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Istituto Autonomo Comprensivo “A. Manzoni” Dalle Scuole al Museo, Dal Museo alle Scuole Colomba Giuseppina

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Page 1: Istituto Autonomo Comprensivo “A. Manzoni” Dalle Scuole al Museo, Dal Museo alle Scuole Colomba Giuseppina

Istituto Autonomo Comprensivo “A. Manzoni”

Dalle Scuole al Museo,

Dal Museo alle Scuole

Colomba Giuseppina

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Come… si faceva la pasta

La pasta e il pane si facevano in casa, almeno una volta a settimana.

Naturalmente, era compito della donna impastare la farina e poi con l’’ausilio della “ngegna” o “arbitrio” (macchina per la pasta)fare la pasta.

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Come… si faceva la pasta

Questo strumento aveva una cavità cilindrica in cui si sistemava l’impasto che veniva pressato con un coperchio a vite collegato ad una stanga di ferro fatta girare con forza dalle braccia della massaia.

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La sistemazione della pasta A seconda dei dischi che si

installavano chiamati “piatti” uscivano fuori diversi tipi di pasta,“tria”, “bucatini” e“spaghetti”. Man mano che fuoriusciva, la pasta veniva tagliata da appositi coltelli a lama lunga.

Gli spaghetti si stendevano su delle canne sostenute da forche mentre la pasta di tipo corto si disponeva ad asciugare nella“ghistra" ricoperta da tovaglie di tela.

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La conservazione della pasta

La “ghistra” , era un contenitore realizzato con i gambi delle spighe cucite ed intrecciate tra di loro che manteneva il giusto grado di umidità per diversi giorni.

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Come… si faceva il bucato

I panni, si lavavano tutti a mano.

La tinozza del bucato era la “pila” che poteva essere in legno o in pietra.

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Come... si faceva il bucato

I panni si strizzavano sullo “stricaturi” una tavoletta con delle scanalature di diverse misure che favorivano l’’eliminazione dello sporco dagli indumenti.

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Come... si faceva il bucato

Per lavare i panni , ma anche per le altre pulizie casalinghe, si usava la “liscìa”.

Detersivo naturale che si otteneva facendo colare l’acqua mescolata a cenere di legno di vite con un apposito atrezzo chiamato “culaturi”.

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Il ferro da stiro a carboneI panni asciutti, venivano stirati con un rudimentale ferro da stiro ,realizzato in ferro massiccio che veniva immerso direttamente nella brace, sostituito in seguito dal “ferru a carvuni” (carbone).