io project 2009

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IO Pr o ject I nvestigati on about Ontology MACCHIAG O DENA quaderno 1- Progetti di residenza 1-6 Settembre 2009 Davide Bramante, Emanuela De Notariis, LE_09, Massimiliano Nazzi, Caterina Notte, Giovanna Ricotta Annika Pannitto/Keramik Papier Julie Meitz, Sara D’Uva Minimum Fax,Videoart Yearbook, Movoloco Lab

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IO Project – Women of Molise Macchiagodena 1-6 Settembre 2009 Progetto a cura di Agapito Di Pilla prodotto dal Comune di Macchiagodena

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IOProjectInvestigation about OntologyMACCHIAGODENA

quaderno 1- Progetti di residenza1-6 Settembre 2009

Davide Bramante, Emanuela De Notariis, LE_09,Massimiliano Nazzi, Caterina Notte, Giovanna Ricotta

Annika Pannitto/Keramik Papier

Julie Meitz, Sara D’UvaMinimum Fax, Videoart Yearbook,Movoloco Lab

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IO Project - Investigation about Ontology -Ideazione e Direzione Agapito Di PillaProdotto dal Comune di Macchiagodenacon il supporto di: Regione Molise, Provincia di Isernia, Molise LivePartners: Univ Degli Studi di Bologna, Minimum Fax,Cosmo Iannone Edi-tore, Movoloco

info e programma su www.ioproject.eu

tutti i testi, le foto, gli appunti pubblicati su questo catalogo sono conside-rati proprietà intellettuale ed opera di ingegno di proprietà di ciascun autore.

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La manifestazione IO Project, nel suo sviluppo triennale, è ladimostrazione concreta che l'arte può essere il catalizzatore trale comunità e le proprie radici culturali.Il ricordo del passato, delle tradizioni e delle conoscenze è statorielaborato con gli strumenti delle Arti Visive e dell'ArteContemporanea ed ha prodotto altre analisi e nuove forme diconsapevolezza.

Gli abitanti di Macchiagodena non sono considerati spettatori enemmeno semplice oggetto di studio, ma sono parte integrante delprogetto, ed è per questo motivo che sono in programma residenzedi artisti, autori e ricercatori.

E' attraverso l'arte contemporanea che Macchiagodena diventa“il paese dove non si muore mai”, quell'immortalità che consistenon solo nel ricordo di un fatto o di una persona, ma che riguardanoi tutti e la vita che viviamo.

Questa terza edizione segna la conclusione del primo progettotriennale e mi auspico siano state gettate le basi per uno sviluppofuturo con una partecipazione sempre più attiva da partedell'intera comunità.

Il SindacoAngelo Iapaolo

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IO Project 2007/2009

L'edizione del 2009 segna la chiusura del progetto triennale di IOProject, partito nel 2007 con la ricerca e lo studio dell'operafotografica di Frank Monaco, (realizzata in Molise negli anni 50)e continuato nel 2008 con il progetto “Family Life”.

Può un paese diventare immortale?E nello specifico: Può l'arte modificare la vita e la conoscenzadi sè di una intera comunità? Può la tradizione fornirci di nuovistrumenti per interpretare il presente e prepararci al futuro,nella creazione di nuovi modi per definire e creare la propriaidentità?

La formula della manifestazione fa perno sullo scambio diconoscenze e sul lavoro collettivo di artisti, autori, ricercatori,performer, ecc. che vengono coinvolti nel progetto attraverso laformula della residenza.

La produzione di opere, performance e spettacoli è il mezzoattraverso il quale il progetto prende forma ed espleta la suafunzione, divulgato poi attraverso le trasmissioni via web dellaTCT Television, gli interventi degli artisti ed il sito web.

L'obiettivo attuale del progetto è la pubblicazione (analisi) delleopere e degli studi prodotti nel primo triennio e la pianificazionee definizione del focus del prossimo piano triennale.

Agapito Di Pilla

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programma di residenza diArte Contemporanea

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Nasce a Siracusa il 7 Novembre 1970Nel 1999 è tornato a vivere a Siracusa dopo tredici anni trascorsitra Torino, Roma, Bologna, Milano e New York.

Opera dal 1991, realizza lavori video, installazioni e fotografie.

Davide Bramante

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da photografikamente[at].......a "aga.raster" <aga.raster[at].......>

data 27 luglio 2009 19.07oggetto Re:IO Project

proveniente da server indefinito

Caro, la mia idea progetto è praticamente quella che ti hoaccennato nelle nostre due brevi telefonate.Desidero porre la "prima pietra" per una sorta di museo dellafamiglia, una grande infinita raccolta di foto di famiglia/e delpaese di Macchiagodena, magari andando indietro nel tempo,ricostruendo il possibile mediante le immagini fotografiche, quindiinsieme si ha l'idea di un museo della famiglia classica ma anchedei giorni nostri quindi contemporanea.Un grande archivio storico, atto dopo atto che viene fuori dallecase private per crescere e divenire tutta assieme una grandeopera, l'opera più difficile, appunto la Famiglia.

Chiedimi senza esitare ciò che posso fare per te e per il tuoprogetto!A presto!Davide

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Emanuela de NotariisNata a Termoli il 20/12/1977, è artista e curatrice indipendente.Lavora prevalentemente con pittura e disegno, ma anche con video,installazioni, performance.Dopo essersi laureata con lode in Storia dell’Arte Contemporaneanel 2003 presso l’Università La Sapienza e aver ottenuto una borsadi studio per New York, ha inziato la sua attività critico-curatoriale.Nel 2006 ha vinto il premio Pagine Bianche d’Autore, sezioneMolise, a cura di Luca Beatrice.A Termoli dirige il festival di arti contemporanee Art Shake.

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GRAFFIProgetto video di Emanuela De NotariisFestival Io Project, Macchiagodena 2009 - Women of Molise

Protagonista del video è una ragazza che indossa scarpe con tacchialti, con cui graffia il pavimento della stanza in cui si trova,rovinandolo. I tacchi sono infatti due coltelli, che lei affondanel suolo.Le sue movenze sembrano una danza, forse un rituale, concentratosul gesto del graffiare.A passo lento la donna si dirige verso un tavolo, stacca dalproprio petto un cuore di peluche che vi era cucito, siede atavola; pone il cuore in un piatto e lo taglia a pezzetti concoltello e forchetta, con cura. Poi lo offre ad una persona sedutadi fronte a lei, che indossa una maschera da orso.

La protagonista reinterpreta in maniera ambigua i ruolitradizionalmente attribuiti alla donna, giocandovi. Nello stessotempo ci invita alla riflessione sulla messa a nudo dei sentimenti,in una dimensione in bilico tra leggerezza e inquietudine. Così laragazza, angelo caduto del focolare, invece di pulire e lucidareil pavimento lo rovina, utilizzando proprio i tacchi che sonosolitamente strumento di seduzione, ma che nel video sonosostituiti da due coltelli.E’ una donna che si ribella a ruoli e a un tipo di sensualitàimposti dal desiderio maschile? Anche le calze a righe che indossa,tutt’altro che sexy (ingrossano le gambe), parrebbero suggerirlo.Il cuore viene offerto con la consapevolezza che offrirsi all’altroè esporsi alla possibile sofferenza. Il gesto della ragazza èallora coraggioso o incosciente? Eroico o vittimista?E inghiottire il cuore altrui è un atto simbolico di profondo amoreo di crudeltà? E’ volontà di possessione come desiderio

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totalizzante o forma di dominio sull’altro?Offrirsi all’amore è un atto ambiguo. Ogni azione nel video èambivalente, sospesa in un’ambiguità di senso.

Il video sarà girato a Macchiagodena e coinvolgerà persone delposto nella realizzazione di materiali quali la maschera di stoffada orso. L’aspetto interrelazionale caratterizzerà quindi anche lafase processuale del video. Se cucire è un’attività che coinvolgeprevalentemente le donne e che in Molise ha una forte tradizione,sarà interessante mettere in relazione tradizione econtemporaneità, non solo da un punto di vista creativo edestetico-linguistico, ma anche femminile-generazionale.

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LE_09 è un duo al femminile.Attento ai mutamenti della cultura visuale sviluppa una ricercache si avvale dei linguaggi contemporanei: dalla performance, alvideo, all’installazione site-specific.I progetti hanno in comune il riferimento all’esperienza presentee al binomio arte e vita.LE_09, attraverso un approccio processuale, rielabora temi econcetti cercando una forma inedita per punti di vistaapparentemente discordanti. Il fine è trovare il giusto mix che divolta in volta riveli la natura ambivalente delle cose.

LE_09

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CONCEPT

LE_09 si propone di coniugare il tema della donna e della famigliacon quello dei legami.Partendo dall’individuazione di uno specifico nucleo familiare doveil genere femminile è predominante, il processo prevede la ricercadi un ricordo in forma di oggetto per ogni componente fino ad ungrado “x” di parentela.In seguito alla raccolta di materiali e dati, ogni donna verràinvitata a raccontare il ruolo che ricopre all’interno del nucleofamiliare e la relazione con il proprio oggetto d’affezione.L’intento è indagare il gap generazionale che intercorre tra imembri di una stessa famiglia mettendo in evidenza come la sceltadi un oggetto possa rappresentare un legame con il proprio tempo einsieme raccontare le stratificazioni e le trasformazioni socio-culturali del contesto di appartenenza.

SINOSSI DEL PROCESSO

- Individuazione di un nucleo familiare e mappatura della presenzafemminile. Cartografia I- Individuazione degli oggetti d’affezione. Cartografia II- Racconto ed individuazione di chiavi di lettura rispetto aglioggetti. Cartografia III

MATERIALI- Carta genealogica, degli oggetti, dei racconti- Polaroid

PRODOTTOA seconda dell’andamento del processo: installazione fotograficae/o oggettuale

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Massimiliano Nazzi è nato in Provincia di Firenze nel 1982.Laureato Dams Arte all’Università di Bologna nel 2007, hafrequentato il Corso Superiore di Arti Visive della fondazione A.Ratti nel 2008.Nel 2005 vince il primo premio della categoria giovani diVideofreccia a Molinella (BO)

Massimiliano Nazzi

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Il lavoro che vorrei fare a macchiagodena è una performanceaudiovisiva. Si tratta innanzitutto di raccogliere del materialesul paese, girando con una videocamera. Con una particolareattenzione alla rilevanza sonora delle riprese, verranno ritagliatidei clip molto corti.Al momoento della performance ci sarà una proiezione video in cuiognuno dei clip scelti verrà ripetuto ossessivamente creando unascena.Il segnale audio derivante dal clip ripetuto, verrà all’inizio resosilenzioso e poi man mano reso udibile, poi verrà modulato,equalizzato ed effettato in tempo reale con distorsori ed effettianalogici, fino a diventare una ritmica assordante.Si tratta di un lavoro che parla di microframmenti di realtà chevengono cristallizzati ed ingigantiti. Così sviscerati, come messinel vetrino del microscopio, ci mostrano che quello che abbiamodavanti non è più ciò che stavamo investigando.Il discorso sull’immortalità viene affrontato un po’ lateralmentema anche con una certa sfiducia, dal momento che l’interaperformance è basata sulle diverse possibilità espressive derivantida un unico frammento.

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Isernia 1973.Vive e lavora tra Roma, la Sardegna e il web.

La natura umana con i suoi limiti e il suo doppio è da sempre iltema centrale delle sue opere. Dalle fotografie ai video, piccoletranches narrative, il protagonista dei suoi lavori è sempre l'uomoalle prese con la ridefinizione dei propri limiti fisici epsicologici.

Caterina Notte

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“NUOVO FRASARIO MOLISANO 2009”diCaterina Notte

Vorrei portare avanti il mio lavoro su Macchiagodena continuandoad esplorare il tema principale della mia ricerca: la definizionee il superamento del concetto di limite. L' idea è di giocare collinguaggio facendo riferimento a idiomi e/o modi di dire,provando per esempio a trasformare alcune frasi tipiche del luogodall'accento fatalista e limitativo (“e che vuo fà?!), oppure asostituirle con altre connotate invece da un più forte senso diapertura.

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GIOVANNA RICOTTANata a Loano (SV) il 21 Febbraio 1970Vive e lavora a Milano

Giovanna Ricotta

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SEPARE’Separè - confessionale.Separè come filtro, come ponte, come tramite, come definizione.

Non conosco la storia delle donne del Molise, ma sono rimasta moltoaffascinata dall’ idea di lavorare alla storia di queste figure delcentro Italia, del sud Italia, partendo dalla tradizione delpensiero della cultura del passato rapportandola al presente,analizzandone i riti, i gesti, la vita, la fisicità.La mia ricerca sul corpo, sul corpo come oggetto, si sviluppaattraverso l’installazione e la performance; ho pensato direalizzare per questa residenza un lavoro dedicato alla tradizionedel passato con un oggetto e una performance di stile moltosintetico.Un “SEPARE’”, un paravento come un confessionale religioso, unluogo intimo, privato dove nascondersi, coprirsi e scoprirsi.

Un luogo assente, presente, un tempo definito da una dimensione asé, di separazione e di contatto tra passato e presente.Un SEPARE’ con le pareti come le grate dei confessionali, doveattraverso i fori si intravede, si vede, si sente, si ascolta, siimmagina.Un oggetto frivolo e religioso, un’azione senza tempo.

Installazione e performance.Performance: durata da definire. Persone, da definire.Installazione: paravento. 3 pannelli da realizzare: dimensioni 180x 60 circa, cad.Materiale: da definire.Luci: da definireSuono: da definire. (Prima idea: Rielaborazioni elettronica dicanti di processioni o tradizionali).

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programma di residenza didanza contemporanea, fotografia e arti visive

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Annika Pannitto (Campobasso ’81) si forma al S. Carlo di Napoli eall’Accademia Nazionale di Danza dove si diploma nel ‘02. Nel ‘08è una dei coreografi Choreoroam, un progetto di The Place diLondra, Operaestate Festival Veneto, British Council e Dansateliersdi Rotterdam.

kERAMIk PAPIER è un binomio artistico con base a Roma nato nel ’03,aperto alle contaminazioni. Nel ‘08 dirige il festival di eventiperformativi BESTIARIo. Partecipa alla finale del Premio Scenario’07 al Santarcangelo Festival. Collabora in differenti modi con larivista d’arte Drome Magazine.

Annika Pannitto / Keramik Papier

Noi siamo fratelli.Abitiamo in città diverse, alcuni all'estero:

e non ci scriviamo spesso.Quando c'incontriamo, possiamo essere, l'uno con l'altro,

indifferenti o distratti. Ma basta, fra noi, una parola.Quelle parole sono il fondamento della nostra unità familiare,

che sussisterà finchè saremo al mondo(da Lessico Famigliare, N. Ginzburg)

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Macchiagodena- Family Life.are we a family?-installazione.di Annika Pannitto / kERAMIk PAPIER.

Il progetto prosegue la ricerca sullo spazio come luogo conquistato,in cui è possibile stabilire delle regole, iniziato con il progettoWest/Mirage.Qual’è la relazione che si stabilisce tra il corpo e uno spazio familiare?quanto cambia in un corpo integrato con l'ambiente rispetto ad un corpoestraneo?In questa sezione di lavoro indagheremo il rapporto tra il corpo el’ambiente che lo circonda, la possibile organizzazione di uno spazio pergenerare comodità.

Rapporto tra il corpo e lo spazio domestico. come il corpo agisce in unluogo conosciuto.La residenza ha lo scopo principale di stabilire un rapporto diconfidenza con lo spazio, portare cioè il corpo ad una simbiosi con unambiente già esistente con la sua storia e i suoi oggetti, e generarecosì uno spazio terzo, in qualche modo inedito, mai vissuto.Partiamo da quello che esiste già per modificarlo, spostiamo i mobili, efacciamo del Castello la nostra casa. Senza esagerare.

Documenteremo i cambiamenti con materiale video e fotografico che saràintegrato nella performance a testimonianza del processo che ci porteràalla presentazione finale.Lavoriamo con la gente del luogo: dopo aver creato il nostro ambienteintrodurremo nello spazio un estraneo, che lo esplorerà solo la seradella performance.

Di una famiglia ricerchiamo gli ambienti. Gli orari dei pranzi e dellecene. Il linguaggio, fatto anche di piccole cose e gesti, che generanoroutine, abitudine, ripetizione.

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Sara D'Uva è nata in Molise il 27 gennaio,attualmente vive e lavora a Roma dove da qualche anno condivide lasua esistenzacon pellicole prevalentemente in bianco e nero.Il suo lavoro è orientato a conservare su emulsione sensibileluoghi e presenze familiari.Visioni domestiche care alla sua infanzia. O ancora più indietro.Oltre a lavorare con macchine fotografiche di nuova generazionesi diletta a utilizzare macchine giocattolo degli anni '60sfruttandone difetti e giochi.

Sara D’Uva

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Julie Meitz è nata a Detroit, Stati Uniti.Ha studiato Cinema ed audiovisivi ed intrapreso la carriera nellearti visive come performar e Visual Jockey.Inizia la sperimentazione audiovisiva prima con la pellicola e poiattraverso le nuove tecnologie multimediali.

Vive a Lione, Francia e lavora in tutta Europa.

Julie Meitz

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Comparison between SCREEN 1The book The Arrival by Shaun Tan; each drawing photographed andmade into video clips. The Arrival is about family, aboutimmigration, about finding or loosing one’s ‘belonging’…a wordlesspicture book.

AND SCREEN 2Frank Monaco’s Photographs, clips from documented footage/images ofMacchiagodena/Molise people/region, and newly contributedphotographs/video/drawings of family/life fromMacchiagodena/Molise people (raw and/or edited by people).

ConceptThis book and the original and evolving concept/s of the IO Projectare thematically related in many ways. Also, surprisingly enough,both the Illustrator Shaun Tan and the photographer Frank Monacohave many things in common in life and as artists.So I would like to intertwine both artists work, along withexisting documentary footage, images, drawings, etc., new and old,and possibly material contributed by people of Macchiagodena/Molise– a call to participation to the residents in the medium of video,photos, drawings or sound recordings - that will be use &manipulated for a live performance and video installation.

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IO Project 2009schede

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Minimum Fax - Dal libro al Film:Workshop sull’adattamento cine-televisivo

Da qualche tempo, sempre più rispetto al passato, il cinema e latelevisione attingono personaggi e storie all’universo romanzescodella letteratura. Ogni anno in tutto il mondo centinaia di opereletterarie vengono opzionate dalle case di produzione e molte diqueste spesso vengono effettivamente realizzate, a tutto vantaggiodella qualità complessiva dei prodotti che ne derivano: nellapeggiore delle ipotesi, almeno appoggiati, nella maggioranza deicasi, su un solido impianto narrativo.

Ma che cos’è nel concreto l’adattamento?

C’è chi dice che adattare è un po’ come tradurre. A differenzadella traduzione, tuttavia – che nel passaggio mantiene un rapportodi uno a uno (una lingua di partenza, una di arrivo) – nel percorsodi trasposizione dal linguaggio letterario a quello drammaturgicoe audiovisivo bisogna tener conto del fatto che si gioca su piùpiani, perché si dispone di più codici (e dunque di più regole):oltre a quello linguistico, appunto, quello visivo.In più – e questa è la differenza decisiva – il prodotto cine-televisivo, a differenza del romanzo, nasce come opera collettiva,con delle sue rigide regole di produzione. A qualunque livello ditalento del singolo, nessuna realizzazione è possibile se non sitengono in conto i limiti e le risorse del sistema produttivo.Ma quand’è che una storia si presta a essere tradotta in immagini?

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Qualisono le tecniche che rendono efficace e convincente unatrasposizione?Che differenze ci sono fra l’adattamento per il cinema e quello perla televisione?

A queste e altre domande si proverà a dare una risposta nel nostroworkshop, in cui si analizzeranno diverse strategie di adattamentoa partire da opere cinematografiche e televisive di successo.

Francesca Serafini, nella fattispecie, darà conto dell’adattamentocinematografico nelle sue varietà. Da quello rispettoso (lasemplice transcodificazione esemplificata su Revolutionary road, ilfilm del 2008 di S. Mendes, sceneggiato da J. Haythe) al piùcreativo e autoriale (sul modello di Short cuts, il film del 1993realizzato da Altman a partire dai racconti di Carver intrecciatiin una trama originale). E poi introdurrà alcune forme diadattamento televisivo:

L’adattamento televisivo di un romanzo (come ad esempio i Promessisposi);La serializzazione di un romanzo (come è il caso per esempio diRomanzo criminale);Le serie che adattano cicli romanzeschi (dall’Ispettore Barnaby aGossip girl, passando per la saga di Montalbano di Camilleri el’Ispettore Coliandro nato dalla penna di Carlo Lucarelli).

Giovanna Koch, sceneggiatrice di grande esperienza e autrice didiversi adattamenti televisivi, proporrà analisi ed esercitazionisul Covo di Teresa, suo adattamento, insieme allo scrittore DiegoDe Silva, del racconto omonimo (parte di Crimini, curato daGiancarlo De Cataldo per Einaudi e Rai Due).

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Videoart YerabookL’annuario della videoarte italiana

Un progetto del Dipartimento delle Arti Visive dell’Università diBologna

A cura di Renato Barilli, Alessandra Borgogelli, Paolo Granata,Silvia Grandi, Fabiola Naldi e Paola Sega

L’evoluzione dell’immagine in movimento e l’avanzare delle piùsofisticate tecniche di manipolazione video impongono oggi unariflessione sistematica sulle modalità con cui questo complessoinsieme di fattori influenza le forme espressive dellasperimentazione artistica contemporanea.Per comprendere tale fenomeno un team di ricercatori delDipartimento delle Arti Visive dell’Università di Bologna - formatoda Renato Barilli, Alessandra Borgogelli, Paolo Granata, SilviaGrandi, Fabiola Naldi e Paola Sega - ha avviato nel 2006 ilprogetto denominato «Videoart Yearbook. L’annuario della videoarteitaliana».L’iniziativa, unica in Italia nel suo genere, presenta con cadenzaannuale una selezione della più recente produzione videoartisticanazionale; una campionatura e una ricognizione attenta neiconfronti delle linee espressive prevalenti nel settore e degliautori più attivi in esso.

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note ed appunti

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IO Project è prodotto dalComune di Macchiagodenacon il contributo diRegione Molise, Provincia di Isernia, Molise Live

partnersVideoart Yearbook (Univ. degli studi di Bologna)Minimum Fax, Cosmo Iannone Editore, Movoloco

per informazioni e programma:www.ioproject.eu, www.macchiagodena.com, 0865 81 01 31