti francesi, che si fir-mavano la Revolution sur-realiste, indirizzato ai di-rettori dei manicomi, cosconcludeva: . Domanimattina quando, senza al-cun lessico, tenterete dicomunicare con questi uo-mini, possiate voi ricordaree riconoscere che, nei loroconfronti, avete una solasuperiorit: la forza. Unodei padri della psichiatriafrancese, Ph. Pinel, avevareclamato il diritto per la li-bert dei folli, una libert,tuttavia, concessa in unospazio chiuso, messa nellemani del legislatore e delmedico. Due secoli dopo,dallintuizione di Pinel, re-gole forzate e mortificazio-ni, segnano la vita nei rico-veri. Immaginiamo un uo-mo a cui, insieme allepersone amate, venganotolte la sua casa, le sueabitudini, i suoi abiti, tuttoinfine, letteralmente quan-to possiede. Sar un uomovuoto, ridotto a sofferenzee bisogno, dimentico di di-gnit e discernimento, poi-ch accade facilmente, achi ha perso tutto, di per-dere anche se stesso. Daquesto presupposto, Fran-co Basaglia, inizia a dareuna visione diversa dellamoderna psicanalisi, conuna revisione a posterioridi tutta limpostazione psi-chiatrica. Nate con la fun-zione di custodire e cura-re, scienza e istituzionepsichiatrica, hanno fabbri-cato un malato a loro im-magine e somiglianza, taleda giustificare e garantireinsieme i metodi su cuifondavano la loro azione.Franco Basaglia dimostrche i malati di mente pote-vano essere assistiti in unmodo diverso e nel 1978,in Italia, una legge deter-min la chiusura dei mani-comi. Con il signor Salvini,Direttore dellOrganizza-zione sociopsichiatricacantonale (OSC), abbiamoripercorso le fasi storichedi questo istituto. Nato nel1899, lOspedale neuropsi-chiatrico cantonale (ONC)negli anni 60 organizza iprimi servizi ambulatorialipsichiatrici per minori e peradulti. Con lentrata in vi-gore della Legge sullassi-stenza sociopsichiatrica(LASP), nel 1985, avvieneil pi grande cambiamentostrutturale nella psichiatriapubblica: tutti i servizi, finoallora gestiti autonoma-mente, vengono riuniti inun unico organismo: lOr-ganizzazione sociopsichia-trica cantonale (OSC). Nel1994 la terza fase storica,la scomparsa dellONC ela creazione di due struttu-re separate e ben distintein base al tipo di casistica:la Clinica psichiatrica can-tonale (CPC) e il Centroabitativo, ricreativo e di la-voro (CARL). Ad una sinte-si storica segue sempreuna domanda: il futuro e icambiamenti dellOSC. Ilsignor Salvini ci ha rispo-sto che, in applicazionedella LASP, si continuer averificare una diminuzionedella durata delle degenzemedie in CPC con unapresa a carico dellutenzasempre pi sul territorio,con Servizi a portata dimano degli utenti, per ga-rantire una presa a caricoche copra i bisogni a pi li-velli. Una nuova esperien-za sar quella della presaa carico dei cosiddetti casicomplessi che necessitanodi una cura intensa ed in-dividualizzata: lquipe,per ora presente soltantonel Sottoceneri, avr unanuova sede nel Soprace-neri, per fornire a tutti gliutenti lo stesso accompa-gnamento, a prescinderedalla loro residenza.Un domani, spero in servi-zi che saranno strutturatiper intervenire senza pri-vazioni di affetti e di digni-t, restituendo, a chi soffredi certe patologie, quellu-manit che per tanto tem-po stata disattesa. Mipiace concludere questoarticolo con una frase lettatempo fa: Il folle non undiverso, diverso il suomodo di pensare.!"#$% '(% )*%+,*23Utenti con una voce sempre pi forteLintervistaINSIEMEVenerd 12 giugno, si tenuto in Salone, il teatrodel Club 74 dal titolo Si-gnor Jones. Questa pi-ce stata tratta dal libroLa fattoria degli animalidi George Orwell, dovegli animali si ribellano alpadrone (in special mo-do i maiali) e prendono ilpotere. La pice eramolto ricca di battute esketch alternati e sem-bravano proprio comedei fuochi dartificio. Unfolto pubblico faceva dacornice e animava il tut-to con un sentito tifo.Lambiente era molto al-legro e sembrava unagradita festa. Gli attoricomunicavano alla pla-tea una grande gioia euna grande passione inquello che facevano e ilpubblico rispondeva conmotti e cori. Originali pu-re i costumi utilizzati, e iltipico naso rosa damaiale che rendeva iltutto pi verosimile. Eraproprio un gran bel ve-dere e devo ammettereche personalmente misono divertito ed entu-siasmato molto. La piceera molto azzeccata emetaforicamente parlan-do, la ribellione al padro-ne da parte degli animalisi poteva interpretare co-me la ribellione degliutenti alla nostra istitu-zione. Tutto si svolto inmodo pacifico e senzaincidenti. Questo appun-tamento era un eventoveramente speciale pertutto il nostro Club 74 eManolo si aggirava per ilteatro con cineprese emacchina fotografica percogliere lattimo fuggente24Attivit del Club 74Il teatro del Club 74di questo grazioso even-to. Gli attori erano siautenti che animatori delClub 74. Questi appun-tamenti devono assolu-tamente essere promos-si e appoggiati non solodal Club 74 ma da tuttolospedale perch pro-ducono sano diverti-mento, complementarealle cure classiche esenza effetti collaterali.Ricordiamo che il Club74 organizza tali eventia scopo curativo e riso-cializzante con un preci-so progetto di rivaluta-zione delle potenzialitsopite dal disagio psichi-co, mettendole in rilievoe dando smalto e coloread unesistenza purtrop-po un po grigia, piatta emonotona che c neinostri reparti. Un graziedunque sentito al nostroclub dei pazienti che unavolta in pi ha saputoancora dare il massimodi se stesso. Grazie dun-que a tutti, attori e pub-blico per questo grazio-so, animato, festoso escoppiettante spettacolo!Enrico OngaroINSIEME 25INSIEMENellambito del gruppo diparola Libro Libero sonostati creati due eventi cul-turali in cui abbiamo invita-to, in due momenti diversi,due scrittori, Amilca Ismaele Pasquale Demurtas, apresentare i loro libri.Amilca Ismael nata aLoureno Marques, attualeMaputo, in Mozambico edal 1986 cittadina italia-na per matrimonio.Nel 2008 segna il suoesordio in campo letterariocon il romanzo La casadei ricordi, nel 2010 pub-blica il secondo romanzoIl racconto di Nadia e nel2014 pubblica il terzo ro-manzo Effimera libert.Lautrice ha collezionatointerviste su molte testategiornalistiche e radiofoni-che a livello nazionale einternazionale e diverseapparizioni televisive. stata ospite di Licia Colsu RAI 3 nel corso del pro-gramma Alle falde del Kili-mangiaro. I romanzi sonostati consigliati da MariaGrazia Capulli nella rubri-ca Achab libri TG2 e daVladimir Luxuria alla Fieradel libro di Torino e Roma.Nel 2010 a Catania vince ilpremio letterario DonnaSemplicemente Donnanellambito della giornatamondiale contro la violen-za sulle donne.Nello stesso anno ricevedallUniversit della Pacenella Svizzera italiana ilpremio internazionaleDonna dellanno Per im-pegno Sociale e nel 2011a Napoli vince il premioper i Diritti Umani.Nel 2012 riceve a Milano ilGran Riconoscimento eMerito della Giuria al pre-mio internazionale di Poe-sie e Narrativa Lintegra-zione culturale attraversola lettura.Amilca con il suo libro ciha condotto allinterno diun viaggio che parte dalMozambico per il Portogal-lo e lItalia.Il racconto di Nadia ciha accompagnato in Afri-ca. Riprendiamo le paroledi Amilca: Lafrica una ter-ra piena di contraddizioni,nella quale sintreccianomolte culture, araba, euro-pea, indiana e molte altreancora. Il libro racconta didonne, della loro forza edel loro silenzio; dellemi-grazione dalla propria ter-ra; della storia di un pae-se, il Mozambico, che halottato per raggiungere lalibert e lindipendenza;dellimpronta delloralit,della cosiddetta letteratu-ra della memoria nellin-treccio dei racconti.Pasquale Demurtas natoe cresciuto in Sardegna, inun piccolo grande paese,Ploaghe. Laureato inscienze politiche, attual-mente ricopre la carica diconsigliere comunale. Inpassato stato Assessorealla cultura.Pasquale, con il suo libroLa magia di un uomo buo-no, Thiu Giarrette anime, edemoni, ci ha portato inun clima di fantasia e nar-razione, dove prevalgono ildono del racconto e lin-canto dellascolto, narran-doci quelle storie che era-no raccontate davanti alcamino o, come si usa inSardegna, seduti al fresconelle sere destate.Riportiamo un pezzo del li-bro che cita: Il piccolocentro logudorese di Ploa-ghe, legatissimo per tradi-zione alla chiesa, alla qua-le ha sempre riconosciutoil pieno controllo della sfe-ra del soprannaturale, nonrisulta nonostante ci im-mune alla superstizione eal richiamo atavico dellamagia popolare.Lobiettivo quello di pro-muovere la lettura, discu-tere e condividere semprenellottica della partecipa-zione.Valentina26Attivit del Club 74Per divulgare la lettura, lascoltoe la discussioneINSIEMEIl 12 dicembre 1863 nasceun pittore norvegese, Munch. stato anche simbolista, in-cisore e un importante pre-cursore dellarte espressioni-sta. Tra le sue opere ne Ilfregio della vita, dove esplo-ra i temi di vita, amore, pau-ra, malinconia e ansia, clUrlo, probabilmente la suaopera pi conosciuta. Edvard il pittore dellangoscia:lombra della morte lo ac-compagner lungo larco del-la sua intera esistenza. Pur-troppo gli muore la madre ingiovane et, adolescente as-siste alla morte della giovanesorella logorata dalla tuber-colosi; questo aumenter lasua sensibilit nervosa e neinfluenzer gi i primi quadri.Il grande Munch alla sua pri-ma mostra parigina scanda-lizza lintera opinione pubbli-ca da un lato, dallaltro attiracomunque una piccola fran-gia di giovani artisti.Quando mor di polmonite,nel 1944, lasci tutti i suoibeni e le sue opere al muni-cipio della capitale. Oslo nel1963, in occasione del cen-tenario della nascita, gli dedi-ca un apposito museo:il Museo Munch, che sitrova nel quartiere diTyen. LUrlo un ce-lebre dipinto dellartista,su cartone con olio,tempera e pastello. Nesono state fatte quattroversioni; quella colloca-ta alla Nasjonalgallerietdi Oslo ha le dimensionidi 83.5 x 66 centimetri.Lopera simbolo del-langoscia, dello smarri-mento e dellinquietudine.Mentre si trovava a passeg-giare con degli amici, pressoun punto panoramico chia-mato Ekeberg a Oslo, il suoanimo venne pervaso dal ter-rore e da un attacco di pani-co. In quel momento, cosdisse: Il cielo si tinse allim-provviso di rosso sangue esentivo che un grande urloinfinito pervadeva la natura.Nel quadro la bocca spalan-cata sembra emettere suoniche sconvolgono il paesag-gio, con delle linee curve, manon la strada, unica consi-gliera e amica delluomo.Lassociazione delle lineeondulate con le linee diago-nali crea un senso di dinami-cit che provoca tensionenellosservatore. La luce delquadro contribuisce a farscaturire un senso del dram-ma della natura poich con-ferisce il senso dellimmedia-tezza. Luomo che urla solita-rio sul ponte perde ogniforma umana, diventa predadel suo stesso sentimento,serpentiforme, quasi senzasceletro, privo di capelli, de-forme. Qui, Munch parla del-limpotenza delluomo difronte alla supremazia dellanatura, dello sgomento dellafollia, dinanzi alla quale sia-mo piccoli ed inequivocabil-mente soli.Nel quadro Munch dipinge lenuvole come se fossero cari-che di sangue e decide cosdi far urlare i colori. Tale vi-sione non va solo letta sulpiano introspettivo, poichpu essere stato in parte unfenomeno naturale realmen-te accaduto a causa delleru-zione vulcanica del Krakatoai cui effetti di luce sono stativisibili sino in Norvegia. Lar-te un mezzo con cui si pos-sono esprimere le proprieemozioni ed espiare i propridolori. Lo stesso Munch dicedi avere sempre avuto unasalute fragile e ammette:Col tempo, la vodka e lac-quavite non mi hanno aiuta-to!. Munch non era pazzo,ma pi probabilmente affettoda attacchi di panico cherendono lindividuo totalmen-te spaesato e confuso.Nonostante i suoi problemi disalute, Edvard ha lasciato ilsegno nella storia e qui siriconoscono i grandi perso-naggi. Stranamente i grandipersonaggi hanno tutti avutoproblemi di salute qui mipiace pensare che anche noisiamo dei grandi personaggida conoscere e da scoprire!Cri 27ArteEdvard Munch e il suo UrloINSIEMEAllinizio sono arrivatonel reparto accompagna-to dai miei genitori e unadottoressa.Nel colloquio abbiamoparlato delle mie difficol-t a socializzare.Sono stato ricoverato vo-lontaria-mente inuna came-ra allAdor-na 3.Allarrivoero un poagitato per-ch era lasecondavolta chevenivo rico-verato.Pi inavanti misono senti-to meglio esono statotrasferito inuna came-ra doppia con un compa-gno.Questa cosa mi ha fattopiacere perch non eropi solo.Allinizio non conoscevomolto lambiente perdopo, di giorno in giornoe con un po di difficolta socializzare, sono ri-uscito a stare meglio.Il fatto di venire in ergo-terapia e uscire fuori dalreparto mi ha fatto moltobene alla salute e sonomolto migliorato sotto la-spetto della socializza-zione.Adesso mi sento pi si-curo in me stesso e ri-esco a fare il percorsodal reparto alla sociote-rapia anche da solomentre prima avevo del-le difficolt.Ho imparato diversi lavo-ri manuali in ergoterapiacome il decoupage, il fel-tro, il vimini, lagenda eho partecipato anche adei tornei sportivi di pal-lavolo contro una squa-dra di liceali. Mi ha fattomolto piacere frequenta-re queste attivit perchmi ha fatto bene in gene-rale.Al momento non sonopi in clinica ma frequen-to le attivit tre giorni asettimana.Questa cosa mi sta fa-cendobeneperchrimangoa con-tattocon lepersonedel re-parto edellasociote-rapia.Ho unattivitche miportafuori ca-sa ed una co-sa positiva avere un atti-vit che mi gratifica gior-nalmente a livello di rela-zioni sociali.Il mio desiderio futuro di riuscire a lavorare inambito protetto nel cam-po dellinformatica. Rin-grazio tutto il Club 74per queste belle coseche sono riuscito a faree ad imparare.Luca28La parola ai nostri lettoriLa mia esperienza in Adorna 3Eccomi qua, il tutto tace.Il buio della stanza ridiventa la stessa lugubre atmosfera delle nottipassate.Gli occhi socchiusi verso limmenso, ed il suo immenso ammirante delmondo.Quel mondo difficile, forse fin troppo per un ragazzo.Quel mondo cos aperto ma ancora sconosciuto.Quel mondo cambiante di colori dal come gli occhi lo guardano.Eccomi qua, stessa notte, stessi pensieri, stesse domande.Dallo spiegarsi al cosa sia la vita, al capire come essa possa pren-derti tra le tue braccia,La finestra socchiusa solleva la frescura portante del suo vento.Lammirar delle stelle cos lontane contemplano luguaglianza di co-me una normalit lo possa essere.Forse questa notte, forse solo questa, forse future, ancora vige ilnulla sapere.Solo una sonora dolce leggerezza di una musica vigila nellaria.Gli strumenti, inusuali:Un battito di un cuoreIl fruscio di unanimaIl profumo del respiro.Il tutto accompagnato da un amore immerso in mare.Nulla sapiente della sua immensit, della sua voracit, ci sinvoglianel sapere se questo cosiddetto amore sar in grado di superarlo, tra-volgerlo, tramontarlo con la sua poesia, od affogher tra le sue im-mense acque.Ma come ogni cosa, questo lento sospirar nel profondo ignoto, quel che ci fa vivere.Ignazitto KevinINSIEME29ProsaINSIEMESiamo due studentessedella Supsi DEASS in La-voro Sociale ed abbiamosvolto il nostro ultimo sta-ge prima di diventare edu-catrici, presso il Servizio diSocioterapia dellOrganiz-zazione SociopsichiatricaCantonale; e avendo rag-giunto la fine della nostraesperienza di pratica pro-fessionale, abbiamo deci-so di lasciare una testimo-nianza per il secondo nu-mero dellInsieme 2015. Inuna fredda mattina di gen-naio, oltrepassata la sogliadellaccogliente Valletta,ad attenderci cera unarealt che mai prima doraavevamo incontrato in unposto di lavoro: genteovunque apparentementein un ambiente disordina-to. Inizialmente abbiamoquindi esplorato i vari spa-zi cercando di capire inche senso girava il mondoda queste parti ed abbia-mo scoperto la moltitudinedi attivit e possibilit cheil luogo offre. Ci che ci hasorprese che a primo im-patto non possibile rico-noscere i ruoli che le per-sone presenti ricoprono, inquanto nessuno indossaun cartellino (come inveceavviene solitamente in al-tre realt socio-sanitarie):chi ergoterapista? Chieducatore? Chi animato-re? E chi ancora pazien-te/utente? La ricchezza diquesto servizio risiede pro-prio nellorizzontalit chevige al suo interno; tutte lepersone possiedono il me-desimo diritto di parola, li-bert, rispetto, ascoltoeciascuno libero di poterportare le sue idee o pro-poste. Tutto ci permes-so grazie allo strumentodel Club terapeutico, ba-sato sul modello della Psi-coterapia Istituzionalefrancese (introdotto daJean Oury presso la Clini-ca francese La Borde),che il servizio utilizza al fi-ne di agganciare le perso-ne presenti nel Parco diCasvegno con lintento direcuperare le proprie ca-pacit e tendere progressi-vamente allautonomia eallautodeterminazione.Per queste ragioni il Club74 viene definito un ac-chiappaoccasioni, poichtutti sono liberi di parteci-pare e dare qualsiasi tipodi contributo. Le attivitche il Club propone posso-no essere suddivise inquattro filoni: espressivomanuale, espressivo ver-bale, espressivo corporeoed espressivo musicale. Alnostro arrivo ci stato rife-rito che se avessimo desi-derato, avremmo potutoproporre e gestire attivit anostro piacimento, facen-do capo soprattutto allenostre capacit e alle no-stre passioni.Sul momen-to eravamo sorprese diquesta libert, poich nellenostre precedenti espe-rienze di stage, non ci mai stata data autonomiain modo cos repentino. Al-la ricerca di un nostro spa-zio in cui agire, ci siamo finda subito imbattute nelgruppo cucina, al qualeabbiamo conferito uniden-tit creata da noi. Ogni30La parola alle stagiares74 GIRI DI CLUB: appuntiINSIEMEgioved mattina ci siamorecate con un gruppo dipersone a fare la spesa eci siamo poi dilettate, non-ostante evidenti lacune cu-linarie, nella preparazionedel piatto principale e deldessert. Abbiamo cercatodi proporre menu variegatie cucine di diverse culture(cinese, messicano, ),approfittando delle compe-tenze delle persone che ciaiutavano. Avendo la pos-sibilit di invitare degliospiti abbiamo instauratobuoni rapporti con i colle-ghi della legatoria e del-lassemblaggio grazie allapresenza di due compagnidi classe che svolgevanolo stage nei due ambiti. Ilpranzo sempre stato ap-prezzato da tutti i com-mensali ed ha registratounaffluenza di circa trentapersone ogni volta. Dato ilbuon riscontro di tale attivi-t, abbiamo deciso di oc-cuparci anche della prepa-razione della cena offertain occasione del gruppomusica di mercoled sera,momento in cui ci siamodilettate, in particolare Ro-si con la tromba, anchenellambito della musica.Casualmente ci siamoinoltre imbattute nella ri-strutturazione della Biblio-teca del Club e su richie-sta di Doris, che si occupadella rubrica dellInsieme,Topo di Biblioteca, abbia-mo riposto in ordine alfa-betico e catalogato tutti i li-bri presenti nella stessa.Tutto ci stato possibileanche grazie allaiuto e al-la partecipazione di diver-se persone che frequenta-no il Club. Sfruttando leconoscenze che Federicapossiede presso il LiceoCantonale di Mendrisio,abbiamo organizzato inoccasione delle loro gior-nate autogestite una parti-ta di pallavolo con gli stu-denti. stata unoccasioneche ha visto tutti molto im-pegnati sia nella prepara-zione (allenamento, crea-zione delle divise,) chenel gioco stesso. Potretetrovare in questo numerolintera narrazione del po-meriggio. Per quanto con-cerne invece le attivit de-gli atelier creativi, approfit-tando di unesperienzacomune svolta presso unLaboratorio protetto che sioccupa della lavorazionedel feltro, abbiamo decisodi proporre questattivitche ha riscosso un buonsuccesso e ha permessoalle persone di trarre sod-disfazione dai vari oggettida loro creati: borse, colla-ne, portachiavi, porta tele-fono,In generale pos-siamo dire che entrambeci siamo messe in giococercando di cogliere il pipossibile le occasioni offer-te da questo stage supe-rando anche i nostri timorie buttandoci anche negliambiti in cui eravamo me-no forti: Rosi si cimenta-ta nella recitazione parteci-pando sia al gruppo tea-tro che alla realizzazionedi un fotoromanzo, mentreFederica, poco sportiva,ha cercato di partecipareattivamente al grupposport(sul quale finita an-che a redigere il suo lavo-ro di tesi) e ha preso parteal Gruppo pilates.Tutto quanto abbiamoscritto nellarticolo statopossibile grazie alla fiduciache ci stata data da tuttele persone che in questimesi hanno frequentato ilservizio, che ancor primadi noi hanno creduto nellenostre possibilit e nelleattivit che abbiamo pro-posto. Ci ha fatto s cheper noi fosse un piacereimmenso conoscerle, poi-ch la loro accoglienza ciha permesso di integrarciin un ambiente di stagenon del tutto semplice. quindi doveroso dire cheporteremo per sempre nelcuore questa esperienzache a livello umano ci hadato molto e ci ha inse-gnato quanto in fondo nonsiamo poi tutti cos diversi.Ringraziamo infine tuttalquipe della socioterapiache ci ha accordato fidu-cia, sostenuto ogni nostraproposta e appoggiato inquesto percorso di stage.Un abbraccio Rosi Bauert e Fede Butti31di unesperienza di stageINSIEME 32Biblioteca Club 74libri da leggeresapere poterevolere conoscereUn ringraziamentoalla bibliotecaria Doris Biondaai suoi collaboratorisiete nei nostri cuori la scrittura unondaCome il mareche mosso dal ventocomporre mi aiutaad esprimere quello che sentoUn invito calorosoalla letturabiblioteca Club 74luogo di culturaSalutiamo infinechi finisce lo stage prossimamenteRocio e Federicavi terremo a mente e ci mancherete immensamenteAuguri per gli studied una serena carrierasincera la vostra attitudinese non mi credete chiedete a chi cera!Club 74 luogo di contattotra malato e sanoo solo chi un po stranoFabioINSIEME 33PanotticlubINSIEMEIl nostro Atelier video, nellasua forma attuale, attivodal 2008, anche se neglianni e decenni addietroerano gi stati realizzati,nellambito delle attivitproposte dal Club 74, di-versi video nonch un lun-gometraggio (Grazie, stogi meglio del 2001) conla regia di Danilo Catti.Il gruppo attuale si costi-tuito sulla base del proget-to di creare un cortome-traggio (Contaminazione)da presentare nellambitodella mostra di Art brut or-ganizzata dal Club 74 nel-lo stabile Suglio dellUBSdi Manno.LArt brut un concetto co-niato dallartista Jean Du-buffet (1901-1985) per in-dicare larte praticata dapersone che, per una ra-gione qualunque, sonosfuggite al condizionamen-to culturale e al conformi-smo sociale: solitari, di-sadattati, pazienti di ospe-dali psichiatrici, detenuti,emarginati di ogni tipo.Questi autori produconoper loro stessi, al di fuoridei circuiti ufficiali (scuo-le, gallerie, musei, ecc.)delle opere che scaturisco-no dal proprio fondo; in talsenso abbiamo deciso dicimentarci nella settimaarte e ha cos preso il viala nostra avventura.La mediazione artisticasvolge la funzione di cu-34Attivit del Club 74ATELIER VIDEO CLUB 74allo sviluppo della comuni-cazione visiva e che ope-rano nei campi dellidea-zione, produzione e post-produzione di operefilmiche, audiovisive e cul-turali, ponendo al centrodella loro attivit lorganiz-zazione e la realizzazionedi corsi di formazione e diinterventi in campo socia-le. Laspetto dellintegra-zione fra transmedialit esocialit caratterizza e dif-ferenzia la REC rispetto adaltre societ che si occu-pano di audiovisivo sul no-stro territorio.Il Laboratorio ha visto lapartecipazione di una doz-zina di persone a tre gior-nate di teoria sullimmagi-ne filmica, durante le quali pure stato collettivamen-te ideato e scritto il corto-metraggio Sognare vera-mente.Successivamente tre gior-nate di riprese hanno vistocoinvolte anche molte altrepersone nei vari ruoli dellatroupe. Nel 2014 sono sta-te poi promosse altre tregiornate presso la sededella REC a Lugano perun corso di montaggio du-rante il quale stato ulti-mato il film.A questa attivit hannopartecipato con particolareinteresse diversi ragazzi ri-coverati presso il Centro dicompetenza per le dipen-scinetto relazionale checrea occasioni di contattoautentico strutturate in for-ma triangolare: io, tu e ilprodotto delle nostre azio-ni. Tramite la mediazioneartistica, si ha la possibilitdi mettere in contatto unapersona o un gruppo conle proprie risorse creative,permettendogli di lasciarenel mondo in modo consa-pevole qualcosa di profon-damente proprio.Nel corso degli anni abbia-mo realizzato diversi corto-metraggi e documentariche abbiamo presentatosia allinterno dellOrganiz-zazione sociopsichiatricacantonale che in occasio-ne di convegni, di altremostre, degli eventi orga-nizzati da Tikin (www.tiki-no.ch), e di festival cine-matografici, conseguendoanche alcuni premi.Nel 2013 abbiamo ritenutoopportuno ampliare le co-noscenze tecniche e au-mentare la consapevolez-za dei partecipanti allAte-lier video, o delle personeinteressate a questa attivi-t, tramite un Laboratoriosui linguaggi del cinema edellaudiovisivo condottoda professionisti del setto-re audiovisivo.Per realizzare ci abbiamocoinvolto la REC, un grup-po di professionisti attentiINSIEMEdenze della CPC, per pro-blemi legati alla dipenden-za da alcol e/o da altre so-stanze. Il lavoro con le immagini focale: permette di inserirenella relazione daiuto ladimensione percettiva, chepredispone al confrontocon la propria esistenza econ la modalit di condur-la. Nella misura in cui lim-magine narrativamenteed espressivamente effica-ce, pu attivare nella per-sona vissuti molto intensi.La grande ricchezza dellu-so delle immagini risiedenel fatto di essere evoca-tori esistenziali: il loro uti-lizzo nella relazione daiutopermette di modificare effi-cacemente la narrazionecon la quale la personatraduce e comunica a sestesso e agli altri il suomodo di esistere, nella mi-sura in cui consente diesplorare nuove possibilitnarrative e, dunque, esi-stenziali.Sognare veramente nar-ra la vicenda di un giovanededito a una vita smodata,dettata dallabuso di alcole sostanze, pratiche bru-scamente interrotte da unincidente che lo porter adaffrontare un percorso te-rapeutico durante il quale ilconfronto con il proprio al-ter ego e con altre figure35che incontrer, lo porte-ranno a una rimessa indiscussione della propriavita e alla scoperta di unapassione da sviluppare equindi a una possibilit diredenzione.Il tema trattato, propostoproprio dai ragazzi portato-ri di tali problematiche, hapermesso ai partecipanti alprogetto di confrontarsisulle proprie esperienze,oggettivandole tramite lanarrazione e concedendo-si di dare, a se stessi eagli altri, un messaggio disperanza.La riflessione collettiva chescaturisce dal gruppo didiscussione favorisce losviluppo della consapevo-lezza e della capacit di ri-conoscere le proprie risor-se, in un clima di condivi-sione agevolato dallospirito di gruppo e dallacompartecipazione.La componente del senti-mento di appartenenzagrazie alladesione a unprogetto comune di fon-damentale importanza, ed favorita da unattivit diquesto tipo grazie alla suaricchezza sia dal punto divista concettuale che prag-matico. Un film infatti unprodotto quindi un risul-tato concreto dello sforzoindividuale e collettivo frutto di un lavoro di qui-pe, quindi di un gruppo dicui si pu far parte concompetenze diverse madove lapporto di ognuno unico e prezioso. Un film poi un prodotto artistico, ein quanto tale veicolo di uncontenuto, di emozioni e diun messaggio. Un film inoltre un prodotto di facilediffusione, il che moltiplicale possibilit di confronto edi gratificazione per il pro-prio impegno.Nel corso del 2014 abbia-mo realizzato pure il corto-metraggio dal titolo Fracarte e lattine spuntano ifiori. Renato: 30 anni nelparco di Casvegno, un tri-buto a un personaggio sto-rico della nostra comunit,che dopo quasi 30 anni alservizio della pulizia delnostro parco, andato inpensione.Il senso di questo lavoro quello di riscoprire il valoredel senso di appartenen-za, di ritualizzare il salutoa qualcuno che parte e direndere omaggio al lavoroe alla dedizione di un per-sonaggio che, con la suapresenza caratteristica egoliardica, si fatto cono-scere e voler bene da tuttigli operatori, utenti e visita-tori che hanno avuto mododi incontrarlo.Ursula RampoldiServizio di socioterapia OSCRapporto dattivit 2013-2014INSIEME domenica: una domenica estivaDi primo mattino,seguita dal micio fedeleraggiungo lortoin cui germogliano tante forme di vita.Il mio sguardo si perde nellorizzonteoltre le coltivazioni di grano,oltre gli alberi le cui fogliesono di un verde tenero.Seguo, sognante, il volo degli uccelli:sono allodole, ghiandaie, merli, passeri,verdoni.Guarda campo sorvegliasorridente e attento il futuro raccoltoposto com al centro dellorto.Simpatico e colorato assume sembianze umane.Mi consente di tornarealla gioia fatta di piccole cosee allo stuporedella mia prima infanzia.Grazie ad Antonio Rosae a tutti i carissimi amici!Alessandra36PoesieCasvegno: Guarda campoLe onde mi travolgono, portano il mio corpo alla deriva, lontana da te Vengo trasportata sempre pi a fondo, il dolore che mi paralizza Sento che dal fondo del mare Lei mi sta chiamando,forse arrivata la mia ora. Sogni scuri come il cielo in tempesta, pronti ad inghiottirmi appena chiudo gli occhi. Sono come granelli di sabbia, portati via dal vento, soli e dispersi nelloceano infinito.In bilico tra due mondi, sul precipizio, basterebbe un soffio, il confine sottile.Lascio che sia il vento che scelga per me, sia che mi spinga da una parte,sia che mi spinga dallaltra sono pronta Ormai mi indifferente. Parole taglienti, mi si conficcano nel cuore,va in mille pezzi che si perdono, ogni pezzo una parte di me che se ne va, fin che non rimarr pi niente. In pace allora potr riposare. MartinaINSIEME37PoesieDal termine globale voglia-mo partire, termine utilizzatoper indicare unattivit ounazione che interessa luni-versale, il globo che sta permondo intero.Nasce cos lidea di realizza-re unarticolo comune, cheracchiuda idee e pensiericondivisi che ci hanno porta-to a discutere e confrontarcirispetto alla migrazione.Cos in questo scritto c ilcontributodi quattro perso-ne che hanno dato libero sfo-go alla loro creativit di scrit-tura e pittorica: Fabio, Gusta-vo, Tony e Valentina. Succedeva sempre che aun certo punto uno alzava latesta... e la vedeva. unacosa difficile da capire. Vo-glio dire... Ci stavamo in pidi mille, su quella nave traricconi in viaggio, e migranti,e gente strana e noi. Eppurecera sempre uno, uno chestava mangiando, o passeg-giando, semplicemente, sulponte. Magari era l che sistava aggiustando i pantalo-ni. Alzava la testa un attimo,buttava un occhio verso ilmare... e la vedeva. Allora siinchiodava, l dovera, glipartiva il cuore a mille, esempre, tutte le maledettevolte, giuro, sempre, si gira-va verso di noi, verso la na-ve, verso tutti e gridava (pia-no e lentamente): lAmerica.Poi rimaneva li, immobile co-me se avesse dovuto entrarein una fotografia, con la fac-cia diuno che laveva fattalui, LAmerica.Inizia cosi Novecento diAlessandro Baricco e questo un testo teatrale, un mono-logo sul quale stato anchefatto un film, non la realt.O forse s, lo era e lo ? Lasciare la propria casa, lapropria terra, la propria fami-glia, lasciare tutto quello chefino a quel momento ci ap-partenuto, ci ha accompa-gnato e fiorito. Avere il co-raggio di andarsene, di ab-bandonare tutto ci perandare alla ricerca di qualco-sa che non possediamo onon riusciamo a trovare. De-cidere cos di affrontare unviaggio, senza contare gliinattesi. Un viaggio che, co-me ricorda Baricco, pu con-durre allAmerica a volte,altre volte invece allAmericanon si arriva, neanche aLampedusa.Cos chi ha osato, chi haavuto il coraggio di andarealla ricerca di una vita miglio-re viene fermato dal mare,ed qui che mi preme citareuna preghiera laica di Erri DeLuca,ValentinaINSIEME38MIGRAZIONE GLOBALE!"#$ &'()#'*+,$ &'& ($- &$- +-$.-*$ "//#"++- - +'&0-&- 1$..2-('." $ 1$. 3'&1'*(-" /$&$1$))' -. )4' (".$*(-" /$&$1$))' -. )4' 0'&1".$*"++'5.- .$ 5#$3-)$ -3/"#+"6-'&-*($&6" 4&" ()#"1" ('7#" .$ )4$ '&1$89 7$(+")'#- 4(+-)- &$.." &'))$*.$ .'#' #$)- )#" .$ )4$ +#$")4#$8+,$ )'#&"&' ". 3"))-&'+'& ." 7$(+" 1$- &"40#"5,- (".:")-8!"#$ &'()#'*+,$ &'& ($- &$- +-$.-"..2"./" ($- +'.'#$ 1$. 0#43$&)'*". )#"3'&)' 1$..24:" 1- :$&1$33-"*)- "//-"3' ($3-&")' 1- "55$&")-7-; 1-