internazionale n.1088, 6-12 febbraio 2015

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  • 7/21/2019 Internazionale N.1088, 6-12 Febbraio 2015

    1/108

    Ogni settimanail meglio dei giornalidi tutto il mondo

    Taiye SelasiLa nazionalitda costruire

    internazionale.it

    ScienzaNon solo colpadel glutine

    3,00

    PI,SPEDINAP,DL

    ART

    DCBVR

    DE

    BE

    CH

    CHF

    UK

    IL

    MONDO

    IN

    CIFRE

    EURO

    6/12 febbraio 2015 n. 1088 anno 22

    Bhaskar SunkaraIl pragmatismodi Syriza

    Chi fermer Boko haram?

    Tredicimila morti, un milionedi sfollati, decine di villaggi

    distrutti. Lavanzata dei jihadistinigeriani rischia di scatenareuna guerra regionale

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    Internazionale 1088 | 6 febbraio 2015 5

    Sommario

    intern

    azionale.i

    t/sommario

    La settimana

    6/12 bba 2015 N 1088 Ann 22

    AttuAlit16 Atene scopre

    le carte Financial Times

    europA20 Ucraina Kommersant

    AfricAe medio orieNte

    24 Siria Now

    Americhe

    26 Cile El Nuevo Herald

    AsiA e pAcifico

    28 Giappone The Guardian

    visti dAgli Altri30 La mossa vincente

    per il Quirinale Reuters

    germANiA

    48 Stipendiin popcorn

    Die Zeit

    ciNA

    52 Torno a viverein provincia

    Nanfang Chuang

    scieNzA

    56 Non solo colpadel glutine

    The New Yorker

    portfolio

    64 Dieci annidi prigioni

    Valerio Bispuri

    ritrAtti

    72 ric Zemmour Die Zeit

    viAggi

    76 Paradiso bianco Le Soir

    grAphicJourNAlism

    78 Bangui Didier Kassa

    ciNemA

    80 Un mostronon ortodosso

    Financial Times

    pop

    92 La nazionalitda costruire

    Taiye Selasi

    scieNzA

    96 Lossessione

    del benessere New Scientist

    iN copertiNA

    Chi fermer Boko haram?Lavanzata dei jihadisti nigeriani rischia di scatenare una guerraregionale. Gli articoli della stampa africana (p. 38). Un commentodi Chimamanda Ngozi Adichie (p. 44).Foto di Andy Spyra(Laif/Contrasto).

    tecNologiA

    101 Il tweet aggressivo The New York Times

    ecoNomiAe lAvoro

    102 Regno Unito Bloomberg

    Businessweek

    ca

    82 Cinema, libri,musica, video, arte

    Le opinioni

    23 Amira Hass

    34 Bhaskar Sunkara

    36 Manuel Castells

    84 Goffredo Fofi

    86 Giuliano Milani88 Pier Andrea Canei

    94 Tullio De Mauro

    l b

    12 Posta

    15 Editoriali

    105 Loroscopo

    106 Lultima

    Jeune Afrique un settimanale di attualit panafricano, che dedica particolare attenzione allAfrica francofona e al Maghreb. La redazione a Parigi ma venduto in ottanta paesi. Larticolo a pagina 38 uscito il 26 gennaio 2015 con il titoloJusquo ira Boko haram?Nanfang Chuang un settimanale diGuangzhou, in Cina. Larticolo a pagina 52 uscito il 20 novembre 2014. The New Yorker un settimanale newyorchese. Larticolo a pagina 56 uscito il 3novembre 2014 con il titoloAgainst the grain. Le Soir un quotidiano belga. Larticolo a pagina 76 uscito il 17 dicembre 2014 con il titoloBaie de Botnie: le

    paradis blanc. Die Zeit un settimanale tedesco di centrosinistra. Fondato nel febbraio del 1946, si occupa di politica, economia, cultura esociet. Larticolo a pagina 48 uscito il 15 gennaio 2015 con il titoloPopcorn als Gehalt, quello a pagina 72 il 22 gennaio 2015 con il titolo Der

    Mann, der Frankreich spaltet. Internazionale pubblica in esclusiva per lItalia gli articoli dellEconomist.

    l na n q n

    Ognisettimanailmegliodeigiornalidituttoilmondo

    TaiyeSelasiLanazionalitdacostruire

    internazionale.it

    ScienzaNonsolocolpadelglutine

    3,006/12febbraio2015 n.1088anno22

    BhaskarSunkaraIlpragmatismodiSyriza

    ChifermerBokoharam?

    Tredicimilamorti,unmilionedisfollati,decinedivillaggi

    distrutti.Lavanzatadeijihadistinigerianirischiadiscatenare

    unaguerraregionale

    Non c niente di eterno nelle nazioni, nientedi biologico nella nazionalit

    tAiye selAsi, pAgiNA

    Articoli in formatomp3 per gli abbonati

    pa

    Capolavoro! Memorabile! Colpo delsecolo! Spettacolare! Esclamazioni dientusiasmo e aggettivi enfatici si sonosprecati per commentare il modo in cuiMatteo Renzi ha gestito lelezione delpresidente della repubblica. Nel suocomplesso la classe politica d cos

    raramente buona prova di s chesi grida al miracolo perfino quando uncompito importante ma tutto sommatonon eccezionale, come lelezione delnuovo capo dello stato, viene svoltosenza troppe storie. Sui giornali e in tvlelezione di Sergio Mattarella stataaccompagnata da un clima da stadio,con leccitazione di un derby storico,come se la politica fosse uncampionato di calcio. E tutti sonodiventati retroscenisti, raffinatianalisti, esperti di tattiche e strategie.

    Ma la politica per cui ci si appassionanon dovrebbe essere anche, e forsesoprattutto, qualcosaltro?u

    Giovanni De Mauro

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    Pronto soccorso

    Duma, Siria2 febbraio 2015

    I soccorsi a un uomo ferito nei bombar-damenti dellesercito siriano su Duma,una citt a dieci chilometri da Damasco.Da due anni i soldati del regime diBashar al Assad cercano di riprendere ilcontrollo della Ghuta, la regione agrico-la a est della capitale in mano ai ribellidellopposizione armata. A met genna-io le forze governative hanno permessoa quattromila persone di abbandonareDuma e alle Nazioni Unite di distribuireaiuti alla popolazione civile.Foto di Mo-hammed Badra (Reuters/Contrasto)

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    Dopo lassedio

    Kobane, Siria30 gennaio 2015

    La zona orientale di Kobane (Ayn alArab in arabo), la citt siriana a maggio-ranza curda che ha subto per mesi las-sedio del gruppo Stato islamico. Il 26gennaio i combattenti curdi hanno libe-rato la citt infliggendo una dura scon-fitta ai jihadisti, che occupano ampieparti di territorio tra la Siria e lIraq. Neigiorni successivi i combattenti curdi so-no riusciti a strappare al controllo delgruppo anche alcuni villaggi intorno aKobane.Foto di Bulent Kilic (Afp/Getty

    Images)

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    Gli ultimiNanyuki, Kenya

    27 gennaio 2015

    Un rinoceronte nel parco Ol Pejeta Con-servancy, a circa trecento chilometri daNairobi, in Kenya. Lanimale, che sichiama Najin, uno dei cinque esem-plari di rinoceronte bianco settentrio-nale rimasti al mondo. Nellultima set-timana ambientalisti e scienziati si sonoincontrati nel parco per discutere di co-me evitare lestinzione del rinocerontebianco. Da anni i ricercatori stanno pro-vando a far accoppiare i tre esemplariche si trovano nel parco keniano, ma fi-nora non ci sono riusciti. Foto di Tony

    Karumba (Afp/Getty Images)

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    12/10812 Internazionale 1088 | 6 febbraio 2015

    [email protected]

    Grazie GipiuVorrei ringraziare Gipi per-ch leggendo il suo fumetto (In-ternazionale 1086) ho messo afuoco cosa mi infastidisce dellevignette di Charlie Hebdo: la

    volgare gratuit. Stanno alla sa-tira come i film con Lino Banfi eAlvaro Vitali stanno alla comi-cit.Chaled Al Saty

    Libert di stampauVorrei far sapere al signorMaestri che non condivido icontenuti e nemmeno i tonidella sua lettera (Internaziona-le 1087). Una rivista una rivi-

    sta. Se non ti piace non legger-la. Non fare come quelli chehanno attaccato, fino alle estre-me conseguenze, Charlie Heb-do. Se non ti piace sei talmentelibero da non doverla compra-re. Quando leggo Internaziona-le non sto a domandarmi quan-te volte si scrive di questo o diquello (quante volte, figlio-lo...) e non tutto mi sembra in-teressante. Ma poich fortuna-tamente non sono lunica lettri-

    ce, un bene che sia cos. Se il

    signor Maestri ha bisogno di al-tre informazioni, immaginonon abbia difficolt a trovarle.Almeno finch c libert distampa.Silvia

    Una copia per sempreuMi sono resa conto che sonodieci anni. Me ne sono accortacos, senza pensarci troppo: cominciato il 2015, ho compratola terza o quarta copia dellannoe mi sono resa conto chequestanno sono dieci. Comequelle coppie che si accorgonoche sono sposate da quaranta oda cinquantanni: non ci pensa-no troppo, credo, si avvicina

    lanniversario e poi dicono ah,sono quaranta o cinquantanni.Vado in edicola tutti i venerd,non sempre la stessa. Ai primitempi alcune ne avevano solodue o tre copie. Ricordo la pri-ma che comprai, nel giugno del2005: ci eravamo incontratiqualche settimana prima, a Sie-na, nella sala daspetto del re-parto di cardiochirurgia del po-liclinico Le Scotte dove era ri-coverata mia nonna. Vedo que-

    sta rivista, incastrata tra una se-

    dia e laltra, la prendo, la leggo.Avevo ventanni, ero iscritta amedicina al secondo anno, or-mai era passata leuforia di aversuperato il test dingresso e an-davo avanti con poca convin-zione, pensando di essere adat-

    ta ad altro, di dover trovare lafelicit altrove. Dopo qualchegiorno comprai la prima copia epoi, settimana dopo settimana,tutte le altre cinquecento. Intreno, quando tornavo a casa daPisa, cera chi mi chiedeva lacopia per leggere loroscopo diBrezsny. Tante cose sono cam-biate, sul portone di casa deinonni ormai c il cartello affit-tasi, medicina lho finita e io so-no qui: venerd comprer la

    nuova copia, pronta per i pros-simi dieci, venti, trenta, qua-ranta, cinquantanni.Dorotea Stefanini

    PER CONTATTARE LA REDAZIONE

    Telefono06 441 7301Fax06 4425 2718Postavia Volturno 58, 00185 RomaEmail [email protected]

    INTERNAZIONALE SU

    Facebook.com/internazionaleTwitter.com/internazionaleFlickr.com/internaz

    A otto anni mia figlia sem-bra gi una donnina: quan-do si smette di esserebambini?Vittoria

    La soglia dellinfanzia si spo-sta a seconda dei valori pro-mossi allinterno della socie-t. Ma c uno scritto di BrunoMunari, artista, designer escrittore della prima met delnovecento, che individua uncriterio ancora valido per defi-nire quando si smette di esse-re bambini. Un pulcino di-venta adulto in poche settima-ne, un gatto in qualche mese,una persona in tredici anni.Durante linfanzia siamo in

    quello stato che gli orientalidefiniscono zen: la conoscen-za della realt che ci circondaavviene istintivamente me-

    diante quellattivit che gliadulti chiamano gioco. Tutti iricettori sensoriali sono apertiper ricevere i dati: guardare,toccare, sentire i sapori, il cal-do, il freddo, il peso e la legge-rezza, il morbido e il duro, ilruvido e il liscio, i colori, leforme, le distanze, la luce e ilbuio, il suono e il silenzio. Tut-to nuovo, tutto da impararee il gioco favorisce la memo-rizzazione. Poi si diventaadulti, si entra nella societ,continua Munari. Uno alla

    volta si chiudono i ricettorisensoriali, non impariamoquasi pi niente, usiamo solola ragione e la parola e ci

    domandiamo: quanto costa? Acosa serve? Quanto mi ren-de?. E poi, diventati ricchi,ci si fa costruire una bella villaal lago e, come ricordo diuninfanzia felice e perdutaper sempre, si fanno metterein giardino la serie completadei nanetti e Biancaneve incemento colorato.

    Claudio Rossi Marcelli un giornalista di Interna-zionale. Risponde allindiriz-zo [email protected]

    Dear Daddy

    Guardare, toccare, sentire

    La memoriadei nomi

    Le correzioni

    uLa foto a pagina 6 delloscorso numero stata scattataa Owicim, in Polonia. Il no-me di questa cittadina indu-striale a una trentina di chilo-metri da Cracovia non moltonoto, ma qui che il regime

    nazista fond il suo pi gran-de e famoso campo di stermi-nio. Il polacco Owicim in te-desco diventa Auschwitz, e lapronuncia dei due nomi nellerispettive lingue molto simi-le. Il 26 gennaio, alla vigiliadellanniversario della libera-zione del campo nazista, lam-basciata polacca in Italia halanciato un appello alle agen-zie di stampa e ai mezzi din-formazione italiani invitando-

    li a usare la denominazionecorretta del campo, basatasulla formula ufficiale appro-vata nel 2007 dallUnesco:Auschwitz Birkenau. Camponazista tedesco di concentra-mento e sterminio. Nellap-pello si raccomanda di nonusare espressioni come lagerpolacco o campo polacco.Lo stato polacco non esistevanegli anni del funzionamentodei campi di sterminio, che si

    trovavano su territori occupatidai nazisti tedeschi. E questeespressioni sono un grave epericoloso errore che deformala verit storica e insinua ildubbio sulle responsabilitdello sterminio, offendendola memoria dei milioni di cit-tadini polacchi, ebrei e non,vittime del nazismo.

    Giulia Zoli una giornalistadi Internazionale. Lemaildi questa rubrica [email protected]

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    15/108Internazionale 1088 | 6 febbraio 2015 15

    Editoriali

    Alberto Nisman stato sepolto, ma per la presi-dente argentina Cristina Fernndez de Kirchnernon sar facile seppellire anche le prove che il ma-gistrato aveva raccolto sulla complicit del gover-no nellattentato su cui stava indagando. La mi-

    steriosa morte di Nisman al centro di uno scan-dalo che ha scosso lintero paese, e le spiegazionidella presidente sono state piuttosto incoerenti.Prima ha dichiarato che si trattava di un suicidio,poi di un omicidio, poi ha parlato di oscure teorieche attribuivano la colpa al congresso argentino edi un complotto contro il governo. Infine, ha cer-cato di sfruttare la tragedia dicendo che era unbuon motivo per smantellare i servizi segreti indi-pendenti argentini.

    Questo caso per non riguarda n Fernndezn Nisman, ma lattentato al centro culturaleebraico di Buenos Aires che nel 1994 caus 85morti e numerosi feriti. Il vero scandalo che iresponsabili non siano mai stati trovati, e che

    luomo che aveva il compito di risolvere il casooggi sia morto. Nisman, a cui lindagine era stataaffidata dieci anni fa, stato trovato morto in ca-sa sua una settimana dopo aver accusato Fer-nndez e alcuni alti funzionari di aver collabora-

    to con lIran per coprire le responsabilit dellat-tentato, che secondo lui era stato eseguito daHezbollah.

    Il caso ha preso unaltra piega sinistra quandoun giudice ha diffuso la trascrizione delle conver-sazioni intercettate tra il governo iraniano e quel-lo argentino, che facevano parte dellatto di accu-sa stilato dal magistrato. Quelle intercettazionisuggeriscono che nel 2011 fossero stati presi ac-cordi segreti per depistare le indagini e rafforzarei rapporti commerciali tra Iran e Argentina. Nel2005 il cardinale Jorge Mario Bergoglio, oggi papaFrancesco, firm una petizione che chiedevachiarimenti sullattentato. Ci auguriamo che orala sua indignazione sia pi forte che mai.uas

    Il vero scandalo del caso Nisman

    El Nuevo Herald, Stati Uniti

    LEgitto ancora in manette

    The Independent, Regno Unito

    Nellultimo anno la prova pi visibile della svolta

    autoritaria del regime egiziano stata forse larre-sto di tre giornalisti di Al Jazeera. Laccusa di avercollaborato con dei terroristi era ridicola, e il pro-cesso stato una farsa. Ora uno di loro, laustra-liano Peter Greste, finalmente libero dopo averscontato quattrocento giorni di carcere, e potreb-be essere rilasciato anche legiziano-canadeseMohamed Fahmy. Con questo atto di clemenza ilpresidente egiziano Abdel Fattah al Sisi spera dismorzare le critiche dallestero. Ma un altro gior-nalista, legiziano Mohamed Baher, resta in car-cere, e la feroce repressione in corso in Egittodovrebbe convincere gli stati occidentali a non

    considerare chiusa la vicenda.Il governo egiziano approva leggi repressive

    a un ritmo mai visto, nemmeno durante la ditta-tura di Hosni Mubarak. Le libert di associazio-ne e despressione sono state drasticamente li-mitate. I Fratelli musulmani sono oggetto di unavera persecuzione. Il governo guidato dal loroleader Mohamed Morsi stato rovesciato daimilitari nel 2013. Durante quel colpo di stato so-no stati uccisi oltre 800 sostenitori disarmati deiFratelli musulmani. Il 2 febbraio stata confer-mata la condanna a morte di 183 esponentidellorganizzazione. Anche i progressisti sono

    sotto tiro: gli organizzatori della rivolta di piazza

    Tahrir restano in carcere con accuse ridicole e, afine gennaio, durante le manifestazioni per ilquarto anniversario della rivoluzione, pi di ven-ti persone sono state uccise dalla polizia.

    Eppure i paesi occidentali sembrano ansiosidi normalizzare i rapporti con Al Sisi. Mentregran parte del Medio Oriente stravolto dai con-flitti, limpulso a cercare ovunque alleati affida-bili forte. Il governo statunitense ha ottenutolautorizzazione a riprendere linvio di aiuti mili-tari allEgitto senza alcuna condizione, e a gen-naio una nutrita delegazione di imprenditoribritannici ha visitato il Cairo. Questa vilt pre-

    occupante, e non solo dal punto di vista etico. Alungo termine, infatti, la repressione della liber-t politica non far che alimentare la rabbia degliegiziani e linstabilit. Loccidente avrebbe do-vuto imparare la lezione dai decenni di governodi Mubarak. Gli attacchi allislam potrebberopresto ritorcersi contro le autorit, spingendo isostenitori dei Fratelli musulmani a prendere learmi. Laumento della violenza nel Sinai lo stagi dimostrando. Greste libero, ma lEgitto ancora in manette. Mentre celebra il rilascio diuna persona, loccidente dovrebbe pensare a tut-te quelle che restano oppresse.ubt

    Vi sono pi cose in cielo e in terra, Orazio,di quante se ne sognano nella vostra filosofiaWilliam Shakespeare, AmletoDirettoreGiovanni De MauroVicedirettori Elena Boille, Chiara Nielsen,Alberto Notarbartolo, Jacopo ZanchiniEditorCarlo Ciurlo (viaggi, visti dagli altri),

    Gabriele Crescente (opinioni), Camilla Desideri(America Latina), Simon Dunaway (attualit),Alessandro Lubello (economia), AlessioMarchionna(Stati Uniti), Andrea Pipino(Europa), Francesca Sibani (Africa e MedioOriente), Junko Terao (Asia e Pacifico), PieroZardo (cultura, caposervizio)Copy editorGiovanna Chioini (web,caposervizio) , Anna Franchin, PierfrancescoRomano (coordinamento, caposervizio),Giulia ZoliPhoto editorGiovanna DAscenzi (web), MlissaJollivet, Maysa Moroni, Rosy Santella (web)Impaginazione Pasquale Cavorsi (caposervizio),Valeria Quadri, Marta RussoWebGiovanni Ansaldo, Annalisa Camilli,Donata Columbro, Francesca Gnetti, FrancescoLongo, Stefania Mascetti (caposervizio), MartinaRecchiuti(caposervizio), Giuseppe RizzoInternazionale a FerraraLuisa CiffolilliSegreteria Teresa Censini, Monica Paolucci,Angelo Sellitto Correzione di bozzeSaraEsposito, Lulli Bertini TraduzioniI traduttorisono indicati dalla sigla alla fine degli articoli. Marina Astrologo, Giuseppina Cavallo,Alessandra Colarizi, Stefania De Franco, AndreaDe Ritis, Andrea Ferrario, Giusy Muzzopappa,Floriana Pagano, Francesca Rossetti, AndreaSparacino, Bruna Tortorella, Nicola VincenzoniDisegni Anna Keen.I ritratti dei columnist sonodi Scott Menchin Progetto graficoMark PorterHanno collaboratoGian Paolo Accardo, LucaBacchini, Francesco Boille, Catherine Cornet,China Files, Sergio Fant, Andrea Ferrario, AnitaJoshi, Andrea Pira, Fabio Pusterla, Marc Saghi,Andreana Saint Amour, Francesca Spinelli,Laura Tonon, Pierre Vanrie, Guido VitielloEditoreInternazionale spaConsiglio di amministrazioneBrunetto Tini(presidente), Giuseppe Cornetto Bourlot(vicepresidente), Alessandro Spaventa(amministratore delegato), Antonio Abete,Emanuele Bevilacqua, Giovanni De Mauro,Giovanni Lo StortoSede legalevia Prenestina 685, 00155 RomaProduzione e diffusioneFrancisco VilaltaAmministrazione Tommasa Palumbo,Arianna Castelli, Alessia SalvittiConcessionaria esclusiva per la pubblicit

    Agenzia del marketing editorialeTel. 06 6953 9313, 06 6953 [email protected] Download Pubblicit srlStampaElcograf spa, via Mondadori 15,37131 VeronaDistribuzione Press Di, Segrate (Mi)Copyright Tutto il materiale scritto dallaredazione disponibile sotto la licenza CreativeCommons Attribuzione-Non commerciale-Condividi allo stesso modo 3.0. Significa che puessere riprodotto a patto di citare Internazionale,di non usarlo per fini commerciali e dicondividerlo con la stessa licenza. Per questionidi diritti non possiamo applicare questa licenzaagli articoli che compriamo dai giornali stranieri.Info: [email protected]

    Registrazione tribunale di Roman. 433 del 4 ottobre 1993Direttore responsabileGiovanni De MauroChiuso in redazionealle 20 di mercoled4 febbraio 2015

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    16/10816 Internazionale 1088 | 6 febbraio 2015

    Attualit

    Il nuovo governo greco ha annun-ciato il 2 febbraio la sua propostaper risolvere il contenzioso con icreditori. Il piano prevede lo swap(scambio) del debito attuale connuovi titoli di stato indicizzati al-

    la crescita, un surplus di bilancio perma-nente e la caccia ai grandi evasori. YanisVaroufakis, il ministro delle finanze del go-verno di Alexis Tsipras, ha illustrato il pia-no dopo una settimana drammatica: leprime mosse dellesecutivo avevano inner-vosito i partner delleurozona e riacceso itimori sulle reali possibilit della Grecia dirimanere nellunione monetaria.

    Dopo aver incontrato Varoufakis a Lon-dra, il ministro del tesoro britannico Geor-ge Osborne ha descritto lo stallo tra la Gre-cia e leurozona come il rischio pi grande

    per leconomia globale.Cercando di usare toni concilianti, Va-

    roufakis ha dichiarato al Financial Timesche il governo non pi intenzionato achiedere la cancellazione del debito esterodella Grecia, che ammonta a 320 miliardidi euro. Ha invece suggerito un menu diswap del debito, cio uno scambio tra ivecchi titoli di stato e due nuovi tipi di ob-bligazioni. Il primo, indicizzato alla cresci-ta economica nominale, sostituirebbe ifondi di salvataggio europei, mentre il se-condo, le obbligazioni perpetue senzadata di scadenza, andrebbe a sostituire ititoli di stato greci in mano alla Banca cen-

    trale europea (Bce). Secondo Varoufakis laproposta di swapdel debito una forma diingegneria del debito intelligente cheeviterebbe il ricorso a tagli o sforbiciate(haircut,in inglese), soluzioni consideratepoliticamente inaccettabili in Germania e

    in altri paesi creditori perch comporte-rebbero una perdita secca per i contribuen-ti. Ma in molte capitali europee, e in parti-colare a Berlino, c ancora un profondoscetticismo per il gioco dazzardo del nuo-vo governo greco e per la richiesta di met-tere fine alle misure di austerit. Ai nostripartner dir che stiamo preparando unacombinazione di surplus primari di bilan-cio e riforme, ha detto Varoufakis, econo-mista di sinistra proveniente dal mondoaccademico e prolifico blogger. Gli dir:Aiutateci a riformare il nostro paese e con-

    cedeteci un po di spazio fiscale, altrimenticontinueremo a soffocare e avremo unaGrecia deformata anzich riformata.

    Efficienza e soldi pubbliciCon la vista a Londra, Varoufakis ha cerca-to il sostegno di un importante partner eu-ropeo al suo piano per affrontare la crisi deldebito. Dopo lincontro con il ministro gre-co, Osborne lo ha invitato ad agire in mo-do responsabile, sottolineando che leu-rozona ha anche bisogno di progetti piefficaci per loccupazione e la crescita. Ilrischio per leconomia britannica eviden-te. E oggi dobbiamo fare in modo che, in

    Atene scoprele carte

    Tony Barber, Financial Times, Regno Unito

    Nuovi titoli di stato agganciati alla crescita, unbilancio sempre in attivo e caccia agli evasori. Sonole ricette del governo greco per uscire dalla crisi deldebito. Ora tocca allEuropa dare una risposta

    Europa come nel Regno Unito, la compe-tenza prevalga sul caos, ha detto Osborne.Varoufakis ha promesso che Atene conti-

    nuer ad avere un avanzo primario di bi-lancio al netto degli interessi tra l1 e l1,5per cento del pil, anche se questo dovesseimpedire a Syriza, il partito di sinistra allaguida della coalizione di governo, di man-tenere le sue promesse elettorali sulla spe-sa pubblica.

    Varoufakis ha poi aggiunto che il gover-no perseguir i grandi evasori che non han-no contribuito nella giusta misura alle fi-nanze dello stato durante i sei anni dellacrisi economica. Vogliamo cominciaredalla testa del pesce, poi arriveremo allacoda, ha detto il ministro.

    Consapevole delle difficolt di combat-

    KOSTASTSIRONIS

    REUTERSCONTRASTO

    Il presidente dellEurogruppo, JeroenDijsselbloem, a sinistra, con il mini-stro delle finanze greco, Yanis Varou-fakis. Atene, 30 gennaio 2015

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    17/108Internazionale 1088 | 6 febbraio 2015 17

    tere in modo efficace levasione fiscale e latendenza dei pi ricchi a cercare renditedi posizione, Varoufakis ha comunquepromesso che il governo non si dar pervinto finch non riuscir nel suo intento.Se i grandi interessi ci faranno fuori, avre-mo lonore di essere caduti combattendouna battaglia giusta.

    Un altro pattoQuando poi gli stato chiesto se i partnerdelleurozona hanno ragione a preoccu-parsi per il piano che prevede la riassunzio-ne di migliaia di dipendenti pubblici, ilministro ha risposto: Negli ultimi cinqueanni c stato un enorme ridimensiona-mento del settore statale. Il problema chenon efficiente: in Grecia la burocrazia una specie di nemico pubblico numerouno.

    La vittoria di Syriza alle elezioni unopportunit per colpire i rapporti pocotrasparenti tra i grandi interessi nel settore

    pubblico e in quello privato, che frenano lacreativit, la competitivit, la libert e lademocrazia, ha detto Varoufakis.

    Il governo presenter nel dettaglio lesue proposte ai partner europei entro la fi-ne di febbraio. I nostri partner possonopensare qualsiasi cosa del fatto che siamoun partito della sinistra radicale: noi le ri-

    forme le vogliamo fare davvero, vogliamodavvero essere dei buoni europei e voglia-mo davvero ascoltare. Ma siamo convintidi una cosa: il programma attuale concor-dato con i creditori insostenibile e va ri-pensato dalle basi.

    La visita del ministro greco a Londra stata la seconda tappa di un giro delle capi-tali europee cominciato a Parigi il 31 gen-naio con lobiettivo di assicurarsi il soste-gno dei partner alla rinegoziazione deitermini del piano di salvataggio avviato nel2010 dopo laccordo con lUnione europeae il Fondo monetario internazionale.

    Varoufakis ha detto che la Grecia spera

    di poter contare su un accordo ponte diquattro mesi, cio fino al 1 giugno, grazie alquale la Bce terr a galla il sistema finan-

    ziario greco continuando ad assicurare li-quidit a condizioni di favore.

    Invece di chiedere sette miliardi di eurodi aiuti, cio il denaro che la Grecia avreb-be dovuto incassare lanno scorso se aves-se rispettato il piano fiscale e di riformeimposto dai suoi creditori, il governo nechiederebbe cos solo 1,9: una cifra, secon-do Varoufakis, pari allammontare dei pro-fitti realizzati dalla Bce sullacquisto di tito-li di stato greci dopo il salvataggio del 2010.Il nostro mandato ci d il diritto di fareuna cosa: prenderci qualche settimana di

    tempo per proporre le nostre idee alla Bce,ai partner delleurozona e allFmi, ha det-to il ministro. Lidea che dovremmo ri-spettare senza batter ciglio dei piani sotto-scritti dai governi precedenti, e che nonhanno funzionato, uno schiaffo alla de-mocrazia.

    Il nostro svantaggio che siamo ine-sperti. E in pi siamo una grande chiesa,ha aggiunto Varoufakis, alludendo al fattoche Syriza governa in coalizione con unpiccolo partito di destra, i Greci indipen-denti. Ma il nostro vantaggio che non

    abbiamo venduto lanima al diavolo e nonabbiamo intenzione di farlo. Syriza luni-co partito che non mai stato finanziatodagli oligarchi.

    Un investitore presente allincontro diLondra del 2 febbraio ha detto che il mes-saggio del ministro delle finanze greco stato accolto abbastanza bene. Gli inve-stitori istituzionali hanno lasciato la salasollevati dopo aver capito che il governogreco sembra spingere per una ristruttura-zione del debito con la troika dei creditoriistituzionali e non con i privati, che hannogi dovuto subire una rinegoziazione deiprestiti nel 2012.ufs

    2014

    Irlanda

    Grecia

    Spagna

    Portogallo

    Italia

    0 20 40 60 80 100

    Da sapereLopinione pubblica e leuro

    Percentuale di popolazione favorevole a

    rimanere nellunione monetaria

    Fonte: The Economist

    2009

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    18/10818 Internazionale 1088 | 6 febbraio 2015

    Attualit

    Il quotidiano economico tedesco Han-delsblatt ha scritto il 1 febbraio che ilpresidente della Commissione euro-pea Jean-Claude Juncker ha intenzio-

    ne di sciogliere la troika. Il superamentodella struttura che riunisce i principali cre-ditori di Atene Commissione europea,Banca centrale europea (Bce) e Fondo mo-netario internazionale (Fmi) anche unadelle principali rivendicazioni del nuovo

    e che risponda dei propri atti, basata sulleistituzioni comunitarie e con un controlloparlamentare rafforzato a livello europeo enazionale.

    Il 16 gennaio, inoltre, di fronte agli stu-denti della Scuola nazionale di amministra-zione a Strasburgo, il presidente della Com-missione ha sottolineato che i meccanismidi gestione della crisi non sono stati moltodemocratici. Ho sempre chiesto che la troi-ka fosse pi democratica. Del resto lavvo-cato generale della Corte di giustizia euro-pea sembra voler negare alla Bce la possibi-

    lit di rimanere nella troika se come hafatto in passato fisser i termini dei pro-grammi di aiuto e al tempo stesso parteci-per alla loro applicazione. Questo significache, nella forma che abbiamo conosciutofinora, la troika non durer a lungo.

    Juncker ha poi specificato: Vorrei che cifosse una struttura parlamentare, dei depu-tati del parlamento europeo e dei parla-menti nazionali che si riuniscano regolar-mente per dialogare con i grandi soggettieconomici dellUnione europea.

    Le preoccupazioni di Juncker non sonoisolate. Nelle conclusioni di un rapportopubblicato nel 2014 con grande risonanza

    La troikaha i giorni contati

    La struttura composta da Bancacentrale europea, Commissioneeuropea e Fondo monetario

    internazionale associataallumiliazione della Grecia. ora di liquidarla

    Ccile Ducourtieux , Le Monde, Francia

    governo greco guidato da Alexis Tsipras,che ha cominciato a rinegoziare con lUnio-ne europea le condizioni dellenorme debi-to pubblico del paese, pari a 320 miliardi di

    euro.Il 2 febbraio il portavoce della Commis-

    sione, Margaritis Schinas, ha confermatoche in futuro la troika cambier forma, maha negato che siano gi in corso discussionisul tema. Non pensiamo a una nuova strut-tura e non abbiamo una nuova formula inmente, ha dichiarato il portavoce.

    In realt la scomparsa o una profondatrasformazione della troika non sono certoipotesi nuove o sorprendenti. Nel program-ma presentato in vista del voto europeo delmaggio 2014, Juncker aveva gi affrontatola questione: In futuro dovremo sostituirela troika con una struttura pi democratica

    LEFTERISPITARAKISAPLAPRESSE

    Alexis Tsipras ad Atene, il 29 gennaio 2015

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    Internazionale 1088 | 6 febbraio 2015 19

    sui mezzi dinformazione, il parlamentoeuropeo si era gi mostrato molto critico sullavoro di questa struttura. Secondo lo stu-dio, in Grecia la troika ha privilegiato i tagli

    alle riforme strutturali e non ha tenuto con-to dei problemi sociali e delloccupazione. Ildocumento metteva in evidenza anche ilfatto che la struttura costituita esclusiva-mente da tecnocrati, per di pi di secondopiano. Accettare i diktat dei funzionari diBruxelles stata senzaltro unumiliazioneper la politica greca.

    Gesto dovutoLa troika, incaricata di esaminare lapplica-zione dei programmi di aggiustamento inGrecia, non avr pi ragione di esistere una

    volta che questi saranno realizzati. Di fattoavrebbe dovuto esaurire i suoi compiti ginel dicembre del 2014, quando si sarebbedovuto concludere il secondo piano di sal-vataggio negoziato con Atene nel 2012. Inassenza di un accordo con lex primo mini-stro greco Antonis Samaras, la scadenza stata posticipata a fine febbraio.

    Di conseguenza la questione della troi-ka sar necessariamente ridiscussa nel qua-dro del negoziato che il governo di Tsiprassta avviando con i creditori. Secondo i piani

    iniziali invece, se tutto fosse andato come siauguravano i creditori di Atene, il 1 gennaiodel 2015 si sarebbe aperta una nuova fase:in caso di necessit la Grecia avrebbe potu-

    to beneficiare di una linea di credito caute-lativa di alcuni miliardi di euro, mentre perle spese correnti lo stato si sarebbe finanzia-to direttamente sui mercati.

    I creditori avrebbero cos continuato avigilare sul paese, ma in modo pi discre-to, attraverso delle missioni pi snelle e vi-site meno frequenti, come aveva immagi-nato allinizio dei gennaio in unintervista aLe Monde Pierre Moscovici, il commissarioeuropeo per gli affari economici, incaricatodi seguire la vicenda greca.

    Anche se nelle prossime settimane i gre-

    ci e gli europei (e lFmi) decideranno di va-rare un terzo piano di aiuti per la Grecia,molto probabilmente a gestirlo non sar latroika come la conosciamo oggi. Sar inve-ce una task force che rappresenter gli inte-ressi dei creditori. Forse la Bce non ne farparte, e lFmi avr un ruolo pi discreto.

    LEuropa sa di dover fare questa conces-sione alla Grecia, almeno in termini simbo-lici. Del resto, negli ultimi cinque anni latroika stata la faccia delloppressione edellumiliazione di un intero popolo.uadr

    To Vima, Grecia

    Lopinione

    Tra la Grecia e i suoi creditorieuropei in corso un nego-ziato che si concretizzato

    negli incontri organizzati dal mini-stro delle finanze Yanis Varoufakis enelle visite del primo ministro Ale-xis Tsipras a Parigi, Roma e Bruxel-

    les. evidente che lEuropa noncambier la sua posizione da ungiorno allaltro. Ma altrettanto evi-dente che la richiesta di cambia-mento avanzata dal nuovo governogreco non pu essere ignorata. Aquesto proposito vale la pena ricor-dare la posizione espressa dal presi-dente statunitense Barack Obama,che ha sottolineato come la politicadausterit abbia oltrepassato i suoilimiti.

    Gli incontri di questi giorni sa-

    ranno decisivi per stabilire il modoin cui proseguir il negoziato e per ledecisioni che saranno prese dallEu-rogruppo. Anche se insiste sulla ne-cessit che Atene rispetti gli impre-gni presi, la Germania ha accettatola possibilit di un dialogo. Il gover-no greco, da parte sua, ha abbassatoi toni. Un braccio di ferro pubbliconon il modo migliore per far pro-gredire un negoziato. Dietro le quin-te si continua a discutere e a stringe-re alleanze.

    ovvio che il processo sar com-plicato e che avr alti e bassi. Per ot-tenere il miglior risultato possibile, igreci dovranno fare molta attenzio-ne, preparare un piano e valutare irapporti di forza. Naturalmente laGrecia non deve lanciare sfide nessere arrogante, ma deve approfit-tare di tutti i suoi argomenti e deglialleati di cui dispone.

    Atene ha bisogno di stringere unnuovo accordo con lEuropa per farrespirare il paese. Ma non pu per-mettersi di abbandonarla.uas

    Determinazionee prudenza

    Lopinione

    La Grecia crollata sottoil peso dei suoi debiti. Ecosa abbiamo fatto? Ab-biamo concesso ancorapi crediti a uno stato ul-traindebitato. Cos nonpu funzionare. Sono il

    ministro di un paese inbancarotta, ha detto il mi-nistro greco delle finanzeYannis Varoufakis in unin-tervista al settimanale te-desco Die Zeit. Dobbia-mo guardare al problemacon lottica di un curatorefallimentare, il cui compi-to tentare di ridurre i de-biti. Per salvare la Greciaservono investimenti, nonnuovi crediti. Mi aspettoun piano dalla cancellieratedesca Angela Merkel, sul

    modello del piano Mar-shall lanciato in Europadagli Stati Uniti dopo la se-conda guerra mondiale,ha detto Varoufakis. Cosla Germania userebbe lasua potenza per unire lEu-

    ropa. Invece qual il pianooggi? Ricevere altri soldidallEuropa che non potre-mo mai restituire. A chi come il governo tedesco sottolinea che Atene deverispettare gli impegni sot-toscritti, Varoufakis ri-sponde: Quando sentoqueste parole, penso chelEuropa non abbia impa-rato niente dalla storia.Dopo la prima guerramondiale la Germania fir-m il trattato di Versailles,

    che era un pessimo accor-do. Il continente avrebbeevitato tante sciagure senon fosse stato rispettato.Allepoca leconomistaJohn Maynard Keynes av-vert che quel trattato

    avrebbe portato alla rovinaun paese. Se crediamo chela politica di salvataggiosia sbagliata, dobbiamocambiarla. Alcuni parlanodi leggera ripresa delleco-nomia greca, ma in realtstanno arretrando sia iprezzi sia i redditi. Finorala crisi ha rafforzato le for-ze politiche di estrema de-stra in tutta lEuropa: inGrecia, in Francia, in Ita-lia. C bisogno di unasvolta.

    Un piano Marshall per la Grecia

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    Ucraina

    Dopo il fallimento della nuovatornata di negoziati, il 31 gen-naio a Minsk, le forze armatedellautoproclamata Repubbli-

    ca popolare di Donetsk continuano ad at-taccare e accerchiare le postazioni dei mili-tari ucraini, concentrati a Debaltseve.Allingresso della cittadina una decina dipersone con borse e fagotti aspetta larrivodi un autobus davanti allofficina di un gom-mista. Perch tutti parlano di Debaltseve enessuno dice una parola del nostro villag-gio, ernuchino?, si lamenta una donna.

    ernuchino un piccolo comune a po-chi chilometri da Debaltseve. Dal punto divista amministrativo fa parte della regionedi Luhansk e da una decina di giorni si tro-va sotto il fuoco dellartiglieria dei milizia-ni separatisti. Abbiamo resistito in qual-che modo per sei mesi, ma dopo il 21 gen-naio diventato impossibile rimanere nelvillaggio. Ormai le bombe cadono ognimezzora, racconta Igor Vasilevi, un pen-sionato che tiene tra le mani un cagnolino.Ci siamo nascosti nelle cantine, senza pa-ne, acqua o corrente elettrica. Non aveva-

    mo nulla. Io ho un figlio che vive a Samara,in Russia, cos ho deciso di raggiungerlo,passando prima per Charkiv e poi per Mo-sca.

    Igor racconta che a ernuchino centina-ia di persone sono ancora nascoste nellecantine, semplicemente perch non sannocome lasciare il villaggio. Un autocarro chetrasporta grandi container metallici accostavicino al gommista. Ecco, ci trasportanocome fossimo bestiame, si lamenta unadonna.

    meglio andarsene cos piuttosto cherimanere a ernuchino, le rispondono.

    Allimprovviso le esplosioni che prima si

    sentivano in lontananza si fanno decisa-mente pi vicine. I proiettili cadono ormai adue o tre chilometri di distanza. Tre bambi-ni si stringono agli adulti e cominciano apiangere. Si rifiutano di salire sul camion.Non piangere. Come ti chiami?, chiedequalcuno cercando di calmarlo.

    Mitja.

    Ti portano ad Artemivsk, Mitja, l saraial sicuro.

    Sulla piazza centrale di Debaltseve non rimasto nemmeno un edifico intatto. Lefinestre delle case sono coperte da pannellidi compensato. I militari hanno portato inpiazza una cisterna dacqua con linsegnadella Croce rossa internazionale e gli abi-tanti si mettono in fila con secchi e bottigliedi plastica.

    In citt continuano a darsi il cambio i

    miliziani separatisti e i soldati di Kiev. Alcu-ni ci aiutano, portano acqua e benzina. Manessuno sa come si comporteranno i prossi-mi che arriveranno, dice una donna che stafacendo la fila.

    Nei pressi delledifico del vecchio Comi-

    tato esecutivo del soviet cittadino un uomoe una donna siedono accanto alle loro cose.Sono arrivati qualche ora fa da Uglegorsk. Ilvillaggio si trova a met strada tra le cittadi-ne di Debaltseve ed Enakievo, una piccolalocalit al centro dei combattimenti tra i fi-lorussi e lesercito ucraino, ma ancora noncontrollata stabilmente da nessuna delledue fazioni.

    impossibile fuggire da l, la strada continuamente bombardata, racconta unvolontario di Kiev. Ha portato medicine aUglegorsk e poi riuscito a scappare ac-

    compagnato da alcune persone del posto:Ci siamo messi in cammino allalba lungoi sentieri nei campi, sventolando deglistracci bianchi in alto per far capire che era-vamo civili. Ma a un certo punto tre cecchinici hanno sparato, per spaventarci.

    Nascosti in cantinaUna donna che riuscita a fuggire si inseri-sce nella conversazione: Guardo la televi-sione e sento le autorit di Kiev dire che inun solo giorno sono morte sette persone,forse dieci. Ma a Uglegorsk ci sono decinedi morti, ci sono cadaveri abbandonati perle strade: i medici non possono avvicinarsi

    Sotto le bombe

    di Kiev e dei separatisti

    Tra i profughi in fuga daDebaltseve, la cittadina dovecombattono i filorussi elesercito ucraino. Il reportagedi un quotidiano russo

    Ilja Barabanov, Kommersant, Russia

    PETRSHELOMOVSKIYDEM

    OTIXCORBISCONTRASTO

    31 gennaio2015A Minsk fallisce una nuovatornata di negoziati tra Ucraina, Russia, Osce eseparatisti.2 febbraioIl leader separatista AleksandrZakharenko annuncia la mobilitazione milita-re della popolazione nelle zone controllate dairibelli. Donetsk sotto i colpi dellartiglieria. Cisono diverse vittime.2-4 febbraioContinuano i combattimenti in-torno a Debaltseve e Donetsk. Muoiono alme-no dieci civili. LOnu comunica che il numerototale delle vittime dallinizio del conflitto sa-

    lito a 5.300, di cui 500 solo nellultimo mese.4 febbraioUn proiettile di artiglieria colpisceun ospedale a Donetsk. I morti sono almeno tre.

    Da sapere

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    e recuperarli. Ci siamo rivolti ai separatistichiedendogli di lasciare aperto un corridoioper far passare i civili. Ma loro si sono limi-tati a passarci accanto, ci hanno filmato e sene sono andati. Poco dopo allimprovvisosono cominciati gli spari. Nella citt c an-

    cora qualche uomo della Guardia nazionaleucraina, ma sono chiusi nelle cantine e pos-sono fare ben poco.

    Debaltseve, intanto, sotto il fuoco in-cessante dellartiglieria. Il 1 febbraio statacolpita la periferia, ma gli abitanti ormaihanno imparato a capire dove cadranno iproiettili e quando sentono colpi indirizzatilontano da dove si trovano non si buttanopi a terra. Qualcuno ha perfino la forza discherzare: Non preoccupatevi, adesso so-no i nostri che sparano.

    Il Consiglio per la sicurezza nazionale e

    la difesa dellUcraina il 1 febbraio ha co-municato che le forze della Repubblica diDonetsk hanno cercato di conquistareSanarovka e Ninee Lozovoe, due villaggia nord di Debaltseve. Se riuscissero a pren-derne il controllo, potrebbero tagliare lastrada a uneventuale ritirata dei soldatiucraini verso Artemivsk, la stessa cittadinadove sono diretti i profughi.

    I militari di Kiev, tuttavia, affermanoche i centri lungo la strada rimangono sot-to il controllo dellUcraina. E le forze dellaRepubblica popolare di Donetsk non rie-scono ancora a chiudere il cerchio intornoa Debaltseve.uaf

    N

    ellUcraina orientale i combat-timenti si sono di nuovo inten-

    sificati, mettendo fine a ogniillusione sul cessate il fuoco ufficial-mente in vigore da settembre. Nono-stante le difficolt delleconomia russa,colpita dallabbassamento del prezzodel petrolio e dalle sanzioni occidenta-li, il presidente Vladimir Putin ha au-mentato il sostegno ai ribelli delle pro-vince di Donetsk e di Luhansk, conti-nuando allo stesso tempo a negare ilsuo coinvolgimento e a dare la colpadelle ultime esplosioni di violenza agliStati Uniti. Intanto lUcraina a pezzi e

    non ha mezzi militari per tenere testaai separatisti appoggiati da Mosca. Levittime sono soprattutto i civili, che lot-tano contro la fame tra le macerie dellecitt in cui si combatte e si muore sottoi continui scambi di granate e razzi.

    I combattimenti delle ultime setti-mane, che nessuno si aspettava primadella primavera, hanno dato nuova for-za agli appelli dellamministrazionestatunitense per la concessione di nuo-vi aiuti a Kiev, sia in denaro sia in armi.

    evidente che oggi gli Stati Uniti e

    lEuropa devono aumentare il sostegnoallUcraina e inasprire le sanzioni con-tro la Russia. Il generale Philip Breed-love, comandante supremo delle forzeNato, sembra favorevole alla fornituradi armamenti a Kiev, e a quanto pareanche il segretario di stato John Kerry disponibile a discuterne. Ma fornire ar-mi potrebbe aprire un nuovo, pericolo-so capitolo nel conflitto. Finirebbe in-fatti per dar forza alla propaganda rus-sa, secondo cui il conflitto in corso ilrisultato di unaggressione occidentale.

    Finora il presidente degli Stati Uniti

    Barack Obama ha dato prova di pru-denza, impegnandosi ad aiutarelUcraina in ogni modo eccetto chenel confronto militare. Ma visto che lesanzioni e la diplomazia non servono anulla contro laggressione russa, ne-cessario che Washington e i suoi alleatistudino nuovi strumenti per costringe-

    re Mosca a un negoziato serio.

    La soluzione federaleLa questione : su cosa negoziare? Pu-tin ha sempre negato il coinvolgimentodiretto delle sue truppe in Ucraina, manon ha mai detto con chiarezza qual ilsuo obiettivo. Alcuni funzionari russihanno lasciato intendere che Moscanon interessata ad annettere il Don-bass, come invece ha fatto con la Cri-mea, e che cerca piuttosto di ottenereunUcraina federale con uno statuto di

    autonomia per le province filorusse, ol-tre alla garanzia che Kiev non entrernella Nato. Su questi aspetti sicura-mente possibile trattare. Ma negli ulti-mi attacchi i ribelli hanno preso di miraMariupol, un importante porto sul marNero, e hanno cercato di ampliare learee sotto il loro controllo. Questo fapensare che puntino a unoccupazionea lungo termine.

    Anche se punire Putin pu essereunidea allettante, il principale obietti-vo di Stati Uniti ed Europa deve essere

    la fine dei combattimenti. Perch que-sto sia possibile, devono dire a Putincon chiarezza che se Mosca punta allanascita di unUcraina federale, locci-dente si impegner per convincereKiev ad accettare una soluzione ragio-nevole. Se per nuove prove conferme-ranno che Putin e i ribelli cercano dicreare nellUcraina orientale unencla-ve sotto il loro controllo, sul modellodella Transnistria, dellAbchazia odellOssezia del sud, allora bisognerfar capire al presidente russo che il co-sto per Mosca sar molto pesante.uaf

    Negoziare con Putin o armarelUcraina? Le scelte di StatiUniti ed Europa nelleditorialedel New York Times

    Serve una strategia nuovaThe New York Times, Stati Uniti

    LopinioneDebaltseve, Ucraina, 31 gennaio 2015

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    FRANCIA

    LUmp divisosu Le PenLe elezioni suppletive nel dipar-timento del Doubs minaccianodi spaccare il partito di centro-destra Ump. Dopo la vittoria alprimo turno del candidato delFront national, lex premierAlain Jupp, candidato alle pri-marie dellUmp per la presiden-

    za della repubblica, ha invitatogli elettori a fare blocco contro ilFront e a votare per il candidato

    socialista al secondo turno dell8febbraio. Al contrario lex presi-dente Nicolas Sarkozy, leaderdellUmp e potenziale avversa-rio di Jupp in vista delle presi-denziali del 2017, ha rifiutato didare indicazioni di voto, pur au-spicando la sconfitta dellFn,scrive Le Monde. La frattura ri-vela lambiguit dellUmp sul te-ma: unala del partito rifiuta ogniavvicinamento a Marine Le Pen,mentre laltra, maggioritaria, se-

    gue la linea n con il Front ncon i socialisti inaugurata daSarkozy nel 2011.

    Una prova di forza politica che segna di fatto linizio dellacampagna elettorale di Podemos, il partito nato dalmovimento degli indignados. Cos El Pasdescrive lamanifestazione organizzata il 31 gennaio dalla formazionedi Pablo Iglesias, che ha raccolto nel centro di Madrid pidi centomila persone (nella foto). La mobilitazione,denominata marcha del cambioe presentata come un gestodi rottura contro la vecchia politica, non aveva un

    obiettivo concreto n rivendicazioni specifiche. servitainvece a rimarcare la presenza di Podemos sulla scenapolitica allinizio di un anno in cui si elegger il nuovoparlamento, e a dimostrare che il cambiamento possibile. Nei venti minuti del suo discorso, spiegaPblico, Iglesias ha criticato il governo di Mariano Rajoy,ha ricordato limportanza della mobilitazione degliindignati e, pur sottolineando le differenze tra la Spagna ela Grecia, ha affermato che il vento di rinnovamento inarrivo da Atene si far sentire anche a Madrid.u

    Spagna

    In piazza per Podemos

    DAVIDRAMOSG

    ETTYIMAGES

    AUSTRIA

    Pegida sbarcaa ViennaIl 2 febbraio a Vienna si svolta

    una dimostrazione ispirata alPatriotische Europer gegen dieIslamisierung des Abendlandes(Pegida), il movimento antisla-mico che da ottobre organizza aDresda cortei contro limmigra-zione. Circa 350 persone, sor-vegliate da 1.200 poliziotti han-no sfilato nel centro della capi-tale austriaca, scrive DerStandard,ma la marcia sta-ta bloccata per evitare che in-crociasse la contromanifesta-zione voluta dalla sinistra. IlPegida austriaco assicura che icortei continueranno, ma le au-torit potrebbero vietarli, per-ch la sera del 2 febbraio eranopresenti frange neonaziste.

    FRANCIA

    Strauss Kahnin tribunaleSi aperto il 2 febbraio a Lilla il

    processo del cosiddetto affaireCarlton, dal nome dellalbergoin cui era stato organizzato ungiro di prostituzione. Tra gli im-putati c lex capo dellFmi, Do-minique Strauss-Kahn, accusatodi sfruttamento aggravato dellaprostituzione. Dsk, spiega Li-bration, accusato in partico-lare di aver frequentato diverseragazze in camere dalbergomesse a disposizione da un al-tro libertino come lui, che fat-turava poi le prestazioni al co-losso delle costruzioni Eiffage,dove lavorava un altro complice.

    HEINZPETERBADERR

    EUTERSCONTRASTO

    EX JUGOSLAVIA

    Nessungenocidio

    Secondo la Corte internaziona-le di giustizia dellOnu durantele guerre degli anni novanta iserbi non commisero alcun ge-nocidio contro i croati e vice-versa. Sono state respinte le ri-chieste contrapposte di Belgra-do e Zagabria, che si accusava-no reciprocamente di averecondotto politiche genocide. Lasentenza chiude un contenzio-so in corso da quindici anni.Una delle conseguenze che

    nessuna delle due parti dovrpagare riparazioni di guerra.Secondo il quotidiano croatoJutarnji list, lopinione pub-blica croata sconvolta, per lasentenza e per le sue motiva-zioni, mentre a Belgrado, scri-ve il serbo Danas, il verdetto stato accolto positivamentedalle forze politiche.

    IN BREVE

    Azerbaigian-ArmeniaSi in-tensificato il conflitto tra Erevane Baku per il controllo del Na-

    gorno Karabakh. Il 23 gennaiodue soldati armeni sono statiuccisi in uno scontro al confinetra i due paesi, e nei giorni suc-cessivi sono morti tre militariazeri. Baku ha accusato lArme-nia di ripetute violazioni del ces-sate il fuoco tra il 1 e il 3 febbraio.FranciaIl 3 febbraio tre soldatisono stati aggrediti mentre era-no di guardia davanti a un cen-tro ebraico a Nizza. Due sono ri-masti feriti. Laggressore, cheera sottoposto a sorveglianza

    dopo un viaggio in Turchia, stato arrestato.

    Europa

    Vienna, 2 febbraio 2015

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    A tavola si parlava solo di cibo.Che noia, ho pensato. Perch

    ho accettato questo invito acena? Con tutto quello che hoda fare prima di partire perOslo. Sono stata invitata dauna coppia di sostenitori di AlFatah che conosco da ventan-ni. Lui era un alto funzionariodellAutorit Nazionale Pale-stinese, oggi in pensione.

    Cera anche unaltra cop-pia. Poi si unito a noi il figliotrentenne dei miei amici, unmedico laureato in Egitto chesta facendo un tirocinio a Ra-mallah. Ci ha detto che in

    Egitto la rivoluzione non fini-ta. Dopo cena ci siamo sposta-

    ti in soggiorno e il giovane me-dico ha cominciato a litigarecon i genitori. Li ha accusati diaver fallito, ma loro hanno ri-sposto che oggi si vive megliodi prima e che loccupazionenon arriva pi alla porta di ca-sa. Il ragazzo ha sottolineatoche loccupazione arriva alleporte di altri palestinesi, so-prattutto nei villaggi. I suoi ge-nitori hanno ribadito che lapresenza dei soldati inferiorerispetto al passato. Ho pensatoche avevano ragione loro e che

    forse il figlio era troppo giova-ne per ricordare. Il ragazzo ha

    detto che chi non iscritto adAl Fatah ha difficolt a trovareun lavoro. I genitori hanno ci-tato alcuni esempi per dimo-strargli il contrario.

    Poi si parlato di Hamas edei Fratelli musulmani. Il pa-drone di casa ha detto che so-no il nemico, non ci pu esseredialogo. Il figlio non era dac-cordo. Genitori e figlio concor-davano solo su un punto: AbuMazen governa come un ditta-tore e Al Fatah non pi unmovimento popolare.uas

    Da Ramallah Amira Hass

    Una discussione in famiglia

    Dopo quattro giorni di negoziati il 2 febbraio il governo delpresidente sudsudanese Salva Kiir e lopposizione guidatadallex vicepresidente Riek Machar hanno firmato adAddis Abeba, in Etiopia, un accordo per mettere fine alleostilit cominciate a met dicembre del 2013 (nella foto,Kiir e Machar ad Addis Abeba, 1 febbraio 2015). Juba ha fattosapere che questintesa potrebbe portare alla formazionedi un governo di unit nazionale entro aprile, scrive

    Sudan Tribune. Laccordo ha suscitato un cautoottimismo, perch le parti in guerra hanno gi firmato treintese che per sono state sempre violate.u

    Sud Sudan

    Cauto ottimismo

    TIKSANEGERIR

    EUTERSCONTRASTO

    BAHREIN

    Senzacittadinanza

    Il quotidiano bahreinita Al Wa-satha pubblicato le foto e i no-mi di 72 persone a cui il 31 gen-naio stata tolta la cittadinanzaper aver minacciato la sicurezzanazionale. Ma la motivazione politica, spiega il giornale: Traqueste persone almeno cin-quanta sono oppositori del go-verno.

    IN BREVE

    Israele-PalestinaIl 3 febbra-io il capo della commissionedinchiesta dellOnu sul recen-te conflitto a Gaza, WilliamSchabas, si dimesso dopo es-sere stato accusato da Israeledi non essere imparziale.LibiaIl 2 febbraio il parlamen-to riconosciuto dalla comunitinternazionale ha sospeso lalegge che escludeva dallam-ministrazione gli ex funzionaridel regime di MuammarGheddafi.ZimbabweIl presidente Ro-bert Mugabe diventato leaderdi turno dellUnione africana.

    EGITTO

    Terrorismonel SinaiDal 29 gennaio una serie di at-

    tentati terroristici contro le for-ze di sicurezza a El Arish hannocausato 44 morti, scrive Al Wa-tan. Gli attacchi sono stati ri-vendicati dal gruppo Provinciadel Sinai, il nuovo nome dellamilizia jihadista Ansar Beit almaqdis. Invece il presidente egi-ziano Abdel Fattah al Sisi ha at-tribuito la responsabilit ai Fra-telli musulmani. La tv qatariotaAl Jazeera stata la prima a tra-smettere le immagini degli at-tentati e per questo stata accu-sata dalla stampa egiziana filo-governativa di essere troppoben informata per essere estra-nea ai fatti. Il Qatar un soste-nitore dei Fratelli musulmani.

    TUNISIA

    Ennahda entranel governoIl primo ministro Habib Essid,

    del partito Nidaa Tounes, hapresentato il 3 febbraio una nuo-va squadra di governo, dopo cheil 23 gennaio era stata bocciatala sua prima proposta. Nel nuo-vo esecutivo i ministeri sonostati assegnati anche al partitoislamico Ennahda (arrivato se-condo alle legislative), ai liberalidi Afek Tounes e al partitoUnion patriotique libre. NidaaTounes comincia a mostrarsi di-viso, spiega La Pressericordan-do che il consiglio direttivo delpartito aveva escluso la presen-za di Ennahda al governo.

    Africa e Medio Oriente

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    24 Internazionale 1088 | 6 febbraio 2015

    Africa e Medio Oriente

    Dopo quattro anni di guerra inSiria, i trafficanti di drogastanno diventando semprepi potenti in Medio Oriente.

    Le loro attivit sono facilitate dallassenzadi un apparato di sicurezza stabile, una si-tuazione che li rende liberi di spacciaredroghe pesanti in Siria e nel resto della re-gione. Nel gennaio del 2014 lagenzia Reu-ters ha pubblicato un articolo sul traffico di

    Captagon, unanfetamina molto popolare,prodotta in Siria e venduta in Arabia Saudi-ta e in altri paesi del golfo Persico. La que-stione sta diventando sempre pi urgente

    e, a prescindere dallesito della guerra inSiria, in futuro potrebbe causare gravi di-sordini politici in tutta la regione.

    Il Captagon era un problema gi da pri-ma della primavera araba e della guerracivile in Siria. Nel 2004 la quantit di anfe-tamine per lo pi Captagon e sue contraf-fazioni sequestrata in Medio Oriente hasuperato quella requisita in tutta Europa, elo stesso avvenuto negli anni successivi.

    Secondo lUfficio delle Nazioni Uniteper il controllo della droga e la prevenzionedel crimine (Unodc), nel 2011 lArabia Sau-dita era il primo paese nella classifica glo-bale dei sequestri di anfetamine: quellan-

    no le autorit del regno ne hanno intercet-tate undici tonnellate, pari al 58 per centodi tutti i sequestri compiuti in MedioOriente e al 37 per cento di quelli effettuatinel mondo (secondo lultimo Rapportomondiale sulla droga, in Medio Orientecontinuano a essere sequestrate grandiquantit di anfetamine, in particolare inGiordania, in Arabia Saudita e in Siria).

    Come in America Latina

    Prima dellinizio della guerra civile in Siria,la maggior parte delle pasticche di Capta-

    gon destinate al mercato saudita e agli altripaesi del Golfo erano prodotte in Europaorientale, in paesi come la Bulgaria e la Po-lonia, e poi viaggiavano attraverso la Tur-chia, il Libano, la Siria e la Giordania. Inpassato anche il Libano stata unarea diproduzione di droghe, grazie alla presenzaradicata di narcotrafficanti.

    La situazione in Siria somiglia per alcu-ni aspetti alla guerra della droga che infu-ria in America Latina. In quel continente inarcotrafficanti hanno approfittato dellin-stabilit politica e dellassenza di apparatidi sicurezza efficaci per formare cartelli lecui attivit si estendono dallAmerica Cen-

    Nel caos sirianocresce il narcotraffico

    In passato la Siria era un luogodi transito per le anfetaminedestinate al Golfo. Dallinizio

    della guerra diventata uncentro di produzione controllatodai gruppi armati

    Julien Omar Tohme, Now, Libano

    BASSAMK

    HABIEHREUTERSCONTRASTO

    Un ferito nei bombardamenti governativi su Duma, vicino a Damasco, il 2 febbraio 2015

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    25/108Internazionale 1088 | 6 febbraio 2015 25

    trale agli Stati Uniti. Anche in Siria questifattori hanno aperto la strada alla produ-zione di droga e al mercato nero. Il trafficodi stupefacenti si esteso, i produttori e i

    contrabbandieri locali hanno fatto grossiaffari. Se un tempo era una tappa del nar-cotraffico, la Siria oggi anche un paesedove si fabbricano anfetamine.

    Secondo il giornalista libanese FidaaItani, le diverse fazioni coinvolte nellaguerra civile siriana si accusano reciproca-mente di somministrare anfetamine aipropri combattenti o di partecipare al nar-cotraffico per guadagnare i soldi necessariad acquistare nuove armi. Itani sostieneinoltre che le competenze necessarie allafabbricazione di anfetamine sono state

    portate in Siria dai jihadisti stranieri. Icombattenti afgani, per esempio, hannocondiviso le loro conoscenze nella produ-zione e nel contrabbando di droga, ren-dendo lo spaccio di Captagon in Siria sem-pre pi efficace.

    Mafiosi localiMentre la fine della guerra ancora lonta-na, i baroni della droga possono continua-re ad approfittare del caos per consolidarele loro posizioni, creando reti sempre picapillari, come dimostra il numero cre-

    scente di sequestri di droga nella regione. Ipaesi del golfo Persico come il Qatar elArabia Saudita, fa notare Itani, considera-no il problema della produzione e del traf-fico di anfetamine in Siria come un effettocollaterale della guerra, secondario e tra-scurabile, e per questo preferiscono chiu-dere un occhio. Spesso i paesi mediorien-tali hanno un solo modo per combattere ilnarcotraffico: sequestrare la droga chetransita sul proprio territorio.

    Questa strategia pu essere efficace instati che dispongono di forze di sicurezza

    imponenti come lArabia Saudita o gli Emi-rati Arabi Uniti. Ma paesi come il Libano,lEgitto e lIraq tutti importanti scali in-termedi per le droghe in transito verso ilGolfo non hanno forze di polizia adegua-te: la sicurezza interna gi sovraccarica dilavoro. Inoltre, grazie alla corruzione dila-gante, una nuova classe di mafiosi me-diorientali come li chiama Itani riescead assicurarsi che i suoi carichi di droganon siano sequestrati. Come spiega il gior-nalista, per corrompere un agente delladogana turca ormai basta un pacchetto disigarette. In Iraq, invece, i veicolidellesercito vengono affittati alle milizie e

    ai combattenti per quattromila dollari algiorno. Questo significa che nonostante inumeri record dei sequestri, la quantit diCaptagon che attraversa questi paesi

    molto alta, e che la combinazione di mi-nacce alla sicurezza, instabilit e corruzio-ne ha reso le forze di polizia del tutto inef-ficaci.

    Una rete regionaleQuesta situazione rischia di creare un nuo-vo problema: mentre le agenzie che si oc-cupano della sicurezza nei vari paesi sonoimpegnate a mantenere una parvenza dicontrollo, i narcotrafficanti siriani potreb-bero espandere la loro rete allestero. Cpreoccupazione soprattutto per il Libano,

    dove esistono gi delle vie del contrabban-do consolidate (risalenti ai tempi dellaguerra civile libanese). Alcune aree, comela valle della Beqaa, sono gi sotto il con-trollo dei baroni della droga. Lemergere diuna rete del narcotraffico regionale potreb-be in futuro scatenare una guerra tra car-telli della droga in stile messicano.

    Trovare una soluzione al problema sicuramente difficile, considerato che nonc modo di agire allinterno della Siria. Se-condo Hannah Poppy, direttrice associatadel Risk advisory group, i paesi della regio-

    ne sembrano poco propensi a collaborareper fermare il flusso di anfetamine attra-verso le frontiere. Le differenze politiche ele tensioni diplomatiche tra i governi sonoun ulteriore ostacolo alla cooperazione. Almomento pochi affrontano seriamente lalotta al traffico di sostanze come il Capta-gon, e per questo il problema destinatoad aggravarsi.ugim

    uNel gennaio del 2015 lOsservatorio sirianoper i diritti umani, unong con sede nel RegnoUnito, ha documentato 931 raid aereie 1.083bombardamenti con barili esplosivicompiuti dalle forze del regime di Damascocontro le citt in mano ai ribelli. Tra gliobiettivi, le citt di Daraa, Aleppo, Duma,Hama e le periferie di Damasco. Secondolosservatorio, i bombardamenti sono unarisposta del regime a una grande offensiva deiribelli in corso da alcuni mesi nel sud dellaSiria. Nel nord, invece, i curdi sirianicontinuano a combattere contro il gruppoStato islamico e sono riusciti a conquistare varivillaggi nel raggio di una decina di chilometriintorno a Kobane. Afp

    Da sapereUltime notizie

    Al Akhbar, Libano

    Dalla Giordania

    La Giordania il 4 febbraio haimpiccato due iracheni, Saji-da al Rishawi e Ziyad Karbo-

    li, in risposta alla pubblicazione diun video del gruppo Stato islamicoche mostra la morte del pilota gior-dano Muaz al Kasasbeh. Il militare

    era stato catturato a fine dicembredopo che il suo aereo era caduto nelnordest della Siria. Nel filmato dif-fuso in rete il 3 febbraio si vede AlKasasbeh rinchiuso in una gabbiache viene bruciato vivo. La Giorda-nia fa parte della coalizione interna-zionale contro lo Stato islamico gui-data dagli Stati Uniti e aveva pro-messo misure straordinarie se ilsuo pilota fosse stato ucciso.

    Sajida al Rishawi era stata con-dannata a morte nel 2005 per aver

    partecipato a un attentato contro unhotel di Amman. Il gruppo Statoislamico aveva chiesto il suo rilascioin cambio della liberazionedellostaggio giapponese Kenji Go-to, che stato ucciso. Ziyad Karboli,laltro iracheno ucciso dalle autoritgiordane, era un dirigente di Al Qae-da, condannato a morte nel 2008per omicidio. Per settimane i gior-dani sono rimasti in attesa di cono-scere il destino di Al Kasasbeh, ori-ginario di unimportante trib di so-

    stenitori della monarchia. Alcunihanno accusato il re Abdullah diaver trascinato la Giordania in unaguerra voluta dagli Stati Uniti checauser la dura reazione degli estre-misti islamici. Il 3 febbraio Ammanha rivelato che, secondo fonti deiservizi segreti, Al Kasasbeh era gimorto un mese fa. Rivelare questeinformazioni stato probabilmenteun modo per sottrarsi alle critiche,visto che il governo stato accusatodi non aver fatto abbastanza per ot-tenere il rilascio del pilota.u

    Dura reazionead Amman

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    26/10826 Internazionale 1088 | 6 febbraio 2015

    Americhe

    Il Cile si sta poco a poco scrollando didosso il suo conservatorismo. Il 31gennaio, nella stessa settimana in cuisono state approvate le unioni civili

    anche per le coppie gay, la presidente Mi-chelle Bachelet ha presentato un progettodi legge per depenalizzare laborto terapeu-tico, uneredit della dittatura di AugustoPinochet. Durante il suo primo mandato(2006-2010) Bachelet, che pediatra, hacombattuto per garantire a tutti laccessoalla pillola del giorno dopo. Dopo aver di-

    retto lUn Women, lente delle Nazioni Uni-te per luguaglianza di genere e lautonomiadelle donne, nel 2014 Bachelet stata rie-letta presidente del Cile con un programmache prevede anche la legalizzazionedellaborto terapeutico. Il divieto e la cri-minalizzazione di ogni forma dinterruzio-ne di gravidanza non hanno impedito gliaborti, praticati in condizioni rischiose perla vita e la salute delle donne, ha dichiaratoil 31 gennaio.

    Il disegno di legge depenalizza labortoin caso di pericolo presente o futuro per la

    vita della madre, di malformazioni fetaliincompatibili con la vita extrauterina e distupro. Per procedere allintervento servirla diagnosi di un medico, che dovr essereconfermata da un secondo parere. Ma se ladonna necessita di un intervento immedia-to perch la sua salute in pericolo basteril giudizio di un solo medico. Ogni anno ne-gli ospedali cileni arrivano circa 16.500donne con gravidanze, sotto le 22 settima-ne, rischiose per la madre o con malforma-zioni del feto incompatibili con la vita. Nonci sono dati sulle gravidanze seguite a unaviolenza sessuale o sugli aborti clandestini.Oggi in Cile linterruzione di gravidanza

    pu essere punita con pene comprese fra i

    tre e i cinque anni di carcere. Nel paeselaborto terapeutico stato legale per pi dicinquantanni. Poi, nel 1989, lex dittatorePinochet lo ha vietato. E a causa delle pres-sioni della chiesa cattolica e dei gruppi con-servatori, in ventiquattro anni di democra-zia nessuna proposta di legge per reintro-durlo ha avuto successo.

    Interrogatori e sospettiLa paura di morire e il timore che ti succe-da qualcosa: secondo Lidia Casas, ricerca-trice del centro per i diritti umani delluni-

    versit Diego Portales, sono questi gli effet-ti principali che il divieto di abortire ha sulledonne. Casas ha studiato e documentatoalcuni casi: le gestanti vanno in ospedaleper unemorragia grave dopo un aborto, so-no interrogate dalle ostetriche e poi denun-ciate; se c il sospetto di uninterruzionevolontaria di gravidanza i medici ritardanole cure oppure sottopongono le donne chehanno avuto un aborto spontaneo a una se-rie di domande perch non credono allori-gine dellemorragia.

    Le pillole abortive in vendita sul merca-to nero hanno reso linterruzione di gravi-danza pi accessibile da un punto di vista

    Primi passi per legalizzare

    laborto in Cile

    Il 31 gennaio la presidenteMichelle Bachelet ha presentatoin parlamento un progetto dilegge per eliminare unereditdella dittatura: il divieto assolutodinterrompere la gravidanza

    Roser Toll, El Nuevo Herald, Stati Uniti

    economico e hanno fatto diminuire il nu-

    mero dinfezioni e lesioni traumatiche.Con laborto farmacologico si sono ridottele complicanze, spiega il ginecologo Rami-ro Molina, fondatore del Centro di medici-na riproduttiva e sviluppo integraledelladolescente. In base al nuovo progettodi legge, laborto sar consentito entro leprime dodici settimane di gestazione. Leragazze che hanno meno di 14 anni avrannotempo fino alla quattordicesima settimanae dovranno presentare lautorizzazione deigenitori. In caso di stupro, potranno aborti-re entro le prime diciotto settimane, visto

    che spesso non si accorgono di essere in-cinte. Il progetto di legge riconosce la prio-rit del segreto professionale sullobbligo didenunciare le pazienti, e d ai medici il di-ritto allobiezione di coscienza. Se un medi-co si avvale di questo diritto, il centro sani-tario deve indicare alla paziente un gineco-logo disposto ad assisterla. I principali par-titi conservatori e la chiesa cattolica si op-pongono allaborto in qualsiasi caso. Secon-do Mara Jos Hoffman, del partito di destraUnin demcrata independiente, il disegnodi legge rischia di essere un precedente giu-ridico per legalizzare del tutto linterruzio-ne di gravidanza.ufr

    MARTINBERNETTIAFPGETTYIMAGES

    Santiago del Cile, 11 novembre 2014. Manifestazione a favore dellaborto

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    STATI UNITI

    Il bilanciodi Obama

    Barack Obama ha presentato alcongresso la legge di bilancioper lanno fiscale 2016. La CasaBianca propone una serie di ta-gli alle tasse e sussidi a sostegnodella classe media e dei poveri,spiega il New York Times. Trale misure pi importanti ci sonodetrazioni di 500 dollari per ilcomponente della famiglia cheguadagna meno, unestensionedei bonus per le famiglie sottoun determinato reddito e lau-

    mento delle detrazioni per le fa-miglie che pagano una personaper prendersi cura dei figli. SulNew Yorker, John Cassidyspiega che questi interventi sa-ranno coperti dallaumento del-le tasse sulle propriet immobi-liari delle famiglie molto ricchee sulle rendite finanziarie, e daulteriori tasse per le societ fi-nanziare che svolgono attivitche comportano un grosso ri-schio per leconomia. Inoltre,

    Obama propone nuovi investi-menti in strade, aeroporti e altreinfrastrutture, che dovrebberoessere finanziati da unimpostadel 15 per cento sui profitti dellecompagnie allestero. Il pianoprevede anche laumento deifondi per la difesa. Dietro laproposta di Obama c una stra-tegia politica, spiega Cassidy.Le possibilit che il congressocontrollato dai repubblicani ap-provi il piano nella sua versioneattuale sono inesistenti. Ma in

    questo modo il presidente fissa ipaletti del dibattito politico invista delle presidenziali del 2016e fa emergere le contraddizionidei repubblicani.

    ARGENTINA

    Novit sul casoNisman

    Il magistrato Alberto Nisman(nella foto), trovato morto nellasua casa di Buenos Aires il 19gennaio, stava per ordinare lar-resto della presidente CristinaFernndez, del ministro degliesteri Hctor Timerman e di al-cuni esponenti del movimentoLa Cmpora. Lo rivelerebberodei documenti trovati nellaspazzatura dellappartamento diNisman e pubblicati dal Clarn,un quotidiano critico verso il go-

    verno. Nisman stava indagandosullattentato del 1994 allAso-ciacin mutual israelita Argenti-na, che provoc 85 morti.Allinizio Viviana Fein, la magi-strata che si occupa dellinchie-sta sulla morte di Nisman, avevanegato lesistenza dei documen-ti, ma poi tornata sui suoi pas-si, scrive La Nacin.

    IN BREVE

    CanadaIl 3 febbraio il ministrodegli esteri John Baird ha an-

    nunciato le sue dimissioni.ColombiaIl 31 gennaio lex di-rettrice dei servizi segreti co-lombiani (Das) Mara del PilarHurtado stata arrestata al suoritorno nel paese da Panam. coinvolta in un grande scandalodi spionaggio illegale nei con-fronti di alcuni politici di oppo-sizione. LInterpol aveva emes-so un mandato darresto inter-nazionale.Stati UnitiSei persone sonomorte il 3 febbraio in uno scon-tro fra un treno e unautomobilea nord di New York.

    JORGESILVAREUTERSCONTRASTO

    Maduro e la guerra economicaIl 3 febbraio il presidente del Venezuela Nicols Maduro ha ordinatoalle forze dellordine di occupare una serie di supermercati della ca-tena Da Da e di arrestare i proprietari e i direttori dei negozi, accu-sati di portare avanti una guerra alimentare contro il popolo. Il 2febbraio sono stati arrestati i dirigenti della catena di farmacie Far-matodo con laccusa di sabotaggio.u

    Caracas, 3 febbraio 2015

    Messico

    La versione ufficiale del governomessicano sul sequestro eluccisione dei 43 studenti dellascuola normale rurale diAyotzinapa, scomparsi il 26settembre 2014 a Iguala, nello statodi Guerrero, fa acqua da tutte leparti, scrivono i giornalisti Anabel

    Hernndez e Steve Fisher in unanuova inchiesta pubblicata sul settimanale Proceso. LaProcuradura general de la repblica messicana non hafornito prove scientifiche, ma ha usato la tortura perestorcere una serie di testimonianze ai poliziotti federalie al personale della marina. Gli agenti di Iguala eCocula, la citt dove sarebbero stati bruciati i corpi deglistudenti, e limpiegato David Hernndez Cruz, che hadetto di far parte del gruppo criminale Guerreros unidose ha accusato lex sindaco di Iguala Jos Luis AbarcaVelzquez di aver ordinato per radio lattacco aglistudenti, sono stati sottoposti a minacce psicologiche e apercosse. Quindi le loro confessioni non sonoattendibili.u

    Proceso, Messico

    Confessioni sotto tortura

    Venezuela

    MARCOSBRINDICCIREUTERSCONT

    RASTO

    FONTE:F

    EDERALRESERVE

    50

    40

    30

    20

    10

    01947 1963 1979 1995 2011

    Aliquota dimposta sugli utili delleaziende negli Stati Uniti

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    28 Internazionale 1088 | 6 febbraio 2015

    Asia e Pacifico

    Il 1 febbraio il Giappone stato scon-volto dalla notizia della decapitazio-ne di Kenji Goto, il giornalista rapitoin Siria dal gruppo Stato islamico in-

    sieme a un altro cittadino giapponese, Ha-

    runa Yukawa, che era stato ucciso una setti-mana prima. I giapponesi hanno capito cosdi essere nella lista nera dellorganizza-zione.

    In ballo c il futuro del pacifismo pro-attivo, la politica voluta dal primo ministroShinz Abe per giustificare una spesa mili-tare da record, le esportazioni di armi e lof-fensiva legislativa alla strategia diplomaticausata dal Giappone dopo la fine della secon-da guerra mondiale. Abe dovrebbe ribadireche dopo i recenti eventi in Siria il Giappo-ne, alleato degli Stati Uniti e importatore dipetrolio dal Medio Oriente, ha bisogno diricoprire un ruolo di primo piano nella sicu-

    Abe e le conseguenzedella crisi degli ostaggi

    Luccisione di Kenji Gotoe Haruna Yukawa in Siriapotrebbe ostacolare il tentativodel primo ministro Shinz Abedi rafforzare il ruolointernazionale del Giappone

    Justin Mc Curry, The Guardian, Regno Unito

    EUGEN

    EHOSHIKO

    APLAPRESSE

    Tokyo, 1 febbraio 2015

    rezza della regione, anche se questo signifi-

    ca mettere in pericolo la vita dei cittadinigiapponesi. Il primo ministro ha conferma-to che il Giappone continuer a inviare aiutiumanitari nei paesi impegnati nella lottacontro lo Stato islamico.

    Lorrore suscitato dalla morte di Gotopotrebbe essere lelemento di cui Abe habisogno per rimuovere gli ostacoli costitu-zionali alluso delle truppe, a cominciaredallarticolo 9, che impone allesercito dipartecipare solo a operazioni difensive.Questa tragedia rafforzer lobiettivo diAbe di estendere il concetto di autodifesa

    anche a operazioni fuori dai confini nazio-nali, spiega Mark Mullins, docente di studigiapponesi delluniversit di Auckland, inNuova Zelanda.

    Quando nel 2013 diventato primo mi-nistro, Abe ha aumentato la spesa militareper la prima volta in dieci anni, adottandola linea dura sulle aggressioni navali cinesie sul programma nucleare nordcoreano.Ma se le tensioni con Pechino e Pyongyanghanno implicazioni immediate per la sicu-rezza del Giappone, il sostegno alla cam-pagna contro lo Stato islamico e la promes-sa di 200 milioni di dollari in aiuti umani-tari sono sembrati ad alcuni analisti inutil-

    mente aggressivi e provocatori. KoichiNakano, docente di scienze politiche allaSophia university di Tokyo, convinto chedopo la morte dei due ostaggi molti giappo-

    nesi potrebbero essere pi scettici sulla po-litica estera di Abe. Ma aggiunge: proba-bile che un buon numero di cittadini sardaccordo con lui.

    Reinterpretare la costituzioneUn eventuale referendum per modificarelarticolo 9 non passerebbe. Per questo Abe,per ora, ha ripiegato su una reinterpretazio-ne della costituzione imposta dagli ameri-cani, che secondo lui e gli altri conservatorinon fa che trascinare la visione masochi-stica del periodo bellico. Questa reinter-

    pretazione permetterebbe alle truppe giap-ponesi di combattere allestero per la primavolta dalla seconda guerra mondiale, masolo per difendere un alleato sotto attacco.Di sicuro Abe sosterr che il Giappone pos-sa intervenire nelle crisi che coinvolgonoostaggi. Negli ultimi giorni, per, lopinionepubblica sembra pi diffidente verso lav-venturismo che secondo alcuni rischia ditrasformare Tokyo nel vicesceriffo diWashington. Inoltre non ci sono garanzieche il Komeit, il braccio politico dellorga-nizzazione buddista Ska Gakkai che insie-

    me al Partito liberaldemocratico fa partedella coalizione di governo, rester in silen-zio mentre Abe distrugge settantanni didottrina pacifista.uas

    uLultima cosa che il Giappone deve faredopo la crisi degli ostaggi in Siria partecipa-re alle operazioni militari internazionali con-tro il gruppo Stato islamico pensando che

    questo possa garantire la sicurezza del pae-se, scrive lAsahi Shimbun. Al contrario,dovrebbe contribuire allo sforzo civile per in-debolire lazione dei terroristi. Non nem-meno il caso di discutere di azioni rischiose epotenzialmente provocatorie come linvio deimilitari allestero per salvare i giapponesi inpericolo. Il Mainichi Shimbunchiede algoverno di chiarire due punti fondamentalidella vicenda. Abe, anche se sapeva dei dueostaggi nelle mani dello Stato islamico, an-dato in Medio Oriente e al Cairo ha parlatodellimpegno di Tokyo contro il gruppo terro-rista. Perch ha fornito questo pretesto per

    far precipitare la crisi degli ostaggi? E qualisono stati gli sforzi diplomatici del governoper tentare di salvarli?

    Da sapereLa stampa giapponese

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    CINA

    Contro i valorioccidentali

    Banditi dalle universit cinesi itesti che favoriscono la diffusio-ne dei valori occidentali. Ilministero dellistruzione di Pe-chino ha annunciato un nuovogiro di vite contro libri chemettono in discussione il go-verno del Partito comunista, dif-famano il socialismo e violanole leggi e la costituzione. La de-cisione stata annunciata dalministro Yuan Guiren nel corsodi un incontro con i rettori degli

    atenei del paese. Le dichiarazio-ni del ministro sono in linea conla campagna lanciata dal presi-dente Xi Jinping per rafforzare ilcontrollo ideologico in classe,scrive il South China MorningPost. Lo stesso ministro Yuan,durante lincontro, ha fatto il no-me del giurista He Weifang, in-dicato come un esempio di ac-cademico che insulta il sistemalegale cinese. Weifang ha pivolte definito illegale il Partito

    comunista perch non mai sta-to registrato ufficialmente.

    HONG KONG

    NuovamanifestazioneIl 1 febbraio il movimento degliombrelli tornato per le stradedi Hong Kong nella prima gran-de manifestazione dopo losgombero delle zone occupate a

    met dicembre. La partecipa-zione stata comunque inferio-re a quella dei mesi scorsi, quan-do in piazza sono scese decinedi migliaia di persone. I manife-stanti contestano la riformaelettorale imposta da Pechino echiedono pi diritti e meno di-suguaglianza. C chi ha vistonel calo di partecipazione un se-gnale di disaffezione nei con-fronti della protesta. Tuttavia,scrive il quotidiano vicino allaprotesta

    Apple Daily, i mani-

    festanti hanno mostrato di esse-re ancora determinati.

    AUSTRALIA

    Abbottnel mirino

    Dopo la sconfitta della coalizio-ne liberalnazionale alle elezioninel Queensland, il primo mini-stro Tony Abbott nel mezzo diuna crisi politica. Tre deputatidel suo schieramento hannochiesto di votare la fiducia sullasua leadership e un parlamenta-re, Dennis Jensen, lha invitato adimettersi, scrive The Age. Ab-bott deve anche fare i conti conun calo di consensi dopo la re-cente decisione di conferire la

    massima onorificenza di stato alprincipe Filippo dInghilterra,noto per aver chiesto a un indi-geno durante una visita ufficialenel 2002: Vi tirate ancora lelance a vicenda?. Per una solu-zione della crisi potrebbe esseredecisiva una riunione della coa-lizione in programma la prossi-ma settimana.

    IN BREVE

    BangladeshIl 3 febbraio settepasseggeri di un autobus sono

    morti in un attentato compiutocon una bomba incendiaria vici-no a Chauddagram, nellest delpaese. Lattacco stato attribui-to ai sostenitori dellopposizio-ne, guidata dallex premier Kha-leda Zia, ora sotto accusa.FijiIl 3 febbraio il primo mini-stro Voreqe Bainimarama ha an-nunciato che la Union Jack delRegno Unito sar rimossa dallabandiera nazionale.PakistanAlmeno 61 personesono morte il 30 gennaio in unattentato in una moschea sciitaa Shikarpur.

    ERANGAJAYAWARDENAAPLAPRESSE

    Riconquistare i tamilIl presidente Maithripala Sirisena ha nominato un giudice tamil,Kanagasabapathy Sripavan, a capo della corte suprema. Da quando stato eletto, Sirisena ha mostrato di voler ricomporre la frattura trala maggioranza singalese e la minoranza tamil dopo pi di ventannidi guerra civile. La presenza dellesercito nel nord del paese a mag-gioranza tamil, sei anni dopo loffensiva finale contro i ribellidellLtte (Tigri per la liberazione del tamil Eelam) in cui morironodecine di migliaia di civili, un ostacolo alla riconciliazione nazio-nale. Ma Sirisena sembra sempre pi deciso a prendere le distanzedal governo di Mahinda Rajapaksa, la cui eredit ancora viva neipostumi della guerra.

    Il presidente Sirisena a Colombo, 4 febbraio 2015

    Giappone

    Con 130mila copie vendute in seisettimane,Il capitale nel XXI secolodelleconomista francese ThomasPiketty si annuncia come uno dei

    successi editoriali dellanno inGiappone. lHarry Potterdelleconomia, commenta ilcommesso di una libreria. Nonostanteil prezzo (lequivalente di 44 euro) e le

    dimensioni (pi di 700 pagine) del volume, le venditesono in aumento. Durante un dibattito pubblico che si tenuto a Tokyo a fine gennaio, Piketty ha detto che ildeclino demografico e la lenta crescita economica farannosalire il valore della ricchezza ereditaria aumentando ledisparit economiche nel paese. Nel numero del 31gennaio, il settimanale Ty Keizai ha dedicato al librocinquanta pagine per comprendere in venti minuti ilbestseller mondiale.

    Ty Keizai, Giappone

    Piketty in venti minuti

    Sri Lanka

  • 7/21/2019 Internazionale N.1088, 6-12 Febbraio 2015

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  • 7/21/2019 Internazionale N.1088, 6-12 Febbraio 2015

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    Internazionale 1088 | 6 febbraio 2015 31

    dalla sinistra del Pd perch si dimise da mi-nistro nel 1990, quando il governo approvuna legge favorevole alle tv di Berlusconi.Anche per questo Berlusconi non lo voleva

    al Quirinale.Lex cavaliere sperava che i dissidentidel Pd usassero il voto segreto per far man-care i voti a Mattarella e far fallire il pianodi Renzi. Ma il Pd ha votato in modo com-patto. Non solo: il nuovo presidente statovotato anche da molti parlamentari delpartito di Berlusconi, frustrati perch lan-ziano leader si preoccupa soprattutto dirisolvere i suoi problemi con la giustizia equelli delle sue aziende, invece di formula-re un progetto per riportare al potere il cen-trodestra.

    La vittoria di Renzi potrebbe avere unpunto debole: il presidente del consiglio haancora bisogno di Berlusconi per portare acompimento la riforma del senato. Se ilpatto tra i due si dovesse rompere, Renzipotrebbe rimpiangere le sue machiavelli-che manovre. Probabilmente non succe-der perch Renzi tiene ancora Berlusconicon le spalle al muro: pu danneggiare gliinteressi imprenditoriali del suo quasi alle-ato, ma anche dargli una mano a risolvere isuoi problemi con la giustizia.

    Come user il nuovo potere? Il governo

    promette di accelerare le riforme con deiprovvedimenti per migliorare il sistemascolastico e lefficienza della pubblica am-ministrazione. Annuncia inoltre di volersiconcentrare sullattuazione delle riforme esul completamento delle modifiche costi-tuzionali.

    Boccata dossigenoNei primi mesi a palazzo Chigi, Renzi sta-to criticato perch annunciava riforme dicontinuo, ma faceva poco per realizzarle.Inoltre ha ignorato spesso i suggerimenti

    del responsabile della revisione della spesaperch rischiavano di metterlo in difficoltsul piano politico. Poi ha messo un po disoldi nella busta paga degli elettori con unreddito basso, un gesto che sembrato unatangente mal dissimulata. Infine ha annac-quato la tanto decantata riforma del mer-cato del lavoro, che non stata applicata aicontratti gi in vigore n a quelli del settorepubblico.

    Dopo anni di stagnazione e recessione,nel 2015 leconomia italiana dovrebbe ri-cominciare a crescere. Ma la ripresa si do-vr solo in minima parte alle iniziative delgoverno. Il programma adottato dalla Ban-

    Matteo Renzi ha raccontatoche la voglia di fare politicagli venuta quando aveva

    dieci anni, durante le elezioni del pre-sidente della repubblica. Oggi evi-dente che ha realizzato quel desiderioin modo magistrale. A 39 anni il presi-dente del consiglio italiano ha messo asegno un colpo che sar ricordato permolto tempo. Al momento opportunoha tirato fuori dal cilindro Sergio Mat-tarella, un giudice costituzionale paca-to e moralmente irreprensibile che la

    sinistra ha potuto votare con convin-zione e gran parte della destra ha po-tuto bocciare solo con argomenti pococonvincenti. Mattarella ha tutti i requi-siti che Renzi giudicava indispensabiliper questo incarico.

    Con questa mossa il presidente delconsiglio ha ricompattato le varie ani-me del suo partito, che fino a pochigiorni prima era ancora dilaniato daviolenti contrasti interni sulle riformee sul metodo. Allo stesso tempo, riu-scito a legare di nuovo a s SilvioBerlusconi, che pensava di essere un

    alleato politico indispensabile. Matta-rella non era un suo uomo, maBerlusconi non pu permettersi dirompere con Renzi: se lo facesse, sitroverebbe di colpo completamentesolo. quindi probabile che metta pre-

    sto da parte la sua rabbia.

    Mantenere lequilibrioIl presidente del consiglio pu contaresu due maggioranze parlamentari: unanaturale con la sua famiglia politicaper lordinaria amministrazione e unanon ufficiale con Berlusconi per le ri-forme istituzionali. Deve riuscire amantenere lequilibrio. Finora anda-ta bene e la prima prova stata supera-ta, ma i nervi dovranno rimanere saldifino al 2018, cio fino alla scadenza

    prevista della legislatura. Per quantielogi meriti, il grigio e riservato Matta-rella una scelta solida ma non moltoispiratrice. Il po