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Page 1: LA STAMPA38771/datastream/...Carburatore idraulico Doppi. accensionea Interament. finitie al nickel. Flanche e Oapot in alluminio Trasmission. alle cardanoa . Modello 1908 30P: HPW

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I campioni di una grande prava ciclistica

Ultima eco del Giro di Francia

Maurice Martin al controlla di Mont F. Faber. de Marsau . Rossignoli .

Al controllo d'Auch. — II primo plotone, con Petit Breton in testa, p a s s a ai con-trollo del p o n t e d e l l a Treille.

v i

Il passaggio a Mirande dei concorrenti al Giro di Francia.

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£a corsa podistica nazionale eli Cuneo

Avanti un pubblico numeroso che si stendeva lungo tutto il percorso, si svolse, domenica 2 agosto, la gara podistica nazionale, piana, sul percorso : via Emanuele Filiberto, Circolo Garibaldi, Viali di Cir-convallazione, corso Umberto, corso Nizza, San Rocco, Santuario e Viale Angeli, Circolo Garibaldi, km. 9,500.

L'interessamento di detta corsa era grandissimo, data la presenza dei due noti campioni : Giuseppe Cattro, detentore del titolo di Campione Piemontese e del record italiano sui 5 chilometri, che vinse bril; iantemente la corsa, e del campione lombardo di resistenza Zanti Fortunato di Busto Arsizio, valen-tissimo corridore, più volte vincitore d'importanti gare, primo degli italiani e quinto classificato nella corsa internazionale Nizza-Monaco; nonché dei bravi campioni dell'ai talanta di Torino: Dragone e Luciano, vincitori entrambi di diverse gare.

Lo svolgimento procedette regolarmente, senza il minimo incidente, tornando questo di onore alia brava Giuria composta dal signor Alfonso Pilotti di Torino, presidente; avv. Isasca Vittorio di Saluzzo, maestro De Santis, dottor Marino della Rola, Aimo Carlo, Ferretti Massimo, Franco Bonelli, che disim-pegnarono il delicato mandato con attività e com-petenza.

La partenza venne data dal presidente della Giuria ai 9 partenti dei 10 iscritti alle ore 17; il plotone partito velocemente, il gruppo di testa viene subito formato da Cattro, Dragone, Musi, Zanti, Bottasso e Luciano, che va però presto diradandosi tanto che al controllo di piazza Vittorio Emanuele sono in testa il Cattro e Dragone vicinissimi, Zanti a pochi metri, che Uon si trova in una buona giornata, gli altri distanziati. Alle ore 17 34' 27" arriva con una lunga e buona volata primo, salutato da lunga ova-zione e dalle vibranti note dell'ottima fanfara del-l'Alta Italia, Giuseppe Cattro, dello Sport Pedestre

Robur, di Torino, vin-cendo la gran Coppa d'onore ; 2. Dragone Giovanni, dell' U. P. I. Atalanta, di T o r i n o , alle ore 17 34' 31" ; 3. Zanti Fortunato, dello

Club, di Bu8to ; 4. L u c i a n o

, dell' U. F. I. Atalanta, di Torino; 5. Bottasso dell'Untone Sportiva Alta Italia, di Cuneo ; 6. Musi Euge-nio, caporale 14° caval-leggeri Alessandria, dell' V. S. Alta Italia;

7° Villa Marco, dell' U. S. Alta Italia; 8. Rolando Alessandro, libero, di Borgo San Dalmazzo ; 9. Caval-lotti Francesco dello Sport Pedestre Robur, di Torino.

Segui la proclamazione e distribuzione dei premi

I concorrenti e la Giuria della corsa podistica nazionale di Cuneo. • N 2. Coltro Giuseppe, dello Sport Pedestre Robur di Torino — N. 8. Dragone Giovanni, dell Atalanta di .1

rino — N. 6. Zanti Fortunato, dello Sport Club di Busto Arsizio.

fra entusiastici evviva dei presenti a tutti i concor-renti, che lieti delle festose accoglienze avute pro-misero il loro intervento alle prossime gare che 1*17. S. Alta Italia, fedele al suo programma impo-stosi, avrà cura di bandire. NI. F.

CORRISPONDENZA Torino. — Cav. A. Rostain. Giusto il suo scritto.

Fu un lapsus calami. Genova. — Rota. Per ora proprio non potrei favo-

rirla. Ho il giornale troppo occupato da altri avve-nimenti. Pazienti un pochino. V. G.

Casalozzo. — B. Braga. Obbligati. Palermo. — Dino Masi. Grazie. Bad Hombutg — Azzali. Vi avevamo richiesto delle

belle fotografie della corsa. Quelle inviateci sono troppo scure.

Peschiera — Cavazzoni. Al prossimo numero.

Firenze. — « Club Sportivo >. Pubblicammo s la notizia del Giro di Toscana nella Stampa e la ripetiamo nella Stampa Sportiva, sperando esaudire il vostro desiderio.

Torino — Pier Alfonso Perrino. Ricevuto, App-i il nostro critico sarà di ritorno gli consegnerem-! suo lavoro.

Santa Maria Capua Vetere — Santillo. Ci dispai non potervi favorire. Per ora ci manca lo spano

Terni —• Magalotti. Idem. Brescia — G. Ferrari. Grazie. Appena potremo Fobello — R. C. Graditissima la sua cartolina,!

cambio augurii completa guarigione. V. G. Cuneo — M. Ferretti. Veda la 4" pagina. Ella di

essere soddisfate. Id. — Baglione. Troppo piccole sono le fotogi

per riprodurle in cliché. Firenze. — Sandyford. Tutto nel prossimo nnm. Nizza Monf. —• Penazzo. Buona campagn V.fl

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pa Bologna a Piacenza grandiose e diverse sono le manifestazioni che ir una e nell'altra città emiliana richiameranno

" .,,nte il mese di settembre tutto il mondo auto-' Stilistico sportivo ed industriale. Corse, concorsi,

"\00sisioni, tutto prenderà motivo dall' automobile mentre sulla via Emiliana passeranno come baleni

f ,, astodontiche e le piccole vetture costrutte ap-,guarnente per lo sport, a Piacenza ogni capola-

r 0 bell'industria automobilistica verrà riunito in 'legante mostra e nei dintorni della simpatica città hi'it/o H Po e sul Penice trascorreranno i camions, 'tricars, le vetture postali, tutti i più moderni

vicoli per trasporti pubblici di passeggeri e di mercanzie.

Sul Circuito bolognese ogni cosa e quasi pronta, gli magnifico campo di battaglia, con rettilinei ideali, curve ben studiate e linea d'arrivo meravi-diosa accoglierà fra giorni gli entusiasti dell'au-tomobilismo. Là vi saranno i nostri migliori gui-datori e con loro scenderanno in Uzza vecchie co-noscenze dello sport francese.

Uomini e macchine, dirigenti e spettatori rivol-gono ormai i loro passi verso la capitale dell' Emilia che si prepara ad accogliere festosamente la fiu-mana dei forestieri.

Essi scenderanno dal Tirolo, da Trieste o giun-geranno dal Sempione o dal Moncenisio ; mentre da ogni punto della Penisola convergeranno su Bologna i nostri sportameli e tutti troveranno in essa ospitalità cordiale e signorile.

I bolognesi ben giustamente si preparano a rac-cogliere il frutto di lungo e paziente lavoro di pre-parazione, e tutti gli entusiasti, ripetiamo, dello sport automobilistico si faranno un dovere di non mancare al convegno da loro bandito.

II Grand Prix d'Italia, o meglio, la Coppa Florio, se nel 1908 si effettua, lo si deve agli amici bolo-gnesi. Quando altri, dopo avere dato prova indi-scutibile di meravigliosa organizzazione, rinunciava, almeno per il momento, a bandire un nuovo pro-gramma sportivo; quando l'industria dava forse i maggiori segni della sua cattiva finanza, i bolo-gnési osavano bandire.

Senza ricordare qui le difficoltà da superarsi e che a tutta prima apparivano, a chi conosce un po-chino l'ambiente sportivo ed industriale, ripeteremo oggi ciò che affermavamo un anno addietro; e cioè « una iniziativa fra le più coraggiose fu quella dei bolognesi ».

Un buon duce, pochi uomini, sovratutto pratici ed entusiasti, bastarono. Pure nuovi di organizza-zione essi osarono con slancio, lavorarono, sacrifi-carono, lottarono e riuscirono.

Il risultato sportivo infatti finora ottenuto, e per risultato intendiamo alludere al numero degli ade-renti alle due corse, è più che buono, ai tempi che corrono. La battaglia di domani sarà una vittoria per gli organizzatori, i quali doppiamente merite-voli sono del plauso degli italiani.

Nulla (per quanto non mancò chi volesse intral-ciare la loro opera) valse a scoraggiarli, e tutto fu ben pensato, ben distribuito, ben connesso, per modo che, noi lo speriamo, la corsa di Bologna insegnerà ancora a qualcuno che in Italia gli uo-mini d'azione non mancano e ve ne sono ovunque. Se un accordo più completo, e diciamolo pure, più sincero unisse i dirigenti dei nostri Automobili Clubs, in Italia lo sport automobilistico assume-rebbe importanza non indifferente raccogliendo un maggior numero di aderenti anche nel mondo com-merciale.

La sottoscrizione per Pietri Dorando. La Stampa Sportiva di Torino, L. 50.— ; Ing. Giorgio

Tarasconi, 2 . - ; Giuseppe Maccagno, 2.— ; Club Sport Audace, 5.— ; Mario Luigi Mina, presid. dell' 17. P. I., 5.— ; Lorenzo Sciavo, 5.—; Piero Regge, 2.50; Enrico Lunardini, 3.— ; Club Ciclistico Robur, 5.—; Veloce Club Hermes, 15.— ; Soc. Forza e Coraggio, Osimo, 5.—. Totale L. 99.50.

Fra i benemeriti sono ancora da ricordare la ditta Bosio e Caratscb di Torino, la famosa produttrice di birra, che fece un largo servizio di rinfreschi la sera del ricevimento a Dorando.

Poi ancora la Direzione della Società Ginnastica che concesse la bella Palestra aperta di via Magenta dove si fece il ricevimento.

In Sicilia si trovò un duce, un entusiasta sopra-tutto che per l'amore ch'egli porta alla sua terra natia mise a disposizione dello sport opera e de-naro ed in tutto fu perfetto, grandioso, compito.

Il cav. Vincenzo Florio ha trovato un degno emulo nel conte Gregorini Bimgham, il rappresen-tante di un<n illustre famiglia bolognese.

Era l'uomo ad hoc, fermo di propositi, uomo sovratutto convinto, che voleva osare, forte e sicuro di riuscire.

Gregorini Bimgham degnamente militò alla testa del manipolo di questi nuovi agitatori del mondo sportivo e Lui girò per le fabbriche, invitò gior-nalisti, cercò il terreno, fu all'estero sostenitore encomiabile dell' avvenimento, difensore principe della causa sportiva e da vero diplomatico seppe persuadere e convincere a rinunziare chi lavorava quasi in concorrenza.

Il Belgio cortesemente rinunziò per quest'anno al Circuito delle Ardenne, aderì all'invito dei bolognesi ed anche in guest'ultimo atto tutto a fa-vore del Circa ito italiano si distinse ancora una volta l'autorevole presidente. A Lui che non indietreggiò mai, che sacrificò non poco per il trionfo di un'idea e di tutto un programma sportivo, va completo oggi il nostro più sincero plauso di ammirazione. Gli italiani tutti, siamo certi, si uniscono a noi nel gridare « Evviva Bologna ».

* * *

il Bologna l'appuntamento è fissato per il 6-7 del prossimo settembre, mentre a Pia cenza nei giorni 19, 20 e 21 avrà luogo il grande concorso per automobili industriali. Gli organizzatori di Piacenza mirano a portare un notevole contributo alla solu-zione del problema, per noi italiani impor-tantissimo, del trasporto meccanico delle persone in comune e delle merci sulle vie ordinarie. Inoltre la loro iniziativa, ten-dendo ad indirizzare l'industria automobi-listica su di un campo da noi ancor poco sfruttato, gioverà grandemente all' incre-mento dell'industria stessa.

A Piacenza si è pure trovato un altro uomo audace, fermo, convinto, questa volta un militare, il cav. col. Capello, il quale ha saputo assai bene trarre motivo dallo sport nel compilare un pro-gramma che sa di pratico, di educativo e che riu-scirà veramente di efficacia ad una intera indu-stria.

Lo sport ancora una volta dunque agita gli ita-liani, e Bologna prima e Piacenza poi ci diranno molte cose.

GUSTAVO VERONA.

Il conte Gregorini Bim-gham, presidente del-l'A. O. di Bologna. — (Disegno di Venturino Venturini -proprietà riservata della «Stampa Sportiva».

!tomo Pietri Dorando e si è cordialmente associato al plauso di cui il valoroso campione podista si rese meritevole.

« Con molto piacere il Sovrano avrebbe personal-mente espresso a Pietri Dorando la propria soddis-zione, ma trovandosi Egli alle caccie in alta montagna non volle costringerlo a recarsi con disagio fin quassù.

«Sarà tuttavia lieto se l'occasione gli si offrirà venendo a Roma o altrove in più propizia occasione.

« Generale Brusati».

Note alpinistiche.

Al Caffè San Pietro. —

*** Un gruppo di alpinisti italiani residenti a Chiasso e Ponte Chiasso haùno presa a cuore l'iniziativa lan-ciata in seno alla Federazione Prealpina di Milano dalla benemerita Società sportiva di Gargano (Garda), iniziativa cioè di costituire il Corpo di Volontari Alpi-nisti di fianco al Corpo Nazionale di Volontari Ci-clisti ed Automobilisti.

Aderendo perciò al deliberato della Federazione stessa hanno formato un gruppo sotto il nome di « Volontari Alpinisti Italiani » collo scopo di portare un valido e volonteroso sussidio al R. Esercito e spe-cialmente alle truppe alpine qualora le porte d'Italia fossero minacciate.

Il programma preparatorio comprenderà quindi : Il tiro a segno, i tiri in montagna, le esercitazioni

{7 di marcia in montagna con applicazione del regola-mento sul servizio in guerra, qualche piccola esercita-zione tattica in montagna, conoscenza dei regolamenti militari più necessari, non escluse le esercitazioni cogli ski e la scherma.

tfi-jf II conte Camillo Martinoni, il dottor Andrea Tonelli e il signor Domenico Palazzoli hanno di questi giorni conquistato il quinto Campanile delle Granate, nel gruppo del Baitone, che sino ad ora aveva resistito ai molteplici assalti dei più valorosi nostri alpinisti.

I Campanili delle Granate, cinque punte aguzze, curiosissime di forma, in una interessante regione alpina, che comprende altre cime bellissime, come quella di Premassone, quella di Plem, il Corno Cri-stallo e il Passo del Gatto, furono mèta di numerose ascensioni ; il primo Campanile fu vinto dal nobile Pietro Arici, nel 1899; il secondo pure dall'Arici, dal conte Camillo Martinoni e dal dottor Andrea Tonelli, e il quarto dal valoroso dottor A. Gnecchi, nel 1906.

Rimaneva il quinto, che, come accennasi più sopra, venne finalmente scalato dai tre predetti alpinisti.

Notevole il fatto che l'ascensione fu compiuta senza guida e senza portatori, e ciò dimostra che la nuova Società « Gruppo lombardo alpinisti senza guide » fa sempre più numerosi proseliti e registra fortunate iniziative.

Da sinistra a destra: Wagner, una signora, Nazzaro, Lancia, il conte Gregorini, Costa, il conte Isolani.

Echi della nostra lesta in onora di Dorando L'interessamento del Sovrano.

S. M. il Re Vittorio Emanuele III in occasione dell'arrivo a Torino di Pietri Dorando ha fatto inviare al nostro direttore, dal suo aiutante di campo, il seguente telegramma.

Da esso ben bì comprende come S. M. ha preso vivo interessamento alla corsa di Maratona ed ha voluto esprimere al nostro campione tutta la sua ammirazione per la straordinaria performance otte-nuta gareggiando all'estero con i migliori campioni*} del mondo. Ecco il telegramma :

« Gustavo Verona, direttore Stampa Sportiva. « Sant'Anna di Valdieri, 15 agosto.

«S. M. il Re si è vivamente rallegrato del bril-lante successo ottenuto recentemente a Londra da

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* *

Intanto le prove sono incominciate e tutti corridori sono entusiasti del nostro Circuito 0t timo sotto tutti gli aspetti. La città ha già as sunto quel carattere di festività proprio dei granii avvenimenti e il rombo delle automobili da corsa sveglia al mattino i sonnolenti. E dir che maD cano più di 20 giorni! Chissà allora!

Umberto Nobili.

L' industria automobilistica e le f e s t e di P i a c e n z a

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Sul circuito di Bologna. I lavori sul ponte del Lavino. - Spianatrice. I lavori di sbarramento della strada a Castelfranco.

(Fot . prof . B. Beccari - Bo logna) . L'Esposizione dell' automobile e del ciclo.

Occupa un'area coperta di mq. 1430. Il padi. glione, armoniosamente elegante, è decorato con fine gusto d'arte.

Illuminato da ampi finestroni e con una dispo-sizione degli stands dettata dal senso pratico, in esso tutto quanto si riferisce all'industria ciclo-automobilistica avrà modo di essere dai visita-tori apprezzato.

Questa Esposizione è destinata ad avere una importanza commerciale non indifferente, dato il grande concorso di pubblico che le varie mani-festazioni e festeggiamenti indetti dal Confato chiameranno a Piacenza, e dato anche che alla medesima farà seguito il Concorso Internazionale per automobili industriali.

Alla sera il padiglione sarà illuminato per ara del Comitato.

Ecco l'elenco completo degli espositori : Reina Zanardini e C., Milano, via Solari, 58 _

F. Orio, Piacenza — Soc. Anon. Erera (S.A.F.), Tradate — Augusto Raggi, Milano, Foro Bona-parte, 74 — Pneumatici Wolber, Milano, pi zza Castello, 20 — Società Ital. Industria Gomma, Milano, via Solari, 27 — Soc. Anon. A. Scaglia e C., Milano, via Ugo Foscolo, 3 — Fablrrica Automo-bili Florentia, Firenze, Ponte dell'Asse, 2: — Soc. Devecchi e C., Milano, via Peschiera, 2 — Didone Giuseppe, Milano, via G. Ferrari, — R. C. Bergougnan, Clermont Ferrant — Dunlop Rubber e C., Milano, via Sirtori, 1 — Hensom-berger Giovanni, Monza — Laviosa Alberto, Pia-cenza — Bianchi e C., Milano, via Paolo Fri» . 72 — Continental Caoutcliouc, Milano — Grassi Luigi, Milano, via Amedei, 7 — Garages Riuniti Fiat-Alberti-Storero, Torino, corso Dante, 30-30 — Lancia e C., Torino, via Ormea, 89 — Gustavo Stampa, Milano, via Bersaglio, 43 — Ing. Curio Laviosa, Salsomaggiore — Soc. Piemontese Au-tomobili (S. P. A.), Torino — Soc. Brevetti (Ra-nieri {A. C. E. S.), Roma, via in Lucina, 4 — Ing. Rambaldo Jacliia, Milano, via Monforte 15 — Fratelli Zoso, Castelgomberto — Suddeut che Automobilfabrilc, Gaggenau Baden — Fides, Fab-brica Automobili, Torino, via Monginevro — Ing. L. Troubetzkoi e C., Milano, via Mario Pa-gano, 43 — Royal Garage, Milano, via Principe Umberto, 18 — Soc. E. Bianchi, Milano, via Paolo Frisi, 72 — Soc. Atretos, via Carroccio, 3 — Toscani Benvenuto, Piacenza — Fabbrica Auto-mobili Isotta e Fraschini, Milano — Camillo Foltzer, Rivarolo Ligure — Soc. Autocommer-ciale, Torino, via Petrarca, 31 — Soc. Meccanica Bresciana, Brescia — Stussi e Zweifel, Miimo, via Dante, 8 — Moto Reve Italiana, Milano, via Moscova, 10 — Fiornzzi Max, Piacenza — C. Tribuzio, Torino, via Nizza, 31 — Agenzia Meccanica Bresciana, Milano, via Boccaccio, 4 — Touring-Club Italiano, Milano, via Monte Napo-

l i rettilìneo d'arrivo. La costruzione della tribuna d'onore. (Fot . prof . B . Beccar i - Bo logna) .

Bologna convegno Intemazionale d e g l i a u t o m o b i l i s t i

In attesa delle corse — L'ordine di partenza (Nostra corrispondenza particolare).

Bologna, 16 agosto. Ieri alia presenza del presidente dell'A. C. B.

Ugo Gregorini Bingliam, del vice-presidente dottor Sassòli, del conte Orazio Oldofredi, segretario delia Commissione sportiva deli 'A. C. d'Italia, dei si-gnori Baldi, Stanzani, marchese Paolueci dalle Roncole, e del signor Brunetti, ingegnere verifi-catore dell'alesaggio delle macelline, nelle sale dell'A. C. bolognese si procedette al sorteggio per la partenza delle vetture inscritte alla Coppa Florio e alla Targa Bologna. Rappresentanti delle case erano: il signor Cuneo per la De-Diétrich, ingegner Franco per la Franco, Del Corona per la Mors, Motobloc, Bayard-Clément, Junior e il signor Fiorini per la Fiat; le altre case s'erano completamente rimesse all'A. C.

Assistevano pure i rappresentanti della stampa cittadina, Rossini della Gazzetta dello Sport, Um-berto Nobili della Stampa Sportiva, Rossi della Nazione, Gasperini per il Giornale d'Italia, Ber-nabei per il Secolo, ecc.

I nomi delle case vennero scritti su tanti bi-glietti bianchi, verificali, arrotolati e posti entro alla coppa del Ministero che servi da urna. La mano di un bambino eseguì l'estrazione che diede questo risultato:

Per la prima giornata (Coppa Florio), 6 set-tembre: 1. Lorraine - 2. Motobloc - 3. Mors - 4. Fiat - 5. Bayard - 6. Itala - 7. Lorraine - 8. Motobloc -9. Mors - 10. Fiat - 11. Bayard - 12. Itala - 13. Lor-raine - 14. Mors - 15. Fiat - 16. Bayard - 17. Itala.

Per la seconda giornata (Targa Bologna), 7 set-tembre: 1. Diatto-Clément col corridore Primavesi - 2. Franco con Buzio - 3. Spa con Sassòli - 4. Bianchi con Tommaselli - 5. Zùst con Maggioni -6. Isotta con Landini - 7. Junior con Tzamagni -8. Lorraine cou Parrau - 9. Berliet con Porporato - 10. Fiat con Valentini - 11. Darray con Airoldi -12. Itala con Ravetto - 13. Franco con Cariolato -14. Spa con Piccoli - 15. Bianchi con Brambilla -16. Ziist con Otto Zùst - 17. Junior con Radice -18. Itala con Pizzagalli - 19. Bianchi con Mayr -20. Junior con Di Vittorio.

Dopo l'estrazione venne redatto regolare verbale che fu firmato da tatti gli intervenuti interessati.

Scorazzando per il circuito. Una rapida corsa sulle magnifiche strade che

compongono il nostro circuito può convincere anche i più pessimisti che a Bologna si è lavo-rato e sul serio; perchè l'avvenimento riesca degno del tradizionale motto Bononia docet.

Più di 400 operai s'affrettano al compimento dei lavori; aftinché essi siano compiati entro il 18 di questo mese, giorno in cui come è noto si inizieranno le prove per le vetture da corsa. Gran parte della strada è già completamente incatra-

- RW

mata ed è divenuta ottima pista; altrove barili di catrame, macchine spianatrici fumanti, operai, ingegneri tutti con un'intensità febbrile atten-dono ai lavori iniziati. Alla gentilezza dell'inge-gneri Natali e del signor Astone Tarozzi debbo queste notizie relative ai sottopassaggio della Mazza. Per evitare il passaggio a livello che si trova passato Castelfranco sulla linea Bologna-Milano si sono custruite due rampe l'una a monte e l'altra a valle della ferrovia stessa, le quali staccandosi dalla via di Recovato si gettano nel letto abbandonato dello scolo Muzza, ricongiun-gendosi per passare sotto il ponte già prima esi-stente; il nuovo tronco di strada evita così il passaggio a livello passando sotto il ponte. La nuova strada, oggi quasi completamente finita, è riuscita ottima non solo per la corsa ma anche per la viabilità dopo la corsa stessa. Al tronco di strada così costruito ha una lunghezza totale di m. 103 ed è costruito a tre livellate: la prima a monte della ferrovia, lunga m. 94, ha una pen-denza del 5 % ; la seconda è orizzontale e lunga m. 29; la terza di m. 70 ha una pendenza del 4, 2 °/o. La strada è larga m. 6 e solo verso l'imbocco del ponte si restringe fino a m. 5, spazio del resto più che sufficiente, come ebbe ad affermare Naz-zaro, per il passaggio di una vettura in corsa. Il piano stradale sotto il ponte si è dovuto tenere più basso del livello dell'acqua che scorre nello scolo Muzza per dare al sottopassaggio un'altezza sufficiente al passaggio delle automobili. Così le dimensioni della luce del ponte sono ora ridotte a queste: larghezza m. 5, altezza del piedritto m. 2, altezza in chiave m. 2,95.

Ecco il lavoro più importante non solo per il circuito, ma anche per la viabilità. Perchè tale rimarrà sempre la strada, cioè a dire assai miglio-rata: il che dimostra come certe importanti mani-festazioni non solo arrecano un benessere imme-diato alla città, ma affrettano anche l'esecuzione di quei lavori che altrimenti, chissà quando!, sarebbero eseguiti.

Altri lavori importanti sono l'allargamento e l'abbassamento del Ponte del Losco, il rialzamento delle curve della circonvallazione del paese di San Giovanni e quello magnifico del Ponte del Lavino ottimamente riuscito. Più di cento operai sono esclusivamente dedicati a questo lavoro che come quello della Muzza rimarrà anche dopo la corsa. Proseguendo verso Bologna a 700 metri dal raccordo fra la via Persicetane e la via Emilia incontriamo sulla sinistra le magnifiche Tribune delle quali si domina per lungo tratto il rettifilo che viene da San Giovanni. Dirimpetto sono già incominciati i lavori per le baracche dei giorna-listi e il quadro dei tempi modificato con com-

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Il padiglione della Mostra del Oiclo e dell'Automobile di Piacenza.

Gtaggenau, con due omnibus ed un camion — Fabbrica Automobili « Itala », con un camion ed un automobile — St. Pancras Iron Worke C. Ltd., Londra, con un camion ed un rimorchio — The Yorkshire Patent Steam Wagon e C., di Leeds, con un camion con rimorchio.

Concorso ruote elastiche — Sindacato Ruote Ela-stiche « Savoia », Torino, con un omnibus « Rapid » con ruote elastiche — Società Brevetti Granieri « A. G. E. S. » di Roma, con due veicoli con so-spensione elastica Granieri.

Concorso Ministero agric., industria e comm. — Società Italiana « Lux » , Milano, con una mac china — Società Diatto-A. Clément, Torino, con tre macchine — Ing. Comi e C., Milano, con una macchina — Fratelli Calzavara, Treviso, con una macchina — Ing. Colorai e C., Milano, con una locomobile « Ivel » — Fratelli Chinaglia, ViBim-peuta (Mantova), con una macchina della Ditta F. Jan e C, di Londra — Ing. Magnani e Rondoni, Milano, con una locomobile della Casa James B. Pette e Son Ltd. di Londra — Dott. L. R. Ca-valieri, Firenze, con una macchina — Straflirini Giuseppe, Castelleone, con una macchina.

Come è lecito pensarla in materia di educazione fisica.

Aspetta tuttora una soluzione concreta (e si dibatte sempre presa tra le spire di un'incertezza costante) la questione del regime di vita che più conVftnga ad un atleta che voglia por mano razio-nalmente e seriamente ad un valido allenamento nel proprio sport.

di quadrupedi, il problema dal punto di vista militare è di primissimo ordine.

Giustamente quindi il Ministero della guerra se ne preoccupa, e tale sua preoccupazione di-mostra portando al concorso di Piacenza l'inte-ressamento diretto, facendosi rappresentare dal maggiore Maggiorotti, capo del servizio automo-bilistico militare, nell'organizzazione.

Il concorso di Piacenza, che può considerarsi come il primo del genere che si tiene in Italia, nella riunione internazionale dei varii Automobili Clubs d'Europa, tenutasi nello scorso novembre a Parigi, è stato ufficialmente riconosciuto come uno dei grandi avvenimenti sportivi dell'anno, e come tale inscritto nel calendario automobilistico del 1908.

* *

Ecco l'elenco delle Case concorrenti al Concorso internazionale per automobili industriali:

Concorso Generale e Concorso Ministero della guerra — Adolph Saurer, Arbon (Schweiz), con due camions e un omnibus — Società Piemontese Automobili « S. P. A. », Torino, con due camions e tre omnibus — Fabbrica automobili « F. I. A. T », Torino, con tre camions e due omnibus — Camillo Foltzer, di Rivarolo Ligure, con un cam'on Seller di Basilea — Suddeutsche Automobil Fabrik di

lBone, ~ Fabbrica Aerostati ( F . l . A . M . ) , Milano, via Donizetti, 51 — Merli Umberto, Pia-cenza — T.rotti Medardo, Piacenza — De Vecchi c Q Milano — Pirelli e C., Milano.

Concorso Internazionale Ber automobili industriali. E» Stampa Sportiva ne ha già parlato, ma oggi

,j interessa nuovamente dell'importante manife--tazione-' fra le iniziative che il Comitato piacentino ha saputo organizzare, la più importante, nuova e ratica è indubbiamente il Concorso Internazio-

n e di automobili industriali, e ciò per le condi-zioni in cui essa si esplica.

Questo concorso è stato organizzato in unione al Comitato di Piacenza, del Touring-Club Italiano e dell'Automobile-Club d'Italia, e ad esso hanno oortato il loro vivissimo interessamento il Re, Concedendo il suo alto patronato, il Ministero di agricoltura, industria e commercio e quello della guerra.

Il primo infatti ha indetto uno speciale con-corso per automobili destinati per l'agricoltura, e il secondo, destinando un suo rappresentante a far parte del Comitato, ha assunto l'impegno di acquistare parecchi degli automobili che risulte-ranno più rispondenti ai bisogni del servizio mi-litare.

Questo concorso non poteva arrivare in un mo-mento più opportuno.

Nel 1906, in occasione dell'Esposizione Interna-zioni le di Milano, ne venne tenuto u n o per gli omnibus, ma scarsi furo io i concorrenti.

Ci troviamo in un mo-mento specialissimo, sia per iò che concerne l'at-tuai) condizione dell'in-dustria automobilistica, sia per quel che riguarda l'avvenire dei trasporti auto nobili. Il Concorso di P acenza si presenta adu )|ue opportuno, co-me affermazione d e l l e nuo\ sime applicazioni che l'automobilismo po-trà vere nei trasporti, tanto di persone che di merC, sulle strade ordi-narie.

E' superfluo dire come gli nnibus- automobili sient destinati a sosti-tuire in gran numero di Comuni, servizi attuai-men; deficienti, f a t t i con traino aninale.

Qr ntunque i l pub-blico non sia peranco stato illuminato dai compe-tenti, col mezzo di prove e di raffronti, sui tipi pià curi, più pratici e più convenienti, tutta-via ! ,lti servizi automobilistici collettivi sono stati ^abiliti, specie nelle località ove durante la bella tagione affluiscono le persone ricche. Tali servi Ì però rappresentano ancora l'eccezione e non sono rivolti a creare dei rapporti stabili fra locai ià e località, dei servizi regolari e quel che più i onta, largamente accessibili.

Co pei trasporti sono già in buon numero gli indo riali che hanno adottato dei camions, ma il loro numero è infimo in confronto di quello di color che avrebbero la convenienza di adottare il nn vo mezzo di trasporto, ma rimangono esi-tanti di fronte all'incertezza sul tipo da scegliere e di i onte sopratutto alla mancanza di notizie conc te, di dati precisi sul costo, sul consumo " su) rendimento. Queste notizie e questi dati Poes) o essere forniti da un concorso organizzato, come quello di Piacenza, con serietà di intendi-menJ e da persone di grande competenza.

Li >portanza poi del concorso, per quello che conci ne gli automobili agrari, non vi è chi non tavola. La meccanica è già stata largamente ap-plica: all'agricoltura, ma le locomobili azionanti ™ macelline agrarie hanno un non so che di an-:"|naii) nella loro pesantezza, per cui è lecito pen-are Ila possibilità di usufruire del motore del-antonaobile — come già si fa per molti carri-

hompa, per gli incendi — oltreché per spostarsi 'baiamente, anche per azionare ie macelline gricole. Che delle combinazioni siano possibili lo

Povano recenti tentativi ed esperienze. j JvQanfo all'importanza che i carri-trasporto iianno

1 lato militare, essa è proclamata da tutti i "mi d i cose militari. Per l'Italia, così deficiente

Come dico, la questione è molto dibattuta; chi la vuole in un modo, e chi la vuole in un altro; chi per esperienze praticate su se stesso, magari, consiglia una cosa, e chi invece assicura esser meglio seguire il sistema opposto. Infine, un vero indirizzo pratico ed assoluto, valevole per tutti, non si ba e non si può avere. «Non si può avere» per me è la vera espressione, lg più atta a rendere l'idea. In tesi generale io credo piuttosto che tutto si compendi in queste due sole parole: igiene e sobrietà.

Il resto è un di più, il resto è nn superfluo, zavorra ingombrante da gettar lungi da noi perchè inutile, anzi dannosa. « Gnosce te ipsum », conosci te stesso, conosci il tuo fisico e curalo ognora senza posa applicando i più elementari principii dell'igiene, troncando ogni pratica fisiologica smo-data, ed ecco fatto tutto in materia di prepara-zione. Solo nell'applicazióme sapiente di questo rigido e in uno savio ammaestramento è posta la vera chiave per giungere alla soluzione del . pro-blema.

— Vegetariani o carnivori"? Tenaci astensionisti in amore? si domandano invece molto perplessi alcuni. Quale dunque dovrà essere la vera via da tenere per cominciare?

Gli animali (per osservare quelli che ubbidi-scono istintivamente ai misteriosi e secreti mo-niti della natura che non falla) che si nutrono di sole carni mostrano nella generalità, è vero, un fi-sico forte, un sangue bol-lente, un carattere ag-gressivo e violento, ma tutti gli altri di contro se non sono di solito tanto l e s t i nell'azione, tanto irruenti e pode-rosi di primo incontro, sono però più robusti, più solidi, più tenaci, atti alle più dure fatiche, più longevi. Allora? da quale parte propendere allora? Allora l'ho detto, ognuno si formi la pro-pria ricetta a seconda de' propri bisogni fisici riscontrati in sè dopo a c c u r a t a osservazione, ognuno sia un po' il me-dico di se stesso, prov-v e d e n d o a sopprimere c o n oculatezza quell'a-buso nel quale si sente inoline, e non si preoc-cupi tanto del fatto se sia meglio mangiar carne o erbe, se convenga can-cellare in modo assoluto (sicuro a n c h e questo) dalle esigenze della pro-

pria vita giovanile quel roseo paragrafo che ri-sponde alla parola: amore, ma solo preoccupati di giungere alia salute per le vie piane e sem-plicissime dell'igiene, e studiarsi poi di rimanervi. No? Non è vero? Vediamo un poco.

Non abbiamo che fare un piccolo passo ad-dietro di un tre mila anni fa circa, per piombare di pie pari in pieno periodo aureo dell'atletismo e dello Sport, coltivato con amore grande presso l'impareggiabile popolo greco; portarci cioè nel-l'Elide beata popolata di statue e cosparsa di roseti profumati, nella terra classica dell'arte, dell'euritmia estetica, dello sport e... dell'amore. Frugando fra trattati di storia dell'epoca, spigo-lando in qua e in là, facile riesce accertare come appunto quei popoli, che sono pur sempre i nostri grandi maestri anche in ciò, ignorassero certi errati sistemi, dirò, artificiali di preparazione fisica, in voga ai dì nostri.

Essi muovevano appunto dal presupposto che pigliando per base nn corpo sano, veramente sano, quando questo non si t'osse scostato mai dai rigo-rosi principii di una vita costumata e sobria, e non avesse trasceso in modo alcuno (e notisi che

e a d i e FITTI NGS

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K B J T l f f A - Z A I V A K D U O : - M i l a n o - h Andrea Solari, 58 o T F " A T ^ J " A T . T per Automobili a r t i c o l i d .1 l a m p i s t e r i a p e r F e r r o - s r ì e

Primi Piami a tatti li Esposizioni — Diploma d'Onoii alla Sosti» flatomobilistii» Silano 1906 •watt wmammmmmmmamm

mmsi

S. M. il Re Vittorie Emanuele III alle caceie. — Il re (il secondo) a cavallo, di un muletto ritorna all'accampamento. (Fot. Brocherel - Aosta).

dicendo trasceso intendo anche alludere alla pos-sibilità, come non di rado si verifica oggi, di stancare i muscoli con un lavoro eccessivo, il che conduce ad un risultato letteralmente oppo-sto) questo senz'altro, nel giusto equilibro del dare e dell'avere trova il punto più perfetto di salute e di forza, e dà tutto quanto può dare in rap-porto diretto alla propria struttura originale sor-tita da natura.

Ogni quattro anni, è noto, Olimpia bandiva la sua riunione che annunciava ai quattro venti me-diante invio di corrieri nelle più lontane contrade : in Egitto, Magna Grecia, colonne d'Ercole.

A frotte allora accorrevano gli atleti che inten-devano misurarsi nelle non facili tenzoni, e a frotte accorrevano gli spettatori bramosi di assi-stere al divertimento più apprezzato a quei tempi. Quando si pensi che tra questa folla s'incontra-vano ilari e soddisfatti i più alti personaggi del tempo, si può facilmente rendersi ra-gione di cosa volessero dire i giuochi Olimpici.

Temistocle si c'incontrava, il vigile custode e il grande paladino della libertà greca; i poeti Pindaro e Si-monide, i filosofi Pitagora, Socrate, e Diogene pure non disdegnavano far comparsa in mezzo alla folla che li attorniava riverente ascoltando con religione dalla loro bocca la voce delia verità in uno ai motti più arguti. E tutta questa folla era festante, di-mentica, spensierata, in attesa del grande avvenimento, non curante dei disagi ai quali sottostava volontaria-mente. Si narra infatti che un Talede di Miloto sia morto di fatica al giun-gere in Olimpia, e Chilone di gioia per aver saputo il figlio coronato vin-citore. Tutta questa geute mangiava parcamente, cacio fresco, fichi, olive, un po' di carne rosolata, e dormiva all'aperto. Gli atleti compresi, i quali non osservavano prescrizione alcuna o regime speciale di vita. Ciò nulla-meno, erano capaci dei maggiori sforzi, il loro fisico giungeva al massimo della potenza e della forza umana. Essi vivevano bensì appartati ma solo perchè compenetrati dell'importanza del momento cui andavano incontro, ma pratiche speciali, astinenze esage-rate e fuori luogo non erano per loro. Non sanno i nostri atleti odierni di quella fanciulla di Mitilene che offrì ad alta voce dall'alto dello stadio, in dono al vincitore dei giuochi olimpici, il fiore della propria verginità, offerta che fu salutata dall'unanime con senti-mento della folla plaudente ? Che ne direbbe un nostro atleta odierno all'e-ventuale ripetersi di sì profumata of-ferta?

Buon per lui che i tempi si sono al-quanto modificati e conseguentemente

è ben difficile che a un nostro campione accada trovarsi in una simile si-tuazione alquanto imba-razzante. Ma e l'allena-mento ?!... Vero, vero; l'allenamento si fa a base di astensioni e pregiu-dizi. Intendiamoci chiaro; c i ò naturalmente non vuol essere una spinta a seguire le traccie dettate dalla scuola d'Epicuro; no, tntt'altro, ma solo vuole escludere dalle con-suetudini della vita atle tica tutto ciò che sa di falso e puzza di astruso. Attuando questi principii in altri tempi (sempre parlando di tremila anni fa) si seppe raggiungere il maximum della fòrza fisica e della salute. Oh ! son cose da nulla! Pen-sate voi a quel vincitore d'Olimpia che trovò in sè tanta forza da saper correre nello stesso gior-no ad Argo, sna patria, ch'è distante un 90 chilo-metri ed in località mon-tagnosa, per annunciare l'onore conseguito? E a quel Tizio che in un sol giorno corse da Plateo a

Delfo e viceversa? E al tanto celebrato milite ate-niese che dopo l'improba fatica di un'intera gior-nata di battaglia contro lo sterminato esercito Persiano a Maratona trovò ancora tanta forza in sè da saper correre il giorno stesso in patria ad annunciare la vittoria? E di Milone di Crotone che dire quando si sa che usava passeggiare con la massima disinvoltura con un toro sulle proprie spalle, e più ancora quando ci vien detto che un bel giorno, stanco del consueto gingillo, prese sulla groppa la sita stessa statua tutta in bronzo e a grandezza naturale? E Fecilo non lanciava forse il disco di otto libbre ad una distanza di 95 piedi? E non saltava forse in lunghezza la bellezza di 55 piedi, all'incirca 17 metri? Tutte cose da nulla, naturalmente, ma che ora non si sognano nep-pure. E sulla risultanza di simili eloquenti dati storici è ginocoforza concludere che non con l'ar-tificio e la pratica di un sistema dietetico qual-

-

S. M. il re Vittorio Emanuele 111 alle caccie a Valsavaranche (7-12 becchi uccisi. In basso: L'accampamento reale.

siasi si ottiene il segreto della forza, bensì co„ l'onestà e la sobrietà di tutto un sistema di vita Ciò migliorale generazioni c,ab initio»,le creaq' una classe superiore; di qui poi i frutti n a t n ' ralmente e facilmente « coltivabili » .

Casalorzo, 13 agosto Bruno Braga

agosto). In alto: Una buona battuta; 22 camosci e 16 'tu" (Fot. Brocherel - Aosta).

La settimana Ippica (Collaborazione speciale della Stampa Sportiva),

La minuscola Daauville o Dieppe italiana non n0. teva inaugurare' in modo migliore — per tempo 8pletl' dido, concorso di pubbl ico numeroso, elegante, qua|j si può ritrovare solo in una primaria stazione dj bagni e per sport interessante, se non classico — ]a sna riunione.

Oggi ci troviamo davanti alla società livornese che riassume queste speranze e rappresenta una va! lida promessa; retta da uomini capaci, i suoi pro. grammi non si abbandonano a voli fuori dell'ordì-nario, cni susseguono generalmente cadute altrettanto rapide; le giornate livornesi sono compilate arnmi-nistrativamente e sportivamente mediante sane norme rispondenti alle esigenze del luogo, del pubblico e del tempo in cni il meeting dell 'Ardenza viene esple-tato. Non trascorreranno molte annate avanti che su quell ' ippodromo si svolga un programma ricco e vario : le circostanze e i coefficienti citati ce lo asBi-curano, come ci fanno intravedere che, su tale falsa-riga, altri centri balneari si appropreranno dell'idea di un ippodromo e svilupperanno in Italia un se-conda edizione — di proporzioni assai minori, s'in-tende — dei numerosi meetings estivi francesi della Normandia, di tanto interesse e di grande utilità all 'allevamento del puro sangue d 'oltr 'Alpe.

Il risultato sportivo migliore sortito dalla prima giornata di Livorno non deve essere ricercato nò nei numerosi partenti, nò nel « Premio Romito », riser-vato ai due anni, ove Vicomtesse, sotto i colori del sno nuovo proprietario, signor Gaetano della Torre, riusci a battere il favoritissimo Sassoferrato e a di-stanziare di una lunghezza l 'inedita Porzia, mentre fra i non piazzati trovavansi Dea, Pick me up, Balli e Safari.

Tale esito potrebbe essere spiegato con la p ep». razione più pronta della vincitrice in confronto del puledro del signor Federico Tesio, o, in caso diverso, interpretare l 'arrivo come un'attestazione della nag-giore energia di Emery in sella su Vicomtesse o ome nn risultato dovuto alla differenza def peso, b. nefi-ciando la figlia di Clai ion e Velia di ben tre chili, oltre i due pel sesso. Con le opportune congratula-zioni al proprietario per la scelta felice e all'allena-tore Michelotti , che ci ha già abituati a simili tras-formazioni di pensionari tolti dalle corse a vendere, la prima giornata di Livorno potrebbe essere chiusa, se non esistessero le due vittorie di Kamha e di Marodi.

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RASOIO DISICOREZZA

J ^ j M L J H L REGOL-ATO 12 doppie lame di RICAMBIO

j S L E I D H E U S E R e C m : ^ i e allievi di Sir Rholand misero in luce le

I j 0 t i di allenatore del loro proprietario, il conte •"""heibler, che da alcuni mesi lavora il suo nume-

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ot »j2enze della difficile professione. Chè il conte '"arhèibler, alla improvvisa morte del suo allena-' Alee Waugh, avvenuta a Parigi , con una deci-o r ar(Jita —-e che torna , a completo suo onore

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velocità e per qualità fisiche alla testa della propria generazione. , ., , ,

Il nostro pronostico, emesso quando il puledro ve-niva sconfitto nelle grandi prove dei Premi Alleva-menti di Milano, ha trovato oggi la sua conferma: Elixir Kuser è il miglior puledro dell annata. La vittoria di Piacenza è un indice di questa superio-rità, chè il modo con cui si è liberato di Liana G. e di Ocitoe Kuser, per non parlare di Esperance Kuser e di Fiordaliso, fu dei più facili. Ma noi basiamo in-nanzi tutto la nostra asserzione sulle prove tornite in allenamento dal puledro della Scuderia Ambro-siana ; omettendo i tempi segnati dal cronometro, non possiamo astenerci dal riferire che oggi 1 azione di Elixir Kuser è delle più belle e impressionanti che abbiamo ammirato in un trottatore italiano. Un solo rammarico a proposito di questo crack : che esso non venga risparmiato per il « Premio Elwood Medium » di Ponte di Brenta — l 'unica dotazione autunnale cospicua riservata ai tre anni italiani — ma sia ob-bl igato a profondere la sua energia in numerose mi-nuscole corse di provincia. Ma non è solo Piacenza la riunione che ha interessato in questi giorni il mondo trottistico italiano. Domenica si è disputato a Baden, presso Vienna, il Campionato Europeo. Questa corsa, dotata di 10.000 corone e retta dalla formula di partita obbligata, è una delle prove clas-siche europee : anzi la più riputata in fatto di inter-nazionalità.

E' al Campionato Europeo che si devono certe importazioni che hanno migliorato di assai l 'alleva-mento trottistico del vecchio continente, specie 1 au ; Striaco- è al Campionato Europeo che mirano quanti acquistano soggetti di classe nella patria del trotter, negli Stati Uniti d 'America.

Cretien, 3' arrivato nel campionato di 300 m.

periori a quelle che ha un proprietario comune, ad wemp o di quanto fecero quest'anno con risultati dei più lusinghieri i signori conte Antonio Rossi-Martini - Albi to, Chantre, il conte F. Scheibler volle anch'egli prova le sue cognizioni vaste e mettere in pratica quant" apprese nei lunghi anni in cui si occupò di puro angue e di cavalli da corsa. Il debutto non potevi essere migliore per il gentleman-trainer \ ma le nostr considerazioni non si fermano al caso perso-nale. 'ansiamo ai molti appassionati e intelligenti '.•he, Setto il pungolo dell 'esempio, non mancheranno di foi-iare delle piccole scuderie, curandone di pre-senza 'andamento; alla possibilità che ciò accada, qnan il nuovo ippodromo milanese di Trenno sarà aperti al lavoro quotidiano dei cavalli, giacché dif-ficilmente si troverà un altro centro di allenamento tenuto a perfezione, come lo saranno quelle nuove piste di Ila Società Lombarda; pensiamo all'èra nuova Per le orse al galoppo che trascineranno nella loro sfera ttiva tutte quelle piccole quantità, che ora se e so no appartate per le ingenti spese volute da

una g uderia da corsa. Oggi non si può parlare che di paro esperimento; ma se i gentiluomini sopracitati .limosireranno di sopportare le fatiche numerose del loro nuovo còmpito e di ottenere dei risultati soddis-facenti. essi avranno aperto una via nuova al nostro port del galoppo e offerto nn esempio che verrà se-

Phto da molti, senza alcun dubbio. Si cammina, cioè, in direzione contraria a quanto

"recede nel campo del trotto. Qui era in uso, tempo '«dietro, che il proprietario fosse pure l 'allenatore e 11 driver stesso dei suoi cavalli ; ora l'usanza sta scom-parendo e i trainers pubblici sono in auge, come non lo furono mai pel passato.

1 lettori chiederanno la ragione del lungo silenzio

in cui abbiamo lasciato per tanto tempo questo ramo dell 'ippica, pur esso importante e assai popolare in Italia. Dopo la riunione di Modena, coi relativi grandi premi, non abbiamo più scorto alcuna occasione per intrattenerci sui nostri trottatori. Che dire, infatti? I programmi uniformi ed esiguamente dotati non sono fatti per fermare molto l 'attenzione; i campi degli internazionali, dopo l 'accidente di Kirkwood Jr. e l 'esodo della scuderia Rossi con Onward Silver, sono cosi meschini da farci affermare, senza tema di amen; tita, che raramente queste corse ebbero concorrenti di un valore dubbio come quelli che disputarono nella presente annata simil genere di gare. Perfino la riu-nione di Trieste, per solito ricca di partenti e offrente delle buone velocità, mancò quest'anno a ogni aspet-tativa; raramente venne raggiunto l ' l ' 2 4 " al chilo-metro, e in tali condizioni preferimmo soprassedere a ogni commento. La mancata effettuazione della riunione estiva del Trotter Italiano — non indetta in ragione dello sviluppo preso dal programma di giugno della Società Lombarda per le corse al galoppo — mise in completo riposo le scuderie da trotto, che si sono ripresentate solamente in questi giorni per il meeting di Piacenza. Questo merita menzione solo per la forma dimostrata da un tre anni nazionale, che sembra aver acquistato solo ora quella condizione che lo classifica e per correttezza di andatura e per

Nel prossimo numero La traversata di Roma e della Manica a nuoto.

— Regate a vela di Napoli e Genova. — Gare di canottaggio sai laghi di Varese, Ghirla e Garda.

Ai campionati italiani che si svolgeranno a Salò il 23-24 agosto la Stampa Sportiva sarà rappresentata dal suo redattore (?. C. Corradini.

L'Abbonamento alla Stampa Sportiva costa L. 5 all'anno.

Quest'anno l 'Italia presentava due soggetti adatti alla grande prova ; ma non si aveva una soverchia fiducia in un loro successo, data la presenza di un campione che in una prova precedente aveva scon-fitto un nostro candidato nel più facile dei modi, spiegando un'azione strabiliante e segnando un record non meno stupefacente. Siliko, del signor Winaus , nel « Sommer Preis » aveva infatti trottato il migl io in 2' 08" 1/5, stabilendo il nuovo record su questa di-stanza e debellando il tempo fatto da Queen Alleni tempo rimasto imbattuto per ben una diecina d'anni.

Che potevano fare i nostri Onward 'Silver e Grattati Belle, la cui potenzialità non andava oltre il 2 ' 1 0 " al mig l io inglese? Occorreva ancora una fenomenale Contralto o un battagliero Kirkwood Jr. per aver ragione del nuovo fenomeno importato dall 'America.

Il Campionato Europeo 1908 si presentava, quindi, privo di interesse o almeno limitato alla performance di Siliko, che si attendeva straordinaria, velocissima. Invece un tempo orribile indusse il proprietario a ritirare Siliko dalla corsa; la delusione del pubblico non poteva essere più completa, ma in compenso le scuderie italiane potevano sperare di ripetere i trionfi di Spofford, Mattiti H., Controllo, Kirkwood Jr.

Era invece segnato che la prima moneta non fosse nostra: Icon, una compagna di scuderia di Siliko, riuscì a supplire egregiamente l'assente campione e

Pontieux e Hanouet.

dopo quattro contrastatissime prove essa si aggiu-dicò il primo premio davanti a Grattan Bells, Onward Silver, fodero e Shady, G. classificati nell 'ordine dietro la vincitrice; 2'12" fu il tempo più veloce della corsa, segnato da Icon nella quarta prova: ma lo stato quasi impraticabile della pista è il colpevole unico se non vennero approssimati quei tempi, che sembravano assai pericolanti per l 'alta qualità degli iscritti.

Si promette l ' intervento di Siliko e di Shady G. al Campionato Europeo per la prima volta indetto dalla Società Faent ina ; se questi due internazionali scenderanno in Italia, avremo una nuova ripetizione di quel Premio Milano vinto da Oolonel Kueer, premio che lasciò in quanti presenziarono al suo svolgimento si grato, durevole ed entusiastico ricordo.

Giovanni Galleani.

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F r f n o BOWhFN * W r W m l i / * ' f 1 Premiato con Medaglia d'Oro all'Esposizione Internazion, di Milano 1906

Sindacato Francese dei Brevetti E. M. BOWOEN - MILANO - Via Giuseppa Sartori, 16 bis Telefono : 97-13.

Se Dorando fosse stato tedesco, francese, russo, spagnolo — anche can-nibale — sarebbe stato più. festeggiato dai suoi connazionali da quel che lo fu in Italia. Non lo nego: ebbe un'accoglien-za gentile, ma non fu compreso e non si può farne torto a nessuno. Dorando non ha nessuna colpa d'esser nato a Carpi e noi non siamo responsabili d'essere italiani.

D'altra parte, nessuno, ancbe tra i più focosi sportemeli, anche tra gli stessi po-disti, nessuno, io credo, ha sentito in cuor suo che Pietri Dorando fosse veramente un eroe. A parte il valore del corridore, egli ha fatto quello che ogni italiano avrebbe compiuto.

In Inghilterra, l'han ritenuto nn eroe; in Italia, lo si crede un uomo normale. Ed è giustissimo.

No persin egli stesso, il buon Dorando, ch'io ricordo ancora colla sua- maglia rossa che gli serra-va il corpo a-gile e ben pla-smato da fau-no antico, cor-rere colla boc-ca semiaperta quasi bevente la vittoria a sorsi di vento, no, quel Do-rando che vin-se a P a r i g i , clie trionfò a L'americano Sheridan, vincitore della gara lancio del disco

m. 40 em. 894.

Dopo u n a Vi t tor ia L'onda fremente d'entusiasmo e di bellezza,

nata gigante in suolo inglese per la vittoria eroica strappata dall'atleta italiano davanti ai migliori campioni mondiali, si è infranta in Italia al primo sorriso stanco d'indifferenza latina. E' un fatto, e non c'è nessun male a dirlo. In Italia, ben pochi han capito l'urlo di trionfo di quella folla che salutava un uomo dalle gambe vacillanti, dalle labbra pallide, dagli occhi senza vita, che anna-spava colle mani protese, avide di strappare il segno della vittoria: pochi han ricordato che quell'uomo di vent'anni s'era posto a quel duro cimento, non per avidità di denaro, non per sete di,guadagno, ma per pura passione sportiva in nome d'un'associazione e d'un popolo, pochissimi han saputo, astraendo dalla materialità della corsa, capirne tutta l'idealità e il significato intero, nes-suno, quasi, nella nostra scettica terra d'arte e d'amore ha sentito che quell'uomo, che Pietri Dorando era un grande.

Se l'atto gentile d'una regina non ci sorprese, ci stupì invece il folle entusiasmo d'nn pubblico straniero che noi Siam soliti a chiamare freddo e calcolatore: di più; il telegrafo ci raccontò che operai piangenti di fecilità si dissero orgogliosi di potergli baciare una mano, che gentiluomini lo trattarono da amico, che donne belle e superbe lo vollero ad amante, che il popolo intero, il grande popolo inglese, in uno slancio per noi inafferrabile lo dotò di nn premio, che mai una corsa di Maratona assegnò al suo vincitore.

Tutto questo gli italiani non lo capirono. Sep-pero che un italiano, che un piccolo e forte ita-liano era arrivato primo correndo a piedi per quarantadue chilometri, seppero quel che aveva sofferto e prima e poi, ma l'anima italiana non ebbe che un fremito alla prima notizia. Fa un fremito dei giovani, e fu di orgoglio. Qualche giornale lo innalzò sino alle stelle; qualche altro glorificò l'atto valoroso e l'uomo audace; il re stesso, il nostro re, giovane, sportsman, e italia-nissimo ebbe parole lusinghiere e felici; sorsero anche comitati per festeggiare il ritorno di Dorando, ma crebbero nel seno giovanile di associazioni sportive, mozzata nel fiorire dal soffio gelido del-l'indifferenza pubblica. Il popolo italiano rimase estraneo a tutto questo, e con un'a-patìa veramente romana ed antica sor-rise di compassione quasi per aver chiamato eroe un atleta.

Roma, cui solo la polvere e l'arsura negaron l'alloro d'Atene, quel Dorando, nato dove l'Italia è più feconda d'energie e di genii, non si sente un eroe: egli stesso sa benissimo che quel che moralmente ha compiuto in quei terribili mo-menti in cui l'onore d'un popolo quasi deriso stava nella forza del suo piccolo corpo l'avrebbe pure fatto Lunghi, Pagliani, Fraschini, qualsiasi podista che prima di due gambe avesse avuto un cuore ed un'anima italiana.

Ho detto un popolo quasi deriso, poiché sin a qualche anno fa, gli italiani non s'eran presentati ad alcuna importante gara mondiale. Anzi, un nostro scienziato, Angelo Mosso, aveva affermato che la nostra razza era in tale decadenza fisica sì da non poter presentare nn atleta tale che potesse non vincere, ma solamente misurarsi cogli inglesi e cogli americani. Le Olimpiadi di Londra non son le prime gare e son sicuro che non saran nemmeno le ultime che daran torto alle audaci parole del Mosso. No, quel giudizio è errato: è, e fu errato.

Se gli inglesi e gli americani in ispecial modo si portarono, in rapido svolgersi d'anni, alla testa dell'educazione fisica mondiale, ciò non fu per la loro costituzione fisica speciale, più robusta e più forte, ma pel loro metodo e per la loro tenacia. Tutti gli sporta atletici in genere e la corsa a piedi in ispecial modo erano già fiorenti quando in Italia nascevano, si conoscevano tutte le ma-lizie d'ogni sporta quando in Italia si correva e si saltava ancora ingenuamente, poi a poco a poco i nostri atleti impararono, e lo ricordo benissimo, a saltare all'americana, a partire all'americana, a correre all'americana, ma non si perfezionarono mai.

Forza come forza, agilità come agilità, io credo, sarà un'opinione sbagliata, ma, ripeto, è mia, credo che gli italiani abbiano tanta attitudine sportiva

per ogni estrinse-cazione a t l e t i c a quanto e forse più dei tedeschi, degli i n g i e s i e d e g l i americani: so la-mente che per riu-

scire vitto-Dorando Pietri. (Fot. Ambrosio - Torino).

sono sempre mancate due cose : la tenacia e il metodo d'allenamento. Doti prettamente melo sassoni.

Date un nostro atleta, giovane, forte, vi .iroso portato spiccatamente verso qualche manifesta, zione sportiva, in mano ad 1111 abile edi atort inglese o americano, consegnatelo a qualch rad nato allenatore, che gl'insegni le malizio della corsa e dell'atletica, e ne vedrete il risul to.

Chiedete a Dorando quale fu la sua prepai zion» e chiedetelo a Hayes. Pensate come si è allenato il nostro campione (si può dire sotto le armi) come invece i campioni del Canadà. Infornatevi

La corsa di 100 km.

riosamen-a noi

— L'inglese Bartlett vince la corsa ciclistica di 100 km.

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, 9istema di eorsa di Lunghi e di quello dei suoi compe-rici. Questo pel podismo. Non parlo degli altri sports atletici ' jel nuoto, nel quale, se non erro, ci siamo accontentati

Il'altimo posto... non potendo far nulla di meglio. E anche '' i nuoto non bisogna cercare la causa della nostra scon-c a nella snperiorità fisica austriaca, svedese o americana : no .nclie nel nuoto i sistemi migliori e più resistenti, e basti Razionare Vhower, vengono dall'Inghilterra, e i più moderni ' cu ra dall'Australia

la causa dunque del nostro insuccesso sportivo sinora non e credo che quasi tutti ne fossero persuasi, nella nostra in-

flrjorità fisica, ma nell'inferiorità del nostro metodo d'edu-

Giuochi Olimpici a Londra. — La corsa a piedi di 3200 m. con salto di siepi.

premesso ciò, mi pare che l'entusiasmo inglese per Dorando sia più che spiegabile: mai e poi mai i grandi corridori inglesi, i famosi specialisti ame-ricani, gl'imbattibili per supremazia tìsica decantati dal Mosso, avrebbero so-gnato d'esser vinti e non brillantemente, perchè occorre ricordare che il tempo della Maratona inglese non è più lo stesso di quello raggiunto da Do-rando ai suoi bei tempi di Roma, ma ad ogni modo d'esser vinti da un ita-liano piccolo, quasi gracile all'aspetto, privo di scuola, direi persino d'allena-mento, ignaro di metodi e di malizie.

- No: la vittoria di Dorando colse tutti inaspettati, fu la riaffermazione d'una razza che molti credevano spenta e per sempre, e come tale appunto,

perchè dovuta alla pura energia individuale più che ad un sistema, entusiasmò un popolo che degli sports atletici sente tutto il profumo e il potere.

No: lo ripeto. Pietri Dorando non è un eroe, ed egli io sa benissimo. Glorifichiamo il fatto più dell'uomo. Egli ha vinto: è un grande, un forte campione. Nel suo testamento, com'egli io chiamò, disse di non voler più correre, ma io spero di rivedere il suo corpo fremente guizzare ancora una volta fulmineo e pronto come un razzo scoccato verso la vittoria.

Anzi, io sono certo ch'egli scenderà ancora una volta, buono, forte e modesto, nelle arene italiane, non foss'altro per am-maestrare degli altri atleti, della nuova generazione italiana, che in un domani non lontano, forse a Roma nel 1911, forse

nelle Olimpiadi, sapranno dimostrare a tutto il mondo stupefatto che la nostra razza non è ancor morta, ma che la forza antica di Roma imperiale si è sprigionata ferrea per l'Italia intera. Nino Salvaneschi.

La corsa ciclistica di 5000 metri. '"'je volete, e insegnasse praticamente ciò

lie teoricamente avrà già mostrato. Non * • con l'aiuto del Governo, degli Enti 'mimali e di qualche privato, la ginna-

atletica, quella che dà forza e salute, p ' presto in vigore anche da noi.

t- Qrtroppo, sono sogni. Per ora acconten-Vn-0®* cfie ogni tanto qualche nostro atleta

u'i pel suo valore personale più che pel «ito della scuola italiana e del sistema

"tino. I francesi Schilles-Au/fray battono in tandem gli inglesi Hamlen-Johnsm.

La lotta con la corda.

cario . E' triste, per esempio, che l'Italia sia così mal rappresen-tata in gare natatorie, ed è ancor più triste se si pensa che nem-meno un quarto degli italiani sanno nuotare, Non solo è triste, ma è un:' vergogna, data la natura geografica e climatica dell'Italia. Eppuie un rimedio a ciò non sarebbe difficile e nemmeno troppo uro: basterebbe cioè il maestro delle scuole ginnastiche, lo spau-raccl degli scolaretti delle elementari, che si fanno esentare dalla ginn» cica, complici i genitori... perchè di salute cagionevole e di deboh costituzione (è enorme, ma è vero), insegnasse, oltre il resto, e più del resto, i primi movimenti del nuoto, e all'inizio della ella stagione, invece di farli marciare impettiti due a due o quattro a quattro, con forse un bell'insieme co-reogr; ico, ma poco divertimento e profitto, li accompa-gnasti-, in riva ad un fiume, ad un lago, ad un torrente,

Il francese Grisot vincitore del tiro con l'arco.

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Concorso Ippico di Rimini. Il pubblico. Il campo con gli ostacoli.

III. Categoria. — Premio dell' Adriatico (Gara di consolazione su percorso). — L. 1000 per ca-valli che abbiano preso parte alla 1. categoria, esclusi i vincitori del 1. e 2. premio. — Distanza m. 800. — Ostacoli della 1. categoria. — Tempo illimitato. — Andatura obbligatoria galoppo. Sarà squalificato il cavallo che non avrà sostenuta l'an-datura prescritta durante tutto il percorso.

1. Black Boy, L. 500, del tenente Giorgio Bianchetti; 2. M. A. B., L. 300, del ten. M. A. Bar-bami ; 3. Uniow, L. 200, del ten. G. G. Starita.

IV. Categoria. — Premio delle Patronesse (Gara di elevazione). — 1. Premio dono delle patronesse; 2. premio medaglia d'oro grande dell'Associazione Nazionale per il movimento dei forastieri.

1. Gramignon (m. ..) del signor Alfonso Gio-vannini, montato dal ten. Bianchetti; 2. Oreste (m. ..) del cap. P. Malfatti; 3. 21/. A. B. (m. ..) del ten. M. A. Barbarisi.

Le due medaglie d'oro del Ministero di agri-coltura industria e commercio e della Società Ippica Nazionale, destinate al cavallo italiano che otteneva la migliore classifica, toccarono al M. A. B. del tenente M. A. Barbarisi.

Concorso Ippico di Cuneo. Prima categoria (percorso 800 metri al crono-

metro con sei ostacoli): l .o tenente Paglietti (ca-valleggeri Alessandria); 2.o tenente Valperga Masino (idem); 3.0 tenente conte Miniscalchi.

Seconda categoria (metri 1200 con nove osta-coli). Riuscirono vincitori: l.o tenente Antonelli; 2.o tenente Calfaratti (reggimento Guide) ; 3.0 te-nente Donaìisio.

Terza categoria (barriera e riviera). Riuscirono: l.o Ettore Caffarozzi, sottotenente cavalleggeri

remino pubblicare un maggiore numero (li Ile sull'importante concorso di Rimini, ma

°"'r io facciamo lo si deve al Comitato stesso D '" .)edi al nostro fotografo e ad altri l'accesso "dacoli riservando ad uno solo tale permesso.

" proteste del nostro corrispondente, signor "f,ll»ri aggiungiamo le nostre, deplorando viva-

ti l'accaduto, che certo non viene ad incorng-,Je 1» s P o r h

] Concorsi ippici in Jtalia settimana scorsa se ne svolsero due, uno a

• ni prima, l'altro a Cuneo poi. Eccone i risul-5'in succinto, ma completi:

Goncorso Ippico di Rimini. Categoria. — Premio della Società Milanese

heraki Restaurante ed affini (Categoria di per-. > JL L. 3300, per cavalli di ogni razza e

rS~e montati da gentlemen. - Distanza m. 1500 * giri di pista, Ì2 ostacoli). Tempo massimo 4'. ? "Costernane, L. 1500, del ten. conte Gì: corno tonelli ; 2. Fashion, L. 800, del ten. Riccardo

D ocelli : 3- Ohemineau, L. 500, del conte i-iano Bennicelli, montato dal ten. Amalfi ; 4. •"e,,r L. 300, del ten. G. B. Rivoire ; 5. Atout, '"•)00, del t e n - russo P. Radzanko, montato dal " Starita.

Il ten manchetti, uno dei migliori cavalieri dell'eser-cito italiano. (Fot. Barillari - Rimini).

II. Categoria. — Premio del Municipio di Bi-—in* (Gara di elevazione). — L. 2000, per cavalli li ogni razza e paese, montati da gentlemen. —

Ostacolo: Gate all'americana. 1. Vissuto (m. ..), L. 1000, del ten. conte E. Ar-

r i tabene; 2. Oreste (m. ..), L. 500. del cap. P. Mal-fatti; 3. Palanca (m. ..) L. 300, del signor Guido Merlino, montato dal ten. conte Trissino; 4. Ca-sternone (m. ..), L. 200, del ten. conte Giacomo Antonelli.

(Fot. Barillari - Rimini).

Guide; 2.0 Vittorio Lamba Doria, tenente caval-leggeri Catania; 3.o Giacomo Antonelli della scuola di cavalleria.

Quarta categoria (per cavalli nati ed allevati in Italia; metri 1200, con 12 ostacoli): l.o Donalidio Beretta, capitano cavalleggeri Catania col cavallo Crespo; 2.0 id. id. col cavallo Olispo; il 3.0 premio non venne assegnato.

Quinta categoria (consolazione, per cavalli di ogni razza e paese che nelle precedenti categorie non vinsero alcnn premiò, m. 1200, con nove ostacoli): l .o Giacomo Anto-nelli, col cavallo Casternone; 2.o Luigi Ramognini, tenente cavalleria Alessandria; 3.o Adimari Morelli, tenente Savoia ca-valleria.

Interessante riuscì l'ultima gara : Categoria d'onore per cavalli che riuscirono premiati nelle precedenti categorie. La gara è alla barriera in altezza e alla riviera in lunghezza. Riesce vinci-tore dei premio il tenente Giacomo Antonelli, col cavallo Casternone; l'orologio d'oro del Re gli viene presentato dalla signora del sindaco, mentre gli astanti vivamente applaudono il forte cava-liere che testé a Londra conseguiva i maggiori onori. Il secondo premio toccò al capitano Val-fredo Donalidio Beretta, dei cavalleggeri Catania.

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Concorso Ippico di Rimini. — Il palco della Giuria.

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« Posso confermare che i vostri cerchi durante tutta la corsa del Circuito hanno fatto le svoltate più « acute (le quali sono numerosissime su questo percorso) alla massima velocità senza mai scomporsi.

« Un chiodo bucò uno dei pneumatici a tre km. dall'arrivo: però non ostante questo non ha impedito « al sig. d'Aoust di continuare lo stesso la sua corsa sullo stesso cerchio. Nò detto cerchio, nò il pneuma-« tico hanno sofferto per questo piccolo incidente e tengo il pneumatico a vostra disposizione per esaminarlo.

« Le vostre gomme hanno fatto tutto il percorso di 432 km. ad una velocità media di 7(5 km. all'or, e « sono poco consumate.

« 11 sig. d'Aoust ha dovuto cambiare soltanto una copertura liscia per una antisdrucciolevole (a chiodi a « causa del tempo. Questo egli ha potuto fare in 1 minuto, 45 secondi, incluso il tempo necessario per alz ire « la vettura.

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« PS. — Di qui si vede che la distanza media coperta per pneumatico è stata di 6500 chilometri, -a « distanza totale coperta essendo di 30000 chilometri per ruota, o di 120.000 chilometri in tutto ».

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onvegni e corse ciclistiche ' i n P i e m o n t e

odioso avvenimento indetto con ogni cura Snnrtiva Alta Italia di H ih ipa - -<rrand10s ugm cura

»' ^Società Sportiva Alta Italia di Cuneo, in ac-U1* i Corpo pompieri di Cuneo, non poteva otte-r ' °4ito miglior®- Un pubblico grandioso, tutta 44 ed una gran parte della popolazione delle val-

fimitrofe, ha affollato le vie di Cuneo per assi-• 1 ricevimento ed al corteo delle squadre cicl i -

' \ e podistiche convenute da Genova, Savona, jjoncalieri, Canale, Pinerolo, Cornegliano

'ilha'Mondovi, ecc. Anche il concorso pompieristico •-«•'ito egregiamente, e vi presero parte i Corpi di

ialuzzo, Mondovl, Fossano. Knìsi contemporaneamente al concorso dei pom-

alla Madonna dell 'Olmo, sotto la vigilanza del "'•j-nte dell'Alte Italia, jnor Girando, e dei suoi

Aimo Ceirano, Ferretti, del presidente della fio-" Società La Lola, signor rag. Broni, e dei suoi Lrhi Allasia, Bona e Martino, nonché coll'assi-

£ dei signori Pilotti , Trincherò e Florio di To-. 8i verificava l 'arrivo dei numerosi concorrenti

la corsa Torino-Cuneo (km. 80), divisa in due cate-Nella prima categoria (libera a tutti i dilet-

' fanfara ciclistica della società « La Lola » di Cuneo

miazione dei par-tecipanti al con-vegno ciclo-podi-stico. Eccone . la classifica :

Squadre ciclisti-che con maggior numero di iscritti, in divisa e con fan-fara: 1. premio alla U. P . I. Ala-lanta di Torino.

Squadre prove-nienti da maggior distanza: 1. premio Associazione Spor-tiva di Genova; 2. Società Perseve-ranza di Monca-lieri; 3. Canalensix Velox di Canale; 4. Veloce - Club di Pinerolo.

Squadre che pre-sentarono i l mag-giore cfolometrag-gio: 1. Polo Nord di Cornegliano Al-bese; 2. U. P. I. Atetente di Tori-no ; 3. Associazione Sportiva d i G e-nova.

Squadre con mag-gior numero di iscritti: 1. Cana-lensix Velox di Ca-nale; 2. Società La Morra di La Morra; 3. La Per-severanza di Mon-calieri.

Squadre podisti-che conmaggior chi-lometraggio:1. S m-pre avanti! di Sa-vona; 2. Porti e Liberi di Mondovl ; 8. U. P. I. Ala-lanta di Torino.

Squadra podistica che presentò la maggior distanza di percorso: 1. Sempre avanti I di Savona.

Un oggetto d'arte è stato consegnato alla Forte e Liberi di Mondovl per il maggior numero di signorine.

Una medaglia ai vermeille alla Società ciclistica Stella di Torino, come incoraggiamento.

Lunghi applausi toccarono alla Stampa Sportiva, sotto il cui patrocinio si è evolta la magnifica festa.

Un pubblico numeroso, com' era da aspettarsi, ac-corse domenica al Moncenisio per assistere alla gara ciclistica indetta dalla Società La Torino. La corsa si svolge sul percorso Susa-Moncenisio e la partenza da Susa avviene alle ore 8. Tutti i 24 iscritti rispon-dono all'appello e lasciano il traguardo controliati dai componenti la Ginrla signori Bertolino, Rocca e Scagliotti Antonio. Lungo il percorso sono scaglio-nati parecchi controllori, i ciclisti Amati, Becchio, Turinelli e Goitre, mentre i membri della Giulia pre-cedono eseguono i concorrenti a bordo di due Peugeot, guidate dai fratelli Picena. Dei 24 concorrenti uno solo ritarda la partenza, ed è il signor Bobba, il quale lascia Susa alle 8,10 a causa di un guasto alla macchina.

Ed ecco come si svolge la corsa : a Giaglione si formano due gruppi per inseguire Aimo Pietro che era scappato. Nel primo gruppo erano Uberti, Bianco, Boasso ; nel secondo Sannazzaro, Musso, Borio, Mar-toglio, Cellerino. Il primo gruppo dopo cinque chi-lometri di passo forte, raggiunge il fuggit ivo, lo sor-passa e prosegue indisturbato fino al traguardo di arrivo.

I tre primi passano in gruppo. Boasso Mario del V. C. Hermes è primo. Lo segue ad una macchina Uberti Guglielmo dell' U. S. Torinese ; terzo è Bianco Eligio del C. C. Robur ad una ruota dal secondo.

Convegno ciclo-podistico di Cuneo. La giuria e le rappresentanze delle diverse società. (Fot . Vaio Teresio - Tor ino)

Il tempo impiegato dal vincitore è di ore 181 '16" e 4/5, battendo cosi il record detenuto dal Chiodi e stabilito lo scorso anno. La per formi, nce del l 'odierno vincitore è doppiamente bella, poiché la corsa si svolge questa volta con forte vento.

Giunse quarto Martoglio Alessio del Circolo Ricrea-tivo di Ciriè, in ore 183'; quinto Fournier in ore 134'. Al quinto segni un bellissimo gruppo in ore 186' .

I componenti questo gruppo vennero cosi classifi-cati : 6. Cellerino, dello Sport Club Alessandrino; 7. Musso, della Torino; 8. Ciaiolo, della Libertas ; 9. Borio, della Torino; 10. Sannazzaro, della Torino; 11. Martoglio Francesco del Circolo Ricreativo di Ciriè.

La Coppa Bastogi, donala al Club Sportivo Firenze e che sarà disputata nella gara « Ciro di Toscana ».

(Fot. Petrelli - Firenze).

Seguirono : 12. Sitia, della Torino, in ore 140 ' ; 13. Massa in ore 143' ; 14. Ceva in ore 145' ; 15. Negro in ore 1 46' ; 16. Grassetti in ore 1 52' ; 17. Barnaba in ore 156' ; 18. Bobba a ruota; 19. Perando in ore 158'; 20. Romano in ore 2 5 ' ; 21. Vranzone a ruota.

La grande medaglia d 'oro della Stami a Sportiva viene quindi assegnata al vincitore signor Boasso.

In complesso giornata sportiva riuscitissima, orga-nizzazione perfetta, degna della tradizione sportiva della Società La Torino.

Mentre i palermitani ci preparano il Giro della Sicilia (2a metà di ottobre), i toscani il Giro della Toscana (30 agosto), ed i Susini il Convegno Valsu-sino (30 agosto), in Piemonte si disputa un'altra importante corsa internazionale « Coppa Savona », per cura della Velo Juventus Savonese.

Detta prova segnò un trionfo per Cuniolo.

| Boasso, del Club Hermes di Torino, vincitore della corsa Susa-Moncenisio.

loti) giungeva 1. al traguardo Binelli Remo (Maino), TU 'Audace di Torino, seguito a ruota da Micca, del-Vnione s ortiva di Rivarolo . Malgrado una grave tanta a Oavallermaggiore, che gli fece perdere pa-

tio ,ipo, il Binelli riusciva egualmente trion-re do a gara. Terzo giungeva Gamba, dell'Hermes

I forino, 4. Borgarello, della Robur, 5. Normus, della ro Spoìl Barriera di Nizza, 6. Bonelli di Pinerolo, I Borgo, 8. Mova, 9. Luino , 10. Marchese. Poi altri II temp- massimo. Il primo impiegò ore 2,31'30". •Dopo la prima categoria giungevano i concorrenti llia seconda, cioè quella riservata ai non premiati, Ir* ehe riusciva brillante come la precedente, anche Irchè il primo arrivato stabiliva un tempo migliore K precedente. In questa categoria giungeva 1. V i -T-tti'l Ireos di Torino (Gaia), 2. Saletta, 3. Boetto,

otti, 5. Medici, 6. Robione, 7. Allerino dell'Alte i di Cuneo.

pomeriggio, dopo il corteo, ebbe luogo la pre-

durante la sfilata al Convegno ciclo-podistico di Cuneo. (Fot. Vaio Teresio, Torino) .

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10. Acerboni, di Milano, in ore 10,1'. r* 11. Bianco, di Tor ino ; 12. Pellizzari, di Savona; 13. Filippi, di Milano; 14. Branconi, di Savona; 15. Uberti, di Tor ino ; 16. Marchesi, di Torino.

v t o U ostante il tempo cattivo, un pubblico nume-presenziò l 'arrivo dei concorrenti. Ecco l 'ordine

'- '"assaggi" al traguardo ed il tempo impiegato da J' p n n o nel compiere il percorso Savona - Acqui-f 'f ,mandria-Asti-Nizza-Monferrato-Acqui-Spigno-Sa-A ! » /chilometri 250). ' , Cuniolo, di Tortona, impiegando ore 9,17' 23" ;

a Galletti, di Milano, in ore 9,17'24"; •t Gerbi, di Asti, in ore 9,17'40";

Azzini, di Milano, in ore 9,18'30";

il 18 al console locale del Touring, sig. Piero Mar-chisio, a mezzo di lettera del generale Brasati, da Valdieri.

A cura altresì del Comitato locale esecutivo verrà coniata una grande medaglia d'oro, la quale nella fausta ricorrenza verrà presentata, quale ricordo del convegno, al giovine Principe di Piemonte.

Alla presidenza onoraria del convegno sportivo ven-nero chiamati il comm. Ferdinando Johnson, diret-tore generale del T. C. I., ed il marchese Alfonso

Paulmier. Giro di Francia. — L'arrivo a Bordeaux.

Durante il Giro di Francia. — Una salita dopo Castelialcux.

Grande convegno ciclo-automobilistico a Racconigi I ciclisti sfileranno nel Parco dinanzi al Re.

Nei giorni 13, 14 e 15 del pross. settembre avranno luogo a Racconigi grandiosi festeggiamenti, promossi dalla benemerita Società dei Militari congedati, sotto la presidenza onoraria del Re, la quale intende cele-brare il 25° anniversario della sua fondazione con un convegno musicale, l ' inaugurazione di un nuovo ves-sillo, un Banco di beneficenza, e promuovere pel giorno 15, 4" anniversario della nascita del Principe Ereditario, un importante convegno ciclo-automobi-listico sotto l 'alto patronato del Tonring e dell 'Au-tomobile Club d 'Ital ia, ai cui partecipanti verranno assegnati premi di valore e medaglie commemora-tive.

Ma il clou, per così dire, delle feste sportive verrà dato dallo sfilamento di tutti i ciclisti e automobi-listi nel Rea! Parco, dinanzi al Re ed alla sua Corte, rinnovandosi cosi l 'affettuosadimostrazioned'omaggio a Casa Savoia, che tanto allietò la città di Racconigi quattro anni or sono con nn successo straordinario.

La notizia ufficiale della Reale concessione è giunta

Ferrerò di Ventimiglia, presidente dell 'A. C. I . ; ed a membri i presidenti delle più importanti Società sportive del Piemonte.

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