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    musulmane sottomesse e maggiormente occidentalizzate413, il loro ruolo nei fenomeniin corso in Kazakistan merita di essere fortemente ridimensionato, specie in riferimentoalleccessiva enfasi posta su questo punto dalle fonti sovietiche. Sicuramente anche leelites kazake furono esposte in maniera crescente allinfluenza socialista, ma le istanzeestremiste emerse in occasione del Congresso Musulmano di Mosca devono comunqueessere valutate in un paradigma esclusivamente nazionalistico. Ed in questo modo

    devono essere interpretate le posizioni di Halel Dos Muhammadov, il pi influenterappresentante kazako in questa seduta e che sostenne la necessit che fosseroriconosciute ai musulmani forti diritti territoriali, anzich una semplice autonomia per lequestioni culturali, come la lingua ufficiale per listruzione, organizzazione religiosa,etc. Ancora, la riunione stessa, convocata per ribadire la primazia tatara, ne segninvece la fine, a dimostrazione della maturazione indotta (e non solo in Kazakistan) daisignificativi eventi di inizio secolo. Si venne infatti creando una fazione composta daazeri, bashkir ed altri, cui presero prontamente parte anche i rappresentanti kazaki, per ponderare la presenza tatara, da sempre superiore in numero e qualit deirappresentanti414.

    Infine, come nel caso dellincontro ad aprile in Trkestan, anche lincontro pan-islamico port alla fondazione di unassociazione, detta Consiglio Centrale Nazionale( Milliy Markaziy Shora ). Il suo compito principale era la coordinazione di tutti imusulmani in vista dellassemblea costituente, ma a questa dichiarazione di intenti nonseguirono sistematici incontri in tale direzione, cosicch questo progetto, per quantodestinato a continuare ad esercitare forti suggestioni anche sui nazionalisti kazaki, sardestinato a fallire415. Per il momento, dal punto di vista dei kazaki il Congresso nonaveva comunque portato i risultati sperati, cio un aiuto concreto per le questioni dellaterra. Per questo motivo nessuna rappresentanza kazaka parteciper al secondoCongresso Musulmano svoltosi a Kazan in luglio, preferendo ripiegare esclusivamentesullacceso dibattito interno di quei giorni416. Il conseguente isolamento dellecomponenti religiose derivatone, facilit probabilmente anche nelle steppe lamonopolizzazione del discorso politico da parte degli intellettuali.

    Solamente nel secondo congresso kazako (21-28 luglio) emersero con chiarezza due posizioni prevalenti e antitetiche, attorno ai cosiddetti principi di nazionalit eterritorialit. Il primo implicava il riconoscimento della specificit culturale di ciascunaminoranza e il mero conseguimento di una forte autonomia locale. Il secondo inveceindividuava come unico risultato accettabile lindipendenza. Dulatov e Baitursinovdivennero i maggiori punti di riferimento per coloro che puntavano alla separazione daPietrogrado, mentre Bukheikhanov sostenne lidea della partecipazione ad unafederazione russa democratica e parlamentare, di futura creazione. Anche questa

    posizione, apparentemente pi moderata, rilanciava la decisione ultima alla futuraevoluzione degli avvenimenti e alle scelte del Governo. La fedelt a questultimo nonera n cieca, n dettata da questioni ideologiche, ma solamente da un estremo senso pratico, la cui vera variabile era leffettiva capacit dileadership sulle masse che sisarebbe riuscita a sviluppare o preservare in seguito per mantenere la propria posizioneallinterno del paese. Nonostante queste divisioni, le risoluzioni approvate in questasede andarono a costituire il programma di un vero e proprio partito, erede legittimodellAlash Orda nazionalista dellepoca delle prime Duma. Ma ancora pi importante,venne scelta la data del 21 novembre per dichiarare la nascita delle repubblica autonomadel Kazakistan.

    413 M. Buttino,op.cit , p. 125414 M.B. Olcott,ibidem415 H. Carrre dEncausse,op.cit , p. 218416 Ivi, p.222

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    Il nucleo del nuovo programma era rappresentato ovviamente dagli interventidemergenza sulla terra. Lulteriore immigrazione slava doveva essere sospesa, almenoin attesa di un censimento che consentisse di avere un quadro preciso delleffettivadisponibilit di spazi inutilizzati; le terre confiscate o non ancora riassegnate dovevanoessere immediatamente restituite ai precedenti titolari; anche i territori gi riassegnati,ma non ancora messi a frutto, dovevano essere liberati; erano da proibire ulteriori

    confische. Dovevano poi essere rimborsati i kazaki le cui terre erano state occupatedopo le migrazioni seguite ai fatti del 1916 e gli spazi comuni non utilizzati dovevanoessere affidati a nuove comuni di prossima istituzione.

    Le conclusioni riguardanti i diritti civili e politici rivelano la profondaoccidentalizzazione, ma anche il forte contenimento delle istanze religiose, purerappresentate al convegno dal clero pi progressista. Le donne dovevano ricevere pienidiritti legali; i matrimoni si potevano compiere esclusivamente con il consenso dientrambe le parti ed entrambe dovevano aver raggiunto la maggiore et; le vedovesarebbero dovute essere libere di sposarsi nuovamente e solamente la prima moglie poteva autorizzare la poligamia del marito. Le corti religiose popolari sarebbero dovuteessere rimpiazzate da un nuovo sistema giudiziario, che pure non avrebbe esautoratocompletamente, ma affiancato la giurisdizione religiosa. Listruzione sarebbe dovutaessere obbligatoria e di esclusiva competenza dellautorit civile. I primi due livelli distudio sarebbero stati esclusivamente in kazako, trascritto per in arabo anzich incirillico, cos da allontanare ulteriormente sia linfluenza russa, che tatara, prevalentenella trascrizione fonetica. Listituzione di un muftiato indipendente a Orenburgavrebbe infine sancito la definitiva emancipazione dallinfluenza tatara, gi emersaqualche mese prima e ribadita proprio in quei giorni dalla mancata rappresentazione alsecondo Congresso dei Musulmani di Russia (17 luglio-2 agosto)417.

    Tuttavia, merita di essere ribadita a questo punto la natura stessa della futuraemancipazione politica e culturale da russi e kazaki. In entrambi i casi non si tratta diuna scelta verso lisolamento, ma di una scelta verso loriginalit identitaria. La presa dicoscienza delle proprie specificit culturali, oltre che la fiducia nei mezzi di cui ormai sidispone, la stampa per la formazione dellopinione pubblica e lesperienza politica perla gestione dellamministrazione, portano ora ad una separazione nazionalistica, ma,esasperando i termini di paragone che proverranno dal nascente Novecento, nonxenofoba o autarchica. Daltronde, come vedremo, la questione della rappresentanzaunitaria dei musulmani dellImpero rimase cara ai kazaki, purch fossero chiarite lerispettive posizioni delle varie componenti. Analogamente, la dichiarazione diindipendenza pianificata per il successivo novembre, altro non sar che listituzionede

    facto , cio senza autorizzazioni o conferme dallalto, di unoblast autonomo, ma non diuno stato indipendente in seno ad una confederazione od una federazione, n tanto

    meno listituzione di uno stato separato e a s stante. Tuttavia, due sono gli elementi proposti ad Orenburg che definiscono la specificit della nuova proposta, accanto allanovit della gestione nazionale: listituzione di una milizia kazaka per la difesa elordine pubblico ed una nuova archittettura amministrativa a livello locale, dove siintendeva sostituire i funzionari indigeni eletti o nominati dal governo con organiassembleari elettivi ( zemstvo ). Pur nellambito dellautonomia, si venne quindidefinendo in quei giorni una soluzione completamente originale, dettata dallecontingenze del momento e non ancora emersa in precedenza.

    Accanto alle misure programmatiche, vennero sancite anche delle iniziative perincrementare il supporto popolare alla futura autonomia e, cos facendo, legittimarla. In particolare, si stabil che solamente rappresentanti eletti a livello dioblast e uezd

    417 Questo convegno era in realt tricefalo: accanto allincontro propriamente politico, vi fu ancheun congresso religioso, dal 21 luglio al 2 agosto, ed uno militare, dal 17 luglio al 2 agosto (A. Bennigsen& C. Quelquejay,op.cit , pp. 78-82).

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    potessero partecipare a novembre alle sedute istitutive del governo. Purch eletti, irappresentanti di tutte le componenti politiche, religiose o laiche, conservatrici o progressiste, avrebbero potuto prendervi parte. Tuttavia, era precisa speranza deiconvenuti di Orenburg che emergesse unAssemblea compatta, se non unanime. Questoavrebbe fatto assumere un maggiore peso alle delegazioni inviate a Pietrogrado arappresentare i kazaki presso il Governo, allassemblea costituente di futura

    convocazione e presso il Consiglio Nazionale dei Musulmani di Russia. Un maggiore peso allesterno, stabilmente cementato dal consenso interno, avrebbe quindi consentitoil mantenimento della nuova entit amministrativa pan-kazaka 418.

    Il Governo dellAlash Orda e lopposizione

    Esattamente come gli eventi del 1905 o del Febbraio dello stesso anno, anche laRivoluzione di Ottobre (24-25 novembre) discese sugli abitanti dellAsia Centrale senzache questi potessero aver influito su di essa o potessero avere sufficiente conoscenzadegli eventi successivi419. Senza dubbio per, a causa dellevanescenza del poteredestituito (il Governo Provvisorio), le implicazioni a livello di Impero furono moltomeno facili da valutare. Si era innanzitutto trattato di un Putsch messo in atto da unmanipolo di persone e che aveva causato solamente una quindicina di morti e non di unasollevazione di massa come nel Febbraio420 e data la scarsa presenza sociale ointellettuale in Kazakistan di tutte le forze socialiste (rivoluzionarie, mensceviche o bolsceviche), non vi fu inizialmente alcuna alterazione delle leadership politicheesistenti.

    Ma per quanto quegli avvenimenti avrebbero richiesto tempo per dispiegarecompiutamente i propri effetti, la presa del potere bolscevica avvenne appena unasettimana prima del nuovo Congresso pan-kazako che, come deciso a luglio, avrebbedovuto dichiarare lautonomia della regione. Per quanto il cambio al vertice non neimpedisse lo svolgimento, la sua stessaratio ne risult inevitabilmente alterata. Di fattotutte le proposte elaborate fino a quel momento presupponevano il GovernoProvvisorio: esso era lestensione logica delle idee emerse con la caduta dello zar e neisuoi esponenti potevano riconoscersi le stesse leadership kazake. Per istruzione, censo eimpegno politico, i secolaristi kazaki avevano potuto lavorare fianco a fianco con tutti iriformisti e contribuire allelaborazione stessa di quelle idee che ne avevano orientato lefaticose iniziative. Lautonomia stessa era infine un modo per aiutare la presenza delGoverno nelle Steppe: senza un controllo diretto e stabile della regione, come avvenutoin quegli ultimi mesi, lanarchia e la povert che ne sarebbero derivate sarebbero infattisfuggite di mano a Pietrogrado e quindi alle stesse elits locali. Ma da un lato la cadutadel Governo e dallaltra lo scarsoappeal del socialismo nel paese, riaprivano

    completamente il dibattito: indipendenza o autonomia? Mentre Qazaq ribadivalintenzione di rimanere entro il quadro delle richieste definite in precedenza, un nuovocongresso ad Orenburg (5-13 dicembre) ribadiva la necessit di un governo kazako chegodesse della fiducia del popolo. I secolaristi ritenevano sempre di pi di essere la solaforza capace di farsi carico di questonere e le disposizioni finali segnarono puntualmente una nuova presa di posizione.

    Lex Steppnoj Kraj , ribattezzato ora Alash , avrebbe disposto di un organo esecutivocollegiale ( Alash Orda ) composto da 25 membri, di cui 10 russi o di altre minoranze,cos che queste potessero essere salvaguardate fin dai primissimi istanti. Il nuovogoverno avrebbe poi disposto di una corpo di polizia per riscuotere le tasse, avrebbe potuto contrarre debiti, condurre negoziazioni diplomatiche autonome, stilare una

    418 M.B. Olcott,op.cit , p.136419 M. Buttino,op.cit , p. 105420 V. Zaslavsky, op.cit , pp.52-53

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    propria carta fondamentale e farsi garante delle elezioni a livello locale per lassembleacostituente. Si pu facilmente notare come il baricentro degli equilibri tra centro e periferie sia considerevolmente slittato a favore delle seconde in queste ultimeformulazioni. La stessa parola autonomia, almeno come intesa nel corrente lessico politico italiano, indica piuttosto una condizione federale estremamente flessibile edeccentrica.

    Si raggiunse poi un accordo unanime attorno alla questione dei confini: anche glioblast di Syr Darya e Semirechia sarebbe dovuti essere inclusi nella giurisdizione delnuovo governo. Questo per implicava un nuovo problema: da un lato, la contrattazionecon le autorit del Trkestan, dallaltro il problema di come avrebbero potuto reagire le popolazioni del sud. Di fatto, anche nel caso in cui i kazaki avessero accettatounanimamente la nuova soluzione, essi costituivano una delle molteplici componentietniche presenti. La questione dei confini port ad una nuova divisione sulle strategie daseguire, posticipando cos anche linsediamento del governo stesso. Da un lato le popolazioni di Uralsk, dellOrda Interna e del Syr Darya affermavano che si dovessedichiarare immediatamente lautonomia e che le popolazioni del sud si sarebberovolontariamente unite subito dopo: unentit politica stabile sarebbe stata lindiscussaalternativa vincente allanarchia in cui esse versavano e lappello allunit politica diconseguenza irresistibile. Dallaltro le fazioni rimanenti, cio la maggioranza, preferivaaspettare lesito delle future negoziazioni, fatto che avrebbe anche consentito dicostituire la milizia in tempo per la formazione del governo. Emerse infine uncompromesso che rinviava di un solo mese lormai inesorabile autonomia, ma garantivaal padre del nazionalismo Bukeikhanov, stavolta parte della minoranza, la presidenza.In questo mese, infine, lo stesso Bukeikhanov avrebbe potuto spostarsi da Orenburgverso Semipalatinsk, scelta come sede del nuovo governo.

    La vera questione rimase la formazione della milizia. Quasi per definizione, eranecessaria unentit dipendente dal potere centrale che monopolizzasse la forza permantenere lordine interno e lo difendesse da eventuali aggressioni esterne. I singolioblast avrebbero disposto di un contingente composto e foraggiato dai rispettiviuezd ,ma armato direttamente dal governo centrale. Cera grossa aspettativa circa il ruolo chei cosacchi avrebbero potuto svolgere nel nuovo esercito. Lo stesso successodellesperimento dipendeva in buona sostanza dalla capacit di garantirsene la fedelt edisporne come addestratori di reclute ed ufficiali421.

    E difficile valutare con esattezza lazione complessiva dellAlash Orda: i fatti relativialla sua esistenza si sono dispersi tra i giudizi e la censura politica sovietica, speciedopo il giro di vite staliniano negli anni Trenta. Interi archivi tuttora sigillatiimpediscono di avere accesso alla copiosa documentazione allepoca, atti ufficiali dei

    convegni e le numerose testate giornalistiche, che con quasi totale certezza hannoregistrato fedelmente e continuamente informazioni e dettagli sullaccaduto.Vaghe notizie riguardano la composizione del principale organo esecutivo del

    governo, formato da otto membri, uno peroblast , uno per lOrda Interna e il PresidenteBukeikhanov, e ben quindici deputati non-kazaki. A questo si affiancavano degli organiregionali o provinciali, cio dei comitati governativi per ciascunoblast . Nel febbraio del1918 il governo era certamente responsabile delle popolazioni kazake dei quattrooblast settentrionali ed in misura minore di quelli meridionali422, dove il potere effettivo

    421 M.B. Olcott,op.cit , pp. 137-140422 Pi avanti, in piena crisi dellalleanza con i cosacchi, il governo riusc comunque a prenderedelle decisioni importanti: in risposta al potere bolscevico vennero dichiarati nulli per il territorio dellesteppe e la popolazione kazaka tutti gli accordi da questo stipulati; vennero istituiti dei tribunali specialiin caso di tradimento; venne stabilita la propriet privata della terra, ma la propriet statale sullacqua;venne creato un tribunale speciale per le dispute sulla terra (M.B. Olcott,op.cit , pp. 147-148).

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    continuava ad essere condiviso con i suoi detentori vecchi e nuovi, cio gliulema e leforze socialiste, che gi dopo la Rivoluzione di Febbraio potevano vantare unradicamento decisamente superiore che al nord423.

    Tuttavia, la stessa vitalit ed effettivit dellesperimento del governo autonomo tra ledue Rivoluzioni risente pesantemente, nel bene o nel male, della complessiva situazionenelle steppe. Gli sforzi bolscevichi contro le crescenti offensive tedesche sul fronte

    occidentale e la necessit di lasciare la missione rivoluzionaria nella periferia nellemani dei loro seguaci locali condizionarono pesantemente gli eventi successivi. Possonoessere rinvenute due dinamiche distinte, o meglio distinguibili ma estremamenteinterrelate: la resistenza alla presa del potere bolscevica delle forze controrivoluzionariee lazione delle forze socialiste ostili al governo al sud.

    La generica apparizione di fazioni bolsceviche in territorio kazako risulta in definitivaun esito distinto dal processo di propaganda e maturazione intellettuale indotto ofacilitato dal movimento Qazaq, data la scarsa base sociale della nuova ideologia, loscarso livello di industrializzazione e lostilit che persino le popolazioni slave interritorio kazako potevano potenzialmente nutrire verso i bolscevichi. Ma si anchefatto riferimento alla sovrapposizione di personalit e problemi provenienti dal sud: nelmomento in cui il discorso nazionalista ha nuovamente trovato spazio pubblico dopo il1912, lambizione di farsi portavoce di tutta la popolazione nazionale, allinterno eallesterno del kraj delle Steppe, ha reso del tutto naturale linclusione di notabililocali kazaki del Trkestan (Tinynshbaev e Chokaev tra tutti) che, per formazione,origini e ambizioni, poterono facilmente identificarsi nella proposta politica avanzatadagli anziani del nazionalismo kazako. Questo processo per incluse una serie dipersonaggi minori, cio persone difformi rispetto allidealtipo di nazionalista kazakodelineato fino a questo momento. Questa difformit sia personale, cio relativaallestrazione sociale di chi se ne fece portavoce, che sociale, in riferimento ai problemi e alla popolazione che si intendeva rappresentare nellarena politica. Ledifferenze di metodo, cio di ideologia ed azione politica, sono forse da attribuire allasemplice necessit di porre unalternativa efficace al preponderante circolo Qazaq delnord424. La resistenza al monopolio del discorso politico ebbe infatti un forteradicamento territoriale: tutte le istanze di opposizione allAlash provenivano puntualmente dal sud ed in minor misura dal nord, da tutte quelle realt, come lOrdaInterna, comunque difformi per formazione, collocazione territoriale ed esigenzeimmediate. In realt, in questa fase conflitti sociali pregressi trovarono nuove forme perla propria espressione: lOrda Interna, ad esempio, in virt della sua vicinanza al centrodellImpero e della sua formazione storica peculiare, intendeva rifiutare legemonia deikazaki orientali dellAlash.

    423 E certamente difficile credere che le dottrine socialiste e rivoluzionarie, potessero trovare anchein Trkestan un radicamento sociale effettivo, posto che esso era estremamente esiguo nella stessa Russia,relativamente ben pi industrializzata. Piuttosto lascendente di queste correnti di pensiero va forserinvenuta nel loro approccio radicalmente anti-sistemico, cio di abbattimento dello stato in tutte le sueforme pre-esistenti; nella suggestiva ma fortuita coincidenza di programmi comunisti nel campoeconomico e le tradizioni comunitarie dei nomadi; o forse, pi probabilmente, erano semplicementelesito di un bisogno ben pi violento di rompere i ponti con il passato tra quelle persone che in prima persona e per primi avevano preso parte alle rivolte del 16 e che ora si trovavano a fare i conti con unasoluzione politica inaccettabile (quella borghese del Governo Provvisorio) nei suoi margini dicompromesso con il potere centrale.424 E importante enfatizzare che questa interpretazione sociologica sottintesa nellunico lavorosufficientemente dettagliato su questo episodio della storia nazionale kazaka, cio lopera monograficadella Olcott (op.cit , p.136-137,141). Nella maggior parte delle opere, infatti, il periodo di tempo quianalizzato viene incluso in una pi generale panoramica della transizione dallo zarismo ai soviet in tuttalAsia Centrale e tuttal pi assurge al rango di episodio significativo, ma fallimentare, del nazionalismokazako. Pur nel corretto ridimensionamento di questesperienza, lAlash rappresenta un segnaleinequivocabile del raggiunto maturamento del nazionalismo kazako.

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    I soviet (consigli elettivi dei lavoratori) cominciarono ad essere organizzati anche alnord: Akmolinsk, Semipalatinsk, Petropavlosk, Kustanai, Turgai tra i principali.Seppure la somma delle forze bolsceviche, mensceviche e socialiste-rivoluzionarie potesse disporre di un seguito estremamente limitato rispetto ad Orenburg o Tashkent, anche vero che la loro azione si orient ben presto contro lAlash, contribuendo ad unadisomogeneit politica imprevista. Composti principalmente da slavi, gi in aprile

    avevano esplicitamente dichiarato lintenzione di separarsi dal resto del Kraj e porsisotto lamministrazione di Astrakhan. Infine, i soviet riuscirono a raccogliere consensispecie dopo la Rivoluzione bolscevica, a causa delle promesse (mai attuate nellecolonie) di riformare la legislazione sulla terra.

    La convergenza di intenti tra le minoritarie fazioni bolsceviche e insoddisfattisegmenti sociali dei nativi emerge in maniera assai pi chiara analizzando la vicenda diKolbai Togusov, il cui movimento politico rimase lunico ad aver significativamentecontestato il campo agli intellettuali Qazaq. Gi allepoca del Primo Congresso deiMusulmani di Russia (maggio 1917) questa aveva costituito una delegazione separata per il sud, composta da tre tatari, tre kazaki e tre uzbeki, che ruppe pubblicamente lamonoliticit delle pretese nazionalistiche dellAlash Orda. Allepoca il suo leader, dietnia bashkir , era appena entrato tra le fila del partito socialista-rivoluzionario. Nellestate del 1917 poi, questa fazione fu attiva nella lotta per il consenso popolareche precedette la programmata indipendenza di novembre. A tale scopo, venne creato ilgiornale Alash, di cui Togusov fu fondatore ed editore. Attorno a questo, egli riusc araccogliere il consenso non guadagnato a sud da Qazaq e ad organizzare i primimovimenti politici dei kazaki del Trkestan. Nonostante fosse fallita in un primomomento la mediazione con i trkestani filo-bolscevichi, quando egli fond il partito-movimento Ust Zhuz (Tre Orde), da subito ostile al futuro governo, le dirigenze bolsceviche del Trkestan cercarono di sfruttarlo per ridurre il suo consenso e darspazio alla nuova ideologia sia tra i kazaki sia tra i russi. LUsh Zhuz fu lunicacomponente politica kazaka a schierarsi apertamente con i bolscevichi ed a prender parte, pur marginalmente, allattivit dei soviet centrasiatici. Quando infine il nuovogoverno riuscir a istituire dei comitati a livello regionale, il movimento verr discioltocon laccusa di parteggiare per i socialisti rivoluzionari, per essere comunque incluso inun secondo momento nelle gerarchie bolsceviche locali, nonostante il limitatissimoruolo nelle vicende decisive della guerra civile425. Lazione di questo gruppo facilittuttal pi la mancanza di radicamento del governo al sud, che ne limit di fattolautorit ai precedenti territori del Kraj . Ma proseguiamo con ordine: si gi accennatoallimportanza riservata nei discorsi di preparazione allindipendenza alla milizianazionale. Si anche accennato al fatto che il successo di questo operazione fosseintrinsecamente legato alla possibile reazione dei cosacchi, le uniche truppe qualificate

    della regione, dotate di armamenti avanzati e dellesperienza per formare il futuroesercito nazionale. Laccettazione da parte loro del nuovo governo era unideaazzardata, ma non impossibile nel quadro nebuloso del dopo-Febbraio. Il problemadellordine, specie se attento anche alle minoranze come ambiva ad essere lAlash, era prioritario per tutti, diffidenti e slavi compresi. E lOttobre altro non fece che giocare afavore di unalleanza tra nazionalisti kazaki e cosacchi, ormai parte della coalizioneanti-bolscevica, detta dei bianchi.

    La nazionalizzazione del bestiame e delle terre promessa dai bolscevichi infatti ben presto caus loro la pi aperta ostilit nelle steppe sia tra i nativi che tra i russi. Icosacchi426 si resero allora promotori di piccole entit di autogoverno locale: un potere

    425 M.B. Olcott,op.cit , pp. 136-137;141426 Nel precedente capitolo si accennato al declino, innanzitutto demografico, dei cosacchi, cio deidiscendenti di quelle bande armate che avevano contribuito allavanzata siberiana o di coloro che nel 800erano penetrati nelle steppe in seno alla progressiva conquista del Kazakistan. Dopo la colonizzazione di

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    cosacco per la Siberia venne istituito ad Orenburg, capace di esercitare un ampiocontrollo sulloblast di Uralsk; analogamente un altro governo cosacco venne istituitoad Akmolinsk; infine, un breve tentativo funzion anche nel Trkestan. Listituzione diquesti frammentari governi cosacchi, rappresentava una considerevole insidia alnascente governo kazako. Di per s questo era debole per le poche risorse che era ingrado di mobilitare, dal punto di vista della difesa e a causa degli inevitabili tempi

    necessari per la creazione di un apparato amministrativo praticamenteex novo . In casodi contrapposizione frontale, esso non avrebbe certamente potuto resistere allavanzatacosacca su pi fronti. Ma proprio questa deformazione della guerra civile nelle steppefacilit infine lesistenza stessa dellAlash: preoccupazione centrale dei gruppi cosacchiera labbattimento dei bolscevichi, intesi come usurpatori del governo legittimo; a talescopo, le energie dovevano essere concentrate contro di loro ed i loro seguaci nelle periferie. Un impegno contro i kazaki nello stesso momento avrebbe considerevolmentecomplicato la situazione, mentre si apprezz invece lo sforzo dellAlash di cercare dimantenere lordine nelle steppe. Si venne cos a creare unimplicita divisione delle sferegiurisdizionali su base etnica, cos che i cosacchi gestirono la popolazione slava elAlash, nello stesso momento e sullo stesso territorio, la popolazione kazaka.Ovviamente, questa soluzione era sostenibile solamente nelleccezionale situazione delconflitto. Il problema della terra venne accantonato, ma paradossalmente questanecessaria collaborazione port comunque i cosacchi ad occuparsi in prima personadella difesa dellAlash stesso. In un secondo momento infine vennero stipulati veri e propri accordi militari tra kazaki e cosacchi, che ne sancirono la collaborazione bellica.Tuttavia, i cosacchi non accettarono mai lonere di addestrare i kazaki: il fenomenoindipendentista era ben visto nella contingenza del conflitto, ma nessuna autenticanecessit pratica o ideologica spingeva i russi a supportarlo attivamente. Laiutomilitare kazako contribu indubbiamente, tra la primavera e lestate 1918, ai nuovisuccessi militari che portarono il conflitto nelle steppe al suo apice. Ma queste stessevittorie condussero il governo Alash verso la propria rovina.

    Da un lato, nel tentativo di interrompere lidillio tra la popolazione russa e kazakanelle steppe, i bolscevichi avevano aperto trattative separate con questi ultimi427. Gliautentici contenuti di questi incontri appaiono oggi compromessi dalla propaganda edalla censura, ma appare ragionevole accettare che i bolscevichi avessero promessoallAlash soldi, comunque rifiutati, ed una nuova legislazione sulla terra, cui non sidiede credito. In un primo momento, quindi, i bolscevichi continuarono a non avere presa sulle steppe.

    Ma nello stesso momento i cosacchi, per quanto scarsamente organizzati e divisi,avevano guadagnato nuovi centri abitati. La posizione cosacca di netta predominanza al

    fine XIX sec. questo termine prese per ad indicare un sottogruppo della complessiva etnia slava presentein Kazakistan, che mantenne ovviamente un ruolo di rilievo nellesercito e nelleconomia, cos da farsiora promotori della Controrivoluzione.427 La stessa formulazione della cosiddetta prima costituzione sovietica del 10 luglio 1918conferma quanto appena affermato. Questo documento, stilato in piena guerra civile ed in assenza diconfini certi, esprime evidentemente pi una dichiarazione di intenti che un autentico fondamento di unanuova struttura istituzionale. Tuttavia, si intese proprio propagandare un progetto del nuovo ordinamento politico che si intendeva realizzare, cos da attrarre alla rivoluzione sia i territori zaristi perduti, cheeventualmente gli stati occidentali con cui ancora si era in guerra (lAustria, in particolare). Proprio perquesto, alcuni punti avrebbero potuto particolarmente allettare i popoli centrasiatici. Gi nella prima partedel documento, la dichiarazione dei diritti dei popoli stilata dal georgiano Stalin, il principale incaricatodella questione delle nazioni, viene affermata la libert di propaganda religiosa che, implicitamente, eraestendibile a qualsiasi credo, Islam compreso. Infine, per quanto chiaramente questo documento non potesse ancora definire lassetto organizzativo dei territori centrasiatici, ancora in mano bianca, significativo che nella sua seconda parte si proclami la lusinghiera libert per questi territori di aderire omeno al nuovo stato (Corrado Barbagallo, La Russia comunista (1917-1939) , Einaudi, Torino 1945, pp.81-84).

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    nord, tra lAkmolinsk e la Siberia, permise ai nazionalisti kazaki di intuire i rischiconnessi anche ad uneventuale vittoria anti-bolscevica: il mantenimento della primaziarussa e limpossibilit di rivedere lo status delle terre. In caso di sconfitta dei bolscevichi, i giochi sarebbero stati infatti decisi a favore dei cosacchi, contro i quali ilgoverno non poteva certamente schierare un esercito adeguato. Per giunta, le carestierimanevano il problema principale, che obbligavano a mobilitare grandi quantit di

    risorse spostandole da una parte allaltra del paese, ma anche richiedendo un inevitabilesforzo maggiore da parte della popolazione contadina russa.Questo rese particolarmente dannoso lincidentale interruzione delle vie di

    comunicazione, in quanto interi segmenti del territorio e comitati locali del governokazako si trovaronode facto divisi da questo, privi di rifornimenti e costretti a gestireseparatamente conflitto ed amministrazione. In particolare, i territori occidentali sitrovarono separati da quelli orientali, dove aveva sede il governo (Semipalatinsk). Perquesto motivo, e per il rifiuto dei contadini russi di cedere i propri raccolti perapprovvigionare territori tanto lontani, non appena lArmata Rossa venne dispiegata sulfronte orientale, loccidente kazako (Uralsk) fu il primo a cadere (ottobre 1919). Gi nelgennaio del 20 le steppe potevano essere considerate nuovamente sotto controllorusso428.

    Certamente il caso dellAlash Orda non fu ununicum tra le colonie, posto che siaKhiva, che Bukhara e i trkmeni daranno origine a esperimenti simili durante ilconflitto429. Ma esso fu comunque lesito di uniniziativa e di un percorso peculiari,nonostante la non-curanza residua di buona parte della popolazione e le divisioni congruppi politici a base localistica. Lo stesso supporto popolare al nuovo progetto, perquanto parziale (ma certamente non minacciato da alcuna presa delle idee bolsceviche,come stereotipato in seguito nella tradizione storiografica sovietica) rappresenta ilmaggiore risultato. E certamente difficile quanti soggetti avessero la possibilitconcreta di occuparsi o di avere un giudizio sulle scelte politiche dei vertici. Certamente buona parte della popolazione era stata coinvolta nel progetto nel corso di quellestate,quando la situazione si fece quanto mai critica e la propaganda fu abile nel presentaregli intellettuali borghesi come le uniche forze in grado di mettere ordine al caosesistente. Ma accanto al pragmatismo popolare che inevitabilmente ne condizion ilsuccesso, non vanno dimenticati i circa 25 anni di impegno politico quasi ininterrottodei pi anziani difensori della causa kazaka, come Bukeikhanov. Se listruzione pubblica ottocentesca, pur scarsamente diffusa, aveva dato inizio al processo,lattivismo politico ne aveva in seguito orientato le scelte, portando un potenzialesociale informe verso un progetto concreto e, per quanto idealizzato in seguito, almeno percorribile nellimmediato. Infine, vanno enfatizzati i binari invisibili percorsi dal

    treno della coscienza kazaka e cio le sue strutture, mentali e sociali, innate e in buona parte immutate. Si gi accennato allascendente che le origini famigliari degli attualileader esercitavano sulla popolazione comune, conferendo loro legittimit sufficiente amettersi a capo di una nuova resistenza. Certamente poi lAlash Orda conteneva in si germi dei pi avanzati programmi politici europei (semi-parificazione giuridica didonne e uomini; istruzione obbligatoria; etc.), spingendo cos ben pi lontano gliimmaginari confini della tradizione. Infine, pur ridimensionata la portata sociale delfenomeno, rimane innegabile il suo significato simbolico per le esperienzenazionalistiche future.

    428 M.B. Olcott,op.cit , pp. 151-154429 H. Carrre dEncausse,The national Republics lose their independence , pp. 225-236, 241-253,254-259 in Allworth,op.cit. ; A. Bennigsen & C. Quelquejay,op.cit , pp. 137-143

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    Gli anni Venti

    Il problema della gestione dei territori periferici, colonie dellImpero fino a qualcheistante prima, poneva enormi problemi di ordine teorico e pratico. La lettera marxistaaveva solamente definito un vago paradigma rivoluzionario per un tipico piccolo statooccidentale. Non solo non era contemplata la rivoluzione in uno stato tardo-feudale (in

    questo le infiltrazioni dellanarchismo russo, cio il populismo), ma non era considerataleventualit della gestione della rivoluzione da parte di una complessa entitmultietnica ed in specie basata fino a quel momento sulla disparit tra i sudditi in basealletnia di appartenenza. La questione delle nazionalit daltronde era strutturalmenteconsiderata meno influente della divisione in classe, trasversale tra le nazioni eduniversale per il genere umano tutto. E proprio in virt di questo principio, sidibatteva nei primi anni dopo la Rivoluzione sulle modalit della sollevazionemondiale430.

    Ma ciononostante proprio Lenin era stato il primo leader novecentesco ad aver postolaccento sul concetto di autodeterminazione nazionale, seppure con una slancio bendiverso da quello wilsoniano. Si tratt in definitiva di una scelta propagandistica cheaccompagn lazione politica nella fase di abbattimento del regime zarista. Da un lato,egli riteneva che le minoranze non sarebbero mai state realmente in grado di ottenere emantenere lindipendenza, date le difficili condizioni socio-economiche in cuiversavano, e specialmente in quegli anni. Dallaltro, la proposta stessadellindipendenza, rigidamente strutturata in termini separazione-inclusione, negavaleventualit di soluzioni intermedie. In particolare, veniva negatade facto qualsiasiautonomia territoriale, cio ladesione alla nascente Unione con forti prerogative intermini di poteri e giurisdizioni per le minoranze. Cos linclusione avrebbeautomaticamente implicato obbedienza e sottomissione assoluti. Le esitazioni e leapparenti concessioni dei primi tempi non devono perci trarre in inganno: la medesimasimulazione doveva essere mantenuta in attesa di stabilizzare il regime.

    A livello centrale il Narkomnet (il Commissariato del Popolo per le Questioni Nazionali) sarebbe stato coadiuvato a livello locale dai partiti comunisti nazionali.Specialmente questi ultimi richiedevano dei lunghi periodi di trattativa per logorarerapporti e alleanze preesistenti. Proprio per facilitare la convergenza tra stato e partito alivello locale e centrale, daltronde, vennero rapidamente fondate le prime RepubblicheSovietiche ai primordi del decennio. Venne infine coniata la formula nazionali nellaforma, ma socialiste nei contenuti, simbolo dellazzardo leninista di sintesi tramarxismo e questione etnica431.

    La politica culturale leninista assicurava la parificazione degli altri linguaggi e culturea quella russa. E di fatto luso degli idiomi nazionali non venne negato, cos come non

    vennero censurati i simboli pi esteriori dellappartenenza etnica tra la popolazione o le pubblicazioni degli intellettuali. In altre parole, le varie culture locali, se non rafforzate,non vennero inizialmente neppure represse, mentre vennero permessi e promossi ardititentativi di sintesi432 ed avviata lazione di indottrinamento ideologico. Si confidavainfatti nella funzione pedagogica che partito ed ideologia avrebbero potuto svolgereverso le etnie pi primitive, cos da portare ad un avvicinamento spontaneo e sinceroal nuovo regime, in particolare attraverso la formazione dicadrs locali ( Korenzatsiia ).Infine, questo era anche funzionale alla necessit di legittimare una rivoluzione slavaed urbana, in un paese prevalentemente agrario e multi-etnico433.

    430 V. Zaslavsky, op.cit , pp.83-85431 G. Lakshmi,op.cit , pp. 28-30432 Per il mondo musulmano centrasiatico di Russia basta lesempio emblematico di Sultan Galiev(in particolare, A. Bennigsen & C. Quelquejay,op.cit , pp. 110-128)433 G. Lakshmi,op.cit , pp.29-30

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    Proprio la creazione della repubblica kazaka nel 1920 apr la strada allariorganizzazione dellAsia Centrale sulla base del principio della nazionalit secondo i principi leniniani. Contemporaneamente, il nuovo assetto doveva anche contrastare laspeculare minaccia di ununificazione amministrativa delle popolazioni musulmanecentrasiatiche, diffusa almeno fino al 1924. La prudenza di Lenin impedir finoallultimo di sistemare unilateralmente questi problemi ed addirittura degli organi

    specifici, cio il Consiglio Economico dellAsia Centrale e lufficio regionale delPartito Comunista, potevano agire in maniera tale da difendere unitariamente gliinteressi centrasiatici contro i russi locali e di Mosca. In realt, anche questa soluzione asua volta confliggeva con le aspirazioni dei alcuni gruppi locali di costituire delle entitamministrative che comprendessero tutti i territori abitati dalla propria etnia (il grandeKazakistan, la grande Kirghizia ed il grande Uzbekistan)434.

    Quando fu poi chiaro che la Siberia e lUcraina non avrebbero subito la stessa sortedelle province baltiche, della Finlandia e della Polonia, un secondo documentocostituzionale arriv a sigillare il nuovo assetto geo-politico. La Seconda Costituzione(6 luglio 1923) costituiva lUnione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), lacui geometria e gerarchia interna cambi svariate volte fino alla Terza Costituzione (11maggio 1925), e dopo. Nel complesso, al nocciolo duro slavo (federazione russa,Ucraina e Russa Bianca) si affiancavano le cosiddette Repubbliche Autonome e, in posizione subordinata, i Territori Autonomi435. Per quanto specialmente la porzioneasiatica della Federazione sar sottoposta ai maggiori rimaneggiamenti di confini estatus in virt della sua complessit etnica, tra il 24 e il 26 verr definita larchitetturaistituzionale dei territori centrasiatici436.

    I primi anni Venti in Kazakistan sono allora scanditi proprio dal tentativo di edificareil nuovo ordine. Ma dato che neppure in Russia allorganizzazione di un apparatomilitare vittorioso contro i bianchi corrispondeva ancora un assetto politico-amministrativo ed economico-fiscale coerente, sussisteva una capacit di interventominima nelle periferie. La soluzione pi economica era limitarsi ad individuaretipicamente dei collaboratori locali e delegare loro molte delle scelte, specie in politica economica.

    In linea di massima, in tutta lAsia Centrale questo ha seguito pressappoco il seguentemeccanismo: forze locali hanno preso ad organizzare soviet cittadini, pi o meno nellostesso periodo dello scontro civile. Questi compromisero la chiusura dellintera regione,nonostante la linea cosacca al nord rendesse difficili i collegamenti. Ma non si trattavatuttavia di rapporti ideologicamente organici e sistematici dal punto di vistaorganizzativo, posto che talvolta non si fondavano su alcun contatto personale con ibolscevichi di Russia. Questi filo-bolscevichi, spesso pseudo-comunisti, avevano

    semplicemente costituito dei gruppi antagonisti ai poteri locali. Come accennato, ikazaki ostili allAlash si organizzarono prima al sud e successivamente presero adiffondersi, con minimo appoggio popolare, anche nei centri urbani del nord nellaseconda fase gli scontri armati, cio quando il potere sia cosacco che dellAlashcominciava visibilmente a creparsi e perdere unit. Una volta conquistata larea ededificate le prime Repubbliche Autonome, questi sono spesso stati allontanati dal

    434 H. Carrre dEncausse,op.cit , pp. 254-259435 C. Barbagallo, op.cit , p. 128-130. La Dichiarazione dei Diritti dei Lavoratori costitu poiinvariabilmente il preambolo di entrambi i documenti. Rispecchiate le idee leniniste (parit dei popoli;mantenimento dellidioma nazionale nellamministrazione; leader nazionali nei vertici locali), laDichiarazione forniva quelle linee-guida verso cui tutti i territori federati dovevano convergere.436 Stalin, gi ai vertici del partito e in lotta per il potere di fronte ad un Lenin sempre pi debole emalato (A.Brown et al,op.cit ,), ne aveva gi apertamente criticato la politica, affermando la necessit diridimensionare la questione etnica (V. Zaslavsky,ibidem ). In questo momento per ancora giurava ilrispetto degli impegni presi in nome di tutta lUnione (H. Carrre dEncausse,op.cit , p. 259).

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    potere, mentre elementi russi o slavi prendevano il loro posto. Solamente le pidisponibili al compromesso sono state in seguito nuovamente cooptate ai vertici437.

    In Kazakistan, invece lo scenario politico interno sar in buona parte differente: primadallora le idee socialiste non erano minimamente penetrate in maniera spontanea; lesteppe erano state lultimo territorio centrasiatico dove serano diffusi dei soviet equesto era avvenuto sotto limminente conquista militare bolscevica; la recente

    resistenza cosacca rendeva impossibile gestire con la medesima violenza anche la popolazione kazaka, per giunta per natura pi incline al dialogo e decimata; la stessaesperienza di autogestione, per quanto fortuita, aveva palesato alla popolazione per un breve periodo la possibilit dellindipendenza; al contrario che al sud non esistevano poteri conflittuali come il clero e la poca popolazione consapevole delle dinamiche politiche era abituata a identificare lAlash come proprio rappresentante. Solamente parte della leadership Alash, cio gli amministratori delle regioni nord-occidentalirimaste separate dal governo durante la guerra, erano gi stati costretti dalle circostanzead un certo avvicinamento ai bolscevichi, pur senza ripensamenti ideologici. Inoltre,nonostante la natura prettamente militare della riconquista russa, i bolscevichi preferirono fare delle distinzioni tra i rivali sconfitti, specie in Kazakistan dove gli slavierano pi numerosi. Fecero cos piazza pulita di coloro tra i russi che avevano

    437 Baymirza Hayit,Soviet Russian Colonialism and Imperialism as an example of the soviet type ofcolonialism of an Islamic people of Asia , 1965, pp.28-35. Un po come nel caso degli jadid , idee provenienti da oltre gli Urali, Volga o Russia europea, scavalcheranno le steppe, per poi averci accessodal basso, cio attraverso la mediazione delle valli. Pur essendo il tramite fisico inevitabile tra questiterminali della distribuzione delle idee, il mondo kazako sembra sempre esserne rimasto in buona parteimpermeabile. In realt, quella grande oasi lungo il percorso commerciale e culturale rappresentata dalKazakistan, si gi tempo delineata come unarea capace di produrre autonomamente le proprie visioni estabilire la propria posizione politica. Tuttal pi essa ha fino ad adesso drenato qua e l le idee cherisultavano pi funzionali alla propria causa (come listruzione tecnica, giuridica o letteraria occidentale;il panturchismo o il panislamismo di matrice tatara). Ma bisognerebbe forse interrogarsi sulla naturaspiccatamente strumentale di queste acquisizioni e le sue implicazioni sul piano ideologico e politico. Il panturchismo o il richiamo religioso hanno agito nel primo Novecento come un mezzo per consolidarealleanze contro un nemico massimo come la Russia; ma gi dallora lidentit kazaka difficilmenteavrebbe accettato uneffettiva organizzazione politica che non ne riconoscesse lautonomia.Analogamente, un richiamo religioso o di politica internazionale (il raccoglimento attorno allImperoOttomano), non ha mai avuto autenticoappeal su unelite ormai ampiamente secolarizzata e maiconcretamente avvantaggiatasi del lontano prestigio ottomano. E di fatto, nonappena le condizionisistemiche lo permetteranno, il fenomeno nazionalista emerger in tutta la sua portata, ponendosi comelunica vera acquisizione dallesterno, lunica funzionale o adattabile alla storia kazaka ed allacorrispondente autocoscienza derivatane. Certamente linfluenza russa, tramite listruzione, appare pi palese, mentre quella tatara solamente pi mediata, meno esplicita. I tatari hanno posto il modelloumano, cio lesempio di una popolazione musulmana ricca, istruita ed occidentalizzata, ma ancoraindipendente, intellettualmente attiva e propositiva, arguta e critica in politica; la rappresentazionevincente del compromesso con la modernit (ma i tatari e i kazaki sono popolazioni ben diverse!). Intutta apparenza, al contrario, i russi possono apparire come il modello acriticamente imitato dalleleadership kazake, come rappresentanti dellintera occidentalit, principalmente a causa dellambizionekazaka di costituire in questi decenni uno stato-nazione. Ammesso poi che la cultura politicaoccidentale si limiti alle istituzioni statali, che i russi siano stati di contro un loro semplice tramite (mentre paradossalmente solo con il totalitarismo sovietico che la Russia dopo secoli si pone in linea con untrend politico europeo) ed infine i kazaki abbiano consapevolmente o acriticamente assunto formaementis esogene. La stessa esperienza parlamentare nel quadro simil-democratico o pre-rivoluzionario del1905 e del 1917 aveva visto emergere unelite moderata, in quanto si riteneva che in quel contesto lespecificit del caso kazako, terra ed identit, potessero essere opportunamente valorizzate.

    Anche la diffusione del comunismo va probabilmente vista in questottica quasi utilitaristica.La differenza principale attiene al fatto che nei primi due casi si trattato di influssi provenientidallesterno, proposti o imposti alla popolazione locale, che ne ha poi pubblicamente rilanciato la propriainterpretazione. Nellultimo caso, quello socialista, sono state singole individualit centrasiatiche che,nella lotta per le leadership, hanno consapevolmente abbracciato unideologia e una posizione diopposizione per poter assumere un ruolo in essa.

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    appoggiato la fazione controrivoluzionaria, mentre ancor prima della conquista proposero un armistizio ai leader dellAlash Orda438.

    Di contro, fino a quando i bolscevichi mancheranno delleffettivo controllo dellesteppe, la piccola minoranza dei loro seguaci avr un peso relativo ben maggiore che alsud, proprio in virt della contrattazione-contesa in corso con i nazionalisti Alash. Traquesti emersero i leader dellUsh Jz , come Amangeldi Iman-uli, condottiero mai

    battuto durante le sollevazioni del 1916, o Alibii Jangeldin, che trascin con s allacausa bolscevica buona parte del suo seguito dellantica trib kipchak. Questultimo in particolare era riuscito gi nel marzo 1919, cio prima della definitiva conquista bolscevica, ad ottenere la collaborazione di rappresentanti Alash di primo piano, comeBaytursin-uli ed altri leader occidentali. Dopo che Iman-uli mori di l a poco in battaglia e dato che Jangeldin era in grado di esercitare il proprio potere esclusivamentetra i membri del proprio clan, lintero vertice Alash torn ad essere reputato di grandevalore strategico per la pacificazione delle masse. Anche se talvolta sopravvalutato, adesempio quando non fu in grado di garantire la fedelt agli ufficiali russi dei reggimentiinquadrati fino a poco tempo prima al comando dei cosacchi, esso rimase il solo verorappresentante della popolazione, il cui supporto era essenziale per legittimare il nuovo potere.

    Cos vennero loro inizialmente offerte numerose rassicurazioni. Prima fra tutte, ilmantenimento dellindipendenza per cui si erano battuti ed a livello personale lacertezza di poter ancora ricoprire incarichi di rilievo, sia nel partito che nello stato. Nelgennaio 1920 alla Baytursin ed altri leader Alash vennero inclusi nel comitatorivoluzionario, embrione del futuro governo locale ed appena riorganizzato dopo lasconfitta ufficiale dei contro-rivoluzionari (appunto includendo sia i seguaci indigenidella prima ora che gli autonomisti). Ma gi nel marzo lo stesso organismo decise diliquidare lintero apparato amministrativo ereditato dal governo kazako. Nonostantequesti ostacoli i suoi ex membri continueranno a svolgere un ruolo di primo piano per ledecisioni politiche e nelle strutture amministrative, come loro promesso da Lenin stesso.Il 26 agosto venne istituita la Repubblica Socialista Sovietica Autonoma del Kazakistan;il suo primo governo includeva tanti russi, quanti kazaki ed altrettanti europei. Secondole promesse bolsceviche, essa doveva inserirsi in un quadro federale (di stamposovietico, pur ancora di incerta definizione), ma mantenendo un forte margine diautonomia, politica ed identitaria, analogamente alle altre repubbliche centrasiatiche.

    Ma gi le discussioni di settembre segnano le prime crepe nellalleanza Alash- bolscevichi: si palesa il desiderio di rimuovere i persistenti notabili locali, privandoli deldiritto di voto nella futura assemblea costituente kazaka. Ma la presenza degli Alash eraancora numericamente integra, cos come il prestigio dei suoi capi, che puntualmentecatalizzarono lo sdegno di ben pi di met dellassemblea (circa 700 convenuti) che il

    mese successivo avrebbe dovuto formalizzare la proposta dei bolscevichi piintransigenti. La posizione degli Alash era al momento salva e la stessa assembleacostituente sembrava esaudire le pi rosee aspettative a conferma delleffettivaautodeterminazione: il 20 ottobre venne dichiarata sospesa limmigrazione slava.Ancora, nellaprile dellanno successivo si decise perfino per lesproprio delle terreusate da cosacchi e coloni. Infine, nel giugno si ottenne lannessione di Akmolinsk eSemipalatinsk, ancora sotto controllo della Repubblica Sovietica di Siberia, mentrevenne rifiutata quella dei kirghizi, che rimasero sotto lautorit della Repubblica delTrkestan439.

    Ma quale che fosse la conformazione del nuovo potere politico o lorganizzazione

    amministrativa locale, i veri problemi rimanevano di natura economica per i russi e438 M.B. Olcott,op.cit , p.154439 H. Carrre dEncausse,Civil wars and [] , pp. 238-241

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    specialmente per la popolazione kazaka. Per questultima gli avvenimenti che avevanoanticipato (le rivolte del 1916), accompagnato (gli sforzi prima bellici e poiautonomisti) ed ora seguivano il conflitto mondiale (le carestie del 20-21),rappresentavano semplicemente lapice dei 25 anni di colonizzazione sistematica,espropri forzati e confische mai compensate adeguatamente, lunico autentico elementodi continuit tra passato e presente.

    La guerra civile aveva sfaldato lintero mercato interno dellex Impero. I kazaki nonsapevano pi a chi vendere i pochi capi di bestiame che si riusciva ancora faticosamentead allevare. La principale innovazione economica introdotta dai russi, il passaggiodallallevamento per il nomadismo a quello per il commercio, si rivolt ora controcoloro che lavevano accettato. Coloro che invece si erano convertiti per interoallagricoltura videro i propri campi devastati dagli scontri, mentre lisolamentoeconomico impediva di recuperare sementi o piazzare un ipotetico raccolto. Infine, pidi tutti patirono coloro che, la maggioranza della popolazione, avevano adottato unostile di vista misto, cio semi-nomadico. Limpossibilit di avere dei raccolti siripercuoteva sulla dimensione delle greggi, diventate troppo esigue per costituire dellesufficienti riserve di cibo e consentire il ripristino dello stile interamente nomadico del passato. Lo sfruttamento della vegetazione spontanea per le bestie rimaneva infattilunica soluzione ragionevole. Ma linverno del 20-21 fu particolarmente rigido eletale per uomini, bestie e vegetazione; a questo si sommavano i nuovi insediamentirussi illegali che sfruttavano il vuoto di controllo esistente ed avrebbero ostacolato illibero vagare delle mandrie.

    I nativi affamati presero ad accalcarsi in accampamenti, stazioni e villaggi lungo i binari delle linee ferroviarie, gli unici posti dove si poteva sperare di raccattare del cibo.Involontariamente quindi leffetto non preventivato di tale disperazione sociale sarunulteriore, pressoch definitiva sedentarizzazione della popolazione nativa. Infine,tutto ci che era stato piantato nel 1920 venne consumato, lasciando senza sementi perlanno successivo, e nel 1921 non ci fu praticamente raccolto. Le richieste daiutocaddero inascoltate e solamente nel 1922 vennero inviate alcune tonnellate di grano pernutrire la popolazione e facilitare nuovi raccolti. Date queste informazioni, pur inassenza di statistiche certe, non c infine ragionevolmente motivo di credere che imorti, per fame o malattie, siano stati tra centri urbani e campagne meno di un milionesolamente in questo biennio440.

    La definitiva vittoria bolscevica nella guerra civile fece venir meno la necessit dimantenere gli sforzi compiuti nel periodo del comunismo di guerra. Gli stessi contadini,i pochi operai ed i settori dellesercito che avevano supportato i bolscevichi nella presadel potere in Russia, non erano pi disposti a sostenere le fatiche compiute in nome

    della difesa del paese e le ingerenze dei commissari dei soviet. Le antiche promesse diFebbraio vennero rispolverate e da pi parti si rinnovava la richiesta di istituirelassemblea costituente, mentre le campagne esplodevano seguite da isolate rivolte deimilitari. Seppure queste forze non trovarono mai un punto di incontro capace diorientarne loperato come avvenuto nel novembre attorno ai bolscevichi, la situazionenon poteva a lungo essere tollerata. Era necessario garantirsi il supporto della popolazione russa per mantenere in piedi il regime economico che si intendeva creare, asua volta chiave di volta del corrispondente assetto politico441.

    440 M.B. Olcott,op.cit , pp. 158-160441 Se il legame tra una visione marxista, o che si rif al marxismo, e la sfera economica sono fuoridiscussione, cos che inevitabilmente la stessa politica economica attuata da un regime di ispirazionemarxista (pi o meno ortodossa) rivela per suo tramite la stessa adesione al marxismo, resta da chiarirequanto la politica economica sovietica degli anni Venti fosse effettivamente dettata da fattori ideologici eteorici. In altre parole, se quanto attuato in seguito sia effettivamente lesito del nuovo ordine socialista

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    La NEP non venne concepita come un semplice espediente di breve periodo perriorganizzare leconomia e con questo garantirsi il supporto popolare. Essa ambiva arispondere allintento di ben pi ampia portata di indurre il paese ad una rapidamodernizzazione. Tecnologia ed istruzione di massa avrebbero consentito di rimediareal carente sviluppo capitalistico che aveva preceduto la Rivoluzione e secondo i paradigmi marxisti poteva minacciare il successo della dittatura proletaria. Di contro, la

    ristabilizzazione politica post-bellica in Europa non permetteva pi di credere nella possibilit di esportare rapidamente la rivoluzione, di usufruire dellaiuto del proletariato dei paesi pi sviluppati o di sfruttare le interconnessioni tra i sistemieconomici nazionali. Il nuovo obbiettivo, funzionale al mantenimento del nuovo ordine,doveva contare esclusivamente sugli sforzi interni442.

    Rimaneva ora la decisione sulle aree e sulle popolazioni da coinvolgere in questo progetto e sui termini del nuovo patto sociale. La questione delle nazionalit e deiterritori coloniali complicava la realizzazione di un ordine rivoluzionario, che ambiva anegare le discriminazioni di ceto sussistite sotto lo zar. E evidente poi che alladialettica centro-periferia si intersecava la questione ancora pi complessa della

    presenza di popolazione russa in questultima. In Kazakistan, infine, era meno incidentenella popolazione nativa la classica contrapposizione tra coloro che erano disposti, perinteresse o pragmatismo, a collaborare con i russi e coloro che vi si opponevano a priori.Lunico interlocutore maturo era lAlash e questo parl per la popolazione, che questavi si identificasse o meno, ma esprimendo di fatto il malumore diffuso per le questioni pi urgenti per tutti.

    Seppure la carenza iniziale di impegno nelle periferie non avesse causato le medesimerivolte che in Russia, ed in specie tra la popolazione centrasiatica stremata, la fedelt alnuovo regime avrebbe pesantemente risentito della sua capacit di migliorare in fretta lecondizioni di sopravvivenza. Da un lato, come gi detto, i proclami di parit tra le popolazioni dellImpero appena riconquistato in avversione al vecchio regime ed allesue discriminazioni. Dallaltro, il trauma di dover gestire un paese reale, immenso,dalleconomia distrutta e diversificata per tradizioni e condizioni ambientali. La prioritconcessa infine alla popolazione slava del centro non solamente lesito di una quasiinevitabile politica di discriminazione verso i non-slavi. Semplicemente per saziare lecitt dovevano innanzitutto essere rimesse in piedi le regioni granifere. Il futuroKazakistan, almeno nella sua attuale porzione steppica, non era tra queste.

    Cos la creazionein itinere della futura economia sovietica rischiava di rendere ancora pi anonime le richieste kazake. Per quanto si sostenesse infatti limportanza di

    che si intendeva istituire. E forse troppo facile enfatizzare gli elementi di continuit tra le politichezariste e sovietiche senza tener conto di come la lettera stessa del marxismo avesse previsto in buona parte gli assetti economici successivi. La deriva post-populista delloperato eterodosso di Lenin ecompagni, cio i tempi e i metodi della creazione del presunto ordine comunista, probabilmente noninficiarono cio le immediate scelte in campo economico (V. Zaslavsky,op.cit , pp.61-63).442 V. Zaslavsky, op.cit , pp.75-77. Il caso della NEP rappresenta un momento particolarmentesignificativo e contraddittorio dellinstaurazione del nuovo regime. Essa ag di fatto comeliaison tra glisforzi eccezionali del comunismo di guerra e la normalit delle prime pianificazioni, a regimestabilizzato. Circostanze significative sono le stesse dichiarazioni ed azioni di Lenin in proposito:dapprima, egli cerc di ritardarla il pi possibile ed una volta attuata ne sottoline il carattere di assoluta provvisoriet. Ed in effetti si tratt di una linea politica in certo qual modo imbarazzante dal punto divista ideologico, che alcuni critici non esitano a descrivere come una parentesi borghese (C. Barbagallo,op.cit, 106-107). Di fatto, pur vista come semplice premessa del futuro orientamento economico(redistribuzione della terra e riforma agraria, nonch direzione statale delleconomia), essa fu o fin peressere una parziale concessione alle regole del libero mercato. Questa si riflesse in Kazakistan in alcunielementi, come la propriet privata sulla terra (pur parziale) o la libert di iniziativa personale, chesenzaltro faranno emergere forze vitali della societ e delleconomia, ma contribuiranno a rendere ancora pi drastica la futura repressione, dopo aver doppiamente ingannato e sfruttato le aspettative. Infine, nellastessa contraddizione tra i limiti della pianificazione e della centralizzazione emergenti e leccentricitdelle forze locali risiede da ultimo la causa prima del fallimento di questa fase economica sperimentale.

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    vivificare la spinta rivoluzionaria nelle periferie, il Kazakistan, sia come produttore dicapi di allevamento come nel passato, sia in un eventuale nuova posizione in un sistemaindustrializzato, era ormai strutturalmente dipendente da un centro economico produttivamente florido e da unefficace rete per la distribuzione. Se nel biennio 1920-21 le steppe vennero cos lasciate a loro stesse, di l a poco invece si sarebberapidamente istituito un rapporto pesantemente gerarchico e predatorio tra il centro

    slavo e la periferia, non solo musulmana o centrasiatica.Ma per il momento, nella totale latitanza di qualsiasi autorit statale, i meccanismidella sussistenza e della solidariet tradizionale trovarono puntualmente spazio.Ovviamente si trattava ancora una volta di un equilibrio in buona parte nuovo, posto chela situazione appena descritta non consentiva lautomatico ripristino dello status quo sociale tra dominatori e dominati. Lautorit dei khan era ormai dimenticata, n vi erano per il momento possibilit di collaborazione in qualit di intermediari per i nobili, comenel passato zarista (lazione dellAlash era cosa ben diversa, trattandosi qui dei quadriintermedi della passata amministrazione). Ciononostante, colpisce ancora una voltacome la freschezza e flessibilit di una cultura millenaria e di una popolazione secolaresia stata puntualmente tacciata di resistenza alla modernizzazione dai dominatori.

    A ben vedere, questa forma di reazione sociale spontanea altro non fece che riempiregli spazi lasciati vuoti dal potere statale, proprio nel momento di massima vulnerabilitdel mondo tradizionale, trasformato nelle gerarchie, nellambiente di insediamento,ridotto a fame e ridotto numericamente. Ma la riemersione delle autorit tradizionalinon era certamente un esito previsto, una variabile che poteva essere presa inconsiderazione da chi cos poco conosceva lambiente sociale in questione; e questo fuil primo motivo di allarme. Tuttavia, gli stessi documenti russi contemporaneiriconoscono che la situazione in Kazakistan era particolarmente critica. Non dovevaquindi ragionevolmente meravigliare che si riattivassero spontaneamente tutte le energieancora disponibili: clan,aul e singole famiglie. E in particolare, proprio lazione degliaqsaqal fu essenziale per contenere un ulteriore collasso demografico; ma questa azionedi contingentamento non aveva a sua volta alcuna capacit propulsiva, innovativa osovversiva.

    Dal punto di vista prettamente economico, lunico vantaggio dellultima Rivoluzione(dopo la riconquista) fu la parziale riapertura delle vie di commercio ed il ripristinodelle forze di mercato durante la NEP, che rese lallevamento nuovamente profittevole.I kazaki cercarono semplicemente di compiere il ruolo economico che avevano svoltofino al momento della sfaldatura del regime zarista. Ma proprio questo riacceselistintivo timore di una ripresa dello stile di vita nomadico, complementare a quellodella ripresa delle autorit tradizionali sul piano squisitamente socio-politico. Come aitempi di Caterina II, venne cos prepotentemente incentivata lagricoltura, a discapito

    dellallevamento. Ma la realt rimaneva che, come descritto, anche tra coloro che per primi poterono nuovamente contare su dei profitti notevoli, nessuno era ormai pi ingrado di abbandonare le terre utilizzate per i pascoli, faticosamente preservate e rimessea frutto. Il semi-nomadismo degli ultimi decenni rimaneva ben altra cosa al confrontodel nomadismo tradizionale.

    Ma se la politica non era in grado di proporre soluzioni attivamente, poteva comunquein questo fasullo clima di liberalit economica decidere di rinunciare ad alcune azioni,se queste erano adatte alla ripresa economica. Particolarmente rilevanti saranno allora leesenzioni o le forti riduzioni delle tasse su lana e carni. Questa decisione consentivachiaramente il raggiungimento del livello di sostentamento attraverso la vendita di unnumero minore di capi. Si potevano cos risparmiare le bestie pi giovani e farle

    giungere allet dellaccoppiamento, incrementando la velocit di riproduzione. Ed eccoche lunica azione (involontariamente) positiva compiuta dal governo vennerapidamente soffocata da nuovi (e infondati) timori. Si cominci a vociferare che i

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    kazaki speculassero sui prezzi trattenendo parte dei capi di bestiame, mentre invece viera dietro questa scelta unevidente motivazione tecnica. E questo piccolo episodio dnuovamente il segno di come spesso anche lautorit sovietica agir di istinto, quasi disuperstizione, ogni qualvolta la popolazione nomade kazaka dar segni di ripresa.

    A dimostrazione poi del fatto che i kazaki non intendessero abbandonare lequilibriosemi-nomadico raggiunto, stanno le numerose richieste presentate nonappena lo stato

    varer campagne di prestiti o sbandierer il vessillo di terre inutilizzate e di prossimaassegnazione, nel tentativo di reindirizzare gli sforzi dalla temuta riemersionedellallevamento allagricoltura. Ma cos come i prestiti non potevano essere appoggiatida sufficiente capitale liquido, analogamente era difficile rinvenire quali terre fossero adisposizione o meno, posto che i kazaki avevano cambiato i brevi percorsi migratoridurante la guerra ed analogamente interi insediamenti russi si erano spostatiillegalmente in zone diverse da quelle assegnatele. Cos, salvo poche eccezioni, la terrainutilizzata disponibile era semplicemente quella abbandonata durante la terra in quantorovinata dal conflitto.

    Piuttosto, le maggiori conseguenze delle dinamiche economiche della prima metdegli anni Venti sono proprio di natura politica. La diffidenza verso liniziativa popolare, lo scarso intervento o gli interventi selezionati e prudenti impedirono allenuove autorit di cavalcare la ripresa con uno sforzo minimo e di legittimarla cos comeun esito della rivoluzione. Di contro, venne cos involontariamente accantonato in pochimesi un risultato pluridecennale: i leader nazionalisti, sempre pi fagocitati dal nuovoapparato, apparvero definitivamente sconfitti agli occhi dei redivivi leader tradizionali, per il resto mai completamente sedotti dalla partigianeria nazionalista. La ricostituzionedegli aul come semplici soviet, rappresent lultimo espediente formale per lasopravvivenza, ormai equidistante da qualsiasi forza politica. Il non-stato sovieticoaveva in altre parole delegittimato lunica componente sociale con cui potessesviluppare un dialogo proficuo e per il cui tramite penetrare nella vera societ, quellarurale e non appariscente. Di conseguenza, gli Alash rimasero incastrati tra lassenza diconcreti strumenti di intervento economico e la conseguente incapacit di condizionareeffettivamente le scelte di Mosca. In questo modo, si prepar involontariamente ilterreno alla rimozione di qualsiasi rappresentanza locale, che sarebbe diventata inseguito un esplicito obbiettivo politico.

    La chiusura localistica fu poi facilitata dalla NEP, che aveva concesso una propriet privata limitata dei campi. Ma questo a sua volta rilanciava il problema, gi affrontatoma non risolto dallAlash, della redistribuzione delle terre. Se nei mesi dellautonomia enei primi del nuovo regime si era pensato allesproprio forzato dei territori occupatidagli slavi, questa soluzione era divenuta in realt impraticabile. Piuttosto, rimanevano(ben pochi) lotti ancora inutilizzati e confiscati dalle precedenti amministrazioni e

    aperta la questione di come e se assegnarli ai russi o ai kazaki indigenti. Ben pocheindicazioni specifiche provenirono dal centro, che piuttosto deleg a ciascuna guberniia lonere di istituire dei comitati specifici per decidere delle singole situazioni. Non pareinfine esservi stata alcuna significativa redistribuzione di terra ai privati in Kazakistan,ma piuttosto lutilizzo in alcune aree delle terre pubbliche come terre comuni per i pascoli. A queste nel 1923 si affiancarono le scarse aree boschive, dopo circacinquantanni di inaccessibilit per i nativi.

    Inoltre, la questione della redistribuzione della terra andava di pari passo con lastabilit dei rapporti tra russi e kazaki: dare una svolta definitiva alla sedentarizzazionesignificava assicurarsi lattaccamento alla terra dei kazaki ancora legati a pratiche semi-nomadiche. Per fare questo era necessario garantire loro lutilizzo indiscusso e

    giuridicamente tutelato della terra, ma questo avrebbe privato i coloni russi di terrevecchie o nuove. A complicare i rapporti stava il rifiuto categorico dei kazaki dirinunciare alle proprie terre, specie se queste appartenevano alle famiglie nomadi, che

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    poi erano spesso le stesse degli esponenti locali del nuovo regime. Ed analogamente fuavversata la contraddizione per cui si dovevano corrispondere esose tassazioni perricevere poi prestiti e vari servizi di assistenza economica: lantica diffidenza bensuggeriva di accumulare tutta la ricchezza disponibile e provvedere da soli alla propriaripresa. Nonostante tutti questi problemi, leconomia steppica riusc a riprendersi. Gi nel

    1925 una produzione di circa due terzi dei raccolti e del bestiame del periodo pre- bellico era stata recuperata. La principale differenza come prevedibile- stava nella percentuale di kazaki impiegati in agricoltura, che dal 15% della forza lavoro totale era passata ora al 25%, su una popolazione nel complesso drasticamente ridotta in numero.Infine, la lentezza nel ripristinare le infrastrutture limit la distribuzione al consumolocale, pur rallentando la produzione totale443.

    In Kazakistan la ripresa economica incoraggiava il regime. Tuttavia, anzich lasciarelibera leconomia di continuare a stabilizzarsi con le proprie forze, Mosca decise distringere la propria presa sulla comunit locale. Questo in parte riflettevasemplicemente gli eventi in corso a Mosca, cio la lotta per il potere e la revisione della NEP444. Dallaltra, fu lesito delle consuete difficolt del nuovo potere con la comunitlocale. Entrambe condurranno allinesorabile riemersione di un approccio coloniale puro.

    Le politiche attuate in Kazakistan poi non furono inizialmente estese al resto dellAsiaCentrale, considerata ben pi restia e refrattaria. Al contrario, i kazaki, a lungo popolazione di confine e ben pi a lungo esposti allinfluenza russa, erano consideratimolto pi malleabili ed aperti al dialogo. Ma soprattutto, una volta costituitasi come

    443 M.B. Olcott,op.cit , pp. 160-165444 I maggiori cambiamenti tuttavia sarebbero indirettamente stati determinati nella seconda metdel decennio dalla morte per malattia di Lenin nel gennaio 1924, proprio nel momento dellastabilizzazione del regime. Gi dal 1922 la malattia aveva impedito al leader ed ideologo bolscevico lostesso attivismo del passato e in molti dibattono sul ruolo della malattia sulle ultime scelte, politiche eideologiche. Resta il fatto che gi nellaprile del 22 Stalin era divenuto segretario generale del partitocentrale, con piena approvazione dello stesso Lenin, che per alla fine dello stesso anno aveva espresso i propri ripensamenti a proposito in un documento per il congresso del partito, che Stalin riusc adintercettare e bloccare. E proprio questo episodio dimostra come il ruolo istituzionale e il peso politicoavessero reso Stalin gi prima della morte di Lenin la figura pi influente del nuovo regime.

    Trotsky, anchegli ideologo e stratega della Rivoluzione fin dalle prime ore affianco a Lenin, siera ormai fatto troppi nemici: le sue origini ebree e i suoi metodi dispotici lo rendevano una figurascomoda nel partito controllato da Stalin. Dalla parte opposta stava la destra di Bukharin, principaleideologo e difensore della NEP e delle ultime volont di Lenin. Questultima componente venneinizialmente manipolata contro la sinistra. Infine, ai vertici del partito, Stalin venne affiancato daZinoviev e Kamenev, rapidamente esautorati sul finire del 1925, dopo essersi alleati con Trotsky controla crescente dittatura staliniana. Lallontanamento dal partito e dal paese di Trotsky nel 27 e nel 28 fu aquel punto un atto quasi ovvio e di cui le controversie ideologiche (Rivoluzione Mondialeversus Rivoluzione in un solo paese) erano probabilmente il semplice rivestimento ideologico. Eliminato il principale rivale, anche la destra di Bukharin diveniva pericolosa, seppure per ragioni pi pratiche cheideologiche. In particolare, Bukharin difendeva lidea degli ultimi scritti di Lenin che la NEP dovessedurare per generazioni, cos da ridurre le distanze materiali e culturali tra citt e campagne. Ma lasituazione nel paese era andata rapidamente cambiando: se gi nel 1925 era stato raggiunto il livello di produzione agricola dellanteguerra, i beni di prima necessit cominciarono a scarseggiare nelle citt.Erano infatti trattenuti dai contadini, non pi disposti a rinunciarvi in cambio di unadeguata ricompensain denaro o prodotti industriali. Ma non verano ancora praticamente industrie operative sul suolonazionale. Collettivizzazione agricola e industrializzazione forzata divennero allora inevitabili. La primaavrebbe garantito il controllo statale sulle campagne e lafflusso di beni primari nelle citt; la secondaavrebbe migliorato la produttivit nel suo complesso. Stalin opt infine per unimposizione forzosa dellanuova politica economica, che cost milioni di vite nei primi cinque anni della pianificazione tra tutticoloro che nelle campagne vi si opposero. Ai vertici questo implic lesautorazione della destra diBukharin e la fine della NEP nello stesso 1929 (A.Brown et al,op.cit , pp. 110-111).

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    repubblica della federazione sovietica e annessi glioblast meridionali, la sua rilevanzain termini di strategia economica crebbe considerevolmente, specie per il crescentecontributo nella produzione di grano. Ma lintegrazione economica implicavaunobbedienza politica assoluta. I problemi cui si andava incontro in Kazakistan eranodue: unidentit politico-culturale definita e una leadership nazionale altrettanto definitae radicata.

    In linea di massima, la NEP e latteggiamento di Lenin verso le minoranze avevanorappresentato le due facce, quella economica e quella culturale, della stessa medaglia, ilcui scopo era accorciare le distanze tra centro e periferia, mondo slavo e non, attraversolintegrazione commerciale e valori politici condivisi. Ma la resistenza culturale deikazaki aveva fornito da tempo un esempio paradigmatico del fallimento di questa lineaed indotto a vere e proprie campagne di sovietizzazione per iniziare ai valori delsocialismo. Gi nel 1920 lilluminismo sovietico si era rivolto contro alcuni istitutidelladat : il kun, cio la vendetta di sangue per luccisione o il ferimento di un propriofamigliare, ilkalym , il prezzo della sposa da corrispondere alla famiglia della donna, ecos molti altri vennero dichiarati fuori-legge445. Persistevano poi tutti i problemiinerenti alla gestione di popolazioni musulmane, come quello dei beniwaqf o ilconflitto con la sharia . Lo status dei beni del clero confliggeva crescentemente con il problema della propriet collettiva della terra, mentre nessuno sottoponevaspontaneamente le proprie controversie ai tribunali sovietici446.

    Altro problema fu quello delleducazione: lanalfabetismo venne visto come il problema-chiave da superare per favorire lindustrializzazione, cui la NEP erastrumentale. Nel 1922 tutti gli intellettuali kazaki vennero mobilitati in una massicciacampagna di istruzione nelle campagne. Le intenzioni politiche di questa sceltaricordano da lontano la fallimentare andata al popolo di fine ottocento dei populistirussi. Ed in uno strano gioco di somiglianze e rimembranze, i russi commiseroanalogamente un nuovo errore proveniente dal passato. Nellansia di incrementarelistruzione in un contesto povero di mezzi, umani e strutturali, vennero infattimobilitati persino gli educatori islamici (muallim ). Ma sempre come accadutonellOttocento, ben presto questi rappresenteranno un circuito alternativo e semi-illegaledi idee politiche, che anzich affiancarsi allistruzione pubblica, entr in competizionecon essa, spesso sostituendovisi.

    Sul piano dellindottrinamento politico, invece, erano state istituite le cosiddetteCarovane Rosse, cio dei gruppi itineranti che diffondevano principi e dogmi delmarxismo e del partito. Sul piano dellassistenza sociale, anche le Yurte Rosseseguivano i processi migratori della popolazione, ma erano specificamente indirizzatealle donne, cui intendevano fornire lalfabetizzazione di base negata nelle scuolereligiose. Queste fornivano infine assistenza medica e medicinali, anche se pare

    intuitivo che non potessero inseguire tutti i singoli gruppi migratori e che la carenteassistenza medica derivatane non colm le perdite per epidemie o carestie di quegli anni(nonostante la crescente ripresa economica).

    A livello di elites, invece, il semplice indottrinamento non era affatto plausibile, postoche esse erano perfettamente in grado di argomentare e difendere le proprie posizioni, aloro volta esito di una riflessione sufficientemente originale e caratteristica. Gi neldicembre del 24 era stata ufficializzata la situazione di difficolt del nuovo regime.Alla conferenza del partito locale dellaprile del 1925 venne poi stabilito che era

    445 M.B. Olcott,op.cit , pp. 170-174446 H. Carrre dEncausse, National Republics lose [] , p. 254-259. Stalin, gi ai vertici del partitoe in lotta per il potere di fronte ad un Lenin sempre pi debole e malato (A.Brown et al,op.cit , p.110), neaveva gi apertamente criticato la politica, affermando la necessit di ridimensionare la questione etnica(V. Zaslavsky, op.cit , pp.83-85). In questo momento per ancora giurava il rispetto degli impegni presi innome di tutta lUnione (H. Carrre dEncausse,op.cit , p. 259).

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    necessario allontanare i leader locali da tutte le posizioni di comando, a favore di russied ucraini. Il riconoscimento di questa presunta maggiore maturit politica degli slavirispetto ai kazaki era in realt funzionale alla prima elezione di massa dei delegati per ilSoviet Supremo, che si sarebbe dovuta tenere nel dicembre successivo. Questa elezionedoveva evidentemente costituire un organismo omogeneo, coeso e capace di riflettereacriticamente le direttive del vertice del partito, su cui Stalin guadagnava indiscutibile

    potere. Le questioni delle nazionalit, in particolare, dovevano essere fortementeridimensionate e le ragioni di coloro che si contendevano il potere centrale prevalere aqualsiasi costo, indipendentemente dalle reciproche ostilit447. Lo stesso Stalin aveva pesantemente manipolato composizione e scelte del Congresso Sovietico Popolare del1925448, il quale aveva poi stabilito la necessit dellelezione popolare dei propricomponenti. In quella stessa sede, venne segnato il declino della NEP in favore delmaggiore controllo dello stato sulleconomia e dellindustrializzazione forzosa. Tuttavia, il 90% degli eletti erano candidati non iscritti al partito: questo costrinse aduna pi intensa azione di sovietizzazione del paese, che condusse ad escludere i non-membri del partito per le elezioni degli anni successivi.

    Il periodo 1925-1929 segner cos la crescente dipendenza del governo centrale diquello locale e dal vertice del partito del Kazkraikom (il comitato regionale del partitocomunista). Le deliberazioni dellaprile 1926 di questultimo segnarono infatti le primeiniziative controaqsaqal e nazionalisti. Contro i primi, si inizi a rivedere lo statusgiuridico degliaul . I secondi venivano invece sempre pi attaccati pubblicamente e conloro le loro tesi. Qualsiasi tentativo di tutelare i residui di nomadismo sopravvissutivennero aggrediti. Qualsiasi considerazione tecnica, come lo scarso rendimento dellesteppe se convertite ad agricoltura, venne deliberatamente accantonate. Lo scopo unicoera rimuovere i leader Alash rimanenti, che del mondo tradizionale rappresentavanolinsidia maggiore, essendo quella parte di societ che aveva maggiormente dimostratocapacit di mediare tra vecchio e nuovo.

    Eliminati definitivamente gli oppositori, Stalin si dedic a ricostituire la completaautorit del governo centrale trasformando la Federazione Russa nel cuore dellUnione.La Collettivizzazione, che scosse il paese fino al 1937, doveva garantire la maggiorecoesione tra centro e periferia, ma in maniera ben diversa dalla docile NEP. Compitodella nuova politica economica era sviluppare un controllo costante delleconomia,controllando a sua volta costantemente gli sviluppi delleconomia stessa. In particolare, bisognava purgare lerigendo ordine socialista dalle impurit capitalistiche ancoraesistenti nel campo della produzione, sia agraria che industriale ed artigiana. Nelmentre, le espropriazioni di grano ed altri prodotti avevano gi provveduto asovietizzare la distribuzione, cio tutti i commerci effettuati da e tra privati. A tal fine,

    la Pianificazione avrebbe provveduto al secondo scopo. Lindustrializzazione forzosainvece avrebbe consentito la disponibilit delle maggiori tecnologie necessarie al primo,ma solo se prontamente affiancata dalla collettivizzazione delle campagne449.

    La necessaria liberalit di Lenin venne rapidamente accantonata. La repressionedelle identit locali e la loro convergenza verso il modello delletnia gran-russadivennero prioritari. Lintroduzione obbligatoria dellalfabeto russo, il cirillico, per tuttigli idiomi nazionali e la riscrittura di tutte le storie nazionali per enfatizzare il carattereprogressivo dellimperialismo russo furono le principali e pi palesi azioni intrapreseda Stalin per rafforzare lo chauvinismo russo e ripristinare la centralit delletnia gran-russa.

    447 M.B. Olcott,op.cit , pp. 165-166448 A.Brown et al,op.cit , p.110449 C. Barbagallo,ibidem

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    Dal punto di vista culturale, la necessaria liberalit di Lenin venne rapidamenteaccantonata. La repressione delle identit locali e la loro convergenza verso il modellodelletnia gran russa divennero prioritari. Lintroduzione obbligatoria dellalfabetorusso, il cirillico, per tutti gli idiomi nazionali e la riscrittura di tutte le storie nazionali per enfatizzare il carattere progressivo dellimperialismo russo furono le principali e pi palesi azioni intraprese da Stalin per rafforzare lo chauvinismo russo e ripristinare la

    centralit delletnia gran russa.Limmediata identificabilit nazionale del popolo kazako e lappetibilit del suoimmenso territorio, li avevano resi precoci e principali vittime di tutte le decisioni diMosca, dalla costituzione delle repubbliche (la prima di tutta lAsia Centrale nel 1920)alla Collettivizzazione (in nuce gi dal 1926, ai tempi dei primi provvedimentifrontali contro gli aqsaqal )450. Se gi nel periodo leninista molti degli istitutitradizionali erano stati considerati eccessivamente barbarici, la prima vittima degliattacchi staliniani sar il rivestimento sovieticheggiante dato fino a quel momento agliaul ed alle altre strutture sociali. Lastio verso le elites politiche locali e, pi in generale,la nascita stessa delleconomia centralizzata negava la possibilit di riconoscere deicasi particolari da sottoporre a regole specifiche e distinte da quelle del resto del paese, salvo correre il rischio di creare precedenti pericolosi. Perci stesso lintera popolazione kazaka doveva essere impegnata nella produzione di grano, esattamentecome tutta la popolazione della neonata Unione.

    Tuttavia, politiche poco accorte accompagnavano queste scelte. Nel 1926 si registr il primo raccolto pari a quello precedente la guerra. Li