"io dirò la verità". intervista a giordano bruno

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crucNo 2or3 - la Brnr,rorrca or vra SnNaro MIr-eNo 5r Io dirò la aerità. fntervista t Giordano Br-uno Non fu Bellarrnino il aero carnefice del Ìr{olano ntervistare Giordano Bruno è un'idea che mi ha sempre affascinato.Non potendogli dareun volto, dargli almeno una voce, strappargli finalmente quella mordacchia,triste simbo- lo diuna tradizionecheloha esal- tato come martire ma lo h a zitito come pensatore. Affermare che, seil mito del "martire del libero pensiero" ha resistito intatto fino ai nostri giorni, ciò non è dor,rrto soltanto al supplizio che dovette subire. Tànti altrivalorosi e indo- miti ingegni patirono sorte an- che peggiore:pensoa Giulio Ce- sare Vanini, aJan Hus o a perfetti sconosciuti che la storia neanche ricorda.Ma, nel suocaso, adesse- re bruciatovivo dalla Chiesacat- tolica fu uno dei massimifilosofi di ogni tempo, un profeta anima- to da un entusiastico desideriodi farsi ascoltare.Egli si decise ad affrontare il supplizio quando si reseconto che ciò gli era impedi- to per sempre.Lasorte e la storia gli assegnarono un curioso desti- no: I'essersiimmolato in nome della libertà di espressione, finì GUIDO DEL GIL-DICE Il libro del mese - GUIDO DEL GIUDICE,'IO DIRO LA VERITA. INTERVISTA A GIORDANO BRUNO". Roma, Di Renzo Editore,2012. pp. '128, 12 euro. Guido DelGiudicc (Napoli, 1957) è uno dei massimo studiosi al mondo delleopere e del pensiero di Giordano Bruno. Autore di svariati saggi (fra cui si ricordano "La disputa di Cambrai" e la curatela della"Somma dei termini metafisici") ha anche costruito il piÈr completo sito internet (www.giordanobruno.info) sul Nolano. per compromettere la diffusione apostolica della suapredicazione filosofica. Ed è perciò ascoltan- dolo che gli renderemo merito, non certo innalzando solenni si- mulacri ad un sacrificio, che do- webbe essere funzionale alla co- noscenza e allo studio del suo straordinario pensiero e non vi- ceversa. Un'immaginaria inter- vista mi sembrava,perciò, la for- ma ideale per un'esposizione quanto più possibile chiara e concisa dei concetti fondamen- tali della Nolana filosofi a. Non era facile, però, trova- re l'ambientazione adatta. Per- sonaggio perennemente"on the road", Giordano Bruno stabiliva pochissimi contatti, anche nelle sedi dove si intratteneva più a lungo. Convinto che "al vero fi- losofo ogni terreno è patria", si spostava continuamente, alla ri- cercadi una base operativa per la sua missione di insegnamento e di riforma civile e religiosa. Così, a parte il convento di S. Domeni- co dove aveva studiato e si era formato, il luogo dovesoggiornò

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Non fu Bellarmino il vero carnefice del Nolano. Recensione del libro di Guido del Giudice,che ricostruisce in maniera affascinante e drammatica, l'incontro in carcere tra Giordano Bruno e i suoi inquisitori.

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Page 1: "Io dirò la verità". Intervista a Giordano Bruno

crucNo 2or3 - la Brnr,rorrca or vra SnNaro MIr-eNo 5r

Io dirò la aerità. fntervistat Giordano Br-uno

Non fu Bellarrnino il aero carnefice del Ìr{olano

ntervistare Giordano Brunoè un'idea che mi ha sempreaffascinato. Non potendogli

dare un volto, dargli almeno unavoce, strappargli finalmentequella mordacchia, triste simbo-lo diuna tradizione che loha esal-tato come martire ma lo h a zititocome pensatore. Affermare che,se il mito del "martire del liberopensiero" ha resistito intatto finoai nostri giorni, ciò non è dor,rrtosoltanto al supplizio che dovettesubire. Tànti altrivalorosi e indo-miti ingegni patirono sorte an-che peggiore: penso a Giulio Ce-sare Vanini, aJan Hus o a perfettisconosciuti che la storia neanchericorda. Ma, nel suo caso, ad esse-re bruciatovivo dalla Chiesa cat-tolica fu uno dei massimi filosofidi ogni tempo, un profeta anima-to da un entusiastico desiderio difarsi ascoltare. Egli si decise adaffrontare il supplizio quando sirese conto che ciò gli era impedi-to per sempre.Lasorte e la storiagli assegnarono un curioso desti-no: I'essersi immolato in nomedella libertà di espressione, finì

GUIDO DEL GIL-DICE

Il libro del mese

-

GUIDO DEL GIUDICE,'IO DIROLA VERITA. INTERVISTAA GIORDANO BRUNO". Roma,Di Renzo Editore,2012.pp. '128, 12 euro.Guido Del Giudicc (Napoli, 1957)è uno dei massimo studiosi almondo delle opere e del pensierodi Giordano Bruno. Autoredi svariati saggi (fra cui siricordano "La disputa di Cambrai"e la curatela della "Sommadei termini metafisici") ha anchecostruito il piÈr completo sitointernet (www.giordanobruno.info)

sul Nolano.

per compromettere la diffusioneapostolica della sua predicazionefilosofica. Ed è perciò ascoltan-dolo che gli renderemo merito,non certo innalzando solenni si-mulacri ad un sacrificio, che do-webbe essere funzionale alla co-noscenza e allo studio del suostraordinario pensiero e non vi-ceversa. Un'immaginaria inter-vista mi sembrava, perciò, la for-ma ideale per un'esposizionequanto più possibile chiara econcisa dei concetti fondamen-tali della Nolana filosofi a.

Non era facile, però, trova-re l'ambientazione adatta. Per-sonaggio perennemente "on theroad", Giordano Bruno stabilivapochissimi contatti, anche nellesedi dove si intratteneva più alungo. Convinto che "al vero fi-losofo ogni terreno è patria", sispostava continuamente, alla ri-cerca di una base operativa per lasua missione di insegnamento edi riforma civile e religiosa. Così,a parte il convento di S. Domeni-co dove aveva studiato e si eraformato, il luogo dove soggiornò

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più a lungo (quasi otto anni!) fu-rono, purtroPPo, le carceri del-l'Inquisizione.

Lo spunto per la realizza-zione del progetto emerse nelcorso dei miei studi sulle vicendeprocessuali e sui suoi protagoni-sti. Bruno, infatti, incontrò incarcere i due più eminenti rap-presentanti del suo Ordine: ilMaestro Generale dei Domeni-cani Ippolito Beccaria e il suo \4-cario Paolo Isaresi. incaricati dalCollegio giudicante del SantoIJffrzio Romano di esperire unultimo tentativo di persuasionedell'eretico pertinace. Quale mi-gliore occasione per un confron-to, che gli consentisse di esporrele sue reali convinzioni!

Le ricerche su Beccaria misvelarono, inoltre, una nuova, in-teressante verità. Personaggio fi -

nora trrascurato dai biografi, que-sto religioso inflessibile e spieta-to si era distinto per il rigore per-secutorio nei confronti del con-fratello, molto prima dell'entratain scena del cardinale RobertoBellarmino, da sempre identifi-cato come il "carnefice" dellavi-cenda. Era stato lui ad insistereper la tortura grave e reiterata neiconfronti del prigioniero, senzaperò riuscire apiegare I'indomitafi er ezzadel Nolano, ferm amen tedeciso a difendere i capisaldi del-la sua filosofia fino alle estremeconseguenze.

Bruno: Quale onore! Ancheoggi il Reverendissimo PadreGenerale si deqna di farmivisita

nella mia umile cellalBeccnr.iaz Hai poco da

scherzare. Due mesi fa, il 1ó set-tembre, ti furono presentate ot-to proposizioni sicuramenteeretiche da abiurare. Oggi ri-spondi che non devi né r'uoipentirti: cosa è successo? Che tiè passato per la testa in questobreve lasso di tempo?

Bruno. Di cosa dovrei pen-tirmi? Di essere venuto ad an-nunciare la verità? Che Mercu-rio sarei se ammettessi che era-no tutte falsità? Non fa parte deimiei compiti stabilire quale siala buona o la cattiva chiesa, se siapiù giusta la cattol ica, piut tostoche la calvinista o la luterana. Suquesto sono pronto a confron-tarmi e ad ammettere i miei er-rori. Sono un filosofo non unteologo. Ma quando mi chiedidi pentirmi di aver sostenuto lateoria eliocentrica, di aver an-nunziato l'infinità dell'univer-

so, mi stai dicendo: pentiti di es-

sere Giordano Brunol Allora

non posso che risponderti: Non

so di che cosa devo pentirmil Di

essere me stesso? Impossibile!Beccar"in.Ancora la tua irra-

gionevole presunzione! Eppure

siamo stati comprensivi con te: anessun'altro sono state offerte

tante possibilità di redimersi.Conf,idavamo che la tua indub-

bia intelligenza, ti facesse rico-noscere gli errori commessi.

Bruno. Parliamoci chiaro,Ippolito! Questo processo è sta-

to solo un lungo tentativo dicompromesso: scambiare l'a-biura delle mie critiche "teologi-che" con la difesa del nucleo "fi-losofico" del mio pensiero. Io

sarei stato anche disposto ad

abiurare, del resto l'avevo giàfatto aVenezia. Non avrei ar,rrtoproblemi a liberarmi della za-

vorra delle affermazioni blasfe-me, presenti in alcune mie opere

o delle bestemmie che Moceni-go e i miei compagni di cella mihanno sentito pronunciare in

momenti diebbrezzao di scon-forto. Che Cristo fosse un tristo,un profeta o un mago, che I'aves-

sero impiccato o crocefisso pocomi importa. Non è questa la so-

stanza del mio pensiero, quelloche ho predicato e annunciato ingiro per I'Europa. Lo sapete fin

troppo bene e state giocando conme come il gatto col topo. Statecercando di fiaccare la mia resi-

stenza alternando torture e segnidi clemenza, offerte di compren-

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crucNo 2013 - la Brer,rorBce or v le SrNaro Mrr,eNo

Ettore Ferrari (1845'1929), Il processo di Giordano Bruno da.aanti all'trnqaisiziane Romama, bassnrilievo in brolzo, Rorna,Campo de' Fiori. Nella pagina accaoto, dello stesso autore, monumento in bronzo raf,ÈgurÍrnte Giordano Bruno

sione e richieste di sottomissionee pentimento. Manon cadrò nelvostro tranellol Il vostro scopo èchiaro ormai: ciò che yolete inrealtà è una completa, incondi-zionata rinuncia ai fondamentidelmiopensiero.

B e c c nria. Vo gliamo soltantoconvincerti dell'assurdità delletue teorie. Sei un uomo di valore,Giordano, conosci alla p erfezio -ne le Sacre Scritture, Aristoteleper te non ha segreti: come fai anon renderti conto della vacuitàdelle tue idee? Come puoi spre-care il tuo sapere in vane favole?Non ti accorgi che le tue ipotesipoggiano sulnulla?

Bruno. Questa mia filosofiami aggrandisce I 'animo e mi

magnifica l' intellettol Essa èconsapevol ezza della vicissitu-dine umana, è gioia nel sentirsiimmersi nella divinità della na-tura, è unpizzico di furore eroi-co per giungere a contemplarla;è assenza di rassegnazione, per-ché tutto muta e alla notte segueimmancabilmente il giorno, èassenza di esaltazione perchéar,'viene il contrario. La Nova fi-losofia èpienezza di vita, è fidu-cia nelle capacità fisiche e intel-lettuali dell'uomo vero, "anima-to" non bestiale, è assenza di co-ercizioni, di barriere alla cono-scenza) sete di infinito. Per tuttoquesto non posso abiurarel

Quando mi sono reso conto cheera a questo che miravate, all'es-

senza del mio pensiero, per ilquale mi sono battuto per tuttalavita, ho capito che il ciclo dellamia vicissitudine era ad unasvolta.

Isnresi. Possibile che tu,sempre così pronto a dissimula-re, non possa transigere su qual-che punto del tuo pensiero,nemmeno di fronte alla morte?Se come affermi non c'è nessunDio che ti chiederà conto dieventual i bugie, che t i costaabiurare, per salvarti la vita?

Brano. Ascolta Paolo, ci so-no delle idee alle quali ognunodi noi, arrivato ad una maturitàfilosofica, non può più rinuncia-re, a meno di non mettere in dis-cussione tutta la propria esi-

Page 4: "Io dirò la verità". Intervista a Giordano Bruno

/a Brslrornca Dr vrA SENATo MrleNo - cIUGNo 2or ì

Da sinistra: San Roberto Bellat m.ino, Bottega ligure, sec. XVII, olio su tela; Bruno Giordano in un incisione

stenza. Bisogna fare una sele-zione, avere sempre bene inmente quali sono le cose sullequali non transigiamo e quellesulle quali invece si può discute-re. Sui capisaldi della mia filoso-fia potete dire quello che vi parema non c'è niente da fare: nonposso rinnegare le mie convin-zioni, se no sarei niente!

Alle 6 della mattina di gio-vedì 1 7 febbraio, i Padri confor-tatori dell'Arciconfraternita diS. Giovanni Decollato preleva-rono Giordnno del quondarn Gio-aanni Brunifrnte apostnta da No-la, con la lingua serrata nellamordacchia per le bruttissime pa-role che diceaa, e lo condussero alluogo del supplizio. I-lamba-sciatore di Francia aveva chiesto

espressamente che i roghi venis-sero accesi di notte e nell'angolodellapiazzapiù lontano dal suopalazzo. Chissà se sapeva chequella mattina la carne bruciata,di cui non sopportava il pùzzo)apparteneva al grande Maestroche in un'ambasciata francese ciaveva vissuto a lungo, servito eriverito! Durante tutto il tragit-to dalle carceri di Tor di Nona alpatibolo, eretto inpiazza Cam-po de' fiori, davanti al Tèatro diPompeo, i confortatori cantaro-no le loro litanie, invitando ilcondannato a riconoscere i suoierrori.

Bruno. "Che vogliono que-sti ora? Li ascolto leggere i sal-mi, invitarmi a pentirmi. Eccoche il mio incubo si ar,'vera!Vor-

rei rispondere, ma non nesco aparlare. Sento questo chiodoche mi trafigge la lingua e il san-gue che scorre caldo, quasi con-fortante dalle mie labbra,lungoil collo, ad inzupparmi la ruvidaveste. Quando cerco di parlare,nessuna voce: solo sanguel Aogni-5f6176 per emettere suono,altro sangue. Afiotti, di un rossovigoroso. Ogni stilla è un'idea, èuna verità, che sgorga rigoglio-sa, per scendere a raggrumarsisul mio corpo nudo, che orastanno legando a un palo, tramucchi di fascine. Sul rogo bru-cerete soltanto I'involucro ter-reno, ma le mie idee soprawi-vranno. Non riuscirete a cancel-lare ogni traccia del mio pensie-ro e della mia memoria!".