la caa per capirsi, conoscersi e partecipare - dott.sa aurelia rivarola
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VIA SERCOGNANI, 17 20156 MILANO TEL & FAX +39 02 39 26 39 40
ConvegnoALTRI ALFABETI
LA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA IN FAMIGLIA, NELLA SCUOLA, NEL TERRITORIO, NELLA VITA
Almagià, Ravenna
CAA per capirsi, conoscersi, partecipareAurelia Rivarola, Neuropsichiatra Infantile
20 novembre 2015
Centro Benedetta D’Intino Onlus
Settore Comunicazione Aumentativa e Alternativa (C.A.A.)
Attività clinica- Valutazioni- Interventi- Consulenze- Supervisioni
Attività formativa- Scuola annuale- Iniziative di II° livello- Corsi facilitatori- Corsi genitori- Seminari tematici- Convegni
Prestito ausili Consultazione bibliografia C.A.A.
Supporto tesi C.A.A.Biblioteca Speciale
PROGRAMMA COMUNICAZIONE AUTISMO
èun fondamentale
Se tutte le cose che possiedomi venissero tolte ad eccezione di una, io sceglierei di mantenerela forza della comunicazione, perché per mezzo suo potrei presto recuperare tutto il resto
Daniel Webster
«Il silenzio di chi non parla non è mai d’oro. Tutti abbiamo bisogno di comunicare e metterci in contatto tra di noi, non in un solo modo ma in tutti i modi possibili. E’ un fondamentale bisogno umano, un fondamentale diritto umano. Soprattutto è un fondamentale potere umano.»
(M. Williams, 2000)
Ruth Sienkewicz-Mercer
Spesso la gente fa un parallelo fra la capacità di parlaree la nostra intelligenza. La C.A.A. rende più difficile ignorarci e permette a ciascuno di noi di far sentire la propria voce…..
La comunicazione è un diritto, non un dono!
…coloro che pensano che chi non può parlare non può pensare, dovranno per forza riconoscerela nostra intelligenza, e la nostra umanità, una volta che iniziamo a “parlare” con loro.
Ruth Sienkewicz-Mercer
Quando tu non puoi parlare e la gente crede che la tua mente è handicappata come il tuo corpo è veramente difficile cambiare la loro opinione…
Ruth Sienkewicz-Mercer
... fino a che la gente ha pensato che il mio cervello non servisse a niente e che le espressioni del mio viso e i suoni che emetto fossero senza significato, io sono stata condannata a rimanere senza voce ...
Ruth Sienkewicz-Mercer
Scrivi, parla,disegna.Fai la più pazza cosa,ma non stare fermo.A cosa serve viverese ti manca il coraggio di esprimerti?Se sei uomo giustoin mezzo a un’umanità sbagliata,lotta di più.Qualcuno se ne accorgerà.Comunicare è vivere.
COMUNICARE ECOMUNICARE E’’ VIVERE VIVERE
A. Signorello, 1996
“…… E poiché oggi desidero parlare dell’importanza della comunicazione, dirò anche di come la mia vita è cambiata da quando ho iniziato ad emergere come persona pensante e capace dunque di esprimere emozioni o bisogni dopo gli anni bui di un silenzio assoluto. Un silenzio che mi obbligava a dovere scegliere il bianco, mentre invece avrei preferito il nero oppure qualche altro colore magari un po’ più vivace. Invece non si poteva in quanto erano sempre gli altri che si appropriavano, certamente in maniera involontaria, delle mie idee, dei miei desideri, dei miei sentimenti, cioè della mia stessa identità”
Angelo Signorello
COMUNICAZIONE AUMENTATIVA e ALTERNATIVA
La Comunicazione Aumentativa rappresenta un’area della pratica clinica e di ricerca, che cerca di ridurre, contenere, compensare la disabilità temporanea e permanente di persone che presentano un grave disturbo della comunicazione sia sul versante espressivo sia sul versante ricettivo, attraverso il potenziamento delle abilità presenti, la valorizzazione delle modalità naturali e l’uso di modalità speciali.
COMUNICAZIONE AUMENTATIVA e ALTERNATIVA
Tutto quello che aiuta chi non può parlare a comunicare strumenti, tecniche, ausili,
ma soprattutto
che interagiscono realmente con chi non può parlare e ne facilitano la comunicazione.
Prenditi il tempo
Prenditi il tempo per guardarmiPrenditi il tempo per ascoltarmiPrenditi il tempo per conoscermiPrenditi il tempo per occuparti di mePrenditi il tempo per farmi domandePrenditi il tempo per le mie rispostePrenditi il tempo per comprendermiPrenditi il tempo per essermi amico. KARI HARRINGTON (1980)
QUANDO I PARTNER SONO BARRIERE• anticipano i bisogni senza una richiesta
• non attuano pause
• strutturano e dominano l’interazione, così che la persona si limita a rispondere e non ha possibilità d’iniziare• provvedono poche opportunità di fare scelte
• parlano “sulla” persona• se non familiari con il grado d’intenzionalità, non riconoscono la joint attention e il vocabolario del bambino
1975: The education for all handicapped children
1983: ISAAC
1985: AAC
1989: ASHA COMMITTEE ON AAC
C.A.A. STORIA
Tabelle di Comunicazione
Linguaggi gestuali
Ausili tecnologici
1960-1970
1992: CARTA DEI DIRITTI ALLA COMUNICAZIONE2006: ISAAC diventa O.N.G. c/o NAZIONI UNITE
1971: BCI - Prima applicazione simboli Bliss
2013: ACCESSIBILITA’ ALLA COMUNICAZIONE
LOGO ACCESSIBILITA’ COMUNICAZIONE
IN ITALIA1981: Affiliazione B.C.I.
1989: GISCAA Gruppo Italiano per lo Studio sulla Comunicazione Aumentativa Alternativa
1994: Servizio CAA Centro Benedetta D’Intino
1996: Scuola di Formazione in CAA
2002: Chapter ISAAC-Italy
2005: 1° Conferenza Italiana ISAAC - Genova
2007: 2° Conferenza Italiana ISAAC - Roma
2009: 3° Conferenza Italiana ISAAC - Torino
2011: 4° Conferenza Italiana ISAAC – Napoli
2014: Edizione italiana del Manuale di CAA Beukelman – Mirenda
2015: 5° Conferenza Italiana ISAAC – Roma
NUOVA SCUOLA DI FORMAZIONE IN CAA Proposta Formativa anno 2016
PROGRAMMA 1) 21 - 22 - 23 GENNAIO 2016La Comunicazione Aumentativa e Alternativa a sostegno della partecipazione sociale in bambini con complessi bisogni comunicativi. 2) 18 - 19 - 20 FEBBRAIO 2016Bambini con situazioni cliniche diverse: progetti di CAA per sostenere la competenza comunicativa. 3) 17 - 18 - 19 MARZO 2016Simboli, ausili low tech e high tech e loro utilizzo in CAA. 4) 28 - 29 APRILE 2016Pnina Bialik: Assessment dinamico in CAA. 5) 27 -28 MAGGIO 2016Competenza linguistica componente essenziale di una reale competenza comunicativa. 6) 17 - 18 GIUGNO 2016J.M. Costello:Bisogni di CAA nel contesto ospedalieroCAA e comunicazione alla fine della vitaSupporti di CAA per persone con disabilità complessa lungo l’arco di vita 7) 16 - 17 SETTEMBRE 2016L’intervento di Comunicazione Aumentativa nei disturbi dello spettro autistico. 8) 14 - 15 OTTOBRE 2016Diritti umani, accessibilità e inclusione per le persone con disabilità comunicative - una giornata con Barbara Collier, Direttore Esecutivo del CDAC (Communication Disabilities Access Canada), e una giornata dedicata alle esperienze italiane con adulti e bambini.
SCOPO DELLA C.A.A.
• Migliorare la partecipazione delle persone con
complessi bisogni comunicativi in ogni aspetto della
vita
- esprimere bisogni e desideri
- scambiare informazioni
- stabilire relazioni sociali
- permettere espressioni di convenienza sociale
COSTRUIRE COMPETENZE COMUNICATIVE
OBIETTIVI DELLA CAA
PERSONA DISABILE AMBIENTE
PARTECIPAZIONE
PERCHE’ SI USA LA CAA?• Per aumentare o sostituire il linguaggio vocale carente o assente(es. PCI, sindromi genetiche, disturbi spettro autistico, etc.)• Per aumentare la comprensione (es. utilizzo da parte del partner)• Come mezzo di comunicazione temporaneo(es. in caso di terapia intensiva)• In attesa dello sviluppo del linguaggio vocale (es. ritardo dello sviluppo)
CONDIZIONI DI DISABILITA’ CHE POSSONO RICHIEDERE INTERVENTI DI C.A.A.
• Condizioni congenite
• Condizioni acquisite
• Condizioni neurologiche evolutive
• Condizioni temporanee
TABELLA PLASTIFICATA DA PORTARE IN VACANZA, AL MARE
Uso sistematico di supporti visivi per persone con disturbi dello spettro autistico
C.A.A. e Autismo
Come migliorare attraverso la CAA la qualità delle cure e
ridurre il rischio di errori medici in pazienti che presentano una
vulnerabilità della comunicazione
C.A.A. IN OSPEDALE
Vulnerabilità della
comunicazione
PAZIENTI CON VULNERABILITA’ DELLA COMUNICAZIONE
I pazienti ricoverati possono avere difficoltà di comunicazione:
per condizioni cliniche pre-esistenti o alla base del ricovero (patologie neuropsichiche congenite o acquisite, disturbi sensoriali),
in diretta relazione con gli interventi durante il ricovero (intubazione, sedazione)
per barriere linguistiche (stranieri)
CONSEGUENZE DEL DEFICIT COMUNICATIVO
• Relazionali
• Linguistiche
• Cognitive
• Sociali
• Impotenza appresa
INDAGINE DEMOGRAFICANELLO STATO DI WASHINGTON (U.S.A.)
• Individuati 865 bambini con gravi problemi di espressione verbale dovuti a deficit neuromuscolari o fisici, non in grado di
utilizzare il linguaggio come mezzo primario di comunicazione;
= 0’3% della popolazione in età scolare = 3,5-5% della popolazione che riceve una
“Special Education”
MITI E PREGIUDIZI EVIDENZELA CAA INIBISCE LO SVILUPPODEL LINGUAGGIO ORALE
ACCELERA LO SVILUPPODEL LINGUAGGIO ORALEE LA CONOSCENZA DELLA LINGUA
LA CAA PER CHI HA DETERMINATEABILITA’ E UN PARTICOLARELIVELLO COGNITIVO
LA CAA PER TUTTE LE PERSONE CON B.C.C.
LA CAA COME “ULTIMA SPIAGGIA” INTERVENTO PRECOCE
LA CAA PER CHI NON PARLERA’ LA CAA PER CHI HA BISOGNI COMUNICATIVI
LA CAA PER LE DIFFICOLTA’ESPRESSIVE
LA CAA PER LE DIFFICOLTA’RICETTIVE; SOSTIENECOMPRENSIONE E PENSIERO
LA CAA NON E’ ADATTA SE ESISTONO PROBLEMI DI COMPORTAMENTO
LA CAA MIGLIORA I PROBLEMI DI COMPORTAMENTO
1. Per un percorso di CAA non sono necessari prerequisiti ma bisogna considerare i punti di forza e le barriere all’accessibilità e alle opportunità di comunicazione
PRINCIPI GENERALI IN C.A.A.
“La Comunicazione è un atto per mezzo del quale una persona dà o riceve informazioni sui bisogni, desideri, percezioni, conoscenze e realtà di altre persone.
Linee guida per i bisogni comunicativi delle persone con grave disabilità National Joint committee for Communication Needs of Persons with Severe Disabilities.
La Comunicazione può essere intenzionale e non intenzionale, può implicare segnali convenzionali o non convenzionali, può assumere forma linguistica o non linguistica e può avvenire attraverso modalità orali o altri modi .”
COMUNICAZIONE INIZIALE
Si aspettano abilità senza dare
opportunità di impararle
• Si intende l’intervento di comunicazione rivolto ai beginning communicators, che possono essere bambini, adolescenti o adulti con diversi tipi di disabilità congenita o acquisita.
• Indipendentemente dall’età e menomazione, necessitano di supporto per apprendere la possibilità di influenzare attraverso la comunicazione il loro ambiente di vita
COMUNICAZIONE INIZIALE
• Usano prevalentemente modalità non simboliche come gesti, vocalizzi, sguardo e linguaggio del corpo
• Non mostrano intenzionalità comunicativa
• Stanno imparando a usare simboli aided o unaided per messaggi di base per funzioni come
RICHIESTA, SCELTE, ANCORA/BASTA condivisione di informazioni e partecipazione alla
conversazione
• Usano tabelle o semplici tecnologie (sensori e Voca a uno o due messaggi) per la partecipazione e la comunicazione
modificato da Beukelman & Mirenda
BEGINNING COMMUNICATORSI comunicatori iniziali possono presentare una o più delle seguenti caratteristiche:
Mi chiamo Giulia e sono la mamma di Leonardo, un bambino di 8 anni affetto da sindrome di Coffin Siris.Essendo questa una sindrome rara nessuno può dire con certezza quali siano le esatte manifestazioni, ma vengono riscontrate nel tempo man mano che il bambino cresce; una di queste manifestazioni è l’assenza di linguaggio.
Ho contattato il centro quando Leonardo aveva 5 anni senza neppure avere la più pallida idea di cosa si faceva qui esattamente; l’unica cosa che sapevo è che lavoravano sulla comunicazione.Nella mia ignoranza pensavo “Lo aiuteranno a comunicare, cioè a parlare” invece mi presentano questa comunicazione aumentativa mai vista, né sentita.
All’inizio sono sincera, ero molto dubbiosa e anche un po’ sconfortata perché per me Leonardo non ce l’avrebbe mai fatta ad imparare, convinta com’ero che il suo ritardo cognitivo non glielo permettesse, il suo livello di attenzione era molto basso con continui movimenti stereotipati che mi sfinivano. Senza contare che su dieci cose che mi spiegava Stefania ne capivo forse una per non dire mezza. Continuavo a ripetere sì, sì, certo, certo, ma quando uscivo dalla stanza la mia testa era vuota.
Poi a forza di ripetermi le stesse cose ho cominciato a capire, ma soprattutto a vivere questo modo di comunicare perché è vero che si impara, ma soprattutto si vive.
Ed è stato proprio Leonardo ad insegnarmi, perché per lui la sua tabella è l’affermazione di sé come persona, che può interagire con gli altri, chiunque essi siano basta che vogliano ascoltare e osservare lasciandosi guidare da lui senza paure e pregiudizi.
In questo percorso impegnativo, ma pieno di soddisfazioni, siamo cambiati insieme passo dopo passo. Quando ripenso, al rapporto che io avevo con lui era di tipo assistenziale, sì proprio così, cercavo di soddisfare i suoi bisogni primari sempre di corsa, sempre senza avere il tempo.
Adesso il tempo me lo prendo per aspettare le sue risposte ed accogliere tranquillamente le sue domande rispettando i suoi tempi e non pretendere di imporre sempre i miei.Così finalmente sono riuscita ad entrare in contatto con mio figlio, lui non chiedeva altro.
Anche arrivare a questo non è stato semplice, all’inizio utilizzare la tabella in pubblico ci faceva sentire a disagio, ci sentivamo addosso gli occhi di tutti, ma poi abbiamo superato anche questo ostacolo quando abbiamo capito che il problema era nostro e non degli altri.
Spesso ci impone le sue scelte e quando andiamo dal salumiere, al ristorante o al bar, è lui che fa direttamente le sue richieste.
Quando vengo a Milano spesso rifletto pensando, se non ci fossimo dati questa possibilità? Se non avessi fatto quella telefonata? Se avessi rinunciato subito? Sarebbe stato chiudere mio figlio dentro la sua prigione, escluderlo, isolarlo dal mondo e dalla vita senza dargli voce.
Giulia Valoncini
Quando ci penso mi viene un nodo alla gola e allora benedico il cielo per questo dono il quale ha permesso di ottenere dei miglioramenti e risultati insperati.
Giulia Valoncini
2. La valutazione e l’implementazione del progetto sono processi in progressione che vanno gestiti da operatori formati in CAA
PRINCIPI GENERALI IN C.A.A.
ABILITA’
BARRIERE Accessibilità
PERSONA AMBIENTE
ComunicativeVoglia di comunicareCognitiveLinguisticheMotorieSensoriali
Aspetto ComunicativoAspetto CognitivoAspetto Emotivo/Sociale/Comport.Aspetto sensorialeAspetto motorio/percettivo
PARTNER COMUNICATIVIOPPORTUNITA’/ PARTECIPAZIONE
BARRIERE Opportunita’
di PrassiPolitichedi Attitudinedi Conoscenzadi Abilità
VALUTAZIONE
INTERVENTO
VALUTAZIONE DEI PREREQUISITI PER LA COMUNICAZIONE ALTERNATIVA AUMENTATIVA
PREREQUISITI:
SISTEMA DI COMUNICAZIONE CONSIGLIATO:
PRESENTI
ASSENTI
PARZIALMENTE PRESENTI
TABELLA DI FOTOGRAFIE
PIC: PICTURE IDEOGRAMM COMMUNICATION
PCS: PICTURE COMMUNICATION SYMBOLS
MISTO (INTEGRAZIONE DI PIU’ SISTEMI)
BLISSYMBOLIC COMMUNICATION
CODICE ALFABETICO
“Noi non dobbiamo permettere che i bisogni di oggi siano
costretti ad attendere le competenze di domani"
Mirenda, 1999
- Mirenda e Iacono, 1990
Probabilmente i soli veri prerequisiti per la comunicazione riguardano le
di comunicazione
La partecipazione è il solo prerequisito per la comunicazione..
Senza partecipazione non c’è nessuno con cui parlare, niente di cui parlare e nessuna ragione per comunicare…Mirenda & Iacono, 1990
PARTECIPAZIONE...
Il Modello di partecipazione per la CAA – Beukelman & Mirenda 2014
SOCIAL NETWORKS:
Strumento per valutare, sviluppare e sostenere le reti sociali.
Permette di programmare obiettivi comunicativi realistici, pianificare gli interventi e valutare i progressi nel tempo.
1
Membri famigliari e della vita di ogni giorno
2 Amici stretti
4
Professionisti retribuiti per occuparsi del paziente
5Estranei potenziali interagenti (es: negozianti)
3
Persone interagenti in strutture tipiche del contesto (oratorio, scuola, ASL)
SOCIAL NETWORKS
Sarah W. Blackstone Mary Hunt Berg 2003
SOCIAL NETWORKS IDENTIFICAZIONE DEI PARTNER SIGNIFICATIVI
• PRINCIPALE PARTNER COMUNICATIVO
• PARTNER COMUNICATIVO PIU’ ABILE
• PARTNER CON IL QUALE LA PERSONA PASSA LA MAGGIOR PARTE DEL TEMPO
• PARTNER PREFERITO DELLA PERSONA
• PARTNER COMUNICATIVO PIU’ DISPONIBILE AD APPRENDERE NUOVI COMPORTAMENTI
• PARTNER PIU’ DISPONIBILE AD INSEGNARE AD ALTRI NUOVI COMPORTAMENTI
3. La CAA è efficace se “insegnata” in modo interattivo e pragmatico
PRINCIPI GENERALI IN C.A.A.
• La CAA è efficace se insegnata in modo interattivo e pragmatico
4. Un coinvolgimento dei partner comunicativi e la formazione di facilitatori riveste un ruolo importante per il successo della comunicazione
PRINCIPI GENERALI IN C.A.A.
FACILITATORE
Si definisce qualsiasi persona che assume,
o a cui viene assegnata, una
responsabilità nel supportare gli sforzi
comunicativi del bambino, o in generale
del disabile, all’interno di un progetto di
comunicazione aumentativa.
PARTNER COMUNICATIVI, FACILITATORE, ASSISTENTE ALLA COMUNICAZIONE
• Partner Comunicativi• Tutte le persone che possono potenzialmente interagire con la persona con difficoltà comunicative
• Facilitatore• Chi fornisce supporto e crea opportunità comunicative alle persone con complessi bisogni comunicativi
• Assistente alla comunicazione• Chi supporta gli individui con complessi bisogni comunicativi (CCN) ad interagire con un’altra persona o persone
Chi supporta gli individui con complessi bisogni comunicativi (CCN) ad interagire con un’altra persona o persone.
Il supporto può essere necessario nei contesti di comunicazionefaccia a faccia, per telefono o per iscritto.
Gli assistenti alla comunicazione vengono guidati dalla persona che usa la C.A.A.
Devono rimanere al di fuori delle interazioni.
ASSISTENTE ALLA COMUNICAZIONE
5. L’integrazione tra scuola, casa e luoghi di vita è cruciale per un buon esito dell’intervento di CAA
PRINCIPI GENERALI IN C.A.A.
15 Ottobre 2014
6. I sistemi di CAA sono inutili senza un training appropriato e un ambiente che li sostenga
PRINCIPI GENERALI IN C.A.A.
Lasciami sola!voglio lavare i denti!Il deodorante!
voglio fare la doccia!
7. CAA significa sistemi multimodali
PRINCIPI GENERALI IN C.A.A.
8. La scelta del sistema grafico, del formato della tabella, di un voca e la selezione del vocabolario sono processi in progressione
PRINCIPI GENERALI IN C.A.A.
• Simboli tangibili
– identici o simili– imitazioni di oggetti– miniature– oggetti connessi– parti di oggetti– oggetti per una classe di oggetti– simboli tangibili astratti
• Fotografie
– fotografie a colori e in bianco e nero– foto polaroid– da cataloghi– logo di prodotti
SIMBOLI PER LA CAA
– parole singole– frasi– modi di dire– lettere– Morse– Braille
– Blissymbols– Picsyms– Altri
Sistemi di simboli
Parole e alfabeto
– Core– PIC– PCS– Altri
Set di simboli
SIMBOLI GRAFICI IN CAA
SISTEMI GRAFICI PER TABELLE DI COMUNICAZIONE
LINGUAGGIOESPRESSIVO
SISTEMISIMBOLICI
Sviluppocognitivo
Conoscenza del mondo
Lettura
Scrittura
Accesso astrumentitecnologici
Accesso allinguaggiosintetico
Stima disè
Svilupposociale
Possibilità diapprendimenti
Capacità diinteragire
SIMBOLI BLISS
SET O SISTEMIDI SIMBOLI
DISEGNI
FOTOGRAFIE
MINIATURE DI OGGETTI
OGGETTI
LETTERE
PAROLE
FRASI
ESPRESSIONI
SISTEMIGRAFICI
COMUNICAZIONE
SCANSIONE ASSISTITA DAL PARTNER
I PARTNER SOTTOPONGONO UNA SCANSIONE MOSTRANDO –
INDICANDO E/O NOMINANDO IL NOME DELL’ITEM
• VISIVA
• UDITIVA
• VISIVA E UDITIVA
• Bambini che pongono importanti sfide dal punto di vista motorio e comunicativo
• Bambini con disabilità multiple tra cui problemi visivi• Bambini con disabilità multiple tra cui problemi usitivi• Bambini “comunicatori iniziali” o bambini che non presentano
ancora alcune forme di comunicazione• Utenti che non riescono ad usare gli ausili• Quando al momento non sono disponibili/efficaci altre
strategie comunicative• Quando l’opzione della scansione proposta da uno “smart
partner” risulta più efficace
Modificata da Porter e Burkhart, 2009
PER CHI PUO’ ESSERE USATA LA SCANSIONE ASSISTITA DAL PARTNER
• Comunicazione “faccia a faccia”
• Comunicazione scritta
• Lettura
• Comunicazione a distanza
PERCHE’ I SIMBOLI
PERCHE’ I SIMBOLI• Utilizzo a sostegno della didattica
• NON utilizzo indiscriminato all’interno della didattica
• Sostegno alla comprensione
• Sostegno al pensiero
DOVE I SIMBOLI
• Simboli isolati, mobili
• su striscia
• su pareti, superfici, ecc
• su tabelle, libri, ecc
• su Voca’s
ma non sono l’essenza del progetto di CAA
RICORDA!!!I simboli sono essenziali per rappresentare messaggi e concetti in modo alternativo alla parola
……Ma ho capito che la cosa fondamentale per far funzionare questo tipo di comunicazione è che il simbolo deve assolutamente essere inserito nel momento in cui succede qualcosa o subito dopo, e sempre insieme ad Alessio. Altrimenti il risultato sarà l'indifferenza nei confronti del simbolo…..
9. Durante lo sviluppo del linguaggio in bambini con carenza/assenza del linguaggio orale è importante sperimentare i sistemi di CAA in uso ricettivo
PRINCIPI GENERALI IN C.A.A.
MODELLAMENTO• 1 - modellamento come approccio di
immersione linguistica• 2 - modellamento come supporto alla
comprensione• 3 - modellamento come supporto alla
produzione di specifici obiettivi linguistici• 4 - modellamento come componente di una
gerarchia di prompt Janice Light, 2006 Comunicazione personale
10. il campo della CAA è ancora in via di sviluppo
PRINCIPI GENERALI IN C.A.A.
L’uso dell’iPad al CBD’I
L’uso dell’iPad al CBD’I
Approccio One Size Fits All
Necessità di riformulare le richieste:
Per quale (e di chi) esigenza?Il focus deve rimanere sul bimbo e sui suoi bisogni comunicativi e non sulla tecnologia. Pertanto l’iPad deve privilegiare e supportare la partecipazione del bimbo per alcune funzioni comunicative, nei suoi contesti di vita e con i suoi partner comunicativi.
Per quale competenza comunicativa?Il focus deve essere sulle competenze del bimbo e non sulle caratteristiche della tecnologia. L’iPad, a differenza di alcuni ausili di comunicazione, è uno strumento multifunzionale e pertanto può sostenere competenze comunicative specifiche. (comunicativa, sociale, etc.).
«non è possibile e non è corretto fornire un generico elenco di “buone app” per la comunicazione» (Vaccari)
Criteri usati per selezionare e raggruppare le app
I principali criteri usati per selezionare e raggruppare le app presenti sull’Apple Store, a partire dall’elenco delle funzioni comunicative da sostenere in progetti di CAA (richiesta, commento, domande, racconto, etc…), sono stati i seguenti:
-Ricerca di app per parole chiave (AAC, special education, communication, special needs); -Ricerca di app che potessero sostenere le funzioni comunicative sopra elencate non trovate nella prima ricerca;-Verifica delle app dello stesso sviluppatore o di quelle consigliate quando identificata una app potenzialmente utilizzabile;-Verifica con i colleghi di altre particolari esigenze alle quali l’iPad poteva rispondere in seduta;-Individuazione delle griglie di Features Matching per delineare le varie caratteristiche della app;-Prova delle app selezionate;-raggruppamento delle app trovate in diverse categorie a partire da un certo numero di requisiti necessari all’adattamento della app.
Requisiti che hanno guidato la selezione delle app:
-personalizzazione delle immagini (foto o simboli);-personalizzazione dell’audio (o sintesi vocale italiana);-personalizzazione del testo;-personalizzazione dell’interfaccia:
- modificare il numero di immagini visualizzate;- modificare la grandezza delle immagini;- modificare l’organizzazione delle immagini;
A questi requisiti si aggiungono:
-uso con scansione e sensori;-navigazione dinamica / statica;-presenza di tastiera;-con/ senza striscia di comunicazione;
Il problema della lingua della app è un fattore da tenere in considerazione poiché può porsi come una barriera per i partner comunicativi del bimbo.
Criteri usati per selezionare e raggruppare le app
Categorie di app selezionate
APP che possono costituire occasioni di scambio e partecipazione: • attività;• causa
effetto;• disegno;• musica e
suoni;• giochi
educativi;
APP di CAA:
• tabelle;• scelta;• agende;• visual
scene;• creazione di
storie;• sequenze;• ospedale;
Autismate-Visual Scene
11. L’implementazione della CAA impegna una enorme quantità di tempo ed energia da parte dei genitori, del bambino, dei terapisti e degli insegnanti
PRINCIPI GENERALI IN C.A.A.
CAA E’ IMPORTANTE:
• La CAA migliora l’immagine e la stima di sé
Da: Linda Burkhart: Total Augmentative Communication in the Early Chilhood Classroom, 1993
• La CAA fornisce motivazione
• La CAA riduce le frustrazioni e i problemi di comportamento
• La CAA aumenta la partecipazione nella vita di ogni giorno
• La CAA facilita l’apprendimento rendendolo un processo interattivo invece che passivo
• LA CAA cambia le aspettative dell’ambiente nei confronti del bambino