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La città è sottoposta a domande contraddittorie. Voler superare tale contraddittorietà è cattiva utopia. Occorre darle forma. La città è il perenne esperimento per dare forma alla contraddizione. Massimo Cacciari Un ambiente distintivo e leggibile non solo offre sicurezza, ma amplia la profondità e l’intensità possibili all’esperienza umana. Kevin Lynch o sviluppo urbano sostenibile e la V.A.S

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Page 1: La città è sottoposta a domande contraddittorie. Voler superare tale contraddittorietà è cattiva utopia. Occorre darle forma. La città è il perenne esperimento

• La città è sottoposta a domande contraddittorie. Voler superare tale contraddittorietà è cattiva utopia. Occorre darle forma. La città è il perenne esperimento per dare forma alla contraddizione. Massimo Cacciari

• Un ambiente distintivo e leggibile non solo offre sicurezza, ma amplia la profondità e l’intensità possibili all’esperienza umana. Kevin Lynch

Lo sviluppo urbano sostenibile e la V.A.S

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Le città sono sistemi complessi costituiti da persone, spazi, percorsi, flussi, attività

• 1) SOTTOSISTEMA ANTROPICO: gli individui

• 2) FUNZIONALE: le attività e le loro interrelazioni

• 3) FISICO: gli spazi costruiti e le infrastrutture

• 4) GEOMORFOLOGICO: il suolo urbano

• Lynch introduce un 5° sistema psico-percettivo: L’IMMAGINE DELLA CITTA’

La pianificazione deve valutare preventivamente gli effetti che ogni intervento di trasformazione

introduce rispetto ai sistemi descritti

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La città nei documenti dell’Unione Europea

Con lo SCHEMA DI SVILUPPO DELLO SPAZIO EUROPEOdel 1999 il Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea

ha incoraggiato gli Stati membri a promuovere politiche finalizzate alla RIQUALIFICAZIONE e al RECUPEROdelle aree degradate delle città, allo sviluppo dei servizi

e delle infrastrutture e al miglioramento dell’accessibilitàattraverso lo sviluppo dei sistemi di trasporto pubblico

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La città nei documenti dell’Unione Europea

Nelle POLITICHE COMUNITARIE 2007-1013la qualità dei sistemi urbani è un requisito fondamentaleper accrescere la competitività e l’attrattività delle città.

QUATTRO ELEMENTI CHIAVE:1) Migliorare l’accessibilità ai servizi

2) Qualità dell’ambiente naturale e costruito3) Incrementare l’offerta culturale

4) Promuovere la mobilità attraverso l’intermodalità

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La Carta di Lipsia 1La Carta di Lipsia

sulle città europee sostenibili

1. “Noi Ministri responsabili dello sviluppo urbano nei paesi membri dell’Unione Europea consideriamo le città europee, così come si sono sviluppate nel corso del tempo, come un patrimonio economico, sociale e culturale di valore elevatissimo e insostituibile.

3. Le nostre città possiedono qualità culturali ed architettoniche uniche, forte capacità di inclusione sociale e opportunità eccezionali di sviluppo economico. Sono centri di conoscenza e fonti di crescita e di innovazione. Allo stesso tempo però si possono individuare nelle nostre città problemi demografici, ineguaglianze sociali, fenomeni di esclusione e irrisolti problemi ambientali. Nel lungo periodo, le città non potranno adempiere alla loro funzione di motore del progresso sociale e delle crescita economica, come descritto dalla Strategia di Lisbona, se non si riuscirà a salvaguardare l’equilibrio sociale nella città e fra le città, tutelando la loro diversità culturale e producendo alta qualità nel campo del progetto urbano complessivo, dell’architettura e dell’ambiente.

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4. Abbiamo sempre più bisogno di strategie integrate e di azioni coordinate fra gli attori e le istituzioni coinvolte nel processo di sviluppo urbano che travalichino i confini delle singole città e comunità locali. Tutti i livelli di governo – locale, regionale, nazionale, europeo – hanno una specifica responsabilità nei confronti del futuro delle nostre città. Per rendere realmente efficace questo modello di governance multi-livello, dobbiamo migliorare il coordinamento delle politiche di settore e sviluppare un nuovo senso di responsabilità nei confronti di una politica integrata di sviluppo urbano. Occorre un migliore coordinamento fra le politiche locali, regionali, nazionali ed europee. Dobbiamo altresì garantire che coloro che sono incaricati di realizzare queste politiche a tutti i livelli acquisiscano la professionalità e le competenze necessarie per costruire città e comunità locali sostenibili.

6. Raccomandiamo:

7. Di ricorrere maggiormente ad approcci basati su politiche integrate di sviluppo urbano.

8. (…) La predisposizione di una politica integrata di sviluppo urbano rappresenta un processo in cui il coordinamento di settori chiave della politica urbana, il coinvolgimento dei diversi attori, degli interessi e dei cittadini e le decisioni sugli sviluppi futuri in termini di strategie spaziali, problematiche affrontate e tempi di realizzazione devono essere presi in considerazione ed applicati. La politica integrata di sviluppo urbano è un prerequisito chiave per realizzare la strategia di sviluppo sostenibile dell’UE. La sua implementazione è un compito di rilevanza europea, ma deve tener conto delle specificità locali e tenere in considerazione il principio di sussidiaretà.

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9. La conciliazione degli interessi facilitata da una politica integrata di sviluppo urbano costituisce unabase efficace e percorribile per costruire consenso fra stato, regioni, città, cittadini e attori economici. Nel mettere in comune conoscenza e risorse finanziarie, l’efficacia nell’utilizzo di risorse pubbliche scarse uscirà rafforzata. In questo modo gli investimenti pubblici e privati potrebbero essere meglio coordinati fra di loro. Una politica integrata di sviluppo urbano coinvolge attori esterni all’amministrazione e consente ai cittadini di giocare un ruolo attivo nell’orientare il loro immediato contesto di vita. Nello stesso tempo queste misure possono fornire nuove certezze alla pianificazione e agli investimenti.

10. (…) Questi strumenti di pianificazione orientati alla implementazione dovrebbero:11.individuare i punti di forza e di debolezza basandosi su un’analisi della situazione attuale12. definire obiettivi di sviluppo concreti per l’area urbana e sviluppare una visione per la città.

14. coordinare piani e politiche locali e settoriali e definire criteri per la utilizzazione dei fondi pubblici e privati nella loro allocazione spaziale. 15. essere coordinati a livello locale ma anche a livello della città-regione e coinvolgere i cittadini e gli attori che possono contribuire a dar forma alla qualità futura economica, sociale e ambientale dei territori. Questo significa rafforzare il coordinamento città-regione urbana. Dobbiamo smettere di considerare le diverse politiche per la città e le relative decisioni in maniera isolata. Le nostre città dovrebbero costituire i pilastri di una strategia di sviluppo dell’intera regione urbana ed assumersi la responsabilità della coesione territoriale. Per fare ciò, le nostre città devono mettersi in rete a livello europeo. Solo così si potranno realizzare partnership fra città e aree rurali su una base di eguaglianza, così come fra piccole e medie città e grandi città all’interno delle regioni urbane.

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16. Le politiche integrate di sviluppo urbano forniscono un set di strumenti che si sono già dimostrati utili nell’esperienza di molte città europee per realizzare una governance moderna, cooperativa ed efficace, indispensabile per la competitività delle città europee. Esse facilitano un coordinamento ex-ante dello sviluppo degli insediamenti e delle infrastrutture prendendo in considerazione, fra l’altro, gli impatti attuali dell’invecchiamento della popolazione, delle tendenze migratorie e delle politiche energetiche.

18. Creare e assicurare spazi pubblici di alta qualità.

19. La qualità dello spazio pubblico, del paesaggio urbano e dell’architettura gioca un ruolo importante nelle condizioni di vita dei cittadini. (…) Pertanto l’interazione di architettura, pianificazione delle infrastrutture e pianificazione urbanistica deve essere rafforzata per creare spazi pubblici attrattivi e per raggiungere alti standard di qualità del costruito. La strategia di commistione funzionale fra posti di lavoro, abitazioni, servizi educativi e ricreativi ed offerta commerciale nei quartieri urbani ha dimostrato di essere particolarmente sostenibile. Comunque, la qualità del costruito non può limitarsi agli spazi pubblici: essa è una necessità per l’intera città e i suoi sobborghi. Appare altresì necessario assicurare la conservazione del patrimonio culturale, degli edifici storici e dei loro valori urbani e architettonici.

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22. Trasporti urbani sostenibili, accessibili e a basso prezzo (…) costituiscono un importante contributo alla qualità della vita, come pure alla qualità dei siti e dell’ambiente. (…).

25. (…) Un prerequisito rilevante per un uso efficiente delle risorse è una struttura insediativa compatta, che può essere realizzata attraverso una buona pianificazione spaziale capace di prevenire lo sprawl. Tutto ciò implica una forte impegno per la individuazione di spazi edificabili ed il controllo della speculazione. (…).

36. (…) Una elevata qualità architettonica, in particolare degli spazi pubblici, ed una buona offerta di edilizia sociale possono rafforzare il sentimento di identificazione delle persone con i loro quartieri, rendendoli più attrattivi per giovani e anziani.

48. Vogliamo sottolineare che:

51. Le nostre città hanno bisogno di una base finanziaria solida per realizzare una stabilità di lungo termine. (…) Per questo i fondi strutturali europei devono continuare a costituire una parte integrante del loro finanziamento pubblico; ma ciò deve avvenire sulla base di programmi integrati di sviluppo urbano.

55. Guardiamo al futuro con fiducia”.

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Sviluppo urbano sostenibile

• Lo sviluppo urbano sostenibile è tale se soddisfa i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere la possibilità per le generazioni future di soddisfare i propri bisogni (Rapporto Bruntland 1987)

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Sviluppo urbano sostenibile

• Il concetto di SOSTENIBILITA’ implica tre componenti:

1) ECONOMICA: crescita ed efficienza del sistema urbano;

2) SOCIALE: partecipazione, coesione sociale e identità culturale;

3) AMBIENTALE: tutela della biodiversità, degli ecosistemi, del paesaggio.

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• Con la Direttiva Comunitaria 42/2001 viene introdotta la V.A.S. obbligatoria per tutti gli strumenti di pianificazione/programmazione con effetti sull’ambiente.

• La V.A.S. che nella lettura della L.R. 20/00 diventa ValSAT (Valutazione di Sostenibilità Ambientale e Territoriale) va intesa come un percorso interno al piano, certificabile negli esiti e predisposto come strumento di monitoraggio

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

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Caratteristiche della V.A.S.

1) Il RAPPORTO AMBIENTALE, che individua l’impatto della pianificazione sia sull’ambiente naturaleche sul patrimonio culturale, architettonico e storico;2) Il Carattere di PROCESSO CONTINUO applicato alle diverse fasi temporali del processo di pianificazione;3) Il MONITORAGGIO degli interventi durante la fasedi attuazione del piano come momento di verifica delraggiungimento degli obiettivi e di controllo degli effetti;4) La PARTECIPAZIONE come valore aggiunto per indirizzare le scelte di piano

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• Le indicazioni della C.E. verso una strategia integrata di sviluppo urbano sostenibile portano ad applicare la VAS ai programmi di riqualificazione urbana per individuare, mediante un set di indicatori di qualità urbana, gli effetti delle trasformazioni sulla città pubblica: la valutazione è utile sia come strumento di analisi dei fabbisogni, sia come strumento di azione integrata per guidare gli interventi di trasformazione e valutarne gli aspetti legati alla sfera percettiva individuale, come ad esempio la SICUREZZA.

Una possibile applicazione della V.A.S. alla valutazione DELLA QUALITA’ DEGLI SPAZI PUBBLICI URBANI

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Il Piano dei Servizi

• E’ un esempio di valutazione della qualità degli ambiti consolidati della città che consente alla P.A. di analizzare lo stato dei servizi pubblici e delle aspettative dei cittadini. In essi si utilizzano indicatori per misurare i fattori di pressione, come il livello del traffico e dell’inquinamento dell’aria, del degrado dello spazio pubblico. Inoltre vengono presi in esame i livelli di soddisfacimento dell’accessibilità ai servizi, al verde, alle strutture scolastiche, in base al loro raggio di utenza.

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Un esempio di criteri di valutazione Carta AUDIS della Rigenerazione Urbana 10

giugno 2008GLI ATTORI

Il Pubblico

Il Privato economico

Il Privato collettivo

GLI STRUMENTI

Le politiche pubbliche

La partnership pubblico-privato

La valutazione

L'informazione

La partecipazione

GLI OBIETTIVI

1 La qualità urbana

2 La qualità urbanistica

3 La qualità architettonica

4 La qualità dello spazio pubblico

5 La qualità sociale

6 La qualità economica

7 La qualità ambientale

8 La qualità energetica

9 La qualità culturale

10 La qualità paesaggistica

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I CONCETTI REGOLATIVI - Questi "Concetti regolativi" partono dal presupposto che la qualità urbana assume un ruolo fondamentale nel determinare la qualità della vita dei cittadini, essendo strettamente connessa a temi nodali quali il benessere sociale, la sostenibilità ambientale e lo sviluppo economico. I "Concetti regolativi", interessando in particolare gli spazi sociali e ambientali in cui dobbiamo vivere, riguardano :

1. Il contesto ambientale e paesaggistico2. Ecologia e sostenibilità dello spazio urbano3. Lo sfondo in primo piano4. La valorizzazione dell'ambito spaziale esterno al progetto5. Lo spazio verde protagonista della progettazione urbana6. Il paesaggio nei parcheggi7. Gli spazi pubblici come stanze pubbliche all'aperto8. Gli elementi di connessione tra spazi interni e spazi esterni9. La mixité funzionale10. Le stagioni nello spazio pubblico11. Una progettazione informata12. La città dei pedoni e dei ciclisti13. La città per i meno favoriti14. La sicurezza negli spazi pubblici

Un altro esempio : l’Agenzia per la qualità urbana del Comune di Parma

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Conclusione: per un decalogo della

qualità urbana 1. 1)    Per un corretto bilancio tra domanda e offerta di nuova qualità nei servizi della città

pubblica, occorre l’intermediazione di progetti urbani che interpretino e diano forma urbana alle trasformazioni ipotizzate, anche con il concorso dei privati: non basta una previsione quantitativa in termini di dotazioni territoriali ma servono modelli integrati di intervento alla scala appropriata agli ambiti di trasformazione.

2. 2)    Per una obiettiva valutazione dei singoli progetti urbani proposti - anche in confronto concorrenziale – è necessario tornare alla scala del piano strutturale per una verifica delle coerenze con l’impianto generale, soprattutto in relazione al sistema delle funzioni strategiche e delle infrastrutture essenziali per il funzionamento complessivo della città.

3. 3)    Il sistema dei trasporti pubblici e il piano della mobilità rappresentano in questo quadro valutativo il criterio esigenziale prioritario, perché è la mobilità e l’accessibilità che possono garantire la vitalità dei singoli ambiti urbani e caratterizzarli in una rete policentrica di cui il trasporto pubblico è il sistema connettivo.

4. 4)    La qualità urbana deve diffondersi dal centro alla periferia attraverso un progetto integrato degli spazi pubblici, la cui immagine coordinata costituisce un importante elemento identitario che può indurre un positivo processo di identificazione e di partecipazione da parte dei cittadini; essi possono così contribuire alla cura degli spazi di cui sono al tempo stesso fruitori e custodi.

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1. 5)    Perché lo spazio pubblico acquisisca e conservi nel tempo una vivacità sufficiente a produrre la massa critica di presenze necessarie a rendere vitale un luogo occorre analizzare preventivamente le attività che vi si possono insediare coinvolgendo nel progetto gli operatori commerciali, i gestori degli esercizi pubblici, le associazioni ricreative e in generale le rappresentanze dei cittadini interessati a definire una mappa delle funzioni e dei relativi orari di attività distribuite nelle strade e nelle piazze che attraversano l’ambito urbano.

2. 6)    Solo un approccio integrato alle trasformazioni urbane, tale da coinvolgere tutti gli aspetti del sociale, può generare una sostanziale permanenza del tessuto urbano originario e conferire coesione sociale ai contesti riqualificati. Per allontanare il rischio di insicurezza dei cittadini e del degrado come effetto della diffusione di comportamenti antisociali, va attentamente controllato il rapporto tra spazio pubblico e spazio privato, per promuovere il controllo spontaneo dei luoghi pubblici da parte dei residenti.

3. /)    La qualità urbana è fortemente influenzata da un corretto rapporto con l’ambiente e il territorio. Ogni progetto urbano deve porsi obiettivi di sostenibilità e perseguire il riequilibrio dei fattori ambientali . Anche la progettazione degli spazi verdi e delle fasce boscate può contribuire alla sostenibilità ambientale, ma occorre superare il concetto risarcitorio degli standard, in quanto non ci consegna un progetto complessivo del verde ma solo una sequela di spazi la cui sommatoria rispetta i livelli quantitativi: servono anche le aiuole, ma non bastano a garantire la qualità.

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1. 8)    La qualità del paesaggio è la risultante della convergenza di fattori diversi in cui le preesistenze storiche, i beni ambientali e il patrimonio architettonico sono valorizzati per essere fruiti e percepiti dai cittadini come parti di un tutto in cui l’ambiente si fonde con il costruito in un progetto di contemporaneità.

2. 9)    Il fattore della densità, della compattezza non garantisce di per sé la qualità urbana, ma al di sotto di un certo rapporto abitanti/mq non si crea l’effetto urbano perché non si raggiunge la massa critica necessaria alla vivacità di un contesto costruito. Il progetto urbano deve individuare soluzioni di volta in volta appropriate, partendo dal disegno dello spazio pubblico come tessuto connettivo che deve reggere l’impatto dei nuovi insediamenti modellando i percorsi, i traffici, gli spazi di aggregazione, i punti nodali.

3. 10)          La densità urbana deve essere temperata da una giusta mixitè sociale e da una pluralità di funzioni urbane. Il progetto complessivo della forma urbana trae origine dal tracciato ordinatore del suo tessuto connettivo e diventa progetto strategico se, liberato dalle logiche della zonizzazione, utilizza lo strumento perequativo per conferire equità non solo ai diritti edificatori ma anche ai diritti della collettività.

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