introduzione al corso: la sicurezza alimentare ed il punto ... · • latti fermentati e yogurt con...
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Natale Sergio Glorioso
Introduzione al Corso:
La Sicurezza Alimentare ed
il punto di vista della Veterinaria
Ispezione degli Alimenti di origine animale
Tecnici della Prevenzione – 30 ore
Ispezione degli Alimenti di origine animale
Obiettivi…….
fornire una serie di approfondimenti, essenzialmente a carattere monografico o configurati come brevi cicli di lezioni frontali, in merito ad argomenti specifici di Sanità pubblica veterinaria per quegli aspetti che hanno diretta attinenza con le funzioni di Igiene e Controllo degli Alimenti di Origine animale, di competenza veterinaria.
• Sicurezza Alimentare e Tracciabilità delle Filiere
Produttive degli alimenti di origine animale
• Il Servizio Veterinario Ufficiale, la Vigilanza
Igienico Sanitaria e Zoonosi
• Ispezione e Controllo Sanitario degli Alimenti di
origine animale.
Ispezione degli Alimenti di origine animale
Ispezione degli Alimenti di origine animale
• Ci si prefigge di integrare le nozioni già in
possesso, approfondendo le conoscenze
e, soprattutto, cercando di affinare le
capacità di ragionamento e di applicazione
pratica nel giungere a formulare un
giudizio complessivo di salubrità dei
prodotti alimentari, considerati anche gli
aspetti di normativa sanitaria nazionale e
comunitaria sugli alimenti.
Il percorso formativo……………….
L’Europa si muove verso un Obiettivo Primario:
la sicurezza del consumatore
Garantire
…….. la salute, stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente assenza di malattia o infermità, è un diritto fondamentale e riafferma che il raggiungimento del maggior livello di salute possibile è un risultato sociale estremamente importante in tutto il mondo, la cui realizzazione richiede il contributo di molti altri settori economici e sociali in aggiunta a quello sanitario. (1° punto) Alma Ata 12 settembre 1978 (Conferenza
Internazionale sull'assistenza sanitaria primaria)
“ La grandezza di una nazione ed il suo progresso morale possono essere giudicati dal modo in cui tratta gli animali”
Mahatma Gandhi
Ma come raggiungere questo ideale ?
Quali le vie da percorrere ?
pubblicato per la prima volta nel 1965 dal Brambell Report
(Governo Inglese) e ripreso nel 1992 nel Farm Animal
Welfare Council ha pronunciato……
• 1 - Libertà dalla fame e dalla sete favorendo l’accesso ad acqua fresca e
pulita e ad una dieta che mantenga l’animale in salute e vigore fisico;
• 2 - Libertà dal disagio provvedendo ad un ambiente adatto con idonei ricoveri e zone per lo stazionamento ed il decubito.
• 3 - Libertà dal dolore, da stimoli dannosi e da malattie con l’approntamento di sistemi di prevenzione e di rapida diagnosi e cura.
• 4 - Libertà di espressione del normale comportamento fornendo all’animale sufficiente spazio, installazioni appropriate e vita sociale propria della specie allevata.
• 5 - Libertà dalla paura e da fattori stressanti assicurando condizioni e cure che evitino sofferenze psichiche.
La salute, il benessere,
gli interessi sociali ed economici
dei cittadini della Comunità
si realizzano anche attraverso
la libera circolazione di
ALIMENTI SICURI e SANI
Alimenti sicuri e sani si ottengono
attraverso:
la salute degli animali
il benessere degli animali
l’igiene nella produzione dei mangimi
l’igiene nella produzione degli alimenti
Cosa ha fatto l’Unione Europea ……
“La sicurezza del consumatore è e rimarrà una priorità assoluta.
La sicurezza alimentare rappresenta una parte integrale della difesa della salute, ma esiste anche una dimensione culturale molto importante che non dobbiamo trascurare: gli europei considerano gli alimenti e il relativo consumo come una parte essenziale della loro cultura, del loro modo di vivere, persino della loro identità nazionale, che li lega alla casa, alla famiglia, al loro modo di essere.
Minare la fiducia negli alimenti europei significa iniziare a distruggere l’eredità culturale dell’Europa.”
Romano Prodi - Parlamento Europeo - 5 ottobre 1999
1. Creazione di un’ Autorità alimentare europea 2. Istituzione di nuove leggi 3. Sorveglianza e controllo da parte Stati membri 4. Vigilanza e controllo da parte Commissione
europea 5. Informazione consumatore attraverso la gestione
di una corretta consapevolezza
Libro bianco sulla Sicurezza Alimentare
12 gennaio 2000
LIBRO BIANCO SICUREZZA ALIMENTARE DELL’U.E.
PREVEDE
Analisi del rischio
Strumento atto a garantire
la sicurezza degli alimenti
Informazione corretta
del consumatore
da consentire
scelte consapevoli
Pone attenzione
ai Novel Foods
Novel Food
Un alimento può essere considerato funzionale o Novel Food se dimostra in maniera soddisfacente di avere
effetti positivi su una o più funzioni specifiche dell'organismo, che vadano oltre gli effetti nutrizionali normali, in
modo tale che sia rilevante per il miglioramento dello stato di salute e di benessere e/o per la riduzione del
rischio di malattia (American Dietetic Association, 1995). Un Novel Food deve essere un alimento vero e
proprio e non una capsula o una polvere, non devono quindi sembrare dei farmaci; devono derivare da un
ingrediente naturale ed il loro effetto salutare deve essere dimostrato scientificamente. I Novel Food
presentano normalmente aspetto, odore e sapore, simili agli alimenti tradizionali ad esempio:
• Latti fermentati e yogurt con colture probiotiche - Miglioramento della flora microbica intestinale
• Margarina, prodotti tipo yogurt, formaggio da spalmare a base di grassi vegetali addizionati con
fitosteroli- Riduzione dell'assunzione di colesterolo a livello intestinale
• Uova arricchite in acidi grassi essenziali ω-3 - Riduzione rischio d'infarto
• Cereali per la colazione arricchiti di acido folico - Riduzione del rischio della nascita di bambini con spina
bifida
• Pane, barrette di Muessli arricchiti in isoflavoni - Riduzione del rischio di cancro e malattie cardiovascolari
E’ possibile ridurre il rischio di malattie (diabete, ipertensione, obesità, patologie cardiovascolari) e
conservare la salute e il benessere con uno stile di vita sano, caratterizzato da una dieta corretta. Lo sviluppo
del mercato dei Novel Food in Europa è stato favorito dai numerosi studi che hanno evidenziato il ruolo
protettivo esercitato da alimenti come frutta, ortaggi e cereali integrali nella prevenzione delle malattie e dalle
ricerche sulle sostanze protettive presenti nelle piante (fitonutrienti come fitosteroli, antiossidanti ecc). Per
tutelare la salute pubblica, è necessario assicurarsi che i Novel Food siano sottoposti ad una valutazione
unica della loro innocuità in base ad una procedura comunitaria prima della loro immissione sul mercato della
Comunità Europea ed il regolamento CE n. 258/97, fatto a Bruxelles il 27 gennaio 1997, ha proprio per
oggetto l'immissione sul mercato comunitario di nuovi prodotti e di nuovi ingredienti alimentari e si applica a
prodotti non ancora utilizzati in maniera significativa per il consumo umano. Per l'immissione in commercio di
un nuovo prodotto, il richiedente presenta una domanda allo Stato membro sul cui mercato deve essere
immesso per la prima volta: esso contemporaneamente trasmette copia della domanda alla Commissione. Si
procede alla valutazione iniziale del comitato scientifico, il quale se dà l'approvazione si procede
all'immissione del prodotto o dell'ingrediente alimentare sul mercato. Il regolamento, inoltre fissa i requisiti
specifici riguardante l'etichettatura: qualunque dichiarazione posta sulla confezione, non deve essere
ingannevole e deve essere sostenuta da fondamenti scientifici validi.
I diritti fondamentale dei consumatori
1.Diritto alla sicurezza
2.Diritto all’informazione
3.Diritto di scelta
4.Diritto ad essere rappresentati
Quali altri diritti
5. Diritto alla soddisfazione dei bisogni di base
6. Diritto al risarcimento
7. Diritto all’educazione
8. Diritto ad un ambiente sano
Analisi del rischio
Processo di pianificazione degli interventi nei singoli settori
attraverso
una precisa individuazione degli obiettivi da raggiungere, per conseguire una efficace distribuzione delle risorse disponibili
1. Valutazione del rischio
2. Gestione del rischio
3. Comunicazione del rischio
Si considerano tre elementi:
1. Valutazione del rischio
Aspetti qualitativi
Definizione quantitativa
Identificazione del pericolo (fonte di rischio), misure di salvaguardia
1. Cosa può accadere (scenario)
2. Quanto è verosimile che accada (probabilità)
3. Quali sono le conseguenze (conseguenze)
le probabilità che un danno si verifichi a causa di un evento in un determinato lasso di tempo
2. Gestione del rischio prevede:
3. Comunicazione del rischio prevede:
I consumatori devono poter avere informazioni
sulla sicurezza alimentare, fruibili ed accessibili
Il compito della comunicazione deve essere affidato ad una struttura unica; cui afferiscano tutte le informazioni e conoscenze scientifiche
Scelta delle misure più idonee alla prevenzione o al controllo di un potenziale rischio legato al consumo degli alimenti (leggi per la sicurezza alimentare)
Dal 1° gennaio 2005
sono entrati in applicazione i principi ed i
requisiti generali contenuti nel
• REGOLAMENTO (CE) N. 178/2002 DEL PARLAMENTO
EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 28 gennaio 2002 che
stabilisce i principi e i requisiti generali della
legislazione alimentare, istituisce l’Autorità europea per
la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo
della sicurezza alimentare
… e dal 1° gennaio 2006 sono entrati in applicazione i
regolamenti igiene con i quali viene ridefinita l’intera
normativa di settore
• REGOLAMENTO (CE) N. 852/2004 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 29 aprile 2004 sull’igiene dei prodotti alimentari
• REGOLAMENTO (CE) N. 853/2004 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 29 aprile 2004 che stabilisce norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale
• REGOLAMENTO (CE) N. 854/2004 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 29 aprile 2004 che stabilisce norme specifiche per l’organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano
• REGOLAMENTO (CE) N. 882/2004 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 29 aprile 2004 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali
• REGOLAMENTO (CE) n. 2073/2005 DELLA COMMISSIONE del 15 novembre 2005 sui criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari.
• REGOLAMENTO (CE) N. 2074/2005 DELLA COMMISSIONE del 5 dicembre 2005 recante modalità di attuazione relative a taluni prodotti di cui al regolamento (CE) n. 853/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio e all'organizzazione di controlli ufficiali a norma dei regolamenti del Parlamento europeo e del Consiglio (CE) n. 854/2004 e (CE) n. 882/2004, deroga al regolamento (CE) n. 852/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio e modifica dei regolamenti (CE) n. 853/2004 e (CE) n. 854/2004
• REGOLAMENTO (CE) N. 2075/2005 DELLA COMMISSIONE del 5 dicembre 2005 che definisce norme specifiche applicabili ai controlli ufficiali relativi alla presenza di Trichine nelle carni
• REGOLAMENTO (CE) N. 2076/2005 DELLA COMMISSIONE del 5 dicembre 2005 che fissa disposizioni transitorie per l’attuazione dei regolamenti del Parlamento europeo e del Consiglio (CE) n. 853/2004, (CE) n. 854/2004 e (CE) n. 882/2004 e che modifica i regolamenti (CE) n. 853/2004 e (CE) n. 854/2004
In attuazione dei Regolamenti igiene inoltre sono applicabili
i seguenti regolamenti comunitari:
Principi generali
• Principio di precauzione;
• Analisi del rischio alla base di qualsiasi decisione ;
• Separazione tra valutazione e gestione del rischio ;
• Comunicazione e trasparenza delle decisioni;
• Tracciabilità;
REGOLAMENTO (CE) 178/2002 DEL PARLAMENTO
EUROPEO E DEL CONSIGLIO
Principio di precauzione
Possono essere adottate misure preventive per la gestione del rischio necessarie per garantire un livello elevato di tutela della salute qualora, a seguito delle informazioni disponibili, sia stata individuata la possibilità di effetti dannosi per la
salute, ma permanga una situazione di incertezza sul piano scientifico ed in attesa di ulteriori informazioni scientifiche per una valutazione esauriente del rischio
Rintracciabilità
“La possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento ,di un mangime, di un animale destinato alla produzione alimentare o di una sostanza destinata o atta a entrare a far parte di un alimento o di un mangime attraverso tutte le fasi della produzione,della trasformazione e della distribuzione” ( art.3.15)
Alimento sicuro
Nel Reg.178/2002/CE, non viene riportata una definizione di “alimento sicuro , ma può
essere desunta indirettamente dalle definizioni di “pericolo” e di “rischio”, e soprattutto dall’art.14 sui requisiti di
sicurezza degli alimenti e dall’art.15 sui requisiti di sicurezza dei mangimi .
Alimenti a rischio
•Se sono dannosi per la salute ;
•Se sono inadatti per il consumo umano.
Alimento a rischio
Per determinare se un alimento è a rischio occorre prendere in considerazione :
• le condizioni d’uso normale dell’alimento da parte del consumatore;
• le informazioni messe a disposizione del consumatore, comprese le informazioni riportate sull’etichetta.
Alimenti dannosi per la salute
E’ necessario prendere in considerazione:
• i probabili effetti immediati e/o a breve, lungo termine dell’alimento sulla salute di una persona che lo consuma, ma anche quella dei discendenti;
• i probabili effetti tossici cumulativi;
• la particolare sensibilità, sotto il profilo della salute di una specifica categoria di consumatori , nel caso in cui l’alimento sia destinato ad essa.
Responsabilità degli operatori
Spetta agli operatori del settore alimentare e dei mangimi garantire che nelle imprese da essi controllate gli alimenti o i mangimi soddisfino le disposizioni della legislazione alimentare inerenti alle loro attività in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione e verificare che tali disposizioni siano soddisfatte.
(articolo 17, comma 1)
Rintracciabilità a monte
Gli operatori del settore alimentare e dei mangimi devono essere in grado di individuare chi abbia fornito loro un alimento, un mangime, un animale destinato alla produzione alimentare o qualsiasi sostanza destinata o atta a entrare a far parte di un alimento o di un mangime. A tal fine detti operatori devono disporre di sistemi e di procedure che consentano di mettere a disposizione delle autorità competenti, che le richiedano, le informazioni al riguardo. (articolo 18, comma 2)
Rintracciabilità a valle
Gli operatori del settore alimentare e dei mangimi, devono disporre di sistemi e procedure per individuare le imprese alle quali hanno fornito i propri prodotti. Le informazioni al riguardo sono messe a disposizione delle autorità competenti che le richiedano.
(articolo 18, comma 3)
Etichettatura
Gli alimenti o i mangimi che sono immessi sul mercato della Comunità o che probabilmente lo saranno devono essere etichettati o identificati per agevolare la rintracciabilità,mediante documentazione o informazioni pertinenti secondo i requisiti previsti in materia da disposizioni specifiche
(art.18,comma4)
O.I.E: Office International des Epizooties
Organizzazione internazionale di riferimento per le norme sugli scambi di animali e relativi prodotti
Codice internazionale di Sanità Animale
• Analisi del Rischio è preferibile al rischio zero (valutazione più obiettiva riguardo i provvedimenti da prendere)
• Norme sull’ Analisi del Rischio legato alle importazioni
La veterinaria ha avuto bisogno di un metodo scientifico per valutare i rischi connessi al commercio internazionale degli animali e dei relativi prodotti
COSA FA L’ITALIA PER AFFRONTARE IL RISCHIO ALIMENTARE ?
..in realtà….
Gli obiettivi generali del
Piano Sanitario Nazionale
• La promozione della salute
• L’ambiente e la salute
• La sicurezza alimentare e la sanità veterinaria
• La salute e il sociale
Servizio Sanitario Nazionale Il Servizio sanitario nazionale (SSN) italiano è un sistema pubblico di
carattere universalistico e solidaristico, cioè garantisce l’assistenza
sanitaria a tutti i cittadini senza distinzioni di genere, residenza, età,
reddito, lavoro. Organizzazione
In base al “principio di sussidiarietà” costituzionale, il servizio sanitario è articolato secondo
diversi livelli di responsabilità e di governo:
livello centrale
Lo Stato ha la responsabilità di assicurare a tutti i cittadini il diritto alla salute mediante un forte
sistema di garanzie, attraverso i Livelli Essenziali di Assistenza
livello regionale
Le Regioni hanno la responsabilità diretta della realizzazione del governo e della spesa per il
raggiungimento degli obiettivi di salute del Paese. Le Regioni hanno competenza esclusiva
nella regolamentazione ed organizzazione di servizi e di attività destinate alla tutela della salute
e dei criteri di finanziamento delle Aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere (anche in
relazione al controllo di gestione e alla valutazione della qualità delle prestazioni sanitarie nel
rispetto dei principi generali fissati dalle leggi dello Stato).
Servizio Sanitario Nazionale Enti
Il Servizio Sanitario Nazionale è composto da enti ed organi di diverso livello
istituzionale, che concorrono al raggiungimento degli obiettivi di tutela della salute dei
cittadini:
Il Ministero della Salute è l'organo centrale
Enti ed organi di livello nazionale
CSS - Consiglio Superiore di Sanità
ISS - Istituto Superiore di Sanità
ISPESL - Istituto Superiore per la Prevenzione e Sicurezza
del Lavoro
ASSR - Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali
IRCCS - Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico
IIZZSS - Istituti Zooprofilattici Sperimentali
AIFA - Agenzia italiana del farmaco
Enti ed organi territoriali:
Regioni e Province autonome
Aziende Sanitarie Locali
Aziende Ospedaliere
Gruppo di lavoro di
Epidemiologia Veterinaria ( GLEV )
1. Costituito nel 2002 per volontà istituzionale
2. Include tutti i rappresentanti di tutti gli II.ZZ.SS., dell’ I.S.S. e dei N.A.S. (con competenze epidemiologiche)
3. Si riunisce presso il Ministero della Sanità
4. Nel primo anno di attività ha raccolto dati sulla contaminazione microbiologica e chimica degli alimenti
5. Fornisce consulenza e indicazioni operative agli Organi Istituzionali
La sicurezza alimentare e la
sanità veterinaria
•Definire una politica della sicurezza degli alimenti e della salute e del benessere degli animali basata sulla valutazione e la gestione del rischio che consenta di uscire gradualmente dalla logica dell’emergenza, realizzando una politica fondata su obiettivi di sicurezza e di salute misurabili e verificati
•Ridurre i rischi connessi al consumo degli alimenti ed alle zoonosi, assicurando alti livelli di sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti ai consumatori italiani
•Ridurre l’incidenza delle zoonosi e delle malattie diffusive nelle popolazioni degli animali domestici, con particolare riferimento alle infezioni della lista A dell’OIE, alla brucellosi bovina, ovi-caprina e bufalina ed alla tubercolosi, nonché alle encefaliti spongiformi trasmissibili
I Servizi Veterinari
PROGETTO REGIONALE SULLA SICUREZZA
ALIMENTARE
• Obiettivi prioritari
• Migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema dei
controlli ufficiali
• Creare Banche Dati ed un Sistema Informativo
disponibile in Internet
• Garantire una corretta informazione ai Consumatori
BANCHE DATI …………..
BANCHE DATI …………..
I Servizi Veterinari
AZIONI PRIORITARIE
• Attivare un sistema attivo di sorveglianza
epidemiologica lungo tutte le catene alimentari
• Pianificare analisi e verifiche per il controllo dei
processi e dei prodotti
• Creare ed alimentare archivi e banche dati
• Realizzare un Servizio Informativo alimentato dai dati
derivanti dalle attività svolte
I Servizi Veterinari Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario è la Struttura Operativa dell' Azienda Unità
Sanitaria Locale che garantisce la tutela della salute collettiva perseguendo obiettivi
di promozione della salute, prevenzione delle malattie e delle disabilità,
miglioramento della qualità di vita.
Il Dipartimento promuove azioni volte ad individuare e rimuovere le cause di nocività
e malattia di origine animale, mediante iniziative coordinate con i Distretti e con i
Dipartimenti dell'Azienda, prevedendo il coinvolgimento di operatori di diverse
discipline.
Il Dipartimento garantisce le competenze specifiche relative a:
> profilassi delle malattie infettive e diffusive;
> sanità pubblica veterinaria;
> tutela igienico-sanitaria degli alimenti;
> promozione della salute;
Il Dipartimento è strutturato a livello organizzato in “Aree Dipartimentali”
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI TRASMESSE
DAGLI ALIMENTI
Conoscenza della qualità igienico – sanitaria di un
prodotto alimentare
E’ NECESSARIO
PRELIEVI UFFICIALI
• ASL
• NAS – Altri Operatori Sanitari
Dipartimento di prevenzione medico
Dipartimento di prevenzione veterinario
CHI EFFETTUA I CONTROLLI?
IZS analisi di laboratorio
CHI EFFETTUA I CONTROLLI?
Privati
PRELIEVI IN AMBITO DI AUTOCONTROLLO
• OPERATORI PRIVATI
•IZS
•ALTRI LABORATORI
BSE (mucca pazza)
Cibi transgenici
Scatolame cancerogeno
Carne agli ormoni e polli alla diossina
INCIDENTI DI PERCORSO Emergenze Sanitarie
SCANDALI
Terrorismo alimentare Igiene domestica
INDUSTRIA ALIMENTARE ITALIANA
Fatturato: 170.000 miliardi
Imprese: 30.000
Occupati: 350.000
Terzo posto, per fatturato, dopo il metalmeccanico ed il tessile - abbigliamento
FATTURATO NAZIONALE INDUSTRIA ALIMENTARE
Lattiero-caseario: 25.000 miliardi
Dolciario: 16.200 “
Lavorazione carne: 14.200 “
Salumi: 12.600 “
Prodotti della pesca: 11.500 “
Carni avicole: 6.500 “
Terzo posto, per fatturato, dopo il metalmeccanico ed il tessile - abbigliamento
ATTENZIONE DEI CONSUMATORI
Anni ‘50 - ‘70 Aspetti quantitativi
Anni ‘80 - ‘90 Aspetti qualitativo - nutrizionali
Anni 2000 Aspetti igienico - sanitari
FATTORI CHE ACCRESCONO I RISCHI
SANITARI DA CONSUMO DI ALIMENTI
Diversificazione della quantità, qualità e fonti di approvvigionamento
Aumento del numero dei pasti consumati fuori casa
Aumento degli spostamenti con “contatti” con alimenti non abituali
Consumo di alimenti non ben conservati
CONSUMO EXTRADOMESTICO DI CIBO
> 30 % negli ultimi 5 anni
Colazione - 43 %
Pranzo di studio o di lavoro - 33 %
Cene di svago - 14%
Pranzi di svago - 7 %
Cene di lavoro - 3 %
Protagonisti
IMPRESA ALIMENTARE
ogni soggetto pubblico o privato, con o senza
fini di lucro, che svolge una qualsiasi delle attività
connesse ad una delle fasi di produzione,
trasformazione e distribuzione degli alimenti.
OPERATORE DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA)
persona fisica o giuridica responsabile di garantire
il rispetto delle disposizioni della legislazione
alimentare nell’impresa alimentare posta sotto
il suo controllo
CONSUMATORE FINALE
gli Operatori del Settore Alimentare (OSA) devono:
- assicurare che i prodotti primari siano esenti
da contaminazioni
- rispettare le pertinenti disposizioni legislative,
comunitarie e nazionali, relative al controllo
dei rischi nella produzione primaria e
nelle operazioni associate comprese le misure
relative alla salute e al benessere degli animali
… ed organizzano un sistema ufficiale di
controllo e altre attività adatte alle
circostanze, tra cui la comunicazione ai
cittadini in materia di sicurezza e di rischio
degli alimenti e dei mangimi, la sorveglianza
della sicurezza degli alimenti e dei mangimi
e altre attività di controllo che abbraccino
tutte le fasi della produzione, della
trasformazione e della distribuzione.
COMUNICAZIONE !!!
- interazione tra gli operatori del settore alimentare
- interazione tra salute e benessere degli animali e
salute pubblica in tutte le fasi
quindi ?
è indispensabile una comunicazione adeguata
tra i diversi attori lungo la catena alimentare
dalla produzione primaria al commercio al dettaglio
Ruolo dell’ASL nella
gestione dei dati
Livelli della ricerca in epidemiologia
Conoscitivo:
relativo alle generalizzazioni scientifiche circa la storia naturale delle malattie
Di intervento:
relativo alla messa a punto e alla valutazione di interventi pratici finalizzati alla difesa della salute delle popolazioni
…. è un sistema
per la raccolta attiva di informazioni e la loro analisi
finalizzate
all’osservazione ed al controllo continui dello stato sanitario delle popolazioni
con l’obiettivo
di realizzare e controllare azioni preventive
Sorveglianza epidemiologica
Sorveglianza epidemiologica
…è l’uso dell’epidemiologia per:
• Individuare
• Pianificare
• Gestire
• Valutare
azioni rilevanti per gestire lo stato sanitario
delle popolazioni
Obiettivi della sorveglianza
epidemiologica
• Monitoraggio della dinamica dello stato
sanitario finalizzato ad azioni preventive
tempestive
• Valutazione delle misure realizzate in
relazione alla prevenzione ed al controllo
delle malattie
• Pianificazione dei servizi sanitari per
ottimizzare l’uso delle risorse
Fasi della sorveglianza
epidemiologica
• Definizione degli obiettivi
• Progetto pilota
• Raccolta e validazione dei dati
• Analisi dei dati
• Diffusione dell’informazione
Obiettivi di un sistema di
sorveglianza
Gli obiettivi devono essere:
• Definiti in precedenza
• Espliciti
• Definiti chiaramente
• Effettivamente raggiungibili
….e la raccolta dei dati?
Va valutata con rigore e deve riguardare:
• la qualità dei dati
• il costo della gestione dei dati
• i rischi di confusione indotti dalla ridondanza dei
dati
…..infatti…
• La “materia prima” (malta, cemento, mattoni…metaforicamente parlando!!!) di ogni edificio epidemiologico è costituita dai DATI (numeri, valori, attributi) inseriti in un particolare contesto (ad es. peso alla nascita) e che portano con sé una dose di informazione
• Rappresentano il “raccolto” di ogni studio epidemiologico ed anche il mezzo per raggiungere conclusioni scientificamente valide!!!
….e la raccolta dei dati?
….e la raccolta dei dati?
Il processo di raccolta-elaborazione-interpretazione dei dati non è peculiare
dell’epidemiologia ma è comune da altri settori della veterinaria.
Inoltre
Già secoli or sono due tra i più grandi studiosi di tutti i tempi, padri delle scienze e del metodo sperimentale, si erano resi conto che l’analisi
dei dati è parte inscindibile del processo di ampliamento delle conoscenze umane
….e la raccolta dei dati?
Obiettivi pratici della raccolta ed
elaborazione dei dati • identificare la causa e l'origine delle malattie, soprattutto (ma non
soltanto) di quelle diffusibili;
• identificare la presenza di determinate malattie in un territorio;
• accertare l'assenza di determinate malattie; questo è spesso richiesto dai partner commerciali (che non intendono correre il rischio di importare nuove malattie in territori indenni attraverso l'acquisto di animali o di loro prodotti) e vale soprattutto per le malattie trasmissibili;
• individuare la frequenza, o la localizzazione geografica, o l'andamento nel tempo delle malattie;
• valutare l'importanza (sanitaria, economica, zoonosica ecc.) delle malattie esistenti in un territorio;
• determinare le priorità di intervento, tenuto conto delle risorse disponibili;
• pianificare ed implementare piani di
controllo e sorvegliarne l'andamento; • soddisfare le richieste di informazioni provenienti da organismi
internazionali (es. Office International des Épizooties, OIE).
….ricordandoci soprattutto……..
• L’analisi dei dati generati da un sistema di
sorveglianza definisce ed implementa una
BANCA DATI
SISTEMA
INFORMATIVO
è l’organizzazione del supporto
formale utilizzato nell’ambito del
sistema per far circolare………
Informazione Conoscenza
Sistema Informativo
EU Food Safety Almanac
Bundesinstitut fur Risikobewertung–Information 2011
• La sicurezza alimentare deve essere preservata dalle autorità governative le quali devono poter garantire, attraverso controlli puntuali ed efficaci sull’applicazione della normativa comunitaria, la tutela della salute del cittadino. Dopo i recenti episodi di contaminazione da Escherichia-coli che hanno colpito l’Europa e in particolar modo la popolazione tedesca è stata avvertita l’esigenza di porre l’accento sull’importanza del ruolo delle autorità per la prevenzione in materia di sicurezza alimentare e proprio la Germania ha pubblicato una guida alle strutture governative di 33 paesi dell’Unione.
• “EU Food Safety Almanac”, così si intitola il volume, è stato elaborato dall’Istituto per la valutazione del rischio tedesco (BfR) ed elenca in oltre 100 pagine la struttura delle autorità governative che si occupano di far rispettare la normativa europea sull’igiene alimentare descrivendo per ogni Paese dell’Unione le modalità con le quali compiti e ruoli sono suddivisi e distribuiti.
• “La cooperazione tra i vari stati in Europa rafforza la sicurezza alimentare – ha commentato il Presidente del BfR Andreas Hensel, membro dell’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) – Se strutture dei Paesi europei sono noti a tutti gli interessati, saremo in grado di lavorare insieme in modo ancora più efficace”.
• L’opuscolo si rivolge a esperti del settore, alle autorità sanitarie e agli operatori delle industrie alimentari. Disponibile in lingua inglese e in tedesco può essere scaricato dal sito BfR.
Noi teniamo gli occhi aperti sulla carne
Così voi potete mangiarla ad occhi chiusi.
…..…grazie per
l’attenzione!!!
FINALMENTE!!!!!!!!!!!!!!!!