insieme n°0 2008

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ARCHIVIATO U N B UON 2 008 SI P ROGETTA G I L F UTURO Centenario: DALLE R ADICI ALLE N UOVE S FIDE ARCHIVIATO U N B UON 2 008 SI P ROGETTA G I L F UTURO Centenario: DALLE R ADICI ALLE N UOVE S FIDE TU E L A T UA B ANCA RIVISTA TRIMESTRALE DELLA BCC DI PALESTRINA - N° 0 - DICEMBRE 2008 (in attesa di registrazione) Palestrina BANCA DI CREDITO COOPERATIVO Differente per forza 1909 2009

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Rivista trimestrale della BCC di Palestrina

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Page 1: Insieme N°0 2008

ARCHIVIATO UN BUON 2008SI PROGETTA GIÀ IL FUTUROCentenario:

DALLE RADICIALLE NUOVE SFIDE

ARCHIVIATO UN BUON 2008SI PROGETTA GIÀ IL FUTUROCentenario:

DALLE RADICIALLE NUOVE SFIDE

TU E LA TUA BANCA

R I V I S TA T R I M E S T R A L E D E L L A B CC D I PA L E S T R I N A - N ° 0 - D I C E M B R E 2 0 0 8 ( i n a t t e s a d i re g i s t r a z i o n e )

PalestrinaBANCA DI CREDITO COOPERATIVO

Differente per forza

1909 2009

Page 2: Insieme N°0 2008

PalestrinaBANCA DI CREDITO COOPERATIVO

BuoneFeste

Page 3: Insieme N°0 2008

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Il prossimo 10 gennaio ricorre il 1° centenario

della nostra Istituzione. Per valorizzare l’evento

abbiamo deciso , insieme ad un fitto calendario di

iniziative da spalmare in tutto il 2009, di potenzia-

re ed affinare la nostra strategia di comunicazione

per far meglio conoscere ai soci ed a tutti i compo-

nenti delle nostre comunità l’identità della nostra

banca: con i valori che ne orientano e guidano l’o-

peratività, fin dalla sua costituzione; con le scelte di

fondo per la efficace tutela del risparmio e per ali-

mentare il virtuoso circuito di ritorno per dare

soluzione, con gli strumenti creditizi, alle esigenze

dei soci, delle famiglie e delle diverse componenti

delle nostre comunità. Ed inoltre, con l’attivo soste-

gno a diverse iniziative nel vasto scenario del

sociale, a vantaggio dei più deboli. A conferma che,

per la nostra cooperativa di credito, efficienza, effi-

cacia e duttilità operativa, solidarietà costituiscono

la stella polare che orienta decisioni e comporta-

menti, che la distinguono e caratterizzano per

essere sempre, pur nel variare dello scenario e

delle dinamiche economiche e sociali, DIFFERENTE

PER FORZA.

La stessa scelta di questa testata di informazio-

ne - “insieme, tu e la tua banca”- che verrà diffusa

con periodicità trimestrale dal prossimo anno,

vuole confermare che il successo della nostra

banca poggia soprattutto nella coesione motivata

tra le persone più che sui volumi quantitativi degli

aggregati finanziari. Vale per il passato più lontano:

vale per il presente e per il difficile ed impegnativo

futuro, che attraversa già oggi il nostro orizzonte.

Il Consiglio di Amministrazione

il Centenariodella nostra BCC

10 gennaio 2009

PalestrinaCattedrale di Sant’Agapitoore 17,30 Santa Messa

Concerto del Coro Polifonico

PRAENESTINAE VOCES diretto dal Maestro Renzo Cilia

Cerimonia per il

Centenario

La tradizione ci porta nel futuro

1909 2009

Page 4: Insieme N°0 2008

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Dalle solide radicialle sfide di Marcello Cola

Domenica 10 gennaio 1909: l’appuntamento è

a Palestrina, nella sala del Circolo giovanile cattoli-

co, con il notaio Angelo Boccali per sottoscrivere

l’atto di costituzione della Cassa Rurale Coopera-

tiva Cattolica di Prestiti e Risparmio.

Il gruppo di persone è piuttosto nutrito: 28 in

tutto, la grande maggioranza contadini, vestiti con

l’abito della festa, dopo una settimana di faticoso

lavoro nei campi, alcuni artigiani e due sacerdoti.

Probabilmente i fondatori della nostra Istitu-

zione non sapevano molto di Federico Guglielmo

Raiffeisen, che costituì in Germania la prima coo-

perativa di credito nel 1854 e neppure di Leone

Wollemborg, che trapiantò in Italia quella espe-

rienza, con la costituzione a Loreggia, in provincia

di Padova, nel 1883, della prima

Cassa Rurale. Eppure avevano

ugualmente le idee molto chiare

sulla loro iniziativa, sulla quale

avevano tale fiducia da impegna-

re i loro patrimoni personali in

forza della formula di società a

responsabilità illimitata. Fiducia in

una scelta che si innesta nel gran-

de solco dell’impegno dei cattoli-

ci nel sociale, che aveva trovato

una spinta straordinaria nell’enci-

clica “Rerum Novarum” di papa

Leone XIII nel 1892 e che si è

esplicitata, in particolare, nella

capillare diffusione delle coope-

rative di credito, che alla fine del 1908 erano com-

plessivamente quasi 1500 nel territorio nazionale e

poco più di 100 nel Lazio.

Ma avremo modo di soddisfare ogni curiosità,

insieme al lungo e non sempre facile percorso che

ha scandito le tante stagioni della nostra coopera-

tiva di credito nel suo secolo di vita, attraverso un

corposo volume, in fase avanzata di elaborazione,

che pubblicheremo fra qualche mese. In questo

momento di transizione verso il nuovo secolo di

vita, è importante sottolineare la scelta di campo

dei nostri 28 fondatori: combattere la piaga dell’u-

sura e operare, attraverso lo strumento del credito,

per arginare i devastanti effetti della miseria e della

emarginazione sociale, che colpivano soprattutto

le famiglie di quanti lavoravano nei campi.

Niente di “glorioso”, dunque, nella nascita della

nostra Cassa Rurale. Quanto la messa in atto di uno

strumento per dare soluzione a bisogni vitali forti,

altrimenti di difficile se non impossibile soluzione.

Con la scelta di un metodo, questo sì molto origi-

nale, di unire le forze - attraverso appunto la coo-

perazione - per trasformare le stesse debolezze in

un effetto moltiplicatore di energie e di volontà

verso un comune e condiviso obiettivo: sconfigge-

re la miseria e dare concreta prospettiva alla spe-

ranza di un domani diverso e migliore. Trovando in

valori ideali, quelli appunto della dottrina sociale

della Chiesa, la spinta necessaria

per rompere indugi e rassegna-

zione, nella consapevolezza che

INSIEME è possibile invertire

anche la più consolidata condi-

zione di miseria e di sottosvilup-

po. Valori ed ideali che dànno

concreta valenza, nel vivere e nel-

l’operare di ogni giorno, a catego-

rie come bene comune, solida-

rietà, speranza, mutualità, respon-

sabilità, onestà, autopromozione,

attiva partecipazione, centralità

della persona; perfino democra-

zia, con il sancire “una testa, un

voto” nelle stesse dinamiche della

vita di una cooperativa di credito.

Principi e valori, certo da attualizzare rispetto

alle grandi ed impegnative sfide che anche a noi

sono poste dalla profonda crisi finanziaria che

sconvolge il mercato globale. Che restano, tuttavia,

gli elementi forti e caratterizzanti della nostra origi-

nale identità e le linee direttrici del nostro quotidia-

no impegno. Ripercorrere, pertanto, il lungo percor-

so che la nostra Istituzione ha compiuto, e con suc-

cesso, è il modo per ritrovare le grandi motivazioni

per un impegno ancora più intenso, che si innesta

nelle solide e vitali radici di chi, come noi, viene da

lontano e vuole andare sempre in avanti.

Il Presidente della BCC di Palestrina,

Marcello Cola

Page 5: Insieme N°0 2008

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TestimonianzaLa rivista “Credito Cooperativo” ha dedicato un ampio speciale alla

nostra BCC nel numero 3 del marzo 2008. Ne riportiamo il testo

L’orgoglio che precededi Roberto Carvelli

A chi viaggia intorno a Roma non puo sfuggire

la consapevolezza di un grande orgoglio passato -

a volte anche presente - che hanno molti Comuni

circostanti, come a dire che prima che Roma fosse

la dominatrice del mondo ha dovuto vincere il

morso di città che la circondavano con la brutalità

dei loro eserciti e la virtù più antica delle loro tradi-

zioni. Il discorso vale di sicuro per la bellissima

Palestrina - Praeneste è il nome remoto - e vale

anche per Tivoli dove, guarda caso, insistono due

degli sportelli della Banca di Credito Cooperativo

di Palestrina a cui dedichiamo questa puntata di

Viaggio in Italia. Prima di incontrare direttore gene-

rale e presidente per parlare con loro della banca

soffermiamoci, dunque, sulle tracce di questi fasti.

Inerpicata sul monte Ginestro, la cittadina laziale

occupava una posizione strategica - ora diremmo

solo suggestiva ma, arrivando dallo smog romano,

un’aria molto ossigenata ci fa dire anche salutare -

di notevole importanza. Cinta di potenti mura, la

città poteva controllare la valle del Sacco, punto

nodale per le comunicazioni tra l’Etruria e la

Campania, regione nella quale gli etruschi avevano

considerevoli insediamenti. Ma anche una delle

più importanti vie di comunicazione tra l’Appen-

nino ed il Tirreno ricadeva sotto il controllo di

Praeneste, vale a dire il percorso che, attraversando

il territorio di Tivoli, sbucava ad Anzio. Così, quando

Page 6: Insieme N°0 2008

ORGOGLIOQuella di Palestrina è la seconda BCC del Lazio.La piccola città prenestina ha un passato gloriosoe un presente dinamico, così come la sua banca.Nella foto, uno scorcio di Palestrina.

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Page 7: Insieme N°0 2008

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arriva il momento della sottomissione a Roma

(dopo frequenti lotte già dal 380 a.C. e alleanze in

chiave antiromana, anche con i Galli), nel 338, l’an-

tica Palestrina rimane luogo notevole.

La storia più recente - abbiamo fatto un gran

salto, è vero - è rattristata dai bombardamenti della

Seconda guerra mondiale che, oltre a causare

morte e distruzione, permisero la scoperta di un

santuario di forma ellenistica.

Ma veniamo ora alla banca. Il nucleo forte del

comparto sociale della BCC di Palestrina, non c’è

dubbio, sono gli artigiani. Lo sono da sempre.

Insieme all’agricoltura, anche se prima aveva un

peso maggiore e ora è un’attività che è quasi eva-

porata dai bilanci economici della città prenestina.

“Per quanto ci riguarda spiega il presidente

della BCC di Palestrina, Marcello Cola, una vita nel

movimento - abbiamo sempre rispettato i dettami

dei Testo unico che prevedevano che i 415 dei soci

provenissero da queste due categorie. Tra l’altro,

come avrà avuto modo di vedere attraversando le

strade della nostra città, ci sono ancora oggi fioren-

ti attività artigiane. Penso in modo particolare ai

ricami: attività esportabili ed esportate, come

dimostra il Festival del ricamo che contribuiamo a

finanziare. Palestrina fa scuola nella tessitura tanto

che uno dei punti del ricamo si chiama proprio

‘punto Palestrina’ (vedi box). C’è, inoltre, una scuola

di ricamo molto apprezzata e valenti artigiani del

metallo. L’eccellenza è nella lavorazione del rame,

ma anche quella del ferro battuto dà risultati note-

voli. Dopo la riforma del Testo unico ci siamo aper-

ti ai tanti lavoratori dei terziario, ai professionisti,

agli studenti. Insomma, nel nostro consiglio e nella

base sono rappresentate tutte le categorie sociali”.

Ma alla BCC della città laziale non dimenticano

di essere prima di ogni cosa una banca, e la banca

è cresciuta: undici filiali, presto la dodicesima (a

Guidonia). Tra le BCC del Lazio è la seconda dopo la

BCC di Roma. Può annoverare diciassette tesorerie

di cui nove comunali e le percentuali dicono con

chiarezza questa forza: “Abbiamo il 58% della

quota di mercato come raccolta e il 47% circa degli

impieghi - racconta il direttore generale, Sergio

Castellazzi - siamo la prima banca qui a Palestrina e

siamo occupati nel mantenere la leadership

sapendo che la concorrenza non dorme. Un dato

notevole, fra quelli più recenti, è quello di Tivoli

dove abbiamo aperto da tre anni e dove abbiamo

già il 5,70% delle quote di mercato dei depositi e il

5,90 degli impieghi. Ci occupiamo di tenere un

ruolo sempre attivo nella nostra zona. Dal punto di

vista degli sviluppi, abbiamo individuato un’area di

espansione verso la periferia romana, a Ponte di

Nona, che è una realtà del tutto nuova per noi, abi-

tuati alla dimensione cittadina più che metropoli-

tana. Ma sono questi stimoli che ci rafforzano. In

questi ultimi anni la banca è sempre cresciuta: ben

sette nuovi sportelli negli ultimi sei anni. Ma mai ci

siamo fatti tentare dalla foga della crescita: abbia-

mo rispettato sempre criteri di sana e prudente

gestione senza spingerci in operazioni avventate".

La ricetta del presidente è chiara: “Credo che il

nostro successo nasca dal forte radicamento sul

territorio, perché la BCC si è distinta, oltre che sul

fronte strettamente bancario, anche su quello

delle attività in favore della comunità in cui opera.

Abbiamo sempre privilegiato l’intervento sociale

rispetto alla corsa verso bilanci da spingere a tutti i

costi. Se le enumerassi tutti gli interventi operati

solo in favore di ospedali del territorio ci sarebbe

da fare mattina. Di recente abbiamo aperto una

convenzione con la diocesi di Palestrina, a cui pre-

sto ne seguirà una con quella di Tivoli, per interve-

RADICAMENTO

“Credo che la ricetta

del nostro successo sia

nel radicamento sul territorio”.Così il presidente della BCC, Marcello Cola

Page 8: Insieme N°0 2008

nire nel microcredito. Stiamo facendo piccoli pre-

stiti a persone che non hanno accesso al credito.

Quest’anno faremo un bilancio sociale che èdiventato necessario vista la mole di interventi.Siamo tra le banche che hanno un costo income dipoco superiore al 50, largamente inferiore a quellomedio”. Anche il direttore generale, Sergio Castel-lazzi, ha una sua ricetta precisa e per questo forseesemplare: “È stato fondamentale, secondo me,aver saputo cogliere il bisogno del cambiamento edi innovazione ed è stato anche importante avereun consiglio unito, che avesse ben presente lanecessaria netta distinzione tra i compiti dell’ese-cutivo e quelli del consiglio, senza nessuna indebi-ta interferenza. Poi, formazione continua e assun-zioni su attenta valutazione curriculare. Un’atten-zione che ha spesso premiato il mondo femminile:abbiamo direttrici e vicedirettrici di filiale e altrerisorse femminili in posizione di responsabilità, adimostrazione della valorizzazione delle risorsesenza preclusioni. Tutto questo ci ha aiutato a cre-scere. Come direttore penso a fare utile come lofarebbe una banca ‘normale’; e poi, sarà compitodel consiglio fare in modo che il territorio ne rac-colga il vantaggio”. Un territorio diviso in zone di

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Sacra è la musica per la BCC“Insieme al Comune siamo sponsor dei Festival di musica

polifonica e di musica antica”, racconta il presidente della

BCC di Palestrina, Marcello Cola. “Un evento di respiro inter-

nazionale”. Ma da dove arriva tutta questa attenzione alle

note nella città prenestina? La risposta non sfuggirà

neanche ai profani. Da Pierluigi da Palestrina, il compositore

cinquecentesco, che qui nasce e che da qui parte per una

carriera da piccolo cantore nella chiesa di Santa Maria

Maggiore a Roma (poi fa breve ritorno a

Palestrina come organista), di cui

anni dopo avrebbe preso la

direzione musicale, e poi da

maestro (Cappella Giulia), cantore

(Cappella Sistina). 104 messe, 375

mottetti, 42 madrigali spirituali e

91 profani, un Magnificat e le

Lamentazioni di

Geremia: questa

la produzione

del compositore

p r e n e s t i n o ,

ammirato e ap-

prezzato in tutto

il mondo.

SUCCESSO

“Abbiamo sempre tenuto presente

la necessità di essere buona banca

e operare a favore della città”.Sergio Castellazzi, direttore generale della BCC

espansione che seguono il disegno delle consolariromane: Tiburtina (Tivoli, Villa Adriana, Guidonia,Ponte di Nona), Prenestina (Palestrina, Genazzano,Cave) e Casilina (Zagarolo, Labico, Montecompatri eGallicano). Dove la Tiburtina si candida ad essereuna zona di forte espansione e anche la Casilina sista sviluppando con piccole fabbriche, consorzi, l’ou-tlet di Valmontone. Le sedi non sono luoghi esclusi-vi, ma piazze aperte all'uso delle comunità come a

Cave, dove la sala convegni è destinata ai corsi della

Unitre, l’Associazione delle Università delle Tre Età.

“Gli obiettivi di budget sono stati tutti raggiunti

e rispettati”, racconta il direttore generale

Castellazzi. Abbiamo ‘sforato’ nei costi sostenuti per

le attività promozionali e a sostegno del territorio,

tra le quali ci fa piacere ricordare la donazione di un

ecografo all’ospedale di Zagarolo, una TAC a quello

di Palestrina contribuendo al pagamento con un

terzo della spesa. E così, ecco l’ampliamento di un

ospedale a Senafe in Eritrea, concerti di Natale,

premi ai ragazzi meritevoli. Gli utili dell’anno scorso

erano saliti del 40%. Il portale internet è completa-

mente rinnovato.

“Nel 1998, durante i lavori di restauro che si

Page 9: Insieme N°0 2008

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Palestrina passa alla storia del ricamo per l’associazione ad un punto - il cosiddetto “punto Palestrina” - che si tende a far originare

nel 1907, anno in cui si fonda la “Scuola di ricamo dall’antico - Palestrina Ars”. L’artefice è il marchese fiorentino Alfredo Uliveri. Ma

la cittadina laziale doveva essere famosa da prima ancora se si associa il punto ad una tradizione dei ricamo che per qualcuno

giunge addirittura al II secolo dopo Cristo. La sede della scuola è ancora al primo piano dei palazzo Barberini mentre l'altro

famoso laboratorio, quello dei cavalier Luigi Croce che aprì, sempre a Palestrina, nel 1919, chiuse poi nel 1969. In esso si riproduce-

vano capolavori dell'arte italiana (Perugino, Raffaello, raffigu-

razioni bizantine, ecc.). La caratteristica di questo laboratorio

consisteva nell'esecuzione dei disegni su tela bianca, lasciando

in bianco il disegno e riempiendo con l’ago il fondo. Il “punto

Palestrina” è un punto adatto per linee, contorni e motivi curvi:

è stato elabo-rato per contornare disegni mentre sarebbe diffi-

cile usarlo come punto di riempimento. Si esegue, da sinistra

verso destra, formando una serie di punti annodati, più o meno

ravvicinati, conferendo al lavoro l’aspetto di un bassorilievo. Il

fondo del tessuto viene ricoperto con il punto stuoia ed i picots

rifiniscono la bordura dei lavoro.

• La scuola di ricamo, a Palazzo barberini di Palestrina nel 1907

erano resi necessari per vari problemi anche difurti - spiega il presidente Cola - abbiamo realizza-to per il museo di Palestrina i tabelloni espositivi.Nel 2005 abbiamo affrontato l’intera spesa deirestauro del mosaico policromo dei grifoni, unmosaico del I secolo a.C. Inoltre, abbiamo pagato ilcalco della Pietà di Michelangelo, la statua che sta

qui in cattedrale e il cui originale è a Firenze”.

L’incremento dei numero dei soci è uno dei punti

principali del piano strategico della banca. Ancora

Cola: “Stiamo proseguendo una politica indirizzata a

dare luogo a un cambio generazionale. La banca

deve crescere e per crescere deve ritornare giovane.

E un modo per ritrovare lo spirito fresco dei pionie-

ri ed assicurare continuità associativa”.

E poi bisogna saper cogliere i tempi e il loro

cambiamento. La BCC di Palestrina ha aperto diver-

si conti ad operai, quasi tutti non italiani o extraco-

munitari, di un'azienda. Come a dire che tra tradi-

zione e innovazione la linea è sottile e il segreto -

“la ricetta” per tornare alla metafora di direttore e

presidente - è nel conservare innovando. Salvare le

tradizioni, mantenere l’integrità e conquistare

nuove fette di mercato e nuovi interessi di mutua-

lità. È questo che fa si che la grande tradizionedella Praeneste pre-romana sia la forza dellaPalestrina alle porte di Roma. Oggi.

Palestrina... punto e a capo

Patrimonio

45,5

2005

2006

2007

2005

2006

2007

2005

2006

2007

2005

2006

2007

49,8

55,0

3,5

5,0

5,4

384

428448

137

165

199

Utile d’esercizio Raccolta totale Impieghi

PalestrinaBANCA DI CREDITO COOPERATIVO

Consiglio di Amministrazione

Presidente: Marcello ColaVice presidente: Natale Coccia

Consiglieri: Alberto Briccetti, Enrico Cristofari, Pietro Cristofari,Amelio Lulli, Luca Macarra, Giuseppe Marchetti, GiuseppeMarchetti fu Luigi, Ezio Mattogno, Ernesto Verbesi

Collegio sindacale

Presidente: Giovanni BernardiniSindaci effettivi: Marco Angelini, Agostino Galdi

Direzione

Direttore generale: Sergio Castellazzi

Dati

Sede: Palestrina (Rm)Anno di Fondazione: 1909Sportelli: 12Soci: 2.100

Page 10: Insieme N°0 2008

10

“Nel 2009 le 440 Banche di Credito Cooperativoe Casse Rurali italiane confermeranno crediti allefamiglie e alle imprese per 110 miliardi di euro. E

metteranno a disposizione ulteriori 15 miliardi

di euro per ampliare le attuali linee di credito

ed aprirne di nuove a favore delle imprese e

delle famiglie”.Con questo impegno il Presidente Alessandro

Azzi, ha concluso a Milano l’Assemblea annuale diFedercasse (l’Associazione delle Banche di CreditoCooperativo e Casse Rurali italiane) che quest’an-no ha avuto per tema “125 anni di mutualità. Fiducia al

futuro”.Hanno preso parte alla Assemblea il Ministro

dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti, ilPresidente dell’Associazione Bancaria ItalianaCorrado Faissola ed il Presidente dellaConfederazione Cooperative Italiane Luigi

Marino.“Nei prossimi giorni - ha annunciato Azzi - invi-

teremo ad un tavolo di lavoro nazionale i rappre-sentanti delle diverse categorie produttive, met-tendo a punto alcune linee di intervento chesaranno poi affidate alla definizione di dettaglio alivello regionale”.

Al centro della relazione del PresidenteAlessandro Azzi, il senso attuale di una esperienza- quella della cooperazione di credito - nata in Italia125 anni fa.

Da allora, da “outsider” (Maffeo Pantaleoni ledefinì addirittura un “assurdo economico”) le Casse

Rurali prima, ed oggi le Banche di Credito

Cooperativo, sono diventate banche di riferimento

per il nostro Paese. Esercitano una funzione di

sostegno fondamentale a favore di migliaia di

famiglie e piccole e medie imprese. Svolgendo

quella che si definisce azione “anticiclica” (erogan-

do cioè credito anche nei momenti nei quali que-

sto viene ridotto da parte del sistema bancario nel

suo complesso), unita ad una funzione di “calmie-

ramento” dei prezzi (perché garantiscono la con-

correnza sui mercati locali) e di inclusione finanzia-ria nei confronti dei piccoli operatori economici edelle categorie sociali che hanno maggiore diffi-coltà ad accedere al credito.

Per le BCC dare “Fiducia al futuro” , oggi comeieri, è ancora possibile. Le “Banche mutualistiche

del territorio - ha detto Azzi - in un Paese come

l’Italia, possono promuovere culturalmente e tra-

durre pragmaticamente una concezione della cre-

scita locale valutata non su indicatori tradizionali,

come il Prodotto interno lordo, ma su parametri

capaci di misurare in maniera più attendibile ilbenessere delle comunità”. Le BCC, quindi, voglionocontinuare a fare “finanza per lo sviluppo”. È, infatti,all’economia reale che le BCC si rivolgono costan-temente.

LEZIONI DALLA CRISI

IL CONTRIBUTO DEL CREDITO COOPERTIVO

ALLO SVILUPPO

“Essenziale - per il Presidente di Federcasse Azzi- è ricavare da questa situazione di crisi delle “lezio-

ni” che possano guidare chi ha responsabilità poli-

tiche, regolamentari, imprenditoriali. E orientare le

prospettive di crescita del Credito Cooperativo.

“La questione - dice il Presidente - non è certa-

mente quella di demonizzare l’innovazione che la

finanza può produrre, quanto, piuttosto, di riflettere

sulle finalità che la finanza è chiamata a perseguire

e sulle modalità con cui essa è tenuta ad operare”.

“A noi - sottolinea Azzi - sembra che queste

lezioni possano essere almeno dieci:

• non è “sostenibile” l’idea che lo sviluppo possa

fondarsi principalmente sull’espansione dei con-

sumi;

• il mercato finanziario ha bisogno non di una mag-

giore, ma di una migliore regolamentazione;

• i rischi possono essere allontanati, frazionati o

redistribuiti, non elusi. Deve perciò trovare un

limite la possibilità lasciata a un debitore di tra-

sferire i propri rischi al mercato, di disseminarli

Credito CooperativoAssemblea Federcasse

Milano, 24 novembre 2008

Finanza per lo sviluppo

Page 11: Insieme N°0 2008

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presso controparti spesso non pienamente con-sapevoli. Si deve sapere chi assume il rischio econ quali responsabilità;

• i debiti possono essere rinviati, ma non all’infinito.Va posta grande attenzione alla valutazione reali-stica della capacità di restituzione del debitore;

• la creazione di valore per gli azionisti è un obiet-

tivo delle banche aventi forma di società di capi-

tali, ma non può essere l’unico. E, soprattutto, nonpuò essere l’obiettivo cui sacrificare la sostenibi-lità dell’impresa nel tempo;

• le grandi dimensioni, anche nella finanza, nonsono un bene assoluto. È stato detto che un’impre-sa troppo grande è troppo influente. E tale influen-za diventa irresistibile quando un’impresa rag-giunge una dimensione tale da non poter fallire;

• la concentrazione sui risultati è doverosa, l’esclusivaconcentrazione sul “breve termine” è nociva;

• i “fondamentali” restano, e devono restare, fonda-mentali. L’effettiva attività di intermediazione, laconcreta relazione di clientela, la solidità dellabanca, l’efficienza gestionale rispetto alla funzioneobiettivo, contano più di altri indicatori;

• l’ancoraggio e la relazione con il territorio vannotenuti saldi, soprattutto in tempi di globalizzazione;

• nel mercato c’è bisogno sia di banche di grandidimensioni che perseguono legittimamente lafinalità del profitto, sia di intermediari “differenti”.La pluralità dei soggetti è una ricchezza e unagaranzia di concorrenza e stabilità del sistemafinanziario.

“La lezione “positiva” che la crisi suggerisce -conclude Azzi - è quella che invita a non perderemai di vista la finalità del fare finanza. Perché lafinanza non può bastare a se stessa. Non può esi-stere a lungo una “finanza per la finanza” che smar-risca il suo senso strumentale di “finanza per lo svi-luppo”. In questo senso il Credito Cooperativovuole riaffermare la propria identità e la propria“modernità”.

I DATI DI SISTEMA

Nel corso della Assemblea di Federcasse sonostati presentati gli ultimi dati del “sistema” BCC. Alloscorso giugno erano 440 le Banche di CreditoCooperativo e le Casse Rurali operanti sul territorionazionale, con oltre 4000 sportelli (circa il 12 percento degli sportelli bancari italiani). La raccolta

diretta è di 127,9 miliardi di euro (con un incre-mento annuo del 9,7%). La quota di mercato delleBCC sulla raccolta è dell’8,9%. Gli impieghi rag-

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giungono la cifra di 111,3 miliardi di euro (con unincremento annuo del 12,3%). La quota di mercatoè del 7,2%.

In particolare, gli impieghi, nel

periodo dicembre 1999 - giugno

2007, hanno registrato un incre-

mento di tre volte superiore alla

media del sistema bancario nel

settore delle imprese.

Gli impieghi erogati dalle BCC

italiane rappresentano il 21,2%

del totale dei crediti alle imprese

artigiane, il 15,9% del totale dei

crediti alle altre “imprese minori”, il

16,1% alle famiglie produttrici, il

9% alle famiglie consumatrici, il 10,4% del totale dei

crediti a imprese e associazioni del Terzo Settore.

Le BCC sono presenti direttamente in 2.576

Comuni ed in 98 Province; in 544 Comuni sono l’u-

nica realtà bancaria.

La complessiva dotazione di capitale supera i

17 miliardi di euro (con un incremento annuo

+9,5%). Le BCC hanno un “livello di patrimonializ-

zazione - ha spiegato Azzi - notevolmente più ele-

vato del sistema bancario e di quanto richiesto

dalla normativa di vigilanza. L’accumulazione a

riserva dei profitti non distribuiti - che rappresenta

la principale leva per la capitalizzazione - ha garan-

tito una crescita costante del loro patrimonio”.

IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA

REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO

In un messaggio inviato al Presidente Alessan-

dro Azzi in occasione della celebrazione della

Assemblea annuale di Federcasse, il Presidente

della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha sottoli-

neato come la ricorrenza del 125° anniversario di

costituzione della prima Cassa Rurale, confermi “la

validità di un sistema creditizio basato sui modelli

della cooperazione e su un fecondo rapporto con

le realtà produttive locali, attento alle esigenze di

tutte le componenti dei territori di riferimento”.

“Negli anni - continua il messaggio del Presi-

dente della Repubblica - le Casse Rurali e Artigiane

hanno continuato a svolgere la loro essenziale fun-

zione di ausilio allo sviluppo dell’ economia reale,

accompagnando la crescita nel segno dei principi

mutualistici che individuano anzitutto nella res-

ponsabilità condivisa lo strumento per promuove-

re stabilità e benessere”.

“Nell’auspicio che anche in futuro le Banche di

Credito Cooperativo possano efficacemente affian-

care il sistema produttivo assecondandone respon-

sabilmente l’evoluzione - conclude il Presidente -

invio all’Assise un fervido augu-

rio di buon lavoro”.

L’INTERVENTO DEL MINISTRO

DELL’ ECONOMIA

GIULIO TREMONTI

“Il Credito Cooperativo è un

caso nel quale l’aggettivo “coo-

perativo” migliora il sostantivo”.

Così il ministro dell’Economia e

delle Finanze, Giulio Tremonti, ha aperto il suo

intervento nel corso della Assemblea annuale di

Federcasse.

Tremonti ha sottolineato come l’attuale fase

congiunturale è caratterizzata da una “crisi” del

mercato finanziario in qualche modo riconducibile

alla velocità con la quale, negli ultimi anni, si è dif-

fusa ed affermata la globalizzazione dei mercati.

“Tutto ciò è accaduto in troppo poco tempo, a par-

tire dall’inizio degli anni 90”.

Per Tremonti, assistiamo oggi ad un ribaltamen-

to del tradizionale rapporto tra banche e clienti.

Mentre in passato era la fiducia a governare il rap-

porto di credito, oggi con il trasferimento del

rischio su strumenti derivati, si è snaturata l’essen-

za stessa del rapporto fiduciario. Inoltre, il processo

di deregolamentazione dei sistemi finanziari - per

Tremonti - ha determinato una sorta di vuoto nor-

mativo che ha consentito il proliferare di situazioni

abnormi, anche dal punto di vista societario.

“Il capitalismo si basa sulla logica della partita

doppia - ha detto ancora Tremonti - che inizia dal

conto patrimoniale ed arriva al conto economico. Il

mondo del conto patrimoniale è il mondo dei valo-

ri, quello del conto economico è invece il mondo

dominante dei prezzi. Tutto questo produce una

sorta di capitalismo take away”. “Credo sia arrivato

un momento per una riflessione su tutto questo -

ha detto ancora il Ministro - una riflessione profon-

da che non può che essere globale, proprio perché

la crisi è globale. E che non può essere governata

solo dai governi”.

In questo senso, per Tremonti la soluzione è

quella di un patto tra uomini liberi e forti che sen-

tono il bisogno di cooperare per riaffermare eticità

nell’azione economica.12

• Il ministro dell’Economia e delle Finanze

Giulio Tremonti

Page 13: Insieme N°0 2008

13

IL MESSAGGIO DEL GOVERNATORE DELLA

BANCA D’ITALIA MARIO DRAGHI

In un proprio messaggio rivolto ai partecipantialla Assemblea, il Governatore della Banca d’ItaliaMario Draghi, ha sottolineato il ruolo delle Banchedi Credito Cooperativo e delle Casse Rurali sui mer-cati locali del credito, che oggi “rivestono unaimportanza centrale in relazione alla peculiarestruttura produttiva connotata dalla prevalenza dipiccole e medie imprese spesso organizzate insistemi distrettuali”.

“Il Credito Cooperativo - si legge nel messaggiodel Governatore - è impegnato da tempo in un'a-zione di valorizzazione della propria "rete", ovvero

delle interconnessioni tra le diverse componenti

associative, bancarie e industriali. La Banca d'Italia

segue con attenzione lo sviluppo di tale disegno, il

cui obiettivo è quello di minimizzare i vincoli della

dimensione delle cooperative di credito attraverso

un migliore utilizzo delle strutture del network, in

modo da consentire alle singole banche di perse-

guire al meglio la propria funzione al servizio di

imprese e famiglie dei territori di riferimento”.

“Il ruolo delle componenti associative – si legge

ancora - è valorizzato soprattutto nell'opera di

rafforzamento della "rete di sicurezza" del Credito

Cooperativo, anche attraverso forme innovative di

protezione reciproca e di tutela della clientela.

Nell'attuale contesto dei mercati finanziari, tali ini-

ziative risultano funzionali rispetto al preminente

obiettivo di preservare la fiducia tra banche e tra

queste e i clienti. In tale ambito si inscrive il proget-

to volto a porre in essere un sistema di garanzia

istituzionale della liquidità e della solvibilità delle

BCC. Esso è oggetto di confronto con la Vigilanza,

specie sotto il profilo dei meccanismi di incentivo a

una prudente assunzione del rischio da parte degli

intermediari aderenti”.

“La ricerca di più efficienti meccanismi di inte-

grazione, nel rispetto dell'autonomia dei singoli

organismi – prosegue il messaggio - va perseguito

soprattutto riguardo all'architettura produttiva del

sistema. L'adesione convinta a un modello volto a

valorizzare le migliori competenze ed esperienze

territoriali, nel quadro di una prospettiva strategica

unitaria, è necessaria per assicurare risposte ade-

guate alle esigenze di finanziamento e di risparmio

della clientela”.

“Forme più efficienti di integrazione del Credito

Cooperativo, sul piano sia associativo sia industria-

le – prosegue il Governatore - possono contribuire

in misura notevole a consolidare il ruolo delle BCC

nel supporto delle economie locali. Tale ruolo si è

rafforzato negli ultimi anni, come conferma la vita-

lità mostrata dal Credito Cooperativo nella dinami-

ca dei prestiti soprattutto alle imprese e che ha

attribuito alla categoria una posizione di rilievo nel

sistema bancario nazionale”.

“Il contributo delle BCC - conclude il Gover-

natore - appare tanto più importante nell'attuale

fase di mercato, in cui è essenziale continuare ad

assicurare a famiglie e imprese un'assistenza finan-

ziaria quantitativamente e qualitativamente ade-

guata. Le potenzialità del Credito Cooperativo

risiedono nell'attitudine a sostenere l'economia

dei territorio non solo offrendo risorse finanziarie,

ma anche favorendo l'instaurazione di quella fitta

rete di conoscenze e relazioni che consente anche

alle imprese minori di beneficiare di un sostegno

continuativo e calibrato sulle proprie esigenze”.

L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELL’ABI

CORRADO FAISSOLA

Per il Presidente dell’Associazione Bancaria

Italiana, Corrado Faissola, nella attuale fase di crisi

congiunturale, sono almeno quattro gli elementi

su cui l’azione per la ripresa può far leva: la ricca

articolazione dell’industria bancaria italiana “ricca

nella pluralità di forme, dimensioni, funzioni -

obiettivo; il contributo che le banche più piccole

ed organizzate in forma cooperativa danno e

potranno sempre più dare all’economia reale; le

iniziative avviate per rafforzare il patrimonio delle

banche nella prospettiva di una ulteriore crescita

del supporto alle imprese e, tra queste, la costruzio-

ne del Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito

Cooperativo; la propensione, tanto delle banche

medio grandi quanto di quelle minori, verso l’inno-

vazione tecnologica”.

“Le banche piccole e locali sono una ricchezza per

l’intero sistema bancario nazionale, un sistema che

rivendica con orgoglio la sua estraneità ai fenomeni

che hanno originato la crisi: il credito facile; l’eccesso

di finanza strutturata; i veicoli fuori bilancio”.

“Nei prossimi mesi - ha concluso Faissola - la

capillarità di presenza delle banche locali sarà,

come sempre, una leva per esaltare i punti di forza

del sistema bancario complessivo e del sistema

Paese per contrastare i pericoli che la crisi porta

con sé e per esaltare ancora di più il tradizionale

modello di banca al dettaglio; il basso indebita-

mento delle famiglie; la buona qualità degli attivi”.

Page 14: Insieme N°0 2008

Legenda

Sedi di FilialiZone di Competenza

14

La nostra area di operatività

PALESTRINA** Cave

*Labico

*

Genazzano*

*

Zagarolo*

Roma - Ponte di Nona*

Tivoli**

GuidoniaMontecelio

*

MontecompatriLaghetto

*

Gallicanonel Lazio

*Roma

Page 15: Insieme N°0 2008

15

Annullo PostalePresepi nel Chiostro 2008

• Cartolina dei Presepi nel Chiostro 2008 di Giorgio Borghesani

• retro della cartolina con annullo postale

Page 16: Insieme N°0 2008

Concertidi Natale

20 DICEMBRE 2008 • ORE 19

Palestrina - Cattedrale di S. Agapito21 DICEMBRE 2008 • ORE 19

Gallicano nel Lazio - Chiesa di S. Andrea

Coro Polifonico Città del Palestrina

Coro Polifonico Gallus Canit

Orchestra del Circolo de’ Musici

diretti dal Maestro Maurizio Sebastianelli

21 DICEMBRE 2008 • ORE 18,15

Tivoli - Chiesa di S. Maria Maggiore

Coro Polifonico “G. M. Nanino”

28 DICEMBRE 2008 • ORE 18

Genazzano - Santuario della Madonna del Buon Consiglio

Corale “L. Perosi” di Cave

diretta dal Maestro Luigi Ciuffa

10 GENNAIO 2009 • ORE 17,30 • CERIMONIA PER IL CENTENARIO

Palestrina - Cattedrale di Sant’Agapito

Coro Polifonico Praenestinae Voces

diretto dal Maestro Renzo Cilia

PalestrinaBANCA DI CREDITO COOPERATIVOLa tradizione ci porta nel futuro

1909 2009