la borsa della spesa a c s 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/bds_2014/bds_6_14_web.pdf · la...

32
Anno XL N r. 6 Settembre-Ottobre 2014 Fr. 5.– Periodico dell’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana La borsa della spesa CASSA MALATI, Le bUgIe dI ChI dICe NO TeST: ACRILAMIde NeLLe PATATINe fRITTe PASTI PeR dIMAgRIRe INChIeSTA IN fARMACIA COMe ChIedeRe LA RIdUZIONe deLL’AffITTO ACSI 1974 - 2014 ACSI 1974 - 2014

Upload: others

Post on 02-Sep-2019

11 views

Category:

Documents


1 download

TRANSCRIPT

Page 1: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

Anno XL Nr. 6Settembre-Ottobre 2014Fr. 5.–

Periodico dell’Associazione consumatricie consumatori della Svizzera italiana

La borsadellaspesa

CASSA mAlAtI, le bugIe dI ChI dICe no

teSt: ACrIlAmIde nellepAtAtIne frItte

pAStI per dImAgrIreInChIeStA In fArmACIA

Come ChIedere lA rIduzIone dell’AffItto

ACSI 1974 - 2014

ACSI 1974 - 2014

Page 2: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

La borsa della spesa

6.2014 2

organo diinformazione dell’AssociazioneCon su matrici e Consumatoridella Svizzera Italiana Esce 8 volte all’annoQuota sociale fr. 40:–

E–MAIL: [email protected]

EDITORE: ACSI

REDATTRICERESPONSABILE: Laura Bottani–Villa

INREDAZIONE: Ivana CaldelariMagaton Kurt Frei

CONCETTOGRAFICO:Marcello Coray

HANNOCOLLABORATO

AQUESTONUMERO:Antoine CasabiancaKatya SchoberLaura Regazzoni MeliPaolo AttivissimoSilvano ToppiGiuseppe ValliRoberto Giacomelli

STAMPA:TBS, La Buona Stampa sa6963 Pregassona

TIRATURA: 9’500 copie

CARTA:Cyclus Print, riciclatabianca 80gm2

FOTODICOPERTINA:patatine fritte (JLBarmaverain)

PRESIDENTE:Antoine Casabianca

SEGRETARIAGENERALE:Laura Regazzoni Meli

SEGRETARIAAMMINISTRATIVA:Fabrizia Sormani

SEDE:via Polar 46c.p.1656932 Breganzona tel. 091 922 97 55 fax 091 922 04 71 E–MAIL: [email protected] 69–4470–1

Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana

la borsa della spesaÈ il periodico d’informazione dell’As so ciazioneCon sumatrici e Consumatori della Sviz zeraItaliana (ACSI). La rivista è indipendente e noncontiene nessun tipo di pubblicità, una precisascelta dell’associazione che ha lo scopo di ga-rantire la trasparenza, l’obiettività dei giudizi e ilrifiuto di ogni forma di condizionamento. La ri-produzione di articoli per scopi non pubblicitariè autorizzata, con l’indicazione della fonte e l’in-vio di una copia giustificativa all’ACSI.

I test comparativisu beni di consumo, servizi pubblici e privati,prodotti finanziari e assicurativi, ecc. sono l’al-tro elemento che contraddistingue il periodi-co: le regole e i metodi dei test comparativisvolti a livello europeo sono coordinati dall’In -ternational Con sumer Research and Testing,un organismo indipendente che raggruppa leprincipali associazioni di consumatori. Sulpiano nazionale, i test vengono coordinati esvolti in collaborazione con la Federazione ro-manda dei consumatori (FRC). Per queste ra-gioni, l’ACSI vieta espressamente la riprodu-zione anche parziale degli articoli e dei risul-tati dei test per fini commerciali o pubblicitari.

l’ACSIè un’associazione senza scopo di lucro fonda-ta nel 1974 che conta oggi oltre 8’000 soci atti-vi. L’ACSI, in piena autonomia e indipendenza,si pone come scopo l’informazione, la difesa ela rappresentanza dei consumatori e delleconsumatrici presso produttori e fornitori dibeni e servizi, enti o istituzioni pubbliche. È membro dell’Alleanza svizzera delle orga-nizzazioni dei consumatori.

I servizi dell’ACSI sono:–l’Infoconsumi– la Consulenza alimentare– la Consulenza casse malati e pazienti– la Consulenza contabilità domestica– i Mercatini dell’usato– lo Scambio dell’usato.

la borsa della spesa e web

uSCIte bdS 20141 – inizio febbraio2 – metà marzo3 – inizio maggio4 – metà giugno5 – inizio agosto6 – metà settembre7 – inizio novembre8 – metà dicembre

n.6 settembre-ottobre 2014

edItorIAle Ora tocca a noi ! 3

lA poStA Effetti negativi del CO2: i dubbi di un consumatore e le risposte del meteorologo 4Smart-box e validità: un po’ di chiarezza 4Ma quanta acqua consuma una lavatrice? 4Per la cassa malati sei un numero 5

ACSI I nostri primi 40 anni 6Sulle tracce delle donne dell’ACSI 7Il mercatino ACSI di Bioggio ora a Massagno 30

ASSICurAzIonI Non facciamoci ingannare dalle bugie di chi dice no 8

teSt Patatine fritte a rischio acrilamide 12

teSt flASh Batterie, con le ricariabili si risparmia... anche l’ambiente 13Aspirapolvere a traino con o senza sacco? 13

AlImentAzIone Frutta fresca? Sì, ma vecchia di un anno... 14Energy drink: sai davvero cosa bevi? 20

doppIoClICK Ingiurie su Facebook, che fare? 14

AmbIente Saetta Verde, e la spesa è più leggera 15Buone notizie: piscine, prati senza pesticidi 26Impatto ambientale dei consumi. Se bevi in Svizzera il caffè inquini molto di più all’estero 26

InChIeStA Sostituti dei pasti e adolescentiMeglio una dieta equilibrata 16

prImo pIAno I tassi ipotecari scendono ma le pigioni non diminuiscono 18

mete VerdI Vienna 22

ConSumAtorI AttentI Farmacie, 55’000 franchi per mettere i prodotti in bella vista 23

SoCIetÀ Studio sul benessere, crescono reddito e sostanza, aumenta la disparità 24

SChede Emissioni in diminuzione ma impatto globale in aumento 27

SoldI Fino a quando i genitori devono pagare gli studi? 29Farmaci acquistati online, il primo morto 29

Il profeSSore In CuCInA Omeopatia a tavola 26

leggi la bdS 6.14online su

www.acsi.ch con il codice

VA5nn

Page 3: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

La borsa della spesa

6.2014 3

edItorIAle

Antoine Casabiancapresidente ACSI

Votiamo SÌ alla trasparenza nell’interesse degli assicurati

La campagna in vista della votazione sull’iniziativa “Per una cassa malati pubblica” hamesso in particolare evidenza alcuni problemi che toccano nel cuore il corretto funzionamen-to della democrazia diretta.

Le assicurazioni hanno inviato materiale propagandistico ai loro affiliati pur rivestendouna funzione pubblica definita per legge che imporrebbe loro di diffondere un’informazioneoggettiva e equilibrata, rispettosa delle opinioni diverse degli stessi assicurati.

Per la loro campagna (scorretta secondo l’ACSI), le casse malati ammettono di aver usa-to 3 milioni di franchi provenienti solo dalle assicurazioni complementari, finanziati in defini-tiva con i premi pagati dagli assicurati. Soldi utilizzati per diffondere messaggi fuorvianti.

La sproporzione di mezzi fra i favorevoli (250'000 fr.) e i contrari (5 milioni di franchi intotale, secondo il Comitato contrario) è stridente.

Per di più, la presenza di parlamentari legati alle casse malati nelle commissioni delle duecamere che si occupano di temi sanitari è così forte da far dire alla consigliera agli stati AnitaFetz che “il sistema è vicino alla corruzione”.

L’ACSI, che da sempre si è impegnata in favore di una cassa malti pubblica, ha fatto lasua campagna avvicinando le cittadine e i cittadini (partecipazione a dibattiti e a vari standinformativi, attività che non costano alla comunità) e ha potuto constatare che alcuni deimessaggi martellanti pubblicati a pagamento sui giornali e affissi sui muri del cantone sono,purtroppo, riusciti a insinuare dubbi, soprattutto fra le persone anziane.

È quindi necessario ribadire alcuni punti.• L’articolo in votazione concerne il sistema assicurativo e non il sistema sanitario. In altre

parole cambierà il contenitore (1 cassa malati invece delle 61 attuali), ma non il contenuto.• Anche con la cassa malati pubblica i pazienti potranno continuare a scegliere il medico,

l’ospedale o la clinica dai quali farsi curare.• La cassa malati pubblica non allungherà i tempi di attesa, proprio perché l’organizzazione

del sistema sanitario non è toccata.• Sarà il parlamento a dover decidere se mantenere o meno gli sconti per i bambini e ragaz-

zi, la possibilità di aderire a modelli alternativi e di scegliere le franchigie differenziate.• A corto termine ci sarà un risparmio di 325 milioni di franchi (costi pubblicitari, di marke-

ting, costi per il cambiamento di cassa malati, rimunerazione dei dirigenti, ...).• A medio termine si stima un contenimento dei costi del 10% grazie a programmi di pre-

venzione, a una migliore gestione dei malati cronici e a una lotta efficace alla medicinainutile, tutti compiti che gli assicuratori attualmente non hanno interesse ad assumere.Una cassa malati pubblica permetterà inoltre verifiche più efficaci delle fatture emesse da-gli operatori sanitari.

• Con la cassa malati pubblica i premi saranno calcolati in funzione dei costi e non potrà ri-petersi lo scandalo dei premi pagati di troppo dagli assicurati di molti cantoni, fra cui i tici-nesi.

l’ACSI invita con convinzione le cittadine e i cittadini a votare afavore della cassa malati pubblica perché sarà più trasparente, più giusta e meno cara.

ora tocca a noi!

ACSI 1974 - 2014ACSI 1974 - 2014

Page 4: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

La borsa della spesa

6.2014 4

poStA

ma quanta acqua consuma unalavatrice?Ero interessata ad acquistare una lavatri-ce e ho visitato il sito internet della Fust.Fin qui nulla di particolare. Passando inrassegna le lavatrici mi sono però accortache il consumo d'acqua (suppongo perogni singolo lavaggio) è da brividi: siparla di metri cubi! Per esempio: lavatriceBosch 10'560 litri, Electrolux 9’995 eMiele 10’780!

S.R.-Chiasso

Beh, diciamo subito che non si tratta di con-sumo d’acqua per singolo lavaggio (sarebbeveramente eccessivo!) quanto piuttosto dilitri d’acqua per anno, calcolati su una mediadi 220 lavaggi all’anno (vedi criteri suwww.topten.ch). Rispetto a qualche decen-nio fa il consumo di acqua di questi apparec-chi è migliorata parecchio: un modello del1990 consumava circa 80-90 litri d'acquamentre un modello attuale ne consuma lametà e anche meno. L’efficienza dei nuoviapparecchi è certa, anche perché la leggenon consente di vendere apparecchi che

Smart-box e validità: un po’ di chiarezzaSono in possesso di un cofanetto regalo Smart-box sul quale è indicata una data di va-lidità fino al 30 giugno 2013 (data della segnalazione: 13 giugno 2014 – ndr). Qual-che settimana fa ho chiesto un prolungamento della validità ma mi hanno risposto chenon era possibile poiché il termine era scaduto da più di sei mesi. Ho contestato que-sta decisione facendo valere gli articoli del CO (Codice delle Obbligazioni svizzero)sulla validità dei buoni d’acquisto e in base ai quali essi devono avere validità minimadi 5 anni. Ma non c’è stato nulla da fare. Il servizio assistenza clienti di Smart-box ri-sponde che “vi è una motivazione oggettiva per l’inserimento di una data di scadenzanei buoni Smart-box: i servizi dei partner Smart-box sono soggetti ad aumenti di prez-zo legati all’inflazione. Hotel, ristoranti e organizzatori di eventi non si sentono og-gettivamente nella posizione di poter garantire in un futuro non prossimo la stessaprestazione allo stesso prezzo”. Cosa posso fare?

M.L. email

Trattandosi di un buono per una prestazione particolare, la nostra giurista ha volutochiedere il parere a un esperto, Arnold Rusch, professore di diritto all’Università di Zuri-go, lo stesso che sostiene che ogni buono con termine inferiore a 5 anni è illegale per-ché contrario agli art. 128 e 129 CO. Negli Smart-box - sostiene l’esperto - solitamentesi trovano delle prestazioni legate a un viaggio o ai servizi di una struttura alberghiera odella ristorazione erogati in certi periodi dell’anno (bassa stagione) e legati a degli scontie/o offerte. Secondo il prof. Rusch, in questi casi le regole degli art. 128 e 129 CO nonsarebbero applicabili come lo sono invece nel caso dei “classici” buoni d’acquisto, cioènon legati ad offerte e/o sconti particolari validi solo in certi periodi dell’anno.Il consiglio a chi ha ricevuto in regalo un cofanetto Smart-box, è quello di fare il possibi-le per consumarlo entro i termini stabiliti.

Sono abbonato da molti anni al vostro or-gano di informazione ed è quindi eviden-te che lo apprezzo. C’è però� un aspettoche mi lascia molto perplesso sul vostroatteggiamento: le affermazioni sui pre-sunti effetti di attività umane sul clima e,in particolare, sui presunti effetti dannosidelle emissioni di CO2. Mi domando sela vostra posizione sia basata su argo-mentazioni scientifiche solide o se nonsia eventualmente causata da una ten-denza generalmente acquisita, senza por-si domande di fondo.1) Mi risulta che se qualcuno pone do-mande critiche sull’attendibilità di certiluoghi comuni sul clima, la risposta spes-so è del tipo ”il 95% dei climatologi è�d’accordo”. A parte il fatto che la defini-zione di ”climatologo” è poco chiara, se siparla di percentuali di consenso, significache si sta facendo politica, non scienza. Lascienza non ha bisogno di maggioranze. 2) Nessuno ha mai dimostrato che il co-siddetto effetto–serra nell’atmosfera esi-sta; nessuno ha mai dimostrato che, am-messo che esista, sia pesantemente in-fluenzato dalle emissioni umane di CO2(faccio notare che il CO2 rappresenta lo0.04% dei gas che costituiscono l’atmo-

effetti negativi del Co2: i dubbi di un consumatore Alcuni consumatori ci pongono questioni di particolare interesse. Il mondo dei consumi è così vasto e multiforme che è veramente dif-ficile dare sempre risposte semplici. Certi temi meritano più di altri un approfondimento: per questo pubblichiamo volentieri quellelettere che ci permettono di divulgare informazioni importanti. Per rispondere ai dubbi del nostro socio (che abbiamo qui riassunto in4 punti), abbiamo chiesto un parere a Marco Gaia, meteorologo, responsabile del Centro regionale sud di MeteoSvizzera.

sfera e che le emissioni umane, confron-tate con tutte le altre emissioni (oceani,animali, foreste), arrivano forse al 5%.Unendo questi due ultimi dati, la proba-bilità che le attività umane influenzino ilclima appare molto scarsa.3) Ammettiamo pure come ipotesi che sivogliano limitare le emissioni di CO2.Vengono allora considerate positivamen-te le cosiddette ”energie rinnovabili”.Non voglio entrare in materia più di tantosull’eolico, perché è una schifezza chedeturpa il paesaggio in modo osceno euccide ogni anno migliaia di uccelli, an-che di specie rare. Mi limito al fotovoltai-co. È un’energia pulita? Ho molti dubbi.In un recente studio di Alex Reichmuth(giornalista e laureato in matematica e fi-sica) e Ferruccio Ferroni (ingegnereETHZ) e� stato analizzato il bilancio ener-getico del fotovoltaico, tenendo contodell’energia che va investita per produrre,trasportare e installare le cellule e i pan-nelli; viene anche considerato il fatto chequesti elementi sono in gran parte di pro-duzione cinese, con energia ottenuta dacentrali a carbone piuttosto antiquate. Ri-sultato dello studio: ammessa una duratadi vita di 30 anni per un pannello foto-

voltaico, ogni chilovattora di energia ot-tenuta avrà causato un’emissione di CO2maggiore di quanto avrebbe emesso unamoderna centrale a carbone. 4) Se i ghiacci dell’Artico si assottigliano,si grida all’allarme; se però l’estensionedei ghiacci dell’Antartide aumenta (comesta ora accadendo), non fa notizia. Peranni (il Consiglio federale non ha dubbiin merito) si è parlato di aumento delletemperature, però si tace sul fatto che ta-le aumento da 17 anni non c’è più. Que-sto mancato aumento di temperaturacontraddice in modo palese le previsionidei modelli climatici degli anni ’90, manessuno lo dice. Non vi è mai venuto unpiccolo dubbio che dietro questa demo-nizzazione del CO2 ci sia un grande busi-ness sulle spalle di chi consuma il pro-dotto finale? Attualmente abbiamo unatassa sul CO2 del 16% sugli oli da riscal-damento. Ciò significa che se un pove-raccio, che magari fa fatica ad arrivare afine mese, fa il pieno, per la sua casetta,di 5000 litri, pagherà 800 franchi di tassaper un presunto problema che nessunoha mai dimostrato che esista.

E.R.-Bellinzona

Page 5: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

non rispettinoprecisi stan-dard. Dal 2010è obbligatoriala nuova eti-chetta Energiache ha intro-dotto le classiA+, A++ eA+++; da allorapossono esserevendute unica-mente lavatriciche raggiunga-no almeno laclasse di effi-cienza energe-tica A. L’etichetta Energia fornisce le informazioninecessarie per l’acquisto. Tra queste anche ilconsumo di acqua (litri/anno, basato su 220cicli standard - nella foto cifra 8). Il consiglio è di scegliere apparecchi più ef-ficienti (A+++ e A++): magari costano unpo’ di più ma alla lunga fanno risparmiareparecchia energia e acqua.

La borsa della spesa

6.2014 5

poStA

Più che una richiesta di informazioni è uno sfogo! A distanza di un mese una dall'altra,ho ricevuto due fatture di franchi 75.50 ciascuna da pagare per copertura medicinali.Ho pagato la prima fattura regolarmente e la seconda, dello stesso importo e a cosìbreve distanza, l'ho ritenuta un errore poiché nel frattempo non avevo preso niente infarmacia. Non ho quindi pagato. Mi è arrivato in breve tempo un sollecito, con aggiun-ta di 10 franchi. Sempre convinta dell’errore, ho inoltrato via mail la ricevuta del paga-mento di 75.50 franchi. Non solo nessuno degli anonimi signori Mutuel si è mai pre-murato di inviarmi una risposta o di farmi una telefonata ma, a stretto giro di posta, horicevuto una diffida con l'aggiunta di 30 franchi a quanto dovevo versare. Trovo questomodo di procedere vergognoso e inaccettabile. Noi assicurati non siamo che clienti e lecasse malati non sono in grado di avere nessun tipo di contatto, neppure via mail, cheabbia la parvenza di umanità. Non hanno neppure un numero verde, per telefonare oc-corre digitare 0848, ovvero un ulteriore grave costo per noi strozzatissimi e maltrattaticlienti. Ho spedito, dunque, 85.50 franchi, pur nutrendo seri dubbi sulla correttezzadella fattura in oggetto (non mi è stato dato tempo e modo di fare una verifica in far-macia). Viene anche il dubbio che questa condotta miri a fare mobbing sui clienti a ri-schio, non più giovanissimi e non più in ottima salute, per poterli espellere...

cliente 2075870

Comprensibile la scocciatura della consumatrice che ci scrive, talvolta capita di scontrarsicon burocrati anonimi che non vogliono sentir ragioni e si è costretti a subire dei soprusi.Eppure, una telefonata, spesso risolve un problema più velocemente che decine di scam-bi di lettere. Il cliente – che nella fattispecie è paziente e, come tale, più bisognoso di at-tenzioni – merita un altro trattamento. Un motivo in più per dire basta a questo sistemadi assicurazione malattia!

Domande non da poco, dunque. Possia-mo condividere alcune affermazioni delnostro fedele abbonato, ma per quanto ri-guarda l'impatto umano sull'ambiente esul clima, a livello svizzero, il Consiglio fe-derale e i suoi dipartimenti non hannodubbi: l'impatto delle attività degli esseriumani sul clima c'è eccome e non si fa an-cora abbastanza (vedi Scheda a pag. 27,già programmata prima di ricevere questalettera). Abbiamo pensato di chiedere unparere a qualcuno che con il clima ci lavo-ra. Ecco come risponde Marco Gaia, me-teorologo, responsabile del Centro regio-nale sud di MeteoSvizzera.1) ”il 95% dei climatologi è d’accordo”Effettivamente la scienza non progredisceper maggioranza. Non si sceglie una teoriascientifica perché riceve più voti. Però unateoria, un’ipotesi, un risultato scientifico so-no soggetti al controllo plurimo di altriscienziati che ripetono le ricerche e ne pub-blicano i risultati. Il processo di selezione eapprovazione dei risultati per essere pubbli-cati sulle riviste scientifiche, magari non èperfetto, però è molto severo. Il “95% deiclimatologi è d’accordo” dovrebbe essereinteso come “il 95% delle pubblicazioniscientifiche, che superano il processo dicontrollo e selezione” è in linea con l’attri-buzione del riscaldamento degli ultimi 150anni all’impatto dei gas ad effetto serraemessi dall’uomo.

e le risposte del meteorologo2) “Nessuno ha mai dimostrato che il co-siddetto effetto–serra esista”L’effetto serra esiste, e per fortuna! Senzadi esso la temperatura sulla Terra sarebbe inmedia attorno ai -18°C circa. Invivibile! Equesto grazie proprio ad alcuni gas presentiin percentuali molto basse nell’atmosfera,ma sufficienti per avere un impatto marca-to. Quello che spesso è maldivulgato nellediscussioni è che il problema non sta tantonell’effetto serra, quando nel suo aumentodegli ultimi 100-150 anni. Le misure delleconcentrazioni dell’anidride carbonica (e dialtri gas ad effetto serra) – a mia cono-scenza mai messe in dubbio neanche dagliclima-scettici – mostra come queste con-centrazioni stiano crescendo. E l’unica spie-gazione per questa crescita a nostra dispo-sizione sono le attività umane.3) “Energie rinnovabili”Concordo pienamente che nella decisionesu quale energia puntare bisogna conside-rare anche la cosiddetta “energia grigia”,che si produce dall’inizio (costruzione) allafine (smaltimento) del manufatto o dell’im-pianto. Ma questo non solo per i modulifotovoltaici, ma anche per le centrali a car-bone o nucleari. Solo in questo modo sipossono paragonare adeguatamente le di-verse tecnologie e scegliere “la meno in-quinante”. A proposito in questo bilancioglobale bisogna considerare anche le rica-dute indirette (ad esempio costi sociali del-

l’inquinamento, perdita del territorio, ecc.).4) Aumento dell’estensione dei ghiaccidell’ AntartideQuello che per i climatologi è importante èil quadro d’insieme pluriennale (su diversidecenni e non solo su 15 anni). L’aumentodelle temperature è solo un aspetto deicambiamenti climatici. Sicuramente quellopiù mediatizzato, ma non bisogna trascura-re anche tutti gli altri elementi che si pre-sentano su una Terra molto variegata: dimi-nuzione dei ghiacci dell’Artide, aumentodel livello degli oceani, ecc. Anche se letemperature negli ultimi 15 anni non do-vessero essersi innalzate così come si preve-deva negli anni ’90 il quadro d’insieme èancora coerente e compatibile con deicambiamenti climatici pesantemente in-fluenzati dall’attività umana.

per SCrIVere A queStA rubrICA:

redazione bdScasella postale 165

6932 breganzonaoppure

[email protected]

per la cassa malati sei un numero

Page 6: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

La borsa della spesa

6.2014 6

ACSI

Continuiamo a proporvi un confronto tra i temi caldi affrontati agli esordi dell’ACSI e oggi.Abbiamo scelto per questo numero il grande impegno ambientalista che le prime consumatricihanno sempre dimostrato, mettendo in atto, quando ancora nessuno ne parlava, i principi delle “4 erre”: ridurre, riciclare, riparare, rispettare. e oggi?

Oggi

anniI nostri primi

Oggi siamo arrivati al punto che l’industria produce prodotti,in particolare elettrodomenstici e elettronica, programmatiper rompersi. L’aspetto grave della vicenda – come scrivevaSilvano Toppi sulla BdS 7.12 – è che il consumatore sia statogradatamente costretto a interiorizzare il principio dell’obsole-scenza e a ritenere, con un confronto di costi o per il rapidomutamento della struttura di un apparecchio o per la difficol-tà di trovare pezzi di ricambio, che non valga ormai la pena difar riparare il proprio oggetto. L’obsoloscenza programmataperò non è una fatalità e ci si può opporre anche dal punto divista legislativo. Ecco perché le associazioni dei consumatori(ACSI compresa) chiedono la durata della garanzia legale di 5anni. E questo dopo che il Consiglio federale ha appena intro-dotto, dopo anni di tentennamenti, la garanzia obbligatoriaper 2 anni. Noi continuiamo a tenere desto nei consumatori ilsenso di responsabilità nella scelta dei prodotti e pretendendouna durata più lunga.

Ecco perché le prime donne che hanno fondato l’ACSI eranocontrocorrente: negli anni del boom consumistico generato dalbenessere, invece di buttare, invitavano a conservare, a riciclarea far durare a lungo le cose. A dire il vero si era sempre fattocosì negli anni precedenti dove quasi non esisteva il concetto di“rifiuti”. C’era più rispetto per i materiali, i capi d’abbigliamen-to, gli arredi, gli elettrodomestici che cominciavano a prendereposto nelle case. le scarpe usate si facevano risuolare, gli abiti sirimodellavano, le radio e le televisioni si portavano dall’elettrici-sta. Poi, improvvisamente, l’euforia: fuori dagli edifici, con i ri-fiuti ingombranti, si cominciarono a vedere sci e scarponi anco-ra nuovi, passeggini, oggetti in buono stato. E fu così che alledonne dell’ACSI venne l’idea dei mercatini dell’usato: in pocotempo ne aprirono 5. Luoghi destinati a far vivere più a lungooggetti e capi d’abbigliamento in buono stato (vedi pag. 30) eper applicare concretamente il principio del rispetto, del rispar-mio e del riutilizzo, riducendo i rifiuti.

Ieri

no all’obsolescenzaprogrammata

parole d’ordine:riparare e riusare!

Page 7: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

ACSILa borsa della spesa

6.2014 7

Sulle tracce delle donnedell’ACSI

Si tratta di un progetto che pro-muove la conoscenza della storiadelle donne, di tante storie, spessointrecciate fra loro, di impegno

politico, educativo e sociale, di creativitàletteraria e artistica finora poco conosciuteo dimenticate. Attraverso la ricerca e laconservazione di fondi documentari, lostudio di questi materiali e di fonti storio-grafiche e la raccolta di testimonianze, ilprogetto di AARDT valorizza le protagoni-ste dell’Ottocento e del Novecento ticine-se. Tracce di donne, iniziato nel 2012, vie-ne realizzato su base regionale e si conclu-derà nel 2017.

La prima fase di progetto, dedicata alLuganese, ha permesso di rievocare unatrentina di donne; il team di progetto hapotuto contare su finanziamenti dell’Ente

regionale per lo sviluppo del Luganese(ERSL), della Fondazione UBS per la cultu-ra e di altri sponsor pubblici e privati.

Da ottobre 2014 questi primi studi acarattere biografico saranno accessibili li-beramente sul sito www.archividonnetici-no.ch.

Sabato 18 ottobre 2014 (ore 16.15),Tracce di donne sarà presentato duranteun evento pubblico a Lugano, negli spazidel Centro pastorale diocesano, già sededel Monastero delle Cappuccine e del pri-mo educandato femminile.

Dal 21 ottobre al 14 novembre 2014,una selezione di queste biografie saràesposta nel Patio di Palazzo Civico, pergentile concessione della Città di Lugano egrazie al sostegno di Migros Percento cul-turale.

l’ACSI all’Archivio di StatoLe biografie di Marili Terribilini-Fluck edi Giulia Bonzanigo e la video-testimo-nianza di Miranda Venturelli saranno pu-re proposte martedì 25 novembre (ore18.30), in occasione del deposito del fon-do documentario dell’ACSI, riordinato ecatalogato dalla Fondazione Pellegrini –Canevascini, presso l’Archivio di Statodel Canton Ticino a Bellinzona. Ulteriori informazioni sulla BdS 7.14.

marili terribilini-fluck,prima presidente dell’ACSI,miranda Venturelli, primaredattrice della bdS, e giuliabonzanigo, cofondatricedell’ACSI, sono stateconsiderate nel progettotracce di donne – biografiefemminili ticinesi del XIX eXX secolo, ideatodall’Associazione Archiviriuniti delle donne ticino(AArdt). dal 21 ottobre al14 novembre, una selezionedi queste biografie saràesposta nel patio di palazzoCivico a lugano.

Assemblea ACSI 2005 a Lugano Trevano: è l’ultimavolta che le donne fondatrici dell’ACSI partecipanoinsieme all’assemblea; in quell’anno avviene pure ilpassaggio di presidenza da Fiamma Pelossi a MarioJäggli. Da sin. Giulia Bonzanigo, Miranda Venturelli,prima redattrice de La borsa della spesa, e MariliTerribilini-Fluck, prima presidente dell’ Associazioneconsumatrici della Svizzera italiana.

Vorreste seguire un’alimentazione equili-brata ma non sapete come fare? Il nuovoricettario goloso e interattivo del Diparti-mento della sanità e della socialità (DSS)potrebbe aiutarvi. È un ricettario innovativoe interattivo con cui comporre pasti equili-brati coinvolgendo anche i bambini. È possibile ritirare una o più copie del ri-cettario (al prezzo di fr. 20.–) presso:● Segretariato e mercatini dell’usato ACSI

Per invii postali spese di spedizione (fr. 7.–)● Sportello FTIA (stazione ferroviaria di

Giubiasco)● ordinazioni: www.ti.ch/promozionesalute

piatto equilibrato? Ora so cosa fare

È stato rinviato per ragioni organizzati-ve l’evento promosso dall’associazioneNascere bene che prevede la proiezio-ne della prima mondiale del documen-tario Microbirth. Vi avevamo invitato –nella scorsa edizione della BdS – a ri-servare la data del 20 settembre ma, almomento, non vi sono ancora indica-zioni sul giorno e luogo della manife-stazione. Vi comunicheremo al più pre-sto i dati aggiornati.

rinviato l’eventoProspettive per nascere meglio

Page 8: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

La borsa della spesa

6.2014 8

ASSICurAzIonI

non facciamoci ingannare dalle bugie di chi dice noIn queste settimane se ne sono viste e se ne sono lette di tutti i colori! Slogan e messaggi falsi con una forte ingerenzadelle assicurazioni malattia che mai come in questo caso possono fare pressioni sui cittadini a suon di milioni. A pochi giorni ormai dalla votazione continuiamo nell’impegno a fare chiarezza nell’interesse reale dei consumatoripazienti. Contrariamente agli assicuratori che fanno campagna per il no, a noi non viene in tasca proprio niente.

“No al medico della mutua! Nondeve essere lo Stato a decidere come equando curarci”. È uno degli sloganscelti dagli oppositori all’iniziativa peruna cassa malati pubblica in votazioneil 28 settembre. Uno slogan che fa cre-dere che se l’iniziativa fosse accettata ilnostro sistema sanitario verrebbe stata-lizzato e i cittadini non potrebbero piùscegliere se, come e da chi farsi curare.Falso!

L’iniziativa concerne unicamente ilsistema assicurativo (basta andare aleggere il testo su cui saremo chiamati avotare per constatarlo) e non l’organiz-zazione delle cure. Se così non fosse lafederazione dei medici svizzeri FMHnon avrebbe optato per la libertà di vo-to, non si sarebbe costituito un fortecomitato di medici favorevoli alla cassapubblica e, per restare in Ticino, il presi-dente dell’Ordine dei medici FrancoDenti non avrebbe sicuramente definitoil progetto “una via percorribile”. Oc-corre quindi ribadirlo forte e chiaro: an-che con la cassa malati pubblica i pa-zienti potranno continuare a scegliereda che medico, ospedale o clinica farsicurare.

Per cercare di farsi un’idea è sempreutile chiedersi “cui prodest?”. A chi gio-va questo sistema e perché gli assicura-tori investono tanto nella scorretta cam-pagna contraria alla cassa malati pubbli-ca se nell’assicurazione obbligatoria nonpossono fare utili? I motivi sono due.

L’assicurazione obbligatoria resta ilveicolo migliore per far sottoscrivere assi-curazioni complementari, potendo gio-care sul fatto che in un sistema tanto com-plesso ancora oggi molti cittadini nonfanno distinzione fra ciò che è obbligato-rio e ciò che è facoltativo e si lasciano spa-ventare dai peggiori eventi prospettatidai procacciatori di contratti.

Sono numerosissimi i consumatoriche segnalano all’ACSI di trovarsi impri-gionati per anni in contratti che preve-dono coperture facoltative del tutto inu-tili (cure alternative per chi non si è mairivolto a un naturopata) o mai sollecitate(indennità giornaliere per cure a domici-lio mai richieste).

In secondo luogo, come tutte le or-ganizzazioni, anche le assicurazioni fannodi tutto per garantirsi la sopravvivenza,per non rinunciare ai privilegi dei loroquadri, dirigenti e amministratori strapa-gati con i nostri premi. Un sistema che èriuscito a occupare una solida posizione inparlamento tanto da essere definito dallaconsigliera agli Stati Anita Fetz “vicino al-la corruzione”.

Altro slogan: “La sanità di Stato ciruba la libertà. Non vogliamo imposi-zioni sulla nostra pelle!”. Ma di qualelibertà si parla? Non quella di sceglierel’operatore sanitario che resterà intatta.Con la cassa pubblica non si dovrà piùscegliere a che assicuratore pagare ipremi. Ma si tratterà veramente di unaperdita? O non piuttosto di un vantag-gio per gli assicurati che non sarannopiù confrontati con le difficoltà di capi-re il funzionamento di un sistema com-plicato e per nulla trasparente. Che be-nefici ha portato la concorrenza inun’assicurazione obbligatoria gestita daprivati che devono fornire a tutti lestesse prestazioni?

All’ACSI, da anni al fronte con unservizio di consulenza sulle casse malatiaperto a tutti i cittadini, vediamo piut-tosto gli svantaggi. In primo luogo laselezione dei rischi con metodi subdoliper conquistare assicurati giovani e sanie allontanare anziani e malati cronici(mancate risposte a assicurati anziani onon i perfetta salute che vogliono cam-biare cassa malati, richiesta di pagaredirettamente i medicamenti in farmaciada parte di alcuni assicuratori, richiestadi offerte solo online per scoraggiarechi non naviga in internet, ritardi neirimborsi...).

Di fatto la concorrenza fra cassemalati ha portato allo scandalo deipremi pagati in troppo dagli assicuratidi molti cantoni fra i quali i ticinesi ealle ingenti perdite sulle riserve inve-stite in borsa. Con la cassa malati pub-blica i premi saranno fissati per canto-ne e corrisponderanno ai costi effettividi un cantone. Le riserve (che non do-vranno essere ricostituite ogni voltache un assicurato cambia cassa malati)saranno inferiori rispetto a oggi

Estromettere gli assicuratori privati dalla gestione dell’assicurazione malattia ob-bligatoria e separare nettamente l’assicurazione di base dalle complementari sarà ungrande passo avanti di cui beneficeranno concretamente tutti gli assicurati.

Contemporaneamente si dovrà finalmente anche affrontare il tema del conteni-mento dei costi con programmi di prevenzione, con una migliore gestione dei malaticronici e con la lotta alla medicina inutile. Tutti compiti che attualmente le casse malatinon hanno interesse a assumere. A medio termine il risparmio potenziale sui costi acarico della LAMal (e quindi sui premi) potrebbe essere di 2-3 miliardi.

queSto È fAlSo! queSto È fAlSo! A ChI gIoVA dAVVero

queSto SIStemA?

queSto SÌ Che È Vero!

CASSA mAlAtI pubblICA:

Il Vero pASSo AVAntI!

Page 9: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

La borsa della spesa

6.2014 9

ASSICurAzIonI

più semplice61 assicurazioni e 300’000 premi diversi, cal-colati da ogni cassa malati in base all’età, almodello assicurativo, al cantone e alla regio-ne. La pressione di dover confrontare i premiogni anno, di rispondere a telefonate promo-zionali e di trattare una montagna di scartoffieper cambiare cassa è fastidiosa. Il sistema at-tuale è poco chiaro e non è trasparente.

più giustaIl principale compito delle casse malati do-vrebbe essere quello di prendersi a carico lepersone malate e organizzare per loro dellecure ottimali. Ma, con il sistema attuale, lecasse malati sono più stimolate a investire nel-l’acquisizione di assicurati sani. Ciò conduce adelle grosse differenze e, in generale, a un au-mento dei premi, perché nessuna cassa hal’interesse a incentivare cure di qualità per lepersone con malattie croniche.

meno caraA corto termine, l’aumento dei costi sarà fre-nato grazie a risparmi nell’ambito del marke-ting e dell’amministrazione. A medio-lungotermine la Cassa Malati Pubblica permetteràrisparmi sostanziali grazie a una migliore presaa carico dei pazienti con malattie croniche ecostose, più prevenzione, lotta più efficace al-la medicina inutile e una posizione più forteper la contrattazione delle tariffe.

● gestione più trasparente e efficace● nessuna selezione dei rischi● riserve limitate al minimo necessario● risparmio di alcune centinaia di milioni di pubblicità inutili● premi calcolati in funzione dei costi reali di ogni cantone● sorveglianza più facile e efficace● sistema più semplice, più giusto, più trasparente● malati cronici e anziani non penalizzati● priorità alla prevenzione e alla promozione della salute● introduzione di una strategia coerente per promuovere

la qualità delle cure● a medio termine risparmio del 10% sui costi totali

I vantaggi di un’assicurazione pubblica

CASSA MALATI

PUBBLICAwww.cassamalatipubblica.ch

Bernasconi, Giovanna30259820598209875498

33094832.5098.2350.90

28.09.2014 F

28.09.2019

Page 10: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

Al fornoSono quasi tutte buone

Marca

Negozio

Prezzo al kg (fr.)

Tempo di cottura (minuti)

Temperatura di cottura (°C)

Tasso di acrilamide (µg/kg)

GIUDIZIO GLOBALE

McCAINCrusty long

Coop

9.65

20

200

88

M CLASSIC

Migros

5.20

25

200

89

Sorprendentemente, i campioni di McCain e M Classic ac-quistati rispettivamente da Coop e da Migros, contengono pocaacrilamide. Eppure, sono state riscaldate per una ventina di mi-nuti a 200°C (come indicato sulla confezione), quando l’acrilami-de si forma massicciamente già da 180°C.

Un buon punteggio va alle patatine McCain, sulla cui confe-zione si precisa che le patatine possono essere cotte anche nell’olioa 175°C. Le patatine al forno M Classic hanno una composizionemigliore: semplicemente patate e olio di girasole. McCain inveceaggiunge un rivestimento di amido e coloranti naturali.

Molto buono Buono Soddisfacente Poco soddisfacente Insufficiente

La borsa della spesa

6.2014 10

teSt

patatine frittea rischio acrilamidequesto composto chimico, che si sospetta sia cancerogeno, è stato rilevatoin 13 campioni. persino le patate fritte fatte in casa potrebbero contenerneun bel po’, a meno di non prendere le necessarie precauzioni per la cottura.ecco i nostri consigli per tutti coloro che non “possono” fare a meno dellepatatine fritte.

La presenza dell’acrilamide nell’ali-mentazione è stata scoperta quasiper caso nel 2002 e i suoi effetticancerogeni sono stati dimostrati

sugli animali. Tuttavia, la comunità scienti-fica non è certa della sua tossicità per gliesseri umani. L’Autorità europea per la si-curezza alimentare (EFSA) da diversi anniraccoglie in 25 paesi i risultati delle cam-pagne di analisi sul livello di acrilamide. Isuo rapporto (consultabile sul sito efsa.eu-ropa.eu/it/consultations/call/140701.htm) servirà a elaborare raccomandazionie prendere i necessari provvedimenti.

I più toccati sono i giovaniPer ora, questo studio su larga scala

non permette di evidenziare gli effetti ne-gativi dell’acrilamide sulla nostra salute.

Ma gli esperti dell’EFSA preferiscono esse-re prudenti e considerano che le dosi diacrilamide assorbite dalla popolazione sia-no ancora troppo elevate per evitare qual-siasi rischio di cancro, perciò, raccoman-dano di consumarne il meno possibile.

Ma che cos’è l’acrilamide? Per unavolta, non è un additivo che l’industria ali-mentare aggiunge ai suoi prodotti. Que-sta sostanza chimica esiste dalla notte deitempi ed è generata da alcuni vegetaliquando sono cotti ad alta temperatura.

Fra le derrate alimentari suscettibili dicontenere dosi elevate di acrilamide ci so-no le patatine fritte, le chips e i rösti. Lepatatine fritte sono l’alimento che contri-buisce maggiormente a far ingerire acrila-mide a bambini e adolescenti. Fino a piùdel 50%! Per sapere a cosa si espongono

gli estimatori delle patatine, sono stati fattianalizzare dal laboratorio 13 campioni:patatine provenienti da fast-food e take-away, patate congelate da fare al forno euna selezione di patate cucinate in casa.Per le valutazioni, ci si è basati sulla racco-mandazione dell’EFSA di non superare i308 microgrammi d’acrilamide per chilo dipatate (µg/kg). E sorpresa: il peggio nonsi nasconde là, dove si sospettava.

@FRC MIEUXCHOISIR (TRADUZIONETF) FOTOJL BARMAVERAIN

Page 11: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

La borsa della spesa

6.2014 11

teSt

nella ristorazioneRisultati contrastanti

Luogo

Prezzo della porzione

Tempo di cottura (fatta in uno o due tempi)

Temperatura di cottura (°C)

Tasso di acrilamide (µg/kg)

GIUDIZIO GLOBALE

RistoranteMigros

3.60

4 minuti

190

44

RistoranteCoop

4.45

4 minuti in 2 cotture

180 e poi 190

118

Snack

5.–

4 minuti

180

172

Holy Cow

4.50

4-5 minuti

da 170 a 180

211

Burger King

3.50

2 minuti e poi 30 secondi

182.3

341

McDonald’s

3.90

3 minutie poi 50 secondi

168

452

Le dosi di acrilamide prodotte nei di-versi stabilimenti sono molto variabili, tra i44 e i 452 microgrammi per chilo di pata-te. I 6 campioni sono stati acquistati daicolleghi della FRC in fast-food e take-away della regione di Losanna (trattandosidi punti di ristorazione con insegne diffuseanche a sud delle Alpi, abbiamo ritenutodi non effettuare altri prelievi e considera-re i risultati romandi come indicativi delmercato).

Due porzioni esaminate superano il li-mite di 308 µg/kg raccomandato dall’EF-SA. Inoltre, rispetto ad un’analoga campa-gna di analisi effettuata in Francia dai col-

leghi di “Que Choisir”, in Svizzera è statorilevato il doppio di acrilamide nelle patati-ne di Holy Cow, Burger King e McDonal-d’s.

Si sa che più la temperatura è alta e iltempo di cottura è lungo, più si sviluppaquesta sostanza. Ma esaminando le infor-mazioni fornite dai ristoratori di fast-foode take-away, è difficile vedere il nesso traquesti due parametri e i risultati delle ana-lisi. Per esempio, le patatine di McDonal-d’s sono quelle che contengono più acrila-mide, ma sono anche quelle che sono sta-te cotte alla temperatura più bassa. Sem-brerebbe allora che la scelta delle patate o

il loro stoccaggio, e dunque il loro tasso diamido e di zucchero riduttore, siano al-l’origine delle differenze.

Queste patatine sono state preparate in casa usando patateprovenienti dalla stessa confezione e cuocendole due volte nellafriggitrice. Cosa le differenzia? La temperatura dell’olio e la dura-ta dell’immersione nell’olio. Il colore di questi 5 campioni va daldorato al caramello scuro. Solo le patatine appena dorate con-tengono poco acrilamide.

Se si supera questo stadio, i tassi salgono a picco. Un esem-pio: le patatine precotte per 4 minuti a 150°C, poi cotte a 190°C,contengono 153 µg/kg di acrilamide, dopo 20 secondi di cottu-ra. Un tasso che sale a 693 µg, se si lasciano 40 secondi in più e a954 µg, con 1 minuto e 40 secondi supplementari. E se si cuocio-

Tempo di cottura

(fatta in 2 tempi)

Temperatura di cottura (°C)

Tasso di acrilamide (µg/kg)

GIUDIZIO GLOBALE

4 minuti

poi 20 secondi

150 e poi 190

153

4 minuti

poi 2 minuti

150 e poi 175

181

4 minuti

poi 1 minuto

150 e poi 190

693

4 minuti

poi 2 minuti

150 e poi 190

954

4 minuti

poi 4 minuti

150 e poi 175

996

no a 175°C (la temperatura consigliata), bisogna fare attenzioneanche al tempo di cottura: 181 µg/kg di acrilamide dopo 2 minu-ti e 996 dopo 4 minuti. Il tempo raddoppia, ma il tasso di acrila-mide è più del quintuplo. Insomma, per evitare di preparare pa-tatine o rösti ricchi di acrilamide, basta tenerle d’occhio ed evitareche diventino troppo scure.

fatte in casa Attenzione, solo dorate!

Page 12: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

La borsa della spesa

6.2014 12

teSt

Acrilamide, il nemico croccanteI più giovani, per via del loro peso, sono i più soggetti all’assorbimento di questa sostanza chimica. ecco perché.

Che cos’è l’acrilamide?È una sostanza chimica che si genera naturalmente durante

la cottura ad alta temperatura di alimenti vegetali ricchi di zuc-cheri riduttori, come glucosio e fruttosio (che provengono dal-l’amido), e contengono anche asparagina. Questo aminoacidointeragisce con gli zuccheri riduttori e genera l’acrilamide, ma ciòavviene solo quando alcuni legumi o cereali sono cotti alla griglia,fritti o torrefatti, in particolare sopra i 180°C.

quali sono gli alimenti a rischio?Soprattutto caffè, prodotti a base di patate fritte, biscotti sa-

lati e dolci, fette biscottate, pane croccante, il pane e alcuni pro-dotti per neonati. Secondo l’EFSA, un adulto di 80 kg assorbireb-be quotidianamente tra 25 e 90 µg (microgrammi) di acrilamide.I bebè, con le minestre di cereali o gli alimenti a base di patate,sono il gruppo generazionale più minacciato dall’acrilamide per-ché ne assorbono molto in rapporto al loro peso. Mentre le pata-tine fritte rappresentano l’alimento che contribuisce maggior-mente all’assunzione di acrilamide da parte di adolescenti e bam-bini. Uno studio dimostra che i fumatori ne assorbono circa 1 µgper sigaretta. Inalato, l’acrilamide ha un impatto maggiore sullasalute rispetto a quando è ingerito.

l’acrilamide è pericoloso?Studi sugli animali hanno dimostrato che il suo assorbimento

in grandi quantità e per un periodo prolungato provoca la forma-zione di tumori cancerogeni, lesioni del materiale genetico e delsistema nervoso. L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS)considera questa sostanza probabilmente cancerogena per gliumani. Quanto all’EFSA, non si pronuncia sulla quantità di acrila-mide che si può consumare senza rischi per la salute.

Cosa dice la legislazione svizzeraPer il momento, in Svizzera, nessuna norma regola la pre-

senza di acrilamide nell’alimentazione. Nell’Unione europea, l’EF-SA ha stabilito dei valori indicativi e dei consigli per i fabbricanti.Il rapporto provvisorio degli esperti, pubblicato in luglio, permet-terà di decidere quali misure adottare in futuro.

Si può evitarlo?Apparentemente no, perché le analisi del sangue sulla popo-

lazione hanno rilevato l’onnipresenza dell’acrilamide. Ma adotta-re le giuste precauzioni, permette di ridurne il consumo. Si puòper esempio grigliare e friggere i vegetali fino a quando diventa-no dorati e non marrone scuro. Gli alimenti crudi o bolliti noncontengono acrilamide o ne contengono pochissimo. La stessacosa vale per gli alimenti di origine animale, come carne, pesce oformaggio, anche se sono rosolati o fritti. Perciò, variare l’alimen-tazione e il modo di cottura è il miglior sistema per limitare l’as-sorbimento di acrilamide.

Consigli ACSI

l’ AbCdella patatina fritta

Visti i risultati di questo test, vale ancorala pena di cucinare in casa le patate fritteo arrosto? Assolutamente sì, perché a parte il fattoche sono più gustose, sono anche piùcroccanti. Basta semplicemente usarequalche precauzione per limitare la con-centrazione di acrilamide.● Utilizzare solo varietà di patate adatte

e comunque scegliere delle patate nétroppo vecchie né con troppi germogli:le patate a basso contenuto di zuccherisono infatti meno suscettibili di gene-rare acrilamide. Le patate vanno conservate in un luo-go fresco e buio, e non nel frigorifero.

● Tagliare le patate in grossi pezzi e im-mergerle nell’acqua calda per ridurre laquantità di zuccheri riduttori.

● Asciugare le patate prima di metterlenell’olio. Precuocerle a 140-160 gradi,poi cuocerle al massimo a 175 gradi e ilmeno a lungo possibile, solo finché so-no dorate.

le rivendicazioni I consumatori chiedono limiti vincolantiAlcuni paesi come la germania misuranosistematicamente il tasso di acrilamidenegli alimenti. In Svizzera ciò non succe-de. l’ACSI e l’Alleanza delle organizzazio-ni dei consumatori lo hanno richiestoesplicitamente al governo federale inuna nota diffusa a fine agosto con le se-guenti rivendicazioni.

Informare i consumatoriIl rapporto dell’EFSA indica che è impor-tante che i consumatori conoscano i po-tenziali pericoli dell’acrilamide e sappianocome limitarne l’assorbimento. Spetta al-le autorità fornire queste informazionioppure delegare il compito alle associa-zioni dei consumatori.

Consigli chiari per consumatori eristoratoriI consumatori e i ristoratori devono esse-re informati chiaramente su come dimi-nuire la formazione di acrilamide neglialimenti. La pagina web sull’acrilamidedell’Ufficio federale della sicurezza ali-mentare e di veterinaria (USAV) risale al

2002. È tempo di aggiornarla e di render-la più esplicita. È pure indispensabile ag-giornare il materiale didattico per studen-ti e futuri cuochi.

Adottare limiti vincolantiAlcuni fabbricanti dimostrano che è pos-sibile limitare la formazione di acrilamidenegli alimenti, altri sono in ritardo. Biso-gna stabilire valori-limite ufficiali e vinco-lanti nelle ordinanze alimentari, coglien-do l’opportunità della revisione in corso.Questi valori devono essere inferiori aquelli indicativi dell’EFSA.

etichettatura corretta obbligatoriaGli esperti europei dell’EFSA dicono che ilmodo di cuocere le patatine fritte puòaumentare dell’80% l’esposizione al-l’acrilamide. È dunque importante che gliimballaggi riportino obbligatoriamenteistruzioni per la cottura. La temperaturadi frittura non deve superare 175°C e chequella del forno deve essere al massimodi 200°C, rispettivamente di 180 per ilforno ad aria calda.

Page 13: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

Domanda a Mr. Safety

«Capsule detersive, detersivi liquidi in capsule o ecodosi: apparentemente pratiche, ma sicura-mente non innocue soprattutto per i bambini»

Sembrano pratiche, ma sono tutt’altro che inno-cue, soprattutto per i bambini: sono le nuove capsule detersive o detersivi liquidi in capsule o ecodosi, oppure come si voglia chiamarle. Si tratta di detersivi liquidi o gel per il bucato predo-sati e fortemente concentrati, racchiusi in un sottile involucro di un materiale che si scioglie durante il lavaggio. Purtroppo queste capsule detersive sono spesso colorate, profumate e morbide al tatto. Caratteristiche molto attraenti agli occhi dei bambini piccoli che le scambiano facilmente per caramelle. Ciò che accade in seguito è più che prevedibile: basta un attimo e sono in bocca; il sottile involucro, dopo essere stato morso, si lacera facilmente oppure si scio-glie a contatto con la saliva. Dato che, a differenza di quelli convenzionali, i detersivi contenuti nelle capsule sono fortemente concentrati, le conse-guenze risultano più gravi: ustioni chimiche alla gola e gonfi ori nelle vie respiratorie che possono richiedere rapidamente il ricovero in ospedale per diversi giorni. Tosse, malessere e vomito sono i sintomi caratteristici di questo tipo d’intossica-zione. Anche gli spruzzi negli occhi possono avere effetti molto dannosi, il che rende subito neces-sari prolungati risciacqui con acqua e cure medi-che. Dalla Svizzera, ma anche dalla Germania, l’Inghilterra e i Paesi Bassi sono già stati segnalati incidenti dovuti alle capsule detersive.

Pertanto è molto importante che i bambini non abbiano accesso a questi prodotti. Si raccoman-da anche di non lasciare singole capsule detersi-ve sulla lavatrice, a portata di mano dei bambini. Parlare con i bambini e spiegare loro i rischi aiuta a ridurre il pericolo di intossicazione.

Quindi attenzione: prima dell’acquisto e dell’utilizzo di questi prodotti, osservare i simboli di pericolo e leggere attentamente e rispettare le istruzioni d’uso e di sicurezza.

Mr. Safety

Consigli: come proteggere sé stessi e la propria famiglia

• Chiudere bene l’imballaggio dopo l’utilizzo e non lasciarlo in giro.

• Conservare le capsule detersive fuori dalla portata dei bambini (in un armadio chiuso e a un’altezza superiore a 160 cm).

• Prestare attenzione ai simboli di pericolo e leggere le istruzioni d’uso e di sicurezza sull’etichetta.

• Dopo un contatto con gli occhi o la pelle, lavarli abbondantemente con acqua. In caso di assunzione, rivolgersi subito al medico – numero d’emergenza del Centro svizzero d’informazione tossicologica (CSIT): 145.

• Su indicazione (del centro CSIT o medica), può essere somministrato il Simeticon con azione antischiuma (p. es. Flatulex ®).

Domande? Suggerimenti? Raccomandazioni? Maggiori informazioni per un impiego responsabi-le dei prodotti chimici nel quotidiano sono dispo-nibili all’indirizzo Internet www.cheminfo.ch.

V1.

La borsa della spesa

6.2014 13

teSt flASh

batterie, con le ricariabilisi risparmia... anche l’ambienteInquinano meno l’ambiente e fanno risparmiare: ecco due buoni motivi perscegliere pile ricaricabili. lo consiglia la rivista italiana Altroconsumo(agosto 2014) che ha testato sia le batterie ricaricabili sia quelle usa egetta. In generale tutte le batterie contengono sostanze pericolose edifficili da smaltire: se non fosse per il numero sempre crescente diapparecchi che le richiedono, la scelta migliore sarebbe proprio quella dinon utilizzarle e di preferire apparecchi che funzionano con la presa allacorrente elettrica.Il test dimostra come quelle ricaricabili, seppur meno potenti, nelle proved’uso tengono testa alle alcaline monouso. Sul costo poi non c’è paragone:usare le pile ricaricabili consente un notevole risparmio. risultati del test● Pile ricaricabili Buone: CARREFOUR, IKEA Ladda, VARTA Accu ready to use, ENERGIZERPower Plus, AUCHAN e SONY Cycle Energy.Accettabili: COOP Vivi verde HRM6 e DURACELL● Pile usa e getta Buone: DURACELL Ultra power, VARTA Max Tech, AUCHAN High Perfor-mance, ENERGIZER High-Tech Power Boost, CARREFOUR I-Tech, VARTALonglife, CARREFOUR Alkaline, PANASONIC Evolta, ENERGIZRER Ultra+Po-wer Seal, COOP Alcaline e ENERGIZER Classic.Accettabili: AUCHAN Alkaline, VARTA High Energy, AEROCELL Alkaline(Lidl), DURACELL Simply, PANASONIC Everyday Power, PHILIPS Power, PA-NASONIC Pro Power e IKEA Alkalisk.

In Svizzera si vendono circa 3’600 tonnellate di batterie all’anno. la quota diraccolta di batterie esauste è di circa il 70%: una buona percentuale ma sideve fare meglio!

Aspirapolvere a trainocon o senza sacco?Su 11 tipi di aspirapolvere i primi tre apparecchiclassificati sono versioni con il sacco, premiatiper le ottime performance, la resistenza e lascarsità di polvere emessa con il suo utilizzo. Iltest pubblicato su mieux Choisir (settembre2014) fornisce anche utili indicazioni nellascelta dell’apparecchio giusto per lesvariate necessità.Per i modelli con il sacco occorre te-ner presente che vi saranno i costisupplementari dei sacchetti che possonocostare anche 5 franchi l’uno. L’ope-razione è comunque semplice: unavolta pieno basta buttare il sacco nel-la spazzatura e sostituirlo. Per gli apparec-chi senza sacco bisogna invece prevedere di doverlo vuotare dopo ogni ope-razione di pulizia e di dover sporcarsi le mani nella polvere. Sono inoltre stati valutati i tipi di filtro e le performance dei motori messi adura prova con 550 ore di utilizzo. Le conclusioni del test nell’elenco qui sot-to, citati dal migliore al peggiore.risultati del testBuoni: ELECTROLUX Uooriginwr UltraOne, MIELE S8330 Hepa, PHILIPSFC8652/01 Performer Active, DYSON DC33c Origin e DC52 Multifloor Ci-netic (senza sacco), MIELE 5771, DYSON DC19 T2 Origin e PHILIPS FC8764(questi ultimi due senza sacco). Sufficienti: MIOSTAR V-Cleaner 1800 e ELECTROLUX Ucorigin Ultra Captic.Insufficienti: HOOVER TSBE2010 Sprint Evo.

Page 14: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

La borsa della spesa

6.2014 14

AlImentAzIone

Ingiurie su facebook, che fare?

doppIoClICK

PAOLO ATTIVISSIMO

raccolta e una catena come Migros vendepatate e carote come prodotti freschi,mentre Coop, in taluni casi specifici, ag-giunge pure la scritta “Per un Bio frescodella regione”. La loro giustificazione èche il termine “fresco” si riferisce alla qua-lità e al gusto e non al momento della rac-colta. Quanto al gusto, però, ci sarebbeda obiettare. Infatti, le celle frigorifere incui vengono tenute le mele, per fare unesempio, hanno una temperatura vicina alpunto di congelamento, con un’umiditàdel 92% e un tasso di ossigeno abbassatoartificialmente all’1-2%. Inoltre, i frutti

Frutta fresca? Sì,mavecchiadi un anno...le carote o le mele svizzere sono conservate fino a 13 mesi nei magazzinirefrigerati prima di essere vendute come prodotti “freschi”.

La frutta e la verdura che troviamonei negozi non sono sempre fre-sche come crediamo che siano.Guardiamo, per esempio, che co-

sa accade nel caso di patate e carote. Glisvizzeri all’anno ne consumano in media,rispettivamente, 15 e 8,5 chili, soprattuttonel periodo che va da gennaio a maggio.Eppure questi due ortaggi vengono rac-colti molto prima, nel corso dell’autunno.Sono, poi, immagazzinati in depositi gi-ganteschi, prima di essere messi in vendi-ta. Stando a Fruit-Union Suisse e all’Uffi-cio federale dell’agricoltura, nel 2013, inSvizzera, sono state immagazzinate nellecelle frigorifere, 185’507 tonnellate difrutta e verdura.

mele immagazzinate per mesiBen 57’782 tonnellate riguardano le

mele. In passato, dopo circa tre mesi, lemele avrebbero incominciato ad appassi-re. Ora, invece, è possibile conservarle

ben più a lungo, prima che inizino a mo-strare segni di deterioramento. Questifrutti sono trattati con l'1-metilcicloprope-ne, un derivato del ciclopropene, utilizzatocome regolatore della crescita delle piantee per questo indicato anche come fitore-golatore.

Questa sostanza è un antagonistadell'etilene, l’ormone della crescita che sti-mola e disciplina vari processi quali la ma-turazione dei frutti climaterici, quelli chematurano anche dopo essere stati separatidalla pianta. L'1-metilciclopropene, graziealle sue proprietà di inibitore, permette diimmagazzinare e conservare le mele Gol-den fino a tredici mesi.

ma quando è avvenuta la raccolta?Nei negozi, però, non viene mai indi-

cato quanto tempo prima sono stati rac-colti i frutti esposti sugli scaffali.

I dettaglianti indicano solo la data incui sono stati imballati e non quella della

https://www.facebook.com/mario.bernasconi.3, il nomeFacebook dell'utente è mario.bernasconi.3.

Il blocco o la segnalazione, tuttavia, non sempre ottengo-no la cancellazione da Facebook dell'ingiuria, che può restarevisibile agli altri anche se a voi è nascosta. Inoltre, se il messag-gio è ingiurioso secondo voi ma rispetta gli standard diFacebook (www.facebook.com/communitystandards), chenon sempre sono allineati alle leggi svizzere, non verrà rimosso.

Se preferite le vie legali, è importante documentare tutto,per esempio con fotografie o stampe del messaggio d'ingiuriaeffettuate in presenza di testimoni, e poi rivolgersi prontamen-te a un legale. Per le emergenze, la Polizia ha un canale apposi-to di contatto con Facebook, che vale anche per Instagram(www.facebook.com/records).

Per chi invece pensa di potersi permettere ingiurie perchéprotetto dall'anonimato di Internet o da uno pseudonimo, varicordato che ogni messaggio su Facebook è tracciato, anchedopo la cancellazione: pertanto le forze dell'ordine possono ri-salire all'indirizzo IP e quindi all'identità di chi l'ha pubblicato.

I recenti casi di cronaca riguardanti ingiurie pubblicate suFacebook sollecitano un ripasso delle strade disponibili quando siè vittima di questi atti d'inciviltà. La via più diretta è l'uso degli stru-menti appositi di Facebook, preferibilmente da un computer enon da un telefonino o un tablet: per esempio, potete bloccare su-bito l'utente che ha espresso l'ingiuria, così non potrà mandarvi al-tri messaggi, “taggarvi” o vedere quello che pubblicate sul vostroDiario. Potete anche segnalare l'utente a Facebook, descrivendole ragioni della segnalazione e chiedendo facoltativamente l'inter-vento di un amico fidato. Se molti utenti fanno la stessa segnala-zione, i gestori di Facebook solitamente prestano più ascolto:chiedete ai vostri amici di aiutarvi segnalando l'utente o il messag-gio d'ingiuria.

Potete anche inviare una mail, tassativamente in inglese, [email protected], fornendo i dettagli del caso e in particola-re il nome Facebook esatto dell'utente che vi ingiuria. Per ottene-re questo nome, che è spesso diverso da quello visualizzato, anda-te nel profilo dell'utente e guardate il link che compare nella casel-la dell'indirizzo del vostro browser: per esempio, se compare

Page 15: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

La borsa della spesa

6.2014 15

AlImentAzIone

Invecchiamento a danno del sapore

Le mele possono restare croc-canti anche dopo diversi mesi distoccaggio. La temperatura nelle ca-mere fredde è molto vicina al puntodi congelazione, con un tasso diumidità del 92%. Il tenore in ossige-no è abbassato arificialmente tra 1 e2%. Per le mele messe in commer-cio dopo febbraio, i produttori utiliz-zano spesso un gas chiamato SmartFresh.

La composizione chimica diquesto inibitore della maturazionecomprende del 1-metilciclopropeneche si depone sui pori della bucciadel frutto. Secondo Agroscope, lemele così trattate restano croccantie succose. Ma - sostiene il ricercato-re Franz Gasser - sono però menoaromatiche. Per essere gustose alpari delle mele non trattate, dovreb-bero quindi restare più a lungo sullapianta.

Se tutte le mele vendute dopola metà di febbraio fossero gassatecon questo prodotto, si potrebbeipotizzare un costo per i consumato-ri di circa 1,6 milioni di franchi al-l’anno (dati della Fruit-Union Suis-se). Questo tipo di trattamento nonè consentito per i prodotti biologici.

vengono trattati con un gas denominatoSmart Fresh, che contiene appunto ll'1-metilciclopropene (la pratica è comunqueproibita, se si tratta di prodotti da coltiva-zione biologica). Le mele rimarranno an-che croccanti e succose, ma sono moltomeno aromatiche, come affermano alcuniricercatori. Anche perché dovrebbero ri-manere per più tempo sulle piante, persviluppare appieno l’aroma.

Nell’autunno del 2013 sono state rac-colte 68’000 tonnellate di patate, 57’782di mele, 41’383 di carote, 9’807 di cavoli,7’467 di sedano e 6’151 di pere. Com-

plessivamente, solo la metà è stata vendu-ta e a metà dello scorso mese di marzo,85’000 tonnellate di frutta e verdura era-no ancora in attesa di acquirenti. Non èquindi un caso se aumenta il numero deiproduttori che si dotano di celle frigorife-re, come mostra uno studio di Fruit-UnionSuisse. Ciò influenza anche i consumi dienergia, perché gli impianti ne consumanomolta. Tra dicembre 2013 e marzo 2014,sono stati ben 8 milioni i kilowattora ne-cessari per la conservazione delle sole me-le, come si evidenzia dalle cifre pubblicatedal Politecnico federale di Zurigo. Com-plessivamente i kilowattora utilizzati perl’immagazzinamento e la conservazione difrutta e verdura sono stati 32 milioni tranovembre 2013 e marzo 2014, ossia quel-li utilizzati annualmente da 7’100 econo-mie domestiche.

Quello della conservazione di frutta everdura per lunghi periodi pare essere di-ventato un business fondamentale e quin-di i magazzini refrigerati vengono costan-temente ingranditi e ammodernati.

Il gruppo Fenaco, per esempio, l’annoscorso ha aperto una nuova unità del co-sto di 54 milioni di franchi. Rathgeb, chefornisce i prodotti Bio a Coop, da partesua ha aumentato la capacità del suo cen-tro zurighese di Unterstammheim, mentreMinog, fornitore di Migros, sta costruen-do un nuovo deposito per l’immagazzina-mento a Rebstein, nel canton San Gallo.

(Fonte Bon à savoir, 6.14)

Saetta Verde, e la spesa (ma non solo) è più leggera

Venti persone impiegate (la maggior parte a tempo par-ziale), oltre 14'000 consegne, di cui tre quarti a Luganoe dintorni tramite corrieri in bicicletta: è questo il positivo

bilancio di Saetta Verde dopo un anno dalla trasformazione inassociazione. Nata nel 1998 come servizio di corriere in biciclet-ta, nel 2013 Saetta Verde è trasformata in un'associazione sen-za scopo di lucro che, in collaborazione con gli enti locali, perse-gue l'obiettivo di aggiungere ai trasporti sostenibili anche unacomponente sociale. I clienti apprezzano la rapidità e l’affidabili-tà del servizio di corriere, sia per le consegne urgenti di oggettidi ogni genere, dai documenti agli invii di carattere medico, finoa oggetti ingombranti sia per la possibilità di delegare il disbrigodi pratiche di ogni genere per diversi uffici.

Dal momento della sua costituzione l’Associazione SaettaVerde ha iniziato la collaborazione con il Canton Ticinio tramitela DASF (Divisione dell’Azione Sociale e delle Famiglie) e ha po-tuto impiegare persone che fruiscono di piani occupazionali.Grazie a Migros Ticino, questi giovani assicurano il servizio dellaspesa a domicilio in favore di persone anziane. Il servizio attual-mente è disponibile nel Luganese. L’offerta ha riscontrato un

Saetta Verde collabora con la grande distribuzione Migros,Coop e Manor per il servizio della spesa a domicilio, partico-larmente in favore di persone anziane.

Ambiente

grande successo e la domanda è in continua ascesa, superandoampiamente le 100 consegne al mese. Anche le filiali Manor delLuganese e Coop hanno annunciato oggi di voler partecipare aquesto programma. Le Associazioni ATTE (Associazione ticineseper la terza età) e Pro Senectute Ticino e Moesano vedono conpiacere lo sviluppo di questo servizio in favore delle persone an-ziane e hanno deciso di promuovere attivamente l’offerta del-l’Associazione Saetta Verde con i loro soci e assistiti.

Associazione Saetta Verde, Via Coremmo 12, Luganotel. 091 966 30 00 – [email protected]

Page 16: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

La borsa della spesa

6.2014 16

InChIeStA

Sostituti dei pasti e adolescentiMeglio una dieta equilibrata

In polvere da sciogliere nell’acqua, sa-lati o dolci, in barrette o in forma dibiscotto al sapore di cioccolata o fra-gola, di prodotti sostitutivi dei pasti

ce ne sono per tutti i gusti e di molte mar-che: Modifast, Protiline o Kot per non ci-tare che le più diffuse sul mercato. Illustra-zioni accattivanti fanno bella mostra sugliimballaggi e vogliono far presagire un cer-to piacere gustativo per chi decide di sot-toporsi a stretto regime allo scopo di per-dere peso.

In realtà vi è monotonia nei gusti euniformità nella consistenza di questi“piatti” liquidi che in media si aggiranosulle 250 kcal per porzione. In confrontoun piatto del giorno “classico” contienedalle 400 alle 600 kcal, osserva VéroniqueDi Vetta, dietista diplomata al servizioConsulenza per la prevenzione e la curadell’obesità del Chuv (Centro ospedalierouniversitario vodese) di Losanna. Il regimeè quindi molto rigido e fortemente sconsi-

una dieta miracolosa non esiste, neppure i sostituti dei pasti che rischiano di generare dannosi effetti yoyo (perditadi peso dapprima ma ripresa anche di qualche chilo in più una volta ripresa la dieta abituale). proprio per questo iprodotti specifici per perdere peso sono sconsigliati in età adolescenziale, durante la quale è invece fortementeraccomandato di adottare abitudini alimentari equilibrate e consone all’età della crescita, oltre naturalmente aduna maggiore attività sportiva.

gliato soprattutto per gli adolescenti o ledonne incinte.

non esiste la dieta miracolosaMa come fare allora per perdere pe-

so? Bisogna abbandonare l’idea che esi-ste una dieta miracolosa. Secondol’esperta, i giovani in pieno sviluppo han-no bisogno di pasti equilibrati. In caso disovrappeso in giovane età, bisogna inprimo luogo preoccuparsi di stabilizzare ilpeso modificando il regime alimentare eintroducendo attività sportive.

Con le giovani - osserva la dietista - èanche importante lavorare sull’immaginedel corpo poiché la tendenza è quella diseguire i dettami della moda e identificarsicon le filiformi star del momento. Il tuttocon possibili rischi per la salute, ma ancheper il portafoglio poiché questi prodottisostitutivi dei pasti costano parecchio:Modifast, una delle marche più diffuse,costa una trentina di franchi per pacchetto

con 8 porzioni, ossia 3,80 franchi per un“pasto” che ha all’incirca le calorie di unoyogurt.

Nulla da dire sulla composizione diquesti prodotti da un punto di vista nutri-zionale: essi contengono infatti vitamine,proteine e sali minerali in quantità ade-guata. Questi succedanei di alimenti dan-no però un sentimento solo effimero disazietà: dopo qualche ora il rischio è chequesta “sazietà” scompaia e ci si butti sualimenti ricchi di zuccheri o comunque po-co salutari.

Per i professionisti della salute, il ricor-so a questi prodotti, soprattutto da partedi giovani, non fa altro che spianare lastrada alle diete “yoyo”: si perde rapida-mente peso ma lo si riprende ancora piùvelocemente una volta conclusa la dieta,anzi, sovente si rischia di riprendere anchequalche chilo più di prima! Insomma, si ri-schia proprio l’effetto contrario.

(FONTE MIEUX CHOISIR AGOSTO 2014)

Cosa dice l’etichettaComposizioneQueste polveri sono dei puri prodotti industriali composti da svariati nutrienti, vitami-ne e sali minerali le cui quantità sono codificate nella legge. Il contenuto di glucidi,grassi e fibre è specificato, al pari delle proteine il cui apporto è essenziale per il tenoredella massa muscolare.

AdditiviQui le cose si complicano, anche se in generale i produttori sono rispettosi delle nor-me in vigore: infatti per rendere accettabili il gusto, l’aspetto e la consistenza vieneaggiunto un mix di sostanze e aromi. In genere questi prodotti contengono almenodieci additivi, in particolare edulcoranti artificiali poco raccomandabili come l’asparta-me e l’acesulfame K.

menzioni legaliL’etichetta è conforme alla legge poiché contempla le indicazioni obbligatorie, ossiache non bisogna seguire questo regime in modo esclusivo per più di tre settimanesenza consultare un medico e che bisogna bere in modo sufficiente. Inoltre i produt-tori si sono ben guardati dal precisare sull’imballaggio quale perdita di peso si puòraggiungere, ma questa proibizione è aggirata rinviando questo tipo di informazionesul sito internet.

Page 17: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

La borsa della spesa

6.2014 17

InChIeStA

Per il farmacista cantonale è“un errore professionale”“Consigliare e vendere un medicamento - o più in generale un prodotto per la salu-te - a una persona che manifestamente non ne ha bisogno è un errore professionale.Poco importa che il prodotto sia innocuo: bisogna educare soprattutto i giovani anon medicalizzare gli atti e i momenti normali della vita”. Il farmacista cantonale,Giovan Maria Zanini, commenta così i risultati dell’inchiesta.

In base al Codice deontologico della Società svizzera dei farmacisti “il farmacista hasempre come priorità assoluta il benessere e la salute della popolazione”. Sovente però lefarmacie hanno sviluppato in parallelo un settore commerciale piuttosto redditizio che ri-schia - come abbiamo rilevato - di distogliere l’attenzione dallo scopo primario.

Quali consiglidispensano in farmacia?È quello che abbiamo voluto verificare con la partecipazione di alcuneragazze tra i 14 e i 17 anni che si sono recate in farmacia col compito dichiedere uno di questi prodotti sostitutivi dei pasti allo scopo di perderepeso. risultato: su 28 farmacie (24 in romandia e 4 in ticino) solo in 7 si sonorifiutati di venderli vista la giovane età. farmacisti o assistenti di questefarmacie hanno chiaramente adempiuto al loro compito di professionistidella salute consigliando piuttosto alle adolescenti un regime alimentareequilibrato.

Le minorenni che si sono messe a disposizione per l’inchiesta avevano un’apparen-za chiaramente adolescente e un peso normale. Avevano il compito di entrare infarmacia per chiedere uno di questi prodotti sostitutivi del pasto allo scopo di per-

dere peso. Le ragazze dovevano anche porre domande sull’efficacia e sul modo d’usodei prodotti che sarebbero stati offerti.

I prodotti dietetici sostitutivi dei pasti sono sconsigliati per gli adolescenti in pienacrescita, pur non essendo dannosi. Come indicato a lato, il rischio è quello di entrarenella diabolica spirale delle diete cosiddette “yoyo”. Il trattamento nel caso dei giovaniin sovrappeso passa in primo luogo dalla stabilizzazione del peso, dal lavoro sull’imma-gine del corpo e sulle abitudini alimentari.

In farmacia non sembra però che questo sia un problema da considerare con atten-zione. Su 28 farmacie prese in esame, solo in 7 di esse non avrebbero venduto prodottidi questa natura a delle adolescenti, dando loro piuttosto consigli su un’alimentazioneequilibrata. La vendita in farmacia dei prodotti sostitutivi dei pasti mostra invece un at-teggiamento prima di tutto commerciale, poco compatibile con il ruolo di professionistadella salute che rappresenta il logo della farmacia.

Quest’avviso è condiviso anche da alcuni farmacisti che non tengono questi pro-dotti in assortimento. Ma restano comunque in minoranza poiché 21 farmacie su 28non avrebbero esitato a vendere prodotti di questa natura (polveri in bustina o compo-sti liquidi da usare in sostituzione dei pasti) a una delle ragazze che hanno partecipatoall’inchiesta. In alcune farmacie sono stati proposti anche altri prodotti dimagranti, co-me creme anticellulite o tisane, oppure (come è capitato in Ticino) sono stati consiglia-te capsule che si gonfiano nello stomaco, barrette varie o pillole da prendere prima deipasti.

Svizzera italiana4 farmacie visitate● 2 di queste non hanno venduto prodot-ti sostitutivi dei pasti alla quindicenne cheli ha chiesti. In un caso l’assistente (sola infarmacia) ha posto alcune domande allaragazza consigliandole l’assunzione dibuone abitudini alimentari; nel secondocaso il farmacista (che ha chiesto l’età) hadetto che non vende questi prodotti a mi-norenni e che comunque per lei non eranonecessari consigliandole piuttosto moltomovimento;● in 2 casi non vi erano pubblicità in vetri-na o all’interno della farmacia di questiprodotti ma in 1 di questi il reparto è benevidenziato;● 1 solo ha chiesto l’età;● in 2 casi non è stata formulata alcunadomanda alla ragazza: le assistenti al ban-co hanno subito mostrato i prodotti ri-chiesti. In 1 caso l’assistente non sembra-va molto informata; nell’altro le sono staticonsigliati vari prodotti (tra cui una cura di1 mese a base di pillole da prendere primadei pasti al costo di 44 franchi).

Cantoni romandi24 farmacie visitate● in 5 farmacie si sono rifiutati di venderequesti prodotti alla minorenne; è stata va-lorizzata la silhouette della giovane ed èstato consigliato di limitarsi a un’alimen-tazione equilibrata;● in altre 3 farmacie pur non sottraendosialla questione della vendita del prodotto,sono state poste diverse domande alla ra-gazza e sono stati forniti consigli dietetici;● nella maggior parte delle farmacie nonsolo sono stati raccomandati questi pro-dotti ma sono stati anche proposti altri ar-ticoli cosiddetti “dimagranti” (creme anti-cellulite o “brucia-grassi”).

Inchiesta in 28 farmacie:solo in 7 casi si sono rifiutati divendere a un’adolescente prodotti sostitutivi dei pastiper perdere peso.In ticino due su quattro.

Page 18: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

La borsa della spesa

6.2014 18

prImo pIAno

I tassi ipotecariscendonoma le pigioni non diminuiscono

quando è possibile chiedere unariduzione della pigione per l’abbas-samento del tasso ipotecario?

Innanzitutto è necessario sapere qua-le è il tasso ipotecario applicabile al pro-prio contratto di locazione. A volte è scrit-to direttamente sul contratto, altrimenti èreperibile sulla tabella di evoluzione deltasso ipotecario (tabella 1), considerandocome riferimento temporale la data dellafirma del contratto di locazione. Attenzio-ne: se sono state nel tempo apportate del-le modifiche alla pigione, la data di riferi-mento è quella in cui è entrata in vigore lamodifica. Una volta conosciuto il propriotasso ipotecario di riferimento, bisogneràpoi confrontarlo con quello attualmente invigore e, se risulta inferiore almeno di unquarto di punto, sarà possibile chiedereuna diminuzione della pigione.

In alcuni contratti possono essere pre-viste riserve particolari per chiedere la ri-duzione della pigione. In caso di dubbiopotete rivolgervi all’ASI o ad un consulen-te giuridico.

A quanto può ammontare la ri-duzione della pigione per l’abbassa-mento del tasso ipotecario?

Basterà un confronto tra il tasso ipo-tecario di riferimento al contratto di loca-zione e quello in vigore sulla tabella di di-minuzione del tasso ipotecario (tabella 2),

1

2

dal 2009 il tasso ipotecario di riferimento per adeguare le pigioni è statoridotto per sei volte, ogni volta di un quarto di punto, per un totaledell’1,5%. Attualmente è al 2%. gli affitti, invece, sono aumentati. Standoalle indicazioni dell’Associazione svizzera inquilini in questo stessoperiodo l’indice degli affitti è cresciuto globalmente dell’8%. due tendenzeche dovrebbero andare di pari passo ma che nella realtà puntano indirezioni diametralmente opposte, così come gli interessi delle parti incausa. la riduzione della pigione non è infatti un automatismo, un obbligoche il locatore deve rispettare. È però un diritto dell’inquilino chiedere lariduzione della sua pigione. e da come sono andate le cose in questi ultimianni, ne vale la pena, si tratta infatti di migliaiadi franchi all’anno che sipossono risparmiare. le locazioni dovrebbero diminuire del 3% incorrispondenza di ogni riduzione di 0,25% del tasso di riferimento. quindiun appartamento affittato nel 2009 a 1270 fr./mese, in base al diritto dilocazione dovrebbe oggi costare non più di 1030 fr./mese. nei fatti inveceoggi viene affittato a fr. 1320/mese. una differenza mensile di circa 200franchi. Secondo l’Associazione Svizzera Inquilini (ASI), eventuali rinnovi ocambio di locatari non giustificano questa malsana evoluzione a scapito dichi paga l’affitto.ma come deve procedere il locatario per richiedere la riduzionedell’affitto? lo abbiamo chiesto all’ASI della Svizzera italiana, che da annisi batte su questo tema.

1 - evoluzione del tasso ipotecario

2 - tabella di diminuzione del tasso ipotecario

1983 1 gennaio 6%1 aprile 5.5%

1987 1 gennaio 5.25%1988 1 agosto 5%1989 1 ottobre 6%1990 1 ottobre 6.5%1993 1 ottobre 6%1994 1 aprile 5.5%1996 1 gennaio 5.25%

1 aprile 5%1997 1 gennaio 4.75%

1 giugno 4.5%1 ottobre 4.25%

1998 1 maggio 4%2000 1 gennaio 3.75%

1 marzo 4%1 settembre 4.5%

2001 1 luglio 4.25%2002 1 febbraio 4%

1 dicembre 3.75%2003 1 aprile 3.5%

1 agosto 3.25%1 dicembre 3%

2004 1 dicembre 3.25%2008 1 marzo 3.5%

2009 3 giugno 3.25%2 dicembre 3%

2010 2 dicembre 2.75%2011 2 dicembre 2.5%2012 2 giugno 2.25%2013 3 settembre 2%2014 4 marzo 2%

FOTO

DIP

. CA

RC

AN

O

sienoigiparstovaLledssoatlsuadnoffo

%00.6

%57.5

%05.5

%52.5

%5.4 %52.4 %00.4 7.3

%97.31 %79.51 %30.81 02

%98.11 %61.41 %23.61 81

%19.9 %82.21 %35.41 61

%38.7 %13.01 %66.21 41

%57 %05.3 %52.3 %00.3

%00. %88.12 %66.32 %73.52

%73. %23.02 %81.22 %59.32

%76. %07.81 %36.02 %84.22

%98. %10.71 %30.91 %59.02

% %57.2 %05.2 %52.2 .2

% %10.72 %75.82 %70.03 13

% %56.52 %72.72 %38.82 03

% %42.42 %39.52 %45.72 92

% %87.22 %35.42 %02.62 72

%00.

%15.1

%13.0

%80.9

%08.7

%00.5

%57.4

%05.4

%52.4

%00.4

%57.3

%05.3

%52.3

%66.5 %62.8 %17.01 31

%19.2 %66.5 %62.8 01

%19.2 %66.5 .8

%19.2 .5

9.2

%40. %52.51 %63.71 %53.91

17. % %40.31 %52.51 %63.71

62 % 17.01 % %40.31 %52.51

66 % 62.8 % 17.01 % %40.31

19 % 66.5 % 62.8 % 17.01 %

19.2 % 66.5 % 62.8 %

19.2 % 66.5 %

19.2 %

% %62.12 %80.32 %18.42 62

% %53.91 %62.12 %80.32 42

% %63.71 %53.91 %62.12 32

% %52.51 %63.71 %53.91 12

% %40.31 %52.51 %63.71 91

17.01 % %40.31 %52.51 71

62.8 % 17.01 % %40.31 51

66.5 % 62.8 % 17.01 % 31

%74.6

%18.4

%80.3

%62.1

%53.9

%63.7

%52.5

%40.3

%00.3

%57.2

%05.2

%52.2

19.2 % 66.5 % 62.8 % 01

19.2 % 66.5 % 8

19.2 % 5

2

17.0 %

62. %

66. %

19. %

Page 19: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

La borsa della spesa

6.2014 19

prImo pIAno

per ottenere la percentuale di riduzionedella propria pigione.

Come si può vedere se, ad esempio, iltasso ipotecario di riferimento del contrat-to di locazione è del 3% la riduzione saràdel 10,71%, considerando che il tassoipotecario attuale è al 2%.

È possibile chiedere in ogni tempola riduzione della pigione?

È necessario rispettare i termini di pre-avviso e di disdetta previsti dal contrattodi locazione per presentare la domanda diriduzione. In ogni caso, la riduzione valeper la prossima scadenza contrattuale enon ha effetto retroattivo, ossia non valeper il passato. Nel caso in cui la richiesta diriduzione dovesse essere inviata non ri-spettando i termini di preavviso, non varràper la scadenza contrattuale più vicina, maper quella successiva. Se tuttavia nel frat-tempo il tasso ipotecario dovesse subirevariazioni, evidentemente, anche la per-centuale di riduzione della pigione verreb-be adeguata di conseguenza.

Come si può chiedere la riduzionedella pigione per l’abbassamento deltasso ipotecario?

Sarà sufficiente inviare una lettera

3

4

raccomandata al proprietario, rispettandoil termine di preavviso contrattuale (vedimodello di lettera qui sotto). Il proprietarioha 30 giorni di tempo per rispondere.

Nel caso in cui il locatore non dovesserispondere nei 30 giorni trascorsi dal rice-vimento della lettera o dovesse dare unarisposta negativa, l’inquilino potrà insiste-re nella sua richiesta depositando entro isuccessivi 30 giorni un’istanza all’Ufficio diconciliazione in materia di locazione.

È possibile che a seguito della ri-chiesta di riduzione, il proprietarioinvii la disdetta?

Purtroppo ci sono proprietari che sicu-ramente vedono male una richiesta di ridu-zione. Tuttavia, è giusto far presente che nelcaso in cui la reazione fosse la disdetta, sipotrà contestarla, poiché abusiva, in quantodata per la sola ragione che l’inquilino fa va-lere un suo legittimo diritto.

Peraltro, se nel frattempo viene avvia-ta una procedura giudiziaria, depositandoun’istanza all’Ufficio di conciliazione in ma-teria di locazione competente, per insisterenella richiesta di riduzione, l’inquilino, unavolta conclusa positivamente la causa, po-trà godere di un periodo di protezione di 3anni, durante il quale il proprietario, ad ec-

5

Indirizzo del mittente (ossia titolare/i del contratto)

Luogo e data

RaccomandataIndirizzo del proprietario o dell’amministrazione (locatore)

Richiesta diminuzione del canone di locazione

Egregi Signori,l'Ufficio federale dell'abitazione ha comunicato in data 1 set-tembre 2014 che il tasso ipotecario di riferimento per la loca-zione è rimasto invariato al 2%.L'art. 13 cpv. 1 OLAL prevede che “Se i tassi ipotecari dimi-nuiscono, le pigioni devono essere ridotte in proporzione, ...”.Il nostro canone di locazione è basato su di un tasso ipoteca-rio del _____ ; pertanto chiedo, con il regolare preavviso con-trattuale, che a partire dal _______________ (data della pros-sima scadenza contrattuale) il canone venga diminuito in mi-sura del ______ % ossia di fr._______ mensili.La ringrazio anticipatamente e resto volentieri in attesa di unacortese conferma scritta entro 30 giorni dal ricevimento dellapresente lettera.Con i miei migliori saluti

Firma (titolare/i del contratto)

cezione dei pochi casi previsti dalla legge,non potrà dargli la disdetta. La legge inquest’ambito garantisce senz’altro unabuona protezione per gli inquilini: valequindi la pena chiedere e insistere per otte-nere quanto in fin dei conti spetta di diritto.Spesso la prima risposta è negativa ma sel’inquilino non demorde, ottiene quantodesidera.

Dal 10 settembre 2008 per gli adegua-menti delle pigioni in base ai cambia-menti del tasso ipotecario vale un unicotasso di riferimento per tutta la Svizze-ra. Quest’ultimo corrisponde alla mediadei tassi ipotecari praticati dalle banche. Ècalcolato in quarti di punto percentuale.Il tasso ipotecario di riferimento e il tas-so d’interesse medio in base al qualeviene calcolato, sono pubblicati trime-stralmente dall’UFAB (Ufficio federaledelle abitazioni) sul sito www.tassodiri-ferimento.admin.ch.Il tasso ipotecario di riferimento attualeè del 2% (1.9.2014).

Come si calcolail tasso ipotecario diriferimento nei contratti di locazione

l'Associazione Svizzera Inquilini è presente su tutto il territorio nazionale e nella Svizzera italiana a massagno, balerna, locarno e bellinzonaA massagno si trova la sede principale per la regione linguistica italofona. ● Lugano-MassagnoVia Bernardino Stazio 2, 6900 Massagno�091 966 25 02 (lu-ve 14.30-16.30)[email protected]● Bellinzona e ValliViale Stazione 31A, 6500 Bellinzona091 825 71 72 (lu 8.30-11.30, ma 15-19, gio 9-11.30 e14.30-17.30)[email protected]● LocarnoVia ai Saleggi 11, 6600 Locarno091 752 11 22 (lu e ve 14-17, me 8.30-11.30)[email protected]● BalernaVia Favre 10, 6828 Balerna091 683 40 67 (lu 14-17, me 8.30-11.30, ve 13.30-16.30)[email protected]

Centro InfoalloggioAvete delle domande sul diritto di locazione svizzero a cuinon trovate una risposta? Cercate un consiglio utile per diri-mere un problema con il vostro locatore? Potete telefonare alCentro Infoalloggio allo 091 966 82 72 il lunedì, martedì,giovedì e venerdì dalle 10 alle 12 (chiuso il mercoledì).

www.asi-infoalloggio.ch

Page 20: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

La borsa della spesa

3.2014 20

teStAlImentAzIoneLa borsa della spesa

6.2014 20

energy drinkSai davvero cosa bevi?

Il successo delle bevande energizzanti,è legato proprio alla notevole con-centrazione di caffeina presente che,combinata con la taurina e con una

serie di altre sostanze stimolanti (che spes-so contengono altra caffeina) dovrebbepermettere a chi le beve di trasformarsi inun piccolo supereroe: vincere la fatica e lostress, accelerare il metabolismo, migliora-re l’efficienza del proprio organismo e lacapacità di concentrazione. In realtà leconseguenze certe, se si consumano ener-gizzanti in quantità, sono insonnia, tachi-cardia, ansia, mal di stomaco, irritabilità,secchezza in bocca e in gola e tutti gli altrieffetti collaterali di un’intossicazione dacaffeina.

Non solo. L’Anses, l’Agenzia naziona-le per la sicurezza sanitaria francese, l’an-no scorso ha messo in guardia dal rischioinfarto per le persone che hanno predi-sposizioni genetiche non diagnosticate (1individuo su 1’000) e ha bocciato il consu-mo degli energy drink in associazione congli alcolici e durante sforzi fisici, sconsi-gliandolo ai bambini e agli adolescenti, al-

le donne in gravidanza e allattamento, agliindividui sensibili alla caffeina o affetti dapatologie cardiovascolari, renali, epatiche,o da disordini neurologici.

Un’inchiesta pubblicata a inizio ago-sto su Il Salvagente – settimanale italianodei Diritti, dei Consumi e delle Scelte –mette bene in luce i rischi degli energydrink soprattutto per i più giovani.

un mercato in espansioneNel mondo il mercato delle bevande

energetiche cresce senza sosta: se ne be-vono circa 6 miliardi di litri l’anno e entro il2018 la cifra dovrebbe raddoppiare. conmargini di guadagno immensi. Basta pen-sare che in alcuni paesi europei, come Po-lonia, Germania e Gran Bretagna, il consu-mo annuale pro-capite oscilla tra 8 e 15lattine.

Target dichiarato: sportivi, manager,camionisti, autisti, e soprattutto studentiuniversitari. Ma i consumatori più accanitisono adolescenti e giovanissimi, attrattianche da una pubblicità martellante abbi-nata a icone del mondo sportivo.

un bibita che si chiama the doctorC’è chi punta tutto sul testimonial,

come Monster energy che ha chiamatouna delle sue bibite The Doctor, come ilnotissimo Valentino Rossi, con tanto di ta-bella VR/46, e poi Forza Blu che ha sceltola Marina militare italiana, o l’ultimo arri-vato Black che ha scommesso su Mike Ty-son. C’è chi cerca il consenso attraverso lasponsorizzazione di sport estremi o moltoamati, come il motocross, i rally, lo skate-board o la F1 e il calcio. E chi per evocareforza, durezza, divertimento e sesso inve-ste su colore e dimensione della lattina esoprattutto sul nome: si va da Sexò aBam, da Drastic a Rockstar, da Go&Fun aMegaforce.

Ma al di là della forma, che c’è nellelattine? Se si guarda la lista degli ingre-dienti si capisce perché gli energy drink siassomiglino un po’ tutti.

Analizzati 8 fra i più diffusiIl Salvagente ne ha esaminati 8 tra i

più diffusi nei bar e supermercati, cioè neipunti vendita accessibili ai più giovani, ve-rificando che tutti contengono la stessadose di caffeina e taurina: in una lattina da250 ml ci sono sempre 80 mg della prima,equivalenti a un espresso, e 1’000 mg del-la seconda. In tutti viene aggiunta unaconcentrazione di vitamine del gruppo Bche supera di molto il fabbisogno giorna-liero, tanto zucchero e sostanze che do-vrebbero amplificare l’effetto energizzan-te, come il guaranà, il ginseng, il mate,l’inositolo o il glucuronolattone. L’unicadifferenza nelle bibite è la scelta del colo-rante.

Tutti, insomma, cercano di personaliz-zare il prodotto senza modificare la for-mula vincente lanciata in Occidente neglianni 90 da Red Bull (sede a Zugo), ancoraoggi leader indiscusso di mercato.

le usano ma non le conosconoMa cosa ne sanno i consumatori più

giovani, che proprio di queste bevandefanno un vasto uso, anche in Svizzera e inTicino?

Ci sono ragazzi che non riescononeppure a distinguere un energy drinkda una bibita piena di sali minerali comeil Gatorade, e ci sono ragazzi che le be-vande energizzanti le consumano quoti-dianamente, in alcuni casi anche 3-4 algiorno. Pochissimi sanno di cosa sonofatte, perché non leggono tabelle nutri-zionali e lista degli ingredienti; ma quan-do le bevono hanno quasi tutti delleaspettative elevatissime, tanto che nellastragrande maggioranza dei casi sonodelusi di non provare gli effetti promessidalla pubblicità.

E 7 su 10 ignorano quanto siano de-leteri gli effetti del consumo degli energydrink insieme agli alcolici, ma quasi unosu due rientra a casa ubriaco quando escea far baldoria con gli amici.

(FONTE: IL SALVAGENTE, N. 31, 2014)

dilagano nei locali e nelle discoteche, ma anche fra gli studenti che perricaricarsi ne fanno un consumo esagerato e inconsapevole. di cosa? dellebevande energetiche e della più conosciuta, la red bull. In pochi anni èdiventata un fenomeno sociale straordinario: solo in Svizzera se neconsumano decine di milioni di lattine all’anno. fra gli ingredienti principalila caffeina e la taurina, ma quasi tutti i giovani ignorano il contenuto deglienergy drink.

Page 21: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

1 espresso 80 mg

1 tazza di caffè solubie 57 mg

1 lattina di Coca-Cola (330ml) 35 mg

1 tazza di tè 30 mg

1 lattina di energy drink (250ml) 80 mg

La borsa della spesa

6.2014 21

Che cosa contengono gli energy drink

quanta caffeina c’è nelle bevande che consumiamo?

L’EFSA (Autorità per la sicurezza alimentare europea)l’anno scorso ha pubblicato uno studio che raccoglie i datisui consumi degli energy drink in Europa. La ricerca ha con-fermato i timori dell’opinione pubblica: il 68% degli adole-scenti intervistati, tra gli 11 e i 18 anni, ha detto di consuma-re bevande energizzanti. Nel 12% dei casi il consumo è “ele-vato e cronico” con una media di 7 litri al mese; nel 53% deicasi lo assume in combinazione con alcolici; il 41% durantele attività sportive.

Anche i dati che riguardano i bambini europei non sonorassicuranti. Dai 3 ai 10 anni circa, il 18% dei bambini consi-derati consuma bevande energetiche. In circa il 16% dei casiil consumo è “elevato e cronico” con una media di quasi 4litri al mese. Solo 1 adulto su 3, tra i 18 e i 65 anni, invece,ha dichiarato di bere energy drink. Il 12% ha un consumo“elevato e cronico” con una media di 4,5 litri in un mese.

Nel 56% dei casi li consuma insieme a alcolici e nel52% durante lo svolgimento delle attività sportive.

In europa , gli adolescenti ne bevono anche 7 litri al mese

Il mercato dev’essere proprio redditizio: a fianco della pionieraRed Bull ci sono oggi vari prodotti anche low cost e pure bio! Lamarca Biotta, nota per i suoi succhi di verdura, ha un energydrink a base di caffè e estratto di guaranà. Anche se bio, non cipare “sano” come gli altri e da consumare con molta prudenza(soprattutto se lo consumano i più giovani). Ce n’era davverobisogno?

● La caffeina: è una sostanza stimolante del sistema nervo-so (aumenta la vigilanza e riduce la sensazione di fatica),agisce anche sugli apparati cardiovascolare e gastrointe-stinale. Può aumentare la pressione arteriosa, provocaredisturbi gastrici e ansietà.

● La taurina: è un aminoacido coinvolto in diversi processifisiologici fra cui la formazione della bile, il flusso del cal-cio e l’eccitabilità neuronale. È naturalmente presente inalimenti come carne, pesce e latte e, di norma, il suo fab-bisogno è largamente coperto dalla dieta. Solo in condi-zioni particolari di stress come di esercizio fisico sembre-rebbe essere necessaria una sua integrazione.

● Il glucuronolattone: è un carboidrato presente nell’orga-nismo umano come prodotto metabolico del glucosio nelfegato e in alcuni alimenti o bevande, particolarmente ilvino. Secondo i produttori, queste bibite contenenti caf-feina e altre sostanze stimolanti dovrebbero aumentareconcentrazione e rendimento; ciò non è però stato pro-vato scientificamente. Non è chiaro se l’interazione dicaffeina e taurina non possa avere addirittura effetti in-desiderati. Dopo il consumo di bevande energetiche inconcomitanza con alcol o sforzi fisici, si sono addiritturaverificati dei decessi; la relazione causale tra le due cosenon è tuttavia ancora nota. Le bevande energetiche e glienergy shot dovrebbero quindi essere consumati solocon moderazione e precauzione.

● Le vitamine del gruppo B: sono presenti nella quasi tota-lità in alimenti di origine animale; è nota la loro impor-tanza ai fini metabolici. Va anche detto che un’alimenta-zione varia garantisce il normale fabbisogno senza ne-cessità di integrazioni.

Page 22: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

Westbahnof. L’ultima volta era in ristruttu-razione. Rimessa a nuovo è luminosa, acco-gliente e funzionale. Ci si sta benone. Il viag-gio è comunque impegnativo. Due le varianti:via Zurigo oppure via Verona. Una visita al sitowww.oebb.at è vivamente consigliato. Le ta-riffe hanno forti fluttuazioni: acquistando il bi-glietto con qualche settimana di anticipo

spuntano sconti rigogliosi.Hotel Stadthalle. Una delle motivazioni per tornare a Vienna.

È il non plus ultra quanto ad attenzione per l’ambiente: un eco-hotel molto chic a impatto zero, vicino alla Westbahnhof, in unquartiere tranquillo con un piccolo supermercato proprio di fron-te. Non economico, ma il piccolo sforzo finanziario è giustificato.Per contenere il budget ci si può trasferire poi nella pensione ge-stita dalla stessa proprietà, Pension Stadthalle, ovviamente spar-tana, ma di qualità più che dignitosa.

Pension Kraml. Quella dei primi soggiorni viennesi. Centralis-sima, in una laterale di Mariahilferstrasse. Offre ottime camere,colazione perfino eccessiva, costi ridotti e pulizia impeccabile. Al-meno, così è stato quando vi ho soggiornato qualche anno fa.Un rapido controllo su Tripadvisor mi ha fatto capire che la situa-zione non è affatto peggiorata, anzi! La location è un valore ag-giunto: a pochi metri vi è Steman. E soprattutto il café Jelinek.

Café Jelinek. Il tempo di depositare i bagagli in camera, e sen-za stare troppo a trastullarmi con le comodità dello Stadthalle,fuori subito per ritrovare il mio amatissimo Jelinek, in cui tanteore avevo trascorso felice nel mio precedente soggiorno. Ugualea come l’avevo lasciato, con il suo arredo deliziosamente vissuto,i divanetti, i quotidiani e le torte. Una novità però: il personale hail grembiule rosso con scritta color oro in rilievo. Non potevo la-sciamelo sfuggire per la mia collezione. Ho agganciato senza pu-dore la cameriera, le ho detto che il grembiule rosso (die Schürze,se volete provarci anche voi) lo volevo a tutti i costi. Pagavo ildovuto. Non ho ceduto quando mi ha riferito che la richiesta erasorprendente. Vengo dalla Svizzera per voi, conosco Manfred,sono certo che acconsentirà: questa la mia replica decisa. Man-fred è stata la parola magica. Lo ha interpellato ed è tornata sor-ridente con il grembiule rosso per me!

Steman. È una storica Beisl, l’equivalente viennese per tratto-ria. Pochi turisti e tanti viennesi. L’ambiente interno, foderato inlegno, a me piace un sacco. Cucina rustica, tanta carne, prezzi ir-risori, personale di gentilezza imbattibile. Una tantum ho dimen-ticato, senza traccia di pentimento, le mie simpatie vegane. Il no-me del locale trae origine da quello dei due titolari: Stephan eManfred. Questo me l’aveva spiegato ai tempi una cameriera.L’informazione è stata decisiva per ottenere cinque anni dopo ilgrembiule rosso, visto che sono proprietari anche di Jelinek.

St Joseph. Approdo sicuro per vegetariani e vegani. All’entra-ta vi parrà di aver sbagliato posto: si transita attraverso il negoziodi generi alimentari rigorosamente bio. Ma appena oltre si apre

1

2

3

4

5

6

uno spazio ristorante con molti coperti. Io ho scelto il menù delgiorno. Se devo essere schietto non so cosa abbia mangiato, ri-cordo verdure e una salsa rossa, ma ho gustato tutto con massi-ma soddisfazione. Riferisce la guida che il locale è battuto da unaclientela modaiola. Tutti si servivano l’acqua dalle brocche postesu un ripiano a disposizione dei clienti: impariamo da loro!

Das Augustin. Per principio non chiedo mai al personale del-l’albergo indicazioni sui ristoranti. Temo sempre che abbiano ac-cordi prestabiliti per indirizzare i clienti. Questa volta per forzamaggiore ho seguito il suggerimento. Più che azzeccato. È collo-cato in un quartiere multietnico, senza traccia turistica. Superatolo scoramento alla porta di ingresso, dai colori slavati, ci si trova inun ambiente giovane, fantastico e affollatissimo. Sono ancoragrato al cameriere che mi ha lasciato occupare un tavolo da solo,l’unico libero. Cucina varia, con ampie possibilità anche per vega-ni puri. Pure da qui sono uscito felice. Un tale spettacolo naturale.

Sperl. È il caffè con tutte le carte in regola: elegantissimo, stori-co, arioso, centrale e invitante. Insomma, non gli manca nulla.Fiorenzo, che vi ha pure pranzato, mi ha trasmesso un parere en-tusiasta: “ho assaporato la migliore Kürbiscremesuppe mit Kernöldi tutta Vienna: estasiante fluidità, con minuscole e croccanti par-ticelle di zucca. La zuppa divina è stata seguita da un ottimoSchinkenrolle (rotolo di prosciutto imbottito di insalata russa).”

Mariahilerstrasse. Formidabile viale alberato che dalla stazio-ne porta nel cuore di Vienna. La via dei commerci e dei negozigrandi firme. Ci si cammina ancor più volentieri perché sta diven-tando interamente pedonale, con grandi lavori per cacciare le au-to. Ma ho amato soprattutto la parallela, la Westbahnstrasse cheprosegue nella Siebensternstrasse. È un susseguirsi di deliziosi ne-gozi. E ovviamente caffè e ritrovi a volontà per soste ritempranti.

Museumsquartier. Qui si arriva a prescindere. Spazio stupen-do, con una serie di musei da soddisfare ogni appassionato. DalLeopold con le opere di Schiele e Klimt al Mamok, dedicato all’ar-te contemporanea. Sono sincero: questa volta mi sono gustatosolo l’enorme spazio aperto su cui si aprono i musei, con infinitepossibilità per sedersi e assaporare la colta atmosfera viennese.

DettagliBoutique Hotel Stadthalle, Hackengasse 20, doppia attorno ai 100€, sconto 10% per chi arriva in bici o in trenoPension Stadthalle, Hackengasse 33, doppia 59 €Pension Kraml, Brauergasse 5, doppia 72-78 € con colazioneCafé Jelineck, Otto Bauergasse 5Gastwirtschaft Steman, Otto Bauergasse 7, cucina viennese popolareSt Joseph Naturkost, Mondscheingasse 10, vegetariano e veganoDas Augustin, Märzstrasse 67 Café Sperl, Gumperdorfer Strasse 11

Nei caffè e ristoranti ricordarsi sempre di lasciare una mancia di circa il10%: non è compresa nel prezzo. Purtroppo in Austria non vige il di-vieto di fumo nei locali pubblici. Mi ha aiutato nei giorni viennesi laguida inglese TimeOut Vienna,19.90 €. Offre preziosi indirizzi cui hoampiamente attinto. Acquistata da Thalia Buch, all’inizio di Mariahilfer.

9

8

7

10

GIUSEPPE VALLI

Vienna

mete VerdILa borsa della spesa

6.2014 22

Il concerto di capodanno, la Sacher, il Wiener Schnitzel e Hundertwasser: ecco i primiquattro agganci. Si è aggiunta la bicicletta. Ci sono arrivato la prima volta lungo Inn eDanubio cinque anni fa. Sono tornato quest’estate con qualche aiutino ferroviario inuna magnifica pedalata di 472 km. Non può esserci traguardo più affascinante per uncicloturista. Amo Vienna, soprattutto uno spicchio di città in cui mi piace stare: èun’area compresa tra la Westbahnhof e il MuseumsQuartier. Qui ci sono i miei posti.

Page 23: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

La borsa della spesa

6.2014 23

ConSumAtorI AttentI

Sotto il titolo “Vendere con succes-so nella più grande rete di farma-cie in Svizzera” Galenica e Galeni-Care (Amavita, Coop-Vitality, Far-

macie Feelgood’s) descrivono il loro con-cetto promozionale. Secondo quanto di-chiarato dal gruppo farmaceutico, è ne-cessario ricorrere a prodotti innovativi, co-municazione efficiente e concetti di vendi-ta studiati. “Ciò favorisce la richiesta, lafrequenza, le vendite”. Per esempio, conlo slogan “Star del mese” i produttori difarmaci possono commercializzare i loroprodotti (senza ricetta) in modo vantag-gioso presso le farmacie Amavita per55'000 franchi al mese. Amavita è presen-te sul territorio elvetico con 155 farmacie(Feelgood’s con150 farmacie; Coop-Vitali-ty con 100 farmacie) e ha 900'000 con-tatti con clienti all’anno; genera 561 milio-ni di cifra d’affari.

Nel prezzo di 55’000 franchi sono in-clusi: due ripiani sul banco, pubblicità suschermi all’interno della farmacia, campa-gne pubblicitarie sui media e presenza sul-la pagina web di Amavita. Ripiani di ven-dita posizionati un po’ meno in vista co-stano la metà, 25'000 franchi al mese.

Anche Coop-Vitality e Feelgood’s hannole stesse condizioni.

mister prezzi consiglia di richiedere prodotti alternativi

Considerando che le reti di farmacialegate a GaleniCare possono affittare 4 ri-piani di alto valore e 8 ripiani di medio va-lore, il calcolo è presto fatto: l’incassomensile per la società è di 420'000 fran-chi. Oltre a queste offerte di pubblicità(anche cartelloni esterni, vetrine ecc.) Ga-leniCare vende anche indirizzi per invii mi-rati a fr. 1.20 per indirizzo.

La pratica di condizionare il clientedelle farmacie è legale per quanto riguar-da i medicamenti senza ricetta (i cosiddettiprodotti da banco); è invece proibita lapubblicità dei farmaci su ricetta.

“Come clienti, però, si hanno pochealternative all’acquisto in farmacia”. E, diconseguenza i consumatori hanno pochepossibilità di trasparenza in prezzi e pro-dotti. Mancano poi le conoscenze in ma-teria per poter giudicare l’efficacia controdeterminati sintomi e la possibilità di utiliz-zare alternative generiche.

Su questo, appunto, si esprime in mo-

do critico anche il Sorvegliante dei prezzi,Stephan Meierhans: “Anche per me è dif-ficile scegliere e mi è già capitato di vedereesposto solo il prodotto originale mentre ilgenerico era relegato in fondo al cassetto.Perciò consiglio ai consumatori di infor-marsi sempre anche sui generici.”

Alla domanda se i clienti vengonoconsigliati in modo completo e indipen-dente, malgrado gli incentivi finanziari deiproduttori, Galenica risponde: “I nostrifarmacisti vendono i medicamenti seguen-do esclusivamente aspetti medici”. Inoltre,Galenica afferma che nelle condizioni con-trattuali si dichiara espressamente chel’accordo di promozione di vendita non in-fluisce sul comportamento nella consulen-za dei collaboratori.

I farmacisti indipendenti affermanotuttavia che “Presso Galenica tutto vienegestito in modo centralizzato, anche gliacquisti”. In caso di grandi quantità di unprodotto, il personale è invitato a pro-muoverne la vendita”.

(FONTE: SONNTAGSZEITUNG, 27. 7. 2014)

Tutti i farmaci e i loro generici più econo-mici si trovano su www.mymedi.ch.

Chi è entrato in farmacia, nellescorse settimane, in pienoperiodo vacanziero, avrànotato soprattutto i numerosimedicinali da viaggio che inestate sono molto richiesti:prodotti contro le punture diinsetti, colpi di sole,dissenteria ecc. per ottenereposizioni privilegiate perquesti prodotti, le dittefarmaceutiche sono dispostea spendere parecchio. questapratica, per la prima volta èillustrata dalla maggioreazienda che gestisce lamaggior parte delle farmacie,la galenica.

Infoconsumi tutti i giorni dalle 9.00 alle 10.30per risolvere i tuoi problemi

091 922 97 55 (tasto 1)

Farmacie, 55’000 franchiper mettere i prodotti in bella vista

Page 24: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

ticino perdente e reddito disponibileLe disparità di reddito sono però anche regionali. Anche qui po-

tremmo soffermarci su due osservazioni. La prima è che nell’evolu-zione dei salari reali tra il 2004 e il 2010 il Ticino (grafico 1, in cui ri-portiamo solo il dato medio svizzero e quello ticinese) risulta sempreperdente rispetto alla media svizzera (ma anche con tutte le altre re-gioni, quelle di punta come Lemano, Basilea, Argovia o quelle dellaSvizzera centrale). Ticino in perdita netta per i salari più bassi ed an-che quelli mediani, in leggera crescita (ma con neppure metà dell’au-mento nazionale) per i redditi più elevati. La seconda è che dovunquela maggior crescita di salario la si ha con i salari già alti (sino al 7-8%)e poco o niente con i salari bassi e mediani. A chi ha, quindi, è datodi più. E questo conferma, nonostante le attenuazioni ufficiali, che lediseguaglianze da reddito salariale sono comunque in aumento. Se,

Ecco che arriva un rapporto del Consi-glio federale che è una risposta a unpostulato (presentato dalla consiglieranazionale socialista Jaqueline Fehr nel

2001, ripresentato nel 2010 per un aggiorna-mento) che chiedeva appunto di esporre“l’evoluzione dei redditi e della sostanza (del

patrimonio) delle economie domestiche, dopo deduzione delle im-poste, delle tasse e tenendo conto delle spese per l’alloggio”. Nonè ancora uno studio sulla ricchezza e sulla sua formazione, concen-trazione, ripartizione, utilizzazione, diseguaglianze di reddito comeci vorrebbe; è comunque un documento che alcune cose interes-santi riesce a dirci (con occhio particolare al Ticino).

diseguaglianze e ripartizioneLo studio dà un quadro generale dell’evoluzione economica

e sulla partecipazione della popolazione attiva allo sviluppo eco-nomico. A noi sembra logico cominciare subito dal reddito delleeconomie domestiche. In linea generale e globale ci si dice che ilreddito medio delle economie domestiche svizzere tra il 2009 e il2011 si è situato a 9’665 franchi al mese. Qui molti avranno per-plessità. Ma è una media. Un reddito medio complessivo che èdato dall’attività salariale (66%), dalle rendite e dalle prestazionisociali (20%). La parte proveniente da un’attività indipendente sisitua attorno al 10%.

Il reddito, per capire bene l’evoluzione delle varie categoriesociali e le diseguaglianze (anche regionali) è distribuito in quinti-li. Cioè in cinque parti uguali: 20% delle economie hanno unreddito inferiore nel primo quintile, 20% hanno un reddito com-preso tra il primo e il successivo quintile e via di seguito.

Una prima constatazione che potremmo fare è che dal1998 al 2011 il reddito primario (quindi la somma di tutti i redditida lavoro dei membri della famiglia e quelli derivanti dalle renditedella sostanza, senza però le prestazioni sociali) del 20% dei piùricchi é, a dipendenza degli anni, 20 o 33 volte più elevato diquello del 20% dei meno abbienti. Un rapporto (una disugua-glianza) che diminuisce se il confronto viene invece fatto sul red-dito disponibile (cioè il reddito che si calcola deducendo le cosid-dette spese obbligatorie; quindi le quote versate all’AVS/AI, laprevidenza professionale, le imposte, i premi delle casse malati).

Tutto questo ci porta a rilevare due fatti: c’è una forte dise-guaglianza (media) tra i redditi più alti e quelli più bassi, costituitiin massima parte da redditi da lavoro (la differrenza è quindi suisalari); dopo gli interventi obbligatori appare una minore diffe-renza, attenuata sia attraverso le imposizioni fiscali sia quelle so-ciali-assicurative.

A dimostrazione che per ridurre le diseguaglianze di reddito,che sono comunque andate accentuandosi negli ultimi vent’anni,e per introdurre maggior giustizia distributiva e sociale, l’unicavia percorribile è nelle mani della politica e degli strumenti di cuidispone lo Stato.

La borsa della spesa

6.2014 24

SoCIetÂSoCIetÀ

SILVANO TOPPI

Sono utili gli studi sulla povertà in Svizzera, spesso promossi a livello nazionale e anche regionale-cantonale, maaltrettanto utili sarebbero gli studi sulla ricchezza e come essa sia ripartita poiché ne dipendono non solo l’economiama anche la giustizia distributiva e sociale, il benessere individuale e collettivo.

Studio sul benessere, crescono reddito e sostanza, aumenta la disparità

1 - evoluzione dei salari reali dal 2004 al 2010 Svizzera (media) e ticino

Il grafico rileva l’evoluzione del salario mensile reale (tolta l’inflazione)standardizzato (equivalente a un tempo pieno) medio svizzero e quello ticinesesull’arco di sei anni, per il settore più basso (1) quello mediano (2), quello più alto(3). Si noterà che nel Ticino, rispetto alla media svizzera, l’evoluzione è stataaddirittura negativa per i salari più bassi e mediani (1 e 2) mentre l’aumento è dioltre la metà inferiore alla media svizzera anche rispetto ai salari più alti (3) Nederiva che il reddito disponibile e quindi il potere d’acquisto dei ticinesi rimaneinferiore a quello medio svizzero.

2 - bilancio delle economie domesticheComponenti in % del reddito lordo

1.4 1.9

5.4

2

-1.8-0.5

Svizzera

Ticino

1 2 3

12.4

risparmio

56.8

6

29.3

spese diconsumo

assicurazioni,tasse

spese obbligatorie

Page 25: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

reddito lordo medio. In parole semplici: seguadagni di più, più devi assegnare parte diquel guadagno ad assicurazioni ecc. Dal1998 cresce del 7% il reddito lordo mediopercepito ma cresce appena del 4% il reddi-to disponibile, quello che si può spendere li-beramente. È uno squilibrio che in parte vaa beneficio del risparmio (forzato) ma, eco-nomicamente e anche socialmente, va te-nuto in considerazione.

3) La terza è che più aumenta il reddi-to, più la parte delle spese di consumo di-minuisce. Se il quintile inferiore spendel’82% del suo reddito in consumi, e nonne può fare a meno, il quintile superiorene spende percentualmente poco menodella metà (46%). Uno potrebbe dire: èmatematicamente ovvio. Economicamen-te e politicamente ha però un grande si-gnificato: se vuoi far crescere la domandaper far girare l’economia (come diconoconsiglieri federali e politici) è altrettantoovvio che non devi penalizzare i salari in-feriori, magari in nome della competitività,o devi garantire un salario minimo equo. Il

La borsa della spesa

6.2014 25

SoCIetÀ

in media, almeno il 66% del reddito diun’economia domestica è dovuto al salario,è chiaro che minor salario o poco salario odifferenze salariali regionali finiscono per mi-nacciare il reddito disponibile e quindi ancheil potere d’acquisto.

Lo studio ci dice (grafico 2) che al red-dito medio delle economie domestiche vie-ne sottratto quasi un terzo per le spese ob-bligatorie (e cioè le quote sociali perAVS/AI, quote cassa pensione, imposte,premi assicurazione base malattia); quelloche rimane è il reddito disponibile, ossia ilreddito spendibile o risparmiabile da partedella economia domestica.

bilanci sbilanciati Se osserviamo il bilancio delle econo-

mie domestiche possiamo decifrare, per-centualmente, come il reddito lordo vieneutilizzato, in media (grafico 3).

Dedotto quel terzo di spese che non sipossono evitare, la maggior parte (56.8%)è destinata alle spese di consumo, un 6%ad altre assicurazioni o tasse e una buonafetta non trascurabile (12.4%) al risparmio,che fa comunque degli svizzeri dei buoni ri-sparmiatori individuali nonostante il già ele-vato risparmio forzato (AVS, casse pensionie in parte anche assicurazione malattia).

Lo studio scende molto nel dettaglionell’analisi dei bilanci a seconda dei variquintili. Ci sono almeno un paio di osserva-zioni che si possono dedurre perché hannoun rilievo politico-economico.

1) La prima è che è premi dell’assicura-zione obbligatoria malattia incidono pro-porzionalmente molto più sui redditi infe-riori (per il 20% inferiore, ad esempio, rap-presentano i quattro decimi delle spese ob-bligatorie contro appena un decimo del20% dei salari superiori). La conclusioneche si deve trarne, forse anche in tema divotazione federale, è palese.

2) La seconda è che l’aumento propor-zionale delle spese obbligatorie delle eco-nomie domestiche (un aumento costantedal 1998) comporta una diminuzione pro-porzionale del reddito disponibile che, ov-viamente, progredisce in misura minore del

2’3082’190

2’086 2’160 2’2292’399

2’561 2’6822’450

2’637 2’692 2’8053’006

2’819 2’709 2’621 2’720 2’802 2’992 3’173 3’3083’073

3’286 3’366 3’506 3’741

-511

2000

-520

2001

-535

2002

-560

2003

-573

2004

-592

2005

-612

2006

-626

2007

-623

2008

-649

2009

4000

3’500

3’000

2’500

2’000

1’500

1’000

500

0

-500

-1’000

-674 -701 -734

2010 2011 2012

4 - evoluzione del patrimonio lordo e netto, dell’indebitamento (ipotecario)delle economie domestiche svizzere al prezzo del 2012, in miliardi di franchi

Il grafico rileva l’evoluzione del patrimonio lordo (blu) dell’indebitamento (rosso) e quindi del patrimonionetto (patrimonio lordo meno il debito, linea verde) delle economie domestiche, ai prezzi del 2012 e inmiliardi di franchi dal 2000 al 2012.Si noterà come un calo dei patrimoni c’è stato solo in tre anni (2001, 2002e 2008, corrispondenti ad anni di crisi). La parte maggiore ed essenziale del patrimonio è dovuta ai valoriimmobiliari (case ecc.) aumentata del 52 per cento in termini reali in dodici anni ; seguita però anche dalmaggior indebitamento ipotecario che nello stesso periodo ha registrato un aumento del 48 per cento. Nel 2012 l’assieme delle economie domestiche svizzere possedeva quindi patrimoni per oltre 3 miliardi difranchi, cinque volte il prodotto interno lordo svizzero (o la maggior ricchezza prodotta in un anno nel paese).

Ticino per molti versi, relativi al mercatodel lavoro, ne è un esempio.

patrimoni in crescita e indebitamento

Uno sguardo particolare merita l’evo-luzione dei patrimoni che in dodici anni so-no aumentati del 33%.(grafico 4). Senzaentrare nei dettagli della composizione (adesempio: solo una piccola parte del patri-monio delle economie domestiche è in tito-li, azioni), ciò che interessa rilevare è che laparte essenziale del patrimonio è rappre-sentata dai valori immobiliari e dai diritti ac-quisiti sulle assicurazioni e le casse pensioni(risparmio). L’aumento che si è verificatonegli affitti e nelle transazioni immobiliarinegli ultimi anni (grafico 5) ha contribuitoa spingere verso l’alto i valori patrimoniali.È altrettanto evidente che i bassi tassi ipo-tecari hanno indotto a investire nella casa egonfiato l’indebitamento ipotecario, facen-do, da questo punto di vista, delle econo-mie domestiche svizzere le più indebitated’Europa, dopo l’Olanda.

5 - evoluzione degli affitti e dei prezzi immobiliari tra il 2000 e il 20123 - reddito delle economiedomestiche 2011

70.7%6766 fr.

redditodisponibile

spese obbligatorie

29.3%2799 fr.

80

60

40

20

0

Regione lemanica

Ticino

Zurigo

SVIZZERA (media)

Svizzera occidentale

Berna

appar. in proprietàappar. in affitto

235.7231.7

179.3159.5

187.9154.7

172.4147.6

174.5139.4

158.6130.8

Page 26: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

La borsa della spesa

6.2014 26

SoCIetÂAmbIente

Èun po' di tempo che ci rimugino so-pra: accidenti, se si invitano gli amici alproprio desco non è forse giusto nu-

trirli e saziarli? Dio mio, ci sono anche quel-li che ti vogliono far mangiare a forza, spe-cie nel Meridione d’Italia, una affettuosaviolenza, del tutto colposa. E invece nellaaustera Milano sempre più numerosi sonoquelli (/quelle) che, per difenderti dal pos-

sibile vizio, ti sospingono convinti verso la santità: mangianopoco o nulla loro, poco o nulla danno a te.

Qualche sera fa da antichi amici nel varesotto: primoround, qualche fetta di cacciatorino, due mini-bocconcini ditreccia di mozzarella con un cucchiaino di pesto, una pseudo-quiche, sottile come la pasta fillo, con una lamella di pera sopra,fette microscopiche, volume inesistente. Pane no, è cheap, e al-lora quattro grissini ultrasottili e tre taralli nel piattino. Vista lamalaparata mi sono dedicato al salamino, anche perché – saràuna colpa – il mio unico e vero pasto è quello della sera.Naturalmente mi si è fatto notare questo disperato "penchant".Dopo cotanta abbondanza arriva il piatto forte: un vassoio che

omeopatia a tavola

ROBERTOGIACOMELLI

ospita, larghi larghi, dei mini-involtini (vuoti) di carne accompa-gnati, siamo in quattro, da quattro micro-lamelle di patata e un po-modoro al forno, piccolo piccolo. Dessert? Un vassoietto che recauna manciata di ciliegie e tre pescocche di taglia very small. Hoportato, mi dico, una bella torta di pandispagna farcita di crema,forse mi rifaccio. Eh no, la padrona di casa, col cipiglio di una misti-ca, me ne taglia una fettina che più stretta non si può.

Gran bella conversazione, persone affettuose e care. Ma per-ché praticare l'omeopatia a tavola? Mi sono convinto che aveva-no paura di essere volgari, spilorci non sembrerebbero. E allora miè venuta in mente l'Argentina: quando ero là vedevo che tutti la-sciavano un boccone nel piatto. Che strana cosa. Non che facesse-ro testo le suore del mio antico collegio ("mangia tutto neh, sennòGesù piange"), ma lascia qui lascia là si poteva anche offendere lapadrona di casa, boh. Finché la rivelazione: si deve lasciare sempreun boccone perché sennò si sembra dei morti di fame! Tra "todoscaballeros" e la carestia nel piatto resta un fatto, che devo cercaredi schivare inviti a cena domestici. Meglio i ristoranti, meno lonta-ni dall'obbiettività...

PS Appena a casa ho messo in forno una pizza surgelata, me-glio di niente, che mi ha infine saziato.

Il profeSSore In CuCInA

buone notiziePiscine, prati senza pesticidi

gli spazi verdi che contornano le piscineo i lidi all’aperto sono trattati conpesticidi? Alcune analisi preliminarihanno stabilito che possiamo staretranquilli: i bambini possono continuarea giocare sui prati delle piscine senzaalcun pericolo.

L’allarme era stato lanciato in Au-stria, a Vienna, nel 2010, quando,in seguito ad una campagna di

analisi, erano state rilevate importantitracce di pesticidi (insetticidi, fungicidi) suiprati delle piscine pubbliche. Per valutarese anche in Svizzera è abitudine usarequesti prodotti sui prati delle piscine e deilidi, la scorsa primavera il WWF e alcuneorganizzazioni svizzere dei consumatori(tra cui l’ACSI) hanno deciso di metteresotto la lente alcuni tra i centri balneari piùfrequentati in Svizzera. Alcuni pre-test ef-fettuati in momenti diversi in piscine d’ol-tre Gottardo hanno però dato esito nega-tivo e pertanto, visti i risultati positivi, si èrinunciato ad effettuare il test a livello na-zionale.

Buone notizie quindi per chi ha fre-quentato queste strutture o ancora hal’occasione per farlo, soprattutto per chiha bambini che vanno a quattro zampesull’erba o che amano rotolarvisi!

Impatto ambientale dei consumi Se bevi in Svizzera il caffè inquini molto di più all’estero

La Svizzera ha dunque un impattosempre maggiore all'estero: se nel1996 era solo del 56%, nel 2011 è

cresciuto fino al 73%. L'elevato impattoambientale è dovuto soprattutto all'im-portanza crescente che rivestono le im-portazioni in una piccola economia apertacome la Svizzera. Lo studio dell’UFAManalizza lo sviluppo dell'impatto ambien-tale sia in prospettiva generale che sottoforma di impronta per quanto riguarda iseguenti settori ambientali: emissioni digas serra (impronta di carbonio), utilizza-zione delle acque, inquinamento atmosfe-rico (polveri fini), uso della terra (effettosulla biodiversità), emissioni di azoto (eu-trofizzazione) e consumo di energia pri-maria. Tutti i risultati mostrano come iconsumi svizzeri generino un impatto am-bientale crescente all'estero.

prendiamo una tazzina di caffè: la visione completa comprende la coltivazione dellepiante di caffè, la raccolta, tostatura e trasporto dei chicchi come pure la produzionedelle macchine per il caffè, l'utilizzo di corrente elettrica e acqua e lo smaltimento deirifiuti. In definitiva, una tazza di caffè genera un impatto ambientale in molti luoghidiversi, ma soprattutto all'estero. uno studio dell’ufficio federale dell’ambiente havalutato l’impatto ambientale complessivo dei consumi svizzeri tra il 1996 e il 2011rilevando che in questo lasso di tempo l’impatto sul territorio nazionale è diminuitomentre è in costante aumento all’estero. e comunque nel complesso l’impattoambientale resta troppo elevato.

Negli ultimi 15 anni l'impatto am-bientale svizzero non è cresciuto in manie-ra proporzionale allo sviluppo economico edunque l'efficienza nell'uso delle risorse èmigliorata. Siamo però ancora lontani daun uso delle risorse compatibile con l'am-biente naturale, sia in patria che all’estero.C’è quindi ancora molto da fare!

Page 27: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

questa serie dischede è dedicataal consumoresponsabile,con consigli eraccomandazioniper mettere inpraticacomportamenti più sostenibili.

10

ConSumoreSponSAbIle

Il protocollo di KyotoL'obiettivo stabilito nel protocollo di

Kyoto per la Svizzera era di ridurre leemissioni di gas a effetto serra dell'8% trail livello del 1990 e quello del 2008-2012.

Secondo il metodo di calcolo domi-nante, che è anche quello utilizzato dal-l'Ufficio federale di statistica, vengonocalcolate le emissioni prodotte in un datoperiodo in uno specifico territorio. Nel no-stro caso, si calcolano le emissioni prodot-te sul territorio svizzero sull'arco di un an-no. Questo metodo è utilizzato come rife-rimento per il calcolo delle emissioni nel-l'ambito del Protocollo di Kyoto, di cui laSvizzera è un paese firmatario. Nell'ultimorapporto sulla politica climatica (pubblica-to nel 2014 dall'UFAM) viene detto che"la Svizzera è riuscita a stabilizzare le pro-prie emissioni di gas serra al livello del1990". Per alcuni gas le emissioni sonoaddirittura diminuite.

due metodi di calcoloPurtroppo, questa statistica è dipendente da un particolare

metodo di calcolo. Il metodo dominante considera infatti che percalcolare le emissioni prodotte in Svizzera sia rilevante solo laproduzione nazionale, e non il consumo effettivo, dovuto, tra lealtre cose, alle importazioni in Svizzera di beni prodotti altrove.Però, così come il prodotto interno lordo (PIL) viene aggiustatoper le importazioni ed esportazioni, sembrerebbe logico aggiu-stare pure la contabilità delle emissioni imputabili alla Svizzera. Ilmetodo usato attualmente per le statistiche ufficiali consideraunicamente le emissioni prodotte su suolo nazionale.

Il secondo metodo invece calcola il consumo effettivo nazio-nale prendendo in considerazione le emissioni "importate" e"esportate" attraverso il commercio internazionale. Ad esempio,l'acquisto di un computer prodotto in Cina viene conteggiatonella statistica delle emissioni cinesi, anche se il computer è con-sumato in Svizzera (così come le sue emissioni). È importante no-tare che il volume globale di emissioni (a livello mondiale) rimanecostante con entrambi i metodi di calcolo.

La differenza tra i due modelli riguarda unicamente comequeste emissioni sono distribuite tra paesi consumatori e paesiproduttori. Chi importa più gas a effetto serra di quanto ne

emissioni in diminuzionema impatto globale in aumento

oggi la politica climatica si concentra più che altro sulla riduzione delle emissioni di gas aeffetto serra. Come consumatori, noi influiamo sia sul mercato sia sui metodi di produzione ele nostre scelte sono per questo un elemento importante della politica climatica. Iconsumatori devono poter scegliere con maggiore attenzione ciò che consumano percontribuire a ridurre le emissioni di gas a effetto serra imputabili alla Svizzera.

La borsa della spesa

6.2014 27

la scheda è realizzata con il sostegnodell’ufAm (ufficio federaledell’ambiente)www.bafu.admin.ch

Page 28: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

emissioni nazionali di Co2 rispetto al consumo effettivo di gas a effetto serra

esporta, come la Svizzera, consuma perciòpiù di quanto le statistiche ufficiali non lofacciano apparire.

I dati delle emissioni in Svizzerarivisitati

Il rapporto dell'UFAM (Ufficio federa-le dell'ambiente) afferma che le emissionisi sono stabilizzate rispetto al livello del1990. La linea continua nel grafico 1 (li-nea blu) mostra l'evoluzione delle emissio-ni di CO2 equivalente prodotte in Svizzeratra il 1990 e il 2010 (1990 =100). La ten-

denza conferma il rapporto dell'UFAM: laproduzione di gas a effetto serra è effetti-vamente diminuita, seppur di pochi puntipercentuali. L'obiettivo di Kyoto è quindiraggiunto? Se osserviamo l'indice del con-sumo effettivo di CO2 equivalente (lineaarancio) che include tutte le importazioninette (sono tenute in considerazione leesportazioni di CO2), la tendenza è tut-t'altro che confortante. Tra il 1990 e il2010 il consumo effettivo è aumentatodel 60%, e i livelli assoluti di emissioni era-no nel 2010 circa tre volte superiori ai li-velli di emissioni calcolati basandosi solosulla produzione nazionale. Come spiega-re questa enorme differenza? Negli ultimivent'anni le attività produttive in Svizzerasi sono orientate verso i servizi. Cionono-stante, importiamo beni di consumo il cuicosto ambientale di produzione non ci vie-ne addebitato. A titolo comparativo, in Ci-na nel 2010, l'indice del consumo effetti-vo di CO2 equivalente era del 17% infe-riore all'indice di produzione; questo èspiegato dal fatto che la Cina, fabbrica delmondo, esporta molti dei beni prodottiverso i paesi consumatori come il nostro.

previsioni per il 2050In uno studio recente sull'evoluzione

delle emissioni pubblicato dall'UFAM, so-no analizzati tre scenari futuri. Il primoprevede l'introduzione di misure politicheenergetiche miste, il secondo (scenariomigliore) una nuova politica energeticabasata sulle fonti rinnovabili, e lo scenariopeggiore in cui sarebbe perseguita l'attua-le politica energetica. Tuttavia pur otte-nendo una diminuzione di emissioni insvizzera con tutti gli scenari, l'impatto to-tale della Svizzera dovuto ai suoi consumipotrebbe non diminuire in maniera altret-

tanto significativa. Come consumatori, èproprio qui che siamo chiamati in causa.Le nostre scelte sono infatti fondamen-tali per il computo dell'impatto globalesul clima attribuibile alla Svizzera.

una questione morale per noiconsumatori

Il nostro impatto sul pianeta non hacessato di crescere negli ultimi vent'anni.Distribuire le responsabilità per le emis-sioni non è un esercizio semplice. Tutta-via, come consumatori finali dei beni diuna catena produttiva che ha richiestoenergia, risorse e lavoro, abbiamo sicu-ramente una responsabilità morale. Infondo, il costo ambientale è avvenuto sìaltrove, ma per produrre ciò che consu-miamo noi qui: dai prodotti agricoli aibeni industriali fino alla produzione dienergia.

Per questo motivo, possiamo contri-buire attivamente alla politica climaticaSvizzera, che non va certamente a gon-fie vele, cercando di acquistare i prodottiche "importano" la minor quantità digas a effetto serra: prodotti locali, pro-dotti da paesi confinanti piuttosto cheoltremare e prodotti che utilizzano tecni-che di produzione poco inquinanti efonti di energia rinnovabili. Da qui l’im-portanza di avere sull’etichetta dei pro-dotti delle informazioni sull’impatto am-bientale dello stesso, come hanno richie-sto le associazioni dei consumatori. Cosìfacendo potremmo ridurre il nostro con-sumo effettivo di gas a effetto serra, ov-vero il nostro impatto globale, che in findei conti è l'indicatore più importante perla sostenibilità, nonostante le statistichesulle emissioni dicano altrimenti.

MARCO BATTAGLIA

per saperne di più

● UFAM, "La politica climatica svizzerain breve", 2014, www.bafu.admin.ch

● UFAM, "Emissions de gaz à effet deserre générées par la Suisse: perspec-tives d'émissions jusqu'en 2050",2014, www.bafu.admin.ch

● Lenzen, M., Kanemoto, K., Moran,D., Geschke, A. Mapping the Struc-ture of the World Economy (2012).Env. Sci. Tech. 46(15) pp 8374-8381.

● Manfred Lenzen , Daniel Moran , Ke-iichiro Kanemoto & Arne Geschke(2013) Building Eora: A Global Multi-regional Input-Output Database atHigh Country and Sector Resolution,Economic Systems Research, 25:1,20-49.

La borsa della spesa

6.2014 28

Martedì 20 agosto è stato decretato dal WWF ilWorld Overshoot Day: nei primi 9 mesi del 2014,abbiamo già esaurito le risorse che la Terra ci hamesso a disposizione quest’anno. Da venticinque anni i consumi aumentano tantoche oggi l’umanità ha bisogno delle risorse di 1,5pianeti. (Foto: WWF Svizzera)

50

100

150

200

250

300

350

Indice emissioni di CO2-eq prodotte in Svizzera

Indice consumo effettivo di CO2-eq in Svizzera

(1990=100)(fonte Eora MRIO Database)

Anno

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

IND

ICE

(199

0=10

0)in

dice

di b

ase:

em

issi

oni p

rodo

tte

in S

vizz

era

Page 29: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

La borsa della spesa

6.2014 29

SoldI

Sono passati i tempi in cui i figli se-guivano un tirocinio e presto simantenevano da soli e erano po-chi quelli che frequentavano l'uni-

versità. Oggi i giovani hanno la possibilitàdi scegliere svariati tipi di formazione, tramaturità professionale e tradizionale, uni-versità professionale o Università, tra Ba-chelor o Master. E i genitori non sanno perquanti anni sono obbligati a pagare. Ab-biamo raccolto le domande più frequenticon le rispettive risposte.

1. In settembre avrò 25 anni e stoancora studiando. È vero che i mieigenitori possono smettere dimantenermi?

No, non esiste un termine fisso.

2. riceviamo una rendita AVS eabbiamo tre figli che studiano. Èvero che ora esiste una rendita per ifigli?

Sì, i genitori con rendite AVS chemantengono figli agli studi ottengono unarendita supplementare per figli (al massi-mo fino a 25 anni).

3. Il dovere di mantenimento dura insostanza fino ai 18 anni (vedicodice civile ). mio figlio affermache io devo mantenerlo fin alla finedegli studi. qual' è la verità?

Entrambe le affermazioni sono vere.Se il figlio maggiorenne non ha ancora ter-minato la sua formazione, i genitori devo-no mantenerlo fino al termine degli studi.

4. mio figlio, dopo la maturità eprima di iniziare gli studiuniversitari, vuole fare un viaggiointorno al mondo. devo parteciparefinanziariamente?

No, il dovere di mantenimento vieneinterrotto mentre il figlio non è in forma-zione.

5. Studio in una SupSI e vorreiandare ad abitare per conto mio. I genitori lo possono proibire?

In quanto maggiorenne può farequello che vuole. Deve tuttavia impegnar-si a pagare l’alloggio, in quanto i genitoripossono esigere che le spese per gli studivengano tenute più basse possibile, cosache vivendo in casa è più facile.

6. mio figlio frequenta una SupSI emia figlia l'università. quando siritiene terminata la formazione,con il bachelor o con il master?

Il Bachelor della SUPSI qualifica perl'esercizio di una professione, mentrel'università di solito si conclude con unMaster.

7. I miei genitori si rifiutano dimantenermi durante gli studi. Cosaposso fare?

Il legislatore stabilisce che il figlio puòprocedere giudizialmente contro il padre,la madre o contro entrambi per ottenere laprestazione di mantenimento per il futuroe per l'anno precedente l'inoltro della do-manda.

8. nella nostra sentenza di divorzioè stabilito che mio marito devepagare gli alimenti fino allamaggiore età. e dopo?

Anche dopo, però il figlio deve rag-giungere un accordo con il padre sull'enti-tà dell'aiuto. Molti genitori offrirebberovolentieri ai propri figli una buona forma-zione, ma non ne hanno i mezzi. Il tribu-nale federale ha stabilito che un genitoredeve mantenere agli studi un figlio solo seraggiunge un reddito che supera del 20%il reddito minimo (incluso le imposte cor-renti). Se ciò non è il caso, il figlio deve ri-volgersi all'altro genitore o cercare altrepossibilità come per esempio sussidi, aiutosociale o prestiti per studi.

tutti i genitori vogliono offrire ai propri figli la migliore istruzione. ma finoa quando sono tenuti a pagare gli studi? Abbiamo raccolto qui le domandepiù frequenti su questo argomento.

Fino a quando i genitoridevonopagare gli studi?

Non aprite quella porta, titolavauna celebre serie di film del gene-re horror. Adesso diremmo non

aprite quel portale, visto che scriviamo die-commerce. Quello di un ventitreennegiurassiano è diventato ufficialmente ilprimo caso in Svizzera di una personamorta per aver utilizzato medicamenti ac-quistati su internet. Si chiamava Mike e il29 maggio è stato stroncato da un arre-sto cardiaco, dopo che si era iniettato deltestosterone e un’altra sostanza assuntaper aumentare il volume dei suoi muscoli.Non è certo raro che nelle nostre casellepostali elettroniche arrivino messaggi incui veniamo invitati a visitare questo oquel sito dove si vendono medicamenti diqualsiasi tipo e a prezzi stracciati. I vendi-tori online puntano soprattutto su pro-dotti dimagranti, steroidi per abbellire ipropri muscoli e gli immancabili Viagra eCialis, le pillole utilizzate per migliorare leprestazioni sessuali.

Scienziati dell’Istituto di salute pub-blica di Bilthoven, in Olanda, hanno ana-lizzato le acque reflue di tre città per rile-vare le tracce del principio attivo del Via-gra, dopo un maxi sequestro di medicineillegali. Il risultato, reso noto lo scorsomese di luglio, è stato che le tracce eranosuperiori di due terzi rispetto a quelle chesi sarebbero dovute trovare tenendo con-to delle ricette mediche tramite cui il me-dicamento era stato prescritto.

È stato facile, quindi, presupporreche il surplus era dovuto allo smercio dipartite illegali di Viagra. Spesso e volen-tieri questi medicamenti sono dei falsi chenon hanno nulla a che vedere con gli ori-ginali. Con in più tutta una serie di aggra-vanti, la peggiore delle quali è la possibili-tà di lasciarci le penne.

L’Organizzazione mondiale della sa-nità stima che il 10% delle medicine ven-dute sul nostro pianeta siano dei falsi eche il 30% delle stesse provengano daAsia e Africa. Tali cifre, però, sono un po’datate e quindi è probabile che questepercentuali siano cresciute ulteriormente,come sottolinea Ruth Mosimann, respon-sabile del controllo dei medicamenti ille-gali presso Swissmedic, l’istituto svizzeroper gli strumenti terapeutici.

Quello dei falsi medicamenti vendutisu internet è un contrabbando molto pe-ricoloso per l’utente finale. Nei prodotti sitrova di tutto, dai metalli pesanti a so-stanze che hanno sì degli effetti, ma deltutto indesiderati.

farmaciacquistationline, c’èscappato ilprimo morto

Page 30: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

La borsa della spesa

6.2014 30

Segretariatolunedì – venerdì [email protected]

redazionemartedì e giovedì [email protected]

Consulenze gratuite per i soci

lunedì – venerdì 9.00-10.30

[email protected]

● Infoconsumi ● Casse malati (anche per non soci) ● pazienti ● Contabilità domestica● Alimentazione

ACSIVia polar 46, Cp 1656932 lugano–breganzonatel. 091 922 97 55 fax 091 922 04 71

● la borsa della Spesa ● www.acsi.ch

giubiasco,Piazza Grande 3 076 712 68 91Stabile Polizia comunale - 2° pianomartedì, giovedì 14–17mercoledì (solo vendita) 14–17

Chiuso durante le vacanze scolastiche.Aperture straordinarie segnalate sullastampa.

locarno, via Castelrotto 20 091 751 24 73martedì e venerdì 9–11mercoledì (solo vendita) 14–17.30giovedì 14–17.30

Chiuso durante le vacanze scolastiche.

mercatini dell’usato

nuovo! da settembre il mercatino ACSIdel luganese si è trasferito da bioggio amassagno.

massagno, via Besso 66 076 533 69 03 martedì e mercoledì 14–17giovedì e venerdì 9–11

balerna, via Favre 8 (zona FFS) 078 926 52 41mercoledì 14–17venerdì 14–17.30sabato (da metà settembre a febbraio) 14–17

Chiuso durante le vacanze scolastiche.

nei mercatini dell’usato ACSI si trova abbigliamento per bambini a prezzi conte-nuti e in ottimo stato, indumenti e equipaggiamento sportivo, carrozzelle, pas-seggini, biciclette, lettini, seggioloni, ecc. prima della consegna di merce ingom-brante contattare il mercatino.

ACSI

Il mercatino ACSI di Bioggio ora a massagnoIn via besso 66, vicino alla fermata del bus 3 (Studio radio)

Tiziana Molinari, responsabile del mercatino ACSI del Luganese è raggiante: la nuovasede di Massagno è grande, bella luminosa e può ospitare degnamente il vario mate-riale che i consumatori possono portare per la vendita e, allo stesso tempo, favorire lavisione e la scelta per chi vuole acquistare. Capi d’abbigliamento da 0 a 14 anni, at-trezzature per bebè, giocattoli, materiale sportivo, scarpe e scarponi, attrezzatura perequitazione, tutto in perfetto stato è a disposizione di chi non solo vuole risparmiarema anche far durare più a lungo abiti e oggetti. Nati in tempi di boom economico epieno consumismo, i mercatini dell’usato ACSI si rivelano oggi una buona risorsa perchi è sensibile ai principi di un consumo avveduto, attento a non sprecare. Oltre che a Massagno, l’ACSI gestisce a Locarno, Giubiasco e Balerna 4 mercatini del-l’usato; con la ripresa della scuola, riaprono tutti a pieno regime. Trovate qui sotto gliorari di ogni mercatino. Se avete bambini o ragazzi (o state per averne), prima di unacquisto, date un’occhiata.

Tiziana Molinari,responsabile dei Mercatinidell’usato ACSI

mercoledì 8 ottobre alle 15.30inaugurazione della nuova sede del mercatino ACSI di massagno.

Page 31: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

questi test sono a disposizione in lingua originale presso il segretariato ACSI

la borsa della spesaCaffè freddo Lug.14Carne di manzo macinata Giu. 14Biscotti integrali Giu. 14Aspirapolvere robot Mag. 14Rasoi elettrici Mar. 14Spazzolini elettrici per denti Feb. 14Materassi Feb. 14Pullover di cashmere Dic. 13Cassetta attrezzi “Do it” Nov. 13Carne pollame e batteri Nov. 13Zafferano Giu. 13Cosmetici Mag. 13Wattmetro Mar. 13Smacchiatori pretrattanti Gen. 13

frC-mieux choisir, losannaAspirapolvere Set. 14Creme da sole per bambini Lug. 14Creme viso antirughe Giu. 14Televisori smart Giu. 14App. per lisciare i capelli Mag. 14Salmone affumicato Dic. 13Lavatrici Ott.13Misuratori pressione Mag. 13Bilance per cucina Mar. 13

AltroConsumo, milanoBatterie ricaricabili Lug. 14Macchine da cucire Lug. 14Gelatiere Giu. 14Seggiolini auto per bimbi Giu. 14Caschi per ciclisti Giu. 14Condizionatori d’aria Mag. 14Pesapersone elettroniche Mag. 14Ferri da stiro Mag. 14App. foto digitali compatte Apr. 14Lavastoviglie Apr. 14Stampanti multifunzione Apr. 14Piani di cottura a induzione Mar. 14Chiavette USB Gen. 14E-reader Gen. 14Macchine per il pane Gen. 14

test, berlinoAsciugabiancheria Set. 14 Computer ibridi Set. 14 Videocamere “action” Set. 14 WLAN-Router Set. 14 Televisori Ago. 14 Frigoriferi combinabili Ago. 14 Biciclettte elettriche Ago. 14 Smartphone Lug. 14Tablet Giu. 14Beamer Giu. 14Deodoranti Giu. 14Grill da giardino Giu. 14Cuffie per musica Mag. 14Tosaerba robot Mag. 14Creme da giorno con protez. Apr. 14Messenger-Apps Apr. 14Navigatori Feb. 14Centrifughe per succhi Ago. 13

teSt

desidero ricevere:❑ Adesivo contro la pubblicità nella bucalettere fr. 1. –❑ 20 etichette per respingere la pubblicità indirizzata fr. 2.–❑ Il piatto equilibrato fr. 20.– (+ 7 per invio)❑ L’essenziale sui diritti dei pazienti gratis ❑ Rottura del legamento crociato anteriore* gratis❑ Depistaggio precoce del tumore alla prostata* gratis❑ Schede – Reclamare, ma come? * fr. 5.–❑ Schede – Mangiare bene per vivere bene * fr. 5.–❑ Schede – Salute e movimento * fr. 5.–❑ Guida ai consumi responsabili, III edizione * esaurito❑ La guida del bebè * fr. 5.–❑ Schede: come risparmiare energia * fr. 5.–❑ I conti di casa (soci ACSI fr. 7.–) * fr. 10.–❑ Piatti unici gratis❑ Storie di Internet che nessuno vorrebbe vivere gratis❑ Tessili: per saperne di più fr. 2.–❑ Medi–Minus (13 schede informative sui medicamenti) fr. 2.–❑ Micro–onde: per saperne di più fr. 2.–❑ Guida ai marchi alimentari (formato tessera) gratis❑ Guida alla luce (formato tessera) gratis❑ Guida ai marchi non alimentari (formato tessera) gratis❑ Guida all’acquisto di pesci e frutti di mare (formato tessera) gratis❑ Guida all’acquisto del legno (formato tessera) gratis❑ Guida all’acquisto degli elettrodomestici (formato tessera) gratis❑ La borsa per la spesa (tascabile) fr. 5.–

* queste pubblicazioni sono scaricabili direttamente e gratuitamente da inter-net: www.acsi.ch. Per le copie cartacee è indicato a lato il prezzo cui si devonoaggiungere le spese postali. Per importi complessivi fino a fr. 15.– allegare il con-trovalore in francobolli da fr. 1.– + fr. 2.– in francobolli per i costi di spedizione(rispettivamente fr. 3.– per le pubblicazioni segnate da asterisco *). Per importisuperiori a fr. 15.– riceverete una polizza di versamento. Allegando un’etichettaautocollante col vostro indirizzo facilitate il nostro lavoro.

Inviate l’intera pag

ina a: ACSI, Via Polar 46, CP 165

, 693

2 Lu

gano

-Brega

nzon

a

cognome nome

via e numero

nap località

e-mail

Telefono privato e/o mobile

cognome nome

via e numero

nap località

Inviate questa pagina ritagliata e compilata a: ACSI, cp 165, 6932 Lugano-Breganzona. Potete diven-tare soci o regalare un abbonamento a La borsa della spesa anche telefonando in segretariato (091 922 97 55), inviando un fax (091 922 04 71) o una e-mail ([email protected]).

datadiventa socio/a

❑ Desidero aderire all’ACSI per il 2014 e ricevere il periodico La borsa della spesa Quota annuale fr. 40.– (estero fr. 45.–) - Sostenitore a partire da fr. 50.–

❑ Desidero regalare un’adesione per il 2014 con abbonamento a La borsa della spesa a:

data firma

pubblICAzIonI

Page 32: La borsa della spesa A C S 0 - old.acsi.chold.acsi.ch/documenti/BDS_2014/BDS_6_14_web.pdf · La borsa della spesa 6.2014 3 edItorIAle Antoine Casabianca presidente ACSI Votiamo SÌ

GAB 6932 Breganzona

● gestione più trasparente e efficace● nessuna selezione dei rischi● riserve limitate al minimo necessario● risparmio di alcune centinaia di milioni di pubblicità inutili● premi calcolati in funzione dei costi reali di ogni cantone● sorveglianza più facile e efficace● sistema più semplice, più giusto, più trasparente● malati cronici e anziani non penalizzati● priorità alla prevenzione e alla promozione della salute● introduzione di una strategia coerente per promuovere la qualità delle cure● a medio termine risparmio del 10% sui costi totali

Votazione 28 settembre

Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana