la business intelligence per un’impresa di packaging a conduzione familiare
DESCRIPTION
L’articolo dimostra come in una impresa a conduzione familiare operante nel packaging possa essere costruita una applicazione di business intelligence2 a supporto delle decisioni aziendali a costi ridotti e senza operare nessuna trasformazione nel sistema informativo gestionale.L’impresa di riferimento produce packaging. E’ integrata a valle, realizza cartone ondulato e lo trasforma in scatole. L’impresa è leader nel campo del packaging usa un software ERP sviluppato in Cobol su files indicizzati ISAM C.3 L’impresa ha in organico personale in grado di lavorare sui database, con esperienza diretta sui dati e capace di interpretare la semantica dei dati direttamente dal contenuto dei file sequenziali. I dati possono essere esportati dal sistema ERP in formato testuale CSV (delimitato dal separatore di elenco) o XLS (Microsoft Excel). Con i dati del sistema ERP e altre informazioni utili fornite da enti esterni (Istat, GIFCO) è stato costruito un datawarehouse in grado di rendere i dati del sistema informativo direttamente disponibili per le analisi aziendali e di mettere in correlazione i dati del GIFCO (Gruppo Italiano Cartone Ondulato) per l’analisi della concorrenza.La realizzazione del datawarehouse è resa possibile dall’impegno diretto del personale dell’azienda che attraverso la conoscenza dei prodotti e delle dinamiche aziendali ha permesso la trasformazione dei dati memorizzati nei file ISAM in informazioni decisionali.Il sistema decisionale è utilizzabile dai dipendenti della imprese e ha fatto emergere elementi interessanti non deducibili direttamente dai report standard generati dal software gestionale ERP: la produttività dei singoli agenti per regione, la regione di maggior importanza in termini di fatturato, la regione con il maggior numero di clienti top, l’evidenza che in tempi di crisi il rapporto percentuale tra vendite percentuali e clienti risulta meno stabile rispetto alle precedenti annualità, il confronto con le ditte concorrenti e la valutazione di nuove strategie di mercato.TRANSCRIPT
1
La Business Intelligence per un’impresa di packaging a conduzione familiare
di
C. Alfonsi, L. Sperduti
Carla Alfonsi
Docente a Contratto Facoltà di Economia - University di Urbino
Via Saffi n. 2 – 61029 Urbino (PU) – Italy
e-mail: [email protected]
Leandro Sperduti
Laureato presso la Facoltà di Economia 15/12/2011 – Università di Urbino
e-mail: [email protected]
Abstract
The article shows how a family firm operating in the packaging can be built a business
intelligence application to support business decisions at a lower cost and without any
change in the management information system.
The firm is a leader in packaging, uses an ERP software developed in Cobol ISAM.
The firm has staff personnel who can work on the databases, with direct experiences on
data. With data from the ERP system and other useful information from external
sources (Istat, GIFCO1) it has been built a data warehouse that can provide data for
business and competition analysis mined directly from the enterprise information
systems. The decision support system can be used directly by stakeholders and has
given rise to interesting elements non-deductible directly from the standard reports
generated by ERP software: the productivity of agents by region, the region of greatest
importance in terms of turnover, the region with the highest number of top clients, the
evidence that in times of crisis, the percentage ratio between sales and customers is less
stable than the previous annuity, the comparison with competing firms and evaluation of
new market strategies.
Key words: Family firm, packaging, file ISAM, dataware house, data Analysis,
business intelligence
JEL Code: D83
1 Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato (GIFCO), Gruppo che definisce gli standard di qualità
per la produzione del cartone ondulato.
2
Abstract
L’articolo dimostra come in una impresa a conduzione familiare operante nel packaging
possa essere costruita una applicazione di business intelligence2
a supporto delle
decisioni aziendali a costi ridotti e senza operare nessuna trasformazione nel sistema
informativo gestionale.
L’impresa di riferimento produce packaging. E’ integrata a valle, realizza cartone
ondulato e lo trasforma in scatole. L’impresa è leader nel campo del packaging usa un
software ERP sviluppato in Cobol su files indicizzati ISAM C.3 L’impresa ha in
organico personale in grado di lavorare sui database, con esperienza diretta sui dati e
capace di interpretare la semantica dei dati direttamente dal contenuto dei file
sequenziali. I dati possono essere esportati dal sistema ERP in formato testuale CSV
(delimitato dal separatore di elenco) o XLS (Microsoft Excel). Con i dati del sistema
ERP e altre informazioni utili fornite da enti esterni (Istat, GIFCO) è stato costruito un
datawarehouse in grado di rendere i dati del sistema informativo direttamente
disponibili per le analisi aziendali e di mettere in correlazione i dati del GIFCO (Gruppo
Italiano Cartone Ondulato) per l’analisi della concorrenza.
La realizzazione del datawarehouse è resa possibile dall’impegno diretto del personale
dell’azienda che attraverso la conoscenza dei prodotti e delle dinamiche aziendali ha
permesso la trasformazione dei dati memorizzati nei file ISAM in informazioni
decisionali.
Il sistema decisionale è utilizzabile dai dipendenti della imprese e ha fatto emergere
elementi interessanti non deducibili direttamente dai report standard generati dal
software gestionale ERP: la produttività dei singoli agenti per regione, la regione di
maggior importanza in termini di fatturato, la regione con il maggior numero di clienti
top, l’evidenza che in tempi di crisi il rapporto percentuale tra vendite percentuali e
2Business intellingence: un insieme di processi aziendali per raccogliere ed analizzare informazioni
strategiche, 1958, Hans Peter Luhn 3 Indexed Sequential Access Method (metodo di accesso sequenziale indicizzato), ed è un modo per
immagazzinare dati da estrarre rapidamente, IBM
3
clienti risulta meno stabile rispetto alle precedenti annualità, il confronto con le ditte
concorrenti e la valutazione di nuove strategie di mercato.
Key words: impresa a conduzione familiare, cartone, file ISAM, datawarehouse, analisi
dei dati, business intelligence
4
La Business Intelligence per un’impresa di packaging a conduzione familiare
di
C. Alfonsi, L. Sperduti4
1. Obiettivi del lavoro e metodologia di analisi seguita.
Questo articolo ha l’obiettivo di raccontare l’esperienza svolta da una impresa familiare
operante nel packaging nella realizzazione di un sistema di business intelligence per il
supporto della decisioni e come la realizzazione di una infrastruttura dedicata al
supporto alle decisioni non sia più rivolta soltanto alla grande impresa ma che possa
essere realizzata ed utilizzata anche a livello di impresa a conduzione familiare.
In particolare ci si è posti l’obiettivo di analizzare il sistema di produzione, la clientela,
le aree geografiche di maggior interesse, i tipi di prodotto da vendere e tante altre analisi
volte a valutare e a confrontare i dati negli anni tenendo verificando gli effetti della crisi
sulla produttività della impresa.
Un ulteriore obiettivo è stato quello di confrontare i dati della produzione della azienda
con la concorrenza attraverso il confronto con i dati raccolti da un ente esterno (Gifco).
La sperimentazione è stata effettuata nell’ambito di una impresa industriale che produce
imballi in cartone ondulato per le peculiarità delle scatole in cartone ondulato.
Si tratta di un prodotto altamente personalizzato che dal punto di vista qualitativo può
essere realizzato in base un amplissimo ventaglio di materiali differenti, in base a
specifiche esigenze di confezionamento.
Gli effetti di questi due aspetti, danno luogo ad una produzione estremamente
differenziata.
In una prima fase è stato analizzato il processo produttivo, il prodotto e analizzato il
quadro di insieme del settore del packaging in Italia.
4 Il Lavoro è una parte di un progetto di ricerca comune sviluppato dai due autori. La parte relativa
all’analisi delle sorgenti, delle tabelle, le figure, il capitolo 5 per la parte relativa alle sorgenti, i grafici ,
sono state scritte da Sperduti, la raccolta dati e l’elaborazione del sistema è stata fatta da Sperduti, la
analisi, progettazione e realizzazione del sistema da entrambi gli autori, le parti relative alle tabelle, ai dati
del sistema, al dominio applicativo sono state scritte da Sperduti, mentre la supervisione del progetto, la
redazione e la stesura dell’articolo nel suo complesso è stato scritto e revisionato da Alfonsi.
5
In una seconda fase sono state scelte le metodologie e definiti gli strumenti da utilizzare
per la realizzazione del sistema di business intelligence volto sia all’analisi dei dati del
sistema informativo aziendale che della concorrenza.
In una terza fase, sono stati analizzati di dati aziendali e ricostruito attraverso la
conoscenza e il know how degli impiegati della azienda il significato dei dati raccolti
nel sistema informativo. Inoltre in questa fase,si è valutato se i dati sulla concorrenza
forniti forniti da GIFCO potevano essere utilizzati per una analisi ancora più dettagliata
sulla produzione anche in relazione alla concorrenza.
L’impresa coinvolta nel progetto dispone di una grande molte di dati nel proprio
repository, in formato testuale, prodotta dalle attività operazionali integrata dai dati di
produzione del settore raccolti da un Ente di ricerca terzo.
I dati sono stati trasformati, per mezzo di un articolato insieme di linguaggi e strumenti
di programmazione e alla fine sono stati posti all’interno di un data warehouse costituito
da due distinti data mart.
Per le analisi sono state utilizzate le tabelle ed i grafici pivot di MS Excel 2007 che sono
stati collegati agli ipercubi predisposti mediante i servizi analitici di MS SQL Server
2000.
L’implementazione di questo progetto ha permesso di affiancare e superare il sistema di
reportistica in uso, ha consentito di analizzare le procedure in uso presso l’impresa,
migliorare la conoscenza del mercato e delle dinamiche commerciali, e di programmare
una raccolta dati più efficace.
Si è costatato che questi strumenti per la semplicità di uso, sono adatti anche alla
piccola e media impresa.
I principali risultati raggiunti sono la disponibilità di una base dati relazionale
contenente tutti i dati operazionali utilizzabile per la reportistica operativa, di un sistema
di supporto alle decisioni per la funzione commerciale, di uno strumento che permette di
analizzare il posizionamento strategico dell’impresa rispetto alla concorrenza, di una
infrastruttura che permette di integrare dati provenienti da fonti eterogenee interne ed
esterne.
6
2. L’Impresa.
L’impresa scelta è una società per azioni a conduzione familiare. E’costituita da 85
dipendenti ed ha un fatturato di circa 15 milioni di euro. Detiene tra il 2% ed il 3% del
mercato nazionale. Aderisce al Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato (Gifco)
che detta gli standard tecnico commerciali diffusamente riconosciuti in tutta la filiera.
Produce il cartone ondulato e lo trasforma in scatole, trattasi per questo di impresa
integrata a valle. Ha una capacità produttiva fino a 60 milioni di metri quadrati di
cartone e scatole.
3. Il Prodotto
Il processo produttivo della impresa è volto alla produzione di cartone ovvero di fogli
cordonati e tagliati a misura e alla produzione di scatole attraverso la trasformazione dei
fogli. Il cartone ondulato si produce incollando almeno tre carte: una copertina interna,
una carta ondulata ed una copertina esterna. Per la produzione del cartone in fogli si usa
un’apparecchiatura complessa denominata macchina ondulatrice. che riceve in input
carta in bobine, collante, vapore e restituisce fogli tagliati e cordonati a misura. La
cordonatura è un procedimento con cui il foglio di cartone viene opportunamente
schiacciato per agevolare montaggio e piegatura della scatola.
Le carte utilizzate nella produzione dei fogli determinano le caratteristiche tecnico-
meccaniche del prodotto finito. Esse si classificano per mezzo del colore bianche o
avana, per il contenuto di fibre cellulosiche in carte da pura fibra e carte da fibra
riciclata. Si distinguono ulteriormente per il titolo o peso per metro quadrato ovvero per
la grammatura gr/mq.
7
Nella tabella sotto indicata le caratteristiche della carta secondo la classificazione Gifco-
Fefco:
Descrizione carta Sigla Bianco Avana
Prevalenza di
Fibra
pura
Fibra
riciclata
Fluting F X X
Semichimica
Nazionale SA X X
Test Liner T X X
Liner L X X
Kraft K X X
Test Liner Bianco TB X X
Liner Bianco LB X X
Kraft Bianco KW X X
Semichimica Estera SE X X
Tabella 1- Tipi di Carta definiti nel regolamento per l'uso dei marchi GIFCO (Approvato
dall'assemblea GIFCO)
Il cartone si distingue in base al profilo o all’altezza dell’onda. Le onde più diffuse sono
le onde A ( altezza minima 4,5 mm) B (altezza minima 2,5 mm) e C (Onda C, altezza
minima 3,5 mm). Negli ultimi anni si è diffuso l’uso di un’onda molto bassa che si
chiama onda E ( altezza minima 1,2 mm).5 L’insieme dei fattori tipo onda, carta e
grammatura determinano le prestazioni ovvero la qualità del prodotto finito. Dal punto
di vista tecnico commerciale il cartone viene individuato da una sigla, ad esempio,
B/KST/333 in cui la prima lettera indica la tipologia di onda (nella sigla significa che il
cartone è prodotto in onda B), con una copertina esterna kraft da gr./mq. 140, con una
ondulazione semichinica nazionale da gr./mq. 140 e con una copertina interna test liner
da gr./mq. 140.
Il foglio ottenuto all’ondulatore rappresenta la materia prima dello scatolificio. Il ciclo
di produzione dello scatolificio comprende la stampa, il taglio e la chiusura della scatola.
Di norma le più moderne linee di produzione dello scatolificio sono attrezzate con
apparecchiature in grado di passare dal foglio alla scatola in un unico passaggio essendo
attrezzate con sezioni per stampa, taglio, piega e chiusura. I sistemi di chiusura più
diffusi sono i punti per cucitura e, soprattutto, le colle. Le linee di produzione dello
5 - Regolamento per l’uso dei marchi GIFCO (Approvato il 14/12/1999)- pg. 3
8
scatolificio si distinguono per genere di specializzazione, per tipo di scatole prodotta, ad
esempio, casemaker per le scatole americane, fustellatrici piane o rotative per i fustellati.
Figura 1- Scatola Americana
Figura 2- Scatola Fustellata
La scatole in cartone ondulato devono il loro successo all’elevato grado di
personalizzazione, all’economicità rispetto ad altri sistemi di imballo e al basso impatto
ambientale.
4. Il sistema informativo aziendale
A livello informatico l’azienda dispone di un centro elaborazione dati interno con una
sala server e con un dipendente a tempo pieno e due consulenti esterni a chiamata
dedicati sia alla gestione sistemistica degli apparati, sia alla rete, sia alla gestione degli
applicativi e delle postazioni lavoro. L’impresa è collegata in rete locale, tutti i
dipendenti dispongono di una postazione client con sistema operativo Window XP e si
utilizzano l’applicativo per quanto di competenza. Gli uffici commerciali e
amministativi utilizzano il software Excel per la generazione di report di base per la
direzione generale utilizzando i dati generati dal modulo statistico del sistema.
L’azienda dispone di diverse licenze di office e una licenza di MS Sql Server 2000 sul
quale è stato possibile installare Analisys Services 2000 allo scopo di utilizzare i dati
memorizzati nel sistema informativo in un datawarehouse in aggiunta al server UNIX
per il sistema informativo.
Per l’Enterprise Resource Planning6 l’impresa utilizza un software proprietario acquisito
da una software house esterna scritto in cobol su fonti dati ISAM a cui l’impresa paga
un canone annuale per la manutenzione correttiva. Eventuali modifiche o
6 ERP: un sistema di gestione che integra tutti i processi di business rilevanti di un'azienda (vendite,
acquisti, gestione magazzino, contabilità etc.)
9
personalizzazioni del software gestionale non classificabile come manutenzione
correttiva, non sono incluse nel contratto ma devono essere trattate apparte. Lo
sviluppo software può essere fatto solo dalla software house proprietaria del software.
Il sistema ERP è una soluzione verticale modulare che realizza le funzionalità di
gestione commerciale/produttiva, la gestione contabile/amministrativa e la contabilità
industriale.
Attraverso il software gestionale vengono registrate le schede tecniche di prodotto, i
clienti, gli ordini, le vendite, il magazzino. Il software implementa tutte le funzioni per
per ogni fase produttiva e in particolare la fase commerciale. Dispone di una funzione di
preventivazione con cui è possibile valutare con precisione i costi di produzione di ogni
prodotto, controllare costantemente i prodotti a listino. Con la funzione di gestione del
magazzino è possibile ottimizzare le scorte ridurre la loro giacenza media e diminuire i
tempi di permanenza della merce in magazzino. Per ogni commessa è possibile
prevedere il fabbisogno, determinare gli impegni per commessa e di memorizzare il
materiale utilizzato per la produzione consentendola rintracciabilità completa dei
materiali. Il software tiene traccia della capacità produttiva delle linee di produzione e
permette di conoscere i volumi di produzione previsti e la data certa di consegna della
merce. Consente inoltre, di pilotare le vendite in base alla residua capacità produttiva ed
organizzare al meglio i turni di lavoro per linea. La contabilità è integrata al gestionale
produttivo/commerciale.
Il software ERP è leader per il mercato del cartone e risulta completo ed efficiente nelle
elaborazioni per tutti gli aspetti legati alla produzione.
Per quanto attiene la reportistica e le elaborazioni statistiche, il software dispone di
funzionalità che generano report standard sulla produzione.Tali funzioni lavorano
soltanto su due annualità (anno corrente e anno precedente). Mette a disposizione anche
funzionalità di esportazione che restituiscono i dati in formato Comma Separated Value
con estensione .csv7. I condizionamenti più pesanti a questo riguardo, afferiscono i
metodi di storicizzazione dei dati e di reportistica. Per generare report di un fenomeno
7 comma-separated values (abbreviato in CSV) è un formato di file basato su file di testo
utilizzato per l'importazione ed esportazione (ad esempio da fogli elettronici o database) di una
tabella di dati.
10
di due anni differenti - l’anno in corso ed il precedente devono essere generati i reports
con i dati aggregati per mese; i reports ottenuti, si utilizzano quali input del report che
pone a confronto i dati dei due differenti anni. Inoltre tempi di realizzazione da parte
della software house di nuovi report risultano inadeguati per le continue esigenze di
monitoraggio dei risultati anche per la necessità di mettere a confronto i dati del sistema
con fonti dati esterne.
Nasce quindi l’esigenza di disporre di un sistema più flessibile e immediato per l’analisi
dei dati che permetta di lavorare sui dati del sistema produttivo in tempo reale, ma che
nello stesso tempo renda disponibili diverse annualità e integri informazioni derivate
anche da sistemi esterni.
In altre parole occorre realizzare un sistema di business intelligence in grado di
raccogliere ed elaborare informazioni strategiche attraverso strumenti tecnologici basati
sui dati in grado di generare conoscenza a valore aggiunto.
5. Il nuovo sistema di business intelligence.
Per sistema di business intelligence si intende un insieme di processi aziendali per
raccogliere ed analizzare informazioni strategiche, la tecnologia utilizzata per realizzare
questi processi, le informazioni ottenute come risultato di questi processi.
Per lo sviluppo del sistema di business intelligence della impresa sono state seguite le
principali fasi metodologiche per la costruzione di un sistema di datawarehouse a tre
livelli guidato dai dati.8
In particolare si è proceduto nella individuazione delle
informazioni rilevanti per una particolare area del business, una particolare divisione
della azienda, una particolare categoria di soggetti che viene denominato Data Mart.
Con il termine DataMart si intende un sottoinsieme dei dati presenti nel datawarehouse
che rappresenta uno specifico fatto di interesse per l’azienda.
8 Golfarelli – Rizzi – Datawarehouse teoria e pratica della Progettazione, Mc GrowHill, Ed. 2
Architettura a tre livelli per un sistema di datawarehousing
11
“In un approccio guidato dai dati, lo schema concettuale dei datamart viene definito in
funzione della struttura delle sorgenti stesse[...]”9
L’architettura del sistema di datawarehousing segue lo schema metodologico a tre livelli
evidenziato nella figura seguente:
Figura 3– Architettura di un sistema di datawarehousing a tre livelli
È stato seguito un iter metodologico tipo bottom up che si è concretizzato in sette fasi
per la realizzazione del Data Mart: analisi e riconciliazione delle fonti dati, analisi dei
requisiti, progettazione concettuale, carico di lavoro e validazione schema concettuale,
progettazione logica, fisica e dell’alimentazione come rappresentato nella figura
seguente.
9 Golfarelli-Rizzi, Datawarehouse teoria e pratica della Progettazione, Mc GrowHill, Ed. 2° .
pg. 153
12
Tabella 2-Fasi di progettazione del Data Mart
L’approccio bottom-up è stato l’unico approccio possibile in quanto non è stata resa
disponibile dalla software house alcuna documentazione della banca dati. Si è proceduto
passo dopo passo all’individuazione delle singole entità e delle correlazioni tra i diversi
elementi gestiti partendo dai dati e dall’applicativo.
Il processo di analisi e riconciliazione dei dati gestiti attraverso i file ISAM in una
struttura relazionale è stato possibile soltanto grazie all’approfondita conoscenza dei
processi produttivi e dei dati inseriti del personale informatico dell’impresa che è stato
in grado di interpretare direttamente dal dato il suo significato.
Il livello delle sorgenti è rappresentato dai file estratti dal sistema informativo in
formato csv e dai file mensili forniti in formato excel dal centro studi GIFCO. Il livello
del warehouse è rappresentato dal database riconciliato implementato su Access 2007 e
dal datawarehouse costituito dai datamart del commerciale (ordinato) e dei dati di
settore implementato con Analysis Services 2000. Il livello di analisi rappresentato da
tabelle pivot, report ad hoc e da strumenti OLAP implementato con file di Microsoft
Excel.
A livello delle sorgenti è stato svolto un lavoro di analisi sui file Isam disponibili che
rappresentano le informazioni relative ai dati delle vendite, dei margini, degli ordini, dei
clienti e degli articoli. rappresentate nella tabella seguente:
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Nome file Descrizione
CM22 Dati riguardati vendite e margini
OC20 Dati degli ordini dei clienti
CL100 Anagrafico clienti
MA170 Anagrafico articoli
Tabella 3- File ISAM del sistema ERP
Dall’analisi dei dati contenuti, sono emerse le seguenti criticità:
nel file contenente l’ordinato (OC20) non risulta possibile individuare
univocamente gli ordini;
l’anagrafica Clienti (CL100) contiene i dati anagrafici di agenti, venditori,
pagamenti contiene diversi errori generati dalla mancata normalizzazione della
tabella. È indicato codice e denominazione dell’agente, codice e denominazione
del venditore, codice e descrizione del pagamento e il campo “Km” che
rappresenta la distanza convenzionale;
nel file relativo ai dati riguardanti le vendite e i margini (CM22) è indicato il
margine di contribuzione unitario di commessa che rappresenta la capacità del
prodotto di concorrere a coprire i costi fissi che dovrebbe essere un dato
calcolato.
Il livello dell’alimentazione, ha rappresentato la fase più delicata e gravosa dell’intero
progetto.
Per implementare le procedure di estrazione, trasformazione e caricamento dei dati
memorizzati nei file ISAM nel livello intermedio (ivello riconciliato dei dati) sono stati
utilizzati l’SQL di MS Access 2007, MS Excel 2007 e Visual Basic For Application
Edition al fine di svolgere con gli strumenti disponibili in azienda senza acquisire né
nuove licenze, né servizi di sviluppo software esterni all’azienda.
Di seguito viene riportata una tabella che evidenzia le principali operazioni svolte con il
relativo codice sviluppato:
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Nome File Trasformazione Codice realizzato
File
OC20 Ordini
Manipolando i dati, è stato creato un campo
numero di ordine univoco, testuale, costituito
dai campi Numero del documento e Anno
desunti dati campi “Nr documento” e “Data
Documento” dal file OC20. Durante lo
svolgimento di queste attività, sono stati
riscontrate inconsistenze sui dati in quanto
risultano presenti delle righe di ordine relativi
ad articoli che più presenti nell’anagrafica
articoli.
La manipolazione è avvenuta
attraverso query di aggiornamento e
di pulizia dei dati direttamente con
l’SQL attraverso query di
aggiornamento e di cancellazione
File
CL100
Anagrafica
clienti
In base alla distanza convenzionale codificata
nel campo “Km” sono stati creati dei gruppi
di clienti. Il file CL100.CSV è stato importato
in MS Excel 2007, individuata la Zona,
trasformato il valore di zona da testuale a
numerico intero attraverso complesse
istruzioni in Visual Basic.
=SE(BO2=0;0;SE(E(BO2>0;BO2<5
1)=VER0;50;SE(E(BO2>50;BO2<1
01)=VERO;100;SE(E(BO2>100;BO
2<151)=VERO;150;SE(E(BO2>150
;BO2<201)=VERO;200;SE(E(BO2>
200;BO2<251)=VERO;250;SE(E(B
O2>250;BO2<301)=VERO;300;SE(
E(BO2>300;BO2<351)=VERO;350;
SE(E(BO2>350;BO2<401)=VERO;
400;SE(E(BO2>400;BO2<451)=VE
RO;450;500))))))))))
File
CM22
Marginalità
Usando i dati di marginalità unitari è stata
assegnata una classe di merito ai clienti. Al
crescere del valore di merito, formato numero
intero, cresce la classe o rilevanza del cliente
ed il margine unitario.Il file CM22 non
permette altro: non contiene riferimenti al
prodotto, alla data e al numero di ordine.
La tabella è quindi rappresentata in
un foglio di MS Excel la relazione
(Codice Cliente, Ragione sociale,
Merito) che sarà posta all’interno di
una base dati relazionale di Access
mediante query
Tabella 4- File ISAM e operazioni sui dati
Il livello riconciliato è stato costruito su un database relazione Access 2007 disponibile
in azienda con il seguente modello relazionale10
:
10
Modello relazionale- E-R entità Relazioni-
15
Figura 4- Relazioni del database riconciliato
Lo schema relazionale rappresentato è già completamente predisposto per
l’elaborazione multidimensionale in quanto rappresenta le tabelle dimensionali relative
alle regioni e al calendario denormalizzate (presenza di campi ripetuti).
Per la costruzione del datawarehouse si è partiti dalla realizzazione di due datamart:
Il data mart dell’Ordinato e dei dati di settore.
Il Dimensional Fact Model (DFM) è un modello concettuale specificatamente concepito
per fungere da supporto alla progettazione di datarmart; è di tipo grafico e può essere
considerato una specializzazione del modello multidimensionale per applicazioni di
datawarehousing11
.
11
Golfarelli 1998
16
Seguendo l’approccio guidato dai dati, la tecnica per la progettazione di un DataMart secondo il DFM a partire dalle sorgenti operazionali consiste nei seguenti passi:
1. Definizione dei fatti 2. Per ciascun fatto:
a. Costruzione dell’albero degli attributi b. Potatura e innesto dell’albero degli attributi c. Definizione delle dimensioni d. Definizione delle misure e. Creazione dello schema di fatto
Tabella 5 -Passi per la progettazione concettuale guidata dai dati
Si inizia quindi con lo schema di fatto o DFM12
relativo all’ordinato per poi procedere
alla realizzazione di quello relativo ai dati di settore. L’albero degli attributi relativo
all’Ordinato viene generato partendo dalla tabella T_DattaglioOrdini correlata a
T_IntestazioneOrdini, T_clienti, T_articoli, T_Regioni e alla identificazione, dopo
opportune operazioni di potatura e innesto delle Dimensioni e delle misure.
Figura 5 -Albero degli attributi generato Figura 6 - Raffinamento dell'albero degli attributi
Il Data Fact Model (DFM) e lo schema a stella dell’Ordinato vengono rappresentati
come nella figura seguente.
12
Uno schema di fatto F è una tripla (H,M,S) in cui: H è un insieme finito di gerarchie disgiunte,; M è un
insieme finito di Misure, S è un insieme finito di vincoli di additività – Golfarelli-Rizzi, Datawarehouse,
Ed. 2, pg. 125
17
Figura 7 -Dimensional Fact Model Ordinato Figura 8 - Relazioni dell'Ordinato
Il livello dell’alimentazione è costituito da software sviluppato in Sql o in Visual basic
direttamente dal personale interno.
L’architettura del nuovo sistema di business intelligence viene quindi sintetizzata nella
figura 10.
Figura 10- L'architettura a tre livelli per nuovo sistema di business intelligence
Attraverso Excel e attraverso il sistema OLAP offerto da MS Sql Server è possibile
interrogare il cubo relativo all’ordinato e ai dati di settore da parte di tutti i dipendenti
abilitati che possono in modo autonomo costruire i propri report e effettuare l’analisi dei
dati senza alcun intervento del personale IT.
18
6. I costi sostenuti per il nuovo sistema di business intelligence.
Il progetto è stato realizzato a costi molto contenuti: infatti è stato promosso e
implementato da personale interno dell’impresa competente nel dominio applicativo.
L’impresa disponeva già dei pacchetti software usati MS SQL Server e MS Office.
Per l’implementazione del sistema come risorse harware è stata utilizzata una
workstation già disponibili nel parco macchine con 4 Gb di Ram e con processore a 64
bit.
Per via della crisi sono stati rimandati alcuni progetti nell’ambito dei sistemi informativi
e la conseguente riduzione dei carichi di lavoro del relativo personale, ha permesso
l’esecuzione del progetto.
I soli costi sostenuti dall’impresa sono quelli riferibili alle ore uomo impiegate: circa 80
ore uomo, per due risorse, in totale eur 4.500 circa.
7. Aspetti gestionali ed organizzativi
Il progetto è stato promosso nell’ambito dei sistemi informativi ed è stato sponsorizzato
dal direttore dello stabilimento interessato inizialmente a valutare, a progetto finito, la
semplicità d’uso degli strumenti e l’eventuale introduzione nell’ambito dello studio dei
dati di produzione.
Il progetto è stato inteso quale progetto pilota e per questo motivo, non sono state
considerate alcune dinamiche che normalmente accompagnano le implementazioni
tecniche di successo nell’ambito dei sistemi informativi quali il coinvolgimento ed
addestramento degli utenti, la resistenza culturale e politica, l’ incoerenza rispetto ai
ruoli, responsabilità e meccanismi operativi.
Sviluppando il progetto si è riscontrata l’assenza di dati coerenti inerenti la produzione
che ne permettessero l’uso da parte di uno strumento evoluto per l’analisi dei dati.
Così sono stati usati prevalentemente i dati commerciali strutturati e disponibili in
maggiori quantità.
La debolezza nella definizione degli obiettivi ha ostacolato la piena condivisione da
parte degli altri stakeholders di alto livello, il direttore commerciale e quello
amministrativo.
19
In questo scenario, si è trovata piena condivisione e partecipazione dei middle manager
preposti all’ufficio commerciale che sin dall’inizio hanno intuito che lo strumento che si
stava predisponendo avrebbe consentito di superare la rigidità del sistema di reportistica
in uso.
I livelli più bassi dell’organico dell’ufficio commerciale che avrebbero dovuto sostenere
sul piano operativo il progetto, hanno avuto atteggiamenti meno concilianti:
ostruzionismo implicito, inerzia provocata, aumento del grado di vaghezza del progetto,
dimostrazione eccessiva della mancanza di conoscenze.
Infine, l’incompleta e parziale sponsorizzazione del progetto da parte della Direzione
Aziendale ha scarsamente legittimato il team di progetto.
Ciò non ha consentito al team di gestire con autorità i momenti di stallo o, ad esempio, i
problemi verificatisi al livello operativo dell’ufficio commerciale. Al termine del
progetto è stata organizzata un dimostrazione che ha coinvolto i middle manager
dell’impresa e la direzione.
Si è giunti alla conclusione che il sistema di business intelligence predisposto può porre
sono una nuova luce il complesso dei fenomeni aziendali.
Anche gli stakeholders di alto livello che inizialmente non avevano sponsorizzato il
progetto ha convenuto circa l’utilità dello strumento iniziando a valutarne l’estensione
all’interno delle funzioni cui sono preposti.
Ha colpito la semplicità di uso e soprattutto, la possibilità per i decision makers di
scegliere deliberatamente i percorsi di analisi.
Nella stessa sede si è constatato che l’azienda per poter sfruttare al meglio le
opportunità offerte da questi sistemi non dovrà ricorrere a nuove professionalità anche
se, dovrà investire nella formazione per migliorare le conoscenze avanzate dei managers
assuntori di decisioni di alcuni strumenti, in particolare MS Excel.
8. Risultati
La crisi è stata l’occasione per analizzare in modo critico le prestazioni dell’impresa
sulla base dei dati reali di produzione raccolti nel sistema informatico dell’azienda.
20
Inoltre attraverso l’incrocio con i dati mensili del centro studi GIFCO e i dati giornalieri
di vendita è possibile in modo immediato verificare il proprio posizionamento rispetto
alla concorrenza.
E’ possibile evidenziare risultati sia per quanto attiene al sistema informatico che per
quanto attiene alle informazioni elaborate.
Sono stati messi a disposizione dei decision maker due nuovi strumenti: il database
riconciliato, contenente tutte le informazioni del sistema informatico reingegnerizzate
secondo il modello relazionale dei dati e il datawarehouse come supporto
multidimensionale all’analisi dei dati da utilizzare con tabelle pivot, grafici e strumenti
olap per il supporto alle decisioni in cui far confluire tutti gli elementi indispensabili per
il supporto alle decisioni.
Disporre dei dati aggiornati periodicamente sia nel livello riconciliato che nel
datawarehouse permette ai manager di analizzare i dati e riflettere liberamente su trends
e valori attraverso l’uso di semplici strumenti quali le tabelle pivot, grafici o cruscotti
decisionali.
Per quanto attiene ai risultati dell’elaborazione dei dati, di seguito vengono mostrati
alcuni esempi di elaborazioni che possono essere utilizzati direttamente dai decisori
dell’impresa e le nuove evidenze derivate dall’analisi dei dati raccolti nel sistema
informativo.
Report 1 - Percentuale produzione del cartone
21
I principali tipi di cartone prodotti sono l’LBSL/362/A e il TBST/363/B come evidenzia
il grafico fornito nel report 1. Tali tipologie risultano essere nel complessivo l’80% del
mercato di riferimento.
Il sistema è quindi in grado di tenere sotto controllo la produzione del cartone ed
evidenziare i prodotti più venduti.
I grafici seguenti mostrano che il Lazio e la Campania rappresentano rispettivamente il
32% e il 38% del fatturato globale e che i principali clienti si trovano nel Lazio.
Report 2- Percentuale di fatturato divise per regioni italiane
Report 3 - i primi dieci clienti
22
Con il sistema decisionale è possibile calcolare il fatturato per regione e mostrare quali
regioni sono quelle con cui l’azienda intrattiene migliori rapporti commerciali. Questi
dati potrebbero essere utilizzati anche per comprendere le motivazioni per cui non si ha
lo stesso sviluppo su altre regioni che possono avere caratteristiche simili al Lazio o alla
Campania.
Il sistema permette anche di analizzare le vendite dal punto di vista qualitativo.
La tabella seguente mostra e la superficie in metri quadri di cartone prodotto per
tipologia e per regione nel triennio 2007-2009:
T Superfice Mq Etichette di colonna Etichette di riga 2007 2008 2009 Totale complessivo
Abruzzo 224.464 82.442 92.418 399.324
TBST/343/B 224.464 82.442 92.418 399.324
Basilicata 132.388 111.188 69.380 312.956
TBST/343/B 132.388 111.188 69.380 312.956
Calabria 28.300 52.486 33.358 114.144
Cosenza 28.300 27.418 33.358 89.076
Belsito 1.442 1.442
TBST/362/A 1.442 1.442
Castrovillari 26.858 27.418 33.358 87.634
TBST/362/A 26.858 27.418 33.358 87.634
Reggio Calabria 25.068 25.068
Villa San Giovanni 25.068 25.068
TBST/343/B 25.068 25.068
Campania 18.587.350 26.453.678 20.022.160 65.063.188
TBST/342/B 7.097.230 11.585.696 6.988.944 25.671.870
TBST/343/B 2.948.436 3.287.274 2.421.434 8.657.144
TBST/362/A 2.463.332 2.634.346 2.044.544 7.142.222
TBSTB/343/B 3.175.892 3.015.058 2.699.550 8.890.500
TFT/222/A 2.902.460 5.931.304 5.867.688 14.701.452
Controlla 2.626.696 2.871.252 2.297.214 7.795.162
TBST/342/B 699.796 526.268 170.682 1.396.746
TBST/343/B 1.579.050 1.779.288 1.501.440 4.859.778
TBST/362/A 322.618 518.958 422.338 1.263.914
TBSTB/343/B
40.436 194.602 235.038
TFT/222/A 25.232 6.302 8.152 39.686
Lazio 1.485.562 2.096.786 1.505.374 5.087.722
TBST/342/B 541.504 690.636 454.636 1.686.776
TBST/343/B 426.648 501.192 545.178 1.473.018
TBST/362/A 434.390 763.336 437.218 1.634.944
TBSTB/343/B
10.920
10.920
TFT/222/A 83.020 130.702 68.342 282.064
Molise 201.886 151.326 117.410 470.622
TBST/342/B 180.940 80.628 50.930 312.498
TBST/362/A 20.946 70.698 66.480 158.124
Sicilia 17.300 7.078
24.378
TBST/362/A 17.300 7.078
24.378
Totale complessivo 23.303.946 31.826.236 24.137.314 79.267.496
Report 4 - Vendite per tipo e per regione
La stabilità della percentuale delle vendite per i primi dieci clienti dell’azienda che per
gli anni 2006-2009 è mostrata nel grafico seguente.
23
Report 5 - Vendite percentuali per i primi 10 clienti dal 2005 al 2009
Si osserva che nel 2009 si verifica una minor stabilità dei clienti derivata dagli effetti
della crisi economica del 2008 a dimostrazione che nei momenti di tensione anche i
rapporti commerciali consolidati tendono ad essere messi in discussione.
Allo stesso modo il nuovo sistema permette di studiare l’andamento delle vendite in
ternini di volumi, peso e superficie, e fatturato. Il grafico seguente rappresenta
l’andamento delle vendite dal 2002 al 2009.
Report 6 – Vendite dal 2002 al 2009
24
Si nota una diminuzione delle vendite a peso per il 2009 in misura maggiore rispetto
alle diminuzioni del fatturato e delle vendite in termini di superficie.
Ciò può essere attribuito a due fattori: il primo, è che gli imballi più leggeri sono più
economici e il secondo derivato dal il recepimento da parte della dell’ente UNI di
alcune direttive della Comunità Europea che sollecitano la riduzione del peso medio
degli imballi, la riduzione degli scarti di lavorazione e degli sprechi.
Con l’integrazione della fonte dati del Centro studi Gifco, viene confermato Il trend
decrescente delle vendite come si evince dal grafico seguente.
Report 7 - Integrazione dati Gifco sulle vendite delle prime cinque aziende italiane produttrici di
cartone ondulato
L’evidenza del grafico mostra come l’impresa (rappresentata dalla linea continua) debba
lavorare sulla produzione in quanto presenta un trend decrescente rispetto alle altre che
invece rappresentano una lenta ripresa. Occorre raffrontare anche i dati del 2010 e del
2011 per verificare se il dato negativo del 2009 è dovuto ad una crisi momentanea o a
problemi strutturali della imprese che non sono stati ancora resi disponibili
dall’associazione GIFCO. E’ evidente la corrispondenza tra il report 6 e il report 7 che
dimostrano la veridicità dei dati raccolti dal sistema informativo che, trattati in questo
modo posso mostrare in tempo reale lo stato dell’impresa. I dati del 2010 mostrano
comunque il dato delle vendite in crescita rispetto al 2009 per un importo complessivo
intorno ai 160.000 euro che rappresenta comunque un segnale di ripresa post crisi.
25
Dall’analisi della concorrenza è risultato che l’impresa è cresciuta meno dei suoi diretti
concorrenti e tale fatto ha indotto una serie di riflessioni sulle seguenti cause e sui
seguenti possibili rimedi:
Le trasformazioni lungo la filiera: Si è riscontrato che la produzione delle casse degli
aderenti al Gifco ha subito un rallentamento maggiore rispetto alla produzione di fogli.
Questo significa che una parte del cartone immesso sul mercato è stato trasformato da
scatolifici non aderenti all’associazione di categoria. La disponibilità sul mercato di
fogli di cartone verificatasi a partire dalla seconda metà degli anni novanta ha
modificato la filiera, la quale accoglie oggi anche gli scatolifici. Un tempo la scarsa
disponibilità di fogli rappresentava una insormontabile barriera all’ ingresso nel mercato
degli imballaggi in cartone ondulato. Nell’ottica delle economie di scala, l’impresa
valuta la possibilità di collocare propri fogli di cartone ondulato sul mercato.
La contrazione delle esportazioni: La quota maggiore del proprio mercato di riferimento
è il settore alimentare delle conserve, dei pastai e dei vinai. Si è verificata una maggiore
contrazione di questo mercato destinato all’ export ovvero gli effetti della
sopravvalutazione dell’Euro rispetto al Dollaro ha determinato una riduzione sensibile
delle esportazioni di questi prodotti verso gli Stati Uniti e di conseguenza la domanda di
casse americane ha subito una contrazione più marcata rispetto agli imballi fustellati.
L’impresa sta considerando di investire in nuove apparecchiature per creare nuovi
mercati di sbocco. Nel dettaglio si sta valutando l’eventualità di introdurre macchinari
per la produzione di scatole di qualità realizzate mediate macchine da stampa
flessografiche ad altissima risoluzione.
Le gestione della produzione: Si è intuito che l’introduzione di uno strumento di
business intelligence consentirà di realizzare analisi predittive più puntuali e questo
permetterà di affrontare in maniera più razionale il problema dell’incertezza. Le
impresa di fronte all’incertezza reagiscono sovente aumentando la disponibilità di
capacità produttive e risorse in genere. Con la diffusione dei sistemi di business
intelligence all’interno dell’ impresa si ritiene di poter ridurre la disponibilità di tali
riserve di risorse determinando miglioramenti di efficienza ed efficacia e, nel complesso,
della capacità di competere dell’impresa.
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Le osservazioni dell’ufficio commerciale: Alla luce delle analisi predisposte con i
nuovi strumenti, il Direttore commerciale ha potuto iniziare ad analizzare i dati
liberamente. Ha potuto segmentare il mercato in base a differenti chiavi ed ha iniziato a
pensare a riposizionare l’impresa rispetto ai concorrenti. Ha deciso di promuovere
l’emissione di un Questionari di Soddisfazione dei Clienti. In questo momento i progetti
avviati sono in corso. Il fatto significativo è che il Diretto commerciale, il quale
all’inizio del progetto aveva espresso un certo disinteresse, ormai usa quotidianamente
gli strumenti di business intelligence predisposti ed ha raccomandato una revisione del
progetto che lo veda partecipe in prima persona in maniera da realizzare degli strumenti
ancora più rispondenti alle sue esigenze. Le tecnologie dell’information technology
sono abilitanti per definizione e sta alla capacità e sensibilità dei manager cogliere le
opportunità che esse offrono.
9. Conclusioni
La capacità di trasformare i dati e le informazioni in conoscenza è alla base del processo
di accrescimento della capacità competitiva dell’impresa. I risultati che sono stati
ottenuti hanno dimostrato che a basso costo è possibile realizzare un sistema di business
intelligence partendo dal sistema informativo aziendale che possa rispondere alle
sempre crescenti esigenze di analisi dei dati che sorgono ai diversi livelli aziendali.
Attraverso l’uso delle risorse di personale dell’azienda, il sistema informativo, la
conoscenza dei materiali e del ciclo produttivo, è stato possibile realizzare un sistema
capace di migliorare la conoscenza del mercato degli imballi in cartone ondulato,
analizzare le dinamiche commerciali e valutare la concorrenza con costi ridotti per
l’azienda.
Dal punto di vista del sistema informatico, il sistema informativo ERP, costruito su file
ISAM è stato reingegnerizzato su una base dati relazionale messa a disposizione di tutto
il personale dell’azienda. Tale lavoro di decodifica, di costruzione delle relazioni e di
ristrutturazione delle sorgenti è stato possibile soltanto grazie alle conoscenze del
personale interno dei prodotti e dei processi oltre alla capacità informatica della
realizzazione. Questa è stata la fase più delicata e complessa per il sistema.
27
Il database riconciliato è stato la base per la realizzazione di un sistema di
datawarehousing contenente informazioni relative all’ordinato e alla concorrenza.
Realizzare un dataware house in ambiente Microsoft su Analisys services basato su
SQL server 2000 non ha comportato l’acquisizione di servizi all’esterno dell’azienda,
non ha comportato grandi conoscenze di programmazione e risulta essere facilmente
utilizzabile da personale tecnico informatico. Il datawarehouse ha permesso la gestione
delle annualità, la possibilità di raggruppare date e aree geografiche, di inserire nuovi
dati derivati da organismi esterni in modo semplice e intuitivo.
L’integrazione diretta del datawarehouse realizzato con gli strumenti di produttività
individuali come excel 2007 già presente nelle postazioni client degli impiegati addetti
al commerciale ha comportato una immediata fruizione dei risultati analitici generati dal
sistema in tempo reale senza alcuna dispersione in termini di tempi e costi.
Dal punto di vista informativo, il sistema di business intelligence ha messo in evidenza
quali regioni italiane rappresentano il mercato di riferimento dell’azienda, la percentuale
di fatturato per cliente, la produzione di cartone totale in metri quadri di cartone, la
produzione in relazione alla concorrenza e mostrato in quali settori o in quali aree
l’impresa potrebbe intervenire per migliorare il proprio business.
In tempi di crisi, permettere alle risorse umane dell’azienda di mettere a disposizione la
propria conscenza per il supporto alle decisioni e consentire agli impiegati di utilizzare
direttamente i dati raccolti per il monitoraggio del proprio lavoro può creare valore e
può suggerire al management nuove opportunità di business verificabili direttamente
con il sistema decisionale.
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- G. Bracchi, C. Francalancie e G. Motta – Sistemi informative e aziende in rete. McGraw-Hill
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